Giornalino CFP - aprile 2013 - Centro di Formazione Professionale
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Giornalino CFP - aprile 2013 - Centro di Formazione Professionale
il giornalino del CFP CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE di LANCENIGO via Franchini 3 - 31020 Lancenigo di Villorba tel. 0422 656866 - fax 0422 910416 email: [email protected] www.formazioneprovinciatreviso.it I GIOVANI E LA MODA La polemica: in passato si sottostava al gusto degli adulti, ora la moda è un business in mano agli adulti, ovviamente. E i giovani dicono che... 1.1 La moda, la massa e gli alternativi Quando si parla di adolescenti, li si identifica soltanto come quelli con l’ombelico in bella mostra sui pantaloni a vita bassa e gli abiti di una stessa marca acquistati negli stessi negozi. I loro antagonisti sono i cosiddetti alternativi che rifiutano l’abbigliamento della massa, prediligono scarpe bombate, maglie larghe con teschi, pantaloni col cavallo al ginocchio, sognano l'anarchia e formano, a loro volta, un branco perché, alla fine, sono tutti vestiti nello stesso modo. Altri sono sensibili ai temi etici dei nuovi movimenti, decisi a scegliere da soli fin dall'inizio delle scuole superiori - e in molti casi anche prima - mettendo comunque al primo posto, proprio come i loro genitori, le spese per l'acquisto di pantaloni e giubbotti, felpe e scarpe griffate, accessori ai quali è affidato il compito di renderli diversi, ma uguali ai compagni dello stesso gruppo. E poiché il sottile confine tra uguale e diverso è la chiave del successo per scarpe, jeans e magliette, i produttori reagiscono declinando in dieci, venti, trenta versioni diverse lo stesso modello, dalle sneaker scamosciate ai jeans colorati. Gli ultimi dati su una fetta di mercato quella dei giovanissimi in età di scuola superiore o nei primi anni dell'Università, privi di un proprio reddito stabile, ma generosamente sostenuti dai genitori raccontano una generazione apparentemente spensierata e pronta ad 'andare in rosso pur di acquistare tutto ciò che serve: dai 130 euro al mese medi di disponibilità per gli acquisti si arriva facilmente ai 200 e oltre, soldi che non ci sarebbero ma che poi, alla fine, qualcuno miracolosamente tira fuori dal portafoglio (fonti: Eures, Unioncamere, Camera della Moda di Milano). I dati riguardano i ragazzi tra i 15 e i 19 anni, quelli, appunto, appena sbarcati nel meraviglioso mondo del 'fai da te', impegnatissimi nella progettazione e nella composizione di un look personale che basandosi su tre o quattro basic (scarpe, pantaloni, giubbotto) deve poi arricchirsi di almeno una decina di dettagli per diventare» 'custo- mized', unico. Sui jeans, basici ma non troppo, arricchiti di tasche e di intarsi per lui, di perline, ricami e strass per lei (si va da vecchi marchi come Rica e Levi's fino alle linee giovanili dei grandi stilisti, da Armani a Dolce&Gabbana), si comincia con l'attaccare moschettoni a vista, catene destinate a reggere chiavi e telefonino, ma anche il nulla, graffiti, tatuaggi e tagli più o meno elaborati. Alternativi e non solo critici nei confronti della società, perché il futuro che essa propone spesso pare voler soffocare sogni e aspettative. La vera differenza tra la massa e gli alternativi sta nel loro modo di reagire a questa scoperta, infatti i primi cercano di trovare una via di mezzo, adeguandosi là dove non si sentono costretti ad abbandonare del tutto i propri sogni; mentre l'altra reagisce andando contro la società, rifiutando qualsiasi alternativa. Questo non sta a significare che la massa è solo un gruppo di ragazzi con vestiti firmati e il cellulare con la fotocamera, non sono pecoroni senza personalità e idee politiche, disposti a seguire sempre e solo il gregge. Esistono certamente gli eccessi, ma dietro la facciata si nasconde una maggioranza di ragazzi che si interessa di politica, cinema, musica (non soltanto il "tunz-tunz" del sabato sera in discoteca), dei problemi sociali. I loro sogni? Posta un commento È vero che seguire la moda rappresenta un modo per esprimere noi stessi e la nostra personalità, ma è altrettanto vero che diventiamo come un gregge di pecore che si copiano tra loro, rischiando di diventare la copia della copia. Mara D., Q1T grafico, 23.03.13 20:08| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Per me i giovani d’oggi hanno bisogno di sfogarsi e di essere capiti, perciò, per non sentirsi isolati, seguono la moda. Così facendo, però, rischiano di sembrare dei burattini, persone senza sentimenti che seguono solo una sorta di padrone: il mercato delle multinazionali. egli stand, ricco il programma Alberto Z., Q1T grafico, 23.03.13 12:08| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento In giro trovi sempre le solite cose: praticamente ti obbligano ad essere come loro vogliono. In questo modo non sei libero di vestirti come vuoi e come ti piacerebbe realmente. Lisa L., Q1T grafico, 24.03.13 15:08| Vota commento|Segnala commento inappropriato| Rispondi al commento Secondo me dovremmo rinunciare alle cose che non servono veramente e così aiuteremmo le nostre famiglie ad arrivare a fine mese. Tutto quello che compriamo, dopo un po’ passa di moda e viene accantonato, mentre l’affetto della famiglia è un bene che dura per sempre! Michelle P., Q1T grafico, 24.03.13 16:08| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Secondo me la moda è un modo per far capire agli altri il nostro essere, per comunicare i nostri stati d’animo, i nostri sentimenti, le nostre voglie, le nostre forze ma anche le nostre debolezze. Ma la moda ormai ci ha resi tutti uguali: sembra che la società faccia di tutto affinché tutti la pensino allo stesso modo. Sembra che ci vogliano “clonare”: andando avanti così diventeremo tanti Barbie e Ken! Maria Lucia L., Q1T grafico, 24.03.13 17:00| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Secondo me è meglio essere alternativi, cioè essere diversi dalla massa di gente che non si fa riconoscere. La maggior parte dei giovani che segue la massa è viziata. perché fa spendere tanti soldi alle proprie famiglie. Le persone alternative si accontentano di poco, delle cose semplici e non di marca. Giulia B., Q1T grafico, 24.03.13 20:10| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento il giornalino del CFP CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE di LANCENIGO 1.2 I GIOVANI E IL BRAND COMMUNITY Un engagement all’italiana, casual e forma di libertà o forma di condizionamento? Una ricerca internazionale di Edelman Strategy One che si sofferma sul rapporto tra i giovani (20-30 anni) e le “brand community” online vede gli italiani che fanno da padrone per quanto riguarda l’engagement nei confronti delle marche! L’82% degli intervistati fa parte di almeno una comunità online, “dedicata” ad un brand, attraverso soprattutto le pagine di Facebook o gli account di Twitter. Quasi 9 giovani su 10 dichiarano le loro marche preferite attraverso il Web. In questo la nascita del pulsante “like” di Facebook è stata determinante, e ha trasformato Internet in un enorme “negozio” in cui si è portati ad esprimere il più spesso possibile le proprie preferenze. 7 intervistati su 10 oltre a “giudicare” la marca, la segnalano all’interno del proprio network sociale. Se poi si confrontano i dati ottenuti, singolarmente, nei diversi paesi, è sorprendente il comportamento degli utenti italiani: ben 4 giovani italiani su 10 seguono almeno 7 marche nelle loro iniziative online. Molto distanti, in termini di engagement, i giovani degli altri paesi. Non solo! 9 italiani su 10, questa volta al pari dei coetanei statunitensi e cinesi, sono soliti indicare le proprie preferenze, riguardo ai brand, proprio sul canale internet. .------------------------------------------------ Posta un commento Non sarebbe più corretto che gli stilisti come ROBERTO CAVALLI, o GUCCI, dessero una percentuale a coloro che indossano i loro capi? In fondo portando il loro nome in giro, gli fanno solo una grande e bella pubblicità e da che mondo è mondo, LA PUBBLICITà SI PAGA!!! antonio p., treviso 24.03.13 20:05| Io sono una ragazza a cui piace essere “alla moda”, non per apparire ma per piacersi. A mio parere, c’è un abisso tra le due cose, anche se spesso questo concetto viene frainteso: la moda, in quanto linea guida del costume, è sempre esistita, dai tempi che furono; anche chi non lo crede, cade nella tentazione di acquistare un capo del momento perché viene proposto dai produttori del settore abbigliamento (e non solo!). Quindi non vedo nulla di male in chi segue i dettami della moda, anche se ci sono molti soggetti troppo fissati, perché hanno paura di essere criticati da qualcuno, e niente e nessuno potrà farci nulla. Sofia F. - Q2T grafico,24.03.13 10:08| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento A mio parere, nel XXI secolo, i ragazzi seguono la moda per convenienza, per non sentirsi giudicati e messi in disparte soprattutto nelle zone del Nord Italia, dove l’apparenza viene prima dell’essere. I ragazzi d’oggi sono sempre più omologati e con sempre meno idee originali per riuscire a differenziarsi, talvolta disposti a tutto per ricavare dei soldi, specie se le condizioni familiari non permettono certi acquisti. Rey L. - Q2T grafico,25..03.13 11:03| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Ognuno è libero di pensare con la propria testa: si conta per quello che si è e non per il modo in cui si appare o per l’appartenenza ad un gruppo. Un paio di jeans costosi e di marca non mi fanno di certo sentire sicura di me. Ci sono valori che, di gran lunga, superano un capo “Replay”, “Scout”, “Hollister”, ecc. ma talvolta non ce ne accorgiamo perché non abbiamo la giusta libertà di gusto e fuggiamo dalla fantasia che ci farebbe sentire più unici. Sofia F. - Q2T grafico, 25.03.13 13.10| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento La moda, al mondo d’oggi, influenza molto la vita di tutti, specie quella delle nuove generazioni. Ognuno di noi, me compresa, per un motivo o per un altro, la segue quasi ciecamente. Spesso si tende a seguire la moda di massa per paura di essere definiti dagli altri coetanei degli “sfigati”. Beatrice B. - Q2T grafico, 25.03.13 14:05| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Rimango dell’idea che sia più semplice omologarsi a ciò che l’industria fashion propone, adattandosi come “molluschi”, piuttosto che esprimere la nostra vera personalità. Beatrice B. - Q2T grafico, 25.03.13 15:00| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Secondo me la moda è un buon punto di riferimento per tante persone, però ci sono ragazzi/e che vedono la moda come un ottimo sistema per nascondere i loro difetti e soprattutto le loro paure, debolezze e insicurezze. Sara C. - Q2T grafico, 25.03.13 15:10| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE di LANCENIGO are a concorsi e a spettacoli e o di rendere la o con un intratani. ile asdisti, bilità ma ci egnazione esagionati e opanno il giornalino del CFP 1.2 I GIOVANI E IL BRAND COMMUNITY tI jeans firmati da 300€ piacciono veramente o li compri più che di altro per mostrargli agli g- altri? Posta un commento A mio parere è impossibile non seguire la moda, perché in qualsiasi negozio tu compri abiti o scarpe, tutto sarà alla moda, quindi, entrando in una boutique o in un negozio cinese, sarai sempre e comunque in linea con ciò che impone la moda del momento. Angelica P. - Q2T grafico,25.03.13 16:05| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento commento Secondo me, le persone che hanno veramente coraggio e forza sono quelle che si distinguono senza dover seguire le imposizioni dettate dal mercato del fashion. Alice D. - Q2T grafico, 27.03.13 10:05| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Io continuerò a vestirmi secondo il mio stile e modo di essere, perché soltanto così darò un messaggio reale delle mia vera personalità, per non diventare un puntino indefinito, come tanti altri. Magda I. - Q2T grafico, 27..03.13 10:15| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento Soffocare i sogni di ogni ragazzo e togliere originalità porteranno a creare a un grande gruppo globale ed omologato. Tutto ciò dovuto al fatto che noi p giovani non siamo capaci di estraniarci dalla quotidianità, probabilmente causata dalla paura interiore di finire per essere dissociati dal gruppo. Sabrina F. - Q2T grafico, 27.03.13 11:12| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento In ogni caso mi sembra che il coinvolgimento ed il condizionamento della moda siano una realtà che deve essere accettata come tale, perché non permette attualmente altre soluzioni. Solo rinunciando alla moda e a tutte le sue costrizioni, potremmo liberarci da questo condizionamento, ma, a pensarci bene, anche in questo caso non saremmo del tutto liberi, perché allora sarebbe di moda non seguire la moda e torneremmo ad essere condizionati come sempre, nel nostro modo di pensare e di comportarci. Daniele D. - Q2T grafico, 25.03.13 16:10| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento la il re commento commento Nella società di oggi chi tenta di distinguersi per apparire diverso viene giudicato strano e quindi emarginato. Quindi, secondo me la moda è uno dei tanti metodi usati dai ragazzi per farsip accettare dagli altri. Damiano M.-Q2T grafico, 27.03.13 11:16| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Una persona viene spesso giudicata solo in base all’aspetto esteriore e all’apparenza, a casa, a scuola, tra gli amici e al lavoro. Così si perdono quei valori che, secondo me, sono quelli che contano e che durano, come la simpatia, la sincerità, la dolcezza e la bellezza interiore. Spero che questo atteggiamento cambi presto per migliorare i rapporti tra le persone, affinché diventino più tolleranti e accoglienti. In fin dei conti è la diversità che ci rende tutti unici al mondo. Giada S. Q3T grafico, 27.03.13 13:05| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Non sono d’accordo con questo modo di voler apparire ad ogni costo e quindi di rinunciare alla propria identità, perché, alla fine, ti troverai vuoto, rischiando di trasformarti in una persona diversa, simile a tante altre. Ecco perché io non cambierei mai e poi mai me stessa. Meglio essere se stessi, anche con qualche difetto e limite, piuttosto che essere uno qualunque, omologato. In fondo la bellezza sta proprio nella diversità! Donika G. Q3T grafico, 27.03.13 15:05| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Anche io, quando frequentavo le scuola medie, mi vestivo “alla moda” per essere apprezzato e accettato dai miei compagni di classe. Crescendo ho preferito vestirmi scegliendo abiti più classici, innanzitutto perché i capi firmati costano troppo per le mie tasche, in secondo luogo, perché preferisco la semplicità. Un ragazzo deve seguire i propri gusti e non quelli degli altri, perché un ragazzo deve essere apprezzato per il suo carattere e non per il modo in cui appare. Fabio D. Q3T grafico, 27.03.13 .15:05| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento Penso che la cosa dipenda da persona a persona. Sono un ragazzo, ho 17 anni, e anche a me piace vestirmi 'bene', cerco di vestirmi 'bene' ma come voglio IO, e non come tutti mi vogliono vedere. Spesso però, alla mia IDEA di vestirsi bene, vengono incontro i capi firmati. È normale! A me non interessa se su dei pantaloni che mi piacciono c'è scritto nike, adidas o prada. Mi piacciono, ho i soldi? Li prendo. Non ho i soldi? Magari cerco l’occasione per farmeli relagalare! La camicia a quadrettoni di abercrombie & fitch, che in america è roba da mercatone, è venduta qui in italia come oro. La moda è quindi anche un concetto relativo. Riccardo F. treviso, 27.03.13 21:05| Vota commento|Segnala inappropriato|Rispondi al commento commento