Valgreghentino: tante emozioni alla cerimonia di consegna del

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Valgreghentino: tante emozioni alla cerimonia di consegna del
Valgreghentino: tante emozioni alla cerimonia di consegna del piastrino
di Angelo Scaccabarozzi, con il saluto ai ''cugini'' francesi di Saint
Remy en Rollat
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20/08/2016
È stata una giornata piena di emozioni e momenti speciali quella vissuta oggi, domenica 21 agosto, dalla comunità di
Valgreghentino, nel pieno della 30^ Festa Alpina, nonché delle celebrazioni per il 20^ anniversario del gemellaggio con il piccolo
paese di Saint Remy en Rollat, nella Francia centrale: al termine della Santa Messa delle ore 10 in Chiesa Parrocchiale,
animata dal gruppo dei Picett del Grenta, in Piazza Roma si è svolta una cerimonia particolarmente significativa ed
emozionante, alla presenza di tutte le autorità, di numerosi cittadini, del parroco don Enrico Vitali e dei “cugini” francesi, arrivati
a Valgreghentino nella giornata di venerdì e ospiti di alcune famiglie del posto.
Da sinistra: don Enrico Vitali, Alain Dumont, sindaco di Saint Remy en Rollat, e Sergio Brambilla, sindaco di Valgreghentino
Il 15 aprile scorso a Miciurninsk (Russia), a 370 km da Mosca, infatti, è stato recuperato il piastrino di riconoscimento del
bersagliere Angelo Scaccabarozzi, nato a Valgreghentino il 6 febbraio 1921 e disperso in guerra il 19 dicembre 1942, a soli 21
anni: grazie al signor Antonio Respighi, alpino di Abbiategrasso, la reliquia ha potuto finalmente fare ritorno a casa ed essere
consegnata ai parenti del soldato.
“Mi sono trovato a Miciurninsk per caso, nel luglio del 2009, durante un viaggio in camper con mia moglie e alcuni amici nei
luoghi dove operarono il Corpo di Spedizione Italiano in Russia e successivamente l’Armata Italiana” ha raccontato Antonio
Respighi, che non ha voluto mancare alla cerimonia.
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“Dopo aver sbagliato strada, nel bel mezzo di un posto che nessuno di noi conosceva, siamo stati avvicinati da un uomo russo,
che – avendo intuito la nostra provenienza, grazie anche alla presenza del simbolo degli alpini sul nostro camper - si è messo a
parlare con noi, insistendo perché lo ascoltassimo: fortunatamente mia moglie Gianna parla il russo, ed è riuscita a capire le
sue parole. Lo sconosciuto sosteneva di possedere “molte cose degli italiani”, che poi si sono rivelate vere e proprie reliquie di
guerra, targhette e piastrini di riconoscimento di soldati dispersi in Russia, nei dintorni di Miciurninsk, dove era ubicato anche un
campo di prigionia. Erano in totale 140 e, dopo varie contrattazioni, siamo riusciti a farcele consegnare, con la promessa di
riportarle in Italia, direttamente alle famiglie dei proprietari: in questi sette anni abbiamo lavorato alacremente per risalire ai
parenti di tutti i soldati, partecipando a oltre 330 cerimonie come questa, in tutta Italia. Ancora oggi siamo in costante contatto
con il nostro amico russo, a cui mandiamo fotografie e racconti di queste giornate in segno di riconoscenza per la sua
generosità; la nostra missione comunque continua, con la speranza di far rivivere, almeno simbolicamente, il maggior numero
possibile di quei giovani ragazzi, inviati a combattere lontano da casa, dalle loro famiglie e dalla loro semplice vita quotidiana”.
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“Questo momento è particolarmente emozionante per me, anche a livello personale, dato che Angelo Scaccabarozzi era cugino
di mia nonna” ha affermato Sergio Brambilla, sindaco di Valgreghentino.
“Sono sinceramente commosso al pensiero che finalmente Angelo è tornato a casa, in quel paese da cui è stato strappato oltre
70 anni fa per andare a combattere una guerra assurda, inspiegabile, patendo sofferenze ingiuste e inimmaginabili. Ora il
nostro compaesano può trovare la pace e la serenità che si merita: la sua reliquia, che a breve consegnerò ai suoi parenti più
stretti, nasconde una storia importante, che deve rappresentare per noi un forte monito, per far sì che nessuno di noi debba più
assistere ad orrori e tragedie come quelle di cui anche Angelo è stato, suo malgrado, un testimone innocente”.
La cerimonia di consegna della reliquia, benedetta da don Enrico, è stata preceduta da altri due momenti simbolici, ovvero la
deposizione di una corona al monumento dei caduti, in ricordo di tutti i compagni di Angelo, e la lettura di alcuni brani inerenti la
ritirata in Russia, a cura di due giovanissimi parenti del soldato. Accanto alle autorità, ai rappresentanti delle associazioni del
paese, agli alpini e ai Picett del Grenta, era presente anche il cavaliere Enrica Zappa, della sezione lecchese dell’UNIRR
(Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia), che – da figlia di un disperso in Russia nel terzo reggimento dei bersaglieri - si è
detta “molto emozionata e commossa”.
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La consegna ufficiale del piastrino di Angelo Scaccabarozzi a due cugine del soldato
La mattinata della comunità di Valgreghentino è proseguita presso la struttura della Festa Alpina, con il saluto ufficiale ai
“cugini” francesi di Saint Remy en Rollat, presenti con una delegazione di 55 persone, autorità comprese, e con il gruppo
folkloristico dei “Les Pastoriaux d’Rollat”.
“La prima proposta di un gemellaggio, siglato il 26 maggio 1996, è stata avanzata proprio dai due gruppi musicali dei nostri
paesi, già in contatto da alcuni anni, ed è stata subito accolta con piacere dalle amministrazioni in carica in quell’anno” ha
spiegato l’ex sindaco di Valgreghentino Carlo Giuseppe Canziani.
“Da quel momento sono stati numerosi gli scambi tra il nostro Comune e Saint Remy en Rollat, un paese con cui abbiamo
instaurato un rapporto di sincera amicizia, rispetto e stima, che ci auguriamo possa rappresentare un genuino esempio di
integrazione e fratellanza”.
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La benedizione del piastrino di Angelo Scaccabarozzi da parte di don Enrico Vitali
“Questo gemellaggio è il simbolo di una comune appartenenza alla Casa dell’Europa, di un incontro tra due culture diverse, ma
non per questo inconciliabili” ha proseguito l’attuale primo cittadino, Sergio Brambilla.
“Il nostro legame costituisce per tutti noi una straordinaria opportunità di crescita e di miglioramento, a livello umano e culturale,
in cui devono ricoprire un ruolo centrale i giovani, nati in un’Europa senza barriere ed abituati ad estendere il loro sguardo oltre i
confini della propria comunità di appartenenza. Lo spirito del gemellaggio, poco alla volta, è entrato nei cuori di tutti i cittadini di
Valgreghentino e Saint Remy en Rollat, incrementando l’amicizia e la stima reciproche e contribuendo, nel piccolo delle nostre
realtà, alla costruzione di un’Europa dei popoli, delle comunità, che possa valorizzare l’importanza dell’incontro tra persone e
culture diverse, soprattutto in un mondo caotico e globalizzato come quello dei nostri giorni. Ci tengo a ringraziare tutta la mia
giunta e i miei consiglieri comunali, così come i rappresentanti delle associazioni del paese e del comitato del gemellaggio,
guidato da Adelio Gilardi, nonché tutti i cittadini che hanno voluto condividere con noi questo importante traguardo, offrendo
ospitalità ai nostri “cugini” francesi. Mi auguro che l’amicizia tra di noi possa crescere sempre di più, offrendoci anno dopo anno
nuove opportunità di incontro e di scambio culturale e umano”.
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Il consiglio comunale dei ragazzi di Valgreghentino. A destra il sindaco Jacopo Milani
Dopo l’emozionante esecuzione della Marsigliese e dell’Inno di Mameli, la parola è poi passata al primo cittadino di Saint Remy
en Rollat, Alain Dumont, che ha ringraziato sinceramente il sindaco e tutta la comunità di Valgreghentino per la calorosa
accoglienza ricevuta, con la promessa di “rinsaldare sempre di più il vincolo di amicizia e fratellanza che da vent’anni lega i due
paesi”. La cerimonia, a cui ha fatto seguito un pranzo in compagnia presso la struttura della Festa Alpina, si è conclusa con uno
scambio di doni tra i cittadini e le autorità: tra questi spiccava una copia in francese de “I Promessi Sposi”, consegnata
direttamente nelle mani della bibliotecaria di Saint Remy en Rollat dai bambini del consiglio comunale dei ragazzi.
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