Call for Proposals Lake Chad Nord - Ambasciata d`Italia

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Call for Proposals Lake Chad Nord - Ambasciata d`Italia
SEDE DI OUAGADOUGOU
INIZIATIVA DI EMERGENZA
“ASSISTENZA A RIFUGIATI E SFOLLATI INTERNI NELLA REGIONE DEL LAGO CIAD”
AID 11010/02/0
Call for Proposals
Niger e Nigeria
ALLEGATI
A1. Modello Proposta di progetto;
A2. Modello Dichiarazione sostitutiva di certificazione;
A3. Modello Griglia di valutazione;
A4. Modello Piano finanziario;
A5. Modello Lettera d’incarico;
A6. Modello Comunicazione dati antimafia;
A7. Modello Garanzia fideiussoria anticipo;
A8. Modello Disciplinare d’incarico;
A9. Modello Dichiarazione di esclusività;
A10. Manuale per la gestione e rendicontazione dei progetti di aiuto umanitario;
A11. Modello Rapporto intermedio e finale.
Ouagadougou, 26/01/2017
Lago Ciad – Programma di Aiuto Umanitario AID 11010 – Call for Proposals Niger e Nigeria
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Con la presente Call for Proposals la Sede di Ouagadougou dell’AICS intende selezionare, ai sensi
dell’art. 19 dello Statuto (DM 113/2015) dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
(d’ora in poi “AICS”) progetti di soggetti non profit per la realizzazione dell’Iniziativa di emergenza
“Assistenza a rifugiati e sfollati interni nella regione del Lago Ciad” (AID 11010) di cui alla Delibera
n. 1876 del 21 ottobre 2016.
Il Responsabile del procedimento è il titolare della Sede AICS di Ouagadougou, Gennaro Gentile.
La lingua ufficiale della presente procedura comparativa è la lingua italiana.
RIPARTIZIONE DEI FONDI DISPONIBILI IN LOCO
Paese e settori d’intervento
Niger
Educazione; Salute e Sicurezza Alimentare; Protezione degli
sfollati
Nigeria
Educazione; Salute e Sicurezza Alimentare; Protezione degli
sfollati
Importo previsto in € per Paese
Euro 1.300.000
Euro 1.950.000
Costi di Gestione e iniziative in gestione diretta
Euro 235.000
Totale Fondo in loco
Euro 3.485.000
La Sede di Ouagadougou dell’AICS si riserva il diritto di non assegnare tutti o parte dei fondi
oggetto della presente Call for Proposals nel caso in cui tutte o parte delle proposte progettuali
ricevute siano inammissibili o inidonee al finanziamento.
La presente Call for Proposals è pubblicata sul sito dell’AICS (www.agenziacooperazione.gov.it)
nella sezione “Opportunità - Bandi non profit” e sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Abidjan
(www.ambabidjan.esteri.it) e dell’Ambasciata d’Italia ad Abuja (www.ambabuja.esteri.it).
Lago Ciad – Programma di Aiuto Umanitario AID 11010 – Call for Proposals Niger e Nigeria
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INDICE
1. Origini dell’intervento oggetto della presente Call for Proposals e integrazione del
Programma con la strategia della Cooperazione Italiana nel Paese _____________ pag. 4
1.1. Origini dell’intervento …………………………………………………... pag. 4
1.2. Integrazione del Programma con la strategia della Cooperazione Italiana nel
Paese …………………………………………………………………………………….…. pag. 4
2. Quadro generale e strategico dell’iniziativa di emergenza oggetto della presente Call
for Proposals ________________________________________________________ pag. 5
2.1. Contesto nazionale e regionale …………………………………………... pag. 6
2.2. Modalità di coordinamento con altre iniziative …………………... pag. 7
2.3. Condizioni esterne e rischi ………………………………………………….. pag. 8
3. Quadro settoriale e analisi dei bisogni e modalità di realizzazione ___________ pag. 8
4. Descrizione dell’intervento _________________________________________ pag. 9
5. Requisiti di partecipazione _________________________________________ pag. 13
5.1 Requisiti Soggetti non profit …………………………………..………….… pag. 13
5.2 Requisiti proposte progettuali ……………………………………………… pag. 14
6. Tutela della privacy _______________________________________________ pag. 14
7. Documentazione a corredo della Proposta di Progetto ____________________ pag. 15
8. Selezione, valutazione e approvazione delle Proposte di Progetto ___________ pag. 15
9. Finanziamento dei progetti __________________________________________ pag. 18
10. Risoluzione delle controversie _______________________________________ pag. 19
11. Disposizioni finali _________________________________________________ pag. 19
Allegati
Lago Ciad – Programma di Aiuto Umanitario AID 11010 – Call for Proposals Niger e Nigeria
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1. ORIGINI DELL’INIZIATIVA OGGETTO DELLA PRESENTE CALL FOR PROPOSALS E INTEGRAZIONE
DEL PROGRAMMA CON LA STRATEGIA DELLA COOPERAZIONE ITALIANA NEL PAESE
1.1 Origini dell’intervento
I territori che gravitano attorno al Lago Ciad sono divenuti, da qualche anno a questa parte, teatro
di violenze e conflitti sanguinosi, a causa della presenza e dei tentativi di espansione territoriale
del gruppo Boko Haram, organizzazione terrorista d’ispirazione qaedista, affiliata allo Stato
Islamico.
Fondata nella città di Maiduguri (capitale dello stato nigeriano del Borno), in Nigeria, nel 2002,
Boko Haram ha fin dal 2009 intensificato la propria attività terroristica, compiendo attentati suicidi
e attacchi armati, fra gli altri, contro la popolazione civile di Ciad, Nigeria, Niger e Camerun, contro
la comunità internazionale e gli operatori umanitari e contro rappresentanti e simboli del potere
dei 4 Stati.
Secondo fonti delle Nazioni Unite nell’intera regione del Lago Ciad sarebbero complessivamente
21 milioni le persone colpite dalle violenze, mentre 9,2 milioni avrebbero urgente bisogno di
ricevere assistenza umanitaria; di queste ultime, 7 milioni di persone vivono nella sola Nigeria.
Nello specifico, le violenze di Boko Haram avrebbero indotto 2.6 milioni di persone1 a scappare dai
propri villaggi e - per lo meno - 156.000 nigeriani2 a trovare rifugio in Camerun, Ciad e Niger.
La metà degli sfollati interni sarebbero bambini con meno di 5 anni, mentre il 90% circa vivrebbe in
villaggi d’accoglienza, ospitati dalle popolazioni autoctone, con conseguente forte deterioramento
dei già flebili mezzi di sussistenza economica e delle limitate risorse naturali disponibili.
La popolazione rifugiata vive in campi allestiti per l’occasione in Ciad, Camerun e Niger. UNHCR, in
particolare, grazie al contributo di vari donatori bilaterali, tra cui l’Italia, sta coordinando la
gestione degli stessi e fornendo assistenza in termini educativi, sanitari e abitativi. Nonostante la
formale liberazione, da parte delle forze armate della Nigeria, di ampie porzioni di territorio
nigeriano, le condizioni di sicurezza non appaiono ancora sufficienti a permettere il ritorno dei
rifugiati nei rispettivi villaggi di origine. Stesso discorso per gli sfollati interni, i quali, rispetto ai
rifugiati, sono più numerosi, più dispersi all’interno dei 4 Paesi, più bisognosi, in questo particolare
periodo storico, di assistenza e protezione umanitaria.
L’emergenza umanitaria nel Lago Ciad risulta in gran parte sotto-finanziata: a settembre 2016
meno di un terzo (197 milioni di Dollari) della cifra totale (739 milioni di Dollari) quantificata dal
sistema delle Nazioni Unite3 per affrontare l’emergenza nei 4 Paesi del Lago Ciad aveva ricevuto
copertura finanziaria. All’appello mancherebbero dunque 542 milioni di Dollari.
1.2. Integrazione del Programma con la strategia della Cooperazione Italiana nel Paese
La Cooperazione italiana non è presente con interventi in gestione diretta nel bacino del Lago Ciad,
né sul canale ordinario né sul canale dell’emergenza.
La maggioranza degli interventi italiani di contrasto all’emergenza generata da Boko Haram si
concentrano nel versante nigeriano del Lago Ciad, ove AICS finanzia 4 interventi di assistenza
umanitaria sul canale multi-bilaterale, per un totale di 2 milioni di Euro. Si elencano di seguito:
 OIM, “Strenghtening the Humanitarian Response to Conflict-Affected Populations in Borno
State”, Euro 500.000. Il progetto permette la distribuzione di emergency shelter kit e beni
di prima necessità (NFIs) nelle aree divenute accessibili nello stato di Borno (tra cui quali
1
Internal Displaced People (IDP’s) – Sfollati interni.
Refugees – Rifugiati.
3
“Lake Chad Basin Emergency: Humanitarian Needs and Response Overview 2016”.
2
Lago Ciad – Programma di Aiuto Umanitario AID 11010 – Call for Proposals Niger e Nigeria
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


Askira/Uba, Bama, Konduga, Mafa, Damboa, Dikwa, Gwoza, Kaga, Kukawa, Monguno,
Ngala, Nganzai).
UNICEF, “Addressing Maternal and Child malnutrition in Borno, Nigeria”, Euro 500.000. Il
progetto promuove interventi di contrasto della malnutrizione acuta, materno e infantile,
nello stato di Borno.
CICR, nel quadro della revisione dell’appello annuale del Comitato per la regione del Lago
Ciad, Euro 500.000. Grazie al contributo italiano CICR ha proseguito ed esteso l’assistenza
alle popolazioni nigeriane vittime della violenza di Boko Haram, mediante la distribuzione
di beni di prima necessità, cibo shelter, ecc. Infine, il progetto permette il miglioramento
dell’approvvigionamento idrico nella città di Maiduguri e la creazione di cliniche mobili per
offrire cure sanitarie di base agli sfollati interni.
UNHCR, “Humanitarian Assistance to IDPs in liberated areas of Borno State, North-East
Nigeria”, Euro 500.000, per interventi nel settore della protezione e la fornitura di beni di
prima necessità agli sfollati interni più vulnerabili, all'interno dei campi formali, dei siti
spontanei e dei villaggi di accoglienza.
In Niger la Cooperazione italiana opera soprattutto nelle regioni del nord e del sud - ma non a
Diffa, ovvero il versante nigerino del Lago Ciad - con un approccio di sviluppo, valorizzazione delle
risorse naturali e creazione di reddito, anche in collaborazione con Agenzie delle Nazioni Unite. In
considerazione della mole di interventi in essere e in programmazione in Niger, a Niamey verrà
aperto un ufficio di gestione dei progetti di cooperazione, alle dipendenze della sede estera AICS di
Ouagadougou. Tale ufficio ospiterà l’unità di coordinamento del Programma di Emergenza
“Assistenza a rifugiati e sfollati interni nella regione del Lago Ciad” dedicato a Niger e Nigeria, cui
fa riferimento la presente Call for Proposals.
In maniera coerente con quanto la Cooperazione italiana promuove sul versante nigeriano e
camerunese del bacino del Lago Ciad e nel quadro delle procedure di aiuto umanitario
recentemente adottate da AICS, il presente Programma mira a fornire protezione e assistenza
umanitaria alle popolazioni del Lago Ciad colpite dalla violenza del gruppo islamista Boko Haram.
In particolare, il Programma intende operare in Niger e Nigeria con l’obiettivo di migliorare le
condizioni di vita degli sfollati interni (IDPs) che vivono nei campi allestiti per l’occasione, nei siti
spontanei e/o nei villaggi di accoglienza, estendendo l’accesso ai servizi educativi, sanitari, abitativi
e psico-sociali, aumentando la disponibilità di acqua potabile e promuovendo attività generatrici di
reddito. Il Programma si rivolge in particolare alle famiglie sfollate interne numerose, con problemi
di accesso a un’alimentazione corretta e alla popolazione infantile e materna con problemi di
malnutrizione acuta severa, materna e infantile.
Gli obiettivi sopra enunciati sono in linea con gli impegni assunti dall’Italia in occasione del World
Humanitarian Summit, tenutosi a Istanbul nel maggio 2016, con particolare riferimento alla tavola
rotonda n° 3 “Leave no one behind” e al core commitment per l’adozione di misure tese a fornire
soluzioni sostenibili per gli sfollati e rifugiati4.
2. QUADRO GENERALE E STRATEGICO DELL’INIZIATIVA DI EMERGENZA OGGETTO DELLA
PRESENTE CALL FOR PROPOSALS (AID 11010/02/0)
4
Rif. http://www.agenziacooperazione.gov.it/wp-content/uploads/2016/06/Gli-impegni-italiani-a-Istanbul.pdf
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2.1. Contesto nazionale e regionale
L’emergenza nel bacino del Lago Ciad è oggigiorno affrontata con un approccio civile e uno
militare.
L’approccio civile è declinato in maniera prevalente dalla Comunità internazionale, intenta a
promuovere iniziative di assistenza umanitaria in ciascuno dei 4 Paesi del Lago Ciad, senza
particolari cabine di regie o visioni di carattere regionale e di area vasta, in grado di analizzare il
problema e pianificare possibili soluzioni con una visione d’assieme, transfrontaliera,
multinazionale e di bacino allargato. Nonostante l’articolata presenza, nel bacino del Lago Ciad, di
Agenzie delle Nazioni Unite, cooperazioni bilaterali e ONG internazionali, nonché i numerosi
progetti di assistenza umanitaria in fase di esecuzione, la risposta della Comunità Internazionale
non è ancora in grado di coprire e dar risposta alla totalità dei bisogni espressi dalle popolazioni
del posto. La ragione è anche di natura finanziaria: come già menzionato nel paragrafo 1.1.,
l’emergenza nel Lago Ciad risulta in effetti altamente sotto-finanziata.
L’approccio militare è promosso dalle autorità africane mediante la cosiddetta Forza
Multinazionale Mista, composta da soldati di Camerun, Benin, Ciad, Nigeria e Niger, il cui obiettivo
è combattere la presenza e l’espansione di Boko Haram nell’area del Lago Ciad.
Il Programma di Emergenza della Cooperazione italiana, mediante la presente Call for Proposals,
intende affrontare l’emergenza nel Lago Ciad con una visione e una strategia regionale, in grado
d’innescare e plasmare, in ciascuno dei 4 Paesi in questione, interventi fra loro coerenti, omogenei
e strutturanti, cioè in grado di avviare percorsi virtuosi di coordinamento e sinergia territoriale con
i principali stakeholders internazionali e locali operanti in loco.
La strategia regionale del Programma di Emergenza mira ad assistere le fasce di popolazione più
vulnerabili del Lago Ciad, in particolare donne e bambini sfollati interni, mediante la costruzione e
la messa a disposizione di percorsi d’inclusione socio-economica basati sul miglioramento
dell’accesso ai servizi educativi, sanitari e abitativi, sulla promozione di attività generatrici di
reddito, sulla protezione psicosociale dei minori e delle donne vittime di violenza.
Tale strategia, di carattere regionale, dovrà ispirare la gemmazione di progetti nazionali fra di loro
affini, ma al contempo pertinenti rispetto ai bisogni delle popolazioni locali.
Ai fini dell’adattamento in loco del suaccennato indirizzo strategico regionale, si propone di
seguito un primo inquadramento della crisi umanitaria esistente in Niger e Nigeria.
Niger:
281.000 persone, tra sfollati interni (circa 201.000) e rifugiati nigeriani (oltre 80.000), vivono
oggigiorno nella regione di Diffa, distribuiti tra campi di rifugiati, siti spontanei e villaggi di
accoglienza. Il quadro numerico è ad ogni modo molto fluido e precario, basti pensare che i soli
attacchi effettuati da Boko Haram in territorio nigerino nei mesi di maggio e giugno 2016 avrebbe
causato lo sradicamento di 70.000 persone, divenute sfollate dall’oggi al domani. In termini
generali, circa 460.000 persone, a Diffa, hanno bisogno di assistenza umanitaria. I principali bisogni
si concentrano tra gli sfollati interni, che vivono in siti spontanei e villaggi di accoglienza.
Nigeria:
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La regione nord-orientale della Nigeria, così come la regione di Diffa (Niger), hanno una lunga
storia di sottosviluppo e povertà. Le violenze di Boko Haram contro i civili hanno indotto per lo
meno 156.000 cittadini nigeriani a trovare rifugio nei restanti 3 Paesi confinanti con il Lago e circa
2.100.000 persone a scappare dalle proprie case, pur rimanendo in territorio nigeriano (sfollati
interni). A causa di tale situazione, in pochi anni la capitale dello Stato di Borno, Maiduguri, ha
visto aumentare la propria popolazione da 1 milione e 2.5 milioni di abitanti. Un’onda demografica
di questo tipo, assieme al terrore seminato nel territorio da Boko Haram, non può che aver
fortemente deteriorato le già precarie condizioni economiche, sanitarie, educative, abitative e
ambientali in cui versa l’insieme della popolazione locale. Secondo le Nazioni Unite in Nigeria, a
causa delle violenze di Boko Haram, vi sarebbero 7 milioni di persone bisognose di assistenza
umanitaria.
2.2. Modalità di coordinamento
L’Ufficio del Programma di Emergenza competente per Niger e Nigeria, che sarà basato a Niamey,
assicurerà il coordinamento regionale dell’iniziativa e la sua articolazione con le strategie
promosse dalla comunità internazionale nel Lago Ciad. In tal senso, il Programma parteciperà, in
Niger, ai tavoli di coordinamento umanitari gestiti dalle autorità nigerine, da OCHA e dalle altre
Agenzie UN; nei momenti chiave lo potrà fare, in maniera presenziale, anche in Nigeria, Ciad e
Camerun (in questi 3 paesi in coordinamento con le Ambasciate d’Italia ad Abuja e a Yaoundé).
I soggetti proponenti dovranno assicurare il coordinamento, in ciascun Paese d’intervento, con la
comunità internazionale e le autorità nazionali, partecipando ai gruppi di lavoro settoriali e
multisettoriali (cluster e/o settori umanitari), in modo tale da condividere le strategie d’intervento,
cercare possibili sinergie e complementarietà, valorizzare, da un punto di vista istituzionale e
mediatico, l’intervento e la presenza della Cooperazione italiana.
Sarà pertanto valutata positivamente, già in fase di formulazione, la capacità dei soggetti
proponenti d’identificare modalità efficaci di coordinamento con i principali stakeholders
internazionali e con i partner locali operanti nello stesso settore e/o nella stessa area d’intervento.
Il Programma di Emergenza vuole essere complementare, sinergico e strutturante rispetto alle
principali iniziative promosse dalla comunità internazionale nella regione del Lago Ciad. Si fa
riferimento, in particolare, alle iniziative di food security promosse da ECHO e WFP, agli interventi
messi in campo da UNICEF nel settore educativo e a quelli gestiti da IOM e UNCHR nel settore di
shelter, WASH5 e No food items. Rispetto a queste ultime il Programma vuole capitalizzare le
buone pratiche acquisite e ovviare ad eventuali criticità emerse in fase di realizzazione; anche per
tale ragione le Organizzazioni della Società Civile e altri soggetti senza finalità di lucro (d’ora in poi
“OSC”) proponenti dovranno dimostrare, già in fase di presentazione delle proposte, di averle
identificate in stretta sinergia con le varie istituzioni già operative sul terreno.
Inoltre, il Programma di Emergenza vuol far leva sul contesto di emergenza e di crisi umanitaria
anche per stimolare la governance locale, allo scopo sia di contribuire alla ricostruzione di percorsi
di medio-lungo periodo di programmazione, analisi e sviluppo del territorio, sia di gettare le basi
per la gestione sostenibile dei beni comuni che verranno realizzati grazie al Programma. In tal
senso, le proposte di progetto presentate dagli OSC dovranno prevedere, auspicabilmente a costo
zero, due componenti tecnico/istituzionali essenziali, afferenti la sfera della governance:
5
Water, Sanitation and Hygiene.
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a) Governance macro-territoriale: Consolidamento e/o conformazione di piattaforme interistituzionali tese a rafforzare le capacità governative e/o delle autorità locali di coordinare
l’emergenza umanitaria in essere e di pianificare lo sviluppo del territorio nel medio lungo
periodo.
b) Governance micro-territoriale: Costruzione di meccanismi di governance locale per la
gestione multilivello, pacifica e duratura dei beni comuni (scuole, sistemi idrici, cliniche,
orti comunitari, ecc.) che verranno riabilitati o costruiti grazie al Programma. E’ auspicabile
attivare tale componente soprattutto nei villaggi di accoglienza, laddove coesistono
popolazioni locali e popolazioni sfollate ed è in corso una notevole pressione sulle già
risicate risorse ambientali, economiche e istituzionali.
Gli OSC dovranno auspicabilmente promuovere le 2 componenti suaccennate a costo zero,
ottimizzando e valorizzando le capacità di leadership dello staff del progetto.
2.3. Condizioni esterne e rischi
Le particolari condizioni di vulnerabilità geopolitica dell’area e, nello specifico, l’inasprimento del
clima di violenza creato da Boko Haram, sono i principali rischi in grado di condizionare in maniera
negativa la realizzazione dell’intervento.
Il raggiungimento degli obiettivi e dei risultati previsti sarà strettamente legato alla possibilità degli
OSC e dello staff del Programma di potere accedere ai territori meta (Diffa in Niger e Borno State
in Nigeria) con un livello adeguato di sicurezza, condizione che i soggetti non profit richiedenti
dovranno circostanziare nella proposta di progetto. In fase istruttoria si terrà quindi conto delle
condizioni di sicurezza presenti nelle aree di intervento proposte e sarà valutata la
predisposizione, all’interno delle proposte progettuali, di un’analisi e di una valutazione dei rischi
(in base alla specifica area di intervento), con relativa strategia di prevenzione, mitigazione e
adattamento da parte dell’OSC proponente.
La stabilità istituzionale dei Paesi coinvolti è un’altra condizione indispensabile alla buona
esecuzione del Programma; da essa dipende la possibilità che le controparti locali, siano esse locali
e/o centrali, garantiscano il necessario supporto politico-istituzionale alle iniziative promosse dal
Programma.
3. QUADRO SETTORIALE E ANALISI DEI BISOGNI
In maniera coerente con la linea strategica regionale enunciata nel paragrafo 2.1 e in maniera
pertinente rispetto ai principali bisogni identificati in Niger e Nigeria il Programma intende
concentrare le proprie attività nei seguenti settori:
a) Salute e sicurezza alimentare.
b) Educazione.
c) Protezione degli sfollati.
Di seguito, per ogni settore d’intervento, si riporta un quadro sintetico dei principali bisogni
umanitari in Niger e in Nigeria, sulla scorta di dati forniti principalmente dal sistema delle Nazioni
Unite.
Niger:
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La crisi umanitaria si concentra nella Regione di “Diffa”, laddove vive la maggioranza dei rifugiati e
degli sfollati interni. I principali bisogni umanitari si annidano nei siti spontanei (circa 50) e nei
villaggi di accoglienza (communautés hautes). Di seguito si riportano i principali numeri
dell’emergenza, suddivisi per settore d’intervento del Programma:
a) Salute e sicurezza alimentare: 14.400 bambini con meno di 5 anni sono affetti da
malnutrizione acuta severa; 400.000 le persone in condizione d’insicurezza alimentare.
b) Educazione: 26.000 bambini da inserire in percorsi educativi.
c) Protezione degli sfollati: 90.000 persone hanno bisogno di shelter e di accesso ai servizi
igienico-sanitari.
Nigeria:
La crisi umanitaria si concentra nello Stato di “Borno”, laddove vive la maggioranza dei rifugiati e
degli sfollati interni. Le principali criticità si annidano nei siti spontanei e nei villaggi di accoglienza
(host communities). Di seguito si riportano i principali numeri dell’emergenza, suddivisi per settore
d’intervento del Programma:
a) Sicurezza alimentare e salute: 400.000 bambini con meno di 5 anni affetti da malnutrizione
acuta severa; 1.4 milioni di persone vivono in condizione d’insicurezza alimentare.
b) Educazione: Per lo meno 1 milione di bambini sono da inserire in percorsi scolastici di
emergenza. Boko Haram, oltre a distruggere migliaia di case, ha anche reso inutilizzabili
426 scuole (soprattutto nello Stato del Borno), distruggendone completamente 115 e
danneggiandone 311.
c) Protezione degli sfollati: Più di 1 milione di persone hanno bisogno di shelter. Altrettanto il
numero di coloro che non ha accesso a servizi igienico-sanitari.
4. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO E MODALITÀ DI REALIZZAZIONE
Per ogni settore d’intervento il Programma si dota di una particolare linea strategica di carattere
regionale, che si riporta di seguito. La stessa dovrà essere utilizzata dagli OSC per identificare le
proposte di progetto, sulla base delle caratteristiche proprie di ciascun territorio d’intervento:
a) Salute e sicurezza alimentare: il Programma intende migliorare l’accesso della popolazione
sfollata (e della popolazione locale nel caso in cui si operasse nei villaggi di accoglienza) ai
servizi medico-sanitari, rafforzando la capacità dei presidi sanitari locali d’identificare,
curare e monitorare donne (in età o in stato di gravidanza) e bambini con meno di 5 anni
affetti da malnutrizione acuta. Al contempo, sempre a favore della popolazione con
malnutrizione acuta, il Programma dovrà estendere sia l’accesso al cibo (cash o food for
work, attività generatrici di reddito, voucher, trasferimento di denaro, ecc.) sia, laddove
possibile, la disponibilità di cibo (orti familiari e/o comunitari, attività agro-pastorali,
distribuzione di cibo di prima necessità, ecc.) e di acqua potabile, migliorando altresì le
condizioni igienico sanitarie sia a livello familiare, sia a livello comunitario. Il Programma
intende mettere in condizioni, gli agricoltori e allevatori sfollati e autoctoni, di riprendere
e/o rafforzare la propria attività produttiva. In tal senso, si auspicano proposte di progetto
innovative, in grado d’introdurre meccanismi di accesso e valorizzazione della risorsa terra
nei siti spontanei e nei villaggi di accoglienza. Infine, nei villaggi di accoglienza il Programma
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dovrà migliorare e rafforzare la coabitazione pacifica tra sfollati e popolazione autoctona6,
senza creare squilibri sociali a favore dei primi o dei secondi (cfr. il concetto governance
micro-territoriale di cui al paragrafo 2.2 della presente Call for Proposals).
b) Educazione: Il Programma intende estendere l’accesso di bambini/e e ragazzi/e (5-18 anni)
sfollati (e della popolazione locale nel caso in cui si operasse nei villaggi di accoglienza) a
percorsi educativi e scolastici, sia formali sia informali. In tal senso, verranno privilegiate le
iniziative integrate, composte da hardware e software:
allestimento/costruzione/ricostruzione di scuole di emergenza adeguate nei siti spontanei,
nei villaggi di accoglienza, nei campi profughi e/o, laddove possibile, nei villaggi di
provenienza; attività di equipaggiamento delle scuole; attività di formazione e capacity
building del personale docente e non docente; supporto psico-sociale per bambini/e e
donne vittime di violenza; attività di retention; attività di outreach; attività di istruzione non
formale e informale; attività extracurriculari, ecc. Le attività di riabilitazione/allestimento
delle strutture scolastiche sono considerate prioritarie all’interno di tale componente.
Inoltre, anche con l’obiettivo di riavvicinare i bambini e le famiglie alle scuole, bersaglio
privilegiato delle sette jihadiste in genere, ivi incluso di Boko Haram, la scuola dovrà
divenire – laddove possibile - punto di riferimento per attività di sensibilizzazione e
formazione professionale, di aggregazione/organizzazione/ricreazione comunitaria, di
approvvigionamento idrico, di disponibilità e produzione di alimenti, di supporto psicosociale per professori, bambini e popolazione sfollata in genere. L’intervento in tale ambito
è da considerarsi vieppiù urgente anche in considerazione del fatto che l’educazione risulta
- secondo fonti delle UN - tra i settori più sotto-finanziati dell’emergenza nel Lago Ciad.
c) Protezione degli sfollati: Il Programma intende migliorare le condizioni di vita della
popolazione sfollata, allestendo adeguate strutture abitative familiari di emergenza
(shelter), migliorando le condizioni igienico-sanitarie ed estendendo l’accesso all’acqua
potabile (a livello familiare e/o comunitario). Gli shelter, in particolare, dovranno essere
adattati al contesto locale, costruiti con materiali e modalità accettate dalla popolazione, in
grado di creare temperature interne agli stessi accettabili e compatibili con la cultura
locale. Inoltre, gli stessi dovranno avere una vita utile di almeno 4 anni, dovranno essere
predisposti mediante l’impiego retribuito degli sfollati e dovranno essere trasferibili, in
caso di necessità, in altre zone. In maniera complementare, sarà opportuno operare nel
settore idrico, predisponendo latrine migliorate ed estendendo/migliorando l’accesso
all’acqua potabile. Il Programma intende fare leva sulle attività di shelter e WASH per
avviare dei percorsi di formazione professionale (competenze spendibili sul mercato del
lavoro locale) e per rafforzare la capacità di acquisto degli sfollati (cash for work). Infine, il
Programma intende promuovere, in particolare nelle città di Diffa e Maiduguri, una
riflessione inter-istituzionale sul futuro degli insediamenti abitativi di emergenza, da
analizzare nel quadro di strumenti locali di pianificazione urbana già in essere o in fase di
programmazione. Le attività di allestimento di shelter e di costruzione di sistemi idrici e
igienico-sanitari sono considerate prioritarie all’interno di tale componente e ad esse dovrà
essere riservato almeno il 70% del budget destinato alle attività.
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E popolazione rifugiata laddove ve ne sia.
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Quanto alle aree geografiche d’intervento, coerentemente con le priorità definite dalle autorità
nazionali e dalla Comunità internazionale e tenuto conto della geografia del conflitto innescato da
Boko Haram, le proposte progettuali dovranno concentrarsi nei seguenti ambiti territoriali:
Paese
Niger
Regione/Stato
Diffa
Nigeria
Borno
Principali unità territoriali d’intervento
Siti spontanei e villaggi di accoglienza (communautés
hautes)
Villaggi di accoglienza (host communities) e campi informali
(informal camps)
All’interno dei suddetti ambiti territoriali, le proposte progettuali dovranno coinvolgere i
villaggi/comuni/unità territoriali ove le popolazioni sfollate presentano indici di vulnerabilità più
elevati, registrano una presenza importante di minori in età scolare e famiglie in condizione di
denutrizione acuta.
I singoli progetti dovranno avere vocazione nazionale, quindi essere eseguiti in un solo dei 2 Paesi
oggetto della presente Call for Proposals.
I beneficiari diretti dovranno essere identificati tra la popolazione sfollata e autoctona. Accanto ad
essi, il Programma potrà beneficiare anche i rifugiati nigeriani bisognosi di assistenza umanitaria
accolti nei villaggi provvisori o nei villaggi di accoglienza. All’interno di tali categorie, il Programma
intende raggiungere le popolazioni affette da malnutrizione acuta (in particolar modo acuta
severa), i minori in età scolare e le donne in età/stato di gravidanza.
La popolazione autoctona va coinvolta e beneficiata laddove il progetto intenda operare nei
villaggi di accoglienza (host communities/communautés hautes), cioè in quei villaggi i cui abitanti
hanno accolto spontaneamente le popolazioni sfollate e/o rifugiate, creando con le stesse
relazioni di collaborazione, solidarietà e coabitazione. La possibilità (che AICS, al momento della
pubblicazione della presente Call for Proposals, considera remota) di operare anche nei villaggi di
provenienza degli sfollati, allo scopo di agevolarne il reinserimento, dovrà essere adeguatamente
giustificata dall’OSC proponente, sulla scorta di elementi legati alle condizioni di sicurezza, alla
certezza del ritorno e della permanenza degli sfollati nei luoghi di origine, alle più ampie
caratteristiche e condizioni del territorio di origine nel quale s’intende intervenire.
All’interno di tali categorie di beneficiari sarà considerata favorevolmente la capacità dei soggetti
proponenti di tenere in considerazione le seguenti tematiche trasversali:
 Tematiche di genere: le proposte progettuali dovranno tenere in considerazione le
raccomandazioni contenute nelle Linee Guida per l’Uguaglianza di Genere e Empowerment
delle donne (2010), in particolare quelle relative all’Emergenza7;
 Disabilità: le proposte progettuali dovranno tenere in considerazione le tematiche legate alle
disabilità sia fisica, sia quella legata a problematiche psicosociali, in un’ottica tendente il più
possibile all’istruzione inclusiva e all’inclusione sociale. A tal fine si rimanda al Vademecum per
7
Cfr.
http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/Documentazione/PubblicazioniTrattati/2010-0701_LineeguidaGenere.pdf. Si veda in particolare il paragrafo 8.
Lago Ciad – Programma di Aiuto Umanitario AID 11010 – Call for Proposals Niger e Nigeria
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aiuti umanitari e disabilità (2015)8, e alle linee guida per l’Educazione inclusiva delle persone
con disabilità e cooperazione allo sviluppo (2013)9;
 Tematiche ambientali: le iniziative, in particolare per ciò che concerne i lavori di allestimento
delle strutture scolastiche e abitative, dovranno tenere conto delle tematiche ambientali.
 Tematiche economiche: ogni proposta di progetto dovrà prevedere componenti tecniche di
stimolo all’economia e al commercio, a beneficio della popolazione sfollata (e di quella
autoctona laddove s’intendesse intervenire nei villaggi di accoglienza). Da questo punto di
vista, ogni progetto dovrà essere in grado di avviare in maniera trasversale percorsi di
formazione professionale, autoimpiego e generazione di reddito. La solidità di tale
componente progettuale sarà tenuta in alta considerazione ai fini della valutazione della
strategia di uscita del progetto (cfr. griglia di valutazione allegata alla presente Call for
Proposals).
 Comunicazione: gli OSC dovranno, nel quadro di ogni singola proposta di progetto, dimostrare
di saper e voler valorizzare il contributo della Cooperazione italiana sia in loco sia in Italia,
utilizzando tutti i mezzi di comunicazione a loro disposizione (pagina web istituzionale, twitter,
facebook, instagram, ecc.). Inoltre, la Cooperazione italiana auspica l’elaborazione di strumenti
di comunicazione tesi a far conoscere in Italia il Lago Ciad, inteso come territorio geografico e
socio-culturale, affrontando i motivi che hanno spinto milioni di persone del posto a scappare
e a divenire profughi e/o rifugiati. Per raggiungere tale scopo, si richiede agli OSC
l’elaborazione di video, documentari, reportage fotografici giornalistici, ecc., anche in sinergia
con testate giornalistiche e radio-televisive italiane e africane di grande diffusione. In tal senso,
la Cooperazione italiana caldeggia la preparazione di iniziative di comunicazione coordinate e
sinergiche tra gli OSC.
In tutti i casi in cui si preveda l’esecuzione di lavori (allestimento/costruzione/riabilitazione di
shelter, scuole, pozzi, impianti idrici, latrine, ecc.), si caldeggia, ove possibile, l’impiego retribuito,
intensivo e temporaneo, di manodopera non qualificata proveniente dai gruppi vulnerabili
residenti nelle stesse comunità beneficiarie (popolazione sfollata e, ove possibile, popolazione
locale). Ciò verrà valutato positivamente.
L’identificazione dei progetti dovrà essere fatta sulla base di un’attenta analisi dei bisogni e
dell’indispensabile lavoro di coordinamento e armonizzazione sia con gli altri soggetti non profit
eleggibili per tale Call for Proposals sia - attraverso i meccanismi citati nel paragrafo 2.2. - con i
partner internazionali impegnati nello stesso tipo di attività, al fine di evitare il più possibile
sovrapposizioni e duplicazioni.
Come indicato nei paragrafi precedenti della presente Call for Proposals, le proposte di progetto
dovranno inoltre dimostrare di saper far leva sulla fase e sul contesto d’emergenza/assistenza
umanitaria per avviare percorsi endogeni di crescita e stimolo dell’economia locale,
auspicabilmente da consolidare ed estendere con eventuali, successivi o paralleli, interventi di
LRRD10 promossi dalla Comunità Internazionale nel bacino del Lago Ciad. A tale fine, saranno
valutate positivamente le proposte di progetto in grado di promuovere fin da subito, mediante il
8
http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/PDGCS/Documentazione/Vademecum_Definitivo_23.11.2015.pdf
http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/Pdgcs/Documentazione/katia/Educaz%20%20inclusiva%20e%20coop
eraz%20%20sviluppo.pdf
10
Linking relief and Rehabilitation Development.
9
Lago Ciad – Programma di Aiuto Umanitario AID 11010 – Call for Proposals Niger e Nigeria
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Programma in questione, percorsi locali di generazione di reddito e accesso ai mezzi di
produzione, a beneficio delle popolazioni sfollate e, laddove necessario, di quelle autoctone.
Le proposte dovranno prevedere indicatori di performance di risultato e di impatto appropriati e
misurabili in base a dati iniziali (baseline) raccolti o validati dai soggetti proponenti e relativi al
gruppo target previsto per ciascun risultato atteso. Esse dovranno, inoltre, fornire dati disaggregati
relativi ai gruppi target, ad esempio per area geografica, età, genere, provenienza, presenza e
tipologia di eventuali disabilità, etc.
Il monitoraggio delle attività di Programma sarà garantito in maniera regolare dalla sede AICS di
Ouagadougou - mediante l’ufficio di Programma a Niamey - tramite riunioni con il personale di
gestione dei soggetti non profit coinvolti della realizzazione dei progetti, missioni regolari di
monitoraggio/valutazione nei quattro Paesi d’intervento, revisione degli stati di avanzamento e
dei rendiconti amministrativo-contabili presentati dai soggetti non profit coinvolti.
I beni acquisiti e/o distribuiti nell’ambito dei progetti finanziati dal presente Programma dovranno
essere acquistati, quando possibile, sul mercato locale, al fine di permettere una ricaduta
economica positiva nelle aree d’intervento. Nel caso di acquisto, da parte dei soggetti non profit,
di beni di consumo per i quali è previsto il trasferimento a fine progetto, la proprietà di tali beni
dovrà essere trasferita ai partner/controparti locali.
In considerazione delle precarie condizioni di sicurezza esistenti oggigiorno nei territori oggetto
della presente Call for Proposals, la presenza di personale italiano delle OSC nelle aree di Diffa
(Niger) e Borno State (Nigeria) dovrà essere valutata di volta in volta d’intesa con le Ambasciate
competenti in loco (Ambasciata d’Italia ad Abidjan o a Niamey per il Niger; Ambasciata d’Italia ad
Abuja per la Nigeria).
La sede di Ouagadougou dell’AICS utilizzerà parte dei costi di gestione del Programma, pari a
235.000 Euro, per il finanziamento e l’esecuzione di progetti in gestione diretta, tesi a rafforzare
l’esecuzione dei progetti affidati agli OSC e/o ad affrontare ulteriori, nuovi emergenze, con un
approccio metodologico e strategico coerente rispetto a quanto previsto nella presente Call for
Proposals. Inoltre, sarà compito della sede di Ouagadougou, mediante il fondo succitato,
finanziare attività di comunicazione in grado di valorizzare l’intervento della Cooperazione italiana
e degli OSC nel Lago Ciad, in termini mediatici e istituzionali.
5. REQUISITI DI PARTECIPAZIONE11
5.1 Requisiti soggetti non profit
Possono presentare proposte progettuali per la presente Call for Proposals i soggetti non profit
che, alla data di pubblicazione del presente documento, siano in possesso di tutti i seguenti
requisiti:
 Iscrizione all’elenco di cui all’art. 26, comma 3, della Legge 125/2014, oppure, per i
soggetti non profit privi di sede operativa in Italia (soggetti non profit locali e/o
internazionali), accordo di partenariato con uno dei soggetti iscritti al suddetto elenco.
11
E’ possibile presentare progetti congiunti in associazione temporanea con altri soggetti non profit che siano in
possesso dei requisiti di cui al paragrafo 5.1 della presente Call for Proposals.
Lago Ciad – Programma di Aiuto Umanitario AID 11010 – Call for Proposals Niger e Nigeria
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L’accordo può essere di varia natura (affiliazione, associazione, partenariato) ma deve
comunque essere, a pena esclusione, di carattere generale, preesistente alla Call for
Proposals (e non limitato quindi ad una specifica azione o stabilito solo ai fini della
partecipazione alla Call) e deve rimanere valido anche dopo la conclusione delle attività
relative alla Call;

Specifica e comprovata esperienza negli interventi di emergenza umanitaria, nonché
nel settore e nei territori indicati dalla proposta progettuale;
 Approvazione/gradimento della proposta da parte delle autorità/comunità locali e/o
Ministeri competenti;

Per i soggetti non profit privi di sede operativa in Italia (soggetti non profit locali e/o
internazionali), essere costituiti e in regola con la normativa vigente nel Paese di
appartenenza;

Non siano debitori verso la DGCS del MAECI e/o l’AICS o altri donatori, per debiti certi,
liquidi ed esigibili, comprese le situazioni debitorie derivanti da provvedimenti di revoca
dei contributi per progetti promossi e/o affidati;

Non abbiano tenuto comportamenti connotati da grave negligenza o malafede nella
realizzazione di progetti DGCS/MAECI, AICS, di altri donatori o nell’esercizio delle loro
attività.

Siano autorizzate a operare in Niger e in Nigeria sulla base della normativa locale.
5.2 Requisiti proposte progettuali

Durata massima delle attività di progetto: 10 (dieci) mesi;

Finanziamento richiesto all’AICS non superiore a:
 Euro 650.000,00 (seicentocinquantamila/00) per progetto presentato da 1 OSC;
 Euro 1.000.000,00 (un milione/00) per progetto congiunto;

Approvazione/gradimento da parte delle autorità locali e/o Ministeri competenti del
progetto;

Conformità alle finalità, all’obiettivo, ai settori e alle tematiche trasversali indicati nel
presente documento;

I singoli progetti dovranno avere vocazione nazionale, quindi essere eseguiti in un solo
dei 2 Paesi oggetto della presente Call for Proposals.
Ciascun soggetto senza fini di lucro può presentare più di una (1) proposta progettuale, sia che
queste vengano presentate in qualità di proponente (da solo o in qualità di mandatario di
un’Associazione Temporanea di Scopo – d’ora in poi “ATS”) sia di mandante di un’ATS.
6. TUTELA DELLA PRIVACY
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Ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 13 del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in
materia di protezione dei dati personali”, i dati personali raccolti ed i dati forniti dal proponente
saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento
per il quale le dichiarazioni saranno rese.
I dati personali forniti all’Amministrazione saranno dunque oggetto di trattamento esclusivamente
per le finalità della presente Call for Proposals e per scopi istituzionali.
Il trattamento dei dati in questione è presupposto indispensabile per la partecipazione alla
presente Call for Proposals e per tutte le conseguenti attività.
I dati personali saranno trattati dall’AICS per il perseguimento delle sopraindicate finalità in modo
lecito e secondo correttezza anche con l’ausilio di mezzi elettronici e comunque automatizzati.
Per le predette finalità i dati personali possono essere comunicati a Soggetti terzi, che li gestiranno
quali responsabili del trattamento, esclusivamente per le finalità medesime.
7. DOCUMENTAZIONE A CORREDO DELLA PROPOSTA DI PROGETTO
Il documento di progetto deve fornire tutte le informazioni necessarie a consentire una sua
corretta valutazione finale. Esso deve pertanto comprendere i seguenti documenti debitamente
compilati:










Modello Proposta di progetto;
Modello Dichiarazione sostitutiva di certificazione ai sensi degli artt. 43 e 46, comma 1, lett.
i) del D.P.R. 445/2000;
Modello Piano finanziario;
In caso di progetto presentato da soggetto non iscritto all’elenco: Accordo con il soggetto
iscritto all’elenco;
Termini di Riferimento (TdR) per il personale di gestione del progetto12;
Documentazione relativa a precedenti progetti di emergenza umanitaria realizzati dal
soggetto proponente;
Lettera di gradimento da parte delle autorità o comunità locali competenti per il progetto;
In caso di progetto presentato da soggetto non iscritto all’elenco: documentazione
attestante la regolare costituzione e conformità rispetto alla normativa vigente nel Paese di
appartenenza;
Documentazione attestante la capacità di operare nel Paese secondo la normativa locale;
Accordo con eventuali partner locali;
12
I TdR dovranno essere strettamente pertinenti al Progetto e contenere una derubricazione puntuale ed esaustiva
delle mansioni previste per la figura professionale espatriata o locale in questione. I TdR non sono richiesti per le
figure professionali con mansioni meramente esecutive, quali ad es. il personale di segreteria. Inoltre dovranno
contenere indicazioni concernenti: (i) il titolo di studio richiesto e gli anni trascorsi dal rilascio dello stesso; (ii)
eventuali altri titoli di specializzazione; (iii) grado di conoscenza della/e lingue straniere; (iv) grado di esperienza
lavorativa nel settore di competenza professionale; (v) grado di esperienza in interventi di cooperazione, in particolare
interventi di emergenza in Paesi in via di sviluppo o in altri Paesi potenzialmente beneficiari di tali interventi. I CV
devono essere inviati prima della firma del Disciplinare d’incarico. La consegna dei CV è necessaria al fine di verificare
la corrispondenza delle qualifiche ed esperienze professionali del personale per la gestione del progetto sia locale che
espatriato con le indicazioni menzionate nei Termini di Riferimento. La consegna del CV non è necessaria per le figure
professionali con mansioni meramente esecutive, quali ad es. il personale di segreteria. La Sede AICS si riserva il diritto
di non accettare quei CV che non dovessero corrispondere a quanto specificato nei TdR.
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

Documentazione attestante l’impegno al finanziamento del progetto da parte di eventuali
soggetti co-finanziatori;
In caso di progetto congiunto: Accordo istitutivo dell’ATS, oppure, Lettera d’impegno, a
firma dei rappresentanti legali dei soggetti proponenti, a costituire l’ATS primissima della
stipula del Disciplinare d’incarico.
8. SELEZIONE, VALUTAZIONE ED APPROVAZIONE DELLE PROPOSTE DI PROGETTO
La Sede di Ouagadougou dell’AICS, coadiuvata dagli eventuali esperti inviati in missione
dall’Agenzia, è responsabile della selezione, valutazione e approvazione delle proposte
progettuali.
Le proposte di progetto (redatte secondo il modello di cui all’Allegato A1 e complete della
documentazione indicata al paragrafo precedente) in formato PDF dovranno essere presentate
dagli organismi proponenti alla Sede di Ouagadougou dell’AICS entro e non oltre, a pena di
esclusione, le ore 12:30 del Burkina Faso (ora dodici e trenta del Burkina Faso) del 27.02.2017 via
posta
elettronica
certificata
(PEC)
specificando
nell’oggetto
“Siglaenteproponente_IniziativaEmergenza_AID_11010/02/0” al seguente indirizzo:
[email protected]
La comunicazione dell’avvenuta
[email protected]
spedizione
dovrà avvenire con
separata e-mail, a:
Fa fede la data e l’ora di ricezione della casella di PEC della Sede AICS.
N.B.: Ogni richiesta di chiarimento può essere rivolta al medesimo indirizzo di posta elettronica
certificata (PEC), dandone altresì comunicazione, con separata e-mail, a: [email protected]
Le risposte di interesse generale verranno pubblicate sul sito della Sede di Ouagadougou dell’AICS.
Entro 1 (uno) giorno lavorativo dal termine di presentazione delle proposte progettuali viene
nominata in loco un’apposita Commissione di valutazione, che è presieduta e composta da
rappresentanti della Sede di Ouagadougou dell’AICS e dagli eventuali esperti inviati in missione.
Le proposte che abbiano superato la fase di verifica dei requisiti di ammissibilità, sono valutate e
classificate, eventualmente anche attraverso verifiche sul campo, secondo aree di priorità dalla
Commissione, attribuendo a ciascuna un punteggio complessivo derivato dalla somma dei
punteggi assegnati a ciascuno dei parametri di valutazione (ALLEGATO A3). La Commissione
provvede a valutare e classificare le proposte progettuali giudicate idonee (ossia che abbiano
superato la soglia minima di punteggio pari al 70%) entro 10 (diecii) giorni lavorativi dalla data del
decreto di nomina.
Gli esiti della valutazione sono comunicati a tutti i partecipanti entro 1 (uno) giorno lavorativo
dalla decisione della Commissione.
La Commissione può formulare eventuali osservazioni sulle proposte ritenute idonee al fine di
garantire che il complesso degli interventi rappresenti un insieme integrato e armonico,
incrementando i risultati e l’impatto del Programma. Le suddette osservazioni devono essere
recepite entro 5 (cinque) giorni lavorativi dalla comunicazione.
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A seguito dell’eventuale integrazione delle proposte, la Commissione effettua la valutazione
definitiva in base ai parametri riportati nella griglia di valutazione, entro 3 (tre) giorni lavorativi
dalla loro presentazione finale, attribuendo a ciascuna un punteggio e stilando una graduatoria
delle proposte stesse. La comunicazione a tutti i partecipanti degli esiti della valutazione deve
avvenire entro 1 (uno) giorno lavorativo dall’approvazione delle proposte definitive.
Costituiscono causa di esclusione:

Il mancato rispetto delle modalità (modelli e numero massimo di proposte inclusi) o del
termine previsti per la presentazione delle proposte progettuali;

La mancanza dei requisiti di partecipazione;

La mancata presentazione o l’erronea compilazione di anche uno solo dei documenti previsti
dal precedente art. 7.
Nella valutazione del progetto definitivo viene dato particolare rilievo:

Alla capacità dell’organismo di mettere in atto economie di scala con risorse provenienti da
altre fonti, tali da mantenere la somma delle macro voci B, C ed E del Piano finanziario ‐
Allegato A4 - entro il 25%;

Alla capacità dell’organismo di sviluppare indicatori di risultato e di impatto rilevanti, coerenti
e verificabili, specificando i dati iniziali (baseline) raccolti o validati dai soggetti proponenti e
relativi al gruppo target previsto per ciascun risultato atteso;

Alla capacità dell’organismo di presentare un piano di monitoraggio di massima già nella
proposta di Progetto.

Alla capacità dell’organismo proponente di prevedere efficaci modalità di coordinamento e
collaborazione con le autorità locali, attori locali e altri partner della comunità internazionale;

Alla capacità dell’organismo proponente di delineare una strategia d'uscita e sostenibilità dei
risultati raggiunti nell'ambito del programma che favoriscano il collegamento fra la risposta
umanitaria e lo sviluppo;

Alla capacità dell’organismo proponente di definire una strategia di comunicazione e di
visibilità del progetto adeguata sia in Italia che nei Paesi beneficiari (gruppi target e
stakeholder locali), anche in sinergia con le OSC operanti nel Paese d’intervento.

Alle proposte di progetto settoriali, ovvero in grado di impattare quanto più possibile in un
singolo settore d’intervento. Proposte intersettoriali verranno accettate solo se ritenute
fortemente pertinenti rispetto alle esigenze delle popolazioni target, coerenti con le linee
strategiche regionali sopra enunciate e ben strutturate a livello metodologico (es:
ristrutturazione/riabilitazione di scuola con conseguente trasferimento degli sfollati che la
occupano in shelter allestiti per l’occasione; promozione di cibo e produzione agricola nelle
scuole; attività di WASH nelle scuole; attività medico-sanitarie nelle scuole, ecc.).
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
Alla capacità di tenere in considerazione le seguenti tematiche trasversali: tematiche di
genere, ambientali, economiche e disabilità;

Alla capacità dell'organismo proponente di presentare una analisi e una valutazione pertinente
dei rischi (in base alla specifica area di intervento) e di proporre una relativa strategia di
mitigazione;

Alla presenza di cofinanziamenti (monetari) da parte dell’organismo proponente che
rappresentino un valore aggiunto per la proposta progettuale.
Le proposte approvate saranno finanziate secondo le procedure in vigore e nell’ambito dei fondi
disponibili secondo l’ordine di graduatoria. Non saranno finanziate iniziative utilmente collocate in
graduatoria, ma per le quali i residui di stanziamento non siano sufficienti a coprire l’intero
contributo richiesto.
La Sede di Ouagadougou dell’AICS procede quindi ad espletare le procedure necessarie per il loro
immediato avvio. Il Disciplinare d’incarico deve essere stipulato entro 60 (sessanta) giorni
lavorativi dalla firma della lettera d’incarico.
L’elenco dei progetti selezionati è pubblicato, entro 30 (trenta) giorni dall’approvazione definitiva
dei progetti, sul sito dell’AICS (www.agenziacooperazione.gov.it) nella sezione “Opportunità Bandi non profit” e sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Abidjan (www.ambabidjan.esteri.it) e
dell’Ambasciata d’Italia ad Abuja (www.ambabuja.esteri.it). L’elenco indica per ciascun progetto:
l’ente proponente, il titolo, il settore d’intervento e l’ammontare finanziato.
9. FINANZIAMENTO DEI PROGETTI
Il finanziamento dei progetti si articola in tre momenti successivi:
I. Firma della Lettera d’incarico
La Lettera d’incarico è il documento con cui la Sede AICS di Ouagadougou attesta che la proposta è
stata ritenuta idonea al finanziamento e con cui il soggetto selezionato si impegna a eseguire
l’intervento secondo quanto indicato nella documentazione ivi allegata, nonché a presentare la
documentazione necessaria per la stipula del Disciplinare d’incarico. Tale Lettera deve essere
firmata per accettazione dalla controparte.
II. Presentazione della documentazione necessaria per la stipula del Disciplinare d’incarico
Solo dopo la firma della Lettera di incarico, il soggetto selezionato potrà predisporre la
documentazione accessoria.
Alla Sede centrale dell’AICS andrà inviata la seguente documentazione:
-
In caso di progetti di importo superiore a 150.000,00 (centocinquantamila/00) euro:
documentazione necessaria al rilascio della Certificazione antimafia prevista dall’art. 4 del
Disciplinare d’Incarico. Per i progetti presentati in Associazione Temporanea, ciascuno dei
soggetti facenti parte dell’Associazione dovrà presentare la documentazione antimafia;
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Alla Sede AICS di Ouagadougou andrà inviata la seguente documentazione:
-
CV e dichiarazione d’esclusività del personale di gestione del progetto;
-
Numero del conto corrente esclusivamente dedicato al progetto in loco o in Italia.
Nel caso di apertura di un conto corrente dedicato in Italia, si sottolinea che il
trasferimento dei fondi dovrà avvenire comunque verso un conto corrente in loco
appositamente dedicato al progetto, al fine di permettere la corretta tracciabilità dei
trasferimenti. Non sono in nessun modo permessi giroconti su conti terzi;
-
Delega di firma e autorizzazione ad operare il conto corrente bancario del progetto in loco
a favore del Capo Progetto.
III. Stipula del Disciplinare d’incarico
Il Disciplinare d’incarico è l’accordo tra la Sede AICS di Ouagadougou ed il soggetto non profit, che
regolamenta le modalità di esecuzione dell’iniziativa, dei pagamenti, della reportistica ed altre
condizioni e la cui sottoscrizione rappresenta l’inizio formale delle attività e, di conseguenza,
l’eleggibilità delle spese e la durata dell’intervento.
L’anticipo, se richiesto, sarà erogato a seguito della presentazione della garanzia fideiussoria di
pari importo ed entro il termine indicato nel Disciplinare d’incarico allegato alla Call for Proposals.
Se il soggetto proponente è un organismo non profit iscritto nell’elenco ex art. 26, comma 3, della
Legge 125/2014, la garanzia fideiussoria deve essere rilasciata in Italia, a sua scelta, da imprese
bancarie o assicurative che rispondano ai requisiti di solvibilità previsti dalle leggi che ne
disciplinano le rispettive attività o rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell'albo di cui
all'art. 106 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, che svolgono in via esclusiva o
prevalente attività di rilascio di garanzie e che sono sottoposti a revisione contabile da parte di una
società di revisione iscritta nell'albo previsto dall'art. 161 del decreto legislativo 24 febbraio 1998,
n. 58, e che abbiano i requisiti minimi di solvibilità richiesti dalla vigente normativa italiana
bancaria assicurativa.
Se il soggetto proponente è un organismo non iscritto nell’elenco (poiché privo di una sede
operativa in Italia), la garanzia fideiussoria deve essere rilasciata da imprese bancarie o
assicurative che rispondano a requisiti di solvibilità equivalenti a quelli previsti dalla normativa
italiana bancaria ed assicurativa.
L’eventuale fideiussione a garanzia dell’anticipo andrà inviata alla Sede centrale dell’AICS.
10. RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE
Le controversie relative all’interpretazione o all’attuazione della presente Call for Proposals,
qualunque sia la loro natura tecnica, amministrativa o giuridica, che non si siano potute definire in
via amministrativa, sono deferite alla competenza esclusiva dell’Autorità Giudiziaria Italiana, Foro
di Roma.
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11. DISPOSIZIONI FINALI
Per quanto non espressamente previsto dalla presente Call for Proposals, si applicano le
“CONDIZIONI E MODALITÀ PER L’AFFIDAMENTO DI PROGETTI DI AIUTO UMANITARIO A SOGGETTI
NON PROFIT (art. 19 del D.M. 113/2015 “Statuto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo
Sviluppo”) approvate dal Comitato Congiunto con delibera 80/2016 e i principi desumibili dalle
pertinenti norme vigenti.
La Sede AICS di Ouagadougou si riserva la facoltà di annullare o revocare il presente bando in caso
di mancata disponibilità dei fondi per il finanziamento delle iniziative.
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