pdf - Primus Capital
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MILANO FINANZA 26 Novembre 2016 27 Per tenere fermo il traguardo dei 5 mld di dividendo, il gruppo ha annunciato sei azioni. Dal riassetto nel mondo alle manovre sul Vita Ma il propulsore sarà l’innovazione tecnologica. E ora c’è pure Microsoft GENERALI di Anna Messia L’ innovazione tecnologica è il propulsore della sei azioni strategiche annunciate da Generali all’investor day. Sei mosse che, come spiegato a Londra lo scorso 23 novembre, vanno dall’ottimizzazione della presenza del gruppo assicurativo nel mondo (con un guadagno di 1 miliardo) al miglioramento dei risultati tecnici, passando per il ribilanciamento del portafoglio per ridurre il peso dei minimi garantiti pagati nelle polizze Vita. Tutti interventi indispensabili per riuscire a tenere fermo l’obiettivo di 5 miliardi di dividendi entro il 2018 (vedere anche articolo di copertina a pagina 8), annunciato a maggio 2015, in un contesto di mercato che si è fatto oggi decisamente più complicato, con tassi d’interesse ai minimi e l’Rc Auto che arranca. Le frontiere aperte dalle nuove tecnologie saranno quindi fondamentali per consentire al gruppo di continuare in questo nuovo scenario, mettendo a frutto le alleanze con aziende leader nell’innovazione tecnologica. L’ultima, firmata proprio all’indomani dell’appuntamento londinese, è stata quella con Microsoft. E secondo quanto spiegato da Generali la partnership con il colosso dell’informatica opererà in particolare su tre fronti: servirà a innovare la distribuzione, ma anche a rendere più efficienti le relazioni con i dipendenti e ovviamente con gli assicurati. L’intenzione è fare leva sulle capacità di Microsoft di analisi delle attività social e va ricordato che, a giugno scorso, il colosso dell’informatica ha rafforzato la presa sul comparto con l’acquisto di LinkedIn. L’idea Il Leone ora è hi-tech LE ALLEANZE DI GENERALI PER LA CRESCITA DIGITALE DISCOVERY INSURANCE Nel 2014 Generali ha lanciato la partnership la società leader di mercato in Sud Africa, che ha portato all’avvio del programma Vitality che favorisce il miglioramento delle abitudini e uno stile di vita più sano. Il 4 di Luglio è stato lanciato in Germania e ora tocca alla Francia MY DRIVE SOLUTION Nel 2015 acquisizione della start-up basata a Londra e specializzata nella profilazione comportamentale. I dati disponibili attraverso scatole nere e smartphone, elaborati da algoritmi predittivi, consentiranno di valutare gli stili di guida al fine di personalizzare i prodotti e indurre comportamenti sicuri alla guida PROGRESSIVE Nel 2016 firmato un accordi di ricerca e sviluppo con la società americana leader mondiale nel campo della telematica applicata all’assicurazione auto MICROSOFT Nel 2016 partnership con Microsoft per accelerare la trasformazione digitale per lavoratori, clienti e distributori. La partnership si concentra tra le altre cose sulle capacità dell’azienda fondata da Bill Gates di analisi delle attività social per riuscire a offrire prodotti su misura, e smart contract GRAFICA MF-MILANO FINANZA è in pratica analizzare gli interessi e i gusti dei clienti emersi in rete per offrire loro polizze che rispondano quanto più possibile ai loro bisogni. Insomma, se si guardano spesso siti sui viaggi la compagnia sarà pronta a proporre coperture per la vacanza, mentre se si visitano pagine web per acquistare una nuova caldaia la proposta potrà essere una copertura assicurativa per l’assistenza domestica. Ma non solo. La spinta è anche sugli smart contract, ovvero sulla possibilità di sottoscrivere una polizza in tempo reale, al punto giusto al momento giusto. Un esempio? Se si atterra in una città estera appena riacceso il telefonino verrà offerta per esempio una polizza assistenza, acquistabile direttamente dallo smartphone. Ma il perno del nuovo model- lo Generali resterà la rete degli agenti, punto di forza del gruppo, come ribadito più volte il group ceo Philippe Donnet a Londra. L’onda verso l’innovazione digitale è però partita ed è in pieno movimento, con una trasformazione che sta attraversando ogni fase di attività, non solo la creazione di prodotti e la distribuzione per dare agli agenti nuovi strumenti tecnologici. «Il cambiamento digitale sta coinvolgendo anche le operations, con una maggiore automazione dei processi amministrativi, oltre che la gestione dei sinistri per renderli più trasparenti per i clienti e per scovare meglio eventuali frodi», spiega il group chief insurance officer di Generali, Valter Trevisani. Del resto tra le sei mosse strategiche annunciate a Londra c’è anche la razionalizzazione della macchina operativa del gruppo nei mercati maturi, che prevede un processo di ristrutturazione e semplificazione che dovrà portare a 200 milioni di risparmi aggiuntivi netti dal 2016 al 2019. Intervento in cui la tecnologia avrà certamente un ruolo centrale visti che i 200 milioni di risparmi saranno in frutto di 700 milioni di investimenti realizzati proprio per migliorare la macchina operativa. Oltre a questo c’è poi da avviare le altre alleanze tecnologiche firmate da Generali nell’ultimo biennio. La prima, quella chiusa nel 2014 con Discovery Insurance, ha già iniziato a concretizzarsi con l’avvio di Vitality, un programma assicurativo che favorisce uno stile di vita sano. «Il programma è stato lanciato a luglio in Germania è in pochi mesi ha avuto risultati sor- prendenti», continua Trevisani «e ora tocca alla Francia». Ma in ballo c’è anche il più recente accordo firmato lo scorso settembre con gli americani di Progressive, leader negli Usa per lo sviluppo di soluzioni telematiche applicate all’assicurazione auto. «Abbiamo costituito un gruppo di lavoro comune con l’obiettivo di creare prodotti in grado di incrementare il grado di sofisticazione delle tariffe che tengono conto dello stile di guida dell’assicurato», spiega il cio, annunciando che «nella prima parte del 2017 saranno offerti prodotti innovativi partendo sempre dalla Germania». Ma anche Generali Italia, guidata da Marco Sesana, è tra gli apripista nel gruppo per l’innovazione tecnologica. La compagnia sta cambiando pelle grazie alla digitalizzazione e l’anno scorso ha avviato la revisione di 20 processi chiave, dalla prevendita all’assistenza clienti in chiave digitale per renderli più efficienti. E in Italia a muoversi rapidamente verso l’innovazione è anche la compagnia diretta Genertel, che sta spingendo sulle nuove tecnologie per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti. «I nostri clienti che hanno una polizza danni possono comunicare in tempo reale, tramite chat con i nostri consulenti», spiega l’amministratore delegato di Genertel, Manlio Lostuzzi e nel primo semestre 2017 «partiremo anche nel Vita, probabilmente i primi in Italia». (riproduzione riservata) Primus Capital lancia un aumento di capitale da 100 milioni di Stefania Peveraro U n aumento di capitale da 100 milioni di euro per crescere sia nel factoring sia nella gestione di non performing loan, anche tramite acquisizioni di altre società, rami d’azienda o portafogli. È il progetto varato da Primus Capital, società di servicing specializzata nella gestione e recupero di npl secured (cioè assistiti da garanzie reali), guidata dall’amministratore delegato Vincenzo Macaione. «Si tratta di un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione e quindi dedicato a nuovi investitori istituzionali e qualificati che vogliamo coinvolgere nella compagnie azionaria, replicando il modello esistente e quindi un mix tra investitori istituzionali e soggetti industriali di medie e grandi dimensioni», ha spiegato Macaione a MF-Milano Finanza, aggiungendo che «per prepararci all’aumento di capitale abbiamo lavorato per mesi, perché si tratta di un passo importante che porterà a un significativo aumento dell’attività e quindi ci dovevamo organizzare dal punto di vista degli uomini e delle procedure, oltre che presentare a Banca d’Italia un piano triennale dettagliato». A oggi il 3% del capitale è in mano al management, il 49% fa capo a Primus Management (partecipata da soci privati e industriali come Cmde Auchan), mentre il resto è suddiviso tra Danieli (9%), Case Piperno Holding (7,73%), Intesa Sanpaolo (4,51%), Banco Popolare (4,51%), Alpitel (4,51%), Lombardini Holding (4,51%), Bper (2,82%), Fenice Holding (2,5%), Marazzi Group (1,13%) e altri soci industriali con quote minori. Tutti azionisti che erano soci di Omnia Factor, storica società di factoring fondata nel 1998 dalla Gallo&C (allora gruppo Meliorbanca) assieme a soci industriali e bancari e di cui Macaione e Primus Management hanno appunto comprato la maggioranza nel 2014 con l’obiettivo di trasformare la società in una piattaforma istituzionale in grado di analizzare, gestire, intermediare e acquisire crediti in sofferenza, in particolare di tipo immobiliare. Ora parte la seconda fase del progetto. Spiega ancora il manager: «Metà dell’au- mento di capitale servirà per finanziare del Testo Unico Bancario, un requisito acquisizioni di società, rami di facto- necessario per giocare il ruolo di master ring o portafogli di crediti, l’altra metà servicer nelle cartolarizzazioni. per acquisire servicer o portafogli di npl. Quanto ai numeri di fine anno, il patriSoprattutto su quest’ultimo fronte cre- monio netto di Primus Capital è salito do che sul mercato a 10,9 milioni a fine italiano ci siano pagiugno dai 7,8 miliorecchie opportunità, ni di fine 2015, con perché il settore è in un margine di inteconsolidamento, visto resse che è cresciuto che i servicer dovrandel 29% dal primo no essere in grado di semestre 2015 e un gestire la mole di npl margine di intermeche si sta per riversadiazione in aumento re sul mercato, grazie del 30%, a fronte di alle cartolarizzazioni un turnover in rialzo assistite da Gacs. Ma del 16%. il mercato richiederà A oggi l’attività di sempre più che sia un advisory, gestione e Vincenzo Macaione soggetto vigilato da recupero di npl peBanca d’Italia a essere sa solo per il 30-35% l’interlocutore e meglio ancora se dotato del business di Primus Capital, con di rating». Primus Capital, che nei mesi 3,5 miliardi di euro di asset in gestioscorsi ha annunciato la prossima acqui- ne (Special situation, Special servicing sizione del servicer romano Centaurus, è e advisory), ma l’obiettivo è arrivare a in attesa di essere iscritto all’albo unico breve a 10 miliardi, ampliando l’attidegli intermediari finanziari di Banca vità anche ai crediti non performing d’Italia sulla base del nuovo articolo 106 unsecured. (riproduzione riservata)