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I 12 SALI BIOCHIMICI
Passiamo ora ad esaminare i 12 sali biochimici.
Ogni sale minerale viene presentato con il nome originale dato dal dottor
Schuessler; non verranno volutamente forniti numeri, anche se alcune ditte
produttrici e alcuni testi associano ad ogni sale un numero cardinale.
Purtroppo questa nomenclatura non è univoca, perché alcuni Autori si
basano sull'ordine di scoperta dei singoli sali, altri si basano sulla
classificazione secondo famiglie di appartenenza, in alcuni casi in ordine di
funzione. Per non ingenerare incomprensione, abbiamo quindi scelto di
fornire il semplice nome. Segue quindi il nome e la formula chimica specifica
e una Keyword con il solo scopo di facilitare la memorizzazione della
funzione fondamentale.
Ricordiamo, a questo riguardo, che ogni sale ha una sua funzione
specifica e fondamentale, ma ha anche una serie di attività secondarie che si
moltiplicano quasi all'infinito quando viene associato ad altri sali.
Ogni paragrafo termina con l'analisi facciale riferita alla carenza di ogni
singolo sale. Infatti una alterazione funzionale derivante dalla carenza di
materiali fondamentali, oltre ai sintomi clinici e alle reazioni corporee, porta a
segni che compaiono sul viso del paziente, che potranno essere utilizzati sia
per valutare la carenza del sale che per confermare che la nostra valutazione
è corretta e giustificata.
In questo senso - come verrà spiegato nel corso - l'operatore potrà fornire
al paziente il sale che appare deficitario dall'analisi facciale, ma è altresì vero
che la valutazione del paziente può essere condotta senza tener conto della
carenza minerale specifica, salvo comparare i risultati della valutazione fisica
effettuata con la presunta carenza, per trovare una ulteriore conferma
all'ipotesi.
Un modo interessante e innovativo per utilizzare i sali biochimici, è
considerare la necessità di uno o più sali in base alle richieste specifiche
date dall'approccio rieducativo o terapeutico proposto: ad esempio fornire un
sale specifico per il riequilibrio idrico durante un ciclo di drenaggio linfatico,
oppure un sale specifico per favorire la corretta cicatrizzazione durante il
trattamento di terapia cicatriziale manuale o strumentale.
Il Calcium Fluoratum
Il Calcium Fluoratum, abbreviato comunemente in Cal.Fluor, ha
come nome chimico corretto Fluoruro di calcio e come formula CaF2. Ha
come keyword il temine Elasticità.
In effetti è il sale che apporta ai tessuti la giusta dose di elasticità.
Ricordiamo che l'elasticità non va confusa con la lassità.
L’elasticità è la capacità di un corpo deformabile e quindi deformato, di
ritornare alle sue dimensioni iniziali.
In questo senso si chiarisce il ruolo dei legamenti e delle cicatrici. La
funzione essenziale dei primi, è quella di cedere elasticamente, appunto
come freno, all'inerzia di una forza esterna o interna, per poi ritornare alle
condizioni iniziali. Le cicatrici ben formate dovrebbero deformarsi sotto la
trazione dei tessuti circostanti e poi ritornare, senza resistenza, alla
condizione iniziale.
Sappiamo però che invece nella lassità il legamento non svolge
efficacemente la funzione di freno e talvolta il ritorno è mediato dai muscoli o
da altre forze. Una cicatrice può avere una funzione elastica insufficiente, per
cui successive microrotture fibrillari, dovute alla indeformabilità, danno come
risultato una cicatrice ipertrofica o margini allargati, oppure la carenza
pressochè totale di elasticità porta a processi aderenziali.
Una delle principali funzioni del Cal.Fluor, è quella di normalizzare la
formazione di tessuto elastico. E’ uno dei componenti dei tessuti elastici dei
vasi sanguigni, dei tessuti muscolari, dei denti.
Una carenza di Cal.Fluor provoca una perdita di elasticità e quindi un
eccesso di rilassamento.
Quando i sintomi indicano un eccesso di rilassamento, questo sale è
assolutamente indicato. Esempi di questo tipo di disfunzione sono le
emorroidi, circolazione pigra, tendenza alle screpolature soprattutto nel palmo
della mano e tra le dita del piede. E’ molto utile nelle malattie che colpiscono
la superficie ossea e soprattutto quella articolare. E' quindi un rimedio da
tenere presente nelle iniziali condropatie e negli esiti di contusioni articolari.
Una applicazione importante si ha con denti che si cariano con facilità o
nei disturbi di bruxismo per proteggerli dal consumo delle corone.
Se questo sale è carente, quindi l’elasticità è compromessa, si ha
debolezza muscolare o addirittura delle fitte, dovute alla ridotta capacità del
muscolo di raggiungere la distensione giusta per innescare una contrazione
efficace. Spesso i soggetti con carenza cronica di Cal.Fluor, soffrono di
frequenti stiramenti cosiddetti muscolari.
I sintomi riferiti dal paziente in genere peggiorano con l’umidità e
migliorano con il massaggio e il calore. Questo è un segno che ci suggerisce
di utilizzare questo sale in unione con tecniche massoterapiche, tutta la
termoterapia e, quando è necessaria, la compliance connettivale nei
trattamenti di stretching, pompages o in rieducazione posturale.
Indicato anche negli stiramenti legamentosi nella fase di riparazione, e in
associazione al Fer.Phos in fase acuta e subacuta.
La sua azione è particolarmente lenta, per cui la sua somministrazione
deve essere particolarmente prolungata (anche per alcuni mesi), per cui la
concentrazione preferibile è la D12, a differenza della maggior parte dei sali
biochimici che utilizzano la diluizione omeopatica 6DH.
Nella composizione in pomata 6DH è consigliata nel trattamento dei
cheloidi oltre che per i trattamenti locali delle affezioni nominate.
Ricordiamo che può essere usata anche in via preventiva sulle cicatrici in
via di formazione, sugli esiti cicatriziali chirurgici, soprattutto plastici, ma
anche internistici, in soggetti tendenti alle aderenze sia viscerali che articolari
(pensiamo agli esiti chirurgici della frozen shoulder), o in associazione alle
terapie in caso di tendinite e/o di tendinosi, soprattutto in associazione alla
terapia sistemica.
Ricordiamo che l'utilizzo di una applicazione topica dello stesso principio
attivo utilizzato per os, potenzia una sorta di azione di concentrazione nella
zona di interesse terapeutico.
L’analisi del viso del paziente con carenza di Cal.Fluor, rivela una
presenza di piccole rughe sulle palpebre dell’angolo interno dell’occhio,
specialmente le inferiori, che intersecandosi formano rombi e losanghe.
Il Calcium Phosphoricum
Il Calcium Phosphoricum, nome biochimico del Fosfato acido
di calcio, contraddistinto dalla formula CaHPO4 x 2H2O, ha come keyword
Assimilazione.
Esso è legato alla nutrizione, all'assimilazione dei nutrienti, al loro utilizzo
nelle attività metaboliche.
Quando è usato in associazione agli altri sali biochimici, ne permette
l’assimilazione e, di fatto, ne attiva i risultati.
E’ un elemento importante per il ripristino delle attività cellulari e per la
tonificazione degli organi e dei tessuti indeboliti.
Una delle migliori indicazioni è il suo utilizzo nella convalescenza da
patologie particolarmente invalidanti. E' riconosciuto come il sale del
ristabilimento.
Interviene nella formazione delle ossa e dei denti: è dunque molto utile in
campo pediatrico, in seguito alle malattie dei bambini, in associazione a
psicomotricità o terapie neuromotorie infantili.
E’ il rimedio biochimico per eccellenza nei casi di ipoplasie degli arti o
ritardo di crescita e di sviluppo. Aiuta la digestione e soprattutto
l’assimilazione ed è un supporto indispensabile per irrobustire la costituzione.
Esso favorisce la crescita e lo sviluppo regolare, perciò è raccomandato
nei casi di ritardo mentale e fisico. Più particolarmente per carenze ossee e
problemi dentali, molto frequenti, associato rispettivamente al Mag.Phos e al
Cal.Fluor.
In età pediatrica è soprattutto indicato nei dolori di crescita.
E’ un buon rimedio durante la gravidanza e l’allattamento, per promuovere
una corretta assimilazione dei nutrienti da parte della mamma e favorire, così,
un buon sviluppo fetale e la produzione di un latte nutriente per il bimbo.
E’ il sale minerale per il sangue povero e per tutto ciò che è legato ad una
circolazione non buona. In questo senso questo sale costituisce un’ottima
integrazione alimentare negli esiti di esami finalizzati alla valutazione della
condizione minerale, qualunque sia il risultato, e qualunque altro integratore
si ritenga opportuno. Se ne raccomanda l’uso per le ragazze con anemia,
associato al Fer.Phos.
Una sua carenza può provocare dolori che sembrano peggiorare durante
la notte, esattamente come succede per i dolori di crescita dei bambini.
Possiamo ipotizzare quindi che i dolori di crescita siano già carenze di
Cal.Phos, e quando questa carenza si ripete in età adulta, il sintomo si
ripresenta tale e quale. Provoca fastidiose sensazioni sulla superficie
cutanea, talvolta delle rigidità o addirittura freddezza degli arti. E’ riconosciuto
come il sale del ristabilimento e della convalescenza.
La composizione in pomata 6DH è utile in caso di versamenti articolari,
borsiti, tumefazioni linfonodali, periostiti, ritardo nella consolidazione di
fratture e di formazione del callo osseo (in associazione a terapia sistemica).
Ricordiamo che l'applicazione efficace di prodotti topici, corrisponde ad
almeno 3-5 volte al giorno. Una buona alternativa sono gli impacchi notturni,
che nel caso di applicazioni di Cal.Phos, soprattutto su borsiti e tumefazioni
linfonodali, danno degli ottimi risultati.
L'analisi facciale del soggetto che presenta un deficit di Cal.Phos,
corrisponde ad un viso a bambola di cera, soprattutto a livello delle orecchie
e sulla fronte; se vi è carenza di altri sali, l’aspetto può divenire pallido fino al
bianco calce. Nei soggetti anziani è particolarmente evidente a livello del
naso.
Calcium Sulphuricum
Calcium Sulphuricum è il nome biochimico del Solfato di Calcio, con
formula CaSO4 x 2H2O. La keyword che si addice a questo sale biochimico è
Eliminazione.
Esso purifica il sangue. E’ innanzitutto un antitossico.
Si situa nel fegato, importante stazione di purificazione e drenaggio del
torrente ematico; lo aiuta nell’evacuazione dei rifiuti.
La sua azione nelle vie sanguigne influenza, pulisce e purifica il sistema
generale. Consente di purificare i tessuti dalle materie inorganiche
accumulate (tossine) e quindi di eliminarle con facilità.
Raccomandato per qualsiasi forma di impurità sanguigna, dalle
intossicazioni alimentari con effetti sistemici, o ad altri tipi di intossicazione,
ma, come detto precedentemente, sempre con effetti sistemici di malessere e
alterazioni dermatologiche.
Arresta i casi di suppurazione troppo lunghi, è quindi un ottimo rimedio
anche per le ferite di seconda intenzione con suppurazione, o gli ascessi che
non guariscono e continuano a recidivare.
Il meccanismo di funzionamento dei sali biochimici, cioè la capacità di
fornire l'elemento più appropriato per una data reazione corporea, in questo
caso evita l’indebolimento dovuto ad ascessi o ferite di seconda intenzione
che si prolungano per troppo tempo, rendendo il paziente defedato e quindi
ancora meno in grado di reagire, creando un circolo vizioso da cui è difficile
uscire.
Per la sua capacità di eliminare tossine dai tessuti, e quindi creando una
situazione tessutale progressivamente più pura, preso in tempo impedisce
l’insorgere del mal di gola e controlla i raffreddori.
Si associa al Kali.Mur, che vedremo più avanti, nel trattamento del
catarro e dell’acne, occupandosi ovviamente della depurazione delle tossine
dell'infezione presente..
I sintomi dei quadri patologici associati alla carenza di Cal.Sulph in genere
peggiorano in ambienti umidi, mentre migliorano negli ambienti caldi e secchi.
La carenza di questo sale dà un aspetto spossato del viso e sporco,
particolarmente nella parte inferiore, come se il paziente non si curasse della
propria igiene, anche se è una persona pulitissima..
Ferrum Phosphoricum
Il Ferrum Phosphoricum ha come formula FePO4 x 4H2O; in termini
chimici è definito come Fosfato di Ferro e la keyword è Infiammazione. E’ il
rimedio biochimico principale.
Il Fer.Phos favorisce il trasporto di O2 nei tessuti di tutto il corpo, essendo
un componente dell’emoglobina. Contribuisce alla forza, alla resistenza delle
pareti dei vasi sanguigni, in particolare delle arterie, ne va da sé che il suo
utilizzo in caso di aneurismi è consigliato.
E’ raccomandato in caso di carenza di globuli rossi come le anemie, o nei
postumi di emorragie, soprattutto di grossa entità, per favorire la massima
funzionalità del trasporto di ossigeno nei tessuti, in caso di ipovolemia.
E’ un ottimo rimedio contro i disturbi della senilità e dell’infanzia, proprio
per la capacità di apportare ossigeno ai tessuti cerebrali, oltre che al resto del
corpo.
Possiamo usarlo in seguito a ictus ischemici, in caso di involuzione senile,
in caso di demenze multinfartuali e come coadiuvante in seguito a ipossie
perinatali e neonatali.
Inoltre congestioni, dolori infiammatori, infezioni in fase acuta con
temperatura elevata, polso rapido, reclamano un maggiore apporto di
ossigeno.
Il Fer.Phos è indicato per tutte le malattie gravi con effetti immediati; deve
essere somministrato con regolarità finché i disturbi infiammatori non
cessano. Utilissimo quindi, come abbiamo detto, nei casi di infezione.
E’ il primo rimedio da consigliare in caso di dolori muscolari improvvisi,
distorsioni, ecc., da usare in via sistemica e se possibile in via locale con la
crema a 6DH.
Possiamo definirlo anche come il rimedio di pronto soccorso. Le ferite
sanguinanti, le escoriazioni guariscono rapidamente con il Fer.Phos in
polvere applicato direttamente.
E’ un ottimo coadiuvante nelle attività sportive e negli sforzi prolungati. Di
conseguenza, tutti gli sport di endurance, come il podismo, il ciclismo, il
calcio, il tennis, possono beneficiare della somministrazione del Fer.Phos.
La capacità di fornire ai vari tessuti una maggiore quantità di ossigeno,
permette di bruciare meglio gli zuccheri. A parità di sforzo quindi la resa
muscolare sarà maggiore, o a parità di prestazione avremo una migliore
combustione, con una conseguente minore produzione di cataboliti.
Il Fer.Phos non dà effetti dopanti, pur permettendo una migliore resa
sportiva. In genere l'atleta di endurance riferisce di “rompere prima il fiato” e
in genere di recuperare prima dall'affaticamento.
Non esistono controindicazioni all'utilizzo del FerPhos anche per lungo
tempo.
I disturbi da carenza di Fer.Phos peggiorano durante la notte, con il caldo
e col movimento; migliorano con il riposo e il freddo.
La pomata 6DH può essere utilizzata nelle lesioni delle parti molli, fratture
ossee, contusioni e distorsioni in fase acuta.
L'analisi facciale della carenza o della necessità per utilizzo massivo di
Fer.Phos, si manifesta in due modi diversi.
Lo stato di carenza latente si manifesta con ombre nero-bluastre intorno
agli occhi. Gli occhi sono infossati per il consumo dei cuscinetti adiposi.
L’esplodere della malattia si manifesta con un rossore diffuso a tutte le
guance, che possono essere anche calde al tatto (episodio febbrile).
Kalium Muriaticum, o Kalium Chloratum
Il Kalium Muriaticum, o Kalium Chloratum, cioè il Cloruro di potassio,
ha come formula chimica KCl. La sua keyword è “Formazione della fibrina”.
E’ il rimedio d’eccellenza per gli organismi pigri, soprattutto in caso di
eliminazione.
Una sua carenza impedisce la normale formazione della fibrina, che viene
eliminata sotto forma di dense scariche biancastre, le quali formano catarro e
altri sintomi che colpiscono la pelle e le membrane delle mucose.
E’ quindi raccomandato per le malattie infiammatorie respiratorie: tosse,
raffreddore, mal di gola, otiti, bronchiti,... In questo tipo di patologie la
formazione fisiologica di muco è essenziale.
Il Kali.Mur è il sale biochimico utilizzato per questa funzione, cosicchè
l'eliminazione delle scorie del sistema respiratorio può avvenire nella maniera
più completa ed efficace.
Questo sale è utilissimo nei casi di tosse persistente produttiva, ma che
non riesce a risolversi, soprattutto in caso di muco ormai chiaro, come anche
nei casi di bambini con perdite perenni di muco dal naso. Il persistere di
queste perdite può dare luogo a successive infezioni, con conseguenti
infezioni delle vie aeree superiori e inferiori.
Questo sale integra il Cal.Sulph nel trattamento di pulizia e purificazione
del sangue, come vedremo più avanti nella seconda fase dei processi di
depurazione controllati dai sali biochimici.
L’assorbimento degli alimenti ricchi di grasso, può causare una
diminuzione dell’appetito: anche in questo caso il Kali.Mur ha dimostrato la
sua efficacia. Infatti esso aiuta la formazione di saliva: è quindi importante
nella fase iniziale della digestione.
E’ un ottimo rimedio in caso di lingue troppo cariche e feci troppo chiare
per mancanza di bile. Infatti spesso questi sono i segni fisici di cattiva
digestione, soprattutto dei grassi. Possiamo qiandi considerare questi segni
come una ulteriore prova della carenza di Kali.Mur.
Il Kali.mur, come accennato prima, aiuta la depurazione del sangue, ma
esso ha anche una altra azione. Quando manca il Kali.Mur il sangue tende
ad ispessirsi e a formare dei grumi (trombi, emboli,...).
In queste patologie, con una adeguata assistenza farmacologica, è
conveniente fornire un apporto adeguato di questo sale, per prevenire
recidive.
Ricordiamo anche che il Kali.Mur è un ottimo rimedio in caso di
mestruazioni irregolari.
Alternato al Fer.Phos è consigliato nelle malattie esantematiche
dell'infanzia, come integrazione utile per l'aggressione patogena in fase acuta
e per eliminare le tossine sanguigne conseguenti.
All’occorrenza è utile nel caso di ustioni, sempre per aiutare la formazione
di fibrina per la cicatrizzazione sia in applicazione locale che generale.
La pomata è indicata per la fase eruttiva delle patologie herpetiformi e per
le desquamazioni secche della pelle.
Al di là di tutto questo, una delle funzioni più importanti per il Kali.Mur
riguarda la seconda fase dell'infiammazione, quella cosiddetta della
eliminazione. Poiché le aggressioni fisiche patogene sono frequentissime, se
non continue nel momento attuale, il nostro corpo è sempre impegnato nella
eliminazione dei residui delle battaglie che sostiene per mantenerci in salute.
Questo sale, utilizzato per questa fondamentale funzione, è quindi ad alto
rischio di carenza.
Nella nostra pratica clinica, questa carenza è quella che osserviamo più
frequentemente sul viso dei nostri pazienti; questa carenza è ciò che fa
rimanere intrappolata la persona in questa fase di eliminazione mai terminata
e mai esaurita, portando spesso all'infinito la fase di eliminazione, senza
quindi arrivare mai alla fase di ricostruzione, con un corpo sempre impegnato
in questo circolo vizioso.
L'analisi facciale della carenza di Kali.Mur è particolare, ma una volta
riconosciuta scopriremo che è molto comune. Essa infatti presenta un
colorito azzurro latteo o rosa latteo sulle palpebre inferiori. L’accentuazione
della carenza fa estendere questo colorito a tutto il viso. Talvolta si può
osservare una tendenza infiammatoria del margine palpebrale, soprattutto
l’inferiore.
Kalium Phosphoricum
Fosfato acido di potassio, formula chimica KH2PO4 , è il nome chimico del
Kalium Phosphoricum. La sua parola-chiave è ricostituente nervoso.
E' il sale essenziale per il funzionamento corretto del sistema nervoso, sia
nella sua parte periferica che centrale.
E' il rimedio contro le insufficienze nervose e gli esiti di patologie
interessanti le radici nervose.
Dobbiamo quindi fornire questo sale in tutte le nevralgie, negli esiti di
radicoliti, di sciatalgie, cruralgie, negli esiti delle brachialgie, negli
intrappolamenti nervosi, come in caso di sindrome del tunnel carpale, del
tunnel di Guyon; negli intrappolamenti del nervo ulnare al gomito; nei quadri
radicolari di sindrome dello stretto toracico; nei vari quadri di sindrome del
tunnel tarsale.
Anche in caso di patologie del sistema nervoso centrale, come gli esiti di
ischemie o emorragie cerebrali, nelle varie patologie degenerative del
motoneurone, nei disturbi cerebrali infantili anche nei primi giorni o nelle
prime settimane di vita, per poter utilizzare al meglio il recupero nervoso.
E’ molto utile nel trattamento delle irritazioni cutanee da patologie
nevritiche, in particolare degli Herpes Zoster.
Aiuta gli asmatici a respirare regolando il comando neurovegetativo. E qui
si apre un ulteriore capitolo su tutte le patologie di tipo neurovegetativo, dalle
sudorazioni profuse, alle alterazioni di funzionalità organiche di questa
origine, alle alterazioni ormonali.
Anche vari disordini di tipo nervoso, come le complex regional syndrome,
le
algodistrofie,
la
fibromialgia,
risentono
positivamente
della
somministrazione di questo sale.
Durante l’età scolare aiuta i bambini a mantenere un umore sereno e
agisce sulle loro facoltà mentali, rifornendoli di potassio.
Eccessiva eccitazione, cattivo umore, timidezza, pigrizia, “capricci”,
indigestioni da nervoso, insonnie, stati depressivi, stanchezza, angoscia,
perdita di vitalità, irritabilità, migliorano notevolmente con questo sale.
Può essere usato in caso di stasi interne con fermentazione e forme
gangrenose, agendo come “antisettico per uso interno”.
In una concezione naturopatica esistono processi di decomposizione
anche senza febbre, rivelati da debolezza di memoria, reazioni emotive
esagerate, agorafobia, diffidenza esagerata, paure o pianti ingiustificati dopo
processi infettivi. In questi casi e con all'anamnesi un processo infettivo,
questo sale diventa il trattamento di elezione.
La pomata può essere usata in affezioni cutanee suppurative, trattamento
locale delle nevriti, in associazione alla terapia sistemica, debolezza
muscolare, alopecia areata, scottature di primo grado.
L'analisi facciale della carenza di questo sale è caratteristica: essa
presenta macchie sporche sfumate grigio cenere, soprattutto su mento e
intorno agli occhi. Spesso si possono trovare le tempie infossate in
associazione.
Kalium Suplhuricum
Il Kalium Suplhuricum è il solfato di potassio con formula K2SO4,
La sua parola chiave è Antiattrito.
Si associa al Fer.Phos nel trasporto di ossigeno, completandone l’opera a
livello cellulare. Il Fer.Phos quindi si occupa di far giungere l'ossigeno ai
tessuti, mentre il Kali.Sulph si occupa dell'assorbimento cellulare di ossigeno.
In generale, come tutti i composti solforosi, va utilizzato nelle fasi di
eliminazione.
Nelle infiammazioni facilita la traspirazione. Bisogna tenere presente,
come verrà spiegato più avanti a proposito delle indicazioni specifiche, che la
sua indicazione principale è nella terza fase dell’infiammazione, la fase cioè
di eliminazione.
Consigliato nei casi di perdite giallastre dalla pelle o dalle mucose in
alcune forme catarrali. Questo significa che quando si verifica produzione
mucosa con perdite giallastre, si deve ricorrere a questo sale, in caso di
raffreddore, tosse produttiva, eccetera.
Il suo uso è raccomandato per le eruzioni cutanee, per il trattamento del
cuoio capelluto con forfora, per mantenere i capelli in buona salute.
Lo stesso vale per i tremori e i dolori lancinanti.
E’ molto utile per i disordini intestinali.
In genere i sintomi lamentati in situazione di carenza di questo sale
peggiorano di sera e in ambienti chiusi e caldi, mentre migliorano all’aria
aperta.
In queste situazioni il paziente lamenta una forma leggera di claustrofobia
o di fame d'aria, in caso di permanenza in ambienti caldo-umidi.
La composizione in pomata 6DH può essere associata alla terapia
sistemica, in caso di reumatismi articolari, oltre che per le forme suppurative
con perdite giallastre.
Il colorito giallo-bruno intorno agli occhi sia sulle palpebre superiori che
inferiori, che in seguito si può estendere a tutto il viso, dimostra la carenza di
questo sale. Anche le cosiddette “macchie d’età”, cioè quelle macchie
cutanee brune che si formano specialmente sul viso e sulle mani, sono
sintomi di carenza di questo sale.
Magnesium Phosphoricum
Il Magnesium Phosphoricum, fosfato acido di magnesio con formula
MgHPO4 x 3H2O, ha come parola chiave il termine che al meglio si adatta alle
sue caratteristiche di funzione sui muscoli: Antispasmodico.
E’ molto importante per i tessuti muscolari sia lisci che striati, perché
assicura un ritmo di contrazione e decontrazione coerente.
Esso calma i dolori, in particolare i crampi e le fitte acute.
Conseguentemente è chiamato il “sale del cuore” per la sua azione
benefica su quest’organo, assicurando anche ad esso un ritmo coerente.
I dolori mestruali possono essere curati con successo col Mag.Phos, sia
in dose d'attacco (che vedremo nella posologia), sia come trattamento a
medio e lungo termine.
Allo stesso modo reagiscono molto bene i crampi allo stomaco e le
flatulenze. Se ne consiglia l’assunzione ad intervalli regolari fino alla
scomparsa dei sintomi.
Il Mag.Phos agisce più rapidamente se assunto con un po’ di acqua calda
o a temperatura ambiente.
Integra il Kali.Phos nel trattamento del sistema nervoso agendo sulla
mielina.
Quindi possiamo dare per il Mag.Phos in associazione con il Kali.Phos le
stesse indicazioni di quest'ultimo, in una versione che potremmo dire
potenziata.
E’indicato per i dolori di origine nervosa: nevralgie, sciatiche, nevriti, mal di
testa acuti. Utile in caso di crampi, dolori muscolari, singhiozzo, dolori
lancinanti vari, tosse dovuta ad irritazione.
Dobbiamo quindi fornire questo sale in tutte le nevralgie, negli esiti di
radicoliti, di sciatalgie, cruralgie, negli esiti delle brachialgie, negli
intrappolamenti nervosi, come in caso di sindrome del tunnel carpale, del
tunnel di Guyon; negli intrappolamenti del nervo ulnare al gomito; nei quadri
radicolari di sindrome dello stretto toracico; nei vari quadri di sindrome del
tunnel tarsale.
Anche in caso di patologie del sistema nervoso centrale, come gli esiti di
ischemie o emorragie cerebrali, nelle varie patologie degenerative del
motoneurone, nei disturbi cerebrali infantili anche nei primi giorni o nelle
prime settimane di vita, per poter utilizzare al meglio il recupero nervoso.
La pomata può essere utile in caso di psoriasi, ma la sua indicazione
migliore riguarda i dolori nevritici. Per cui, nei casi elencati precedentemente,
è buona abitudine associare, al trattamento generale, dalle due alle quattro
applicazioni quotidiane di crema, sulla zona interessata dal disturbo
radicolare. In questo caso é ovviamente importante stabilire dove fisicamente
il nervo presenta l'alterazione mielinica.
L'aspetto del soggetto in carenza di Mag.Phos presenta un evidente
rossore intorno alle ali del naso, simile all’aspetto di una persona raffreddata.
Anche un viso pallido che improvvisamente e velocemente arrossisce, e
altrettanto in fretta sparisce indica una carenza di Mag.Phos . Attenzione
però a non confonderlo con un viso arrossato per via dei capillari.
Natrium Muriaticum o Natrium Chloratum
Nel nostro corpo è presente una grande quantità di acqua. Spesso questa
però è mal distribuita, sia a livello intracellulare che della matrice
extracellulare.
Il Natrium Muriaticum o Natrium Chloratum, nome biochimico del
cloruro di sodio, il normale e comune sale da cucina, con formula NaCl, ha
come keyword Equilibratore dell'acqua.
Controlla l’equilibrio dei liquidi corporei, si trova localizzato nel liquido
extracellulare, dove riesce a regolare anche i liquidi intracellulari per osmosi,
nel tessuto osseo e cartilagineo, nello stomaco e nei reni.
Regola la ritenzione idrica, l’osmosi, l’equilibrio acido-base degli individui.
In sua assenza la divisione e la crescita cellulare non potrebbero
realizzarsi, come l’eritropoiesi. E' quindi da considerare in qualunque
affezione che derivi da un alterato metabolismo, sia anabolico che catabolico.
E’ strettamente collegato al nutrimento, alle attività ghiandolari, alle
secrezioni interne.
E’ importante nel buon funzionamento di muscoli e nervi, soprattutto nella
formazione e nel mantenimento di un buon ambiente in cui devono avvenire
gli scambi ionici.
E’ indicato per la pelle che tende a screpolarsi.
Ecco alcuni sintomi che rivelano un bisogno impellente di Nat.Mur :
• tristezza,
• mancanza di brio,
• mal di testa,
• stipsi,
• sangue troppo fluido,
• pallore della pelle,
• aspetto fisico troppo grasso, specie per ritenzione idrica,
• defecazione difficile, con infiammazione e sensibilità dell’ano,
• raffreddori con scarico di liquido dalle mucose,
• starnuti incontrollabili,
• naso e gola secchi e sensibili,
• digestione lenta con ristagno di cibo nello stomaco,
• sete non fisiologica, cioè in soggetti con normale apporto idrico, ma che
non soddisfa mai il bisogno di acqua,
• mal di denti,
• nevralgie facciali con lacrime e saliva in eccesso,
• debolezza oculare, cioè occhi che si stancano e si arrossano presto,
• raffreddori da fieno,
• stanchezza e debolezza muscolare,
• secchezza della pelle,
• sonno senza effettivo riposo con risveglio faticoso,
• postumi da abuso di alcolici,
• diminuzione del senso del gusto, dell’olfatto,
• desiderio di sale e cibi salati,
• perdita di peso senza motivi apparenti, ovviamente dopo controllo
medico per escludere patologie più gravi.
In genere i disturbi peggiorano al risveglio e durante la mattinata, in
ambienti umidi, mentre migliorano in ambienti secchi sia caldi che freddi; in
più il paziente lamenta forte sete e desiderio di cibi salati, come detto
precedentemente.
E’ un buon rimedio per la scarsità d produzione di latte nelle donne, unito
ad altri sali come il Cal.Phos e ciò che ovviamente rivela l’analisi facciale.
La crema ha un effetto emoliente e decongestionante importante: è infatti
utile negli arrossamenti cutanei in genere e da pannolino, e in tutte quelle
situazioni cutanee in cui è presente essudato (herpes zoster, vescicole,
gonfiori ghiandolari, eczemi essudativi, punture di insetti) o carenza di liquidi
(comedoni, micosi cutanee con squame biancastre, ragadi anali)
La carenza di Nat.Mur dà una sensazione visiva di pelle acquosa e gonfia
sul naso a partire dalle ali, associata a luccichio gelatinoso.
Natrium Phosphoricum
Il Natrium Phosphoricum, cioè il fosfato bisodico, formula chimica
Na2HPO4 x 12H2O, neutralizza gli acidi come dice la sua parola chiave.
E’ il rimedio principale per tutti i disturbi dovuti alle condizioni di acidità del
sangue, in particolare i reumatismi, l'alimentazione ricca di elementi
acidificanti, senza dimenticare le pirosi, crisi di vomito acido, feci fermentate.
E' importante consigliare cibi di caratteristica alcalinizzante, come:
sedano, carote fresche, zucchine, cavolfiore, patate, melanzane, piselli,
lattuga, cipolle, peperoni, broccoli, cetrioli, asparagi, spinaci, uva, banane,
albicocche, kiwi, ciliege, pere, arance, pesche, mele e fragole.
Saranno allo stesso modo da evitare o limitare: riso, fiocchi d'avena,
spaghetti, corn flakes, pane, carne di manzo in scatola, salame, trota bollita,
bistecca di manzo, pollo, maiale magro, filetto di merluzzo, salsiccia, grana,
mozzarella, pecorino, emmenthal, camambert, uova di gallina, formaggio
molle e grasso, yogurt intero, latte intero pastorizzato, gelato alla vaniglia.
Inoltre è molto importante per il buon funzionamento degli organi digestivi.
L’assimilazione dei grassi e di altri elementi, dipende in gran parte dalla
sua azione.
Anche le insonnie da disturbi digestivi (soprattutto in seguito a
alimentazione ricca di grassi), possono essere risolte immediatamente con
una dose di Nat.Phos.
Utile anche per i “vermi” del bambino, che altro non sono che lievi crisi
acetoniche.
Una carenza di Nat.Phos porta alla trasformazione dell’acido urico in
urea, con suo deposito intorno alle articolazioni, provocando infiammazione e
rigidità. Spesso questo avviene per un disfunzione o una alterata funzione
renale.
Una delle patologie in cui trova applicazione è la gotta. E’ importante per i
reumatismi, le lombalgie, le fibrosi e altri disturbi ischemico-acidotici simili,
con caratteristiche di dolore prevalente al mattino o dopo una immobilità
prolungata, che migliora con il movimento.
Ha inoltre un’importante azione di eliminazione dei prodotti del
catabolismo soprattutto muscolare; in questo senso è importante nella fase di
eliminazione delle scorie derivanti dall'attività muscolare, dopo attività
sportive particolarmente impegnative.
I disturbi da carenza di Nat.Phos peggiorano con l'immobilità, con l'inizio
del movimento, con l’assunzione di cibi grassi e in situazioni freddo-umide.
Le eruzioni cutanee con macchie color miele o crema, possono dipendere
spesso
dalla
presenza
di
secrezioni
acide.
La crema trova applicazione nelle eruzioni cutanee successive ad
assunzione di grassi, nelle diete acidificanti, nella crosta lattea e in fase acuta
di foruncolosi.
L'analisi facciale è caratteristica, poiché il soggetto in carenza di Nat.Phos
presenta la pelle sempre lucida ed eccessivamente grassa, con capelli grassi
e appiccicaticci, anche appena lavati; inoltre abbiamo una importante
presenza di impurità e comedoni sulla pelle.
Natrium Sulphuricum
Il Natrium Sulphuricum, cioè il Solfato sodico anidro con formula
Na2SO4, ha come parola chiave Sale del fegato.
E’ molto presente nel liquido interstiziale, regolandone la densità e il
gradiente osmotico intra- ed extracellulare.
Esso quindi regola anche l'attività del Nat.Mur, ma mentre quest'ultimo
agisce prevalentemente sull'osmosi e quindi sulla concentrazione di acqua, Il
Nat.Sulph ha un’azione più spiccatamente depurativa e di movimento di
sostanze intra- ed extracellulari.
Controlla il buon funzionamento del fegato, organo essenziale nella
depurazione del sistema generale delle sostanze appena nominate.
Favorisce quindi l’evacuazione dei liquidi nocivi, risultato del catabolismo
cellulare.
Assicura la produzione e il normale apporto di bile nelle ultime fasi della
digestione, in modo specifico nel passaggio del bolo alimentare attraverso il
duodeno.
Ne deriva quindi che questo sale contribuisce all’eliminazione delle tossine
in presenza di un fegato pigro, ed evita che queste sostanze determinino una
intossicazione finendo nel torrente ematico.
E’ indicato anche nei casi di disturbi alla vescicola biliare.
Data l'importanza che il fegato riveste nell'eliminazione dei cataboliti di
origine muscolare, se ne raccomanda l'uso in caso di mialgie frequenti.
Si raccomanda l’uso anche in caso di dolori reumatici, quando altri organi
emuntori, come i reni, non riescono a svolgere efficacemente la loro azione e
richiedono quindi un aiuto al fegato.
Si utilizza in tutte le patologie degli organi emuntori, e in tutte quelle
patologie che richiedono un grosso sforzo di eliminazione da parte
dell’organismo:
• piaghe umide,
• ulcere,
• edemi,
• stati influenzali o virali,
• disturbi reumatici.
E' un buon rimedio anche contro l’influenza e l’asma, come in tutte le
patologie dovute ad eccesso di acidità, in quest'ultimo caso associato al
Nat.Phos.
Non dimentichiamo che l’eccessiva traspirazione della pelle, spesso è
indice di una grossa quantità di cataboliti presenti nel corpo, che quest'ultimo
non riesce ad eliminare. E' opportuno quindi provare a somministrare il
Nat.Sulph quando il nostro paziente riferisce una sudorazione eccessiva e
immotivata.
La carenza di questo sale dà sintomi quali:
• alterazioni dell’urina,
• comparsa di umidità sulla pelle,
• pellicola marrone/verdastra sulla lingua,
• gusto amaro in bocca.
Coloro che soffrono della carenza di questo sale, in genere hanno
difficoltà a scaldarsi, sono freddolosi. Spesso sono soggetti depressi ma con
grossa reattività, che quindi alternano momenti di prostrazione (fase
depressiva del disturbo emotivo) ad arrabbiature o reazioni emotive
eccessive in proporzione all'evento scatenante.
I disturbi che si ripresentano con periodicità, cioè quando la tossicosi
aumenta, peggiorano al mattino e con atmosfera umida. Avremo tutti avuto
pazienti che ci riferiscono di un peggioramento dei sintomi in presenza di
umidità.
Spesso le feci di questi pazienti sono giallo-verdastre e acquose.
La pomata con diluizione 6DH trova indicazione nelle micosi cutanee e
negli eritemi con secrezioni gialle e acquose, e come trattamento
dell’assideramento delle estremità.
L'analisi facciale del paziente che accusa carenza di Nat.Sulph ha come
caratteristica il colorito giallo-verdognolo del viso, accompagnato dal rossore
tendente al bluastro sul naso e in seguito su altre parti del viso.
Ricorda molto l’aspetto dei “clochard”.
Silicea
L'ultimo rimedio dei sali biochimici di Schuessler è il Silicea, acido silicico,
con formula SiO2 x H2O.
La keyword nel passato è stata Sabbia, intesa come rimedio purificatore.
Molti ricorderanno che uno dei modi per pulire a fondo le pentole di rame, i
mobili o i muri, nel passato era la sabbiatura. In questo senso la parolachiave mantiene il proprio significato.
Ma nuovi orientamenti in medicina sia tradizionale che complementare,
riconoscono al silicio un ruolo fondamentale nella trasmissione nervosa,
questo soprattutto in derivazione dagli studi sui chip elettronici. In questo
caso possiamo assegnare alla Silicea una parola-chiave supplementare che
potrebbe essere Trasmissione delle informazioni.
Come accennato all'inizio, è il rimedio purificante, eliminatore.
Agisce in profondità e favorisce l’eliminazione dei rifiuti inorganici del
corpo, quando questo ha difficoltà ad eliminarli.
Oltre a questa caratteristica emuntrice, il Silicea ha delle caratteristiche
estremamente importanti nel nostro corpo che andremo ad elencare:
• è fondamentale nel metabolismo calcico e nell’assimilazione del calcio
dal cibo,
• nella formazione del collagene,
• nell’attivazione delle difese immunitarie mediate da cellule.
E’ raccomandato nei casi di sudorazione dall’odore forte sotto le ascelle e
sulla pelle, a tal riguardo è consigliabile l’associazione con il Nat.Phos, per
l’eliminazione profonda delle impurità acide.
E’ consigliato ovunque vi sia formazione di pus: ascessi, orzaioli, borse
alle gengive, brufoli, per la sua azione purificatrice in profondità.
Per questo stesso motivo è anche molto utile in caso di tonsille
infiammate, quando comincia a formarsi il pus. In questo caso ricordare che
ha un’ottima sinergia con il Cal.Sulph.
Le unghie fragili o che si sfaldano e tutti i problemi della costituzione
ossea necessitano di questo sale. Bene anche per i processi di
cicatrizzazione e le fistole.
Il Silicea è ugualmente il rimedio complementare nei casi di dispepsia e di
dolori delle zone intorno allo stomaco.
I disturbi peggiorano con il freddo, verso sera e con il movimento.
La pomata ha indicazione nel trattamento locale di ferite di seconda
intenzione, eczemi umidi (piede d’atleta); foruncolosi purulente, onicosi e
paterecci.
L'analisi facciale della carenza di Silicea dà un riflesso vitreo dal naso alle
guance, poi a tutto il viso, come se fosse stato tirato a lucido. Una carenza
protratta nel tempo e sopportata dal corpo, porta alla formazione delle
“zampe di gallina”.
Una carenza lunga porta all’infossamento delle palpebre superiori.
I bambini “silicea” hanno l’aspetto vecchio, flaccido e denutrito.