Sapevate che... - Language Point
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Sapevate che... - Language Point
HELLO ENGLISH! Sapevate che … I bambini che imparano una seconda o una terza lingua hanno più immaginazione, lavorano meglio con i concetti astratti, e sono più flessibili nel pensiero. Sapere che “acqua” si può dire in un altro modo aiuta il bambino a cercare e ad accettare soluzioni diverse in tutte le sfere della sua vita. I bambini che apprendono presto un’altra lingua sono più sensibili al linguaggio in generale ed hanno un orecchio migliore per ascoltare. Un’altra lingua apre la porta ad altre culture e aiuta il bambino a capire e ad accettare persone di culture ed etnie diverse. Un’altra lingua aiuta il bambino a sentirsi più collegato alla propria identità culturale. Un’altra lingua aiuta il bambino a relazionarsi meglio con se stesso e con gli altri. Così come esiste un modo alternativo per dire le parole, c’è un modo alternativo per esprimere le emozioni. Esempio: se mi arrabbio forse posso esprimerlo senza dare un calcio al tavolo! Obiettivi a. Avvicinare il bambino ai suoni ed alla musicalità della lingua inglese. b. Fargli capire che esiste un modo alternativo all’italiano per comunicare. c. Favorire l’apprendimento naturale della lingua. d. Sviluppare l’autostima e la fiducia in se stesso. e. Allontanarsi dalla memorizzazione fine a se stessa Il Programma Il programma è basato su esperienze di apprendimento e non su strutture grammaticali. I bambini non imparano la grammatica, se la creano da soli e lo stesso vale per un bambino che sta imparando una seconda (o terza, quarta, quinta!) lingua. Esempio: i bimbi piccoli dicono “ho piangiuto”- sta poi a noi a correggerli. Si sviluppa il tema di imparare attraverso attività che sviluppino le abilità di apprendimento: a. Abilità fisiche b. Abilità socio-emotive c. Abilità cognitive Che cosa impareranno? Imparare la lingua madre è un procedimento che inizia alla nascita (e anche prima!) e richiede 5 anni. 1° stadio: Capire. Prima di poter parlare bisogna capire la lingua orale. →La nostra meta è che il bambino capisca ciò che viene detto. Un bambino molto piccolo (9 mesi) non può ripetere le parole “non si tocca il telecomando” ma sicuramente sa cosa vogliono dire. Nessun bambino pronuncia le parole nella sua lingua madre alla perfezione durante i primi anni. 2° stadio: Parlare. Eventualmente succede …. Alcuni bambini iniziano a un anno e mezzo, altri a quattro …. →I bambini saranno sicuramente in grado di capire, ripetere e usare correttamente alcune parole singole già dopo le prime lezioni. 3° stadio: Leggere/scrivere nella lingua madre inizia in prima elementare. Un bambino che ha fatto un ciclo completo di Hello English!( 3 anni ) è stato esposto per troppo poco tempo alla lingua per affrontare la scrittura. Dopo cinque o sei anni si insegna a scrivere in italiano- e questo perché il bambino ha vissuto per almeno 12 ore al giorno per cinque anni in italiano! EXPERIENCE, TRAINING, QUALITY → I quaderni di didattica di Language Point [infanzia] →Nei nostri programmi non ci sono attività di lettura o di scrittura, a meno che il bambino non le conosca già nella sua lingua madre e sia curioso di riceverle anche nell’altra lingua. Il Comportamento a Casa Non chiedete al bambino “come si dice gatto in inglese?” perché spesso imbarazza il bambino e si rischia di abbassare la sua autostima. →E’ possibile che non abbiamo ancora lavorato su quella particolare parola. E inoltre non è naturale. Nella nostra lingua madre non giriamo per casa puntando a diversi oggetti dicendo “come si dice questo? E questo?” Meglio non chiedere al bambino cosa ha “imparato” ad inglese, ma che cosa ha fatto ad inglese. Molti bambini non sanno che vengono ad inglese per “imparare”- credono che semplicemente sia un centro gioco. Chiedendo cosa si ha imparato si dà un messaggio sbagliato al bambino. Si rischia di far sentire al bambino che deve “dare” qualcosa al genitore invece di semplicemente partecipare in qualcosa che dà piacere a lui. NON CORREGGETE la pronuncia di vostro figlio. Rischiereste di abbassare l’autostima del bimbo e di ritardare il procedimento di apprendimento. Se il bambino vi canta una canzone e invece di sentirsi dire “E’ bellissima, me la insegni?” si sente dire “Non si dice così, si dice così” si sentirà fallito nel suo tentativo di dare una soddisfazione al genitore. Inoltre togliereste autorità alla maestra. →L’apprendimento di una lingua - non a caso si chiama lingua “madre”- è fortemente legata ad un rapporto affettivo e di fiducia con un’altra persona. La maestra deve prima di tutto “legare” con il bambino e diventare per lui un punto importante di riferimento - se la screditate il tentativo sarà inutile. Se sapete l’inglese e decidete di parlare in inglese con lui → fatelo sempre. I bambini, specie quelli più piccoli, associano una persona con una lingua, per questo durante le nostre attività in aula usiamo un burattino di pezza quando la maestra inglese decide di usare qualche parola in italiano. Non è lei a parlare in italiano ma il burattino Giovanni! Se all’improvviso la mamma non parlasse più come la mamma (cioè, in italiano)—non sarebbe più lei! Il bambino potrebbe rifiutarsi di comunicare e addirittura rifiutare la nuova lingua che ha “allontanato” la sua mamma (o papà, nonno, zia, ecc.). Non cambiate lingua a seconda della giornata/situazione quando il bambino è ancora molto piccolo. Se la stessa persona si rivolge al bambino prima in una lingua e poi in un’altra, il bambino potrebbe confondersi e non capire dove finisce l’italiano e dove comincia l’inglese. Parlate solo se vi sentite veramente a vostro agio in ogni situazione, come un madrelingua. Se non parlate l’inglese (bene) non aspettatevi che il bambino si rivolga a voi in inglese! Non sarebbe naturale perché sa che non siete inglesi. Cosa potete fare come genitori? →Mantenetevi informati →Parlate con noi! →Abbiate pazienza e se non riuscirete ad entrare nel mondo “inglese” di vostro figlio, sorridete lo stesso perché gli avete fatto un bellissimo dono!! EXPERIENCE, TRAINING, QUALITY → I quaderni di didattica di Language Point [infanzia]