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notizie di varia “vaticanità”
ANNO 5 | N. 1
foglio informale per i dipendenti del Governatorato
11 Febbraio 2011
La presentazione di Gesù al tempio contiene
il simbolo della luce.., che, partendo da Cristo,
si irradia su Maria e Giuseppe, su Simeone ed
Anna, e attraverso loro, su tutti.
Nuove Leggi Vaticane
di S.E. Mons. G. Corbellini
Benedetto XVI
I
Musei Vaticani - Arazzo
Presentazione di Gesù al tempio.
2
Il cardinale presidente in visita
allʼEsposizione dei 100 presepi
3-8
Notizie dalle Direzioni e Uffici
9
È poesia
10
Lʼangolo di cultura
11
Il cuore che pensa
La parola del Papa
12
Per fare buonsangue
Notizie liete e...tristi
l periodo in cui il Giornalino esce o arriva nelle
mani dei lettori suggerirebbe di soffermarci in
qualche riflessione sulla Quaresima, ormai prossima
a cominciare. Ma, avendone già parlato negli anni
scorsi e trattandosi di richiami che sentiremo più volte
arrivare alla nostra mente e al nostro cuore partecipando doverosamente - alle Celebrazioni liturgiche, ho ritenuto
più congruo, per motivi di ordine pratico, dare qualche
notizia e qualche idea su alcune leggi promulgate il
30 dicembre scorso, in esecuzione della Convenzione
monetaria del 17 dicembre 2009 tra la Santa Sede e la
Unione Europea.
Non si tratta di considerazioni di natura spirituale
e destinate a nutrire il nostro rapporto di fede con il
Signore, ma pur sempre utili da conoscere per la nostra
vita concreta, di dipendenti vaticani.
Come tutti i lettori conoscono - se non altro per
l’esperienza quotidiana - a seguito della Convenzione
monetaria tra la S. Sede (per conto dello Stato della
Città del Vaticano) e la Repubblica Italiana (per conto
della Comunità Europea) del 29 dicembre 2000, lo Stato
della Città del Vaticano ha potuto utilizzare l’Euro come
“propria moneta ufficiale”, a partire dal 1 gennaio 1999,
anche se, in realtà, concretamente abbiamo potuto avere
tra le mani le banconote e le monete in Euro solo a partire
dal gennaio 2002.
Negli ultimi anni la Convenzione è stata rinegoziata
e si è arrivati alla Convenzione, sottoscritta, appunto, il
17 dicembre 2009, che fa dell’Euro la moneta ufficiale ed
unica dello SCV.
Da essa sono derivati molteplici obblighi, indicati in
modo tassativo in un Allegato alla medesima Convenzione,
in particolare in ordine alla prevenzione del “riciclaggio”
e della “frode e della falsificazione”, che avrebbero
dovuto trovare attuazione, in norme giuridiche vaticane,
entro il 31 dicembre 2010, cosa puntualmente avvenuta.
2 | all’ombra del cupolone
La Convenzione prevedeva l’istituzione di un
“comitato misto”, composto da rappresentanti dello SCV,
della Repubblica Italiana, della Commissione Europea e
della Banca Centrale Europea, con una serie concreta di
finalità, consistenti nel compito di seguire l’applicazione
della Convenzione medesima, decidere il massimale
annuo di monete da coniare, di controllare il quantitativo
posto in circolazione, e soprattutto di valutare le misure
adottate dallo SCV per l’attuazione della normativa
dell’Unione Europea in materia monetaria.
Il 30 dicembre 2010 sono state promulgate dalla
Pontificia Commissione SCV quattro leggi, ed in
concreto:
- Legge concernente la prevenzione e il contrasto
del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del
finanziamento del terrorismo (n. CXXVII);
- Legge sulla frode e la falsificazione delle banconote
e monete in euro (n. CXXVIII);
- Legge riguardante la faccia, i valori unitari e le
specifiche tecniche, nonché la titolarità dei diritti
d’autore sulle facce nazionali delle monete in euro
destinate alla circolazione (n. CXXIX);
- Legge relativa a tagli, specifiche, riroduzione,
sostituzione e ritiro delle banconote in euro e
sull’applicazione dei provvedimenti diretti a contrastare
le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla
sostituzione e al ritiro di banconote in euro (n. CXXX).
Il lavoro di redazione delle leggi suddette - soprattutto
della n. CXXVII - ha comportanto molto impegno, non
essendo facile introdurre i membri esterni del Comitato
nella complessa realtà vaticana e nella sua molteplice
configurazione. E’ stata necessaria una certa pazienza,
che ha trovato, progressivamente, una capacità di ascolto
e comprensione della situazione oggettiva, inizialmente
non presente. Il risultato, alla fine, è stato molto positivo
e dall’”altra” parte si è preso coscienza della chiara
volontà della S. Sede e dello SCV di agire, nel contesto
internazionale e nei rapporti con l’Unione Europea, con
uno spirito di leale collaborazione, per il bene di tutti
Le ultime due leggi sono molto tecniche e si limitano
a codificare normative - emanate dalla Comunità
Europea, e poi dall’Unione Europea e/o dallo SCV applicate nello SCV da quando l’Euro viene utilizzato.
Non ritengo, quindi necessario spendere nessuna parola
su di esse.
Anche sulla legge circa la frode e la falsificazione
non mi sembra necessario soffermarmi più di tanto. Essa
ha apportato alcune modifiche al Codice penale vigente
nello SCV (Codice penale italiano del 1889 [Codice
“Zanardelli”], considerato molto più rispettoso della dignità
della persona rispetto a quello introdotto in Italia negli
anni ‘30 [Codice “Rocco]) ed ha meglio regolamentato
una serie di procedure già in atto, relative al controllo dei
biglietti di banca e delle monete sospetti di falsità.
11 Febbraio 2011
Quanto alla legge relativa alla prevenzione del
riciclaggio, si deve sottolineare che la sua redazione
è stata particolarmente complessa, comportando un
lavoro lungo e paziente di diversi esperti, rappresentanti
di vari Organismi vaticani. Una delle ragioni di
fondo della sua complessità è derivata dalla necessità
di coordinare l’ordinamento civile dello SCV con
l’ordinamento canonico, da cui è regolata la struttura
e la vita della S. Sede. Per facilitare ciò, il Sommo
Pontefice, in data 30 dicembre 2010, ha emanato un
apposito Motu Proprio, per disporre la recezione della
suddetta legge nell’ordinamento canonico che regola
le Istituzioni che “formano” la S. Sede. La legge ha
offerto innanzitutto un esaustivo elenco dei termini
usati nel testo al fine di faciltarne la comprensione; ha
poi introdotto una notevole quantità di norme penali
per provvedere alla punizione di una serie di reati non
previsti nel Codice del 1889. Ha quindi disposto varie
misure per prevenire il finanziamento del terrorismo
e per congelare le risorse economiche, prevedendo
l’istituzione di una Autorità di Informazione
Finanziaria (AIF), che il Santo Padre ha costituito con
il Motu Proprio appena ricordato e di cui ha approvato
lo Statuto, nominandone il Presidente e i Membri nella
seconda metà di gennaio.
Un effetto concreto dell’entrata in vigore della
legge in questione - disposto per il 1 aprile 2011, al
fine di permettere di potersi organizzare per una sua
adeguata attuazione - è il controllo del denaro in
contanti, in entrata e in uscita dallo SCV. Secondo
quanto disposto dall’Autorità italiana la somma non
potrà mai raggiungere e tanto meno superare i 10.000
Euro. Volendo importare o esportare dall’Italia una
somma in contanti superiore a tale limite si deve farne
espressa denuncia alle competenti Autorità doganali
italiane. Si presume che l’AIF - nel fissare la somma
massima, esportabile o importabile nello SCV - si
uniformi a quanto disposto dall’Italia, dal momento che
lo SCV è uno Stato incluso nel territorio italiano, per
cui nessun movimento in entrata e in uscita dallo SCV
può avvenire se non da e verso il territorio italiano.
Siamo, però, in attesa di conoscere le determinazioni.
Un’altra norma riguarda la spendibilità di somme
in liquidi superiori ad una certa cifra, che attendiamo
di conoscere.
Si tratta di norme destinate ad assicurare la
tracciabilità di somme di una qualche entità, proprio
nel contesto del contrasto del riciclaggio e del
finanziamento del terrorismo.
Da parte nostra - non solo degli Enti Vaticani,
ma dei singoli dipendenti - occorre, proprio per
un’espressione di lealtà e di correttezza e non solo
per evitare conseguenze penali, tenere conto delle
disposizioni che ci riguardano direttamente. Anche
questo appartiene allo stile cristiano di vita!
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all’ombra del cupolone | 3
Il Cardinale Presidente
in visita all’Esposizione Internazionale dei 100 presepi
di Francesco Tomassetti
S
uggestiva anticipazione del Natale per un bel gruppo di bambini romani nella Basilica di S. Maria
del Popolo, dove il Card. Lajolo ha presieduto, il
26 novembre scorso, all’inaugurazione della 25a edizione
dell’Esposizione internazionale dei 100 presepi. Si è trattato di un momento vissuto proprio come una festa di famiglia, animata dal calore di una ventina di piccoli, che
hanno inscenato un presepio vivente. La mostra si svolge
ogni anno con il patrocinio del Presidente della Repubblica
Italiana.
Al suo arrivo, il Cardinale è stato accolto dall’On. Lavinia Mennoni, assessore alle pari opportunità, in rappresentanza del sindaco Alemanno, dalla Sig.ra Laura Marsilio,
assessore per le politiche della scuola, dal dott. Semeraro,
in rappresentanza della regione Lazio. Era anche presente
l’Avv. Mario A. Scino, sottosegretario del Ministero per lo
Sviluppo Economico.
Ma il vero benvenuto al Cardinale lo hanno dato i bambini di alcune scuole materne romane che, nella Sala del
Bramante, attigua alla Basilica, hanno dato vita alla rappresentazione della nascita di Gesù, sottolineata dall’ese-
cuzione di tipiche musiche e canzoni natalizie. Si è trattato
di un momento intensamente vissuto, gradito allo stesso
Cardinale, il quale ha molto apprezzato lo spettacolo offerto dai bambini.
Ed egli non ha mancato di sottolinearlo quando, a manifestazione conclusa, ha rivolto alcune parole di saluto ai
numerosi presenti. Cogliendo l’atmosfera dell’incontro, ha
parlato dell’imminente arrivo delle festività natalizie. Ha
esortato a guardare al Natale non tanto come un periodo
di emozioni sentimentali, di scambi di doni, di auguri formali, quanto piuttosto come “a un momento che ripropone una realtà storica sacra”. E proprio dal presepio “nasce
questo messaggio, che è un messaggio di pace e di amore
destinato a tutti gli uomini di buona volontà”. “Vorrei stimolare ciascuno di voi - ha aggiunto il Cardinale - ad allestire un piccolo presepe nelle vostre case, cercando di farlo
tutti insieme, tutta la famiglia riunita. Così potrà essere
reso visivamente presente il dono che il Signore ha fatto
all’umanità intera, dandoci suo Figlio. Ma perché questo
dono sia realmente efficace nelle vostre vite, bisogna accompagnarlo con la preghiera.
NOTIZIE DALLE DIREZIONI E DAGLI UFFICI
Natale tempo di Speranza
di Maria Adalgisa Ottaviani
I
l 15 dicembre si è tenuta presso la Mensa di servizio la
quarta cena Natalizia di beneficienza della Direzione
dei Servizi Economici, presenziata da S. Em.za il Card.
Giovanni Lajolo e dal Vice Segretario Generale, S. E. Mons.
Corbellini.
Hanno partecipato anche alcuni rappresentanti dell’Odine dei Carmelitani, a cui sono state destinate le generose
offerte raccolte (24,800 euro): quest’anno l’iniziativa benefica aveva come scopo quello di terminare la costruzione del
Monastero di clausura delle Carmelitane Scalze a GaragoaBoyaca, in Colombia.
“Il monastero della speranza”: così lo ha definito Suor Mercedes Reyes in una lettera inviata a Sua Eminenza.
Tutti noi speriamo. Il Natale è il tempo della Speranza. In
cuor nostro dunque speriamo e ci auguriamo di aver dato un
piccolo e concreto contributo a chi, come le sorelle carmelitane, con il linguaggio dello Spirito, intercede per tutti noi
in Cristo, affinchè , forti del Suo aiuto, affrontiamo questo
nuovo anno in serenità e pace.
La cena si è svolta in un clima di festiva convivialità, tra
portate gustose e piacevole musica offerta dalla Banda della
Gendarmeria, che ci ha deliziato nel corso della serata con
brani natalizi.
4 | all’ombra del cupolone
11 Febbraio 2011
Un saluto al Dott. Francini
di Mauro Olivieri
D
opo 44 anni di servizio prestato alla Sede Apostolica
presso il Governatorato dello Stato della Città del
Vaticano, di cui ben 32 all’Ufficio Filatelico e
Numismatico, che ha diretto dal 1990, il 1° febbraio scorso
il Dr. Pier Paolo Francini ha lasciato il servizio attivo per la
pensione.
L’Em.mo Card. Giovanni Lajolo, Presidente del
Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, lo ha
confermato come Conservatore del Museo Filatelico e
Numismatico, come Presidente della Consulta dello Stato
della Città del Vaticano per la Filatelia e la Numismatica e
come Responsabile per parte vaticana della Commissione
Mista Unione Europea-Città del Vaticano per la corretta
applicazione delle normative collegate alla nuova
Convenzione Monetaria del 17 dicembre 2009. Il Santo
Padre Benedetto XVI lo ha nominato Consigliere dello Stato.
A nome dei Colleghi dell’Ufficio Filatelico e Numismatico
e mio personale, ho il piacere di rivolgere al Dr. Francini
un ringraziamento per questi anni di proficua e fattiva
collaborazione, durante i quali ho appreso direttamente da
lui tutto quello che so nel complesso campo dei francobolli e
delle monete. Sono stati 20 anni ricchissimi di avvenimenti,
molti belli e alcuni tristi, anni nei quali si è consolidato un
rapporto di reciproca stima e fiducia; tra tanti, non posso
dimenticare le malattie e la scomparsa di Suor Lucia, per
tanti anni colonna portante dell’Ufficio e della Sig.ra Livia,
moglie sempre affettuosa e amabile del Dr. Francini; l’evento
straordinario della Sede Vacante e dell’elezione del nuovo
Pontefice nel 2005; l’introduzione dell’euro con tutto ciò che
ne è seguito; le dure trattative di Bruxelles fino alla stipula
della Convenzione Monetaria del 2009, con le relative
complicatissime implicazioni legislative. Anni segnati
costantemente dal desiderio di impegnarsi al massimo e di
rendere un servizio al Santo Padre e alla Santa Sede, con i
nostri limiti ma con il nostro entusiasmo.
Certamente dimentico di citare tanti fatti e tante persone,
e spero nessuno me ne vorrà; ma questo vuole essere solo
un saluto affettuoso ad una persona che tanta parte ha avuto
nella mia vita professionale e non solo: grazie, Dr. Francini,
e buona fortuna!
Natale 2010 alla Specola Vaticana
di Don Alessandro Omizzolo
A
nche quest’anno alla Specola
abbiamo festeggiato il Natale
con i dipendenti e gli amici. Un
festeggiamento in due tempi.
La mattina del 16 dicembre siamo
andati a far visita ad una casa di riposo
per anziani a Grottaferrata e poi a Rocca di Papa ad un centro di accoglienza per bambini orfani o con situazioni
familiari difficili: in entrambi i casi abbiamo portato doni che, visto il tempo
di crisi, erano doni utili!
La sera del 17 poi alla sede della
Specola abbiamo festeggiato ancora
con i dipendenti e con gli amici delle
Ville Pontificie.
Padre Jozef M. Maj, vicedirettore amministrativo, in sostituzione di
p. Funes, direttore della Specola, assente per motivi di famiglia, ha benedetto il presepe e ha rivolto
parole di augurio ai presenti e in particolare ai bambini, ai
quali pure è stato consegnato un piccolo dono natalizio. Il
tutto è avvenuto di fronte al presepe della Specola che non
poteva non avere un tocco astronomico, rappresentato non
solo dalla presenza dei tradizionali magi ma anche da quella
di un piccolo telescopio al quale uno dei magi aveva accostato l’occhio per ripetere l’antico gesto dello scrutare il cielo.
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all’ombra del cupolone | 5
Presepe e albero di Natale di Piazza San Pietro
di Barbara Bellano
P
iazza San Pietro ripropone il
messaggio della Natività ai fedeli con l’accensione dell’Albero di Natale e con l’inaugurazione del
Presepe.
Nel pomeriggio del 17 dicembre è
stata illuminata la maestosa pianta, alta
circa 26 metri. Si tratta di abete rosso proveniente dalle Alpi, in concreto
dall’Alto Adige, cresciuto nelle foreste
della vallata di Luson, nel Comune di
Bressanone, ed è stato donato della Provincia Autonoma di Bolzano.
La cerimonia di accensione si è
svolta alla presenza del Presidente del
Governatorato, S. Em.za il Card. Giovanni Lajolo, accompagnato dal Segretario Generale, S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, e dal Vice
Segretario Generale, S.E. Mons. Giorgio Corbellini, insieme
alle autorità religiose e civili della Comunità donante.
Così, nella monumentale cornice di Piazza S. Pietro, con
la partecipazione di cori e gruppi musicali, la numerosa delegazione ha potuto essere spettatrice della sempre suggestiva
accensione dell’addobbo luminoso dell’albero, quest’anno
composto da circa 2000 sfere color oro e argento e 1800 lampade a led. Il cattivo tempo e la pioggia hanno infastidito, ma
non impedito, lo svolgimento della bella cerimonia.
Le tradizionali cerimonie natalizie sono poi proseguite il
24 dicembre con l’inaugurazione del Presepe.
La ventinovesima rappresentazione della nascita di Gesù
si è ispirata ad un genere iconografico semplice ed essenziale.
Inserita nei luoghi in cui storicamente si è svolto il sacro evento, la scena principale è delimitata sullo sfondo dalle mura
cittadine ed è definita, sui lati, da elementi che riproducono le
architetture ed i luoghi tipici del paesaggio palestinese.
Giuseppe e Maria non trovarono posto nell’albergo di
Betlemme quella notte, ed il Natale si è compiuto fuori della
città. Così la scena del Mistero (Gesù, Maria, Giuseppe, il
bue e l’asinello) è ambientata in un’umile grotta aperta ai pastori, ai quali un Angelo annuncia la nascita di un bambino
in una mangiatoia.
A sinistra della Natività è stato riprodotto un fabbricato
utilizzato da una famiglia di pescatori arricchito da una barca e da una rete ricolma di pesci. L’immagine vuol ricordare
la chiamata degli Apostoli sulle sponde del lago di Tiberiade. Tutte le statue e gli oggetti che completano questa scena
sono stati donati dalla Repubblica delle Filippine in occasione del 60° anniversario delle relazioni diplomatiche dello
Stato con la Santa Sede.
Le opere sono state realizzate dallo scultore Kublai Ponce-Millian e le sculture, ricreando la festa che celebra la na-
scita di Gesù, raffigurano i differenti gruppi etnici filippini
con i loro strumenti tipici e i frutti peculiari della loro terra.
A destra della Natività, al riparo di una tettoia di legno,
è stato riprodotto uno scorcio legato alla vita contadina ed
alla pastorizia, che rimanda al lieto annuncio della nascita.
La rappresentazione è stata completata con i tradizionali personaggi provenienti dal Presepio allestito nel 1842 da
San Vincenzo Pallotti nella Basilica di Sant’Andrea della
Valle, a cui si sono ben integrate le statue donate dallo Stato delle Filippine: connubio che ha portato ad un risultato
sorprendente, originale e di grande importanza simbolica:
l’universalità della Chiesa.
La cerimonia di inaugurazione del presepe, avvenuta nel
tardo pomeriggio del 24 dicembre, si è svolta alla presenza
delle autorità religiose del Governatorato, S. Em.za il Card.
Giovanni Lajolo e S.E. Mons.Carlo Maria Viganò. Sono intervenuti inoltre il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e
il Presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, nonchè le
autorità della Direzione dei Servizi Tecnici: l’Ing. Pier Carlo
Cuscianna e l’Arch. Giuseppe Facchini. Erano presenti pure
i rappresentanti dell’Ambasciata delle Filippine presso La
Santa Sede, tra cui l’Ambasciatore Mercedes Tuason.
La cerimonia, dopo gli interventi delle personalità religiose e laiche, è proseguita con la veglia di preghiera guidata da S. Em.za il Card. Comastri, inframezzata da momenti di preghiera in collegamento televisivo con Betlemme.
L’evento è stato rallegrato dal coro “Le piccole Voci”, da un
coro filippino e dalla Banda Musicale della Gendarmeria.
Al termine della cerimonia di inaugurazione, il Santo
Padre ha acceso il “lume della pace”, posto sul davanzale
della finestra dello studio privato, e ha benedetto i fedeli riuniti in Piazza. Benedetto XVI ha visitato il Presepe
nel pomeriggio del 31 dicembre, dopo la celebrazione dei
Vespri nella Basilica.
6 | all’ombra del cupolone
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Festa della Befana
di Antonio Perfetti
A
nche quest’anno, come ormai da tradizione, si è svolta
la Festa della Befana per i dipendenti della Direzione
dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile in segno
di ringraziamento per il gravoso servizio svolto nel corso
dell’anno.
Nel pomeriggio del 6 gennaio, nella Chiesa di Sant’Anna,
la festa è iniziata con la Liturgia Eucaristica presieduta da S.E.
Mons. Corbellini, Vice Segretario Generale del Governatorato,
alla presenza del Direttore, Dr. Domenico Giani, del Vice
Direttore, Dr. Raoul Bonarelli, di numerosi dipendenti con i
loro familiari.
Successivamente, nell’area antistante la Mensa di Servizio,
i bambini presenti hanno ricevuto dei doni dalla “Befana”
appena scesa dall’alto con la sua caratteristica scopa (anche se,
vista l’età, “leggermente” aiutata dai Vigili del Fuoco).
Prima di accedere nei locali della mensa per un momento
conviviale, i presenti hanno avuto la felice sorpresa di ricevere
il saluto di S.Em.za il Card. Tarcisio Bertone, Segretario
di Stato e di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, Segretario
Generale del Governatorato, i quali hanno ringraziato per il
particolare e impegnativo servizio svolto, congratulandosi per
la realizzazione di questo momento gioioso e familiare.
Nella Mensa di Servizio, con la gradita presenza di S.E.
Mons. Corbellini, si è svolto il momento conviviale curato
con zelo e professionalità dalla Società “La Serenissima”,
al termine del quale il Dr. Giani ha ringraziato i presenti,
rivolgendosi particolarmente ai familiari che con pazienza
cristiana “affrontano” i disagi causati dai turni dei loro cari.
Alla conclusione della festa tutti i dipendenti hanno
ricevuto un pacco regalo, impreziosito da un dono del Santo
Padre, segno della Sua costante vicinanza.
Un grazie particolare al Dr. Sabatino Napolitano, Direttore
dei Servizi Economi del Governatorato, per aver fornito una
valida collaborazione per la realizzazione della festa.
RICORDO DI ALCUNI COLLEGHI SCOMPARSI
Nella seconda metà del 2009, sono venuti a mancare diversi nostri colleghi, la cui scomparsa, sia per la loro
relativamente giovane età sia per la stima di cui godevano nell’ambiente di lavoro, ha colpito in modo particolare. È parso opportuno ricordarli sul nostro giornalino, come segno di gratitudine verso il loro servizio,
come stimolo per noi tutti. I seguenti “medaglioni” sono stati redatti rispettivamente dai colleghi F. Mariotti,
F. Tomassetti, M. Bargellini, A. Sacchi.
on Sergio Antonelli era impossibile litigare:
semplicemente, non ne era capace. I toni accesi,
le espressioni fuori dalle righe, i verbi all’imperativo non gli appartenevano.
Amava la musica classica e le lunghe passeggiate in
campagna, ma la sua passione più grande erano gli animali, in difesa dei quali si batteva con energia e determinazione.
Per certi versi era rimasto un ragazzo e da ragazzo era
vestito, il giorno del suo ultimo viaggio: camicia, jeans, le
scarpe sportive da cui non si separava mai.
Per più di venticinque anni, Sergio Antonelli ha prestato servizio dietro uno dei tanti sportelli delle Poste
Vaticane, dove la sua gentilezza e la sua pazienza erano
piccole gemme quotidiane, delle quali non sempre ci si
C
accorgeva. E’ stato un buon collega per tutti e per alcuni
un buon amico, la cui presenza affettuosa e lieve si è tramutata dal 27 agosto in martellante assenza.
Cinquant’anni non sono poi molti e Sergio li aveva
appena compiuti quando, spinto da un coraggio che siamo soliti attribuire agli eroi a cavallo, non alle persone
miti come lui, ha deciso di affrontare una delicata operazione chirurgica, che avrebbe dovuto restituirgli salute e
serenità. Sembrava avesse imboccato la strada che porta
alla guarigione, invece venti giorni dopo l’intervento, è
spirato, cogliendo tutti di sorpresa. Si è congedato da noi
in punta di piedi, com’era nel suo carattere, ed io lo vedo
già bussare alla porta del Paradiso con mano così leggera
che San Pietro, aprendo, gli dice: “Benedetto figliolo, non
essere così timido. Su, entra. Ti stavamo aspettando”.
11 Febbraio 2011
all’ombra del cupolone | 7
l giorno 8 dicembre 2010, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, alle ore 23.40, presso il Policlinico Gemelli di Roma, all’età di 55 anni, è deceduto
il Dott. Sergio Piccinin, Capo dell’Ufficio del Personale
del Governatorato. Dopo una lunga malattia, sopportata con grande dignità e rassegnazione, ha avuto fine la
sua vita terrena. Uomo di grandi valori umani e cristiani, dedito al lavoro e alla famiglia, persona di spiccata
intellettualità e di grande generosità, fedele al servizio
affidatogli fino alla fine della sua esistenza senza mai
far pesare questa sua infermità. Nel rapporto con i più
stretti collaboratori, non mancava mai di ribadire i do-
I
veri di ogni dipendente, la riservatezza che ogni persona
deve avere, la fedeltà alla Chiesa e al S. Padre. Elementi
non discutibili, che ognuno dovrebbe avere. Nell’ultimo
incontro avuto al suo capezzale, manifestava la convinzione di tornare presto al suo posto di lavoro, confidando
che, con l’aiuto di Dio, tutto fosse superato, ma il male ha
prevalso. La sua fede incrollabile lo faceva continuare a
sperare. Carissimo Dott. Sergio, ora che sei nell’Eternità
Beata, godi della visione salvifica di Dio. Cristo, che ha
vinto la morte e ci ha resi partecipi della Sua vita immortale, volga lo sguardo su noi affinché possiamo ogni
giorno glorificare il Signore.
l 15 dicembre scorso, a soli 41 anni, ci ha lasciati
Domenico Bongiorno. Dipendente dei Servizi Tecnici, era in forza alla Squadra addetta alla preparazione delle Celebrazioni e Udienze Pontifi cie.
Tutti quelli che lo hanno conosciuto, ma soprattutto
i suoi colleghi di lavoro, lo ricordano con particolare
commozione, dettata dal fatto di aver perduto una persona speciale. Lo ricordiamo sul lavoro, serio e infaticabi-
I
le, ma allo stesso tempo sempre pronto e disponibile ad
aiutare un compagno o un collega, animato da gioiosità
e da bontà d’animo uniche.
Molto legato alla sua famiglia e ai suoi figli, ha lottato anche per il loro bene contro una grave malattia, che
purtroppo non è riuscito a sconfiggere, dimostrando però
grande coraggio e serenità di spirito.
I
Ai funerali hanno partecipato la Comunità dei Fatebenefratelli, i dipendenti della Farmacia, rappresentanti
della Direzione di Sanità ed Igiene, il Direttore, dott. Patrizio Polisca – medico del Santo Padre -, alcuni Direttori
e collaboratori del Governatorato.
Al termine della Celebrazione, il Direttore della Farmacia, Fra Rafael Cenizo, Superiore della Comunità, ha
ricordato la professionalità, intelligenza e saggezza del
dott. Carucci, i lunghi anni dedicati al servizio della Farmacia, sempre fedele alla Chiesa e alle disposizioni dei
suoi superiori. Ha concluso rivolgendo un saluto al dottor
Giancarlo rassicurandolo, anche a nome di tutto il personale, sulla continuità del suo lavoro, seguendo il suo stile,
e le sue virtù.
l 23 dicembre, nell’Ospedale dei Fatebenefratelli all’Isola
Tiberina, è venuto a mancare il Dott. Giancarlo Carucci,
Farmacista Capo della Farmacia Vaticana.
Il dott. Carucci ha prestato servizio presso la Farmacia per
più di trenta anni,sempre con la sua grande professionalità, preparazione e disponibilità. Per tutti noi è sempre stato un amico,
un Capo Ufficio particolare, discreto, gentile, mai distaccato.
Un punto di riferimento a cui tutti potevano rivolgersi.
I funerali, svoltisi il 27 dicembre, presso la Chiesa di San
Francesco a Ripa, sono stati presieduti da S. Em.za il Card Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato e della Pontificia
Commissione, hanno celebrato due sacerdoti del Consiglio Generale dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli), rappresentanti del Superiore Generale dell’Ordine.
La novena di Natale
di Antonio Perfetti
I
n preparazione al Santo Natale, il personale della
Direzione dei Servizi di sicurezza e Protezione Civile ha
partecipato alla “novena” che si è svolta nella Cappella
di San Pellegrino, nella settimana che ha preceduto la nascita
di Nostro Signore.
Le funzioni serali, iniziate alle ore 19,15, sono state
guidate da Padre Gioele Schiavella, O.S.A., già parroco di
Sant’Anna in Vaticano, dai Rev.mi Mons. Stefano Sanchirico
e Franco Camaldo, Cerimonieri Pontifici, da Mons. Guido
Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Ponteficie,
da S.E. Mons. Giorgio Corbellini, Vice Segretario Generale
del Governatorato, e l’ultimo giorno, con la Benedizione
Eucaristica, da S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, Segretario
Generale del Governatorato, assistito dai predetti ecclesiastici.
Successivamente, tutte le persone presenti al sacro rito
si sono riuniti nei locali della Caserma del Corpo della
Gendarmeria, per un momento conviviale con lo scambio
degli auguri natalizi.
8 | all’ombra del cupolone
11 Febbraio 2011
Con la musica per conoscere i Musei Vaticani
di Danilo Ambrosetti
“Arte & Musica”: e’ questo il titolo della nuova iniziativa
didattico – culturale, ideata dai Musei Vaticani per l’inizio
di questo 2011, una visita a tema con commento musicale
al termine del percorso.
Il progetto, partito sabato 5 febbraio, si ripeterà per
ogni sabato fino al 26 marzo; i visitatori saranno guidati
in questa visita particolare da un ricercatore archeo –
musicologo, e potranno scegliere tra due diversi itinerari: “L’Arco e La Lira”,nel mese di febbraio (nelle date
12 - 19 - 26); “La Nascita Mitica degli Strumenti Musicali”, a marzo (nei giorni 5 - 12 - 26). La musica, - dice
Schopenhauer - è la voce della Volontà, risuona dagli
abissi. E’, in quest’accezione, una specie di “organo
supremo della metafisica” perché, nel suo risuonare dal
“corpo del mondo”, ci porta alla verità e, nello stesso
tempo, ci mette nella condizione di individuare una via
di salvezza.
Così attraverso suggestioni visive e rimandi sonori, si
sviluppa questa particolare ed unica visita per culminare,
a commento di quanto narrato, in un momento musicale
con brani eseguiti dal vivo, con strumenti rinascimentali,
quali liuti, cembali e flauti.
Una nuova opportunità, dunque quella offerta dai Musei Vaticani, per conoscerli come luogo di incontro di culture ed arti antiche e moderne, a favore di un’esperienza
percettiva, che non sia solo visiva, un appuntamento unico
per gli appassionati d’arte come di musica antica, ma anche
una grande occasione per molti di avvicinarsi con cuore
aperto alla “visione” ed all’ascolto di un’espressione musicale dall’alto valore artistico.
Una coinvolgente mostra per conoscere la Biblioteca Apostolica Vaticana
di Danilo Ambrosetti
R
iaperta al pubblico lo scorso 20
settembre dopo tre anni di lavori
straordinari, la Biblioteca Apostolica
Vaticana, fondata nel 1451,ha raccontato la
propria storia dall’11 novembre fino al 31
gennaio attraverso la mostra “Conoscere
la Biblioteca Vaticana: una storia aperta
al futuro”, allestita nel Braccio di Carlo
Magno. La mostra è stata organizzata e
curata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana
e dall’Opera Romana Pellegrinaggi.
L’afflusso dei visitatori è andato oltre le
aspettative, con grande interesse in particolar
modo, da parte dei gruppi scolastici. La
mostra, attraverso mezzi multimediali che
consentono la visione di spazi ‘interni’
altrimenti inaccessibili, ha dato la possibilità
di conoscere il milione e 600mila volumi a
stampa, gli 80mila manoscritti e le 100mila
unità archivistiche, gli 8mila400 incunaboli
circa, le 300mila tra monete e medaglie, e
150mila pezzi tra stampe, disegni e matrici,
Una sala della mostra
le oltre 150mila fotografie, custodite
all’interno della Biblioteca Vaticana.
virtualmente accesso anche a sezioni di norma precluse
Accanto alle sezioni tradizionali, è pertanto previsto un
al pubblico. Durante questo viaggio multimediale, il
percorso multimediale che, con l’ausilio di videocomputer
pubblico poteva ammirare preziosi esemplari che hanno
e audiovideo multilingue, ripercorre la storia,
segnato la nostra storia, a partire dai manoscritti risalenti
l’organizzazione, i tesori della Biblioteca Vaticana, dando
ai primi secoli dell’era cristiana, fino alle opere dei nostri
11 Febbraio 2011
all’ombra del cupolone | 9
Il Papiro Bodmer esposto al centro della sala
giorni, una storia che si sviluppa tra le pagine dell’Orlando
furioso di Ariosto, di Dante con La Divina Commedia,
di Galileo, con Istoria e dimostrazioni intorno alle
macchie solari, di Cervantes con il Don Chisciotte, di
Boccaccio con Genealogia Deorum Gentilium, Cicerone
con Epistulae ad Brutum. Inoltre si poteva ammirare le
miniature del Dante Urbinate e della Divina Commedia,
le stampe preziose di artisti quali Carracci, Borromini,
Piranesi e un’affascinante selezione di monete, fino alla
sezione nell’ultima sala dedicata al
laboratorio fotografico e di restauro,
che illustra l’opera dei restauratori
vaticani, con le metodologie e le
tecniche di conservazione. Inoltre,
erano esposti i manoscritti originali
di Virgilio, le poesie di Michelangelo,
gli autografi di Boccaccio, Manzoni e
Leopardi, il prezioso Papiro Bodmer.
Quest’ultimo infatti rappresentava
una delle attrattive più importanti,
per il suo valore e contenuto, della
mostra. Il 23 gennaio 2007 Sua
Santità Benedetto XVI ha ricevuto
come dono uno dei papiri più antichi
dei Vangeli, - appunto il Papiro
Bodmer 14-15 -, datato tra il 175 e il
225 d.C. Il manoscritto apparteneva
in precedenza alla Fondazione
Bodmer di Cologny, nei pressi di
Ginevra; ora è custodito nella Biblioteca Apostolica
Vaticana, ed in questa mostra, ha potuto essere ammirato
dai visitatori. Il papiro Bodmer 14 e 15 contiene circa la
metà dei Vangeli di Luca e di Giovanni; e’ stato scritto
in Egitto ed è il più antico reperto che contiene insieme
il testo di due Vangeli, dimostrando che le versioni
più antiche del Nuovo Testamento, che si conservano
integralmente, corrispondono ai Vangeli che già nel primo
secolo circolavano tra le comunità cristiane.
È POESIA
CANTO DEL CAMMINO
S’alzi un canto di gioia
nel flauto del mio dolore:
oggi la barca navighi
sopra le onde delle lacrime.
O Sconosciuto, nel flauto del mio dolore
fa risuonare melodie nuove.
La barca nel suo viaggio
incontra venti contrari.
S’è alzato il vento dell’addio:
è tempo d’andare!
Per l’intera notte i miei occhi
sono rimasti senza sonno.
Colui che non ho veduto mai,
dalla sua lontananza
ha chiamato con tale voce
che nessuno può restare in casa.
Il mio cuore è portato sulle onde
dei candidi sorrisi di acque senza sponde.
Chi sei tu? Dona la nota chiave
al flauto del mio dolore.
Sono scomparse le nostalgie del mio passato
e mi sono proiettato nell’immensità del cielo.
O Pazzo, la tua fantastica voce
doni la nota chiave al flauto del mio dolore.
(Tagore)
10 | all’ombra del cupolone
11 Febbraio 2011
LʼANGOLO DI CULTURA
I sette savi
(continua)
Ecco dunque i testi di Talete da Mileto, uno dei Sette Savi
dell’antichità, di cui “All’ombra del Cupolone” ha parlato
nei due numeri precedenti.
Talete, figlio di Essamia, da Mileto, disse:
Malleveria equivale a perdita. Ricordati degli amici presenti e assenti. Non abbellire il volto, ma abbellisci i costumi. Non arricchire malamente. Non ti diffami il tuo
modo di parlare presso quanti hanno avuto fi ducia nelle tue parole. Non esitare a festeggiare i genitori. Non
prendere da tuo padre ciò che è cattivo. Aspettati nella
vecchiaia, da parte dei tuoi figli, quello stesso trattamento
che tu fai ai tuoi genitori. E’ difficile conoscere se stesso. E’ molto piacevole raggiungere quanto si desidera.
L’ozio è dannoso; l’intemperanza nociva; l’ignoranza pericolosa. Insegna e impara ciò che è meglio. Non essere
ozioso, neppure se sei ricco. Tieni nascosti i mali in casa.
Sii invidiato, piuttosto che essere commiserato. Usa moderazione. Non fi darti di tutti. Se sei al governo, dà una
Artemision di Efeso (ricostruzione)
disciplina a te stesso.
Sono detti che hanno un valore perenne.Di quasi tutti
si può trovare un riscontro anche negli insegnamenti della
Bibbia. A noi potrebbero sembrare anche ovvii, e lo sono.
Ma è pur necessario dirli e ripeterli, perché troppo spesso non sono attuati nella nostra vita. Su ciascuno di essi
si potrebbero anzi fare diverse considerazioni. Tiriamone
fuori uno, come una ciliegina dal canestro di frutta:
Non abbellire il volto, ma abbellisci i costumi.
L’apostolo Paolo, nella prima lettera a Timoteo, fa una
raccomandazione alle donne, che è nel medesimo ordine
di idee. Egli scrive:
Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si
adornino con pudore e riservatezza, non con trecce ed or-
Teatro di Efeso - Là Paolo dovette rispondere ad una folla infuriata
per offesa ad Artemide e all’Artemision (cf. At 19, 21 -40)
namenti d’oro, perle o vesti sontuose, ma, come conviene
a donne che onorano Dio, con opere buone (1 Tm 2, 9-10).
Paolo aveva posto Timoteo, dopo che questi l’aveva
accompagnato in diversi viaggi apostolici, come vescovo ad Efeso. Efeso, posta sulla riva del mare, ma molto distante da Mileto, città di Talete, era la città capitale
della Provincia romana Asia, città opulenta, di sontuosa
bellezza, nota in tutto il mondo per il Tempio di Artemide
(Diana), l’Artemision, una delle sette meraviglie del mondo antico.
Da quanto si può dedurre dalla raccomandazione di
Paolo, le donne di quella città, anche le cristiane, non lesinavano nello sfarzo dell’abito, guardandosi furtivamente
a vicenda, e cercando di far sfoggio dei loro monili per
sottolineare la propria venustà, ovvero irresistibile bellezza (così avveniva allora, ed anche oggi da noi). Con
ciò, come si può pensare, quelle donne non “abbellivano
i costumi”… e si comprende quindi la raccomandazione
di Paolo, il quale si rivolgeva specificamente alle donne,
poiché nell’antichità l’abito degli uomini era assai sobrio
ed uniforme: per i greci infatti consisteva nel chitone e
nell’ himation, corrispondenti alla tunica ed alla toga dei
romani.
Nei nostri tempi la situazione è ben diversa, e le statistiche rivelano che ciò che gli uomini spendono in vestiario, ed anche in cosmetici, raggiunge cifre impressionanti,
equivalenti, se non superiori, a quelle delle donne. Anche
per gli uomini quindi vale, fatte le dovute differenze, la
raccomandazione di Paolo alle donne di Efeso e quelle di
Talete a tutti: Non abbellire il volto (vale a dire l’apparenza esterna), ma i costumi.
Gli altri, sia uomini che donne, non accrescono la loro
stima ed ammirazione per te, - come potresti erroneamen-
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all’ombra del cupolone | 11
te immaginare – a causa degli abiti, delle creme, dei profumi, dei gioielli che usi …. Soldi buttati, vanità. La vanità - come dice la parola stessa - è cosa inutile, apparenza
senza sostanza. L’apparenza - è pur vero - talvolta inganna, ma non tutti né sempre, e soprattutto non inganna chi
ti conosce più da vicino, ed anziché ammirarti per il tuo
sfoggio, ti critica in cuor suo, e forse anche con gli altri.
Il libro del Siracide - l’ultimo in data di tempo dei
libri sapienziali della Bibbia - fa osservare con grazia
poetica:
L’ape è piccola tra gli esseri alati,
ma il suo prodotto è il migliore fra le cose dolci.
Non ti vantare per le vesti che indossi.
(Sir 11, 3-4a)
(Osservazione quest’ultima che vale, com’è ovvio, anche per i Prelati e perfino … per i Cardinali!).
IL CUORE CHE PENSA
L
a Croce è qualcosa di più grande e misterioso di
quanto a prima vista possa apparire. Indubbiamente
è uno strumento di tortura, di sofferenza e di sconfitta, ma allo stesso tempo esprime la completa trasformazione, la definitiva rivincita su questi mali, e questo lo rende
il simbolo più eloquente della speranza che il mondo abbia
mai visto.
Parla a tutti coloro che soffrono - gli oppressi, i malati,
i poveri, gli emarginati, le vittime della violenza - ed offre
loro la speranza che Dio può trasformare la loro sofferenza
in gioia, il loro isolamento in comunione, la loro morte in
vita. Offre speranza senza limiti al nostro mondo decaduto.
Ecco perché il mondo ha bisogno della Croce. Essa
parla di speranza, parla di amore, parla della vittoria della
non-violenza sull’oppressione, parla di Dio che innalza gli
umili, dà forza ai deboli, fa superare le divisioni e vincere
l’odio con l’amore.
Un mondo senza Croce sarebbe un mondo senza speranza,
un mondo in cui la tortura e la brutalità rimarrebbero sfrenati,
il debole sarebbe sfruttato e l’avidità avrebbe l’ultima parola.
La disumanità dell’uomo nei confronti dell’uomo si manifesterebbe in modi ancor più orrendi, e non ci sarebbe la parola
“fine” al cerchio malefico della violenza.
Solo la Croce vi pone fine.
Mentre nessun potere terreno può salvarci dalle conseguenze del peccato, e nessuna potenza terrena può sconfiggere l’ingiustizia sin dalla sorgente, l’intervento del Dio misericordioso ha trasformato la realtà del peccato e della morte
nel suo opposto.
(Benedetto XVI - Cipro, 5 giugno 2010).
LA PAROLA DEL PAPA
Per noi cristiani, il vero significato della “coscienza” è la capacità dell’uomo di riconoscere la verità, e, prima ancora, la
possibilità di sentirne il richiamo, di cercarla e di trovarla.
Alla verità ed al bene occorre che l’uomo sappia aprirsi, per poterli accogliere in modo libero e consapevole. La persona
umana, del resto, è espressione di un disegno di amore e di verità: Dio l’ha “progettata”, per così dire, con la sua interiorità,
con la sua coscienza, affinchè essa possa trarne gli orientamenti per custodire e coltivare se stessa e la società umana.
(Benedetto XVI, 21 gennaio 2011)
Come conoscere la verità, e, una volta conosciuta, seguirla? Come conoscere il “progetto di Dio” su ciascuno di noi,
custodirlo, coltivarlo?
Il Signore Gesù, lui stesso - e lui solo – ce lo può rivelare. Lui è la verità. In lui e per lui siamo stati creati. Per questo
incontralo, ascoltalo, parlagli.
Quale occasione migliore della S. Messa nella chiesa di Maria Madre della Famiglia, ogni giorno, alle 7,30?
Forse non ci avevi ancora pensato ….
12 | all’ombra del cupolone
11 Febbraio 2011
PER FARE BUON SANGUE
Per la strada un tizio dà una gran botta sulla spalla a un passante.
“Ciao, Giovanni, come va? Ma sai che quasi non ti riconoscevo?
Sei calato almeno di dieci chili, ti sei fatto crescere i baffi, e hai cambiato l’andatura”.
“Guardi che io non mi chiamo Giovanni, io mi chiamo Alberto”.
“Oh! Questa è bella, hai cambiato anche il nome!”
(Gino Bramieri)
NOTIZIE LIETE E ...TRISTI
Matrimoni
Hanno formato una nuova famiglia:
Domenico Mercuri e Maria Fausta Donati
Marco Polidori e Laila D’Anna
Nella luce della Gerusalemme celeste
Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la vita e l’immortalità
per mezzo del Vangelo”, ricordiamo i familiari di alcuni colleghi:
(04/12/2010)
(03/01/2011)
Ci sono anchʼio!
Diverse famiglie di dipendenti del Governatorat
sono state allietate in questo periodo dalla nascita di figli:
Marta e Gabriele (14/12/2010), di Massimo Pioli;
Federico (17/12/2010), di Dino Di Marcello;
Francesca (18/12/2010), di Massimo Pilla;
Lucrezia (21/12/2010), di Gregorio Calore;
Roberto (24/12/2010), di Alessandro Quercellini;
Elisabetta Maria (11/01/2011), di Tommaso Marrone;
Maria
(15/01/2011), di Angelo Bruno Gugel;
Mirko
(27/01/2011), di Maurizio Barigelli.
Domenico Bongiorno (15/12/2010), dipendente del Servizio Edilizia;
Giancarlo Carucci
(23/12/2010), Capo Ufficio della Farmacia Vaticana;
Mario
(15/12/2010), padre di Marco Giovannetti;
Francesco (18/12/2010), padre di Emilio Tossini;
Emilio
(19/12/2010), padre di Daniele Battistoni;
Franco
(21/12/2010), fratello di Paolo Schinoppi;
Margherita Mercati (21/12/2010),
madre di Ezio Bernardini;
Cesare
(26/12/2010), fratello di Rosario Cocciatelli;
Maria Grazia Grilli (02/01/2011), madre di Marco Piermarini;
Nazzareno (06/01/2011), padre di Gianfranco Galiè;
Giuseppe (27/01/2011), padre di Andrea Vania;
Gabriella Antinarelli (28/01/2011), madre di Roberto Andreozzi;
Giuseppe (31/01/2011), fratello di Ivano Ferrara;
Sisto
(01/02/2011), padre di Gianfranco Refe;
Filippo
(08/02/2011), padre di Rosetta Biasetti;
Rita
(12/02/2011), sorella di Rolando Di Paola.
REDAZIONE:
presso S.E. Mons. Vice Segretario Generale
IMPAGINAZIONE:
notizie di varia vaticanità
ANNO 5 | n. 1
Roberto Cortesini (UFN, Governatorato)
STAMPA:
Tipografia Vaticana
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Per evitare attese, potrà essere utile preannunciarsi (tel. 84432; 83306).
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Si ricorda che il notiziario allʼOmbra del Cupolone è accessibile anche dal sito www.vaticanstate.va/IT/News/Bollettini.