Un contributo italiano recente allo studio della lingua

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Un contributo italiano recente allo studio della lingua
Mar gheri ta Morreale
Universita di Padova
Un contributo italiano recente
allo studio
della lingua spagnola
(per una collaborazione fra italiani e spagnoli nello studio del! e rispettive lingue)
Consejería de Educación
Embajada de España en Roma
Roma, 1 994
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con el texto íntegro de la obra:
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Consejería de Educación. Embajada de España en Roma.
Asesoría Lingüística
V'ut Paola 24,
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Consejería de Educación de la Embajada de España en Roma.
Roma, 1994
I. S. B. N. 84-606-2093-X
La profesora M Morreale nos o.frece, en el estudio que tiene usted entre las manos,
una abundante cosecha de noticias sobre la producción de libros y articulas que el
amor a la lengua española ha generado en estos últimos lustros. Pero no sólo se trata
de una colección mds o menos rica de datos bibliogrdficos. El trabajo estd tan bien
hilvanado que se convierte en un intrincado viaje lleno de lúcidas y minuciosas visiones
del campo de los estudios de la lengua española y sus relaciones con otras lenguas.
La amplia panordmica de estudios de literatura comparada, dialectologla, lexico­
grafia, ediciones criticas, da lugar a observaciones que inciden en cuestiones centrales.
Es el ordenamiento y la forma en que los diversos temas y campos se contraponen y
engarzan mediante reflexiones certeras lo mds notable de este Contributo... . Me con­
tento con señalar aquf algunos de los momentos del recorrido para que el lector pueda
percibir la riqueza e interés de este viaje bibliogrdfico: sirvan dos ejemplos de muestra.
El diferente planteamiento que existe en la articulación de las relaciones entre las
lenguas de España Ó' sus dialectos) y el italiano y sus dialectos se explica desde una
perspectiva diacrónica.
Por otra parte, los estudios lingüisticos llevados a cabo en los últimos años en la
Universidad de Padua sugieren una revisión critica de la figura de Alfonso X y de su
papel en la formación de la prosa castellana.
Los trabajos recogidos incluyen, ademds, obras muy recientes. Entre ellas estdn las
que, al hilo de la celebración del V Centenario del Descubrimiento, muestran un
renovado interés por los americanismos en italiano y en españól.
Sin duda esta pequeña obra constituye una valiosisima ayuda para los estudiosos.
En su conjunto, nos presenta cuestiones que han sido objeto de años de estudio de
finos investigadores y nos señala campos que no han sido tratados o que cayeron en el
olvido. En este sentido, es un punto de partida y un estimulo para los apasionados del
estudio de las lenguas romances} :en particular, del italiano y del español
Agradecemos a M Morreale este regalo y confiamos en que sea de utilidad tanto a
los que actualmente indagan estas cuestiones como a aquellos que, llevados por el
gusto y el interés, sientan alguna curiosidad por ellas en el foturo.
Carmen Marchante
Asesora lingüistica
Fra i nostri due Paesi, in parte per un preconcetto risorgimentale e man­
zoniano che in Italia porto a una stasi dei rapporti reciproci, e in parte per­
ché la cultura italiana si ispira ad altri modelli, dobbiamo costatare una cer­
ta impermeabilita, dopo secoli di convivenza e di scambi, e nonostante l'i­
spanofilia florentina dei primi decenni (Papini, Soffici, Boine) 1•
Alla lingua il termine di impermeabilita si addice non cerro in senso
as­
soluto, ché anzi in superficie sembra vero 1' opposto, m a alla mancanza di
un desiderio attivo di impadronirsene. Lo dimostrano la noncuranza dei
mezzi di comunicazione e le interferenze che affiiggono i nostri stessi con­
versari, persino fra ispanisti ed italianisti.
Lo spagnolo e ed e stato nettamente minoritario nella scuola dell'obbli­
go2, e dal canto suo la Spagna lascia poco spazio all'italiano3, penalizzato
L'incomprensione, peraltro mutua, si manifesto con argomenti concreti nelle "Conclusioni della riunio­
ne bilaterale ítalo spagnola per la revisione dei manuali di storia", Annali del/a Pubblica Istruzion�, 14
( 1968) 484-91. Sarebbe interessante che uno storico tracciasse un parallelo fra le manifestazioni dell'an­
tifranchismo italiano e la parrecipazione nostrana alla leggenda ncra, specialmente con riferimento al
Nuovo Mondo.
2
Nel supplemcnto Gazzetta Ufficiakdel 9-1- 1974 venivano banditi 1.00 1 posti di tuolo d'inglese per la
scuola secondaria,961 di francese, 50 di tedesco, 1 di spagnolo; da allora le cattedre sono state assegnate
allo spagnolo con il contagoccie per la scuola secondaria,per quelle universitarie v. i. nota 4. Quesr'anno
pero la Spagna e srata oggetto del programma speciale per l'insegnamenro delle lingue estere nel Venero.
3
Essa era assente dalle recensioni dell'insegnamento dell'italiano all'esrero: 11 censimento della SocietA di Lin­
guistica italiana, L 'ínsegnamento del/'italiano in Italia e a/J'emro, Atti del N Congresso internazionak di stutli.
Roma 1-2 giugno 1970, a cura di Mario Medici-Raffaele Simone, Roma, Bulzoni, 1971,comprendeva !'O­
landa,il Belgio,la Iugoslavia,la Svezia,la G.B. ,gli USA, il Canada,e persino il Sud Africa; del mondo iberi­
co sfiora solo !'Argentina; posteriormente si e manifestara un maggiore interesse; cf. Giuseppe Bellini, "Pro­
sperrive per la diffusione cfella lingua e della civilt:\ italiana neii'America Latina" in I/1 Congresso tk/J'Associa­
:tion� Internazionak dei Proftssori di Italiano, Atti, Yero na, 1978,pp. 161-68; dello sresso, L 'italiano in A�­
rica Latina. Convegno inrernazionale svolrosi a Buenos Aires nei giorni 1/5 settembre 1986, Firenze Le
Monnier, 1987, Vincenzo Lo Cascio, L'italiano in Amerit-a Latina, Firenze,Le Monnier, 1987; e piu recen­
remente G. Manica, "L'insegnamento dell'italiano in Catalogna, Aragona, Levante e Murcia" in Lingua e
Cultura Italiana in Europa, ed cit.,pp. 504-10 (con il patrocinio dei Ministeri Affari Esteri e Pubblica Isrru­
zione). Alrri accettamenti ed applicazioni sono in corso ad opera del Centro per lo studio dell'insegnamento
all'estero dell'Italiano,dell'UmversitA di Triesre (CSIEI) e deii'Istituro dell'Enciclopedia italiana.
7
nelle Universita anche dall'indirizzo di Filología Hispánica introdotto e p re­
dominante a spese di quello di Filología Románica.
Prescindendo dai contatti personali fra docenti, un intercambio costante
lo hanno assicurato lettori mentre erano di scambio (e ricambio), scelti per
motivi culturali e desiderosi di tornare in patria per far fruttificare le espe­
rienze vissute.
Le rispettive Associazioni di ispanisti ed italianisti, di piu antica data
( 1 974) e piu cospicuo numero di membri la prima\ piu giovane ( 1 982) e
meno numerosa la seconda5, fanno sperare in una svolta (anche se l'apparte­
nenza a una associazione non e sempre garanzia di professionalita e rimane
sub iudice se !'incremento dello spagnolo come "lingua facile" favorisca o
meno l'impegno culturale delle nostre scuole6).
4
Cf. Associazione Ispanisti ltaliani, Repertorio degli ispanisli italiani, 1992, ed. Paola Elia, Chieti: Univer­
sitlt, 1992. Secondo )'elenco redatto da L. Dolfi per conto dell'AISPI, gli ispanisti che come docenti uni­
versirari hanno ereditato dalle lingue classiche il titolo di profissore ordinario di. /ingua e ktteratura spa­
gnola sono 37, c¡uelli ordinari moderna e contemporanea: 5; i profissori associali di /ingua e ktteratura spa­
gnola: 2 1; i pro¡essori ordinari di lingua: 2 (la differenza fra lmgua e letteratura e lingua conta in pratica
poco), profissori associali di lingua spagnola: 20, piu altri con diverse diciture: profissore ordinario difilokr
gia romanza (indi.rizzo iberico): 1, prOftssori o. difikJkJgia spagnola: 1, profissore associato difilologi a ibero­
romanza: 1, profissore ass. di storia dé/la lingua spagnola: l, profissort associato di. metotklogia del/a lingua
spagnola: l; con altre diciture peregrine appaiono i seguenti: profissore ordinario di lingua spagnola con
esercitazioni praliche: 1, profissort ass. di. "traduzione dal/o spagnolo in italiano'! 1, profissore ass. di tradu­
zione consecutiva daD'italiano al/o spagnolo: 1, piu il profissore ordinario di traduzzone ktteraria del/a /in­
gua spagnola in italiano, di cuí e in atto un concorso.
5
Fondara come Sociedad de lralianistas Espafioles a Siviglia per impulso di Manuel Carrera Díaz e María
Teresa Navarro, con riunioni biennali, die finara hanno avuto un carattere letterario, come si rileva da­
gli Atti (Rinascimento, 1984; cf. Salamanca, 1986), Ottocento, 1986 (ib. 1988), Duecento, 1988
(Univ. de Santiago, 1991), Novecento, 1990 (Univ. de Oviedo, i. c. d. s. ); cf. Ma. de las Nieves Mufiiz,
"La ricezione ddla Leueratura italiana nella Spagna odierna", Esperimze Letterarie, 17 ( 1992) 29-40.
6
E' ben noto che piu e rapido l"'apprendimento" tanto (>Íu lo e il processo contrario, e piu s pesso inter­
viene una stasi dell 'impegno rivolto a una reale penetraztone e padronanza. Cario Tagliavini m "Spagno­
lo e Italiano", Lin �e Estere, 12 ( 1947) _, paragonando l'apprendimento dello spagnolo e del tedesco
da parte di italiam segnalava come dopo tre anni di vantaggio del primo, nel quarto si raggiun�e il pa­
reggio e dopo cinque anni un italiano traduce me� io dal tedesco che dallo spagnolo. L'impresstone ge­
neíilizzata che lo spagnolo sia "facile" anche per 1 parlanti di lingue non romanze ebbe una conferma
pra �matica dalla Scuola di lingue deli'Esercito norda:mericano a Monterrey, California, che gli assegno il
pertodo piu breve di apprendimento: sei mesi.
8
D'altronde l'ispanismo italiano (quando non occupa una ten'a nullíus fra
la storia e lo slogan) e piuttosto letterario che linguistico. Nei molti impor­
tanti convegni indetti sulla cultura spagnola l'aspetto verbale viene scarsa­
mente o per nulla considerato. Non lo fu ad esempio in quello su Teorfa y
realidad en el Teatro españo� Roma, Instituto español, 1 98 1 , sebbene si a ri­
saputa la p arte che lo spagnolo, e lo spagnolo maccheronico, giocasse su e
dal palcoscenico (un aspetto sul quale ritorneremo piu avanti) . Contiene
pochi accenni all' aspetto verbale la grande Storia del/a civilta letteraria spa­
gnola diretta da Franco Meregalli8, benché informara a un riconoscimento
esplicito della supremazia dello spagnolo castigliano, ed introdotta da un
luminoso saggio di Rafael Lapesa, "Storia della lingua e storia della letrera-
"
tura .
Né sono cospicui i contributi con cui lo spagnolo e stato rappresentato,
nel Seminario Internazionale di studi sul lessico (Forlí - San Marino 2-5
Aprile 1 992 (gli Atti sono in corso di stampa (v.i.), mentre e sporadicamen­
te presente nei congressi sulla glottodidattica, che esulano dalla nostra rasse­
gna, come pure gli scritti di linguistica applicata e in quelli sulla traduzione
(q.v.i.) .
I l predominio dei saggi di tipo letterario si rileva altres1 dalle bibliografie
sulle relazioni culturali fra i due Paesi, indirizzate esplicitamente a quelle
7
Di raglio netramente storiografico fu il congresso intirolato I Borboni a Napoli e i Borboni di Spagna, a
cura di Mario Di Pinto,Napoli,Universira, 1 985.
8
Tocino, UTET, 1 990, 2 voll. Pubblicata successivamente da ed. Cátedra, Madrid, 1 990 (in una tradu­
zione a dir poco difettosa).
9
Del t o: José Manuel Campoy Omles, "Il computer come sussidio nell'insegnamento della lingua spa­
gnola in L'apprendimento del/e lingue nella scuola elemento�, a cura di Maria Coppola, La Nuova Italia,
Firenze, 1988, 57-64.
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9
letterarie, cominciando dal saggio di Alda Croce 10; fino ad altre piu recen­
ti 1 1, anche se s'intitolano all'ispanismo tout courf2• I1 Repertorio citato nelle
sue 367 dense pagine da un'idea della proporzione fra i vari interessi; pro­
porzionalmente un po' minore la sperequazione del ben piu ridotto Boletln
degli i talianisti spagnoli 13•
D' altronde gli studi contrastivi elencati nelle bibliografie linguistiche
italiane abbracciano quasi tutte le lingue europee, ed alcune delle extraeuro­
pee (fra esse il somalo per la particolare relazione dell'Italia con que! popo­
lo); non lo spagnolo, come se la distanza minore ne rendesse meno interes­
sante lo studio (o perché né in Italia né in Spagna ci si considera in grado di
un simile confronto?).
10
In Letterature comparat�, ed. Antonio Viscardi,Milano,Marzorati, 1 948, pp. 1 0 1 -14. Da ricordare pure
Giovanni M. Benini in "Repertorio bibliografico italiano di letteratura spagnola dal 1 890-1 940_" in
lstituto Nazionale per le Relazioni Culrurali con !'Estero, Italia � Spagna, Roma, 1 94 1 , _,con notizie
sug)i ispanisti di quelle generazioni. Si veda ora la commemorazione di Salvatore Batraglia,Anuro Fari­
nelli,Ezio Levi, Silvio Pellee;rini, Mario Del Monte,Guido Mancini, Benedeno Croce e Carmelo Sa­
mon� in Associazione Ispamsti iraliani. Atti del Congresso. L' Apporto italiano al/a tradiziom degli studi
ispanistici. Nel ricordo di Carmelo Samontl. Napoli,30 e 3 1 gennaio, 1° febbraio 1 992, Roma, Instituto
Cervantes, 1 993, pp. 45-1 09, e ivi Albeno Varvaro in "Ispanismo e Filología Romanza" con cenni su
Benedetto Croce,Eugenio Mele,Ernesto Monaci, Francesco D'Ovidio,Pío Rajna,Mario Schiff,Adolfo
Mussafia,Egidio Gorra,Venanzio Tedesco (allievo di Vincenzo Crescini),Cesare De Lollis,Mario Ca­
sella (che a sua volea fu maestro di Oreste Macrl),Ezio Levi,Cesare De Lollis,Angelo Monteverdi,ed
altri piu giovani compresi nella nostra rassegna,pp. 33-421.
11
Cf. J. Siracusa - Joseph L. Laurenti,Reklciones literarias entre España � Italia. Ensayo de bibliografla de li­
t�ratura comparada, Boston,Hall and Co.,1 972.
12
Cf. ad esempio O. Macrl,"L'ispanismo italiano d'area iberica dal '50 a oggi,con una Appendice biblio­
grafica" [di G. Chiappini],in Accademia della Crusca, Conv�gno L�tt�rature strani"e neolatin� � ric�rca
scientifica (Firenz�. 18-19-20maggio 1978), Roma,Bulzoni, 1 980, pp. 59-129, 1 76-229; poi il numero
della rivista Arbor, 124 (1 986), dedicato al tema. L'ispanismo "personaJe" visto da dentro lo tratteggia
da par suo Carmelo Samona, in "Lore Terracini: quarant'anni con gli srudi d'Ispanistica", nel volume
Didlogo a lei offeno (v. i.) pp. 1 3-26, e della stessa Terracini le note autobiografiche in "S volee senza
abiurare", in Wege in der Sprachwissenschaft, Vinundvierzig autobiographische Berichte, Festschrift für
Mario Wandruszka,Hans-Manin Gauger und Wolfgang Pockl, Tübingen: Narr, 1 991 , pp. 245-48; e
in füse di elaborazione ad opera di Anna Dolfi il caneggio Macrí-Bodini,che completera Le terre di Car­
Io V, Studi su V. Bodini, a cura di O. Macrí,E. Bonea, D. Valli,l.ecce,Congedo 1 984.
13
Boletin de Úl Sociedad de ltalianistas Españoles, Salamanca, 1 98 1 .
10
Anche per altri aspetti, si vedano i due manuali bibliografico-critici della
Societa di Linguistica italiana che abbracciano gli anni 1 965-1 977 e 1 9761 986'4, i n cuí i riferimenti alle lingue iberiche sono pochissimi'5, pochi no­
mi di studiosi spagnoli, e nessuno spoglio di pubblicazioni periodiche spa­
gnole dello stesso ambito16• Lo stesso puo dirsi dei vari saggi riassuntivi e di
mise au point7•
Una scarsa preoccupazione trapela altresl dalle riviste italiane; lo spagno­
lo e scarsamente o per nulla rappresentato in Lingua Nostra (dopo i titoli
apparsi fra il 1 95 5 e il 1 965'8), e nel Bollettino di italianistica (dal 1 983)
dell'Universita La Sapienza a Roma, fondato appunto per !'aggiornamento
bibliografico.
Le recensioni di libri spagnoli di tipo linguistico, congressi e progetti
hanno avuto qualche eco in Italia grazie ai Quaderni Ibero-americani (1'orga­
no dell'Associazione per i rapporti culturali con la Spagna, il Portogallo e
l'America Latina fondato da Giovanni Maria Bertini nel 1 946), al beneme­
rito Bollettino dell'Istituto di Lingue Estere della Facolta di Economía e Com-
14
Per la Societá di Linguistica italiana, Daniele Gambarara- Paolo Ramat edd.,Düd anni di linguistica
italiana (1965-1975), Roma,Bulzoni, 1 977, pp. 209-220; Alberto Mioni - Michele A. Cortelazzo, ed.,
La linguistica italiana degli anni 1976-1986, ili. 1992.
1 5 Anche .r,er i luoghi di residenza all'estero dei nostri maggiori linguisti; cf. una selezione tipica in Mario
Alinei 11 sistema allocutivo dei saluti in italiano, inglese e olandese", Lingua e Stile 12 (1 977) 1 992,
1 99-213.
16
Come la &vista de Lingü/Jtica, Lingülstica española actua� Verba, Lexis, nonché la decana Revista de Filo­
logia española meno specialistica.
17
<?> m�� s.uo tempo Tristano Bolelli,"Orientam�nti � P "?sp ettive della glottolog�� in Italia",Stuái e Saggi
18
lmgutsno, 1 2 (1 972) 3 1 8�75, supplemento a L1talta dtalettale, 34 n. s. 1 2, e p1U recentemente,con un
taglio linguistica comprendente la filologia e la lessicografia, "per mancanza di informazione",Anna
Laura e Giulio l..epschy,"Gli srudi di linguistica italiana nei paesi europei a parte !'Italia" in Lingua e
Cultura Italiana in Europa, ed. cit., pp. 1 37-1 47; cf. p. 1 45.
In contrasto con cio che avviene per altre lingue, ad esempio il francese; cf. Andrea Dardi,Dalla provin­
Le l..ettere, 1 992.
cia all'Europa. L 'influsso delfrancese sull'italiano tra il 1650 e il 1715, Firenze,
11
mercio dell'Universidl. di Genova (dal 195 1), grazie specialmente all'atten­
zione rivolta agli studi di linguistica da Osvaldo Chiareno all'Archivio Glot­
tologi.co italiano (per la collaborazione di Gian Luigi Beccaria19 e Lore Terra­
cinF0), e piu recentemente alla Rassegna di Iberistica (in special modo per
merito di Giovanni Meo Zilio e di Teresa M. Rossi21), fondata nel 1 978
presso l'Istituto di Lingue iberiche ed iberoamericane da F. Meregalli . In
Spagna giungono notizie delle attivita italiane nell'ambito che qui interessa
per mezzo della suddetta Revista española de Lingülstica, ed ora, nell'ambito
dell'i talianistica spagnola, grazie ai Cuadernos de Filologia Italiana di recente
fondazione (n. 1 , 1 994) presso la Universidad Complutense di Madrid.
Le nostre due lingue .hanno in comune l'essere state l'oggetto di studiosi
non "di madre lingua", fin da quando, dell'italiano parlato si interesso ge­
nialmente Leo Spitzer22, e dello spagnolo, piu empíricamente, Werner Bein­
hauer23. Di uno studioso tedesco, Gerhard Rohlfs, e la Grammatica storica
del/a lingua italiana e dei suoi dialetti, trad. italiana, 2 vol!., Torino, Einaudi,
1 966-6924; di Max Pfister (pero con collaboratori anche nostrani, Edoardo
19 Sul Diccionario de términosfilo/Jgicos di F. Lázaro Carreter (Madrid, 1953) in vol. 49, 1964, 188-9.
20 V. i. la Terracini ha recensito opere di interesse linguistico pure in altri periodici; cf. a proposito di B.
Maler, Synonymu romam de l'interrogatif"qualis� Stockholm, 1949, Romance Philology, 7 (1954) 34854.
21 Se ne veda la recensione Fernando González Ollé, Lengua y literatura espafiolas medievales, in 16, 1983,
24-27.
22
Iralienische Umgangssprache, Bonn-Lipsia, 1922; e stato tradotto pure in italiano un altro suo scritto
del 1921, sull'italiano epistolare dei militari, con il titolo di Lettere diprigionieri di guerra italiani 19151918, trad. e adattamento di R. Solmi, Torino, Boringhieri, 1976, introd. di Lorenzo Renzi.
23
Spanische Umgangsprache, Bonn, 1958''. Nella versione sp nola, El espafiol coloq uia� Madrid, Gredos,
1968 (di recente superato da Ana M. Vigara Teuste, Mo ologla del espafiol colot¡ uial Esbozo esti/lstico,
ib., 1992); del Beinhauer e pure un voluminoso Sti/istisc. -Phraseologisches WiJrterbuch spanisch-deutsch,
Miinchen M. Hueber Verlag 1982,1a cui copiosissima documentazione dimostra come fa lingua "collo­
quiale" sia "datara".
�
24 lntrod.otto in Ispagna da Manuel Alvar con la traduzione di Estudios sobre geografta /ingülstica m Italia,
Granada: Universidad, 1952.
12
Crevatin, Franco Fanciullo, Antonio Lupis, Alberto Zamboni et al.), e il
grande Lessico etimologico italiano, Wtesbaden, 1 979- (LEI), concepito sul­
l'esempio di quello del francese di Walther von Wartburg nell'ambito della
filología romanza25; degli jugoslavi Pavao Tekavcic, la Grammatica storica
dell'italiano, Bologna, 11 Mulino, 1 972, 21 980, e di Zarko Mulijacic, la mi­
gliore fonología della nostra lingua, Fonologia genera/e e fonología del/a fin­
gua italiana, Bologna, 11 Mulino, 1 969, Fonologia del/a lingua italiana, ib.
1 97226; del nordamericano Robert A. Hall Junior, Bibliografia del/a lingui­
stica italiana, Sansoni, Firenze, 1 958, voll. 327•
Per lo spagnolo e di Bodo Müller, il progettato Diccionario del español
medievaf8; di nordamericani, Lloyd A. Kasten e collaboratori del Seminario
di Spagnolo Medioevale dell'Universita · di Madison, Wisconsin, il progetta­
to Old Spanish Dictionarj9; di un altro nordamericano, Hayward Keniston,
l'utilissimo repertorio sintattico dello spagnolo dassico, Spanish Syntax of
the Sixteenth Century, Chicago: Univ. Press, 1 93730; di un olandese, Juan H.
25 Sono usciti i primi quattro volumi (-balano). Per una esemplificazione di uno degli articoli (af' ex 'vertice,
sommira') cf. lo stesso, "Il Lessico etimolo�ico italiano" in A. L. Lepschy e G. Lepschy, ed. ctt., pp. 161168; in questo articolo vengono annoveratt al tri studiosi stranieri che si sono occupatt e si occupano del­
la nostra lingua fuori d'ltalia.
26 Altri srudiosi stranieri ed italiani che operano all'estero sono elencati da A. L. e G. Lepschy nell'art. citato.
27 Primo supplemmto decennale (1956-1966), ib. , 1969; Secando supplemento decennale (1966-1976), Pisa,
Giardini, 1980.
28 Heidelberg. 1987-; sono usciti i primi nove fascicoii (1993 - achar); cf.la recensione di A. V�rvaro, in
ilitschriftfor romanische Philologie, 109 1993, 455-68.
29 L'OSD si fonda sulla tra.scrizione semipaleograftca ·dei testi da un unico ms; cf. Margherita Morreale,
(M. M.), "Un diccionario medieval con el auxilio de computadoras (Proyecto de la Universidad de Wisconsin)", Arbor, n.383 (1977), 81-89.
·
30 Esso avrebbe dovuto estendersi ad altri
r.
riodi (oltre aquello attuale, che l'autore registro meno minuta­
mente in Spanish Syntax List, New Yor , 1937), se non fossero intervenute a questo proposito le critiche
insofferentt e demolitrici di Leo Spitzer. Aquesto proposiro e doveroso ricordare )'ingente tentativo, sor­
passato ma sempre utile, del ftlologo colombiano Rufino José Cuervo nel grande Diccionario de construc­
ción y rigimen de la lengua castellana, [A-E], ristampa Bogotá, Instituto Caro y Cuervo, 1953- piu altri
volumi in corso di stampa.
13
Terlingen, uno studio sugli italianismi, Los italianismos en español desde la
formadón del lenguaje hasta principios del s. XVII, Amsterdam, 1 943, che,
pur con i difetti metodologici imp utatigli, e l'unica opera di riferimento,
come registro sistematico per temi {v.q.i.) . Dal Belgio Uosse de Kock Nime­
ga) e dalla Svezia giungono i risultati delle rispettive b�che dati afferenti
allo studio degli usi sintattici contemporanei e al grande dizionario inverso
(intrapreso per !'italiano a Utrecht da Mario Alinei).
Nessuno spagnolo ha collaborato al volume IV del Lexicon der romani­
stischen Linguistik, edito da Günter Holtus, Michael Metzeltin, Christian
Schmitt, dedicato a Italiano, Corso e Sardtr1; come nessun italiano al vol.
VI. 1 dedicato allo spagnolo nelle sue varieta regionali: Aragonés/Navarro,
Español Asturiano /Leonés Tübingen, Max Niemeyer, 1 99232•
In Italia, la Spagna e rappresentata nei congressi internazionali indiretta­
mente da insigni linguisti stranieri, come Eugenio Coseriu il cuí saggio, con
ampia esemplificazione spagnola, "La struttura del lessico" i n Atti del/a So­
cieta linguistica italiana, 1 972, piu volte rimaneggiato e ampliato, e uno dei
numerosi scritti del celebre linguista e ispanista che hanno esercitato una
notevole influenza sia in Italia che in Spagna, o il lessicologo Bernard Que­
mada, E. du ftanrais moderne (1939-1863), Paris, Didier, 1 967, che viene
addotto come modello di lessicologia e lessicografia in ambedue i Paesi.
31
Dobbiamo pero ricordare che Eduardo Blasco Ferrer si e occupato a l un� del sardo. Se ne veda la Storia
linguistica del/a Sardegna, TUbingen, 1984; ora pubblica un manuale d1 lingui�tica italiana con una bi­
bliografia di 920 titoli, Handbuch der ítalienischen Sprachwíssenscahft, (Berlino, Erich Schimdt), 1994,
320 pp.
32 Se ne veda la descrizione ad opera degli stessi redattori in üngua e cultura italiana in Europa, ed. cit., pp.
169-177.
14
Prestigiose riviste (di carattere pero per la maggior parte letterario) si
aprono agli studi di italianistica in Francia (Révue des Études italiennes), in
Germanía (Italienisch), !'Austria (ltalienische Studien, Vienna), in Inghilterra
( The ltalianist, ltalian Studies, della Society of Italian Studies), negli Stati
Uniti (ltalica), e piu specifico del nostro ambito il}ournal ofltalian Lingui­
stics ; a quelli di ispanistica, in Francia (Bulletin hispanique, Bordeaux),
in Inghilrerra (Bulletin of Hispanic Studies, Liverpool), in Olanda (Norte,
Amsterdam), in America (Hispania, dell'American Association of Teachers
of Spanish and Portuguese, Hispanic Review, Filadelfia, }ournal of Hispanic
Philology, Tallahassee, Fla.).
__
Dei convegni sono stati tenuti sugli apporti allo studio dell'italiano e
dello spagnolo oltre i confini dei due Paesi: questo contributo rientra in un
"Incontro scientifico italo-spagnolo" indetto dall'Accademia dei Lincei a
Roma il 2 1 ottobre 1 993; pochi mesi dopo aveva Iuogo a Monaco una ta­
vola rotonda ispano-germanica sul "Contributo tedesco agli studi ispanici".
Sin dagli anni '60 vanno di parí passo (o con un passo piu spedito in
Italia) le traduzioni dei testi consacrati, prima nell' ambito dello strutturali­
smo, specialmente quello praghese e francese, successivamente della gram­
matica generativa, della linguistica computazionale, della teoría del testo, e
della semiotica, e piu recentemente della linguistica pragmatica e quella
chiamata "conversazionale", ambedue incrociantesi con la sociolinguistica (e
questa con la dialettologia, che ha profonde radici proprie tanto in Spagna
:
come in Italia).
Una palestra CÜmune per lo studio delle nostre due lingue I'aveva aperta
tradizionalmente la filología romanza, alla quale ambedue appartengono
per diritto propri� e per tradizione metodologica; indi il posto che occupa15
1
1
i
i
no flanco a fianco, come rappresentanti di sistemi diversi, nel Romanisches
Etymologisches Worterbuch di Wilhelm Meyer-Lübke; (REW), e nelle opere
miliari dello stesso, del von Wartburg, di Heinrich Lausberg, di Benedict E.
Vidos, Iorgu Jordan, e via via di altri, tradotte sia in spagnolo che in italia­
no33; oltre alle opere redatte originariamente da italiani, da Cario Tagliavi­
nP4, e con un altro taglio, da Alberto Varvaro35, e ultimamente da Lorenzo
RenzP6, aperte ai nuovi indirizzi della tipología linguistica37, pure tradotte
in spagnolo. Pi u recentemente la Spagna e approdata ai nostri lidi grazie an­
che ad opere piu specifiche d'interesse romanzo, quale il volume di Roger
Wright, Late Latín and Early Romance in Spain and Carolingian France, Li­
verpool, Francis Cairns, 1982.
Si puo quindi affermare che l'apporto italiano allo studio della lingua
spagnola e indiretto, e da cercarsi presso i filologi romanzi, anche se essi si
dedicano esclusivamente al provenzale, al francese ed all'italiano antico, e a
monte presso i glottologi, i filologi classici, gli italianisti, gli storici della lin­
gua, gli studiosi dell'umanesimo, i filologi classici, e occasionalmente gli
studiosi delle tradizioni popolari38.
Per citarne due soli scelti fra i glottologi ricordero Giovan Battista Pelle­
grini per un' opera in cui le nostre due lingue si trovano appaiate per l'in33 In Italia in genere da specialisti della materia; cf. ad esempio André Martinet, Economia dei mutamenti
fonetid. Trattato di fonologia diacronica, intr. e trad. di Giovanni Caravaggi, Torino, Einaudi, 1968,
esperto interprete anche di altre opere di riferimento.
34 Le origini delle lingue neolatine.lntroduzione alla filología romanza, Bologna, Patron, 1952, 1972'".
35
Storia, probkmi e metodi del/a linguistica romanza,
Napoli, Liguori, 1968.
36 Nuova lntroduzione al/a Filologia romanUJ, Bologna, il Mulino, 1985.
37
Per tale apertura di rimanda a
38
Si veda in proposito la voce "Spagna, folklore" di Giovanni Battista Bronzini in
clopedico, Tormo, UTET, 11, 1960, pp. 1129-31.
L 'italianofra k lingue romanze (Atti del del XX Congresso lnternazionak di
Studi dei/a Sodeta Linguistica Italiana, Bologna, 25-27 setiembre 1986), Roma, Bulzoni, 1986.
16
Grande Dizionario End­
flusso che esercito su ambedue una lingua extraeuropea, Gli arabismi nelle
lingue neo/atine con speciale riguardo all'italiano, Brescia, Paideia, 1 97239, e
Benvenuto Terracini per la linguistica storica (il sostrato e il tema delle lin­
gue a contatto)40•
Non posso dilungarmi in questa sede sugli scritti di grafematica, di fo­
netica e fonología, di morfosintassi e di stile, nonché di metrica che dal no­
stro Paese redamano, ed in parte hanno attirato 1' attenzione dei colleghi
spagnoli; né d'altronde sui risultati positivi della tradizione pidaliana41, e gli
ulteriori sviluppi ispirati alla moderna linguistica, che meriterebbero di esse­
re meglio conosciuti in Italia42•
Ricordero solo per la lingua contemporanea gli strumenti positivi che si
innestano su coordinare parallele; in primo luogo i lessici di frequenza: per
!'italiano attuale, Umberto Bortolini, C. Tagliavini e Antonio Zampolli,
Lessico di ftequenza del/a lingua italiana contemporanea, Milano, Garzanti,
39
G. B. Pellegrini e pure autore di una Grammatica storica della /ingua spagnola, Bari, L. da Vinci, 1950.
Posteriormente scrisse un breve saggio che verra ripubblicato prossimamente ("Ricerche linguistiche ara­
bo-romanze" in Miscellanea di studi ispanici, n. 1 , 1962, pp. 1 67-93), e in cui elenca "le parole siciliane
che trovano un parallelo esatto od approssimativo nell'ibero-romanw "(e particolarmente in spagnolo)"
(p. 175)
40
Cf. Conflictos de lenguas y culturas, Buenos Aires, Imán, 1 95 1 , poi ripensato in Conjlitti di lingue e cultu­
re, Venezia, Pozza, 1 957, frutto dell'esilio americano; cf. Maria Delia Paladini, "Los afios tucumanos de
B. T.", Archivío glottologico italiano, 53 (1 968), 201-07. Per la "Bibliografie delle opere" a cura della ni­
pote, L. Terracini, cf. ora B. T., Pagine e appunti di linguistica storica, Firenze, Le Monnier, 1 957, pp.
xi-xx.
41
Si veda Gianfranco Contini,
RAmón Mméndez Pidal Discorso commemorativo pronunciato .nelia Seduta
ordinaria del 13 dicembre 1969, Roma: Accademia dei Lincei, 1970. Sulla collocazione del Menéndez
Pida) nella storia della lingua si sofferma brevemente pure il Varvaro in Romance Phi/ology che citeremo
piu oltre, pp. 38-39. In Italia e stato recensita da L. Terracini )'opera fondamentale, Origenei del españo4
Madrid, 3a ed., 1 950, in Cultura Neolatina 36 (1951) 75-81 (l'unica traduzione e invece quella ce
f l po­
deroso srudio storico, La Spagna del Cid, ad opera di Giovanni Caravaggi, Milano-Napoli, Ricciardi,
1 966).
.
42 Anche se non si accetta la classifica unitaria di "scuola" del titolo di Francisco Abad, Diccionario de
lingülstica de la escuela española, Madrid, Gredos, 1986, e utile il panorama che ne traccia l'autore e la
problematica che si rileva dalla presemazione di Rafael Lapesa.
17
1972, e Alphonse Juilland in collaborazione con Vincenzo Traversa, Fre­
quency Dictionary ofltalian Words, The Hague-Paris, Mouton, 1973; per lo
spagnolo, dello stesso Juilland con E. Chang Rodríguez, Frequency Dictio­
nary ofSpanish Words, London-Paris, The Hague, Mouton, 1 964 43 •
Con piu ampio respiro i grandi atlanti linguistici, la cui elaborazione fu
iniziata per l'ltalia dagli svizzeri Karl Jaberg e Jud, Sprach - und Sachat!as
Italiens und der Südschweiz, Zofingen, 1 928-40 (AIS), e proseguita da italia­
ni con !'Atlante linguistico italiano (ALI), con risultati pero non consultabili,
e condotta in Spagn a per opera specialmente di Manuel Alvar44• Conflui­
.
ranno nel grande Atlas linguarum Europae, ed ancor prima in quello della
Romanía, per il quale e piu attiva la collaborazione presso il Consejo Supe­
rior de Investigaciones Científicas (CSIC).
E' auspicabile a questo proposito che vada a buon porto !'Atlante lingui­
stico mediterraneo, comprensivo di tutte le lingue che si affacciano sul mare
nostrunf5, nonostante che ambedue i direttori e grande animatori, Mirko
Deanovic e Gianfranco Folena, siano venuti .a mancare46• Come maturo
43 Sui criteri che ispiratori di ambedue cf. U. Bortolini -A. Zampolli, "Lessico di frequenza della lingua
italiana contemporanea: pros penive metodologiche", in Societ:a di Lin�isrica Italiana, L'insegnamento.. ,
v.s. n. 1, pp. 639-48. Anteriormente in Spa gna vi era Stato il tentatiVO eionieristico di Víctor García
Hoz, Vocabulario usua� común y fondammtal, Madrid, 195 3 (fondato su cartas, periódicos, documen­
tos oficiales y libros").
.
44 Dell'Andalusia: Granada, 1960-1973,6 voll., Aragona, Navarra, Rioja: Zaragoza, 1973-1986,Canarie:
3 voll, Cabildo Insular de Gran Canaria, 1975-1978,Santander (in corso di srampa). I volumi conten­
gono pure sezioni di morfología (forme dell'articolo ecc.). Rappresentano una svolta metodologica dopo
il progetto iniziale di Tomás Navarro Tomás.
Bollettino dell'Atlante linguistica mediterraneo, pubblicato a partire da! 1959, che
lettino de/J'Atlante linguistica italiano, pubblicato in piu serie dal 1933.
si affianca al
45
Cf. il
46
Sugli studi di questo ambito, alacremente anche se non sistematicamente compiuti in Spagna, cf. Agu­
stín Palau Claver�� e E. Ponce de León, Enrayo de Bibliograjla mar/tima, Barcelona: Exc. Diputación,
1943, pp. 1-341 + facs.
18
Bol­
frutto e uscito dall'innesto di quest'albero grazie all'entusiasmo inesauribile
di Manuel Alvar il Vocabulario de los marineros peninsulares, Madrid: CSIC,
1985-8947•
Procedono p ure parallelamente le compilazioni dei lessici per epoca. Ai
testi antichi italiani (prima del Boccaccio), oltre ai glossari annessi singolar­
mente alle edizioni (se ne veda la bibliografia, intesa alla xerocopia degli
stessi, Glossario dei glossari, fornito da G. Princi Braccini e E. Vecchio Ke­
vorkian4 8), abbiamo 1' opera in 1 0 volumi, disgraziatamente limitati a alcune
lettere, del Glossario degli antichi volgari italiani, a cura di Giorgio Colussi
(GAVI)49, e gli importantissimi Spogli Elettronici dell1taliano del/e Origini e
del Duecento. Grafie e Forme (SEIOD), diretti da Mario Alinei, di cui sono
apparsi finora una ventina di volumi sui testi in prosa e poesía, fiorentini
(ivi compreso Dante) e veneziani, Bologna, I1 Mulino, 1 973.
In Spagna e stato compilato un Tesoro lexicográfico 1492- 1 726 [A-E] , ad
opera dell'instancabile Samuel Gili Gaya, disgraziatamente interrotto50, e un
Tesoro lexicográfico canario a cura di Cristóbal Corrales e Ma Ángeles Álvarez
Martínez, Madrid, Real Academia Española, 1 992, con la recensione bi­
bliografica delle voci.
47 Vi si citano pure i saggi di Andreas Tietze, Lingua Franca in the Levant. Turkish Nautical Terms o{Ita­
lían and Greek Origi n, Urbana: Univ. Press, 1958, e B. E. Vidos, Prestito, espansione e migrazione tfe¡ ter­
mini tecnici nelle lingue romanu, Firenze, 1965. Sugli scudi anreriori nell'ambiro naucico, alacremence
ma non siscemacicamence compiuci in Spagna, cf. Aguscln Palau Clavergas e E. Ponce de l.e6n,
de Bibliografla mar/tima, Barcelona: Exc. Diputación, 1943, pp. 1-341 + facs.
48
Glossario dei glossari a testi italiani anteriori al Quattrocento. Bibliografta,
sca, 1986.
Ensayo
Firenze, Accademia della Cru­
49 Helsinki, Helsingun Yliopiscon Monisruspalvelu, 1983-85; vengono preccduci da un fascicolo di biblio­
grafia.
50 Nc e staro pubblicaco un primo volumc, Madrid: CSIC, 1947, cd ora e in corso un rifacimenco a carico
di Lidio Nieto; le schede originali, assieme a quelle di un ahorrito Vocabulario medieval (il piu ricco che
finora si conosceva), si crovano presso lo scesso Centro in deplorevole srato di abbandono.
19
Per i dizionari di "sinonimi" ed ideologici si riconosce alla Spagna la
priorita con il Diccionario ideológico de la lengua española di Julio Casares,
desde la idea a la palabra y desde la palabra·a la idea, Barcelona, Gilí, 1 945,
1 98 1 2, superato pero ora per !'italiano da Renato Rosielli, Dizionario/Guida
alla scelta dei sinonimi e dei contrari del/a lingua italiana, Firenze, Sandron,
1 990; v.q. Pasquale Stoppelli, Dizionario Garzanti dei Sinonimi e dei Con­
trari con Generici, Specifici, Analoghi, Inversi e 207 lnserti di Sinonimia Ra­
gionata [sic] , Milano, 1 99 1 (cf. Claudio Costa, "Recenti dizionari di sinoni­
mi", Studi linguistici italiani 1 5 [ 1 989] 223-245) .
Nell'ambito del lessico torneremo piu sotto sulla (ormai da anni) rinno­
vata attivita dell'Accademia della Crusca51, e quella dell'Academia Española
de la Lengua, per le quali auguriamo un ritmo di fruttifera collaborazione.
Nell'ambito semantico-culturale speriamo altresl che lo spagnolo trovi un
suo posto nei Colloqui Internazionali sul Lessico intellettuale europeo dell'Isti­
tuto di Filosofia dell'Universita di Roma52, e nel Lessico multilingue del lin­
guaggio filosofico dei secoli 17° e 18°.
Cominciando dal presente dovremmo �prire una parentesi sui problemi
che insorgono alle due lingue come risultato della rispettiva evoluzione: da
una parte, !'italiano come mezzo di comunicazione "recente" generalizzato,
pur nella sua antica origine florentina, adottato come lingua unitaria solo
negli ultimi quarant'anni dopo l'unita política raggiunta nel secolo scorso53,
51
52
Cf. A. Duro, "La rinnovata attivit� lessicografi c a dell'Accademia deBa Crusca",
iútliana, 24, (1966) 609-29.
Studi di Filología
Olschki, 1969-; sono usciti poi dei volumi sugli europeismi emananti da lat. Ordo. II Colloquio Interna­
ziona/e del Lmico europeo, ed. Marta Fartori e M. Bianchi, Roma, Ateneo & Bizzarri, 1979, e da Res
1982, Spiritus 1983,!lúa 1990. Oltre alle comunicazioni, i volumi contengono rendiconti su varie atti­
vit� connesse con lo studio di parole chiave e del lessico in genere.
53 Cf. Tullio De Mauro, Storia linguistica de/1114/ia uniút, Bari, Laterza (1963, 1972a rinnovata, 1993'•).
20
e non ancora ben definito in tutti i suoi aspetti, di lingua parlara 1 lingua
scritta, italiano popolare, italiano regionale 1 dialetti54; dall'altra, lo spagnolo
castigliano dell'area centrale ed insulare come idioma millenario della na­
zione, marcato sin dalle origini da un'essenziale unita e continuita, pur con
le sue varieta regionali, e attorniato da vere e proprie lingue, desiderose di
rivendicare la propria identita storica sottraendosi all'"invadenza" della lin­
gua centrale.
Senonché mentre !'italiano prevarica sempre piu le parlare dialettali con
il reciproco avvicinamento tra dialetti e lingua nazionale senza provocare
sensibili traumi, 1'analogo fenomeno in Spagna produce uno scontro fron­
tale, almeno negli ambienti piu marcad dall'ideologia o dalla politica, con
l'imposizione dall'alto di un monolinguismo artificiale di cui non si cono­
scono ancora i risultati55•
Il bilinguismo, presente anche in Italia nelle zone di confine con 1' Au­
stria e 1'ex-Iugoslavia, ha prodotto una serie di studi ed appositi congressi
che possono essere istruttivi per una piu pacata ed oggettiva riflessione e va­
lutazione del fenomeno56•
54 Sulla fiorirura bibliografica dei tenrativi di appurare le varieta di italiano e/o dialetto presentí in un re­
pertorio italiano medio cf. A. Mioni in SLI, op. cit., pp. 518-9.
55
f
11 unto di vista catalana fu esposto anni fa anche in Italia da Castell, "Per una nuova tesi sul problema
de catalanismo" iq·Aspetti socio-linguistici dell1talia contemporanea, Bibliografia dialettalt itAliana, ed. O.
Parlan �eli, 1962-66; piu recentemente da Eduardo Blasco Ferrer, "Espalia e Italia: nuevas lenguas en
ebullición", extracto de Lktres Asturianes, Boletln Oficial de /'Academia ile la Llingua Asturiana Principdu
d'Asturies, 36, s. d. l'estratto, pp. 23-37, con bibliografia. Atrualmente la battaglia si centra nell'ambito
dclla scuola, con l'"immersione totale nel catalano" nell'insegnamento primario, e con l'assunzione del
catalana come lingU.a ufficiale nelle Universit:\ e nelle altre istiruzioni pubbliche.
56 Cf. , ad esempio, 1 diaktti e le lingue de/k minoranu di foonte all'italiano (Atti del XI Congrmo lntema­
zionak di Stuai del/a Societ4 Italiana di Linguistica. Ca iari 27-30 ma¡;gio, 19m, ed. F. Albano Leoni,
Roma, Bulzoni, 1979). Al tema sono stati dedicati degh appositi Quademi per la promozione del bilingui­
smo a cura di G. Freddi, 1973-82.
tl
21
D 'altronde, gli sforzi compiuti dai catalani, ed anche dai baschi e galle­
·
ghi, di normalizzare la propria lingua, comporta la creazione ex novo delle
terminologie attuali e tecniche (un tentativo in parte affine a quello a cuí
abbiamo assistito rispetto all'ebraico moderno in Israele) . A tale scopo e Sta­
.. to creato a Barcellona un apposito lnstitut de Terminología catalantf7, che ri­
. conosciamo essere all'avanguardia si a in Spagna che in Italia: nessuno dei
. : due Paesi aveva infatti partecipato in pieno ai movimenti per lo studio ter­
.. minologico, che anima la Unión Latina iberoamericana58, e solo recente­
. mente si sono manifestare le preoccupazioni dell'Unione latina, e istaurati
in varíe nazioni europee Osservatorii nell' ambito delle terminologie specifi­
che, che si vorrebbero conguagliare con termini propri.
11 proliferare di gerghi professionali che scatenano un processo di omo­
logazione e comune a ambedue i Paesi, come al resto d'Europa. E propria
del mondo occidentale d' altronde la ben nota evoluzione dovuta alle mute­
voli circostanze sociali, di istruzione (o mancanza di essa), e di costume, che
i nducono i piu conservatori ad appellarsi alla "norma", ed anche al senso
comune e al buon gusto59, e i progressisti a mettere in dubbio la norma stes­
sa, di per sé non sempre ben definita e considerara arbitraria60•
57
Si veda lo srudio teorico.bibliografico di Teresa Cabré, La tenninologia. La teoría, e4 metotks, les aplica­
cions. PrMeg tk ]ean Clautk Corbel4 Barcelona, Editorial Empúries, 1 992. Dei dizionari tecnici b ilingui e
multilingui spagnoli era apparsa una bibl iografia per argomenti di G. Haensch e E. Lederer in Espaflol
actuai(196B),
.
__
58
Cf. il numero speciale,
TermNet News, 22, 1988: lberoamerican Contries, e Actas tk la Exposición tk
Lingülstica informdtica y tk la tenninologla dentlftcotécnica. París: Unión Latina, 1988; inoltre B. Que­
mada, "Para una política de la neolog(a. Ensayo de delimitación de los objetivos y de los medios"
Fernández Sevilla, Neologla y Neologismo en
Espaflol Actua4 20, 1971, e in spagnolo il fascicolo di Julio
espaflol contempordneo, Granada: Universidad, 1982.
59
Da qualche anno e in corso un'inchiesta sullo spagnolo parlato "coito" nelle maggiori citta della Spagna
e dell'America Latina; cf. Lope Blanch, El estudio tk/ espaflol hablado culto. Historia tk un proyecto,
UNAM, México, 1986.
60
La controversia emerge in modo pressante nell'ambito dell'ortografia, con norme difficilissime da rifor­
mare per lo scontro fra la fonetica e convenzione etimolo� ica che la progressiva perdita di fonemi ha reso
piu acuto (l'ho sperimentato a Malaga in forma drammauca quando insegnavo agli analfabeti).
22
Sulla complessita delle difFerenze geografiche, sociali, di uso, e di mezzi
di comunicazione, e sull'influsso dell'inglese nordamericano (al quale !'ita­
liano soggiace maggiormente nel lessico, ed ambedue le lingue meno visto­
samente nella sintassi61) , s'innestano, da noi come in Spagna, gli studi degli
storici della lingua e dei linguisti .
Venendo al dunque, cioe alle richieste non solo degli specialisti ma del
gran p ubblico, si lamenta la mancanza di grammatiche spagnole di taglio
moderno destinare a parlanti italiani62; per gli ispanofoni ha fornito un utile
avvio Manuel Carrera Díaz, Curso de lengua italiana. 1 Parte teórica, JI Parte
prdctica, Barcelona, Ariel, 1 98463; il Carrera attende ora all'inversione del
metodo stesso, dedicato agli italofoni .
Siamo m essi male in quanto al dizionario bilingue, rappresentato in
molte biblioteche italiane unicamente dal vecchio Ambruzzi, che dopo un
parziale aggiornamento va sotto il titolo di Nuovr/'4, e dal Dizionario fraseo61
Per lo spagnolo, dopo l'ormai superato Ricardo J. Alfaro, Diccionario tk angliciS771Qs, Madrid, 1 9692a, rinvio
agli srudi che registra R. Lapesa, Historia (v. i. ), per la lingua parlara nella Penisola § 1 1 3. 3, per lo spagno­
lo d'America, ib. § 134. 4; per !'italiano si veda, M. L. Fanfani, "Sugli anglicismi nell'italiano contempora­
neo", Lingua nostra, 53 (1 952) 18-25, e poi ib. riprendendo con "Sugli anglicismi nell'italiano comempo­
raneo (limitatamente alla lectera A)" 52 (1991) 12-24; si veda pure Ivan I<Tajin, InPussi ingksi nella lingua
it4/iana, Firenze, Olschki, 1972 (con osservazioni sull'adattamento degli stessi). Ñe traccia a grandi linee
un ¡>aragone Maria Victoria Calvi nell'introduzione di Nueva!palabras (v. i. ), nonché in una comunicazio­
ne a.t suddetto Seminario lntemazionak di studi su/ Lmico, "Neologismi e dizionari: alcune ipotesi di con­
fronto fra l'italiano e lo spagnolo di oggi". Istructivo come base teorica e L. Renzi, "Per lo srudio dell'inter­
ferenza lin guistica", in SLI L 'insegnamento . v.s., pp. 603- 15. Se posso interloquire con una nota personaJe
osservero che non pochi degli "anglismi" colloquiali che circolano oggi nei nostri due Paesi, provengono da
termini comro i quali ai miei tempi infieriva lo stesso insegnamento della lingua inglese negl1 USA, taccian­
doli di avventizi e impropri; non sono invece state adottate le espressioni che ndl'inglese nordamericano
manifestano una critica da.t di dentro delle stotture della vira americana.
..
62 Un tentantivo di tipo scolastico e quelio di Graziella Francini, Morfosintaxir tk/ tfafio/ para it4Mfonos,
Milano E. G. E. A. , 1989, che include la riproduzione di A. Llorente Maldonado. FJ lenguaje est�ndar
espafíol y sus variantes".
63 Correcto con aggiunte nell'ed. del 199i; -nel fractempo era uscito il Manual tkgramdtica if41iana, ib. 1985.
64 Cf. Lucio Ambruzzi, 1• ed. Tocino, Paravia, 1 949, ed. "accresciuta, aggiornata e corretta [?]", Nuovo di­
zionario spagnolo-italiano t italiano-spagnolo, ib. 1 973, 19796'. Molto superiori il Dizionario italiano­
ftanctst e friinctst-it4/iano nato dalla collaborazione di Claude Margueron e Gianfranco Folena, Sansoni­
Larousse, 1 98 1 . e grazie all'immane fatica di Barbara Reynolds, Tht Cambridge /t4/ian-English Dictio­
nary, Cambridge: University Press, 1 962.
23
logico completo [?] Italiano-Spagnolo e Spagnolo-Italiano di Sebastiano Carbo­
nell, Milano Hoepli, 1 950-57, 7a ristampa 1 986-89. Non mancano i tenta­
tivi di ammodernarnento65, e le compilazioni di neologismi ed i termini col­
loquiali66, nonché dei i termini commerciali67, E di prossima pubblicazione
presso Herder (Barcellona) un dizionario italiano-spagn·olo e spagnolo-ita­
liano elaborato presso l'Universita di Valenza, da Anna Giordano e Cesareo
Calvo, sotto l' egida del conosciuto teorico della lessicografia, Günther
Haensch68. D'altronde, la promozione commerciale e la: facilita di riprodu­
zione con mezzi elettronici favorisce il ricidaggio dei dizionari da un Paese
all'altro con qualche aggiunta di comodo69.
Premessa tali lacune, ed attese, passiarno alla collaborazione gia attuata o
da attuare fra studiosi italiani e spagnoli nello studio delle rispettive lingue,
mettendo l'accento sugli studi effettuati in Italia (anche da spagnoli qui re­
sidenti), con alcuni accenni a quelli contrastivi (o complementad) svolti in
Spagna, non senza avvertire in anticipo che molti (i pi u) non possono chia­
marsi propriamente linguistici nei molteplici sensi attuali del termine.
65
Cf. A. Alvisi, Vocabulario ita/iano-spagnolo e spa$[10/o-italiano tk/l'uso moderno, Bologna: Malipiero,
1959, che vanta la revisione di Joa�ufn Arce, e, p1u recentemente, Anna Maria Gallina, Dizjonario ita­
liano-spagnobJ e spagnobJ-italiano, M1lano, Mursia, 1990.
66
Cf. Maria Vittoria Calvi e S ilvia Monti, Di:donario italiano-spagnobJ e spagno/o-italiano di neobJgismi e
temzini colloquia/i, Tocino, Paravia, 1991, al quale pero nuoce (forse per necessim editoriali) l'infelice
connubio fra vocaboli e frasi di origine e configurazione eterogenea; delle sresse cf. la "Lessicografia e di­
darrica dello spagnolo», in Stef.mia Nuccorini, La parola che non so. Di:donari pedag(]gid, Firenze, La
Nuova Italia, 1 993, pp. 250-7 6. Si veda pure nell'ambito didattico René l.enarduzzi, "Pragmatica con­
trastiva de las formulas de saludo en Espa.iíol e Iraliano. Estrategias didácticas», Rllssegna Italiana di Lin­
"\\
;,;.
guistica Applicata, 23, 1991, 191-202.
67
Cf. Enrico Miglioli,
Di:donario tecnico italiano-spagnobJ, spagnobJ-ita/iano, Padova, T radutec, 1992.
68
Cf. in trad. spagnola, LA selección tkl material ltxico para diccionarios ekscriptivos, Madrid, Gredos, 1982,
recensito da G. Meo Zilio in Rasse9na iberistica, 26, (1986) 46-51, e lo schema tipologico offerto dallo
stesso in "La critica de diccionarios , Boletin ek la Acaekmia Norteamericana ek la Lengua Española, 6-7,
1985-1986, 53-62.
69
Cosl El Vox Mayor. Diccionario General ilustrado tk la lengua castellana (fondato sull'opera di Gilí Gaya
rinnovata da Manuel Alvar Ezquerra), con in appendice il cosiderro Nuovo Vox, Dizionario spagnolo-ita­
liano (in realt� poco piu di un glossario) di Secundí Sa.fié e Giovanna Schepisi, Bologna, Zanichelli,
1989, 19931',
24
Per le due lingue potremmo prendere le mosse dalla Storia del/a lingua
italiana di Bruno MigliorinF0, tradotta pure in spagnolo (Pedro de Alcánta­
ra, Madrid, Gredos, 1 968), e dalla Historia de la lengua española di Rafael
Lapesa ( 1 942)71, due monumenti duraturi, ma che non escludono la propo­
sta di innovazione del concetto stesso di storia del/a lingud2• In ambedue i
nostri Paesí si tende a trattare in separata sede la storía della lingua letteraria
(si veda per !'Italia il recente libro di Vittorio ColettF3), e quella della lingua
come oggetto della sociolingui stica, per deli nearne separatam ente gli
sviluppi7\ e concedere uno spazio maggiore ai vari ambiti e "livelli"; nonché
della 'storia interna' della lingua, piu o meno coincidente con la grammatica
storica.
Grazie al favore che oggi godono gli studi fondati sull' osservazione feno­
menologica e del comportamento, gode speciale favore la descrizione di fe­
nomeni passeggeri, come il linguaggio giovanile, che e stato preso ad ogget­
to di un programma di collaborazione fra l'Universita di Genova e la Com­
plutense di Madríd75•
70 Firenze, Sansoni, 1961; ed. tascabile con imr. di Ghino Ghinassi, Firenze, Bompiani, 1 987; esiste pure una
vetsione compendiara, B. Migliorini - Ignazio Baldelli, Breve storia tkl/4 lingua italiana, Firenze, Sansoni,
1984, con un capirolo redacto ex novo dal Baldelli con materiali del Migliorini, e bibliogcafia aggiornaca.
71
Riveduta e accresciuta nell'8a edizione (Madrid, Gredos, 1 980), e disponibile in varie ristampe (5a
1 986). Rinvio alla esaurienre e ben scelta bibliogcafia, che mi esime da includere molte utili indicazioni
in questa rassegna a doppio binario.
72 Tcaccia un quadro dei criteri realizzati via via e di q_uelli da realizzare, A. Varvaro nel denso saggio "Sto­
ría della l ingua: passato e prospenive di una caregona conrroversa", Romane( Philology. 26, 1 972-73, 1 65 1 e 509-3 1 ; dello stesso si veda pure La lingua ( la socitta. Le ricerdu socio-linguistich(, Napoli, G uida,
1978, e La paro/a nel lempo. Lingua, socüta e storia, Bologna, Il Mulino, 1 984; piu recentemente vedi
Alfredo Srussi, in Luca Serian ni e Pietro Trifone, Storia del/a lingua italiana l 1 luoP,i tklla codi/icazione,
Tocino, Einaudi, 1 993, pp. 5-27, che incidentalmente ci dá spunto per osservare Passenza delfa Spagna
e, nel paragone della bibliogcafia di quest'ultima, di capovolgere il detto "l'amore discende ma non
ascende".
73 Storia tkll'italiano letterario. Dalle origini al Novecento. Tocino, Einaudi, 1 993.
74 Cf. l. Baldelli U. Vignuzzi, "Filología, linguistica, stilistica" in
vol . 4, Torino, Einaudi, 1 985, pp. 45 1-93.
-
A.
Asor Rosa ed., .Útteratura italiana,
75 Cf. le osservazioni di Lorenzo COveri in Emanuele Banfi - Alberto Sobrero, "Gii studi in Italia", in
linguaggio giovanile negli anni Novanta, Bari, Laterza, 1 992, pp. 59-69.
25
JI
In un senso piu ampio. le attuali tendenze della lingua spagnola, esper­
tamente tratteggiate da Rafael Lapesa76, hanno suscitato qualche curiosita
anche in ltalia77•
Sarebbe da approfondire storicarnente la relazione di base lingua scritta 1
lingua par/ata, pi u stretta per lo spagnolo, molto meno per !'italiano, fino a
tempi moho recenti, ma con interessanti analogie nei dialettFB. A questo
proposito per il parl�to recitato quale esso si manifesta nei documenti del
passato, si presta il ricchissimo Teatro spagnolo. A seguito di una mia mo­
nografia su un cultore degli studia humanitatis della seconda meta del
' 50079, mi ripromettevo di intraprendere un'analisi della "lingua parlara re­
citara'' quale essa trasp are dalle traduzioni di Terenzio.
La coscienza linguistica, il cui studio da noi si e concentrato sulla "que­
stione della lingua'', ed oggi si sposta verso il "pensiero linguistico", affiora
i n Spagna nel '500-600 nelle lodi del volgare rispetto al latino (raccolte dal
José Francisco Pastor, e Germán Bleiber�0), e nell'asserzione dell'eccellenza
dello spagnolo fra le altre lingue europee, nonché della sua universalita. A
76
"La lengua desde hace cuarenta afios",
Revista de Occidente, nov. -dic. 1963, 196-8.
77
Cf. S. Monti, "Tendenze del lessico spa� nolo atruale" in Úl Spagna di oggi tra modemit:a e
Atti del Convegno, ed.D. Montalto cess1, Milano, Marcos y Marcos, 1992, pp. 121-30.
78
Lo constatai quando a Bari redigevo una noterella su " Fue y le dijo y cogió y se fue. Observaciones acerca
del uso del verbo sin contenido semántico" in Annali del Corso di Lingue e Letteratu" Straniere dell'Uni­
versim di Bari, 8 (1966), pp. 75-88.
79
Cf. M.M.,
80
Cf. rispettivamente
conseroazione,
Pedro Simón Abn'l Madrid, CSIC, 1949.
lAs apologlas de la lengua castellana en el Siglo de Oro, Madrid: 1929, e Antologla de
elogios de la lengua espafíola, Madrid, 1951. Tali lodi, costiruiscono inoltre un topos frequente nei preli­
minari delle traauzioni, quando si dicono intese ad arricchire la lingua spagnola.
26
tale proposito giova ricordare le analisi di Hans Bahner81 e della Terracini82.
A proposito della vicinanza del volgare al latino come indice di eccellen­
za e sintomatico della scarsa comunicazione fra Italia e Spagna, che in un' o­
pera fondamentale della linguistica nel nostro paese, che ne ha rappresenta­
to un polo centrípeto, la Storia linguistica dell1talia unita, Tullio De Mauro
segnali !'italiano come unica lingua capace di esprimersi in versi ambiva­
lenti83, mentre componimenti di questo tipo erano stati la delizia (e !'argo­
mento) dei versificatori spagnoli del '50084•
Se poi includiamo la poetica dovremmo ricordare lo studio miliare del
Macrí, Fernando de Herrera, Madrid, Gredos, 1 959, 1 9722', in cui l'analisi
dalle AnotaCiones di Fernando de Herrera all ' opera poetica di Garcilaso, di­
mostra la familiaritá con le poetiche della Controriforma (Scaligero, Castel­
vetro, Patrizi, ecc.). In connessione con la Poética di Ignacio Luzán ( 1 737)
si veda Mario Puppo, «Fonti italiane settecentesche della Poetica di Luzán",
Lettere italiane 1 4 ( 1 962) 249-68, ora in Critica e Linguistica del Settecento,
Vero na, Fiorini, 1 975, che ne segnala i nessi con il Quadrio, il Gravina e
81 H. Bahner, Beitrag zum Sprachbewusstein in der Spanischen Literatur des 16. und 17. jahrhunderts, Ber­
lin, 1956.
82 Cf. "Appunti sulla coscienza linguistica nella Spagna del Rinascimento e del Secolo d'Oro (a proposito di
un libro recente)", Cultura Neolatina 18 (1959) 69-90, ora in I codici del silenzio, Tocino, Ed. Dell'Or­
so, 1988, pp. 183-95; se ne veda pure il riassunto, "Letteratura di riflessione e teoría linguistica letrera­
ría", in Storia de/lA civiltlJ letteraria spagnola, loe. cit. , pp. 322-4; uno svolgimento piu ampio era appar­
so in Tradizione illustre e lingua letteraria nella Spagna ikl Rinascimento, Roma PUG, 1964 {ora in Lin­
gua come prq�lema nella letteratura spagnola del Cinquecento (con una frangill cervantina), Tocino, Stam­
patori, 1979, pp. 130-ss. Ultimamente ha parafionato la posizione rispettiva di Nebrija e di Juan de
Valdés facendo risaltare la norma come criterio d1 perfezione linguistica nel primo e l'innovazione nel se­
cando in "Nebrija y Valdés críticos literarios", Gramdtica y humanismo. Perspectivas del renacimiento
españo� ed. . Pedro Ruiz, C6rdoba: Ayuntamiento. Departamento de Cultura y Educación, 1993, pp.
145-162.
.
83 L'autore si riferisce a componimenti in volgare e il latino del '700, 11, 3; Appendice, n° 35, p. 322.
84 cf. Erasmo Buceta, "La tendencia a identificar el espafiol con el latín", Homenaje a Menéndez Pida�
1925, vol. 1, pp. 85-108, e "Composiciones hispano-latinas en el siglo xvii", Revista de Filologia Españo­
la, 19, 1932; per l'America Latina, ma con dati bibliografici completi per i precedenti peninsulari, Die­
trich Bricsemeister in Ibero-Amerikanisches Archiv, nueva serie, 12 (1986) 97-119.
27
specialmente il Muratori, Del/a Perfetta Poesía Italiana ( 1 706) ; anteriore e
Luigi de Filippo, "Las fuentes italianas de la poética de Ignacio de Luzán",
Archivo de Filologia Aragonesa, 1 955, 3-3 1 (l'estratto) .
Accenneremo qui anche alla storia della grammatica per italiani, che in­
teresso a suo tempo Eugenio Mele85, poi il primo cattedratico di lingua e
letteratura spagnola in Italia, G. M. Bertini86, poi Blanca Perifián, con saggi
storico-contenutistici su "La Grammatica de Lorenzo Franciosini", Prohe­
mio 1 , 2, 1 970, pp. 225-50, e Félix San Vicente Santiago, sulle Osservationi
della lingua italiana di Giovanni Mi randa ( 1 566)87, e piu recentemente Lu­
ciana Gentili e Giuseppe Mazzocchi, "Didlogos apacibles de Lorenzo Fran­
ciosini" in Genesi e fortuna europea di un manuale di conversazione spagnola,
in Italia e Europa nella linguistica del Rinascimento (Genova, marzo, 1 99 1 ) ,
in c.d.s.
Della lingua e grammatica spagnola fra le altre romanze si occupo anche il
Leopardi (sulla base del Vocabolario e Grammatica del Franciosini (nelle edd.
di Roma 1 638), con acute osservazioni grammaticali e lessicali che esamina e
cita Alessandro Martinengo in "Indice delle parole spagnole di cui tratta Leo­
pardi nello Zibaldone' e negli "Scritti filologici", in Studi di Filología Roman­
za
offerti a Silvio Pellegrini, Padova, Liviana, 1 971, pp. 279-3 13.
85 Eu¡;enio Mele, "Tra grammatici, maesrri di lingua spagnola e raccoglirori di proverbi spagnuoli in Ira­
lia , in Studi di Filologia Moderna, 7 (1914) 13-14.
86
"Delia prima grammatica italo-spagnolan, in
vol. 4,pp. 27-35.
87
"La sintaXis en las Osservationi di G. Mirandan in Grammaticht, grammatici t grammatisti fta 500 t 600,
ed. C. Pellandra, Pisa, Goliardica, 1989, P.P· 193-236. Sugli sviluppi da Andrés Bello (+1865) in poi,
Estudios dedicados a Menlndez Pida4 Madrid,
CSIC, 1953,
che hanno imeressato meno i nostri srudiost, si veda Maria Luisa Calero Vaquera, Historia de la gramdti­
ca espafloia (1897-1920), Madrid, Gredos, 1986). Sull'iraliano cf. Pura Guil Povedano, "Contri&uto per
lo srudio del verbo nelle prime grammatiche iraliane", Verba, Annuario Gallego de Filologla, 8 ( 1 981)
205-13.
28
Tornando al concetto della lingua, per la Spagna del '700 rinvio rispetti­
vamente a F. Lázaro Carreter, Las ideas lingülsticas en España en el siglo
XVIII, Madrid,
1 949, e per !'Italia, fra i molti altri studi, a G. Folena, L1ta­
liano in Europa, esperienze linguistiche del Settecento, Torino, Einaudi, 1 983.
Il termine lingua, che campeggia in molti titoli, rappresenta ora una let­
tura all'antica, ispirata al buon gusto. in O. Chiareno, "Jovellanos Econo­
mista e la lingua del suo Informe sobre Úl Ley agraria", Bollettino dell1stituto
di Lingue estere, 1 952-1 953 (15 pp. l'estratto), ora come lingua poetica, le
preoccupazioni della critica "impegnata''. Si palesa con un metodo propria­
mente linguistica in Aldo Ruffin:itto, La lingua di Berceo. Osservazioni sulúr.
lingua dei manoscritti delúr. Vida de Santo Domingo de Silos, Pisa, 1 97488 •
In quanto agli sviluppi particolari della lingua stessa, nell'Istituto di Bari
e poi in quello di Padova abbiamo studiato la lingua del volgarizzamento
bíblico del '200 contenuto in Ese. I. 1 .6 (e in copia navarroaragonese piu
tarda in Ese. !. 1 .8), per illustrarne 1'efficacia espressiva, superiore alla prosa
di Alfonso X di Castiglia, che generalmente viene considerara il padre della
prosa castigliana. Jesús Moreno Bernal, gia lettore a Padova, ne ha esamina­
to la morfología "La lengua del MS Ese. !. 1 .6", in uno studio che speriamo
veder pubblicato dalla Real Academia; la sottoscritta ne ha illustrato vari
aspetti, fra i quali quello cronologico, rispetto ai volgarizzamenti posteriori,
e copia degli stessi (v.i.), e le forme che assume la similitudine89, l'ornamen­
to retorico della variatio, un artifizio, di gerolimiana memoria, che anche i
88
Recensiro da Pompilio Tesauro,
Medioevo Romanzo 2 (1 975) 1 75-176, e da me in Zeitschriftfor roma­
nische Philologie, 94 (1 978) 212-8.
89
"De la comparación bíblica en un romanceamienro casrellano del siglo xiii (ms. Ese. 1-i-6)" en Litterae
Hispanae et Lusitanae. Zum fonfzigjiihrigen Bestehen des Ibero-Amerikanischen Forschungsinstituts der Uni­
versitiit Hamburg (Münich, 1 968), pp. 241-98.
29
volgarizzamenti biblici meno accorti protraggono oltre il modello, nella gra­
fia: Egipto !Egypto, onrralonra, nella fonetica: cuerno/como; nella fonetica sin­
tardea: tod ombre 1 todo ombre, ed anche nella morfosintassi: "Da·l a comer"
1 "da·l que coma'', nonché nel lessico:
leonciellos 1 leoncetes, don 1 dona, sulfor
1 sufttfXl.
L'attuale "spagnolo d'America'' e oggetto di riunioni intercontinentali
delle Accademie91, ed occupa un posto importante nella bibliografia spa­
gnola92, con l'intervento di ispanofoni ad ambedue i latí dell'Oceano, di
nordamericani, tedeschi, e speriamo con 1' apporto anche italiano. So no in
corso di stampa gli Atti del Convegno di studi promosso dall'Accademia
della Crusca su L'eta de/le scoperte geografiche nei suoi rijlessi linguistici in Ita­
lia (Firenze 21-22 ottobre 1 992). Dal Venezuela ci giunge il lavoro di Ana
Cecilia Pena Vargas, Lenguas indlgenas e indigenismos. Italia e Iberoamerica,
Fuentes para la Historia Colonial de Venezuela, Caracas, 1 987.
Con intento per lo piu lessicografico, in occasione del recente Centena­
rio, lo sguardo di ambedue i nostri Paesi si e rivolto verso la scoperta dell'A­
merica: la lingua di Colombo (piu volte tradotto in italiano93), e gli ameri90
Cf. "Trascendencia de la variado para el estudio de la grafía, fonética, morfología y sintaxis de un texto
medieval, ejemplificada en el Ms. Ese. I-1-6", Annali deOa Facolta di Lettere t Filosofia deO'UniversitJ di
Patlova, 1 978, pp. 249-6 1 .
91
Sin dal 1 Congreso
de la Lmgua Española tenuto a Citta del Messico nel 1 95 1 .
9 2 Per le ricerche ibero-americanistiche sulla lingua rinvio a R. l.apesa, Historia § 1 26; e specificamente a Car­
los A. Solé, Bibliografla sobrt titspañoide América (1920-1 986), Bogotá: Instituto Caro y Cuervo, 1990.
93
Per gli anni settanta cf. O. Chiareno, "Recenti studi sulla lingua scritta di Colombo", in Convegno lnter­
nazionák di Studi Amtricanistici (Genova-Rapallo, 1 0-14 novembre, 1 974), Genova, 1 976, poi in La
lingua di Colombo e altri scritti di amtricanistica, Genova, Di Stefano, 1 988, pp. 7-25, e da patte spagno­
la Joaquín Arce Fernández, "Significado lingüístico cultural del Diario de Colón", introducción a la edi­
ción del Diario de a bordo de Cristóbal Colón, ed. id. e M. Gil Esteve, Torino, Ed. Talione, 1 97 1 . Poi
Mario Damonce, "La lingua di Colombo", Columbeis 23 (1987) 9-18. 11 recente centenario ha visto
una ripresa (si veda ad esempio l'edizione con commento ft.l ologico del Formisano, Cristoforo Colombo,
La lettera del/a scoperta. Febbraio-Marzo 1493 ntlle versioni spagnola, toscana t latina con il Cantart di
Giuliano Dati, Napoli, Liguori, 1 992). Senonché ancora una volta dobbiamo riconoscere che gli ispani­
sti italiani hanno mostrato piu interesse per gli aspetti storici, e la figura e il mito di Colombo.
30
canismi, introdotti in parte anche in Italia. Luciano Formisano attende allo
studio degli iberismi nella letteratura italiana dei viaggi del primo Cinque­
cento ponendo lo spinoso problema dell' origine spagnola o portoghese de­
gli stessi in ''Apuntes para la constitución de un repertorio de los iberismos
en la literatura italiana de viajes a comienzos del Quinientos" in Actas do
XIX Congreso Internacional de Lingüistica
e Filoloxia Románicas (Universidad
de Santiago de Compostekl), ed. R. Lorenzo, vol. 2, La Coruña, 1 992, pp.
49 1-50694. Speriamo di vedere attuato in proposito un programma di colla­
borazione italo-spagnola con l'Universitá di Barcellona (Emma Martinell) .
Un simile progetto é in corso in Germania95• Per gli indigenismi, fra gli stu­
di di singole voci segnalo l'agile presentazione di canoe da parte di G. Fole­
na ·in Jl linguaggio del caos. Saggi su/ plurilinguismo lessicale, Torino, Bollati
Boringhieri, 1 99 1 .
A proposito delle lingue speciali accenno agli studi di giudeo-spagnolo,
che per quello bíblico e liturgico o ladino ebbero un parallelo negli studi sul
giudeo-italiano compiuti dal Cossuto, e per la parlara vernacolare in quelli
piu recenti di Giovanna Messariello Merzagora, e U. Fortis e P. Zolli96; Da­
vid Romano ne coglie i vestigi a Ferrara, "El j udeo-español de Bassani", Se­
forad 30 (1 970), 1 98-200 .
. Alla parlara degli ebrei di Spagna dedica ora un ottimo lavoro Laura Mi­
nervini, allieva del Varvaro, in Testi giudeo-spagnoli medievali {Castiglia e
94 .Dcllo stesso Formisano si vedano pure gli "Appunti sullo stile narrativo di Colombo", Rivista di Lettera­
ture moderne e compara te 42, 3 (1 989) 223-33.
·
95
·
96
Cf. Günther Haensch, Reinhold Werner, "Nuevo Diccionario de Americanismos (NDA): un proyecto
hispanoamericano con sede principal en Alemania", Didlogo Cimtifico, 1 , 2, 1 992, 1 29-1 34. Di G.
Haensch si veda pure "La situación actual de la lexicografía del espafíol en America", Revista de Filología
Románica, 1 986, 281-93.
Cf. rispettivamenre
rucci, 1 979.
Giudeo-italiano, Pisa, Pacini, 1977, e La parlata giudeo-veneziana, Assisi-Roma,
31
Ca­
Aragona), Napoli, 1 992, 2 voll., interessante anche sotto l'aspetto della tra­
scrizione7, pi u "Una versione giudeospagnola dell' Orlando Furioso': Annali
di Ca.Foscari 2, 1 993, 35-45 .
Ri�vio pure agli studi eseguiti da me with fiar and trembling per man­
canza di una preparazione specifica in lingue semitiche (anche se la familia­
rita con i volgarizzamenti della Volgata, e una certa dimestichezza con la
storia. della Bibbia lati na non possa non giovare) . Si vedano elencati nei
miei ''Apuntes bibliográficos para la iniciación al estudio de las biblias me­
dievales en castellano", Sefarad, 20 ( 1 960) 66- 1 0998; piu lo studio di un li­
bro di preghiere stampato a Venezia, "El Sidur ladinado de 1 5 52", Romance
Philology, 1 7 ( 1 963) 332-8, e due contributi sulla Bibbia tradotta dagli
ebrei sefarditi a Ferrara nel 1 553 e i suoi antecedenti medioevali99•
In concomitanza con la storia della lingua concepita come sopra, desta
attenzione la grafia, per }'italiano sia dei documenti manoscritti 100 che degli
stampatP0 1, ivi compresa la stampa di opere spagnole. Per quest'ultimo si
97 Da paragonarsi con S. Kovall ik, Beitriige zum lAdino un seiner Orthographiegeschichte, Ba/kan, n. s., qua­
derno 6, Amburgo, 1 989.
Un termine di riferimenro per quesro ed alrri aspeni viene dato dalla bibliografia ragionata di P. Wexler,
"Marrano Ibero-Romance: Classificatio n and Research Tasks", Zeitschrift for romanische Philologie 98
(1 982) 59-108.
98 Per un'esposizione d'insieme cf. M.M., "Vernacular Scriprures in Spain" in The Cambridge History of the
Bibk, Cambridge: Universiry, 1 969, vol. 2, pp. 464-9 1 , 533-5.
99
11 primo, esemplificaro sulle versioni di Ps 17(18), uscira a Madrid (CSIC), il secando e stato stampaco
come memoria commemorativa e mise au point: "La "Bibbia di Ferrara" a 450 anni dalla sua pubblica­
zione", Atti de/la Accademia Nazionak dei Lince� Memorie, s.ix, vol. iv, fase. 3 (Roma 1 994), pp. 171-
333.
1 00 lmponantissimi a questo riguardo gli spogli di cuí sopea. Sulla grafia florentina e veneziana delle origini
cf. M. Alinei, Lingua e diaktti: Struttura, Storia e Geografia, Bologna, 11 Mulino, 1 984, pp. 20 1 -24 e
225-48
1 0 1 Cf. per la tipografia italiana, Paolo Trovara, Con ogni diligenza corretto. ÚJ stampa e k revisioni editoriali
dei testi letterari italiani (1470-1 570), Bologna, 11 Mulino, 1 99 1 , sporadicamenre anche per opere spa­
gnole stampate in Italia.
32
veda specificamente Emma Scoles, "Criteri ortografici nelle edizioni criti­
che di testi castigliani e teorie grafematiche", in Studi di Letteratura Spagno­
/a, Roma, Facolra. di Lettere e Magistero,
1 966, pp. 9-24, Alberto Varvaro,
"De la escritura al habla: la diptongación de o breve tónica en el Alto
Aragón", Archivo de Filologfa Aragonesa 46-47 (1 991), 245-65, in cui attri­
buisce l'oscillazione del dittongo [wá] 1 [wé] e poi il prevalere di quest'ulti­
mo all'influenza dei centri prestigiosi del territorio da cui tale uso irradiava.
In Sardegna l'attivissima scuola storica dell'Universita di Cagliari coltiva an­
che l'aspetto paleografico e diplomatico dei documenti connessi con le rela­
zioni catalano-aragonesi dell'Isola, ai quali in questa sede possiamo solo ac­
cennare 1 02.
La distinzione fra la scripta dotta e quella popolare non e sempre agevole
in quanto il dettato in lingua volgare riflette 1' usus scribendi abituale nella
trascrizione di opere latine (con le relative abbreviazioni), per cui delle gra­
fie riciclate oggi con la connotazione di "dotte" ubbidiscono spesso all' auto­
matismo della convenzione tradita1 03, e persino alternano con quelle dette
"volgari" in ottemperanza alla variatio (v.s.) .
Tali aspetti rientrano pure nell'ambito della filología romanza, nel quale
si e distinto per speciale attenzione alla Spagna (dopo alcune incursioni di
Luigi Sorrento, Marco Boni) Alberto Varvaro nel Manuale di Filología spa­
gnola medievale 3 voll., Linguistica, Letteratura, Antologia, Napoli, Liguori,
1 02 Cf. Luisa D'Arienzo, "Gii studi paleografici e diplomatistici sulla Satdegna", in Atti del Convegno, Archi­
vio Storico Sardo, Cagliari, 33 (1 983).
1 03 Ho esemplificato questa circosranza in "Graflas latinas y �rafias romances: a propósito de los materiales
ortográficos en ... la edición crítica de la V ulgata", Ementa, 42 (1 974) 37-45, con l'analogia fra forme
scritte
hispane e hispanissime nei codici latini iberici
della Volgata e la h omissa in grafie castigliane del
'200 e oltre, come aver < abere, ereda{t) < ereditas, olocausto < olocaustum, p. 39.
33
1 969-71, ed in numerosi saggi, su alcuni dei quali ritorneremo, come pure
un filologo romanzo piu giovane, Luciano Formisano.
�nche la musicología spagnola ha in Italia un degno rappresentante in
Clemente Terni di cui ricordiamo la mon umentale ed. di Juan del Encina.
L'opera musicale. Studio introduttivo, trascrizione e interpretazione, Firenze:
Facolta di Magistero - Istituto Ispanico, Firenze-Messina, D'Anna, 1 974,
625 pp., preceduto da "Per una edizione critica delle opere di Antonio de
Cabezón", in Lavori Ispanistici, s. 2, Firenze: Facolta di Magistero - Istituto
Ispanico, Firenze-Messina, D'Anna, 1970, pp. 47-65.
Con cio passiamo alla figlia maggiore della filo logia, 1' ecdotica; giova ri­
cordare a tale proposito l'effetto positivo dell'esperienza florentina (come
lettore) di Fernando Lázaro Carreter, che produsse la prima edizione vera­
mente critica di un' opera spagnola in un Paese in cui l'etichetta di edizione
critica veniva, e viene ancora applicata con troppa facilita: Francisco de
Quevedo, La vida del Buscón llamado don Pablos, Salamanca, Universidad,
1 965 .
Piu recentemente si e fatta sentire la presenza italiana rappresentata da F.
Brambilla Ageno, L'edizione critica dei testi volgari, Padova, Antenore,
1 9742, ed altri, nel Manual de critica textual di Alberto Blecua, che ne fa per
cosl dire le veci nel mondo iberico104•
Come modello esemplare di studio codicologico puo addursi quello del
Varvaro, "Lo stato del ms. G nel Libro de buen amo-1', Romance Philology 23
1 04 Madrid, Castalia, 1 988; non senza ricordare pure Giorgio Pasquali, Storia tk/la tradizione e critica tk/ te­
sto, Firenze, Le Monnier, 1934, 2•, ed. D. Pieraccini, 1 952, 1 988, nonché G. Contini, dalla cuí escesissi­
ma bi_bl_íol?f � ciceremo il Breviario di ecdotica, Milano-Napoli, Ricciardi, 1 986), e S. D'Arco Avalle,
.
Prmap1 di cnhca testuak, Padova, Antenore, 1 972.
�
·
34
--
(196 9-70), 549-56, e sui problemi dell'edizione, dello stesso "Nuovi studi
sul Libro de buen amor", Romance Philology, 1 33-57. Come applicazione
del merodo lachmaniano si cita Giuliano Macchi, "La tradizione manoscrit­
ta del Libro de buen amor (A proposito di recenti edizioni ruiziane)", Cultu­
ra Neokttina, 28 ( 1 968), 264-98.
Giova p ure ricordare gli studi di Giovanni Caravaggi sui testi spagnoli
nel ms. n° 940 nella Biblioteca Trivulziana di Milano, in Miscelktnea spa­
gnokt del/a Trivulziana, Firenze, Olschki, 1 976.
Fra le molte edizioni sono di particolare interesse metodologico in ordi­
ne cronologico delle opere: Alfonso D'Agostino, Alfonso X el Sabio, Astro­
lomagia (Ms. Reg. ktt. 128 Ja), Napoli, Liguori, 1 992, Giorgio Chiarini, Li­
bro de buen amor di Juan Ruiz, Milano-Napoli, Ricciardi, 1 964105, G. Cara­
vaggi et al., Poeti cancioneriles del sec. XV, I.:Aquila-Roma, Japadre, 1 986106,
Carla De Nigris, Juan de Mena, Poesie minori, Napoli, Liguori, 1 988107,
Maria Rosso Gallo, La poesla de Garciktso de kt Vega, Andlisis filológico y tex­
to critico, Madrid: Real Academia Española, 1 990.
Cristina Barbolani De García, ha dato alla Spagna 1' edizione del Didlogo
de kt Lengua dijuan de Valdés, Messina-Firenze, D'Anna, 1 967, Oreste Ma­
crí il testo critico di La Poesla de Fray Luis de León, Salamanca, Anaya,
1 970, rist. Barcelona, Ariel, 1 992; Fiorenza Randellio Romano, la traduzio105 Cf. la recensione critica (ma non sempre per il lessíco) di Cesare Segre in Revista de Filologia Española,
5 1 (1 968) 287-92, e la mia, piu prolissa, in Boletln de la RealAcademia Española, 48 (1 968) 1 1 7- 4 4.
.
.
1 06 Dello stesso e p ure l'accurara descrizione e trascrizione parziale dei testi spagnoli nel ms n° 940 della Bi­
blioreca Trivulziana di Milano in Miscellanea rpagnola del/a Trivulziana, Firenze, Olscki, 1976.
107 L'edizione e preceduta da un saggio del V�rvaro, .Premme ad un'edizione critica de/Je poesie minori di
Juan de Mena, ib., 1 964, ma non sempre e soccorsa da un'adeguata &miliarit� con la l mgua (il talione
d'Achille delle edizioni pubblicate in Italia); cf. la recensione di Jordi Canals Piñas in Thesaurus, 45
(1 990) 8-1 5 (dell'estratto).
35
ne de Poesie. 1 Sonetti di Luis Carrillo y Sotomayor, Messina-Firenze, Casa
Editrice G. D'Anna, 1 971 (con testo originale a fronte) , Laura Dolfi l'edi­
zione del Teatro de Góngora, Madrid, Cátedra, 1 993. Belén Tejerina, Lean­
dro Fernández de Moratín, Viaje a Italia, Madrid, Espasa, 1991, con un
ampio commento erudito. Ed ancora O. Macrí, La poesla de Antonio Ma­
chado, Madrid, Espasa, 1 989, di cui sono stati finara stampati i primi quat­
tro volumi (auspichiarno che esca presto il sa, con un'importante aggiunta
di inediti, oltre agli indici e una non meno utile errata corrige dei votumi
gia stampati) . Paola Elia, attende ora con María Jesús Mancho Duque al­
l'ed. di San Juan de la Cruz, Cántico Espiritual y poesía completa, per l'edi­
toriale Crítica diretta da Francisco Rico1 08•
1 08 Lascio poi la ¡arola ad un esperto in materia, A. Ruffinatto, (di cui si veda anche "El hispanismo italiano
y la ecdótica , lncipit, Buenos Aires), 12 [1 992] 1 57-170): Giovanni Allegra (con Bruno M. Damiani),
F. Delicado, Retrato de la Lorana Andaluza, Madrid, Porrúa Turanzas, 1 975; Cristina de Gacela Barbo­
lani, Juan de Valdés, Didlogo de /4 /engua, MessinaFirenze, D'Anna, 1 967; Marcella Ciceri, Alfonso
Mar#nez de Toledo, Arcipreste de Ta/4vera, Modena, Mucchi, 1 974, e Antón de Montoro, Cancionero,
Salamanca: Biblioteca Española de Siglo XV, 1990; Giovanni Barrisca De Cesare, Libro de Apolonio, Mi­
lano, Cisalpino, 1 974; Mario Di Pinto, Due contras# d'amore nella Spagna meditvale, Pisa, La Goliardi­
ca, 1 959; Giuseppe Di Stefano, El libro delfamoso e muy eiforrado cavallero Palmerln de Oliva, Pisa, Uni­
versita, 1 966 id., El Romance de Don Tristdn in Studia in honorem prof M. de Riquer, vol. 3, Barcelona,
Quaderns Crema, 1 988, pp. 271 303; L. Dolfi, JI teatro di Góngora (Comedia de las firmezas de Isabe/4,
Pisa, Cursi, 1 983, 2 voll. e Madrid, Castalia, 1993; Paola Elia, Fernando del Pulgar, l etras, Pisa, Giardi­
ni, 1982, ead., Juan de la Cruz, Poesie, L'A�uila, Japadre, 1989, poi Madrid, Castalia, 1 990; Antonio
Gargano, Juan de Flores, Triunfo de amor, P1sa, Giardini, 198 1 ; Marco Massoli, Fray lñigo de Mendo­
za, Copl4s de Vita Christi, MessinaFirenze, D'Anna, 1977; Giuseppe Mazwcchi, Comendador Román,
CoplaS de 14 pasión con 14 resurrección, Firenze, La Nuova Italia, 1990; Enw Norti Gualdani, Juan de Pa­
dilla (El Cartujano), Los doce triunfos de los doce apóstoles, MessinaFirenze, D'Anna, 1975-1983, 3 voll.;
Inoria Pepe Sarno, Alvar Gómez de Castro, Sonetti, Roma, Bulzoni, 1 979, Maria Grazia Profeti, Luis
Vélez de Guevara, Virtudes vencen señales, Pisa: Universita, 1965; Maria Rosso Gallo, La poesla de Garci­
laso de 14 Vega, Andlisis filoMgico y texto critico, Madrid: Real Academia Española, 1 990, A. Ruffinatto,
La Vida de Santo Domingo de Silos de Gonzalo de Berceo, Logroño: Instituto de Esrudios Riojanos, 1 978
(poi in Obra completa, íb., 1 992); Emma Scoles, Carvajal, Poesie, Roma, Edizioni deli'Ateneo, 1 967
(v.q. della stessa, /1 testo del/a Celestina nell'edizione Salamanca 1570, Roma, Societa Filologica Romana,
1 975); Pompilio Tesauro, Gonzalo de Berceo, Martirio de San Lorenzo, Napoli, Liguori, 1 971 , id., Libro
de miseria de omne, Pisa, Giardini, 1 983; Lia Vozw Mendia, Lope de Stúñiga, Poesie, Napoli, Liguori,
1 989; Emilio Vuolo, Libro de los Engaños e los asayamientos de Úls mugem, con un'Appendice di brani
dalle altee versioni spagnole del Libro de Sindibad, Napoli, Liguori, 1 980. Si aggiungano alcuni dtoli
specialmente attinenti alla scoperta deli'America: Laura Laurencich-Minelli, ha nuovamente trascritto
da! codic� Alberico (CI. II, 1 O), della Biblioteca Ariostea, amibuito a un Alessandro Zorzi, alcuni docu­
menti dell'inizio del ' 500 che artestano l'inreresse di Venezia per la scoperta deii'America: Un giomak
del Cinquecmto su/la sc erta deii'America. JI Manoscritto di Ferrara, Milano, Cisalpino-Goliardica, 1 986.
Alne edd. attenl? no a Teatro, come La mayor hazaña de Carlos V e Los celos en el caballo di Diego
Ximénez de Enc1so, di Paola Arcigli Santoro (Messina: Universita, Peloritana Ed., 1 970) e come quelle
patrocinare a Firenze da Oreste Macrl: Elisa Terni Aragone, Lope de Vega, La madre Teresa de Jesús,
t
36
Propongo al gi udizio di color che sanno, la ed. di Enrique de Villena,
Los doze trabajos de Hércules, Madrid: R. Academia Espafiola, 1 958109, e mi
permetto p ure di accennare, per il nesso con !'Italia, alla mia ed. di Lucas
Gracián Dantisco, El Galateo español Madrid: CSIC, 1 968, e, per l'interes­
se del testo conservato in un ms del '400 e in un' edizione di cuí solo rimane
la copia del 1 520, a quella di "La Dans;a general de la muerte", Revista de
Literatura medieva4 3 (1 991), 9-50.
Per l'interesse del problema accenno pure al mio tentativo -di ricostruire
dei testi della Volgata il piu presso possibile a quelli che si puo supporre
soggiacessero ai rispettivi volgarizzamenti medioevali del '200, necessari per
1' edizione bilingue (volgarizzamento castigliano
+
testo latino a fronte), e
per lo studio della lingua e inodalira. di traduzione. Il testo va cercato nel­
l'ambito dei rappresentanti della Bibbia latina coeva, cioe la Bibbia "di Pari­
gi" o "sorbonica", cosl chiamara dall'Universita da cui irradio, con le appro­
priare varianti tratte dalla rradizione iberica ancora viva nel '200; se ne veda
l'applicazione in Pedro Sánchez-Prieto Borj a - B. Horcajada Diezma (ed.),
Alfonso el Sabio, General Estoria, Tercera Parte, vol. IV Los libros de Sa­
lomón. Proverbios, Eclesiastés, Cantar, Sabidurla, Madrid: Gredos, 1 994; 4 1 3
pp. 110 • La stessa operazione rispetto al testo coevo della Volgata sarebbe ne­
cessaria anche per i testi profani, poiché quelli anteriori al 1 5 92 non posso­
no venir giustapposri alla Volgara Sisto-Clementina, che fu imposta come
1981 (della stessa anteriormente R. Cota, Didlogo entre el Amor y un Viejo, con traduzione, Firenze, Le
Monnier, 1 961), Edi Bastianelli, La (lmismdpagada, Firenze-Messina, D'Anna, 1 983; e quelle, pure nu­
merase, di M.G.Profeti di Vélez de Guevara, nonché piu recentemente, Tirso de Molina, Lo scantinato e
la ruofLl, a cura di L. Dolfi, Napoli, Liguori, 1 989, Lope de Vega, Lo Fingido Verdadero, a cura di Maria
Teresa Cattaneo, Roma, Bulzoni, 1992.
109 Che interessa anche per il paragone con alrri testi sullo stesso tema; cf. M.M., "Coluccio Salucati's De la­
boribus Herculis (1406) and Enrique de Villena's Los Doze Trabajos de Hércules (1417)", Studies in Phi­
lo/ogy, 5 1 (1954) 95-1 06.
11 O La mia edizione bilingue dei libri sa pienziali in Ese. I .1 .6 e inedica, eccettuati alcuni capitoli (come Sap.
1 in "Lecrura del primer capirulo del Libro de la Sabiduría en los romanceamientos bíblicos contenidos
en Ese. 1 . 1 .6, General Estoria y Ese. 1.1 .4 , Revism tÚ Filologla Española, 58 [1 976] 1-33 ecc.).
"
37
"autentica" dal Concilio di Trento (pro doctrina etfide), anche se essa riflette
molte delle varianti della "Bibbia di Parigi" e dei testi tardomedioevali111.
Recentemente ho esposto i quesiti suscitad dalle partí della General Estoria
di Alfonso X non conservare in codici coevi, cioe la seconda1 12 e la terza1 13•
Aggiungo che i volgarizzamenti e le traduzioni della Bibbia, richiedono
una certa esperienza anche per la descrizione, oltre che del testo, degli ele- .
mentí extrabiblici, come 1'ordine e divisione dei libri, e le glosse. In Spagna .
danno ancora adito al reperimento di nuovi codici 114 .
Per le favole esopiche nel Libro de buen amor di Juan Ruiz pongo il pro­
blema, ecdotico ed anche stilistico, del Romulus come fome mnemonica, e
dei distici del rifacimento attribuito a Walter Anglicus come modello lette­
rario 1 15.
Per le traduzioni in verso di Fr. Luis de León mi sembra che il discerní­
mento "stemmatico" proposto secondo il metodo neolacmanniano da O.
1 1 1 Ho evidenziato !'anacronismo in "Muestrario de pasajes del Libro lVmado del Palacio yuxtapuestos a su
fuente bíblica" in Homenaje a fosé Manuel Bkcua (Madrid, 1 983), pp. 465-77 {senza pero indagare la
possibile fonte intermedia) . A giudicare dalla scarsa presenza nelle Biblioteche Nazionali ed Universitarie
dell'ed. critica dell 'AT dei Benedettini dell'Abbazia di S. Gerolamo in Roma (1 926-: fino a Ez), e da
quella ancora piu scarsa dell'edizione del NT di J. Wordsworth e H .J. White (Oxford, 1 889-1 954),
sembrerebbe che il problema da noi non si ponga nemmeno.
1 1 2 Cf. alcuni mie suggerimenti a proposito dell'ed. curara da Ll. A. Kasten et al della // Parte in Revista de
Filologla &pafio/a, 44 (196 1) 455-7.
1 1 3 Cf. la mia "Consideración formal de las variantes verbales en el romanceamiento del libro de los Prover­
bios incor�orado en la General Estoria de Alfonso el Sabio", che apparir.\ nell' Homenaje a Antonio Badía
Margarir, 10 cui pongo il problema dell'elezione bederiana del cod1ce unico (qui piu tardo) e la testima­
nianza del codice della 4• parte, esemplato nello scriptorium del re Alfonso.
1 1 4 Cf. M.M., "El Códice de los Profetas en latín y castellano que se conserva en la Biblioteca de la AcadeQerómia de la H istoria (87)", Boletln de la Real Academia de la Historia, 1 50 (1 962) 1 33-49;
nimo).
1 1 5 In Cahiers de linguistique médiévak, n. 14- 1 5 (1 989-90), pp . 207-33, Revista de Filo/ogla Espafío/a, 71
(1991) 23-78, Medioevo Romanzo, 1 2 (1987) 403-62, Revuta de Literatura medieval 2 (1 990) 49-83,
Scripta philologica in honorem Juan M. Lope Blanch, México: Universidad Autónoma, 1992, vol. 2, pp.
3 5 1 -99.
38
.
Macrí a favore della famiglia della princeps di Quevedo (q) dovrebbe accor­
dare uno spazio maggiore ai modelli che il poeta si proponeva di tradurre o
i mitare, e che spesso suggeriscono la preferenza per la "famiglia'' postergara
(cf. 96 "las no usadas (yervas)" <- 49 "insueta'', q "las yervas estranj eras";
99 "(del río) conocido" <- 5 1 "[flumina] nota'', q "do has nacido") .
Per le traduzi oni "dal greco", ho giustapposto il Matteo di Juan de
Valdés (limitatamente ai cap. 5-7), al Novum Testamentum di Erasmo edi­
zione del l 527), accertando in quest'ultimo le varianti che riconducono alla
recensione (deteriore) "bizantina"1 16•
A proposito della poesía del '500, fra A. Ruffinatto e Alberto Blecua si
intreccia ora un discorso-dibattito sull' edizione di Garcilaso (sonetto xiv); il
primo p rende i n "Garcilaso no qui ere estemas", Estudios Románicos 7
( 1 99 1 ), 209-25, il secondo in "En el texto de Garcilaso", Madrid, 'Insukz,
1 970, 56-6 1 .
Fra Alfonso D'Agostino e lo stesso Blecua se ne inrreccia un altro col
saggio, del primo, "Il cerro e l'incerto, Riflessioni su alcuni versi di Garcila­
so" in De m{sticos y mágicos, clásicos y románticos. Homenaje a Ermanno Cal­
dera, Messina, Armando Siciliano, 1 993, pp. 1 85-200.
Oggi lo studio delle fonti, íntimamente connesso con quello dell'edizio­
ne dei testi, lascia il posto all'analisi intertestuale (e, per aggiungere un altro
termine forgiato da C. Segre, intetdiscorsivo) . Si veda lo stesso A. Ruffinat­
to, "El pastorcico di San Juan de la Cruz" (gia studiato come tale da Dáma-
116 Cf. "Juan de Valdés come traduttore dei Vangeli ed il Nuovo Testamento di Erasmo"
Veneto di Scienze, Lettere edArti, Venezia, 1 977, pp. 507-40.
39
in Atti dell1stituto
so Alonso, e poi da altri dopo la scoperta dell' anonimo "Un pastorcico solo
está cantando"), ed ora aggiornato secondo i metodi della suddetto metodo
critico 1 1 7 •
Pass ando alla me trica, non possiamo addentrarci nell' abbondante messe
di trattati e rimad, che sarebbe il primo aspetto da affrontare per i testi poe-
·
tici, ma che interessa in questa sede in quanto manifesta le possibilita in- · :
trinseche della lingua e ne influenza la scrittura1 1 8•
Un suggerimento pratico sarebbe quello di contrassegnare nei dizionari
storici le parole in rima, specialmente quelle anomale, ed indicare esplicita­
mente quelle la cui prosodia si deduce dalla posizione nel verso.
La recente pubblicazione di Aldo Menichetti, Metrica italiana. Fonda­
menti metrici, prosodia e rima, Padova, Amenore, 1 993, offrira senz'altro
molte utili applicazioni ai testi spagnoli. Fra gli studi di metrica da parte di
italiani annoveriamo quello del Macrí in Herrera, pp. 3 36-86 (citato per
1' enjambement o inarcatura da A. Menichetti, p. 487), e dello stesso il mol­
to controverso Métrica sintagmática {Ejemplos del Libro de Buen Amor y del
Laberinto de Juan de Mena) 119• Se ne accetti o meno la terminología, tratta
1 1 7 "II 'Pastorcico' di San Juan tra sabbie e croci {Effetti di un dialogo intenestuale)" in El Girador, Studi di
letttrature iberiche e ibero-americane o/forti a Giuseppe BeUini, ed. G.B. De Cesare, Silvana Serafin, Roma,
Bulzoni, 1 993, pp. 867-80. La nuova terminología trasforma pero l'ignoranza tout court in dotta igno­
ranza se si va estraendo da! testo le singole paro!e senza prima considerare il contesto sintattico e la contestura nella quale sono inserite.
·
1 1 8 Ricordiamo per6 da parre spagnola come fome 1' edizione de La Gaya dent:ia del P. Guillén de Segovia
[rimario del s.xv] , ed. J. Casas Homs {Madrid: CSIC. 1 962), 2 vols., e da parre italiana come termine di
paragone con il castigliano Giuseppe Tavani, Repertorio metrico del/a lzrica galego-portoghese, Roma,
1 967, pp. 1 45-67.
1 1 9 Si veda fra l'altro le recensioni di Kenneth W. J. Adams, Bulletin o[Hispanic Studies, 47 (1970) 252-53,
G .Tavani, Revista Portuguesa de Filología 16 {1 972-74) 441 -70, Dorothy Clotelle Clarke in Hispanic Re­
view 41 {1 973) 92-95; poi dello stesso Macrl, "Resefias a mi Ensayo de métrica sintagmdticri', Quademi
Ibero-americani, 6, n. 4 1 (1972) 5 1 -55. Il Macrl, sempre a cavallo fra le due letterature, ha scritto pure
un lungo saggio intitolato "Semancica e metrica dei Sepolcri del Foscolo. Con uno studio sull'endecasil­
labo", Roma, 1 978.
40
dalla metrica antica, rimane un punto fermo che specialmente i versi di arte
mayor non si possono scandire rispettando la prosodia normale (come ho
avuto agio di sperimentare nella Danra general de la muerte) .
Su testi e problemi specifici sono da segnalare gli studi condotti da A.
Ruffinatto, "Si/lavas cuntadas e quaderna via" in Berceo. Regole e supposte in­
frazioni, Medioevo Romanzo, I (1 974), 25-43, da Luciano Formisano sul
Cantar de mio Cid e su Fernán González120, da Giuseppe E. Sansone sull'in­
troduzione dell' endecasillabo in Spagna da parte di un poeta di origine ge­
novese, Francisco Imperial121; nel cuí Dezir a las siete virtudes ho segnalato
l'incidenza dell'inarcatura (forse come possibile sintomo) di adeguamento
alla maniera italiana122; al Sansone dobbiamo pure alcune osservazioni sul­
l'esametro anomalo (dantesco) nei sonetti di Garcilaso123; ed infine, Alfonso
D'Agostino ha contribuito alcune voci al Lexicon des Mittelalters, München,
Artemis
&
Winckler
_
:
endecasillabo (vol 3, coll. 1901-2) ; estribillo {vol.
4, coll. 43-44) . Per la ritmemica in un poeta moderno cf. G. Tavani, "Verso
e frase nella poesía di Cernuda", Studi di letteratura spagnola,I, 1 966, 1 -56."
I1 ritrovamento di poesie spagnole di tipo cancionerilin codici italiani potra
1
forse contribuire a invertire in qualche caso la direzione Italia -> Spagna, che
·¡
1
sembra irrevocabilmente istaurata nella metrica dassica.
1
t
1 20 "Errori di assonanza e pareados ne/ Cantar de mio Cid (per una verifica testuale del neoindividual ismo),
Medioevo Romanzo 1 3 (1 988) 9 1 - 1 14, "La variante orronaria dell'emistichio nel Poema de Fernán
González", Lavori Ipanistid, 5 serie, Firenze- Messina, D'Anna, 1 986) 33-98.
121 "Francisco Imperial e la penerrazione dell'endecasillabo italiano in Spagna", Actas del XI Congreso inter­
nacional de Lingülstica y Fi/o/ogia romdnicas (Madrid, 1 963), ib. 1 969, pp. 1 669-99, ora in SiUdi lberid,
Bari, Adriatica, 1 974, pp. 63-1 1 1 .
.
1 22 "El Dezir de las siete virtwks de Francisco Imperial. Lectura e imitación prerrenacenrisra de la Divina Co­
medir/' in Lengua-Literatura-Folklore. Ensayos dedicados a Rodo/{o Oroz, Santiago de Chile, 1 967, pp.
307-77. L'inarcatura caratterizza poi anche la poesía tradiziona fe in poeti soggerti all'influenza italiana
come il Carvajal, come segnalavo nella recensione a Carvajal, Poesie, ed. di Emma Scoles, Roma, 1 967,
Revista de Filologla Epafiola, 5 1 (1 968) 275-87.
1 23 "Note sulla versificazione nei sonetti di Garcilaso", Anna/i deU'Istituto Universitario Orienta/e. Sezione
Romanza {Napoli), 30 (1 988), pp. 83-90.
41
.t
1
l
Istruttivo d'altronde, anche se condono empíricamente, e il paragone fra
i versi spagnoli e quelli latini dei testi soggiacenti: fra l'alessandrino di Juan
Ruiz e i distici attribuiti a Walter Anglicus nelle favole esopiche (v.s.), non­
ché fra la copla di Encina e 1'endecasillabo di Fr. Luis de León con 1' esame­
tro di Virgilio come punto di riferim<;nto124•
Per la coscienza linguistica e per la formazione stessa della lingua occupa
.
un posto importante nei nostri stud 1" la retorica; in primo luogo, per il pa­
rallelismo in tutte le sue varianti, partendo dai volgarizzamenti biblici125 e
dalle citazioni e reminiscenze della Bibbia nelle opere religiose e non (si
pensi per il lessico a coppie come loar 11 aúzbar). Nelle composizioni tetrasil­
labiche monorimiche, Berceo, il Poema de Aleixandre, Juan Ruiz ed altri e
evidente il nesso fra la distribuzione parallelistica e le dittologie sinonimi­
che, le antonimie ed altre disposizioni di parole126 (prima di lasciare il passo,
nel Rinascimento, alla giustapposizione di termini eterogenei, nel Barocco,
a artifizi di varia natura).
Un problema urgente per la trascrizione di una lingua come lo spagnolo
che pratica scarsamente la crasi e l' adeguamento morfologico del composto
(cf. sp. mal- fecho, ital. malefatte), e quello che per comodita chiamo dell'u-
1 24 cf. "Juan del Encina y Luis de León frente a frente como traductores de la ¡ a Bucólica de Virgilio" in
Edad Media y Renacimiento. Continuidades y rupturas, ed. Jean Canavaggio e Bernard Darbord, Caen:
Université, 1 99 1 , pp. 89-1 1 8 .
1 25 José Pérez Navarro, "Importancia de la Variatio �ara el esrudio del léxico d e l a cuarta parte de l a General
Escoria, ejemplificada en el libro del eclesiástico , Revista de Filologla Espafío/a, 73, (1 993) 427-35, e la
tesi inedica di Maria Turrini, "Afinidades y oposiciones lexicas observadas en un romanceamiento bíbli­
co del s. XIII (Ese. 1 . 1 .6: Prov. - Ecli.) por el esrudio del paralelismo", Universita di Padova, 1990-9 1 .
1 26 Cf. M . M . "Glosario parcial del Libro de buen amor" in Homenaje. Estudios de filologla e historia literaria
lusohispanas e iberoamericanas, publicados para celebrar el tercer lustro del Instituto tÚ Estudios Hispdnicos,
Portugueses e Jberoamen'canos de la Universidad Estatal de Utrechf, La Haya, 1 966, pp. 391-448.
42
nione delle parole, al quale ho dedicato due saggi, uno di essi sui composti
o sintagmi con bien(-) e mal{-) 1 27•
Fonetica e morfología sono coinvolte nella fonetica sintattica, che p uo
vedersi esemplificata nell'uso della consonante antiiatica negli avverbi di
luogo dello spagnolo medievale (onde, donde, adonde ed altri) come in ita­
liano fino ad oggi (ove, dove)128 •
Pi u che come fotti compiuti, le pagine della cuí continua rimemorazione
mi scuso, rappresentano fatti da compiere, cioe i problemi che mi hanno as­
sillato nella lettura ed esposizione di testi antichi, ed anche recenti. Lo spa­
gnolo viene inserito negli studi contrastivi piu recenti: Enrico Arcaini, Ber­
nard Py, Rema Rossini Favretti, "Analyse contrastive et apprentissage des Lan­
gues: la syntaxe de l'interrogation en Espagno4 Franfais, Italien et Anglais", Pa­
tron, Bologna, 1 979, e nel progetto Italiano come lingua straniera (ITALS),
coordinara da Giovanni Freddi, con base a Brescia presso il Centro di Lin­
guistica Applicata e Didattica delle Lingue (CLADIL)129•
Fra le questioni problematiche, spicca in primo luogo l'interpunzione,
che i curatori delle edizioni moderne spesso riprendono pedissequamente
127 "Para la transcripción, de textos medievales: el problema llamado de la unión y separación de las pala­
bras", Romanica, 8 ( 1975) 49-74; "A la muger mala non des suelta ¿tk malfozer o tú malfozerr Más so­
bre bim(-) y mal(-) ert un texto del s. xiii (Ese. 1. 1.6)" Archivum, 26 (1976) .J'P· 141-68; v.q. T. M. Ros­
si, "Combinaciones léxicas de bien y mal en un romanceamiento del s. XIII in Homenaje a V. Garda de
Ditgo, Revista de Dialeaologla y tradiciones populam 33 (1976), 5 13-36.
128 Cf. M.M., "Encareéimiento de la importancia del aspecto acústico en el análisis del adverbio relativo e
interrogativo de lugar (según el testimonio de dos textos del siglo xiii)", Archivo de Fi/o/ogia Aragonesa,
20-21 ( 1969-70) 3 15-18, e "Apuntes para el estudio de la trayectoria que desde el 'Ubi sunt?' lleva hasta
' · Qué fueron sino ... ?' en las Coplas en muerte de su padre de Jorge Manrique", Thesaurus, 30 ( 1975)
471-519, dove seguo l'evoluzione dell'aw. o, do, donde, adonde alla stregua del tema dell' ubi sunt in ca­
stigliano medievale (nonché la variado fra la traduzione lenerale ¿ (ad)ó(nde) ji«(ron)? e la formula ¿ Qfté
Ji«ron sino.. . ?) .
129 Cf. G. Freddi, "Progetto ITALS: Italiano come lingua straniera" in Didattica del/e lingue modernt, Ber­
gamo, Minerva ltalica, 1979, pp. 263-77.
43
: i
1
dal testo originale, con i pericoli che ne conseguono 1 30, e che a volte adotta­
no senza il necessario vaglio da una starnpa anteriore. In un saggio pubbli­
cato nel 1 980, proponevo alcune norme, indirizzate all'edizione dei volga:­
rizzarnenti biblici, ma forse valide anche per altri testi131 • I..:interpunzione e
stata poi oggetto di due comunicazioni in un colloquio tenuto a Parigi e in �
titolato Phrases, textes et ponctuation dans les manuscrits espagnols du Moyen
Age et dans les editions de Texte (París, 20-21 novembre, 1981)132•
In Italia suscita ora abbastanza attenzione; per gli autori specifici che
pongono il problema, o per i quali si pone, segnalo l'eruditissimo saggio di
C. De Nigris, "Puntuación
y
pausas in Enrique de Villena", Medioevo Ro­
manzo, 9 (1 984), 42 1 -42, in cui, alla luce degli antichi trattati, da Isidoro a
Bernardo da Bologna, interpreta in senso ortografico e rítmico le norme in­
dicare dal supposto autore nel proemio della versione a lui attribuita dell'E­
neide, come pure i segni effettivarnente usati nell'opera. Si veda pure O .
Macrf, "La riforma ortografica di Fernando de Herrera''133, e i n Herrera, p p
432-7 1 (con riferimenti ai trattatisti italiani e francesi; alcune delle osserva­
zioni sono propriamente fonetiche) .
Per 1'ortografia in genere, nel primo Dizionario accademico spagnolo,
ricordo le pagine di Carla Cremonesi "Il problema dell' ortografia spagnola
130 Si pensi al tipo Tragicomedia de Calixto, y Melibea: la (,) che precede la congiunzione copulativa fea due
parole omogenee o affini, se conservara, o combinara con !'uso attuale, puo rendere inimelligibile il con­
testo.
1 3 1 "Problemas que plantea la inrerpunción [1. puntuación] de textos medievales ejemplificados en un ro­
manceamiento bíblico del siglo xiii (Ese. 1-1 -6}", composto nel 1 967 e ingloriosamente sfigurato nella
tipoFa dell'editore barcellonese Puvill in, Homenaje a Agapito Rey, Bloomington 1 980, pp. 1 5 1-75.
Lo npropongo ora in attesa di suggerimenti.
.
1 32 Pubblicaro nei Cahiers de /inguistique espagnole médiévale diretti da Jean Roudil 7bis (1 982}, pp. 3-89.
133 In Congrmo lntemazionale di Studi Romanzi (Firenu, 3-8 aprile 1960}, Atti, Firenze, Sansoni, 1 960,
vol. 2, pani 2 e 3, pp. 655-92.
44
negli autori del Diccionario de Autoridades" in Atti del Sodalizio Glottologico
Mikmese, 1 1 , 1 958, _ 1 34, e rimando per una visione storica delle tormenta­
te vicissitudini anche ortografiche del Dizionario della Real Academia all' e­
sauriente esposizione di Manuel Alvar, "El caminar del Diccionario acadé­
mico" 135•
Per la fonetica e fonología comparare, eccelle lo scritto di G.B. Pellegri­
ni, a completamento di quelli di H.Lausberg1 36, e di C.Tagliavini nel saggio
gia citato, sulle differenze fra !'italiano e lo spagnolo (che l'Arce p unteggio
in un saggio d'insieme nel 1984 1 37), in cui estende il paragone a un'area che
mostra interessanti analogie con lo spagnolo in quanto si sottrae al gallo-ro­
manzo: "Convergenze e divergenze fonetiche veneto-spagnole" 138 •
Sorvolo l'unico manuale indirizzato specificamente a studenti italiani,
che circola nelle nostre Universita, al cui autore, ] .M.Saussol, va per altro ri­
conosciuto il merito di avere sottolineato l'importanza dell'aspetto acustico
nell'insegnamento della lingua. Mi viene segnalato G.Mazzotta, Italiano,
Francese, Spagnolo. Sistemi fonologici a conftonto, Bergamo, Minerva ltalica,
1 984, sulla scia di Alberto Mioni, Fonematica contrastiva. Note ed esercizi,
1 34 In un volume degli Atti che non ho potuto rintracciare.
1 35 Euro/ex 1990. Proceedings. Actas del IV Congreso intemaciona/, Barcelona, Bibliograf, 1 993, pp. 4-27;
v.q. Manuel Alvar Esquerra, "El Diccionario ae la Academia a través de sus prólogos: los planteamientos
y el vocabulario general" in Philologica Hhpaniensia in honorem Manuel Alvar, vol. 2, Madrid, Gredos,
1 985, pp. 33-44.
1 36 "Vergleichende Charakterisrik der italienischen und espanische Sch riftsprache", Romanische For­
schungen, 60 (1 947) 1 06-22.
1 37 Cf. "II numero dei fonemi in italiano in confronto con lo Spagnolo", in J. Arce et al., Italiano y Español
Estudios linguisticos, Sevilla: Universidad, 1 984, pp.1 59-67 (gia in Lingua nostra 23 [1 962), 48-52).
1 38 In Atti deli'Istituto Venero di Scienze, L:rrere ed Atti, Classe di scienze morali, Venezia, 1 950-5 1 , pp.
1 1 3-28; a G.B. Pellegrini si deve pure una Grammatica storica della lingua spagnola, Bari, Leonardo da
Vinci, 1 950.
45
·
Patron, Bologna, 1 973, pp. 1 1 1 -1 26 139• Le grammatiche correnti, quando
non ignorano del tutto il problema, si limitano a osservazioni empiriche.
Ne soffrono pure la presentazione, necessariamente orale dei classici, e la
stessa interpretazione e commento.
Fra la fonetica e la sintassi si collocano, oltre alla fonetica sintattica, l'in­
tonazione. e il ritmo, che tante vicissitudini hanno sofferto in spagnolo, se­
gnato all'origine da una maggiore estensione dell'apocope presto elimina­
ta140, dall¡ corrispondente e pi u durevole distribuzione dei pronomi perso­
nali anficlitici all'interno della frase, enclitici all'inizio della frase o dopo do­
po pausa interna14\ e dall'uso dell'articolo determinativo davanti all'aggetti­
vo possessivo 142.
l:intonazione, o tonematica come oggi si vorrebbe dire, e analizzata con
1
.
gli strumenti adatti dagli studiosi nelle due lingue, senza che pero vi siano
dei contatti fra di essi, che io sappia. Anche empíricamente si possono os­
servare gli effetti dei mutamenti fonetici che abbiamo teste elencato, ed al­
tri, nel variare dell'unita di intonazione, la quale in italiano, com'e noto, e
piu ampia (fino a sedici sillabe), ed ammette, e/o esige, l'uso di riempitivi
avverbiali e congiuntivi, e determina 1' abbondanza di forme appositive e
1 39 Per gli ispanofoni argentini un alteo allievo di A. Mioni, Marco Svolacchia, ha pubbl icato una aggiorna­
tissima Fonologia deli'it4/iano presso l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma, 1 993, nel "Progetto Ar­
gentina".
1 40 Con la perdita del ritmo che produceva !'apocope alla fine della frase (cf. Ese. 1. 1 .6 Ecli 9:18 "e no so­
specharás temor de muen"), e uno stacco all' interno (cf. ib. 4:33 "fasta la muen lidia por justicia").
1 4 1 Si veda esemplificata in quasi tutti i gli scritti sui volgarizzamenti biblici, miei e, e per un'epoca piu tarda
di T.M. Rossi, "Una cala en la escritura teresiana: el sustiruto referencial clltico" in Anna/i e/e/.1¡¡ Faco/ta
di Lingue e Letterature Straniere di "Ca' Foscari � 20 (1981), pp. 1 77-83
1 42 Pure scaduto, ma non "progressivamente" come si e supposto; cf. L. Terracini, L 'uso deO'articolo davanti
al possessivo nei "Libro de buen Amor� Universicl. di Tocino, Fac. di Lettere e Filosofia, 1 95 1 , che pero
non considera sufficientemente la relazione con il metro (v.q. Y. Malkiel, Romance Philology 8 [1954],
69-70). Sarebbe utile uno srudio sistematico di tutte le alternative morfosintattiche di cui possono avva­
lersi i poeti spagnol i, svantaggiati in cio rispetto a quelli italiani.
46
giustapposte, nonché di incisi; lo spagnolo, che poggia sull'unita piu breve e
lineare, eptasillabica o octosillabica in media, si caratterizza per una mag­
giore economía. (Quanti curatori nostrani incespicano sul tipo in antica­
denza, " Él estando ... ", che interpretano secondo !'italiano attuale con so­
spensione e pausa: "Él, estando ... ".
Per lo studio comparare della morfosintassi, al quale hanno contribuito
sia gli italiani che gli spagnoli, seguo per comodita l'ordine delle parti del
discorso (sebbene quello piu organice le travalichi, come nel sistema dei
deittici, con la corrispondenza, rispetto alla posizione del parlante, fra l'uso
dei pronomi, este 1 ese e dei verbi venir 1 ir43), ed accenno agli studi su alcu­
ni dei principali aspetti (senza documentare con una bibliografia specifica
quelli che tocco nelle mie analisi dei testi singoli ): sostantivazione14\ genere
del sostantivo146, e numero147, presenza o assenza dell'articolo determinati­
vo148 e dell'indeterminativo (con le anomalie dovute alla ritardata introdu1 43 Meno netta pero la relazione fra ir e venir, llevar e traer nel castigliano medioevale e nello spagnolo clas­
sico {e paragonabile al!' italiano, come lo erano mol te altre modalid sintattiche).
144 Cioe dei volgarizzamenti biblici, al cui studio ci siamo dedicad neli'Istituto di Lingue e Letterature Ro­
manze dell'Universita di Padova (cf. fra l'altro la tesi di Jesús Moreno Berna), "La lengua del MS Ese.
1.1 .6", che speriamo veder pubblicata dall'Academia de la Lengua), al poema di Juan Ruiz (v.s.); a testi
dell'epoca dassica (v.i.).
1 45 Cf. T. M. Rossi, "La sustantivación del infinitivo en un romanceamiento del s. xiii: datos para la historia
de la lengua", Medioevo Romanzo, 3 (1 976) 93-1 00.
1 46 Cf. ead. "El género en espatíol: ejemplificación diacrónica y sincrónica" in Armali del/a Facolta di Lingue
e Letterature Straniere di "Ca ' Foscari " (Venezia), 12 (1 973), pp. 99-134, e, sulla scia di Ana María
Echaide, "El género del sustantivo en espalíol. Evolución y estructura", Iberoromania, 1 (1969) 89-124.
1 47 M. M, "Aspectos gramaticales y estilísticos del número", Boletln de ÚJ Real Academia Española, 51
(1971) 83-138; 128 (1 973) 99-205.
1 48 In una descrizione sincronica delle varieta romanze L. Renzi e Laura Vanelli nel breve saggio, "Sroria e
struttura dell'atticolo italiano" in XJf Congres lnternational de Linguistiq� et Philolegie Romanes, t. 3°
Typologie des ÚJngues romanes,
293-305, considerano !'are. spagnolo el, la, lo, segnalando la coinci­
denza e la diversa origine di ita . le < illum e sp. le < ele. (affermando pero che atrualmente el precede "la
a- iniziale dei nomi femminili" senza precisare !'aspecto prosodico si esclude sia il problema piu prossimo
della concomitanza di ÚJ harina 1 el h., sia quello r,iu remoto di el agua el agua 1/ agua; cf. Luis de Leon,
oda 1 8.50 "el agua violenta": var. "violenta !'agua ). Per uno srudio contrastivo sullo spa�nolo atruale cf.
María de las Nieves Mulíiz Mulíiz, "Presencia/ausencia del articulo en italiano y espatíol , en Actas.de la
Primera Reunión de lta/ianistas españoles, Sevilla, 1 982, 275-289.
fP·
47
zione di quest'ultimo 1 49, nonché alla diuturna concomitanza di un(o) e algu­
no150), posizione dell' aggettivo, pronome personale, usato come soggetto
pleonastico in ambedue le l ingue fino all'epoca classica, poi piu in italiano
che in spagnolo151, distribuzione prosodica dei pronomi atoni alla quale ab­
biamo teste accennato, introduzione progressiva nel tipo pleonastico a mi
me, uso degli aggettivi possessivi non restrittivi (tanto piu tenaci nello spa­
grwlo che in italiano152), uso di ser e estatJ53, verbi modali, forme semplici e
pronominali del verbo (in aumento le seconde: canso, me canso), diatesP54,
1 49 Cf. M.M., "Poco, un poco", Thesaurus, 25 (1 970) 3-4.
1 50 Indi la sperequazione fra sp. algún, "indefinito" che ital. qua/che, piu quantitativo, con le relative con­
seguenze nelle traduzioni della poesía spagnola (cf. Machado "entre las hierbas alguna humilde flor ha
nacido, azul y blanca").
1 5 1 E' superfluo avvertire che il divario storico si manifesta pure in altri aspetti della sintassi; aggiungo so­
lo che in spagnolo non vi e riscontro con )'uso del deittico dimostrativo senza antecedente esplicito.
Per una disanima dell'aspetto presentativo cf. Pura Guil Povedano, "La referencia al hablante en
cuanto sujeto gramatical", 1 6 Simposio Sociedad Española de Lingülstica (Murcia 1 987), riassunco in
Revista Española de Lingülstica l B, 1 ( 1 988) 1 09.
1 52 I n uno dei miei studi ancora inediti sui volgarizzamenti biblici in relazione con la Volgata (e con l'e­
braico soggiacente), ne esamino )'uso nello spagnolo medievale illustrandone la frequenza ( e l'alter­
nanza con tipo fraseologico di me lavo las manos).
1 53 José M. Saussol, Ser y estar. Orlgenes de susfunciones en el Cantar de Mio Cid, Sevilla, 1 97 8, che re­
censii in Verba, 13 (1 986) 358-60. Alcune spigolature su ser, estar, haber, tener, appaiono in Silvia
Monti, "Osservazioni sull'uso dei verbi ausiliari nel Doctrina/ de prlncipes di Diego de Va/era '; Quader­
ni di Lingue e Letterature, Facolta di Economía e Commercio, Verona, 8 (1 983) 1 5 3-63; e nell'ambito
sincronico cf. Magda Marchetti Ruggieri, "La lingülstica aplicada a la relación paradigmática entre los
verbos ser y estar", R.assegna Italiana di Linguistica App/icata, 1-2, ( 1 977) 65-74.
1 54 In " Ca de Dios vos es dado el poder: la voz pasiva en tres romanceamientos blbl icos medievales", Biblos,
58 (1 982) 129-49, ho illustrato come il passivo era piu frequeme nel castigliano medioevale (e si conser­
va fi no ad oggi nel contesto religioso anche come "passivo teologico") e in quello giuridico.
48
modi e tempP55, avverbio, preposizione156, congiunzione 1 57, interiezione, co­
strutti sintattici1 58, ordine delle parole (piu frequentemente invertito nella
lingua letteraria italiana, o per influenza della stessa159, con la concomitante
differenza di intonazione, q.v.s.) .
Sebbene questi e molti altri aspetti siano stati studiati dai linguisti del
mondo iberico, sembrano ancora p rematuri gli studi d'insieme sulla lingua
dei singoli autori, nonché dei vari periodi; da ispanisti italiani nostrani ne e
stato tentato uno su Berceo, con taglio moderno, da A. Ru.ffinatto160 ; altri,
con taglio tradizionale e puntualmen te schematico, dalla sottoscritta, su
1 55 S i vedano Félix Fernández Murga, "El panicipio presente en italiano y en espatíol", Filologla moderna,
54 (1 975) 345-66. "Las formas no personales del verbo en italiano y espatíol", in J .Aice et al., Italiano y
Espafíol. Estudios lingülsticos, Ioc. cit. P,P· 9-1 08; M•. de las Nieves Mutíiz, "Uso del condicional en ita­
liano y en español: estudio contrastivo , ib., PP· 1 27-57; T. M. Rossi, "Formas de futuro en un roman­
ceamiento bfblico del siglo xiii", Zeitschriftjür romanische Philologie 91 (1 975) 386-402; M.M. "Re­
flexiones sobre la sustitución de la forma veroal en -re: el caso de Juan de Valdés", Boktln de la RealAca­
demia Espafíola, 60 (1 980) 75-93; "La forma de subjuntivo en -re y lo desusado en Gramática", Yelmo
(III-IX, 1 979) 9-1 0.
1 56 Albeno Zamboni inquadra in una considerazione dei fatti romanzi in una chiave non tradizionalmeme
genealogica ma tipologica e perció rispondente a tendenze intrinseche (universal i) delle lingue naturali il
problema della prep. a in "Postille alfa discussione sull'accusativo preposizionale" en Actas do XIX Con­
greso Internacional de Lingülstica e Filoloxla Romdnicas (Universidad de Santiago de Compostela), ed. R
Lorenzo, vol. 2, La Corutía, 1 992, pp. 787-808; da pane spagnola cf. Muñiz, "Sobre el valor temporal
de la preposición espatíola desde y de la italiana da: apuntes para una didáctica del italiano en Espafia",
in ].Arce et al., loe. cit., pp. 127-58 e 1 69-84.
1 57 Cf. Mufiiz, "La oposición temporal mentre/finchl y mientras/hasta que", Anuario de Estudios Filológicos de
la Universidad de Extremadura, 5 (1 982) 97- 1 1 4.
1 58 Cf. Mufiiz, "Da + i nfinito" e l'opposizione essere/esserci (per una descrizione della lingua italiana su base
contrastiva)", in Anuario de Estudios Filológicos de la Universidad de Extremadura, 1 1 , (1 989) 229-39; e
per la sinrassi storica Isabel González Fernández, "Subordinadas temporales introducidas por conjuncio­
nes en el Nove/lino", Verba. Anuario Gallego de Filologia, 1 0 (1983) 22-39
:.
1 59 Una manifestazione tipica s i trova nella 3 ' petizione del padrenostro: ital. "in cielo come i n terra", sp.
"en la tierra como en el cielo". Indi l'ordine inverso come B A della similltudine nei testi lenerari e reli­
giosi italiani, quello reno A como B piu spesso in quelli spagnoli. Illustro i due tipi assieme ad altre va­
rianti nei saggi "De la comparación bfblica en un romanceamiento castellano del si �lo xiii (ms. Ese. I-1 6)" in Litterae Hispanae e t Lusitanae. Zum fonfzigjiihrigen Bestehen des Jbero-Amenkanischen Forschung­
sinstituts der Universitiit Hambu'J{' Münich, 1 968, pp. 241-98, e "Esquema para el estudio de la compa­
ración en el Libro de buen amor m Studies in Honor ofTatiana Fotitch, Washington: The Cathol ic Uni­
versity, 1972. pp. 279-30 1 .
1 60 La /in� di Berceo. Osservazioni sulla lingua dei manoscritti del/a Vida de Santo Domingo de Silos [Pisa,
Giardmi, 1 974], da me recensito in Zeitschriftfor romanische Phi/ologie, 94 (1 978), 2 1 2- 1 8.
49
1�
partí del Libro di Juan Ruiz16\ su El Galateo español di Lucas Gracián Dan­
tisco162, con riferimento al Galateo del nostro Delia Casa163, e su Fr. Luis de
León, ed altri poeti del siglo de oro164.
Fra la morfosintassi e il lessico propongo ai linguisti il problema della
concomitanza fra aggettivi e sintagmi aggettivali, ed il prevalere in alcuni
casi di questi ultimi (cf. sp. sinvergüenza come relitto. di un abbondante se­
rie di sintagmi con con, sin e non); l'uso di cosa, oltre che nell'ambito pro­
nominale (sp. qué cosa? fin all ' epoca classica, come in italiano, fino al pre­
sente; ma sp. otra cosa 1 ital. anche altro), in quello dell'aggettivo predicati­
vo, in cuí cosa serve d'appoggio (cf. "esto
cosa aparte'); del sintagma no­
minale in cui cosa appare come formante (sp. cosas robadas, ital. refurtiva)165;
es
relazione fra il participio e l'aggettivo166; combinazione di varíe forme verba-
1 6 1 Cf. le analisi delle favole esopiche (q.v.s.), e "Glosario parcial del Libro de buen amor', gi� citato, piu
"Apuntes para un comentario literal Clel Libro de buen amor", Boktln de la Real Academia Española, 43
(1 963) 249-37 1 ; inoltre negli articoli recensione alle edd. di G. Chiarini", Boktln de la Real Academia
Espaflola, 48 (1 968) 1 17-44, di Joan Corominas, Hispanic Review, 37 (1 969) 1 3 1 -63, 39 (1971), 271 3 1 3, d i Jacques Joset, Thesaurus 3 4 (1 979), 1 -44, d 1 Manuel Criado d e Val e Eric Naylor, lncipit, 1
(1 981), 89-90, di A. Blecua, Cuadernos del Sur 16 (1983) 1 57-69, di G. B. Gybbon-Monypenny, four­
nal ofHispanic Philowgy, 14 (1 990) 143-57.
1 62 M. M. "Notas gramaticales y estilísticas" in Lucas Gracián Dantisco, El Galateo espafío� pp. 1 97-256,
con "Indice gramatical etc." pp. 367-76.
1 63 "Notas gramaticales y estillsticas" nella mia ed. di Lucas Gracián Dantisco.
:,
1 64 In Estudios Romdnicos dedicados al pro( Andrés Soria Ortega, Granada: Universidad, 1 985, vol. 2, pp.
35 1 -67, Revista de Filologla Española � 5 1965) 1 8 1 -271 , "Un poema mariano de Quevedo (son. 1 76)
leido con criterios tradicionales" en Serta Phiwlégica F. Ldzaro Carreter, Madrid, 1 983, pp. 355-64;
"Apuntaciones para la lectura del soneto anónimo 'No me mueve, mi Dios, para quererte' y del de Ga­
briel Fiamma 'Qual paura, qual danno o qua! tormento'" in Estudios sobre Calderón y el Teatro de la
Edad de Oro, ed. Alberto Porqueras-Mayo et al, Barcelona: Universidad, 1 989, pp. 4 1 9-56.
1 65 Cf. M. M., "Observaciones inspiradas en el lema cosa en el Diccionario académico, Yelmo (ix-xii, 1 980,
i-iii, 1 981) 10-1 1 , "Apostillas a E. Coseriu, Principios de semdntica estructural: el caso de cosa"en Logos se­
mantikós. Studia lin¡;uistica in honorem Eugenio Cosen'u 1921-1981, Madrid, 1 98 1 , vol. 3, pp. 229-34;
" Cosa: usos pronommales, sintácticos y léxicos en tres romanceamientos bíblicos medievales", Anuario de
Letras, 20 (1 982) 5-40. " Chica cosa es dos nuezes 1 02b: algunas observaciones acerca del uso de cosa en el
Libro del Arcipreste de Hita", Anaks de la Universidad de Chik, nueva serie, n. 5 (1 984), pp. 145-71 .
1 66 Cf. M.M., "El earticipio y el participio adjetivado en tres romanceamientos blblicos medievales (Libro
de la Sabidurla} Verba, in Annuario Gakgo de Filowxla, 19 (1 992) 343-8.
.
50
1i ed aggettivali nel paradigma del verbo, come cast. medievale fenchir, lle­
nar, ser lleno167•
Di questi e molti altri fenomeni mi sono servita per determinare le scelte
che lo spagnolo offriva ed offre (o non offre) al parlante o allo scrittore nelle
varíe epoche, e per determinare, oltre ai calchi e gli imprestiti (che illustra­
no la relazione fra lo spagnolo e il latino o fra lo spagnolo e !'italiano), gli
insegnamenti che gli scrittori hanno saputo cogliere (o non hanno coito)
nei modelli: siano essi la linearita e la concisione di un Virgilio, quando evi­
ta ad esempio il verbum dicendP68, o la maggiore complessita sintattica e
melodica del periodo italiano.
Uno spartiacque pi u remoto, e quello che divide il costrutto in cuí il re­
ferente personale funge come soggetto, e quello in cuí passa a complemen­
to, di cuí il primo predomina nelle lingue vernacole169•
Quanto al lessico (che nelle nostre bibliografie fa indebitamente la parte
del leone), abbiamo gia accennato alla carenza di dizionari bilingui. Agli
studi paralleli fra Italia e Spagna potremo qui aggiungere la menzione di al­
cune fra le molte concordanze italiane allestite in questi anni che interessa­
no specialmente la Spagna, e cioe per !'influenza esercitata dalle tre Corone,
la Concordanza della Commedia di Dante Alighieri a cura di l. Lovena et al.,
Torino, Einaudi, 1 875, ispirata al metodo di G. Contini; artigianale era co-
1 67 Cf. M.M., "Antecedentes medievales de llenar e ilustraci6n de limo en dos romanceamientos bíblicos
medievales", Anuario de Letras, 23 (1 985) 69-97.
1 68 Cf: B 1.26 "Et quae tanra fuit Romam tibi causa videndi" -> Encina: 97 "E dime: -¿ Qué te movi6 ... ",
Luis de Le6n: "Pues di: -¿ Qual fue la causa ... "; ma piu oltre 40 "Quid facerem?" -> Luis de Le6n: 76
"¡Qué pude?" (indi la formula es que in via di lessicalizzazione, come in francese est-ce-que).
1 69 :u; si potrebbero ridurre al biblico Dio ha creato i/ mondo ed il lucreziano gii atomi si sono uniti da si (cf.
Virgiho, Buc. 6. 31 -32).
51
me quella della Divina Commedia compilara a Harvard, Cambridge, Mass,
1 965, come pure l'altra Concordanza del ''Decamerone': allestita per l'Accé\­
demia della Crusca da Alfredo Barbina sotto la direzione di Ugo Bosco, Fi­
renze, Giunti, 1 969, e quella del Canzoniere di Petrarca, Firenze, 1 97 1;
inoltre le Concordanze dei Promessi Sposi, a cura di G. De Rienzo, E. Del
Boca, e S. Orlando 170, che interessa per lo studio delle traduzioni che se ne
sono fatte17 1 e per la presenza del Manzoni in Spagna) .
Tale benemerita attivita comprende pure alcune dedícate ad autori spa­
gnoli, del passato (Encina, Sta Teresa, La Vida), e contemporanei (Macha­
do)172. In Italia e stata stampata pure quella delle opere complete di S. Gio­
vanni della Croce1 73•
Sono stati compiuti studi sulla formazione delle parole per derivazione e
composizione17\ anche di carattere contrastivo 1 75, sull'alternanza fra l'agget1 70 5 voll., Milano, Mondadori, 1 971; se ne veda la recensione di G. Folena, Indiu dei libri tkl mese, 43
(1 983), 1 2- 1 3.
1 7 1 Cioe quella ottocentesca, alquanto sciatta, di Juan Nicasio Gallego {1 833), che si colloca fra la stesura
del '24-27 e il testo definitivo, e le moderne di Esther Benítez e della Mufiiz; quest'ultima, Los novios,
Madrid, Cátedra, 1 985, fa onore alla italianistica spagnola.
1 72 Ferdinado Rosselli, Concordancias yfrecuencias de uso en el Teatro tÚ Juan del Encina, [ed. Real Acade­
mia Espafiola, 1 893], Firenze: Facoltá di Economía e Commercio, 1983, E.Carpi - A. Saba- M. Sassi,
Concordanze del "Libro tÚ la vida » di Teresa di Avila Pisa: Universita, 1 987, 3 vols.; Alessandro Finzi - F.
Rosselli - Antonio Zampolli, Concordancias y frecuencias de uso en el llxico poético tÚ A. MachaeúJ, Roma,
CNR, 1 977; piu alcune minori, come Rafael Lozano Miralles, Hacia la edición de Impresiones y Paisajes
[de Garcla Lorca}. Las concordancias, Bologna, Atesa Ed., s.d.
·
1 73 M.J .L. Astigarraga, A.Borel, F.J. Martín de Lucas, Concordancia de les escritos tÚ San Juan de la Cruz,
Roma: Theresianum, 1 990.
1 74 Cf. M.M., "El sufijo ero en el Libro tÚ buen amol', Archivo de Filclogla Aragonesa, 14-15 (1 963-64) 235-44;
"El superlativo en -l.simo y la versi6n castellana del Corusano", Revista tÚ Fi/0/cgia &paño/a, 39 {1955) 46-60,
ora in Castiglione y Boscdn, q.v.i., pp. 93-1 06; piu i saggi sulla composizione evenruale con bim e mal gia ci­
rati. Segnalo fra le molte voci ftnora non regístrate che so no emerse nei miei srudi, il composto mmos + risa:
menosrisa 'riso di scherno', nel gia citato Galateo español: "murmuran y conttahazen los defectos con meno­
srisas y aL1:os exteriores" fol. 50v <- "ridendosi" (come ita!. med. menosdire, fr. mesdire, e sp. mmoscabar,
mmoscreer, mmospreciar, mmosvaler, mmostener, di cui solo due sopravvivono).
-
1 75 Cf. Mufiiz, "La enscfianza del léxico italiano a estudiantes de habla espafiola", observaciones en torno al pro­
blema de los sufijos", in Actas del JI Congreso Nacional tÚ Lingülstica Aplicada, Madrid 1984, pp. 147-67.
52
tivo e il sintagma aggettivale176, fraseologia177, paremiologia178, voci singole179,
estensione semantica di alcuni termini significativi, come lascivia, lascivo1 80,
o assenza di contenuto semantico nell'agg. estraño quando serve per elicitare
ed enfatizzare una qualita inerente al contenuto del nome che modifica181,
solidarieta1 8\(supposta) implicazione sociolinguistica del verbo garrir come
sostituto del verbum dicendi nelle kharagiat mozarabiche183, alternanza fra
le voci trasmesse per via popolare e i latinismP8\ uso poetico di voci «col-
176 a. M.M., "Apuntes para el sintagma lkno de y de su alternancia con el adjetivo", Yelmo (iv-ix-1 983) 9-10.
1 77 Cf. M .M., "La fraseología bíblica en la General Estaría. Observaciones para su estudio" in Linguistic and
Literary Studiu in Honor of Helmut A. Hatzftld, Washington: The Catholic University of America,
1 964, pp. 26979; "Observaciones sobre la fraseología moral en los Diálogos de Alfonso de Valdés", Re­
vista de Filologla Espafio/a, 43 (1 960) 22-34.
178 Cf. M.M., "Sentencias y refranes en los Diálogos de Alfonso de Valdés", Revista de Literatura, 12 (1957)
3 14; T. M. Rossi, "Ei lengu 'e paremiológico de los campesinos en La serrana de la Vera de L. Vélez de
Guevara" in Teorla y realida en el teatro espafiol del siglo XVII, Roma, 198 1 , pp. 1 07-1 5 .
j
179 G . M . Bertini, s u hadeduro in Studi di lingua e letteratura spagnola,
; Tocino Teresa M. Rossi,
"Una ficha más para la génesis de paladino", Boletln de la Real Academia Espafiola, 60 ( 1 980) 457-461,
M.M., "Glosa de la expresión 'agua verdaderd en el Auto de la Pasión de Lucas Fernández", Cuadernos de
Investigación Filólogica (Logrofioj, 3 (1 977) 1 25-6.
1 80 Cf. M.M., "Spunti per uno studio di sp. lascivia, lascivo", Symbolae Pisanae, Pisa, Giardini, 1 989, vol. 2,
pp. 4 1 1 -20 (che in senso contrario agh studi che vanno di moda sulla "trasgressione" illustra un umane­
simo "represso").
181 Cf. M.M., Castiglione y Boscdn, v.i., vol. 1, pp. 85-92 (cf. Petrarca, 360.32 "il verno in strani mesi").
1 82 '"Yo fatigo sin rumbo los confines.. .', implicaciones verbales y lexicográficas de los latinismos semánticos
y su incomprensión en la actualidad" in El cambio lingülstico en la Romanía, ed. E. Anglada e M. Bar­
celó, Lérida, 1 990, pp. 79-90.
1 83 Aurelio Roncaglia, "Il verbum dicendi garrire nelle kharagiat mozarabiche" in Letterah�re comparate: pro­
blemi � rr;eto�. S�i in .onore di E. Pa_ratore, Bolo�na, Patron, 1 981, vol : �· pp. 9�3-82 (l'arcicolo ga_rrir
del Dzcczonano ettmológzco del Coromtnas e stato nfatto nella seconda edtztone; e st veda ora F. Corneo­
te, "Nueva propuesta de lectura de las xa rajat de la serie árabe con texto romance", Revista de Filo/o�
espafiola, 73 (1 993) 25-41 ; l'autore si sofferma anche su latino come denomin_a,zione di una lingua aTtra
{su ladino 'giudeo-spagnolo' cf. R. Wright, "Early Medieval Spanish, Latin and Ladino" in Circa 1 492.
Proceedings of the ferusalem Colloquium: Litterae Judaeorum in Terra Hispanica, ed. l. Benabu, Gerusa­
lemme 1 992, pp. 36-45; nell'antichit� aveva avuto la stessa funzione barbarus).
1 84 Da me nei volgarizzamenti biblici, "Sobre el latinismo en los romanceamiento�· bíblicos: alternancia léxi­
cas con el lexema patrimonial en dos testimonios de una misma versión de los libros de los Macabeos
(Ese. 1 . 1 .4 y Ac. Hist. 1)", Revista de Filologla Espafio/a, 59 (1 979) 33-45; "Latín eclesiástico en los li­
bros sapienciales y romanceamientos bíblicos. Cuadros para un estudio comparado del léxico medieval
castellano en los rnss escurialenses 1-1 6 y 1 1 4", Boletín de la Real Academia Espafiola, 42 (1 962) pp.
461 -77, e negli altri esarrii dei testi religiosi e profani.
53
te"185, neologismP86, terminologie speciali, delle arti figurative come Mario
Socrate su borrón: "Borrón e pittura 'di macchia' neUa cultura letteraria del
Siglo de Oro", Studi di Letteratura Spagnola, 1 966, 1 -66, che prende lo
spunto da Lope de Vega, La Corona Merecida "¡Oh . imagen de pintor die­
stro \ que de cerca es un borrón" e ne studia il percorso lessicografico e le
implicazioni culturalP87, storia di parole, cf. Letizia B:i anchi, "A proposito di
Noche escura VI,5: un ventaglio avventato?", Cultura." Neolatina, estratto an­
ticipato, 1 98 1 , 25 pp. (v.q.i. ad sp. arquitecto), voci che designano lo stesso
referente188, voci affin i o opposte, o in altre relazioni di contiguita e conco­
mitanza (v.s. M. M., "Glosario parcial ... "), raggruppate per campo lessicale
e semantico, come quello, al limite fra la grammatica e il lessico, di andar e
venirJ89, e nel campo strettamente lessicale dei colorP90, e delle divisioni del
giorno191, dei termini medico-formacologict192 inoltre, nei volgarizzamenti bi1 85 Cf. L. Dolfi, "Uxico culto y funcionalidad dramática en Por el sótano y el torno de Tirso de Molina",
Estudios (Madrid) , 48, 1 76 (i-iii- 1 992) , pp. 5-32.
1 86 Cf. O. Macrf, "Neologismos en J. R Jiménez" in J R. fiménez El escritor y la critica, ed. Aurora de Al­
bornoz, Madrid, Taurus, 1 980, pp. 325-39.
1 87 Per !'italiano rinvia a Luigi G rassi, "I concetti di schizrn, abbozzo, macchia, nonfinito", in Studi in onore
di Pietro Silva, Firenze, 1 957, pp. 97-1 06. Molto piu resta da fare per !'influenza dell'italiano in questo
settore, giá abbozzato da! Terlingen.
1 88 Cf. M.M., "Dios, Señor en espalíol, para hablar de Dios y dirigirse a él" in Homenaje a Pedro Sainz Ro­
drlguez, vol. 2: Estudios tk lengua .y literatura, Madrid: Fundación Universitaria Espalíola, 1 986, pp.
431-35.
1 89 Pura Guil Povedano, "De nuevo sobre andare vs venirelir vs venir', Revista tk Filologla Motkrna 77
(1 985) 303-316.
1 90 Cf. Maria Grossmann, "El sistema léxico-semantico del los términos de color en castellano" in Didattica
tk/Ja lingua e lingue iberiche. Atti tkl Convegno tkll'Asociazione Ispanisti italiani, Napoli, Pironti, pp. 7 1 89; l e voci d i questo ambito sono raggruppate anche in alcune delle concordanze; A.Finzi - V. La Rocca ,
"An example of quantitative elaboration of lexical data for critica! purposes: chromatism in Antonio Ma­
"
chado's poeuy , in S. Chatman et al., edd., A �miotic landscape. Proceedings o{ the first Congress o{ the
lnternanonal Association for Semiotic Seudies, The Hague, Mouton, 1 979, pp. 4'43-447; v.q.s. 1 97 9 . R.
Lozano Mi ralles, pp. 1 75-86.
1 9 1 Qualche spunto comparativo su tartk -> sera 1pomeriggio in M.M., "Machado entre convención poéti­
ca y realismo: algunas observaciones sugeridas por las traducciones italianas e inglesas" in Th. Berchem H. Laitenberger, Estudios sobre Antonio Machailo, Münster, Aschendorff, 1 993, pp. 90-94.
1 92 C. Donnini, "Cont ributo a una cronología del lessico spagnolo" in Terminología medico-farmacologica
del 500 (Pisa: Universit� degl i studi di Siena, 1977). 'Per l'aspetto lessicografico, G.Haensch, "Zooni-
54
blici del '200, i nomi delle partí del corpo193, saber sapiencia ecc., 'prudenza,
'sapere', 'saggezza19\ virtu e vizP9S, honor, honra, fama y glorid96, verbi che
designano la distruzione197, terminologie mediche (cf. Carla Donnini, Con­
tributo a una cronología del lessico spagnolo. Terminologia medico-formacologi­
ca del Cinquecento, Pisa, 1 977, 78 pp., nomi botanici 1 98• Per l'aspetto sim­
bolico e poetico cf. Ermanno Caldera "Ancora sulla 'viola di Garcilaso" in
Studi di Letteratura spagnola (Roma, 1 968-69), pp. 267-8; sarebbe da ag­
giungere che viola, usato poi anche da G6ngora, era nome poetico; nel Dio­
scoride commentato da Andrés Laguna (Anversa, 1 55 5) troviamo in 4. 1 22
solo violeta, pp. 452-3; nelle traduzioni delle Georgiche 4.32 violarium e
ib. 275 viola, vengono resi con violeta in quella in prosa dei Diego López
( 1 600) fols . 66r, 70r, ed in quelle in endecasillabi sciolti d u Juan · de
Guzmán ( 1 5 86) 5 9, 539, e in ottave di Cristóbal de Mesa ( 1 6 1 8), 62, pero
mos y fitónimos espafioles y el problema de la descripción lexicográfica" en Homma¿e a Zamora Vicente,
Madrid, 1 989, pp. 1 57-69. Per l'aspetto simbolico e poetico cf. Ermanno Caldera Ancora sulla 'viola'
di Garcilaso" in Studi di Letteratura spagnola (Roma, 1968-69), pp. 267-8. Si veda pure G. Folena, "11
pallor della viola" Lingua nostra, lO 1 949, 75-78; v.q. Mario Praz "Nomi di fiori", ib. 1 940, 51-56.
Una miniera di esemP.i• forze troppo incenrrati su! Petrarca, puo ricavarsi da Pilar Manero Sorolla, lmd­
genes petrarquistas en la /frica española del Renacimiento (Barcellona: Univ., 1 990). Per il cambio di cate­
goría e ancora utile B. Migliorini, Da/ nomeproprio al nome comune {Ginevra, 1 927, 1 963'•).
1 93 Maria Lacetera Santini, "Tropos con palabras que indican panes del cuerpo en un romanceamiento bí­
blico del siglo xiii", Annali del/a Facolta di Lingue deii'Universita di Bari, 1 0, pp. 67-1 1 3.
1 94 M.M., "Consideraciones acerca de saber, sa¡iencia, sabiencia, sabidorla en la elaboración automática y en
el estudio histórico del castellano medieval , Revista de Fi/o/oFJ¡t Española, 60 (1 978-80) 1 -22, e "Acerca
de sapiencia, sabencia, sabid(u}rla y saber en la 4a Pane de la Ceneial Estoria", Cahiers de linguistique hi­
spanique médiévak, 6 ( 1 981) 1 1 1-22.
1 95 M.M., "Los catálogos de vinudes y vicios en las b ibl ias romanceadas de la Edad Media", Nueva Revista
de Filologla Hispdnica, 12 (1 958) 149-59 {come inrerprerazioni del "cataloghi" nelle epistole pauline,
con antecedenri fra i cinici greci).
1 96 "Honor, honra, fama y gloria (A propósito de una monografía sobre latín cristiano) ", Revista Portuguesa
de Filologia, 9 ( 1958-59, 1 59-75 [l'autore esaminato e Juan de Valdés]. In un'altra prospettiva cf. Pío
"Honra e honor nelle Coplas por la muerte de su padre di Jorge Manrique", Annali del/1stitukJ
Universitario Orienta/e deii'Universita di Napo/i. Sezione romanm, 1 9 (1 977), pp. 4 1 7-34.
Colonello",
1 97 M.M., "Desklr entre onomasiologla y etimología en el campo léxico de la destrucción" in Annali �111stituto Universitario Orienta/e, 8 (1 987), pp. 1 5 1-67.
1 98 M. Morreale, "La Materia Medica di Dioscoride tradorra e annorata da Andrea Laguna, medico di G iu­
lio III {1 555)" in corso di stampa presso l'Accademia dei Lincei. Per l'asperro lessicografico, G. Haen­
sch, "Zoonimos y fitónimos espafioles y el problema de la descripción lexicográfica" en
mora Vzcmte, Madrid, 1 989, pp. 157-69.
55
Homenaje a Za­
¡; '.
da quest'ultimo al v. 494 con viola; si vedano da parte italiana, . G. Falena,
"Il p allor della viola" Lingua nostra, 1 0 1 949, 75-78; v.q. M. Praz "Nomi di
Fiori", ib. 1 940, 5 1 -56. Qualche spunto per i deriv�ti dai nomi dei fiori
p uo pure ricavarsi da B. Migliorini, Da/ nome proprio al nome comune (Gi­
nevra, 1 927, 1 9633") .
Altre voci individualP99, anche nei glossari200, nelle preghiere del cristia­
no201 , in Juan Ruiz: goztl-02, ital. allegrezzd03, in altri á�tori: facolta dell'ani­
ma204; vestiario femminile205.
1 99 M. M., "Algunas adiciones al Diccionario critico de Corominas derivadas de las antiguas Biblias", Revista
portuguesa de Filo/ogia, 1 1 (1961) 1 1 922; "Apostillas a un glosario de la Biblia medieval romanceada",
Nueva Revista de Filologla Española, 23 (1 963-64) 338-5 1 ; "Apostillas lexicales a los romanceamientos
bíblicos: letra A" in Homage to ]ohn M Hil� Bloomingron, Indiana Universiry, 1 968, pp. 281-308;
"Más apostillas en los márgenes del Diccionario critico etimoMgico de la lengua castellana de J. Coromi­
nas", Revista de Filologla Española, 53 (1 970) 1 37-54; rec. di Thomas Monrgomery, El Evangelio de San
Mateo según el manuscrito escurialense 1 1. 6. Texto, gramdtica, vocabulario, ed., Bullettin Hispanique, 72
(1 970) 41 0-20; "Otra serie de apostillas en los márgenes del "Diccionario critico etimoMgico de la lengua
castellana de J. Corominas, sacadas del ms. Ese. 1 . 1 .6", Revista de Filologla Española, 53 (1 972) 1 37-54;
56 (1 973) 103-1 08; M.M., "Sobre el léxico de la traducción del Nuevo Testamento en el ms. Escuria­
lense 1 . 1 .6", Medioevo Romanzo, 1 (1 974) 304-15.
200 M..M., "Los glosarios latino-castellanos del siglo xv considerados en rell!ción con los romanceamientos
bíblicos medievales", Revista de Filologla Española, 61 (1981) 15-28; "El glosario de Rabí Mosé Arragel
en la Biblia de Alba", Builetin ofHipanic Studies, 38 (1961) 145-52.
201 Cf.M.M., "La lengua castellana va al encuentro del Avemaría", Boletin de la Biblioteca de Menlndez Pe­
layo, 60 (1 984) 5-64; rec. di Oratio Dominica Romanice. Das Vaterunser in den romanischem Sprachen
von den Anfiingen bis ins 16. ]ahrhundert, ed. Siegfried Heinimann, Tübingen, Niemeyer, 1 988, Revista
de Filologla Epañola, 72 (1 991) 171-3, in previsione di uno studio delle versioni spagnole del pacer.
202 Cf. M.M., "Los Gozos de la Virgen en el Libro de Juan Ruiz", Revista de Filologla Epañola 63 (1 983)
223-90, 64 (1 984) 1-69.
203 Come termine appropriato alla particolare devozione; per gioia ed altre voci rinvio a M. Beretra Spampina­
to, " Il lessico della gioia nelle rime della scuola poetica siciliana", Medioevo Romanzo, 4 (1 977) 326-40.
204 M. M., Veniones españolas de animus y anima, Granada, Universidad, 1957.
205 Si vedano i termini muruati dallo spagnolo per le nuove foggie del vestire che registra il Beccaria (v.i.),
pp. 95-107, piu alcune spigolature mie sul vestiario femminile, "Reflejos literarios de la moda femenina
del s. xv", Filologla, 6 (1 960) 1 03-9; rec. di Carmen Bernis Madrazo, Indumentaria medüval española
{Madrid, 1 956), Nueva Revista de Filologla Hispánica, 1 2 (1 958) 40710. Spogli di materiali nuovi in
questo ambito appariranno negli Atti del Convegno "Le trame del/a moda " (Urbino ottobre 1991), Roma,
Bulzoni i.c.d.s.
56
In questa sede interessano specialmente gli studi dedicati a scrittori italia­
ni: il Castiglione206 e il Della Casa207, o legati all'Italia, con la La !orana anda­
lusd08, e significativi per la concezione della lingua: Juan de Valdés209, e/o che
appartengono all'ambito religioso : ancora Juan de Valdés210 e Giovanni della
Croce11, e fra il Rinascimento e il Barocco: Cervantes212, Gracián213•
Per le relazioni tra !'italiano e lo spagnolo dopo i repertori di Enrico
Zaccaria, L'elemento iberico nella lingua italiana, Bologna, Forni, 1 927214, e i
t
206 Cf. M.M., Castiglione y Boscdn: el ideal cortesano en el Renacimiento añoL (Estudio llxico-semdntico),
Madrid: Real Academia Espafiola, 1 959, 2 vols.; poi M.G. Profeti, "A ectación » e "descuido » ne//a /ingua
del "Palmerln ", in Studi sul"Palmerln de Oliva � Ptsa, III, Saggi e ricen: e, Pisa, 1966, pp. 45-74.
f'
207 Oltre a Lucas Gracián Dantisco, Galateo españo� op. cit., " osario", pp. 257-346, cf. ead., "El Galateo
de G iovanni Delia Casa traducido por Domingo Becerra , Nueva Revista de Filología Hispdnica, 1 5
(1 96 1 ) 24754.
208 Cf. M.M., "Bisoño defrojolón: a prop6sito de una reciente edición de La lofana Andaluza", Boktln de la
Biblioteca de Men!ndez Pe/ayo, 51 {1 979) 323-42 {risrampa parziale in Francisco Rico, Historia critica de
la Literatura española, 211 , Barcelona, 1991, pp. 1 54-57).
209 M. L. Terracini, Juan de Valdls: Didlogo de la kngua, ed. abbreviata, con intr. {5-68 pp.) e commento,
Istituto di Filología Roma02a della Facoldt di Lettere dell'Universitá di Roma, Modena, STEM, 1 957;
M.M . ."Apostillas al margen del Didlogo de la kngua de Juan de Valdés", in Homenaje a Rodolfo Gros­
smann, Frankfurt a.M., Lange, 1977, pp. 395-409.
210 Cf. M.M., "¿Devoción o piedatb Apuntaciones sobre el léxico religioso de Alfonso y J. de V.", Revista
Portuguesa de Filología. 7·(1 956) 36588 {v.'l: s. "Honor ... "), "J. de V. as a Translator and I nterpreter of
S t. Paul: the Concept of G nosis", Bulktin oJ Hispanic Studies, 34 {1957) 89-94.
2 1 1 G. Chiappini, "El modelo general de la semántica del deseo en la primera Declaración de la Llama de
amor viva {Texto B)" in Actas del Congreso Internacional Sanjuanista. 'Avila 23-28 de septiembre de 1991,
Madrid, Junta de Castilla y León, 1 993, vol. 1, pp. 233-44, e "Per un'analisi semanttca della voluntad
nella Noche oscura di S . Juan de la Cruz", Rivista di Letterature moderne e comparate, 45 ( 1992) 5 1 530, piu sul versante storico-letterario che su �uello semantico. In questo senso potremmo citare anche
Rosa Rossi, " 'Hilar' - 'Rezar' versus 'Orar' - 'Leer' elo 'Escribir' nella tradizione teresiana", Ephemerides
Canneliticae {Roma), 37 {1 986) 427-39.
212 Cf. M.M. su maravilla e maravilloso 'insolito' in "I 'silenzi' del Cervantes visti dal saggisra e dal ftlologo" in
Aspetti e probkmi de/k ktteratura iberiche. Studi offerti a Franco Meregal/i, ed. G. Bellini, Roma, 1 98 1 , pp.
267�71 [tvi anche su silencio, e circunlocuzioni in sp. med. con callar] ; qualche ulreriore spunto a proposito
di un'edizione cervantina in ead., "Tropiezos en la lectura del Quijote" in Estudios sobre Literatura y Arte de­
dicados alprofesor Emilio Orozco Dlaz, ed. di G. Carrillo, Granada: Universidad, 1 979, vol. 2.pp. 485-94.
213 Valentina Nider, "Reparo y reparar. Apuntes sobre el léxico de la Agudeza y arte de ingenio", Criticón
[Toulouse], 53 ( 1 991), pp. 97- 1 08.
214 Anteriormente lo Zaccaria aveva pubblicato un Contributo al/o studio degli iberismi in Italia e del/a Wech­
selbeziehung fra k lingue romanze, ossia voci e frasi spagnole e portoghesi nel Sassetti aggiuntavi que/k del
Carletti, e de/ Megalotti, Tocino, Clauser-Hans RincK, 1 905.
57
reperti erudi ti di Benedetto Croce, La lingua spagnuola in Italia, Roma,
Loescher, 1 895215, ha segnato il punto Gian Luigi Beccaria, Spagnolo e spa­
gnoli in Italid16, sia nell'aspeno linguistico che in quello sociale e culturale;
come filologo e italianista, egli segnala infatti le coincidenze fra le due lin­
gue che porterebbe a considerare come ispanismo do che era un recupero
di fenomeni autoctoni; come storico e cultore della sociolinguistica, egli
prosegue il carattere tutto particolare dei termini e negli ambienti o settori
(specialmente quelli cancellereschi), in cui si adottarono anche usi abnormi
(i gridari milanesi durante la dominazione spagnola) o passivi (i diplomatici
presso la corte spagnola217 che li recepirono), distinguendo quelli piu o me­
no duraturi dagli altri di semplice interferenza o concessione occasionale, e
quelli importad dagli altri (poco numerosi) forgiati in Italia, come bisoño (al
quale abbiamo gia accennato218). Si sofferma altresl sulla voce creato 'servito­
re', e specialmente su creata 'camerierá, come "episodio" della storia regio­
nale piemontese; esamina inoltre le voci "topiche" del comportamento so­
dale, (come sussiego, fantasía ecc., e, particolarmente la famiglia semantica
di brlo e desenvoltura), conduciendo con un capitolo su "spagnolismo e cita­
zione spagnola come strumento stilistico".
2 1 5 Con un'appendice di Arturo Farinelli; v.q. di questi Ispanuimo nel Cinquecento in Italia e Spagna, Toci­
no, Bocea, 1 929, vol 2, che include la recensione dell'opuscolo del Croce; e sempre �r !'ambiente napo­
letano, le osservazioni di Maria Corti in Pietro lacopo De ]mnaro, Bologna___, 1 956, p. XXXV e segg.
2 1 6 Sottotitolo: Ril/mi ispanid s:ulla lingu¡? italiana del Cinquecento
T. M. Rossi, Romance Philology 24 (1971), pp. 1 81 -90.
e del Seicento,
Tocino, 1 968; cf. la rec. di
2 1 7 Se ne possono cogliere alcuni nella lettera del Castiglione, nunzio in Ispagna, una violenta diatriba ·con­
teo Alfonso de Valdés, che mi riprometto di analizzare anche come esempio di osmosi ed indi della non­
chalanee con cui il forestierismo veniva ammesso anche da parte di un cultore della lingua italiana; cf.
l 'esame del contenuto e stilizzazione retorica in M.M. "Para una lectura de la diatriba (1. controve rsia)
entre Castiglione y Alfonso de Valdés sobre el Saco de Roma" en Actas de la lll Academia Literaria Rena­
centista, ed. Víctor Garcfa de la Concha, Salamanca, Universidad, 1983, pp. 65-103.
2 1 8 Sarebbe pero un vocabolo "di andata e ritorno», giacché si ritrova in Spagna e nei cronisti american i (cf.
ad esempio Garcilaso el Inca, Comentarios reales de los Incas, 1 609, libro 2, cap. 36).
58
Sul linguaggio del teatro al quale ci riferivamo al principio cf. Teresa Ci­
rillo, Plurilinguismo in Commedia. Torres Naharro-Delkz Porta, Napoli, Mo­
rano, 1 992.
Da parte spagnola un primo approccio al problema sull'italiano nel Tea­
tro si trova in Joaquín Arce, "Italiano e italianismi cinque-secenteschi in Lo­
pe de Vega", Aspetti e problemi del Rinascimento Italiano (X Congresso del­
l'Ass. Italiana di Studi di Lingua e Letteratura, Belgrado, 1 970), e "Italiani­
smos
y onomástica
italiana en la lengua de Lope de Vega", Aspetti e problemi
del/e letterature iberiche {Studi 0./firti a Franco Meregalli), Roma, ed. Giu­
seppe Bellini (Roma, Bulzoni, 1 981), pp. 25-39. Si veda p ure dello stesso
per 1'Aminta del Tasso, "Italiano y espafiol en una traducción clásica: con­
frontación lingüística" in Actas del IX Congreso Internacional de Lingüística y
Ftlologfa Románicas (Madrid, 1965), Madrid: CSIC, 1 968, pp. 80 1-16.
In quanto ai singoli vocaboli, riprendiamo Beccaria a proposito di . vt­
gliacct?19. Altri ispanismi specifici non mancan o nelle spigolature che man
mano si sono fornite dei forestierismi nella lingua (cf. Migliorini; Storia, .i
Paolo Zolli, Le paro/e straniere, Francesismi, anglicismi, iberismi, Bologna,
Zanichelli, 1 981, 2a ed. a cura di Flavia Ursini, con presentazione di Man­
lio Cortelazzo, ib. 1991 (iberismi, pp. 1 1 9-84), e nelle terminologie speciali
(cf. una noterella su guerriglia di A. O. Campa per il Piccolo Thesaurus Poli­
tict?20), nonché nelle elucubrazioni degli etimologi autodidatti (cf. Alfonso
219 "Luoghi comuni e tramid letterari dell'ispanismo in Italia: it. vigliacco" in Linguistica e filología. Omag­
gio a Benvenuto Terracini, Milano, Mondadori, 1968, pp. 39-56.
220 Ed. Antonio A. Marrino, Pisa: Facolm di Scienze Politiche, 1 987, pp. 36-40 (in quelli spagnoli corri­
spondend entriamo disgraziatamente con mafia, tangentopoli ecc.).
59
Palco su aguzzino221). Tutti a grande distanza dalle elucubrazioni dei lingui­
sti storici.
Su marrano, termine con il quale furono conosciuti pure in Italia gli
"ebrei convertí ti" o "apostad" con 1' orrionimia di fra marrano 'maiale'
( < varraco,
lat. verres) e marrano 'apostata'(isp.-arabo al-barranu, 'stranie­
ro'), cf. A. Farinelli "Marrano (Storia in : un vituperio)", Ginevra: Archi­
<
vium Romanicum, 1 925 e piu recentemente Yakov Malkiel, "Hispano-Ara­
bic marrano and its Hispano-Latín Homophone", ]ournal of the American
Oriental Society 68 ( 1 948) 1 75-84.
Nell'ambito dialettale, un contributo duraturo e rappresentato per gli
ispanismi (tardi) in siciliano dal Vocabolario etimologico siciliano di A. Var­
varo222, vero Tesoro di lessicografia siciliana, oltre che di disamina delle voci,
e esemplificazione dell'origine catalana o spagnola degli iberismi, di cui at­
tendiamo ansiosamente il prossimo volume, come pure altri vocabolari an­
teriori sull'ltalia centromeridionale ai quali possiamo solo alludere223•
Per !'Italia settentrionale abbiamo 1' esile contributo di G. Massariello
Merzagora, 'Tinflusso linguistica spagnolo sui dialetti lombardi: elementi
lessicali nel milanese" in Elementi stranieri nei dialetti italiani. Atti del XIV
Convegno del C[entro} S[tudi} D[ialettali] l[taliani], Pisa, Pacini, 1 984, 2
221 "Aguzzino, un ispanismo neii'Italia meridionale", in Lingua e Storia in Puglia, Bitonto, 1 977, pp. 5-32.
222 Con la collaborazione di Rossanna Sornicola, Palermo, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani,
1 986.
223 Per la Sardegna rimane fondamentale Max Leopold Wagner, La lingua sarda, Berna, Francke, s.d.
[ 1 9 5 1 ] e DizJonario etimolo¡jco sardo, Heidelberg, Winter, 1960. Per le parlate dell'ltalia centro-meri­
dionale soggette all'influsso dello spagnolo ricorderemo specialmente G. Rohlfs, Vocabolario dei diaktti
sakntini, Monaco, Bayerische Akademie der Wissenscahft, Nordlingen, 1 956-6 1 , 3 voll.; id., Nuovo di­
zionario diakttak del/a Calabria (1 932-39), Halle-Milano, Hoepli, 1 932 Ravenna, Longo, 1 9792; Cirio
Trabalza, Saggio di un vocabolario umbro-i14liano e viceversa, Fol 1gno, Campitelli, 1 905.
60
pp. 1 95-2 1 622\ e la monografia storico linguistica di Fiorenzo Toso, Gli
Ispanismi nel ligure, introd. di Giulia Petracco Sicardi, pubblicata dall'Uni­
versita di Genova, ed. dell'Orso, 1 993, come studio preliminare che con­
fluirá nel Dizionario Etimologico Storico Ligure, diretto da Giulia Petracco
SicardF25• Ho avuto pure sentare di Francesco D'Ascoli, Lingua spagno!a e
dialetto napoletano, Napoli, Librería Scietifica, 1 972.
Per gli italianismi in spagnolo oltre alla monografia gia citara del Terlin­
gen,
e
importante il terzo volume di Joseph E. Gillet, Propal!adia de Torres
Naharro, Bryn Mawr, 1 943-6 1 , un vero monumento di erudizione che me­
riterebbe di essere consultara piu spesso226 •
Osservo nella bibliografia con cui si apre il primo volume del Dicciona­
rio Histórico de la lengua españo!d, Madrid: R. Academia, 1 973, l'assenza di
un qualsiasi riferimento bibliografico sugli italianismi, come se per la voce
afectación bastasse indicare la provenienza ultima,
<
lat. affectatio.
Cesame contrastivo da me svolto sul Cortegiano e sul Ga!ateo español di
Gracián Dantisco riguarda appunto l'adattamento che subl in Spagna il
mondo delle corti rinascimentali italiane (cortegiano -> caballero cristiano,
224 S i vedano p� re
.
� i ispanlsm � segnal�ti n�lle edd: d! D �nte !sella di aurori lombardi, specialmenre in LA
lmgua e lo sttle Ji Cario Dosn, Napo!J-MJiano, RiccJanh, 1958.
225 E' pero indizio della sarrsa comunicazione con la Spagna che il dizionario piu spesso cirato sia la Enciclo­
pedia del Idioma, di Mardn Alanzo, Madrid, AguiJar, 1958.
226 Dello stesso si veda l'a m pia recensione del libro del Terlingen citara sopea, Romance Philology, 2 (194849) 246-57; e inoltre B. E. Vidas, "Sobre la penetración del hispanismo en napolitano e italiano", Revi­
sta de Filologia española, (1 974-75) 65-78, e gli studi che elenca R. Lapesa in Historia, op. cit., § § 70.4,
n. 25, 98.2 n. 84, fra i. quali M. Castello, "Gli iralianismi nella lingua spagnuola", Bollettino de01stituto
di Lingue estere [Genovaj (1 952-1953), 26-46. Alcune osservazioni sono sparse in molti dei miei scritti
come quello gia citara sulla Lofana andAluza.
61
desenvoltura, descuidrJ27 vs. afectación, il vocabolario delle
buone maniere, delle facezie ecc.), nonché la distribuzione della kalokagatia
fra ital. bello e sp. bueno, oltre ai vocaboli pi u specifici ai quali ho gi� accen­
sprezzatura
-
>
nato.
L'influenza eventuale o accertata dell'italiano sulla lingua religiosa mi ha
portato a postulare al di la e a monte del "valdesianesimo italiano"' � un'in­
fluenza che il Valdés, alumbrado ed erasmista nel catechismo redatto in Spa­
gna (il Diálogo de doctrina cristiana, 1 529), pote subire nell'ambiente inno­
vatore di Viterbo e Napoli in cui si rivela bilingue (nel senso cinquecente­
sco) e quindi ricettivo di eventuali terminologie religiose gia diffuse in
Italia228• Da noi si e cominciato solo recentemente a dedicare alla lingua reli­
giosa una attenzione specifica, ma senza una disanima specifica delle termi­
nologie229 .
Per quel che riguarda la circolazione dei termini, in molti casi, piu che
di italianismi o di ispanismi, si parla oggi (e a suo tempo gia il Leopardi) di
europei�mi. Con intento storico-culturale studiai anni fa la fortuna dell'ital.
227 Insisto qui di nuovo sull'ambivalenza di questo termine (e dell'antonimo cuidado) perché vedo che lo si
interpreta in senso dispregiativo di 'trascuratezza', e cío special mente nella lingua <lel Cervantes, anche
quando tale senso non ha. Da noi si comincia solo ora a dedicare alla lingua religiosa una anenzione spe­
cifica
228 Cf. M.M., • Las dento diez divinas consideraciones de Juan de Valdés entre el italiano y el espafiol: apostil­
las a una reciente edición", Fi/Q/Qgfa, 1 7-8 {1 976-77) 207-23, e "Juan de Valdés en Italia: a propósito de
una edición reciente del Evangelio de San Mateo [Cario Ossola, introd., A. M. Cavallarin, transcr.)", in
Homenaje a Eugenio Asensio, Madrid, Gredos, 1 988, pp. 331-44. Rispetto alle qualifiche di "onodosso",
"eterodosso" applicate a termini che hanno o potrebbero avere un risvolto rel igioso, ho suggerito cautela,
e cosl pure nella pretesa identificazione di "parole chiavi" alle quali si attribuisce soggenivamente impli­
caziom rel igiose o ideologiche estranee all'uso dell'epoca; cf. la mia recensione di María Rosa Lida de
Malkiel, La idea de /afama en la Edad Media caste/lana (México: Fondo de Cultura Económica, 1 952),
Romance PhiMou, 9 (1 955-6) 90-93, e "Una palestra ancora apena: la traduzione italiana ed il com­
mento del Don <¿uijote", Belfagor, 6 (1 976) 675-85
229 Cf. Rita Librandi, "L'italiano nella comunicazione della Chiesa e nella diffusione della cultura religiosa"
in Serianni - Trifone, Storia de/la lingua italiana, pp. 33 5-81, e inol tre Vittorio Coletti, Paro/e da/ Pulpi­
to, Tocino, Marietti, 1 983.
62
architetto, in connessione specialmente con la fabbrica dell'Escoriale, che,
grazie al contatto con il secondo Rinascimento italiano, consacro sp. arqui­
tecto come neologismo tecnico e prestigioso, a scapito di maestro mayor ed
altre diciture tradizionali230.
Alla denominazione degli europeismi (e a quella degli i nternazionali­
smF31) si aggiunge ora quella degli esotismi, illustrati nell'italiano da Marco
Mancini, L'esotismo nel lessico italiano, Viterbo: Univ. della Tuscia, 1 992, co­
me sottoclasse degli stranierismi o parole allogene, ed oggetto di una cono­
scenza vaga e mediata, che accompagna l'allargarsi dell'orizzonte dei rispet\
tivi Paesi (e per !'Italia, come per la Spagna, con gli indigenismi giunti dal
Nuovo mondo.
Una efficace collaborazione potrebbe inaugurarsi ora con la Real Acade­
mia Española, intenta a rinnovare il Diccionario de la Lengua Española, e a
continuare con nuovi criteri il Diccionario Histórico de la Lengua Erpañola.
Il primo potrebbe mettere a buon frutto la laboriosissima e sofferta espe­
rienza del nostro Vocabo!ario del/a lingua italiana, edito dall'Istituto della
Enciclopedia Italiana, Roma, 1 986-232, e la sua trasformazione da un di­
zionario che combinava la lingua con il sapere enciclopedico, il Dizionario
enciclopedico italiano dello stesso lstituto, Roma, 1 955-6 1 , redatto sotto l'e230 "Apuntes para la historia del término arquitecto � Hispanic &view, 27 (1959) 1 23-36 (contiene pure
un allusione a venustidad <- venustas, elle, tramite Isidoro, Or. 29.9, rappresenta una delle tre norme
dell'architettura vetruviana). Oggi la corrispondenza fea ital. architetto e sp. arquitecto nel dizionario bi­
lingue non e scontata, per lo sfasamento dovuto alla diversa distribuzione dei compiti (in Italia fea archi­
tetto e geometra) nelle ris ettive norme di legge. Recensendo ii Vocabulario de Ocupaciones pubblicato a
Madrid dal Ministerio de Trabajo (1 963) in Hispanic Review, 35 (1 967) 272-77, accennavo ad alcuni
problemi posti dall'evoluzione artigianato - > societa industria/e, con la relativa terminología burocratica
e sindacale; molti suggerimenti vengono ora, p. es., dall'in�lese; cf. E. Arcaini R. Rossini Favrett.i, "II
concetto di lavoro nei suoi rapponi con le istiruzioni inglest: work, labour, job", Sociera Italiana di Lin­
guistica Teorica e Applicata, 9 (1 980) 385-41 3.
f
-
23 1 Cf. A. Petralli, ''Tendenze europee nel lessico italiano. lnternazionalismi: problemi di metodo e nuove
parole d'Europa", SocietJ Lingutstica Italiana, 33, Roma, Bulzoni, 1 992 pp. 1 1 9 e seg.
232 Giunto anualmente alla letrera R (rytón); si prospetta ii So ed ultimo volume per giugno.
63
sperta direzione di Umberto Bosco e Mario Niccoli, con la consulenza lessi­
cografica di B. Migliorini ed Aldo Duro. Il marcato progresso rispetto alla
lessicografia tradizionale che gli si riconosce, puo servire da stimolo sia per
l'impostazione logicostorica dello sviluppo semantico delle voci, sia per l'in­
teresse rivolto al lessico tecnico-scientifico233•
La filiazione enciclopedica del Diccionario de la lengua española e di ben
piu antica data, assieme alla sua origine "latina"234: fino all'ultima edizione
del 1 992 esso conserva, s.v. alma, Georg. 1 .7 "alma Ceres"235, una delle tan­
te citazioni di classici che costellavano il suo lontano predecessore, il Tesoro
de la lengua castellana o española del canonico Sebastián de Covarrubias,
Madrid, 1 6 1 1 , q.v.i., che, specialmente nelle prime lettere, era appunto un
Tesoro di studia humanitatis: di nozioni di storia, numismatica ed epigrafia,
geografia, mitología, scienze naturali, illustrate e come legittimate da ab­
bondanti citazioni latine, che servivano altresl ad illustrare, oltre alle voci in
esse implicare, indirectamente anche molte delle stesse voci spagnole236 •
233 L'attivira dell'Istituto dell'Encidopedia Italiana prosegue pure con il Lessico Universale Italiano di lingua,
lettere, arti, scien:u � tecnich�. Roma, 1968-86.
234 Il primo dizionario spagnolo, 1' Universal vocabulario en latln y en romane�, latino e spagnolo a fronte, ad
opera di Alfonso (Fernández) de Palencia, Sevilla, 1490, ed. fes. de la Real Academia Espafiola, Madrid,
1 966, era stato in realta un dizionario latino (tardomedioevale) tradotto dall'autore a beneficio dei chie­
rici illítterati. Negli stessi anni Antonio de Nebrija pubbicú, anche per asserire il prestigio della lingua
volgare, il Vocabulario espalíol-latino (c. 1475, ed. fes., Madrid, Real Academia Espafío/a, 195 1 ; ristampa
1 992; di cui si veda pure l'ed. di C. Colón e J.A. Soberanas) , che sostanzialmente presenta il suo Lexicon
�x latino sennone in hispanum (1491) all'invetsa, come embrione di cio che avrebbe dovuto essere una
monumentale opera lessicografica per la restaurazione del latino dassico; era seguito nel '600, dopo una
serie di vocabolarietti di scatso rilevo, il Tesoro de la lengua castellana o �sp_afíola, di Sebastidn de Covarru­
bias (Madrid, 1 6 1 1 , 2a ed. ampliara 1 673-4, ed. moderna a cura di M. de Riquer, Barcelona, 1 943; ri­
stampa, Madrid, Turner, 1979; poi di nuovo Riquer, Barcelona
. Per un apers;u della lessicografia
spagnola cf. M. Alvar Esquerra, nel L�xicon tler romanistischen Linguistik, gia citato, pp.336-5 1 ,
__
235 Peraltro nella penultima ed. del Diccionario l a voce Ceres vi s i presentava ancora secando i l criterio enci­
dopedico: "Ceres, diosa de la agricultura entre los romanos, n[ombre] p[ropio] m[asculino] . El primer
asteroide, que fue conocido y descubierto por Piazzi en 1 801 ". Nell'ultima ed. il lemma e stato soppres­
so.
236 Cf. M.M. "Virgilio en el Tesoro de Sebastián de Covarrubias", Boletln de la Real Academia Espalíobt, 68
(1 988) 203-73.
64
Al Tesoro del Covarrubias si ispirarono i membri della settecentesca Real
Accademia Española per il primo Dizionario ufficiale, 1 726-37237 (quasi
contemporaneo con la quarta edizione del Vocabolario della Crusca 1 72938)238, sfrondandone l'aspetto enciclopedico, e adottandone ed ampliando­
ne i dati "scientifici" che soddisfacevano gli ideali dell'illuminismo.
Essi sostituirono le citazioni di classici latini con quelle di autori spagno­
li dei secoli XV-XVII, dalla cui autorita il Diccionario de la lengua castellana
prese il nome convenzionale di <<Diccionario de Autoridades" (Aut.); le cita­
zioni servivano piu direttamente e razionalmente a chiarire i vocaboli e le
frasi della lingua volgare, e spostava i modelli dal mondo classico a quello
volgare, rimanendo valido pero lo scopo di adeguare la lingua a un ideale
umanistico di imitatio ed eleganza.
Le successive edizioni del Diccionario, testimoniano un lento processo di
potatura e di aggiunte ed inserimenti, ferma restando pero l'impostazione
umanistica e la tendenza conservatrice nella visione della realta (si vedano
ad esempio le suddivisioni della voce movimiento, che giunge fino quasi ai
nostri giorni).
L'apporto storico italiano verte principalmente sulla lessicografia bilin­
gue, con Anna Maria Gallina, Contributi alfa storia del/a lessicografia italo­
spagnola dei secoli XVI e XVII, Firenze, Olschki, 1 959239, e l'ed., a cura di
237 ed. facs., Madrid: Gredos, 1979, 3 voll. Cf. M.M. "Virgilio y el Diccionario de Autoridades". Nueva Revi­
sta de Filologia Hispdnica, 36 (1 988) 1 093-1 1 1 3.
238 Vocabolario degli Accademici del/a Crusca, Venezia, Alberti, 1 6 1 2; seguirono tre edizioni fiorentine,
1 623, 1 69 1 , 1 729-38 piu una quinta, ib. 1 863-1 923 [A-0), interrotta.
239 Un aggiornamento viene suggerito dagli srudi successivi, e specialmente dalla monografia di Gunnar
Tancke, Die italimischen Worterbücher von den Anflingen bis zum Erscheinm des Vocabolario degli Acca­
demici della Crusca (1612). Bestandsaufoahme und Analyse, Túbingen, Niemeyer, 1984.
65
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Rocco Distilo e Pilar Quel Barastegui, di Elio Antonio de Nebrija - Lucio
Cristoforo Scobar Lessico latino-siciliano-spagnolo (vol. 1 : A-L) (vol. 2: M­
Z), Roma, Herder· (in corso di stampa)240•
Alla storia del · Diccionario ci si amo affacciati, prima la Cremonesi nel­
l'introduzione a leí affidata da Antonio Viscardi in Le prefozioni ai primi
grandi vocabolar# delle lingue europee, Milano, Istituto Cisalpino, Milano­
Varese, 1 95 9, pp: 323-477, nel suddetto saggio, poi tutti coloro che hanno
tratteggiato !'influenza del Vocabolario della Crusca in Europa (fra gli altri,
ultimamente il Nencioni nel saggio gia menzionato (pp. 86-88), nonche la
sottoscritta, prendendo come filo conduttore Virgilio241 : un classico latino
serve da nesso sia con la lessicografia tardoantica (Nonio, Isidoro) e con
quella medioevale; mi fu quindi facile documentarne la presenza nel sud­
detto Universal Vocabulario del Palencia242, e nei Synonima dello stesso auto­
re43; e poi nei glossari di Elio Antonio de Nebrij a244•
Una simile inchiesta nel Tesoro de la lengua castellana y española di Seba­
stián de Covarrubias, Madrid, 1 6 1 1245, nelle partí concernenti la (para)eti240 Speriamo che l'edizione, am p iamente util izzata dal Varvaro nel suo Dizionario etimologico siciliano, chía­
risca alcuni punti, come l'ongine dell'elenco delle auctoritates, assol utamente sproporzionato alla dimen­
sione ed effettiva esecuzione del glossario.
241 Me ne aveva dato l'avvio il contributo che mi fu affidato su "Spagna: letterarura castigliana" a Enciclo­
pedia virgiliana, vol. 3 (Roma: Istiruto della Enciclopedia Italiana: 1 988), pp. 956-72.
242 Non ne ho ancora pubblicato i risultari ¡mr avendo completato la schedarura; della validita come voca­
bolario della lingua vernacola offro un abbozzo sulla sua nella mía recensione di John M. Hill, Universal
Vocabulario de Alonso de Pakncia. Registro de voces internas (Madrid: R Academia, 1 957), Quademi lbe­
roamericani (! 959) 543-4.
243 Alfonsi Pakntini historiographi, De sinqnymis ekgantibus, 1 colofone: 149 1 . un trattato che, sebbene sprov­
visto di una traduzione spagnola, contribul a trasferire il metodo di Nonio ed Isidoro alla Spagna con
evidenti effetti sulla lessicografia della 1 in gua volgare.
244 Cf. "Las Bucólicas de Virgilio en el Vocabulario latino-español de Nebrija (y en pasajes correspondientes
de Juan del Encina)", Emerita, 56 (1 988) 3-24.
245 Sebastián de Covarrubias Orozco, Tesoro de la Lengua castellana o española, a cura di Martín de Riquer;
Barcelona, 1 943. L'ultima edizione, a cura di Felipe Maldonado, e uscita presso Castalia nel l 994.
66
mologia e l'illustrazione del contenuto semantico delle voci spagnole (spes­
so in relazione alle latine), mi diede agio di dimostrarne il debito dell'autore
spagnolo verso il nostro Calepino246.
Proseguii la ricerca nel rifacimento aggiornato che di alcuni degli stessi
lemmi intrapresero gli accademici spagnoli nel primo Diccionario de la len­
gua castellana v.s.247, osservando come non sempre ovviino alla discrepanza
fra il lemma spagnolo e la voce che il Covarrubias aveva creduto di poter il­
lustrare248.
Molto si
e
scritto da parte spagnola sulla storia del Dizionario249 • Spero
di aver contribuito a dimostrare la necessita di studiarne gli antecedenti nel­
la lessicografia latina e neolatina.
Tanto il Dizionario della lingua italiana come quello della lingua spa­
gnola compartono i loro compiti con il Dizionario etimologico, e cioe in Ita­
lia con il Dizionario etimologico de!IA. lingua italiana (DELI) di Manlio Cor­
telazzo e Paolo ZollP50, successore del Dizionario Etimologico Italiano di
Cario Battisti e Giovanni Alessio (DEI), per lo sp ¡gnolo con il Diccionario
246 Cf. M.M., "Virgilio en el Tesoro de S . de C. 'lndice de los lemas y remires al Calepino", ib. 69 (1 989)
327-36.
247 Cf. "Vir¡jlio y el Diccionario de Autoridades� Nueva RevistA de Filologla Hispánica, 36 (1988) 1 093- 1 1 13.
248 Come quando gli accademici limirano al rostro 'il volro', la solidariera della voce afiar: "Entiéndese parri­
cularmenre del rostro, que es donde reside la hermosura", rifacendosi, senza nominado, a Virgilio, del
quale nel Tesoro si cirava l'apparizione di Errore a Enea in sogno, En. 2.285-6 0: "Quae causa indigna
serenos 1 foedavir vultus?". Nella seconda ed. (1 780), in cui il Diccionario fu ridorro a un solo volume
"para. su más fácil uso", le cirazioni furono peralrro eliminare; cf.l'ed. facs. a cura di Manuel Seco, Ma­
drid, Real Academia, 1 99 1 .
249 Cf. oitre aeli srudi dei due Alvar gia cirari, la monografia di Manuel Seco, Estudios de lexicografta españo­
la, Madri d, Paraninfo, 1 99 1_.
250 Uno col tirolo di Dizionario etimologico itAliano, Firenze 1 950-57, 5 voll. e 1 984-9 1 , 6a risrampa, (DEO.
l'alrro, con quello di Dizionario etimologico del/a lingua italiana (DELI) , Bologna, Zanichelli, 1 9791 988, 5 voll., preceduti da B. Migliorini e A. Duro, Prontuario etimologico, Tocino, Paravia, 1 950, An­
gelicó Prati, Vocaboklrio etimologico, Milano, Garzanti, 1 95 1 . Dante Olivieri, Dizionario etimologico, ib.,
Ceschina, 1 953, Giacomo Devoro, Avviamento al/a etimología italiana, Firenze, Le Monnier, 1 967.
67
critico etimológi�o de la lengua castellana di Juan Corominas (Madrid, Gre­
dos e Berna, 1 954), ora con José A. Pascual, col titolo di Diccionario critico
etimológico castellano e hispdnico (DCECH: Madrid, Gredos, 1 980)251•
11 Diccionario Histórico de la Lengua Española (dopo i1 tentativo abortito
che porto alla pubblicazione di un primo volume nel 1 933)
e
uscito sin dal
1 973 presso !'Academia Española, in fascicoli ora riuniti nel primo volume
al quale abbiamo gia accennato252• L'antecedente in Italia e costituito tuttora
dagli antichi Vocabolari della Crusca (v.s.), e dal Grande Dizionario del/a
Lingua italiana, iniziato sotto la direzione di Salvatore Battaglia, Torino,
Utet, 1 967-, che, pur essendo di difficile consultazione per la poco ordinata
presentazione delle schede, sostituisce i1 Dizionario del/a Lingua Italiana di
Niccolo Tommaseo e Bernardo Bellini, Torino, 1 86 1 -79 (rist. Milano, Riz­
zoli, 1 977, 20 vol. in 8a)253•
Sul carattere culturale del Vocabolario del/a Crusca ci istruisce in nume­
rosi saggi l'attuale presidente dell'Accademia Giovanni Nencioni; cf. ad
csempio "Il contributo italiano alla lessicografia europea" in Lingua e cultu­
ra italiana in Europa, ed. cit., pp. 80-95 . Dal 1 964 1' attivita lessicografica
25 1 La prima edizione e stata corredaca da "aggiunte" da paree italiana (0. Chiareno; in Boilettino di lingue
estere, 6 (1 956), Cario Consiglio in Revista de Filologia Española, 27 (__) , 439; A. Palco, in Annali deUa
Facolta di Magistn-o, Bari, 7, 1968, pp. 35-75; O. Macrl, in Revista de Filológia española, 40, 1956, 1 2770; M.M.) cralascio in quesca sede le schermaglie dei fllologi romanzi (Y. Malkiel, G. Colón ed alcri) che
prendono di mira il DCECH; del Corominas (in cacalano, Coromines) si veda pure il Diccíonari Eti­
mológic i complementan de la /lengua catalana, Barcelona, "La Caixa", 1 980, 8 vol!. (-ux).
252 1 primi quatcro ebbero un breve riscontro firmato da G. L. Bocearía, nella "Cronaca" dell'Archivio Glot­
tologico italiano, 49 (1 964) 1 90-1 .
253 Sarebbe ingiusto dimenticare alcuni ottimi dizionari manuali, recentemenre rinnovati, cioe quelli di Ni­
cola Zingarelli, Vocabulario del/a lingua italiana (191 7-22), Bologna, Zanichelli, 1970, 1 9831 a cura di
Miro Dogliotti, Luigi Rosiello, et al., lb 199412 (fecha de la introducción 1 922); Giacomo Devoto e
Gian CarTo Oli, NUQVo vocabulario illustrato de/la lingua italiana (Firenze, Le Monnier, 1 973), poi ib.
1 990, nonché Fernando Palazzi, Nuovissimo dizionario del/a lingua italiana, Roma, 1 982, con G. Fole­
na, Tocino Loescher, 1 993, ed altri .
68
della Crusca si rivolge piuttosto a un Tesoro del Volgare dalle origini all' an­
no 1 375, sotto la direzione Carlo .Alberto Mastrelli, con la raccolta e archi­
viazione del materiale di citazioni grazie a un larghissimo impiego dei calco­
latori elettronici.
In tale direzione si muovono ora pure gli accademici spagnoli, detentori
di un vasto archivio lessicografico, accumulato da anni, di cui sentono il pe­
so per l'arretratezza delle edizioni, la poca affidabilita e la totale asistemati­
cita delle trascrizioni, spesso ripetitive. Senonche allo stato presente si p uo
almeno impostare l'elaborazione delle voci, evitando il pericolo di rimanda­
re !'impresa sine die, davanti alla mole delle moderne concordanze e spogli.
Se poi dall a relazione fra le lingue sul piano verbale passiamo alla lingua
dei gesti
e
doveroso ricordare che per anni vi si e dedicato Giovanni Meo
Zilio con studi ( 1 960- 1 986) ristampati, "El lenguaje de los gestos" ora in
Estudios Hispanoamericanos, vol. 1, pp. 337-457, vol. 2, pp. 1 35-208; dello
stesso, con Silvia Majia, il Diccionario de gestos: España e Hispanoamérica, 11,
1-Z, Bogotá: Instituto Caro y Cuervo, 1 983 .(un 3° vol. degli Estudios di
Meo Zilio e in corso di stampa).
La linguistica che chiamano comunicativa e conversazionale ha prodotto
studi come quello, in Spagna, di Manuel Criado de Val, Estructura general
del coloquio, ib., SGEL, 1 980; e, in Italia, fra le molte applicazioni al ro­
manzo, la monografia di Maria Vittoria Calvi, Dialogo e conversazione nella
narrativa di Carmen Martfn Gaite, Milano, Arcipelago, 1 990. Per un ap­
proccio storico al dialogo, che oggi vorrebbe essere piu sistematice (applica
alcune delle stesse categorie con riferimento alla trattatistica rinascimentale
Jesús Gómez, El didlogo en el Renacimiento español Madrid, Gredos, 1 988
(per !'italiano si veda l'approccio storico nella breve monografia di Pietro
69
Floriani, 1 gentiluomini letterati (JI dialogo cultura/e del primo Rinascimento),
Napoli, Liguori, 1 98 1 ), e Jesús Gómez, El didlogo en el Renacimiento
español Madrid, Credos, 1 988.
Negli ultimi anni ha· preso piede fra gli ispanisti la semiotica, in Italia
sotto la guida di Cesare Segre, di cuí sono stati tradotti Critica bajo control
Barcelona, Planeta, 1 970; Las estructuras y el tiempo, ib. 1 976 e Principios de
andlisis del texto literario, ib. Crítica, 1 985, e con l'applicazione a testi spa­
gnoli attuata da A. Ruffinatto, Semiotica ispanica. Cinque esercizi, Alessan­
dria, ed. dell'Orso, 1 985, da L. Terracini negli scritti della sua seconda epo­
ca raccolti sotto il titolo di 1 codici del silenzio, Alessandria, dell' Oro, 1 98 8,
da Maria Grazia Profeti, ed altri, con una attiva partecipazione a vari Con­
gressi tenuti in Italia254 e in Spagna, su di un argomento del quale non posso
esp rimere un'opinione255•
Lascio ai competenti il compito di sviscerare l'apporto italiano a que­
st'approccio che nella maggioranza delle sue manifestazioni esula dal "con­
tributo alla lingua'' (e nello studio dei testi a mio modesto avviso spesso
vuol prendere troppi pesci alla volta con una rete dalle maglie troppo lar­
ghe) . Fra i vari "codici" ha avuto molto successo quello chiamato "del silen­
zio", che dovrebbe spiegare la relazione fra l'Europa (la Spagna) e le popola254 L. Terracini, "Il modello della cultura e i codici. Semiotica e scuola", Atti del VI ConVtf!!O delt'Associaz.
ital di Studi Semiotici, 1978, Pavia, GJES, 1979, pp. 207-35, Maria Teresa Cananeo, "Rappresentare
Don Chisciotte: a proposito di "Don Chisciotte, frammenti di un discorso teatrale, regia di M. Scapar­
ro", in Actas de Semiótica del Teatro: el textv de la representación, Ro ma, 1 983, pp. 1 1 -18.
255 Cf. Pablo Luis Avila Melina, " Desvelamiento y muerte" Actas del Congreso Internacional sobre Semiótica e
Hispanismo (Madrid 20 - 25 junio 1 983), Madrid, vol. 2, 1 983, pp. 679-90; A. Ruffinatto, "La ultima
frontera del 'Quijote: ¿ Réel o discours?'", in Critica SemiokJgica de textos literarios hispdnicos, Actas del
Congreso Internacional sobre Semiótica e Hispanismo (Madrid 20 - 25 junio 1 983), Madrid, 1 985, pp.
1 8 1 -18; Maria Grazia Profeti, "lntertexrualidad, paratexrualidad, collage, interdiscursividad en el texto
l iterario para el teatro del Siglo de Oro", in Teorla Semiótica, Lenguajes y textos hispdnicos, in Actas, id.,
(Madrid, 20-25 junio 1983), ib. 1 986, vol. 1 , pp. 673-682; Elide Pitrarello, "Juan Larrea fuera de si", in
Actas del JI Seminario Internacional de Literatura y Semiótica sobre "Escritura Autobiogrdfica� Universidad
Nacional de Educación a Distancia, Madrid, 1-3 de julio de 1992 (i.c.d. s.).
70
zioni indigene dell'America Latina, come il "silenzio" dei vinti, con un'enfa­
si che, nella sua genericita, scade nello slogan, e non costituisce uno stimolo
ad affrontare gli studi sistematici, sia storici che linguistici256•
E' stato apprezzata dai linguisti spagnoli per il metodo la monografia di
Magda Ruggeri Marchetti, Un approccio all'interpretazione testuale: il discor­
so scientifico spagnolo, Roma, Bulzoni, 1 982.
Prima di finire vorrei spendere una parola sulla traduzione, che il Macrí
aveva giá recensito fino a cinque lustri fa ("Mezzo secolo di traduzioni ita­
liane dallo spagnolo", L'Albero, 12 (1 962), nn. 36-40, 80-92) e sulle analisi
dei problemi con essa connessi. Abbiamo gia alluso alle versioni delle opere
del Castiglione, del Delia Casa, del Manzoni, e ne aggi ungiamo ora quelle
dell'Ariosto257, di Torquato Tasso258•
Una proposta di collaborazione riguarderebbe da parte italiana la storia
delle versioni dallo spagnolo, del Lazarillo, piu volte tradotto dopo la ver-
256 Pur comprendendo le ragioni per studiare "il rovescio della medaglia", e le ragioni del/'a/tro, e ricono­
scendo che i r,aragoni sono odiosi, propongo al giovani studiosi che si affrettano a montare sul carro del
"codice del s1lenzio" spigolando episodi singoli, la lettura di Robert Ricard, La conqulu spiritut/k du
Mtxique, Paris: I nstitut d'Ethnologie, 1 933 (trad. sp. La conquista tspiritua/ de México, México, Fondo
de Cultura Económica, 1 947, poi Univ. di California, 1 966 e 1 974), e via via de�li studi che hanno illu­
strato quella componente di idealismo che pure accompagna la scoperta e conquista dell'America Latina
per porre fine alla divisione religiosa del mondo (si vedano ora i Cuadernos Colombinos pubblicati dalla
Casa de Colón e dalla Universita di Valladolid o per restare a casa nostra, per un approcJo "visivo" cf. l.
Vázquez Janeiro OFM, Caeli novi et terra nova. La evangelización del Nuevo Mundo a través de los libros
y documentos (Roma: Biblioteca Apostólica Vaticana, 1 992).
257 "Per uno studio delle traduzioni spagnole deii' Orlando Furioso nel Cinquecemo" in ü prime traduzioni
dell'Ariosto. Atti del V Convegno sui problemi del/a traduzione letteraria (Padova, 1 977), pp. 33-72. 11
compito di tracciare la fortuna letteraria deii'O.F. in Spagna se l'e sobbarcato da par suo Maxime Cheva­
lier, L'Ariosu en Espagnt (1530-1650). Recherches sur l'inf/uence du "Rolandforieux� Bordeaux: Univer­
sité, 1 966. E' anteriore il saggio di G. M. Bertini, "Ludovico Ariosto e il mondo Ispanico", Estudls Ro­
manics, IX, 1 96 1 , 269-28 1 .
258 (Vorrei spendere una parola sulla traduzione e sulle analisi dei problemi con essa connessi) Cf. G . M.
Bertini_, e in Spagna, Joaquín Arce, Tarso y la poesla española. Repercusión literaria y confrontación
lingülstica, Barcellona, Planeta, 1 973, recensito da Teresa M. Rossi, in Lettere /t4/iant, 27 (1 975), 22327; si veda pure la sua ed. dell'Aminta, tradotta da Juan Jáuregui.
71
sione dell'Hordoñez259, dei dialoghi polemici di Alfonso de Valdés260, delle
opere di Antonio de Guevara, autote moho apprezzato in ltalia26t, come pu­
re della Silva di Pedro Mexía, da noi Pietro Messia, pure diffusissima262, del­
le croniche del Nuovo Mondo, e del Don Chisciotte di Lorenzo Franciosini
(Venezia, Andrea Baba, 1 622-2Y63), e poi via via passando in revisione,
quelle settecentesche di Giuseppe · Baretti, Pietro Napoli Signorelli (quattro
commedie del Moratín264), Giovanni Berchet ( Vecchie Romanze Spagnole,
Bruxelles, 1 837) , Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Pietro Monti
(in Saggi in verso e in prosa di letteratura spagnola, Como, 1 835), Giacomo
Zanella ( Cop!ds di jorge Manrique), Giosue Carducci ("La lavandaia di San
Giovanni"
<-
"Yo me levantara madre, 1 mañanica de San Juan"), fino a
Giuseppe Ungaretti, Da Gongora a Mal/armé, Milano, Mondadori, 1 948,
1 96 1 ), Eugenio Montale, jorge Guillén tradotto da Monta/e, Milano, Pesce
d' oro, 1 958265•
Alcuni classici spagnoli circolano oggi ancora nelle vecchie traduzioni di
Antonio Gasparetti, o in quelle traduzioni degli anni trema, come il Don
Chisciotte di Ferdinando Carlesi (Milano, Mondadori, 1 933 ripreso con in-
259 Ci siamo gia riferiti agli scritti della Scoles; v.q. Maria Lacerera Sanrini, "A propósito de una antigua tra­
ducción italiana inédita del lAzaril/q de Tormes" in Tradurre. Annali del/a Facolta di Lingue e Letterature
Straniere dell'Universita di Bari. 3 s., 1, 2 (1 980) 133-146.
260 Cf. Giuseppe De Gennaro, Valdés, Due Dialoghi, trad. italiana del sec. xvi, Napoli, Isr. Univ. Orienrale,
1 968.
261 Cf. Livia Brunori, Le traduzioni italiane del "Libro aureo de Marco Aurelio " e del "Relox de Prlncipes" di
Antonio de Gw:vara, Imola, Galeati, 1 979.
262 La cuí Selva di varia kttione fu srampata a Venezia nel 1 6 1 5 , e la Selva rinovata, l'anno successivo.
263 Viene impostara da Germán Colón la traduzione italiana assieme ad altre nel manuale della serie Bibliotheca Romanica, Die ersten romanische Obersetzungen des Don Quijote, Berna, Francke, 1 974.
.
264 Al cui srudio auende nel nosrro Istiruro Belén Tejerina.
265 Prima in Poeti antichi e modemi tradotti dai lirici nuovi, ed. Luciano Anceschi e Domenico Ponio, Mila­
no, Il Balcone, 1 945 . Per altee traduzioni di Jorge Guillén, cf. O. Macrl, v.i. Opera poetica, pp. 5 03-4.
72
troduzione di Cesare Segre e commento di Donatella Pini Moro, Mila:no,
Mondadori, 1 974) .
Gli stessi e molti altri aurori vengono offerti sia come imprese di équipe:
Tutte le opere di Cervantes, coraggiosamenre diretto con varíe fortune da
Franco Meregalli , con il Don Chisciotte dello stesso (Milano, Mursia 1 97 1 -),
(prima G. M. Bertini aveva tradotto Nove/le esempúr.ri, Torino, Ed. Torine­
se, 1 964), e. le recenti traduzioni in verso che facilitano l'accesso ai grandi
drammaturghi del '600, in Teatro del Siglo de Oro. Lope de �ga, Tirso de
Molina, Calderón de úr. Barca (Milano, Garzanti, 1 989- 1 990)� ad opera di
prestigiosi ispanisti, Mario Socrate, Maria Grazia Profeti, e il compianto
Carmelo Samona, con ampie imroduzioni critiche.
Piu spesso sono opere dei singoli, fra i quali anche illustri docenti, come
Silvio Pellegrini, Púr.tero e io. Elegía anda/usa (1 907- 1 9 1 6) di Juan Ramón
Jiménez, Siena, Maia, 1 958, Salvatore Battaglia, La fo miglia di Pascual
Duarte di Camilo José Cela, Roma, ed. Perrella, 1 943; dello stesso Samona
nella collezione "Scrittori tradotti da scrittori", Lope de Vega, La nascita di
Cristo, Torino, Einaudi 1 985, e nella stessa collezione Cario Emilio Gadda,
La verita sospetta, di Juan Ruiz de Alarcón, Torino, Einaudi, 1 993.
Del Don Chisciotte
e
stata molto apprezzata la versione d'alto volo di
Vittorio Bodini, Torino, Einaudi, 1 957 e 1 9722·, quella degli lntermezzi
dello stesso, ib., Einaudi, 1 972. e dei Sonetti amorosi e morali di Quevedo,
Torino, Einaudi, 1 965 (cf. O . Macrí, "B . traduttore di Q." in Studi su V.
Bodini, ed. cit., pp. 297:-306) , nonché quelle di letteratura m oderna e
contemporanea, dello stesso Bodini, quella di piu amica data del teatro
lorquiano, F. G. L., Teatro, Torino Einaudi, 1 952, e quella dei Poeti sur­
realisti spagnoli (I), 2 volL ib., 1 963, nonché delle Poesie di Rafael Alberti,
73
Milano, Mondadori, 1 964, riscritture ispirate, piu che traduzioni.
Al Macrí, traduttore poeta dobbiamo le seguenti versioni: Ramón del
Valle-Inclán, Sonata di Primavera, Firenze 1 946, ed. riv. e corretta Firenze,
Passigli, 1 992-93), Antonio Machado, Poesie, Milano, Lerici, 1 959, Federi­
co Garda Lorca, Canti gitani e andalusi, Parma, Guanda, 1 949 [reimpr.
1 9937a] , Poesía spagnola del Novecento, Milano, Garzanti, 1 952, 1 96 1 , ed.
riveduta e aumentara, 1 9854' 266, Prose (con Elisa Aragone Terni, Roma, Le­
rici, 1 968, Jorge Guillén, Opera poetica (Aire nuestro), Firenze, Sansoni,
1 972, Luis de León, Poesie, Napoli, Liguori, 1 989, e molte altre traduzioni
singole, che sono state via via un veicolo di ispiraiione ed oggetto di esa­
me267.
A Alda Croce dobbiamo la versione della Gattomachia di Lope de Vega,
Milano, Adelphi, 1 983, a Roberto Paoli quella delle Liriche dello stesso, To­
rino, Einaudi, 1 97 4. A Laura Dolfi si deve la traduzione di Lo scantinato e
la ruota, di Tirso de Molina, Napoli, Liguori Editore, 1 989.
Grazie a questi insigni ispanisti e a una schiera di traduttori ad hoc e di­
sponibile in italiano una parte rappresentativa delle lettere spagnole268, di
266 Che con le antologie e traduzioni di Cario Bo, immise "nella corrente della giovane poesía spiriti e metri
nuovissimi dell'espressionismo, del creazionismo, del surreal ismo in particolare della triade Lorca-Aiber­
ti-Aleixandre, al punto che [Enrico] Falc¡ui rampogno uno stile di "traduzione" nei giovani poeti che
egli antologizz6". Ciro dallo stesso Macrl, L'lspanismo a Firenze", in L'apporto . cit., p. 1 40
.
.
.
267 Cf. Laura Dolfi, "Machado traducido por Macrí: un ejemplo de transcodificación", in Antonio Machadc
hoy, Actas, Sevilla, Alfar, 1 990, 4, pp. 413-22.
268 A modo di sratistica relativa basti vedere la relazione dei titoli di opere letterarie e filosofiche nella Bi­
blioteca Universale Rizzoli (BUR), 26 sono di opere spagnole (escludendo quelle iberoamericane).
74
cui mi limito ancora una volta a un elenco alfabetico in calce269, ed ometto
tutta una serie di traduzioni di romanzi che sarebbe troppo lungo enumera­
re; fra i quali spicca per difficolta Eljarama di Sánchez Ferlosio, Barcelona,
Destino, 1 95 6 tradotto da Raffaella Solmi, Il Jarama, Torino, Einaudi,
1 963. Basti dire che Rosa Rossi ha potuto avvalersi di traduzioni per illu­
strare il romanzo spagnolo recente e recentissimo nella sua agile Breve storia
del/a letteratura spagnola. Dalla fine del Medioevo ai poeti degli anni '90, Ro­
ma, Rizzoli, 1 990, pp. 1 96-238.
269 Cantar de mio Cid (Luigi Fiorentino, Milano, Mursia, 1 976, Cesare Acutis, Torino, Einaudi, 1 986),
Juan Ruiz, JI libro del buon amore (Valeria Scorpioni, Torino, UTET, 1983), Don Juan Manuel, Conde
Lucanor (Sandro Orlando; introd. di Aldo Ruffinatto, Milano, Bompiani, 1 985), Jorge Manrique, Ele­
gía aUa morte del padre (Giovanni Caravaggi, Venezia, Marsilio, 1 99 1), La Celestina (Cerrado Alvaro,
introd. di Cesare Segre, Bompiani, Milano 1 980), Diego de San Pedro, Cdrcel de amor, Due traduzioni
del/a novela ' di D. de S., "La traduzione italiana [di Lelio Manfredi, Venezia 1 5 15]" a cura di Maria
Luisa Indini, pp. 1 33-275, Romancero (C. Acutis, Einaudi, Tocino 1 983), e "Traduzioni ottocentesche
italiane del Romancero", (A. M. Gallina, Quaderni Jbero-americani, n• 28-29 (1962), 21 0- 17, 266-71);
sorvolo la floritura di traduzioni di cronache a documenti della scopetta e conquista del Nuovo mondo
(si veda ora Donatella Ferro, "Traduzioni di opere spagnole sulla scopetta deii'America nell'editoria ve­
neziana del cinquecento", in L 'lmpatto del/a scoperta tleii'America nella cultura veneziana, a cura di A. Ca­
racciolo Aric:O, Atti del Convegno (Venezia, 22-23 ottobre 1987), Roma, Bulzoni, 1 990, pp. 93-105 [poi
in Del tradurre, 1, 1 992, pp. 47-58]; Francisco Delicado, La lozana andaluza (Luisa Orioli, Adelphi,
Milano 1 970), Viaje de Turqula, Avventure di uno schiavo dei turchi, attribuito a Andrés Laguna, (intí:od.
di C. Acutis, 11 Saggiatore, Milano 1 983: recensito da F. Meregalli, in Rassegna Jberinrica, 1 8, 1 983, 2021), Mateo Alemán, Guzmdn de A/farache (Marco Boni, in Narratori picareschi spagnoli del Cinque e Sei­
cento, ed. A. del Monte, Milano, Vallardi, vol. 1 , 1965, .PP· 89-453); Libro di trattenimento del/a picara
Giustina (A. M. Gallina, ib. pp.S71-800); Francisco de Quevedo, prima come JI Pitocco (Centro Diffu­
sione Cultura, Milano-Madnd, 1 986) e poi come JI trajficone, {intr. e n., trad. di A. Gasparetti, rivista
sulla ed. di F. Lázaro Carretee, Milano, BUR, 1 990); ed ancora L 'imbroglione. La vita di don Pablos, det­
to il Buscón, Venezia, Marsilio [ ] ; Il Trafficone __,( Milano, Rizzoli, 1 990), L 'imbroglione. La vita di
don Pablos, detto il Buscón, trad. del Buscón di Quevedo, Venezia, Marsilio [ ] ; La vita del forfonte
(Guzmdn de Alfarache), (trad. di A. Ferrarin, intr. di A. Ruffinatto, Milano, 1 980); Picara ]ustina, (trad.
A.M. Gallina in Narratori picamchi, ib., pp. 569-809), Francisco de Quevedo (Vida del Buscón): JI Traf
ficone, (Milano, Rizzoli, 1 990), La vita delpitocco. Miserie e speranze del/a Spa� tkipicari, (trad. Fran­
cesco Franconieri, Demetra, Sommacampagna, Verona, 1 993), id., Sogni e dJScorsi (a cura di l. Bajini,
Milano, 1990), Estebanillo Gonzdlez (Milano, Rizzoli, 1 980), Alonso Férnandez de Avellaneda, JI secan­
do Chisciotte (trad. Gilberto Beccari, introd. Giovanna Colabro, Napoli, Guida, 1983), Baltasar Gracián,
L'Acutezza e /'Arte dell'ingegno (trad. di Giulia Poggi, note di Blanca Perifián, Palermo, Aesthetica,
1 986), Alonso Cordova y Mrudonado, La Vendetta nel Sepolcro, (Piero Menarini, Napoli, Liguori Edito­
ri, 1 990), Tomás de Iriatte; El mal hombre (Patrizia Garelli Abano, Piovan, 1 988), Benito Pérez Gald6s,
Tristana (trad. di A. Chiusano e Angela Bianchini, Milano, Adelphi, 1970, poi id. (testo bilingue, trad.
A. Guarino, intr. di Vito Galeora, Marsilio, Venezia, 1 991), Misericordia (Davide Urman, Milano, Gon­
santi_, 1 99 1 , Clarín, La Regenta (trad. e intr. Flavia Rosa Rossini Torino, UTET,
, 1 960;
_intr. di Dario Puccini .(Tocino, Einaudi, 1 989), Ram6n del Valle Inclán, La lampada meravigliosa,
(Giovanni Allegra, Carabba, Lanciano 1 980), Miguel de Unamuno, Nebbia (Flavia Rosa, Rossini, Cur­
do, Ro ma, 1 978), San Manuel Bumo Mdrtir (tradotto quasi simultaneamente da Paolo Pignata, Mila­
no, Tranchida, 1 993 e da Gianni Ferracuti, Trieste, Il Cerchio, s.d. [ 1 993]). Si aggiunga Anna Maria
Gallina, "Di un'antica traduzione aragonese del Milione", Filología Romanza, 3 (1956), 226-31 4, e della
stessa.
__
75
Segnalo invece le traduzioni di poeti, oltre a quelle gia nominare, la
maggior parte di esse con testo a fronte: Juan Boscán (Liriche scelte, G. Ca­
ravaggi, Torino, Einaudi, 1 971), Garcilaso de la Vega, Sonetti (Giuseppe E.
Sansone, Guanda, Parma 1 988), id., Poesie (M. Di Pinto, Torino, Einaudi,
1 992; recensito recentemente da J. Canals in RFE 73 [ 1 993] 1 37-8), Gio­
vanni della Croce, Poesie (Giorgio Agamben, Einaudi, Torino 1 974270),
Cantico Spirituale (Norbert von Prellwitz, Milano 1 991 ), Luis de Góngora,
Pavo/a di Polifimo e Galatea (A. Radames Ferrain, Mantova, 1 936; Liúgi
Fiorentino
_,
E rica Cancelliere, Torino, Einaudi, 1 99 1 ; Rosario Trova­
ro, Messina, Siciliano, 1 993); Sonetti fonebri (Pietro Chiara, introd. di Jorge
Guillén, Torino, Einaudi, 1 970), León Felipe, Poesie (Arrigo Repetto, Mila­
no Lerici, 1 963; Miguel de Unamuno, Poesie (Roberto Paoli, Vallecchi, Fi­
renze 1 968), Federico Garda Lorca, Poesía (Cario Bo, Modena, Guanda,
1 946, Milano, Garzanti 19 85, 2 voll), Pedro Salinas, La voz a ti debida
(Emma Scoles, Torino, Einaudi, 1 979), Juan Ramón Jiménez, Antología
poetica (F. Tentori Montalto, Modena, Guanda, 1 946, id., Eternita e Pietra
e cielo, Firenze, Passigli, 1 989), Luis Cernuda, Poesie (id., Montalto, Mila­
no, Lerici, 1 962)27 1 •
Sia !'italiano stentato delle traduzioni condotte su incarico delle case
editrici meno avvedute, che quello bellissimo di molte altre costituiscono
per un vero o per un altro un corpus contrastivo di tipología linguistica; in­
teressantissime le smagliature, dovute alle analogie e simmetrie apparenti fra
270 La traduzione del Cántico Espiritual e condona pero sul testo A, meno attendibile, e non sull'aucografo,
testo B.
271 Sulle traduzioni di opere italiane in Spagna, anche apprestate da prestigiosi italianisti, oltre a quelle alle
quali abbiamo accennato, cf. Mufiiz, "La ricezione", pp. 32, n. 1 8, 1 9, p. 36. n. 39.
76
!'italiano e lo spagnolo (a maggior ragione, trasversalmente nella diacronía,
quando le opere tradotte appartengono al passato) .
Alle molte interpretazioni felici e quelle approssimative o erronee si po­
trebbe attingere quel dizionario bilingue che auspicavamo, nonché per studi
comparativi e contrastivi anche sulla morfosintassi e la retorica o stile272•
Per 1' apprezzamento del tradurre sopperiscono in parte le esperienze dei
traduttori, specialmente quando mettono a nudo la fatica sofferta, per ren­
dere 1'espressione gergale che intesse il Cervantes nel Don Chisciotte, o il "la­
birintico mondo di parole" il Quevedo nel Buscón, o, quando il veicolo e il
verso, per consegnare il testo al lettore senza svisarne il messaggio poetico
(cf. ad esempio Francesco Tentori Montalvo, "In margine alla traduzione di
Lope de Vega e Calderón", Testi a Fronte 5 [1 992], 73-83)273•
Tale studio, se non si limita all'apprezzamento intuitivo dell'estro piu o
meno felice dei traduttori, comporta 1' analisi sistematica tanto della lingua
di arrivo come di quella di partenza274; e cio in tutti gli ambiti, a comi nciare
dalla traduzione ad verbum, che trova nelle versioni bibliche la sua manife-
272 Confesso che al mio rientro in Italia, dopo quarant'anni faticosamente divisi fra quattro lingue diverse,
mi ero meravigliata della scarsa perizia linguistica dei miei connazionali e del poco impegno di compre­
dere la lettera dei resti (indi alcune mie recensioni come quella a Dario Puccin1, Miguel Hemdndez: vita e
poesia, Milano, 1 979, Nueva Revista de Filologia Hirpdnica, 20 (1971), 424-9). Oggi tali smagliarure mi
sembrano felices cr¡lpae, paragonabili, se non su periori in interesse, agli errori che oggi si analizzano negli
elaborati in lingua madre; cf. nell'ambito dell'IStruzione dementare L. Altichieri et al., 1 98 1 , "Per una
classificazione degli "errori" di significato nella produzione linguistica di alunni di scuola media", in L.
Corra et al, edd., Strumenti per l'educazione linguistica, Padova, CLEUP, 3 1 66.
273 V. q. M.G. Profetl, lmfortare letteratura, Alessandria, Dell'Orso, 1 993, L. Terracini, "Tradurre lettera­
tura spagnola in Italia" 1n "El Girador'; loe. cit., vol . 2, pp. 1 0 1 5-23.
274 Riassumo questa esigenza in M.M., "Los cabos sueltos en el estudio de las traducciones de textos de an­
tafio" in Actas de las jornadas de estudio suizo-iUtlianas de Lugano, 22-23 tÚ febrero de 1980, Milano,
198 1 , pp. 171-73.
77
stazione piu estrema275, e che gradualmente si presta come criterio per classi­
ficare le altre in prosa piu interpretativa, e quando interviene la costrizione
metrica.
Con esso si accompagna la revisione delle teorie del tradurre nelle suc­
cessive epoche, da quando nel '400 i traduttori cominciano ad esprimere
dei giudizi teorici ed narrare le circostanze personalF76, e danno adito a se­
guire la storia della cultura e del gusto.
Nell'ambito filosofico, la traduzione delle opere di Xavier Zubiri, Natu­
ra, storia, Dio, Palermo, ed. Augustinus, 1 985, e Cinque lezioni di filosofia
(ivi, 1 992), eseguita da Gianni Ferracuti, pone specifici problemi d'inter­
p retazione, che vorremmo che il traduttore ci esponesse, in questo caso spe­
cialmente dei neologismi dello Zubiri, ma in genere della rispettiva disponi­
bilita delle due lingue; maggiore, in italiano per il pensiero astratto (all'uo­
po si potrebbero paragonare le traduzioni di Aristotele succitate di Pedro
Simón Abril con quelle italiane), maggiore in spagnolo, per i termini propri
dell'esistenzialismo e di tutte quelle correnti che possono riasswnersi nel vi­
vir y desvivirst?-77• Peraltro l'avvicendarsi nei due Paesi dell'influenza prima
francese e poi tedesca, propone come denominatore comune il raffronto
275 Mi ci sono soffermata a proposito delle versioni degli ebrei spagnoli (cf. ora La Bibbia di Ferrara 450 an­
ni dopo la sua pubblicazione, Atti del/a Accademia Nazionale fki Lincei, Memorie, s.ix, vol. iv, fase. 3 (Ro­
ma 1 994), pp. 1 7 1 -333. cf. pp. 1 92-3. 2 1 9, ed anteriormente negli srudi dei volgarizzamenti biblici.
276 Cf. M.M., "Apuntes para la historia de la traducci6n en la Edad Media" Revista de Literatura, 1 5
[1 959], 31 O , e Ines Ravasini, Estoria muy verdadera de dos amantes Eurlalo .franco y Lucrecia senesa, trad.
anonima 9uamocentesca da Enea Silvio Piccolomini, ed. e studio come tesi di doctorado, Roma, 1 5-vi1 992, Un1versita La Sapienza, in cui prosegue lo studio dei preliminari.
277 E all'inversa in italiano "esprimere (in italiano) la filosofia di Onega con le formule del pensiero classico
significa fornire paradossi. E' che queste formule non sono adatte, e se c'e un punto che da una misura
della riforma tentata da Onega, e proprio questa impossibilita di esprimere compiutamente le idee fa­
cendo uso di un lessico preesisrente", Gianni Ferracuti, fosé Ortega y Gasset. Esperimza religiosa e crisi
del/a modemifll, Trieste, Il Cerchio, s.d. p.14.
78
con una lingua terza (o anche con il francese come intermediario, come gia
in Spagna nel medioevo)278•
Rientrando nell'ambito piu prossimo ai nostri studi, la monografia di
Mario Socrate, Il linguaggio filosofico del/a poesia di Machado, Padova, Mar­
silio, 1 972, puo orientare verso l'indagine anche verbale dell'ironia macha­
diana nelle molte metafore ed immagini filosofiche della sua poesía (cf. spe­
cialmente le pp. 1 39-70) .
All'altro estremo si collocano le traduzioni o la stesura in italiano da par­
te di spagnoli di opere concernenti le attivita quotidiane ed anche casalin­
ghe, per le quali la Spagna suscita interesse al di fuori delle attivita ufficiali
ed accademiche279•
Sul tradurre si sono espressi fra gli altri O. Macrf ("La traduzione poeti­
ca negli anni trenta (e seguenti)" , in Atti del Convegno su/la Traduzione,
Univ. di Bergamo, 3-5 marzo� 1 988; «La traduzione del testo poetico,,
__
m
a cura di F. Buffoni, Milano, Guarnii, 1 985, pp. 243-56.
Desidero infine aprire un'ultima parentesi sull'unico programma che ha
coinvolto molti degli ispanisti italiani, con vari intenti, criteri e fortune, nel
278 Potremmo riallacciarci inoltre a quella impermeabilica alla quale accennavamo al principio, 'che e special­
mente acuta nell'ambito filosofico e financo sa� istico. Mi si segnala l'assenza di opere come la Antropo­
logla cultural di J ulián Marias, o degli scritti di José Ferrater Mora, del tuno ignorato. D'alúonde l'inda­
gine avviata dal Centro di studi sulla Filosofia della Religione, condusse alla (mi dicono disastrosa) tra­
duzione di Ortega y Gasset e di Unamuno.
279 Si veda ad esempio Marina Cepeda Fuentes, ú:t Spagna a tavola, con pref. di Giovanni Nuvolecti, Roma,
Newton Compton, 1990, ed indici bilingui; eccone il sottotitolo, caratteriscico della popolare divulgacri­
ce di temi spa �noli (e di ispanismi) anche attraverso la radiofonía italiana: Un nngolare viaggio gastrono­
micoculturak Jra storia, usanze, profumi e sapori del/a cucina regionak spagr¡ola. Con un pratico ricettario
dei piatti piu tradizionali: dalla paella valenziana al gazpacho anda/uso, dalla fabada asturiana al cocido
madrikno (lo segnalo anche perche ancora una volea ho dovuro osservare l'assenza della Spagna in una
recente esposizione su "L'Alimencazione" a Roma, e ndla bibliografia utilizzata per la mostra).
79
1
1
;
:
reperimento dei fondi spagnoli delle nostre Biblioteche80. 11 risultato, di cui
;
' 1
forniro i dati completi in Rassegna lt'beristica, concerne i . fondi sia mano­
' 1
' ;
'
1
'
1
scritti281 che a stampa, in biblioteche importantissime e ricche di fondi spa­
gnoli e in altre minori e minime282• 11 censimento attien� anche ai gerieri:
presenza del romancero283, dei canzonierP8\ titoli singoli; la Celestind-85• I
preziosi tesori concernenti la scoperta, conquista e colonizzazione dell'Ame­
rica Latina so no stati offerti all'esame dei visitatori in vade esposizioni; fra
le quali, i fondi della Vaticana286 in "Nuovi mondi" di cui sopra, quelli delle
Biblioteche italiane in Due Mondi a confronto. Uomini e culture. 1 segni della
storia Genova, Palazzo Ducale 16 maggio-20 ottobre 1992, con l'attenzione
280 Sono �li auspici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), oppure indipendememente nei singoli
lstitutl o per opera di singoli ricercatori. Spiegavo il p rogramma e gli inconvenienti dello stesso in "Aicu­
ne osservazioni preliminari", premesse a Paride Imp tombato Andreani, Repertorio bibliografico de/k opere
di interesse iberico nella Biblioteca Nazionale di Ban (Padova, s.d. [1 974]), pp. 5-1 6.
281 Presso la Biblioteca Magliabechiana di Firenze, la Comunale e Nazionale di Palermo e da! nordamerica­
\ no Harold Jones, nella Collezione Barberini della Vaticana (inclusi i titoli a stampa).
·
.
282 Elenco qui le Biblioteche sui fondi a stampa: Bologna, Comuna/e deii'Archiginnasio, Collegio di Spagna,
'
, Cagliari Biblioteca Universitaria, Facolta dt Teología, Colorno, Belloni, Ferrara, Ariostea, Guastallá Mal­
dotti, Lucca, Govemativa, Mantova. Comuna/e, Milano, Ambrosiana, Braidenie (s. xvi), Trivulziana (li­
mitatamente ai Cancioneros), Napoli, Nazionale, Palermo, Comuna/e e Nazionale, Novacella (Bressano­
ne), Biblioteca degli Agostiniani, Parma, Palatina, Ajfó del/a SS. Annunziata, Pisa Universitaria, Reggio
Emilia, A. Panizzi, Rende (Cosenza) , Bibl ioteca, gimin� _qambalunga, Tocino, Palazzo Reale,
Nazionale, Ventimiglia Aprosiana, Verona, Civica. Un repertorio vivente di manoscritti e stampati (spe­
cialmente presso la Vaticana) e reperibile a Roma nella persona di José Luis Gotor. Si aggiungano, per
ricerche settoriali sulla commedia spagnola: Ferrara, Ariostea Commedie, Roma Accademia dei Lincei
"un fondo di commedie"), Torino: Questi repettori, pur con gravi !acune in alcuni di essi, superano co­
mun9-ue il dilettantesco Eduardo Toda - Güell, Bibliografia espanyola d1talia deis origens de la imprenta
fins 1 any 1900, Castell de San Miguel D'Escornalbou, 1 927-3 1.
283 Cesare Acutis e P.L. Avila, "Presenza del romancero in Italia nei secoli XVI, XVII e XVIII" in G.M.Ber­
tini, La romanza spagnola in Iralia, Torino, 1 970, 125-428 e 461-80, id., "Cancioneros" musicali spagnoli
in Italia (1585-1635), Pisa: Universita, 197I.AIIa ricerca di edizioni ed esemplari della Celestina si e de­
dicara per anni Emma Scoles (sulle traduzioni italiane vide i.).
284 G iovanni Caravaggi, Cancioneros Sf.agnoli a Milano (Univ. di Pavia. Facolm di Lenere e Filosofia. La
Nuova Italia, 1 989 (mss del '500 e 600 i conservad aii'Ambrosiana, Braidense e Trivulziana).
285 Cf. specialmente E. Scoles in collaborazione con Juana Gallo, "Edizioni antiche della Celestina scono­
sciute o non localizzate della tradizione bibliografica", Cultura Neolatina, 43 (1 983), 103- 1 9.
286 Presso la Biblioteca Magliabechiana di Firenze, la Comunale e Nazionale di Palermo e dal nordamerica­
no Harold Jones, nella Collezione Barberini della Vaticana (inclusi i titoli a stampa).
80
rivolta agli aspetti anropologici ed etnologici287, ed a quelli bibliografici288 e
storici289, non alle lingue locali (cf. i testi amerindi ai nn. l 932- 1 398), né al­
la lingua degli autorF90 •
Cio mi permette di riallacciarmi con una nota positiva alle considerazio­
ni di partenza, scusandomi di non aver potuto spulciare le notizie eteroge­
nee sulla lingua dei vari autori disseminate nelle edizioni (le difficolta in cui
si incappa a questo fine danno alla nostra professione di che riflettere) .
D'altro nde il carattere del contributo stesso richiedeva il giudizio di un
linguista: ne sutor super crepidam. Non potevo redigere un saggio sistemati­
co e critico paragonabile a quelli che appaiono in Current Trends in Lingui­
stics. D' altronde siccome il fascicolo e munito di un dischetto, ognuno po­
tra aggiungere o togliere o riorganizzare secondo il suo cri'terio (soprattutto
espungere dato che l'ispanismo italiano ha sofferto dalla facilita di p ubblica­
re in loco e dal rifiuto di recensioni serie).
L Unione latina ci esorta alla difesa della nostra identita culturale ed al1' apprendimento mutuo delle rispettive lingue. Faremmo bene a seguirne il
monito con la maggiore serieta possibile per non far scendere ulteriormente
il livello delle nostre universita ed altri centri d'insegnamento.
287 Cf. Laura Laurencich Minelli "11 reperto americanista in musei e collezioni italiane", pp. 223-6, "11 codi­
ce Crospi" p. 227; come del resto e ernografico quasi rutto il resto del volume . .
288 Cf. Archangelo Longo, "Europa e nuovo mondo: un pcrcorso bibl iografico", pp� 242-3.
289 Annamaria Amitrano, "La 'Conquista' e il Codice florentino", pp. 247-250.
290 La cui identidt il lettore puo dedurre da una scarna indicazione: "redatti da padri missionari" p. 244.
81
1o
Supplemento a M. Morreale, 11 contrt'buto italiano recente allo studio della
Lingua spagnola (per una collaborazione .fra italiani e spagnoli nello studio del­
le rispettive lingue)
In ris.p osta a un nostro quesito, riceviamo da Carmen Pensado, Universidad
de Salamanca, l'indicazione dei titoli seguenti che interessano il paragone
lingl1istico spagnolo-italiano e dialetti:
"Sobre los resultados de las vocales velares latinas precedidas de yod inicial",
Revista de Filologia Rorruínica, 1 (1 983) 1 09- 135.
"El cierre de las vocales romances ante una palatal y su motivación articula­
toria", Symbolae Ludovico Mitxelena septuagenario oblatae, pp. 639-46. Vito­
ría: Universidad del País Vasco), 1 985.
(Acerca de los fenómenos de cierre de las vocales latinas en contacto con
palatales precedentes o siguientes: esp. yunta,
cincha; it. unghia) .
"El contacto de sílabas como origen de las evoluciones de las secuencias de
consonante + wau en romance'', Revista de Filologla Románica, 4 (1 986) 731 1 0.
"How do unnatural syllabifications arise? The case of consonant + glide in
Vulgar Latín", Folia Linguistica Historica 8 ( 1 988), pp. 1 1 5-142.
(Sobre la difícil silabación de consonante 1 yod y consonante
+
wau en
latín vulgar y las distintas estrategias para su evolución como en ital.
vs.
esp.
hube}.
ebbi
"Soy, estoy, doy, voy como solución de una dificultad fonotáctica, Homenaje
a Alonso Zamora Vicente. Madrid: Castalia, 1 988, vol. 1 , pp. 207- 1 8 (adi­
ción de una vocal paragógica y hechos comparables en sardo y en el Sur
de Italia) .
82
"Sobre el contexto del cambio f > h en espanol". Romance Philology 47
( 1 993) 147-76. (Comparaci6n de la aspiraci6n en espanol y en distintos
dialectos italianos.
"Un reandlisis de la '1 leonesa' en Linguistic Studies in Medieval Spanish,
Madison: Hispanic Seminary of Medieval Studies, 1 99 1 . (Se trataría una
reposici6n ultracorrecta, como en formas italianas comparables) .
"Sobre la «i» de algunas formas pronominales en los antiguos dialectos hi­
spánicos", Boletln de la RealAcademia Española, 64 (1 984) 143-70.
"Inversion de marquage et perte du systeme casuel en anden francais", Zeit­
schriftfor romanische Philologie 102 (1 986) 271 -96.
El complemento directo. Madrid, Taurus (i.c.d.s), ed. Carmen Pensado, di
cui si veda l'introduzione, la bibliofrafia critica, piu la ristampa del saggio,
"La creación del objeto directo preposicional y la flexión de los pronombres
personales en las lenguas románicas", Revue Roumaine de Linguistique 3 0
( 1 98 5), 1 23- 1 58. (Sobre l a desaparici6n de los casos latinos (en esp. el no­
minativo y la creaci6n del acusativo preposicional con base en un antiguo
dativo pronominal, con la comparaci6n con hechos dialectales italianos).
"How was Leonese Vulgar Latin read?" en Roger Wright, ed. Latín and the
Romance Languages in the Early Middle Ages. London, Roudedge 1 990, pp.
1 90-204. (Análisis de la hip6tesis de Wright en este aspecto concreto).
"El ensordecimiento castellano: ¿u� "fenómeno extraordinario"?" Anuario
de Filologla (Valladolid, i.c.d.s) (Paralelos en sardo y en el sur de Italia del
ensordecimiento de sibilantes).
83
ATT I D E LLA A C C AD E M I A N AZ I O N ALE D E I L I N C E !
A N N O C C C X C I - 1 '1 9 4
C L A S S E D I SC I E N Z E M O R A L I ,
STO R I C H E. E F I L O LOG I C H E
ME MORlE
S E R I E I X - VO L U ;\ I E
!V - FASC I C O L O 3
MARGHERITA MORREALE
LA «BIBBIA DI FERRARA>>
450 ANNI DOPO LA SUA PUBBLICAZIONE
ABSTR.-\CT.
-
The ess:ty celebmres the 4 5 oth anni,·ersary of the ladino O.T. published in
1 5 5 3 · known as the «Bible of Ferrar:m aknowledging the progress made
as
to externa! circumsrances .
of it� printing, and expounding some of the desiderata as ro its description, relation with contempo­
rary ladino rituals and earlier translations, as well as with biblical scholarship in Italy during the firsr
half of the XVIth century. I r updates the author's bibliography on ,-ernaculnr translations («Sefaradn
zo [ 1 96o), pp. 66- 1 09) and sen·es as an introduction to her stud�: of Ferrnra Bible Ps 1 8 compnred
with pre,-ious versions, to appear in Madrid (CSIC).
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benditos serán los que las venden .
11
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bienes búsea; qul escodríftador es de
males usos m•les le aterrarán. '
11 Qu en en sus riquezas fla eal·
drá de la ida, e los julios rartln bue­
nos feehoa como roja enverdeclente.
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" Qul su caaa conturvla, vientOJ
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" SI el justo recibe julzlo en la tie·
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Capitulo
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