1 Vediamo l`analisi Intermarket di 2 indici fondamentali per tutti gli

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1 Vediamo l`analisi Intermarket di 2 indici fondamentali per tutti gli
Vediamo l’analisi Intermarket di 2 indici fondamentali per tutti gli indici mondiali, l’S$P500 ed il
cambio $/€.
In una successiva puntata vedremo il confronto dell’S&P500 con l’indice delle materie prime (Crb
Index).
Iniziamo col vedere la relazione tra S&P500 e cambio $/€ (che è l’inverso del cambio €/$ che
solitamente si trova nei grafici.
In genere un dollaro forte è favorevole alla borsa Usa. Vediamo il grafico su dati giornalieri a
partire dal maggio 1993 cosa ci dice:
300%
IFR: $|€/S&P500
IFR
250%
200%
150%
100%
S&P500
50%
0%
-50%
$|€
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2
3
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/03
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11
/25
/19
96
-100%
In azzurro abbiamo l’Indice di forza relativa tra i 2 mercati, ovvero il rapporto fra $/€ e S&P500. Se
sale significa che c’è una maggior forza relativa del cambio $/€ rispetto all’indice S&P500 e
viceversa.
I dati di S&P500 e $/€ sono rapportati al primo dato e quindi abbiamo solo il guadagno/perdita %per il cambio $/€ ho usato un moltiplicatore pari a 3 per rendere il grafico più leggibile.
Dal grafico è chiaro come tutto il rialzo dell’S&P500 a partire dal dicembre 1994, fino al massimo
del marzo 2000 (e anche fino al successivo massimo del settembre 2000) sia avvenuto con un
dollaro in crescita.
Invece il ribasso successivo, fino all’ottobre 2002, è avvenuto con dollaro in discesa. Poi il dollaro
ha continuato a scendere mentre la borsa saliva. Questo è un evento abbastanza ano malo per le
borse mondiali, visto la sua lunga durata.
Non c’è mai stato una borsa così forte con un dollaro così debole.
.
Guardando l’IFR (linea azzurra) si nota come sia scesa fino all’aprile 1999 (fase 1)- poi c’è stata
una fase laterale (evidenziata dal rettangolo), che ha portato ai nuovi massimi della borsa e a
successivi massimi del cambio $/€- questa fase è terminata all’incirca nel settembre 2000 (2°
massimo dell’S&P500). La lateralità dell’IFR è dovuto alla forza di crescita simile che hanno
mostrato in contemporanea i 2 mercati.
Nella fase 2 l’IFR è salito a causa della forte discesa dell’S&P500.
A partire dall’ottobre 2002 (minimo del S&P500) si entra nella fase 3, in cui l’IFR ha ripreso a
scendere toccando minimi assoluti.
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Ritengo che nuovi massimi dell’indice S&P500, che avverranno se proseguirà l’attuale rialzo,
possano verificarsi solo con un rafforzamento del dollaro sia rispetto all’euro che rispetto alle altre
monete mondiali, e quindi con un IFR in fase laterale (come ne 1999-2000) o con IFR crescente.
Andiamo a vedere prima del 1995 cos’era avvenuto:
300%
IFR: $|€/S&P500
IFR
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S&P500
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0%
$|€
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6
7/1
5/1
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5
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/19
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-200%
Dal gennaio 1985 all’agosto 1987 (fase 1) la borsa era salita pur con un $ in discesa (e anche l’IFR
scendeva). Il successivo rialzo (fase 2 e 3) è avvenuto con cambio $/€ (l’euro non esisteva ma c’era
l’Ecu che era un paniere di monete europee) sostanzialmente in una lunga fase laterale durata fino al
dicembre 1994- l’IFR è mediamente sceso ma debolmente. Poi è partita la forte fase rialzista (fase
4) che ha portato fino al massimo del marzo 2000. Questo impulso rialzista è partito sempre con $/€
in fase laterale e IFR in discesa ma non con forza.
Pertanto possiamo dire che un cambio $/€ non debole è un IFR in laterale o non in forte discesa,
sono un buon terreno per il rialzo dell’indice S&P500, che è proprio ciò che penso possa accadere
nei prossimi mesi.
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