vaccinazioni - Bambino Naturale

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vaccinazioni - Bambino Naturale
31
numero
Direttore Responsabile:
Catia Trevisani.
Registrazione:
Tribunale di Milano n. 28
del 28-01-2003.
Direttore Scientifico:
Catia Trevisani.
Stampa:
Linea Grafica. Città di Castello
Hanno collaborato
a questo numero:
Catia Trevisani,
Eugenio Serravalle,
Luca Fortuna,
Alfredo Mandice.
Editore:
SI.RI.E. S.R.L.
Viale Col di Lana 6/a 20136 Milano
La riproduzione anche parziale di testi,
fotografie e disegni è possibile
previa autorizzazione.
Poste Italiane spa spedizione in A.P. art.1,
comma 1 D.L. 353/2003
(conv.in L. 27/02/2004 n. 46) DCB Milano
Progetto grafico:
Magazino
NEWSLETTER trimestrale
di Medicina Olistica anno 2009
vaccinazioni
Benvenuti cari lettori,
al 31° numero della rivista Ambrosia. Abbiamo già illustrato la visione naturopatica sui disturbi più comuni,
le principali tematiche sono trattate nei precedenti 30 numeri, ora disponibili in tre libri (Raccolta Ambrosia vol. 1, 2 e 3).
Nei prossimi 10 numeri, iniziando da questo, ci occuperemo del mondo dei piccoli, dei nostri figli;
bambini sempre più indifesi dal mondo della propaganda commerciale che potranno essere protetti anche
grazie all’informazione dei genitori. Cercheremo di fare luce sulla maggior parte dei temi
di cui troppo spesso non ci occupiamo, lasciandoli nelle mani degli “esperti”.
Ci dedicheremo ai bambini, cercheremo di conoscerli, di entrare nel loro mondo per svilupparne
le potenzialità, raggiungere un livello di salute eccellente, accrescere capacità intellettive
e di apprendimento, acquisire sicurezza di sé e una buona capacità di interazione con gli altri.
Parleremo di salute, di educazione, di sviluppo armonico e globale.
Partiamo, con questo numero, dalle vaccinazioni, un argomento di notevole spessore scientifico
e di grandissima rilevanza sociale.
In una sorta di vocabolario di primissima prevenzione la parola “vaccinazione” reclama la sua esistenza fin
dai primi mesi di vita andandosi presto ad affiancare a mamma e papà; pochi giorni dopo l’approdo,
nemmeno il tempo di ambientarsi che l’ASL ci richiama all’ordine. Perché essere titubanti all’idea
di iniettare qualcosa a un bambino sano? O addirittura con problemi di salute? In fondo lo abbiamo fatto tutti,
è grazie al vaccino che abbiamo scampato il vaiolo e altre malattie terribili!
Ma è proprio vero? Conosciamo realmente cosa accade quando si inietta un vaccino?
Abbiamo mai considerato i possibili effetti del dopo vaccino per noi e i nostri figli?
Se fosse venuto qualche dubbio è il caso di leggere questo numero di Ambrosia e di attivare un sano
spunto di riflessione sul mondo dei vaccini e sul mondo che i nostri bambini andranno ad affrontare.
calendario
di massima delle
vaccinazioni
02
bambini
super-vaccinati
03
aromaterapia
e vaccinazioni
08
medicina
tradizionale cinese
e vaccinazioni
11
omeopatia
e vaccinazioni
12
naturopatia
e vaccinazioni
15
Buona lettura!
Catia Trevisani
[email protected]
www.scuolasimo.it
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ambrosia
02
calendario di massima delle vaccinazioni
secondo la medicina convenzionale
ETÀ
VACCINO
nascita
Difterite
Tetano
Pertosse
Poliomielite
Epatite B
Haemophilus
Influenzae b
HB2
3°
4°
5°
6°
11°
13°
15°
mese mese mese mese mese mese mese
Meningococco C
11-12 14-15
anni anni
Tdap
DTaP
DTaP
DTaP
IPV
IPV
IPV
IPV
HB
HB
HB
Hib
Hib
Hib
MPR14
MPR25
PCV3
Men C6
Varicella
una terza dose dopo il compimento dell’otVarietà dei vaccini
tava settimana (può coincidere con la prima
Vaccino inattivato: DTaP, Epatite B, Patolosomministrazione del ciclo normale) e da
gie da pneumococco, Meningoencefalite,
una quarta dose all’11° mese (può coinciColera, Peste, Rabbia.
dere con la 3a dose del ciclo normale).
Vaccino vivo attenuato: TBC, Poliomielite,
Morbillo, Rosolia, Parotite epidemica, Feb- 3. Vaccino pneumococcico coniugato eptavalente: programmi di ricerca attiva e vaccinabre tifoide, Febbre gialla.
zione dei soggetti a rischio elevato; per gli
altri soggetti vaccinazione in base a specifiLegenda
ci programmi regionali.
DTaP: vaccinazione antidifterico-tetanico4. È possibile la co-somministrazione al 13° mepertossica
se della prima dose del vaccino MPR e delTdap: vaccino difto-tetanico-pertossico
la terza dose dei vaccini DTaP, IPV, HB e Hib.
acellulare per adulti
IPV: vaccino antipoliomielitico iniettabile 5. MPR2: seconda dose ovvero dose di recupero (Piano nazionale di eliminazione del
(inattivato)
morbillo e della rosolia congenita - G. U. s.
HB: vaccino antiepatite B
g. n. 297 - suppl. ord. N. 195 del 23/12/03).
Hib: vaccino contro le infezioni invasive da
6. Vaccino meningococcico C coniugato: proHaemophilus influenzae b
grammi di ricerca attiva e vaccinazione dei
MPR: vaccino antimorbillo-parotite-rosolia
soggetti a rischio elevato; per gli altri sogPCV: vaccino pneumococcico coniugato
getti vaccinazione in base a specifici proeptavalente
grammi regionali.
Men C: vaccino meningococcico C coniugato
7. Varicella: limitatamente alle Regioni con
programmi vaccinali specifici in grado di gaNote
rantire coperture superiori all’80%.
1. Per terzo mese di vita si intende il periodo
che intercorre dal compimento del 61° gior- 8. Varicella: programmi di ricerca attiva e vaccinazione degli adolescenti con anamnesi
no di vita fino al 90° giorno di vita, ovvero
negativa per varicella.
dal compimento della 8a settimana di vita fino alla 12a settimana di vita.
Fonte: Piano nazionale vaccini 2005-2007
2. Nei nati da madre HBsAg positiva si som(c.c. - Redazione Ministerosalute.it - 6 setministrano contemporaneamente, entro
tembre 2006)
12-24 ore dalla nascita ed in siti separati,
la prima dose di vaccino (HB) e una dose
di immunoglobuline specifiche antiepatite B
(HBIG). Il ciclo va completato da una seconda dose a 4 settimane dalla prima, da
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5-6
anni
DTaP
Morbillo
Parotite
Rosolia
Pneumococco
24°
36°
mese mese
Varicella 7
Varicella 8
Conferenza
Presentazione
del Corso
di Naturopatia
MILANO
24 Settembre 2009
ore 21,00
Relatrice
dott. Catia Trevisani
tel. 02 89420556
È gradita la prenotazione telefonica
certificata
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Regione Lombardia n. 357
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ambrosia
03
bambini
super-vaccinati
di Eugenio Serravalle
Qualche settimana dopo la nascita del vostro bambino, arriva per posta una letterina
con cui vi si invita a recarvi al Distretto Sanitario per praticare le prime vaccinazioni.
Non ci avevate pensato prima. Potete scegliere di seguire le indicazioni della ASL, e
far somministrare al bambino tutte le vaccinazioni, o cercare di informarvi, per capire se davvero sia utile per la salute di vostro figlio fargli iniettare tutti questi vaccini. Se siete preoccupati per le reazioni avverse che i vaccini possono provocare, negli opuscoli “informativi” della ASL troverete scritto tutt’al più che “Il vaccino è in genere innocuo e ben tollerato. È possibile un
po’ di febbre, di mal di testa e di inappetenza”. Riceverete meno informazioni di quelle
riportate nei foglietti illustrativi dei vari farmaci, i “bugiardini”. Se esprimete le vostre perplessità ai medici deputati alle vaccinazioni,
verrete trattati da criminali, incapaci di provvedere alla tutela della salute dei vostri figli.
Dovrete giustificarvi davanti a loro, con gli
amici che hanno già vaccinato i figli, con i
nonni e i parenti che hanno ricordi di malattie infettive pregresse. Verrete trattati da
irresponsabili, e il senso di colpa affiorerà,
ostacolando la possibilità di una riflessione obiettiva. Viene sempre agitato lo spettro delle malattie infettive, viene istillata la
paura delle epidemie, che, si dice, possono
sempre ritornare. Si considera solo questo
aspetto del problema, senza guardare l’altra
faccia della medaglia: il rischio delle reazioni avverse, che sono sempre taciute o sottovalutate. Si dà per scontato che le vaccinazioni abbiano provocato la diminuzione delle epidemie, senza esaminare i dati reali. Si
crede che i vaccini siano stati studiati bene
e a fondo, mentre non esistono sufficienti ricerche che dimostrano la loro efficacia sullo
stato di salute complessivo di che li riceve.
La riflessione che propongo parte proprio
da qui: se i vaccini fossero davvero sicuri ed efficaci, se non provocassero reazioni
avverse, se le reazioni collaterali fossero trascurabili, saremmo dei matti a non praticarli tutti. Ma i vaccini, come tutti i farmaci, non
sono esenti da questi rischi, e allora è giusto
che i genitori, prima di far sottoporre i figli alle vaccinazioni, ricevano tutte le informazioni
disponibili, per poi decidere in piena libertà.
LA SICUREZZA
Il calendario vaccinale prevede che a 3 mesi si pratichi la vaccinazione esavalente, che
comprende i vaccini contro la poliomielite, la
difterite, il tetano, l’epatite B (obbligatorie),
insieme a quelle contro la pertosse e l’haemophilus influenzae di tipo B (facoltative). In
molte regioni in contemporanea viene praticata la vaccinazione contro lo pneumococco (e fanno sette). I richiami vanno eseguiti a 5 mesi e al 11 mesi (siamo a 21 vaccinazioni, che diventano 22 se si decidesse
di somministrare anche la vaccinazione antimeningococco C). A 15 mesi viene consigliata l’immunizzazione contro morbillo, parotite, rosolia, e anche varicella (per ora tocchiamo quota 26, ma diventano 27 se aggiungiamo la vaccinazione antinfluenzale).
Con i richiami dei 6 anni (per poliomielite,
difterite, tetano, pertosse, morbillo, parotite, rosolia) arriviamo a 34 vaccinazioni, che
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possono diventare 36 a 12 anni (ancora difterite e tetano), o 38 se si accolgono i suggerimenti di un ulteriore richiamo per varicella e pertosse. La ciliegina sulla torta è il vaccino antipapillomavirus per le ragazze di 12
anni: fanno 41 (sono 3 dosi). Diventeranno
44 con il vaccino antirotavirus, da poco proposto anche in Italia dai 2 mesi di età.
Si è passati in pochi anni dal proporre vaccini rivolti verso malattie (il vaiolo, la difterite,
il tetano, la poliomielite) che potevano costituire un episodio importante nella vita di ciascun individuo a immunizzazioni verso malattie “minori” (il morbillo, la parotite, la rosolia), per arrivare a malattie provocate da
germi che, per motivi diversi (variabilità dei
sierotipi, modificazioni continue del genoma dei microrganismi, immunità parziale e
di breve durata), rappresentano il substrato naturale nel quale siamo immersi da sempre, che sono cresciuti insieme a noi, che
mutano e si modificano insieme a noi, in una
sorta di co-evoluzione (pneumococco, meningococco, virus influenzale, rotavirus, papillomavirus). La diffusione di massa di tutti
questi vaccini può provocare una trasformazione della nostra naturale capacità di risposta a virus e batteri, abituare l’organismo a
un’immunità artificiale diversa dall’immunità
naturale, e dipendente dai farmaci. Con la
concreta possibilità che altri aspetti dell’immunità, della tolleranza immunologica, verranno coinvolti in maniera permanente. Il costo dell’immunità artificiale può essere l’aumento delle malattie allergiche, delle patologie autoimmuni, l’alterazione dei fattori di
protezione dai tumori, dalle malattie degenerative. Una trasformazione dello stato di
salute permanente, e non solo fisico: l’abuso di farmaci e vaccini modifica la stessa
percezione della malattia, ridefinendola in
base agli interessi e al potere dell’industria.
Nessuno studio scientifico può affermare
che somministrare un numero così elevato
di vaccinazioni a un bambino, iniziando a tre
mesi di età, non provochi delle profonde alterazioni dell’equilibrio immunitario, con il rischio di sviluppare malattie importanti e persistenti per tutta la vita. Perché non è stato mai studiato sufficientemente cosa succede nell’organismo di un bambino cinque,
o dieci anni dopo aver ricevuto così tante
immunizzazioni, e soprattutto di più vaccini
contemporaneamente, come è oggi prassi
comune. Finché non verrà organizzata una
vasta ricerca indipendente che prenda in
esame due gruppi (numerosi) di bimbi, uno
vaccinato e uno non vaccinato, e si seguirà
nel tempo, con dei bilanci di salute accurati,
valutando quanti, in gruppo o nell’altro, sviluppano ad esempio allergie, o malattie autoimmuni, e quanti si ammalano di malattie
infettive e sviluppano complicanze, non sapremo mai cosa è meglio per i nostri figli.
Non sapremo se per la salute di un bambino
oggi, e di un adulto domani, sia davvero meglio non misurarsi con alcune malattie infettive.
Non sapremo se i bambini, così tanto vaccinati, avranno in futuro una salute migliore
di quei bambini di trenta o quaranta anni fa
che certo non hanno goduto di una così vasta immunizzazione.
Abbiamo assistito in questi ultimi anni a un
aumento dell’aspettativa della durata della
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lo studio, la pratica e la ricerca.
vita, tanto che dei nati 60 anni fa sono ancora in vita 90 maschi su 100, e addirittura
95 femmine su 100. Nessuno di loro è stato
sottoposto a questo numero impressionante di vaccinazioni, anzi, si facilitava la possibilità di contrarre le malattie esantematiche
da piccoli, col risultato che la vita media è
oggi di 84-85 anni.
L’invasione sempre più massiccia di vaccini per malattie a bassa diffusione, e ancor più bassa, o praticamente nulla letalità, può comportare più rischi che benefici
in una valutazione complessiva sullo stato
di salute delle persone.
Ed è tutto da dimostrare, con seri studi di epidemiologia, che la pratica delle vaccinazioni
di massa determina oggi una riduzione della mortalità infantile in Paesi come il nostro.
Già, gli studi clinici sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini! Può sembrare un’affermazione paradossale, se si considera che
le vaccinazioni sono praticate a bambini (e
adulti), anche obbligatoriamente, almeno in
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corso di approfondimento
di cromopuntura
Patologie del rachide cervicale e lombo-sacrale
MILANO
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25-26-27 Settembre
Relatrice
dott. Catia Trevisani
Italia, ma le ricerche cliniche in doppio cieco, quelle ritenute più attendibili dalla Medicina basata sull’evidenza, spesso non sono esaurienti (cioè significative per numero di soggetti coinvolti, con adeguata e prolungata osservazione nel tempo), né numerosi (in particolare quelli condotti da ricercatori indipendenti, senza legami con l’industria farmaceutica). Perché siano credibili, è indispensabile che questi studi coinvolgano un numero ampio di soggetti, dato che gli eventi avversi gravi si possono registrare solo con grandi numeri, e che l’osservazione sia mantenuta per un lungo periodo di tempo. Altrimenti un evento avverso grave, o la morte del paziente causato da
un vaccino non verranno mai registrati. Una
reazione avversa con un’incidenza statistica di 1 caso ogni 5000 (non certo bassa)
non verrà individuata se i soggetti in esame
sono poche centinaia, come avviene di solito, o se sono seguiti solo per pochi giorni.
Il vaccino antipapillomavirus tetravalente rivolto alle dodicenni, recentemente introdotto in Italia, è stato sperimentato soltanto su
1445 ragazze di età tra 9 e 15 anni, nonostante sia rivolto proprio a questa fascia di
età. Per il vaccino antiepatite B al momento
della commercializzazione, le ditte produttrici hanno presentato studi eseguiti in neonati
e bambini di età inferiore ai 10 anni della durata di 5 giorni (la Merck, Sharp & Dohme) e
di 4 giorni (la Smithkline Beecham). Lo troviamo scritto, nero su bianco sulla scheda
tecnica del vaccino.
Persino una Commissione dell’Institute of
Medicine (Vaccine Safety Committee, Division of Health Promotion and Disease Prevention), che svolge funzioni di consulenza
per il Governo Federale degli USA ha dichiarato che per i vaccini antitetanico, antidifterico, antipoliomielite, antiepatite B, antihaemophilus influenza B, antimorbillo, antiparotite, antirosolia (cioè tutti i vaccini pediatrici in uso nel 1993, anno della relazio-
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ne) non esistevano studi clinici controllati,
che le informazioni sulla sicurezza delle vaccinazioni erano molto lacunose, che gli studi
epidemiologici sulla popolazione erano inadeguati, e che i sistemi di sorveglianza dei
danni da vaccini erano inappropriati.
Persino alcuni rappresentanti dei Centers for
Disease Prevention and Control (CDC) di Atlanta (l’istituzione ufficiale americana ritenuta
la più autorevole per competenze scientifiche
nell’ambito delle vaccinazioni) ammettevano
nel 1998 che non esistevano studi a lungo
termine in doppio cieco condotti da ricercatori indipendenti dalle ditte farmaceutiche che
potessero affermare la sicurezza dei vaccini.
I vaccini possono esporre i bambini a diversi
rischi. Così come rischiose possono essere
le malattie infettive. La sicurezza va sempre
messa a confronto con il danno da malattia. È meglio vaccinare o avere la malattia?
Il rischio delle complicazioni di molte malattie infettive è mutato in maniera significativa,
con il cambiamento profondo delle condizioni di vita di molti Paesi occidentali.
LE REAZIONI AVVERSE
E LA VACCINOVIGILANZA
La scarsa conoscenza delle reazioni avverse e degli effetti collaterali ci consigliano prudenza nella somministrazione delle
vaccinazioni. C’è la tendenza a giustificare l’insorgenza delle malattie che compaiono dopo le vaccinazioni soltanto con il criterio temporale, e non come conseguenza
delle stesse. Dicono: “Dopo le vaccinazioni, ma non a causa delle vaccinazioni”, ma
con quali evidenze scientifiche? Spesso,
troppo spesso, non vengono segnalati gli
eventi che hanno fatto seguito alla vaccinazione per la convinzione che non esiste correlazione tra la reazione avversa e il vaccino.
Se questi eventi non vengono notificati non
si può avere un’esatta percezione dei rischi.
Le segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse sono uno strumento poco uti-
lizzato e anche per questo sono sottostimate. Il sistema di vaccino-vigilanza è ancora
oggi inefficace, in Italia e anche in altri Paesi, compresi gli Stati Uniti d’America, dove, in base a dichiarazioni ufficiali, viene notificato solo il 10% degli eventi che si verificano. Questa stima americana è, secondo
la mia esperienza, ottimistica: in Italia siamo
lontani anche da questo sconfortante dato.
Non si conosce il perché degli eventi avversi, il motivo per cui un vaccino somministrato a un bambino clinicamente sano possa
provocare un danno importante, a volte la
morte. Sappiamo che tanti bambini non riportano effetti avversi alla vaccinazione, ma
che in alcuni (quanti?) si determinano reazioni gravi, o gravissime sino alla morte.
Non è possibile che valga la regola del “tutto o niente”. Credo che ci siano tante altre
situazioni che non vengono evidenziate, che
poco si conoscono e ancor meno si studiano. Un esempio: un bambino viene vaccinato e nei 3-4 giorni successivi appaiono
sintomi sfumati: irrequietezza, sonnolenza,
pianto persistente, irritabilità. Poi tutto si risolve, il problema sembra risolto. Però quel
bambino presenterà in seguito un ritardo di
sviluppo posturo-motorio, parlerà più tardi,
inizierà a gattonare e a camminare qualche
mese dopo i suoi coetanei. E poi a scuola
avrà non gravi, non evidentissime difficoltà,
ma faticherà più degli altri a imparare a leggere, a contare, a stare seduto al banco, a
relazionarsi con gli altri bambini. Dislessia.
Disgrafia. Iperattività. Che ruolo ha avuto il
vaccino nell’insorgenza di queste problematiche, prima così rare, ed oggi così diffuse tra i nostri bambini? Non esiste solo il
bianco e il nero, ma esistono mille sfumature di grigio. Di queste tonalità di colore vorremmo conoscere l’origine, dobbiamo imparare a valutare i possibili effetti a lungo termine delle vaccinazioni. Questa mole di informazioni ci manca e ci serve per valutare con
serenità il rapporto rischio/beneficio dei vaccini, per ogni vaccino e per ogni bambino.
La mancanza di studi clinici controllati, randomizzati, prospettici adeguati e una scarsa conoscenza delle reazioni avverse a lungo termine rendono difficile stabilire questo
punto di equilibrio.
RAPPORTI COL SISTEMA
IMMUNITARIO
Prendiamo in considerazione due situazioni
diverse. Immaginiamo di vivere in una condizione in cui, per le insufficienti condizioni igieniche, sociali e sanitarie la probabilità
di avere dei benefici con la somministrazione delle vaccinazioni sia maggiore di quella di avere dei danni. L’altro scenario è quello di una realtà in cui, per l’elevata qualità
delle condizioni di vita, per le condizioni socio-economiche che riducono la trasmissione delle malattie infettive, il beneficio che si
può ottenere dai vaccini è così scarso da
rendere molto più probabile e frequente il
danno da vaccino. In questo caso la soluzione migliore sarà rifiutare la vaccinazione.
Quali rischi corre un lattante italiano di tre
mesi di età di contrarre la poliomielite (ultimo caso registrato in Italia nel 1982), la difterite (ultimo caso nel 1991), il tetano (non
si muove dalla carrozzina, naturalmente),
l’epatite B (se è sano e vive in un ambiente
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ambrosia
privo di possibilità di contagio, dal momento che la malattia si trasmette esclusivamente col sangue o con rapporti sessuali)? Forse non sarà lo zero assoluto, ma credo che
si possa anche pensare di rimandare l’immunizzazione di qualche mese senza esporlo a gravi pericoli. I benefici di questa scelta,
invece, possono essere importanti, e dimostrati anche da studi recenti di immunologia.
Tra le tante ricerche a proposito, voglio ricordare un recente studio longitudinale (marzo
2008) retrospettivo pubblicato sul “Journal
of Allergy & Clinical Immunology”. Gli Autori, ricercatori dell’Università del Manitoba
a Winnipeg (Canada), affermano che “si è
osservato che l’immunizzazione nella prima
infanzia promuove lo sviluppo dell’asma attraverso la stimolazione della risposta immunitaria di tipo TH2 o la diminuzione della
‘pressione’ microbica che produce uno sbilanciamento tra TH1 e TH2”. Calendari vaccinali differenti potrebbero spiegare le differenze nell’associazione tra la vaccinazione e
l’asma emerse da numerosi studi osservazionali. Analizzando dati di una coorte di oltre 11.000 bambini del Manitoba dalla nascita nel 1995 fino al compimento del settimo anno, che avevano ricevuto fino a quattro dosi di DTP, i ricercatori hanno trovato
che il rischio di asma era dimezzato nei piccoli nei quali la prima dose era stata ritardata di più di due mesi; per quelli con somministrazione ritardata di tutte le prime tre dosi la probabilità di asma scendeva ancora.
Il sistema immunitario del lattante è ancora
immaturo. Il suo sviluppo nel bambino sano
si completa nei primi anni di vita, in seguito
all’interazione con l’ambiente e alle stimolazioni antigeniche cui è sottoposto. La varietà della stimolazione antigenica e la cooperazione tra linfociti B e T contribuiscono a
una completa maturazione del sistema immunitario e al raggiungimento di una condizione di equilibrio. È evidente l’importanza
di un processo di maturazione spontaneo
e fisiologico dell’apparato immunitario del
bambino, senza interferenze esterne, come
una alimentazione inadeguata per l’età, l’inquinamento ambientale, la somministrazioni
frequenti e ripetute di farmaci immunosoppressori (antibiotici e cortisonici), le inoculazioni precoci e multiple di vaccinazioni (in
grado di sregolare la risposta immunitaria).
Sarà proprio il contatto con virus, batteri e
tossine ad allenare l’organismo a produrre
risposte efficaci ed equilibrate. Questo ovviamente non vuol dire che più ci si ammala,
meglio è, ma che bisogna trovare un equilibrio tra protezione ed esposizione. È dimostrato, ad esempio, che i vaccinati contro il
morbillo manifestano più patologie allergiche di chi contrae la malattia naturale. Il sistema immunitario ha una plasticità nei primi anni di vita che definirà il suo “carattere”.
La risposta immune potrà essere orientata
verso una risposta TH1 o TH2, e le vaccinazioni, insieme ad altri fattori, giocano un ruolo importante nel creare e mantenere una situazione di squilibrio tra il sistema TH1 ed il
sistema TH2.
Negli ultimi trent’anni l’incidenza dell’asma è
quadruplicata, così come sono in notevole
aumento tutte le patologie allergiche (secondo alcuni studi circa 1/3 dei nostri bambini
e ragazzi sono diventati atopici). Certo, pos-
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sono concorrervi altre cause (una sempre
maggiore e precoce esposizione agli acari, i gas di scarico delle automobili, l’inquinamento ambientale), ma è ragionevole credere che i vaccini giochino un ruolo determinante e permanente. Uno studio giapponese ha dimostrato che tra bimbi vaccinati contro difterite-tetano-pertosse (DTP) e bimbi
non vaccinati esistono significative differenze di frequenza per le patologie allergiche.
Patologia
Non
vaccinati
Vaccinati
con DTP
Asma
bronchiale
2,3%
25,6%
Dermatite
atopica
2,3%
18%
Asma
+ rinite
+ dermatite
9,3%
56,4%
Un altro studio condotto in Nuova Zelanda su 1265 bambini conferma come la vaccinazione possa costituire un fattore di rischio per le manifestazioni allergiche. I bambini che non erano stati sottoposti a vaccino
DTP e antipoliomielite non avevano presentato manifestazioni cliniche di allergia prima
dei 10 anni, mentre, tra i vaccinati, il 23,1%
segnalava episodi di asma, il 22,5% era stato sottoposto a visite mediche per asma, il
30% per altre patologie allergiche.
Esistono poi una serie di malattie, dette “autoimmuni”, causate da un malfunzionamento
del sistema immunitario, il quale attacca cellule sane dell’organismo portandolo a una
lenta e inesorabile degenerazione.
Denominatore comune delle patologie autoimmuni è uno “stato infiammatorio cronico”
del tessuto colpito, che varia a seconda della malattia. Possono colpire interi apparati (malattie sistemiche) come il lupus eritematoso sistemico (LES), la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, la porpora
trombocitopenica e la sindrome di Guillin Barré, oppure singoli organi (malattie organo-specifiche), come avviene nel morbo di Addison,
che colpisce le ghiandole surrenali; il diabete
di tipo I o insulino-dipendente, che determina
un’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas; la tiroidite di Hashimoto, forma infiammatoria della tiroide; il morbo di Basedow e il mixedema primitivo, che colpiscono
anch’esse la tiroide; alcune forme di anemia,
come l’anemia perniciosa; la miastenia grave,
che colpisce i muscoli; l’alopecia aerata; la sindrome pluriendocrina autoimmune (SPA); il
morbo celiaco; il pemfigo; il morbo di Crohn.
Dagli anni Novanta i sospetti delle relazioni tra
molte di queste patologie e le vaccinazioni sono stati approfonditi e confermati, ne sono stati studiati i meccanismi di azione, le correlazioni dirette, al di là del semplice criterio temporale di insorgenza. Quello che impressiona è
l’aumento vertiginoso di incidenza tra i bambini: vale poco, in termini statistici, dire che all’inizio della mia attività di pediatra, agli inizi degli
anni Ottanta, le incontravo di rado, e che invece oggi sono prassi frequente. Non voglio riproporre il modo di ragionare di molti Colleghi,
che per indurre a far praticare le vaccinazioni,
non esitano ad affermare: “Mi dia retta, io ho visto una meningite da morbillo, e non la auguro
a nessuno!”, tralasciando di dare la giusta importanza alle reazioni avverse dei vaccini.
Quanti casi di malattie autoimmuni, quanti casi
di asma sono riferibili ai vaccini?
I rischi aumentano con la somministrazione
multipla di più vaccini, come l’esavalente. Sono molto diffusi per la loro semplicità di utilizzazione, per la migliore compliance da parte di
chi li riceve e di chi li somministra, per i minori costi dei programmi di vaccinazione (per un
minor numero di inoculazioni). Ma ogni combinazione vaccinale dovrebbe essere giustificata
da una documentazione che ne dimostri i vantaggi o comunque gli eventuali benefici rispetto gli stessi vaccini usati singolarmente. E queste non ci sono, non conosciamo l’impatto sulla salute della persona vaccinata a distanza di
anni. Non sono rare le interazioni che possono indurre un aumento o una diminuzione
della risposta immunitaria rispetto a quella
che ci sarebbe stata con la somministrazione di un singolo antigene.
VALE ANCORA L’OBBLIGO
VACCINALE?
La vaccinazione con l’esavalente non è obbligatoria, nonostante non venga quasi mai
detto ai genitori. Prima di praticare l’iniezione, spesso si fa firmare un modulo di “consenso informato” senza in realtà informare
di nulla, dando per scontato che l’esavalente sia la vaccinazione da fare. Ai genitori che
chiedono di effettuare solo le quattro vaccinazioni obbligatorie, viene risposto che non
Conferenza
Presentazione
del Corso
di Naturopatia
FIRENZE
9 Ottobre 2009
ore 21,00
Relatrice
dott. Catia Trevisani
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25/07/09 09:32
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06
è possibile perché i vaccini singoli non sono disponibili. Ma è un diritto dei genitori richiedere le vaccinazioni separatamente, evitando così quel salto nel buio che è l’esavalente. In commercio esistono tutte le vaccinazioni singole. Sono tutte acquistabili normalmente in farmacia, tranne il vaccino antidifterico. Questo è prodotto da un’azienda
danese (il nome commerciale è Difterivaccine) ed è registrato in Europa. Se ne può
richiedere l’importazione e, finché le vaccinazioni saranno obbligatorie, le ASL possono e devono assicurarne la somministrazione, su richiesta dei genitori. Per quanto riguarda l’antitetanica, è bene specificare
che non esiste una formulazione pediatrica,
ma si trova comunemente in farmacia il vaccino, che è uguale nel dosaggio per bambini e adulti: contiene 40 Unità Internazionali
di anatossina, la stessa identica dose contenuta nell’esavalente: non c’è differenza.
I vaccini antipolio di Salk e quello antiepatite B pediatrico sono regolarmente presenti
nel Prontuario Farmaceutico e, come qualsiasi farmacia, anche i Distretti Sanitari possono rifornirsene senza difficoltà.
Non mi sembra corretto ostacolare le scelte
consapevoli dei genitori: se lo Stato italiano
ha stabilito l’obbligo vaccinale, e ha deciso
che sono quattro le vaccinazioni “di legge”,
deve essere in grado di metterle a disposizioni di chi ritiene giusto adeguarsi alla legge. Non è etico inseguire le scelte dell’industria farmaceutica, delegando ad essa la
scelta di quali vaccini somministrare. L’industria segue la logica del profitto. Finché la
anacronistica normativa dell’obbligatorietà
rimane in vigore, che almeno si dia ai genitori che lo desiderano, la possibilità di rispettarla, rendendo disponibili senza difficoltà le
vaccinazioni obbligatorie.
La maggior parte delle Nazioni europee ha
scelto la volontarietà della pratica vaccinale, accompagnata da incentivazioni e propaganda. Oggi soltanto in pochi Paesi europei è
prevista l’obbligatorietà per alcune vaccinazioni:
Nazioni
Vaccinazioni
obbligatorie
Italia
Francia
Difterite, Tetano,
Epatite B, Polio
Difterite, Tetano,
Polio, TBC
Grecia
Difterite, Tetano, Polio
Portogallo
Difterite, Tetano, Polio
Belgio
Polio
Le differenti scelte in Europa in tema di vaccini non riguardano solo questo aspetto,
che è comunque molto delicato. Considerando i 27 Paesi dell’Unione Europea notiamo che esistono più di 27 calendari vaccinali, perché in ben 8 di questi Stati i programmi possono cambiare a livello regionale, come avviene oggi anche in Italia. Questo non riguarda solo il numero delle vaccinazioni raccomandate, ma anche il tipo di
vaccino utilizzato, e persino, per lo stesso
vaccino, il numero di dosi somministrate in
un determinato periodo di tempo. Le dosi
del vaccino antidifterico che un ragazzo può
ricevere prima del compimento dei 18 an-
AMBROSIA_31.indd 6
ni possono variare da 4 a 7. In molti Paesi l’uso dei vaccini combinati (tipo l’esavalente) è molto limitato, i vaccini antipertosse acellulari non sono diffusi, il vaccino antipoliomielite orale di Sabin è ancora utilizzato. Scelte e strategie differenti non riguardano solo i vecchi vaccini. Secondo i dati
forniti nel 2007 dal Network Europeo Venice (venice.cineca.org) non c’è accordo per
l’introduzione del vaccino antirotavirus. Austria, Slovacchia, Belgio, Lussemburgo hanno espresso parere favorevole alla introduzione, mentre Germania, Francia e Spagna
hanno manifestato la loro contrarietà. Anche sul vaccino antipapillomavirus le decisioni sono state discordi: Austria, Francia,
Germania, Grecia, Lussemburgo, Norvegia
e Spagna, oltre l’Italia, si sono affrettate a
proporne l’introduzione, seppure con modalità differenti, e per diverse fasce di età, a
differenza di quanto stabilito in Olanda, dove il Collegio dei General Pratictioners ha
denunciato l’intensa campagna di promozione dell’industria al di fuori delle indicazioni ufficiali, che ha causato una abnorme richiesta della vaccinazione. In Finlandia si è
deciso di attuare uno studio di popolazione
prima di commercializzare il vaccino. L’efficacia della vaccinazione sarà valutata con
un follow-up a lungo termine che esaminerà circa 22.000 adolescenti: un gruppo riceverà il vaccino tetravalente, un gruppo il
vaccino antiepatite A, un gruppo di volontarie non vaccinate costituirà il gruppo-controllo. La stima dell’efficacia del vaccino, la
prevalenza dell’infezione HPV, gli effetti collaterali del farmaco saranno disponibili nel
2020. Fino ad allora, come dicono i responsabili della ricerca, è “meglio tacere che tirare a indovinare”.
Anche in Italia, comunque, si avvierà il superamento dell’obbligo vaccinale, recependo
le Direttive della Comunità Europea. Attualmente, grazie alle autonomie che le Regioni si sono viste riconoscere anche in tema di
organizzazione sanitaria, i calendari vaccinali possono essere differenti in rapporto alle
diverse zone del nostro Paese. Dal 1° gennaio 2008 in Veneto è stato sospeso l’obbligo vaccinale per i nuovi nati. Piemonte e Toscana hanno scelto la strada del “dissenso
informato”: i genitori che decidono di rifiutare o rimandare le vaccinazioni devono firmare una dichiarazione di assunzione della responsabilità della decisione e non subiranno sanzioni. L’ammissione dei bambini non
vaccinati alla scuola dell’obbligo è un diritto sancito da una Legge, la 355 del 1999.
Il diritto all’istruzione è prioritario rispetto
all’obbligatorietà, e molte regioni, l’EmiliaRomagna per prima, hanno esteso questa
disposizione per la frequenza delle scuole
materne e degli asili-nido.
Comunque, nessuno può imporre le vacci-
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nazioni con la forza. Non è più prevista la sodo, senza che sia mai stata effettuata alcuspensione della patria potestà per i genitori
na campagna di vaccinazione di massa. Sul
che rifiutano di vaccinare i propri figli. Niente
perché di questa scomparsa sono state fatcarabinieri a casa, quindi, e chi opera quete molte ipotesi, nessuna, comunque, pienasta minaccia mente sapendo di mentire. Ai
mente soddisfacente. Una sola è la certezgenitori che decidono di non far praticare le
za: i vaccini non c’entrano.
vaccinazioni obbligatorie ai propri figli posNulla permette di affermare che le vaccinasono essere applicate soltanto delle sanzioni abbiano fatto scomparire o regredire le
zioni amministrative, cioè delle multe. Conepidemie: tutto porta a credere che l’evolutro questi atti si può fare ricorso al Sindazione delle une non abbia niente a che fare
co (tranne che nelle regioni a Statuto Specon l’involuzione delle altre. Grafici e staticiale). Il Sindaco può accogliere il ricorso o
stiche prodotti dalla stessa Organizzazione
rigettarlo. Se l’iter procede si può ricorrere
Mondiale della Sanità indicano che:
al Giudice di Pace competente. Se l’ASL - la regressione delle epidemie si è verificata
segnala la non avvenuta vaccinazione del
con curve simili sia nei Paesi e/o nei gruppi
bambino al Tribunale dei Minori, questo può
non vaccinati che nei Paesi e/o nei gruppi vacdecidere di non procedere, o di procedecinati a parità di condizioni igieniche;
re con una “audizione” dei genitori, per co- - l’efficacia delle vaccinazioni non è stata tale da
noscere le ragioni della loro decisione. Ma
impedire il verificarsi di epidemie, nonostante
è un iter sempre meno praticato, dopo le
l’ampia copertura vaccinale della popolazione;
sentenze della Suprema Corte di Cassazio- - la riduzione dalla morbilità e mortalità per le mane, nelle quali si decreta che le vaccinazioni
lattie per cui sono stati creati i vaccini sono inisono obbligatorie ma non coercitive (Senziate ben prima della immunizzazione stessa.
tenza n° 2424/196 del 12/12/1990 depositata il 26/02/1991 e Sentenza 928 del
Si attribuisce comunemente alla vaccinazione
11/06/1997 depositata il 3/07/1997). Ancontro il vaiolo il merito della scomparsa delcora nel 2000 la Prima Sezione Penale della malattia. In realtà non è stata la vaccinaziola Corte di Cassazione ha confermato la non
ne a debellare il vaiolo, ma furono alcuni evencoercizione delle vaccinazioni obbligatorie
ti accidentali collegati alle caratteristiche bio(depositata il 27/07/2000). Le successive
logiche e cliniche dell’infezione e l’adozione di
pronunce, della Corte di Cassazione (semopportuni provvedimenti igienici.
pre più rare perché nel frattempo in pochisLa vigilanza, un corretto isolamento dei masimi casi si è cercato di praticare le vaccinalati, la quarantena delle persone infette, la
zioni forzatamente) sono dello stesso tenore.
disinfezione degli oggetti entrati in contatQuello che succede nella pratica è differento con i malati: con tali misure di sicurezza
te non solo in base agli orientamenti dei Difu possibile fare sparire il vaiolo dalla faccia
stretti Sanitari, ma varia da ASL ad ASL, andella terra in poco tempo, al di là della vacciche nella stessa Regione. In alcune realtà
nazione di massa. La stessa Organizzazione
sono ancora praticate le multe, in altre si avMondiale della Sanità decise di riorganizzavia la procedura di segnalazione al Tribunale
re le misure di igiene nel trattamento dei madei Minori, ma nella maggior parte, quando
lati, seguendo le misure sopra elencate, per
viene accertato che si tratta di un “dissenconcludere nella relazione della Direzione
so informato”, cioè di una scelta consapeGenerale del Comitato Esecutivo del World
vole e documentata della famiglia, non avHealth Organization, relativa al Programma
viene nulla, se non la registrazione (utile a
di lotta al vaiolo del 1977 che “Durante la
fini statistici) dell’obiezione all’obbligo vaclotta decennale per l’eliminazione del vaiolo
cinale, perché le vaccinazioni non possono
è emerso che il vaiolo può diffondersi anche
essere più somministrate con atti coercitivi.
in una popolazione completamente vaccinata. Pertanto si è adottata un’altra strateLA SCOMPARSA DELLE MALATTIE
gia: le vaccinazioni di massa sono state soINFETTIVE IN OCCIDENTE
stituite da un monitoraggio e da un trattaÈ opinione comune la convinzione che i vacmento mirato della malattia. L’esperienza incini hanno debellato il vaiolo, ridotto la difterisegna che una malattia infettiva grave come
te, sconfitto la poliomielite, e che i danni da
il vaiolo è stata fatta scomparire attraverso
vaccino non esistono, e che se mai esistesmisure quali la quarantena e l’isolamento”.
sero, sarebbero un piccolo tributo da pagare
in questa guerra vittoriosa. È scontato: le epiLE CAUSE DELLE MALATTIE
demie degli anni passati non potranno tornaNEL SUD DEL MONDO
re fino a quando tutti i bambini continueranno
La convinzione che le malattie infettive si
ad essere vaccinati, anzi vaccinatissimi.
sconfiggono solo con i vaccini impedisce
In realtà ancora oggi non conosciamo le vedi riconoscere le vere cause delle patologie
re ragioni del comparire o del regredire delche ancora mietono tante vittime nei Paesi
le epidemie.
poveri. È questa ideologia, pericolosa, che
È ignoto perché la lebbra abbia cominciato
impedisce una riflessione attenta sull’impora regredire a partire dalla metà del XIV setanza dei determinanti sociali di salute. Dicolo. Nessuno riesce a spiegare come abseguaglianze, mancanza di risorse, istruziobia fatto a scomparire la più terribile delle
ne carente, lavoro precario o poco sicuro, in
malattie infettive, la peste. Nel 1348 in Euuna sola parola, povertà, hanno un impatto
ropa si è verificata un’epidemia che in tre
diretto ed immediato sulla salute, come afanni ha ucciso almeno 50 milioni di persoferma la Commissione sui determinanti sone. Ogni decennio si sono ripresentati focociali di salute dell’Organizzazione Mondiale
lai epidemici, sempre con milioni di vittime.
della Sanità nella suo rapporto del 2008. Le
D’un tratto, la peste si affievolisce, non si ve“malattie della povertà” derivano dalla sotrificano più epidemie, e oggi si segnalano
toalimentazione e dalla malnutrizione, dalla
sporadici episodi in limitate zone del monmancanza di acqua potabile e servizi igie-
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nici, dal fumo dei combustibili solidi (legna,
carbone, letame), usati in ambienti chiusi
per cucinare e riscaldarsi. Sono queste ma- lattie a provocare il maggior numero di morti
premature, in particolare tra i bambini di età
inferiore ai cinque anni. In questa fascia di
età, un decesso su due si verifica perché il
- bambino è sottoalimentato. Si stima che in
tutto il mondo muoiano in media ogni giorno
oltre 26.000 bambini sotto i cinque anni, la
maggior parte di loro per cause prevenibili.
- Più di un terzo di questi bambini muore durante il primo mese di vita, di solito a casa,
senza avere accesso a servizi sanitari di base e a beni di prima necessità che potrebbero salvare loro la vita. Il numero annuale
di decessi infantili è stato di 9,7 milioni nel
2006. Oltre l’80% di tutte le morti di bambini nel 2006 si sono verificate nell’Africa Sub
sahariana e nell’Asia meridionale. La salute
di bambini e adulti è legata all’ambiente sociale, non dipende solo da fattori genetici,
biologici, chimici e fisici ma anche dai contesti socio-economici. La condizione socioculturale delle persone influenza il rischio di
ammalarsi, il decorso e spesso l’esito della
malattia. Un modello valido di welfare state
deve integrare un servizio sanitario naziona-
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ambrosia
08
aromaterapia
e vaccinazioni
le, solidale, pubblico e universale. È inevitabile che disuguaglianze economiche, sociali
e culturali determinino iniquità nell’accesso
ai servizi sanitari. La povertà, il grado di deprivazione relativa dei processi di esclusione sociale in ogni Paese hanno un impatto
considerevole sulla salute della sua popolazione. Solo gli interventi per migliorare le
condizioni di vita costituiscono l’antidoto, il
vaccino efficace davvero per ridurre l’insorgenza delle malattie e per contrastare la riduzione della speranza di vita.
Occorre anzitutto eliminare la sottoalimentazione e malnutrizione che, indebolendo
l’organismo dei bambini, lo rendono più vulnerabile alle malattie, dotare di acqua potabile le popolazioni che ne sono prive; migliorare le loro condizioni abitative, igieniche e
sanitarie. Occorre ridurre le disparità sociali,
permettere l’accesso a cure a tutti, indipendentemente dalla loro capacità economica.
Non basta vaccinare tutti i bambini del mondo per vincere le battaglie contro i virus e i
batteri. Occorre rilanciare una politica della salute sui determinanti sociali, il contesto
ambientale e le iniquità presenti nella popolazione. Occorre una rilettura dei bisogni di
salute percepiti dalla popolazione per poter
demedicalizzare una domanda di salute che
spesso è artificiosamente e irresponsabilmente rivolta verso uno sfrenato consumismo farmacologico e di prestazioni sanitarie
molto costose, assolutamente inappropriate, inefficaci, spesso inutili e talvolta dannose. Per combattere le malattie infettive davvero occorre ridurre ed eliminare la povertà:
è questa la “malattia” che provoca più vittime nel mondo.
Bibliografia
Eugenio Serravalle è medico specialista in
Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia Neonatale. Ha già pubblicato Bambini
super-vaccinati (Il Leone Verde, 2009), Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino (Edizioni SI, 2009),
Vaccinare contro il papillomavirus? (con
Roberto Gava, Salus Infirmorum 2008).
Eugenio Serravalle è anche l’autore di questo articolo e l’autore di questo volume.
Per chi volesse approfondire l’argomento si
tratta di uno strumento utile e indispensabile.
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Il vaccino è un preparato contenente materiale costituito da microrganismi o parti di
essi, opportunamente trattato per perdere
le proprietà infettive, ma non le proprietà antigeniche, al fine di essere utilizzato nel conferimento di immunità attiva al soggetto cui
viene somministrato. L’immunità deriva dalla stimolazione della produzione di anticorpi
neutralizzanti il microrganismo stesso.
La distinzione tra vaccini è legata alle modalità di creazione:
vaccini da germi vivi attenuati;
vaccini da germi uccisi;
anatossine;
frazioni di microrganismi;
vaccini da prodotti microbici.
Tra i vaccini più noti ci sono: vaccino antivaioloso, vaccino antirabbico, vaccino antitetanico, vaccino antipoliomielitico, vaccino
antitubercolare, vaccino antinfluenzale.
LA PIRAMIDE DEL VALORE
Un vaccino, come un qualsiasi rimedio preventivo di massa, deve possedere requisiti essenziali:
1. deve essere innocuo;
2. deve essere efficace;
3. deve essere di facile somministrazione;
4. deve essere a basso costo di produzione.
È importante che questi requisiti siano soddisfatti nell’ordine in cui sono scritti. I primi
due sono requisiti indispensabili, i secondi
due sono requisiti auspicabili.
La prima e più importante caratteristica è
che un vaccino sia innocuo. Questo è un dato fondamentale e imprescindibile, ha un valore assoluto. L’unica eccezione ammessa
è quella che ha il carattere dell’eccezionalità e dell’anomalia statistica, che nasce dalla
complessità dell’uomo e dall’imprevedibile.
Solo se soddisfa questa prescrizione si passa allo stato successivo, ovvero l’efficacia.
Un vaccino deve dimostrare di essere efficace, quindi statisticamente deve possedere la
capacità di svolgere l’azione che vanta sull’insieme dei soggetti a cui è diretto. L’efficacia
non può essere assoluta, poiché esistono
sempre gruppi più o meno rilevanti che si dimostrano refrattari a qualsiasi sostanza e trattamento. Queste due categorie sono quelle
fondanti e necessarie, cui si sommano gli altri
due requisiti di minore importanza.
La facilità di somministrazione (semplice e
incruenta) ha un valore sociale importante,
ma non necessario. È sicuramente comodo
assumere una sola compressa e archiviare
il problema. Tuttavia, se si dovessero assumere 9 compresse a giorni alterni, non si inciderebbe sui requisiti fondamentali. Sarebbe indubbiamente meno comodo, ma dal
punto di vista sostanziale nulla cambierebbe. La facilità nella somministrazione aiuta
la diffusione di una pratica, ma in suo nome
non si possono sacrificare principi superiori. La salute val bene qualche sforzo in più.
Infine troviamo il basso costo. Questo fattore è importante, ma non dovrebbe mai pregiudicare i requisiti superiori e in particolare
quelli necessari. Il basso costo di produzione facilita la diffusione a gruppi molto estesi
e consente di non impiegare risorse eccessive, che si liberano così per altri impieghi.
È il fattore più trascurabile, poiché nei casi
in cui il privato non potesse affrontarlo, dovrebbe intervenire il pubblico per assicurare
a tutti la possibilità di fruizione.
Questa piramide del valore è rispettata?
Se si osservano i dati si vede chiaramente
che la piramide del valore è stata capovolta. Il requisito a cui è stata attribuita la maggiore importanza è quello dell’economicità
della produzione, unita alla massimizzazione del profitto. Nel nome del denaro è stato
sacrificato tutto il resto. La crescita recente del settore è impressionante: le vendite
dei cinque produttori principali, che costituiscono l’85% del mercato, hanno raggiunto
i 16 miliardi di dollari nel 2008, crescendo
di un terzo in soli due anni. Entro il 2012, il
leader del mercato dei vaccini, Sanofi, prevede profitti per 22 miliardi di dollari e molti esperti hanno prospettive ancora migliori.
La facilità nella somministrazione è stata
stravolta ed è divenuta, economicità della
somministrazione. L’efficacia è in costante
diminuzione e la percentuale di insuccesso
in crescita. Molto più preoccupante è il dato dell’innocuità, che è stato completamente trascurato. Basti pensare ai vaccini contenenti mercurio, un metallo pesante di cui
sono noti da sempre gli effetti nocivi per la
salute. Gli effetti collaterali dei vaccini sono
noti a tutti e i danni devastanti che hanno
prodotto sono ben documentati, nonostante gli sforzi delle lobby dei produttori di insabbiare e minimizzare i fatti.
DANNI DA VACCINI
Gli effetti collaterali e i danni prodotti direttamente e indirettamente dai vaccini sono
moltissimi, i più frequenti sono: leucemia,
linfoma, autismo, autoimmunità, diabete, demielinizzazione, epilessia, danni neurologici,
sordità, cecità, disfunzioni renali, danni epatici, danni cardiaci, danni polmonari, vasculite, eritemi, deficit immunitari.
A questi danni vanno ad aggiungersi le reazioni avverse non permanenti di varia entità, che coinvolgono un numero elevatissimo di soggetti.
I numeri sono tali da consigliare una profonda riflessione e una generale revisione
dell’attuale impianto delle vaccinazioni.
L’UNICITÀ
0, A, B e AB è l’ordine decrescente in termini di frequenza dei gruppi sanguigni in Europa (0 > A > B > AB). Due sono i principali gruppi di persone che possono essere
differenziate in base al gruppo sanguigno. Il
primo gruppo appartiene al gruppo sanguigno 0; l’altro gruppo ai restanti gruppi sanguigni: A, B e AB.
Tutti i soggetti vaccinati ricevono lo stesso vaccino, eppure è noto che la reazione
alla vaccinazione dipende anche dal gruppo sanguigno. Il gruppo sanguigno più frequente è lo zero (0), il gruppo più antico, ed
è accertato che i bambini con questo gruppo sanguigno possono manifestare una forte reazione vaccinale soprattutto in caso di
vaccinazione con virus vivi attenuati, ovvero con vaccini antivirali. I soggetti che hanno gruppo sanguigno A e AB, possiedono
una tolleranza relativamente buona, senza
reazioni violente manifeste. Infine il gruppo
B ha una particolare predisposizione alle reazioni post-vaccinali di tipo neurotossiche.
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ambrosia
09
una “chiave” di comunicazione con l’organismo in un modo assolutamente unico e personalizzato. Ricerche moderne hanno dimostrato come gli oli essenziali possano interfacciarsi con il DNA.
L’AROMATERAPIA
E LE VACCINAZIONI
L’argomento vaccini è molto controverso,
ogni persona giunge a una propria convinzione che deve essere rispettata. I fanatismi, da
una parte e dall’altra sono sempre deprecabili. Oggi vanno affermandosi posizioni mediane che, grazie a un dialogo costante e ai dati
forniti dalle più moderne ricerche scientifiche,
stanno ridimensionando il ruolo propagandato dei vaccini. Iniziano anche ad affermarsi correnti favorevoli ad alcuni vaccini di base,
ma contrari alle super-vaccinazioni.
Tutti i vaccini possiedono delle caratteristiche comuni:
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Naturopatia
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Iridologia
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Psicodinamica
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Le basi della
comunicazione
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MTC I fondamenti
14-15 Novembre
28-29 Novembre
12-13 Dicembre
Feng Shui
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Le basi della
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La differenziazione per gruppo sanguigno
è importante, nelle persone con gruppo A
l’incidenza dei tumori è maggiore rispetto
a quelli del gruppo 0, benché il gruppo 0
sia molto più rappresentato numericamente. Da studi e ricerche a questo proposito,
per le persone con gruppo 0 che hanno un
tumore, per esempio al seno, la prognosi è
migliore rispetto alle persone con gruppo
A. Il gruppo sanguigno 0 sopporta anche
meglio la chemioterapia rispetto sempre al
gruppo A. Stessa cosa si può dire per l’efficacia della chemioterapia: più efficace nel
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1. Contengono sostanze chimiche e metalli tossici (come l’alluminio e il mercurio) che hanno un forte effetto di depressione immunitaria.
2. Contengono tessuti e materiale DNA/RNA di
altri animali, che hanno l’effetto di deprimere
il sistema immunitario attraverso un meccanismo di rigetto a cellule estranee.
3. Alterano il rapporto di linfociti T helper/linfociti soppressori, che è un indicatore chiave del
grado di funzionalità del sistema immunitario.
4. Alterano l’attività metabolica di neutrofili polimorfonucleari (NPM) e riducono la loro
capacità fagocitante, intaccando la difesa
dell’organismo contro batteri e virus.
5. Sopprimono l’immunità sovraccaricando
l’organismo con tossine e materiale estraneo, e contemporaneamente introducono
virus attenuati e patogeni. Mentre le tossine nei vaccini rallentano il sistema immunitario, i virus si instaurano e mutano preparando l’attacco.
6. Contaminano il sistema linfatico e i linfonodi
con grandi molecole di proteine che essendo state iniettate direttamente nel sangue,
non sono state adeguatamente ridotte dai
processi digestivi.
7. Impoveriscono l’organismo di elementi essenziali per la vitalità immunitaria, quali vitamine e oligoelementi.
8. Sono neurotossici, rallentano il livello di trasmissione nervosa e di comunicazione al
cervello e altri tessuti.
L’impiego degli oli essenziali può essere declinato in più modi: come strumento di riduzione dei rischi per chi decide di vaccinarsi;
come strumento di rimozione delle tossine
organiche e inorganiche introdotte nell’organismo a seguito della vaccinazione; come strumento di reazione ai danni prodotti
dai vaccini; come strumento alternativo alla
vaccinazione per rinforzare il sistema immunitario; come strumento coadiuvante i vaccini nella difesa della salute.
gruppo 0 rispetto al gruppo A. Anche per il
gruppo AB vale lo stesso discorso che per il
gruppo A: maggior incidenza di tumori e minor sopportazione della chemioterapia.
Gli oli essenziali possiedono la caratteristica di adattarsi al gruppo sanguigno espriGli oli essenziali possiedono delle caratterimendosi in un modo diverso a seconda del
stiche uniche:
gruppo di appartenenza del soggetto che
li assume. Possono quindi rivelarsi preziosi 1. Contengono unicamente sostanze naturastrumenti terapeutici. Da un punto di vista
li e molto attive, che hanno un forte effetto
biochimico gli oli essenziali hanno la capadi modulazione e di stimolazione delle difecità di comunicare con i recettori cellulari e
se immunitarie.
di modulare le citochine, riuscendo a trovare
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Collana FARE NATUROPATIA
INTRODUZIONE ALLA NATUROPATIA di Anna Melai e Catia Trevisani
REFLESSOLOGIA NATUROPATICA di Catia Trevisani
AROMATERAPIA NATUROPATICA di Luca Fortuna
FENG SHUI NATUROPATICO di Omar Discepoli
IRIDOLOGIA NATUROPATICA di Lucio Birello e Daniele Lo Rito
FONDAMENTI DI NUTRIZIONE di Catia Trevisani
CUCINARE SECONDO NATURA di Antonietta Rinaldi
AROMA-COLOR di Luca Fortuna
I COLORI DEL CUORE di Marcello Schmid
RACCOLTA AMBROSIA VOL. 1 a cura di Catia Trevisani
RACCOLTA AMBROSIA VOL. 2 a cura di Catia Trevisani
RACCOLTA AMBROSIA VOL. 3 a cura di Catia Trevisani
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Collana LABORATORIO DI NATUROPATIA
LE REFLESSOTERAPIE DELL’ULTRASENSIBILE di Gianmichele Ferrero
IRIDOLOGIA DEL PROFONDO di Lucio Birello e Daniele Lo Rito
TERAPIA DEL COLORE di Gloria Grazzini
TECNICHE DI CRISTALLOTERAPIA di Angelo Balladori
L’IRIDOLOGIA PROIETTATA NELLA DIMENSIONE SPAZIO-TEMPORALE di Daniele Lo Rito
Collana NATUROPATIA E SCIENZA
FONDAMENTI DI CHIMICA PER NATUROPATI di G. Ferrero, I. Husu, M. Picconi
Collana AUDIOCORSI DI NATUROPATIA
AUDIOCORSO DI INTRODUZIONE ALLA NATUROPATIA di Catia Trevisani
AUDIOCORSO DI AROMATERAPIA NATUROPATICA di Luca Fortuna
FUORI COLLANA
VADEMECUM DI OMEOPATIA di Alfredo Mandice
Collana STORIE DI PRIMAVERA
SPRING di Federica Aragone
IL CASTELLO DELLE MILLE SORGENTI di Emanuele Piccioni
IL PAESE DEGLI ALBERI DI FUOCO di Emanuele Piccioni
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ambrosia
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medicina tradizionale
cinese e vaccinazioni
2. Hanno la capacità di interfacciarsi con
DNA/RNA, non vengono identificati come
soggetti estranei pericolosi.
3. Non alterano il rapporto di linfociti T helper/
linfociti soppressori, al contrario possono
sostenerne e modularne l’azione, così come
sostituirsi ad essi nei casi in cui il corpo non
riesca a produrne in numero adeguato.
4. Non alterano l’attività metabolica di neutrofili polimorfonucleari (NPM) e non riducono
la loro capacità fagocitante, bensì possono
sostenerli e coadiuvarli.
5. Non sopprimono l’immunità, non sovraccaricano l’organismo con tossine e materiale
estraneo, e contemporaneamente combattono i patogeni. Svolgono inoltre un’efficace azione di detox e di pulizia.
6. Rinnovano e disintossicano il sistema linfatico e i linfonodi, chelano i metalli tossici e ripuliscono le cellule e gli organi.
7. Accrescono l’organismo di elementi essenziali per la vitalità immunitaria.
8. Sono neuroprotettivi, difendono il livello di
trasmissione nervosa e di comunicazione al
cervello ed altri tessuti e in alcuni casi possono sopperire alla mancanza di alcuni fattori necessari.
L’olio essenziale
di camomilla blu
L’olio essenziale di camomilla blu (matricaria
recutita) è particolarmente utile per i bambini che i genitori scelgono di vaccinare. La
sua funzione si estende sia a livello psicologico, che a livello organico. La vaccinazione è sempre un trauma, che questo distillato prezioso può lenire in modo dolce e progressivo. A livello organico la camomilla è
in grado di fornire una protezione da alcune
reazioni avverse e facilita lo smaltimento delle tossine inoculate.
Come usarlo: i modi più semplici sono due,
attraverso bagni e massaggi.
Per un bagno alla camomilla occorre 1 cucchiaio di olio di jojoba in cui emulsionare
l’olio essenziale. Preparare la vasca, immergere il bambino e infine aggiungere la miscela aromatica. Il bagnetto deve durare circa 15-20 minuti.
Dosaggio: per bambini fino a un anno: 1
goccia; da uno a due anni: 2 gocce; da due
anni a quattro anni: 3 gocce; da quattro a sei
anni: 4 gocce; da sei a dieci anni: 6 gocce.
Per un massaggio basta preparare un olio
aromatico aggiungendo l’olio esenziale di
camomilla all’olio vegetale di mandorle dolci
spremuto a freddo. Il massaggio deve essere eseguito con movimenti molto dolci, sui
piedini e lungo la colonna vertebrale, usando poco olio.
Dosaggio: per bambini fino a un anno: in
100 ml di olio vegetale di mandorle 5 gocce di olio essenziale; dai due anni a sei anni
10 gocce in 100 ml; oltre i sei anni 15 gocce in 100 ml.
L’olio essenziale
di levistico
L’olio essenziale distillato dal levistico (levisticum officinalis), raro e prezioso, è un efficacissimo disintossicante. La sua azione si
estende a fegato, reni, pelle, sangue e mesenchima. Numerose ricerche hanno dimostrato come riesca a rimuovere vari tipi di
tossine, sia organiche che inorganiche e a
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favorirne l’eliminazione. Particolarmente utile nei programmi detox, viene raccomandato negli adulti che si sottopongono ad una
qualsiasi vaccinazione.
Come usarlo: i modi più semplici sono due,
somministrazione e massaggio.
Per la somministrazione è sufficiente assumere due gocce al giorno, emulsionate in
miele o succo di dattero, suddivise in due
applicazioni al mattino e alla sera.
Per il massaggio occorre emulsionare due
gocce di olio essenziale ad un cucchiaino di
olio vegetale di calophylla con cui frizionare
le piante dei piedi e lungo la colonna.
Per una disintossicazione profonda si possono sommare le due modalità, per un periodo di 28 giorni.
UN’ALTERNATIVA AI VACCINI
TRADIZIONALI
Gli oli essenziali possono essere usati per
aumentare le difese immunitarie e stimolare le capacità dell’organismo di resistere a
virus e batteri. Ma non solo, l’incontro con
virus e batteri fa aumentare il livello di interferone endogeno di ciascun individuo e favorisce l’attività di alcune cellule difensive,
come quelle che contrastano i tumori, con
un miglioramento delle difese dell’organismo. La continua proposta di vaccini, come
il vaccino antinfluenzale come unica soluzione praticabile desta qualche sospetto. Non
solo perché la sua efficacia è nulla quando
il ceppo virale responsabile dell’epidemia è
diverso da quello previsto dai virologi, ma
anche perché un vaccino rappresenta pur
sempre un’interferenza nel delicato equilibrio dell’organismo. Inoltre non si deve scordare che questo tipo di vaccini ha una bassa riuscita, sono moltissime le persone vaccinate che si ammalano comunque e spesso in una forma molto più seria.
È possibile preparare dei rimedi personalizzati, in grado di modulare e preparare il sistema
immunitario, riducendo al minimo il rischio determinato dal contatto con i più comuni virus.
Bibliografia
Fortuna L., Aromaterapia Naturopatica, Edizioni Enea, Milano, 2009.
Fortuna L., Come difendersi dai metalli pesanti, Xenia, Milano, 2009.
Fortuna L., 7 Oli veramente essenziali, Punto d’Incontro, Vicenza, 2008.
Fortuna L., Aromaterapia per l’Anima, Xenia,
Milano, 2005.
di Catia Trevisani
In ambito naturopatico si considera anche la
visione della Medicina Tradizionale Cinese
sul tema vaccinazioni. La MTC ci ricorda che
con le vaccinazioni viene introdotto il fattore
patogeno (virus o tossina) direttamente nel
sangue, nello strato più profondo e vitale del
corpo. Questo nel tempo può produrre malattie croniche e degenerative in quanto il patogeno è collocato in un livello profondo. Fisiologicamente, invece i patogeni che giungono dall’esterno incontrano barriere che
tentano proprio di impedire la penetrazione
a livello profondo, cosa che il corpo tende,
per sua natura, ad evitare in modo assoluto.
Quando non ce la fa e si sviluppa una malattia è perché c’è una debolezza di base ed è
su quella che si deve lavorare per fare vera
prevenzione, che si ottiene con un’alimentazione sana, esercizi fisici e di respirazione, al
bisogno si possono assumere rimedi specifici, si possono abbinare eventualmente massaggi (Tui na, Reflessologia) o trattamenti di
Agopuntura o Cromopuntura (applicazione di
fasci di luce colorata sugli agopunti).
Conferenze
MILANO
ore 21,00
Dalla Psicologia
all’Astrologia
I. Gatti
10 Settembre
Meditazione e Alchimia
F. Patruno
17 Settembre
Presentazione
Scuola di Naturopatia
C. Trevisani
24 Settembre
Naturopatia
e Procreazione Assistita
C. Barzaghi, C. Polenghi
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Astrologia Medica
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12 Novembre
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e Trasformazione
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certificata
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Regione Lombardia n. 357
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ambrosia
omeopatia
e vaccinazioni
di Alfredo Mandice
Sono molti gli studiosi che ritengono che
il vaccino, così generalizzato, non tiene conl’immunizzazione su larga scala abbia proto del reale e momentaneo livello di salute del
dotto risultati nefasti nel corso dei tanti anricevente. Un vaccino destinato ai bambini in
ni in cui è stata praticata. Ruggero Dujany
buone condizioni fisiche generali di un ambisostiene che le vaccinazioni della medicina
to socio-sanitario avanzato può non essere
ufficiale sono troppo forti e troppo violente,
adatto a bambini deboli e malnutriti di un paeper questo motivo inducono possibili effetse sottosviluppato che si vorrebbero aiutare.
ti collaterali indesiderati anche gravi o comUtile anche quanto affermato da Roberplicanze di tipo encefalitico, meningitico, pato Gava, specialista in Farmacologia cliniralitico ecc.
ca e Tossicologia medica, noto omeopata
Non risponde del tutto a verità l’affermazioe autore di libri e pubblicazioni scientifiche
ne che l’Omeopatia si oppone alle vaccinadi farmacologia e Omeopatia. “È vero che
zioni. È invece vero che gli omeopati sono
un vaccino offre una protezione verso una
contrari all’uso di vaccini convenzionali prespecifica patologia infettiva nel 75-95% dei
parati e somministrati in dosi che essi consivaccinati, ma tale effetto viene ottenuto esderano eccessivamente forti, tali da indurre
senzialmente al prezzo di tre danni:
spesso una sicosi a livello del sistema reti- 1. intenso squilibrio del sistema immunitario
colo endoteliale e potenzialmente capaci di
(che è tanto maggiore quanto maggiore è il
sviluppare complicanze gravi a carico del sinumero dei vaccini inoculati contemporaneastema nervoso centrale. L’Omeopatia auspimente e tanto è piccolo e debole il bambino);
ca il ricorso, quando necessario, a sieri vacperdita dell’effetto rinforzante sul sistema
cinici preparati secondo il metodo omeopa- 2. immunitario da parte della patologia infettitico della dose infinitesimale, della diluizione
va che il vaccino fa invece evitare;
e dinamizzazione, in cui si apprezza la reale
intossicazione a causa delle sostanze assopotenza profilattica cui fa riscontro la perdi- 3. ciate agli antigeni vaccinali (mercurio e altri
ta di tossicità della sostanza originale.
conservanti, alluminio e altri adiuvanti, proI vaccini dinamizzati mantengono, quindi, lo
teine animali, antibiotici e varie altre sostanstesso potere di prevenzione senza dare efze chimiche.”
fetti tossici ed è proprio ciò che, in un certo
senso, ha fatto il dottor Sabin.
Al di là di ciò, non è assolutamente certo, inSe entriamo un po’ più nello specifico, racfine, che quella data malattia contro la quacogliamo diverse opinioni di studiosi che inle è stata rivolta la vaccinazione preventiva
terpretano la vaccinazione come un tipico
non si manifesti, proprio con tutte le sue caparallelismo tra l’immunoprofilassi classica
ratteristiche e violenza.
e la cosiddetta Legge omeopatica della SiEcco quindi che, pur non volendoci opporre
militudine in quanto i vaccini vengono preper semplice presa di posizione alla pratica
parati utilizzando piccole quantità di una devaccinale, prendiamo atto che l’immunizzaterminata sostanza che di norma è in grado
zione può portare come conseguenza rischi
di provocare una patologia. Ma questa affernel breve e lungo termine, presentando sul
mazione non considera che lo spirito omeversante dei vantaggi unicamente una proopatico imposta le sue ragioni sulle valutatezione assai blanda se non incerta.
zioni dello stato di salute e sul grado di suIn Omeopatia, a fronte di un “obbligo”
scettibilità individuale, mentre la pratica vac(pressione legale, senso morale, sollecitacinale della medicina accademica è estezione familiare) ad effettuare la vaccinaziosa e somministrata in maniera standard e
ne, secondo le prassi della medicina ufficiaindiscriminata su tutta la popolazione. Viele (allopatica), alcuni omeopati propongono
ne quindi meno il concetto di unicità di ogni
i seguenti percorsi, o altri molto simili; tutindividuo in relazione alle proprie condizioti certamente validi all’interno di ogni singoni di salute, alla predisposizione a contrarre
lo schema, non incrociando tra loro i diversi
malattie, alla sensibilità personale rivolta alla
percorsi di metodo.
sostanza estranea assunta o inoculata con
l’immunizzazione. Si consideri inoltre che
NB. Le posologie, del tutto indicative sotto riin Omeopatia non è solo in gioco l’uso di
portate (**), saranno più dettagliatamente dequantità infinitesimali della sostanza, ma alfinite dall’omeopata in base alle diverse valutresì il particolarissimo trattamento che portazioni che egli farà sulle caratteristiche del sinterà alla trasformazione della sostanza stesgolo paziente al momento della prescrizione.
sa attraverso le molteplici serie di diluizioni
e dinamizzazioni le quali, esaltando la sua
Sulphur
energia ne annullano la tossicità.
Svolge un’azione centrifuga avente lo scoLa malattia suscita una reazione che attiva
po di impedire al vaccino di impregnare il fiuna produzione anticorpale naturale specifisico in profondità. Sulphur è un rimedio caca. La vaccinazione (o immunizzazione) tenpace di agire in profondità e di smuovere le
de a creare una immunità artificiale. Il tentaenergie difensive dell’organismo. **È propotivo speranzoso di salvaguardare (mediannibile 1 dose ad alta diluizione, 30-1000 CH
te la vaccinazione) le grandi masse dai pe(M CH), il giorno prima della vaccinazione**
ricoli di contagio di una particolare malattia
indebolisce il sistema immunitario, porta ad
Thuja
un aumento delle malattie autoimmuni, e inFavorisce una reazione dell’organismo utinalza il grado di suscettibilità dell’organismo
le a ripulire dagli effetti tossici del vacciverso l’azione subdola di altre gravi malattie
no. Concorre ad attenuare la reazione tropspesso maggiormente severe di quelle prepo decisa del reticolo endoteliale con masunte da cui si tentava di proteggersi. Si venifestazioni febbrili, cefalea, vomito, fino alle
da la vasta ricerca condotta da Leon Chaipossibili encefaliti vacciniche. **È proponibitow sui pericoli della vaccinazione.
le 1 dose ad alta diluizione, 30-1000 CH (M
Lo stesso ricercatore pone in evidenza che
CH), subito dopo la vaccinazione**
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Per prevenire o limitare possibili lesioni cutanee prodotte dalla vaccinazione,
per alcuni giorni dopo l’inoculazione
R21 (Reckeweg). **10-15 gtt. 3 v. al dì prima dei pasti, in poca acqua**
Per prevenire sequele a fronte di uno
specifico vaccino (es. le adeniti postinoculazione BCG, “becegite”)
Bioterapico VAB. **7-9 CH, 1 dose, subito
dopo la vaccinazione, o al risveglio del mattino successivo**
Drosera. **7-9 CH, 1 dose, dopo 5 gg. dalla vaccinazione**
Natrum muriatic. **7-9 CH, 1 dose, dopo
10 gg. dalla vaccinazione**
Per prevenire sequele a fronte di vaccinazione antivaiolosa
Vaccinotoxinum. **7-9 CH, 1 dose, subito
dopo la vaccinazione, o al risveglio del mattino successivo**
Thuja. **7-9 CH, 1 dose, dopo 8 gg. dalla
vaccinazione**
Per prevenire sequele a fronte di vaccinazione antidifterica
Diphterotoxinum. **7-9 CH, 1 dose, un paio di gg. dopo la vaccinazione al risveglio del
mattino**
Thuja. **7-9 CH, 1 dose, dopo 8 gg. dalla vaccinazione** oppure FORMOL 7-9 CH
(secondo Louis Pommier).
VACCINOSI
(DISTURBI CRONICI CONSEGUENTI
A VACCINAZIONE)
Di seguito vengono elencati alcuni importanti rimedi che presentano efficaci risposte a disturbi da complicanze vaccinali. L’omeopata
orienterà le proprie scelte del rimedio e della
diluizione in base alle caratteristiche e al grado di similitudine tra il quadro sintomatologico
delle sequele di vaccinazione e il quadro dei
sintomi patogenetici propri del rimedio.
Aconitum
Stati fobici, attacchi di panico e nevrosi d’ansia a esordio improvviso e di grande intensità; infiammazioni a rapido e violento sviluppo
accompagnate da dolori di forte intensità; nevralgie, paralisi a frigore; aritmia; vertigini ecc.
Antimonium tartaricum
Affezioni respiratorie e polmonari, broncopolmonite; convulsioni; condizioni di severa
debolezza; profonda sonnolenza; altri disturbi conseguenti a soppressione di esantemi.
Apis
Reazioni accompagnate da edemi tesi della cute, locali in diverse sedi; edema angioneurotico con gonfiore del viso, labbra, lingua, laringe, infiammazione degli occhi e
gonfiore congiuntivale; cefalea severa, meningite; orticaria diffusa ecc.
Arsenicum album
Profondi stati fobici, ansia per la salute, stati
ansiosi con paura, insonnia, forte desiderio di
compagnia protettiva e di rassicurazione; irrequietezza, atti compulsivi e comportamenti ritualistici; cefalea, corizza, allergie e stati asmatici; manifestazioni cutanee eczematose ecc.
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Belladonna
Febbre elevata spesso con allucinazioni molto vivide, convulsioni febbrili; cefalee
severe, pulsanti, martellanti; disturbi acuti a
esordio improvviso con febbre alta e sintomi
fisici molto intensi; stati infiammatori con le
parti affette estremamente calde, scottanti;
vertigini, sindrome di Ménière ecc.
Lachesis
Problemi comportamentali e emozionali,
stati maniacali, aggressività; ansia; insonnia;
disturbi d’asma, frequenti sensi di soffocamento; palpitazioni specie di notte e durante il sonno ecc. Alcuni studiosi hanno rilevato in particolare disturbi da reazione alla vaccinazione antirabbica.
Mezereum
Stati ansiosi o aggravamento delle situazioni di angoscia soprattutto avvertite a livello
dello stomaco come un opprimente senso
di vuoto; asma; eruzioni cutanee brucianti
e pruriginose aggravate dal calore o talvolta mitigate da applicazioni fredde; eczema,
psoriasi e grosse croste al capellizio ecc.
Sarsaparilla
Manifestazioni cutanee eruttive dopo vaccinazione; disturbi gravi alle vie urinarie, cistite, minzione involontaria; forte severità dei
sintomi dolorosi a tutti i livelli.
Silicea
Aggravamenti di sintomi locali o delle condizioni generali, dopo vaccinazione, in modo particolare dopo BCG; paura, preoccupazione ansiosa, insicurezza sulle decisioni
e prestazioni; disturbi della crescita e dello
sviluppo fisico nei bambini; debolezza delle difese organiche, raffreddori e influenze
recidivanti; freddolosità; manifestazioni cutanee, acne, e tumori cutanei; ascessi ecc.
Sulphur
Sviluppo di turbe ansiose e di molte paure; insonnia; allergie o intolleranze con manifestazioni cutanee molto marcate, umide e intensamente pruriginose, con aggravamento dei sintomi di notte, al contatto dell’acqua; cefalee
periodiche assai severe; infiammazioni oculari; disturbi bronchiali; altri disturbi conseguenti
a soppressione di eruzioni o secrezioni.
Thuja
Insicurezza sulle prestazioni, stati depressivi;
secrezioni persistenti, manifestazioni erpetiche,
verruche, condilomi sui genitali; cefalea; bambini che si ammalano facilmente subito dopo
ogni vaccinazione; si evidenzia un regolare miglioramento generale a livello dei disturbi cronici durante un episodio di raffreddore.
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Quelli sopra riportati sono solamente alcuni rimedi indicati in funzione dei sintomi citati. Ovviamente ce ne sono molto altri potenzialmente utili. Al di là di questa trattazione sintetica, in sede di colloquio il medico
omeopata entrerà maggiormente nel merito indagando sulle caratteristiche modalità con cui ogni singolo paziente esprimerà
i propri sintomi.
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Gli utilizzatori del Repertorio Synthesis, troveranno al capitolo “GENERALI, Vaccinazione, dopo”, i seguenti rimedi di “primo, Secondo, Terzo e QUARTO grado”: Aconitum – Antimonium tartaricum – Apis – Arsenicum album – Belladonna – Bufo –
Crotalus horridus – Echinacea – Graphites
– Hepar sulphur – Kali chloricum – Kali muriaticum – Lac vaccinum – Malandrinum
– Mercurius solubilis – Mezereum – Pediculus capitis – Phosphorus – Psorinum
– Rhus tox – Sabina – Sarsaparilla – Sepia – SILICEA – Skookum – SULPHUR
– THUJA – Tuberculinum – Vaccinotoxinum/Vaccininum – Variolinum.
I NOSODI
Uno sguardo su alcune scuole di pensiero e
applicazioni metodologiche. Una prima proposta è basata sulla somministrazione di un
nosode specifico in dose unica a diluizione
elevata assunta prima della vaccinazione.
Alcuni propongono l’utilizzo di nosodi nella profilassi, a volte anche accompagnati
da dosi di rimedi unitari. Le modalità circa le
prescrizioni si basano spesso su esperienze
dirette poi trasmesse su pubblicazioni o testi: variano da assunzioni quotidiane per alcuni giorni, ad altre fino a periodi di alcune
settimane; variano pure da diluizioni basse
ad altre alte fino a 200-1000 CH e altissime
10.000 CH, sempre in relazione al grado di
similitudine nell’espressione dei sintomi.
Il punto di base è l’assunzione di nosodi come profilassi in fase pre-incubazione o ai segnali dei primi sintomi, al fine di mitigare la
gravità della malattia e per contrastare le possibili sequele scatenate dalla malattia stessa.
Tra le varie tecniche, c’è quella del ricorso
a nosodi omeopatici a dinamizzazioni crescenti ottenuti elaborando omeopaticamente, in laboratorio specializzato, il vaccino che
è stato somministrato (o tutti i vaccini insieme, se associati come nella vaccinazione
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tripla e nell’esavalente), qualora il medico
omeopatico si renda conto che la vaccinazione ha causato nel paziente dei danni immunitari o neurologici seri.
Infine, c’è chi considera il nosode non esattamente appropriato come vaccino, né come antidoto alla vaccinazione eseguita, ma
applicabile unicamente in fase di stato della malattia qualora questa si manifesti come
sequela vaccinale. In altri termini, è proponibile il nosode specifico solo in presenza di
reali sintomi di malattia da complicanze vaccinali e non in presunzione di eventuali disturbi (George Withoulkas). I sintomi restano qui l’elemento di base per la decisione
sulla prescrizione del rimedio, tanto nelle fasi di incubazione, quanto in fase di stato, e
sia dopo la classica immunizzazione.
Edizioni Salus, Padova, 2004.
Gava R., Le vaccinazioni pediatriche, Edizioni Salus, Padova, 2008.
Hermann G.F., Ruolo dei nosodi omotossicologici, XVII Congresso di Omeopatia,
Omotossicologia, Milano, giugno 2002.
Mandice A., Vademecum di Omeopatia,
Edizioni Enea, Milano, 2009.
Schroyens F., Synthesis, Homeopathic book publishers, Londra, 1998.
Vithoulkas G., La scienza dell’Omeopatia,
Edizioni Cortina, Verona, 1986.
Vithoulkas G., Un nuovo modello di salute
e malattia, Edizioni Cortina, Verona, 1990.
Ricordiamo i nosodi omeopatici più comuni: Anthracinum – Carcinosinum – Lac caninum – Lac defloratum, Lyssinum (Hydrophobinum) – Medorrhinum – Monilia albicans – Psorinum – Pyrogenium – Syphilinum o Luesinum – Tuberculinum.
Coloro che sono professionalmente interessati troveranno dati salienti e caratteristiche dei
comuni rimedi nosodi consultando una buona
Materia Medica Omeopatica, o (per quelli meno comuni) attraverso dispense informative disponibili presso le Case produttrici.
Bibliografia
Burnett J.C., Vaccinosis. W.G. Mead, Londra, 1999.
Chaitow L., I pericoli della vaccinazione e le possibili alternative, Edizioni IPSA, Palermo, 1989.
Dujany R., Omeopatia, Red Edizioni, Como, 1993.
Dujany R., Manuale pratico di Omeopatia familiare e d’urgenza, Red Edizioni, Como, 1996.
Gava R., Terapia omeopatica antidotante gli
effetti dannosi dei vaccini, Edizioni Salus,
Padova, 2009.
Gava R., Dobbiamo vaccinare i nostri figli?,
Alfredo Mandice è inoltre l’autore di questo
manuale, uno strumento completo e indispensabile tanto per il professionista quanto per chi intende avvicinarsi all’Omeopatia.
VADEMECUM DI OMEOPATIA
(con CD allegato)
Manuale operativo di terapia omeopatica
di Alfredo Mandice, Edizioni Enea
Euro 79 – 978-88-95572-16-1
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naturopatia
e vaccinazioni
di Catia Trevisani
La Naturopatia, avendo come funzioni la prevenzione, l’educazione e la promozione della salute individuale, sociale e ambientale, è
molto attenta al tema vaccinazioni e suggerisce innanzitutto di evitare ogni atteggiamento di superficialità e di spendere un po’ di
tempo per una buona informazione in modo
da operare delle scelte consapevoli.
L’igiene, una sana alimentazione, un’attenzione allo stile di vita, sono senza dubbio i
sistemi più efficaci per prevenire le malattie
e rinforzare il sistema immunitario.
Dal punto di vista alimentare è necessario innanzitutto nutrirsi con alimenti biologici esenti da sostanze nocive che intossicano e indeboliscono l’organismo, alimenti il
più possibile freschi e di stagione. Verdure
in abbondanza, cereali integrali, legumi, semi, frutta fresca, frutta oleosa, frutta secca in
piccola quantità, oli spremuti a freddo e una
minima dose di alghe sono ciò di cui necessita il nostro organismo per vivere in piena
salute. Un’alimentazione vegetariana è quella che assicura il massimo dell’energia con il
più basso livello di tossine per l’organismo,
inoltre i tempi di digestione e la spesa energetica per la metabolizzazione degli alimenti
sono i più ridotti a beneficio di una salute fisica e mentale più elevata.
Per chi non è vegetariano si possono aggiungere una minima quantità di pesce (attenzione al mercurio), di carne bianca e un
uovo ogni tanto (attenzione ai tipi di allevamento e agli antibiotici somministrati agli
animali). I latticini sono da evitare o da ridursi il più possibile in quanto inducono frequentemente intolleranza alimentare, apportano
troppi grassi animali, producono accumuli e
catarri; occorre porre sempre attenzione ai
problemi di come sono allevati, nutriti e curati
gli animali stessi (farmaci, vaccini e antibiotici).
L’ideale sarebbe una dieta di rotazione in quanto impedisce l’instaurarsi di intolleranze alimentari che indeboliscono l’organismo, si variano
dunque gli alimenti almeno ogni 4 giorni.
Le verdure crude all’inizio del pasto facilitano
la digestione e riducono l’insorgenza di intolleranze alimentari, le quantità sono molto più
ridotte nella stagione fredda rispetto a quella calda. Le verdure cotte devono essere abbondanti e varie, dovrebbero costituire, insieme a quelle crude, almeno il 50% del pasto.
Attenzione alla cottura in quanto le verdure
bollite perdono la maggior parte dei loro nutrienti nell’acqua di cottura, meglio tuffarle solo pochi minuti in acqua bollente finché il loro
colore diventa brillante, o cuocerle a vapore,
o saltarle in padella con un filo di sale prima
e l’aggiunta di poco olio subito dopo in modo
che non siano soffritte.
I cereali da alternare sono riso, miglio, farro,
kamut, quinoa, amaranto, orzo, avena. Da utilizzare in modo più ridotto grano e mais, che
dovrebbero costituire circa il 30-40% del pasto.
I legumi da alternare sono diversi tipi di fagioli: neri, rossi, con l’occhio, cannellini, borlotti, fave, piselli, ceci, lenticchie di vari tipi. In
alcuni casi si consigliano fagioli azuki Hokkaido particolarmente curativi per i reni.
Tra i semi sono da utilizzare soprattutto
quelli di sesamo, di girasole, di lino e di zucca. Mandorle, pistacchi, nocciole, anacardi,
pinoli, olive costituiscono un buon apporto
di oli, proteine, minerali e fibre. Le noci vanno assunte con maggior moderazione. Sono sempre tutti da alternare.
Legumi, semi e frutta oleosa dovrebbero
nell’insieme costituire il 25% del pasto. La
frutta fresca non necessita di essere particolarmente abbondante (5%).
Le alghe da alternare sono le nori (le più
proteiche), le kombu (molto adatte alla cottura dei legumi e curative per l’intestino), le
wakame (molto adatte al fegato), le dulse
(nutrono e fortificano il sangue), le arame
e le iziki (rinforzano particolarmente i capelli), ne basta una quantità veramente minima.
Con un’alimentazione siffatta il sistema immunitario è al massimo della reattività, in
quanto il transito intestinale si regolarizza,
si evita l’insorgenza di intolleranze alimentari
che indeboliscono l’organismo, sono eliminate il più possibile le fonti di tossine che sono il terreno per la proliferazione di microbi e
funghi, candida compresa, il livello di energia fisica e mentale è il massimo ottenibile
nello specifico individuo in relazione alla sua
costituzione di base.
L’alimentazione influisce moltissimo sull’umore e sul mentale, quando c’è più energia e
l’organismo non è intossicato c’è una maggior resistenza allo stress e lo stesso evento è vissuto con maggior forza e lucidità, pertanto incide meno sullo stato di salute.
L’igiene fisica e mentale sono altrettanto importanti, organizzare la giornata in modo da
non ritrovarsi eccessivamente stanchi, assicurarsi un tempo adeguato per il sonno, per
coltivare qualche interesse personale che ricrea, per dedicare tempo alle persone che
amiamo, per meditare, per riflettere se siamo
soddisfatti di come stiamo impostando la
nostra vita e dunque operare adeguati cambiamenti in modo da essere più soddisfatti.
Il benessere e la gioia sono la vera prevenzione alle malattie e non possono esserci offerte dalle ditte farmaceutiche, ma si costruiscono con costanza giorno per giorno in base alle nostre innumerevoli scelte quotidiane, solo
queste possono garantirci l’efficacia che cerchiamo e l’assenza di danni collaterali.
Le scelte relative alle vaccinazioni dunque
hanno a che fare con una maggior consapevolezza globale, il primo passo è l’informazione, il secondo è cominciare ad attuare
qualche cambiamento, anche uno solo, piccolo, che può portare un maggior livello di
energia e di salute, per poi poter procedere
con ulteriori passi e sperimentare il benessere di cui abbiamo bisogno.
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