L`allegato

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L`allegato
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Como
Deliberazione ASL n.
del
Allegato A - pagine 28
Direzione Sociale
Dipartimento ASSI
UOS Accreditamento Vigilanza e Controllo
segreteria ℡ 031/370.261 031/370.255
e-mail: [email protected]
PIANO ANNUALE
DI VIGILANZA E CONTROLLO
SULLE UNITA’ D’OFFERTA
SOCIOSANITARIE E SOCIALI
anno 2015
Como, 29.01.2015
Dipartimento ASSI
INDICE
Introduzione normativa
1. ANALISI DEL CONTESTO DELLA RETE DI OFFERTA SOCIO SANITARIA
2. ESITO DELLE ATTIVITÀ DI ACCREDITAMENTO, VIGILANZA E CONTROLLO ANNO 2014
3. VERIFICHE EFFETTUATE SULLE MISURE DI CUI ALLA DGR 856/2013- ATTIVITA’ ANNO
2014
4. ATTIVITA’ DI VERIFICA DEI REQUISITI CONNESSA ALLA PRESENTAZIONE DI SCIA E DI
DOMANDE DI ACCREDITAMENTO
4.1 Requisiti soggettivi per l’esercizio e l’accreditamento
4.2 Requisiti organizzativi/gestionali e requisiti strutturali e tecnologici
4.3 AFAM
5. ATTIVITA’ DI VIGILANZA E CONTROLLO
5.1 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti strutturali e tecnologici
5.2 Vigilanza sulle Unità d’Offerta interessate da Piani di Programma
5.3 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti soggettivi di esercizio e
accreditamento
5.4 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti gestionali e organizzativi trasversali e
specifici di esercizio e accreditamento e Controllo di Appropriatezza
5.4.1. Campionatura e verifica FASAS
6. VIGILANZA E CONTROLLI SULLE SPERIMENTAZIONI DI UNITA’ DI OFFERTA
INNOVATIVE E LE MISURE APPLICATIVE DELLA DGR N. 116/2013
7. ATTIVITÀ DI VIGILANZA SULLE UNITÀ DI OFFERTA SOCIALI
8. FORMAZIONE
9. L’ESERCIZIO DELLA VIGILANZA E DEL CONTROLLO EX ARTT. 23 E 25 COD. CIV. SULLE
PERSONE GIURIDICHE DI DIRITTO PRIVATO
10. DOTAZIONE STRUMENTALE INFORMATICA
11. ELENCAZIONE DEL PERSONALE DELLA U.O.S. ACCREDITAMENTO, VIGILANZA E
CONTROLLO
12. MONITORAGGIO DEL PIANO CONTROLLI
13. RENDICONTAZIONE DELLE ASSEGNAZIONI REGIONALI IN MATERIA DI VIGILANZA E
CONTROLLO PER IL TRIENNIO 2014 E PREVISIONI DI UTILIZZO PER IL 2015
2
Introduzione normativa
Regione Lombardia ha, con la DGR 2569 del 31 ottobre 2014, ridefinito l’intera materia
dell’esercizio e dell’accreditamento sociosanitario, abrogando la precedente normativa DGR 3540/2012.
Nello specifico sono state ridefiniti:
• I requisiti generali soggettivi, organizzativi e gestionali, strutturali e tecnologici , ovvero
sono stati precisati i requisiti di esercizio previsti dalla normativa statale,
opportunamente adattati al comparto sociosanitario;
• gli ulteriori requisiti di accreditamento e dei prerequisiti per la procedura per l’esercizio
e l’accreditamento delle unità d’offerta sociosanitarie, ovvero sono stati definiti i
procedimenti per la messa in esercizio, l’accreditamento e i conseguenti
provvedimenti relativi all’attività delle unità d’offerta sociosanitarie, nel rispetto dei
requisiti definiti dalla stessa DGR e della normativa nazionale e regionale vigente;
• le indicazioni operative alle ASL per lo svolgimento delle funzioni di vigilanza e controllo
sulle unità di offerta sociosanitarie , ovvero la pianificazione e lo svolgimento delle
funzioni svolte dalle ASL ai sensi della normativa vigente;
• le indicazioni operative alle ASL per l’accertamento delle violazioni amministrative,
ovvero l’attività sanzionatoria in caso di inadempienze riscontrate nell’attività di
gestione delle unità d’offerta sociosanitarie.
La DGR n. X/2989 del 23/12/2014 definisce i principi fondamentali cui attenersi nella
stesura dei Piani di vigilanza e controllo 2015 delle ASL:
• centrare il senso dell’esercizio delle complessive funzioni di vigilanza e controllo sulle
unità di offerta della rete sociosanitaria e della rete sociale sul benessere della persona
che fruisce del servizio;
• proseguire l’azione di vigilanza sulla idoneità delle unità d’offerta sociosanitarie a
garantire il pieno rispetto degli standard necessari per il corretto funzionamento. Tale
attività viene svolta attraverso il meccanismo della verifica del possesso e del
mantenimento dei requisiti di esercizio e di accreditamento previsti dalle norme vigenti,
siano essi di carattere organizzativo gestionale o tecnologico-strutturale;
• perseguire la definizione di una metodologia strutturata e omogenea sul territorio per
l’esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo sulla intera rete delle unità di offerta
sociosanitarie e sociali;
• basare i controlli di appropriatezza su elementi oggettivi di efficacia, sicurezza ed
efficienza, così come definito dalla DGR n. 1765/14.
1. ANALISI DEL CONTESTO DELLA RETE DI OFFERTA SOCIO SANITARIA
Il territorio dell’ASL di Como presenta un’ampia rete di Unità di Offerta sociosanitarie.
Tenuto conto delle peculiarità geo-morfologiche del territorio e delle differenze di
popolazione residente nei vari ambiti territoriali definiti dall’ASL di Como, si rileva come in
tutti i distretti siano garantiti in misura adeguata posti e/o prestazioni afferenti all’area
socio-sanitaria.
3
Totale delle Unità d’Offerta presenti sul territorio al 01/01/2015
57
N. Posti
autorizzati
4.814
N. Posti
accreditati
4.697
N. Posti a
contratto
4.497
CDI
15
338
338
333
CDD
15
399
399
399
CSS
9
80
79
79
Cure Intermedie
/IdR
4+2
175
175
175
sedi
distaccate
(+ 90.800 prest.
amb./domiciliari)
(+ 90.800 prest.
amb./domiciliari)
(+ 90.800 prest.
amb./domiciliari)
9
285
285
273
-
-
-
20
20
20
Tipologia
Totale
RSA
RSD
14
Consultori Familiari
(di cui 9 ASL
Lecco + 1
sede
distaccata)
Hospice
2
Sert
( di cui 2 ASL
Lecco)
-
-
-
Comunità
terapeutiche/Enti
Ausiliari
6
143
143
143
ADI
27
(di cui 15
extra ASL, 1
ASL Lecco)
-
-
-
6.254
6.136
5.919
TOTALE
2
160 + 2 sedi
distaccate
Nel territorio della provincia esistono inoltre i seguenti servizi a gestione diretta dalla ASL,
che rientrano nella vigilanza incrociata, così come previsto dalla DGR 2569/2014:
-
n. 8 (+1 sede distaccata) Consultori familiari
-
n. 5 SerT.
4
Dislocazione territoriale delle Unità d’Offerta
Distretti
RSA
CDI
CDD
CSS
Como
14
1
4
3
Brianza
18
7
5
SudOvest
13
5
M.A.L.
12
Cure Int.
Com.
RSD
CF
Hospice
Sert
1+1*
2
2
1
-
4
3
-
3
3
2
1
-
1
4
3
5
1*
2
-
-
1
2
2
3
1
-
2
1
-
-
-
2
-
-
-
-
-
-
9
-
2
-
1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
15
57
15
15
9
9
14
2
2
6
27
/IdR
Ter.
ADI
Ambito extra Asl
Lecco
Diversi
ambiti
territoriali
TOTALE
4+2 sedi
distaccate
•
Trattasi di sedi distaccate
Nel corso del 2014, è intervenuta una variazione (in diminuzione) dei posti letto di una RSA,
e in aumento in due RSD, è stata autorizzata una nuova RSD per 12 posti letto, è stato
chiuso un consultorio dell’Asl di Lecco e due ADI extra Asl aggiuntivi a quelli che già
presenti che nel corso del 2014 hanno iniziato ad operare nel territorio della Provincia di
Como.
2. ESITO DELLE ATTIVITÀ DI ACCREDITAMENTO, VIGILANZA E CONTROLLO ANNO 2014
Numero di Sopralluoghi per tipologia di Unità di Offerta
Tipologia Unità d’Offerta
Totale Unità d’Offerta
Numero Sopralluoghi
RSA
57
98
CDI
15
22
CDD
15
23
CSS
9
13
Cure Intermedie/IdR
4 + 2 sedi distaccate
8 di cui 2 in sedi
staccate
RSD
9
19
Consultori Familiari
14
18
5
Hospice
2
3
Sert
2
2
Comunità terapeutiche
6
9
ADI
27
39
TOTALE
160 + 2 sedi distaccate
254
Tipologia di Sopralluoghi effettuati nel 2014
TIPOLOGIA DI SOPRALLUOGO
34
Ordinaria /
Appropriatezza
63
22
7
15
-
CDD
23
8
15
-
CSS
13
4
9
-
Cure Intermedie
/IdR
RSD
8
2
6
-
19
10
9
-
Consultori
Familiari
18
(di cui 4 extra
ASL)
(di cui 4 extra ASL)
Hospice
3
1
2
-
Sert
2
1
1
-
Comunità
Terapeutiche
9
3
6
-
ADI
39
12
TOTALE
254
89
•
•
RSA
Totale
Sopralluoghi
98
CDI
Strutturale*
7
11
27**
(di cui 9 extra ASL)
164
Segnalazione
1
-
1
* Dato comprensivo anche dei sopralluoghi per Accreditamenti e Volture.
** Dato comprensivo di n. 8 sopralluoghi ADI in Itinere
Nel 2014 sono stati effettuati congiuntamente con il Dipartimento di Prevenzione Medico il
31% dei sopralluoghi strutturali rispetto al totale (n. 89) effettuato dalla U.O.S.
Accreditamento, Vigilanza e Controllo (n. 35 vigilanze congiunte).
Da qualche anno si è avviata una collaborazione per i sopralluoghi congiunti con il
Dipartimento di Prevenzione Medico ma anche con esperti in impiantistica.
Nel corso del 2013 è stato inoltre definito un modello di verbale congiunto tra U.O.S.
Vigilanza e Controllo e Dipartimento di Prevenzione Medico, attualmente in uso.
6
Unità d’offerta vigilate nel 2014
UdO VIGILATE
RSA
CDI
CDD
nr. UdO Vigilate
57
15
15
STRUTTURALE
34
7
8
%
60%
47%
53%
ORDINARIA
57
14
15
%
100%
93%
100%
CSS
9
4
44%
9
100%
Cure
Intermedie/IdR
RSD
sedi distaccate
2
50%
4 + 2 sedi
distaccate
100%
9
6
67%
9
100%
Consultori
Familiari
14
(di cui 9 ASL
Lecco + 1 sede
distaccata)
7
50%
7
50%
4+2
Hospice
2
2
1
50%
2
100%
Sert
(di cui 2 ASL
Lecco)
1
50%
1
50%
Comunità
Terapeutiche
6
3
50%
6
100%
ADI
(di cui 15 extra
ASL, 1 ASL Lecco)
11*
100%
extra asl)
67%
85
58%**
142 + 2 sedi
distaccate
89%
18 (di cui 8
27
TOTALE
•
•
160 + 2 sedi
distaccate
* La vigilanza è effettuata esclusivamente su ADI con sede operativa nella
provincia di Como (n. 11).
** Il dato è stato calcolato considerando 146 unità d’offerta (escludendo quindi
ADI c.d. extra Asl)
Tipologia di Prescrizioni disposte nell’anno 2014
TIPOLOGIA DI PRESCRIZIONE
RSA
Totale
Prescrizioni
Non
rispetto
PP
Carenze
igienico
sanitarie
36
2
-
Carenze
Carenze
requisiti
requisiti
strutturali organizzativi,
tecnologici
gestionali
8
7
19
Carenze
requisiti
strutturali,
tecnologici,
organizzativi,
gestionali
7*
CDI
6
-
-
2
3
1
CDD
10
-
-
3
5
2
CSS
2
-
-
1
1
-
Cure
Intermedie/IdR
2
-
-
-
2
-
RSD
8
-
1
2
2
3*
Consultori
Familiari
8
-
-
-
8
-
Hospice
-
-
-
-
-
-
Sert
-
-
-
-
-
-
Comunità
Terapeutiche
3
-
-
2
1
-
ADI
1
-
-
-
1
-
TOTALE
76
2
1
18
42
13
note
•
(*) di cui una diffida
Criticità rilevate nel corso dei sopralluoghi del 2014
CRITICITA'/RACCOMANDAZIONI
Visite senza
criticità
Visite con UNA sola
criticità
Visite con criticità
MULTIPLE
36
21
55
UdO
RSA
Nr.
112
CDI
24
11
2
11
CDD
24
11
2
11
CSS
14
11
1
2
Cure
Intermedie
/IdR
RSD
8
5
2
1
21
10
6
5
Consultori
Familiari
Hospice
17
4
3
10
3
2
1
0
Sert
3
2
0
1
Comunità
Terapeutiche
12
9
3
0
8
ADI
40
28
5
7
TOTALE
278
129
46
103
Sanzioni comminate nell’anno 2014
Numero Sanzioni
Causale
RSA
3
CDD
1
Carenza requisiti
accreditamento
Carenza requisiti
accreditamento
TOTALE
4
Importo Totale
Sanzioni
€ 3.090,00
€ 1.030,00
€ 4.120,00
3. VERIFICHE EFFETTUATE SULLE MISURE DI CUI ALLA DGR 856/2013 - ATTIVITA’ ANNO 2014
Nel corso del 2014 si è provveduto alla verifica del 100% delle autocertificazioni delle unità
di offerta candidate alla misura (previste nel piano dei controlli il 10% delle
autocertificazioni).
Nel Piano dei Controlli era prevista la verifica di almeno il 20% dei FASAS relativi agli
interventi attuati nei confronti dei soggetti beneficiari (voucher emessi ed attivati).
Al 31/12/2014 sono stati effettuati n. 47 sopralluoghi:
- n. 11 per la Residenzialità Leggera – misura 2
- n. 1 CSS per Minori Gravissimi – misura 3
- n. 4 RSA aperta – misura 4
- n. 30 per Minori in Comunità – misura 6
- n. 1 SerT gioco d’azzardo – misura 5
DATI AGGIORNATI AL 31/12/2014
MISURA
Numero Utenti
Voucher
emessi dalla
Asl di Como
Fasas da
verificare in
base a
quanto
definito nel
Piano dei
controlli 2014
(20%)
Misura 2 –
9
Fasas
Verificati
% Fasas
Verificati su
Voucher emessi
Residenzialità
Leggera
Misura 3 – Minori
Gravissimi
Misura 4 – RSA/RSD
Aperta
Misura 6 – Minori in
comunità
TOTALE
33
7
33
100%
7
1
2
28,5%
72
14
20
27%
94
206
94
116
94
149
100%
72%
Per la misura n. 5 relativa al Gioco d’azzardo si sono verificati n. 7 FASAS – La misura è
effettuata presso il SerT di Lecco.
4. ATTIVITA’ DI VERIFICA DEI REQUISITI CONNESSA ALLA PRESENTAZIONE DI SCIA E DI
DOMANDE DI ACCREDITAMENTO
4.1 Requisiti soggettivi per l’esercizio e l’accreditamento
In attuazione nell’allegato 1 alla DGR 2569/2014 si effettueranno le verifiche delle
autocertificazioni/dichiarazioni sostitutive prodotte in relazione alle SCIA e alle istanze di
accreditamento. Sarà garantito il controllo su un campione pari ad almeno il 10% delle
autocertificazioni (in coerenza con il regolamento aziendale) trasmesse in allegato alle
SCIA e pari ad almeno il 10% delle autocertificazioni prodotte in allegato alle domande di
accreditamento.
Si effettueranno inoltre le verifiche sui contenuti di Scheda Struttura, in particolare su
quelle predisposte dalle unità d’offerta RSA, in quanto correlata al sistema di “vendor
rating” per l’assegnazione del budget definitivo.
Si evidenzia che risultano già attivi in Azienda gli accessi ai data base dei dati in possesso
della Camera di Commercio.
Con Prefettura, Questura e Agenzie delle Entrate non è stato possibile attivare nessun link
diretto in quanto tali Pubbliche Amministrazioni non sono strutturalmente organizzate per
garantire l’accesso a questa Asl, ma è già in atto una procedura condivisa per le
verifiche necessarie.
4.2 Requisiti organizzativi/ gestionali e requisiti strutturali e tecnologici
Le verifiche sul possesso dei requisiti organizzativi/gestionali, strutturali e tecnologici per
l’esercizio e l’accreditamento saranno effettuate nel 100% delle SCIA e delle istanze di
accreditamento presentate. Le verifiche saranno effettuate tramite analisi documentale
e visita in loco.
E’ esistente ed attivo da qualche anno un Protocollo di intesa esistente con il
Dipartimento di Prevenzione Medico di questa ASL. In conformità a tale protocollo, è
prevista la verifica delle SCIA, nonché in strutture ritenute critiche con sopralluogo
congiunto.
Nel corso del 2014 si è integrata la collaborazione con il Dipartimento Prevenzione Medico
con la sezione Impiantistica.
10
4.3 AFAM
L’attività di alimentazione dei dati AFAM è già garantita da personale operante nel
Servizio Vigilanza.
5. ATTIVITA’ DI VIGILANZA E CONTROLLO
L’organizzazione delle equipe e delle attività prevede la verifica dei requisiti organizzativi,
gestionali e di appropriatezza nella normalità in un’unica uscita congiunta con un verbale
integrato con riportato l’esito delle verifiche effettuate sia sugli aspetti
organizzativo/gestionali sia di appropriatezza.
L’uscita si svolge senza alcun preavviso da parte della ASL ai Gestori, fatta salva la verifica
della SCIA e le verifiche dei Piani di adeguamento strutturale.
Agli operatori del servizio di vigilanza è garantito l’accesso ai debiti formativi delle diverse
Unità d’Offerta, se ne sta incrementando l’accesso con modalità più agevoli e
immediate.
Per la verifica dei requisiti strutturali e tecnologici vengono organizzati di norma
sopralluoghi specifici con commissione ad hoc.
Per tali tipologia di controlli continua l’attuazione del Protocollo di intesa con il
Dipartimento di Prevenzione Medico di questa ASL .
In conformità a tale protocollo, vengono stabilite una serie di sopralluoghi congiunti tra
personale ASL e personale del Dipartimento di Prevenzione Medico. Tale integrazione
delle attività di vigilanza è finalizzato sia ad una riduzione dei tempi e ad una maggiore
semplificazione dei procedimenti, sia ad un controllo “a più ampio spettro” effettuato in
un’unica soluzione così da poter analizzare un maggior numero di aspetti e assicurare una
migliore tutela per ospiti e per operatori.
E’ stata inoltre predisposta una procedura delle sanzioni amministrative, sia per le U.d.O.
socio-sanitarie sia per le U.d.O. sociali, che costituisce linea guida per gli operatori della
vigilanza.
5.1 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti strutturali e tecnologici
La periodicità dei controlli sulle differenti strutture deve essere garantita almeno ogni due
anni.
Il campione di strutture da vigilare dal punto di vista strutturale e tecnologico è il
rimanente 50% delle Unità d’Offerta in esercizio presenti sul territorio della ASL non vigilate
nel 2014.
Verranno inoltre programmati ulteriori controlli nelle Unità d’Offerta visitate nel corso del
2014 laddove siano state riscontrate gravi irregolarità.
5.2 Vigilanza sulle Unità d’Offerta interessate da Piani di Programma
Nella Provincia di Como le Unità d’Offerta interessate da Piano Programma al 1/1/2015
sono n. 7: 4 RSA, 1 CDI e 2 IDR.
Nel corso del 2014 sono state monitorate almeno semestralmente le unità di offerta in
piano programma: con sopralluoghi o con incontri presso gli Uffici della Vigilanza.
L’U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo assicurerà nel corso del 2015 il costante
monitoraggio, anche tramite visite ispettive, almeno ogni 6 mesi, del 100% delle strutture
11
coinvolte, al fine di verificare lo stato d’avanzamento dei lavori di completamento e
affinché siano garantiti adeguati standard di sicurezza agli ospiti delle strutture interessate.
5.3 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti soggettivi di esercizio e accreditamento
Nel corso del 2014 sono stati verificate le autocertificazioni di n. 22 Soggetti Gestori –
comprese le verifiche a seguito di candidatura ai sensi della DGR 856/2013 (ovvero il 35%
del totale dei soggetti gestori escludendo quelli aventi natura giuridica pubblica).
Nel corso del 2015 le verifiche interesseranno almeno il 10% delle autocertificazioni inviate
annualmente, come previsto dalla DGR 2569/2014 (entro il 31 gennaio). Tale percentuale
verrà calcolata sul numero degli Enti Gestori.
5.4 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti gestionali e organizzativi trasversali e specifici
di esercizio e accreditamento e Controllo di appropriatezza
La periodicità dei controlli sulle differenti strutture deve essere garantita almeno ogni due
anni.
Il campione di strutture da vigilare relativamente al mantenimento dei requisiti gestionali e
organizzativi e di appropriatezza è almeno il 50% delle Unità d’Offerta in esercizio presenti
sul territorio. Considerato che nel corso del 2014 la vigilanza è stata garantita sul 89% ca
delle Unità d’Offerta, nel corso del 2015 verrà garantita il sopralluogo del restante 11%. Il
restante delle Unità d’Offerta visitate nel 2015, sarà campionato considerando
prevalentemente i seguenti criteri:
• strutture nelle quali sono state rilevate più criticità nel corso del 2014
• strutture che hanno avuto sanzioni
• U.d.O. con minutaggio assistenziale superiore a quello delle DGR di riferimento nei
limiti del 10% per RSA, RSD, CDD e CDI.
5.4.1
Campionatura e verifica FASAS
Per il miglioramento della qualità dell’assistenza e per il riconoscimento dei bisogni della
persona
occorre un sistema di controlli di appropriatezza al fine di garantire
interventi/prestazioni sociosanitarie adeguati al singolo utente.
Il presupposto per raggiungere tale scopo è la tracciabilità del percorso socio-sanitario
dell’ospite.
Queste informazioni sono contenute nel Fascicolo socio-assistenziale e sanitario (FASAS)
che, rappresentando la storia della persona, deve essere completo, congruente e
correttamente compilato in ogni sua parte.
Il FASAS si articola in diverse sezioni, in cui si trova evidenza del progetto di presa in carico
dell’utente (PI), degli interventi pianificati ed attuati (PAI), nel rispetto della situazione
individuale e relazionale dell’utente, assicurati dall’unità di offerta.
Nelle strutture che le prevedono, sono presenti schede individuali di valutazione
(SOSIA/SIDI/SDO/ ….), che devono essere congruenti con quanto riportato in FASAS.
Nell’ambito delle strutture individuate secondo il criterio sopra riportato, la U.O. S.
Accreditamento, Vigilanza e Controllo garantirà l’attività di controllo di appropriatezza sul
15% dei FaSaS per tutte le unità di offerta ad eccezione delle ADI, per le quali è previsto
12
un controllo del 10% dei FASAS, e delle unità di offerta in regime ambulatoriale dove la
quota di controllo è pari al 5% dei FASAS.
I numero di fascicoli da verificare verranno calcolati sul numero di ospiti/utenti relativi al
quarto trimestre anno 2014.
Nel campionamento verranno scelti FASAS relativi all’anno 2014, non escludendo il
controllo dei FASAS dell’anno 2015.
La campionatura dei FASAS è definita in applicazione di una metodologia mista
(casuale/mirata) secondo una quota percentuale del 30% casuale (randomizzazione
semplice di utenti rendicontati nel flusso informativo), 70% mirata con l’utilizzo di indicatori
di rischio.
Le motivazioni sulla metodologia di campionamento si fondano su evidenze di riscontri di
controlli dell’appropriatezza degli anni precedenti, ma anche su quanto la letteratura di
settore ha messo in luce come possibile indicatore di rischio assistenziale.
Per il 2015 su tutti i FASAS selezionati si prevede il controllo mirato della:
• corretta classificazione degli ospiti nel sistema di rendicontazione dei flussi
economici
• coerenza tra i bisogni emersi della valutazione multidimensionale, quanto
determinato dal progetto individuale, le azioni previste dal programma/piano
assistenziale personalizzato e quelle effettivamente eseguite risultanti dal diario
assistenziale, verificandone l’attuazione da parte di figure professionali appropriate
• congruenza tra quanto rintracciato nel FASAS e quanto rendicontato mediante i
flussi oggetto di debito informativo regionale contenenti le informazioni clinicofunzionali-assistenziali utili all’espletamento delle verifiche
Nell’ambito dei sopralluoghi programmati, si prevede l’applicazione degli indicatori di
controllo come determinati con la DGR n. 1765 dell’ 8 maggio 2014.
Cosi come previsto dalla DGR n.1765/14, gli indicatori non saranno oggetto di sanzione
fino al 30/06/2015, fatto salve ulteriori indicazioni da parte di Regione Lombardia.
Indicatori di campionamento dei FASAS per le Unità d’Offerta
Per tutte le Unità d’Offerta che prevedono la classificazione degli ospiti si verificano
eventuali cambi classe.
Prima di procedere alla verifica dei FASAS l’equipe di vigilanza effettuerà una visita dei
locali della struttura al fine di verificare direttamente lo svolgimento delle attività e
dell’assistenza degli utenti. Se ritenuto opportuno, l’equipe di vigilanza potrà procedere
ad individuare altri utenti, al di fuori del campionamento effettuato come sotto
specificato, per il controllo dell’appropriatezza.
E’ necessario fra l’altro prestare attenzione alle procedure e ai protocolli in uso nella
struttura, il cui utilizzo deve trovare evidenza all’interno dei singoli FASAS.
I FASAS sono scelti sulla base di indicatori di rischio differenti secondo le tipologie di Unità
d’Offerta come riportato di seguito.
RSA
Per le Unità di offerta residenziale sanitario assistenziale per anziani (RSA) i criteri da
considerare per la selezione mirata sono i seguenti:
•
Rischio di sviluppare lesioni da pressione
13
•
•
•
Strumenti di contenzione
Analisi delle classi SOSIA, da quelle a profilo sanitario minore a quelle complesse.
Deficit cognitivi gravi (MMSE < 19 )
Rischio di sviluppare lesioni da pressione
La comparsa di LDP rimane un punto di criticità in tutte le strutture residenziali; pertanto,
la valutazione del rischio nei pazienti degenti in RSA, diventa un obiettivo fondamentale a
tutela della persona e della Struttura stessa.
All’interno dei FASAS deve essere possibile verificare la valutazione di tale rischio
determinata dall’integrazione fra il giudizio clinico ed i risultati ottenuti da un affidabile e
validato strumento quale una scala di identificazione del rischio (Norton, Braden e/o altri),
compilata al momento dell’inserimento della persona in struttura, periodicamente
rivalutata ogni qualvolta si modifichino le condizioni cliniche.
L’individuazione di un rischio tramite scala, determina la scelta di interventi appropriati per
la prevenzione e la cura.
Strumenti di contenzione
Il Ministero della salute afferma che e’ necessario identificare con cura i bisogni di
sicurezza espressi dalla persona, basati sul suo livello di funzione psicofisica e sulla storia
comportamentale trascorsa e che la contenzione deve essere applicata limitatamente ai
casi strettamente necessari.
E’ opportuno che l’UNITÀ D’OFFERTA individui l’utilizzo di mezzi alternativi e misure
preventive, per esempio: strategie ambientali, uso di ausili, programmi di esercizi fisici ecc.
L’ applicazione delle contenzioni deve essere documentata all’interno dei FASAS,
mediante prescrizione sul diario clinico, firmata dal medico referente, sia al momento
dell’inizio della contenzione, che al rinnovo , se necessario.
La decisione sull’uso dei mezzi contentivi dovrà essere condivisa dall’ospite, o in caso di
impossibilità dal tutore/amministratore di sostegno, oppure dalla famiglia.
Si verificherà l’attivazione di percorsi finalizzati alla nomina di queste figure giuridiche, e di
darne evidenza documentale.
Analisi delle classi SOSIA, da quelle a profilo sanitario minore a quelle complesse
Il controllo di appropriatezza si basa sulla verifica della coerenza tra la classificazione
dell’utente risultante dai flussi di rendicontazione/debito informativo e l’esito della
valutazione/rivalutazione multidimensionale rintracciabile in FASAS o dall’osservazione
diretta dell’utente.
Si effettuerà il campionamento di pazienti in classi di maggior fragilità SOSIA, in quanto
hanno un peso assistenziale con necessità di tutela e cure intensive; le classi SOSIA da 1 a
3, comprendono, infatti, pazienti gravemente compromessi, per esempio con gravi
demenze, portatori di PEG, tracheotomie, insufficienze respiratorie globali, ecc.
Al contrario, si valuteranno anche gli ospiti a basso profilo sanitario, nell’ambito delle
specifiche autonomie residue e delle personali risorse.
Deficit cognitivi gravi (MME < 19 )
Un fenomeno empiricamente osservato riguarda il numero crescente di persone affette
da demenza ricoverate in RSA.
Infatti, le strutture idonee ad accogliere utenti con queste caratteristiche, attrezzate con
appositi “Nuclei Alzheimer”, sono numericamente insufficienti per coprire il fabbisogno del
territorio.
14
Pertanto si rileva l’importanza di verificare l’esistenza di una progettualità specifica per i
suddetti pazienti, con interventi mirati alla stimolazione e al miglioramento delle funzioni
cognitive, attraverso un adattamento delle modalità organizzative e gestionali, in modo
da garantire adeguata assistenza anche a questa tipologia di ospite.
CDI
Per le unità di offerta Centri Diurni Integrati gli indicatori da considerare per la selezione
mirata sono i seguenti:
Presenza di ospiti anche con prestazioni di ricovero notturno
Pazienti complessi
Presenza di ospiti anche con prestazioni di ricovero notturno
Il ricovero notturno deve essere considerato come una forma di supporto al care giver di
breve durata e non può costituire un’offerta di degenza alternativa al ricovero ordinario o
di sollievo in RSA.
Il Risultato si sostanzia nell’individuazione all’interno del Fascicolo della specifica
prestazione di sollievo per il ricovero notturno.
Pazienti complessi
La presenza di pazienti particolarmente compromessi ossia con comorbidità importanti
e/o deficit/stato cognitivo grave è verificata attraverso l’analisi delle diagnosi e dei relativi
bisogni assistenziali; questo permette di riscontrare la congruità tra le caratteristiche
clinico assistenziali dell’ospite e la tipologia di unità di offerta.
RSD e CDD
A seconda della tipologia di Unità d’Offerta, RSD o CDD, i FASAS sono selezionati in
maniera mirata tenendo conto delle seguenti considerazioni e dei seguenti indicatori di
rischio:
•
•
•
•
Ospiti complessi e particolarmente impegnativi (classi SIDI 1 e 2)
Ospiti la cui scheda SIDI indica “Comportamenti auto-etero aggressivi o che
necessitano controllo (spesso o talvolta)
Limitazione delle funzionalità motorie e delle abilità residue
Ospiti con deroga all’età (>65 e <18aa)
Ospiti complessi e particolarmente impegnativi (classi SIDI 1 e 2)
In Unità d’Offerta che ospitano pazienti non autonomi, particolarmente compromessi
nelle funzioni primarie (con respiratori, Peg, CV) queste verranno dettagliatamente
valutate contestualmente all’attuazione di interventi coerenti secondo quanto elencato
negli indicatori della DGR 1765/14.
Ospiti la cui scheda SIDI indica “Comportamenti auto-etero aggressivi o che necessitano
controllo (spesso o talvolta)
In Unità d’Offerta con prevalenza di disabili con marcate componenti psichiatriche,
l’attenzione si rivolgerà al rischio di sviluppare comportamenti aggressivi e alle misure
preventive/gestionali messe in atto, alla gestione delle contenzioni e dei controlli
specialistici, nonché della terapia associata;
15
Limitazione delle funzionalità motorie e delle abilità residue
In Unità d’Offerta con prevalenza di disabili con limitazioni delle funzionalità motorie, si
verificherà la valutazione delle abilità residue e l’attuazione di misure preventive di un
eventuale rischio caduta, e l’eventuale utilizzo degli strumenti di protezione e tutela fisica.
Ospiti con deroga all’età (>65 e <18aa)
La deroga deve essere verificabile dal documento relativo incluso nel FASAS.
CSS
Per le U.d.O. Comunità Socio Sanitarie gli indicatori da considerare per la selezione mirata
sono i seguenti:
• nuovi ingressi
• comportamenti auto-eteroaggressivi o che necessitano controllo
Nuovi ingressi
Data la stabilità della popolazione delle CSS si ritiene opportuno dare priorità alla
selezione di FASAS riguardanti “nuovi ingressi” ponendo attenzione agli aspetti riguardanti
la vita relazionale sia all’interno della struttura che all’esterno volti a favorire l’inclusione
sociale.
Comportamenti auto-eteroaggressivi o che necessitano controllo
FASAS di utenti che presentano comportamenti auto-eteroaggressivi o che necessitano
controllo in cui verranno verificati la presenza di un intervento educativo di prevenzione
e/o contenimento dei disturbi comportamentali, di un eventuale trattamento
farmacologico e sua gestione.
CURE INTERMEDIE/IDR
All’interno di questo contesto di unità di offerta vengono considerati i seguenti indicatori:
• durata della degenza
Durata Della Degenza
Secondo la DGR 19883/2004 e successive modifiche sino alla DGR 8/5000 del 26 giugno
2007 la degenza e’ stabilita in massimo di giornate:
RICOVERO ORDINARIO GENERALE E GERIATRICO
60 giorni per la riabilitazione generale
90 giorni per la riabilitazione geriatrica
1 anno per i pazienti in età evolutiva
Indefinita in stato vegetativo
RICOVERO ORDINARIO IN RIABILTAZIONE DI MANTENIMENTO
30 giorni non ripetibili per la stabilizzazione
90 giorni per il reinserimento
L’analisi dei flussi economici mette in evidenza i giorni di ricovero di tutti i pazienti presenti,
al fine di verificare la congruenza tra la presa in carico riabilitativa del paziente e gli
16
interventi previsti dal PRI/pri unitamente alla loro attuazione e alla congruenza con la
SDO.
Considerato che le prestazioni erogate all’interno dell’Unità di Cure Intermedie/IDR sono
rispettivamente a carattere residenziale e ambulatoriale, durante l’attività di vigilanza si
verificheranno inoltre nello specifico:
• Valutazione diagnosi di accesso e prescrizione adeguata
• Completezza PRI e pri, presenza del diario clinico
Valutazione diagnosi di accesso e prescrizione adeguata
Verifica della presenza in FASAS della prescrizione erogata dal Medico di Medicina
Generale o della dimissione/indicazione ospedaliera per il passaggio di cura in regime
riabilitativo.
L’obiettivo è la verifica del corretto inserimento nel programma riabilitativo in funzione
della diagnosi con evidenza del percorso di cura e della tutela della persona.
Per i controlli presso Strutture a carattere ambulatoriale il campionamento sarà effettuato
in particolare su pazienti per i quali è previsto un maggior numero di prestazioni,
verificandone la registrazione nel diario clinico, fisioterapico e la congruenza con la
prescrizione medica.
Completezza PRI e pri, presenza del diario clinico
Verifica documentale del Progetto Individualizzato redatto in base ai bisogni della
persona e del conseguente Programma degli Interventi redatto in conformità alla
normativa regionale. Controllo della congruenza tra interventi attuati e quanto riportato
nel diario clinico e nei diari degli operatori; verifica della presenza di scale di valutazione
coerenti col motivo della presa in carico riabilitativa.
La normativa della riabilitazione è in fase di revisione e riorganizzazione. In caso di
modifiche gli indicatori sopra riportati saranno adattati ai nuovi requisiti normativi.
HOSPICE
I pazienti accedono all’Hospice nel momento in cui non è possibile la presa in carico nel
set domiciliare, che è ritenuto la prima scelta per la maggior parte dei malati inseriti in un
percorso di cure palliative.
La presa in carico al domicilio è esclusa se:
• espressione di una chiara volontà ostativa da parte del malato e/o del nucleo
familiare; impossibilità al domicilio del malato della presenza giornaliera e
continuativa di un caregiver,
• il giudizio del referente clinico nega la possibilità di garantire al domicilio un
adeguato livello assistenziale.
• In presenza di evidenti impedimenti logistico-strutturali ed igienici alla erogazione
delle cure al domicilio,
• In presenza di gravi motivazioni psico-socio-economiche.
Pertanto i FASAS verranno campionati in base a:
• Rispetto dei criteri di eleggibilità , che verranno estrapolati dall’analisi delle SDO.
• Durata della degenza presso la struttura
Rispetto dei criteri di eleggibilità
Ci si riferisce alla legge 4610/12 per articolare i seguenti punti:
17
•
•
•
•
Stato accertato di presenza di una malattia di base a prognosi infausta in fase di
evoluzione inarrestabile (congruenza fra la diagnosi di accesso e la necessità di
ricovero).
Condivisione del percorso di cura da parte del nucleo familiare e quando possibile
da parte del malato in base alla conoscenza e consapevolezza della diagnosiprognosi di malattia.
Valutazione del possesso dei requisiti indicati sopra da parte del MMG di riferimento
e/o dallo specialista di branca di un centro specialistico che ha in cura il malato.
Valutazione positiva all’avvio del percorso assistenziale da parte del medico
responsabile di uno dei centri di cure palliative accreditate
Durata della degenza presso la struttura
Si verificherà la situazione clinica di pazienti che dall’analisi dei flussi risultano ricoverati
per tempi protratti, al fine di stabilire se un eventuale miglioramento delle condizioni
cliniche possa permettere il loro accudimento presso strutture alternative.
ADI
L’assistenza domiciliare definisce l’ambito dei trattamenti medico-infermieristici, riabilitativi,
prestati da personale qualificato e rivolti alla cura ed alla assistenza di persone non
autosufficienti, in condizione di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse.
Gli obiettivi sono:
• assistenza a pazienti con patologie trattabili a domicilio al fine di evitare il ricorso
inappropriato al ricovero ospedaliero o altra struttura residenziale
• continuità assistenziale per dimessi da strutture per acuti con necessità di
prosecuzione di cura
• miglioramento qualità della vita in fase terminale
La DGR n. 1765/2014 qualifica il controllo di appropriatezza nell’ambito dell’Assistenza
Domiciliare Integrata, come:
• controllo dell’ appropriatezza assistenziale, ossia la verifica del livello di
adeguatezza e di qualità delle prestazioni erogate, in conformità a quanto
indicato nel Progetto Individuale stabilito dal Distretto.
• controllo dell’ appropriatezza amministrativa, ovvero la verifica della corretta
rendicontazione delle prestazioni erogate dai Gestori attraverso la consultazione
della documentazione sugli interventi e del materiale informativo fornito all’utente,
come previsto dalla DGR 1765/2014.
Il controllo viene effettuato con due modalità:
• ex post attraverso l’analisi della documentazione presso la sede del Gestore, alla
fine del periodo di validità del voucher assegnato dalla ASL;
• in itinere, nel periodo in cui e’ in corso l’assistenza domiciliare.
Per quanto riguarda l’ADI ex post, nella campionatura dei FASAS da sottoporre a controllo
nell’attività dell’anno 2015 si prenderanno in considerazione i seguenti indicatori di rischio:
• profili di pazienti ad alta intensità assistenziale
• pazienti a profilo1, in quanto maggiormente rappresentativo nell’anno 2014
• presa in carico di minori
• presa in carico di grandi anziani (>85 anni)
18
Per il controllo in itinere, la verifica a domicilio si svolgerà previo appuntamento con
l’utente, selezionato mediante campionatura concordata con i Distretti di competenza,
secondo i seguenti criteri:
• pazienti in carico da più di 6 mesi
• profili multi- prestazionali (interventi di almeno 2 professionisti)
• pazienti in trattamento fisioterapico
Per quanto riguarda le unità di offerta extra-ASL, verranno selezionati i gestori a maggior
numero di assistiti.
Per la verifica dell’ADI cure palliative, la valutazione verrà effettuata prevalentemente a
percorso terminato presso la sede del Gestore, per non intrudere il delicato equilibrio del
paziente e della famiglia, secondo un criterio random.
SERT
In riferimento alla Legge n. 190 del 23/12/2014 “Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello stato (legge di stabilità 2015)”, le prestazioni relative al gioco
d’azzardo patologico saranno erogate dal 1/1/2015 con le stesse modalità previste per le
altre tipologie di dipendenza e non rientreranno più nella prestazioni definite dalla DGR
2942/2014.
Pertanto nella campionatura dei FASAS da sottoporre a controllo nell’attività dell’anno
2015, si prenderanno in considerazione i seguenti indicatori :
• FASAS di utenti con problematica di gioco per verificare la corretta presa in carico
di questa nuova utenza ponendo particolare attenzione al coinvolgimento della
rete famigliare;
• FASAS di utenti con polidipendenze, in quanto utenza con alto grado di
complessità, verificando il lavoro con altri servizi e con la rete famigliare;
• FASAS di utenti giovani , compresi in una fascia di età tra i 18 e i 30 anni, per
verificare lo sviluppo del percorso terapeutico di questi giovani utenti.
Si presterà particolare attenzione, inoltre, al processo di valutazione multidimensionale del
bisogno delle dipendenze , data la recente normativa sopracitata ( DGR 2989/2014) che
prevede un sistema valutativo suddiviso in varie fasi.
Nel territorio della ASL di Como non sono presenti SMI.
COMUNITÀ TERAPEUTICHE
All’interno di questo contesto di Unità di Offerta considerate le diverse tipologie di
comunità quali pedagogiche-riabilitative e terapeutico-riabilitative verrà data particolare
attenzione alla:
• presa in carico di utenti in fine percorso terapeutico in modo da verificare la
correttezza del percorso terapeutico effettuato e le azioni previste per favorire la
reintegrazione sociale .
CONSULTORI FAMILIARI
Nella scelta dei FASAS da verificare durante i controlli dell’anno 2015 verrà data
particolare attenzione ai Fascicoli ad alta integrazione socio-sanitaria che andranno a
costituire l’80% dei fascicoli selezionati, il restante 20% sarà riservato a quei fascicoli dove
sono presenti unicamente prestazioni sanitarie (scelti con modalità random).
19
Nel campionamento dei fascicoli ad alta integrazione sociosanitaria si terrà conto delle
criticità emerse durante i sopralluoghi dello scorso anno che costituiscono importanti punti
di attenzione. Nello specifico:
• Prestazioni 102, 103, 104, 701
• Prestazioni riferite a minori
• Prestazioni relative a IVG
• Prestazioni 101
Prestazioni 102, 103, 104, 701
Fascicoli in cui sono presenti in modo continuativo le seguenti prestazioni (o alcune di
queste con un alto numero di colloqui): 102 (colloqui di consultazione), 103 (colloqui di
valutazione psicodiagnostica), 104 (colloqui di sostegno) e 701 (interventi di psicoterapia
rivolti al singolo o alla coppia).
Nella verifica dei fascicoli contenenti queste prestazioni si porrà particolare attenzione a
due aspetti. Da un lato alla coerenza della tipologia di utenza presa in carico rispetto alle
finalità consultoriali. Dall’altro ai passaggi da una tipologia di prestazione all’altra,
verificando che questi siano ben motivati e coerenti con PI/PAI.
Prestazioni riferite a minori
Fascicoli in cui risulta la presa in carico di minori. La scelta è motivata dall’alto grado di
complessità che questa tipologia di utenza comporta. Anche in questo caso il primo
punto di rilevanza riguarderà l’adeguatezza della presa in carico rispetto alle specificità
consultoriali. Particolare attenzione verrà poi posta al lavoro di equipe.
Prestazioni relative a IVG
Fascicoli contenenti prestazioni relative a IVG: verifiche in merito alla applicazione della
Legge 194/ 1978 ponendo attenzione al rispetto delle corrette tempistiche e procedure.
Prestazioni 101
Il colloquio di accoglienza è il primo spazio di ascolto diversificato per accogliere ed
orientare la domanda espressa dall’utente. Viene svolto da un operatore tra le diverse
figure professionali presenti nel CF.
Si verificherà che il contenuto del colloquio sia sinteticamente registrato in tutti i FASAS
selezionati.
Si verificherà inoltre che all’interno di ogni fascicolo sia data evidenza del lavoro di
equipe che deve essere alla base di ogni presa in carico consultoriale in una logica di
approccio globale alla persona.
6.VIGILANZA E CONTROLLI SULLE SPERIMENTAZIONI DI UNITA’ DI OFFERTA INNOVATIVE E LE
MISURE APPLICATIVE DELLA DGR N. 116/2013
Verranno verificate le sperimentazioni di unità di offerta innovative, approvate da
Regione Lombardia ai sensi della lettera w) dell’art. 11 della LR 3/2008 e il controllo sulle
misure applicative della DGR n. 116/2013.
La vigilanza verrà effettuata verificando il possesso dei requisiti specifici previsti dalla
normativa regionale.
La vigilanza verrà garantita almeno sul 50% delle sperimentazioni attivate.
20
Nell’ambito delle sperimentazioni che verranno verificate si procederà a garantire
l’attività di controllo di appropriatezza con le percentuali di campionamento dei FASAS in
analogia a quanto definito per le unità di offerta (15% residenziali – 5% domiciliari – 10%
ambulatoriali)
7. ATTIVITÀ DI VIGILANZA SULLE UNITÀ DI OFFERTA SOCIALI
Analisi attività dell’anno 2014
Tabella riassuntiva dei sopralluoghi previsti da piano dei controlli ed effettuati alla data del
31/12/2014
Tipologie
UDO
Nidi
Micronidi
Nidi Famiglia
Centri Prima
Infanzia
Comunità
Educative
Alloggi
per
l’Autonomia
Comunità
Familiari
Comunità
Alloggio
Disabili
Centro socio
educativo
(CSE)
Servizi
di
formazione
all’autonomia
Centri
aggregazione
giovanile
Sezioni
Primavera
Centri Diurni
Anziani
Alloggi
Protetti
Anziani
CRD
Numero
Strutture
censite a
Dicembre
2013
Numero
Strutture da
vigilare in
base al Piano
dei controlli
2014 (50%)
Numero
sopralluoghi
effettuati al
31/12/2012
Di cui
sopralluoghi
effettuati a
seguito di
CPE
%
sopralluo
ghi
raggiunta
al
31/12/201
4
81
22
10
40
11
5
61
13
15
4
4
5
75%
59%
100%
5
2
5
26
13
21
1
80%
6
3
5
2
83%
7
4
7
13
6
13
1
100%
17
8
7
1
41%
1
1
1
2
100%
11
5
5
45%
5
3
3
100%
4
2
2
50%
3
1
3
100%
100%
100%
Numero
Strutture per
le quali
sono state
indicati
correttivi/mi
glioramenti
35
3
8
1
0
2
1
1
1
1
1
4
21
100%
3
3
4
10
4
Numero
Strutture
sanzionate
2
1
TOTALE
211
104 = 50%
203 (con
CPE)
24
85%
73 = 35%
4 = 2%
Come evidenziato nella tabella sopra riportata sono stati effettuati al 31/12/2014 il 96% dei
sopralluoghi sulle unità di offerta sociali contro il 50% previsto quale obiettivo annuale del
Piano dei Controlli anno 2014.
All’interno del numero dei sopralluoghi effettuati sono state ricomprese anche le verifiche
relative a n. 24 CPE, pari al 100% di quanto pervenuto alla data del 31/12/2014.
Numero
sopralluoghi
Tipo di osservazione
Sanzione:
esitati in lettera di
carenza
osservazioni o
requisiti di
raccomandazioni Strutturale Organizzativo- Documentale
esercizio o di
Multipla
o prescrizioni
gestionale
(strutturale accreditamento
e altro)
73
22 = 30%
15 = 20%
13 = 17%
23 = 31%
4 = 5%
Le prescrizioni e le sanzioni sono state erogate a fronte di evidenza di carenza dei
requisiti e/o concomitanti pregresse analoghe criticità, in percentuale del 2% dei
sopralluoghi.
La percentuale relativamente elevata di strutture che, a seguito dei sopralluoghi, ha
ricevuto osservazioni con indicazione di correttivi merita qualche riflessione: come si
evince dalla tabella successiva, buona parte (30% + 31%+17%) delle prescrizioni è relativa
ad aspetti strutturali (manutenzione) o documentali (assenza in sede di tutta la
documentazione necessaria ad una completa verifica, poi acquisita successivamente),
mentre solo in limitati casi ( 20%) si sono verificate carenze organizzative o gestionali.
Per quanto riguarda gli aspetti strutturali si è osservata, in particolare per le strutture la cui
gestione è pubblica, una diffusa e perdurante difficoltà ad assicurare gli interventi di
manutenzione delle strutture, legata alle criticità dei bilanci comunali in questa fase. Nel
corso del 2014, inoltre, i sopralluoghi sono stati condotti frequentemente in collaborazione
con il Dipartimento di Prevenzione Medico, nelle sue articolazioni distrettuali, e ciò ha
condotto a rilevare la necessità di azioni migliorative anche in aree in precedenza
estranee alle verifiche di questo servizio di Vigilanza.
Per quanto riguarda le carenze documentali, si osserva in generale un certo ritardo, da
parte dei Gestori, ad adeguare le modalità di conservazione della documentazione
presso le singole unità di offerta, in particolare quanto si tratta di gestori “esterni” (
Comuni, Cooperative ecc..) “abituati” a conservare la documentazione presso la propria
sede. Si è pertanto provveduto a sollecitare i Gestori ad adeguare questi aspetti ,
utilizzando modalità più “ formali” per sottolinearne l’importanza. All’interno di tale dato
sono confluite anche le sollecitazioni ai gestori a dotare le unità di offerta di un sistema di
rilevazione delle presenze del personale.
Per quanto riguarda le più rare carenze organizzative e gestionali, queste si sono rilevate
principalmente per le unità di offerta per la 1° infanzia gestite da privati, dove si è
evidenziata una certa difficoltà a far fronte sia ai costi relativi alla formazione del
personale
sia ai costi necessari a garantire il requisito della copresenza nelle
22
primissima/ultima fascia oraria di frequenza, a fronte di un numero esiguo di bambini
già/ancora presenti presso l’unità di offerta.
L’elevata percentuale (10 su 13=76%) di sollecitazioni migliorative riferite alle Comunità
alloggio per disabili appare per lo più conseguenza dell’incrociarsi di una normativa poco
“esigente”(requisiti minimi di esercizio con standard bassi, formazione non prevista) con il
modificarsi della tipologia degli ospiti, spesso residenti in comunità da molti anni e con
disabilità “complicate” nel tempo: in particolare la dotazione del personale richiesta
dalla normativa a volte appare non del tutto congruente con le necessità attuali degli
utenti e si rende necessaria una sollecitazione al gestore per un’azione di adeguamento.
Un’ulteriore criticità rilevata per l’area disabilità ( CAH e CSE ) si è evidenziata rispetto alla
problematica della gestione dei farmaci e della somministrazione o supervisione alla autosomministrazione degli stessi: si osserva che le segnalazioni di criticità inviate ai gestori
hanno sollecitato una riflessione produttiva che ha condotto diverse Unità d’Offerta a
dotarsi di protocolli più adeguati e congruenti con la normativa o , in alternativa, ad
avvalersi di collaborazioni da parte di personale sanitario per la gestione di tali aspetti.
Una riflessione ulteriore merita la situazione dei Nidi Famiglia, per i quali risulta difficile, con
gli “essenziali” requisiti richiesti dalla normativa, sollecitare con successo azioni
migliorative: si evidenzia come, a fronte di un requisito generico di “civile abitazione”, che
non comporta l’abbattimento delle barriere, ed in assenza di requisiti in merito alla
copresenza, si possono verificare situazioni poco congruenti ai bisogni dei bambini inseriti.
PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’ 2015
Totale delle Unità d’Offerta presenti sul territorio al 01/01/2015
Tipologia Unità
d’Offerta
Distretto
SudOvest
Distretto
MAL
6
8
23
7
4
7
0
1
0
4
0
3
118
25
14
7
4
0
204
5
4
1
0
0
23
7
5
1
0
1
42
16
4
4
7
1
146
16
3
7
5
1
367
1
0
0
1
0
23
12
2
7
3
0
530
2
0
1
1
0
250
N. Totale
Strutture
Distretto
Como
Distretto
Brianza
NIDI
75
22
23
MICRO NIDI
NIDI FAMIGLIA
CENTRI PRIMA
INFANZIA
COMUNITA'
EDUCATIVE
ALLOGGI PER
L'AUTONOMIA
COMUNITA'
FAMILIARI
COMUNITA'
ALLOGGIO DISABILI
CENTRI SOCIO
EDUCATIVI (C.S.E.)
SERV. FORM.
ALL'AUTONOMIA
CENTRI AGGR.
GIOVANILE
CENTRI DIURNI
ANZIANI
17
15
4
2
7
23
Totale
N.
Posti
2.305
169
75
ALLOGGI PROTETTI
ANZIANI
Totali
5
1
2
0
2
59
203
61
71
55
16
4.311
TOTALE U.d.O
Area minori/prima infanzia
151
TOTALE U.d.O
Altre aree
52
L’attività di Vigilanza delle Unità d’Offerta sociali si configura secondo le linee dettate
dalla Decreto regionale n. 1254/2010 che mantiene la competenza a vigilare sulle varie
tipologie di Unità di Offerta sociali in capo alle ASL.
L’ASL è pertanto chiamata a svolgere la propria funzione istituzionale rispetto alle sulle
unità di offerta già funzionanti, nonché rispetto a quelle per le quali l’Ente Gestore abbia
presentato al Comune di competenza la Comunicazione Preventiva di Esercizio (C.P.E.)
ed il Comune, dopo le dovute verifiche documentali, abbia attivato la vigilanza ASL.
L’attività di vigilanza viene svolta in modo integrato avvalendosi della collaborazione del
Dipartimento di Prevenzione Medico. A tal proposito è stato condiviso un protocollo fra
Direzione Sociale/Dipartimento ASSI e Direzione Sanitaria/Dipartimento Prevenzione
Medico per la gestione delle attività di controllo per le Unità d’Offerta Sociali.
Obiettivi del 2015 sono i seguenti:
• verifiche sul 100% delle comunicazioni preventive di esercizio (nel 2014 sono state
pari a n. 24)
• verifiche sul 50% delle Unità d’Offerta sociali non a carattere temporaneo, dando
priorità alle Unità d’Offerta non vigilate nel corso del 2014.
Il campione di strutture da vigilare relativamente al mantenimento dei requisiti gestionali,
organizzativi e di appropriatezza verrà definito dando priorità alle Unità d’Offerta
residenziali per minori e adolescenti, alle strutture non vigilate nel corso del 2014, a quella
con criticità pregresse e/o in presenza di azioni migliorative dichiarate dai Gestori e
ancora da verificare.
Per quanto riguarda gli Indicatori di rischio individuati per la campionatura:
• In particolare per l’area 1° infanzia si darà la precedenza ai nidi e micronidi
che hanno evidenziato nell’ultimo sopralluogo difficoltà a garantire alcuni
parametri gestionali (copresenza o rapporto educatori/bambini in
occasione di assenze operatori);
•
Per le comunità educative si darà la precedenza alle strutture dove si è
evidenziata una criticità nel rapporto educatori/utenti (per
assenze
operatori, turni dei fine-settimana);
•
Per le comunità alloggio disabili e per i CSE si darà la precedenza alle
strutture sollecitate nel 2014 a rivedere, al di là dei requisiti minimi da
normativa, la dotazione di personale o le modalità di gestione dei farmaci/
protocolli per l’autosomministrazione.
24
8.
FORMAZIONE
Come ogni anno e a seguito di quanto già effettuato nel 2014, è stata definita una ipotesi
di piano formativo.
Si è ritenuto opportuno prevedere gruppi di miglioramento periodici per un confronto di
équipe sulle differenti problematiche, sulle novità normative, per garantire un passaggio
di informazioni utile e necessario allo svolgimento della propria attività lavorativa e per
favorire un approccio uniforme e condiviso da parte di tutti gli operatori coinvolti. Si
evidenzia che tali gruppi di miglioramento sono previsti, in momenti distinti, sia per gli
operatori appartenenti alle commissioni di vigilanza delle Unità d’Offerta sociali sia per gli
operatori appartenenti alle commissioni di vigilanza delle Unità d’Offerta sociosanitarie.
Per i componenti della commissione di vigilanza sociosanitaria, sono stati inoltre definite 4
mezze giornate di formazione su tematiche che verranno evidenziate come necessità nel
corso dell’attività di vigilanza.
E’ comunque possibile, in caso di novità normative o di necessità evidenziate in corso
d’anno, aggiungere ulteriori corsi nel piano formativo aziendale.
9. L’ESERCIZIO DELLA VIGILANZA E DEL CONTROLLO EX ARTT. 23 E 25 COD. CIV. SULLE
PERSONE GIURIDICHE DI DIRITTO PRIVATO
Con deliberazione ASL n. 496 del 6/8/2014 è stata istituita formalmente la commissione
aziendale di vigilanza sulle Fondazioni ex art. 23 e 25 c.c.
La commissione è composta da n. 5 componenti, con le sotto elencate qualifiche:
1. dirigente amministrativo – Direttore del Dipartimento ASSI – Responsabile f.f.
U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo – Coordinatore Commissione;
2. assistente sociale – coordinatore operativo – U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e
Controllo – Componente Commissione;
3. dirigente amministrativo – Direttore Dipartimento Amministrativo dell’ASL di
Como – Direttore U.O.C. Gestione Risorse Finanziarie – Componente
Commissione;
4. dirigente amministrativo – Direttore f.f. U.O.C. Affari Generali Legali ed
Istituzionali dell’ASL di Como – Componente Commissione;
5. collaboratore amministrativo – U.O.S. Vigilanza e Controllo – Segretaria
Commissione.
La commissione nel corso del 2014 si è riunita n. 2 volte per esaminare i questionari
compilati dagli Enti e l’eventuale documentazione integrativa richiesta.
Il campionamento per le verifiche da effettuare del 20% delle associazioni, fondazioni e
altre istituzioni di carattere privato, iscritti nel Registro regionale delle persone giuridiche
verrà così effettuato:
• 50% in maniera casuale
• 50% utilizzando degli indicatori di rischio come sotto precisato.
Anche nel 2015 verrà sottoposto un questionario a tutti gli enti; in base all’esito del
questionario verranno campionati i soggetti che posseggono uno dei seguenti indicatori
di rischio:
• bilancio passivo/risultato economico negativo
25
•
possesso di proprietà patrimoniali al di fuori di quello dedicato all’esercizio
principale dell’ente.
La vigilanza sul campione prescelto verrà poi effettuata con verifica della
documentazione trasmessa dall’Ente e se ritenuto opportuno con specifico sopralluogo.
L’attività di verifica a titolo esemplificativo e non esaustivo sarà indirizzata su alcuni ambiti
tra cui:
• corretto insediamento e funzionamento dell’organo amministrativo
• esistenza della documentazione contabile e di bilancio secondo le norme
statutarie e di legge.
10.
DOTAZIONE STRUMENTALE INFORMATICA
E’ in corso di implementazione l’applicativo web che sarà utilizzato dal personale
dell’U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo a supporto delle attività di vigilanza, in
modo da poter utilizzare tale applicativo, oltre che per la gestione di attività di “back
office” anche per la redazione del verbale in loco tramite l’uso di pc portatili.
11. ELENCAZIONE DEL PERSONALE DELLA U.O.S. ACCREDITAMENTO, VIGILANZA E
CONTROLLO
L’U.O.S. Accreditamento Vigilanza e Controllo è una struttura in staff al Direttore Sociale.
Con deliberazione aziendale è stato delegato al Direttore del Dipartimento ASSI il
coordinamento delle strutture/uffici in staff alla suddetta direzione.
Il personale afferente alla U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo è il seguente per
le attività di vigilanza socio-sanitaria:
Nome
Cognome
Adriano
Lunini
Raffaella
Laura
Chiara
Giulia
Emiliana
Giuseppina
Paola
Davide
Fernando
Marra
Terragni
Gadola
Mauri
Gelisio
Bianchi
Mazza
Maggi
Del Verme
Stefania
Barzon
Lucia
Brenna
Qualifica professionale
Dirigente Amministrativo
Responsabile f.f. U.O.S.
Assistente Sociale –
Coordinatore attività
Assistente Sociale
Assistente Sociale
Assistente Sociale
Medico
Medico
Medico
Infermiere
Architetto
Assistente
Amministrativo
Collaboratore
Amministrativo
Rapporto contrattuale
Tempo Indeterminato
Tempo Indeterminato
Tempo Indeterminato
Libera Professione
Tempo indeterminato
Tempo Indeterminato
Libera Professione
Tempo indeterminato
Tempo Indeterminato
Libero professionista
Tempo Indeterminato
Tempo Indeterminato
Allo stato attuale, inoltre, sono presenti commissioni a livello distrettuale per le vigilanze
sulle unità di offerta sociale che forniscono percentuali di tempo lavoro di operatori
territoriali i n. 4 commissioni composte da n. 5 assistenti sociali per un totale di tempo
lavoro in percentuale pari a 130% e n. 5 amministrativi per un totale di tempo lavoro in
percentuale pari a 80%.
26
Anche tali attività viene svolta una collaborazione con il personale (medico e tecnico)
del Dipartimento Prevenzione Medico.
Il personale è il seguente:
COGNOME - NOME
CATEGORIA
PROFESSIONALE
ASSISTENTI SOCIALI
UNITA’
ORGANIZZATIVA
DISTRETTO BRIANZA
SBARBARO
FRANCESCO
ASSISTENTI SOCIALI
DIPARTIMENTO
ASSI
SCIGLIUZZO ROSANNA
ASSISTENTI SOCIALI
DISTRETTO MAL
ROBBIATI MARIA
GRAZIA
ASSISTENTI SOCIALI
DISTRETTO SUD
OVEST
SECCHI ENRICA
AMMINISTRATIVI
DISTRETTO MAL
GOBBI MARIA
MADDALENA
PIERA LODA
ASSISTENTI SOCIALI
DISTRETTO MAL
BENEDETTI VERA
AMMINISTRATIVI
PIROLA ANTONIETTA
AMMINISTRATIVI
RIZZIERI ANTONINA
AMMINISTRATIVI
MARGUTTI RITA
AMMINISTRATIVI
DISTRETTO SUD
OVEST
DISTRETTO SUD
OVEST
DISTRETTO BRIANZA
DISTRETTO DI
COMO
12. MONITORAGGIO DEL PIANO CONTROLLI
L’U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo garantisce il costante monitoraggio del
presente Piano Controlli, nonché la rendicontazione delle attività effettuate in tutti gli
ambiti di vigilanza almeno semestrale, con modalità e tempistica che verranno definite
da Regione Lombardia.
13. RENDICONTAZIONE DELLE ASSEGNAZIONI REGIONALI IN MATERIA DI VIGILANZA E
CONTROLLO PER IL TRIENNIO 2014 E PREVISIONI DI UTILIZZO PER IL 2015
Per l’anno 2014 il fondo di vigilanza è stato utilizzato nella seguente modalità:
Anno 2014
Contratto libero professionale di consulenza figura
professionale Medico Geriatra
Contratto libero professionale di consulenza figura
architetto
Contratto libero professionale di consulenza
Assistente Sociale
Strumentazione informatica
27
€ 16.950,00
€ 30.977,09
figura
€ 18.587,50
€ 13.310,20
Formazione
TOTALE
€ 240,00
€ 80.064,79
* la formazione è stata garantita anche con gruppi di miglioramento a “costi zero” per i
fondi vigilanza.
Per l’anno 2015 si prevede il seguente piano di utilizzo:
Anno 2015
Contratto libero professionale di consulenza figura
professionale Medico Geriatra
Contratto libero professionale di consulenza figura
architetto
Contratto libero professionale di consulenza
Assistente Sociale
Strumentazione informatica
Formazione
TOTALE
€ 16.000,00
€ 30.000,00
figura
€ 28.000,00
€ 1.217,00
€ 200,00
€ 75.417,00
* la formazione verrà garantita anche con gruppi di miglioramento a “costi zero” per i
fondi vigilanza.
28