d`epoca - Scuderia San Martino

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d`epoca - Scuderia San Martino
Bimestrale della Scuderia San Martino e Museo dell’Automobile
Scuderia
Scuderia
San Martino
GP NUVOLARI a CARPI
Storie di auto
e di persone
Anche quest’anno la Scuderia San Martino ha organizzato
le operazione di timbratura del Gran Premio Nuvolari
Monica Lotti
Scuderia San Martino e Museo dell’Automobile di San Martino in Rio - Via Barbieri 12 - 42018 San Martino in Rio (RE)
Tel e fax +39 0522 636133 - [email protected] - www.museodellauto.it
arte automobilismo
Ex voto
e veicoli
d’epoca
MMuuse
seooddeelll’lA’Auutotommoobbiliele
Rubriche:
Ritorna Non solo motori
L’angolo della tecnica
Attività 2014
N. 85 IV° trim. 2014
Gazzetta della
E D I TO R I A L E
di Roberto Vellani
Il Decreto
(in)Stabilità
Apprendiamo con dispiacere che il governo ha
varato il Decreto Stabilità abolendo i commi 2
e 3 dell’Art.63 della legge 342/2000.
Con un colpo di spugna ha tolto le agevolazioni
previste da tale legge ai veicoli costruiti dai 20
ai 30 anni precedenti.
Al momento della stesura di queste note ancora non sappiamo come andrà a finire, ma mi
piacerebbe fare due commenti economici su
questa manovra.
Premesso che la cosa azzererebbe il lavoro di
certificazione svolto dall’Asi e dai suoi clubs
federati e ciò comporterebbe notevoli danni
al sodalizio, credo opportuno svolgere alcune
riflessioni sull’argomento, ben al di là di certi
commenti letti sulla stampa nazionale non di
settore.
Il governo Monti emise due discutibili risoluzioni relative all’aumento delle tasse di attracco
per natanti e del superbollo per supercars.
A distanza di poco tempo si videro già i risultati: mancato raggiungimento del budget di
introito previsto e notevole perdita dell’indotto.
Successe che i natanti attraccarono nelle coste
di Croatia e Francia le cui capitanerie, furbissime, offrirono contratti di ricovero per natanti
per 3 o 5 anni a prezzi vantaggiosi.
Inoltre le attività commerciali portuali hanno
riscontrato un notevole calo del giro d’affari
per mancate presenze nei ristoranti, alberghi e
negozi delle zone portuali italiane.
La stessa legge portò al crollo delle immatricolazioni dei veicoli potenti.
Prendo ad esempio i dati riportati da un gior-
nale di settore relativi al mese di Agosto 2013
per le immatricolazioni italiane di alcune case:
Ferrari 4, Lamborghini 1, Aston Martin 1.
Sarà la crisi, ma mai s’era visto un simile calo
di vendita di supercar.
Da notare che, ad esempio, una Ferrari California del costo di ca. €200.000 porta immediatamente nelle casse dello stato ben € 50.000
tra Iva e immatricolazione, oltre alla quota
del SSN che grava sulle polizza assicurative.
Il risultato è stato doppiamente negativo, in
pratica la tassazione non solo non ha portato
nuove entrate, ma ha addirittura peggiorato la
situazione.
E se credete che chi può abbia rinunciato a
guidare una Ferrai, una Lamborghini o
un’ Aston Martin vi sbagliate di grosso.
Prestigiose auto da collezione
dagli anni ‘30 agli anni ‘70.
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piu’ rappresentativi della loro storia.
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Semplicemente sono andati oltr’alpe, hanno
acquistato le auto in leasing presso una compagnia tedesca (operazione lecita sul piano
comunitario, dubbia sul piano etico fiscale) e
girano in Italia con targhe straniere.
Oltre al danno, la beffa di veder girare ugualmente i possessori (non proprietari) di supercar
che hanno versato iva e immatricolazione (comunque inferiori a quanto dovuto in Italia) nelle
casse di altri paesi.
Lascio a voi i commenti su queste operazioni
del governo Monti.
Corta deve essere la memoria di tali governanti
sui risultati di tali metodi perché proprio in un
periodo dove si dovrebbe supportare l’attività
economica un colpo di spugna annulla le agevolazioni dei veicoli ventennali adducendo il
fatto che 4.000.000 di veicoli girano in Italia
senza pagare la tassa di proprietà.
L’Asi però ha emesso solo 500.000 certificati,
significa che 3.500.000 veicoli viaggiano comunque senza pagare la tassa di proprietà al
di là di certificazioni d’epoca.
Entriamo nello specifico e guardiamo chi sono
i proprietari di veicoli storici.
L’accusa di base è che i veicoli ventennali sono
utilizzati tutti i giorni: la cosa è possibile, ma
chi possiede questi mezzi sa che non ci può
percorrere tanti km per il motivo che le auto
vecchie sono onerose da gestire.
Basti pensare che il tagliando di controllo oggi
si effettua dopo 30.000 km, mentre all’epoca
percorrenze di 10.000 senza interventi erano
già ottime.
Con le auto nuove i consumi sono minori, le
gomme durano più a lungo e gli interventi tecnici si allungano.
Forse chi le usa tutti i giorni va al bar del paese
a farsi un caffè, ma non va in lungo ed in largo.
Inoltre tali veicoli, per lo più Euro 0, si vedono
limitare la circolazione per ragioni di inquinamento e quindi lo stato le obbligherebbe a pagare una tassa di proprietà per lasciarle ferme,
non è un controsenso?
A questo punto la domanda sorge spontanea,
siamo tutti convinti che i veicoli d’epoca hanno
valutazioni dell’ordine di milioni di Euro come
ci fanno credere le aste americane?
Se invece andiamo nello specifico ci accorgiamo che spesso si tratta di veicoli che sono stati
“sogni da ragazzi” o tenuti per ragioni affettive.
Le loro quotazioni rientrano al 90% tra i 3.000
ed i 20.000 Euro.
Crediamo proprio che tutte le auto verranno
mantenute o molte saranno rottamate?
In quest’ultimo caso le entrate per lo stato sarebbero pari a zero.
Ma lo stato perderebbe anche gli introiti dell’indotto quali carrozzieri, meccanici, ricambisti,
benzinai (ricordiamo che su ogni litri di benzina
si paga € 1.1 di tasse).
Inoltre, un’auto tenuta in vita ogni 2 anni deve
essere revisionata, la cui spesa è gravata in
buona parte da tasse. Ergo su ogni veicolo tenuto in vita lo stato incassa più di € 50 all’anno tra tassa di circolazione e revisioni, ai quali
vanno aggiunte le gabelle al SSN per le polizze
e le accise sui carburanti.
Siamo sicuri che per lo stato sia un beneficio
reintrodurre la tassa di proprietà?
Se proprio vuole aumentare gli introiti e nello
stesso tempo litigare meno con le regioni perché non lascia le cose come stanno e delega
le regioni ad aumentare un po’ la tassa di circolazione?
Se la regione Emilia Romagna l’aumentasse
del 20% credo che tutto accetterebbero senza fiatare, senza polemiche o manifestazioni.
Ed invece si vuole agire sulla demagogia nella
convinzione che è un peccato non pagare la
tassa di possesso come se un auto dopo 20
anni di vita non avesse già contribuito abbastanza con l’iva all’acquisto, le accise sui carburanti, le polizze e venti versamenti di tassa
di proprietà.
Credo che stavolta a volere l’uovo e la gallina
rimarranno solo i cocci del guscio.
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QUANDO PASSA
NUVOLARI…
Scuderia San Martino
ha organizzato
le operazione di timbratura
per il terzo anno consecutivo
al passaggio del 24o Gran Premio Nuvolari
Grande successo ha riscontrato il passaggio della 24a rievocazione del Gran Premio Nuvolari a Carpi
il 19 Settembre e la prova cronometrata di abilità di guida in Piazza Martiri all’ombra del castello dei Pio.
Alvis Experimental del 1928
Per il terzo anno consecutivo, dopo le precedenti esperienze a San Martino in Rio e Correggio, la Scuderia San Martino ha organizzato
e gestito le operazioni di controllo e timbratura
al passaggio della carovana delle auto storiche
nella maestosa piazza carpigiana.
L’ormai noto arco gonfiabile di colore verde
della Scuderia ha fatto bella mostra di se in
Corso Manfredo Fanti, prima che agli occhi
degli equipaggi partecipanti si aprisse il meraviglioso scenario rinascimentale di Piazza
Martiri.
Con i suoi 212 metri di lunghezza, la piazza ha
agevolmente ospitato una prova cronometrata
di abilità di guida su un ampio percorso di gara
appositamente predisposto da Mantova Corse, uno degli enti organizzatori della celebre
manifestazione di regolarità per auto storiche,
insieme a ACI Mantova e Museo Tazio Nuvolari.
A CARPI
di Giancarlo Panari
Bugatti 35 Grand Prix del 1925
Il pubblico ha potuto quindi apprezzare non solo
la bellezza delle auto, tutte di grande pregio e di
assoluto valore storico, ma anche l’abilità degli
equipaggi che si sono cimentati nella prova.
Il transito delle auto e la prova cronometrata a
seguire è stata commentata in modo divertente dalla “Strana Coppia” di Radio Bruno ovvero
Enrico Gualdi e Sandro Damura.
I due popolari speaker radiofonici hanno animato da par loro, il passaggio delle auto sotto
l’arco, dove era posizionato il nostro indomito
Presidente Turini, incaricato alle operazioni di
timbratura.
Approfittando della breve sosta delle auto infatti, ne hanno approfittato per effettuare improvvisate quanto stralunate interviste agli
equipaggi.
A dir la verità, il divertimento per tutti gli amici della Scuderia che si sono prodigati per il
successo dell’iniziativa, era già iniziato prima,
durante l’allestimento, accompagnato da una
sorta di esilarante radiocronaca in diretta da
parte dei due.
Austin Healey 100 Bn1 del 1955
Porsche 356 A Speedster del 1955
Ivo Cantarelli e Roberta Fiaccadori
su Jaguar XK 120 OTS del 1951
La cronaca semiseria della Strana coppia si è alternata a
quella più compìta del nostro Roberto Vellani che ha fatto
sfoggio della sua sconfinata erudizione motoristica, illustrando al pubblico storia, caratteristiche e aneddoti sulle
autovetture in parata.
La centralissima piazza Sordello di Mantova aveva visto la
partenza, in mattinata, delle 276 auto storiche iscritte alla
manifestazione.
Le vetture, dagli anni 1924 al 1969, hanno percorso il centro storico per poi dirigersi verso le prime tappe della gara,
raggiungendo Carpi dopo essere transitate da Suzzara.
La celebre manifestazione di regolarità di auto storiche ha
raccolto un numero importante di adesioni, non solo tra i piloti italiani ma
anche tra le scuderie internazionali.
I team sono provenuti
da tutto il mondo con
una preponderanza,
italiani a parte, di
tedeschi, inglesi
e olandesi; quattro gli equipaggi
australiani, su una
Fiat 508 S del 1935,
una Ermini Siluro Sport
del ‘51, una Austin Healey
100/4 del ‘53 e una Giulietta
Sprint Veloce del 1959.
All’appello tutti i grandi regolaristi internazionali pronti a
darsi battaglia sulle 80 prove a pressostato e le 5 prove di
media a rilevamento segreto lungo i 1000 km di percorso
suddivisi in tre tappe.
Tra gli equipaggi partiti da piazza Sordello, il pilota ufficiale
Audi Marco Bonanomi che, dopo la sua recente partecipazione alla 24 ore di Le Mans, ha viaggiato a
bordo di una DKW della collezione
del Museo Audi di Ilgostadt
e un equipaggio tutto al
femminile che ha visto protagoniste le
giornaliste Francesca Grimaldi
(Tg1) e Laura
Ciarallo (TG5)
partecipare a
bordo di una
prestigiosissima
Lamborghini 350
GT del Museo Lamborghini.
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Francesca Grimaldi e Laura Ciarallo
su Lamborghini 350 GT
Lo staff della Scuderia
La 24a edizione del gran premio dedicato a Tazio Nuvolari si è conclusa con la
vittoria dell’equipaggio Vesco - Guerini.
Impressionante il palmares della coppia bresciana con 4 vittorie ed un secondo
posto negli ultimi 5 anni.
Condividono il podio 2014 i sempre bravi Moceri - Bonetti e gli inossidabili
Canè - Galliani.
Chiudiamo l’articolo con un sincero ringraziamento a tutti i soci, collaboratori e
sostenitori della Scuderia San Martino che con il loro lavoro e la loro passione
hanno dato un piccolo contributo al successo di questa importante manifestazione.
Giancarlo Panari
AUTOFFICINA
UN PO’ DI STORIA
La scomparsa di Tazio Nuvolari, avvenuta l’11 agosto 1953,
destò grande sensazione in tutto il mondo, in particolare,
commosse gli uomini della Mille Miglia, Renzo Castagneto, Aymo Maggi e Giovanni Canestrini, i tre che con Franco
Mazzotti, scomparso durante la II Guerra Mondiale, avevano
ideato e realizzato la “corsa più bella del mondo”.
Per onorarne la memoria, il percorso tradizionale della Mille
Miglia venne modificato così da transitare per Mantova.
Da allora, venne istituito il
Gran Premio Nuvolari, da
destinare al pilota più veloce e quindi da disputarsi
sui lunghi rettilinei che percorrono la pianura padana,
partendo da Cremona e
transitando per Mantova,
fino al traguardo di Brescia.
Oltre alle quattro edizioni
storiche svoltesi dal 1954 al
1957, oggi si sommano 24
rievocazioni del Gran Premio
Nuvolari, la formula, regolarità internazionale riservata
ad auto storiche.
Dal 1991, i soci fondatori di
Mantova Corse Luca Bergamaschi, Marco Marani, Fabio Novelli e Claudio Rossi, continuano nella medesima opera tramandata dai padri fondatori
della 1000 Miglia.
Il fine, lo stesso: consentire ai piloti delle nuove generazioni di cimentarsi sulle vetture che scrissero la storia di quei
giorni, rendendo omaggio al più grande, al più ardimentoso
al più audace dei loro predecessori: Tazio Nuvolari.
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Storie di auto e storie di persone
Possono partecipare al Gran premio Nuvolari autovetture prodotte tra gli anni 1924 e 1969.
Si tratta di 276 auto storiche cariche non solo
di storia, appunto, ma anche di “storie” che si
rincorrono e si intrecciano tra di loro in modo, a
volte, sorprendente.
Vogliamo raccontare alcune di queste prendendo
spunto dalla partecipazione di un equipaggio che
tocca da vicino anche la storia del Museo dell’automobile di San Martino in Rio.
Si tratta dell’equipaggio numero due: Fiat 501 S
Corsa del 1924 condotta da Cristiano Ardori con il
navigatore Nazario Ardori.
Questo numero due è già un’altra storia nella
storia. Si tratta infatti del numero riservato all’auto più vecchia della competizione, utilizzata nei
tempi di gloria per le corse automobilistiche attualmente paragonabili alla Formula 1, in quanto
si considera il numero 1 occupato simbolicamente dall’Auto Union Type D di Tazio Nuvolari stesso.
Ebbene Nazario Ardori è stato tra i soci fondatori del Museo dell’automobile di San Martino in
Rio, attualmente socio di AMAMS (Associazione
Mantovana Auto e Moto storiche Tazio Nuvolari)
con sede a Borgoforte (MN), uno degli enti che
organizzano la manifestazione.
Questo Club ha partecipato al GP Nuvolari con
ben 5 equipaggi conquistando il settimo posto
nella classifica scuderie.
Tra questi, e questa è un’altra storia, ricordiamo il
numero 82, una Fiat 1400 indimenticabile davvero, poiché appartenne al Mantovano volante Tazio
Nuvolari che acquistò questo nuovo gioiello dal
design rinnovato e molto americano nel 1950. I
registri del PRA lo confermano, è l’ultima auto
privata di Tazio Nuvolari.
AMAMS che si prodiga nel promuovere tutto ciò
che si lega al motorismo storico ha pensato di
acquistare quest’auto come regalo ai propri soci
e a tutti i mantovani.
Illustri personaggi acquistarono questo modello,
oltre appunto al nostro Tazio Nuvolari, anche Enzo
Ferrari.
All’inizio della prima tappa, sulla pedana blu di
piazza Sordello, il presidente AMAMS Paolo Panera e il primo cittadino Nicola Sodano, hanno
varcato la partenza, dopodiché alla guida è salito
uno degli organizzatori, Claudio Scapinello.
di Giancarlo Panari
Concludiamo la narrazione di queste storie, legate insieme da un filo che passa anche per San
Martino in Rio, con una doverosa citazione ai soci
della Scuderia San Martino che hanno partecipato alla manifestazione.
In ordine di numerazione
• Ivo Cantarelli e Roberta Fiaccadori, con il numero 81 su Jaguar XK 120 OTS del 1951;
• Romano Reggianini e Oscar Ligabue, con il
numero 255 su Ferrari 330 GT 2+2 del 1966
• Gualdi-Turchi, numero 262, su Jaguar C-Type
del 1968.
di Alessandro
GiancarloTurini
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FUORICONFINE
di 3C
Monica Lotti trasforma in arte
il fascino dell’automobilismo
Solo chi ha
l’anima d’accaio riesce a far coincidere
due mondi
così lontani fra loro
arte e macchine
entrambe opere d’arte
Dopo tante esperienze, Monica Lotti, lavora solo nel settore dei bolidi da corsa dove nel mondo dei
motori possiede una conoscenza unica. A Modena, città insuperabile nel produrre motori fantastici,
sono nate le rosse Ferrari, le Maserati, le Lamborghini Reventon, le Pagani, e la Bugatti e sempre
a Modena, per la precisone a Formigine, è cresciuta e si è formata la pittrice Monica Lotti, la più
straordinaria ritrattista di bolidi meravigliosi, prede di sceicchi milionari, di big Managers, di Capi di
Stato e ricchi collezionisti di super vetture da corsa.
Fin da piccola con il padre frequenta le officine e le carrozzerie di Maranello dove l’odore della meccanica e i rumori metallici diventano per lei elementi famigliari che le si imprimono profondamente
nell’animo, tanto da segnarne la futura concezione e percezione del bello. Già dal principio del proprio
percorso formativo, Monica è attratta dalle forme d’arte visiva: frequenta l’istituto d’arte Venturi di
Modena conseguendo il diploma di Maestro d’arte applicata, padroneggiando perfettamente l’uso
dei programmi informatici e di design. Esordisce nel mondo del lavoro nel settore grafico e in quello
ceramico dove approfondisce l’utilizzo del colore, delle forme e della materia.
Ne scaturisce una pittura non solo ricca di stimolanti ricerche personali di forme e colori , ma una
espressione delle pennellate in qualcosa di somigliante a un segno o a un emblema più che a un’emozione. Non è quindi un caso che nel 2009 il richiamo artistico è talmente forte da doverlo condividere con il mondo. Allestisce mostre dove le sue tele riscuotono un immediato successo spingendola
all’ideazione di una nuova forma artistica in cui fonde le sfere emotive che più la affascinano: la
pittura e i motori. Inizia ad imprimere sulle tele bianche forme e colori di auto dalle linee esclusive.
Non poteva essere scelta diversa perché l’istinto la portava inesorabilmente a rappresentare auto da
corsa dove il papà si era dimostrato professionista geniale.
La carica emozionale impressa dall’artista è fortissima, accentuata dal lucido delle superfici e dall’inclusione di materiale metallico, del carbonio, scelto e recuperato con cura e passione presso le officine automobilistiche. L’entusiasmo che caratterizza questa artista la porta a frequentare l’ambiente
automobilistico locale modenese dove con l’osservazione e il dialogo assorbe come linfa la storia, la
meccanica, il design dei grandi e complessi miracoli della meccanica.
La dimostrazione del talento artistico e senso del colore di Monica è sotto i nostri occhi e la sua Dino
Gialla GT possente, le Teste Rosse 250, la Lamborghini Reventon o la Shelby Blu American Cobra
sfrecciano possenti dipinte con colore corposo, magico e con violenza inaudita nelle sue tele contese
nelle gallerie d’arte di tutto il continente. Non casualmente i suoi dipinti sono esposti a Maranello e
nella rinnovata Casa Museo del Drake a Modena che con il suo enorme coprente tetto giallo, ci ricorda
quella Dino GT che alla fine degli anni sessanta Enzo Ferrari volle dedicare al figlio prediletto.
In occasione della Mille Miglia, Monica esibisce i suoi lavori nella bellissima Galleria d’Arte di Zona
Tempio mentre a pochi metri sulla strada passano rombanti e possenti i bolidi dei suoi sogni.
Non solo in Italia, ma ora anche all’estero la pittrice di bolidi, come è ormai rinomata, trova consenso
tra i collezionisti e coloro che non solo amano guidare le loro auto, ma averle esposte in casa o in
ufficio con il tocco unico e ineguagliabile dell’artista formiginese.
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NON SOLO MOTORI
La rubrica rosa della Fra
Welcome SM Club Italia!
Amiche!!!!
Sono tornata, o meglio, sto tornando.
Riprese le chiavi dal chiodo su cui erano state
appese, le sto spolverando e preparando per le
nuove avventure motoristiche della primavera.
Questa volta le condividerò con qualcuno… no,
non l’agrodolce mia metà, ma il quartino di mela
per metà rubato a me e per metà rubato a lui, la
mia Ilenia.
Già da infante è attratta dalle vetture sfreccianti
in strada che sapientemente il nonno le fa vedere
dal balcone di casa.
Eh, buon sangue non mente!
Bene, una mamma quattro ruote motrici, tra un
cambio di pannolini ed una pappa, qualcosa deve
pur fare per non lasciar decantare la sua passione e così LaFra ha organizzato un incontro (senza
scontro) tra due club automobilistici: la Scuderia
San Martino e l’SM Club Italia.
Scenografia dell’incontro: c.so Mazzini, Correggio
Data: 28 settembre
Programma: accoglienza e colazione offerta dalla
Scuderia ai Citroenisti dal cuore Maserati, tour
della Città, pranzo tradizionalmente luculliano
presso il Ristorante “Il Correggio” del nostro socio Enea Bartoli e della sua preziosissima figlia e
mia cara amica, Patrizia, trasferimento presso la
corte estense di San Martino in Rio e visita al nostro splendido museo dell’automobile a cura del
Robby Vellani (sempre sia lodato!).
Numero partecipanti: 50ina più una nostra piccola ma onorevolissima delegazione (Mrs. Betta,
Vice tutto Gianni, Mr. (Museum) President Cesare,
tuttofare Leardo, Mr. Billionaire di noialtri Sergio,
la coppia più bella del mondo Annina e Gabry,
papà Manzini e LaFra).
La giornata è stata un successo con tripudio generale e complimenti finali.
Gli avventori dell’SM Club Italia non hanno una
provenienza univoca, derivavano da un po’ tutta
Italia, anche se il 99% di loro proveniva dall’area
lombardo/veneta.
Oltre che i complimenti per questa iniziativa ci
siamo già garantiti un incontro con un altro club
italiano: quello delle Bianchine previsto per il
2016!
A volte qualcosa di semplice e di carino magari
derivato da un incontro fortuito (come in questo
caso tra la sottoscritta e la moglie del Presidente
dell’SM Club Italia) ha portato grandi risultati e
magari buone prospettive per il futuro, realizzando così uno degli obiettivi del “mandato Turini”
anche del prossimo triennio ossia incrementare
le sinergie con gli altri club.
Nel contempo, abbiamo svolto attività culturale
diffondendo la conoscenza in giro per l’Italia del
nostro bel Museo e della Città di Correggio a cui
appartengono molti dei nostri soci, garantendoci
così anche un “occhio di riguardo” da parte della
nuova amministrazione!
Ritengo che queste iniziative non siano da sottovalutare ma assolutamente da incrementare il più
possibile anche perché costituiscono una vetrina
importante per la nostra Scuderia che apre così
le porte a nuove attività oltre che alle gite e alle
pratiche automobilistiche, cuore della nostra Associazione.
E poi… sfilare lungo le vie delle nostre città a
clacson spiegati con la gente che, sapendo dell’iniziativa, sta ai lati della strada aspettando di
vederti passare, non è qualcosa di meraviglioso?
Non è forse motivo di vanto e occasione per mostrare e dimostrare la nostra comune passione?
Amiche, dopo più di un anno che non salivo sulla
mia Flami, ho avuto un moto di commozione e
appena ho girato la chiave, mi è sembrato di non
esserne mai scesa. E lei (la Flami) mi ha guardato
con quei suoi occhioni (fanali) e ci siamo capite:
“Ben tornata a casa LaFra, ben ritrovata Flami,
amica mia di passate e di mille nuove avventure
su strada”.
LaFra
Ex voto e
veicoli d’epoca
Fin da tempi immemorabili, anche molto precedenti al cristianesimo, è invalsa l’abitudine di ringraziare la divinità per una grazia ricevuta in circostanze
personali drammatiche: malattie, guerre, naufragi,
incendi e incidenti vari.
Un tempo tale ringraziamento si concretizzava
soprattutto nel portare al santuario oggetti legati
all’evento o devozionali, ma in epoca moderna si
è affermata l’abitudine di commissionare piccoli quadri, quasi tutti con la stessa tipologia: viene
raffigurata la dinamica della sventura e, in alto,
l’immagine della Madonna o di qualche santo che
vegliano sulla scena.
I Santuari e molte chiese hanno locali letteralmente tappezzati di queste immagini che spesso sono
piccoli capolavori di arte “naive”, tanto che sono
anche molto apprezzati sul mercato del collezionismo d’arte.
E, quando si parla di incidenti….la strada la fa da
padrona. Ovviamente nelle immagini più antiche si
vedono ovviamente solo carri, carrozze e animali
imbizzarriti ma poi, col tempo, apparvero le automobili, che non mancarono di essere raffigurate
sempre più spesso.
Esistevano pittori specializzati in ex voto, ma molto
raramente producevano opere d’arte, anzi, dipingevano scenette di livello molto modesto, ma d’altra parte lo scopo del quadro era tutto particolare e
loro stessi si sarebbero stupiti se avessero saputo
che anni e anni dopo, le loro “croste” sarebbero
entrate nel mondo del collezionismo.
Per quanto sopra, normalmente, l’automobile viene
raffigurata in modo sommario, con grossi errori di
prospettiva, ma qualche altra volta la riproduzione
è molto fedele, facendo pensare che il pittore, prima di mettere mano al pennello, si sia coscienziosamente ben documentato sull’incidente recandosi
sul posto ed interrogando a fondo il “miracolato”.
Premesso tutto questo esaminiamo, più in dettaglio, qualche interessante ex voto dal soggetto automobilistico.
La carrellata
comincia con
un quadro
del 1907 .
L’immagine
è lo specchio
dell’automobilismo
di quei tempi quando l’automobile era soprattutto
un mezzo sportivo per esperti guidatori (anche se i
nostri non lo sono troppo visto che hanno causato
l’incidente). Però, quanto all’abbigliamento, sono
perfettamente attrezzati secondo i dettami della moda dell’epoca e il colore rosso del bolide, di
modello peraltro irriconoscibile, conferma che era
fatto per le gare e la velocità.
E’ invece impressionante per la precisione la seconda immagine realizzata in chiaroscuro in modo
di Guglielmo Evangelista
da sembrare un fotografia, un metodo usato per
certi disegni tecnici per farne risaltare i particolari,
rendendoli più chiari sia di come apparirebbero in
un disegno che in una fotografia. In effetti c’è più
tecnica che arte, ma l’immagine dell’automobile è
quasi perfetta, permettendo di individuare molto
bene il modello una Fiat 501.
Questo ex voto si trova al santuario di Cadeo in provincia di Piacenza, come questo, di parecchi anni
successivo.
e rosso pompeiano (ovviamente). Figurano, con
l’esatto numero dei finestrini, un’elettromotrice serie D0101 al traino di vetture di terza classe serie
C300.
Non meno perfetta è l’immagine dell’autocarro e il
pittore è riuscito a riprodurre
in modo attendibile un raro
esemplare di ABC Matador,
ex trattore d’artiglieria inglese, residuato bellico
riciclato al traffico civile: sulla sua cabina si nota il
triangolo regolarmente alzato che, all’epoca, indicava la presenza del rimorchio.
Attenendosi alla realtà, il pittore ha riprodotto anche una sbarra abbassata del passaggio a livello;
l’autista ha cercato di fare il furbo o correva troppo
e non è stato capace di fermarsi in tempo …ma la
Madonna l’ha perdonato lo stesso
Guglielmo Evangelista
Il 28 Settembre si e’ svolta a San Martino l’annuale
convention dell’AISTA Associazione Italiana Studi
Targhe Automobilistiche.
Nell’occasione sono state esposte alcune rare targhe di varie epoche.
In questo caso le automobili che si sono scontrate
sono di tipo indefinibile, ma l’artista ha indugiato a
rappresentare perfettamente la chiesa, gli edifici e
la via Emilia che in questo punto è inusitatamente
larga, dritta e che invita a correre …e i risultati si
vedono.
Nella foto seguente la fattura degli edifici e dell’infortunato è estremamente rozza, addirittura infantile, ma al contrario del caso precedente è l’automobile a fare eccezione ed è un vero pezzo di
bravura permettendo di individuare senza alcun
dubbio una Citroen 2CV.
Tuttavia, a parere di chi scrive, la perfezione è stata
raggiunta nell’ultima immagine. Siamo in Campania nel 1949 (L’ex voto infatti di trova al Santuario della Madonna di Pompei) e un camion con
rimorchio è stato travolto da un treno della ferrovia
Circumvesuviana. In primo luogo è perfetta la riproduzione del convoglio nei classici colori giallo
L’ANGOLO DELLA TECNICA
di Gigi Barp
Il motore WANKEL
a pistoni rotanti
Niente paura, non siamo di fronte ad un articolo che tratta di eroi dei cartoons giapponesi, ma
bensì ad un particolare propulsore inventato da
un geniale tecnico tedesco ( non il solito ingegnere…..) che, solo per un problema, non banale, di
limite delle caratteristiche dei materiali, ad oggi
conosciuti, non ha soppiantato il classico motore
a scoppio ciclo 8!!
Il motore Wankel è un motore a combustione interna a 4 tempi, fu presentato da Felix Wankel
nel 1957.
La prima vettura azionata da un motore Wankel
fu, nel 1963, la NSU Spider.
Le prime vetture che adottarono di serie questo
tipo di motore furono le NSU, tra cui la Ro 80.
Il motore viene anche definito di tipo rotativo perché il pistone, in questo caso rotore, non si muove
di moto alternativo, ma ruota intorno a un asse.
Cerchiamo di capirne il funzionamento (semplice
ma non banale)!
Aspirazione
Appena lo spigolo del rotore oltrepassa la luce
di aspirazione, lo spazio compreso tra il lato del
rotore e la parete dello statore inizia a crescere.
Si crea così una depressione che richiama la miscela aria - benzina all’interno del motore.
La miscela viene così aspirata attraverso la luce
di aspirazione.
Raggiunta la pressione di compressione ottimale
(non lo è, però, la forma della camera di combustione), si provvede all’accensione.
Combustione
Quando due elementi di tenuta del rotore si trovano “a cavallo” delle candele, scocca la scintilla e
ha così inizio la fase di combustione-espansione.
esame scopre la luce
di scarico, i gas vengono espulsi all’esterno. Questo ciclo di funzionamento si attua in sequenza in
ciascuna camera.
Quindi, riassumendo:
• Non sono presenti valvole di aspirazione e di
scarico, ci troviamo di fronte ad un sistema similare allo schema classico di un due tempi.
Però questo motore, ricordo, è a quattro tempi
• Il rotore gira grazie all’accoppiamento della
ruota dentata centrale, che è ferma, e del foro
dentato praticato sul pistone.
• Il rotore è, a grandi linee, a sezione triangolare
e viene inserito nel cilindro.
Per una combustione più soddisfacente tutti i
moderni motori rotativi sono dotati di due candele
di accensione anziché di una.
Scarico
Compressione
Continuando nella sua corsa, il rotore chiude la
luce di aspirazione; inoltre descrive una traiettoria tale per cui il volume a disposizione della
miscela aria-benzina si riduce sempre di più,
comprimendo la miscela.
Sotto la spinta dovuta all’espansione dei gas, il
rotore è forzato a proseguire la rotazione; quando l’elemento di tenuta anteriore della camera in
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Tale accoppiamento genera 3 camere di combustione che definiremo
“vasi”.
• In funzionamento accade
che, nelle 3 camere di
combustione si
compiono
energetico.
Il motore Wankel infatti, non ha bielle, non ha alberi a camme, né valvole ed ha circa il 40% di
componenti in meno, e soprattutto non ha parti
in moto alternato.
Anche per tali caratteristiche il motore Wankel è
in grado di girare a regimi impensabili per altri
propulsori.
Queste caratteristiche producono un rendimento
elevato, che significa elevate potenze specifiche.
Si pensi solamente che la Mazda RX-8 monta
un motore 1300cc che sviluppa una potenza di
232 CV.
Ma….. ai molti pregiati vantaggi sono contrapposti altrettanti problemi. Ancor oggi, come dicevo, di difficile risoluzione.
contemporaneamente 3 cicli Otto(ciclo quattro tempi), sfasati
tra loro di 120°.
• Avendo il rotore tre lati uguali, il processo avviene in modo sequenziale 3 volte a ogni giro del
rotore stesso (corrispondente a 2 giri dell’albero
motore), con un notevole vantaggio ai fini della
potenza erogata e della regolarità di funzionamento.
Il motore Wankel risulterebbe quindi una soluzione tecnica geniale, eccellente e pronta a
soppiantare il normale accoppiamento cilindro
pistone perché:
• a differenza di un motore a pistoni, in cui la fase
utile e solo quella di scoppio, mentre per tutto il
resto della corsa il pistone consuma energia, perchè trascinato dall’inerzia o dal lavoro degli altri
pistoni, per ogni giro del rotore le fasi utili sono
ben tre, una per ogni lato dello stesso.
• l’ assenza dei manovellismi presenti sui motori
a pistoni riduce in maniera importante dispendio
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I principali problemi riscontrati nell’utilizzo di
vetture fornite di tale motore sono tre:
• la durata delle guarnizioni di tenuta poste alla
base ed a chiusura del rotore che lavora in condizioni di pressione elevata;
• l’escursione termica tra il lato aspirazione/
scarico e quello combustione cui è sottoposto
il cilindro
• la tenuta dei segmenti, posti ai vertici del
rotore(cioè gli spigoli del rotore che fungono da
pseudo fasce).
• Elevato consumo di carburante, in generale
maggiore rispetto al motore alternativo e tasso di
idrocarburi incombusti molto elevato;
Attualmente, grazie allo sviluppo della tecnologia
dei materiali, la durata di vita di questi propulsori è notevolmente aumentata, consentendo una
maggiore produzione su larga scala ma, ripeto, i
problemi sono tutt’altro che risolti.
Nonostante ciò, la casa automobilistica Mazda
da oltre trent’anni porta avanti lo studio e lo sviluppo di motori rotativi ad alte prestazioni, e attualmente monta sulla vettura RX 8 un birotore
denominato “Renesis” (fusione delle iniziali di
Rotary Engine e della parola Genesis) con cilindrata complessiva di 1.308 cm³( potenza di 231
CV (170 kW) a 8.500 giri/min ed una coppia massima di 211 N·m a 5.500 giri/min).
Le applicazioni automobilistiche, degne di nota,
del rotativo Wankel sono state:
• Dal 1967 al 1977 la casa tedesca NSU produsse circa 37500 Ro80, vetture dotate di motore
Wankel
• Nel 1991, la Mazda vinse la 24 ore di Le Mans
con la 787B equipaggiata un propulsore quadrirotore da 700 CV. ( Alla fine della stagione la FIA
vietò l’utilizzo di questo tipo di motore per queste
competizioni.)
• L’unica auto di serie che adotti ancora questo
tipo di motore è la Mazda RX-8.
Anche la casa motociclistica Norton ha adottato
dal 1984 al 2008 per taluni modelli tale motorizzazione di cilindrata pari a 588cc.
Importante invece lo sviluppo di tali propulsori in
campo aeronautico, per velivoli medio piccoli o
da acrobazia ove il peso e la semplicità di costruzione e la frequenza delle revisioni imposte per
le strutture permettono di manutenere adeguatamente tale tipo di propulsore caratterizzato da
una elevata potenza specifica.
Certamente in futuro riusciremo ad individuare
materiali idonei per ovviare alla attuali carenze
affidabilistiche di tale propulsore, chissà però, se
saremo però fasati con la disponibilità di carburante…
Un saluto e alla prossima
Gigi
Attività 2014
Ultimo evento in calendario
13 Dicembre Cena degli auguri
Quest’anno è stato scelo il ristorante Montana a Maranello: un mix di arte culinaria e cultura
motoristica, luogo abituale dei personaggi alla base dei successi del Cavallino Rampante!
Ore 20,30 al ristorante oppure ritrovo in Scuderia alle 19,30.
Costo Euro 30,00 a persona.
Dare conferma entro martedì 9 Dicembre in Scuderia o direttamente a Betta - cell. 347.9690524
Ristorante Montana
Via XX Settembre, 3 Spezzano di Fiorano (Mo) - Vicino alla pista di Fiorano
m 7 Settembre 2014:
La 100 miglia… a sorpresa!!
Finite le ferie, le nostre auto sono ripartite.
Pioggia e freddo ci hanno accompagnato tutta
l’estate, ma finalmente una giornata limpida,
serena e dalla temperatura gradevole.
Chissà chi avrà pagato Betta o in che ballo si
è dovuta esibire!
La meta è stata Guiglia, nella collina modenese, terra di tigelle, borlenghi e altre ottime
specialità.
Partenza dal Museo di San Martino: Betta e
Robby davanti e gli altri dietro, con le auto tutte in fila. La prima tappa è stata il Castello di
Guiglia: un po’ malandato, a dire il vero, ma
valeva senz’altro la pena visitarlo.
Qui le nostre “vecchiette” sono state contente
di essere parcheggiate davanti alla sede del
Gruppo Giovani.
Siamo poi ripartiti per destinazione ignota lungo un percorso da dove abbiamo potuto ammirare panorami mozzafiato: anche le nostre
terre sono in grado di offrire forti emozioni.
Betta, in testa al gruppo, a un certo punto ha
imboccato una stradina che procedendo diventava sempre più stretta, fino ad arrivare finalmente a un laghetto con tanto di pescatori.
Ed ecco il ristorante...e che ristorante!
La compagnia si è riunita intorno a una tavola imbandita, per gustare ottimi piatti e buon
vino, il tutto condito con tanta allegria.
Non poteva però mancare una rossa con il cofano alzato: non era la solita, ma quella di U.R.
(in arte… Ugo Rossi).
Questa volta è toccata a lui!!
Anna Gabrietti
S TUDIO D ENTISTICO
DAL 1980
NATALI Dr. GIANNI - Medico Chirurgo
NATALI Dr. ALFREDO - Odontoiatra - Professore a c. Università di MO e R.E.
AgevolAzioni per i soci
scuderiA s.MArtino
Via del Magazzeno 1/M - 41012 Carpi (MO) - Tel. e Fax 059.680.577 - www.studionatali.eu - [email protected]
Kos - Centro Odonto Stomatologico - CF. e P.IVA 00913430369
m 12 Settembre 2014:
si è svolta a Pietrasanta (LU) la premiazione del 15° Premio Internazionale Barsanti e Matteucci per meriti in ambito europeo nel
mondo dell’automobile.
Il premio è stato assegnato a Philippe Guedon AD e Presidente
della Matra.
Il club Matra ha potuto consegnare la targa ricordo a Mns Guedon con la presenza di tutta la produzione Matra esibita dal Matra
Classic Club,
affiliato alla Scuderia san Martino
Il Sindaco di Pietrasanta Domenico Lombardi consegna il premio a Guedon
m 4 e 5 Ottobre 2014:
Si è svolto il 41esimo Raduno Nazionale
Matra a Bracciano.
Interessante la visita al Museo Nazionale
dell’aeronautica a Vigna di Valle ed al
Castello degli Odescalchi.
m 12 Ottobre: Domenica in Amicizia
A Castellaro Lagusello abbiamo incontrato gli amici
del Club Officina Ferrarese.
A Castiglione delle Stiviere abbiamo visitato il
Museo della Croce Rossa.
Fiat 521 ambulanza
AUTOCARROZZERIA
Castiglioni & Manfredini
Via Cavallotti 20/18 - Reggio Emilia
Tel. 0522.515300 - Fax 0522.231098
Occasioni
Scuderia
San Martino
www.scuderiasanmartino.com
La Scuderia San Martino e’ un club federato Asi
e ne appoggia le finalità.
Aiuta i propri soci a compilare le domande
riguardanti la documentazione necessaria
al riconoscimento dei mezzi storici.
I commissari auto e moto verificano la rispondenza dei
mezzi alle caratteristiche di storicità.
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leggi sui veicoli storici.
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La scuderia è aperta per le pratiche ai soci tutti Lunedì dalle 21 alle 24
e tutti i Martedì e Giovedì mattina dalle 9 alle 12,30 su appuntamento.
E’ aperta anche tutti i Venerdì dalle 21,00 alle 24,00 per incontri, saluti ed assaggi
gastronomici.
Il Museo è aperto tutte le Domeniche con orari 10.30-12.30 e 15.30-18.30.
Per i messaggi in segreteria lasciare nome e numero di telefono.
Per iscriversi al mailing ed essere aggiornato in tempo reale
occorre fare richiesta a [email protected]
Le comunicazioni si possono inviare anche via fax allo 0522 636133
o via mail a: [email protected]
Per versamenti associativi:
c/c postale: 11851417 - IBAN: IT27 Y076 0112 8000 0001 1851 417
Bollettino informativo destinato ai soci ed amici
della Scuderia San Martino.
In collaborazione con
Ufficio Marketing
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Tipolitografia dei F.lli TERZI
DIGITer
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Tipolitografia
s.r.l.
TIPOLITOGRAFIA
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