Relazioni Input
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Relazioni Input/Output 4.0 Introduzione Le relazioni tra input e output di un filtro discreto nel tempo possono essere descritte con modelli matematici ottenibili con metodi diversi ma equivalenti, come: • • • • • la risposta all’impulso; la funzione di trasferimento; la risposta in frequenza; le equazioni alle differenze e le variabili di stato. M. Usai Circuiti digitali 4_a 1 La risposta all’impulso è già stata introdotta e utilizzata, saranno definite ora gli altri quattro metodi. In particolare saranno definiti : filtri con risposta impulsiva di durata finita FIR e filtri con risposta impulsiva di durata infinita IIR e tra implementazioni di filtri ricorsivi e implementazioni filtri non ricorsivi M. Usai Circuiti digitali 4_a 2 Premessa Definizioni utili per lo studio dei sistemi Sistema lineare Un sistema è lineare quando l’operatore T{ } che lega l’uscita y(n) all’ingresso x(n), è lineare ossia per esso vale il principio di sovrapposizione degli effetti, quindi se: y1(n)=T{x1(n)} si ha e y2(n)=T{x2(n)} ay1(n)+ by2(n)=T{a x1(n)+b x2(n)} per qualsiasi a e b (costanti) e x1(n), x2(n) e in particolare se: M. Usai x(n)=0 ⇒ Circuiti digitali 4_a y(n)=T{x(n)}=0 3 Sistema stazionario Un sistema è stazionario quando l’operatore T{} che lega l’uscita y(n) all’ingresso x(n), è tempo-invariante, ossia la trasformazione che esegue non dipende dall’istante di applicazione. Quindi se: y(n) =T{x(n)} ⇒ y(n-n0)=T{x(n-n0)} per qualsiasi n0 e x(n). M. Usai Circuiti digitali 4_a 4 Sistemi LTI Un sistema è LTI ( lineare tempo invariante ) quando l’operatore T{} che lega l’uscita y(n) all’ingresso x(n), è LTI (lineare-tempo-invariante), allora esso è completamente caratterizzato dalla sua risposta all’impulso unitario. Quindi se la risposta all’impulso è h(n)=T{δ(n)} la risposta ad un ingresso x(n) sarà: ⎧ ∞ ⎫ y(n)= T{x(n)} = T ⎨ ∑ x(k) δ (n − k )⎬ = ← proprietà dell'impulso ⎩k =−∞ ⎭ = ∞ ∑ x(k) T {δ (n − k )} = ← per la linearità k = −∞ = ∞ ∑ x(k)h(n − k) ← per la stazionarietà k = −∞ M. Usai Circuiti digitali 4_a 5 quindi: y(n) = ∞ ∞ k = −∞ k = −∞ ∑ x(k)h(n − k) = ∑ x(n - k)h(k) ovvero: y(n)=x(n)*h(n)=h(n)*x(n) ← convoluzione M. Usai Circuiti digitali 4_a 6 I sistemi LTI (Lineari Tempo Invarianti) possono essere: FIR (Finite Duration Impulse Response) con risposta impulsiva di durata limitata (finita) cioè: h(n) ≠ 0 solo per n1 ≤ n ≤ n2 sempre stabile se i campioni sono limitati, perché risulta: |h(n)| < +∞ per ∀n. M. Usai Circuiti digitali 4_a 7 IIR (Infinite Duration Impulse Response) con risposta impulsiva di durata illimitata (infinita), cioè: stabile solo se: +∞ ∑ h(k ) < +∞ k = −∞ Un caso tipico è: h( n) = a u ( n) n M. Usai ⎧ stabile per ⎨ ⎩instabile per Circuiti digitali 4_a a <1 a ≥1 8 4.1 Funzione di trasferimento e risposta in frequenza Per un filtro LTI lineare tempo invariante con risposta all’impulso h(n), l’uscita y(n) per un input arbitrario x(n) è data dalla convoluzione di x(k) e h(k-n) +∞ Poiché x[n] = ∑ x [ k ] δ [ n − k ] e y(n)= T{x(n)} (4.1.1) k =−∞ Ma dalla (3.4.4) la stessa relazione può essere espressa in funzione delle corrispondenti trasformate z, infatti essendo: y(n) = ∞ ∞ k = −∞ k = −∞ ∑ x(k)h(n − k) = ∑ x(n - k)h(k) trasformando si ha: Y(z)=X(z) H(z), dove: H(z) = ∑n = −∞ h(n)z − n con Ry ⊃ (Rx∩ Rh) ∞ M. Usai Circuiti digitali 4_a (4.1.2) (4.1.3) 9 H(z) è chiamata funzione di trasferimento del filtro discreto (System Function of the Discrete Filter) e per la (4.1.2) può anche essere scritta: Y(z) H(z) = (4.1.4) X(z) Inoltre se: Y(z) = X(z) H(z) ed esistono le trasformate di Fourier di X(z) e di H(z), allora la variabile z si esprime come: z = e jω e l’ampiezza e la fase di Y(ejω) saranno rispettivamente uguali a: Ampiezza di Y(ejϕ): Y (e jω ) = H (e jω ) X (e jω ) jω jω jω Fase Y(ejϕ): ∠Y (e ) = ∠H (e ) + ∠X (e ) dove: H(e M. Usai jω ) = H(e jω )e ∠ H (e jω ) Circuiti digitali 4_a 10 Risposta in frequenza La trasformata della funzione di trasferimento H(z) rappresenta la funzione chiave per l’analisi e la sintesi dei filtri digitali e discreti. • Uno dei motivi è legato alla semplicità della relazione che lega le trasformate Z dell’input e dell’output (4.1.2) con l’operatore di moltiplicazione, rispetto all’operatore di convoluzione che lega le sequenze (4.1.1). • Un altro motivo è che dalla H(z) si può ottenere facilmente la risposta in frequenza di un filtro M. Usai Circuiti digitali 4_a 11 Per esempio si assuma che l’input in regime stazionario (steadystate) di un filtro LTI (Lineare Tempo Invariante) sia la sinusoide complessa: x(n) y(n) Circuito LTI -∞ < n < ∞ x(n)= ejωn, ( ) ( ) y(n) = H e jω x(n) = H e jω e jω n essendo H(z) = M. Usai ∑ ∞ n = −∞ h(n)z − n ⇒ H (e jω ) = +∞ ∑ h(k )e − jωk k = −∞ Circuiti digitali 4_a 12 quindi, sostituendo nella espressione di y(n) si ha: ∞ ⎡ +∞ ⎤ y ( n) = ⎢ h(k )e − jωk ⎥ e jωn = h ( k ) e jω ( n − k ) = ⎢⎣ k = −∞ ⎥⎦ k = −∞ ∑ = e jωn ∑ ∞ ∑ h(k )e − jωk = x(n) H ( z ) | z = e jω k = −∞ ossia l’output risulta uguale all’input moltiplicato per la quantità complessa H(z): H(ejω) = H’(ω) = y(n) x(n) (4.1.5) La funzione H’(ω) è la risposta in frequenza del filtro discreto. M. Usai Circuiti digitali 4_a 13 H(ejω)=H’(ω) Si noti che la risposta in frequenza è data dalla trasformata z, H(z) calcolata su un cerchio unitario nel piano z poiché |z|=|ejω|=1. In particolare, la risposta alla frequenza zero o in d.c. è: H’(0)=H(ej0 )=H(1), la risposta alla frequenza di Nyquist ω = π è: H’(π)= H(ejπ )= H(-1). M. Usai Circuiti digitali 4_a 14 come descritto in figura 4.1. Fig.4.1 Valori di H(ejω) in dc (ω=0) e alla frequenza di Nyquist (ω=π) Poiché ejω è una funzione periodica in ω con periodo 2π, si ha immediatamente dalla (4.1.5) che H’(ω) è anch’essa periodica con lo stesso periodo. M. Usai Circuiti digitali 4_a 15 Inoltre, per h(n) reale h(n)=h*(n) e ricordando che se: y(n) = x*(n) → Y(z) = X*(z*) si ha che: H’(ω)=[H’(-ω)]* (4.1.6) quindi la risposta in ampiezza |H’(ω)| è una funzione pari di ω per h(n) reale, mentre la risposta di fase ∠H’(ω) è una funzione dispari di ω per h(n) reale, queste proprietà sono illustrate in figura 4.2. M. Usai Circuiti digitali 4_a 16 Fig. 4.2 La risposta in ampiezza |H’(ω)| è una funzione pari di ω, mentre la risposta di fase ∠H’(ω) è una funzione dispari di ω, M. Usai Circuiti digitali 4_a 17 I concetti importanti di stabilità e causalità definiti nel paragrafo sono facilmente e convenientemente descritti in termini di funzione di trasferimento come segue: STABILITA’: un filtro lineare invariante è stabile se e solo se ∞ ∑ h( n) < ∞ n =−∞ Ma ciò implica che H(z) deve convergere sul cerchio unitario poiché: ∞ ∞ H (e jω ) ≤ h(n)e − jωn = h( n) < ∞ ∑ n = −∞ ∑ n = −∞ Quindi, per un sistema stabile, Rh deve contenere il cerchio unitario. M. Usai Circuiti digitali 4_a 18 CAUSALITA’ Se h(n) è causale, Rh deve includere z = ∞ e quindi della forma |z|>r, dove r è il raggio più grande dei poli di H(z). Quindi H(z) converge ovunque al di fuori del cerchio di raggio unitario. Se il filtro risulta sia stabile che causale, tutti i poli di H(z) devono cadere all’interno del cerchio unitario, poiché Rh contiene il cerchio unitario così come z=∞ M. Usai Circuiti digitali 4_a 19 4.2 Sistemi LTI descritti da equazioni alle differenze Premessa Equazioni alle differenze finite Il metodo alle differenze finite rappresenta il metodo più semplice per la ricerca di una soluzione numerica di una equazione o di un sistema di equazioni differenziali, ossia dei valori approssimati della soluzione in un numero discreto di valori della variabile indipendente. x(t) Esempio 1: Soluzione della singola equazione del primo ordine: δ x’(t) =F(t,x(t)) 0 δ 2δ 3δ 4δ M. Usai 5δ t Circuiti digitali 4_a 20 Esempio di soluzione per una singola equazione del primo ordine: x’(t) =F(t,x(t)) (*) • Si divide l’intervallo (0,T) in n intervallini parziali (iδ, (i+1) δ) per i=0,1,…n di ampiezza δ=T/n • Si approssima la derivata della funzione x(t), che figura a primo membro della relazione (*), con il rapporto: x' (t ) ≅ da cui M. Usai x(t + δ ) − x(t ) δ x(t + δ ) ≅ x(t ) + δ x' (t ) x(t + δ ) ≅ x(t ) + δ F (t, x(t) ) Circuiti digitali 4_a 21 Con la relazione definita: x(t + δ) = x(t) + δ F(t, x(t) ) • Si valutano i valori di x negli n punti: t = 1, 2 δ, 3 δ, 4 δ,…,n δ = T e si scrivono n equazioni pervenendo al sistema: ⎧x (δ ) = x(0) + δ F(0, x(0) ) ⎪x (2δ ) = x (δ ) + δ F(δ, x (δ )) ⎪⎪ ⎨x (3δ ) = x (2δ ) + δ F(2δ , x (2δ )) ⎪...... ⎪ ⎪⎩x (nδ ) = x ((n − 1)δ ) + δ F((n − 1)δ), x(n − 1)δ) ) Questo sistema consente di determinare i valori di: x(δ), x(2 δ)…, x(n δ), M. Usai purché sia noto il valore x(0). Circuiti digitali 4_a 22 • Interpolando i punti di ottiene la rappresentazione grafica approssimata della soluzione richiesta. Si può verificare che diminuendo il valore di δ e quindi aumentando il numero dei punti calcolati, ↓ l’andamento della soluzione approssimata si avvicina all’andamento della soluzione vera. M. Usai Circuiti digitali 4_a 23 Esempio 2 Soluzione di un sistema di due equazioni differenziali Determinazione della soluzione ( (x(t), y(t) ) del sistema di due equazioni differenziali: ⎧x’ (t) = F(t, x(t), y(t)) ⎨ ⎩ y’ (t) = G(t, x(t), y(t)) che per t=0 assume i valori ( (x(0), y(0) ). Si divide l’intervallo (0,T) in n intervallini parziali (iδ, (i+1) δ) per i=0,1,…n di ampiezza δ=T/n e si approssimano le derivate delle funzioni x(t) e y(t) con i rapporti incrementali: x' (t ) ≅ M. Usai x(t + δ ) − x(t ) δ e y ' (t ) ≅ Circuiti digitali 4_a y (t + δ ) − y (t ) δ 24 da cui si ottiene il sistema : ⎧x(t + δ) = x(t) + δ F(t, x(t), y(t)) ⎨ ⎩ y(t + δ) = y(t) + δ G (t, x(t), y(t)) Le due equazioni valutate nei n punti δ, 2 δ, 3 δ, 4 δ,…, n δ = T , forniscono le coppie di valori (x(n δ),y(n δ)) che consentono di ottenere gli integrali soluzioni per punti. M. Usai Circuiti digitali 4_a 25 ⎧x (δ ) = x(0) + δ F(0, x(0), y(0)) ⎪ y(δ ) = y(0) + δ G (0, x(0), y(0)) per t = 1δ ⎪ ⎪ ⎪x (2δ ) = x (δ ) + δ F(δ, x (δ ), y(δ )) ⎪ per t = 2δ ⎪ y(2δ ) = y(δ ) + δ G (δ, x (δ ), y(δ )) ⎪ ⎨ ⎪x (3δ ) = x (2δ ) + δ F(2δ , x (2δ ), y(2δ )) ⎪ per t = 3δ ⎪ y(3δ ) = y(2δ ) + δ G (2δ , x (2δ ), y(2δ )) ⎪...... ⎪ ⎪x (nδ ) = x ((n − 1)δ ) + δ F((n − 1)δ), x(n − 1)δ)δy(n − 1)δ) ) ⎪ y(nδ ) = y((n − 1)δ ) + δ G ((n − 1)δ), x(n − 1)δ)δy(n − 1)δ) ) per t = nδ ⎩ M. Usai Circuiti digitali 4_a 26 Quindi se si conoscono i valori iniziali (x(0),y(0)) si determinano ricorsivamente le coppie di valori : ((x(δ), y(δ) ), ((x(2δ), y(2δ) ), ((x(3δ), y(3δ) ), … ((x(nδ), y(nδ)). Con i punti ottenuti si possono disegnare • i relativi grafici di x(t) e y(t) e • la curva y=f(t) che prende il nome di orbita, che passa per il punto iniziale noto (x(0),y(0)). M. Usai Circuiti digitali 4_a 27 In un sistema continuo a parametri concentrati si hanno elementi rappresentabili con modelli matematici mediante integrali o derivate, Infatti le equazioni costitutive per un condensatore e un induttore sono: L i(t) C i(t) v(t) v(t ) = L ⋅ di(t ) dt v(t) i(t ) = C ⋅ dv(t ) dt 1 1 i (t ) = v(t )dt + i (0) v(t ) = i(t )dt + v(0) L C e altri dispositivi come la resistenza, amplificatore e trasformatore con i rispettivi modelli matematici lineari : ∫ v(t ) = Ri (t ) M. Usai ∫ v2 (t ) = A v1 (t ) Circuiti digitali 4_a v2 (t ) = N v1 (t ) 28 Confronto di risoluzione di un sistema continuo e del relativo sistema discreto, di primo ordine. a) Risoluzione di un sistema continuo del I° ordine: Per e(t)=E e i(0)=i0: ⎧ di (t ) + Ri (t ) = e(t ) = E ⎪L ⎨ dt ⎪⎩i(0) = i 0 vL(t) + L e(t) R i(t) v2(t) ⎧ L i ' (t ) + Ri (t ) = e(t ) = E ⎨ ⎩i(0) = i 0 La soluzione di questa equazione è nota dalla analisi matematica. M. Usai Circuiti digitali 4_a 29 b) Risoluzione di un sistema discreto del I° ordine: Quindi il modello matematico per un sistema del I° ordine è così strutturato: ⎧ A y ' (t ) + By (t ) = x(t ) ⎨ ⎩ y(0) = y 0 t>0 La precedente equazione differenziale può essere risolta numericamente approssimando la derivata come: y (t ) − y (t − T ) y ' (t ) ≅ T essendo T l’intervallo di campionamento: T=1/fc, e sostituendo nella equazione generale si ottiene la relazione approssimata: A[y(t) − y(t − T) ] + B T y(t) ≅ T x(t) M. Usai Circuiti digitali 4_a 30 Esprimendo t in funzione dell’intervallo di campionamento T, t=nT: (A + B T )y(nT) − Ay(nT − T) ≅ T x(nT) e considerando la sequenza del circuito a tempo discreto, ossia sostituendo a nT → n: (A + B T )y(n) − Ay(n − 1) ≅ T x(n) dividendo tutto per A+BT: T A x(n) y(n − 1) ≅ y(n) − (A + B T ) (A + B T ) A T ; ponendo : a o = 1; a 1 = ; bo = (A + B T ) (A + B T ) a o y(n) − a 1 y(n − 1) ≅ b o x(n) ⇒ y(n) ≅ b o x(n) + a 1 y(n − 1) M. Usai Circuiti digitali 4_a 31 Esplicitando per y(t) : y(n) ≅ b o x(n) + a 1 y(n − 1) L’ approssimazione nel calcolo dei valori y(n) dipende : • dalla forma del segnale di ingresso e • dal periodo di campionamento Questa relazione suggerisce la struttura del seguente circuito discreto: x(n) b0 x(n) b0 b0 x(n)+ a1y(n-1) y(n) + a1y(n-1) y(n-1) D a1 M. Usai Circuiti digitali 4_a 32 a) Per il sistema continuo la soluzione della equazione differenziale R ⎞ per i(0)=0 e e(T)=E è: ⎛ t E i (t ) = ⎜1 − e L ⎟ ⎟ R⎜ ⎝ ⎠ b) Per il sistema digitale la soluzione della equazione alle differenze finite: y(n) ≅ b o x(n) + a 1 y(n − 1) n=0 → n = 2→ T E essendo i[0] = 0 L + RT T L T L ⎞ T ⎛ ⋅ i[2] ≅ E+ E = ⎜1 + E ⎟ L + RT L + RT L + RT ⎝ L + RT ⎠ L + RT i[1] ≅ b o E = n = 3→ i[3] ≅ T L L ⎞ T ⎛ ⋅ ⎜1 + E+ E= ⎟ L + RT L + RT ⎝ L + RT ⎠ L + RT 2 ⎡ L ⎛ L ⎞ ⎤ T +⎜ E ⎟ ⎥ ⎢1 + + + L RT L RT L RT + ⎝ ⎠ ⎥⎦ ⎢⎣ ... M. Usai Circuiti digitali 4_a ⎧a o = 1; ⎪ A ⎪a1 = ; ⎪ (A + B T ) ⎨ T ⎪b = ; ⎪ o (A + B T ) ⎪ ⎩ 33 Il termine generico sarà quindi calcolabile con la relazione : n n ⎛ L ⎞ ⎛ L ⎞ 1− ⎜ 1− ⎜ ⎟ ⎟ T L + RT ⎠ L + RT ⎠ ⎝ ⎝ E= i[n] = L L L RT + 1− 1− L + RT L + RT n⎤ ⎡ ⎛ ⎞ ⎢ ⎜ 1 ⎟ ⎥ L + RT E T ⎟ ⎥ E= = ⎢1 − ⎜ R ⎢ ⎜⎜ 1 + RT ⎟⎟ ⎥ L + RT - L L + RT ⎢⎣ ⎝ L ⎠ ⎥⎦ M. Usai Circuiti digitali 4_a T E= L + RT ⎡ ⎛ ⎢ ⎜ 1 ⎢1 − ⎜ ⎢ ⎜⎜ 1 + RT L ⎣⎢ ⎝ ⎞ ⎟ ⎟ ⎟⎟ ⎠ n⎤ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥⎦ 34 Inoltre se RT << L L ⇒ T << R ⇒ e RT L ≅ 1+ RT L n ⎡ ⎛ ⎞ ⎤ R ⎢ ⎜ 1 ⎟ ⎥ − nT ⎞ E E ⎛⎜ ⎟ ⎥ ≅ i(n) i(nT) = ⎜1 - e L ⎟⎟ ≅ i(nT) ≅ ⎢1 - ⎜ R ⎢ ⎜1+ R T ⎟ ⎥ R⎝ ⎠ ⎟ ⎥ ⎢ ⎜⎝ L ⎠ ⎦ ⎣ L : quindi per T << R i valori di i(t) calcolati in un intervallo discretizzato con costante di campionamento T, con la soluzione della equazione differenziale per un sistema continuo, coincidono con i valori calcolati con la formula approssimata ottenuta per il sistema discreto. M. Usai Circuiti digitali 4_a 35 Esempio: Andamento della soluzione nel dominio del continuo e nel dominio del discreto per R=5Ω, L=10 H, e E=10V per un intervallo di campionamento T=0.2 s (N=10) M. Usai Circuiti digitali 4_a 36 Esempio: Andamento della soluzione nel dominio del continuo e nel dominio del discreto per R=5Ω, L=10 H, e E=10V per un intervallo di campionamento T=0.05 s (N=40) M. Usai Circuiti digitali 4_a 37 4.2 Sistemi LTI descritti da equazioni alle differenze. Una sottoclasse di grande importanza pratica dei circuiti LTI quella dei filtri discreti lineari tempo-invarianti. Le sequenze di input e output di questi filtri soddisfano equazioni alle differenze della forma: N M k =0 m=0 ∑ ak y (n − k ) = ∑ bm x(n − m), (4.2.1) dove bm e ak sono coefficienti costanti. Poiché per specificare completamente il filtro l’espressione precedente non è sufficiente da sola; sono richieste informazioni addizionali inerenti la causalità e le condizioni iniziali. M. Usai Circuiti digitali 4_a 38 Assumendo che il filtro sia causale e riportando in scala i coefficienti in maniera che a0 = 1, l’equazione (4.2.1) può essere riscritta nella forma canonica: N ∑a M k y(n − k) k =0 = ∑b m x(n − m) m =0 N a 0 y(n) + ∑a M k y(n − k) = k =1 ∑b m x(n − m) m =0 ak bm = ak e = bm e aggiornando i parametri a0 a0 M y(n) = ∑b m =0 M. Usai N m x(n − m) − ∑a k y(n − k), (4.2.2) k =1 Circuiti digitali 4_a 39 M y(n) = ∑b m =0 N m x(n − m) − ∑a k y(n − k), (4.2.2) k =1 La relazione precedente mostra come: il valore attuale dell’output y(n) può essere calcolato in funzione - del valore attuale di input x(n); - di M valori precedenti di input x(n-m); - di N valori precedenti di output y(n-k). M. Usai Circuiti digitali 4_a 40 Si sottolinea che: • se nella valutazione dell’output attuale sono usati i valori di output precedenti (intermedi o finali), cioè se l’implementazione del filtro contiene feedback, allora l’implementazione è chiamata ricorsiva (recursive). M y(n) = ∑b N m x(n − m) − m =0 ∑a k y(n − k), k =1 • altrimenti l’implementazione del filtro è non ricorsiva (non recursive): M y(n) = ∑b m x(n − m) m =0 M. Usai Circuiti digitali 4_a 41 Funzione di trasferimento del filtro La funzione di trasferimento del filtro è facilmente ricavabile facendo la trasformata z di entrambi i membri della equazione alle differenze che lo implementa: N M k =0 m=0 ∑ ak y ( n − k ) = ∑ bm x(n − m) (4.2.1) ottenendo: N M ∑ a Z[y(n − k)] = ∑ b Z[x(n − m)], k =0 k m=0 m ( 4.2.3 ) dove Z[ ] indica l’operatore della trasformata z. M. Usai Circuiti digitali 4_a 42 La trasformata della relazione: N ∑a M k Z[y(n − k)] = k =0 ∑b m Z[x(n − m)], (4.2.3) m=0 essendo: Z [ y (n − k )] = z − k Y(z) e Z [x(n − k )] = z − m X(z) può essere espressa come: N ∑ a k z −k Y(z) = k =0 M ∑ b m z −m X(z) m =0 ∑ ∑ M H(z) = M. Usai (4.2.4) Y(z) = X(z) m =0 N k =0 b m z −m a k z −k Circuiti digitali 4_a (4.2.5) 43 Dalla relazione: N ∑ a k z Y(z) = k =0 −k M −m b z ∑ m X(z) m=0 può essere ricavato un diagramma a blocchi di una implementazione di un filtro come mostrato in figura 4.3. Questa è una implementazione nella forma diretta, che realizza prima gli zeri e poi i poli. M. Usai Circuiti digitali 4_a 44 M N m =0 k =1 y(n) = ∑ b m x(n − m) − ∑ a k y(n − k) ↓ N M k =0 m =0 ∑ a k Z[y(n − k)] = ∑ b m Z[x(n − m)] ↓ N ∑ a k z Y(z) = - k =0 −k M −m b z ∑ m X(z) m=0 - Fig. 4.3 Implementazione diretta della equazione alle differenze (4.2.2) M. Usai Circuiti digitali 4_a 45 Nella implementazione della equazione (4.2.2): • i ritardi unitari sono indicati attraverso i corrispondenti operatori della trasformata z, z-1 • i coefficienti moltiplicatori costanti bm e ak sono indicati come fattori guadagno. Ciascun ritardo è realizzato attraverso alcune configurazioni di elementi con memoria (registratori memorie locali, capacitori ad interruttore, etc.) il cui output attuale è uguale all’input precedente. M. Usai Circuiti digitali 4_a 46 In generale un filtro a tempo discreto o digitale è costituito con questi tre componenti di base chiamati: 1. sommatori (adders) con il simbolo del cerchio (Ο); 2. moltiplicatori (multipliers) con il simbolo del triangolo (<); e 3. ritardi (delays) con il simbolo del quadrato( ). L’implementazione può anche essere nella forma trasposta che realizza prima i poli e poi gli zeri. M. Usai Circuiti digitali 4_a 47 Esempio di applicazione: Tecnica della media (Averaging) Una comune tecnica non ricorsiva per eliminare o ridurre le fluttuazioni di una sequenza di dati (smoothing) mediante un filtro consiste nel fare una media pesata per M+1 valori consecutivi per ottenere un solo valore di output. Una versione causale di questa operazione di filtraggio e quindi descritta dalle equazioni alle differenze: M y(n) = ∑ M b m x(n − m) ⇔ Y(z) = m =0 M. Usai ∑ b m z -m X(z) m =0 Circuiti digitali 4_a 48 Tale tecnica può essere implementata non ricorsivamente (nonrecursively) come mostrato in figura 4.4. Fig.4.4 Una implementazione non ricorsiva (transveral) di un filtro FIR Talvolta questo filtro é chiamato filtro trasversale. La funzione di trasferimento corrispondente è semplicemente: M H(z) = ∑ b m z −m ; m =0 M. Usai Circuiti digitali 4_a 49 e la risposta impulsiva h(n) si ottiene direttamente da H(z) o dal diagramma a blocchi come: ⎧b n h(n) = ⎨ ⎩0, n = 0,1,2,....., M altrimenti. La risposta impulsiva di questo filtro ha valori non nulli soltanto per una durata o numero di campioni finito M. Il filtro risulterà caratterizzato da una risposta impulsiva finita FIR (Finite impulse response ). Generalmente i filtri FIR saranno implementati non ricorsivamente (nonrecusively), ma possono essere generate anche implementazioni ricorsive. Quindi sarà fatta la distinzione utilizzando rispettivamente i termini: FIR per descrivere il tipo di filtro e non ricorsivo per descrivere l’implementazione del filtro M. Usai Circuiti digitali 4_a 50 Esempio di applicazione: Tecnica della integrazione (Accumulation) Una comune tecnica ricorsiva per eliminare o ridurre le fluttuazioni di una sequenza di dati (smoothing) mediante un filtro consiste nel sommare (integrare) la sequenza con un ritardo o farlo passare (leak) nell’accumulatore (accumulator) riportato nel diagramma a blocchi di figura 4.5. y(n) = x(n) + ay(n-1) Fig. 4.5 Un accumulatore “leaky” è un filtro ricorsivo IIR M. Usai Circuiti digitali 4_a 51 La corrispondente equazione alle differenze finite è quindi: y(n) = x(n) + ay(n-1) → y(n) - ay(n-1) = x(n) trasformando: [1 - az−1 ] Y(z) = X(z) e la funzione di trasferimento dalla(4.2.5) è: 1 H(z) = . −1 1 − az Il filtro è causale e c’è un polo per z = a, ciò significa che la regione di convergenza Rh deve soddisfare alla condizione: |z| > |a|. La risposta impulsiva è quindi la sequenza esponenziale: h(n)=anu(n). M. Usai Circuiti digitali 4_a 52 Si è visto perché sia la stabile, deve essere |a|<1. Si noti che a(n) per valori di n positivi è diverso da 0 per un tempo di durata infinita e quindi questo è un filtro con risposta all’impulso illimitata IIR (Infinite-impulse-response). Al contrario del caso FIR, i filtri IIR generalmente sono implementati ricorsivamente; ma poiché un filtro IIR può avere una implementazione predominante non ricorsiva (che comporta ricorsione soltanto all’inizio di ciascun blocco dei dati di output), sarà fatta la distinzione rispettivamente tra i termini: IIR per descrivere il tipo di filtro e ricorsivo per descrivere l’implementazione del filtro. M. Usai Circuiti digitali 4_a 53