Povertà infantile in Alto Adige
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Povertà infantile in Alto Adige
Tobias Troger Hermann Atz Povertà infantile in Alto Adige Una ricerca empirica con particolare attenzione alla situazione delle famiglie monogenitoriali Una iniziativa della ... e di ... Dominikanerplatz 35 P.zza Domenicani, 35 I-39100 BOZEN-BOLZANO 2 Disponibile presso: Südtiroler Plattform für Alleinerziehende Via della Posta 16, I-39100 BOLZANO Tel. 0471/300038, Fax 0471/327065 E-Mail: [email protected] apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 3 L'elaborazione dello studio è stata finanziata da: Regione autonoma Trentino-Alto Adige, Ufficio per l'integrazione europea La traduzione in italiano è stata finanziata da: Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, Ripartizione 24 – Famiglia e politiche sociali Citazione: Troger Tobias / Hermann Atz (2010): Povertà infantile. Una ricerca empirica che dedica particolare attenzione alla situazione delle famiglie monogenitoriali. Bolzano: apollis. Progetto interno numero: 495 Coordinatore del progetto: Hermann Atz Traduzione: Giuliana Cannata Bolzano, Ottobre 2010. 4 Indice 1 Contesto e obiettivi dello studio 2 Note metodologiche 3 L'analisi dei dati ufficiali 4 5 ................................. 7 ..................................................... 8 ............................................. 10 3.1 Povertà reddituale in Alto Adige........................................10 3.2 Povertà assistenziale..........................................................11 3.3 Quante sono le famiglie monogenitoriali?.........................14 Analisi specifica: la povertà multidimensionale ...... 17 4.1 Stile di vita generale...........................................................19 4.2 Autovalutazione..................................................................24 4.3 Situazione abitativa............................................................26 4.4 Contesto abitativo..............................................................27 4.5 Svantaggio multiplo...........................................................30 Confronto internazionale ........................................... 31 5.1 Austria e Germania.............................................................31 5.2 Europa................................................................................33 6 Prospettive .................................................................. 34 7 Bibliografia .................................................................. 36 8 Appendice ................................................................... 38 apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 5 Indice delle tabelle Tabella 1: Selezione di prestazioni dell'assistenza sociopedagogica di base – 2008 ......................................................... 13 Tabella 2: Numero di famiglie con figli e relativa percentuale su tutte le famiglie – Panel sulle famiglie 2005 ............... 18 Tabella 3: Età media (mediana): figlio più piccolo, figlio più grande, madre – Panel sulle famiglie 2005 ........................ 19 6 Indice dei grafici Grafico 1: Minori assistiti dall'assistenza sociopedagogica dei distretti – 2008.........................................................13 Grafico 2: Ferie non sostenibili – Panel sulle famiglie 2005.. .20 Grafico 3: Ristorante non sostenibile – Panel sulle famiglie 2005.........................................................................21 Grafico 4: Difficoltà di pagare puntualmente le fatture di casa – Panel sulle famiglie 2005.....................................22 Grafico 5: Consumare i risparmi o indebitarsi – Panel sulle famiglie 2005..............................................................22 Grafico 6: Svantaggi nello stile di vita – Panel sulle famiglie 2005.........................................................................24 Grafico 7: Situazione finanziaria del nucleo familiare – Panel sulle famiglie 2005..................................................24 Grafico 8: Far fronte al bilancio familiare con il reddito – Panel sulle famiglie 2005..................................................25 Grafico 9: Situazione finanziaria nel confronto con l'anno precedente – Panel sulle famiglie 2005.......................26 Grafico 10: Svantaggi nell'ambito 'Situazione abitativa' – Panel sulle famiglie 2005..................................................27 Grafico 11: Deficit derivanti dal contesto abitativo – Panel sulle famiglie 2005...........................................................28 Grafico 12: Deficit derivanti dal contesto abitativo comune urbano/comune rurale – Panel sulle famiglie 2005.. .29 Grafico 13: Deficit derivanti dal contesto abitativo (solo comuni rurali) – Panel sulle famiglie 2005...........................29 Grafico 14: Numero delle dimensioni in cui predominano due o più svantaggi – Panel sulle famiglie 2005..............30 Grafico 15: Povertà di famiglie monogenitoriali nel confronto europeo...................................................................33 apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 7 1 Contesto e obiettivi dello studio La Südtiroler Plattform für Alleinerziehende/Per Famiglie Monogenitoriali – rappresenta gli interessi delle famiglie monogenitoriali, la cui numero è notevolmente aumentato negli ultimi decenni. Si tratta di una tipologia di famiglia, come indica già il concetto “monogenitore“, in cui si ritrovano sempre bambini e adolescenti. Oltre alle questioni di sovraccarico molteplice, conciliazione tra lavoro e responsabilità familiari, educative ed altre, per le famiglie monogenitoriali si presenta spesso in misura amplificata anche la questione delle risorse economiche. Dalle statistiche sul reddito e dagli studi scientifici è noto in generale che la presenza di (più) bambini aumenta il rischio di povertà ma che questo aumenta ancor più quando si tratta di famiglie monogenitoriali. Per la Provincia di Bolzano i dati affidabili sono pochi e per la maggior parte neppure attuali. Il presente studio vuole rimediare a questa carenza – quanto meglio possibile – illuminando il fenomeno della povertà infantile con un'attenzione particolare rivolta alla situazione delle famiglie monogenitoriali sulla base di dati attuali. I risultati quindi dovrebbero servire a sensibilizzare l'opinione pubblica al problema a pianificare in modo accurato il sostegno sociale a sostenere con dati concreti le richieste della Piattaforma sul banco della politica a rendere visibile ai membri e alle organizzazioni partner l'impegno della Piattaforma sul tema della lotta alla povertà. Le risorse finanziarie per lo studio provengono da un contributo della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, Ufficio per l'integrazione europea presso la Piattaforma per le famiglie monogenitoriali. Questi fondi tuttavia sarebbero risultati insufficienti se Tobias Troger, l'autore principale, non avesse svolto la sua analisi nell'ambito di un tirocinio, in cambio di un rimborso spese modesto, e se l'istituto di ricerca sociale apollis incaricato per la conduzione dello studio non avesse apportato ore aggiuntive di lavoro non retribuite, in quanto proprio contributo al progetto di ricerca. Il risultato deve quindi essere così considerato come un contributo comune di tutte le parti per l'Anno Europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale. A ciò si lega la speranza che la ricerca raggiunga i suoi obiettivi, per essere occasione di un impegno maggiore con la problematica e offrire stimoli per misure concrete. 8 Note metodologiche 2 Note metodologiche La povertà nel significato moderno delle scienze sociali non è riducibile alla situazione economica di una famiglia (e questo non soltanto per il reddito corrente) ma necessaria è la considerazione anche di altri aspetti della cosiddetta Lebenslage1 al fine di ottenere un quadro completo, in particolare condizioni abitative, accesso all'istruzione, accesso all'assistenza sanitaria e inclusione sociale. Naturalmente anche la situazione economica rappresenta un aspetto determinante della Lebenslage. I quesiti di ricerca alla base di questo studio sono: 1. Quanti genitori soli ed i loro figli sono colpiti dalla povertà nelle sue varie forme? 2. Quali difficoltà e problemi devono affrontare? 3. Quali possibili soluzioni si offrono? La ricerca inizia con una rassegna degli studi esistenti sulla situazione in Alto Adige ed i dati statistici ufficiali sulla distribuzione del reddito e la povertà. Successivamente vengono analizzate le prestazioni sociali in quanto beneficio per i minori o per le famiglie monogenitoriali evidenziando l'entità della 'povertà assistenziale'. Una presentazione comparata delle diverse fonti di dati sul numero di famiglie con un solo genitore conclude la parte introduttiva della relazione. Il cuore dell'indagine è costituito da un'analisi specifica del cosiddetto “Panel sulle famiglie altoatesine“ in relazione a vari aspetti della Lebenslage. Il panel sulle famiglie è un grande sondaggio rappresentativo con un campione di oltre 1.000 famiglie di Bolzano, che apollis ha condotto nel 2005 per il IRE della Camera di Commercio di Bolzano (con ulteriori indagini riproposte negli anni 1 Il concetto di Lebenslage utilizzato nella conduzione della ricerca offre un approccio olistico perché unisce i percorsi biografici dei soggetti con le condizioni di vita esterne, socialmente e istituzionalmente definite. L'essenza del concetto è che comprende più dimensioni. Lebenslage può essere interpretato come il concetto che identifica quelle condizioni e relazioni sociali che influenzano direttamente le condizioni di una persona, il suo dolore, la sua gioia. La situazione familiare, la situazione lavorativa, l’identità, la cura della propria salute, la situazione reddituale, le condizioni abitative, l’alimentazione o l'istruzione, tutto questo appartiene alla Lebenslage. Una traduzione in italiano di questo termine ne impoverirebbe la ricchezza del concetto, ed è dunque per tale ragione che il termine non verrà tradotto. N.d.t. apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 9 successivi). I dati sono stati gentilmente rilasciati da parte dell'IRE per questa analisi. Nell'ultima sezione trovano spazio alcuni raffronti nel contesto europeo, con paesi vicini quali l'Austria e la Germania. Essi dovrebbero facilitare la valutazione delle conoscenze acquisite per l'Alto Adige e fungere da stimolo per la progettazione di azioni mirate alla riduzione della povertà. 10 L'analisi dei dati ufficiali 3 L'analisi dei dati ufficiali 3.1 Povertà reddituale in Alto Adige Per l'Alto Adige ci sono pochi dati affidabili che forniscono informazioni sulla povertà reddituale. L'ultimo studio importante dell'ASTAT su questo argomento risale all'anno 2003. Tali dati riportano che in Alto Adige il 14,9% della popolazione viveva in condizioni di povertà relativa (ASTAT 2005: 93). Nel frattempo un'indagine successiva forniva nuovi dati sulla situazione del reddito delle famiglie altoatesine. Questi però non sono stati ancora pubblicati in dettaglio; è stato reso noto soltanto il tasso medio di povertà in un comunicato stampa. La percentuale di persone relativamente povere dal 14,0% del 2003 è aumentata nel 2008 al 16,0%2. Tale dato corrisponde quindi alla media UE27 del 16,1%. Il numero di famiglie a rischio di povertà in Alto Adige è per il 2008 pari a 36.000 o al 17,9% di tutte le famiglie, poco più rispetto al 2003 anno in cui il tasso si attestava al 17,3% (ASTAT 2010b). Un'analisi in qualche misura dettagliata sulla povertà reddituale in Alto Adige non esiste fino alla pubblicazione dei risultati dettagliati dello studio dell'ASTAT del 2008 e quindi solo per l'anno 2003. Qui ci interessano particolarmente i dati sulla situazione reddituale delle famiglie con bambini. Nell'anno 2003, le famiglie in coppia con figli sotto i 15 anni e le famiglie monogenitoriali sono in misura maggiore rispetto alla media spesso toccati dalla povertà. In entrambi i gruppi, il tasso di povertà si attesta circa al 19% (ASTAT 2005: 94). Spicca l'incremento del tasso di povertà delle coppie con figli tra il 1998 e il 2003. Mentre il tasso di povertà generale è aumentato solo leggermente dal 14,4% al 14,9%, nel caso di coppie con figli sotto i 15 anni il tasso specifico è cresciuto dal 14,6% al 19% circa (ASTAT 2005: 97). Nelle famiglie in coppia una distinzione per il numero di bambini risulterebbe utile. Risultati provenienti dall'Austria e dalla Germania segnalano come il rischio di povertà dipende fortemente dal numero di figli3. Un'analisi specifica dei dati ASTAT dell'anno 1998 mostra come ciò risulti vero anche per l'Alto Adige (Atz 2004: 8 e segg.). In quell'anno solo l'8% delle famiglie con un figlio sotto i 15 anni viveva in condizioni di povertà relativa; questa percentuale aumentava al 18% per le famiglie con due figli, raggiungendo addirittura il 40% tra le famiglie con tre o più figli (Atz 2004: 8). Il ri2 Nel 2008 è stata utilizzata una diversa scala di equivalenza rispetto al 2003, pertanto il valore del 2003 doveva essere ricalcolato con il nuovo metodo secondo l'OCSE: scende dal 14,9% al 14,0% (vedi ASTAT 2010b: Note metodologiche). 3 Per una descrizione dettagliata della situazione in Austria ed in Germania vedi di seguito. apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 11 schio di povertà aumenta all'aumentare del numero di minori ossia di figli sotto i 15 anni. Le ragioni di questa relazione sono complesse. Da un lato i bambini portano con sé dei costi (costi diretti), d'altra parte gli stessi devono essere accuditi intensamente. Uno dei genitori, solitamente la madre, rinuncia quindi parzialmente o interamente ad un'occupazione lavorativa (costi indiretti). Ciò ha una ricaduta, ancora una volta, sul reddito. (vedi Atz 2004: 9, Benedikter 2005: 42). Nelle famiglie con un solo genitore una distinzione sensata sarebbe quella per età dei figli. Ancora una volta uno sguardo ai dati del 1998 si rivela illuminante. Per quell'anno, il tasso di povertà delle famiglie monogenitoriali venne indicato distinguendo l'età del figlio più piccolo. In quell'anno solo il 7,5% delle famiglie monogenitoriali con figli di 15 anni e più si trovava in povertà relativa, mentre lo era il 29% di quelle con figli con meno di 15 anni (ASTAT 2000: 110). Nelle famiglie monogenitoriali con figli minorenni o bambini fino ad una certa età, la problematica che riguarda la conciliazione tra famiglia e lavoro si presenta particolarmente evidente. La responsabilità di raggiungere un reddito dignitoso e contemporaneamente quello di educare uno o più figli ricade qui su un'unica persona. La limitata partecipazione lavorativa di un genitore solo non può essere compensata, rispetto alle coppie con figli, dall'altro genitore. Il reddito è quindi spesso insufficiente. I dati mostrano dunque che: le famiglie monogenitoriali insieme alle famiglie numerose sono tra tutte le famiglie quelle che devono far fronte ad un rischio significativamente più alto di povertà. Ciò è coerente con i risultati provenienti dall'Austria e dalla Germania (vedi sotto). 3.2 Povertà assistenziale Un'altra definizione di povertà descrive come poveri coloro che hanno diritto ad un sostegno finanziario sociale o altri tipi di prestazioni sociali per i bisognosi, secondo il motto: povero è colui che ha diritto all'assistenza sociale. Di seguito viene indicato il ricorso a diversi tipi di prestazioni e servizi sociali che sono particolarmente importanti per i bambini, specialmente per coloro che provengono da famiglie monogenitoriali. Nel 2008 in Alto Adige oltre 4.600 famiglie hanno avuto diritto a ricevere il reddito minimo di inserimento e/o gli aiuti economici per i costi dell'alloggio (Integrazione locazione e spese accessorie). Il numero dei componenti delle famiglie assistite è pari a 10.720 (Statistica Sociale 2009:91). La portata finanziaria di tali servizi è superiore a 10 milioni di euro. 12 Povertà assistenziale Per i circa 3.200 beneficiari del reddito minimo di inserimento è nota la distribuzione per tipo di famiglia: il 12% viene classificato come 'Famiglia monoparentale con figli', il 34% come 'Adulti con famiglia'. Nella categoria residuale 'Altro', che rappresenta circa il 25% dei beneficiari, ci sono altri gruppi di famiglie in cui è presumibile la presenza di bambini, per es. 'Sinti' e 'Rom' così come nella categoria 'Rifugiati' (in somma 4%). Una stima approssimativa è quindi che nel 2008 siano state circa 500-600 le famiglie monogenitoriali (12% di 4.600) – pari a circa l'uno per cento di tutte le famiglie con figli minorenni ossia circa il cinque per cento di famiglie monogenitoriali4 – a beneficiare dell'assistenza economica sociale. Nell'ambito dell'assistenza economica sociale – accanto al reddito minimo di inserimento e l'integrazione locazione – sono previste tutta una serie di ulteriori prestazioni specifiche, tra queste le cosiddette 'prestazioni specifiche per minori'. Nel 2008 questo tipo di assistenza economica è stata erogata a circa 800 richiedenti per un totale di 550.000 euro. Un'altra misura di natura economica a beneficio dei figli delle famiglie con un solo genitore è l'anticipazione dell'assegno di mantenimento. Questo è stato concesso a 309 richiedenti, per una somma di quasi un milione di euro (Statistica sociale 2009:90). Tra i 400 ed i 500 bambini potrebbero trarne beneficio. Nell'ottica di un approccio multidimensionale “Lebenslagen-Ansatz“ del monitoraggio della povertà sono rilevanti non soltanto le prestazioni puramente economiche ma anche altri servizi che confermano la difficile situazione delle persone coinvolte e che mirano ad affrontarla meglio. L'assistenza sociopedagogica di base dei distretti nell'anno 2008 va a beneficio di quasi 9.000 persone, di cui esattamente 3.568 minori (poco meno del 4% di tutti i minori in Alto Adige, escludendo eventuali conteggi doppi). Per i bambini e gli adolescenti i tipi di prestazioni risultanti significativi erano i seguenti (Tabella 1): 4 A seconda le fonti il numero dei genitori soli potrebbe raggiungere il 10 per cento: vedi capitolo 4.3. apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 13 Tipi di prestazioni Numero Lavoro socio-pedagogico a domicilio 1.761 Assistenza educativa 1.464 Affidamento ai nonni 1.130 Monitoraggio post-adozione o affidamento preadottivo 996 Assistenza pomeridiana per i minori 441 Affidamento presso famiglie 225 Continuità della vita familiare e della casa 199 Tabella 1: Selezione di prestazioni dell'assistenza sociopedagogica di base – 2008 Fonte: Statistiche sociali 2009: 18 Osservando la situazione familiare degli minori assistiti si nota come i problemi emergano frequentemente in famiglie incomplete: esattamente la metà di questi minori ha genitori separati o divorziati (in somma il 35%) o solo la madre non coniugata (10%) oppure è orfano (5 %). Nonostante ciò, la maggior parte dei bambini e adolescenti assistiti (86%) continua a vivere nella famiglia di origine (Grafico 1). Grafico 1: Minori assistiti dall'assistenza sociopedagogica dei distretti – 2008 Fonte: Statistiche sociali 2009: 19 Degli altri minori assistiti – in termini assoluti quasi 500 – solo 164 alla fine del 2008 erano alloggiati in una struttura residenziale, altri 171 invece presso una famiglia affidataria a tempo pieno. Il resto si compone di bambini e giovani che vivono con parenti o genitori adottivi (Statistiche sociali 2009: 33 e segg.). 14 Povertà assistenziale Riassumendo si può affermare che per i bambini ed i giovani che entrano in contatto con i servizi sociali oltre alle difficoltà di natura puramente economica spesso si riscontrano anche altre situazioni di emergenza: la perdita di uno o di entrambi i genitori, problemi psichici o di tossicodipendenza dei genitori, problemi relazionali in particolare in situazioni di separazione. Nonostante tali difficoltà, a prima vista, non abbiano nulla a che fare con la povertà, spesso vi si ritrovano connessioni: problemi personali dei genitori possono condurre alla povertà, la povertà stessa, a sua volta, favorisce l'incuria verso i figli con le conseguenti difficoltà nell'educazione da parte dei genitori, problemi di comportamento o ancora insuccesso scolastico dei figli. Complessivamente la povertà assistenziale dei bambini e degli adolescenti in Alto Adige è per fortuna un fenomeno quantitativamente piuttosto limitato. I bambini in famiglie monogenitoriali corrono tuttavia un rischio significativamente più elevato di essere colpite dalla povertà, in questo senso, rispetto ai bambini provenienti da famiglie complete. Inoltre, questa forma visibile di disagio dice poco sul numero di coloro che cercano di far fronte al loro stato di necessità senza il coinvolgimento dei servizi sociali. Infine va osservato che misure quali il collocamento in strutture residenziali hanno in genere una durata limitata; circa l'80% degli assistiti nelle strutture residenziali per minori, ad esempio, alloggia lì da meno di tre anni, il 42% addirittura da meno di un anno (Statistiche Sociali 2009: 35). Lo stesso si verifica per altri tipi di prestazioni sociali. Ma ciò significa anche, se lo si legge al contrario, che molti più giovani in un qualche momento della propria gioventù si ritrovano in una situazione di necessità che richiede l'intervento dei servizi sociali. In altre parole, la povertà – anche nella sua forma palese di povertà assistenziale – è un'esperienza vissuta da una percentuale tutt'altro che irrilevante dei giovani e delle giovani in Alto Adige. Tale cifra non può tuttavia essere determinata con le informazioni disponibili. 3.3 Quante sono le famiglie monogenitoriali? Un numero esatto di famiglie monogenitoriali in cui vi sono minori o bambini al di sotto di una certa età non esiste per l'Alto Adige. Quello che solitamente si conosce è il numero complessivo di famiglie monogenitoriali, cioè ciascuna famiglia in cui vive un genitore con figli di qualsiasi età (si veda ad es. ASTAT 2010a). Secondo l'elaborazione dei registri anagrafici comunali del 31.12.2008, in provincia di Bolzano, nel periodo di riferimento, le famiglie monoparentali sono all'incirca 30.000 (ibid.). Se si dovesse confrontare questo numero con i risultati del censimento del apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 15 2001, si osserverebbe un rapido aumento. A quel tempo infatti, secondo i dati del censimento c'erano circa solo 20.000 famiglie monogenitoriali (ibid.). Differente è però ciò che emerge dal confronto con i dati dei registri anagrafici comunali dello stesso anno. Il risultato è comunque davvero ancora un aumento, anche se non così cospicuo. A differenza del censimento dell'ottobre 2001, la rilevazione anagrafica del 31.12.2001 arriva a contare quasi 24.000 famiglie monogenitoriali. La differenza è di circa 4.000 famiglie. Le ragioni di questa discrepanza sono certamente plurime. Una ragione potrebbe essere che i dati del Registro Anagrafe rispetto ai dati del censimento includono una percentuale maggiore di 'pseudomonogenitori', vale a dire di coppie che hanno residenze separate ma un appartamento insieme (Benedikter 2005: 49). Anche i dati del censimento tendenzialmente sovrastimano il numero di famiglie monogenitoriali. Il numero effettivo è quindi probabilmente ben al di sotto dei 30.000. Un secondo problema è la determinazione della percentuale di famiglie monogenitoriali con figli minori. Un'indicazione può essere trovata solo per l'anno 2002. Alla fine di quell'anno nel 45% delle famiglie monogenitoriali vivevano uno o più figli minorenni (ASTAT 2004). Queste stesse famiglie rappresentavano il 21% di tutte le famiglie con figli minori e circa il 6% di tutte le famiglie altoatesine. Tale relazione risulta importante per il presente studio dove – come abbiamo visto – le famiglie monogenitoriali con figli minorenni o al di sotto di una certa età sono maggiormente a rischio di povertà. Supponendo che questa relazione sia rimasta invariata e che il numero effettivo delle famiglie monogenitoriali sia circa 25.000, quello delle famiglie monogenitoriali con figli minorenni sarà, dunque, di circa 10.000-12.000. Anche qui vale però l'obiezione secondo cui i dati del Registro Anagrafe spesso differiscono dalla situazione reale. Se diminuirà non soltanto il numero assoluto ma anche la percentuale di genitori soli su tutti i nuclei familiari con figli minorenni, ciò non si può affermare con certezza. Alcuni dati ci dicono però qualcosa in questa direzione, nei risultati dello studio sul reddito per l'anno 1998 solo 1 famiglia su 10 con bambini al di sotto dei 14 anni viene indicata come incompleta (ASTAT 2000:39). Cos'altro si può dire sulle famiglie monogenitoriali? I genitori soli con figli minori vivono più frequentemente in comuni urbani anziché in quelli rurali. A Merano, queste raggiungono quasi un terzo di tutte le famiglie con figli minori, mentre a Bolzano circa un quarto. Nei paesi con popolazione fino a 2.000 abitanti, circa un sesto delle famiglie sono monogenitoriali (ASTAT 2004). Relativamente allo stato civile il quadro che si compone è il seguente: quasi la metà di tutti i genitori soli sono nubili/celibi, mentre circa un terzo 16 Quante sono le famiglie monogenitoriali? è sposato. Ciò è dovuto al fatto che lo stato civile dei coniugi a seguito di una separazione giuridica rimane invariato, ossia sposato (ibid.). Genitori rimasti vedovi e genitori divorziati, in quanto genitori soli, risultano invece solo una minoranza. Quasi due terzi delle famiglie monogenitoriali sono composte da un genitore ed un bambino. Solo nel sei per cento di queste famiglie vivono tre o più figli (ibid.). Ciò che in termini di aumento della povertà svolge sicuramente anche un ruolo significativo è che un terzo dei figli minorenni ha un'età inferiore ai cinque anni (ibid.). A seguito delle accresciute responsabilità familiari la conciliabilità tra famiglia e lavoro è in questo caso particolarmente difficile. Ben noto è che la maggioranza dei genitori soli sono madri. A tale proposito troviamo ancora un dato che riguarda le famiglie monogenitoriali: alla fine del 2008 in tre quarti di tutti i nuclei familiari la donna risulta il capofamiglia. Nelle famiglie monogenitoriali con uno o più figli minori la percentuale di donne è probabilmente più alta, poiché con la separazione dei genitori i bambini vengono quasi sempre affidati alla madre (non considerando le madri senza partner fisso). Il notevole aumento registrato negli ultimi anni di famiglie monogenitoriali con capofamiglia maschio può essere ricondotto principalmente alle nuove norme sul diritto di custodia (ASTAT 2010a). apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 17 4 Analisi specifica: la povertà multidimensionale Negli stati di welfare occidentali la povertà viene misurata come povertà relativa. A rischio di povertà si considera colui o colei a cui rimane a disposizione meno del 60% del reddito medio (vedi anche ASTAT 2010b). Ciò ha senso in quanto gran parte di beni di cui abbiamo bisogno per la vita quotidiana sono accessibili attraverso il reddito. Lo standard attuale di vita di una persona non dipende solo dal reddito ma anche da altri fattori quali lo stato patrimoniale o l'integrazione nella rete sociale.5 Un'analisi attenta della povertà dovrebbe quindi misurare direttamente il tenore di vita di una persona o di una famiglia. Peter Townsend ha sviluppato la definizione di deprivazione (Townsend 1979). Questa misura il tenore di vita di una persona in maniera diretta attraverso domande specifiche su vari ambiti come lo stile di vita generale o la situazione abitativa. Povero viene considerato chi per motivi economici non riesce a partecipare alla vita abituale di una società. Townsend parte dal presupposto che partecipare alla vita sociale sia possibile soltanto se le risorse materiali sono sufficienti. La mancanza di partecipazione può sorgere in diverse dimensioni. Nella presente analisi si ricercheranno gli svantaggi in tre dimensioni (per un analogo procedimento vedere Statistica Austria 2006: 42): stile di vita generale situazione abitativa contesto abitativo. Come base per questa analisi specifica si rendeva disponibile la prima indagine del Panel sulle famiglie dell'Alto Adige, un'indagine campionaria che apollis ha condotto nel 2005 per conto dell'IRE della Camera di Commercio di Bolzano. In quell'occasione furono raccolte, telefonicamente, informazioni dettagliate su vari aspetti della Lebenslage di 1.015 famiglie (si veda l'allegato per ulteriori informazioni). Le seguenti sezioni analizzano i tipi di famiglie che nelle dimensioni 'conduzione di vita', 'situazione abitativa' e 'contesto abitativo' risultano particolarmente svantaggiate. La tipologia familiare definiva la famiglia con figli come segue: In primo luogo è stata scelta una definizione di figlio che è ampiamente utilizzata nelle statistiche ufficiali e nelle ricerche 5 Lo stato di povertà può essere evitato ad esempio se si è sostenuti dalla famiglia o da conoscenti. 18 Analisi specifica: la povertà multidimensionale scientifiche (tra cui Eurostat, Statistiche Austria). Come figlio (dipendente) si intende una persona fino ai 15 anni, oppure una persona di età compresa tra i 16 ed i 24 anni che vive in una famiglia di cui almeno uno è il proprio genitore e che non è imputabile tra la popolazione attiva. Per le coppie con figli si è poi proceduto ad una differenziazione in base al numero di figli. Tra le famiglie monogenitoriali sono state classificate solo quelle famiglie dove vi è un genitore che vive con almeno un figlio, secondo la definizione precedente. Le due tabelle che seguono contengono informazioni di base sulle caratteristiche delle famiglie con figli del campione di riferimento. Tipologia familiare Monogenitoriale Famiglie Quota su tutte le famiglie Quota su famiglie con figli Casi Percentuale Percentuale 29 2,9% 7,3% Coppie, 1 figlio 102 10,0% 25,6% Coppie, 2 figli 159 15,7% 39,8% Coppie, 3 o più figli 43 4,2% 10,8% Coppia, figli dip.+ indip. 66 6,5% 16,5% 399 39,3% 100,0% Totale Tabella 2: Numero di famiglie con figli e relativa percentuale su tutte le famiglie – Panel sulle famiglie 2005 Secondo i suddetti criteri il 3% di tutte le famiglie che compongono il panel ovvero il 7% di tutte le famiglie con figli (dipendenti) sono le famiglie classificate come genitori soli. Calcolate circa 50.000 famiglie con figli minori, quelle con un solo genitore corrisponderebbero a circa 3.500 famiglie. Nonostante si presuma che la disponibilità per un sondaggio sia inferiore nelle famiglie con un solo genitore rispetto a quelle di coppie con figli e che dunque la percentuale di genitori soli sia sottostimata, la deviazione dalla realtà – considerando l'alta quota di partecipazione del panel sulle famiglie – non dovrebbe essere troppo grande. In altre parole, anche qui un chiaro indizio suggerisce che i dati del Registro Anagrafe lasciano apparire un numero di genitori soli, in senso stretto, superiore a quello che effettivamente è. Tuttavia, è ovviamente importante esaminare il rischio di povertà di questo tipo di famiglia e, se confermata la sospetta discriminazione, lavorare su misure di mitigazione. apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 19 Tipologia familiare Figlio più piccolo Figlio più grande Madre Anni Anni Anni Monogenitoriale 7,0 13,0 41,0* Coppie, 1 figlio 6,0 6,0 38,5 Coppie, 2 figli 5,0 10,0 40,0 Coppie, 3 o più figli 4,0 12,0 39,0 12,5 20,0 47,0 Coppia, figli dip.+ indip. * anche padri. Tabella 3: 4.1 Età media (mediana): figlio più piccolo, figlio più grande, madre – Panel sulle famiglie 2005 Stile di vita generale Nel caso di figli gli svantaggi riguardante lo stile di vita generale risultano particolarmente gravi se ad esempio, impediscono per ragioni economiche una visita dal dentista. Ma può anche pesare abbastanza il non poter andare in vacanze come la maggioranza dei compagni di classe. Per l'analisi degli svantaggi sullo stile di vita sono state utilizzate diverse domande, elencate nella tabella che segue. Di seguito, tali domande vengono analizzate anzitutto separatamente mettendo a confronto le famiglie monogenitoriali, le coppie con uno, due, tre o più figli e le coppie senza figli. Domanda deprivazione, se... Una volta all'anno Lei trascorre una setti- No. mana di vacanza? (fuori dal suo domicilio) Motivo: mancanza di mezzi Va a mangiare al ristorante almeno una No. volta al mese? Motivo: mancanza di mezzi Ha la possibilità di andare dal dentista in No. caso di necessità? Motivo: mancanza di mezzi Nel 2004 ha avuto difficoltà nel pagamento Si delle fatture del Suo nucleo familiare? Considerando l'insieme dei redditi e delle spese di un anno del Suo nucleo familiare, direbbe che attualmente il Suo nucleo familiare può mettere dei soldi da parte, spende quel che guadagna, consuma il proprio patrimonio e le proprie riserve, si indebita? Il nucleo familiare ha bisogno del suo patrimonio o delle sue riserve O si indebita Prospetto 1: Domande sullo stile di vita generale – Panel sulle famiglie 2005 20 Stile di vita generale Il 17% delle famiglie monogenitoriali non può permettersi di partire per la vacanze una volta l'anno (vedi Grafico 2). Nei casi di famiglie numerose questa quota raggiunge perfino il 19%, mentre le coppie con meno di tre figli e senza figli si posizionano sotto la media del 14% rispetto a tutte le famiglie.6 La possibilità di andare in vacanza dipende in larga misura dal numero di figli e dalla presenza in famiglia di uno o di entrambi i genitori. Coppie senza figli Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Famiglie monogenitoriali TOTALE* 0% Grafico 2: 5% 10% 15% 20% Ferie non sostenibili – Panel sulle famiglie 2005 Media sulla popolazione Un quadro simile appare anche per quanto riguarda l'andare al ristorante una volta al mese (vedi Grafico 3). Le famiglie monogenitoriali sono quelle che più spesso per motivi economici vi devono rinunciare, seguiti dalle famiglie numerose. Le coppie con meno di tre figli e le coppie senza figli, a questa domanda, si collocano sotto la media. Va notato che in media sono più le persone che non possono permettersi una visita mensile al ristorante rispetto a quelle che devono rinunciare ad una vacanza annuale. 6 I risultati sono statisticamente significativi: V di Cramer =0,150, alpha =0,001 apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 21 Coppie senza figli Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Famiglie monogenitoriali TOTALE 0% Grafico 3: 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% Ristorante non sostenibile – Panel sulle famiglie 2005 Una visita dal dentista in Alto Adige può permettersela la grande maggioranza della popolazione. Tra le tipologie di famiglie considerate si distinguono però quelle numerose. Il 5,2% di queste famiglie non può andare dal dentista proprio per ragioni economiche. Questo valore è leggermente superiore alla media del 4,3%. Le famiglie monogenitoriali e le famiglie con meno di tre figli in questo caso non risultano essere particolarmente svantaggiate rispetto ad altre tipologie familiari.7 Entrambe le domande successive riguardano nello specifico la situazione finanziaria di una famiglia. Per il 21% delle famiglie monogenitoriali almeno una volta nel 2004 vi sono state difficoltà nel pagare puntualmente le fatture di casa (vedi Grafico 4). In famiglie numerose ciò è accaduto nel 16% dei casi. Mentre le coppie con un figlio si ritrovano ancora sopra la media, le coppie con due figli e le coppie senza figli sono, in questo caso, solo leggermente a rischio.8 7 A causa del ridotto numero di casi questi risultati devono essere trattati con cautela. 8 I risultati sono statisticamente significativi: V di Cramer=0,155; alpha=0,006 22 Stile di vita generale Coppie senza figli Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Famiglie monogenitoriali TOTALE 0% Grafico 4: 5% 10% 15% 20% 25% Difficoltà di pagare puntualmente le fatture di casa – Panel sulle famiglie 2005 Il Grafico 5 mostra le famiglie che in un anno hanno visto i loro risparmi consumarsi o che hanno dovuto persino indebitarsi. Anche in questo caso spiccano le famiglie monogenitoriali. Quasi una su quattro consuma i suoi risparmi o si indebita. Nel caso di famiglie numerose ciò accade ad una famiglia su cinque. Le coppie senza figli e coppie con meno di tre figli a questa domanda si stanziano ad un livello inferiore alla media.9 Coppie senza figli Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Famiglie monogenitoriali TOTALE 0% Grafico 5: 9 5% 10% 15% 20% 25% 30% Consumare i risparmi o indebitarsi – Panel sulle famiglie 2005 I risultati sono statisticamente significativi: V di Cramer=0,141; alpha=0,019 (5%-livello) apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 23 I quesiti sono stati trattati fino a questo momento singolarmente. Per una valutazione complessiva è utile riassumere i risultati utilizzando a tal proposito un indice. Alla famiglia verrà assegnato un punto per ogni svantaggio economico. Alla fine con una somma sarà possibile vedere in quanti ambiti una famiglia è svantaggiata. Nell'analisi successiva è stata utilizzata una tipologia di famiglia ancor più differenziata che tiene anche conto delle famiglie senza figli. Inoltre alle famiglie con bambini viene aggiunto un altro gruppo che è stato finora lasciato fuori per motivi di presentazione. Si tratta delle famiglie con figli dipendenti e indipendenti. Come appare adesso la deprivazione nello stile di vita generale? Riassumendo si può dire che il 28% di tutte le famiglie monogenitoriali vive uno svantaggio in due o più ambiti del vivere (vedi Grafico 6). Tra le famiglie numerose è circa il 19% a fare questa esperienza. La situazione delle famiglie monogenitoriali e delle famiglie numerose è quindi considerabilmente peggiore di quella delle coppie con uno o due figli. È infatti solo l'11% delle coppie con due figli a risultare svantaggiato in due o più ambiti. Nel caso di coppie con un figlio la quota è poi dell'8%. Tra le famiglie con figli dipendenti e indipendenti il 23% risulta svantaggiato in due o più ambiti, valore al di sopra della media. Questo può essere attribuito al fatto che, in più della metà di queste famiglie, vivono tre o più figli. Di questi figli poi almeno uno rientra già tra la forza lavoro. Tuttavia, come si vede, nella dimensione 'stile di vita generale' le famiglie monogenitoriali subiscono uno svantaggio superiore rispetto alla media.10 Tra le famiglie in cui non vivono (più) figli, spiccano in particolare quelle di unico membro, il 18% di queste è svantaggiato in due o più ambiti del vivere. Si tratta principalmente di persone anziane. Se si confrontano tutti i tipi di famiglie le famiglie monogenitoriali sono comunque quelle di gran lunga più svantaggiate. 10 I risultati sono statisticamente significativi: V di Cramer=0,148; alpha=0,000 24 Stile di vita generale Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Coppie, figli dip. + indip. Famiglie monogenitoriali Altri nuclei familiari senza figli Famiglie multi generazionali Famiglie unico membro Coppie senza figli TOTALE 0% 20% 40% due o più Grafico 6: 60% uno 80% 100% nessuno Svantaggi nello stile di vita – Panel sulle famiglie 2005 4.2 Autovalutazione I risultati sopra riportati sono coerenti con le valutazioni soggettive delle persone interessate. Alle domande sulla situazione finanziaria del nucleo familiare, circa il 21% degli intervistati in famiglie monogenitoriali afferma di essere abbastanza insoddisfatto fino a completamente insoddisfatto (vedi Grafico 7). Per le coppie senza figli e per le coppie con due figli ad affermarlo è solo il 10% circa11. Coppie senza figli Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Famiglie monogenitoriali TOTALE 0% 20% 40% cattiva Grafico 7: 11 60% media 80% 100% buona Situazione finanziaria del nucleo familiare – Panel sulle famiglie 2005 I risultati sono statisticamente significativi: V di Cramer=0,116; alpha=0,043 (5%-Niveau) apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 25 Il quadro diventa ancora più chiaro alla domanda su come si riesce a far fronte al bilancio familiare con il reddito attuale (vedi Grafico 8). Qui il 31% degli intervistati in famiglie monogenitoriali rispondono che ciò è piuttosto difficile fino a molto difficile. Per gli altri gruppi qui considerati, le stesse rispondono raccolgono tra il 12 e il 14%.12 Coppie senza figli Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Famiglie monogenitoriali TOTALE 0% 20% 40% difficile Grafico 8: 60% medio 80% 100% facile Far fronte al bilancio familiare con il reddito – Panel sulle famiglie 2005 Alla domanda in che misura vi è stato un cambiamento della situazione finanziaria rispetto all'anno precedente, circa il 41% degli intervistati in famiglie monogenitoriali risponde che la situazione è abbastanza peggiorata fino fortemente peggiorata (vedi Grafico 9). Nel caso di famiglie numerose le stesse risposte raccolgono sorprendentemente solo circa il 16%.13 Questo può far pensare a qualcosa di buono ma potrebbe anche significare semplicemente, nel caso di alcune famiglie, che la situazione è rimasta ugualmente cattiva. Complessivamente, più di un quarto degli intervistati afferma che la propria situazione finanziaria sia peggiorata rispetto all'anno precedente. 12 I risultati sono statisticamente significativi: V di Cramer=0,163; alpha=0,000 13 I risultati sono statisticamente significativi: V di Cramer=0,115; alpha=0,048 (5%-Niveau) 26 Autovalutazione Coppie senza figli Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Famiglie monogenitoriali TOTALE 0% 20% 40% peggiorata Grafico 9: 4.3 60% 80% uguale migliorata 100% Situazione finanziaria nel confronto con l'anno precedente – Panel sulle famiglie 2005 Situazione abitativa Sul tema dell'abitare sono state considerate varie domande sulla situazione abitativa. Come già precedentemente, anche qui è stato costruito un indice. Questo comprende lo stato generale della casa o dell'appartamento, la sua dimensione e se la casa o l'appartamento viene adeguatamente riscaldato. La grandezza dell'abitazione è stata misurata oggettivamente sul numero di camere a persona. Nelle famiglie in cui ogni persona ha a disposizione meno di una camera, sono state classificate come svantaggiate solo quelle che descrivono il loro appartamento/la loro casa, anche soggettivamente, come troppo piccola. Domanda deprivazione, se... Può dirci se il Suo alloggio è nuovo o rinnova- In cattivo stato to da poco, in buono stato ma non rinnovato di recente o in cattivo stato? Quante camere ci sono nel Suo appartamen- Meno di una camera a to/nella Sua casa (senza contare la cucina e il persona (oggettivo) bagno) ? Si (soggettivo) E il Suo alloggio è troppo piccolo? Il Suo alloggio presenta uno dei problemi seguenti problemi? Alloggio mal riscaldato Si Prospetto 2: Domande sulla situazione abitativa – Panel sulle famiglie 2005 apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 27 Per quanto riguarda la situazione abitativa la peggiore – come previsto – è la situazione delle famiglie numerose (vedi Grafico 10). Circa il 10% di questo tipo di famiglia è svantaggiato in due delle tre aree, circa il 20% in una su tre. Per le famiglie numerose trovare un appartamento adeguato risulta particolarmente difficile proprio in relazione alla maggiore esigenza di spazio. Nelle famiglie monogenitoriali il 10% delle famiglie è svantaggiato in due aree. Quasi l'80% riferisce tuttavia di alcun svantaggio. Si potrebbe dire che poche famiglie con un unico membro subiscono nell'ambito dell'abitare uno svantaggio molto forte, non è così però per la stragrande maggioranza. Le condizioni abitative peggiori si ritrovano nei nuclei familiari multigenerazionali.14 Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Coppie, figli dip. + indip. Famiglie monogenitoriali Altri nuclei familiari senza figli Famiglie multigenerazionali Famiglie unico membro Coppie senza figli TOTALE 0% 20% due o più Grafico 10: 4.4 40% uno 60% 80% 100% nessuno Svantaggi nell'ambito 'Situazione abitativa' – Panel sulle famiglie 2005 Contesto abitativo L'ambiente ed il contesto in cui una casa o un appartamento si trova possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una famiglia. In particolare il rumore, l'inquinamento dell'aria e gli atti di vandalismo possono rappresentare un deficit enorme. Come già fatto per gli aspetti precedente analizzati della Lebenslage, anche per questa dimensione è stato costruito un indice che copre quei deficit individuati in tre aree. 14 I risultati sono statisticamente significativi: V di Cramer=0,139; alpha=0,001 28 Contesto abitativo Domanda deprivazione, se... Riguardo al Suo alloggio, sono presenti uno dei seguenti problemi? Ambiente esterno rumoroso Si Problemi di inquinamento, di ambiente dovu- Si ti al traffico o all'industria. Vandalismo nei dintorni Si Prospetto 3: Domande sul contesto abitativo – Panel sulle famiglie 2005 Famiglie monogenitoriali riferiscono il maggiore svantaggio su tutte e tre quesiti. Il quadro d'insieme appare quindi chiaro: le famiglie monogenitoriali abitano più spesso in quei luoghi che presentano problemi ambientali. Più di un quarto di tutte le famiglie di questo tipo si trova ad affrontare problemi in due delle tre aree definite. Un numero simile si registra anche tra le famiglie numerose.15 Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Coppie, figli dip. + indip. Famiglie monogenitoriali Altri nuclei familiari senza figli Famiglie multi generazionali Famiglie unico membro Coppie senza figli TOTALE 0% 20% 40% due o più Grafico 11: 60% uno 80% 100% nessuno Deficit derivanti dal contesto abitativo – Panel sulle famiglie 2005 Nel complesso bisogna dire che molte sono le famiglie alle prese con almeno due problemi ambientali, vale a dire il 18%. Problemi ambientali più marcati sono naturalmente riscontrabili in comuni urbani. Qui accade che circa il 25% delle persone deve combattere con due o più problemi di questo tipo. Nei comuni rurali invece è solo circa il 12%. 15 I risultati sono statisticamente significativi a livello 10%: V di Cramer=0,110; alpha=0,081 apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 29 Comune rurale Comune urbano 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% due o più Grafico 12: uno nessuno Deficit derivanti dal contesto abitativo comune urbano/comune rurale – Panel sulle famiglie 2005 È possibile che le famiglie monogenitoriali siano così fortemente penalizzate per il fatto di abitare più frequentemente, rispetto alle altre tipologie di famiglie, in comuni urbani? Un'analisi separata dimostra che le famiglie monogenitoriali in comuni urbani così come in comuni rurali devono far fronte molto più spesso rispetto alla media a due o più problemi ambientali. Coppie senza figli Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Famiglie monogenitoriali 0% 20% 40% due o più Grafico 13: 60% uno 80% 100% nessuno Deficit derivanti dal contesto abitativo (solo comuni rurali) – Panel sulle famiglie 2005 30 Svantaggio multiplo 4.5 Svantaggio multiplo La situazione globale di una persona o di una famiglia dipende dalla Lebenslage nelle varie dimensioni individuali finora esaminate. Per una valutazione globale, queste dimensioni possono essere nuovamente considerate nell'insieme. A tal fine quelle famiglie esposte a due o più svantaggi vengono dapprima classificate come svantaggiate in una dimensione. In una seconda fase si vede per quale tipologia di famiglia si accumula la deprivazione. Allo sguardo complessivo emerge un quadro chiaro (vedi Grafico 14): le famiglie monogenitoriali sono tra tutti i tipi di famiglie quelle più fortemente penalizzate. Circa il 14% è colpito da deprivazione in due o più delle tre dimensioni (stile di vita generale, situazione abitativa e contesto abitativo). Quasi la metà in almeno una delle dimensioni. Anche le famiglie numerose e le coppie con figli dipendenti e indipendenti riportano un numero di svantaggi superiore alla media .16 Coppie, 3 o più figli Coppie, 2 figli Coppie, 1 figlio Coppie, figli dip. + indip. Famiglie monogenitoriali Altri nuclei familiari senza figli Famiglie multi generazionali Famiglie unico membro Coppie senza figli TOTALE 0% 20% 40% due o più Grafico 14: 16 60% una 80% 100% nessuna Numero delle dimensioni in cui predominano due o più svantaggi – Panel sulle famiglie 2005 I risultati sono statisticamente significativi a livello 10%: V di Cramer=0,105; alpha=0,093 apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 31 5 Confronto internazionale 5.1 Austria e Germania Osservata e analizzata la situazione delle famiglie con figli ed in particolare quella delle famiglie monogenitoriali in Alto Adige, ci chiediamo adesso come si presenta questa dai nostri vicini, cioè in Austria ed in Germania? In entrambi i paesi le famiglie con un solo genitore rientrano tra i gruppi a maggiore rischio in termini di povertà. Nel 2008 in Austria il 29% delle persone che vivevano in famiglie monogenitoriali era colpito da povertà. Il tasso medio di rischio di povertà si attestava al 12,4%, quota chiaramente inferiore a questo valore (vedi Statistiche Austria 2009: 69). Uno sguardo verso la Germania da' luce ad un quadro simile. In Germania nel 2008 circa il 36% di coloro che vivevano in famiglie monogenitoriali era colpito da povertà (Eurostat 2010). Il rischio di povertà per i genitori soli in Austria come in Germania è simile a quello calcolato per l'Alto Adige (vedi Atz 2002). Non si devono però accumunare senza distinzioni tutti i nuclei familiari monogenitoriali. Se circa il 30% delle persone in famiglie monoparentali sono a rischio di povertà, ciò significa anche però che 7 persone su 10 in tali tipologie di famiglie non sono colpite da povertà. L'aumento del rischio di povertà tra le famiglie monogenitoriali può essere ricondotto a cause diverse. Particolarmente a rischio sono le madri sole. I padri soli hanno in media un reddito similmente alto a quello di coppie con figli (Eggen 2005). Ma di questo parleremo in seguito. La settima relazione sulla famiglia tedesca (BMFSFJ 2006) descrive la situazione delle madri sole come segue: “Una delle cause principali del rischio di povertà superiore alla media fra le madri single ed i loro figli si ritrova nel fatto di essere proprio loro quelle più fortemente colpite dalla disoccupazione ed anche da diritti agli alimenti troppo bassi o non realizzabili. Inoltre a ciò si aggiunge che la cura flessibile e per un'intera giornata dei bambini in quanto prerequisito per l'inserimento dei genitori single al lavoro non è presente in misura sufficiente. Inoltre, il reddito relativamente basso per i cosiddetti mestieri tipicamente femminili rende difficile un sostentamento autosufficiente attraverso un'attività lavorativa.“ (BMFSFJ 2006: 167) 32 Austria e Germania Quando si parla di 'fortemente colpite dalla disoccupazione'', si deve specificare cosa con ciò si intende. Le madri sole in realtà sono occupate per un numero simile alle madri nelle famiglie in coppia, quindi all'incirca 6 casi su 10. Ciò vale sia per l'Austria (vedi Klapfer 2010: 172) che per la Germania (vedi BMFSFJ 2008: 11). Inoltre: se le madri sole lavorano, queste lavorano più ore rispetto alle madri in famiglie in coppia. In Germania il 54% delle madri sole occupate lavorano 35 ore e più, mentre delle lavoratrici madri nelle famiglie in coppia è solo il 39% (BMFSFJ 2008). In Austria appare un quadro simile (Klapfer 2010). La responsabilità di raggiungere un reddito dignitoso e contemporaneamente quello di educare uno o più figli per le madri sole (ed anche per i padri) ricade su un'unica persona. Non vi è alcun secondo reddito. Pertanto si deve confrontare il tasso di occupazione delle madri sole con quello dei padri nelle famiglie in coppia. Questo è del 90% dunque significativamente più alto (ibid.: 10, Kytir / Moser 2010: 129). Visto così le madri sole hanno quindi un tasso di occupazione più basso. In Germania il 32% dei genitori soli fa fronte al proprio sostentamento soprattutto attraverso l'indennità di disoccupazione I o II. La quota delle madri sole disoccupate diminuisce all'aumentare dell'età del figlio più piccolo. Circa il 5% vive principalmente grazie al sostegno di terzi (genitori o partner). La netta maggioranza dei genitori soli, vale a dire il 57%, finanzia il proprio sostentamento principalmente attraverso l'occupazione lavorativa. (BMFSFJ 2008: 12). In questo contesto, il rapporto sulla famiglia tedesca definisce un altro punto importante, ossia il reddito relativamente basso nelle occupazioni tipicamente femminili. Nonostante l'attività lavorativa il reddito delle madri sole spesso non basta: le madri sole sono spesso presenti sopra la media nel gruppo dei 'working poor' (Eggen 2005). Succede che le persone sono colpite dalla povertà nonostante abbiano un impiego a tempo pieno. Una madre sola su nove, con bambini tra i 6 ai 15 anni vive in condizioni di povertà nonostante un lavoro a tempo pieno (ibid.). Un gruppo particolare è quello composto da padri soli. Essi dispongono in media di un reddito similmente alto a quello delle coppie sposate con figli (Eggen 2005). Inoltre essi hanno perlopiù pochi figli e di età maggiore. In termini di occupazione appare che padri soli sono più sovente occupati lavorativamente rispetto a madri sole, ma meno spesso rispetto ai padri di famiglie in coppia (Klapfer 2010, BMFSFJ 2008). Essi hanno, di conseguenza, anche un reddito medio superiore rispetto alle madri sole. Questo dipende anche dal fatto che raramente hanno interrotto la loro attività lavorativa (Eggen 2005). apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 33 5.2 Europa Uno sguardo in altri paesi europei dimostra che le persone che si trovano in famiglie monogenitoriali sono dappertutto le più colpite dalla povertà rispetto alla media della popolazione (vedi Grafico 15). Le differenze più ridotte tra il tasso di povertà della popolazione totale e il tasso di povertà delle persone in famiglie monogenitoriali sono quelle che ritroviamo in Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e Francia. I paesi scandinavi e la Francia si contraddistinguono per un sistema di cura dei figli molto sviluppato. Ciò rende più facile per i padri e le madri soli assumere un impiego. EU-15 Inghilterra Germania Spagna Austria Italia Svezia Francia Finlandia Norvegia Danimarca Differenza Popolazione totale Famiglie monogenitoriali (persone) 0% Grafico 15: 10% 20% 30% 40% 50% Povertà di famiglie monogenitoriali nel confronto europeo Fonte: Eurostat 2010, elaborazione propria 34 Prospettive 6 Prospettive Il presente studio si è avvicinato alla questione della povertà infantile in famiglie monogenitoriali da diverse parti. Si è riuscito – nonostante gli scarsi dati disponibili – a disegnare un quadro composito della situazione di queste famiglie. Questa quadro si basa su dati statistici spesso piuttosto datati. I risultati sono comunque così chiari da descrivere essenzialmente anche la situazione attuale. L'analisi ha mostrato chiaramente che le famiglie monogenitoriali e le famiglie numerose in riferimento allo stile di vita generale sono spesso maggiormente svantaggiate rispetto alla media. Guardando attraverso le tre dimensioni (stile di vita generale, situazione abitativa, contesto abitativo) queste famiglie subiscono più spesso rispetto alla media uno svantaggio multiplo. Inoltre, sono le famiglie monogenitoriali e le famiglie numerose ad essere in media maggiormente colpite da povertà reddituale (Atz 2004: 8 e segg., ASTAT 2000: 110). La povertà infantile, in particolare lo svantaggio delle famiglie monogenitoriali e delle famiglie numerose presenta senza dubbio un problema in Alto Adige. I servizi sociali, in particolare l'assistenza sociopedagogica di base, hanno particolarmente spesso da fare con figli provenienti da famiglie incomplete, e non raramente a seguito di una separazione. Dal punto di vista delle politiche sociali si pone la questione su contromisure appropriate. Ciò potrebbe essere l'argomento per un'indagine specifica. In questo contesto uno studio dell'Istituto austriaco di ricerca economica (WIFO) si rivela illuminante. Esso mostra che l'eliminazione della povertà infantile non è solo una questione di maggiori contributi in denaro. Più precisamente: un aumento dei trasferimenti monetari non significa necessariamente una riduzione del tasso di povertà dei bambini (Festl et al 2010 87.). E mentre l'entità delle prestazioni per le famiglie in Austria è di gran lunga superiore alla media, il tasso di rischio di povertà dei bambini si colloca nella media europea. Fondamentalmente, la povertà infantile è più bassa nei paesi in cui l'occupazione lavorativa dei genitori è ad un livello alto e se contemporaneamente vi è una redistribuzione efficace attraverso il sistema fiscale e di trasferimento (ibid.). Gli autori dello studio identificano di conseguenza l'espansione del sistema di assistenza all'infanzia come una delle principali opzioni di riforma. Senza voler anticipare un dibattito sulle politiche per le famiglie monogenitoriali, che in Alto Adige sarebbe necessario e fruttuoso, si delineano tali conclusioni: I genitori soli sono anche in Alto Adige una categoria di famiglia particolarmente spesso colpita delle diverse forme di po- apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 35 vertà e ciò nonostante le varie politiche sociali e misure di sostegno alla famiglia. Difficoltà finanziarie si legano spesso a svantaggi in settori chiave della vita, quali lo stile di vita generale (ad es. andare in vacanza, mangiare fuori), la situazione abitativa ed il contesto abitativo. La situazione economica di una famiglia di solito è determinata dalla capacità dei suoi membri all'attività professionale e il reddito che ne deriva. I genitori soli possono esercitare tale attività ma solo nella misura in cui la cura dei loro figli è garantita. Ne consegue che i sostegni finanziari da soli non sono sufficienti a compensare lo svantaggio dei bambini in famiglie monogenitoriali. Lo sviluppo di servizi accessibili ed offerte di assistenza ai bambini adeguate ai bisogni per diverse fasce di età svolge quindi un ruolo centrale. Dal momento che le famiglie monogenitoriali in Alto Adige in riferimento all'abitare ed a vari aspetti dello stile di vita generale si trovano in media in una situazione peggiore rispetto alle altre famiglie (con e senza figli), le politiche sociali dovrebbero mirare ad un preciso miglioramento in tali ambiti – e naturalmente anche in altri ambiti chiave della vita che qui, per ragioni metodologiche, non potevano trovare spazio d'indagine, come l'accesso all'istruzione per i bambini. Data la mancanza di dati attuali e significativi sarebbe altamente auspicabile lo sviluppo di un monitoraggio sistematico e accurato della situazione delle famiglie monogenitoriali come parte di un bilancio sociale e della povertà. 36 Bibliografia 7 Bibliografia ASTAT (2010a): Manuale demografico della provincia di Bolzano. Bolzano. ASTAT (2010b): astat info presse-stampa Nr. 46/15.10.2010 “Persone e famiglie a-rischio-povertà in Alto Adige – 2008“. Bolzano. ASTAT (2008): Famiglie in Alto Adige 2008. Bolzano. ASTAT (2005): Situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie in provincia di Bolzano 2003-2004. Bolzano. ASTAT (2004): Famiglie monogenitore in provincia di Bolzano 2002. Info Nr. 64. Bolzano. ASTAT (2000): Situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie in provincia di Bolzano 1998-1999. Bolzano. Atz, Hermann (2002): Risikofaktoren für relative Armut und die Situation von Arbeitnehmerhaushalten. Sonderauswertung der vom Landesinstitut für Statistik – ASTAT im Frühjahr 1999 durchgeführten Repräsentativerhebung zu den Einkommens- und Vermögensverhältnissen der Haushalte in Südtirol. Illustrierter Bericht: apollis: Bozen. Benedikter, Thomas (2005): Armut verstehen, Armut entgegenwirken. Eine Darstellung zur Armut in Südtirol. Meran: Caritas. Bundesministerium für Familie, Senioren, Frauen und Jugend – BMFSFJ (2008): Alleinerziehende in Deutschland: Potenziale, Lebenssituationen und Unterstützungsbedarfe. In: Monitor Familienforschung: Beiträge aus Forschung, Statistik und Familienpolitik Nr. 15. Berlin. Bundesministerium für Familie, Senioren, Frauen und Jugend – BMFSFJ (2006): Siebter Familienbericht: Familien zwischen Flexibilität und Verlässlichkeit. Perspektiven für eine lebenslaufbezogene Familienpolitik. Berlin. Eggen, Bernd (2005): Allein Erziehende – Vielfalt einer Familienform. In: Statistisches Monatsheft Baden-Württemberg 6. Festl, Eva, Hedwig Lutz, Margit Schratzenstaller (2010): Mögliche Ansätze zur Unterstützung von Familien. Wien: Österreichisches Wirtschaftsforschungsinstitut. Klapfer, Karin (2010): Erwerbstätigkeit von Müttern und Vätern. S. 168-174 in: Frauenbericht 2010: Bericht betreffend die Situation von Frauen in Österreich im Zeitraum von 1998 bis 2008. Wien: Bundeskanzleramt. apollis Povertà infantile in Alto Adige – Situazione delle famiglie monogenitoriali 37 Kytir, Josef; Cornelia Moser (2010): Erwerbsbeteiligung und Lebensunterhalt von Frauen und Männern. S. 129-136 in: Frauenbericht 2010: Bericht betreffend die Situation von Frauen in Österreich im Zeitraum von 1998 bis 2008. Wien: Bundeskanzleramt. Provincia Autonoma di Bolzano (2009): Statistiche Sociali 2009. Bolzano: Ripartizione Famiglia e Politiche Sociali. Sozialwissenschaftliches Institut München (2004): Armut in Südtirol. Grundlagen für die Etablierung einer landesweiten Armutsberichterstattung. München. 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Nel periodo tra il 21 Giugno e il 18 Novembre 2005 sono state raccolte telefonicamente informazioni dettagliate sulla composizione e sui vari aspetti della Lebenslage di 1015 famiglie per un totale di 3.017 membri. 636 di queste persone non rientravano tra le persone target a causa della loro età (sotto i 16 anni), così che il numero di persone da intervistare era di 2.381. In realtà le interviste valide condotte furono 2.049, pari cioè all'86%. Si tratta di un campione stratificato, disproporzionale e casuale con conseguenti ponderazioni a più livelli. La quota di partecipazione netta delle famiglie intervistate, rispetto a quelle famiglia in cui è avvenuto almeno un contatto, è del 70%, valore che non può che essere valutato come ottimo. I dati sul reddito si riferiscono all'anno 2004, i restanti al momento del sondaggio cioè estate autunno 2005.