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notizie di varia “vaticanità” ANNO 5 | N. 1 foglio informale per i dipendenti del Governatorato 11 Febbraio 2011 La presentazione di Gesù al tempio contiene il simbolo della luce.., che, partendo da Cristo, si irradia su Maria e Giuseppe, su Simeone ed Anna, e attraverso loro, su tutti. Nuove Leggi Vaticane di S.E. Mons. G. Corbellini Benedetto XVI I Musei Vaticani - Arazzo Presentazione di Gesù al tempio. 2 Il cardinale presidente in visita allʼEsposizione dei 100 presepi 3-8 Notizie dalle Direzioni e Uffici 9 È poesia 10 Lʼangolo di cultura 11 Il cuore che pensa La parola del Papa 12 Per fare buonsangue Notizie liete e...tristi l periodo in cui il Giornalino esce o arriva nelle mani dei lettori suggerirebbe di soffermarci in qualche riflessione sulla Quaresima, ormai prossima a cominciare. Ma, avendone già parlato negli anni scorsi e trattandosi di richiami che sentiremo più volte arrivare alla nostra mente e al nostro cuore partecipando doverosamente - alle Celebrazioni liturgiche, ho ritenuto più congruo, per motivi di ordine pratico, dare qualche notizia e qualche idea su alcune leggi promulgate il 30 dicembre scorso, in esecuzione della Convenzione monetaria del 17 dicembre 2009 tra la Santa Sede e la Unione Europea. Non si tratta di considerazioni di natura spirituale e destinate a nutrire il nostro rapporto di fede con il Signore, ma pur sempre utili da conoscere per la nostra vita concreta, di dipendenti vaticani. Come tutti i lettori conoscono - se non altro per l’esperienza quotidiana - a seguito della Convenzione monetaria tra la S. Sede (per conto dello Stato della Città del Vaticano) e la Repubblica Italiana (per conto della Comunità Europea) del 29 dicembre 2000, lo Stato della Città del Vaticano ha potuto utilizzare l’Euro come “propria moneta ufficiale”, a partire dal 1 gennaio 1999, anche se, in realtà, concretamente abbiamo potuto avere tra le mani le banconote e le monete in Euro solo a partire dal gennaio 2002. Negli ultimi anni la Convenzione è stata rinegoziata e si è arrivati alla Convenzione, sottoscritta, appunto, il 17 dicembre 2009, che fa dell’Euro la moneta ufficiale ed unica dello SCV. Da essa sono derivati molteplici obblighi, indicati in modo tassativo in un Allegato alla medesima Convenzione, in particolare in ordine alla prevenzione del “riciclaggio” e della “frode e della falsificazione”, che avrebbero dovuto trovare attuazione, in norme giuridiche vaticane, entro il 31 dicembre 2010, cosa puntualmente avvenuta. 2 | all’ombra del cupolone La Convenzione prevedeva l’istituzione di un “comitato misto”, composto da rappresentanti dello SCV, della Repubblica Italiana, della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea, con una serie concreta di finalità, consistenti nel compito di seguire l’applicazione della Convenzione medesima, decidere il massimale annuo di monete da coniare, di controllare il quantitativo posto in circolazione, e soprattutto di valutare le misure adottate dallo SCV per l’attuazione della normativa dell’Unione Europea in materia monetaria. Il 30 dicembre 2010 sono state promulgate dalla Pontificia Commissione SCV quattro leggi, ed in concreto: - Legge concernente la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo (n. CXXVII); - Legge sulla frode e la falsificazione delle banconote e monete in euro (n. CXXVIII); - Legge riguardante la faccia, i valori unitari e le specifiche tecniche, nonché la titolarità dei diritti d’autore sulle facce nazionali delle monete in euro destinate alla circolazione (n. CXXIX); - Legge relativa a tagli, specifiche, riroduzione, sostituzione e ritiro delle banconote in euro e sull’applicazione dei provvedimenti diretti a contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla sostituzione e al ritiro di banconote in euro (n. CXXX). Il lavoro di redazione delle leggi suddette - soprattutto della n. CXXVII - ha comportanto molto impegno, non essendo facile introdurre i membri esterni del Comitato nella complessa realtà vaticana e nella sua molteplice configurazione. E’ stata necessaria una certa pazienza, che ha trovato, progressivamente, una capacità di ascolto e comprensione della situazione oggettiva, inizialmente non presente. Il risultato, alla fine, è stato molto positivo e dall’”altra” parte si è preso coscienza della chiara volontà della S. Sede e dello SCV di agire, nel contesto internazionale e nei rapporti con l’Unione Europea, con uno spirito di leale collaborazione, per il bene di tutti Le ultime due leggi sono molto tecniche e si limitano a codificare normative - emanate dalla Comunità Europea, e poi dall’Unione Europea e/o dallo SCV applicate nello SCV da quando l’Euro viene utilizzato. Non ritengo, quindi necessario spendere nessuna parola su di esse. Anche sulla legge circa la frode e la falsificazione non mi sembra necessario soffermarmi più di tanto. Essa ha apportato alcune modifiche al Codice penale vigente nello SCV (Codice penale italiano del 1889 [Codice “Zanardelli”], considerato molto più rispettoso della dignità della persona rispetto a quello introdotto in Italia negli anni ‘30 [Codice “Rocco]) ed ha meglio regolamentato una serie di procedure già in atto, relative al controllo dei biglietti di banca e delle monete sospetti di falsità. 11 Febbraio 2011 Quanto alla legge relativa alla prevenzione del riciclaggio, si deve sottolineare che la sua redazione è stata particolarmente complessa, comportando un lavoro lungo e paziente di diversi esperti, rappresentanti di vari Organismi vaticani. Una delle ragioni di fondo della sua complessità è derivata dalla necessità di coordinare l’ordinamento civile dello SCV con l’ordinamento canonico, da cui è regolata la struttura e la vita della S. Sede. Per facilitare ciò, il Sommo Pontefice, in data 30 dicembre 2010, ha emanato un apposito Motu Proprio, per disporre la recezione della suddetta legge nell’ordinamento canonico che regola le Istituzioni che “formano” la S. Sede. La legge ha offerto innanzitutto un esaustivo elenco dei termini usati nel testo al fine di faciltarne la comprensione; ha poi introdotto una notevole quantità di norme penali per provvedere alla punizione di una serie di reati non previsti nel Codice del 1889. Ha quindi disposto varie misure per prevenire il finanziamento del terrorismo e per congelare le risorse economiche, prevedendo l’istituzione di una Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), che il Santo Padre ha costituito con il Motu Proprio appena ricordato e di cui ha approvato lo Statuto, nominandone il Presidente e i Membri nella seconda metà di gennaio. Un effetto concreto dell’entrata in vigore della legge in questione - disposto per il 1 aprile 2011, al fine di permettere di potersi organizzare per una sua adeguata attuazione - è il controllo del denaro in contanti, in entrata e in uscita dallo SCV. Secondo quanto disposto dall’Autorità italiana la somma non potrà mai raggiungere e tanto meno superare i 10.000 Euro. Volendo importare o esportare dall’Italia una somma in contanti superiore a tale limite si deve farne espressa denuncia alle competenti Autorità doganali italiane. Si presume che l’AIF - nel fissare la somma massima, esportabile o importabile nello SCV - si uniformi a quanto disposto dall’Italia, dal momento che lo SCV è uno Stato incluso nel territorio italiano, per cui nessun movimento in entrata e in uscita dallo SCV può avvenire se non da e verso il territorio italiano. Siamo, però, in attesa di conoscere le determinazioni. Un’altra norma riguarda la spendibilità di somme in liquidi superiori ad una certa cifra, che attendiamo di conoscere. Si tratta di norme destinate ad assicurare la tracciabilità di somme di una qualche entità, proprio nel contesto del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo. Da parte nostra - non solo degli Enti Vaticani, ma dei singoli dipendenti - occorre, proprio per un’espressione di lealtà e di correttezza e non solo per evitare conseguenze penali, tenere conto delle disposizioni che ci riguardano direttamente. Anche questo appartiene allo stile cristiano di vita! 11 Febbraio 2011 all’ombra del cupolone | 3 Il Cardinale Presidente in visita all’Esposizione Internazionale dei 100 presepi di Francesco Tomassetti S uggestiva anticipazione del Natale per un bel gruppo di bambini romani nella Basilica di S. Maria del Popolo, dove il Card. Lajolo ha presieduto, il 26 novembre scorso, all’inaugurazione della 25a edizione dell’Esposizione internazionale dei 100 presepi. Si è trattato di un momento vissuto proprio come una festa di famiglia, animata dal calore di una ventina di piccoli, che hanno inscenato un presepio vivente. La mostra si svolge ogni anno con il patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana. Al suo arrivo, il Cardinale è stato accolto dall’On. Lavinia Mennoni, assessore alle pari opportunità, in rappresentanza del sindaco Alemanno, dalla Sig.ra Laura Marsilio, assessore per le politiche della scuola, dal dott. Semeraro, in rappresentanza della regione Lazio. Era anche presente l’Avv. Mario A. Scino, sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo Economico. Ma il vero benvenuto al Cardinale lo hanno dato i bambini di alcune scuole materne romane che, nella Sala del Bramante, attigua alla Basilica, hanno dato vita alla rappresentazione della nascita di Gesù, sottolineata dall’ese- cuzione di tipiche musiche e canzoni natalizie. Si è trattato di un momento intensamente vissuto, gradito allo stesso Cardinale, il quale ha molto apprezzato lo spettacolo offerto dai bambini. Ed egli non ha mancato di sottolinearlo quando, a manifestazione conclusa, ha rivolto alcune parole di saluto ai numerosi presenti. Cogliendo l’atmosfera dell’incontro, ha parlato dell’imminente arrivo delle festività natalizie. Ha esortato a guardare al Natale non tanto come un periodo di emozioni sentimentali, di scambi di doni, di auguri formali, quanto piuttosto come “a un momento che ripropone una realtà storica sacra”. E proprio dal presepio “nasce questo messaggio, che è un messaggio di pace e di amore destinato a tutti gli uomini di buona volontà”. “Vorrei stimolare ciascuno di voi - ha aggiunto il Cardinale - ad allestire un piccolo presepe nelle vostre case, cercando di farlo tutti insieme, tutta la famiglia riunita. Così potrà essere reso visivamente presente il dono che il Signore ha fatto all’umanità intera, dandoci suo Figlio. Ma perché questo dono sia realmente efficace nelle vostre vite, bisogna accompagnarlo con la preghiera. NOTIZIE DALLE DIREZIONI E DAGLI UFFICI Natale tempo di Speranza di Maria Adalgisa Ottaviani I l 15 dicembre si è tenuta presso la Mensa di servizio la quarta cena Natalizia di beneficienza della Direzione dei Servizi Economici, presenziata da S. Em.za il Card. Giovanni Lajolo e dal Vice Segretario Generale, S. E. Mons. Corbellini. Hanno partecipato anche alcuni rappresentanti dell’Odine dei Carmelitani, a cui sono state destinate le generose offerte raccolte (24,800 euro): quest’anno l’iniziativa benefica aveva come scopo quello di terminare la costruzione del Monastero di clausura delle Carmelitane Scalze a GaragoaBoyaca, in Colombia. “Il monastero della speranza”: così lo ha definito Suor Mercedes Reyes in una lettera inviata a Sua Eminenza. Tutti noi speriamo. Il Natale è il tempo della Speranza. In cuor nostro dunque speriamo e ci auguriamo di aver dato un piccolo e concreto contributo a chi, come le sorelle carmelitane, con il linguaggio dello Spirito, intercede per tutti noi in Cristo, affinchè , forti del Suo aiuto, affrontiamo questo nuovo anno in serenità e pace. La cena si è svolta in un clima di festiva convivialità, tra portate gustose e piacevole musica offerta dalla Banda della Gendarmeria, che ci ha deliziato nel corso della serata con brani natalizi. 4 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2011 Un saluto al Dott. Francini di Mauro Olivieri D opo 44 anni di servizio prestato alla Sede Apostolica presso il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, di cui ben 32 all’Ufficio Filatelico e Numismatico, che ha diretto dal 1990, il 1° febbraio scorso il Dr. Pier Paolo Francini ha lasciato il servizio attivo per la pensione. L’Em.mo Card. Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, lo ha confermato come Conservatore del Museo Filatelico e Numismatico, come Presidente della Consulta dello Stato della Città del Vaticano per la Filatelia e la Numismatica e come Responsabile per parte vaticana della Commissione Mista Unione Europea-Città del Vaticano per la corretta applicazione delle normative collegate alla nuova Convenzione Monetaria del 17 dicembre 2009. Il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato Consigliere dello Stato. A nome dei Colleghi dell’Ufficio Filatelico e Numismatico e mio personale, ho il piacere di rivolgere al Dr. Francini un ringraziamento per questi anni di proficua e fattiva collaborazione, durante i quali ho appreso direttamente da lui tutto quello che so nel complesso campo dei francobolli e delle monete. Sono stati 20 anni ricchissimi di avvenimenti, molti belli e alcuni tristi, anni nei quali si è consolidato un rapporto di reciproca stima e fiducia; tra tanti, non posso dimenticare le malattie e la scomparsa di Suor Lucia, per tanti anni colonna portante dell’Ufficio e della Sig.ra Livia, moglie sempre affettuosa e amabile del Dr. Francini; l’evento straordinario della Sede Vacante e dell’elezione del nuovo Pontefice nel 2005; l’introduzione dell’euro con tutto ciò che ne è seguito; le dure trattative di Bruxelles fino alla stipula della Convenzione Monetaria del 2009, con le relative complicatissime implicazioni legislative. Anni segnati costantemente dal desiderio di impegnarsi al massimo e di rendere un servizio al Santo Padre e alla Santa Sede, con i nostri limiti ma con il nostro entusiasmo. Certamente dimentico di citare tanti fatti e tante persone, e spero nessuno me ne vorrà; ma questo vuole essere solo un saluto affettuoso ad una persona che tanta parte ha avuto nella mia vita professionale e non solo: grazie, Dr. Francini, e buona fortuna! Natale 2010 alla Specola Vaticana di Don Alessandro Omizzolo A nche quest’anno alla Specola abbiamo festeggiato il Natale con i dipendenti e gli amici. Un festeggiamento in due tempi. La mattina del 16 dicembre siamo andati a far visita ad una casa di riposo per anziani a Grottaferrata e poi a Rocca di Papa ad un centro di accoglienza per bambini orfani o con situazioni familiari difficili: in entrambi i casi abbiamo portato doni che, visto il tempo di crisi, erano doni utili! La sera del 17 poi alla sede della Specola abbiamo festeggiato ancora con i dipendenti e con gli amici delle Ville Pontificie. Padre Jozef M. Maj, vicedirettore amministrativo, in sostituzione di p. Funes, direttore della Specola, assente per motivi di famiglia, ha benedetto il presepe e ha rivolto parole di augurio ai presenti e in particolare ai bambini, ai quali pure è stato consegnato un piccolo dono natalizio. Il tutto è avvenuto di fronte al presepe della Specola che non poteva non avere un tocco astronomico, rappresentato non solo dalla presenza dei tradizionali magi ma anche da quella di un piccolo telescopio al quale uno dei magi aveva accostato l’occhio per ripetere l’antico gesto dello scrutare il cielo. 11 Febbraio 2011 all’ombra del cupolone | 5 Presepe e albero di Natale di Piazza San Pietro di Barbara Bellano P iazza San Pietro ripropone il messaggio della Natività ai fedeli con l’accensione dell’Albero di Natale e con l’inaugurazione del Presepe. Nel pomeriggio del 17 dicembre è stata illuminata la maestosa pianta, alta circa 26 metri. Si tratta di abete rosso proveniente dalle Alpi, in concreto dall’Alto Adige, cresciuto nelle foreste della vallata di Luson, nel Comune di Bressanone, ed è stato donato della Provincia Autonoma di Bolzano. La cerimonia di accensione si è svolta alla presenza del Presidente del Governatorato, S. Em.za il Card. Giovanni Lajolo, accompagnato dal Segretario Generale, S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, e dal Vice Segretario Generale, S.E. Mons. Giorgio Corbellini, insieme alle autorità religiose e civili della Comunità donante. Così, nella monumentale cornice di Piazza S. Pietro, con la partecipazione di cori e gruppi musicali, la numerosa delegazione ha potuto essere spettatrice della sempre suggestiva accensione dell’addobbo luminoso dell’albero, quest’anno composto da circa 2000 sfere color oro e argento e 1800 lampade a led. Il cattivo tempo e la pioggia hanno infastidito, ma non impedito, lo svolgimento della bella cerimonia. Le tradizionali cerimonie natalizie sono poi proseguite il 24 dicembre con l’inaugurazione del Presepe. La ventinovesima rappresentazione della nascita di Gesù si è ispirata ad un genere iconografico semplice ed essenziale. Inserita nei luoghi in cui storicamente si è svolto il sacro evento, la scena principale è delimitata sullo sfondo dalle mura cittadine ed è definita, sui lati, da elementi che riproducono le architetture ed i luoghi tipici del paesaggio palestinese. Giuseppe e Maria non trovarono posto nell’albergo di Betlemme quella notte, ed il Natale si è compiuto fuori della città. Così la scena del Mistero (Gesù, Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello) è ambientata in un’umile grotta aperta ai pastori, ai quali un Angelo annuncia la nascita di un bambino in una mangiatoia. A sinistra della Natività è stato riprodotto un fabbricato utilizzato da una famiglia di pescatori arricchito da una barca e da una rete ricolma di pesci. L’immagine vuol ricordare la chiamata degli Apostoli sulle sponde del lago di Tiberiade. Tutte le statue e gli oggetti che completano questa scena sono stati donati dalla Repubblica delle Filippine in occasione del 60° anniversario delle relazioni diplomatiche dello Stato con la Santa Sede. Le opere sono state realizzate dallo scultore Kublai Ponce-Millian e le sculture, ricreando la festa che celebra la na- scita di Gesù, raffigurano i differenti gruppi etnici filippini con i loro strumenti tipici e i frutti peculiari della loro terra. A destra della Natività, al riparo di una tettoia di legno, è stato riprodotto uno scorcio legato alla vita contadina ed alla pastorizia, che rimanda al lieto annuncio della nascita. La rappresentazione è stata completata con i tradizionali personaggi provenienti dal Presepio allestito nel 1842 da San Vincenzo Pallotti nella Basilica di Sant’Andrea della Valle, a cui si sono ben integrate le statue donate dallo Stato delle Filippine: connubio che ha portato ad un risultato sorprendente, originale e di grande importanza simbolica: l’universalità della Chiesa. La cerimonia di inaugurazione del presepe, avvenuta nel tardo pomeriggio del 24 dicembre, si è svolta alla presenza delle autorità religiose del Governatorato, S. Em.za il Card. Giovanni Lajolo e S.E. Mons.Carlo Maria Viganò. Sono intervenuti inoltre il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il Presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, nonchè le autorità della Direzione dei Servizi Tecnici: l’Ing. Pier Carlo Cuscianna e l’Arch. Giuseppe Facchini. Erano presenti pure i rappresentanti dell’Ambasciata delle Filippine presso La Santa Sede, tra cui l’Ambasciatore Mercedes Tuason. La cerimonia, dopo gli interventi delle personalità religiose e laiche, è proseguita con la veglia di preghiera guidata da S. Em.za il Card. Comastri, inframezzata da momenti di preghiera in collegamento televisivo con Betlemme. L’evento è stato rallegrato dal coro “Le piccole Voci”, da un coro filippino e dalla Banda Musicale della Gendarmeria. Al termine della cerimonia di inaugurazione, il Santo Padre ha acceso il “lume della pace”, posto sul davanzale della finestra dello studio privato, e ha benedetto i fedeli riuniti in Piazza. Benedetto XVI ha visitato il Presepe nel pomeriggio del 31 dicembre, dopo la celebrazione dei Vespri nella Basilica. 6 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2011 Festa della Befana di Antonio Perfetti A nche quest’anno, come ormai da tradizione, si è svolta la Festa della Befana per i dipendenti della Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile in segno di ringraziamento per il gravoso servizio svolto nel corso dell’anno. Nel pomeriggio del 6 gennaio, nella Chiesa di Sant’Anna, la festa è iniziata con la Liturgia Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Corbellini, Vice Segretario Generale del Governatorato, alla presenza del Direttore, Dr. Domenico Giani, del Vice Direttore, Dr. Raoul Bonarelli, di numerosi dipendenti con i loro familiari. Successivamente, nell’area antistante la Mensa di Servizio, i bambini presenti hanno ricevuto dei doni dalla “Befana” appena scesa dall’alto con la sua caratteristica scopa (anche se, vista l’età, “leggermente” aiutata dai Vigili del Fuoco). Prima di accedere nei locali della mensa per un momento conviviale, i presenti hanno avuto la felice sorpresa di ricevere il saluto di S.Em.za il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, Segretario Generale del Governatorato, i quali hanno ringraziato per il particolare e impegnativo servizio svolto, congratulandosi per la realizzazione di questo momento gioioso e familiare. Nella Mensa di Servizio, con la gradita presenza di S.E. Mons. Corbellini, si è svolto il momento conviviale curato con zelo e professionalità dalla Società “La Serenissima”, al termine del quale il Dr. Giani ha ringraziato i presenti, rivolgendosi particolarmente ai familiari che con pazienza cristiana “affrontano” i disagi causati dai turni dei loro cari. Alla conclusione della festa tutti i dipendenti hanno ricevuto un pacco regalo, impreziosito da un dono del Santo Padre, segno della Sua costante vicinanza. Un grazie particolare al Dr. Sabatino Napolitano, Direttore dei Servizi Economi del Governatorato, per aver fornito una valida collaborazione per la realizzazione della festa. RICORDO DI ALCUNI COLLEGHI SCOMPARSI Nella seconda metà del 2009, sono venuti a mancare diversi nostri colleghi, la cui scomparsa, sia per la loro relativamente giovane età sia per la stima di cui godevano nell’ambiente di lavoro, ha colpito in modo particolare. È parso opportuno ricordarli sul nostro giornalino, come segno di gratitudine verso il loro servizio, come stimolo per noi tutti. I seguenti “medaglioni” sono stati redatti rispettivamente dai colleghi F. Mariotti, F. Tomassetti, M. Bargellini, A. Sacchi. on Sergio Antonelli era impossibile litigare: semplicemente, non ne era capace. I toni accesi, le espressioni fuori dalle righe, i verbi all’imperativo non gli appartenevano. Amava la musica classica e le lunghe passeggiate in campagna, ma la sua passione più grande erano gli animali, in difesa dei quali si batteva con energia e determinazione. Per certi versi era rimasto un ragazzo e da ragazzo era vestito, il giorno del suo ultimo viaggio: camicia, jeans, le scarpe sportive da cui non si separava mai. Per più di venticinque anni, Sergio Antonelli ha prestato servizio dietro uno dei tanti sportelli delle Poste Vaticane, dove la sua gentilezza e la sua pazienza erano piccole gemme quotidiane, delle quali non sempre ci si C accorgeva. E’ stato un buon collega per tutti e per alcuni un buon amico, la cui presenza affettuosa e lieve si è tramutata dal 27 agosto in martellante assenza. Cinquant’anni non sono poi molti e Sergio li aveva appena compiuti quando, spinto da un coraggio che siamo soliti attribuire agli eroi a cavallo, non alle persone miti come lui, ha deciso di affrontare una delicata operazione chirurgica, che avrebbe dovuto restituirgli salute e serenità. Sembrava avesse imboccato la strada che porta alla guarigione, invece venti giorni dopo l’intervento, è spirato, cogliendo tutti di sorpresa. Si è congedato da noi in punta di piedi, com’era nel suo carattere, ed io lo vedo già bussare alla porta del Paradiso con mano così leggera che San Pietro, aprendo, gli dice: “Benedetto figliolo, non essere così timido. Su, entra. Ti stavamo aspettando”. 11 Febbraio 2011 all’ombra del cupolone | 7 l giorno 8 dicembre 2010, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, alle ore 23.40, presso il Policlinico Gemelli di Roma, all’età di 55 anni, è deceduto il Dott. Sergio Piccinin, Capo dell’Ufficio del Personale del Governatorato. Dopo una lunga malattia, sopportata con grande dignità e rassegnazione, ha avuto fine la sua vita terrena. Uomo di grandi valori umani e cristiani, dedito al lavoro e alla famiglia, persona di spiccata intellettualità e di grande generosità, fedele al servizio affidatogli fino alla fine della sua esistenza senza mai far pesare questa sua infermità. Nel rapporto con i più stretti collaboratori, non mancava mai di ribadire i do- I veri di ogni dipendente, la riservatezza che ogni persona deve avere, la fedeltà alla Chiesa e al S. Padre. Elementi non discutibili, che ognuno dovrebbe avere. Nell’ultimo incontro avuto al suo capezzale, manifestava la convinzione di tornare presto al suo posto di lavoro, confidando che, con l’aiuto di Dio, tutto fosse superato, ma il male ha prevalso. La sua fede incrollabile lo faceva continuare a sperare. Carissimo Dott. Sergio, ora che sei nell’Eternità Beata, godi della visione salvifica di Dio. Cristo, che ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della Sua vita immortale, volga lo sguardo su noi affinché possiamo ogni giorno glorificare il Signore. l 15 dicembre scorso, a soli 41 anni, ci ha lasciati Domenico Bongiorno. Dipendente dei Servizi Tecnici, era in forza alla Squadra addetta alla preparazione delle Celebrazioni e Udienze Pontifi cie. Tutti quelli che lo hanno conosciuto, ma soprattutto i suoi colleghi di lavoro, lo ricordano con particolare commozione, dettata dal fatto di aver perduto una persona speciale. Lo ricordiamo sul lavoro, serio e infaticabi- I le, ma allo stesso tempo sempre pronto e disponibile ad aiutare un compagno o un collega, animato da gioiosità e da bontà d’animo uniche. Molto legato alla sua famiglia e ai suoi figli, ha lottato anche per il loro bene contro una grave malattia, che purtroppo non è riuscito a sconfiggere, dimostrando però grande coraggio e serenità di spirito. I Ai funerali hanno partecipato la Comunità dei Fatebenefratelli, i dipendenti della Farmacia, rappresentanti della Direzione di Sanità ed Igiene, il Direttore, dott. Patrizio Polisca – medico del Santo Padre -, alcuni Direttori e collaboratori del Governatorato. Al termine della Celebrazione, il Direttore della Farmacia, Fra Rafael Cenizo, Superiore della Comunità, ha ricordato la professionalità, intelligenza e saggezza del dott. Carucci, i lunghi anni dedicati al servizio della Farmacia, sempre fedele alla Chiesa e alle disposizioni dei suoi superiori. Ha concluso rivolgendo un saluto al dottor Giancarlo rassicurandolo, anche a nome di tutto il personale, sulla continuità del suo lavoro, seguendo il suo stile, e le sue virtù. l 23 dicembre, nell’Ospedale dei Fatebenefratelli all’Isola Tiberina, è venuto a mancare il Dott. Giancarlo Carucci, Farmacista Capo della Farmacia Vaticana. Il dott. Carucci ha prestato servizio presso la Farmacia per più di trenta anni,sempre con la sua grande professionalità, preparazione e disponibilità. Per tutti noi è sempre stato un amico, un Capo Ufficio particolare, discreto, gentile, mai distaccato. Un punto di riferimento a cui tutti potevano rivolgersi. I funerali, svoltisi il 27 dicembre, presso la Chiesa di San Francesco a Ripa, sono stati presieduti da S. Em.za il Card Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato e della Pontificia Commissione, hanno celebrato due sacerdoti del Consiglio Generale dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli), rappresentanti del Superiore Generale dell’Ordine. La novena di Natale di Antonio Perfetti I n preparazione al Santo Natale, il personale della Direzione dei Servizi di sicurezza e Protezione Civile ha partecipato alla “novena” che si è svolta nella Cappella di San Pellegrino, nella settimana che ha preceduto la nascita di Nostro Signore. Le funzioni serali, iniziate alle ore 19,15, sono state guidate da Padre Gioele Schiavella, O.S.A., già parroco di Sant’Anna in Vaticano, dai Rev.mi Mons. Stefano Sanchirico e Franco Camaldo, Cerimonieri Pontifici, da Mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Ponteficie, da S.E. Mons. Giorgio Corbellini, Vice Segretario Generale del Governatorato, e l’ultimo giorno, con la Benedizione Eucaristica, da S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, Segretario Generale del Governatorato, assistito dai predetti ecclesiastici. Successivamente, tutte le persone presenti al sacro rito si sono riuniti nei locali della Caserma del Corpo della Gendarmeria, per un momento conviviale con lo scambio degli auguri natalizi. 8 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2011 Con la musica per conoscere i Musei Vaticani di Danilo Ambrosetti “Arte & Musica”: e’ questo il titolo della nuova iniziativa didattico – culturale, ideata dai Musei Vaticani per l’inizio di questo 2011, una visita a tema con commento musicale al termine del percorso. Il progetto, partito sabato 5 febbraio, si ripeterà per ogni sabato fino al 26 marzo; i visitatori saranno guidati in questa visita particolare da un ricercatore archeo – musicologo, e potranno scegliere tra due diversi itinerari: “L’Arco e La Lira”,nel mese di febbraio (nelle date 12 - 19 - 26); “La Nascita Mitica degli Strumenti Musicali”, a marzo (nei giorni 5 - 12 - 26). La musica, - dice Schopenhauer - è la voce della Volontà, risuona dagli abissi. E’, in quest’accezione, una specie di “organo supremo della metafisica” perché, nel suo risuonare dal “corpo del mondo”, ci porta alla verità e, nello stesso tempo, ci mette nella condizione di individuare una via di salvezza. Così attraverso suggestioni visive e rimandi sonori, si sviluppa questa particolare ed unica visita per culminare, a commento di quanto narrato, in un momento musicale con brani eseguiti dal vivo, con strumenti rinascimentali, quali liuti, cembali e flauti. Una nuova opportunità, dunque quella offerta dai Musei Vaticani, per conoscerli come luogo di incontro di culture ed arti antiche e moderne, a favore di un’esperienza percettiva, che non sia solo visiva, un appuntamento unico per gli appassionati d’arte come di musica antica, ma anche una grande occasione per molti di avvicinarsi con cuore aperto alla “visione” ed all’ascolto di un’espressione musicale dall’alto valore artistico. Una coinvolgente mostra per conoscere la Biblioteca Apostolica Vaticana di Danilo Ambrosetti R iaperta al pubblico lo scorso 20 settembre dopo tre anni di lavori straordinari, la Biblioteca Apostolica Vaticana, fondata nel 1451,ha raccontato la propria storia dall’11 novembre fino al 31 gennaio attraverso la mostra “Conoscere la Biblioteca Vaticana: una storia aperta al futuro”, allestita nel Braccio di Carlo Magno. La mostra è stata organizzata e curata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e dall’Opera Romana Pellegrinaggi. L’afflusso dei visitatori è andato oltre le aspettative, con grande interesse in particolar modo, da parte dei gruppi scolastici. La mostra, attraverso mezzi multimediali che consentono la visione di spazi ‘interni’ altrimenti inaccessibili, ha dato la possibilità di conoscere il milione e 600mila volumi a stampa, gli 80mila manoscritti e le 100mila unità archivistiche, gli 8mila400 incunaboli circa, le 300mila tra monete e medaglie, e 150mila pezzi tra stampe, disegni e matrici, Una sala della mostra le oltre 150mila fotografie, custodite all’interno della Biblioteca Vaticana. virtualmente accesso anche a sezioni di norma precluse Accanto alle sezioni tradizionali, è pertanto previsto un al pubblico. Durante questo viaggio multimediale, il percorso multimediale che, con l’ausilio di videocomputer pubblico poteva ammirare preziosi esemplari che hanno e audiovideo multilingue, ripercorre la storia, segnato la nostra storia, a partire dai manoscritti risalenti l’organizzazione, i tesori della Biblioteca Vaticana, dando ai primi secoli dell’era cristiana, fino alle opere dei nostri 11 Febbraio 2011 all’ombra del cupolone | 9 Il Papiro Bodmer esposto al centro della sala giorni, una storia che si sviluppa tra le pagine dell’Orlando furioso di Ariosto, di Dante con La Divina Commedia, di Galileo, con Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari, di Cervantes con il Don Chisciotte, di Boccaccio con Genealogia Deorum Gentilium, Cicerone con Epistulae ad Brutum. Inoltre si poteva ammirare le miniature del Dante Urbinate e della Divina Commedia, le stampe preziose di artisti quali Carracci, Borromini, Piranesi e un’affascinante selezione di monete, fino alla sezione nell’ultima sala dedicata al laboratorio fotografico e di restauro, che illustra l’opera dei restauratori vaticani, con le metodologie e le tecniche di conservazione. Inoltre, erano esposti i manoscritti originali di Virgilio, le poesie di Michelangelo, gli autografi di Boccaccio, Manzoni e Leopardi, il prezioso Papiro Bodmer. Quest’ultimo infatti rappresentava una delle attrattive più importanti, per il suo valore e contenuto, della mostra. Il 23 gennaio 2007 Sua Santità Benedetto XVI ha ricevuto come dono uno dei papiri più antichi dei Vangeli, - appunto il Papiro Bodmer 14-15 -, datato tra il 175 e il 225 d.C. Il manoscritto apparteneva in precedenza alla Fondazione Bodmer di Cologny, nei pressi di Ginevra; ora è custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana, ed in questa mostra, ha potuto essere ammirato dai visitatori. Il papiro Bodmer 14 e 15 contiene circa la metà dei Vangeli di Luca e di Giovanni; e’ stato scritto in Egitto ed è il più antico reperto che contiene insieme il testo di due Vangeli, dimostrando che le versioni più antiche del Nuovo Testamento, che si conservano integralmente, corrispondono ai Vangeli che già nel primo secolo circolavano tra le comunità cristiane. È POESIA CANTO DEL CAMMINO S’alzi un canto di gioia nel flauto del mio dolore: oggi la barca navighi sopra le onde delle lacrime. O Sconosciuto, nel flauto del mio dolore fa risuonare melodie nuove. La barca nel suo viaggio incontra venti contrari. S’è alzato il vento dell’addio: è tempo d’andare! Per l’intera notte i miei occhi sono rimasti senza sonno. Colui che non ho veduto mai, dalla sua lontananza ha chiamato con tale voce che nessuno può restare in casa. Il mio cuore è portato sulle onde dei candidi sorrisi di acque senza sponde. Chi sei tu? Dona la nota chiave al flauto del mio dolore. Sono scomparse le nostalgie del mio passato e mi sono proiettato nell’immensità del cielo. O Pazzo, la tua fantastica voce doni la nota chiave al flauto del mio dolore. (Tagore) 10 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2011 LʼANGOLO DI CULTURA I sette savi (continua) Ecco dunque i testi di Talete da Mileto, uno dei Sette Savi dell’antichità, di cui “All’ombra del Cupolone” ha parlato nei due numeri precedenti. Talete, figlio di Essamia, da Mileto, disse: Malleveria equivale a perdita. Ricordati degli amici presenti e assenti. Non abbellire il volto, ma abbellisci i costumi. Non arricchire malamente. Non ti diffami il tuo modo di parlare presso quanti hanno avuto fi ducia nelle tue parole. Non esitare a festeggiare i genitori. Non prendere da tuo padre ciò che è cattivo. Aspettati nella vecchiaia, da parte dei tuoi figli, quello stesso trattamento che tu fai ai tuoi genitori. E’ difficile conoscere se stesso. E’ molto piacevole raggiungere quanto si desidera. L’ozio è dannoso; l’intemperanza nociva; l’ignoranza pericolosa. Insegna e impara ciò che è meglio. Non essere ozioso, neppure se sei ricco. Tieni nascosti i mali in casa. Sii invidiato, piuttosto che essere commiserato. Usa moderazione. Non fi darti di tutti. Se sei al governo, dà una Artemision di Efeso (ricostruzione) disciplina a te stesso. Sono detti che hanno un valore perenne.Di quasi tutti si può trovare un riscontro anche negli insegnamenti della Bibbia. A noi potrebbero sembrare anche ovvii, e lo sono. Ma è pur necessario dirli e ripeterli, perché troppo spesso non sono attuati nella nostra vita. Su ciascuno di essi si potrebbero anzi fare diverse considerazioni. Tiriamone fuori uno, come una ciliegina dal canestro di frutta: Non abbellire il volto, ma abbellisci i costumi. L’apostolo Paolo, nella prima lettera a Timoteo, fa una raccomandazione alle donne, che è nel medesimo ordine di idee. Egli scrive: Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce ed or- Teatro di Efeso - Là Paolo dovette rispondere ad una folla infuriata per offesa ad Artemide e all’Artemision (cf. At 19, 21 -40) namenti d’oro, perle o vesti sontuose, ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone (1 Tm 2, 9-10). Paolo aveva posto Timoteo, dopo che questi l’aveva accompagnato in diversi viaggi apostolici, come vescovo ad Efeso. Efeso, posta sulla riva del mare, ma molto distante da Mileto, città di Talete, era la città capitale della Provincia romana Asia, città opulenta, di sontuosa bellezza, nota in tutto il mondo per il Tempio di Artemide (Diana), l’Artemision, una delle sette meraviglie del mondo antico. Da quanto si può dedurre dalla raccomandazione di Paolo, le donne di quella città, anche le cristiane, non lesinavano nello sfarzo dell’abito, guardandosi furtivamente a vicenda, e cercando di far sfoggio dei loro monili per sottolineare la propria venustà, ovvero irresistibile bellezza (così avveniva allora, ed anche oggi da noi). Con ciò, come si può pensare, quelle donne non “abbellivano i costumi”… e si comprende quindi la raccomandazione di Paolo, il quale si rivolgeva specificamente alle donne, poiché nell’antichità l’abito degli uomini era assai sobrio ed uniforme: per i greci infatti consisteva nel chitone e nell’ himation, corrispondenti alla tunica ed alla toga dei romani. Nei nostri tempi la situazione è ben diversa, e le statistiche rivelano che ciò che gli uomini spendono in vestiario, ed anche in cosmetici, raggiunge cifre impressionanti, equivalenti, se non superiori, a quelle delle donne. Anche per gli uomini quindi vale, fatte le dovute differenze, la raccomandazione di Paolo alle donne di Efeso e quelle di Talete a tutti: Non abbellire il volto (vale a dire l’apparenza esterna), ma i costumi. Gli altri, sia uomini che donne, non accrescono la loro stima ed ammirazione per te, - come potresti erroneamen- 11 Febbraio 2011 all’ombra del cupolone | 11 te immaginare – a causa degli abiti, delle creme, dei profumi, dei gioielli che usi …. Soldi buttati, vanità. La vanità - come dice la parola stessa - è cosa inutile, apparenza senza sostanza. L’apparenza - è pur vero - talvolta inganna, ma non tutti né sempre, e soprattutto non inganna chi ti conosce più da vicino, ed anziché ammirarti per il tuo sfoggio, ti critica in cuor suo, e forse anche con gli altri. Il libro del Siracide - l’ultimo in data di tempo dei libri sapienziali della Bibbia - fa osservare con grazia poetica: L’ape è piccola tra gli esseri alati, ma il suo prodotto è il migliore fra le cose dolci. Non ti vantare per le vesti che indossi. (Sir 11, 3-4a) (Osservazione quest’ultima che vale, com’è ovvio, anche per i Prelati e perfino … per i Cardinali!). IL CUORE CHE PENSA L a Croce è qualcosa di più grande e misterioso di quanto a prima vista possa apparire. Indubbiamente è uno strumento di tortura, di sofferenza e di sconfitta, ma allo stesso tempo esprime la completa trasformazione, la definitiva rivincita su questi mali, e questo lo rende il simbolo più eloquente della speranza che il mondo abbia mai visto. Parla a tutti coloro che soffrono - gli oppressi, i malati, i poveri, gli emarginati, le vittime della violenza - ed offre loro la speranza che Dio può trasformare la loro sofferenza in gioia, il loro isolamento in comunione, la loro morte in vita. Offre speranza senza limiti al nostro mondo decaduto. Ecco perché il mondo ha bisogno della Croce. Essa parla di speranza, parla di amore, parla della vittoria della non-violenza sull’oppressione, parla di Dio che innalza gli umili, dà forza ai deboli, fa superare le divisioni e vincere l’odio con l’amore. Un mondo senza Croce sarebbe un mondo senza speranza, un mondo in cui la tortura e la brutalità rimarrebbero sfrenati, il debole sarebbe sfruttato e l’avidità avrebbe l’ultima parola. La disumanità dell’uomo nei confronti dell’uomo si manifesterebbe in modi ancor più orrendi, e non ci sarebbe la parola “fine” al cerchio malefico della violenza. Solo la Croce vi pone fine. Mentre nessun potere terreno può salvarci dalle conseguenze del peccato, e nessuna potenza terrena può sconfiggere l’ingiustizia sin dalla sorgente, l’intervento del Dio misericordioso ha trasformato la realtà del peccato e della morte nel suo opposto. (Benedetto XVI - Cipro, 5 giugno 2010). LA PAROLA DEL PAPA Per noi cristiani, il vero significato della “coscienza” è la capacità dell’uomo di riconoscere la verità, e, prima ancora, la possibilità di sentirne il richiamo, di cercarla e di trovarla. Alla verità ed al bene occorre che l’uomo sappia aprirsi, per poterli accogliere in modo libero e consapevole. La persona umana, del resto, è espressione di un disegno di amore e di verità: Dio l’ha “progettata”, per così dire, con la sua interiorità, con la sua coscienza, affinchè essa possa trarne gli orientamenti per custodire e coltivare se stessa e la società umana. (Benedetto XVI, 21 gennaio 2011) Come conoscere la verità, e, una volta conosciuta, seguirla? Come conoscere il “progetto di Dio” su ciascuno di noi, custodirlo, coltivarlo? Il Signore Gesù, lui stesso - e lui solo – ce lo può rivelare. Lui è la verità. In lui e per lui siamo stati creati. Per questo incontralo, ascoltalo, parlagli. Quale occasione migliore della S. Messa nella chiesa di Maria Madre della Famiglia, ogni giorno, alle 7,30? Forse non ci avevi ancora pensato …. 12 | all’ombra del cupolone 11 Febbraio 2011 PER FARE BUON SANGUE Per la strada un tizio dà una gran botta sulla spalla a un passante. “Ciao, Giovanni, come va? Ma sai che quasi non ti riconoscevo? Sei calato almeno di dieci chili, ti sei fatto crescere i baffi, e hai cambiato l’andatura”. “Guardi che io non mi chiamo Giovanni, io mi chiamo Alberto”. “Oh! Questa è bella, hai cambiato anche il nome!” (Gino Bramieri) NOTIZIE LIETE E ...TRISTI Matrimoni Hanno formato una nuova famiglia: Domenico Mercuri e Maria Fausta Donati Marco Polidori e Laila D’Anna Nella luce della Gerusalemme celeste Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo i familiari di alcuni colleghi: (04/12/2010) (03/01/2011) Ci sono anchʼio! Diverse famiglie di dipendenti del Governatorat sono state allietate in questo periodo dalla nascita di figli: Marta e Gabriele (14/12/2010), di Massimo Pioli; Federico (17/12/2010), di Dino Di Marcello; Francesca (18/12/2010), di Massimo Pilla; Lucrezia (21/12/2010), di Gregorio Calore; Roberto (24/12/2010), di Alessandro Quercellini; Elisabetta Maria (11/01/2011), di Tommaso Marrone; Maria (15/01/2011), di Angelo Bruno Gugel; Mirko (27/01/2011), di Maurizio Barigelli. Domenico Bongiorno (15/12/2010), dipendente del Servizio Edilizia; Giancarlo Carucci (23/12/2010), Capo Ufficio della Farmacia Vaticana; Mario (15/12/2010), padre di Marco Giovannetti; Francesco (18/12/2010), padre di Emilio Tossini; Emilio (19/12/2010), padre di Daniele Battistoni; Franco (21/12/2010), fratello di Paolo Schinoppi; Margherita Mercati (21/12/2010), madre di Ezio Bernardini; Cesare (26/12/2010), fratello di Rosario Cocciatelli; Maria Grazia Grilli (02/01/2011), madre di Marco Piermarini; Nazzareno (06/01/2011), padre di Gianfranco Galiè; Giuseppe (27/01/2011), padre di Andrea Vania; Gabriella Antinarelli (28/01/2011), madre di Roberto Andreozzi; Giuseppe (31/01/2011), fratello di Ivano Ferrara; Sisto (01/02/2011), padre di Gianfranco Refe; Filippo (08/02/2011), padre di Rosetta Biasetti; Rita (12/02/2011), sorella di Rolando Di Paola. REDAZIONE: presso S.E. Mons. Vice Segretario Generale IMPAGINAZIONE: notizie di varia vaticanità ANNO 5 | n. 1 Roberto Cortesini (UFN, Governatorato) STAMPA: Tipografia Vaticana NOTIZIE UTILI LʼEm.mo Card. Presidente riceve tutti i dipendenti senza preavviso, ogni giorno dalle 12,30 alle 13,30. Per evitare attese, potrà essere utile preannunciarsi (tel. 84432; 83306). LʼEcc.mo Mons. Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 85127). LʼEcc.mo Mons. Vice Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 85537; 84663). Si ricorda che il notiziario allʼOmbra del Cupolone è accessibile anche dal sito www.vaticanstate.va/IT/News/Bollettini.