1 Vediamo cosa ci può dire il mercato delle Opzioni
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1 Vediamo cosa ci può dire il mercato delle Opzioni
Vediamo cosa ci può dire il mercato delle Opzioni (letto su base Quantitativa) sul principale mercato mondiale. Ricordo che il mercato delle Opzioni è un mercato formato da specialisti, i quali si posizionano in funzione di anticipare cosa potranno fare (o non fare) i mercati sottostanti. Inoltre il mercato Usa è quello dove si concentrano i maggiori Volumi di Opzioni. Iniziamo con il vedere l’andamento della Volatilità Implicita sull’S&P500 (dati giornalieri), conosciuta anche come Vix. Vi ricordo che il Vix rappresenta un valore medio delle Opzioni quotate sull’Indice S&P500. Una delle sue caratteristiche è di fare quasi sempre massimi su importanti minimi di mercato e talvolta minimi su importanti massimi di mercato. Vedremo anche altri Indicatori importanti da valutare come il Put/Call ratio e lo Skew di volatilità. Vediamo il grafico aggiornato con i dati di chiusura di ieri 20 luglio (dati giornalieri a partire dal giugno 2011): 2000 S&P 500 Vix 80 % 70 1800 60 1600 50 1400 40 1200 Alta 1000 media 2 a Media 30 800 20 Bassa 10 1Ju 1- l-11 Se p 1- -11 N ov 1- -11 Ja n 1- -12 M a 1- r-12 M ay 1- 12 Ju 1- l-12 Se p 1- -12 N ov 1- -12 Ja n 1- -13 M a 1- r-13 M ay 1- 13 Ju l 1- -13 Se p 1- - 13 N ov 1- -13 Ja n 1- -14 M a 1- r-14 M ay 1- 14 Ju l 1- -14 Se p 1- -14 N ov 1- -14 Ja n 1- -15 M a 1- r-15 M ay 1- 15 Ju l-1 5 600 Come si vede dal grafico dopo il picco del 16 ottobre 2014 (vedi retta verticale) il Vix ha fatto dei massimi decrescenti in concomitanza di minimi crescenti dell’S&P500- di fatto una convergenza vista la relazione opposta fra i 2 indici. Il Vix ha recentemente raggiunto un picco sull’ultimo minimo dell’S&P500 (9 luglio). Come si vede il Vix è “solo” arrivato intorno ai dei livelli medi, fatto che indicava scarsi timori di ulteriori e forti ribassi dell’S&P500. Ora siamo tornati intorno a livelli assai bassi su base storica (retta orizzontale più in basso) il che conferma un buon recupero dell’S&P500 che è tornato intorno ai massimi storici. eugenio sartorelli - www.investimentivincenti.it 1 Una ulteriore informazione possiamo averla dal rapporto del Volume di Put e Call, il famoso Put/Call ratio. Vediamo il grafico che rappresenta una media mobile esponenziale a 13 gg di questo ratio: S&P 500 2000 P/C Ratio 1800 1.6 1.5 1.4 1.3 1600 1.2 1400 Alta 1.1 1200 1.0 Media 0.9 1000 0.8 Bassa 800 0.6 1Ju 1- l-11 Se p 1- -11 N ov 1- -11 Ja n 1- -12 M a 1- r-12 M ay 1- 12 Ju 1- l-12 Se p 1- -12 N ov 1- -12 Ja n 1- -13 M a 1- r-13 M ay 1- 13 Ju 1- l-13 Se p 1- -13 N ov 1- -13 Ja n 1- -14 M a 1- r-14 M ay 1- 14 Ju 1- l-14 Se p 1- -14 N ov 1- -14 Ja n 1- -15 M ar 1 - -1 5 M ay 1- -15 Ju l-1 5 600 0.7 Come vedete dalla figura, anche questo rapporto fa spesso massimi nei pressi di minimi importanti del S&P500, mentre minimi di P/C ratio sono spesso nelle vicinanze di massimi di mercato (soprattutto se avvengono su livelli storicamente bassi). Questo è da considerarsi un indicatore Contrarian proprio come il Vix e va letto unitamente ad esso. Come si nota in figura da inizio dicembre 2014 il P/C ratio si è mosso entro un canale leggermente ascendente e questo con prezzi dell’S&P in crescita. Ciò rappresenta una “divergenza” (seppur moderata) che indica una fase di possibile esaurimento o comunque di stanca della spinta rialzista dell’S&P500. Inoltre si noti come il picco di P/C ratio del 9 luglio abbia sopravanzato tutti i precedenti sin all’ottobre 2014- un segnale più chiaro che sul Vix di qualche timore di ulteriori ribassi sull’S&P500. Attualmente la media del P/C ratio è tornato sotto 1 e quindi non vi sono attualmente timori di ribassi sull’S&P500. Come ulteriore indicatore vediamo il Volatility Skew. Non entro nei dettagli di questo indicatore che ha una sua struttura complessa. Mi limito a dire che risulta efficace là dove il Vix è debole, ovvero soprattutto durante le fasi di Top dell’S&P500. Vediamo il grafico: eugenio sartorelli - www.investimentivincenti.it 2 2200 S&P 500 Volatility Skew 2000 160 155 150 1800 145 1600 1400 1200 140 135 130 125 1000 120 800 110 1Ju 1- l-11 Se p 1- -11 N ov 1- -11 Ja n 1- -12 M a 1- r-12 M ay 1- -12 Ju 1- l-12 Se p 1- -12 N ov 1- -12 Ja n 1- -13 M ar 1- -13 M ay 1- -13 Ju 1- l-13 Se p 1- - 13 N ov 1- -13 Ja n 1- -14 M a 1- r-14 M ay 1- -14 Ju 1- l-14 Se p 1- -14 N ov 1- -14 Ja n 1- -15 M ar 1- -15 M ay 1- -15 Ju l-1 5 600 115 L’andamento dello Skew è piuttosto frastagliato – tuttavia risulta evidente come nei pressi di massimi dell’S&P500 (o di fasi di particolare spinta) lo Skew tenda a fare dei massimi particolarmente accentuati. L’ultimo picco importante di Skew è stato il 19 settembre 2014 (vedi cerchietto punteggiato) che segnalava un potenziale fase ribassista per l’S&P500. Poi l’S&P500 ha fatto massimi crescenti e lo Skew ha fatto massimi decrescenti sino a quello più recente del 17 luglio- pertanto per ora questo indicatore non segnala timori di potenziali correzioni dell’S&P500. Solo una sua crescita su livelli ben sopra 135 potrebbe aumentare i timori di correzioni dell’S&P500. Vediamo anche il rapporto tra Volatilità Implicita e Storica per avere ulteriori informazioni: eugenio sartorelli - www.investimentivincenti.it 3 2100 S&P 500 Vix/Volat. St. 90 % 80 1900 70 1700 60 1500 50 1300 1100 40 30 20 700 10 500 0 1Ju n 1 - -1 1 A ug 1- -11 O c 1- t-11 D ec 1- -11 Fe b 1- -12 A pr 1- -12 Ju n 1 - -1 2 A ug 1- -12 O c 1- t-12 D ec 1- -12 Fe b 1- -13 A pr 1- -13 Ju n 1 - -1 3 A ug 1- -13 O c 1- t-13 D ec 1- -13 Fe b 1- -14 A pr 1- -14 Ju n 1 - -1 4 A ug 1- -14 O c 1- t-14 D ec 1- -14 Fe b 1- - 1 5 A pr 1- -15 Ju n15 900 Questo rapporto di Volatilità (di non facile interpretazione) può fare massimi nelle vicinanze di massimi o di minimi di mercato - inoltre i minimi del rapporto segnano, o meglio confermano, quasi sempre l’inizio di un trend. Qui ho messo in evidenza (vedi rettangolo punteggiato) come da metà giugno questo indicatore sia sceso con decisione sotto la linea di equilibrio e tutt’ora stia lì sotto. Questo è un segnale un po’ dubbio, poiché da livelli così bassi di questo indicatore partono spesse delle forze direzionali- purtroppo non si può sapere se rialziste o ribassiste. Visto che l’S&P500 è nei pressi dei massimi storici per ora sembra difficile ipotizzare un deciso trend rialzista. Tirando un po’ le somme, gli indicatori Quantitativi legati al mercato delle Opzioni hanno ben assecondato (convergenza) la spinta rialzista dell’S&P500 partita dai minimi del 16 ottobre 2014. Dopo il ribasso dell’S&P500 con il minimo del 9 luglio, tutti i timori di ulteriori ribassi sono per ora rientrati. Solo il apporto di Volatilità da qualche segnale dubbio, ma per ora non preoccupante. Va sottolineato come vi sia qualche segnale di stanca della fase rialzista dei prezzi. Solamente una salita decisa del Vix e del P/C ratio (meglio anche dello Skew) non potrebbero che indicare decise paure di correzioni dell’S&P500 ben sotto 2100 ed almeno verso 2050. A livello di Trading in Opzioni, in base all’interpretazione che abbiamo visto in questo report non vi sono chiare indicazioni per il trading. Si potrebbero fare operazioni di più ampio respiro (molti mesi), puntando ad una Volatilità ancora decisamente bassa e quindi prezzi delle Opzioni abbastanza contenuti (cosa che ho suggerito pochi giorni fa) acquistando Put marzo strike 1500. Non penso che il mercato arriverà a quei livelli, ma il futuro innalzamento dei tassi Usa potrebbe portare anche a ribassi con volatilità in decisa crescita. Con questa Put (che costa relativamente poco e quindi se si sbaglia si perde poco) si può guadagnare comunque bene su queste potenziali accelerazioni ribassiste- basta che avvengano entro marzo 2016. eugenio sartorelli - www.investimentivincenti.it 4