L`Ncd per unificare un centro autonomo dal PD e
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L`Ncd per unificare un centro autonomo dal PD e
Fabrizio Cicchitto Parlamentare Ncd e presidente Commissione Esteri Camera dei deputati L'Ncd per unificare un centro autonomo dal PD e al governo con Renzi per cambiare l'Italia Penso che siamo davanti ad una sorta di corsa contro il tempo per ciò che riguarda l'aggregazione in un unico, nuovo soggetto politico di tutte le forze di centro che sono decisive per la maggioranza del governo Renzi e per l'approvazione dei suoi provvedimenti. È quello che non capiscono alcuni esponenti del PD i quali, oltre a tutto, ignorano un dato elementare e cioè che il PD al Senato non ha la maggioranza e che quindi devono "per amore o per interesse" fare i conti con gli alleati di centro. Dopo la mia intervista sull'Huffington Post si è detto che volevo sciogliere l'NCD nel PD. È esattamente l'opposto: non credo che nessuno dei centristi che oggi sostengono o partecipano al governo Renzi possano o vogliano entrare nel PD, che ha una sua complessità ed un suo travaglio che rispettiamo ma che non ci può coinvolgere. Aggiungo anche che un atto del genere non servirebbe a nulla. Invece proprio le forze di centro che appoggiano il governo in modo sparso, frammentato e spesso subalterno, oggi devono aggregarsi e, con tutta la gradualità necessaria, prima federare i gruppi parlamentari e i partiti e poi arrivare ad un soggetto unico, distante da un centro-destra diviso fra il lepenista Salvini e lo spento Berlusconi, ma anche distinto dal PD. Solo in questo modo si può collaborare in modo autonomo con Renzi, al quale riconosciamo forti capacità innovative ma che deve fare i conti con un unico soggetto politico di centro. Questo partito di centro deve coprire lo spazio politico-culturale-sociale costituito da coloro che non si riconoscono né in questo centro-destra estremizzato e ripetitivo né nel PD. Questo soggetto di centro dovrà tradurre la sua presenza dal parlamento al paese dando vita ad una forza politica esistente sul territorio e guidata da una nuova leva di dirigenti politici. Solo se oltre al PD emerge una unitaria forza politica del centro moderato e riformista sarà possibile battere nel 2018 non solo il centro-destra ma la crescente contestazione protestataria alla quale dà vita il Movimento 5 Stelle. Se Renzi e il PD pensano di poter fare tutto ciò da soli sbagliano. Nel prossimo futuro si giocheranno due partite decisive: il rinnovamento dello Stato, delle sue istituzioni, della pubblica amministrazione e per questo sarà decisivo il referendum del 2016 che dovrà unire tutte le forze di governo. La seconda partita decisiva da oggi in avanti si gioca sul terreno economico-sociale, sul terreno della crescita, del rilancio delle imprese, dell'occupazione giovanile e del Mezzogiorno. In questo quadro, e solo in questo quadro, se il nuovo centro crescerà sarà possibile, anzi diventerà indispensabile modificare l'attuale legge elettorale nel senso del premio alla coalizione. L'NCD dovrà organizzarsi e consolidarsi ma non al buio, in nome di un organizzattivismo fine a sé stesso che non ha mai prodotto niente di buono, ma avendo in testa un progetto politico: l'NCD si scioglierà solo in una più vasta aggregazione politica che avrà contribuito a far nascere e crescere e certamente non si disperderà in frantumi e spezzoni, parte dei quali potrebbero andare a chiedere qualche elemosina a Berlusconi e un'altra parte uti singoli al PD.