linee guida linee guida per le commissioni mensa genovesi per le
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DIREZIONE POLITICHE EDUCATIVE RISTORAZIONE LINEE GUIDA PER LE COMMISSIONI MENSA GENOVESI Aggiornamento luglio 2011 1 STORIA DELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA A GENOVA La maggiore richiesta di servizi per l’infanzia, influenzata dal nuovo modello familiare ha determinato l’attuale sistema della Ristorazione Scolastica. A partire dal 1997, il Servizio di Ristorazione, ha posto come esigenza prioritaria la riorganizzazione del Sistema Qualità. Nel 2002 ha ottenuto la certificazione di Qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001. Con la certificazione, il Servizio ha voluto assumere l’impegno al miglioramento continuo e alla garanzia di controllo degli aspetti igienici e di sicurezza della produzione del pasto: per questo motivo ogni anno vengono effettuati circa 600 controlli analitici annuali su alimenti/acqua, e 1600 controlli documentati sulle cucine e refettori, centri cottura e fornitura derrate. Il Servizio Ristorazione viene fornito ai nidi d’infanzia, alle scuole dell’’infanzia e alle scuole dell’obbligo primaria e secondaria attive per tutto l’arco della giornata scolastica. Il Comune di Genova è proprietario di 2 Centri di Produzione Pasti (Thouar – Da Passano) che ha affidato con gara pubblica in gestione a terzi. Alcune Imprese private ed 1 Cooperativa Sociale forniscono pasti veicolati per un totale di circa 17.000 pasti al giorno e pasti a crudo alle cucine dirette per un totale di circa 1.500 pasti al giorno. I pasti vengono prodotti secondo sistemi gestionali diversi: • Pasti crudi: pasti prodotti in cucine di proprietà pubblica, gestite con personale comunale • Pasti Pronti da consumare in loco: pasti prodotti in cucine scolastiche di proprietà pubblica, gestite dal personale dell’Azienda (circa 12.000 pasti al giorno) • Pasti veicolati: pasti pronti per il consumo che vengono preparati in cucine di proprietà/disponibilità aziendale e/o pubblica e distribuiti presso i locali di consumo (refettori). I pasti, per i 39.000 utenti iscritti al servizio di ristorazione, sono preparati secondo un menù articolato su 6 settimane. I menù giornalieri e la qualità di tutti gli alimenti impiegati sono gli stessi in ogni tipo di gestione. Il Servizio Ristorazione, su richiesta dell’utenza, può fornire “diete speciali” e menù particolari in alternativa al menù proposto per motivi di carattere 2 sanitario, etico o religioso con le modalità riportate nel paragrafo dedicato di seguito e sul sito internet percorso www.comune.genova.it Le aree tematiche/Scuola e formazione/Ristorazione scolastica 3 CARTA DEL SERVIZIO Il servizio ristorazione, considera le caratteristiche sensoriali del pasto, la sicurezza degli alimenti e la prevenzione dei pericoli igienico sanitari come fattori determinanti per la corretta erogazione del servizio mantenendo, altresì, elevati livelli di soddisfazione dell’utenza. Tramite la Carta del servizio, la Ristorazione si impegna al rispetto degli standard qualitativi prefissati nonché al continuo miglioramento. La Carta del Servizio è visibile e scaricabile sul sito del Comune di Genova. Lo standard della Carta del Servizio in relazione alla comunicazione con l’utenza prevede che, ogni anno scolastico, siano organizzati 3 incontri di consultazione con le commissioni mensa in ogni Municipio. Gli incontri hanno anche l’obiettivo di effettuare formazione/informazione su educazione alimentare. interventi COMMISSIONI MENSA A.S. 2010/2011 n. commissioni n. referenti 114 76 85 79 56 57 48 15 16 22 25 27 12 20 28 4 60 32 23 di IL PASTO: MOMENTO EDUCATIVO La sana alimentazione è considerata dal Ministero della Salute come punto cardine per la prevenzione di tutte le patologie (obesità, diabete, cardiovascolari, etc) legate alla nutrizione. Per questo, è essenziale educare i bambini a comportamenti e a sane abitudini spiegando loro l’importanza di una corretta alimentazione, invitandoli pertanto ad assaggiare il cibo proposto, anche quello che solitamente sono restii ad accettare. 5 I RUOLI DELLE FIGURE NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA IL RUOLO DEL COMUNE Il ruolo della civica amministrazione (C.A.) è fondamentale per la definizione degli aspetti necessari a creare le condizioni ottimali per un servizio di ristorazione qualificato. La C.A.: • predispone il Capitolato d’Appalto per la Ristorazione Scolastica • controlla il rispetto delle clausole contrattuali • controlla che la quantità e la qualità degli alimenti siano conformi al Capitolato d’Appalto • coordina i componenti delle Commissioni Mensa e si rende disponibile per visite al centro cottura e/o in refettorio al momento del pasto • deve garantire un pasto igienicamente e nutrizionalmente corretto nel rispetto del Capitolato d’Appalto • deve dotarsi di un efficace sistema di autocontrollo (reg. CEE n° 852 del 29/04/04) e deve predisporre un piano di formazione e aggiornamento del suo personale • propone momenti di Educazione Alimentare con laboratori e/o progetti. IL RUOLO DELLA SCUOLA La scuola è coinvolta in prima persona all’interno della Ristorazione Scolastica. Il momento del pasto è considerato a tutti gli effetti, tempo didattico per cui gli insegnanti potrebbero sviluppare progetti di Educazione Alimentare in collaborazione con le famiglie e la Civica Amministrazione. I dirigenti scolastici devono individuare, all’interno del corpo docente, degli insegnanti che partecipino attivamente alla Commissione Mensa. IL RUOLO DEI GENITORI I rappresentanti dei genitori hanno, come ruolo prioritario, la verifica delle clausole contrattuali relative alle grammature, la qualità delle derrate alimentari e la verifica della gradibilità del pasto in collaborazione con gli insegnanti. 6 LA COMMISSIONE MENSA La Commissione Mensa (CM) svolge un ruolo determinante nella comunicazione e nella collaborazione con le figure coinvolte all’interno dell’ambito scolastico/comunale. Le finalità della Commissione Mensa sono molteplici: • Svolge un ruolo di collegamento tra l’utenza e l’Amministrazione Comunale • Riporta le criticità/istanze degli utenti • Monitora il servizio di ristorazione all’interno dei refettori e delle aziende di produzione pasti • Deve saper valutare il prodotto finale (pasto pronto al consumo), sia dal punto di vista igienico che nutrizionale • Propone azioni di miglioramento. La sinergia tra i membri della CM e degli insegnanti può determinare un progressivo miglioramento delle abitudini alimentari tra i piccoli utenti e di conseguenza, apportare una ricaduta positiva sulle famiglie, con l’accettazione di alimenti che possono risultare poco graditi. E’ fondamentale che le competenze pedagogiche dell’insegnante, igienico nutrizionali e tecniche del Servizio Ristorazione, agiscano in sintonia per incentivare il consumo di alimenti ( quali ad esempio: frutta, verdura, pesce, legumi, etc) generalmente poco graditi. 7 LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE E LARN Un’alimentazione equilibrata e corretta, ma anche gradevole ed accettabile, costituisce per tutti un presupposto essenziale per il mantenimento di un buono stato di salute e, in età evolutiva, per una crescita ottimale. A scuola, una corretta alimentazione ha il compito di educare il bambino all' apprendimento di abitudini e comportamenti alimentari salutari. L'alimentazione del bambino deve essere considerata in un contesto più ampio, quale quello dell'ambiente, inteso non solo in senso fisico, ma anche socioculturale e psicologico. A scuola i bambini imparano a stare a tavola, a mangiare ciò che hanno nel piatto senza sprechi e ad apprezzare sapori nuovi a volte inconsueti; la variazione stagionale dei cibi consente di proporre alimenti che, per diversità di gusti, abitudini e, a volte, mancanza di tempo per le preparazioni, non vengono consumati a casa. L'introduzione di alimenti nuovi può essere facilmente accettata se si supera l’eventuale iniziale rifiuto grazie alla collaborazione degli insegnanti e/o del personale addetto che stimola il bambino allo spirito di imitazione verso i compagni. Il menù deve essere elaborato secondo i principi di una alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale, utilizzando anche alimenti tipici al fine di insegnare ai bambini il mantenimento delle tradizioni alimentari. Come indicato nelle Linee Guida per una sana alimentazione dell’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), la varietà degli alimenti è fondamentale, in quanto consente l'apporto adeguato dei nutrienti necessari per una crescita armonica e contribuisce, in modo sostanziale, alla diffusione di abitudini alimentari corrette. I menù devono ruotare con alcune variazioni per il periodo invernale ed estivo. In tal modo i bambini acquisiscono la disponibilità di ortaggi e frutta in relazione alle stagioni e soddisfano la necessità fisiologica di modificare l’alimentazione secondo il clima. Un menù variato, facilmente attuabile per la molteplicità di alimenti della dieta mediterranea, fa conoscere ai bambini alimenti diversi, nuovi sapori e stimola curiosità verso il cibo. La variabilità del menù per il pranzo può essere ottenuto semplicemente con l’utilizzo di prodotti di stagione, con i quali si possono elaborare ricette sempre diverse, in particolare primi piatti e contorni. 8 Si sottolinea l’importanza di redigere un menù che preveda anche note esplicative ed operative per chiarire le ragioni delle scelte. Il menù va preparato sulla base dei LARN per le diverse fasce di età. Nella progettazione del menù occorre ottemperare alle esigenze di metabolismo, crescita, prevenzione e favorire il raggiungimento progressivo degli obiettivi di qualità totale del pasto e soddisfazione degli utenti, incoraggiando l’assaggio e la progressiva accettazione dei diversi alimenti. La valutazione in energia e nutrienti del menù deve essere sulla base della settimana scolastica. È opportuno inserire nel capitolato, previa condivisione del significato con l’utenza e la scuola, la necessità di impedire la somministrazione di una seconda porzione, soprattutto del primo piatto, per evitare un apporto eccessivo di calorie e per modificare le abitudini alimentari, nell’ambito della prevenzione dell’obesità. Definire grammature idonee nelle tabelle dietetiche per il pasto a scuola rappresenta il punto di partenza per equilibrare l’alimentazione giornaliera e prevenire l’obesità in età evolutiva, purché alla valutazione nutrizionale su carta dei menù corrisponda una effettiva applicazione delle porzioni raccomandate nei punti ristorazione. L’attenzione alle porzioni sta acquisendo, in educazione alimentare, un’ importanza crescente per la possibile correlazione del peso corporeo con la dimensione media delle porzioni piuttosto che con le scelte qualitative dei cibi effettuate dai bambini. È pertanto determinante che gli addetti alla distribuzione siano adeguatamente formati sulla porzionatura e distribuiscano gli alimenti con appropriati utensili (mestoli, palette o schiumarole che abbiano la capacità appropriata a garantire la porzione idonea con una sola presa) o in un numero prestabilito di pezzi già porzionati. Qualora fossero presenti, in uno stesso punto di ristorazione, bambini e/o ragazzi appartenenti ad età diverse e/o a più di una fascia scolastica (es.: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado) occorre disporre, per uno stesso utensile, delle diverse misure di capacità per fornire la porzione idonea. Ciascun utensile deve essere contrassegnato con un segno distintivo, in modo che la distribuzione possa procedere con set di strumenti distinti sulla base del target di utenza. È opportuno distribuire uno spuntino a metà mattina con l’obiettivo di dare al bambino, nella pausa delle lezioni, l’energia necessaria a mantenere viva l’attenzione senza appesantire la digestione e consentirgli di arrivare a pranzo con il giusto appetito. Tale spuntino deve fornire un apporto calorico pari 9 all’8% - 10% del fabbisogno giornaliero ed essere costituito preferibilmente da frutta e ortaggi di semplice consumo (anche di IV gamma). La merenda del pomeriggio, quando fornita, deve essere pari, per apporto calorico e per alimenti componenti, allo spuntino. 10 REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA I componenti della Commissione Mensa possono essere nominati in ragione di (3) genitori ed un insegnante/educatore/collaboratore per ogni ordine di scuola. Si precisa che ogni tipologia di scuola (infanzia, primaria, secondaria) facente parte dell’Istituto Comprensivo ha diritto di avere la propria commissione mensa. Per ciascun componente titolare può essere nominato un supplente. Possono partecipare alle visite anche le Associazioni dei genitori, in ragione di due genitori per Associazione. I componenti della Commissione Mensa sono nominati ogni inizio di anno scolastico attraverso i Consigli di Circolo, i Consigli d’Istituto, i Comitati di Partecipazione e le Associazioni dei Genitori. I nominativi dei componenti le Commissioni Mensa devono essere comunicati tempestivamente alla Direzione Politiche Educative – Ristorazione – Ufficio Controllo Operativo – Tel. 010 5577240 – Fax 010 5577200/010 5577330 – Via di Francia, 3 – 5° piano – 16149 Genova e all’Ufficio della Ristorazione di riferimento. I componenti della Commissione Mensa, sono nominati annualmente, possono essere riconfermati nell’incarico per un massimo di tre anni. Nel caso in cui non ci fossero nuove candidature, è possibile mantenere in carica oltre il termine dei tre anni dandone comunicazione scritta. I componenti della Commissione Mensa svolgono la loro mansione, indossando sempre cappa e cuffia monouso, per la tipologia di scuola di appartenenza, all’interno delle cucine dirette ed esternalizzate, delle sedi scolastiche con pasto veicolato. Possono accedere, inoltre, a tutti i locali di pertinenza della ristorazione. I componenti della Commissione mensa possono presentarsi nei refettori in ragione di non più di due per volta, per non interferire durante le attività di preparazione e distribuzione. Possono altresì visitare il Centro di Produzione Pasti (CPP) e Fornitura Derrate (CFD) in ragione di non più di due per volta. Durante la visita devono essere accompagnati dal responsabile del Centro. I componenti della Commissione Mensa possono effettuare un controllo sulla gradibilità dei pasti mediante l’assaggio, che potrà avvenire a fine distribuzione qualora siano avanzate porzioni delle varie componenti del pasto. 11 La funzione principale della Commissione Mensa è quella di saper valutare il prodotto finale (pasto pronto al consumo) con obiettività, sia dal punto di vista igienico che nutrizionale La Commissione Mensa formalizza le risultanze delle verifiche eseguite su apposita modulistica (verbale Commissione Mensa) predisposta dal Servizio, scaricabile dal sito del Comune di Genova www.comune.genova.it – aree tematiche – scuola e formazione – ristorazione scolastica, e/o reperibile c/o gli Uffici di Ristorazione. Copia dei verbali redatti dovrà pervenire sollecitamente all’Ufficio Territoriale, per le opportune valutazioni ed eventuali correttivi; in caso di visita c/o il Centro di Cottura o Centro Fornitura Derrate, ulteriore copia dovrà essere rilasciata al Responsabile Aziendale. Nel caso di rilevazione di criticità è opportuno avvisare nell’immediato l’Ufficio Territoriale di competenza per le eventuali azioni correttive. Come previsto dalla legge n. 244 del 24/12/2007 (Finanziazia 2008), all’art 2 comma 461, le Associazioni dei Consumatori, ai fini di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali, hanno la facoltà di verificare periodicamente l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato, previsti dal contratto, in relazione alle esigente dei fruitori. Pertanto le Associazioni dei Consumatori, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, possono prevedere un sistema di monitoraggio della ristorazione che si concretizza con visite presso le cucine scolastiche/aziendali ed i refettori scolastici nonchè tramite l’ascolto dell’utenza. 12 PROGETTO FRUTTOMETRO Il progetto è rivolto a tutti gli utenti del Servizio di Ristorazione Scolastica del Comune di Genova. Ha la finalità di incentivare il consumo di frutta fra i bambini, sensibilizzandoli ad una attenta alimentazione. Il progetto si concretizza con l'anticipazione di sola frutta fresca (altrimenti prevista a fine pasto) come spuntino a metà mattinata. Su richiesta delle singole scuole, sono anche previsti incontri e giochi educativi per ”imparare a mangiare correttamente divertendosi” Le finalità del progetto sono: Educare i bambini al consumo quotidiano della frutta Arrivare a tavola con sano appetito Favorire una buona consumazione del pranzo, riducendo anche il mancato consumo e gli sprechi a mensa Promuovere l'interesse nel gustare la frutta, affinché il suo consumo diventi quotidiano e frequente L'adesione al progetto è annuale. Le classi e/o le scuole che intendono partecipare devono inviare un fax od una e-mail all'Ufficio Sistema Qualità -Ristorazione del Comune di Genova. Nel documento deve essere specificato: Nome della scuola; Le classi che intendono partecipare; Il numero dei bambini; Indicazione degli insegnanti referenti. 13 DIETE SPECIALI E MENU PARTICOLARI Per agevolare le famiglie con bambini che necessitano di particolari regimi alimentari per motivi di salute, il Servizio Ristorazione é in grado di offrire diete speciali in alternativa al menu proposto. Annualmente l’Ufficio Nutrizione e Dietetica del Servizio elabora i regimi dietetici codificati ( es. no uova, no glutine, no latte e derivati, ecc), tra i quali i genitori possono trovare la dieta più adatta alle necessità del bambino. Inoltre, per i casi che non rientrano nelle tipologie di diete di cui sopra, vengono elaborate diete personalizzate per ogni singolo utente. In totale ogni giorno nelle scuole vengono erogate circa 1600 diete speciali. Per ottenere il regime dietetico particolare, il genitore o chi ne fa le veci deve seguire le seguenti indicazioni: a) Incontrare, previo accordo telefonico, la Dietista dell’Ufficio di Coordinamento Ristorazione, presso le sedi territoriali della scuola frequentata ( vedi elenco) un certificato medico indicante il regime alimentare da b) Presentare seguire. In caso di allergia, con possibilità di anafilassi grave, devono essere chiaramente elencate nel certificato la prescrizione , la gravità, i rischi. c) Firmare, contestualmente alla Dietista, il modulo di richiesta dieta nel quale vengono dettagliatamente indicate le prescrizioni dietetiche. Solo al ricevimento della documentazione prescritta si potrà procedere all’elaborazione e alla relativa erogazione della dieta richiesta. d) Comunicare all’Ufficio di Coordinamento Territoriale della Ristorazione di competenza ogni variazione di indirizzo, scuola o classe del bambino/a che usufruisce di una dieta, per poter garantire la continuità del regime dietetico particolare. E’ prevista inoltre la possibilità di richiedere a scuola, la mattina stessa, una dieta in bianco di transizione, per la durata massima di 48 ore, anche in assenza di certificazione medica, su richiesta della famiglia dell’alunna/o. Il Servizio eroga i seguenti menu etici/religiosi conformi al parere del Comitato Tecnico Scientifico della Ristorazione : • MENU P esclusioni carni suine • Menu Q esclusioni di tutte le carni rosse e bianche • Menu V esclusione di tutte le carni compreso il pesce 14 Per ottenere il menu etico religioso, il genitore o chi ne fa le veci, deve seguire le seguenti indicazioni: a) Incontrare, previo accordo telefonico, la Dietista dell’Ufficio di Coordinamento della Ristorazione, presso le sedi territoriali della scuola frequentata ( vedi elenco) b) presentare auto certificazione (certificato medico ove previsto dalla tabella sotto indicata) all’ Ufficio di Coordinamento Territoriale della Ristorazione, indicando precisamente gli alimenti che ritiene debbano essere esclusi. Nido d’Infanzia Lattanti e Semidivez zi MENU Q Con no carni certificato rosse e medico bianche MENU P Con no maiale autocertifi cazione MENU V Non no carni e si eroga pesce Nido d’ Infanzia Divezzi Infanzia e Sezione Primavera Scuola Primaria Scuola Secondaria di 1° Grado Con autocertificazi one Con autocertificazi one Con Con autocertific autocertificaz azione ione Con autocertificazi one Con certificato medico Con autocertificazi one Con certificato medico Con autocertific azione Con autocertific azione Con autocertificaz ione Con autocertificaz ione c) Firmare, contestualmente alla Dietista, il modulo di richiesta dieta nel quale vengono dettagliatamente indicate le prescrizioni dietetiche. Solo al ricevimento della documentazione prescritta, si potrà procedere all’elaborazione e alla relativa erogazione della dieta richiesta. e) Comunicare all’Ufficio di Coordinamento Territoriale della Ristorazione di competenza ogni variazione di indirizzo, scuola o classe del bambino/a che usufruisce di una dieta, per poter garantire la continuità del regime dietetico particolare. Qualora la richiesta della famiglia di menu per motivi etico - religiosi includa altre esclusioni di alimenti a base proteica (uova, latte e derivati, ecc.) in presenza di intolleranze alimentari o allergie gravi il Servizio richiede certificazione emessa da struttura sanitaria di II livello , riservandosi comunque di valutare caso per caso, con la collaborazione del Comitato Tecnico Scientifico. Infine il servizio eroga due menu per rifiuto di alcuni alimenti denominati: • MENU F per rifiuto del formaggio come secondo piatto • MENU N per rifiuto di alcuni alimenti 15 Per ottenere i menu F e il menu N, il genitore o chi ne fa le veci deve seguire le seguenti indicazioni: a) Incontrare, previo accordo telefonico, la Dietista dell’Ufficio di Coordinamento Territoriale della Ristorazione, presso le sedi territoriali della scuola frequentata ( vedi elenco) b) Presentare auto certificazione c) Firmare, contestualmente alla Dietista, il modulo di richiesta dieta nel quale vengono dettagliatamente indicate le prescrizioni dietetiche. Solo al ricevimento della documentazione prescritta si potrà procedere all’elaborazione e alla relativa erogazione della dieta richiesta. e) Comunicare all’Ufficio di Coordinamento Territoriale della Ristorazione di competenza ogni variazione di indirizzo, scuola o classe del bambino/a che usufruisce di una dieta, per poter garantire la continuità del regime dietetico particolare. La richiesta di esclusione di alimenti diversi da quelli previsti dai Menu N e F, comporta la presentazione del certificato medico. Validità certificato medico e autocertificazione Motivazioni sanitarie per patologie rare di cui al Decreto Min. San. N ° 279 del 18/05/2001 (diabete, celiachia, fenilchetonuria, favismo): intero percorso educativo (0/14 anni) Motivazioni sanitarie: anno scolastico o periodo indicato dal certificato medico Validità autocertificazione per motivazioni etico – religiose: intero percorso educativo (fatto salvo quanto già specificato nella tabella) Validità autocertificazione per Menu N e Menu F anno scolastico Tempistica presentazione certificato medico/autocertificazione Al fine di un’ erogazione puntuale della dieta/menu richiesta/o con l’avvio dell’ anno scolastico, l’inoltro del certificato medico o autocertificazione deve essere effettuato entro il mese di giugno. Per le richieste ad anno scolastico iniziato, il Servizio erogherà la dieta/menu codificata/o entro 5 giorni dalla richiesta, come previsto dalla Carta dei Servizi Ristorazione Scolastica. 16 FABBISOGNO CALORICO Per le diverse fasce di età il pranzo deve apportare circa il 35% del fabbisogno di energia giornaliera. Il menù è strutturato in modo da fornire circa il: 15% di proteine 30% di grassi 55% di carboidrati I Livelli di Assunzione Raccomandati Nazionali giornalieri di Energia (Kcal) per il pranzo sono riassunti come segue nei valori minimi e massimi: Scuola Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria 1° 440-640 520-810 700-830 I GRUPPI ALIMENTARI 1. CARNI, PESCI, UOVA 2. LATTE E DERIVATI 3. CEREALI 4. LEGUMI 5. GRASSI 6. VERDURA E FRUTTA VITAMINA A 7. VERDURA E FRUTTA VITAMINA C 17 ATTENZIONE ALL’AMBIENTE Il Servizio Ristorazione, in relazione al continuo miglioramento, si impegna all’utilizzo di procedure per la riduzione dell’impatto ambientale. Di seguito: - Utilizzo i veicoli a basso impatto ambientale per il trasporto dei pasti e delle derrate - Utilizzo di posate in acciaio in alcune sedi scolastiche per produzione di rifiuti ridurre la - Utilizzo di compostiere per il recupero della frazione umida degli scarti dei pasti in alcune sedi scolastiche per gli “orti didattici” - Insonorizzazione di alcuni refettori, soprattutto di grandi dimensioni, per l’abbattimento del rumore 18 ISTRUZIONI OPERATIVE Il Capitolato d’Appalto, relativamente al Lotto di appartenenza, prevede che: • Per ogni refettorio e per ogni turno, deve essere garantito un numero adeguato di addetti alla distribuzione • • La temperatura massima di trasporto dei pasti veicolati freddi + 10°C La temperatura minima di trasporto dei pasti veicolati caldi è + 60°C Le diete particolari sono fornite in singoli contenitori monoporzione con etichetta specifica con l’indicazione dell’utente. Le diete sono suddivise in: - Diete particolari codificate: fornitura della dieta entro 5 giorni dalla consegna del certificato medico o della richiesta - Diete particolari personalizzate: fornitura della dieta in tempi brevi dalla consegna del certificato medico - Dieta in bianco fornita per la durata di 48 ore: fornitura nella stessa giornata senza la consegna del certificato medico • • Il tempo di percorrenza necessario ad ogni automezzo per il completamento della consegna dei pasti dal Centro di Produzione Pasti ai vari centri di Ristorazione Scolastica (refettori) di norma non deve superare il tempo massimo di 40/45 minuti • La consegna dei pasti presso ogni Centro di Ristorazione deve essere effettuata in un arco di tempo compreso tra i 30 minuti e i 10 minuti prima dell’orario stabilito per ogni turno di ristorazione da ogni singola scuola per il pranzo. L’impresa fornisce i pasti negli orari indicati dalle scuole e dal Comune • La distribuzione dei pasti agli utenti avviene mediante l’utilizzo di carrelli dispensa vivande e contenitori termici atti a mantenere idonea temperatura dei pasti • Nelle tabelle merceologiche allegate al Capitolato d’Appalto sono state indicate le caratteristiche di ogni alimento e quelle di resistenza, capacità e spessore relative al materiale a perdere • Le brocche per l’acqua potabile provviste di coperchio, sono fornite e ritirate giornalmente per le opportune operazioni di sanificazione In seguito a rilevamento di non conformità del pasto fornito, vengono comminate penalità all’Impresa Appaltatrice di entità corrispondente alla gravità dell’anomalia riscontrata • 19 • Presso ogni Cucina (sia diretta che esternalizzata) e il Centro Produzione Pasti vengono prelevati, mediante sacchetti sterili, i campioni del pasto del giorno e conservati nel frigorifero o nel congelatore per le successive 72 ore • Etichettatura, confezionamento e trasporto vengono effettuati in conformità alle normative vigenti • L’Impresa Appaltatrice consegna al Servizio di Ristorazione Scolastica, elenco dei fornitori delle derrate con relativi marchi, schede tecniche dei prodotti. La stessa, inoltre, deve prevedere un piano annuale di controlli analitici per attestare la qualità dei prodotti utilizzati e dell’acqua. 20 TEMPERATURE DI RIFERIMENTO (D.P.R. 327/80) Fase di ricevimento T° max di sicurezza delle derrate in arrivo: Carne fresca Inferiore a + 10°C Pollame refrigerato Inferiore a + 8°C Latte fresco Inferiore a + 9°C Formaggi e freschi e Inferiore a + 14°C latticini Verdure surgelate Inferiore a – 15°C Pesce congelato Inferiore a – 15°C Pesce in Inferiore a + 4°C scongelamento Ovoprodotti Inferiore a + 4°C Fase di trasporto: Da 1°C a + 7°C Da – 1°C a + 4°C Da 0°C a + 4°C Da 0°C a + 4°C Fase di stoccaggio T° max frigorifero per latticini e salumi T° max frigorifero per ortofrutta T° max congelatore per surgelati Fase di preparazione T° max semilavorati T° piatti freddi T° piatti caldi + 10°C Fase di mantenimetno Inferiore a + 10°C Superiore a + 60°C 21 + 4°C + 10°C - 18°C CENNI D’IGIENE Gli addetti alla preparazione ed alla distribuzione del pasto sono i principali vettori di microrganismi che si sviluppano in alcune parti del corpo (capelli, naso, bocca, gola, intestino e cute) e pertanto sono possibili portatori sani e veicolo di trasmissione di germi patogeni. La superficie del corpo umano non si può mai considerare pulita: su di essa si raccoglie una notevole quantità e varietà di sostanze (che potremmo definire generalmente “sporco”) provenienti dal normale svolgimento di attività fisiologiche (sudore, sebo, forfora, etc) e lavorative (contatto con alimenti, etc). Lo sporco, qualunque sia la sua origine, contiene inevitabilmente microbi. Per questo risulta facilmente comprensibile il ruolo dell’igiene personale nel limitare la contaminazione microbica degli alimenti durante la loro preparazione e distribuzione. Gli addetti devono adottare le seguenti regole di igiene personale: • Lavarsi le mani accuratamente e frequentemente, utilizzando sapone liquido ed asciugamani monouso non riutilizzabili, ed in particolare: - prima di iniziare ogni tipo di lavorazione dei cibi e dopo ogni pausa - dopo aver usato i servizi igienici - ogni volta che si passa da una lavorazione all’altra o da un alimento all’altro; in ogni caso dopo aver toccato alimenti crudi - prima di servire i cibi - dopo essersi soffiati il naso e dopo aver tossito - dopo aver usato prodotti per le pulizie - dopo aver toccato i rifiuti o i contenitori della spazzatura • Tenere unghie pulite e corte, evitandone la laccatura • Avere le mani libere da anelli, ad esclusione della fede nuziale • Avere braccia libere da bracciali e non indossare orecchini • Proteggere ferite ed abrasioni della pelle con cerotti resistenti all’acqua e guanti monouso • Utilizzare una divisa pulita ed idonea ad ogni operazione 22 • Indossare il copricapo protettivo, prestando attenzione a contenere l’intera capigliatura • Indossare, ove previsto, guanti monouso e mascherine protettive • Utilizzare con cura i guanti e sostituirli quando sono rotti o troppo usati ed al termine di ogni operazione specifica per cui sono stati utilizzati • Utilizzare calzature idonee • Conservare gli indumenti personali in appositi armadietti a doppio scomparto • Evitare di compiere contemporaneamente più operazioni che possano favorire possibili contaminazioni crociate, rispettando le mansioni assegnate; cambiare i guanti in caso di esecuzioni di più operazioni • Evitare di utilizzare prodotti detergenti durante le lavorazioni • Non fumare nei luoghi di lavoro 23 LA VISITA NELL’ATTIVITA’ DI VERIFICA Gli ambienti nei quali avviene la preparazione, la cottura degli alimenti e la distribuzione degli stessi, sono provvisti di D.I.A. (Dichiarazione Inizio Attività) nella quale vengono soddisfatti i requisiti igienico-strutturali generali previsti dalla normativa vigente. Questo documento sostituisce l’Autorizzazione Sanitaria. Durante i sopralluoghi è necessario: 1. Controllare l’igiene e la pulizia dei locali e delle attrezzature (pavimenti, muri, finestre, tavoli di lavoro, contenitori termici, contenitori porta vivande di acciaio 2. Controllare che venga utilizzato correttamente il carrello scaldavivande e il termometro 3. Verificare che il personale addetto alla preparazione e distribuzione del pasto indossi la divisa e i D.P.I. (Dispositivi di Prevenzione Individuale); altra divisa, di colore diverso, deve essere indossata per le pulizie a fine giornata 4. Controllare che le grammature delle portate siano conformi con quanto previsto dalle tabelle sui pesi a cotto e che le temperature rientrino nel corretto standard igienico 5. Controllare che i contenitori dei rifiuti siano provvisti di coperchio e di pedale 6. Assaggiare il pasto, al momento del consumo in refettorio, per verificare obiettivamente la qualità e la gradibilità da parte degli utenti In relazione alle cucine dirette/esternalizzate e Centro Produzione Pasti: 1. Deve essere garantita la separazione tra le diverse fasi di lavorazione e frale diverse tipologie di alimenti per evitare contaminazioni crociate 2. Non devono essere presenti, all’interno delle cucine/centri, materiali non inerenti l’attività ed in particolare strumenti e prodotti per la pulizia 3. Le superfici sulle quali viene svolta l’attività di preparazione del pasto deve essere necessariamente di acciaio inox e facilmente sanificabile 4. Le celle frigorifero e i freezer devono essere provvisti di termometro funzionante per il controllo delle temperature di conservazione. 5. Su ripiani, mensole, armadi non deve esserci presenza di polvere. 24 E’ comunque importante non arrecare disturbo al personale addetto alla preparazione e distribuzione del pasto. Le derrate deperibili, quelle non deperibili ed i materiali di confezionamento, necessitano di essere mantenute alla temperatura richiesta (le operazioni di scarico merce ed immagazzinamento devono essere eseguite nel più breve tempo possibile). E’ necessario inoltre che le consegne siano ad orari prestabiliti, affinché le derrate alimentari possano essere controllate dal personale incaricato. Prima di accettare le merci, devono essere controllate: 1. Le condizioni di trasporto: idoneo stato igienico del mezzo di trasporto, mantenimento della catena del freddo, assenza di promiscuità tra carichi alimentari e non, e tra i diversi alimenti 2. Idoneità dei contenitori isotermici: ad uso esclusivo per il trasporto di alimenti che necessitano un’adeguata temperatura (alimenti caldi o freddi e mantenuti perfettamente puliti e sanificati. Idoneità dei contenitori per le derrate non deperibili: devono essere richiudibili, sanificabili e ad esclusivo uso alimentare. 3. La corrispondenza della fornitura a quanto indicato sull’ordine al fornitore (peso, corrispondenza pasti ordinati, caratteristiche merceologiche) 4. L’integrità delle confezioni ed imballi e presenza dell’etichetta di legge 5. Le scadenze 6. Lo stato generale del prodotto (colore, odore, consistenza, eventuali rigonfiamenti, corpi estranei, insetti, etc) I prodotti che presentano odore, consistenza, scadenza o confezioni non accettabili devono essere restituiti al fornitore. 25 LA DISTRIBUZIONE DEL PASTO Il locale di distribuzione (refettorio) deve essere aerato e pulito. In questa operazione è importante controllare lo stato igienico di stoviglie e utensili, la pulizia e l’igiene del personale. Al fine di salvaguardare le temperature di mantenimento degli alimenti, il tempo di somministrazione deve essere rapido, i con tenitori devono essere chiusi fino al momento della distribuzione e i prodotti devono essere posizionati solo all’arrivo dei commensali. Per mantenere le temperature, nelle scuole a pasto veicolato, si utilizzano contenitori isotermici e carrelli termici Gli utenti a dieta, come da apposita procedura, devono essere serviti prima di tutti gli altri commensali. L’organizzazione scolastica deve prevedere tale procedura al momento dell’orario del pasto agevolando ed accelerando l’entrata in refettorio per non far attendere gli utenti che usufruiscono del menu standard. Al termine della consumazione del pasto, dopo il rigoverno, i tavoli devono essere puliti e sanificati. 26 QUALE ACQUA BEVIAMO L’approvvigionamento delle acque, potabili e per gli usi di cucina, avviene tramite la Rete idrica Comunale. La scelta fatta dal Servizio Ristorazione è stata quella di incrementare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto per limitare l’utilizzo dell’acqua minerale in bottiglia. L’Ente gestore monitora costantemente la potabilità dell’acqua attraverso controlli ed analisi. Il Servizio pianifica, durante l’anno, prelievi a campione che garantiscono ulteriormente i requisiti di potabilità delle acque. La normativa delle acque potabili valuta il rispetto di sostanze diverse, i cui valori di riferimento - che sono le concentrazioni limite – sono alcune volte molto restrittivi. Un aspetto molto importante sul mantenimento delle condizioni ottimali dell’acqua potabile, è strettamente legato alla corretta gestione della rete idrica all’interno dell’edificio scolastico: nel periodo estivo o appena prima dell’inizio dell’anno scolastico, la Divisione Territoriale Municipale provvede alla pulizia di serbatoi e dei locali e successivamente provvede, tramite Laboratorio di analisi, al prelievo per effettuare controlli sulla potabilità e sulla ricerca di sostanze. L’utilizzo dell’acqua minerale in bottiglia è limitato ad alcune situazioni particolari quali ad esempio: - risultati di prelievi non conformi (e comunque per periodi temporanei) - refettori dove non è presente il punto acqua 27 LEGGIAMO LE ETICHETTE Dal D. Lgs. 27/01/1992 n. 109: “Con il termine di etichettatura si intende l’insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull’imballaggio o su un etichetta o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al processo stesso o, in mancanza, sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare”. “L'etichettatura e le relative modalità di realizzazione sono destinate ad assicurare la corretta e trasparente informazione del consumatore. Esse devono essere effettuate in modo da: a) non indurre in errore l'acquirente sulle caratteristiche del prodotto alimentare e precisamente sulla natura, sulla identità, sulla qualità, sulla composizione, sulla quantità, sulla conservazione, sull'origine o la provenienza, sul modo di fabbricazione o di ottenimento del prodotto stesso; b) non attribuire al prodotto alimentare effetti o proprietà che non possiede; c) non suggerire che il prodotto alimentare possiede caratteristiche particolari, quando tutti i prodotti alimentari analoghi possiedono caratteristiche identiche; d) non attribuire al prodotto alimentare proprietà atte a prevenire, curare o guarire una malattia umana né accennare a tali proprietà, fatte salve le disposizioni comunitarie relative alle acque minerali ed ai prodotti alimentari destinati ad un'alimentazione particolare”. “I prodotti alimentari preconfezionati destinati al consumatore devono riportare le seguenti indicazioni: a) la denominazione di vendita; b) l'elenco degli ingredienti; c) la quantità netta o, nel caso di prodotti preconfezionati in quantità unitarie costanti, la quantità nominale; d) il termine minimo di conservazione o, nel caso di prodotti molto deperibili dal punto di vista microbiologico, la data di scadenza; e) il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella CE; f) la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento; g) il titolo alcolometrico volumico effettivo per le bevande aventi un contenuto alcolico superiore a 1,2% in volume; 28 h) una dicitura che consenta di identificare il lotto di appartenenza del prodotto; i) le modalità di conservazione e di utilizzazione qualora sia necessaria l'adozione di particolari accorgimenti in funzione della natura del prodotto; l) le istruzioni per l'uso, ove necessario; m) il luogo di origine o di provenienza, nel caso in cui l'omissione possa indurre in errore l'acquirente circa l'origine o la provenienza del prodotto. All’interno dell’etichetta devono essere riportati eventualmente presenti nell’alimento, e di seguito: anche gli allergeni, 1. Cereali contenenti glutine e prodotti derivati 2. Crostacei e prodotti derivati 3. Uova e prodotti derivati 4. Pesce e prodotti derivati 5. Arachidi e prodotti derivati 6. Soia e prodotti derivati 7. Latte e prodotti derivati 8. Frutta a guscio, cioè mandorle (Amygdalus communis L.), nocciole (Corylus avellana), noci comuni (Juglans regia), noci di anacardi (Anacardium occidentale), noci di pecan (Carya illinoiesis (Wangenh) K. Koch), noci del Brasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistacia vera), noci del Queensland (Macadamia ternifolia) e prodotti derivati, tranne frutta a guscio utilizzata per la fabbricazione di distillati o di alcol etilico di origine agricola per liquori ed altre bevande alcoliche. 9. Sedano e prodotti derivati. 10. Senape e prodotti derivati. 11. Semi di sesamo e prodotti derivati. 12. Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/Kg o 10 mg/l espressi come SO2. 13. Lupini e prodotti derivati. 14. Molluschi e prodotti derivati La nuova normativa europea (luglio 2011), ha focalizzato l’attenzione sulla presenza di ingredienti allergenici all’interno del prodotto, in particolare sull’etichetta la presenza di un allergene deve essere evindeziata anche graficamente (colore, carattere particolare). 29 30 RINTRACCIABILITA’ ALIMENTARE Emergenze alimentari importanti quali la “mucca pazza”, “influenza aviaria”, “mozzarella blu” verificatesi negli ultimi anni hanno messo in discussione la sicurezza alimentare per cui si è resa necessaria l’applicazione di normative specifiche ai fini della rintracciabilità del prodotto. TRACCIABILITA’ il termine indica il percorso da monte a valle, la possibilità di seguire il processo produttivo delle materie prime fino al prodotto finito (nel caso della carne, dal mangime alla bistecca che compriamo al supermercato). RINTRACCIABILITA’ significa avere la possibilità di ripercorrere il processo produttivo a ritroso, da valle a monte, in pratica dal prodotto finito all’origine della materia prima (dalla carne che arriva in tavola all’allevamento). Ovviamente non si può rintracciare il percorso di un prodotto, se prima non è stato tracciato. FILIERA è l’insieme delle tappe del processo produttivo, cioè tutte le aziende che concorrono alla formazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto agro alimentare. Ad esempio: la filiera della carne è così costituita: mangimificio, allevamento, macello, lavorazione, confezionamento, etichettatura, distribuzione ai consumatori. 31 IN DEFINITIVA…………UN PO’ DI NUMERI 32 GLI UFFICI DI RISTORAZIONE SUL TERRITORIO MUNICIPIO Centro Est Centro Ovest Bassa Valbisagno Media Valbisagno Valpolcevera Medio Ponente Ponente Medio Levante Levante INDIRIZZO Via Fiasella, 3/6 [email protected] Tel. 010 5574559 – Fax 010 5574608 Via Sampierdarena, 34 [email protected] Tel. 010 5578724/78760 – Fax 010 5578724 P.zza Manzoni, 1 [email protected] Tel. 010 5579772 – Fax 010 5579773 Via Molassana, 71 [email protected] Tel. 010 5578309 – Fax 010 5578308 Via Reta, 3 [email protected] Tel. 010 5578612/78647 – Fax 010 5578649 Via Boeddu, 10 [email protected] Tel. 010 8612082 – Fax 010 8612081 P.zza Bignami, 4 [email protected] Tel. 010 5578116 – Fax 010 5578118 Via Mascherpa, 34 [email protected] Tel. 010 5579441/79442 – Fax 010 5579443 Via Pinasco, 7 [email protected] Tel. 010 5579823/79824 – Fax 010 5579825 33 BIBLIOGRAFIA • D.Lgs. n. 31 del 02/02/2001 “Attuazione della Dir. 98/83CE relativa alla qualità delle acque destinatet al consumo umano” • Reg. CE n. 178 del 28/01/2002 che stabilisce “principi e requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare” • Linee di indirizzo sulla refezione scolastica: Conferenza unificata del 29/04/2010 n. 2 • D. Lgs n. 109 del 27/01/1992 “Attuazione delle Dir. 89/395/CEE e 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione, la pubblicità dei prodotti alimentari” • D.P.R. n. 327 del 26/03/1980 “Regolamento di esecuzione della legge 30/04/1962 n. 283, e successive modificazioni, in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari” • Reg. CE n. 852 del 29/04/2004 “igiene dei prodotti alimentari, che prevede l’abrogazione della Dir. 93/43/CE • Reg. CE n. 853 del 29/04/2004 “stabilisce norme specifiche in materia d’igiene per i prodotti alimentari di origine animale” • Reg. CE n. 854 del 29/04/2004 “stabilisce norme particolareggiate per l’organizzazione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano” • LARN 1996 • Manuale Autocontrollo Igienico – Comune di Genova – rev. 31/03/2010 • Capitolato d’Appalto per la gestione del Servizio di Ristorazione scolastica e sociale del Comune di Genova • Carta dei Servizi della Ristorazione Scolastica – Anno 2011 34 SOMMARIO Storia della Ristorazione Scolastica a Genova Pag. 2 Carta del Servizio Pag. 4 Il pasto: momento educativo Pag. 5 I ruoli delle figure nella Ristorazione Scolastica Pag. 6 La Commissione Mensa Pag. 7 Linee guida per una sana alimentazione e LARN Pag. 8 Regolamento della Commissione Mensa Scolastica Pag. 11 Progetto “FRUTTOMETRO” Pag. 13 Diete speciali e Menù particolari Pag. 14 Fabbisogno calorico Gruppi Alimentari Attenzione all’ambiente Pag. 17 Istruzioni operative Pag. 19 Temperature di riferimento (D.P.R. 327/80) Pag. 21 Cenni d’igiene Pag. 22 La visita nell’attività di verifica Pag. 24 La distribuzione del pasto Pag. 26 Quale acqua beviamo Pag. 27 Leggiamo le etichette Pag. 28 Rintracciabilità alimentare Pag. 31 In definitiva………………un po’ di numeri Pag. 32 Gli Uffici di Ristorazione sul territorio Pag. 33 Bibliografia Pag. 34 Pag. 18 35