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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Como Deliberazione ASL n. del Allegato A - pagine 28 Direzione Sociale Dipartimento ASSI UOS Accreditamento Vigilanza e Controllo segreteria ℡ 031/370.261 031/370.255 e-mail: [email protected] PIANO ANNUALE DI VIGILANZA E CONTROLLO SULLE UNITA’ D’OFFERTA SOCIOSANITARIE E SOCIALI anno 2015 Como, 29.01.2015 Dipartimento ASSI INDICE Introduzione normativa 1. ANALISI DEL CONTESTO DELLA RETE DI OFFERTA SOCIO SANITARIA 2. ESITO DELLE ATTIVITÀ DI ACCREDITAMENTO, VIGILANZA E CONTROLLO ANNO 2014 3. VERIFICHE EFFETTUATE SULLE MISURE DI CUI ALLA DGR 856/2013- ATTIVITA’ ANNO 2014 4. ATTIVITA’ DI VERIFICA DEI REQUISITI CONNESSA ALLA PRESENTAZIONE DI SCIA E DI DOMANDE DI ACCREDITAMENTO 4.1 Requisiti soggettivi per l’esercizio e l’accreditamento 4.2 Requisiti organizzativi/gestionali e requisiti strutturali e tecnologici 4.3 AFAM 5. ATTIVITA’ DI VIGILANZA E CONTROLLO 5.1 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti strutturali e tecnologici 5.2 Vigilanza sulle Unità d’Offerta interessate da Piani di Programma 5.3 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti soggettivi di esercizio e accreditamento 5.4 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti gestionali e organizzativi trasversali e specifici di esercizio e accreditamento e Controllo di Appropriatezza 5.4.1. Campionatura e verifica FASAS 6. VIGILANZA E CONTROLLI SULLE SPERIMENTAZIONI DI UNITA’ DI OFFERTA INNOVATIVE E LE MISURE APPLICATIVE DELLA DGR N. 116/2013 7. ATTIVITÀ DI VIGILANZA SULLE UNITÀ DI OFFERTA SOCIALI 8. FORMAZIONE 9. L’ESERCIZIO DELLA VIGILANZA E DEL CONTROLLO EX ARTT. 23 E 25 COD. CIV. SULLE PERSONE GIURIDICHE DI DIRITTO PRIVATO 10. DOTAZIONE STRUMENTALE INFORMATICA 11. ELENCAZIONE DEL PERSONALE DELLA U.O.S. ACCREDITAMENTO, VIGILANZA E CONTROLLO 12. MONITORAGGIO DEL PIANO CONTROLLI 13. RENDICONTAZIONE DELLE ASSEGNAZIONI REGIONALI IN MATERIA DI VIGILANZA E CONTROLLO PER IL TRIENNIO 2014 E PREVISIONI DI UTILIZZO PER IL 2015 2 Introduzione normativa Regione Lombardia ha, con la DGR 2569 del 31 ottobre 2014, ridefinito l’intera materia dell’esercizio e dell’accreditamento sociosanitario, abrogando la precedente normativa DGR 3540/2012. Nello specifico sono state ridefiniti: • I requisiti generali soggettivi, organizzativi e gestionali, strutturali e tecnologici , ovvero sono stati precisati i requisiti di esercizio previsti dalla normativa statale, opportunamente adattati al comparto sociosanitario; • gli ulteriori requisiti di accreditamento e dei prerequisiti per la procedura per l’esercizio e l’accreditamento delle unità d’offerta sociosanitarie, ovvero sono stati definiti i procedimenti per la messa in esercizio, l’accreditamento e i conseguenti provvedimenti relativi all’attività delle unità d’offerta sociosanitarie, nel rispetto dei requisiti definiti dalla stessa DGR e della normativa nazionale e regionale vigente; • le indicazioni operative alle ASL per lo svolgimento delle funzioni di vigilanza e controllo sulle unità di offerta sociosanitarie , ovvero la pianificazione e lo svolgimento delle funzioni svolte dalle ASL ai sensi della normativa vigente; • le indicazioni operative alle ASL per l’accertamento delle violazioni amministrative, ovvero l’attività sanzionatoria in caso di inadempienze riscontrate nell’attività di gestione delle unità d’offerta sociosanitarie. La DGR n. X/2989 del 23/12/2014 definisce i principi fondamentali cui attenersi nella stesura dei Piani di vigilanza e controllo 2015 delle ASL: • centrare il senso dell’esercizio delle complessive funzioni di vigilanza e controllo sulle unità di offerta della rete sociosanitaria e della rete sociale sul benessere della persona che fruisce del servizio; • proseguire l’azione di vigilanza sulla idoneità delle unità d’offerta sociosanitarie a garantire il pieno rispetto degli standard necessari per il corretto funzionamento. Tale attività viene svolta attraverso il meccanismo della verifica del possesso e del mantenimento dei requisiti di esercizio e di accreditamento previsti dalle norme vigenti, siano essi di carattere organizzativo gestionale o tecnologico-strutturale; • perseguire la definizione di una metodologia strutturata e omogenea sul territorio per l’esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo sulla intera rete delle unità di offerta sociosanitarie e sociali; • basare i controlli di appropriatezza su elementi oggettivi di efficacia, sicurezza ed efficienza, così come definito dalla DGR n. 1765/14. 1. ANALISI DEL CONTESTO DELLA RETE DI OFFERTA SOCIO SANITARIA Il territorio dell’ASL di Como presenta un’ampia rete di Unità di Offerta sociosanitarie. Tenuto conto delle peculiarità geo-morfologiche del territorio e delle differenze di popolazione residente nei vari ambiti territoriali definiti dall’ASL di Como, si rileva come in tutti i distretti siano garantiti in misura adeguata posti e/o prestazioni afferenti all’area socio-sanitaria. 3 Totale delle Unità d’Offerta presenti sul territorio al 01/01/2015 57 N. Posti autorizzati 4.814 N. Posti accreditati 4.697 N. Posti a contratto 4.497 CDI 15 338 338 333 CDD 15 399 399 399 CSS 9 80 79 79 Cure Intermedie /IdR 4+2 175 175 175 sedi distaccate (+ 90.800 prest. amb./domiciliari) (+ 90.800 prest. amb./domiciliari) (+ 90.800 prest. amb./domiciliari) 9 285 285 273 - - - 20 20 20 Tipologia Totale RSA RSD 14 Consultori Familiari (di cui 9 ASL Lecco + 1 sede distaccata) Hospice 2 Sert ( di cui 2 ASL Lecco) - - - Comunità terapeutiche/Enti Ausiliari 6 143 143 143 ADI 27 (di cui 15 extra ASL, 1 ASL Lecco) - - - 6.254 6.136 5.919 TOTALE 2 160 + 2 sedi distaccate Nel territorio della provincia esistono inoltre i seguenti servizi a gestione diretta dalla ASL, che rientrano nella vigilanza incrociata, così come previsto dalla DGR 2569/2014: - n. 8 (+1 sede distaccata) Consultori familiari - n. 5 SerT. 4 Dislocazione territoriale delle Unità d’Offerta Distretti RSA CDI CDD CSS Como 14 1 4 3 Brianza 18 7 5 SudOvest 13 5 M.A.L. 12 Cure Int. Com. RSD CF Hospice Sert 1+1* 2 2 1 - 4 3 - 3 3 2 1 - 1 4 3 5 1* 2 - - 1 2 2 3 1 - 2 1 - - - 2 - - - - - - 9 - 2 - 1 - - - - - - - - - - 15 57 15 15 9 9 14 2 2 6 27 /IdR Ter. ADI Ambito extra Asl Lecco Diversi ambiti territoriali TOTALE 4+2 sedi distaccate • Trattasi di sedi distaccate Nel corso del 2014, è intervenuta una variazione (in diminuzione) dei posti letto di una RSA, e in aumento in due RSD, è stata autorizzata una nuova RSD per 12 posti letto, è stato chiuso un consultorio dell’Asl di Lecco e due ADI extra Asl aggiuntivi a quelli che già presenti che nel corso del 2014 hanno iniziato ad operare nel territorio della Provincia di Como. 2. ESITO DELLE ATTIVITÀ DI ACCREDITAMENTO, VIGILANZA E CONTROLLO ANNO 2014 Numero di Sopralluoghi per tipologia di Unità di Offerta Tipologia Unità d’Offerta Totale Unità d’Offerta Numero Sopralluoghi RSA 57 98 CDI 15 22 CDD 15 23 CSS 9 13 Cure Intermedie/IdR 4 + 2 sedi distaccate 8 di cui 2 in sedi staccate RSD 9 19 Consultori Familiari 14 18 5 Hospice 2 3 Sert 2 2 Comunità terapeutiche 6 9 ADI 27 39 TOTALE 160 + 2 sedi distaccate 254 Tipologia di Sopralluoghi effettuati nel 2014 TIPOLOGIA DI SOPRALLUOGO 34 Ordinaria / Appropriatezza 63 22 7 15 - CDD 23 8 15 - CSS 13 4 9 - Cure Intermedie /IdR RSD 8 2 6 - 19 10 9 - Consultori Familiari 18 (di cui 4 extra ASL) (di cui 4 extra ASL) Hospice 3 1 2 - Sert 2 1 1 - Comunità Terapeutiche 9 3 6 - ADI 39 12 TOTALE 254 89 • • RSA Totale Sopralluoghi 98 CDI Strutturale* 7 11 27** (di cui 9 extra ASL) 164 Segnalazione 1 - 1 * Dato comprensivo anche dei sopralluoghi per Accreditamenti e Volture. ** Dato comprensivo di n. 8 sopralluoghi ADI in Itinere Nel 2014 sono stati effettuati congiuntamente con il Dipartimento di Prevenzione Medico il 31% dei sopralluoghi strutturali rispetto al totale (n. 89) effettuato dalla U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo (n. 35 vigilanze congiunte). Da qualche anno si è avviata una collaborazione per i sopralluoghi congiunti con il Dipartimento di Prevenzione Medico ma anche con esperti in impiantistica. Nel corso del 2013 è stato inoltre definito un modello di verbale congiunto tra U.O.S. Vigilanza e Controllo e Dipartimento di Prevenzione Medico, attualmente in uso. 6 Unità d’offerta vigilate nel 2014 UdO VIGILATE RSA CDI CDD nr. UdO Vigilate 57 15 15 STRUTTURALE 34 7 8 % 60% 47% 53% ORDINARIA 57 14 15 % 100% 93% 100% CSS 9 4 44% 9 100% Cure Intermedie/IdR RSD sedi distaccate 2 50% 4 + 2 sedi distaccate 100% 9 6 67% 9 100% Consultori Familiari 14 (di cui 9 ASL Lecco + 1 sede distaccata) 7 50% 7 50% 4+2 Hospice 2 2 1 50% 2 100% Sert (di cui 2 ASL Lecco) 1 50% 1 50% Comunità Terapeutiche 6 3 50% 6 100% ADI (di cui 15 extra ASL, 1 ASL Lecco) 11* 100% extra asl) 67% 85 58%** 142 + 2 sedi distaccate 89% 18 (di cui 8 27 TOTALE • • 160 + 2 sedi distaccate * La vigilanza è effettuata esclusivamente su ADI con sede operativa nella provincia di Como (n. 11). ** Il dato è stato calcolato considerando 146 unità d’offerta (escludendo quindi ADI c.d. extra Asl) Tipologia di Prescrizioni disposte nell’anno 2014 TIPOLOGIA DI PRESCRIZIONE RSA Totale Prescrizioni Non rispetto PP Carenze igienico sanitarie 36 2 - Carenze Carenze requisiti requisiti strutturali organizzativi, tecnologici gestionali 8 7 19 Carenze requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi, gestionali 7* CDI 6 - - 2 3 1 CDD 10 - - 3 5 2 CSS 2 - - 1 1 - Cure Intermedie/IdR 2 - - - 2 - RSD 8 - 1 2 2 3* Consultori Familiari 8 - - - 8 - Hospice - - - - - - Sert - - - - - - Comunità Terapeutiche 3 - - 2 1 - ADI 1 - - - 1 - TOTALE 76 2 1 18 42 13 note • (*) di cui una diffida Criticità rilevate nel corso dei sopralluoghi del 2014 CRITICITA'/RACCOMANDAZIONI Visite senza criticità Visite con UNA sola criticità Visite con criticità MULTIPLE 36 21 55 UdO RSA Nr. 112 CDI 24 11 2 11 CDD 24 11 2 11 CSS 14 11 1 2 Cure Intermedie /IdR RSD 8 5 2 1 21 10 6 5 Consultori Familiari Hospice 17 4 3 10 3 2 1 0 Sert 3 2 0 1 Comunità Terapeutiche 12 9 3 0 8 ADI 40 28 5 7 TOTALE 278 129 46 103 Sanzioni comminate nell’anno 2014 Numero Sanzioni Causale RSA 3 CDD 1 Carenza requisiti accreditamento Carenza requisiti accreditamento TOTALE 4 Importo Totale Sanzioni € 3.090,00 € 1.030,00 € 4.120,00 3. VERIFICHE EFFETTUATE SULLE MISURE DI CUI ALLA DGR 856/2013 - ATTIVITA’ ANNO 2014 Nel corso del 2014 si è provveduto alla verifica del 100% delle autocertificazioni delle unità di offerta candidate alla misura (previste nel piano dei controlli il 10% delle autocertificazioni). Nel Piano dei Controlli era prevista la verifica di almeno il 20% dei FASAS relativi agli interventi attuati nei confronti dei soggetti beneficiari (voucher emessi ed attivati). Al 31/12/2014 sono stati effettuati n. 47 sopralluoghi: - n. 11 per la Residenzialità Leggera – misura 2 - n. 1 CSS per Minori Gravissimi – misura 3 - n. 4 RSA aperta – misura 4 - n. 30 per Minori in Comunità – misura 6 - n. 1 SerT gioco d’azzardo – misura 5 DATI AGGIORNATI AL 31/12/2014 MISURA Numero Utenti Voucher emessi dalla Asl di Como Fasas da verificare in base a quanto definito nel Piano dei controlli 2014 (20%) Misura 2 – 9 Fasas Verificati % Fasas Verificati su Voucher emessi Residenzialità Leggera Misura 3 – Minori Gravissimi Misura 4 – RSA/RSD Aperta Misura 6 – Minori in comunità TOTALE 33 7 33 100% 7 1 2 28,5% 72 14 20 27% 94 206 94 116 94 149 100% 72% Per la misura n. 5 relativa al Gioco d’azzardo si sono verificati n. 7 FASAS – La misura è effettuata presso il SerT di Lecco. 4. ATTIVITA’ DI VERIFICA DEI REQUISITI CONNESSA ALLA PRESENTAZIONE DI SCIA E DI DOMANDE DI ACCREDITAMENTO 4.1 Requisiti soggettivi per l’esercizio e l’accreditamento In attuazione nell’allegato 1 alla DGR 2569/2014 si effettueranno le verifiche delle autocertificazioni/dichiarazioni sostitutive prodotte in relazione alle SCIA e alle istanze di accreditamento. Sarà garantito il controllo su un campione pari ad almeno il 10% delle autocertificazioni (in coerenza con il regolamento aziendale) trasmesse in allegato alle SCIA e pari ad almeno il 10% delle autocertificazioni prodotte in allegato alle domande di accreditamento. Si effettueranno inoltre le verifiche sui contenuti di Scheda Struttura, in particolare su quelle predisposte dalle unità d’offerta RSA, in quanto correlata al sistema di “vendor rating” per l’assegnazione del budget definitivo. Si evidenzia che risultano già attivi in Azienda gli accessi ai data base dei dati in possesso della Camera di Commercio. Con Prefettura, Questura e Agenzie delle Entrate non è stato possibile attivare nessun link diretto in quanto tali Pubbliche Amministrazioni non sono strutturalmente organizzate per garantire l’accesso a questa Asl, ma è già in atto una procedura condivisa per le verifiche necessarie. 4.2 Requisiti organizzativi/ gestionali e requisiti strutturali e tecnologici Le verifiche sul possesso dei requisiti organizzativi/gestionali, strutturali e tecnologici per l’esercizio e l’accreditamento saranno effettuate nel 100% delle SCIA e delle istanze di accreditamento presentate. Le verifiche saranno effettuate tramite analisi documentale e visita in loco. E’ esistente ed attivo da qualche anno un Protocollo di intesa esistente con il Dipartimento di Prevenzione Medico di questa ASL. In conformità a tale protocollo, è prevista la verifica delle SCIA, nonché in strutture ritenute critiche con sopralluogo congiunto. Nel corso del 2014 si è integrata la collaborazione con il Dipartimento Prevenzione Medico con la sezione Impiantistica. 10 4.3 AFAM L’attività di alimentazione dei dati AFAM è già garantita da personale operante nel Servizio Vigilanza. 5. ATTIVITA’ DI VIGILANZA E CONTROLLO L’organizzazione delle equipe e delle attività prevede la verifica dei requisiti organizzativi, gestionali e di appropriatezza nella normalità in un’unica uscita congiunta con un verbale integrato con riportato l’esito delle verifiche effettuate sia sugli aspetti organizzativo/gestionali sia di appropriatezza. L’uscita si svolge senza alcun preavviso da parte della ASL ai Gestori, fatta salva la verifica della SCIA e le verifiche dei Piani di adeguamento strutturale. Agli operatori del servizio di vigilanza è garantito l’accesso ai debiti formativi delle diverse Unità d’Offerta, se ne sta incrementando l’accesso con modalità più agevoli e immediate. Per la verifica dei requisiti strutturali e tecnologici vengono organizzati di norma sopralluoghi specifici con commissione ad hoc. Per tali tipologia di controlli continua l’attuazione del Protocollo di intesa con il Dipartimento di Prevenzione Medico di questa ASL . In conformità a tale protocollo, vengono stabilite una serie di sopralluoghi congiunti tra personale ASL e personale del Dipartimento di Prevenzione Medico. Tale integrazione delle attività di vigilanza è finalizzato sia ad una riduzione dei tempi e ad una maggiore semplificazione dei procedimenti, sia ad un controllo “a più ampio spettro” effettuato in un’unica soluzione così da poter analizzare un maggior numero di aspetti e assicurare una migliore tutela per ospiti e per operatori. E’ stata inoltre predisposta una procedura delle sanzioni amministrative, sia per le U.d.O. socio-sanitarie sia per le U.d.O. sociali, che costituisce linea guida per gli operatori della vigilanza. 5.1 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti strutturali e tecnologici La periodicità dei controlli sulle differenti strutture deve essere garantita almeno ogni due anni. Il campione di strutture da vigilare dal punto di vista strutturale e tecnologico è il rimanente 50% delle Unità d’Offerta in esercizio presenti sul territorio della ASL non vigilate nel 2014. Verranno inoltre programmati ulteriori controlli nelle Unità d’Offerta visitate nel corso del 2014 laddove siano state riscontrate gravi irregolarità. 5.2 Vigilanza sulle Unità d’Offerta interessate da Piani di Programma Nella Provincia di Como le Unità d’Offerta interessate da Piano Programma al 1/1/2015 sono n. 7: 4 RSA, 1 CDI e 2 IDR. Nel corso del 2014 sono state monitorate almeno semestralmente le unità di offerta in piano programma: con sopralluoghi o con incontri presso gli Uffici della Vigilanza. L’U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo assicurerà nel corso del 2015 il costante monitoraggio, anche tramite visite ispettive, almeno ogni 6 mesi, del 100% delle strutture 11 coinvolte, al fine di verificare lo stato d’avanzamento dei lavori di completamento e affinché siano garantiti adeguati standard di sicurezza agli ospiti delle strutture interessate. 5.3 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti soggettivi di esercizio e accreditamento Nel corso del 2014 sono stati verificate le autocertificazioni di n. 22 Soggetti Gestori – comprese le verifiche a seguito di candidatura ai sensi della DGR 856/2013 (ovvero il 35% del totale dei soggetti gestori escludendo quelli aventi natura giuridica pubblica). Nel corso del 2015 le verifiche interesseranno almeno il 10% delle autocertificazioni inviate annualmente, come previsto dalla DGR 2569/2014 (entro il 31 gennaio). Tale percentuale verrà calcolata sul numero degli Enti Gestori. 5.4 Vigilanza sul mantenimento dei requisiti gestionali e organizzativi trasversali e specifici di esercizio e accreditamento e Controllo di appropriatezza La periodicità dei controlli sulle differenti strutture deve essere garantita almeno ogni due anni. Il campione di strutture da vigilare relativamente al mantenimento dei requisiti gestionali e organizzativi e di appropriatezza è almeno il 50% delle Unità d’Offerta in esercizio presenti sul territorio. Considerato che nel corso del 2014 la vigilanza è stata garantita sul 89% ca delle Unità d’Offerta, nel corso del 2015 verrà garantita il sopralluogo del restante 11%. Il restante delle Unità d’Offerta visitate nel 2015, sarà campionato considerando prevalentemente i seguenti criteri: • strutture nelle quali sono state rilevate più criticità nel corso del 2014 • strutture che hanno avuto sanzioni • U.d.O. con minutaggio assistenziale superiore a quello delle DGR di riferimento nei limiti del 10% per RSA, RSD, CDD e CDI. 5.4.1 Campionatura e verifica FASAS Per il miglioramento della qualità dell’assistenza e per il riconoscimento dei bisogni della persona occorre un sistema di controlli di appropriatezza al fine di garantire interventi/prestazioni sociosanitarie adeguati al singolo utente. Il presupposto per raggiungere tale scopo è la tracciabilità del percorso socio-sanitario dell’ospite. Queste informazioni sono contenute nel Fascicolo socio-assistenziale e sanitario (FASAS) che, rappresentando la storia della persona, deve essere completo, congruente e correttamente compilato in ogni sua parte. Il FASAS si articola in diverse sezioni, in cui si trova evidenza del progetto di presa in carico dell’utente (PI), degli interventi pianificati ed attuati (PAI), nel rispetto della situazione individuale e relazionale dell’utente, assicurati dall’unità di offerta. Nelle strutture che le prevedono, sono presenti schede individuali di valutazione (SOSIA/SIDI/SDO/ ….), che devono essere congruenti con quanto riportato in FASAS. Nell’ambito delle strutture individuate secondo il criterio sopra riportato, la U.O. S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo garantirà l’attività di controllo di appropriatezza sul 15% dei FaSaS per tutte le unità di offerta ad eccezione delle ADI, per le quali è previsto 12 un controllo del 10% dei FASAS, e delle unità di offerta in regime ambulatoriale dove la quota di controllo è pari al 5% dei FASAS. I numero di fascicoli da verificare verranno calcolati sul numero di ospiti/utenti relativi al quarto trimestre anno 2014. Nel campionamento verranno scelti FASAS relativi all’anno 2014, non escludendo il controllo dei FASAS dell’anno 2015. La campionatura dei FASAS è definita in applicazione di una metodologia mista (casuale/mirata) secondo una quota percentuale del 30% casuale (randomizzazione semplice di utenti rendicontati nel flusso informativo), 70% mirata con l’utilizzo di indicatori di rischio. Le motivazioni sulla metodologia di campionamento si fondano su evidenze di riscontri di controlli dell’appropriatezza degli anni precedenti, ma anche su quanto la letteratura di settore ha messo in luce come possibile indicatore di rischio assistenziale. Per il 2015 su tutti i FASAS selezionati si prevede il controllo mirato della: • corretta classificazione degli ospiti nel sistema di rendicontazione dei flussi economici • coerenza tra i bisogni emersi della valutazione multidimensionale, quanto determinato dal progetto individuale, le azioni previste dal programma/piano assistenziale personalizzato e quelle effettivamente eseguite risultanti dal diario assistenziale, verificandone l’attuazione da parte di figure professionali appropriate • congruenza tra quanto rintracciato nel FASAS e quanto rendicontato mediante i flussi oggetto di debito informativo regionale contenenti le informazioni clinicofunzionali-assistenziali utili all’espletamento delle verifiche Nell’ambito dei sopralluoghi programmati, si prevede l’applicazione degli indicatori di controllo come determinati con la DGR n. 1765 dell’ 8 maggio 2014. Cosi come previsto dalla DGR n.1765/14, gli indicatori non saranno oggetto di sanzione fino al 30/06/2015, fatto salve ulteriori indicazioni da parte di Regione Lombardia. Indicatori di campionamento dei FASAS per le Unità d’Offerta Per tutte le Unità d’Offerta che prevedono la classificazione degli ospiti si verificano eventuali cambi classe. Prima di procedere alla verifica dei FASAS l’equipe di vigilanza effettuerà una visita dei locali della struttura al fine di verificare direttamente lo svolgimento delle attività e dell’assistenza degli utenti. Se ritenuto opportuno, l’equipe di vigilanza potrà procedere ad individuare altri utenti, al di fuori del campionamento effettuato come sotto specificato, per il controllo dell’appropriatezza. E’ necessario fra l’altro prestare attenzione alle procedure e ai protocolli in uso nella struttura, il cui utilizzo deve trovare evidenza all’interno dei singoli FASAS. I FASAS sono scelti sulla base di indicatori di rischio differenti secondo le tipologie di Unità d’Offerta come riportato di seguito. RSA Per le Unità di offerta residenziale sanitario assistenziale per anziani (RSA) i criteri da considerare per la selezione mirata sono i seguenti: • Rischio di sviluppare lesioni da pressione 13 • • • Strumenti di contenzione Analisi delle classi SOSIA, da quelle a profilo sanitario minore a quelle complesse. Deficit cognitivi gravi (MMSE < 19 ) Rischio di sviluppare lesioni da pressione La comparsa di LDP rimane un punto di criticità in tutte le strutture residenziali; pertanto, la valutazione del rischio nei pazienti degenti in RSA, diventa un obiettivo fondamentale a tutela della persona e della Struttura stessa. All’interno dei FASAS deve essere possibile verificare la valutazione di tale rischio determinata dall’integrazione fra il giudizio clinico ed i risultati ottenuti da un affidabile e validato strumento quale una scala di identificazione del rischio (Norton, Braden e/o altri), compilata al momento dell’inserimento della persona in struttura, periodicamente rivalutata ogni qualvolta si modifichino le condizioni cliniche. L’individuazione di un rischio tramite scala, determina la scelta di interventi appropriati per la prevenzione e la cura. Strumenti di contenzione Il Ministero della salute afferma che e’ necessario identificare con cura i bisogni di sicurezza espressi dalla persona, basati sul suo livello di funzione psicofisica e sulla storia comportamentale trascorsa e che la contenzione deve essere applicata limitatamente ai casi strettamente necessari. E’ opportuno che l’UNITÀ D’OFFERTA individui l’utilizzo di mezzi alternativi e misure preventive, per esempio: strategie ambientali, uso di ausili, programmi di esercizi fisici ecc. L’ applicazione delle contenzioni deve essere documentata all’interno dei FASAS, mediante prescrizione sul diario clinico, firmata dal medico referente, sia al momento dell’inizio della contenzione, che al rinnovo , se necessario. La decisione sull’uso dei mezzi contentivi dovrà essere condivisa dall’ospite, o in caso di impossibilità dal tutore/amministratore di sostegno, oppure dalla famiglia. Si verificherà l’attivazione di percorsi finalizzati alla nomina di queste figure giuridiche, e di darne evidenza documentale. Analisi delle classi SOSIA, da quelle a profilo sanitario minore a quelle complesse Il controllo di appropriatezza si basa sulla verifica della coerenza tra la classificazione dell’utente risultante dai flussi di rendicontazione/debito informativo e l’esito della valutazione/rivalutazione multidimensionale rintracciabile in FASAS o dall’osservazione diretta dell’utente. Si effettuerà il campionamento di pazienti in classi di maggior fragilità SOSIA, in quanto hanno un peso assistenziale con necessità di tutela e cure intensive; le classi SOSIA da 1 a 3, comprendono, infatti, pazienti gravemente compromessi, per esempio con gravi demenze, portatori di PEG, tracheotomie, insufficienze respiratorie globali, ecc. Al contrario, si valuteranno anche gli ospiti a basso profilo sanitario, nell’ambito delle specifiche autonomie residue e delle personali risorse. Deficit cognitivi gravi (MME < 19 ) Un fenomeno empiricamente osservato riguarda il numero crescente di persone affette da demenza ricoverate in RSA. Infatti, le strutture idonee ad accogliere utenti con queste caratteristiche, attrezzate con appositi “Nuclei Alzheimer”, sono numericamente insufficienti per coprire il fabbisogno del territorio. 14 Pertanto si rileva l’importanza di verificare l’esistenza di una progettualità specifica per i suddetti pazienti, con interventi mirati alla stimolazione e al miglioramento delle funzioni cognitive, attraverso un adattamento delle modalità organizzative e gestionali, in modo da garantire adeguata assistenza anche a questa tipologia di ospite. CDI Per le unità di offerta Centri Diurni Integrati gli indicatori da considerare per la selezione mirata sono i seguenti: Presenza di ospiti anche con prestazioni di ricovero notturno Pazienti complessi Presenza di ospiti anche con prestazioni di ricovero notturno Il ricovero notturno deve essere considerato come una forma di supporto al care giver di breve durata e non può costituire un’offerta di degenza alternativa al ricovero ordinario o di sollievo in RSA. Il Risultato si sostanzia nell’individuazione all’interno del Fascicolo della specifica prestazione di sollievo per il ricovero notturno. Pazienti complessi La presenza di pazienti particolarmente compromessi ossia con comorbidità importanti e/o deficit/stato cognitivo grave è verificata attraverso l’analisi delle diagnosi e dei relativi bisogni assistenziali; questo permette di riscontrare la congruità tra le caratteristiche clinico assistenziali dell’ospite e la tipologia di unità di offerta. RSD e CDD A seconda della tipologia di Unità d’Offerta, RSD o CDD, i FASAS sono selezionati in maniera mirata tenendo conto delle seguenti considerazioni e dei seguenti indicatori di rischio: • • • • Ospiti complessi e particolarmente impegnativi (classi SIDI 1 e 2) Ospiti la cui scheda SIDI indica “Comportamenti auto-etero aggressivi o che necessitano controllo (spesso o talvolta) Limitazione delle funzionalità motorie e delle abilità residue Ospiti con deroga all’età (>65 e <18aa) Ospiti complessi e particolarmente impegnativi (classi SIDI 1 e 2) In Unità d’Offerta che ospitano pazienti non autonomi, particolarmente compromessi nelle funzioni primarie (con respiratori, Peg, CV) queste verranno dettagliatamente valutate contestualmente all’attuazione di interventi coerenti secondo quanto elencato negli indicatori della DGR 1765/14. Ospiti la cui scheda SIDI indica “Comportamenti auto-etero aggressivi o che necessitano controllo (spesso o talvolta) In Unità d’Offerta con prevalenza di disabili con marcate componenti psichiatriche, l’attenzione si rivolgerà al rischio di sviluppare comportamenti aggressivi e alle misure preventive/gestionali messe in atto, alla gestione delle contenzioni e dei controlli specialistici, nonché della terapia associata; 15 Limitazione delle funzionalità motorie e delle abilità residue In Unità d’Offerta con prevalenza di disabili con limitazioni delle funzionalità motorie, si verificherà la valutazione delle abilità residue e l’attuazione di misure preventive di un eventuale rischio caduta, e l’eventuale utilizzo degli strumenti di protezione e tutela fisica. Ospiti con deroga all’età (>65 e <18aa) La deroga deve essere verificabile dal documento relativo incluso nel FASAS. CSS Per le U.d.O. Comunità Socio Sanitarie gli indicatori da considerare per la selezione mirata sono i seguenti: • nuovi ingressi • comportamenti auto-eteroaggressivi o che necessitano controllo Nuovi ingressi Data la stabilità della popolazione delle CSS si ritiene opportuno dare priorità alla selezione di FASAS riguardanti “nuovi ingressi” ponendo attenzione agli aspetti riguardanti la vita relazionale sia all’interno della struttura che all’esterno volti a favorire l’inclusione sociale. Comportamenti auto-eteroaggressivi o che necessitano controllo FASAS di utenti che presentano comportamenti auto-eteroaggressivi o che necessitano controllo in cui verranno verificati la presenza di un intervento educativo di prevenzione e/o contenimento dei disturbi comportamentali, di un eventuale trattamento farmacologico e sua gestione. CURE INTERMEDIE/IDR All’interno di questo contesto di unità di offerta vengono considerati i seguenti indicatori: • durata della degenza Durata Della Degenza Secondo la DGR 19883/2004 e successive modifiche sino alla DGR 8/5000 del 26 giugno 2007 la degenza e’ stabilita in massimo di giornate: RICOVERO ORDINARIO GENERALE E GERIATRICO 60 giorni per la riabilitazione generale 90 giorni per la riabilitazione geriatrica 1 anno per i pazienti in età evolutiva Indefinita in stato vegetativo RICOVERO ORDINARIO IN RIABILTAZIONE DI MANTENIMENTO 30 giorni non ripetibili per la stabilizzazione 90 giorni per il reinserimento L’analisi dei flussi economici mette in evidenza i giorni di ricovero di tutti i pazienti presenti, al fine di verificare la congruenza tra la presa in carico riabilitativa del paziente e gli 16 interventi previsti dal PRI/pri unitamente alla loro attuazione e alla congruenza con la SDO. Considerato che le prestazioni erogate all’interno dell’Unità di Cure Intermedie/IDR sono rispettivamente a carattere residenziale e ambulatoriale, durante l’attività di vigilanza si verificheranno inoltre nello specifico: • Valutazione diagnosi di accesso e prescrizione adeguata • Completezza PRI e pri, presenza del diario clinico Valutazione diagnosi di accesso e prescrizione adeguata Verifica della presenza in FASAS della prescrizione erogata dal Medico di Medicina Generale o della dimissione/indicazione ospedaliera per il passaggio di cura in regime riabilitativo. L’obiettivo è la verifica del corretto inserimento nel programma riabilitativo in funzione della diagnosi con evidenza del percorso di cura e della tutela della persona. Per i controlli presso Strutture a carattere ambulatoriale il campionamento sarà effettuato in particolare su pazienti per i quali è previsto un maggior numero di prestazioni, verificandone la registrazione nel diario clinico, fisioterapico e la congruenza con la prescrizione medica. Completezza PRI e pri, presenza del diario clinico Verifica documentale del Progetto Individualizzato redatto in base ai bisogni della persona e del conseguente Programma degli Interventi redatto in conformità alla normativa regionale. Controllo della congruenza tra interventi attuati e quanto riportato nel diario clinico e nei diari degli operatori; verifica della presenza di scale di valutazione coerenti col motivo della presa in carico riabilitativa. La normativa della riabilitazione è in fase di revisione e riorganizzazione. In caso di modifiche gli indicatori sopra riportati saranno adattati ai nuovi requisiti normativi. HOSPICE I pazienti accedono all’Hospice nel momento in cui non è possibile la presa in carico nel set domiciliare, che è ritenuto la prima scelta per la maggior parte dei malati inseriti in un percorso di cure palliative. La presa in carico al domicilio è esclusa se: • espressione di una chiara volontà ostativa da parte del malato e/o del nucleo familiare; impossibilità al domicilio del malato della presenza giornaliera e continuativa di un caregiver, • il giudizio del referente clinico nega la possibilità di garantire al domicilio un adeguato livello assistenziale. • In presenza di evidenti impedimenti logistico-strutturali ed igienici alla erogazione delle cure al domicilio, • In presenza di gravi motivazioni psico-socio-economiche. Pertanto i FASAS verranno campionati in base a: • Rispetto dei criteri di eleggibilità , che verranno estrapolati dall’analisi delle SDO. • Durata della degenza presso la struttura Rispetto dei criteri di eleggibilità Ci si riferisce alla legge 4610/12 per articolare i seguenti punti: 17 • • • • Stato accertato di presenza di una malattia di base a prognosi infausta in fase di evoluzione inarrestabile (congruenza fra la diagnosi di accesso e la necessità di ricovero). Condivisione del percorso di cura da parte del nucleo familiare e quando possibile da parte del malato in base alla conoscenza e consapevolezza della diagnosiprognosi di malattia. Valutazione del possesso dei requisiti indicati sopra da parte del MMG di riferimento e/o dallo specialista di branca di un centro specialistico che ha in cura il malato. Valutazione positiva all’avvio del percorso assistenziale da parte del medico responsabile di uno dei centri di cure palliative accreditate Durata della degenza presso la struttura Si verificherà la situazione clinica di pazienti che dall’analisi dei flussi risultano ricoverati per tempi protratti, al fine di stabilire se un eventuale miglioramento delle condizioni cliniche possa permettere il loro accudimento presso strutture alternative. ADI L’assistenza domiciliare definisce l’ambito dei trattamenti medico-infermieristici, riabilitativi, prestati da personale qualificato e rivolti alla cura ed alla assistenza di persone non autosufficienti, in condizione di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse. Gli obiettivi sono: • assistenza a pazienti con patologie trattabili a domicilio al fine di evitare il ricorso inappropriato al ricovero ospedaliero o altra struttura residenziale • continuità assistenziale per dimessi da strutture per acuti con necessità di prosecuzione di cura • miglioramento qualità della vita in fase terminale La DGR n. 1765/2014 qualifica il controllo di appropriatezza nell’ambito dell’Assistenza Domiciliare Integrata, come: • controllo dell’ appropriatezza assistenziale, ossia la verifica del livello di adeguatezza e di qualità delle prestazioni erogate, in conformità a quanto indicato nel Progetto Individuale stabilito dal Distretto. • controllo dell’ appropriatezza amministrativa, ovvero la verifica della corretta rendicontazione delle prestazioni erogate dai Gestori attraverso la consultazione della documentazione sugli interventi e del materiale informativo fornito all’utente, come previsto dalla DGR 1765/2014. Il controllo viene effettuato con due modalità: • ex post attraverso l’analisi della documentazione presso la sede del Gestore, alla fine del periodo di validità del voucher assegnato dalla ASL; • in itinere, nel periodo in cui e’ in corso l’assistenza domiciliare. Per quanto riguarda l’ADI ex post, nella campionatura dei FASAS da sottoporre a controllo nell’attività dell’anno 2015 si prenderanno in considerazione i seguenti indicatori di rischio: • profili di pazienti ad alta intensità assistenziale • pazienti a profilo1, in quanto maggiormente rappresentativo nell’anno 2014 • presa in carico di minori • presa in carico di grandi anziani (>85 anni) 18 Per il controllo in itinere, la verifica a domicilio si svolgerà previo appuntamento con l’utente, selezionato mediante campionatura concordata con i Distretti di competenza, secondo i seguenti criteri: • pazienti in carico da più di 6 mesi • profili multi- prestazionali (interventi di almeno 2 professionisti) • pazienti in trattamento fisioterapico Per quanto riguarda le unità di offerta extra-ASL, verranno selezionati i gestori a maggior numero di assistiti. Per la verifica dell’ADI cure palliative, la valutazione verrà effettuata prevalentemente a percorso terminato presso la sede del Gestore, per non intrudere il delicato equilibrio del paziente e della famiglia, secondo un criterio random. SERT In riferimento alla Legge n. 190 del 23/12/2014 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge di stabilità 2015)”, le prestazioni relative al gioco d’azzardo patologico saranno erogate dal 1/1/2015 con le stesse modalità previste per le altre tipologie di dipendenza e non rientreranno più nella prestazioni definite dalla DGR 2942/2014. Pertanto nella campionatura dei FASAS da sottoporre a controllo nell’attività dell’anno 2015, si prenderanno in considerazione i seguenti indicatori : • FASAS di utenti con problematica di gioco per verificare la corretta presa in carico di questa nuova utenza ponendo particolare attenzione al coinvolgimento della rete famigliare; • FASAS di utenti con polidipendenze, in quanto utenza con alto grado di complessità, verificando il lavoro con altri servizi e con la rete famigliare; • FASAS di utenti giovani , compresi in una fascia di età tra i 18 e i 30 anni, per verificare lo sviluppo del percorso terapeutico di questi giovani utenti. Si presterà particolare attenzione, inoltre, al processo di valutazione multidimensionale del bisogno delle dipendenze , data la recente normativa sopracitata ( DGR 2989/2014) che prevede un sistema valutativo suddiviso in varie fasi. Nel territorio della ASL di Como non sono presenti SMI. COMUNITÀ TERAPEUTICHE All’interno di questo contesto di Unità di Offerta considerate le diverse tipologie di comunità quali pedagogiche-riabilitative e terapeutico-riabilitative verrà data particolare attenzione alla: • presa in carico di utenti in fine percorso terapeutico in modo da verificare la correttezza del percorso terapeutico effettuato e le azioni previste per favorire la reintegrazione sociale . CONSULTORI FAMILIARI Nella scelta dei FASAS da verificare durante i controlli dell’anno 2015 verrà data particolare attenzione ai Fascicoli ad alta integrazione socio-sanitaria che andranno a costituire l’80% dei fascicoli selezionati, il restante 20% sarà riservato a quei fascicoli dove sono presenti unicamente prestazioni sanitarie (scelti con modalità random). 19 Nel campionamento dei fascicoli ad alta integrazione sociosanitaria si terrà conto delle criticità emerse durante i sopralluoghi dello scorso anno che costituiscono importanti punti di attenzione. Nello specifico: • Prestazioni 102, 103, 104, 701 • Prestazioni riferite a minori • Prestazioni relative a IVG • Prestazioni 101 Prestazioni 102, 103, 104, 701 Fascicoli in cui sono presenti in modo continuativo le seguenti prestazioni (o alcune di queste con un alto numero di colloqui): 102 (colloqui di consultazione), 103 (colloqui di valutazione psicodiagnostica), 104 (colloqui di sostegno) e 701 (interventi di psicoterapia rivolti al singolo o alla coppia). Nella verifica dei fascicoli contenenti queste prestazioni si porrà particolare attenzione a due aspetti. Da un lato alla coerenza della tipologia di utenza presa in carico rispetto alle finalità consultoriali. Dall’altro ai passaggi da una tipologia di prestazione all’altra, verificando che questi siano ben motivati e coerenti con PI/PAI. Prestazioni riferite a minori Fascicoli in cui risulta la presa in carico di minori. La scelta è motivata dall’alto grado di complessità che questa tipologia di utenza comporta. Anche in questo caso il primo punto di rilevanza riguarderà l’adeguatezza della presa in carico rispetto alle specificità consultoriali. Particolare attenzione verrà poi posta al lavoro di equipe. Prestazioni relative a IVG Fascicoli contenenti prestazioni relative a IVG: verifiche in merito alla applicazione della Legge 194/ 1978 ponendo attenzione al rispetto delle corrette tempistiche e procedure. Prestazioni 101 Il colloquio di accoglienza è il primo spazio di ascolto diversificato per accogliere ed orientare la domanda espressa dall’utente. Viene svolto da un operatore tra le diverse figure professionali presenti nel CF. Si verificherà che il contenuto del colloquio sia sinteticamente registrato in tutti i FASAS selezionati. Si verificherà inoltre che all’interno di ogni fascicolo sia data evidenza del lavoro di equipe che deve essere alla base di ogni presa in carico consultoriale in una logica di approccio globale alla persona. 6.VIGILANZA E CONTROLLI SULLE SPERIMENTAZIONI DI UNITA’ DI OFFERTA INNOVATIVE E LE MISURE APPLICATIVE DELLA DGR N. 116/2013 Verranno verificate le sperimentazioni di unità di offerta innovative, approvate da Regione Lombardia ai sensi della lettera w) dell’art. 11 della LR 3/2008 e il controllo sulle misure applicative della DGR n. 116/2013. La vigilanza verrà effettuata verificando il possesso dei requisiti specifici previsti dalla normativa regionale. La vigilanza verrà garantita almeno sul 50% delle sperimentazioni attivate. 20 Nell’ambito delle sperimentazioni che verranno verificate si procederà a garantire l’attività di controllo di appropriatezza con le percentuali di campionamento dei FASAS in analogia a quanto definito per le unità di offerta (15% residenziali – 5% domiciliari – 10% ambulatoriali) 7. ATTIVITÀ DI VIGILANZA SULLE UNITÀ DI OFFERTA SOCIALI Analisi attività dell’anno 2014 Tabella riassuntiva dei sopralluoghi previsti da piano dei controlli ed effettuati alla data del 31/12/2014 Tipologie UDO Nidi Micronidi Nidi Famiglia Centri Prima Infanzia Comunità Educative Alloggi per l’Autonomia Comunità Familiari Comunità Alloggio Disabili Centro socio educativo (CSE) Servizi di formazione all’autonomia Centri aggregazione giovanile Sezioni Primavera Centri Diurni Anziani Alloggi Protetti Anziani CRD Numero Strutture censite a Dicembre 2013 Numero Strutture da vigilare in base al Piano dei controlli 2014 (50%) Numero sopralluoghi effettuati al 31/12/2012 Di cui sopralluoghi effettuati a seguito di CPE % sopralluo ghi raggiunta al 31/12/201 4 81 22 10 40 11 5 61 13 15 4 4 5 75% 59% 100% 5 2 5 26 13 21 1 80% 6 3 5 2 83% 7 4 7 13 6 13 1 100% 17 8 7 1 41% 1 1 1 2 100% 11 5 5 45% 5 3 3 100% 4 2 2 50% 3 1 3 100% 100% 100% Numero Strutture per le quali sono state indicati correttivi/mi glioramenti 35 3 8 1 0 2 1 1 1 1 1 4 21 100% 3 3 4 10 4 Numero Strutture sanzionate 2 1 TOTALE 211 104 = 50% 203 (con CPE) 24 85% 73 = 35% 4 = 2% Come evidenziato nella tabella sopra riportata sono stati effettuati al 31/12/2014 il 96% dei sopralluoghi sulle unità di offerta sociali contro il 50% previsto quale obiettivo annuale del Piano dei Controlli anno 2014. All’interno del numero dei sopralluoghi effettuati sono state ricomprese anche le verifiche relative a n. 24 CPE, pari al 100% di quanto pervenuto alla data del 31/12/2014. Numero sopralluoghi Tipo di osservazione Sanzione: esitati in lettera di carenza osservazioni o requisiti di raccomandazioni Strutturale Organizzativo- Documentale esercizio o di Multipla o prescrizioni gestionale (strutturale accreditamento e altro) 73 22 = 30% 15 = 20% 13 = 17% 23 = 31% 4 = 5% Le prescrizioni e le sanzioni sono state erogate a fronte di evidenza di carenza dei requisiti e/o concomitanti pregresse analoghe criticità, in percentuale del 2% dei sopralluoghi. La percentuale relativamente elevata di strutture che, a seguito dei sopralluoghi, ha ricevuto osservazioni con indicazione di correttivi merita qualche riflessione: come si evince dalla tabella successiva, buona parte (30% + 31%+17%) delle prescrizioni è relativa ad aspetti strutturali (manutenzione) o documentali (assenza in sede di tutta la documentazione necessaria ad una completa verifica, poi acquisita successivamente), mentre solo in limitati casi ( 20%) si sono verificate carenze organizzative o gestionali. Per quanto riguarda gli aspetti strutturali si è osservata, in particolare per le strutture la cui gestione è pubblica, una diffusa e perdurante difficoltà ad assicurare gli interventi di manutenzione delle strutture, legata alle criticità dei bilanci comunali in questa fase. Nel corso del 2014, inoltre, i sopralluoghi sono stati condotti frequentemente in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione Medico, nelle sue articolazioni distrettuali, e ciò ha condotto a rilevare la necessità di azioni migliorative anche in aree in precedenza estranee alle verifiche di questo servizio di Vigilanza. Per quanto riguarda le carenze documentali, si osserva in generale un certo ritardo, da parte dei Gestori, ad adeguare le modalità di conservazione della documentazione presso le singole unità di offerta, in particolare quanto si tratta di gestori “esterni” ( Comuni, Cooperative ecc..) “abituati” a conservare la documentazione presso la propria sede. Si è pertanto provveduto a sollecitare i Gestori ad adeguare questi aspetti , utilizzando modalità più “ formali” per sottolinearne l’importanza. All’interno di tale dato sono confluite anche le sollecitazioni ai gestori a dotare le unità di offerta di un sistema di rilevazione delle presenze del personale. Per quanto riguarda le più rare carenze organizzative e gestionali, queste si sono rilevate principalmente per le unità di offerta per la 1° infanzia gestite da privati, dove si è evidenziata una certa difficoltà a far fronte sia ai costi relativi alla formazione del personale sia ai costi necessari a garantire il requisito della copresenza nelle 22 primissima/ultima fascia oraria di frequenza, a fronte di un numero esiguo di bambini già/ancora presenti presso l’unità di offerta. L’elevata percentuale (10 su 13=76%) di sollecitazioni migliorative riferite alle Comunità alloggio per disabili appare per lo più conseguenza dell’incrociarsi di una normativa poco “esigente”(requisiti minimi di esercizio con standard bassi, formazione non prevista) con il modificarsi della tipologia degli ospiti, spesso residenti in comunità da molti anni e con disabilità “complicate” nel tempo: in particolare la dotazione del personale richiesta dalla normativa a volte appare non del tutto congruente con le necessità attuali degli utenti e si rende necessaria una sollecitazione al gestore per un’azione di adeguamento. Un’ulteriore criticità rilevata per l’area disabilità ( CAH e CSE ) si è evidenziata rispetto alla problematica della gestione dei farmaci e della somministrazione o supervisione alla autosomministrazione degli stessi: si osserva che le segnalazioni di criticità inviate ai gestori hanno sollecitato una riflessione produttiva che ha condotto diverse Unità d’Offerta a dotarsi di protocolli più adeguati e congruenti con la normativa o , in alternativa, ad avvalersi di collaborazioni da parte di personale sanitario per la gestione di tali aspetti. Una riflessione ulteriore merita la situazione dei Nidi Famiglia, per i quali risulta difficile, con gli “essenziali” requisiti richiesti dalla normativa, sollecitare con successo azioni migliorative: si evidenzia come, a fronte di un requisito generico di “civile abitazione”, che non comporta l’abbattimento delle barriere, ed in assenza di requisiti in merito alla copresenza, si possono verificare situazioni poco congruenti ai bisogni dei bambini inseriti. PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’ 2015 Totale delle Unità d’Offerta presenti sul territorio al 01/01/2015 Tipologia Unità d’Offerta Distretto SudOvest Distretto MAL 6 8 23 7 4 7 0 1 0 4 0 3 118 25 14 7 4 0 204 5 4 1 0 0 23 7 5 1 0 1 42 16 4 4 7 1 146 16 3 7 5 1 367 1 0 0 1 0 23 12 2 7 3 0 530 2 0 1 1 0 250 N. Totale Strutture Distretto Como Distretto Brianza NIDI 75 22 23 MICRO NIDI NIDI FAMIGLIA CENTRI PRIMA INFANZIA COMUNITA' EDUCATIVE ALLOGGI PER L'AUTONOMIA COMUNITA' FAMILIARI COMUNITA' ALLOGGIO DISABILI CENTRI SOCIO EDUCATIVI (C.S.E.) SERV. FORM. ALL'AUTONOMIA CENTRI AGGR. GIOVANILE CENTRI DIURNI ANZIANI 17 15 4 2 7 23 Totale N. Posti 2.305 169 75 ALLOGGI PROTETTI ANZIANI Totali 5 1 2 0 2 59 203 61 71 55 16 4.311 TOTALE U.d.O Area minori/prima infanzia 151 TOTALE U.d.O Altre aree 52 L’attività di Vigilanza delle Unità d’Offerta sociali si configura secondo le linee dettate dalla Decreto regionale n. 1254/2010 che mantiene la competenza a vigilare sulle varie tipologie di Unità di Offerta sociali in capo alle ASL. L’ASL è pertanto chiamata a svolgere la propria funzione istituzionale rispetto alle sulle unità di offerta già funzionanti, nonché rispetto a quelle per le quali l’Ente Gestore abbia presentato al Comune di competenza la Comunicazione Preventiva di Esercizio (C.P.E.) ed il Comune, dopo le dovute verifiche documentali, abbia attivato la vigilanza ASL. L’attività di vigilanza viene svolta in modo integrato avvalendosi della collaborazione del Dipartimento di Prevenzione Medico. A tal proposito è stato condiviso un protocollo fra Direzione Sociale/Dipartimento ASSI e Direzione Sanitaria/Dipartimento Prevenzione Medico per la gestione delle attività di controllo per le Unità d’Offerta Sociali. Obiettivi del 2015 sono i seguenti: • verifiche sul 100% delle comunicazioni preventive di esercizio (nel 2014 sono state pari a n. 24) • verifiche sul 50% delle Unità d’Offerta sociali non a carattere temporaneo, dando priorità alle Unità d’Offerta non vigilate nel corso del 2014. Il campione di strutture da vigilare relativamente al mantenimento dei requisiti gestionali, organizzativi e di appropriatezza verrà definito dando priorità alle Unità d’Offerta residenziali per minori e adolescenti, alle strutture non vigilate nel corso del 2014, a quella con criticità pregresse e/o in presenza di azioni migliorative dichiarate dai Gestori e ancora da verificare. Per quanto riguarda gli Indicatori di rischio individuati per la campionatura: • In particolare per l’area 1° infanzia si darà la precedenza ai nidi e micronidi che hanno evidenziato nell’ultimo sopralluogo difficoltà a garantire alcuni parametri gestionali (copresenza o rapporto educatori/bambini in occasione di assenze operatori); • Per le comunità educative si darà la precedenza alle strutture dove si è evidenziata una criticità nel rapporto educatori/utenti (per assenze operatori, turni dei fine-settimana); • Per le comunità alloggio disabili e per i CSE si darà la precedenza alle strutture sollecitate nel 2014 a rivedere, al di là dei requisiti minimi da normativa, la dotazione di personale o le modalità di gestione dei farmaci/ protocolli per l’autosomministrazione. 24 8. FORMAZIONE Come ogni anno e a seguito di quanto già effettuato nel 2014, è stata definita una ipotesi di piano formativo. Si è ritenuto opportuno prevedere gruppi di miglioramento periodici per un confronto di équipe sulle differenti problematiche, sulle novità normative, per garantire un passaggio di informazioni utile e necessario allo svolgimento della propria attività lavorativa e per favorire un approccio uniforme e condiviso da parte di tutti gli operatori coinvolti. Si evidenzia che tali gruppi di miglioramento sono previsti, in momenti distinti, sia per gli operatori appartenenti alle commissioni di vigilanza delle Unità d’Offerta sociali sia per gli operatori appartenenti alle commissioni di vigilanza delle Unità d’Offerta sociosanitarie. Per i componenti della commissione di vigilanza sociosanitaria, sono stati inoltre definite 4 mezze giornate di formazione su tematiche che verranno evidenziate come necessità nel corso dell’attività di vigilanza. E’ comunque possibile, in caso di novità normative o di necessità evidenziate in corso d’anno, aggiungere ulteriori corsi nel piano formativo aziendale. 9. L’ESERCIZIO DELLA VIGILANZA E DEL CONTROLLO EX ARTT. 23 E 25 COD. CIV. SULLE PERSONE GIURIDICHE DI DIRITTO PRIVATO Con deliberazione ASL n. 496 del 6/8/2014 è stata istituita formalmente la commissione aziendale di vigilanza sulle Fondazioni ex art. 23 e 25 c.c. La commissione è composta da n. 5 componenti, con le sotto elencate qualifiche: 1. dirigente amministrativo – Direttore del Dipartimento ASSI – Responsabile f.f. U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo – Coordinatore Commissione; 2. assistente sociale – coordinatore operativo – U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo – Componente Commissione; 3. dirigente amministrativo – Direttore Dipartimento Amministrativo dell’ASL di Como – Direttore U.O.C. Gestione Risorse Finanziarie – Componente Commissione; 4. dirigente amministrativo – Direttore f.f. U.O.C. Affari Generali Legali ed Istituzionali dell’ASL di Como – Componente Commissione; 5. collaboratore amministrativo – U.O.S. Vigilanza e Controllo – Segretaria Commissione. La commissione nel corso del 2014 si è riunita n. 2 volte per esaminare i questionari compilati dagli Enti e l’eventuale documentazione integrativa richiesta. Il campionamento per le verifiche da effettuare del 20% delle associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato, iscritti nel Registro regionale delle persone giuridiche verrà così effettuato: • 50% in maniera casuale • 50% utilizzando degli indicatori di rischio come sotto precisato. Anche nel 2015 verrà sottoposto un questionario a tutti gli enti; in base all’esito del questionario verranno campionati i soggetti che posseggono uno dei seguenti indicatori di rischio: • bilancio passivo/risultato economico negativo 25 • possesso di proprietà patrimoniali al di fuori di quello dedicato all’esercizio principale dell’ente. La vigilanza sul campione prescelto verrà poi effettuata con verifica della documentazione trasmessa dall’Ente e se ritenuto opportuno con specifico sopralluogo. L’attività di verifica a titolo esemplificativo e non esaustivo sarà indirizzata su alcuni ambiti tra cui: • corretto insediamento e funzionamento dell’organo amministrativo • esistenza della documentazione contabile e di bilancio secondo le norme statutarie e di legge. 10. DOTAZIONE STRUMENTALE INFORMATICA E’ in corso di implementazione l’applicativo web che sarà utilizzato dal personale dell’U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo a supporto delle attività di vigilanza, in modo da poter utilizzare tale applicativo, oltre che per la gestione di attività di “back office” anche per la redazione del verbale in loco tramite l’uso di pc portatili. 11. ELENCAZIONE DEL PERSONALE DELLA U.O.S. ACCREDITAMENTO, VIGILANZA E CONTROLLO L’U.O.S. Accreditamento Vigilanza e Controllo è una struttura in staff al Direttore Sociale. Con deliberazione aziendale è stato delegato al Direttore del Dipartimento ASSI il coordinamento delle strutture/uffici in staff alla suddetta direzione. Il personale afferente alla U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo è il seguente per le attività di vigilanza socio-sanitaria: Nome Cognome Adriano Lunini Raffaella Laura Chiara Giulia Emiliana Giuseppina Paola Davide Fernando Marra Terragni Gadola Mauri Gelisio Bianchi Mazza Maggi Del Verme Stefania Barzon Lucia Brenna Qualifica professionale Dirigente Amministrativo Responsabile f.f. U.O.S. Assistente Sociale – Coordinatore attività Assistente Sociale Assistente Sociale Assistente Sociale Medico Medico Medico Infermiere Architetto Assistente Amministrativo Collaboratore Amministrativo Rapporto contrattuale Tempo Indeterminato Tempo Indeterminato Tempo Indeterminato Libera Professione Tempo indeterminato Tempo Indeterminato Libera Professione Tempo indeterminato Tempo Indeterminato Libero professionista Tempo Indeterminato Tempo Indeterminato Allo stato attuale, inoltre, sono presenti commissioni a livello distrettuale per le vigilanze sulle unità di offerta sociale che forniscono percentuali di tempo lavoro di operatori territoriali i n. 4 commissioni composte da n. 5 assistenti sociali per un totale di tempo lavoro in percentuale pari a 130% e n. 5 amministrativi per un totale di tempo lavoro in percentuale pari a 80%. 26 Anche tali attività viene svolta una collaborazione con il personale (medico e tecnico) del Dipartimento Prevenzione Medico. Il personale è il seguente: COGNOME - NOME CATEGORIA PROFESSIONALE ASSISTENTI SOCIALI UNITA’ ORGANIZZATIVA DISTRETTO BRIANZA SBARBARO FRANCESCO ASSISTENTI SOCIALI DIPARTIMENTO ASSI SCIGLIUZZO ROSANNA ASSISTENTI SOCIALI DISTRETTO MAL ROBBIATI MARIA GRAZIA ASSISTENTI SOCIALI DISTRETTO SUD OVEST SECCHI ENRICA AMMINISTRATIVI DISTRETTO MAL GOBBI MARIA MADDALENA PIERA LODA ASSISTENTI SOCIALI DISTRETTO MAL BENEDETTI VERA AMMINISTRATIVI PIROLA ANTONIETTA AMMINISTRATIVI RIZZIERI ANTONINA AMMINISTRATIVI MARGUTTI RITA AMMINISTRATIVI DISTRETTO SUD OVEST DISTRETTO SUD OVEST DISTRETTO BRIANZA DISTRETTO DI COMO 12. MONITORAGGIO DEL PIANO CONTROLLI L’U.O.S. Accreditamento, Vigilanza e Controllo garantisce il costante monitoraggio del presente Piano Controlli, nonché la rendicontazione delle attività effettuate in tutti gli ambiti di vigilanza almeno semestrale, con modalità e tempistica che verranno definite da Regione Lombardia. 13. RENDICONTAZIONE DELLE ASSEGNAZIONI REGIONALI IN MATERIA DI VIGILANZA E CONTROLLO PER IL TRIENNIO 2014 E PREVISIONI DI UTILIZZO PER IL 2015 Per l’anno 2014 il fondo di vigilanza è stato utilizzato nella seguente modalità: Anno 2014 Contratto libero professionale di consulenza figura professionale Medico Geriatra Contratto libero professionale di consulenza figura architetto Contratto libero professionale di consulenza Assistente Sociale Strumentazione informatica 27 € 16.950,00 € 30.977,09 figura € 18.587,50 € 13.310,20 Formazione TOTALE € 240,00 € 80.064,79 * la formazione è stata garantita anche con gruppi di miglioramento a “costi zero” per i fondi vigilanza. Per l’anno 2015 si prevede il seguente piano di utilizzo: Anno 2015 Contratto libero professionale di consulenza figura professionale Medico Geriatra Contratto libero professionale di consulenza figura architetto Contratto libero professionale di consulenza Assistente Sociale Strumentazione informatica Formazione TOTALE € 16.000,00 € 30.000,00 figura € 28.000,00 € 1.217,00 € 200,00 € 75.417,00 * la formazione verrà garantita anche con gruppi di miglioramento a “costi zero” per i fondi vigilanza. 28