Io adoro i tulipani - Compagnia del Batticuore
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Io adoro i tulipani - Compagnia del Batticuore
1 “I PERSONAGGI 2 “I 3 Musica Apertura e chiusura: TULLI TULLI PAN (Olandesina)- Trio Lescano ATTO PRIMO Hortensia, seduta in salotto ( divano, tavolini, libreria, quadri alle pareti - molti tulipani nei vasi ), legge il giornale. Casa elegante di città. (entra Miriam) MIRIAM: (molto coinvolta) Ciao mamma, allora com’è andata? HORTENSIA: (freddina) Ogni volta ci casco! MIRIAM: Cos’ è successo? HORTENSIA: (nervosa) Quando la smetterai di organizzare incontri a due … mascherati da festa con gli amici? Si può star bene, anche da sole! MIRIAM: (con affetto) Io spero sempre, che tu possa fare l’incontro giusto! HORTENSIA: (convinta) Figurati! Si può essere molto più libere e serene … così! Piuttosto, non potevi spiegarmi meglio … chi era … il padrone di casa? MIRIAM: Ma te l’avevo detto: è il papà di una mia amica. HORTENSIA: (delusa) Ma per piacere! MIRIAM : Se ti avessi anticipato che vive solo … che è pieno di interessi … e ha una buona posizione … Che poteva essere proprio il candidato … ideale … HORTENSIA: (la interrompe arrabbiata) Questo è carpire la buona fede di una madre. MIRIAM: (preoccupata – dopo una breve pausa) Perché, cosa è successo? HORTENSIA: (lapidaria) Di tutto. MIRIAM: (arrabbiandosi) Dovevo immaginarlo: tu pianti sempre casini! 4 HORTENSIA: Ah, io pianto casini …. Sei tu, che con la tua mania di riordinare la mia vita, finisci col mettermi sempre in mezzo! MIRIAM: (si calma) E va bene. (con pazienza) Su, vuota il sacco. HORTENSIA: (dopo una breve pausa) Come entro in casa di … FILIPPO, si chiama così, no? Si, certo, si chiama FILIPPO. MIRIAM: HORTENSIA: (entra nella parte) Beh … entro e vedo un vaso, pieno di bellissimi tulipani. Così avvicinandomi a lui e con tutto il mio charme … dico: “Sono splendidi. Io adoro i tulipani”. Mi guarda e, sbattendo gli occhi, dice: “Strano! Un’ortensia dovrebbe adorare le ortensie …” E ride! Se questo è l’inizio, penso, che la serata non potrà che finire peggio. Però mi faccio violenza e, sorridendogli rassegnata, rispondo: “Io sono diversa dalle solite ortensie: ho l’H davanti!” (critica) Non credo che abbia capito perché s’è fatto serio e mi ha detto: “Ci aspettano, di là.” MIRIAM: (banalizzando) Niente di terribile, mi sembra! HORTENSIA: Aspetta …. Trovo gli invitati in salotto: tutti seduti. Non uno che si sia mosso! (fa un gesto di attesa alla figlia per attirare l’attenzione) Un ginecologo, ben conservato per l’età; un produttore di insaccati che … strabordava dalla poltrona e … una cantante lirica, con un trucco adatto alla Lucia di Lammermoor. Uno più in pensione dell’altro ! Mi avvicino all’ultima signora che completa il quartetto: “Una giornalista” mi dice il ‘tuo’ Filippo. Un’ancora di salvezza, penso … poi le chiedo di cosa si interessasse in particolare. “Oroscopi”, mi risponde. MIRIAM: (cercando un lato positivo) Beh … una compagnia eterogenea e anche un’occasione per parlare … di chissà quante cose! HORTENSIA: (lapidaria) Sulle conversazioni ci torniamo più avanti. (più confidenziale) Miriam, tu sai che sono molto disponibile … e che so ‘legare con la gente’ ma c’è un limite a tutto ! 5 MIRIAM: Mi dispiace … che ti sia sentita un po’ a disagio. Ho sempre visto Filippo quando ospitava noi giovani … e mi era sembrato … HORTENSIA: (interrompendola – molto caricata) Per favore! Non giriamo il coltello nella piaga. MIRIAM: (interrompendola) So che hanno una cuoca tibetana, bravissima! HORTENSIA: Se è bravissima, quella sera doveva aver fatto una scappata in Tibet! (sorridendole) Me l’hai raccontata tu la barzelletta: “se il brodo fosse stato caldo come il vino, se il vino fosse stato vecchio come il tacchino e se il petto del tacchino fosse stato come quello della cameriera, beh, allora sì, che sarebbe stata una bella cena …” MIRIAM: Ma dai! HORTENSIA: Non esagero! (rientrando nella parte) Non c’era neanche la cameriera. Figurati che serviva in tavola una specie di rudere, dal sesso indefinibile, che … a un certo momento, annunciando con voce baritonale: “La cena è servita” ha dato il via a un: (HORTENSIA imita la cantante) “Siamo pronti … andiam …!!” della cantante lirica … che ha spaventato tutti. (tristemente) Ti rendi conto della situazione? MIRIAM: Non esagerare: nella vita ci sono cose peggiori ……. HORTENSIA: Fortunatamente la cena, fin troppo squallida, almeno … era scarsa. MIRIAM: (ironica) Ma non è meglio, mangiar poco di sera ? HORTENSIA: Per quello, ho mangiato meno di pochissimo. Ma non è servito. Nel tentativo di digerirla … sono già al terzo alka seltzer ! MIRIAM : (sorridendo) Mi prenderei qualcosa di forte, ne vuoi anche tu? (Hortensia fa un gesto di diniego mentre la figlia si versa un cognac) La tragedia finisce qui, spero. HORTENSIA: Figurati, manca tutto il “post cenam”. Non che sia stato il momento più drammatico, ma dico … roba da morirne: arrivano le diapositive! 6 MIRIAM: La festa comincia con Filippo … che mi si avvicina chiedendo: “Lei è pratica delle MAURICIUS?”. Io, che ho sempre detto MAURIZIUS rispondo: “Bastano due Colf mauriZiane?”. Mi guarda stranito, scuote la testa e se ne va a preparare lo spettacolo, mentre io cerco di ritardare l’impatto, facendomi sempre più piccola nella poltrona. Ma a un certo punto, obtorto collo … devo alzarmi per avvicinarmi alla ‘platea’: non vengo immediatamente arpionata dal ginecologo, che mi spinge sulla sedia libera alla sua sinistra? E come si abbassano le luci, pare voglia iniziare un ripasso approfondito … di anatomia ! La paura è che … faccia di tutto per portarsi il compito a casa! (cominciando a immedesimarsi) Era almeno carino? HORTENSIA: Tu, hai mai visto un ginecologo, ultrasettantenne … carino? MIRIAM Si, una volta ….. ma è morto HORTENSIA Se ne vanno sempre i migliori. MIRIAM: (tristemente) E … le diapositive? HORTENSIA: (lentissima) Dopo la centottantesima, ho avuto un mancamento. Sono scivolata e ho sbattuto la faccia sul tavolino. Rompendo gli occhiali! (quasi vantandosi) Però, sono riuscita a non russare. MIRIAM: Mio … Dio! HORTENSIA: (esagerando) E siamo solo all’inizio! MIRIAM: Avrete almeno chiacchierato un po’, no? HORTENSIA: Un attimo di pazienza! Anche perché, dopo il piccolo break per la pausa liquori, inizia … la seconda serie di diapositive. MIRIAM: Non ci credo! HORTENSIA: Sta a sentire! Quando Filippo mi si avvicina, con il bicchiere in mano, spero proprio che finalmente … si cominci a chiacchierare. Invece, mi sfiora per raggiungere l’interruttore della luce e prima di spegnerla, si gira verso di me e con aria da sparviero, mi chiede: “Lei è pratica di uccelli?” 7 MIRIAM: Non dirmi quello che hai risposto. HORTENSIA: Presa alla sprovvista, dico: “Beh! …. Una volta abbastanza, ma ormai vivo di ricordi”. Avrei voluto vedere la faccia che avrebbe fatto, se avessi aggiunto “Ma la memoria mi aiuta molto!” MIRIAM: Ho capito: perderò un’amica. HORTENSIA: Non lo so ….. Comunque lasciami continuare …. “Parlavo di … BIRD WATCHING, mi dice fulminandomi con un’occhiata. Al che, con la dignità della Regina Vittoria, annuisco: “Anch’io naturalmente”. MIRIAM: (dispiaciuta) Se avessi mai immaginato … Mamma, ti prometto, che cercherò di fare la brava …… Ridurrò drasticamente i tentativi di trovarti un compagno stabile.. HORTENSIA: (con affetto) Meno male! … Anche perché, a una certa età, oltre al resto, è difficile rinunciare alla propria libertà. MIRIAM: Dopo tutti questi anni, però, dovresti reagire ! … Meriteresti una compagnia sicura , su cui contare. Io ormai … sono sempre più impegnata … HORTENSIA: (tristemente) Tesoro, lascia stare, non parliamone più. MIRIAM: (affettuosa) Scusami, mamma, ma io volevo solo aiutarti. HORTENSIA: (con un sorriso triste) Ti voglio un sacco di bene. MIRIAM: (dopo una breve pausa - sorridendo) Anch’io, mamma. (con entusiasmo) Dai, continuiamo ….. (poi sorridendole – quasi con allegria) Come è finita poi, la serata? HORTENSIA: (lapidaria) Sarò telegrafica. Dopo un’ora comoda di uccelli … che volavano, giocavano nell’acqua, si toglievano i pidocchi, imbeccavano i figli o ti guardavano dritto negli occhi, (credevo di morire) finalmente si accendono le luci … MIRIAM : ….. e finalmente avrete parlato. HORTENSIA: Purtroppo erano tutti sconvolti ….. Solo GANIMEDE PREGADIO, quello dei salumi, l’unico rimasto vispo, continuava a tirar fuori particolari piccanti sulla sua ars amatoria, 8 sottolineando il peso del prosciutto ‘extra large’, che lasciava con noncuranza sul comodino della signora di turno! MIRIAM : (sorridendo) Beh, un concreto “ditelo coi fiori”, no? Neanche si fosse ancora in tempo di guerra …… E gli altri? HORTENSIA: Tutti distrutti, tra l’età e tra i liquori che avevano continuato a bere per sopravvivere alle diapositive. MIRIAM : ….. allora ….. silenzio assoluto? HORTENSIA: Quasi. Anche l’ELFRIDE COBIANCHI, che fin dall’inizio della serata ogni volta che poteva, tentava di raccontare i suoi successi ….. MIRIAM : Allora ne ha avuti di successi? HORTENSIA: Eh! Figurati ….Posti tipo CARONNO PERTUSELLA, CERNUSCO LOMBARDONE e simili ….. Ti dicevo, anche l’ELFRIDE si era ammutolita. Penso: “come Dio vuole, si torna a casa”. Infatti ci alziamo per uscire. MIRIAM : Fine dello strazio …. HORTENSIA: Non ancora ….. Il ginecologo prende subito a sgomitare, insistendo per accompagnarmi. Al mio rifiuto, si accontenta di rifilarmi un biglietto da visita, sussurrando: “Sa, per ogni evenienza. A richiesta anche servizio notturno.” MIRIAM : Tosto, eh! HORTENSIA: Sulla porta, la giornalista abbracciandomi dice: “Questo è il mese giusto, se dovete peccare, fatelo con un LEONE: sessualmente è una bomba”. MIRIAM: Mica male come consiglio! HORTENSIA: Attenzione …. Il ginecologo, che doveva aver sentito qualcosa, sul pianerottolo mi fa: ”Io, sono un Acquario … ma con ascendente Leone”. MIRIAM: Mi hai distrutta! Come hai potuto resistere ? HORTENSIA: Allora mi capisci? 9 MIRIAM: (ammiccando) Posso solo concludere che hai accantonato definitivamente l’idea del … HORTENSIA: (sorridente) Materasso? Si! MIRIAM: (finta seria) Attenta gli anni passano, vai verso il declino … HORTENSIA: (stando al gioco) MIRIAM: (più seriamente) Ho i piedi per terra, io. HORTENSIA: Con i piedi troppo per terra, non si vive, veramente ! Bisogna saper stare, ogni tanto, anche a mezz’aria … e non pensare! Ecco: rubacchiare un po’ di felicità! MIRIAM: Mamma, io vorrei che tu fossi felice! HORTENSIA: (dolce) Io sono felice … così. Con te e basta. Fine della trasmissione. (abbracciandola) Ti adoro … Perché sei la madre più testarda e squinternata che conosco. MIRIAM: Come sei buona, tu … HORTENSIA: E me lo dice … la figlia più rompiballe e dolce, del pianeta. (commovendosi un po’ e riabbracciandola) … e poi basta … non dovevi partire? (fingendo sicurezza e sillabando) Così … finalmente tirerò il fiato … anch’io! ... E senza rotture di scatole, starò benone! MIRIAM: (stuzzicante) E se riuscissi a trovarti un “LEONE”? HORTENSIA: (stando al gioco) Potrei anche cambiare idea. Forse! (suona il campanello della porta) MIRIAM: Vado io. (entrano Marta e Irene - saluti incrociati) IRENE: (a Miriam) Allora siamo di partenza? MIRIAM: Eh si, ormai ci siamo. (guarda l’orologio) Caspita, adesso però devo proprio andare … sono anche in ritardo . ( saluta tutti ed esce) MARTA: Tua figlia è proprio speciale. 10 HORTENSIA: Si! (poi facendosi burbera) … Se non mi martirizzasse allo spasimo nel tentativo di accasarmi, sarebbe la figlia ideale. IRENE: (con ironia) Darle retta … no? HORTENSIA: (sopra le righe) … se mi portasse un “LEONE”, forse … IRENE: Cosa c’entra il LEONE? HORTENSIA: C’entra, c’entra … ma è una storia lunga … MARTA: (che nel frattempo fremeva) Ragazze, non posso più aspettare. Ho da raccontarvi una cosa … incredibile ! IRENE: Hai vinto un auto … coi bollini del Super ? HORTENSIA: Hai proprio l’anima della casalinga ! Guarda che la vita, si vive al di fuori dai carrelli ! (curiosa) Piuttosto, Marta, raccontaci la cosa incredibile ! MARTA: E’ successo tutto alla Scuola di Teatro … mentre stavo recitando … con uno dei nostri compagni di corso. IRENE: Carino? MARTA: (timidamente) IRENE: Allora? Direi di si. Lo conosco da quattro anni. MARTA: (rapita) … stavamo recitando il pezzo di Giulietta e Romeo, sapete quello: “oh, Romeo, Romeo perché sei tu Romeo …” HORTENSIA: (dissacrante) Solo una mente malata, può metter in scena un Giulietta e Romeo con attori della vostra età! (centotrenta anni comodi, in due). Roba da NEURO-Bollino Rosso! (ironica) La prima, è prevista al TRIVULZIO? MARTA: (sorpresa) Come fai a saperlo? HORTENSIA: Lo supponevo. MARTA: (secca e seria) Posso parlare? Il Prof, s’era messo in “mente”, di fare una “PROIEZIONE TEATRALE” dell’amore giovane, in persone … più mature . 11 Così aveva detto ! HORTENSIA: (scherzando) Mature? Quarta età! … Roba da vergognarsi! IRENE: (insofferente) Hortensia, per favore! Dai Marta, su, va avanti. MARTA: Secondo copione, mi avrebbe dovuto baciare. HORTENSIA: Tintinnio di dentiere! IRENE: (secca) Come sei stupida! facciamo notte. MARTA: (completamente assente) Insomma … un innocente bacio di scena. Solo che a me, è sembrato … diverso, ecco … un po’ … mosso ! IRENE: Cosa vuol dire “un po’ mosso”? HORTENSIA: (ironica) Vuol dire che si è montata la testa. MARTA: Secondo me, era diverso. (molto sicura) benissimo, come sono quelli ‘diversi’. HORTENSIA: Ah! E’ vero …. tu hai sempre avuto una buona memoria. Scusa eh, ma avrebbe potuto essere … un banale spostamento di baricentro. (ironica) L’equilibrio è più precario, a una certa età. IRENE: (fa un gesto a Hortensia, di tacere, poi dice a Marta) E … e tu cosa hai fatto? MARTA: (un po’ a disagio) Niente … io niente. Però … sono diventata tutta sudata e il cuore mi è andato nelle orecchie. (dimostrando sorpresa) Non me lo aspettavo. Ero … impreparata … pensavo che ormai … IRENE: (sognante) Le cose impreviste, sono sempre le più belle. E lui? HORTENSIA: Cosa volevi che facesse d’altro … sul palcoscenico, caso mai dopo. IRENE: Appunto, io volevo proprio sapere il dopo. Lasciala continuare, se no qui Mi ricordo ancora 12 MARTA: (distrattamente) Dopo niente. Ci siamo rivisti a lezione, la settimana scorsa. (sognante) Per tutta la settimana però, io, ho continuato a pensare a quel bacio. HORTENSIA: Ma pensa alla tua età … altro che al bacio … MARTA: Quale età ….. Sono tornata la ragazza del liceo … senza mal di schiena, con le stelle negli occhi!! HORTENSIA: Scusa, ma non lo conoscevi da quattro anni? Ci hai messo un po’ … a metterlo a fuoco! … Lentina, eh? IRENE: Per favore, Hortensia, basta ! Non rovinare l’atmosfera … siamo in pieno “pathos” ! (rivolgendosi a Marta) Allora, cosa è successo? MARTA: A fine lezione mi dice: “vuoi che ti accompagni a casa?” Io ho detto “si, grazie” (guarda le amiche) … e non fate quelle facce! (quasi si scusasse) Ho detto SOLO ‘si grazie’. Cominciavo a sentirmi come … come ci si sente … quando sta per arrivarti un attacco d’ansia. Saliamo in macchina. Lui parla poco. Quando si ferma davanti al mio portone, colta da raptus … lo bacio. IRENE: (curiosa) E lui cosa ha fatto? MARTA: Lui … è rimasto un po’ perplesso. Fermo insomma, poi … poi … si è sciolto! (sognante) E ha partecipato ! Anzi, mi era sembrato che gli stesse venendo anche qualche idea. Infatti mette in moto e dice: “andiamo”. Io gli chiedo ”dove?” E lui … senza guardarmi … “da me”! IRENE: (molto coinvolta) Che bello! Mi viene da piangere . MARTA: (schernendosi) Beh, io ero contenta, ma avevo anche un po’ di paura . HORTENSIA: (dissacrante) Di che cosa? (con ironia) Avresti dovuto ringraziare la sorte! (teatrale) Una volta ancora, prima di morire … IRENE: Non darle retta … è tutta gelosia! avanti … E poi? (quasi implorando) … va 13 MARTA: … mi sentivo … anche … imbarazzata, sapete com’è ! IRENE: (preoccupata) Non è che avevi la panciera? HORTENSIA: Ma figurati se aveva la panciera …… (guardando Marta con attenzione – incredula) Avevi la panciera? MARTA: Io? Mai portata. Neanche in montagna. (sicura di sé) La mamma mi diceva: sotto, devi sempre essere in ordine. Potresti … sentirti male! HORTENSIA: Ottimista, la mamma! MARTA: (sognante) … ma poi aggiungeva, sorridendo: “in certi casi … potresti anche sentirti … molto bene!” Io, ho sempre dato retta ai suoi consigli! HORTENSIA: (sta al gioco) Dai, stupiscici: com’eri vestita? Qualcosa di trasparente … con calze nere, autoreggenti, di pizzo? Quelle non si tolgono mai, ricordati: eccitanti per il partner … e mascherano perfettamente il rilassamento della coscia. MARTA: arrossendo) Avevo proprio le calze autoreggenti. ( IRENE: (fingendo di scandalizzarsi) Allora era premeditato ! MARTA: (in difesa) Le metto sempre! (poi, quasi scusandosi) Non lo sopporto, io, il collant ! Mi mette l’angoscia ….. Soffro di claustrofobia ….. IRENE: Non divaghiamo … e allora? MARTA: Dolcissimo! Sulla porta di casa … mi bacia, prima di entrare e mi accompagna direttamente in camera. IRENE: (sognante) Com’era? MARTA: Chi? IRENE: La camera! HORTENSIA: (ironica) Aveva proprio il tempo di guardare la camera! Aveva altro da fare. 14 MARTA: Mi fa sedere sul letto. Mi guarda a lungo, serio. Poi mi fa una carezza e dice “torno subito”. Io penso: “Ci siamo!” Rientra con una scatola, si siede vicino a me … e tira fuori …. un mazzo di carte !!! “Ecco – mi dice – qui possiamo fare una partita in pace ! A scuola, c’è troppo casino …” IRENE: Mi crolla il mondo addosso!! HORTENSIA: Figurati a lei !! MARTA: Io non so più cosa pensare … HORTENSIA: Mai, immedesimarsi troppo nella parte! STANISLAVSKIJ può essere molto pericoloso ! MARTA: (cominciando a piagnucolare) Non lo so … HORTENSIA: Su, ragioniamo con calma. Può aver avuto la classica ANSIA DA PRESTAZIONE. Era partito bene … L’idea gli era piaciuta, ma evidentemente … non si sentiva ancora pronto! MARTA: Magari ! E’ che mi ha guardata a lungo e … ha cambiato idea ! (piagnucolando) Non gli piacevo più. IRENE: Non dire stupidaggini ! Ti aveva già vista e stravista cento volte ! Non eri una novità. HORTENSIA: E poi … era partito molto deciso! … ti ha portato subito in camera ! Se avesse solo voluto giocare a carte, avrebbe scelto il salotto, non il letto. (sicura) Ha avuto un blocco! IRENE: Certamente ! Ha ragione Hortensia. Deve essere andata proprio così. HORTENSIA: (dopo una breve pausa) MARTA: (triste) Fino alla fine della partita. IRENE: (giuliva) E chi ha vinto? HORTENSIA: Ma chi se ne frega di chi ha vinto! Mi sembri scema! (addolcendosi) Adesso però Marta … mettiti calma. Vedrai, che qualcosa succederà ! Siete rimasti molto, in casa? 15 E se non succedesse, guarda il lato positivo: forse avresti dovuto fare una fatica da titani per un risultato magari modesto ! MARTA: (leggermente offesa) Magari no ! (senza speranza) Comunque, per ora, argomento chiuso. IRENE: (sulla pausa) Allora … avrei qualcosa da dire anch’io. HORTENSIA: (sorpresa) IRENE: (lenta) Ho incontrato uno. HORTENSIA: Cos’è, il festival del “RACCATTO” ? Miriam … come madri ! MARTA: E dove l’hai incontrato? IRENE: (timidamente) In strada … HORTENSIA: Ah, beh! Se tiriamo su anche quelli per strada, siamo proprio alla Anche tu? Siamo tutte orecchi! Sareste la gioia di fame !! IRENE: (permalosa) Non è come pensi … HORTENSIA: (ironica) Si dice sempre così! MARTA: Dai Irene, racconta ! IRENE: Due settimane fa, ero in via Spiga e sento un gentilissimo “Buona sera signora!” Mi giro e vedo un tizio, che non conosco, sorridermi mentre dice: “ Avevo salutato la signora che è passata prima, ma … buona sera anche a lei ! ” HORTENSIA: Nuovo, questo tipo di approccio! Gagliardo, eh? IRENE: (infastidita) Anch’io saluto e continuo il mio giro di vetrine. (romantica) Come entro in un bar, arriva anche lui … e insiste … per offrirmi il caffè. (con falsa modestia) La faccio breve: mi ha invitata a cena, telefona quasi tutti i giorni e siamo già usciti, 16 insieme … tre volte. (fiera) Stasera verrà qui a prendermi … così lo potrete vedere ! HORTENSIA: Ovviamente: fascia “PENSIONATI”. MARTA: (curiosa) E’ già successo qualcosa ? IRENE: Non un gran che … E poi non so se sia pensionato … ma non credo, perché mi ha detto di lavorare all’Ambasciata di … non mi ricordo adesso. (mascherando una evidente fierezza) Valigia diplomatica … HORTENSIA: (fingendo di sgridarla) E tu, notizie del genere … ce le tieni nascoste ? IRENE: Beh! Prima non volevo interrompere Marta … e poi, vi dirò … non mi sembra ancora vero …. E poi è successo proprio a me … proprio a me! (batte le mani e salta sul divano, felice) HORTENSIA: Beh, Irene, ci terrai informate … perché adesso aspetto Don Attilio e dobbiamo dare lo stop, alle vostre vicende di sesso. MARTA: Don Attilio? Quello di Barzio? Come mai a Milano ? HORTENSIA: Mi ha detto di avere un appuntamento in Curia e che nel pomeriggio, sarebbe passato di qua. Forse dovrà chiedermi qualcosa. MARTA: (pettegolando) A proposito di Barzio, sapete le ultime novità ? HORTENSIA: Eh, Barzio: città tentacolare ! MARTA: Sapeste! Avete presente la panetteria … nuova, di Cremeno? HORTENSIA: Certo, fa delle torte buonissime. MARTA: (fingendo di parlare sottovoce) Si vocifera, che ci sia un grosso movimento di marmellata erotica! (decisa) Una specie di viagra casalingo: prodotto e confezionato dalla panettiera ! HORTENSIA: (fiera) Ho sempre sostenuto che l’artigianato sia alla base dell’economia nazionale! Chissà che ressa ! 17 MARTA: (per confermare) Per evitare gli ingorghi di traffico, vende ormai soltanto con prenotazione e … su appuntamento ! IRENE: Roba da non credere ! HORTENSIA: (ironica) Beh, come innamorata di lusso, a te, non può certo interessare ! IRENE: Non si può mai dire ! Potrebbe essere utilissima in un prossimo futuro. Anche … per un regalo … o da tenere di scorta … HORTENSIA: Allora fatti accompagnare da Marta … che certamente ne ha più bisogno di te … MARTA: (furbetta) Ma adesso viene il bello: l’Adalgisa, la moglie del salumiere, quella sempre in Chiesa a spegnere candele, trova la marmellata, accuratamente nascosta dal marito e, dato che il giorno dopo sarebbe stato il compleanno di Don Attilio, gli prepara una crostata … HORTENSIA: (caricata) Con la marmellata afrodisiaca? MARTA: Naturalmente … HORTENSIA: E Don Attilio ? Rabbrividisco all’idea ! MARTA: Ha avuto un po’ di problemi. Un’eccitazione fuori controllo: sudorazione, palpitazioni, tachicardia, tremito, visioni … insomma, non riusciva più a stare fermo! Pare che tutte le mattine andasse a Ballabio e tornasse di corsa in salita per la Messa delle sette ! HORTENSIA: Ma, dimmi …. E quando il salumiere non ha più trovato la marmellata? IRENE: Al bar dicono che quasi l’ammazzava, l’Adalgisa. (sottovoce) Pare gli fosse anche saltato … un gran bel giro di sesso in quel di BELLANO … HORTENSIA: (ironica) Anche questa, naturalmente è una notizia del bar, vero tempio della privacy ! 18 IRENE: Mica finito … adesso vi racconto io …. Conoscete il ragionier BUZZONI, quello che dà una mano a Don Attilio per i conti, in chiesa? HORTENSIA: Si,si, l’ho visto qualche volta … al bar, naturalmente ! male … cosa avrebbe fatto? IRENE: Aveva ricevuto un invito, per un the, Rinaldi. HORTENSIA: Quella che si veste sempre con qualcosa di rosso? IRENE: Quella. HORTENSIA: La Contessa Rossa, che non si è mai rassegnata all’età ! IRENE: Son famosi i suoi precedenti con i partigiani … giovani naturalmente ! Beh, il BUZZONI si presenta all’ora stabilita, con la segreta speranza di ottenere qualche buona offerta per la costruzione dell’asilo parrocchiale. Dopo i soliti convenevoli, la Contessa lo prega di prendere il grande vassoio con tazze, the e pasticcini, preparato sulla “consolle”, in fondo al salone. (mimando) Il “Nostro” prende il tutto, ma, passando davanti a uno specchio, si accorge di avere la cerniera dei pantaloni completamente aperta … HORTENSIA: (immedesimandosi) Ha mollato tutto, simulando un malore? IRENE: (sillabando) Figurati ! E’ tornato di fronte alla Contessa, ha appoggiato il vassoio sul tavolino e, mascherando un delicato “Pardon” dietro un grande sorriso, ha chiuso la lampo … prima di sedersi accanto a lei. HORTENSIA: Che classe sopraffina! E la Contessa ? IRENE: Deve aver evidentemente gradito lo spettacolo … perché poi, ha contribuito generosamente alla costruzione dell’asilo. MARTA: Tutto è bene quel che finisce bene! HORTENSIA: (dopo una breve pausa) Ah! Ragazze, qui si parla, si parla e ci si dimentica dei programmi di Natale e Capodanno. MARTA: Tu, hai già pensato ai regali? Niente dalla vecchia Contessa 19 HORTENSIA: Visto che il rosso porta bene … rosso sia! Quest’anno: mutande rosse per tutti! MARTA: Acquisti all’ingrosso ? HORTENSIA: Più o meno! Fatto il conto, sono andata in esplorazione nel negozio vicino a casa. Come chiedo alla commessa, un tipo segaligno … la copia di OLIVIA … quella di BRACCIO DI FERRO, beh, come le chiedo diciannove paia di mutande rosse, taglie assortite, credendomi forse un’attempata Messalina, mi invita a passare nel retro. Lì, c’èra un tipo … con una valigia enorme, piena di slip e reggiseni. L’OLIVIA annaspa nel mucchio e mi passa una scatola dove si legge in grande: “DECAMERONE”. “ Questi articolini, forse, la interessano ! ” mi sussurra con aria complice, mentre apro la scatola e vedo solo tanga e CACHE-SEX rossi, rigorosamente bordati di marabù ! MARTA: Che figura … e cosa hai detto? HORTENSIA: “Non devo allestire un porno-shop. Devo solo scegliere i regali di Capodanno per delle amiche CASALINGHE. Forse qualcosa in cotone, sarebbe più adatto !” Non ne aveva e sono uscita. IRENE: Le hai poi trovate? HORTENSIA: Certo! E siccome mi hanno fatto anche lo sconto, ho comprato tutto lo stock. MARTA: Quante sono ? HORTENSIA: Trentaquattro da donna e diciassette da uomo. IRENE: E cosa te ne fai di tutta ‘sta roba ? HORTENSIA: Non vanno mica a male … Potranno tornare utili, eventualmente, anche l’anno prossimo ! IRENE: (ridendo) Potresti usarle anche come mancia! … aiuterebbero a socializzare … (scandendo le sillabe) Basta averne una sempre a portata di mano. HORTENSIA: E’ un’idea: ne te terrò sempre qualcuna nella borsa. 20 (SUONA IL CAMPANELLO - Hortensia va ad aprire - entra Don Attilio). HORTENSIA: Buon giorno Don Attilio, è un piacere rivederla. Si accomodi. Conosce le mie amiche, vero? (scambio di saluti ) DON ATTILIO: Buon giorno a tutte: certo che le conosco … (si siede) HORTENSIA: Che ne dice di un caffè? DON ATTILIO: E’ quello che ci vuole … per scaldarsi un po’, grazie … Fa un bel freddo anche a Milano … IRENE: Ci penso io. Caffè per tutti ? TUTTI Si, grazie. DON ATTILIO: Signora HORTENSIA, ho proprio bisogno del suo aiuto. Lei è sempre stata bravissima a gestire la tombola di Natale, non mi aiuterebbe a organizzare anche un torneo di BURRACO ? Sto raccogliendo i fondi per l’asilo: non bastano mai ! HORTENSIA: Può sempre contare su di me, Don Attilio. Lo sa, vero ? Come arrivo a Barzio, Le telefono e facciamo un piano di lavoro. MARTA: E’ a buon punto con la raccolta? DON ATTILIO: Ringraziando Dio, tanta gente mi aiuta ! Sono proprio fortunato. (entra Irene con i caffè e li serve) Senza parlare del miracolo del ragionier BUZZONI (credo che lo conosciate). E’ riuscito ad ottenere l’altro giorno, da una parrocchiana … una cifra davvero importante … IRENE: (dissacrante) E dove sarebbe il miracolo? DON ATTILIO: (ammiccando) Perché non conoscete il nome della signora, che è sempre stata di braccio corto, anzi cortissimo. Non riesco ad immaginare come ci sia riuscito. Si vede proprio che le vie del Signore sono infinite … MARTA: (dopo una breve pausa) Abbiamo saputo che, qualche tempo fa, è stato poco bene … 21 DON ATTILIO: Non che stessi proprio male … E’ che mi sentivo … strano ! In un modo poi, che … insomma, non mi era mai capitato. Deve avermi fatto male qualcosa che ho mangiato … forse la torta che mi hanno regalato per il mio compleanno ! So che è un peccato di gola, ma … non mi so trattenere. Impazzisco, per la crostata di fragole ! (fiero) Ne ho data una bella fetta anche alla GESUALDA, (pausa) la mia gatta. IRENE: E’ stata male anche lei? DON ATTILIO: No, non … mi è sembrato, però … era agitatissima. Sapeste cosa ha fatto ! HORTENSIA-IRENE-MARTA: (in coro) Cosa? DON ATTILIO: Qualche tempo dopo, mi ha messo lì … dodici gattini ! HORTENSIA: Come, dodici gattini ? non è possibile ! … roba da GUINNES DEI PRIMATI, DON ATTILIO: Dodici, dodici. Anzi, se riusciste a collocarne qualcuno, vi sarei davvero grato. HORTENSIA: Faremo passare la voce … tra le nostre amiche. Ma, mi dica, sono carini? DON ATTILIO: Carini? ….. Sono bellissimi!! Assomigliano tutti al gatto rosso della panettiera ! (guarda l’orologio) Oh, come è tardi ! Devo proprio andare: ho il treno alle cinque. (si alzano tutti) Grazie per l’ospitalità e … per i gattini: ci conto! A presto, allora, ci vediamo a Barzio ! (esce) HORTENSIA: L’accompagno … Si copra bene. Fa un freddo, fuori … (fuori scena) Arrivederci. (rientrando) Il gatto rosso, si sarà fatto anche le flebo … con la marmellata ! IRENE: (ridendo) Eh, già, non c’è dubbio! Gatto rosso, più crostata, uguale a dodici gattini … Roba da telefonare alla panettiera e prenotarne almeno tre vasetti. Voi, non ne volete? MARTA: Se hanno la scadenza lunga, ne prenderei anche cinque … HORTENSIA: Sesso a go-gò … eh! 22 IRENE: (seccata e ironica) Per te, niente ? HORTENSIA: Lo sapete: io sono fuori gara. (sospirando) Come dice Miriam, ho definitivamente accantonato l’idea del materasso. MARTA: Ma sai che proprio non riesco a capirti ? Perché poi ? HORTENSIA: Perché ho già dato! Il mio grande amore mi ha mollato … nella notte dei tempi … e (intristendo) tutte le volte che ci ho riprovato, mi sono sempre pentita. IRENE: Mi dispiace … questo non lo sapevo. (poi quasi arrabbiandosi) Sarà stato per la solita giustona tutta tette ! HORTENSIA: No. Per il suo commercialista. archiviata e non parliamone più. IRENE: (cerca convulsamente nelle tasche, tira fuori di tutto poi finalmente trova il telefonino e risponde – molto affettuosamente) Si, si va bene … ti aspetto … Sii, anch’io ! Ciao! (alle amiche) Era lui. Sta arrivando. MARTA: Come si chiama? IRENE: GIACINTO GUGLIELMETTI : GI-GI, per me. HORTENSIA: (ancora più nervosa) Non riesco a capire perché tieni il telefonino in tasca … e non nella borsa. Guarda che casino hai combinato per tirarlo fuori ! IRENE: (sottovoce) rassodanti. HORTENSIA: A che livello siamo scesi … Fortunatamente, toccato il fondo si può solo risalire ! IRENE: (nervosa) Cosa stai brontolando? HORTENSIA: (al pubblico) … parlavo da sola … (suona il campanello) Irene, vai tu ad aprire ? Sarà lui . (Irene va ad aprire) GIACINTO: Buonasera deliziose signore … (baciando Irene sulla guancia) Ciao principessa !! (sillabando) Storia ormai Lo tengo in tasca per le vibrazioni: pare siano 23 IRENE: (un po’ impacciata) Vi presento GI-GI. (nello scambio di saluti) GI-GI, queste sono le mie amiche … HORTENSIA: Prego, si accomodi. GIACINTO: Desidera un caffè? (un po’ snob) Ottima idea. Grazie. MARTA: Questa volta lo faccio io, il caffè … (esce) GIACINTO: State organizzando i festeggiamenti per Natale, vero? IRENE: Ne stavamo parlando. GIACINTO: Irene mi racconta dei vostri pranzi, dei giochi, delle gare a premio. Tutto insomma … HORTENSIA: Eh, si! … siamo molto affiatate e ci divertiamo un sacco … GIACINTO: (vantandosi) Ho fatto carte false, ma sono riuscito a rubare quindici giorni per stare con voi. Credetemi, non è stato proprio facile ! Anche perché, per il mio lavoro, sono costretto a stare sempre in giro … sono ormai ‘cittadino del mondo’. Ho schivato … l’Ambasciata lituana … per un pelo ! MARTA: (rientrando) Ecco il caffè ! (tutti ne bevono) IRENE: La Lituania ? GIACINTO: Infatti! Per quello ho preferito NAIROBI. (senza dare importanza) Ci dovrò andare in Febbraio e mi fermerò circa tre mesi … (caricando) in appoggio al nuovo Console. HORTENSIA: (guarda Giacinto attentamente) Ma non ci siamo già visti? GIACINTO: Non credo proprio … non dimentico mai, le belle Signore. HORTENSIA: (lenta) Eppure lei ha dei lineamenti così particolari … (decisa) mi sembra proprio di averla già incontrata! GIACINTO: (galante) Un sorriso così coinvolgente … mi sarebbe rimasto di certo impresso, nella memoria … MARTA: (dopo una breve pausa) Allora avremo un cittadino del mondo, per noi, quindici giorni interi, nella nostra Barzio … Col freddo che fa … 24 GIACINTO: (sempre galante) Sono felice, perché so che la vostra compagnia è veramente deliziosa. E poi (caricando il lamento) ho proprio bisogno di un break … i miei impegni, in questo periodo, hanno … un CRESCENDO ROSSINIANO ! MARTA: ( molto ammirata) … ama la lirica ! GIACINTO: (quasi un gattone) Sono un melomane perso … pensi che due anni fa, ho organizzato a Verona, (butta via) per il Console del Brasile, la Carmen: con la regia di ZEFFIRELLI ! HORTENSIA: (sfottente) CARMEN. GIACINTO: (vantandosi) Quella volta no. Il GIACINTO … è fortunato ! Del resto, come tutti i fiori. Anche lei, Signora HORTENSIA, sarà certamente, molto fortunata ! (guardando in cielo) I fiori sono il profumo della terra. IRENE: (con semplicità) GIGI dovremmo andare . Si è fatto tardi. GIACINTO: (molto snob) Che peccato! Le tue amiche sono così adorabili … (si alza) Allora, care signore, a presto! Ci vedremo in quel di Barzio … (scambio di saluti) … pioveva? Piove sempre, quando fanno la (Giacinto esce con Irene – le due amiche si guardano sospettose) MARTA: (lenta) Non è che mi convinca molto … Tra la storia di NAIROBI e quella di ZEFFIRELLI … e le stupidate sui fiori. Per me, racconta delle balle … HORTENSIA: E poi il suo modo di parlare … decisamente sopra le righe … E tutti quei complimenti … così caramellosi! Però … sono problemi di Irene. Ma! Vedremo! Se sono rose fioriranno … MARTA: (sorridendo) Il problema è … che sono GIACINTI !! (dopo una breve pausa - per cambiare discorso) Hai visto, per caso, Jolanda recentemente ? HORTENSIA: Il mese scorso. Perché? MARTA: Mi aveva detto che sarebbe stata in Svizzera, per un lifting. 25 HORTENSIA: Devono aver chiuso la frontiera … perché a me, è sembrata uguale. Anzi, forse un po’ più sbattuta del solito! MARTA: (leggermente preoccupata) Ecco vedi? Ma lo sa anche lei, perché l’ultima volta, al telefono, era fuori dai gangheri e anche un po’ depressa … perché, diceva, continuano ad offrirle il posto sul tram ! HORTENSIA: (cinica) Almeno così non sta in piedi ! C’è sempre un lato positivo nelle cose: basta saperlo vedere! Non ti ha detto se viene a Barzio? Solo per organizzarmi con i regali. MARTA: No, non ne ha parlato. (ripensando) Ma scusa, tu non hai già mutande rosse … fino ai denti ? HORTENSIA: (dopo una certa pausa – lentamente e soprapensiero) dove l’ho visto !! MARTA: Chi? HORTENSIA: Quello lì ….. il coso ….. il GI-GI …. Il GIACINTO !! (raggiante) L’ho visto nel retro del negozio di biancheria ! Era lui, quello … col valigione di mutande, reggiseni e … Decamerone! MARTA: (delusa) Me lo sentivo! Non era mica giusto quello lì !! (ironica) Valigia diplomatica !! Figurati ! (pausa) Ma sei sicura che fosse lui ? HORTENSIA: (sopra le righe) Pensi che una faccia così, si possa confondere? MARTA: No. HORTENSIA: (preoccupata – fa un lungo sospiro) E adesso, chi lo dice a Irene ? Mi dispiace davvero … è così contenta! Sembra quasi ringiovanita! MARTA: Aspettiamo almeno che passino le feste. Non roviniamole il Natale … Poi, non si sa mai, magari succede qualcosa … Ecco … (entra correndo Miriam , in lacrime) HORTENSIA: (vedendola - molto tesa) Mio Dio ! MIRIAM, cos’è successo? 26 MIRIAM: (abbracciandola) Papà … papà ha avuto un incidente di macchina ! E’ in rianimazione. Aldo, è morto. FINE PRIMO ATTO Musica: DON’T STOP ME NOW (Toto) ATTO SECONDO Sala d’aspetto di una clinica - Hortensia e Miriam sono sedute. MIRIAM: Fa freddo. Si vede che di notte abbassano il riscaldamento. HORTENSIA: Vieni, mettiti la giacca. (la aiuta ad indossarla) MIRIAM: Si è fatto tardi. Mamma, va a casa, riposati un po’. HORTENSIA: Non senza di te. MIRIAM: Oggi abbiamo passato delle ore difficili e tu sei provata. Hai gli occhi stanchi. Ti prego, va a casa. HORTENSIA: Oh, perché tu sei bella fresca ….. Io resto qua finché resti tu. MIRIAM: (stringendosi a Hortensia) Non so cosa ti stia passando per la mente: forse qualcosa che io non riesco a capire , …. perché non ho vissuto in passato, come te, dei momenti così tristi. HORTENSIA: No, purtroppo anche tu, a tuo modo, li hai vissuti ed è la cosa che mi ha fatto soffrire di più in questi anni. MIRIAM: Siamo stati tutti vittime della vita, anche papà ed io ho paura per te. Ci hai messo tanto per riprendere a vivere e oggi sei ripiombata nel passato e non so come potrai reagire. 27 HORTENSIA: E’ trascorso tanto tempo ….. non preoccuparti …. Va tutto bene …. si …..Tutto bene. (l’abbraccia) MIRIAM: Ma rivedere papà adesso, dopo tanti anni, così, all’improvviso. Ecco, vorrei sapere la verità. Come ti senti? HORTENSIA: Come vuoi che mi senta? Le ferite sono ormai chiuse …. Dovrò solo rimettere un po’ di polvere sul cuore e tornerò come prima, la solita mamma di prima, sempre più svitata …. MIRIAM: Ti voglio bene ….. Tra tutte le mamme proponibili sceglierei sempre te. HORTENSIA: Non buttiamola sul patetico, altrimenti potrei anche mettermi a piangere. Dai, andiamo a berci un caffè, magari decaffeinato e pensiamo al futuro. MIRIAM: Il futuro ….. non posso proprio pensarci adesso. Sono in pena per papà: non so come potrà uscire da tutto questo. HORTENSIA: Adesso mettiti calma: hai sentito che cosa ha detto il dottore … ci vorrà un po’ di tempo, ma ce la farà. Ha la pelle dura tuo padre! Certo che è stata una bella botta … MIRIAM: Hai visto come è pallido … sembra così fragile e così … piccolo … chissà se tornerà come prima … HORTENSIA: Certo, tornerà come prima … MIRIAM: Adesso avrà bisogno di tutto …… mamma, io non parto più. Resto con lui, non posso lasciarlo. HORTENSIA: Hai ragione, è tuo padre. Certamente ha bisogno di cure. Ma tu non puoi restare . C’è in ballo il tuo futuro. Devi andare a Londra. MIRIAM: Ma come faccio ad andare via … è rimasto solo: ha soltanto me. HORTENSIA: Ci sono anch’io: tu vai e resto io con lui … MIRIAM: Tu? Non è possibile … non se ne parla nemmeno. Non puoi farlo e io non te lo potrei neanche chiedere. HORTENSIA: Me lo sono chiesto io e mi sono anche data la risposta. E’ deciso. MIRIAM: Ma ti rendi conto di cosa significa? 28 HORTENSIA: Perfettamente. MIRIAM: Sarà un’assistenza snervante, lunga e continua e poi … poi … sarai costretta rivivere il passato. HORTENSIA: Il passato è passato - Non succederà nulla - Sta tranquilla. MIRIAM: Non sono tranquilla per niente: se dovessi partire sarei in pena per tutti e due. HORTENSIA: E perché? MIRIAM: Come perché … perché potresti stare male. HORTENSIA: Intanto ho una salute di ferro. E poi, se ti togli dalla circolazione, finalmente sarò indipendente – Tutto calcolato … MIRIAM: Capirai che indipendenza … mamma, non puoi fare tutto questo per me … HORTENSIA: Vieni qua … testona … (l’abbraccia) lo sai di essere tutta la mia vita … MIRIAM: Ma ce la farai? HORTENSIA: Sono una roccia. MIRIAM: Anche le rocce crollano. HORTENSIA: Non io. Primo buio di Scena Stessa sala d’aspetto Hortensia legge il giornale e beve un caffè - Entra Alessandro ALESSANDRO: Buongiorno signora. HORTENSIA: Salve … ALESSANDRO: Com’è il caffè, accettabile? HORTENSIA: Ne ho bevuti di migliori - Però, al momento, non ci sono alternative: il bar è ancora chiuso. 29 ALESSANDRO: Già, non sono ancora le sette … va bene, vada per il caffè accettabile. HORTENSIA: Ci sono anche i biscotti: quelli sul secondo ripiano, non sono mica male. ALESSANDRO: Per fortuna che ci sono le macchinette … Dopo una nottataccia almeno qualcosa di caldo … Vado e torno - (Ritorna col caffè e i biscotti) - Posso appoggiarmi al suo tavolo? HORTENSIA: E’ il tavolo di tutti - Prego. ALESSANDRO: Il caffè è discutibile ma i biscotti non sono male. - Aveva ragione Ne vuole? HORTENSIA: Grazie, per ora no. ALESSANDRO: Non mi piace fare colazione da solo. HORTENSIA: Se questa lei ha il coraggio di chiamarla “colazione” non posso che essere solidale e le farò compagnia - (prende un biscotto). ALESSANDRO: Ha qui qualcuno? HORTENSIA: Si, il mio ex marito e lei? ALESSANDRO: Mio fratello. HORTENSIA: Cosa è successo? ALESSANDRO: Incidente d’auto - Trauma cranico - varie fratture - E il suo? HORTENSIA: Bruttissimo incidente d’auto, trauma cranico e fratture - Come suo fratello - Cosa ha detto il medico? ALESSANDRO: Se la caverà, ma sarà una cosa lunga. HORTENSIA: Anche per il mio - sarà una degenza lunga e per la riabilitazione ci vorranno dei mesi - Comunque l’importante è venirne fuori, anche se non sarà una cosa facile. ALESSANDRO: Ha visto? Il terzo piano è quasi vuoto - Si vede che stanno tutti bene - Meglio così - Cureranno meglio i nostri. HORTENSIA: Siamo sotto Natale - Chi può cerca di tornare a casa o rimanda gli interventi a dopo. 30 ALESSANDRO: Saremo fra i pochi a passare il Natale qui - Lei ha qualcuno a casa? HORTENSIA: No - Mia figlia è a Londra e i miei amici partiranno per la montagna - E lei? ALESSANDRO: Anch’io sono solo - Da quando non ho più mia moglie, mio fratello è tutta la mia famiglia. HORTENSIA: Oh ….. mi dispiace ….. ALESSANDRO: E’ la vita ….. HORTENSIA: Siamo destinati a passare insieme un Natale ospedaliero … ALESSANDRO: Io allora penserò allo spumante …. HORTENSIA: E io al panettone … Questo dovrà essere il Natale della speranza perché i NOSTRI ce l’hanno fatta … ALESSANDRO: E’ vero … Ringraziando Iddio il pericolo è passato … Secondo buio di Scena Stessa Sala d’aspetto (Alessandro è seduto e legge un libro - Entra Hortensia) HORTENSIA: Buon Natale! Hai visto? Abbiamo anche la neve … il giardino sembra incantato. ALESSANDRO: Buon Natale anche a te … E’ vero, il giardino tutto bianco è bellissimo. HORTENSIA: Come vanno le cose? ALESSANDRO: Sta un filo meglio, ma di notte ha sempre gli incubi - Io sono un po’ stravolto - E tu, come stai? HORTENSIA: Anch’io sono stanca - Paolo, per fortuna, stanotte ha dormito un po’ di più - Sai quale è il mio massimo desiderio? Dormire ventiquattro ore di fila. 31 ALESSANDRO: Io trentasei …. HORTENSIA: Ancora un paio di mesi e lo potremo fare … l’importante è riuscire ad arrivarci …. ALESSANDRO: Avresti mai pensato di passare un Natale in ospedale? HORTENSIA: Di solito penso a cose più allegre - No, non l’avrei mai ipotizzato. ALESSANDRO: Nemmeno io, meno male che ci sei tu … sarebbe stato molto più triste senza di te … guarda (le da un pacco con un albero di Natale) HORTENSIA: Cos’è? (Apre il pacco) Ma è delizioso … grazie … e poi è tutto rosa … ALESSANDRO: Non so quali fiori preferisci, ma so che ami il rosa … A proposito, dimmi subito che fiori ti piacciono, sai …. per la prossima volta … HORTENSIA: I Tulipani … io adoro i tulipani … ma anch’io ho una cosa per te (Gli da un pacchetto). ALESSANDRO: (Apre il pacco e mette la sciarpa) Oh! E’ una sciarpa lunga, è fantastica, grazie! Non riesco mai a trovarle di questa misura … mi piace molto - (Le da un bacio) HORTENSIA: Dopo i regali pensiamo a mettere le basi per un Natale sufficientemente perfetto … ho detto sufficientemente. ALESSANDRO: Dopo il brindisi con i nostri, ci potremmo trovare al ristorante a mezzogiorno. Resta il problema di stasera …. ma posso invitarti fuori a cena, no? HORTENSIA: (sorridendo) Non puoi … Devi!... Dove andiamo? ALESSANDRO: Dove vuoi tu - Hai già in mente qualcosa? HORTENSIA: A me piacciono le sorprese. ALESSANDRO: Ci penserò io. HORTENSIA: Stupiscimi … ALESSANDRO: Ce la metterò tutta … 32 HORTENSIA: E io cercherò di essere elegantissima per farti fare bella figura … ALESSANDRO: Sei perfetta già così … se poi sarai anche elegantissima, sarà un Natale coi fiocchi … HORTENSIA: … Rosa … ALESSANDRO: Perché ti piace il rosa? HORTENSIA: Perché il rosa può schiarire il grigio del futuro. Alta filosofia, no? Ma, andando giù piatti, mi rende la pelle più luminosa e mi sembra così di dimostrare qualche mese di meno. ALESSANDRO: Sei la persona più rosa che conosco … HORTENSIA: E tu la più gentile … Beh! Adesso torniamo ai nostri doveri … ci aspettano - Va bene verso l’una, al ristorante? ALESSANDRO: Perfetto, a più tardi allora ….- (Escono). Terzo Buio di Scena (Stessa Scena - Hortensia e Alessandro sono seduti) ALESSANDRO: Posso chiederti una cosa? HORTENSIA: Certo. ALESSANDRO: Perché sei qua? Ma, non è il tuo ex? HORTENSIA: Ho sempre avuto la vocazione dell’infermiera. ALESSANDRO: Dai! Seriamente …. HORTENSIA: Mia figlia è a Londra e Paolo sarebbe rimasto solo … mistero svelato … ALESSANDRO: E’ un’assistenza veramente lunga e faticosa – (pausa) Ma non ha proprio nessuno? Non si è rifatta una vita? HORTENSIA: Se l’era rifatta sì, ma lui è morto nell’incidente. ALESSANDRO: Come lui? 33 HORTENSIA: Hai capito bene - Lui è morto - Si chiamava Aldo. ALESSANDRO: Oh! Scusa mi dispiace … non volevo. HORTENSIA: E’ così - E’ capitato a me e capiterà ad altre. ALESSANDRO: Non so cosa dirti … non avrei mai pensato a una situazione … insomma … se avessi immaginato … non ti avrei fatto domande … HORTENSIA: E perché? ALESSANDRO: Anche … per non rinnovarti un dolore … HORTENSIA: E’ roba vecchia, ormai appartiene al passato - Non preoccuparti …. ALESSANDRO: Ma tu, …… sei rimasta sola? HORTENSIA: Cosa te lo fa pensare? ALESSANDRO: Il fatto che sei qui. HORTENSIA: (pausa) Non sono mai riuscita a sostituirlo. ALESSANDRO: Ma ci hai provato?... HORTENSIA: Per quello si, ma è difficile sostituire una persona unica - E Paolo per me lo era. ALESSANDRO: Ma sono parecchi anni …. HORTENSIA: Si deve essere fermato il tempo ….. ci ho provato ….. ho tentato disperatamente di dimenticarlo … Ho avuto altre storie, ma, ogni volta, dopo, lui aveva sempre la sua faccia - Meglio sola che convivere coi confronti. ALESSANDRO: Mi spiace che tu abbia sofferto - Paolo deve essere stato … molto particolare. HORTENSIA: Particolare, eh si! ….. La sua vicinanza mi dava una strana emozione, un’emozione che nessun altro mi ha fatto più provare … Mi piaceva tutto di lui … come parlava, il suo buffo vizio di usare frasi fatte … mi piaceva come rideva, come mi guardava, 34 l’entusiasmo e la sua voglia di fare, come sapeva affrontare la vita, mi piaceva … com’era dentro … ALESSANDRO: E come è finita? HORTENSIA: Se ne è andato e per un motivo sin troppo chiaro. ALESSANDRO: Non ti eri mai accorta di nulla? HORTENSIA: No, mai! - Per questo il colpo è stato tremendo - Quando un uomo se ne va con un’altra, puoi sperare che torni, ma se l’altra è un uomo … cosa puoi fare? … Io poi l’ho saputo così, all’improvviso, brutalmente - Non volevo crederci, ma me lo ha gridato in faccia - Mi sembrava di essere in un’altra dimensione: io che non capivo o non volevo capire e lui …. lui, che urlava alla mia incredulità - Ho chiuso le orecchie con le mani e sono scappata … (Piange). ALESSANDRO: (Le asciuga le lacrime con la mano e le passa le dita sulla bocca) - Su adesso basta, basta piangere. (pausa) Scusami, è colpa mia, non avrei dovuto ….. HORTENSIA: (Sorride) No, non fa niente … è già passato … ALESSANDRO: E’un grande atto d’amore, questo: sei sorprendente, forte e vulnerabile, dolce e appassionata …. Sei Hortensia …. HORTENSIA: Sei molto caro … Vedi? Ora le nuvole sono passate … vorrei andare in giardino: guarda, quanta neve …. Mi accompagni? ALESSANDRO: Chi rinuncerebbe mai a una passeggiata con te in un giardino incantato? HORTENSIA: Allora andiamo …. Entriamo insieme nella favola. Quarto Buio di Scena Stessa Scena (Alessandro è seduto - Ha la testa fra le mani) Hortensia entra 35 HORTENSIA: Mediti sull’immortalità dell’anima? ALESSANDRO: Sono giù di corda e sono stanco. HORTENSIA: Ma dai … ormai siamo alla fine - Fra poco si torna a casa. ALESSANDRO: Per mio fratello ci saranno ancora dieci giorni di rieducazione - La spalla non è a posto. HORTENSIA: Su, coraggio … dieci giorni non sono una vita, pensa a quello che hai già passato … stop alla tristezza … voglio vedere un sorriso da panoramica …. ALESSANDRO: Voi, quando ve ne andate? HORTENSIA: Domani, in tarda mattinata. ALESSANDRO: Ecco, ora che lo so, sono ancora più depresso. HORTENSIA: Come sei carino … invece di essere felice per me … ALESSANDRO: Sono felice per te, ma non ti vedrò più. HORTENSIA: Perché, hai intenzione di morire? Io resto a Milano e ci vedremo tutte le volte che vorremo - Anzi, sai cosa ti dico? Domani sera sei invitato a cena da me - In cucina sono po’ una frana, ma le lasagne mi riescono benissimo - Cosa ne dici? ALESSANDRO: (Sorridendo) - Verrò solo per le lasagne - Sono il mio piatto preferito …. HORTENSIA: Ora che fai lo spiritoso mi piaci un po’ di più – Io detesto i depressi – Forse perché, quando eravamo al liceo, avevamo un professore eternamente depresso. - Alle sue lezioni si andava tutti rigorosamente muniti di amuleti antisfiga - “Ci sono anni difficili e anni peggiori” era il suo ritornello preferito, e quando arrivava il primo giorno d’estate esclamava: “Ci stiamo incamminando verso l’inverno”. ALESSANDRO: (Ridendo)- … ma all’inizio dell’inverno avrà detto almeno una volta: “Ci avviciniamo all’estate” …. 36 HORTENSIA: Neanche in mente …. Diceva: “ Chissà se verrà l’estate e se noi ci saremo ….” - (Alessandro ride) - Ecco, sono riuscita ad avere la panoramica …. ALESSANDRO: Riesci sempre ad ottenere quello che vuoi. HORTENSIA: Quasi sempre. ALESSANDRO: (teso) Aspetterò con ansia domani sera …(triste) ma gli altri nove giorni? HORTENSIA: Non allarghiamoci troppo - Cominciamo col pensare a domani. ALESSANDRO: Andiamo a berci un caffè decente …. A quest’ora il bar è aperto. HORTENSIA: A proposito, non ti ho mai raccontato la storia del marocchino? ALESSANDRO: No, non mi racconti mai le cose importanti. HORTENSIA: Ascolta, qualche anno fa venivo qui in clinica a fare ginnastica per il mal di schiena, insieme ad altre anziane casalinghe …. ALESSANDRO: Anziane casalinghe- Se stai cercando complimenti …. almeno per un po’… niente ! (ridendo) HORTENSIA: So aspettare …. Beh, ti dicevo ….. a fine lezione, andavamo tutte al bar per un caffè - Un giorno, presa da un desiderio incontrollabile, dico: “ Io adesso mi farei un bel marocchino …” Il barista fa una faccia strana e le mie amiche, visibilmente imbarazzate, guardano oltre le mie spalle - Mi giro di scatto e vedo una cosa enorme, tutta nera, che mi sorride invitante e apparentemente disponibile - Non so se fosse davvero un marocchino. (ride)- E non mi ha neanche presentato le sue credenziali ….. forse perché, nei bar, queste cose non sono consigliabili - (Alessandro ride) – Così, ogni volta che berrai un marocchino, sarai costretto a pensare a me. ALESSANDRO: Io penserò a te comunque … HORTENSIA: Hai visto? Non ho dovuto aspettare troppo - Il complimento è già arrivato … 37 FINE SECONDO ATTO ********* Musica AMORE GRANDE AMORE LIBERO (Il Guardiano del Faro) TERZO ATTO Casa di Hortensia (Hortensia va avanti e indietro dalla cucina al salotto - Suona il campanello della porta - Hortensia va ad aprire ed entra Alessandro con un mazzo di Tulipani) HORTENSIA: Ciao Alessandro … come sei gentile .. ti sei ricordato … i tulipani … ALESSANDRO: Li ho cercati rosa, ma non li ho trovati … ciao … sei bellissima … HORTENSIA: Grazie, anche tu non sei affatto male … Vieni … Cosa ti dò da bere? ALESSANDRO: Quello che bevi tu. HORTENSIA: Accomodati - Arrivo … (Va in cucina e torna con due bicchieri) - ALESSANDRO: Cos’è? HORTENSIA: Sorpresa … e non fare quella faccia … Io bevo questo … ALESSANDRO: Cos’è? HORTENSIA: Tisana di frutti di bosco con angostura e porto. ALESSANDRO: Devo rischiare? HORTENSIA: Devi. 38 (Alessandro beve) HORTENSIA: Com’è? ALESSANDRO: Speriamo che le lasagne siano migliori. HORTENSIA: La serata comincia bene … ALESSANDRO: Ma dai scherzavo è … è …. buonina. HORTENSIA: Notizie di tuo fratello? ALESSANDRO: L’ho lasciato davanti al televisore … stasera c’è la partita. HORTENSIA: Oh! magari volevi vederla … Mi dispiace, non lo sapevo … ALESSANDRO: Io ….. preferisco vedere te. HORTENSIA: Dì piuttosto che preferisci le lasagne - Sono già in forno - Tra poco andiamo a tavola … ALESSANDRO: E Paolo? HORTENSIA: Dovrebbe partire domani per Londra - Va da mia figlia. ALESSANDRO: Adesso che hai perso il lavoro da infermiera cosa farai? HORTENSIA: Non mi annoierò di certo - Ho mille cose da fare - E tu? ALESSANDRO: Adesso dovrò lavorare giorno e notte - Sono mesi che trascuro l’ufficio - Non avrò il tempo per pensare. Meglio così. HORTENSIA: Io invece penserò a te ….. abbastanza … perché ….. perché mi mancherai. Ti cercherò la mattina davanti a una tazza di caffè e mi sembrerà di vederti spuntare da un momento all’altro in fondo a un corridoio. (cambia tono di voce e diventa spiritosa) Sai ad una certa età si diventa abitudinari ….. ALESSANDRO: (tenero) Tu sei la mia abitudine …. Ma perché mi dici queste cose? …. HORTENSIA: E’ la verità. ALESSANDRO: E allora, cosa possiamo fare? 39 HORTENSIA: Ci telefoneremo ….. moltissimo …..Poi mi inviterai a cena e verrai da me per le mie insuperabili lasagne. Potremo anche andare al cinema e …. Non so …. A teatro ….. e .… ALESSANDRO: (la interrompe, le prende la mano e dolcissimo) Hortensia ….. Io … io credo di amarti. HORTENSIA: (pausa)(triste) Io so di amarti …. E non ti voglio ingannare. Non sono ancora pronta per una nuova storia e non so se lo sarò mai. Non riesco a cancellare i fantasmi del passato ….. ALESSANDRO: Basta! Questi fantasmi non devono più condizionarti. Io non voglio rinunciare a te. HORTENSIA: Ma come posso a darti quello che non ho più? ALESSANDRO: Potrei aiutarti io, a ritrovarlo ….. tu sei troppo importante per me …. HORTENSIA: Anche tu per me ….. ormai sei entrato nella mia vita, ma dentro …. dentro, sento sempre la sua presenza. Non vorrei mai che il tuo viso diventasse il suo … No …. No ….. non potrei sopportarlo. Ma perché mi soffoca questo legame? Vorrei essere libera, ma non posso …. non ci riesco … ALESSANDRO: E ….. se fosse lui a liberarti? HORTENSIA: Lui? Come? ALESSANDRO: Non lo so ….. Ma ci sarà pure un modo … … Parlagli … … Oh, dico delle stupidaggini, scusami ….. Io farei di tutto perché tu fossi felice ….. anche uscire dalla tua vita …. HORTENSIA: (gli prende la mano) Non dire così ….. ALESSANDRO: Ma io ti amo ….. (suona il campanello della porta) ALESSANDRO: Aspetti qualcuno? HORTENSIA: Aspettavo te .… vado a vedere … (Apre la porta, entra Paolo con un mazzo di tulipani). PAOLO: (timido) Ciao Hortensia – (l’abbraccia) 40 HORTENSIA: Oh, Paolo … che sorpresa … grazie - (Prende i tulipani) - Sono bellissimi. PAOLO: Sono venuto a salutarti. E’ confermato. Parto domani. (un po’ seccato) Ah! Ciao Alessandro, come va? ALESSANDRO: Benissimo, grazie. E tu? PAOLO: Bene - Sono di partenza ed ho un sacco di cose da fare … Anzi, vi lascio subito perché sono in ritardo. HORTENSIA: Ma no … non andare via ….. Rimani ….. fermati a cena! (sorridendo triste) Le lasagne sono in forno. PAOLO: No, grazie. Come dicevo ad Alessandro, ho parecchie cose da fare prima di partire - (affettuosamente imbarazzato) Volevo ….. solo dirti che non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me e l’affetto con cui l’hai fatto … Sei stata davvero … unica - Grazie ….. grazie ancora di tutto - Naturalmente mi farò vivo da Londra. HORTENSIA: Guarda che ci conto. PAOLO: Ciao Alessandro, ti auguro un po’ di serena tranquillità e salutami tuo fratello. ALESSANDRO: Buon viaggio e tanti auguri anche a te. HORTENSIA: Ciao … e cerca di star bene …. (Paolo esce) Vado a dare un’occhiata in cucina - (Va verso la cucina) - ALESSANDRO: Ho dimenticato una cosa in macchina - Scendo un attimo (Esce e raggiunge Paolo fuori scena) - FUORI SCENA ALESSANDRO: Paolo, senti. PAOLO: Ho dimenticato qualcosa? ALESSANDRO: No, però devi ritornare su - Hortensia ti deve parlare. PAOLO: Va bene - Andiamo. ALESSANDRO: Io devo sbrigare una cosa urgente - Comincia a salire tu - Ti ho lasciato la porta accostata …. 41 PAOLO: Grazie e ancora ciao. (Paolo entra in sala - Hortensia è ancora in cucina) HORTENSIA: (Dalla cucina) - eccomi, arrivo subito - (Entra in sala) - Oh Paolo, hai cambiato idea … bene - Ah, lo so, le mie lasagne sono irresistibili - Vado di là a preparare anche per te - Ma … dov’è Alessandro? PAOLO: Credevo lo sapessi - E’ uscito - Mi ha detto di avere una cosa urgente da fare … Ma non so dove sia andato. HORTENSIA: Capisco … Beh, fermati a cena … Non puoi lasciare sola una signora …. PAOLO: Va bene - Obbedisco - Posso aiutarti? HORTENSIA: No, è già tutto fatto - Siediti - Bevi qualcosa? PAOLO: Fai sempre quella tisana speciale? HORTENSIA: Sempre … sono un’abitudinaria incallita - Vado a prenderla (Va in cucina ) (Paolo si guarda intorno e prende in mano una cornice con fotografia) (Hortensia torna con un bicchiere) Eccola …. è tutta tua … PAOLO: (Beve) - Un sapore pieno di ricordi … mi fa tornare indietro nel tempo …. HORTENSIA: Già. PAOLO: Sono tutto orecchi - Dimmi …. HORTENSIA: Cosa? PAOLO: Non so, pensavo tu dovessi dirmi qualcosa …. HORTENSIA: No, ma mi fa piacere che tu sia qui. PAOLO: Anch’io … anch’io … sono contento. HORTENSIA: (spiritosa) Allora andiamo alla conquista del Regno Unito …. 42 PAOLO: Si … non so cosa riuscirò a conquistare, ma ci proverò … HORTENSIA: Oddio, il tuo inglese non è mai stato dei migliori …. PAOLO: Lo sai … non ho predisposizione per le lingue … HORTENSIA: Beh! Sai fare altre cose …. PAOLO: Tutti sanno fare altre cose …. HORTENSIA: … E’ vero …. PAOLO: (lunga pausa) Hortensia …. Ascoltami (tenero e timido) HORTENSIA: Si …. PAOLO: Vorrei parlarti a lungo per dirti quello che sento e forse per cercare così di attenuare i miei sensi di colpa, ma … … le parole sono tante, confuse con le immagini …… Non so … non so da dove cominciare ….. HORTENSIA: Provaci. PAOLO: La nostra vita si è fermata in quel pomeriggio di marzo. Vedo ancora le tue lacrime e sento una tristezza infinita. HORTENSIA: Lascia stare …. Sono passati tanti anni … Non pensarci più - Il tempo medica tutto … quasi tutto …. PAOLO: Mi piacerebbe tornare indietro per …. HORTENSIA: Non è possibile …. PAOLO: Lo so - La mia vita ormai era segnata … ma quello che non riesco a perdonarmi è di avertelo detto male - Senza amore e forse senza pietà - Avrei dovuto saperti chiedere perdono e ringraziarti per i bellissimi anni che mi avevi regalato. Avrei dovuto tentare almeno di spiegarti il dramma che, credimi, anch’io stavo vivendo ….. HORTENSIA: Tutto è ormai dimenticato - Non facciamo rivivere i ricordi che ci fanno solo del male - Chiudiamo col passato – (cambia tono di voce – allegra) Raccontami invece dei tuoi programmi futuri. PAOLO: Non ho programmi e non voglio farli - Vivrò un po’ alla giornata - Qualcosa capiterà …. Forse - e tu …. tu cosa farai? 43 HORTENSIA: Oh! Le idee sono tante … Potrei perfezionare con un diploma la mia vocazione infermieristica e anche iscrivermi all’Università della terza età, insieme ad aitanti pensionati … PAOLO: Tu non andrai mai in pensione … (l’accarezza) Tu sei la vita … HORTENSIA: (Commossa) - E’ il più bel complimento che potevi farmi. PAOLO: Te lo meriti …. ti meriti tutto … tutto quello che io non ti ho dato. HORTENSIA: (cambia tono di voce) Perché vuoi andare a Londra? C’è la nebbia, piove quasi sempre, fa freddo, il tuo inglese è senza speranza … PAOLO: Sono solo e là c’è Miriam. HORTENSIA: Solo … solo …. Non è vero …. PAOLO: Perché, vedi qualcuno vicino a me? HORTENSIA: Chi ho assistito con abnegazione e disprezzo della stanchezza per tutto questo tempo? Il portiere? PAOLO: (Sorridendo) - Hai assistito un brutto soggetto. HORTENSIA: Ho sempre avuto un debole per i brutti soggetti – Se tu volessi, per un bel pò ci sarà una camera libera … forse potrebbe interessarti … pensaci prima che io decida di affittarla … Vista giardino, aria condizionata, televisione e confort vari - Prezzi accettabili, dato il pregio dell’appartamento … PAOLO: Forse non ho capito bene … HORTENSIA: (incalzante) Forse hai capito benissimo …. PAOLO: Ma sei sicura di quello che dici? HORTENSIA: …. Non lo so …. PAOLO: Potresti pentirti … HORTENSIA: Può darsi …. PAOLO: Hai considerato i rischi? HORTENSIA: Ci sono sempre dei rischi. 44 PAOLO: E se ti dicessi di si? HORTENSIA: Comincia a dirlo … PAOLO: E se tu cambiassi idea? HORTENSIA: Potremmo sempre fare un periodo di prova …. PAOLO: (tenero) Perché lo fai? Voglio la verità. HORTENSIA: (Commossa) - Forse …. Forse perché non voglio perderti una seconda volta …. PAOLO: Sei sempre stata la mia più grande amica …. HORTENSIA: Si …. amica …. PAOLO: Allora …. Allora ti dico di si …. HORTENSIA: Ben tornato a casa! (lungo abbraccio, forte commozione) PAOLO: Eh, si! Dovrò ringraziare Alessandro ….. Se non fosse stato per lui, ora non sarei qui – E’ proprio una brava persona … (a voce alta e scandita verso il pubblico) e poi, è davvero uno splendido esemplare di uomo maturo … HORTENSIA: Eh, no … non abbiamo ancora iniziato il periodo di prova …. Musica: TULLI TULLI PAN (Trio Lescano) FINE 45