ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Ilaria Alpi” Ladispoli PIANO
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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Ilaria Alpi” Ladispoli PIANO
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Ilaria Alpi” Ladispoli PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA anno scolastico 2013-2014 1 IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA, istituito all’art.3 c.1–2 del DPR 275/1999, è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale dell’Istituzione scolastica, che lo predispone con la partecipazione di tutte le sue componenti. Esso chiarisce la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che l’Istituto adotta nell’ambito della propria autonomia. “L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo.” Nelson Mandela Il nostro P.O.F. è così strutturato: 1. 2. 3. 4. I PRINCIPI ISPIRATORI LE FINALITÀ SCUOLA E CONTESTO TERRITORIALE (plessi, strutture, orari…) STRUTTURA ORGANIZZATIVA a) Organi collegiali Collegio dei docenti e sue articolazioni (coordinatori, dipartimenti, Funzioni strumentali, commissioni di supporto alle FS) Consiglio d’Istituto 2 b) Organi gestionali: DS STAFF DSGA c) Segreterie 5. ATTIVITÀ DIDATTICA a) Curriculum b) Documento unitario sulla programmazione educativo-didattica e sulla valutazione degli apprendimenti c) Profilo dello studente in uscita dal primo ciclo d’Istruzione d) Interventi di accoglienza e integrazione di alunni con bisogni educativi speciali e) Patto educativo di corresponsabilità f) Attività Progettuale g) Iniziative 6. VALUTAZIONE a) Valutazione degli apprendimenti b) Interventi di recupero e potenziamento c) Autovalutazione d’Istituto 7. ORIENTAMENTO E CONTINUITÀ a) Attività realizzate b) Monitoraggio 3 1. I PRINCIPI ISPIRATORI Questo particolare periodo storico, denso di notevoli cambiamenti e caratterizzato da globalizzazione e velocità nei flussi di comunicazione, è caratterizzato da una crisi valoriale che permea la società intera. La scuola insieme alla famiglia e alle altre agenzie formative, deve essere attenta ai bisogni emergenti, per progettare percorsi tesi al successo formativo e alla cittadinanza attiva nell’Europa e nel mondo. Attraverso la conoscenza, il percorso storico della memoria, la valorizzazione delle differenze, la scuola deve promuovere la dignità della persona umana, secondi i principi della Costituzione. Da ciò scaturisce il senso di legalità come pratica quotidiana condivisa e non solo proclamata, per fortificare quei valori di onestà, di trasparenza, di non violenza e di tolleranza, essenziali per la conquista della libertà del singolo e della società e di sostegno al concetto di democrazia. La costruzione di un insieme di diritti e di opportunità, per l’infanzia e l’adolescenza, richiede che i diversi soggetti coinvolti dialoghino in una prospettiva di “comunità educante”, con uno sguardo comune all’agio e al disagio, rompendo le tradizionali logiche settoriali, per muoversi attorno ad un unico disegno. Da un sostenuto perseguimento di questi principi nasce la scelta di dare al nostro Istituto il nome della giornalista “Ilaria Alpi” che di tali principi ha fatto uno stile di vita. 4 2. LE NOSTRE FINALITA’ “Un viaggio di nuove scoperte non consiste nel trovare nuovi paesaggi, ma nell’avere occhi nuovi.” Proust Imparare a conoscere Imparare a fare Imparare ad essere Imparare a vivere con gli altri Imparare a riconoscere, rispettare e valorizzare le differenze. “Soltanto una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena di vivere.” Albert Einstein 5 Cultura della Legalità nell’ambito della Cittadinanza attiva L’Istituto Ilaria Alpi è impegnato nella promozione dello sviluppo integrale della persona. Attraverso percorsi graduali e flessibili concretizza i valori inerenti la formazione dell’uomo e del cittadino sostiene lo sviluppo di una cosciente e responsabile convivenza civile improntata alle regole della democrazia, del pluralismo, della partecipazione e della solidarietà attiva. La scuola, pertanto, intende operare alla costruzione di una personalità consapevole, dei diritti e dei doveri che la cittadinanza impone; una personalità disponibile e collaborativa verso il bene comune, ben integrata nella società, ma anche capace di accogliere i vantaggi che le diversità, sotto le varie forme in cui oggi si presentano, offre. Ecco perché l'educazione alla cittadinanza: per reprimere da subito ogni forma di illegalità, combattere ogni forma di sopruso, vivere le leggi come opportunità e non come limiti. La scuola, infatti, nel suo insieme è legalità, non è un "momento", seppure importante, nel1a nostra vita, ma è il luogo in cui per la prima volta ci si confronta con altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta; per la prima volta ci si trova a svolgere un ruolo attivo in una comunità; per queste ragioni l’ “istituzione scuola”, deve essere protagonista della diffusione della cultura della legalità, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole e per una società più giusta. La cultura della legalità consente una riflessione sulla realtà culturale e sociale più vasta, in uno spirito di cooperazione e di comprensione internazionale e il rifiuto di ogni discriminazione. 6 AMBIENTE: RIFIUTI E CULTURA DEL RICICLO Un cittadino attivo è un cittadino consapevole delle proprie azioni in un contesto rispettoso della terra. L’educazione ambientale che viene vissuta nel nostro Istituto vuole promuovere una coscienza ambientalista che contribuisca allo sviluppo rispettoso dell’ambiente che ci ospita. Attività finalizzate alla sensibilizzazione verso un tema che deve coinvolgere la comunità tutta per prevenire gli effetti che tutti conosciamo, quali: effetto serra, inquinamento, deforestazione solo per citarne qualcuno. Un’educazione all’ambiente non può prescindere da una corretta conoscenza delle conseguenze che possono causare l’abbandono di rifiuti nell’ambiente o il loro stoccaggio in modo errato, pertanto, particolare attenzione è rivolta a fornire informazioni efficaci per ampliare le conoscenze in merito. L’educazione ambientale deve mirare infatti, a fornire un quadro più completo del rifiuto inteso come potenziale nuova forma di energia attraverso il suo riciclo: è proprio attraverso il riutilizzo dei materiali, secondo un percorso formativo che abbia una valenza trasversale a tutte le discipline, che si può raggiungere l’acquisizione di comportamenti consapevoli per una corretta tutela ambientale. 7 SCUOLA E CONTESTO TERRITORIALE Ladispoli, Comune autonomo dal 1970, è un territorio che per le sue caratteristiche geografiche di vicinanza alla città di Roma, registra annualmente un incremento demografico elevato. Molte sono infatti le famiglie giovani, che scelgono di vivere nella nostra cittadina, pur svolgendo la propria attività lavorativa nella capitale. E’ presente anche un certo numero di famiglie straniere, i cui figli sempre più spesso nascono in Italia, fatto che dimostra la scelta di questo territorio come sede definitiva di vita. Pertanto la società che si configura ha un aspetto multiculturale e multietnico. In questo contesto la nostra scuola, luogo privilegiato di accoglienza e apprendimento, si propone come obiettivo primario il perseguimento degli ideali di vita: uguaglianza, solidarietà, amicizia, rispetto per il prossimo e per se stessi, amore per la conoscenza. LA NOSTRA STORIA 1 settembre 2000 nasce il 290° Circolo Didattico di Ladispoli - Plessi: MiamiVia Lazio- Via Rapallo; A.S. 2002/2003 Si aggiunge il plesso “Cerreto”; A.S.2003/2004 Il 290° C.D. viene affidato alla Prof.ssa Flora Rango; A.S. 2005/2006 Il 290° C.D. acquisisce il Plesso di V.le Europa; A.S. 2008/2009 Il 290° C.D. acquisisce plesso di V.le Virginia; 1 settembre 2009 Il 290 C.D. si trasforma in Istituto Comprensivo e il 17 settembre si inaugura il nuovo plesso di Via Varsavia; settembre 2010 l’Ufficio scolastico regionale attiva presso l’Istituto comprensivo in una delle sezioni della scuola secondaria di primo grado l’indirizzo musicale; 30 maggio 2011 Intitolazione dell’Istituto alla giornalista “Ilaria Alpi”; giugno 2011 Consegna aule del nuovo plesso In Via Praga NOTIZIE RECENTI 1 SETTEMBRE 2012 l’Istituto comprensivo statale “ Ilaria Alpi”, a seguito del piano di dimensionamento della rete territoriale delle scuole, acquisisce il plesso “Boietto” e contestualmente perde il plesso di Via Rapallo. A partire dalla stessa data l’Istituto viene affidato alla prof.ssa Isabella Palagi che ne diventa il Dirigente Scolastico. LE NOSTRE SEDI Scuola dell’infanzia Plessi V.le Florida e V.le Virginia 14 classi complessive t. r. 8.15/13.15 t. p. 8.15/16.15 8 Scuola primaria Plessi Boietto, via Praga e Sede centrale via Varsavia t.r. 8.00/13.24 25 classi complessive t.p. 8.00/16.00 Scuola sec. di I grado Sede centrale via Atene 18 classi complessive Corso C ad indirizzo musicale 8.15/14.15 All’interno della sede centrale sono presenti le seguenti strutture: aula magna; palestra; aula informatica; aula per attività musicali; aule per le attività di sostegno; Nelle altre sedi sono presenti: aula teatro; spazi per attività ludico-sportive; STRUTTURA ORGANIZZATIVA La struttura organizzativa dell’Istituto si articola attraverso due realtà distinte: 1. ORGANI COLLEGIALI: a. Il Collegio dei Docenti, costituito da tutti i docenti in servizio presso l’Istituto, che costituisce l’organo tecnico responsabile delle scelte educative; il Collegio si articola a sua volta in: dipartimenti per discipline o ambiti disciplinari e per ordine di studi; commissioni; Nella tabella di seguito è riportato l’elenco delle Commissioni e dei relativi docenti impegnati: COMMISSIONE VIAGGI FORMAZIONE CLASSI DOCENTI SARACINO DE SIMONE b. Il Consiglio di classe (scuola secondaria di primo grado), d’interclasse (nella scuola primaria) e d’intersezione (nella scuola dell'infanzia) dei quali i genitori possono far parte, se eletti. Questi organi si occupano 9 dell'andamento generale della classe, formulano proposte al Dirigente Scolastico per il miglioramento dell'attività, si esprimono su eventuali progetti di sperimentazione, presentano proposte per un efficace rapporto scuola-famiglia; i lavori di questi organi vengono armonizzati dalla figura del Coordinatore di classe; Di seguito sono indicati i docenti assegnati alle varie classi e suddivisi per ordine di studio: SEZ. ANNI A 4 B 5 C 4 D 5 E 5 F 3 G 3 H I L 3 4 5 M N O P 5 3 4 4 SCUOLA DELL’INFANZIA A.S. 2013/2014 T. SC. DOCENTI DOC. SOSTEGNO T.P. MASSARO/D’AMICO MADONNA T.P. BRUNETTI/BRUNDU T.P. PELLICIONI/FOGLIA T.P. SERRA/CARANNANTE GULLO/ZANETTI T.P. MORLACCA/NUZZO T.P. CIANCA/CICCARELLI T.P. CHIAPPALONE/DI VECCHIO DE FILIPPO T.P. CORSALETTI/CHIRICO CABIDDU T.P. CATERINA/GIUBILEI D’AMICO T.P. FRANCESCHINI/PEZZI ZANETTI NO T.P. CRIACO/CECCARELLI T.R. BARCA IORIO T.R. FEDERICI IORILLO/DE FILIPPO T.R. MOGGIO INCORONATO SCUOLA PRIMARIA A.S. 2013/2014 Docenti Classe Ore Classe Ore Classe ore 1 ACAMPORA Ivana 1D 19 1A 3 2 AMANTINO Eva 5C 20 4C 2 3 AURICCHIO Anna 3F 20 2C 2 4 BOMBARDIERI M. 5D 22 Rosa 5 CAMPANELLA 1C 22 Maurizio 6 CANDIDO Anna Maria 3G 22 7 CATERINA Maria 4G 22 8 CECCACCI Sabrina 4E 20 5D 2 9 CECCHETTI Maria 5A 22 Ivonne 10 DE ANGELIS Felicia 3C 7 3D 7 3E 8 11 DE SIMONE Maria 5E 22 12 ESPOSITO Maria 1B 16 4C 6 Carmela Tot 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 10 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 FEDERICI Geltrude FIORAVANTI Aurora FRAPPA Margherita GARREFFA Paola GNAZI Alba GRILLO Annalisa LANZUISE Gerarda LAZZARI Adriana LEONI Carmelina LONOCE Francesca MAGARELLI Rita MARCONI Claudia MODAFFERI Fortunata MONTEBOVI Anna Maria NAPPI Luisa PAGLIALUNGA Barbara PANNOZZO Paola PUGLISI Maria Tindara RAFFAELE Brigida RITO Rosaria ROSSI Renata SAMBATI M. Gabriella SENESE Giuseppina SPAZIANI Carla SQUEO Laura ZIACO Anna Rita ZOCCANO Antonietta DOCENTI DI SOSTEGNO RIMICI SANFILIPPO IZZI NESCI DELLA VILLA RASI DE RISO LA MATTINA SANTONASTASO ARMENTANO FOIS RAINOLDI PARISI 4D 2D 3G 3D 1D 4F 5E 3F 1B 1C 3F 2D 2C 2B 19 22 3 19 19 19 19 19 22 16 3 18 22 22 5F 2E 19 18 5F 4A 4C 2A 2E 4F 3C 4C 4G 3E 1A 22 22 10 22 22 22 19 10 19 19 22 1C 3 3G 1B 5A 4E 4D 2B 19 3 3 3 3 3 1A 2C 2A 3 17 4 4A 2A 3 2 4D 6 1D 5C 5D 3C 3 6 3 3 5C 20 2B 3 2 2 4E 6 4A 6 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 CLASSE 3C/3D 5A/5F 3C/3D 2C/2D 4F/5D 5C/4E 4D/3E 5E/2B 4D/4E 3E 3F/3G 3G/1D 4C 11 COPPOLA IZZO 5D 2A SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DOCENTI E CORSI ASSEGNATI A.S. 2013/2014 AMELIO NATALICCHIO TABOLACCI BRUNO TRISTANO SCAVINO SARACINO DI DONATO DE LUCA PATRUNO STORIA GEOGRAFIA 2A - 2B 2C - 1C 1A - 1B 1D - 2D 1E - 2E 1F - 2F ITALIANO 1A-2A -1C 1B - 2B 1D- 2D -2E 1F - 2F-1E MATEMATICA DE SIMONE RIZZO DE SANCTIS LOFFREDO GABRIELE LIGNITTO LETTERE 3A 3B 3C 3D 3E 3F A B C D E F INGLESE BALLANTE PANICHELLI BORGNA A-B C-D E-F FRANCESE A-B –C D-E –F LA ROCCA RUGGIERO TECNOLOGIA INCALCATERRA CAMPISI A-B- C D-E –F ED. FISICA ANITORI RUIA A-B-C D-E-F ARTE BOCCHINI REVESSI A-B-C D-E-F ED. MUSICALE BORGHI RICCI 12 A-B-C D-E-F RELIGIONE CAPUANI STRUMENTO MUSICALE PIANOFORTE VIOLINO CHITARRA PERCUSSIONI COPPOLA FOIS GALLUCCI DI FENZA DOCENTI DI SOSTEGNO CLASSE SOLAZZO PALUMBO GENNA CUPANE SCIBILIA RUGGIERO VITULLO MONTELLI TUFANO GOLINO 3D/1B 3C 2A/1A 3B/2E 1F/2D 3E/2F 1D/1E/2B 3A/3B 3F/1C 3B A-B-C-D-E-F Corso C Di seguito si riporta l’elenco dei Coordinatori di classe suddivisi per ordine di studio: Scuola dell’Infanzia INFANZIA SEZIONE A COORDINATORI B BRUNETTI C FOGLIA D SERRA E NUZZO F CIANCA I CATERINA L FRANCESCHINI M CRIACO D’AMICO 13 G CHIAPPALONE H CORSALETTI N BARCA O FEDERICI P MOGGIO Scuola Primaria PRIMARIA CLASSE I A IB IC ID IIA IIB IIC II D IIE III C III D III E III F III G IV A IV C IV D IV E IV F IV G VA VC VD VE VF DOCENTE COORDINATORE ZOCCANO LEONI LONOCE ACAMPORA RITO MONTEBOVI MODAFFERI MARCONI PAGLIALUNGA GARREFFA SENESE ZIACO AURICCHIO FRAPPA PUGLISI RAFFAELE FEDERICI CECCACCI GRILLO SQUEO CECCHETTI AMANTINO BOMBARDIERI LANZUISE NAPPI Di seguito sono riportati i Docenti coordinatori dei Consigli di Interclasse e i rispettivi Segretari: 14 CLASSI I II III IV V PRESIDENTE GNAZI FIORAVANTI LAZZARI SPAZIANI PANNOZZO SEGRETARIO ESPOSITO MAGARELLI DE ANGELIS CATERINA DE SIMONE Scuola Secondaria di Primo grado COORDINATORI DI CLASSE E SEGRETARI coordinatori di materia classe segretario classe SARACINO italiano 1A LA ROCCA BALLANTE inglese 1B SOLAZZO PANICHELLI inglese 1C ANITORI LIGNITTO matematica 1D CAMPISI BORGNA inglese 1E VITULLO PATRUNO italiano 1F SCIBILIA DE SIMONE matematica 2A GENNA RIZZO matematica 2B DI DONATO DE SANCTIS matematica 2C BOCCHINI DE LUCA italiano 2D DI FILIPPO GABRIELE matematica 2E REVESSI LOFFREDO matematica 2F CAPUANI AMELIO lettere 3A INCALCATERRA NATALICCHIO lettere 3B BORGHI TABOLACCI lettere 3C PALUMBO BRUNO lettere 3D RUIA TRISTANO lettere 3E RUGGIERO SCAVINO lettere 3F RICCI c. Il Consiglio d’Istituto, che è l’organo elettivo svolge la funzione di indirizzo dell’Istituzione ed ha al suo interno la rappresentatività di tutte le sue componenti: docenti, ATA e genitori. Per il triennio 2012-2015 questa è la composizione del Consiglio d’Istituto distinta nelle varie componenti: 15 GENITORI DOCENTI SECA WALTER AMANTINO EVA GALATI BARBARA BARCA ROSETTA LAZZERI FRANCESCA DE SIMONE MARIA SILIQUINI TERESA DE LUCA MARIA CORDESCHI LUCIA D’AMICO GIUSEPPINA CUSCITO ANTONIO SERRA LIBERATA DANIELA VILLANTI ANTONIETTA DE SANCTIS CARLA DE CRISTOFORO MICHELA LA MATTINA ROSANNA ASSISTENTI AMMINISTRATIVI DISTEFANO CATERINA ALAIA MICHELA Il Dirigente Scolastico è membro di diritto e presiede la Giunta esecutiva. Di tale organo fanno parte il DSGA, due genitori, un docente e un Amministrativo, eletti all’interno della rispettiva rappresentanza nel Consiglio d’Istituto. 2. ORGANI GESTIONALI: a. come il Dirigente scolastico, che ha la rappresentanza legale dell’Istituto affidatogli, che ne assicura la gestione unitaria e costituisce il garante della legittimità dell’azione amministrativa; DIRIGENTE SCOLASTICO : Prof.ssa Isabella PALAGI b. lo staff di collaborazione costituito da tutte quelle figure, fiduciarie o elettive, che costituiscono la rete di sostegno necessaria a governare una organizzazione a legami deboli come la scuola; 1° COLLABORATORE del DIRIGENTE SCOLASTICO Insegnante Rosalba SALVI 16 2° COLLABORATORE del DIRIGENTE SCOLASTICO Insegnante Anna Maria DEL PINTO Responsabile plesso “Miami”: Insegnante Paola MORLACCA Responsabile plesso “ Virginia”: Insegnante Francesca CORSALETTI Responsabile plesso “Praga”: Insegnante Paola PANNOZZO R. Funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa: AREA POF: Insegnanti Anna Maria CANDIDO AREA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA: Insegnante Margherita FRAPPA AREA ALUNNI: Insegnanti Daniela SERRA; Paola GARREFFA; Fortunata MODAFFERI; Fabio CAPUANI. AREA CURRICOLO E AUTOVALUTAZIONE: Insegnanti Geltrude FEDERICI; Brigida RAFFAELE; Calogera CAMPISI. AREA CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO: Insegnanti Mariella CHIAPPALONE; Antonella SARACINO; Consuelo RIZZO. c. Il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi che gestisce, a seguito delle direttive del Dirigente, il personale Ausiliario, Tecnico Amministrativo. DSGA: Sig.ra Cinzia FERRANTI 3. SEGRETERIE: Della struttura organizzativa fanno parte le due segreterie di cui la nostra scuola è dotata che si occupano di gestire sia le relazioni che gli atti amministrativi del personale (Segreteria Amministrativa) e dell’utenza (Segreteria Didattica). La Segreteria amministrativa è composta dalle seguenti figure professionali: FORTINO Lorella ALAIA Michela PARISI Alfonso TROIANI Patrizia Orario di ricevimento: Lunedì –Mercoledì –Venerdì h.11.30/13.30 17 La Segreteria didattica è composta dalle seguenti figure professionali: DI STEFANO Caterina STIRATI Angelo L’Ufficio Protocollo è composto dalla seguente figura professionale: LI CALZI Ivana Orario di ricevimento: Ufficio Protocollo Lunedì h.15.00/16.00 Venerdì h.11.00/12.00 Segreteria Didattica Lunedì h.11.00/12.00 Giovedì h.15.00/16.00 Venerdì h.11.00/12.00 3. ATTIVITA’ DIDATTICA L’attività didattica è il cuore dell’attività educativa del nostro Istituto. Essa trova la sua realizzazione nel curricolo d’Istituto, nel quale si sostanzia l’attività progettuale sia curriculare che extracurriculare. CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE TRASVERSALI E SPECIFICHE Nella nostra scuola si è sentita forte l’esigenza di garantire agli alunni il diritto ad un percorso formativo organico e completo. Per questo il nostro Istituto ha ritenuto necessario concretizzare un curricolo utile per l’apprendimento nell’ottica dell’unitarietà e della verticalità. Abbiamo cercato di individuare le linee culturali comuni, rispettando, tuttavia, le peculiarità di ciascun ordine di scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado). Da tali obiettivi generali, si è poi giunti alla individuazione di obiettivi specifici. È emersa anche la necessità di una messa a punto di forme di omogeneizzazione nelle scelte metodologiche e valutative. Oltre alle competenze cognitive, specificate nelle singole programmazioni disciplinari, abbiamo individuato le seguenti competenze socio-affettive da perseguire nei tre ordini di studi: 18 assumere ruoli in una gruppo stabilire buone relazioni con gli altri lavorare in gruppo e cooperare per perseguire un obiettivo comune progettare percorsi e attività esercitare correttamente diritti e doveri rispettando le regole capacità di avere fiducia in se stessi capacità di autocontrollo, di gestione e risoluzione dei conflitti coltivare attitudini difendere e affermare i propri diritti e interessi avere senso di responsabilità DOCUMENTO UNITARIO SULLA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA E SULLA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI METODOLOGIE E STRUMENTI Per il conseguimento delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento programmati, ciascun insegnante si servirà di una metodologia che, pur salvando le specificità della singola disciplina, sia il più possibile comune. In particolare, saranno adottate le seguenti metodologie: metodo induttivo, metodo deduttivo, metodo sperimentale e problem solving; lezione frontale e lezione dialogata; lavoro individuale, in “coppie di aiuto” e di gruppo; dibattiti in classe guidati dagli insegnanti; 19 esercitazioni a casa e in classe; autocorrezione; uscite didattiche. Saranno utilizzati i seguenti strumenti e sussidi didattici: libri di testo; rubrica lessicale; mappe concettuali e schemi con parole-chiave; materiale cartaceo (libri, giornali, riviste); materiali iconografici (foto, disegni), audiovisivi (film, documentari e canzoni) e multimediali. VERIFICHE E VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI Le verifiche saranno periodiche e sistematiche. Esse saranno il punto di partenza per svolgere attività di potenziamento, consolidamento e recupero; saranno, inoltre, volte ad accertare l’acquisizione degli obiettivi programmati ai fini della valutazione. Tenderanno ad accertare: la comprensione e l’acquisizione dei contenuti; l’acquisizione e l’utilizzazione dei linguaggi e degli strumenti specifici; la capacità di mettere in relazione le conoscenze acquisite; il riutilizzo delle competenze raggiunte; i progressi rispetto alla situazione di partenza e agli obiettivi prefissati. Si articoleranno in: a) verifiche scritte strutturate attraverso: - domande a risposta aperta e/o chiusa; - completamento di testi e/o tabelle; - analisi e confronto di immagini; - interpretazione e costruzione di carte, tabelle e grafici; b) produzione di vari tipi di testi ed elaborati grafici; c) esposizioni orali. Saranno considerati fonti di informazione sul processo di apprendimento anche: gli interventi nel corso delle lezioni; le esercitazioni svolte in classe o a casa; il controllo dei quaderni. Nella valutazione, infine, si terrà conto di: 20 - livelli di partenza, ritmi di apprendimento, attenzione e partecipazione alle attività didattiche, impegno nello studio a casa, serietà nello svolgimento dei lavori assegnati, grado di autonomia raggiunto. Parametri valutativi per le prove non oggettive scuola primaria 10 Conoscenze ampie e particolarmente approfondite, abilità corrette e complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e approfondita, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione rigorosa, ricca e ben articolata, capacità di sintesi appropriata e rielaborazione creativa e personale. 9 Conoscenze complete e approfondite, abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione chiara, precisa e ben articolata, capacità di sintesi appropriata con spunti creativi e originali. 8 Conoscenze complete, abilità corrette di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e sicura, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazioni via via più complesse, esposizione chiara e precisa, capacità di sintesi appropriata con apporti critici personali anche apprezzabili. 7 Conoscenze corrette, abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi puntuale di semplici testi, applicazione sostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintesi parziale con alcuni spunti critici. 6 Conoscenze accettabili, abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi elementare di semplici testi, applicazione delle nozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente ordinata seppur guidata. 5 Conoscenze parziale dei minimi contenuti disciplinari, abilità di lettura e scrittura ancora incerte ma in graduale miglioramento rispetto alle condizioni di partenza, capacità di comprensione scarsa e di analisi esigua o inconsistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con errori, esposizione imprecisa e povertà lessicale. 4 Conoscenze frammentarie e lacunose anche dei contenuti minimi disciplinari, abilità di lettura e scrittura da recuperare, capacità di comprensione scarsa e di analisi inconsistente o inesistente, applicazione delle nozioni matematiche scorretta e con errori, esposizione gravemente scorretta, frammentaria e imprecisa, povertà lessicale. 21 Parametri valutativi per le prove non oggettive scuola secondaria di primo grado 10 Spiccate capacità di rielaborazione personale, abitudine e attitudine all’approfondimento e al lavoro autonomo anche in contesti nuovi. Ricchezza espositiva notevole con utilizzo sicuro dei linguaggi specifici delle diverse discipline. 9 Apprezzabile capacità di rielaborazione personale e abitudine all’approfondimento e al lavoro autonomo anche in contesti nuovi. Esposizione orale molto soddisfacente. Buon utilizzo dei linguaggi specifici delle diverse discipline. 8 Conoscenza dei contenuti e capacità di rielaborazione personale più che buone con personali approfondimenti, chiarezza e correttezza espressiva. Capacità di lavorare in maniera autonoma in contesti noti. 7 Opportuna utilizzazione delle conoscenze e buone capacità logicoespressive. Discreta capacità di lavorare in maniera autonoma in contesti noti. 6 Sufficiente conoscenza dei contenuti, esposizione semplice ma poco personale. Capacità di muoversi in contesti noti con parziale autonomia. 5 Incertezze nei contenuti acquisiti, difficoltà non gravi nell’esposizione, modesta capacità di utilizzare e collegare le conoscenze. Capacità di muoversi in contesti noti solo se guidato. 4 Conoscenze frammentarie e insicure, abilità non adeguate e difficoltà di lavorare in contesti noti anche sotto la guida dell’insegnante. 3 Ampie lacune, conoscenze e prestazioni gravemente insufficienti. 2 Assenza di conoscenze e prestazioni. Parametri valutativi per le prove oggettive – scuola primaria Percentuale Valutazione in decimi 100% - 98% dieci 97% - 90% nove 89% - 80% otto 79% - 70% sette 69% - 60% sei 59% - 50% cinque 49% - 40% quattro 39% - 30% tre 29% - 20% due 19% - 0% uno 22 Parametri valutativi per le prove oggettive – scuola secondaria di primo grado Percentuale Valutazione in decimi 100% - 98% dieci 97% - 95% nove e mezzo 94% - 90% nove 89% - 85% otto e mezzo 84% - 80% otto 79% - 75% sette e mezzo 74% - 70% sette 69% - 65% sei e mezzo 64% - 60% sei 59% - 55% cinque e mezzo 54% - 50% cinque 49% - 45% quattro e mezzo 44% - 40% quattro 39% - 30% tre 29% - 20% due 19% - 0% uno DESCRITTORI PUNTEGGIO Parametri per la valutazione del comportamento Rispetta le regole convenute. RISPETTO DELLE 3 REGOLE Solitamente rispetta le regole comuni. 2 Fatica a rispettare le regole comuni e a volte rappresenta un elemento di disturbo. Mostra difficoltà a rispettare le regole comuni e disturba e/o interrompe il regolare svolgimento delle lezioni. COMPORTAMENTO Stabilisce sempre rapporti corretti e rispettosi. CON GLI ADULTI Non sempre sa stabilire rapporti corretti e rispettosi. Fatica a stabilire rapporti corretti e rispettosi. Non stabilisce rapporti corretti e rispettosi. COMPORTAMENTO Instaura rapporti collaborativi e costruttivi. CON I COETANEI 1 0 3 2 1 0 3 23 DESCRITTORI RISPETTO DELLE REGOLE E’ vivace, ma mantiene rapporti corretti. Ha difficoltà nell’ instaurare rapporti collaborativi. Assume comportamenti scorretti. 2 Parametri per la valutazione del comportamento Rispetta le regole convenute. PUNTEGGIO Solitamente rispetta le regole comuni. 2 Fatica a rispettare le regole comuni e a volte rappresenta un elemento di disturbo. 1 1 0 3 Mostra difficoltà a rispettare le regole comuni e disturba e/o interrompe il regolare svolgimento delle lezioni. COMPORTAMENTO Stabilisce sempre rapporti corretti e rispettosi. CON GLI ADULTI Non sempre sa stabilire rapporti corretti e rispettosi. Fatica a stabilire rapporti corretti e rispettosi. Non stabilisce rapporti corretti e rispettosi. COMPORTAMENTO Instaura rapporti collaborativi e costruttivi. CON I COETANEI E’ vivace, ma mantiene rapporti corretti. Ha difficoltà nell’ instaurare rapporti collaborativi. Assume comportamenti scorretti. 0 Punteggio Voto1 (Sc. Sec. I °) 9 10 0-1 5 2-3 6 4-5 7 6-7 8 8 9 3 2 1 0 3 2 1 0 1 Il voto di condotta sarà inferiore a sei in presenza di specifici provvedimenti disciplinari assunti dal Consiglio di Classe in accordo con il Dirigente. 24 Giudizio (Sc. Primaria) Insufficiente Sufficiente Buono Distinto Ottimo Eccellente Valutazione del comportamento Parametri per la valutazione del comportamento – scuola secondaria di primo grado Rispetto delle regole Partecipazione Interesse e verso gli scolastica ruolo altri/ verso propositivo materiali e ambiente Note e sanzioni VOTO Profilo del comportamento Pieno ed esemplare Serio scrupoloso e puntuale Eccellente e Nessuna costruttivo Lodevole, maturo e pienamente responsabile Completo diligente Puntuale Regolare e pertinente Continuo Nessuna collaborativ o Equilibrato, autonomo costruttivo Responsabile Costante e costante Continua, attiva Adeguato prevalentemente costante Lievi Regolare e inferiori a abbastanza 3 responsabile 8 Episodi sporadici Saltuaria e limitata superficiale Passivo e/o sollecitato sufficiente Inferiori a Superficiale, 4 non sempre responsabile 7 Limitato e alterno poco corretto Improduttiva e modesta interventi inopportuni provocatori Eccessivame nte passivo e/o esuberante, scarso Provvedim enti disciplinari per sanzioni e note superiori a 4 note Inosservanz a totale Mancata e non soddisfacente Negativo, dispersivo, Sanzioni gravi provvedim provocatorio enti distruttivo disciplinari superiori a Dispersivo, problematico, inappropriato, poco responsabile Gravemente irresponsabile aggressivo e non controllato 10 9 6 5 25 15gg. (Art. 4 DM 50/9) PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (Regolamento del 16/11/2012 a norma dell’art.1, c.4, del DPR. N°89 del 20/3/2009) Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un'ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell'incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Riesce ad utilizzare una lingua europea nell'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l'attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. 26 Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. INTERVENTI DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il nostro Istituto ha tra le sue priorità l’inclusione degli alunni svantaggiati nella scuola attraverso la costruzione di piani educativi individualizzati calibrati sulle capacità ed esigenze degli alunni con bisogni educativi speciali. Per promuovere l’integrazione di questi alunni, il nostro Istituto si impegna a ricercare la collaborazione costruttiva con la famiglia, l’ASL, gli enti e le associazioni del territorio, per favorire il benessere degli alunni che hanno il duplice bisogno di specialità e di normalità, nell’ottica della costruzione di un “progetto di vita”. Pertanto tutti i docenti della scuola, partendo dalle specificità di ogni alunno, costruiscono un percorso educativo intenzionale e strutturato con la finalità di favorire la costruzione dell’identità personale secondo i seguenti criteri: Favorire l’autonomia personale e sociale Sviluppare le capacità comunicative Migliorare il livello cognitivo di base Potenziare l’area affettivo - relazionale Prevenire il disagio 27 Conoscere e rispettare le regole di convivenza All'interno di ogni discorso così pensato, si dovrà procedere alla “personalizzazione degli interventi” collegati all'energia positiva della persona, che offrano, sia ai bambini svantaggiati che in situazione di handicap reali, opportunità educative. Le finalità verso cui tende l'intervento della nostra scuola per l'inclusione degli alunni diversamente abili e svantaggiati sono quelle dell'autonomia e della partecipazione attiva alla vita sociale. Un’azione educativa mirata in grado di rapportarsi alle potenzialità individuali di ciascun alunno permette di valorizzarne le differenze per trasformarle in risorse, favorendo in tal modo l’inserimento degli alunni all’interno della realtà scolastica e il raggiungimento dell’autonomia nei suoi diversi aspetti. All’interno dell’istituzione scolastica, tra le azioni specifiche intraprese, sono operativi: il GLH di Istituto, che ha il compito di collaborare alla realizzazione delle iniziative educative e di integrazione in cui sono presenti le varie componenti della scuola e gli Enti del territorio. Gli obiettivi principali sono di garantire un progetto educativo unitario ed organico; coordinare gli interventi, sia all’interno della scuola sia con gli “esterni” (cercando organicità con gli interventi familiari, socioassistenziali e terapeutici); mettere a punto le procedure per la segnalazione all’A.S.L.; elaborare progetti specifici per i soggetti disabili, in relazione alle tipologie; si esprime nell’assegnazione dei docenti di sostegno alle classi/alunni; si esprime nell’assegnazione del budget orario settimanale alle classi/alunni dei docenti di sostegno e dell’assistente socio – educativo. L’intervento socio – educativo è attivato in presenza di alunni con minorazioni fisiche, sensoriali o tali che ne riducano o impediscano l'autonomia e la comunicazione ed è finanziato dagli Enti Locali. Nel nostro Istituto dall’anno scolastico 2011/12 è stata creata la figura del rappresentante dei genitori per i ragazzi disabili nel GLHI. Il GLH Operativo: incontri tra insegnanti, equipe medica, famiglia, eventuale assistente educativo, personale non docente per l’elaborazione del piano di inclusione scolastica. Il GLH si occupa, inoltre, di garantire la continuità fra ordini di scuola sia all’interno dell’istituto che all’esterno con scuole superiori di II grado. Progetti di prevenzione del disagio con psicoterapeuti: la scuola offre le competenze di personale specializzato per aiutare sia i genitori sia gli insegnanti a “leggere” tra le righe dei comportamenti, e ad “interpretare” i bisogni degli alunni. Tutto ciò attraverso sportelli d’ascolto, corsi per le famiglie per il sostegno alla genitorialità, supporto e consulenza agli insegnanti, momenti osservazione ed ascolto all’interno delle classi. Incontri periodici con gli operatori dei Servizi sociali per monitorare le situazioni problematiche e per concertare una linea di intervento unitaria sia all’interno della scuola che nel contesto sociale. 28 Interventi mirati per alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento In sinergia con L’Amministrazione locale a partire da quest’anno scolastico, saranno avviati i lavori di una commissione istruzione con la presenza dei Dirigenti Scolastici in cui i temi di discussione e il coinvolgimento dell’Amministrazione comunale sarà oggetto di confronto con gli operatori del settore. Con la Circolare Ministeriale n°8 Prot. 561 del 27 dicembre 2012 Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica si ridefinisce e completa quindi il tradizionale approccio all’integrazione scolastica. A tal riguardo opera nel nostro istituto il Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) i cui membri sono: La preside: prof. I. PALAGI I Collaboratore: prof. R. SALVI II Collaboratore: ins. A. DEL PINTO Scuola dell’infanzia: ins. CABIDDU, CORSALETTI, SERRA. Scuola primaria: ins. ESPOSITO, PANNOZZO, SPAZIANI. FIORAVANTI, GARREFFA, Scuola secondaria di I grado: NATALICCHIO, SARACINO, TABOLACCI. Rappresentanti genitori: Sign.ra P. IACCHETTI. TSMREE: dott. BRUSTOLIN. Pianeta Riabilitazione: dott. A. MOSSINO (assistente sociale). CASSIAVASS: dott. DI GENOVA. Politiche Sociali Comune di Ladispoli: dott. Civitella. 29 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER UN’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI FINALITA’ Questo documento denominato PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA è una guida d’informazione riguardante l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali all’interno della nostra scuola, compresi in tre categorie: quella della disabilità, quella dei disturbi evolutivi specifici (DSA) e quella dello svantaggio socio-economico-linguisticoculturale.( D.M.37/12/2012 e C.M. n° 8/2013). Le molteplici situazioni individuali degli allievi, i diversi livelli socio-culturali, le differenti modalità di acquisire ed elaborare informazioni, i personali ritmi e stili di apprendimento rendono necessario un lavoro individualizzato e la progettazione di interventi e azioni mirate, attivando tutte le risorse possibili. Lo sguardo sarà focalizzato sui punti di forza, sulle potenzialità sulle quali progettare cammini di lavoro, quali il Piano Educativo Individualizzato-Progetto di vita (alunni H) e il Percorso didattico personalizzato (alunni con DSA e area dello svantaggio socio-economico-linguistico-culturale). Il protocollo contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni con bisogni educativi speciali definisce i compiti e i ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituzione scolastica traccia le linee delle possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisitato periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate. L’adozione del Protocollo di accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n.104/92 e successivi decreti applicativi per gli alunni disabili e nelle Note Ministeriali del 5/10/04, 5/01/05 e 5/05/07 e successiva normativa ministeriale di riferimento relativa agli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) e Bes . Il documento si propone di: - definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno della nostra scuola; - facilitare l’ingresso a scuola e sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo ambiente; - promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali (Comune, ASL, Cooperative, Enti di formazione); Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere: - amministrativo e burocratico: acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del fascicolo personale 30 - comunicativo e relazionale: prima conoscenza dell’alunno e sua accoglienza all’interno della nuova scuola con incontri ed attività programmati (incontri con le famiglie, Consigli di classe, Commissioni di lavoro, G.L.H. operativi…) - educativo – didattico: incontro tra GLH operativo della scuola di provenienza e docente referente della scuola di accoglienza, incontri tra docenti dei due ordini di scuola, formazione delle classi e assegnazione alla classe, coinvolgimento del Consiglio di classe e dei genitori, predisposizione di percorsi individualizzati, differenziati, personalizzati; - sociale: rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione del progetto di vita. ALUNNI CON DISABILITA’ CERTIFICATA PRIME TAPPE D’INSERIMENTO SCOLASTICO FASI Iscrizione TEMPI Entro il termine stabilito da norme ministeriali ATTIVITA’ PER L’ALUNNO Nell’ambito dei percorsi di continuità tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, l’alunno con la famiglia può visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo. La famiglia procede con l’iscrizione dell’alunno presso la segreteria della scuola nei termini prestabiliti. La famiglia/scuola di provenienza dovranno, entro breve tempo, far pervenire la certificazione attestante la diagnosi funzionale, l’attestazione di handicap secondo la legge 104/92 e il PDF direttamente alla scuola. . 31 Pre-accoglienza Entro maggio Vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla reciproca conoscenza tra l’alunno e la scuola di grado successivo (personale, struttura, attività, etc.) Condivisione Presentazione dell’alunno Accoglienza Settembre Nel corso dell’anno Durante la prima settimana di scuola vengono preposte una serie di attività finalizzate ad un positivo inserimento nella scuola. Successivamente vengono contattati gli operatori ASL, costruito un primo percorso didattico. PROGETTO DI ACCOGLIENZA Come facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro FASI DEL PROGETTO FASI PERSONE COINVOLTE Scambio informazioni sull’alunno Referente handicap, docenti, educatori della scuola infanzia e primaria, genitori Conoscenza dell’ambiente Scolastico Docenti di sostegno e curricolari della scuola ed educatori TEMPI PREVISTI Aprile Aprile -Maggio 32 Consapevolezza e Condivisione Insegnanti del Consiglio di classe, operatori, collaboratori scolastici, genitori, neuropsichiatra/ psicologo Costruzione rapporti Interpersonali Docente di sostegno, insegnanti curricolari, collaboratori scolastici, operatore socio-educativo assistenziale Partecipazione ed inclusione Docenti di sostegno e curricolari della classe Settembre Settembre-Ottobre Novembre-dicembre DOCUMENTAZIONE DOCUMENTO DIAGNOSI FUNZIONALE Descrive i livelli di funzionalità raggiunti e la previsione di possibile evoluzione dell’alunno certificato CHI LO REDIGE Operatori ASL o specialisti privati con opportuna vidimazione dell’ASL all’atto della prima segnalazione PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Indica le caratteristiche Operatori socio-sanitari, fisiche, psichiche e docenti sociali dell’alunno, curricolari, docente di le possibilità di sostegno, recupero, le genitori dell’alunno capacità possedute da (art.12 , sollecitare e commi 5° e 6° della L. progressivamente 104 / 92) rafforzare. Devono essere evidenziate le aree di potenziale sviluppo sotto il profilo riabilitativo, educativo, Viene aggiornata alla fine della Scuola d’Infanzia, Primaria, Secondaria di primo grado e durante la Scuola Secondaria di secondo grado 33 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO E’ il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l’alunno; mira ad apprendimenti e le attività più opportune mediante l’assunzione concreta di responsabilità da parte delle diverse componenti firmatarie VERIFICA IN ITINERE Gli insegnanti curricolari, il docente di sostegno, operatori enti locali e i genitori dell’alunno Riscontro delle attività programmate nel PEI con eventuali modifiche Insegnanti di sostegno e curricolari Durante l’anno scolastico Insegnanti di sostegno e Curricolari A fine anno scolastico VERIFICA FINALE Riscontro delle attività programmate nel PEI Viene formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico (fine novembre) ALUNNI DISABILI (LEGGE 104 / 92) │ ▼ DIAGNOSI FUNZIONALE │ ▼ PDF │ ▼ PEI Percorso Didattico Differenziato: Offerta di attività diversificate non attinenti al curricolo, con eventuale dispensa da alcune discipline Percorso Didattico Individualizzato (per obiettivi minimi) Differenziazione delle strategie per 34 garantire l’acquisizione delle competenze fondamentali del curricolo │ ▼ VERIFICHE E VALUTAZIONE VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ DPR n. 122 del 22 giugno 2009; art.9 1. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità pre-viste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall’articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo numero 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicati nei precedenti articoli. 2. Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui all’articolo 11, comma 4-ter, del decreto legislativo n.59 del 2004 e successive modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza. 3. Le prove dell’esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall’art. 315, comma 1, lettera b) del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994. Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. 4. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. 35 ALUNNI CON DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO Normativa di riferimento: Legge n. 170 del 8 ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”; DM 5669 del 12 luglio 2011 e allegate Linee guida M.I.U.R; I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. Si distinguono: - la dislessia evolutiva che è un disturbo settoriale dell’abilità di lettura; - la disortografia che è la difficoltà a rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto; - la disgrafia che è la difficoltà a produrre una grafia decifrabile; - la discalculia che è il deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo. La presenza di una o più fragilità si evince dalla diagnosi redatta dallo specialista. La scuola attiverà il Protocollo previsto per alunni con disturbi specifici di apprendimento ogni qualvolta entrerà in possesso della suddetta diagnosi. In particolare perseguirà le seguenti finalità: - garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti; - favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell’apprendimento agevolandone la piena integrazione sociale e culturale; - ridurre i disagi formativi ed emozionali. “Per quanto riguarda gli alunni in possesso di diagnosi di DSA rilasciata da struttura privata, si raccomanda di adottare preventivamente le misure previste dalla L.170/2010, qualora il Consiglio di classe o il team docenti della scuola primaria ravvisino e riscontrino, sulla base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche, carenze fondatamente riconducibili al disturbo.” (C.M.n°8 del 06/03/2013). 36 La famiglia sarà invitata a collaborare con la scuola al fine di perseguire un armonico sviluppo psico-fisico del proprio figlio/a attraverso la definizione di un Percorso didattico personalizzato condiviso. In modo commisurato alle necessità individuali e al livello di complessità del disturbo, per i suddetti alunni, verrà garantito l’utilizzo di strumenti che consentono di evitare l’insuccesso scolastico a causa delle difficoltà dovute al disturbo e l’applicazione di misure compensative e dispensative ovvero quegli adattamenti delle prestazioni che permettono all’alunno una positiva partecipazione alla vita scolastica. Verrà valutato, caso per caso, l’uso degli strumenti compensativi quali ad esempio: · la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; · il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; · i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori; · la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo; · altri strumenti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc. Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati, che non mirano al successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale, comunque, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione. Anche per gli strumenti dispensativi si valuterà l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo caso. A titolo di esempio: Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline. Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta. Programmazione di tempi più lunghi per provescritte e per lo studio a casa. Organizzazione di interrogazioni programmate. Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma. Ulteriori strumenti possono essere utilizzati durante il percorso scolastico, in base alle fasi di sviluppo dello studente ed ai risultati acquisiti. Tali strumenti e misure vanno utilizzati costantemente in tutti i gradi di scuola; è indispensabile, quindi, che il Piano didattico personalizzato accompagni l’alunno 37 in tutto il suo iter scolastico. In sintesi, il PDP viene introdotto dalla diagnosi dello specialista a cui fanno seguito le osservazioni/considerazioni dei docenti del Consiglio di Classe e della famiglia. Verranno considerate le caratteristiche del processo di apprendimento e verrà valutata la consapevolezza da parte dell’alunno del proprio modo di apprendere; si metteranno in atto, quindi, le strategie metodologiche e didattiche opportune. “La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini,nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologici – didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove”. (art.10 del D.L. n.122 del 22 giugno 2009). Certificazione DSA: presa d’atto a settembre o durante l’a.s. Osservazione dello studente anche mediante la somministrazione di prove specifiche. Realizzazione di una scheda analitica delle difficoltà e delle potenzialità da rilevare a cura del Consiglio di classe. Conoscenza ed accoglienza Rinforzo e dialogo con lo studente per comprendere il livello di conoscenza e di accettazione delle proprie difficoltà. Inserimento nella classe. Gli studenti DSA saranno opportunamente presentati ai loro compagni e verranno condivisi gli strumenti, quale aiuto per il superamento delle difficoltà. Incontro con i genitori Elaborazione del percorso didattico personalizzato ↓ Il Consiglio di classe approva il piano didattico individuale nelle sue caratteristiche generali e nelle singole discipline. Esso è costituito di una parte generale redatta dal Consiglio di classe di ottobre/novembre, e di una parte specifica di programmazione delle singole discipline. Il piano per la parte disciplinare è allegato alle programmazioni disciplinari dei docenti. Il Consiglio di classe/team docenti redige il PDP firmato dal Dirigente (o da un delegato), dai docenti e dalla famiglia. 38 Valutazione intermedia e finale di Istituto dei risultati conseguiti dagli alunni con DSA ↓ Nel corso di attivazione del protocollo saranno effettuate verifiche dei singoli casi, della situazione globale e delle azioni attivate per il sostegno all’apprendimento degli studenti con disturbi di apprendimento. Alunni con svantaggio socio-economico-linguistico-culturale “Ogni alunno, con continuità o per brevi periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che la scuola offra adeguata e personalizzata risposta” (C.M.n°8 del 06/03/2013). Tali tipologie di BES saranno individuate sulla base di elementi oggettivi, ovvero da ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Per tali alunni è possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e dispensativi con le stesse modalità sopra indicate. Non si potrà, però, accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera. L’attivazione di un percorso individualizzato per l’alunno con BES deve essere deliberato dal Consiglio di classe/team docenti dando luogo al PDP firmato dal Dirigente scolastico (o da un delegato), dai docenti e dalla famiglia. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzando, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche. Piano Annuale per l’Inclusione Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) Art. 3 comma 1 Art. 3 comma 3 Sentenza minorati vista minorati udito Psicofisici Totali n° 5 17 3 4 4 62 70 39 2. disturbi evolutivi specifici DSA con certificazione Totali 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Segnalati di Servizi Sociali Disagio comportamentale/relazionale 30 8 35 Totali N° PEI redatti dai GLHO N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria Prevalentemente utilizzate in… Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Specialisti socio-sanitari Enti assistenziali Assistenti tiflodidattici e alla comunicazione B. Risorse professionali specifiche 15 32 47 73 68 32 Sì / No Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì 40 C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Coordinatori di classe e simili Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Docenti con specifica formazione Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Altri docenti Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / D. Coinvolgimento laboratori integrati personale ATA Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di E. Coinvolgimento famiglie inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità F. Rapporti con servizi Accordi di programma / sociosanitari territoriali e protocolli di intesa formalizzati istituzioni deputate alla su disagio e simili sicurezza. Rapporti con Procedure condivise di CTS / CTI intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Sì / No Sì Sì Sì Sì no sì no sì no sì no sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì 41 G. Rapporti con privato sociale e volontariato H. Formazione docenti Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) sì sì sì no Sì Sì no sì sì Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica. Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Per promuovere l’integrazione di questi alunni, il nostro Istituto si impegna a ricercare la collaborazione costruttiva con la famiglia, l’ASL, gli enti e le associazioni del territorio, per favorire il benessere degli alunni che hanno il duplice bisogno di specialità e di normalità, nell’ottica della costruzione di un “progetto di vita”. Pertanto tutti i docenti della scuola, partendo dalle specificità di ogni alunno, costruiscono un percorso educativo intenzionale e strutturato con la finalità di favorire la costruzione dell’identità personale secondo i seguenti criteri: 42 Favorire l’autonomia personale e sociale Sviluppare le capacità comunicative Migliorare il livello cognitivo di base Potenziare l’area affettivo – relazionale Prevenire il disagio Conoscere e rispettare le regole di convivenza All'interno di ogni discorso così pensato, si dovrà procedere alla “personalizzazione degli interventi” collegati all'energia positiva della persona, che offrano, sia ai bambini svantaggiati che in situazione di handicap reali, opportunità educative. Le finalità verso cui tende l'intervento della nostra scuola per l'inclusione degli alunni diversamente abili e svantaggiati sono quelle dell'autonomia e della partecipazione attiva alla vita sociale. Un’azione educativa mirata in grado di rapportarsi alle potenzialità individuali di ciascun alunno permette di valorizzarne le differenze per trasformarle in risorse, favorendo in tal modo l’inserimento degli alunni all’interno della realtà scolastica e il raggiungimento dell’autonomia nei suoi diversi aspetti. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti attraverso la rete di collaborazione con altre scuola del territorio: corsi di formazione per docenti in sede sulle metodologie didattiche innovative, sulla gestione della classe in modo efficace, sull’uso delle mappe concettuali, la costruzione del PDP, la comprensione del testo scritto. Obiettivo è l’attenzione ai Bisogni Educativi Speciali di tutti gli alunni e la loro piena integrazione; l’utilizzo della Classificazione ICF dell’OMS come cornice di riferimento per la conoscenza approfondita dell’alunno con disabilità e come strumento di dialogo tra diverse figure professionali. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive: gli alunni partecipano a tutte le procedure di valutazione dando ad ognuno di loro l’opportunità di dimostrare i risultati del loro studio, le competenze acquisite e il loro livello di conoscenza. Vengono considerati i bisogni degli alunni con disabilità nel contesto generale ai fini della valutazione. Valorizzare i processi e i miglioramenti dell’apprendimento prevedendo un feedback positivo sugli alunni. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Le categorie di risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni sono soprattutto sei: a) specialisti socio-sanitari; b) docente titolare di funzione strumentale afferente all’area dell’inclusione; 43 c) docenti curricolari; d) docenti di sostegno; e) assistenti f) personale ATA che svolge incarichi specifici. Di queste la “qualità” dell’intervento è direttamente collegata alla “quantità” oraria sia del docente specializzato che del personale assistenziale dipendente dall’ente locale competente. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Nel nostro Istituto dall’anno scolastico 2011/12 è stata creata la figura del rappresentante dei genitori per i ragazzi disabili nel GLHI. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; progettazioni didattiche-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Un’azione educativa mirata in grado di rapportarsi alle potenzialità individuali di ciascun alunno permette di valorizzarne le differenze per trasformarle in risorse, favorendo in tal modo l’inserimento degli alunni all’interno della realtà scolastica e il raggiungimento dell’autonomia nei suoi diversi aspetti. Valorizzazione delle risorse esistenti attraverso azioni specifiche quali: GLI, che ha il compito di collaborare alla realizzazione delle iniziative educative e di integrazione in cui sono presenti le varie componenti della scuola e gli Enti del territorio. Gli obiettivi principali sono di garantire un progetto educativo unitario ed organico; coordinare gli interventi, sia all’interno della scuola sia con gli “esterni” (cercando organicità con gli interventi familiari, socio-assistenziali e terapeutici); mettere a punto le procedure per la segnalazione e la rilevazione dei BES presenti nella scuola; elaborare progetti specifici, in relazione alle tipologie; assegnare le risorse di sostegno e il budget orario anche delle figure socio-educative alle classi/alunni. Il GLH Operativo: incontri tra insegnanti, equipe medica, famiglia, eventuale assistente educativo, personale non docente per l’elaborazione del piano di inclusione scolastica (PEI). Il GLHO si occupa, inoltre, di garantire la continuità fra ordini di scuola sia all’interno dell’istituto che all’esterno con scuole superiori di II grado esterni all’ istituto. Elaborazione di PDP da parte del team docenti e consigli di classe per l’adozione di una personalizzazione didattica per gli alunni con certificazione DSA e con BES (direttiva 27/12/2012 e CM 8/2013) Indagine delle varie situazioni di disagio e svantaggio attraverso questionari, elaborati dalla commissione disagio e compilati dai Consigli di classe, essenziali per il rilevamento degli alunni con BES presenti nell'istituto. 44 Presenza delle Figure Strumentali e relative commissioni riguardanti l’area disagio e disabilità: docenti di riferimento per aree d’intervento considerate strategiche per la vita della Scuola. I docenti incaricati svolgono attività di coordinamento, gestione, sviluppo e produzione di strumenti di lavoro relativi alle molteplici necessità delle diverse disabilità presenti nella Scuola. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Progetti di prevenzione del disagio con psicoterapeuti: la scuola offre le competenze di personale specializzato per aiutare sia i genitori sia gli insegnanti a “leggere” tra le righe dei comportamenti, e ad “interpretare” i bisogni degli alunni. Tutto ciò attraverso sportelli d’ascolto, corsi per le famiglie per il sostegno alla genitorialità, supporto e consulenza agli insegnanti, momenti osservazione ed ascolto all’interno delle classi. Incontri periodici con gli operatori dei Servizi sociali per monitorare le situazioni problematiche e per concertare una linea di intervento unitaria sia all’interno della scuola che nel contesto sociale. Attività laboratoriali in orario scolastico ed extra-scolastico Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti Comunicazione, ecc.) SOSTEGNO AEC ASS. COMUNICAZIONE ASS. TIFLODIDATTICA INFANZIA 8 catt. h 75 sett h 10 sett h 10 sett PRIMARIA 15 catt. h 110 sett h 27 sett SECONDARIA 11 catt. h 75 sett h 20 sett PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ Contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti del Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rap porto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie. Il patto di corresponsabilità facilita la scuola nel compito di delineare le regole del vivere e del convivere perché venga favorita una viva e fattiva collaborazione con la famiglia, a cui spetta un ruolo fondamentale nell’azione educativa e con cui si vuole costruire un’alleanza educativa. Solo in questo modo sarà possibile perseguire l’obiettivo di educare alla consapevolezza, alla responsabilità, di 45 potenziare l’autonomia individuale e valorizzare l’identità. Non si tratta quindi di definire i rapporti nelle situazioni di possibile criticità, ma di stabilire relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. Lo studente si impegna a: Collaborare con la scuola perché la sua azione educativa e didattica lo aiuti nella sua crescita personale e culturale e quindi: - conoscere la proposta formativa della scuola (POF); - partecipare alle attività proposte dalla scuola finalizzate sia al recupero che al potenziamento. Partecipare in modo attivo e responsabile alle attività scolastiche e quindi: - frequentare regolarmene le lezioni; - osservare scrupolosamente l’orario scolastico e giustificare eventuali ritardi o assenze; - portare sempre il materiale didattico occorrente per le lezioni; - studiare con assiduità e serietà; - impegnarsi in prima persona a recuperare le eventuali insufficienze, facendo leva innanzitutto sulle proprie risorse, utilizzando al meglio i servizi offerti dalla scuola e gestendo responsabilmente gli impegni extracurricolari ed extrascolastici; - vivere con fiducia nei confronti dei docenti le valutazioni assegnate e accettare gli eventuali insuccessi scolastici come un momento di costruttiva riflessione nel processo di apprendimento; - coinvolgere i propri genitori nel dialogo con la scuola e portare sempre a scuola il libretto per le comunicazioni sulla scuola. Favorire con il proprio atteggiamento uno svolgimento proficuo dell’attività didattica e quindi: - mantenere un comportamento educato e corretto durante le lezioni ed in ogni altro momento della vita scolastica; - prestare attenzione alle lezioni e partecipare alla vita di classe; - comportarsi in modo leale nei rapporti, durante le verifiche e nell’esecuzione dei compiti; - tenere nei confronti del capo di istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei propri compagni lo stesso rispetto, anche formale, che si chiede per se stessi prestando particolare attenzione per i soggetti svantaggiati e/o in situazione di disabilità. Rispettare le regole della scuola e quindi: 46 - conoscere l’organizzazione scolastica, prendere visione del regolamento d’istituto e rispettare le disposizioni organizzative (l’entrata, gli avvisi, le norme di uscita anticipata, il divieto di fumo ecc.); - osservare scrupolosamente le disposizioni organizzative e di sicurezza; - condividere la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne cura; - rispettare le attrezzature e l’arredo, utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici senza recare danni al patrimonio della scuola. La scuola si impegna a: Adottare un POF volto a tutelare il diritto ad apprendere, promuovere benessere e realizzazione culturale degli alunni, valorizzare i loro talenti, aprirli alla pluralità delle idee nel rispetto dell’identità di ciascuno e quindi: - facilitare l’accesso ai documenti che illustrano le attività e le scelte organizzative della scuola; - comunicare agli allievi gli obiettivi cognitivi, comportamentali e trasversali stabiliti dal Consiglio di classe, nonché gli obiettivi intermedi e finali, i tempi e i modi di svolgimento di ogni unità didattica; - organizzare in modo flessibile le lezioni al fine di adeguare le attività didattiche ai ritmi e tempi di apprendimento degli alunni e di rispettare la specificità di ciascuno; - aiutare gli studenti nell’acquisizione d un metodo di lavoro adeguato al proprio stile cognitivo; - formulare consegne chiare e precise per ogni attività proposta, distribuire i carichi di lavoro in modo equilibrato e richiedere il rispetto di tempi e modi di lavoro; - aiutare lo studente a superare difficoltà, incertezze e lacune attivando: sportelli e corsi di recupero; colloqui se necessari, per monitorare la situazione; piani di lavoro personalizzati. - programmare offerte formative aggiuntive, integrative e di potenziamento, proporre sussidi e mezzi per garantire un servizio efficace e promuovere il merito. Responsabilizzare gli allievi ad una partecipazione attiva alle proposte educative e quindi: - valorizzare l’importanza della frequenza assidua alle lezioni; - favorire la tempestiva informazione dei genitori sui dati relativi ad assenze, ritardi e permessi del figlio; 47 - garantire la trasparenza e la tempestività della valutazione, chiarendone le modalità e motivando i risultati; - ascoltare le problematiche espresse dai singoli allievi e/o dalla classe quando queste sono rilevanti per il processo di apprendimento; - garantire la massima disponibilità all’ascolto dei genitori e la tempestiva informazione della famiglia in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nell’apprendimento e nel comportamento secondo le diverse modalità stabilite dal Consiglio di Istituto. Creare in classe e a scuola un ambiente educativo sicuro e sereno, di dialogo e discussione e quindi: - richiedere durante il lavoro in classe un corretto comportamento e il rispetto dell’altrui persona; - favorire conoscenza e rapporto tra gli allievi, integrazione, accoglienza, solidarietà e collaborazione; - contrastare ogni forma di pregiudizio ed emarginazione accompagnando l’allievo nelle situazioni di disagio; - ricercare in particolare attraverso l’ascolto e l’attenzione ogni possibile sinergia con le famiglie; - rispettare la privacy di alunni e famiglie, non divulgando informazioni sulla loro vita privata. Creare in classe e a scuola un clima corretto e ordinato e quindi: - presentare e spiegare il regolamento interno a genitori ed alunni - pretendere e controllare il rispetto da parte degli studenti del regolamento di istituto e delle direttive emanate dagli organi competenti; - richiedere fermamente un corretto utilizzo delle strutture e dei materiali, in particolare insegnare e richiedere comportamenti rispettosi delle norme di sicurezza. Pretendere adeguati provvedimenti disciplinari, intervenire per superare i momenti di conflitto o criticità e quindi: - comunicare tempestivamente alle famiglie le eventuali inadempienze dei loro figli ed i provvedimenti presi; - attivare momenti di ascolto a scuola e aiutare gli studenti a stabilire contatti con i servizi di sostegno ed accompagnamento destinati ai giovani; - individuare e segnalare i responsabili dei danni arrecati al patrimonio scolastico. La famiglia si impegna a: Collaborare con la scuola nell’azione educativa e didattica, rispettando la libertà di insegnamento e la competenza valutativa di ogni docente e quindi: 48 - acquisire informazioni sulla proposta formativa della scuola (POF) prendendo visione dei documenti di programmazione, condividerla e discuterla con i figli; - partecipare con regolarità e attivamente alle riunioni previste, avanzare proposte e sollecitazioni per l’elaborazione del Piano dell’offerta formativa, sia singolarmente che tramite i propri rappresentanti; - controllare quotidianamente il diario e il quaderno delle comunicazioni scuola-famiglia e firmare gli eventuali avvisi; - tenersi informati su impegni, scadenze, iniziative della scuola e rispondere agli inviti partecipando alle attività proposte. Responsabilizzare i figli ad una partecipazione attiva alle proposte educative della scuola e quindi: - controllare che i propri figli frequentino regolarmente; evitare o limitare il più possibile assenze, ritardi ed uscite anticipate; in caso di segnalazione da parte del coordinatore o del dirigente di assenze non giustificate del figlio, provvedere sollecitamente a verificare dette assenze e a fornire, se possibile, le relative giustificazioni; - seguire il lavoro scolastico dei propri figli, stimolandone la motivazione allo studio e verificandone l’applicazione e i tempi adeguati per lo studio e lo svolgimento dei compiti assegnati; - accompagnare il figlio nel recupero di eventuali lacune richiamandolo alle proprie responsabilità, vigilando su una proficua partecipazione alle iniziative promosse dalla scuola o, eventualmente, provvedendo diversamente: - vivere in modo sereno ed equilibrato le valutazioni assegnate dai docenti e accettare gli eventuali insuccessi scolastici del figlio aiutandolo a migliorare il suo rendimento; - fornire agli insegnanti e, nel caso di informazioni riservate, al dirigente scolastico o al coordinatore di classe tutte le informazioni utili alla conoscenza dell’alunno; - partecipare alle attività di sostegno psicologico, laddove si ravvisino reali necessità condivise; - mantenersi adeguatamente informati sull’andamento didattico e disciplinare dei propri figli recandosi ai colloqui mensili e/o quadrimestrali con gli insegnanti per l’analisi delle prove scritte ed il riscontro delle valutazioni riportate sul libretto dello studente. Condividere e sostenere le linee educative dell’Istituto e quindi: - condividere e discutere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con la scuola; - assicurarsi che i figli rispettino il capo di istituto, i docenti, il personale tutto della scuola e i loro compagni con lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi; 49 - controllare attraverso un contatto frequente con i docenti che l’alunno rispetti le regole della scuola riguardo corredo scolastico, divisa, divieto di cellulare, detenzione di denaro e oggetti di valore, rispetto delle cose proprie e altrui, dell’ambiente scolastico ecc. ….. Condividere e sostenere l’azione educativa della scuola anche quando sanziona i comportamenti non rispettosi delle norme della vita comunitaria e dei doveri: conoscere l’organizzazione scolastica, prendere visione del regolamento d’istituto e collaborare perché siano rispettate le disposizioni organizzative (l’entrata, gli avvisi, le norme di uscita anticipata, il divieto di fumo ecc.); - in caso di non osservanza, da parte degli studenti, delle disposizioni di sicurezza dettate del regolamento di istituto, condividere e sostenere i provvedimenti deliberati dagli organi competenti; - discutere con i figli eventuali provvedimenti aiutandoli a riflettere sull’accaduto e a superare conflitti e criticità; - risarcire in denaro gli eventuali danni arrecati dai propri figli ai sussidi didattici. ATTIVITA’ PROGETTUALE Il nostro Istituto ha un’intensa attività progettuale che si attua sia a livello di Istituto che nell’ambito di ciascun consiglio di classe, nel rispetto della libertà di insegnamento sancito dalla Costituzione Italiana. 1. Progetto R.O.L. istituito per la scuola secondaria di primo grado, in base al prot.n°1682 del 3 ottobre 2013 per il processo di dematerializzazione delle pratiche della Pubblica Amministrazione con il decreto n° 95/2012 contenente “Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica”. 50 2. “Network di scuole per l’ambiente” – RELOADER : formazione permanente degli allievi delle scuole in rete sul tema della prevenzione e del recupero dei rifiuti, dell’efficienza energetica e della tutela dell’ambiente. Il progetto avrà lo scopo di realizzare: Attività Teatrale su carta e plastica per l’infanzia; Racconta una storia su carta e plastica per la primaria; Campagna Pubblicitaria (teatro e/o esibizione) per raccolta e riutilizzo; baratto; raccolta RAEE; carta plastica e vetro. 3. Certificazione Lingue straniere: “Delf Scolaire A2” di lingua francese, responsabile del progetto la prof.ssa Antonella Ruggiero, classi coinvolte tutte le III medie. 4. Le emozioni in gioco, il mondo emozionale e relazionale dei bambini, responsabile del progetto l’ins. Maria Chiappalone, coinvolte tutte le classi della scuola dell’infanzia. 5. Progetto Minivolley, redatto dal presidente Mauro Scimia, attivo dal 2012/13 e diretto da esperti esterni della federazione, si rivolge alle classi III della scuola primaria. 6. Progetto di Pallavolo del prof. G. Anitori avviato dallo scorso anno per la scuola secondaria di I grado; percorso educativo e formativo finalizzato alla partecipazione ai “Giochi sportivi e studenteschi” indetti dal MIUR. 7. Prevenzione al Disagio progettato e condotto dal dott. R. Coco e l’Ass. “La Magnolia”, operativo dall’a.s. 2012/13 rivolto ai tre ordini di scuola: infanzia/primaria/secondaria; referente il prof. Capuani. 8. Sportello d’ascolto, attivato il 9 ottobre c.a. dal dott. Riccardo Coco e rivolto all’utenza scolastica, ai genitori, ai docenti e al personale scolastico dell’istituto. 9. Avviamento al Nuoto e alle Attività Acquatiche, educazione all’acqua e attraverso l’acqua, presso ASD Tyrsenia Sporting Club “Fabiana Straini” di Cerveteri e destinato alla scuola media. 10.Unplugged programma scolastico di prevenzione delle dipendenze da tabacco, alcol e droghe, promosso dalla ASL e rivolto alle II classi della scuola media. 11. Creattivamente progettato e diretto dalle prof.sse V. Genna e C. Revessi con il supporto di associazioni esterne, un laboratorio artistico extracurricolare rivolto a tutte le classi V della primaria e alle classi I-II della secondaria, istituito per gli alunni con disagio socio-economicolinguistico e culturale (finanziamento L.440/97.) 12. “Telethon incontra la scuola” (Protocollo d’intesa con il MIUR 28/11/2012) finalizzato a promuovere nella scuola la cultura della ricerca 51 scientifica, la diffusione di informazioni sulle malattie genetiche, a contribuire all’informazione e formazione degli insegnanti e dei giovani sul tema della solidarietà e infine a fornire un percorso di orientamento attivo, fondamentale per chi volesse proseguire studi in ambito scientifico. 13.Progetto di Ricerca-Azione atto a promuovere la diffusione informativa, l’approfondimento e la riflessione didattica, nell’ambito delle misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali per la Scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo d’Istruzione. 14.Intercultura, progetto rivolto a fornire alle scuole strumenti per l’internazionalizzazione dell’offerta formativa, creare le basi per condividere il progetto educativo e favorire le esperienze di mobilità individuale e lo scambio esperienziale. L’Intercultura “L’educazione interculturale è un valore che presiede ed orienta il processo educativo, nasce da una consapevolezza nuova della propria e delle altrui culture e vuole contribuire alla creazione di una società mondiale pacificata attraverso il riconoscimento degli apporti che ogni cultura può dare alla soluzione di problemi comuni. Si tratta di collaborare alla costruzione di una società a misura d’uomo in un mondo trasformato in villaggio dalla tecnologia. 52 L’“INTERCULTURA” vuole dialogare con il sistema educativo nel nostro Paese per sensibilizzarlo alle tematiche interculturali e allo studio delle relazioni con altre culture ed è questo lo stesso obiettivo che si prefigge il nostro istituto attraverso l’incremento di percorsi educativi finalizzati alla ricerca di una nuova chiave di lettura multiculturale che favorisca la comprensione del mondo.” “La cultura è il nostro passaporto per il futuro, il domani appartiene alle persone che si preparano oggi.” MALCOM X 6. VALUTAZIONE In questa sezione sono illustrate le due macroaree in cui si andrà ad operare: 1. QUALITA’ DEGLI APPRENDIMENTI L’attività svolta dall’Istituto si muoverà lungo due direttrici: a) Valutazione ed autovalutazione degli apprendimenti curricolari, anche per classi parallele, con lo scopo di attuare strategie di valutazione degli apprendimenti che utilizzino criteri oggettivi; i risultati verranno confrontati con il lavoro svolto anche da altre realtà territoriali ed extraterritoriali, tenendo conto di quanto esplicitato nel documento unico di programmazione e valutazione. b) Monitoraggio degli standard di apprendimento, utilizzando anche i dati forniti dalle rilevazioni INVALSI, che produrranno da questo anno scolastico dati più analitici e offriranno la possibilità di confrontare tra loro Istituti diversi, che abbiano però un background socio-economico simile,allo scopo di progettare e attuare un Piano di Miglioramento. 53 2. QUALITA’ DEL SERVIZIO La qualità del servizio offerto verrà valutata attraverso la somministrazione di questionari per i genitori e per tutto il personale scolastico: A.T.A. e Docente, allo scopo di verificare la validità dei servizi offerti e di individuare, proporre e pianificare azioni di miglioramento. In seguito alle rilevazioni indicate, si passerà all’analisi dei dati raccolti, per poi giungere alla tappa successiva, nella quale progettare un Piano di miglioramento attraverso: a) Individuazione delle aree di forza e di debolezza; b) Individuazione delle aree prioritarie di miglioramento; c) Scelta delle strategie di attuazione degli interventi di miglioramento; d) Attuazione di modalità di verifica delle azioni intraprese. La documentazione del lavoro svolto avverrà attraverso la predisposizione di verbali per ogni incontro che si terrà tra le Figure Strumentali e attraverso incontri periodici con il D.S., con le altre Figure Strumentali e con i Responsabili di Plesso, allo scopo di ottenere il coinvolgimento del massimo numero di attori. L’azione di monitoraggio e verifica verrà effettuata rispetto agli indicatori evidenziati, e sarà continua durante tutto il processo. La rendicontazione che ne consegue sarà altrettanto costante, con la restituzione al Collegio Docenti dell’indicazione dei punti di forza e di debolezza, e dei possibili spazi di miglioramento. 7. ORIENTAMENTO E CONTINUITÀ Il primo intervento per prevenire il disagio consiste nel facilitare il più possibile il passaggio degli alunni da un ordine di scuola al successivo. La finalità è quella di agevolare con attività, modalità e tempi adeguati il passaggio/ingresso iniziale e finale nei vari ordini di scuola, in modo che il cambiamento risulti positivo, sia sul piano dell’autonomia che della sicurezza, nel rispetto dell’identità e della storia personale di ciascun allievo. Gli obiettivi che ci si prefigge sono quelli di: Rendere più efficace la continuità tra i vari ordini di scuola dell’I.C. “Ilaria Alpi”; Organizzare attività di prima accoglienza degli alunni e delle loro famiglie; Continuare il lavoro di documentazione didattica attraverso lo scambio fra docenti dei vari ordini attraverso incontri periodici tra insegnanti: 54 delle classi terminali della Scuola dell’Infanzia e i teams docenti delle classi prime della Primaria; delle classi V delle scuole primarie e i consigli di classe delle classi iniziali della scuola secondaria di I grado; Queste azioni vanno nella direzione della continuità verticale, finalizzate alla trasmissione di informazioni tra docenti dei vari ordini scolastici, in modo particolare per gli alunni in situazioni di svantaggio allo scopo di garantire un loro positivo inserimento nella nuova realtà scolastica. Inoltre all’inizio di quest’anno scolastico sono stati organizzati incontri appositi nei quali gli alunni e i genitori delle classi iniziali di ogni ciclo sono stati invitati a visitare gli ambienti scolastici e a fare una prima conoscenza dei propri Insegnanti, in modo che il patto educativo di corresponsabilità sia da subito efficace. Altre azioni verranno intraprese durante l’anno scolastico: CONTINUITA’ SCUOLA DELL’INFANZIA - SCUOLA PRIMARIA Per favorire la conoscenza del personale educativo e l’ambiente scuola in cui si inseriranno i futuri alunni, si opererà attraverso una serie di attività ludiche coinvolgenti: canzoni tradizionali, giochi, filastrocche ecc.. Visite degli alunni delle scuole dell’infanzia presso la scuola primaria per conoscere le strutture, familiarizzare con i compagni più grandi e le insegnanti. CONTINUITA’ SCUOLA PRIMARIA - SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Per rendere più agevole il passaggio alla scuola secondaria verranno organizzate delle visite degli alunni delle scuole primarie alla scuola secondaria di primo grado per conoscere le strutture, familiarizzare con i compagni più grandi e i docenti, attraverso la realizzazione di attività laboratoriali, di tipo musicale, linguistico, teatrale. Per quanto riguarda l’ambito linguistico il nostro Istituto porta avanti un Progetto di continuità in lingua e civiltà francese destinato alle classi quinte della scuola primaria previsto per il mese di gennaio-febbraio che renda agevole l’approccio con la nuova disciplina linguistica che gli alunni si troveranno ad affrontare. Per quanto riguarda l’ambito musicale, visto che il nostro Istituto ha un corso ad indirizzo musicale, verrà attuato un progetto di Presentazione dei corsi ad indirizzo musicale e del loro funzionamento; il progetto si attuerà, nei mesi di gennaio-febbraio, attraverso degli incontri tra i docenti di strumento musicale (chitarra, violino, pianoforte e percussioni) e gli alunni di ogni classe quinta della 55 scuola primaria. Le metodologie adottate saranno diversificate: Verranno effettuate lezioni concerto da parte dei docenti in tutti i plessi; Saranno effettuate osservazioni della capacità attentiva e ricettiva del linguaggio musicale, sulla base di opportuni stimoli musicali; Verranno effettuate lezioni di base sulle caratteristiche generali dello strumento e verranno presentati gli strumenti attraverso una breve esecuzione da parte dei docenti. ORIENTAMENTO I rapidi cambiamenti della società attuale, il superamento veloce d’idee e di contenuti, l'esigenza di nuovi modi di pensare, di comportarsi e di comunicare, mettono in luce sempre più l'importanza dell'orientamento come processo che accompagna tutto il percorso formativo. L’azione della scuola nell’orientare i ragazzi si articola in più dimensioni: non solo orientamento per scelte relative all’ambito scolastico o lavorativo, ma soprattutto un orientamento verso un “progetto di vita”, in un percorso formativo continuo, un personale progetto che parta dalla capacità di scegliere conoscendo la realtà, ma anche e soprattutto se stessi. Orientare non significa più, o non significa solamente trovare l’opportunità giusta per chi non sa cosa fare, ma diventa un’ulteriore possibilità per mettere il soggetto in formazione in grado di conoscersi, scoprire e potenziare le proprie capacità, affrontare i propri limiti. Quanto più il soggetto acquisisce consapevolezza di sé, tanto più diventerà attivo, capace di auto-orientarsi e di delineare, in collaborazione con l’adulto, un personale progetto di vita che dovrà prevedere momenti di verifica e di correzione. Imparare che si può scegliere, oltre che imparare a scegliere, sapendo che cosa e come, e verificando le proprie scelte, rende meno astratto il percorso e riduce i rischi legati allo scarso collegamento con la realtà in un aleatorio confronto con immagini idealizzate, tipico dell’adolescenza. Gli obiettivi che la nostra scuola si pone sono: Favorire la graduale conoscenza e accettazione di sé, delle proprie attitudini, dei propri limiti, in modo da realizzare le proprie aspettative raggiungendo il massimo livello possibile; Avviare alla conoscenza dell’ambiente circostante e delle principali opportunità di studio e di lavoro; Avviare ad una serena e realistica autovalutazione delle proprie potenzialità. Prevenire e contrastare forme di disagio personale e scolastico, attraverso un sostegno all’elaborazione di una scelta soddisfacente. 56 ORIENTAMENTO SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO – SCUOLA SECONDARIA DI 2°GRADO. Premesso che nell’arco del triennio tutti i docenti si impegnano a favorire l’autoconoscenza, anche attraverso il processo di autovalutazione, sfruttando le attività didattiche quotidiane, da quest’anno, attraverso la collaborazione con le due Università “La Sapienza” e “Roma tre”, si inizierà a mettere a punto un “Modello di orientamento” almeno a partire dalla classe prima della scuola secondaria. Questo perché la semplice somministrazione di test intesi come una fotografia delle attitudini che un ragazzo mostra in un particolare momento della sua vita (in particolare alla fine della terza media) potrebbe non essere sufficiente ad indirizzarlo in modo opportuno; lo scopo dell’utilizzo di questo modello è quello di compiere un’attenta osservazione del suo percorso di studi utilizzando anche strumenti diversi di indagine, come i test oggettivi e quelli auto-valutativi, in modo che dal loro confronto scaturiscano in forma più chiara i vari punti di forza e quelli di debolezza dell’alunno. Nel nostro Istituto sono attuate anche iniziative di informazione e formazione attraverso: Visite presso gli Istituti Superiori del territorio. Incontri in sede con gli Istituti Superiori. Informazioni sugli Open-Day degli Istituti Superiori. Promozione attività-lezioni con gli studenti degli Istituti Superiori. Incontri con adulti che illustrano la propria attività lavorativa. Progetto annuale sulle competenze, in collaborazione con gli alunni del biennio dell’Istituto Statale Istruzione Superiore “Enrico Mattei” di Cerveteri e altre scuole secondarie di I grado del territorio. Attività di Cineforum realizzata con il Liceo Scientifico Statale “Sandro Pertini” di Ladispoli. Progetto “Magellano Junior” in collaborazione con la provincia di Roma. “L’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare. Sii affamato. Sii folle.” STEVE JOBS CREATORE DI APPLE 57