La vittoria di Cometa

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La vittoria di Cometa
BARCOLANATRENTATRE’
Trieste - Tre volte record per una regata che non smette di stupire. E’ la Barcolana
numero trentatrè, che ha rappresentato l’edizione più entusiasmante degli ultimi
anni. Dopo la Barcolana delle polemiche (tra TuttaTrieste e Riviera di Rimini due
anni fa) e la Barcolana della bora furiosa (l’anno scorso) c’era tanta voglia di fare
una vera festa del mare come è nello spirito di questo evento, ormai a pieno titolo
uno dei più importanti dello yachting internazionale. E così è stato: record di
barche iscritte (1.969), record di percorrenza del campo di regata (1h. 16’) e record
di arrivi (oltre 900). Mentre in mare gli scafi incrociavano le prue, a terra un
pubblico di 200mila persone assisteva al rincorrersi delle vele sparse in un golfo
che ha riservato tanto sole ma anche aria. Inaspettata (nessun bollettino meteo
l’aveva prevista), la bora è tornata infatti a soffiare con un’intensità di 20 nodi
(punte fino a 25), senza tuttavia creare particolari problemi.
Testa a testa mozzafiato
Per la grandissima parte dei velisti quel che importa è esserci, con l’obiettivo di
sfidare il vicino di ormeggio e il rivale di circolo; ma c’è anche un nutrito gruppo
di velisti per i quali vincere la Barcolana rappresenta uno dei momenti più
entusiasmanti della propria carriera e per farlo si danna tutti gli anni. ‘Vincere
davanti a 200mila spettatori, in un golfo che per alcune ore si trasforma in un
grandissimo stadio, non è una cosa che può lasciare indifferenti” ha detto Favini,
neo tattico di Mascalzone Latino alla prossima sfida di Coppa America, dopo aver
tagliato il traguardo.
Emblematico Lorenzo Bodini, triestino olimpionico in Tornado, che, una volta a
terra, stremato e con la voce roca per aver urlato per tutta la regata, ha detto: “Ce
l’abbiamo messa tutta per vincere, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare!”.
Bodini, tattico su Goose&Gander (ex Gaja Legend), ha combattuto indefesso al
fianco di un indomito Checco Battiston, che solo nell’ultimo tratto del campo di
regata ha dovuto cedere il passo ad una barca più grande e tecnologicamente più
evoluta.
Prima dell’attacco risolutivo di Cometa, (Favini al timone e Giovanni Cassinari
alla tattica), Battiston & Co. avevano duellato (e vinto) contro Riviera di Rimini di
Lorenzo Bressani e contro TuttaTrieste di Vasco Vascotto. Poi Cometa è piombata
su Goose, l’ha affiancata, l’ha attaccata ed è andata a tagliare il traguardo in
solitudine. Se nel primo lato del quadrilatero del percorso non fosse rimasta
attardata rispetto ai primi, avrebbe trionfato con un vantaggio molto maggiore. La
barca, un progetto del friulano Maurizio Cossutti per la multinazionale
farmaceutica Pfizer, era la più forte sulla carta; solo Any Way, il nuovissimo 65’
del padovano Gastone Giamundo progettato da German Frers, avrebbe (forse)
potuto contrastarlo, ma l’equipaggio aveva a disposizione la barca da una sola
settimana. Nicola Celon, Dede de Luca & Co. non hanno potuto far meglio
dell’ottavo posto, senza entrare mai in regata.
Ci hanno invece provato Lorenzo Bressani, al timone di Riviera di Rimini
charterizzata dalla veleria Olimpic Sail (tattico Mitja Kosmina, vincitore di 3
edizioni della Barcolana), e Vasco Vascotto, che è stato protagonista di un
fantastico testa a testa con Goose, a vincere la regata. In partenza la più veloce è
stata Riviera, seguita da Goose e Cometa. Per oltre la metà del primo lato, Riviera
e Goose si sono alternate in testa alla flotta, ma prima del giro di boa Riviera è
rimasta attardata a causa di un guasto al sistema di avvolgimento del top genoa.
Dei problemi di Bressani & Co. ne hanno approfittato gli altri. Nel terzo lato il
testa a testa entusiasmante tra Battiston e Vascotto favoriva Cometa che, come da
proverbio, ‘godeva’ tra i due litiganti.
Una nota la merita un equipaggio romagnolo: il Melges 24’ di Egidio Babbi, due
volte campione del mondo in Classe A, in equipaggio con il pluricampione italiano
IMS Massimo Magnani, Elio Cavallo e Andrea Lucchi. I quattro, a bordo di Città
di Cesenatico, hanno girato la prima boa in 8° posizione. Alla fine si sono
classificati 25°, (primi della loro classe, of course), a causa di un buco di vento che
ne ha rallentato la corsa.
Hanno detto
Fulvio Molinari, presidente della Barcola Grignano: “Una grande Barcolana,
sempre diversa ma uguale a se stessa: un magico mix di competizione di alto
livello tecnico e di festa agonistica. Una splendida giornata con vento di casa, la
bora e quasi duecentomila spettatori sulle rive. Un eccezionale ritorno di immagine
per Trieste, che grazie alla Barcolana si conferma capitale europea della vela. Un
grazie a tutti coloro, Enti pubblici, sponsor e privati, che assieme hanno fatto
grande questa edizione”.
Marco Pacini, project leader di Cometa: “Siamo particolarmente contenti del
risultato del nostro scafo: la vittoria di oggi a tempo di record ci riempie di
orgoglio”.
Marco Cornacchia (2 di Cometa): “Abbiamo vinto la regata scegliendo di issare
nell’ultimo lato il Genoa 4 mentre gli altri nostri avversari diretti hanno scelto il 3.
Il canard di Cometa e la chiglia basculante ci hanno favoriti con queste condizioni
di vento sostenuto”.
Lorenzo Bodini (tattico di Goose&Gander): “Le abbiamo tentate tutte per vincere,
ma la nostra barca era più piccola di Cometa e non disponevamo di chiglia
basculante”
Vasco Vascotto (timoniere di Tutta Trieste1): “Per vincere dovevamo tentare
qualcosa di particolare: per questo motivo abbiamo optato per un lato diverso da
Goose&Gander. Facendo un paragone con il basket, ho tentato il canestro da tre
punti a pochi secondi dalla fine, quando un tiro normale sarebbe stato comunque
inutile”.
Lorenzo Bressani (timoniere di Riviera di Rimini): “Ci avrebbe fatto molto piacere
vincere, ma alcuni guasti tecnici ci hanno rallentato. Il pensiero è già al prossimo
anno, dove ci ripresenteremo ancora più agguerriti”.
Pasquale De Gregorio (armatore e timoniere di Wind): “Sono molto contento del
mio piazzamento, anche se con meno aria avrei potuto fare meglio. Tornerò
sicuramente a Trieste”.
Dede De Luca (manager di Any Way): “Non potevamo fare meglio: la barca era
appena stata messa in acqua e abbiamo avuto problemi con la chiglia basculante,
rimasta bloccata per molto tempo. Il nostro obiettivo era di portare la barca a
questa Barcolana e ci siamo riusciti”.
L’organizzazione
Una nota di merito spetta alla Società velica di Barcola Grignano, che da trentatrè
anni lavora per realizzare questa festa. Le barche aumentano, ma resiste la
tradizione di farle partire tutte insieme: Formula 1 del mare e passere, barche di
serie e miliardari prototipi. A terra cresce di livello anche l’organizzazione e la
gestione degli eventi collaterali di sport e spettacolo, curati da Promosail. “Mi
piacerebbe che gli eventi legati alla Barcolana durassero un mese intero” dice
sibillino Claudio De Martis, insieme a Riccardo Bonetti deus ex-machina del
Barcolana Sailing Show.
www.barcolana.it