Io adoro i tulipani - Compagnia del Batticuore

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Io adoro i tulipani - Compagnia del Batticuore
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“I
PERSONAGGI
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“I
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Musica
Apertura e chiusura: TULLI TULLI PAN (Olandesina)- Trio Lescano
ATTO PRIMO
Hortensia, seduta in salotto ( divano, tavolini, libreria, quadri alle pareti - molti
tulipani nei vasi ), legge il giornale. Casa elegante di città.
(entra Miriam)
MIRIAM:
(molto coinvolta) Ciao mamma, allora com’è andata?
HORTENSIA:
(freddina) Ogni volta ci casco!
MIRIAM:
Cos’ è successo?
HORTENSIA: (nervosa) Quando la smetterai di organizzare incontri a due …
mascherati da festa con gli amici? Si può star bene, anche da sole!
MIRIAM:
(con affetto) Io spero sempre, che tu possa fare l’incontro giusto!
HORTENSIA: (convinta) Figurati! Si può essere molto più libere e serene …
così! Piuttosto, non potevi spiegarmi meglio … chi era … il
padrone di casa?
MIRIAM:
Ma te l’avevo detto: è il papà di una mia amica.
HORTENSIA:
(delusa) Ma per piacere!
MIRIAM :
Se ti avessi anticipato che vive solo … che è pieno di interessi … e
ha una buona posizione … Che poteva essere proprio il candidato
… ideale …
HORTENSIA:
(la interrompe arrabbiata) Questo è carpire la buona fede di una
madre.
MIRIAM:
(preoccupata – dopo una breve pausa) Perché, cosa è successo?
HORTENSIA:
(lapidaria) Di tutto.
MIRIAM:
(arrabbiandosi)
Dovevo immaginarlo: tu pianti sempre casini!
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HORTENSIA:
Ah, io pianto casini …. Sei tu, che con la tua mania di riordinare
la mia vita, finisci col mettermi sempre in mezzo!
MIRIAM:
(si calma) E va bene. (con pazienza) Su, vuota il sacco.
HORTENSIA:
(dopo una breve pausa) Come entro in casa di … FILIPPO, si
chiama così, no?
Si, certo, si chiama FILIPPO.
MIRIAM:
HORTENSIA:
(entra nella parte) Beh … entro e vedo un vaso, pieno di
bellissimi tulipani. Così avvicinandomi a lui e con tutto il mio
charme … dico: “Sono splendidi. Io adoro i tulipani”. Mi guarda
e, sbattendo gli occhi, dice: “Strano! Un’ortensia dovrebbe adorare
le ortensie …” E ride!
Se questo è l’inizio, penso, che la serata non potrà che finire
peggio.
Però mi faccio violenza e, sorridendogli rassegnata,
rispondo: “Io sono diversa dalle solite ortensie: ho l’H davanti!”
(critica) Non credo che abbia capito perché s’è fatto serio e mi ha
detto: “Ci aspettano, di là.”
MIRIAM:
(banalizzando) Niente di terribile, mi sembra!
HORTENSIA:
Aspetta …. Trovo gli invitati in salotto: tutti seduti. Non uno che
si sia mosso!
(fa un gesto di attesa alla figlia per attirare l’attenzione) Un
ginecologo, ben conservato per l’età; un produttore di insaccati
che … strabordava dalla poltrona e … una cantante lirica, con un
trucco adatto alla Lucia di Lammermoor. Uno più in pensione
dell’altro !
Mi avvicino all’ultima signora che completa il quartetto: “Una
giornalista” mi dice il ‘tuo’ Filippo. Un’ancora di salvezza, penso
… poi le chiedo di cosa si interessasse
in particolare.
“Oroscopi”, mi risponde.
MIRIAM:
(cercando un lato positivo) Beh … una compagnia eterogenea e
anche un’occasione per parlare … di chissà quante cose!
HORTENSIA:
(lapidaria) Sulle conversazioni ci torniamo più avanti. (più
confidenziale) Miriam, tu sai che sono molto disponibile … e che
so ‘legare con la gente’ ma c’è un limite a tutto !
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MIRIAM:
Mi dispiace … che ti sia sentita un po’ a disagio. Ho sempre visto
Filippo quando ospitava noi giovani … e mi era sembrato …
HORTENSIA:
(interrompendola – molto caricata) Per favore! Non giriamo il
coltello nella piaga.
MIRIAM:
(interrompendola) So che hanno una cuoca tibetana, bravissima!
HORTENSIA:
Se è bravissima, quella sera doveva aver fatto una scappata in
Tibet! (sorridendole) Me l’hai raccontata tu la barzelletta: “se il
brodo fosse stato caldo come il vino, se il vino fosse stato vecchio
come il tacchino e se il petto del tacchino fosse stato come quello
della cameriera, beh, allora sì, che sarebbe stata una bella cena …”
MIRIAM:
Ma dai!
HORTENSIA:
Non esagero! (rientrando nella parte) Non c’era neanche la
cameriera. Figurati che serviva in tavola una specie di rudere, dal
sesso indefinibile, che … a un certo momento, annunciando con
voce baritonale: “La cena è servita” ha dato il via a un:
(HORTENSIA imita la cantante) “Siamo pronti … andiam …!!”
della cantante lirica … che ha spaventato tutti.
(tristemente) Ti rendi conto della situazione?
MIRIAM:
Non esagerare: nella vita ci sono cose peggiori …….
HORTENSIA:
Fortunatamente la cena, fin troppo squallida, almeno … era
scarsa.
MIRIAM:
(ironica) Ma non è meglio, mangiar poco di sera ?
HORTENSIA:
Per quello, ho mangiato meno di pochissimo. Ma non è servito.
Nel tentativo di digerirla … sono già al terzo alka seltzer !
MIRIAM :
(sorridendo) Mi prenderei qualcosa di forte, ne vuoi anche tu?
(Hortensia fa un gesto di diniego mentre la figlia si versa un
cognac) La tragedia finisce qui, spero.
HORTENSIA:
Figurati, manca tutto il “post cenam”. Non che sia stato il
momento più drammatico, ma dico … roba da morirne: arrivano
le diapositive!
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MIRIAM:
La festa comincia con Filippo … che mi si avvicina chiedendo:
“Lei è pratica delle MAURICIUS?”. Io, che ho sempre detto
MAURIZIUS rispondo: “Bastano due Colf mauriZiane?”.
Mi guarda stranito, scuote la testa e se ne va a preparare lo
spettacolo, mentre io cerco di ritardare l’impatto, facendomi
sempre più piccola nella poltrona. Ma a un certo punto, obtorto
collo … devo alzarmi per avvicinarmi alla ‘platea’: non vengo
immediatamente arpionata dal ginecologo, che mi spinge sulla
sedia libera alla sua sinistra?
E come si abbassano le luci, pare voglia iniziare un ripasso
approfondito … di anatomia ! La paura è che … faccia di tutto per
portarsi il compito a casa!
(cominciando a immedesimarsi) Era almeno carino?
HORTENSIA:
Tu, hai mai visto un ginecologo, ultrasettantenne … carino?
MIRIAM
Si, una volta ….. ma è morto
HORTENSIA
Se ne vanno sempre i migliori.
MIRIAM:
(tristemente) E … le diapositive?
HORTENSIA:
(lentissima) Dopo la centottantesima, ho avuto un mancamento.
Sono scivolata e ho sbattuto la faccia sul tavolino. Rompendo gli
occhiali!
(quasi vantandosi) Però, sono riuscita a non russare.
MIRIAM:
Mio … Dio!
HORTENSIA:
(esagerando) E siamo solo all’inizio!
MIRIAM:
Avrete almeno chiacchierato un po’, no?
HORTENSIA:
Un attimo di pazienza! Anche perché, dopo il piccolo break per la
pausa liquori, inizia … la seconda serie di diapositive.
MIRIAM:
Non ci credo!
HORTENSIA:
Sta a sentire! Quando Filippo mi si avvicina, con il bicchiere in
mano, spero proprio che finalmente … si cominci a chiacchierare.
Invece, mi sfiora per raggiungere l’interruttore della luce e prima
di spegnerla, si gira verso di me e con aria da sparviero, mi chiede:
“Lei è pratica di uccelli?”
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MIRIAM:
Non dirmi quello che hai risposto.
HORTENSIA:
Presa alla sprovvista, dico: “Beh! …. Una volta abbastanza, ma
ormai vivo di ricordi”. Avrei voluto vedere la faccia che avrebbe
fatto, se avessi aggiunto “Ma la memoria mi aiuta molto!”
MIRIAM:
Ho capito: perderò un’amica.
HORTENSIA:
Non lo so ….. Comunque lasciami continuare …. “Parlavo di …
BIRD WATCHING, mi dice fulminandomi con un’occhiata. Al
che, con la dignità della Regina Vittoria, annuisco: “Anch’io
naturalmente”.
MIRIAM:
(dispiaciuta) Se avessi mai immaginato … Mamma, ti
prometto, che cercherò di fare la brava ……
Ridurrò
drasticamente i tentativi di trovarti un compagno stabile..
HORTENSIA:
(con affetto) Meno male! … Anche perché, a una certa età, oltre
al resto, è difficile rinunciare alla propria libertà.
MIRIAM:
Dopo tutti questi anni, però, dovresti reagire ! … Meriteresti una
compagnia sicura , su cui contare. Io ormai … sono sempre più
impegnata …
HORTENSIA: (tristemente) Tesoro, lascia stare, non parliamone più.
MIRIAM:
(affettuosa) Scusami, mamma, ma io volevo solo aiutarti.
HORTENSIA:
(con un sorriso triste) Ti voglio un sacco di bene.
MIRIAM:
(dopo una breve pausa - sorridendo) Anch’io, mamma. (con
entusiasmo) Dai, continuiamo ….. (poi sorridendole – quasi con
allegria) Come è finita poi, la serata?
HORTENSIA:
(lapidaria) Sarò telegrafica. Dopo un’ora comoda di uccelli …
che volavano, giocavano nell’acqua, si toglievano i pidocchi,
imbeccavano i figli o ti guardavano dritto negli occhi, (credevo di
morire) finalmente si accendono le luci …
MIRIAM :
….. e finalmente avrete parlato.
HORTENSIA:
Purtroppo erano tutti sconvolti ….. Solo GANIMEDE
PREGADIO, quello dei salumi, l’unico rimasto vispo, continuava
a tirar fuori particolari piccanti sulla sua ars amatoria,
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sottolineando il peso del prosciutto ‘extra large’, che lasciava con
noncuranza sul comodino della signora di turno!
MIRIAM :
(sorridendo) Beh, un concreto “ditelo coi fiori”, no? Neanche si
fosse ancora in tempo di guerra …… E gli altri?
HORTENSIA:
Tutti distrutti, tra l’età e tra i liquori che avevano continuato a bere
per sopravvivere alle diapositive.
MIRIAM :
….. allora ….. silenzio assoluto?
HORTENSIA:
Quasi. Anche l’ELFRIDE COBIANCHI, che fin dall’inizio della
serata ogni volta che poteva, tentava di raccontare i suoi successi
…..
MIRIAM :
Allora ne ha avuti di successi?
HORTENSIA:
Eh! Figurati ….Posti tipo CARONNO PERTUSELLA,
CERNUSCO LOMBARDONE e simili ….. Ti dicevo, anche
l’ELFRIDE si era ammutolita. Penso: “come Dio vuole, si torna a
casa”. Infatti ci alziamo per uscire.
MIRIAM :
Fine dello strazio ….
HORTENSIA:
Non ancora ….. Il ginecologo prende subito a sgomitare,
insistendo per accompagnarmi. Al mio rifiuto, si accontenta di
rifilarmi un biglietto da visita, sussurrando: “Sa, per ogni
evenienza. A richiesta anche servizio notturno.”
MIRIAM :
Tosto, eh!
HORTENSIA:
Sulla porta, la giornalista abbracciandomi dice: “Questo è il mese
giusto, se dovete peccare, fatelo con un LEONE: sessualmente è
una bomba”.
MIRIAM:
Mica male come consiglio!
HORTENSIA: Attenzione …. Il ginecologo, che doveva aver sentito qualcosa, sul
pianerottolo mi fa: ”Io, sono un Acquario … ma con ascendente
Leone”.
MIRIAM:
Mi hai distrutta! Come hai potuto resistere ?
HORTENSIA:
Allora mi capisci?
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MIRIAM:
(ammiccando)
Posso solo concludere che hai accantonato
definitivamente l’idea del …
HORTENSIA:
(sorridente) Materasso? Si!
MIRIAM:
(finta seria) Attenta gli anni passano, vai verso il declino …
HORTENSIA:
(stando al gioco)
MIRIAM:
(più seriamente) Ho i piedi per terra, io.
HORTENSIA:
Con i piedi troppo per terra, non si vive, veramente ! Bisogna
saper stare, ogni tanto, anche a mezz’aria … e non pensare!
Ecco: rubacchiare un po’ di felicità!
MIRIAM:
Mamma, io vorrei che tu fossi felice!
HORTENSIA:
(dolce) Io sono felice … così. Con te e basta. Fine della
trasmissione.
(abbracciandola) Ti adoro … Perché sei la madre più testarda e
squinternata che conosco.
MIRIAM:
Come sei buona, tu …
HORTENSIA:
E me lo dice … la figlia più rompiballe e dolce, del pianeta.
(commovendosi un po’ e riabbracciandola) … e poi basta … non
dovevi partire?
(fingendo sicurezza e sillabando) Così …
finalmente tirerò il fiato
… anch’io! ... E senza rotture di scatole, starò benone!
MIRIAM:
(stuzzicante) E se riuscissi a trovarti un “LEONE”?
HORTENSIA:
(stando al gioco) Potrei anche cambiare idea. Forse!
(suona il campanello della porta)
MIRIAM:
Vado io.
(entrano Marta e Irene - saluti incrociati)
IRENE:
(a Miriam) Allora siamo di partenza?
MIRIAM:
Eh si, ormai ci siamo. (guarda l’orologio) Caspita, adesso però
devo proprio andare … sono anche in ritardo .
( saluta tutti ed
esce)
MARTA:
Tua figlia è proprio speciale.
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HORTENSIA:
Si! (poi facendosi burbera) … Se non mi martirizzasse allo
spasimo nel tentativo di accasarmi, sarebbe la figlia ideale.
IRENE:
(con ironia) Darle retta … no?
HORTENSIA:
(sopra le righe) … se mi portasse un “LEONE”, forse …
IRENE:
Cosa c’entra il LEONE?
HORTENSIA:
C’entra, c’entra … ma è una storia lunga …
MARTA:
(che nel frattempo fremeva) Ragazze, non posso più aspettare.
Ho da raccontarvi una cosa … incredibile !
IRENE:
Hai vinto un auto … coi bollini del Super ?
HORTENSIA:
Hai proprio l’anima della casalinga ! Guarda che la vita, si vive al
di fuori dai carrelli ! (curiosa) Piuttosto, Marta, raccontaci la
cosa incredibile !
MARTA:
E’ successo tutto alla Scuola di Teatro … mentre stavo recitando
… con uno dei nostri compagni di corso.
IRENE:
Carino?
MARTA:
(timidamente)
IRENE:
Allora?
Direi di si. Lo conosco da quattro anni.
MARTA:
(rapita) … stavamo recitando il pezzo di Giulietta e Romeo,
sapete quello: “oh, Romeo, Romeo perché sei tu Romeo …”
HORTENSIA:
(dissacrante) Solo una mente malata, può metter in scena un
Giulietta e Romeo con attori della vostra età! (centotrenta anni
comodi, in due).
Roba da NEURO-Bollino Rosso!
(ironica)
La prima, è
prevista al TRIVULZIO?
MARTA:
(sorpresa) Come fai a saperlo?
HORTENSIA:
Lo supponevo.
MARTA:
(secca e seria) Posso parlare? Il Prof, s’era messo in “mente”, di
fare una “PROIEZIONE TEATRALE” dell’amore giovane, in
persone … più mature .
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Così aveva detto !
HORTENSIA:
(scherzando) Mature? Quarta età! … Roba da vergognarsi!
IRENE:
(insofferente) Hortensia, per favore! Dai Marta, su, va avanti.
MARTA:
Secondo copione, mi avrebbe dovuto baciare.
HORTENSIA:
Tintinnio di dentiere!
IRENE:
(secca) Come sei stupida!
facciamo notte.
MARTA:
(completamente assente)
Insomma … un innocente bacio di
scena. Solo che a me, è sembrato … diverso, ecco … un po’ …
mosso !
IRENE:
Cosa vuol dire “un po’ mosso”?
HORTENSIA:
(ironica) Vuol dire che si è montata la testa.
MARTA:
Secondo me, era diverso. (molto sicura)
benissimo, come sono quelli ‘diversi’.
HORTENSIA:
Ah! E’ vero …. tu hai sempre avuto una buona memoria. Scusa
eh, ma avrebbe potuto essere … un banale spostamento di
baricentro. (ironica) L’equilibrio è più precario, a una certa età.
IRENE:
(fa un gesto a Hortensia, di tacere, poi dice a Marta) E … e tu
cosa hai fatto?
MARTA:
(un po’ a disagio) Niente … io niente. Però … sono diventata
tutta sudata e il cuore mi è andato nelle orecchie. (dimostrando
sorpresa) Non me lo aspettavo. Ero … impreparata … pensavo
che ormai …
IRENE:
(sognante) Le cose impreviste, sono sempre le più belle. E lui?
HORTENSIA:
Cosa volevi che facesse d’altro … sul palcoscenico, caso mai
dopo.
IRENE:
Appunto, io volevo proprio sapere il dopo.
Lasciala continuare,
se no qui
Mi ricordo ancora
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MARTA:
(distrattamente) Dopo niente. Ci siamo rivisti a lezione, la
settimana scorsa. (sognante) Per tutta la settimana però, io, ho
continuato a pensare a quel bacio.
HORTENSIA:
Ma pensa alla tua età … altro che al bacio …
MARTA:
Quale età ….. Sono tornata la ragazza del liceo … senza mal di
schiena, con le stelle negli occhi!!
HORTENSIA:
Scusa, ma non lo conoscevi da quattro anni? Ci hai messo un po’
… a metterlo a fuoco! … Lentina, eh?
IRENE:
Per favore, Hortensia, basta ! Non rovinare l’atmosfera … siamo
in pieno “pathos” !
(rivolgendosi a Marta) Allora, cosa è
successo?
MARTA:
A fine lezione mi dice: “vuoi che ti accompagni a casa?” Io ho
detto “si, grazie” (guarda le amiche) … e non fate quelle facce!
(quasi si scusasse) Ho detto SOLO ‘si grazie’. Cominciavo a
sentirmi come … come ci si sente … quando sta per arrivarti un
attacco d’ansia.
Saliamo in macchina. Lui parla poco. Quando si ferma davanti al
mio portone, colta da raptus … lo bacio.
IRENE:
(curiosa) E lui cosa ha fatto?
MARTA:
Lui … è rimasto un po’ perplesso. Fermo insomma, poi … poi …
si è sciolto! (sognante) E ha partecipato !
Anzi, mi era
sembrato che gli stesse venendo anche qualche idea. Infatti mette
in moto e dice: “andiamo”. Io gli chiedo ”dove?”
E lui …
senza guardarmi … “da me”!
IRENE:
(molto coinvolta) Che bello! Mi viene da piangere .
MARTA:
(schernendosi) Beh, io ero contenta, ma avevo anche un po’ di
paura .
HORTENSIA:
(dissacrante)
Di che cosa? (con ironia) Avresti dovuto
ringraziare la sorte! (teatrale) Una volta ancora, prima di
morire …
IRENE:
Non darle retta … è tutta gelosia!
avanti …
E poi?
(quasi implorando) … va
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MARTA:
… mi sentivo … anche … imbarazzata, sapete com’è !
IRENE:
(preoccupata) Non è che avevi la panciera?
HORTENSIA:
Ma figurati se aveva la panciera …… (guardando Marta con
attenzione – incredula) Avevi la panciera?
MARTA:
Io? Mai portata. Neanche in montagna. (sicura di sé) La mamma
mi diceva: sotto, devi sempre essere in ordine. Potresti … sentirti
male!
HORTENSIA:
Ottimista, la mamma!
MARTA:
(sognante) … ma poi aggiungeva, sorridendo: “in certi casi …
potresti anche sentirti … molto bene!” Io, ho sempre dato retta ai
suoi consigli!
HORTENSIA:
(sta al gioco) Dai, stupiscici: com’eri vestita? Qualcosa di
trasparente … con calze nere, autoreggenti, di pizzo? Quelle non
si tolgono mai, ricordati: eccitanti per il partner … e mascherano
perfettamente il rilassamento della coscia.
MARTA:
arrossendo) Avevo proprio le calze autoreggenti.
(
IRENE:
(fingendo di scandalizzarsi) Allora era premeditato !
MARTA:
(in difesa) Le metto sempre! (poi, quasi scusandosi) Non lo
sopporto, io, il collant !
Mi mette l’angoscia ….. Soffro di
claustrofobia …..
IRENE:
Non divaghiamo … e allora?
MARTA:
Dolcissimo! Sulla porta di casa … mi bacia, prima di entrare e mi
accompagna direttamente in camera.
IRENE:
(sognante) Com’era?
MARTA:
Chi?
IRENE:
La camera!
HORTENSIA:
(ironica) Aveva proprio il tempo di guardare la camera! Aveva
altro da fare.
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MARTA:
Mi fa sedere sul letto. Mi guarda a lungo, serio. Poi mi fa una
carezza e dice “torno subito”. Io penso: “Ci siamo!”
Rientra
con una scatola, si siede vicino a me … e tira fuori …. un mazzo
di carte !!!
“Ecco – mi dice – qui possiamo fare una partita in
pace ! A scuola, c’è troppo casino …”
IRENE:
Mi crolla il mondo addosso!!
HORTENSIA:
Figurati a lei !!
MARTA:
Io non so più cosa pensare …
HORTENSIA:
Mai, immedesimarsi troppo nella parte! STANISLAVSKIJ può
essere molto pericoloso !
MARTA:
(cominciando a piagnucolare) Non lo so …
HORTENSIA:
Su, ragioniamo con calma. Può aver avuto la classica ANSIA DA
PRESTAZIONE. Era partito bene … L’idea gli era piaciuta, ma
evidentemente … non si sentiva ancora pronto!
MARTA:
Magari ! E’ che mi ha guardata a lungo e … ha cambiato idea !
(piagnucolando) Non gli piacevo più.
IRENE:
Non dire stupidaggini ! Ti aveva già vista e stravista cento volte !
Non eri una novità.
HORTENSIA:
E poi … era partito molto deciso! … ti ha portato subito in
camera ! Se avesse solo voluto giocare a carte, avrebbe scelto il
salotto, non il letto. (sicura) Ha avuto un blocco!
IRENE:
Certamente ! Ha ragione Hortensia. Deve essere andata proprio
così.
HORTENSIA:
(dopo una breve pausa)
MARTA:
(triste) Fino alla fine della partita.
IRENE:
(giuliva) E chi ha vinto?
HORTENSIA:
Ma chi se ne frega di chi ha vinto! Mi sembri scema!
(addolcendosi) Adesso però Marta … mettiti calma. Vedrai, che
qualcosa succederà !
Siete rimasti molto, in casa?
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E se non succedesse, guarda il lato positivo: forse avresti dovuto
fare una fatica da titani per un risultato magari modesto !
MARTA:
(leggermente offesa) Magari no ! (senza speranza) Comunque,
per ora, argomento chiuso.
IRENE:
(sulla pausa) Allora … avrei qualcosa da dire anch’io.
HORTENSIA:
(sorpresa)
IRENE:
(lenta) Ho incontrato uno.
HORTENSIA:
Cos’è, il festival del “RACCATTO” ?
Miriam … come madri !
MARTA:
E dove l’hai incontrato?
IRENE:
(timidamente) In strada …
HORTENSIA:
Ah, beh! Se tiriamo su anche quelli per strada, siamo proprio alla
Anche tu? Siamo tutte orecchi!
Sareste la gioia di
fame !!
IRENE:
(permalosa) Non è come pensi …
HORTENSIA:
(ironica) Si dice sempre così!
MARTA:
Dai Irene, racconta !
IRENE:
Due settimane fa, ero in via Spiga e sento un gentilissimo “Buona
sera signora!”
Mi giro e vedo un tizio, che non conosco,
sorridermi mentre dice: “ Avevo salutato la signora che è passata
prima, ma … buona sera anche a lei ! ”
HORTENSIA:
Nuovo, questo tipo di approccio! Gagliardo, eh?
IRENE:
(infastidita) Anch’io saluto e continuo il mio giro di vetrine.
(romantica) Come entro in un bar, arriva anche lui … e insiste …
per offrirmi il caffè. (con falsa modestia) La faccio breve: mi ha
invitata a cena, telefona quasi tutti i giorni e siamo già usciti,
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insieme … tre volte. (fiera) Stasera verrà qui a prendermi … così
lo potrete vedere !
HORTENSIA:
Ovviamente: fascia “PENSIONATI”.
MARTA:
(curiosa) E’ già successo qualcosa ?
IRENE:
Non un gran che … E poi non so se sia pensionato … ma non
credo, perché mi ha detto di lavorare all’Ambasciata di … non mi
ricordo adesso. (mascherando una evidente fierezza)
Valigia
diplomatica …
HORTENSIA:
(fingendo di sgridarla) E tu, notizie del genere … ce le tieni
nascoste ?
IRENE:
Beh! Prima non volevo interrompere Marta … e poi, vi dirò …
non mi sembra ancora vero …. E poi è successo proprio a me …
proprio a me! (batte le mani e salta sul divano, felice)
HORTENSIA:
Beh, Irene, ci terrai informate … perché adesso aspetto Don
Attilio e dobbiamo dare lo stop, alle vostre vicende di sesso.
MARTA:
Don Attilio? Quello di Barzio? Come mai a Milano ?
HORTENSIA:
Mi ha detto di avere un appuntamento in Curia e che nel
pomeriggio, sarebbe passato di qua. Forse dovrà chiedermi
qualcosa.
MARTA:
(pettegolando) A proposito di Barzio, sapete le ultime novità ?
HORTENSIA:
Eh, Barzio: città tentacolare !
MARTA:
Sapeste! Avete presente la panetteria … nuova, di Cremeno?
HORTENSIA:
Certo, fa delle torte buonissime.
MARTA:
(fingendo di parlare sottovoce) Si vocifera, che ci sia un grosso
movimento di marmellata erotica! (decisa) Una specie di viagra
casalingo: prodotto e confezionato dalla panettiera !
HORTENSIA:
(fiera) Ho sempre sostenuto che l’artigianato sia alla base
dell’economia nazionale! Chissà che ressa !
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MARTA:
(per confermare) Per evitare gli ingorghi di traffico, vende ormai
soltanto con prenotazione e … su appuntamento !
IRENE:
Roba da non credere !
HORTENSIA:
(ironica) Beh, come innamorata di lusso, a te, non può certo
interessare !
IRENE:
Non si può mai dire ! Potrebbe essere utilissima in un prossimo
futuro. Anche … per un regalo … o da tenere di scorta …
HORTENSIA:
Allora fatti accompagnare da Marta … che certamente ne ha più
bisogno di te …
MARTA:
(furbetta) Ma adesso viene il bello: l’Adalgisa, la moglie del
salumiere, quella sempre in Chiesa a spegnere candele, trova la
marmellata, accuratamente nascosta dal marito e, dato che il
giorno dopo sarebbe stato il compleanno di Don Attilio, gli
prepara una crostata …
HORTENSIA:
(caricata) Con la marmellata afrodisiaca?
MARTA:
Naturalmente …
HORTENSIA:
E Don Attilio ? Rabbrividisco all’idea !
MARTA:
Ha avuto un po’ di problemi. Un’eccitazione fuori controllo:
sudorazione, palpitazioni, tachicardia, tremito, visioni …
insomma, non riusciva più a stare fermo! Pare che tutte le mattine
andasse a Ballabio e tornasse di corsa in salita per la Messa delle
sette !
HORTENSIA:
Ma, dimmi …. E quando il salumiere non ha più trovato la
marmellata?
IRENE:
Al bar dicono che quasi l’ammazzava, l’Adalgisa. (sottovoce) Pare
gli fosse anche saltato … un gran bel giro di sesso in quel di
BELLANO …
HORTENSIA:
(ironica) Anche questa, naturalmente è una notizia del bar, vero
tempio della privacy !
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IRENE:
Mica finito … adesso vi racconto io …. Conoscete il ragionier
BUZZONI, quello che dà una mano a Don Attilio per i conti, in
chiesa?
HORTENSIA:
Si,si, l’ho visto qualche volta … al bar, naturalmente !
male … cosa avrebbe fatto?
IRENE:
Aveva ricevuto un invito, per un the,
Rinaldi.
HORTENSIA:
Quella che si veste sempre con qualcosa di rosso?
IRENE:
Quella.
HORTENSIA:
La Contessa Rossa, che non si è mai rassegnata all’età !
IRENE:
Son famosi i suoi precedenti con i partigiani … giovani
naturalmente ! Beh, il BUZZONI si presenta all’ora stabilita, con
la segreta speranza di ottenere qualche buona offerta per la
costruzione dell’asilo parrocchiale.
Dopo i soliti convenevoli, la Contessa lo prega di prendere il
grande vassoio con tazze, the e pasticcini, preparato sulla
“consolle”, in fondo al salone. (mimando) Il “Nostro” prende il
tutto, ma, passando davanti a uno specchio, si accorge di avere la
cerniera dei pantaloni completamente aperta …
HORTENSIA:
(immedesimandosi) Ha mollato tutto, simulando un malore?
IRENE:
(sillabando) Figurati ! E’ tornato di fronte alla Contessa, ha
appoggiato il vassoio sul tavolino e, mascherando un delicato
“Pardon” dietro un grande sorriso, ha chiuso la lampo … prima di
sedersi accanto a lei.
HORTENSIA:
Che classe sopraffina! E la Contessa ?
IRENE:
Deve aver evidentemente gradito lo spettacolo … perché poi, ha
contribuito generosamente alla costruzione dell’asilo.
MARTA:
Tutto è bene quel che finisce bene!
HORTENSIA:
(dopo una breve pausa) Ah! Ragazze, qui si parla, si parla e ci si
dimentica dei programmi di Natale e Capodanno.
MARTA:
Tu, hai già pensato ai regali?
Niente
dalla vecchia Contessa
19
HORTENSIA:
Visto che il rosso porta bene … rosso sia! Quest’anno: mutande
rosse per tutti!
MARTA:
Acquisti all’ingrosso ?
HORTENSIA:
Più o meno! Fatto il conto, sono andata in esplorazione nel
negozio vicino a casa. Come chiedo alla commessa, un tipo
segaligno … la copia di OLIVIA … quella di BRACCIO DI
FERRO, beh, come le chiedo diciannove paia di mutande rosse,
taglie assortite, credendomi forse un’attempata Messalina, mi
invita a passare nel retro.
Lì, c’èra un tipo … con una valigia enorme, piena di slip e
reggiseni. L’OLIVIA annaspa nel mucchio e mi passa una scatola
dove si legge in grande: “DECAMERONE”. “ Questi articolini,
forse, la interessano ! ” mi sussurra con aria complice, mentre
apro la scatola e vedo solo tanga e CACHE-SEX rossi,
rigorosamente bordati di marabù !
MARTA:
Che figura … e cosa hai detto?
HORTENSIA:
“Non devo allestire un porno-shop. Devo solo scegliere i regali di
Capodanno per delle amiche CASALINGHE. Forse qualcosa in
cotone, sarebbe più adatto !” Non ne aveva e sono uscita.
IRENE:
Le hai poi trovate?
HORTENSIA:
Certo! E siccome mi hanno fatto anche lo sconto, ho comprato
tutto lo stock.
MARTA:
Quante sono ?
HORTENSIA:
Trentaquattro da donna e diciassette da uomo.
IRENE:
E cosa te ne fai di tutta ‘sta roba ?
HORTENSIA:
Non vanno mica a male … Potranno tornare utili, eventualmente,
anche l’anno prossimo !
IRENE:
(ridendo) Potresti usarle anche come mancia! … aiuterebbero a
socializzare … (scandendo le sillabe) Basta averne una sempre a
portata di mano.
HORTENSIA:
E’ un’idea: ne te terrò sempre qualcuna nella borsa.
20
(SUONA IL CAMPANELLO - Hortensia va ad aprire - entra Don Attilio).
HORTENSIA:
Buon giorno Don Attilio, è un piacere rivederla. Si accomodi.
Conosce le mie amiche, vero? (scambio di saluti )
DON ATTILIO: Buon giorno a tutte: certo che le conosco … (si siede)
HORTENSIA:
Che ne dice di un caffè?
DON ATTILIO: E’ quello che ci vuole … per scaldarsi un po’, grazie … Fa un bel
freddo anche a Milano …
IRENE:
Ci penso io. Caffè per tutti ?
TUTTI
Si, grazie.
DON ATTILIO: Signora HORTENSIA, ho proprio bisogno del suo aiuto. Lei è
sempre stata bravissima a gestire la tombola di Natale, non mi
aiuterebbe a organizzare anche un torneo di BURRACO ? Sto
raccogliendo i fondi per l’asilo: non bastano mai !
HORTENSIA:
Può sempre contare su di me, Don Attilio. Lo sa, vero ? Come
arrivo a Barzio, Le telefono e facciamo un piano di lavoro.
MARTA:
E’ a buon punto con la raccolta?
DON ATTILIO:
Ringraziando Dio, tanta gente mi aiuta ! Sono proprio fortunato.
(entra Irene con i caffè e li serve) Senza parlare del miracolo del
ragionier BUZZONI (credo che lo conosciate). E’ riuscito ad
ottenere l’altro giorno, da una parrocchiana … una cifra davvero
importante …
IRENE:
(dissacrante) E dove sarebbe il miracolo?
DON ATTILIO: (ammiccando) Perché non conoscete il nome della signora, che è
sempre stata di braccio corto, anzi cortissimo. Non riesco ad
immaginare come ci sia riuscito. Si vede proprio che le vie del
Signore sono infinite …
MARTA:
(dopo una breve pausa) Abbiamo saputo che, qualche tempo fa, è
stato poco bene …
21
DON ATTILIO: Non che stessi proprio male … E’ che mi sentivo … strano ! In un
modo poi, che … insomma, non mi era mai capitato. Deve avermi
fatto male qualcosa che ho mangiato … forse la torta che mi hanno
regalato per il mio compleanno ! So che è un peccato di gola, ma
… non mi so trattenere. Impazzisco, per la crostata di fragole !
(fiero) Ne ho data una bella fetta anche alla GESUALDA,
(pausa) la mia gatta.
IRENE:
E’ stata male anche lei?
DON ATTILIO: No, non … mi è sembrato, però … era agitatissima. Sapeste cosa
ha fatto !
HORTENSIA-IRENE-MARTA: (in coro) Cosa?
DON ATTILIO:
Qualche tempo dopo, mi ha messo lì … dodici gattini !
HORTENSIA:
Come, dodici gattini ?
non è possibile !
… roba da GUINNES DEI PRIMATI,
DON ATTILIO:
Dodici, dodici. Anzi, se riusciste a collocarne qualcuno, vi sarei
davvero grato.
HORTENSIA:
Faremo passare la voce … tra le nostre amiche. Ma, mi dica, sono
carini?
DON ATTILIO:
Carini? ….. Sono bellissimi!! Assomigliano tutti al gatto rosso
della panettiera ! (guarda l’orologio) Oh, come è tardi ! Devo
proprio andare: ho il treno alle cinque. (si alzano tutti) Grazie per
l’ospitalità e … per i gattini: ci conto!
A presto, allora, ci
vediamo a Barzio ! (esce)
HORTENSIA:
L’accompagno … Si copra bene. Fa un freddo, fuori … (fuori
scena) Arrivederci. (rientrando) Il gatto rosso, si sarà fatto
anche le flebo … con la marmellata !
IRENE:
(ridendo) Eh, già, non c’è dubbio! Gatto rosso, più crostata,
uguale a dodici gattini … Roba da telefonare alla panettiera e
prenotarne almeno tre vasetti. Voi, non ne volete?
MARTA:
Se hanno la scadenza lunga, ne prenderei anche cinque …
HORTENSIA:
Sesso a go-gò … eh!
22
IRENE:
(seccata e ironica)
Per te, niente ?
HORTENSIA:
Lo sapete: io sono fuori gara. (sospirando) Come dice Miriam, ho
definitivamente accantonato l’idea del materasso.
MARTA:
Ma sai che proprio non riesco a capirti ? Perché poi ?
HORTENSIA:
Perché ho già dato! Il mio grande amore mi ha mollato … nella
notte dei tempi … e (intristendo) tutte le volte che ci ho
riprovato, mi sono sempre pentita.
IRENE:
Mi dispiace … questo non lo sapevo. (poi quasi arrabbiandosi)
Sarà stato per la solita giustona tutta tette !
HORTENSIA:
No. Per il suo commercialista.
archiviata e non parliamone più.
IRENE:
(cerca convulsamente nelle tasche, tira fuori di tutto poi
finalmente trova il telefonino e risponde – molto affettuosamente)
Si, si va bene … ti aspetto … Sii, anch’io ! Ciao! (alle amiche)
Era lui. Sta arrivando.
MARTA:
Come si chiama?
IRENE:
GIACINTO GUGLIELMETTI : GI-GI, per me.
HORTENSIA:
(ancora più nervosa) Non riesco a capire perché tieni il telefonino
in tasca … e non nella borsa. Guarda che casino hai combinato
per tirarlo fuori !
IRENE:
(sottovoce)
rassodanti.
HORTENSIA:
A che livello siamo scesi … Fortunatamente, toccato il fondo si
può solo risalire !
IRENE:
(nervosa) Cosa stai brontolando?
HORTENSIA:
(al pubblico) … parlavo da sola … (suona il campanello) Irene,
vai tu ad aprire ? Sarà lui . (Irene va ad aprire)
GIACINTO:
Buonasera deliziose signore … (baciando Irene sulla guancia)
Ciao principessa !!
(sillabando) Storia ormai
Lo tengo in tasca per le vibrazioni: pare siano
23
IRENE:
(un po’ impacciata) Vi presento GI-GI. (nello scambio di saluti)
GI-GI, queste sono le mie amiche …
HORTENSIA:
Prego, si accomodi.
GIACINTO:
Desidera un caffè?
(un po’ snob) Ottima idea. Grazie.
MARTA:
Questa volta lo faccio io, il caffè … (esce)
GIACINTO:
State organizzando i festeggiamenti per Natale, vero?
IRENE:
Ne stavamo parlando.
GIACINTO:
Irene mi racconta dei vostri pranzi, dei giochi, delle gare a premio.
Tutto insomma …
HORTENSIA:
Eh, si! … siamo molto affiatate e ci divertiamo un sacco …
GIACINTO:
(vantandosi) Ho fatto carte false, ma sono riuscito a rubare
quindici giorni per stare con voi. Credetemi, non è stato proprio
facile ! Anche perché, per il mio lavoro, sono costretto a stare
sempre in giro … sono ormai ‘cittadino del mondo’. Ho schivato
… l’Ambasciata lituana … per un pelo !
MARTA:
(rientrando) Ecco il caffè ! (tutti ne bevono)
IRENE:
La Lituania ?
GIACINTO:
Infatti!
Per quello ho preferito NAIROBI. (senza dare
importanza) Ci dovrò andare in Febbraio e mi fermerò circa tre
mesi … (caricando) in appoggio al nuovo Console.
HORTENSIA:
(guarda Giacinto attentamente) Ma non ci siamo già visti?
GIACINTO:
Non credo proprio … non dimentico mai, le belle Signore.
HORTENSIA:
(lenta) Eppure lei ha dei lineamenti così particolari … (decisa) mi
sembra proprio di averla già incontrata!
GIACINTO:
(galante) Un sorriso così coinvolgente … mi sarebbe rimasto di
certo impresso, nella memoria …
MARTA:
(dopo una breve pausa) Allora avremo un cittadino del mondo,
per noi, quindici giorni interi, nella nostra Barzio …
Col freddo che fa …
24
GIACINTO:
(sempre galante) Sono felice, perché so che la vostra compagnia è
veramente deliziosa. E poi (caricando il lamento) ho proprio
bisogno di un break … i miei impegni, in questo periodo, hanno
… un CRESCENDO ROSSINIANO !
MARTA:
( molto ammirata) … ama la lirica !
GIACINTO:
(quasi un gattone) Sono un melomane perso … pensi che due
anni fa, ho organizzato a Verona, (butta via) per il Console del
Brasile, la Carmen: con la regia di ZEFFIRELLI !
HORTENSIA:
(sfottente)
CARMEN.
GIACINTO:
(vantandosi) Quella volta no. Il GIACINTO … è fortunato ! Del
resto, come tutti i fiori. Anche lei, Signora HORTENSIA, sarà
certamente, molto fortunata ! (guardando in cielo) I fiori sono
il profumo della terra.
IRENE:
(con semplicità) GIGI dovremmo andare . Si è fatto tardi.
GIACINTO:
(molto snob) Che peccato! Le tue amiche sono così adorabili …
(si alza) Allora, care signore, a presto! Ci vedremo in quel di
Barzio … (scambio di saluti)
… pioveva? Piove sempre,
quando fanno la
(Giacinto esce con Irene – le due amiche si guardano sospettose)
MARTA:
(lenta) Non è che mi convinca molto … Tra la storia di NAIROBI
e quella di ZEFFIRELLI … e le stupidate sui fiori. Per me,
racconta delle balle …
HORTENSIA:
E poi il suo modo di parlare … decisamente sopra le righe … E
tutti quei complimenti … così caramellosi!
Però … sono
problemi di Irene. Ma! Vedremo! Se sono rose fioriranno …
MARTA:
(sorridendo) Il problema è … che sono GIACINTI !! (dopo una
breve pausa - per cambiare discorso) Hai visto, per caso, Jolanda
recentemente ?
HORTENSIA:
Il mese scorso. Perché?
MARTA:
Mi aveva detto che sarebbe stata in Svizzera, per un lifting.
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HORTENSIA:
Devono aver chiuso la frontiera … perché a me, è sembrata
uguale. Anzi, forse un po’ più sbattuta del solito!
MARTA:
(leggermente preoccupata) Ecco vedi? Ma lo sa anche lei, perché
l’ultima volta, al telefono, era fuori dai gangheri e anche un po’
depressa … perché, diceva, continuano ad offrirle il posto sul
tram !
HORTENSIA:
(cinica) Almeno così non sta in piedi ! C’è sempre un lato
positivo nelle cose: basta saperlo vedere! Non ti ha detto se viene
a Barzio? Solo per organizzarmi con i regali.
MARTA:
No, non ne ha parlato. (ripensando) Ma scusa, tu non hai già
mutande rosse … fino ai denti ?
HORTENSIA:
(dopo una certa pausa – lentamente e soprapensiero)
dove l’ho visto !!
MARTA:
Chi?
HORTENSIA:
Quello lì ….. il coso ….. il GI-GI …. Il GIACINTO !!
(raggiante) L’ho visto nel retro del negozio di biancheria ! Era
lui, quello … col valigione di mutande, reggiseni e …
Decamerone!
MARTA:
(delusa) Me lo sentivo! Non era mica giusto quello lì !! (ironica)
Valigia diplomatica !! Figurati ! (pausa) Ma sei sicura che
fosse lui ?
HORTENSIA:
(sopra le righe) Pensi che una faccia così, si possa confondere?
MARTA:
No.
HORTENSIA:
(preoccupata – fa un lungo sospiro) E adesso, chi lo dice a Irene ?
Mi dispiace davvero … è così
contenta! Sembra quasi
ringiovanita!
MARTA:
Aspettiamo almeno che passino le feste. Non roviniamole il
Natale … Poi, non si sa mai, magari succede qualcosa …
Ecco …
(entra correndo Miriam , in lacrime)
HORTENSIA:
(vedendola - molto tesa) Mio Dio ! MIRIAM, cos’è successo?
26
MIRIAM:
(abbracciandola) Papà … papà ha avuto un incidente di
macchina !
E’ in rianimazione. Aldo, è morto.
FINE PRIMO ATTO
Musica: DON’T STOP ME NOW (Toto)
ATTO SECONDO
Sala d’aspetto di una clinica - Hortensia e Miriam sono sedute.
MIRIAM:
Fa freddo. Si vede che di notte abbassano il riscaldamento.
HORTENSIA:
Vieni, mettiti la giacca. (la aiuta ad indossarla)
MIRIAM:
Si è fatto tardi. Mamma, va a casa, riposati un po’.
HORTENSIA:
Non senza di te.
MIRIAM:
Oggi abbiamo passato delle ore difficili e tu sei provata. Hai gli
occhi stanchi. Ti prego, va a casa.
HORTENSIA:
Oh, perché tu sei bella fresca ….. Io resto qua finché resti tu.
MIRIAM:
(stringendosi a Hortensia) Non so cosa ti stia passando per la
mente: forse qualcosa che io non riesco a capire , …. perché non
ho vissuto in passato, come te, dei momenti così tristi.
HORTENSIA:
No, purtroppo anche tu, a tuo modo, li hai vissuti ed è la cosa che
mi ha fatto soffrire di più in questi anni.
MIRIAM:
Siamo stati tutti vittime della vita, anche papà ed io ho paura per
te. Ci hai messo tanto per riprendere a vivere e oggi sei ripiombata
nel passato e non so come potrai reagire.
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HORTENSIA:
E’ trascorso tanto tempo ….. non preoccuparti …. Va tutto bene
…. si …..Tutto bene. (l’abbraccia)
MIRIAM:
Ma rivedere papà adesso, dopo tanti anni, così, all’improvviso.
Ecco, vorrei sapere la verità. Come ti senti?
HORTENSIA:
Come vuoi che mi senta? Le ferite sono ormai chiuse …. Dovrò
solo rimettere un po’ di polvere sul cuore e tornerò come prima, la
solita mamma di prima, sempre più svitata ….
MIRIAM:
Ti voglio bene ….. Tra tutte le mamme proponibili sceglierei
sempre te.
HORTENSIA:
Non buttiamola sul patetico, altrimenti potrei anche mettermi a
piangere. Dai, andiamo a berci un caffè, magari decaffeinato e
pensiamo al futuro.
MIRIAM:
Il futuro ….. non posso proprio pensarci adesso. Sono in pena per
papà: non so come potrà uscire da tutto questo.
HORTENSIA:
Adesso mettiti calma: hai sentito che cosa ha detto il dottore … ci
vorrà un po’ di tempo, ma ce la farà. Ha la pelle dura tuo padre!
Certo che è stata una bella botta …
MIRIAM:
Hai visto come è pallido … sembra così fragile e così … piccolo
… chissà se tornerà come prima …
HORTENSIA:
Certo, tornerà come prima …
MIRIAM:
Adesso avrà bisogno di tutto …… mamma, io non parto più.
Resto con lui, non posso lasciarlo.
HORTENSIA:
Hai ragione, è tuo padre. Certamente ha bisogno di cure. Ma tu
non puoi restare . C’è in ballo il tuo futuro. Devi andare a Londra.
MIRIAM:
Ma come faccio ad andare via … è rimasto solo: ha soltanto me.
HORTENSIA:
Ci sono anch’io: tu vai e resto io con lui …
MIRIAM:
Tu? Non è possibile … non se ne parla nemmeno. Non puoi farlo
e io non te lo potrei neanche chiedere.
HORTENSIA:
Me lo sono chiesto io e mi sono anche data la risposta. E’ deciso.
MIRIAM:
Ma ti rendi conto di cosa significa?
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HORTENSIA:
Perfettamente.
MIRIAM:
Sarà un’assistenza snervante, lunga e continua e poi … poi …
sarai costretta rivivere il passato.
HORTENSIA:
Il passato è passato - Non succederà nulla - Sta tranquilla.
MIRIAM:
Non sono tranquilla per niente: se dovessi partire sarei in pena per
tutti e due.
HORTENSIA:
E perché?
MIRIAM:
Come perché … perché potresti stare male.
HORTENSIA:
Intanto ho una salute di ferro. E poi, se ti togli dalla circolazione,
finalmente sarò indipendente – Tutto calcolato …
MIRIAM:
Capirai che indipendenza … mamma, non puoi fare tutto questo
per me …
HORTENSIA:
Vieni qua … testona … (l’abbraccia) lo sai di essere tutta la mia
vita …
MIRIAM:
Ma ce la farai?
HORTENSIA:
Sono una roccia.
MIRIAM:
Anche le rocce crollano.
HORTENSIA:
Non io.
Primo buio di Scena
Stessa sala d’aspetto
Hortensia legge il giornale e beve un caffè - Entra Alessandro
ALESSANDRO: Buongiorno signora.
HORTENSIA:
Salve …
ALESSANDRO: Com’è il caffè, accettabile?
HORTENSIA:
Ne ho bevuti di migliori - Però, al momento, non ci sono
alternative: il bar è ancora chiuso.
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ALESSANDRO: Già, non sono ancora le sette … va bene, vada per il caffè
accettabile.
HORTENSIA:
Ci sono anche i biscotti: quelli sul secondo ripiano, non sono mica
male.
ALESSANDRO: Per fortuna che ci sono le macchinette … Dopo una nottataccia
almeno qualcosa di caldo … Vado e torno - (Ritorna col caffè e i
biscotti) - Posso appoggiarmi al suo tavolo?
HORTENSIA:
E’ il tavolo di tutti - Prego.
ALESSANDRO: Il caffè è discutibile ma i biscotti non sono male. - Aveva ragione Ne vuole?
HORTENSIA:
Grazie, per ora no.
ALESSANDRO: Non mi piace fare colazione da solo.
HORTENSIA:
Se questa lei ha il coraggio di chiamarla “colazione” non posso
che essere solidale e le farò compagnia - (prende un biscotto).
ALESSANDRO: Ha qui qualcuno?
HORTENSIA:
Si, il mio ex marito e lei?
ALESSANDRO: Mio fratello.
HORTENSIA:
Cosa è successo?
ALESSANDRO: Incidente d’auto - Trauma cranico - varie fratture - E il suo?
HORTENSIA:
Bruttissimo incidente d’auto, trauma cranico e fratture - Come
suo fratello - Cosa ha detto il medico?
ALESSANDRO: Se la caverà, ma sarà una cosa lunga.
HORTENSIA:
Anche per il mio - sarà una degenza lunga e per la riabilitazione ci
vorranno dei mesi - Comunque l’importante è venirne fuori, anche
se non sarà una cosa facile.
ALESSANDRO: Ha visto? Il terzo piano è quasi vuoto - Si vede che stanno tutti
bene - Meglio così - Cureranno meglio i nostri.
HORTENSIA:
Siamo sotto Natale - Chi può cerca di tornare a casa o rimanda gli
interventi a dopo.
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ALESSANDRO: Saremo fra i pochi a passare il Natale qui - Lei ha qualcuno a
casa?
HORTENSIA:
No - Mia figlia è a Londra e i miei amici partiranno per la
montagna - E lei?
ALESSANDRO: Anch’io sono solo - Da quando non ho più mia moglie, mio
fratello è tutta la mia famiglia.
HORTENSIA: Oh ….. mi dispiace …..
ALESSANDRO: E’ la vita …..
HORTENSIA:
Siamo destinati a passare insieme un Natale ospedaliero …
ALESSANDRO: Io allora penserò allo spumante ….
HORTENSIA:
E io al panettone … Questo dovrà essere il Natale della speranza
perché i NOSTRI ce l’hanno fatta …
ALESSANDRO: E’ vero … Ringraziando Iddio il pericolo è passato …
Secondo buio di Scena
Stessa Sala d’aspetto
(Alessandro è seduto e legge un libro - Entra Hortensia)
HORTENSIA:
Buon Natale! Hai visto? Abbiamo anche la neve … il giardino
sembra incantato.
ALESSANDRO: Buon Natale anche a te … E’ vero, il giardino tutto bianco è
bellissimo.
HORTENSIA:
Come vanno le cose?
ALESSANDRO: Sta un filo meglio, ma di notte ha sempre gli incubi - Io sono un
po’ stravolto - E tu, come stai?
HORTENSIA:
Anch’io sono stanca - Paolo, per fortuna, stanotte ha dormito un
po’ di più - Sai quale è il mio massimo desiderio? Dormire
ventiquattro ore di fila.
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ALESSANDRO: Io trentasei ….
HORTENSIA:
Ancora un paio di mesi e lo potremo fare … l’importante è riuscire
ad arrivarci ….
ALESSANDRO: Avresti mai pensato di passare un Natale in ospedale?
HORTENSIA:
Di solito penso a cose più allegre - No, non l’avrei mai ipotizzato.
ALESSANDRO: Nemmeno io, meno male che ci sei tu … sarebbe stato molto più
triste senza di te … guarda (le da un pacco con un albero di
Natale) HORTENSIA:
Cos’è? (Apre il pacco) Ma è delizioso … grazie … e poi è tutto
rosa …
ALESSANDRO: Non so quali fiori preferisci, ma so che ami il rosa … A proposito,
dimmi subito che fiori ti piacciono, sai …. per la prossima volta
…
HORTENSIA:
I Tulipani … io adoro i tulipani … ma anch’io ho una cosa per te (Gli da un pacchetto).
ALESSANDRO: (Apre il pacco e mette la sciarpa) Oh! E’ una sciarpa lunga, è
fantastica, grazie! Non riesco mai a trovarle di questa misura …
mi piace molto - (Le da un bacio) HORTENSIA:
Dopo i regali pensiamo a mettere le basi per un Natale
sufficientemente perfetto … ho detto sufficientemente.
ALESSANDRO: Dopo il brindisi con i nostri, ci potremmo trovare al ristorante a
mezzogiorno. Resta il problema di stasera …. ma posso invitarti
fuori a cena, no?
HORTENSIA:
(sorridendo) Non puoi … Devi!... Dove andiamo?
ALESSANDRO: Dove vuoi tu - Hai già in mente qualcosa?
HORTENSIA:
A me piacciono le sorprese.
ALESSANDRO: Ci penserò io.
HORTENSIA:
Stupiscimi …
ALESSANDRO: Ce la metterò tutta …
32
HORTENSIA:
E io cercherò di essere elegantissima per farti fare bella figura …
ALESSANDRO: Sei perfetta già così … se poi sarai anche elegantissima, sarà un
Natale coi fiocchi …
HORTENSIA:
… Rosa …
ALESSANDRO: Perché ti piace il rosa?
HORTENSIA:
Perché il rosa può schiarire il grigio del futuro. Alta filosofia, no?
Ma, andando giù piatti, mi rende la pelle più luminosa e mi sembra
così di dimostrare qualche mese di meno.
ALESSANDRO: Sei la persona più rosa che conosco …
HORTENSIA:
E tu la più gentile … Beh! Adesso torniamo ai nostri doveri … ci
aspettano - Va bene verso l’una, al ristorante?
ALESSANDRO: Perfetto, a più tardi allora ….- (Escono).
Terzo Buio di Scena
(Stessa Scena - Hortensia e Alessandro sono seduti)
ALESSANDRO: Posso chiederti una cosa?
HORTENSIA:
Certo.
ALESSANDRO: Perché sei qua? Ma, non è il tuo ex?
HORTENSIA:
Ho sempre avuto la vocazione dell’infermiera.
ALESSANDRO: Dai! Seriamente ….
HORTENSIA:
Mia figlia è a Londra e Paolo sarebbe rimasto solo … mistero
svelato …
ALESSANDRO: E’ un’assistenza veramente lunga e faticosa – (pausa) Ma non ha
proprio nessuno? Non si è rifatta una vita?
HORTENSIA:
Se l’era rifatta sì, ma lui è morto nell’incidente.
ALESSANDRO: Come lui?
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HORTENSIA:
Hai capito bene - Lui è morto - Si chiamava Aldo.
ALESSANDRO: Oh! Scusa mi dispiace … non volevo.
HORTENSIA:
E’ così - E’ capitato a me e capiterà ad altre.
ALESSANDRO: Non so cosa dirti … non avrei mai pensato a una situazione …
insomma … se avessi immaginato … non ti avrei fatto domande
…
HORTENSIA:
E perché?
ALESSANDRO: Anche … per non rinnovarti un dolore …
HORTENSIA:
E’ roba vecchia, ormai appartiene al passato - Non preoccuparti
….
ALESSANDRO: Ma tu, …… sei rimasta sola?
HORTENSIA:
Cosa te lo fa pensare?
ALESSANDRO: Il fatto che sei qui.
HORTENSIA:
(pausa) Non sono mai riuscita a sostituirlo.
ALESSANDRO: Ma ci hai provato?...
HORTENSIA:
Per quello si, ma è difficile sostituire una persona unica - E Paolo
per me lo era.
ALESSANDRO: Ma sono parecchi anni ….
HORTENSIA:
Si deve essere fermato il tempo ….. ci ho provato ….. ho tentato
disperatamente di dimenticarlo … Ho avuto altre storie, ma, ogni
volta, dopo, lui aveva sempre la sua faccia - Meglio sola che
convivere coi confronti.
ALESSANDRO: Mi spiace che tu abbia sofferto - Paolo deve essere stato … molto
particolare.
HORTENSIA:
Particolare, eh si! ….. La sua vicinanza mi dava una strana
emozione, un’emozione che nessun altro mi ha fatto più provare
… Mi piaceva tutto di lui … come parlava, il suo buffo vizio di
usare frasi fatte … mi piaceva come rideva, come mi guardava,
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l’entusiasmo e la sua voglia di fare, come sapeva affrontare la vita,
mi piaceva … com’era dentro …
ALESSANDRO: E come è finita?
HORTENSIA:
Se ne è andato e per un motivo sin troppo chiaro.
ALESSANDRO: Non ti eri mai accorta di nulla?
HORTENSIA:
No, mai! - Per questo il colpo è stato tremendo - Quando un uomo
se ne va con un’altra, puoi sperare che torni, ma se l’altra è un
uomo … cosa puoi fare? … Io poi l’ho saputo così,
all’improvviso, brutalmente - Non volevo crederci, ma me lo ha
gridato in faccia - Mi sembrava di essere in un’altra dimensione:
io che non capivo o non volevo capire e lui …. lui, che urlava alla
mia incredulità - Ho chiuso le orecchie con le mani e sono
scappata … (Piange).
ALESSANDRO: (Le asciuga le lacrime con la mano e le passa le dita sulla bocca)
- Su adesso basta, basta piangere. (pausa) Scusami, è colpa mia,
non avrei dovuto …..
HORTENSIA:
(Sorride) No, non fa niente … è già passato …
ALESSANDRO: E’un grande atto d’amore, questo: sei sorprendente, forte e
vulnerabile, dolce e appassionata …. Sei Hortensia ….
HORTENSIA:
Sei molto caro … Vedi? Ora le nuvole sono passate … vorrei
andare in giardino: guarda, quanta neve …. Mi accompagni?
ALESSANDRO: Chi rinuncerebbe mai a una passeggiata con te in un giardino
incantato?
HORTENSIA:
Allora andiamo …. Entriamo insieme nella favola.
Quarto Buio di Scena
Stessa Scena
(Alessandro è seduto - Ha la testa fra le mani)
Hortensia entra
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HORTENSIA:
Mediti sull’immortalità dell’anima?
ALESSANDRO: Sono giù di corda e sono stanco.
HORTENSIA:
Ma dai … ormai siamo alla fine - Fra poco si torna a casa.
ALESSANDRO: Per mio fratello ci saranno ancora dieci giorni di rieducazione - La
spalla non è a posto.
HORTENSIA:
Su, coraggio … dieci giorni non sono una vita, pensa a quello che
hai già passato … stop alla tristezza … voglio vedere un sorriso da
panoramica ….
ALESSANDRO: Voi, quando ve ne andate?
HORTENSIA:
Domani, in tarda mattinata.
ALESSANDRO: Ecco, ora che lo so, sono ancora più depresso.
HORTENSIA:
Come sei carino … invece di essere felice per me …
ALESSANDRO: Sono felice per te, ma non ti vedrò più.
HORTENSIA:
Perché, hai intenzione di morire? Io resto a Milano e ci vedremo
tutte le volte che vorremo - Anzi, sai cosa ti dico? Domani sera sei
invitato a cena da me - In cucina sono po’ una frana, ma le lasagne
mi riescono benissimo - Cosa ne dici?
ALESSANDRO: (Sorridendo) - Verrò solo per le lasagne - Sono il mio piatto
preferito ….
HORTENSIA:
Ora che fai lo spiritoso mi piaci un po’ di più – Io detesto i
depressi – Forse perché, quando eravamo al liceo, avevamo un
professore eternamente depresso. - Alle sue lezioni si andava tutti
rigorosamente muniti di amuleti antisfiga - “Ci sono anni difficili
e anni peggiori” era il suo ritornello preferito, e quando arrivava il
primo giorno d’estate esclamava: “Ci stiamo incamminando verso
l’inverno”.
ALESSANDRO: (Ridendo)- … ma all’inizio dell’inverno avrà detto almeno una
volta: “Ci avviciniamo all’estate” ….
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HORTENSIA:
Neanche in mente …. Diceva: “ Chissà se verrà l’estate e se noi ci
saremo ….” - (Alessandro ride) - Ecco, sono riuscita ad avere la
panoramica ….
ALESSANDRO: Riesci sempre ad ottenere quello che vuoi.
HORTENSIA:
Quasi sempre.
ALESSANDRO: (teso) Aspetterò con ansia domani sera …(triste) ma gli altri nove
giorni?
HORTENSIA:
Non allarghiamoci troppo - Cominciamo col pensare a domani.
ALESSANDRO: Andiamo a berci un caffè decente …. A quest’ora il bar è aperto.
HORTENSIA:
A proposito, non ti ho mai raccontato la storia del marocchino?
ALESSANDRO: No, non mi racconti mai le cose importanti.
HORTENSIA:
Ascolta, qualche anno fa venivo qui in clinica a fare ginnastica per
il mal di schiena, insieme ad altre anziane casalinghe ….
ALESSANDRO: Anziane casalinghe- Se stai cercando complimenti …. almeno per
un po’… niente ! (ridendo)
HORTENSIA:
So aspettare …. Beh, ti dicevo ….. a fine lezione, andavamo tutte
al bar per un caffè - Un giorno, presa da un desiderio
incontrollabile, dico: “ Io adesso mi farei un bel marocchino …” Il
barista fa una faccia strana e le mie amiche, visibilmente
imbarazzate, guardano oltre le mie spalle - Mi giro di scatto e vedo
una cosa enorme, tutta nera, che mi sorride invitante e
apparentemente disponibile - Non so se fosse davvero un
marocchino. (ride)- E non mi ha neanche presentato le sue
credenziali ….. forse perché, nei bar, queste cose non sono
consigliabili - (Alessandro ride) – Così, ogni volta che berrai un
marocchino, sarai costretto a pensare a me.
ALESSANDRO: Io penserò a te comunque …
HORTENSIA:
Hai visto? Non ho dovuto aspettare troppo - Il complimento è già
arrivato …
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FINE SECONDO ATTO
*********
Musica
AMORE GRANDE AMORE LIBERO (Il Guardiano del Faro)
TERZO ATTO
Casa di Hortensia
(Hortensia va avanti e indietro dalla cucina al salotto - Suona
il campanello della porta - Hortensia va ad aprire ed
entra Alessandro con un mazzo di Tulipani)
HORTENSIA:
Ciao Alessandro … come sei gentile .. ti sei ricordato … i tulipani
…
ALESSANDRO: Li ho cercati rosa, ma non li ho trovati … ciao … sei bellissima …
HORTENSIA:
Grazie, anche tu non sei affatto male … Vieni … Cosa ti dò da
bere?
ALESSANDRO: Quello che bevi tu.
HORTENSIA:
Accomodati - Arrivo … (Va in cucina e torna con due bicchieri)
-
ALESSANDRO: Cos’è?
HORTENSIA:
Sorpresa … e non fare quella faccia … Io bevo questo …
ALESSANDRO: Cos’è?
HORTENSIA:
Tisana di frutti di bosco con angostura e porto.
ALESSANDRO: Devo rischiare?
HORTENSIA:
Devi.
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(Alessandro beve)
HORTENSIA:
Com’è?
ALESSANDRO: Speriamo che le lasagne siano migliori.
HORTENSIA:
La serata comincia bene …
ALESSANDRO: Ma dai scherzavo è … è …. buonina.
HORTENSIA:
Notizie di tuo fratello?
ALESSANDRO: L’ho lasciato davanti al televisore … stasera c’è la partita.
HORTENSIA:
Oh! magari volevi vederla … Mi dispiace, non lo sapevo …
ALESSANDRO: Io ….. preferisco vedere te.
HORTENSIA:
Dì piuttosto che preferisci le lasagne - Sono già in forno - Tra
poco andiamo a tavola …
ALESSANDRO: E Paolo?
HORTENSIA:
Dovrebbe partire domani per Londra - Va da mia figlia.
ALESSANDRO: Adesso che hai perso il lavoro da infermiera cosa farai?
HORTENSIA:
Non mi annoierò di certo - Ho mille cose da fare - E tu?
ALESSANDRO: Adesso dovrò lavorare giorno e notte - Sono mesi che trascuro
l’ufficio - Non avrò il tempo per pensare. Meglio così.
HORTENSIA:
Io invece penserò a te ….. abbastanza … perché ….. perché mi
mancherai. Ti cercherò la mattina davanti a una tazza di caffè e mi
sembrerà di vederti spuntare da un momento all’altro in fondo a un
corridoio. (cambia tono di voce e diventa spiritosa) Sai ad una
certa età si diventa abitudinari …..
ALESSANDRO: (tenero) Tu sei la mia abitudine …. Ma perché mi dici queste
cose? ….
HORTENSIA:
E’ la verità.
ALESSANDRO: E allora, cosa possiamo fare?
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HORTENSIA:
Ci telefoneremo ….. moltissimo …..Poi mi inviterai a cena e verrai
da me per le mie insuperabili lasagne. Potremo anche andare al
cinema e …. Non so …. A teatro ….. e .…
ALESSANDRO: (la interrompe, le prende la mano e dolcissimo) Hortensia ….. Io
… io credo di amarti.
HORTENSIA: (pausa)(triste) Io so di amarti …. E non ti voglio ingannare. Non
sono ancora pronta per una nuova storia e non so se lo sarò mai.
Non riesco a cancellare i fantasmi del passato …..
ALESSANDRO: Basta! Questi fantasmi non devono più condizionarti. Io non voglio
rinunciare a te.
HORTENSIA:
Ma come posso a darti quello che non ho più?
ALESSANDRO: Potrei aiutarti io, a ritrovarlo ….. tu sei troppo importante per me
….
HORTENSIA:
Anche tu per me ….. ormai sei entrato nella mia vita, ma dentro
…. dentro, sento sempre la sua presenza. Non vorrei mai che il tuo
viso diventasse il suo … No …. No ….. non potrei sopportarlo.
Ma perché mi soffoca questo legame? Vorrei essere libera, ma non
posso …. non ci riesco …
ALESSANDRO: E ….. se fosse lui a liberarti?
HORTENSIA:
Lui? Come?
ALESSANDRO: Non lo so ….. Ma ci sarà pure un modo … … Parlagli … … Oh,
dico delle stupidaggini, scusami ….. Io farei di tutto perché tu
fossi felice ….. anche uscire dalla tua vita ….
HORTENSIA:
(gli prende la mano) Non dire così …..
ALESSANDRO: Ma io ti amo …..
(suona il campanello della porta)
ALESSANDRO: Aspetti qualcuno?
HORTENSIA:
Aspettavo te .… vado a vedere … (Apre la porta, entra Paolo
con un mazzo di tulipani).
PAOLO:
(timido) Ciao Hortensia – (l’abbraccia)
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HORTENSIA:
Oh, Paolo … che sorpresa … grazie - (Prende i tulipani) - Sono
bellissimi.
PAOLO:
Sono venuto a salutarti. E’ confermato. Parto domani. (un po’
seccato) Ah! Ciao Alessandro, come va?
ALESSANDRO: Benissimo, grazie. E tu?
PAOLO:
Bene - Sono di partenza ed ho un sacco di cose da fare … Anzi, vi
lascio subito perché sono in ritardo.
HORTENSIA:
Ma no … non andare via ….. Rimani ….. fermati a cena! (sorridendo triste) Le lasagne sono in forno.
PAOLO:
No, grazie. Come dicevo ad Alessandro, ho parecchie cose da fare
prima di partire - (affettuosamente imbarazzato) Volevo ….. solo
dirti che non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me e
l’affetto con cui l’hai fatto … Sei stata davvero … unica - Grazie
….. grazie ancora di tutto - Naturalmente mi farò vivo da Londra.
HORTENSIA: Guarda che ci conto.
PAOLO:
Ciao Alessandro, ti auguro un po’ di serena tranquillità e salutami
tuo fratello.
ALESSANDRO: Buon viaggio e tanti auguri anche a te.
HORTENSIA:
Ciao … e cerca di star bene …. (Paolo esce) Vado a dare
un’occhiata in cucina - (Va verso la cucina) -
ALESSANDRO: Ho dimenticato una cosa in macchina - Scendo un attimo (Esce e
raggiunge Paolo fuori scena) -
FUORI SCENA
ALESSANDRO: Paolo, senti.
PAOLO:
Ho dimenticato qualcosa?
ALESSANDRO: No, però devi ritornare su - Hortensia ti deve parlare.
PAOLO:
Va bene - Andiamo.
ALESSANDRO: Io devo sbrigare una cosa urgente - Comincia a salire tu - Ti ho
lasciato la porta accostata ….
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PAOLO:
Grazie e ancora ciao.
(Paolo entra in sala - Hortensia è ancora in cucina)
HORTENSIA:
(Dalla cucina) - eccomi, arrivo subito - (Entra in sala) - Oh
Paolo, hai cambiato idea … bene - Ah, lo so, le mie lasagne sono
irresistibili - Vado di là a preparare anche per te - Ma … dov’è
Alessandro?
PAOLO:
Credevo lo sapessi - E’ uscito - Mi ha detto di avere una cosa
urgente da fare … Ma non so dove sia andato.
HORTENSIA:
Capisco … Beh, fermati a cena … Non puoi lasciare sola una
signora ….
PAOLO:
Va bene - Obbedisco - Posso aiutarti?
HORTENSIA:
No, è già tutto fatto - Siediti - Bevi qualcosa?
PAOLO:
Fai sempre quella tisana speciale?
HORTENSIA:
Sempre … sono un’abitudinaria incallita - Vado a prenderla (Va in cucina ) (Paolo si guarda intorno e prende in mano una
cornice con fotografia) (Hortensia torna con un bicchiere) Eccola …. è tutta tua …
PAOLO:
(Beve) - Un sapore pieno di ricordi … mi fa tornare indietro nel
tempo ….
HORTENSIA:
Già.
PAOLO:
Sono tutto orecchi - Dimmi ….
HORTENSIA:
Cosa?
PAOLO:
Non so, pensavo tu dovessi dirmi qualcosa ….
HORTENSIA:
No, ma mi fa piacere che tu sia qui.
PAOLO:
Anch’io … anch’io … sono contento.
HORTENSIA:
(spiritosa) Allora andiamo alla conquista del Regno Unito ….
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PAOLO:
Si … non so cosa riuscirò a conquistare, ma ci proverò …
HORTENSIA:
Oddio, il tuo inglese non è mai stato dei migliori ….
PAOLO:
Lo sai … non ho predisposizione per le lingue …
HORTENSIA:
Beh! Sai fare altre cose ….
PAOLO:
Tutti sanno fare altre cose ….
HORTENSIA:
… E’ vero ….
PAOLO:
(lunga pausa) Hortensia …. Ascoltami (tenero e timido)
HORTENSIA:
Si ….
PAOLO:
Vorrei parlarti a lungo per dirti quello che sento e forse per cercare
così di attenuare i miei sensi di colpa, ma … … le parole sono
tante, confuse con le immagini …… Non so … non so da dove
cominciare …..
HORTENSIA:
Provaci.
PAOLO:
La nostra vita si è fermata in quel pomeriggio di marzo. Vedo
ancora le tue lacrime e sento una tristezza infinita.
HORTENSIA:
Lascia stare …. Sono passati tanti anni … Non pensarci più - Il
tempo medica tutto … quasi tutto ….
PAOLO:
Mi piacerebbe tornare indietro per ….
HORTENSIA:
Non è possibile ….
PAOLO:
Lo so - La mia vita ormai era segnata … ma quello che non riesco
a perdonarmi è di avertelo detto male - Senza amore e forse senza
pietà - Avrei dovuto saperti chiedere perdono e ringraziarti per i
bellissimi anni che mi avevi regalato. Avrei dovuto tentare almeno
di spiegarti il dramma che, credimi, anch’io stavo vivendo …..
HORTENSIA:
Tutto è ormai dimenticato - Non facciamo rivivere i ricordi che ci
fanno solo del male - Chiudiamo col passato – (cambia tono di
voce – allegra) Raccontami invece dei tuoi programmi futuri.
PAOLO:
Non ho programmi e non voglio farli - Vivrò un po’ alla giornata
- Qualcosa capiterà …. Forse - e tu …. tu cosa farai?
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HORTENSIA:
Oh! Le idee sono tante … Potrei perfezionare con un diploma la
mia vocazione infermieristica e anche iscrivermi all’Università
della terza età, insieme ad aitanti pensionati …
PAOLO:
Tu non andrai mai in pensione … (l’accarezza) Tu sei la vita …
HORTENSIA:
(Commossa) - E’ il più bel complimento che potevi farmi.
PAOLO:
Te lo meriti …. ti meriti tutto … tutto quello che io non ti ho dato.
HORTENSIA:
(cambia tono di voce) Perché vuoi andare a Londra? C’è la
nebbia, piove quasi sempre, fa freddo, il tuo inglese è senza
speranza …
PAOLO:
Sono solo e là c’è Miriam.
HORTENSIA:
Solo … solo …. Non è vero ….
PAOLO:
Perché, vedi qualcuno vicino a me?
HORTENSIA:
Chi ho assistito con abnegazione e disprezzo della stanchezza per
tutto questo tempo? Il portiere?
PAOLO:
(Sorridendo) - Hai assistito un brutto soggetto.
HORTENSIA:
Ho sempre avuto un debole per i brutti soggetti – Se tu volessi, per
un bel pò ci sarà una camera libera … forse potrebbe interessarti
… pensaci prima che io decida di affittarla … Vista giardino, aria
condizionata, televisione e confort vari - Prezzi accettabili, dato il
pregio dell’appartamento …
PAOLO:
Forse non ho capito bene …
HORTENSIA:
(incalzante) Forse hai capito benissimo ….
PAOLO:
Ma sei sicura di quello che dici?
HORTENSIA:
…. Non lo so ….
PAOLO:
Potresti pentirti …
HORTENSIA:
Può darsi ….
PAOLO:
Hai considerato i rischi?
HORTENSIA:
Ci sono sempre dei rischi.
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PAOLO:
E se ti dicessi di si?
HORTENSIA:
Comincia a dirlo …
PAOLO:
E se tu cambiassi idea?
HORTENSIA:
Potremmo sempre fare un periodo di prova ….
PAOLO:
(tenero) Perché lo fai? Voglio la verità.
HORTENSIA:
(Commossa) - Forse …. Forse perché non voglio perderti una
seconda volta ….
PAOLO:
Sei sempre stata la mia più grande amica ….
HORTENSIA:
Si …. amica ….
PAOLO:
Allora …. Allora ti dico di si ….
HORTENSIA:
Ben tornato a casa! (lungo abbraccio, forte commozione)
PAOLO:
Eh, si! Dovrò ringraziare Alessandro ….. Se non fosse stato per
lui, ora non sarei qui – E’ proprio una brava persona … (a voce
alta e scandita verso il pubblico) e poi, è davvero uno splendido
esemplare di uomo maturo …
HORTENSIA:
Eh, no … non abbiamo ancora iniziato il periodo di prova ….
Musica:
TULLI TULLI PAN (Trio Lescano)
FINE
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