Luciano Pero - torino nord ovest / blog
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Seminario World Class Manufacturing Ripensare la fabbrica, riorganizzare il lavoro Luciano Pero Torino Nord Ovest, 12 gennaio 2012 1 Indice A. Il WCM e l’innovazione di processo nell’industria italiana • • • • Scenario: competitività e produttività in Italia Wcm e innovazione organizzativa in Italia le principali innovazioni del Wcm WCM e nuovo modo di produrre B. Impatti sulle Relazioni Industriali e ipotesi di innovazione • • reimpostare le relazioni industriali partendo dal nuovo modo di produrre regolare la partecipazione diretta dei lavoratori 2 Scenario: evoluzione del sistema industriale Fase 1 1960-80 Sviluppo grande Impresa Fordista e •Dualismo strutturale •Diffusione sistema fordista •RI conflittuali e centralità CCNL “Piccolo è bello” •Investimenti in automazione nella grande impresa •Crescita delle reti (Distretti e Filiere) •R.I.:ristrutturazioni, flessibilità Premi di Risultato ristagno PMI tradizionali Fase 2 1980-2000 a) sviluppo automazione nella grande impresa b) comparsa Medie imprese “specializzazione flessibile” c) Età d’oro dei Distretti Fase 2 2000-2011 “Globalizzazione” - Multinazionali globali - Reti globali - Distretti estesi •Nuovi Contratti di lavoro a termine •Delocalizzazione e crollo investimenti in Italia •Ristagno produttività •Difficoltà delle R.I. 3 Italia: declino di competitività e produttività Quali cause: sistema e/o aziende ? Nell’ultimo decennio • La produttività globale del sistema Italia è cresciuta molto poco • Il Pil è cresciuto più che altro per aumento degli occupati tra il 2000 e il 2007 • Le retribuzioni sono ferme e gli investimenti sono stati scarsi La crisi attuale: la mancata “innovazione” del decennio scorso rende più forte l’impatto negativo della crisi sul Pil e l’occupazione Quali cause? Colpa del contesto esterno? pubblica amministrazione inefficiente, giustizia lenta, burocrazia, servizi professionali troppo cari, mancanza infrastrutture etc. Colpa del contesto interno alle aziende? crollo investimenti soprattutto nelle PMI, relazioni industriali rigide. precariato dei giovani. ect. In effetti: a) Le cause sono molteplici, non c’è una sola causa b) Quindi forse è necessario aumentare la produttività in tutti i settori: Industria, Servizi, Pubblica Amministrazione 4 L’innovazione necessaria oggi all’interno delle imprese Se ci focalizziamo sul contesto interno alle imprese le innovazioni da potenziare oggi sono principalmente tre: 1 di Mercato (per allargare i mercati di sbocco e vendere merci di gamma alta) 2 di Prodotto (per spostarsi su prodotti a maggior contenuto tecnologico e/o di design) 3 di Processo/ Organizzativa ( per guadagnare in costi, produttività, flessibilità e qualità) 5 Innovazione organizzativa e diffusione della “Lean” in Italia Il toyotismo in Italia è condizionato da 2 tratti tipici italiani • • TRADIZIONE ARTIGIANA MACCHINISMO SPINTO (CONVIVENZA STRANA) DUE STRADE DEL TOYOTISMO IN ITALIA Come una parte della Governance della grande impresa • • • • SISTEMATICO TOP DOWN CENTRALIZZATO (es. WCM IN FIAT) Come snellimento ed efficientamento delle PMI • • • A MACCHIA DI LEOPARDO DAL BASSO PER PARTI O AREE PARZIALI 6 PERCHÉ L’INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA IN ITALIA VA MALE Le due strade soffrono di difetti simili: • APPROCCIO UTILITARISTA DI BREVE • IMPROVVISAZIONE E SCARSA SISTEMATICITÀ (salvo WCM in Fiat) • DEBOLE COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI • ECCESSO DI CULTURA GERARCHICA • SOSPETTO RECIPROCO TRA GLI ATTORI • LENTEZZA Sono questi i vincoli da superare 7 Lo snellimento nelle PMI attraverso pezzi di “lean” • Applicazione della lean come tecniche o attrezzi ad hoc per singoli problemi (come al super mercato) • Percorsi erratici e occasionali • Talora alternativa “lean” o “automazione” • Diffusione per passaparola, imitazione, richiesta dell’impresa cliente ASPETTI CONTRADDITTORI Spontaneità e cultura artigianale Esigenza di razionalizzazione di rete e di intero ciclo 8 La “lean” nelle grandi imprese italiane e il WCM In Italia molte grandi imprese hanno adottato da tempo un proprio modello Lean, ma talora con risultati non soddisfacenti a causa di • Lentezza, resistenze e scarso Commitment nel cambiamento • Scarso rigore metodologico • Scarso coinvolgimento delle persone • Debolezze nel sistema di controllo e di audit Il WCM si è distinto per : • • • • rigore metodologico di impostazione, diffusione e verifica sul campo Molte iniziative di formazione delle persone e commitment centralità della lotta agli sprechi velocità di diffusione e di controllo 9 Il WCM come nuovo modello organizzativo e gestionale: le caratteristiche 1. Principi, metodi e tecniche innovative strutturate in capitoli: 10 Pillar tecnici e 10 manageriali 2. Percorso predefinito per ciascun Pillar ( i 7 step ) 3. Diffusione con coinvolgimento e commitment 4. Sperimentalità e creazione di una comunità di apprendimento 5. Centralità della lotta agli sprechi (cost deployment e miglioramento focalizzato) e della micro organizzazione del lavoro (WPO) 6. Sistema di controllo molto rigoroso ( Audit e classifiche degli stabilimenti) ASPETTI CONTRADDITTORI PARTECIPAZIONE CENTRALISMO 10 Novità del WCM • • riuso creativo delle idee guida del toyotismo riutilizzo di un vasto insieme di tecniche e metodi già noti WCM : sistematicità e strutturazione Analisi – diagnosi - intervento sui difetti, sprechi etc. come fenomeni tecnico-sociali complessi • • • • “vedere” sprechi, scarti, difetti etc posizionarli sul processo studiare le cause tecnico-sociali definire soluzioni convenienti esempi notevoli: QA Matrix e 6 matrici del Cost Deployment Percorso di miglioramento e innovazione per stadi successivi di apprendimento collettivo • • • • capire la complessità dell’ambiente-fabbrica dimensionare i fenomeni e le cause progettare-attuare un primo miglioramento puntare a una soluzione quasi perfetta esempi notevoli: i 7 STEP di ogni pillar 11 Un inizio di nuovo modo di produrre e di lavorare ?? La pratica del WCM insieme alle nuove tecnologie produttive, alle ICT e ai nuovi metodi di gestione risorse umane potrebbe configurare in embrione un nuovo modo di produzione • più evoluto del toyotismo classico e molto distante dal fordismo • dove al lavoratore è richiesta più competenza e più partecipazione • più adatto ai paesi di vecchia industrializzazione che a quelli di nuova E’ centrale il maggior contributo “intellettuale” e “sociale” del lavoratore, anche se non è stato ancora ben evidenziato né valorizzato Cause strutturali non contingenti di questo contributo intellettuale: nuove tecnologie e impianto del WCM e della lean 12 Un nuovo modo di produrre e di lavorare ? L’ottica del lavoratore e dell’impresa La ipotesi di un nuovo modo di produrre non implica il superamento dei ruoli tradizionali basati sul dualismo tra impresa e lavoro dipendente. I ruoli rimangono diversi ma si svolgono in contesti e con strategie nuove La novità dal lato dell’impresa sta nel modo assai differente con cui si persegue la qualità e la produttività del sistema di fabbrica. La novità dal lato del lavoratore sta nelle diverse condizioni di lavoro: esse si possono riassumere con 4 metafore che esemplificano il nuovo modo che si sta pian piano configurando, seppure molto lentamente in Italia 13 Come ottenere la produttività massima (Vista dell’impresa) • nel modello tradizionale la produttività marginale più alta si otteneva prima con la normalizzazione e poi con l’aumento di produttività individuale • nel modo nuovo la produttività marginale si ottiene ottimizzando l’intero sistema tecnico-sociale con riduzione dei vari sprechi e uso di tutte le leve reenginering impianto 20% riduzione sistematica perdite 15% riduzione perdite evidenti 5% Combinazione empirica e di routine dei fattori (macchine, materiali, persone, metodi) 60 % Nuovo modo= più output con meno input Vecchio modo= più output con più input incremento col cottimo individuale (da passo 75 a 100) somma dei rendimenti minimi accettabili delle postazioni di lavoro (passo 75) fattori ingienici e organizzativi ineliminabili 14 4 metafore del nuovo modo di produrre (Vista del lavoratore) 1. Il posto di lavoro come rete di ruoli (es. isole, linee a flusso, team informali, interagire con cliente e altri ruoi) 2. La catena come ibrido UOMO/MACCHINA (le nuove catene come mix evoluto manualità/automazione) 3. La fabbrica come laboratorio sperimentale (es. diagnosi guasti, esperimenti qualità, miglioramento continuo) 4. La fabbrica come rete di comunità e di team (team di lavoro, di progetto, team di team, comunità di pratiche etc.) Centralità della componente intellettuale e sociale 15 A: Il posto di lavoro come rete di ruoli ISOLE 1 5 2 4 3 Operazione di trasformazione La produttività della linea è proporzionale all’affiatamento del team Stoccaggio 5 4 3 2 1 LINEE A FLUSSO con rotazione Ci sono forme diverse che prevedono: • Polivalenza e rotazione tra i posti • Controllo di qualità diretto man mano che il pezzo avanza • Cooperazione e dialogo nel Team • aiutarsi a svolgere mansioni difficili particolari 16 B: La catena: ibrido Uomo/Macchina Le catene di montaggio moderne non sono • nè totalmente manuali • nè totalmente automatizzate Ma degli ibridi in cui talvolta a) l’uomo serve la macchina (es. regolarla e controllarla) b) la macchina serve l’uomo (es. spostare pesi) c) l’uomo fa quel che la macchina non sa fare (es. montaggi interni) d) la macchina fa, quel che l’uomo non è capace di fare (es. controllo elettronici) Vedi su Internet filmini montaggio Fiat 500, MITO, BMW, Volkswagen etc 17 La vecchia catena manuale 18 La nuova catena come ibrido uomo macchina L’esempio di strumenti sofisticati di posizionamento e regolazione in supporto alla mano umana 19 C: La fabbrica come laboratorio Esperimenti tecnici condotti in team col metodo di Galileo • Per tenere a regime le macchine e le persone e per migliorarle si effettuano esperimenti in team interdisciplinari • I metodi utilizzati sono diversi e con molti “nomi” ma in essenza sono riconducibili al “metodo scientifico galileiano” 20 D: La fabbrica come comunità: organizzazione basata sui team e comunità di pratiche L’organizzazione basata sui team è ridisegnata secondo gruppi di lavoro che sintetizzano diversi contributi necessari a realizzare bene un processo o fase Organizzazione gerarchica basata su linee e funzioni 21 Organizzazione basata sui team 21 Tesi: il punto debole dell’innovazione in Italia è il debole coinvolgimento delle persone TESI: in Italia ha prevalso un coinvolgimento debole, su variabili hard, con progetti non condivisi, con scarse deleghe. L’effetto è che i progetti di innovazione raggiungono solo in parte limitata gli obiettivi che sarebbero raggiungibili Il passaggio da un coinvolgimento debole a uno forte farebbe aumentare i risultati di produttività, qualità, lead time di almeno il 50% Motivazione. Nei progetti lean evoluti l’aumento di produttività, o qualità, o lead time: con bassa partecipazione è di circa il 515%, con alta è di circa 25-35%, a seconda dei casi e dei contesti 22 Parte B. Le conseguenze su persone e Relazioni Industriali Nonostante la lentezza dell’innovazione in Italia, già oggi la grande maggioranza dei lavoratori si trova a dover: – essere più responsabile – dare impegno intellettuale – aderire profondamente alle relazioni – socializzare in mondi complessi – dosare meglio fatica fisica e intellettuale (stress) 23 Fattori di crisi delle Relazioni Industriali Sono corrosi i caposaldi della regolazione di epoca fordista: 1. Produttività individuale come metro dominante – La Produttività è di sistema – il successo dipende molti fattori (qualità, velocità, moda) 2. Professionalità come saper occupare un posto – Polivalenza – saper relazionarsi con altre persone e culture – saper imparare e cambiare 3. Orario standard e cadenza di cottimo – orari flessibili – sincronizzazione e tempo di risposta 24 Reimpostare le Relazioni Industriali partendo dalla organizzazione del lavoro Nuovi contenuti adeguati al nuovo modo di produzione: – nuovi istituti salariali (es. gli accordi 1. Produttività di sistema e coinvolgimento dei lavoratori Welfare Luxottica e Ferrero sono un premio di qualità di sistema) – adeguamento Premi di Risultato – regolare le procedure di coinvolgimento dei lavoratori: partecipazione diretta 2. Professionalità come polivalenza, relazione, apprendimento – – – nuovi inquadramenti professionali regolare teamworking e team leader criticità della formazione continua 3. – – orari a menù e banca ore alla tedesca somma positiva tra flex aziendale e individuale Orario flessibile e sincronizzazione/ desinc. 25 Coinvolgimento dei lavoratori e centralità della partecipazione diretta Tipi di partecipazione: • PARTECIPAZIONE INDIRETTA O STRATEGICA • PARTECIPAZIONE DIRETTA • PARTECIPAZIONE ORGANIZZATIVA • PARTECIPAZIONE OPERATIVA Fonte: G. Baglioni, Operai e Ingegneri , K. Sisson EPOC 26 Sviluppare la partecipazione diretta: da metodi deboli a forti METODI FORTI METODI DEBOLI 1 2 Coinvolgimento generico. Applicazione Applicazione condivisa condivisa • campagne di informazione Accentrato di di modelli modelli aziendali aziendali • cassetta delle idee ••WCM WCMcontrattualizzato contrattualizzatoininChrysler Chrysler • premi collettivi per il miglioramento Tipo di governo del cambiamento Decentrato ••procedure procedure negoziate negoziatedi di informazione, condivisione e coinvolgimento informazione,condivisione e coinvolgimento 4 3 Team aziendali di miglioramento locale Team di miglioramento con forte delega • cantieri Kaizen • Team “alla svedese” • gruppi di progetto di miglioramento • Metodi di condivisone “induttiva” basati sulla attivazione nella soluzione di problemi BASSO: prevale l’informazione Grado di coinvolgimento nelle soluzioni ALTO: prevale condivisione e codecisione 27