Anno XXIX - Canova Club

Transcript

Anno XXIX - Canova Club
CANOVA CLUB
ANNO XXIX
EFFEMERIDI
SETTEMBRE 2006 - GIUGNO 2007
Canova club
Effemeride N° 1 / Anno XXIX
Lunedì 9 ottobre 2006
La cosa più deliziosa
Apertura annata “In onore della Sicilia”
non è
Grand Hotel Parco dei Principi Via G. Frescobaldi, 5 Roma
non aver nulla da fare;
Cocktails, dalle ore 19
è
Inizio serata, ore 20 con preziosi cammei di storia, economia,
avere qualcosa da fare
cultura ed arte varia offerti da raffinati “cesellatori” siciliani
e non farla
di nascita o d’amore
Cena (siciliana) a seguire (cena obbligatoria per i non Soci )
SAVE THE DATE Cenacolo di ottobre, martedì 24 ottobre 2006, ospite d’onore: Bruno Vespa
Cari amici,
il mio più sincero ed affettuoso “Bentornati” (anche perchè cominciavo ad avere crisi di
astinenza senza di Voi) con la colta dedica all’ozio (vacanziero) anche se la cosa più
deliziosa delle (recenti) vacanze sia stata, per me, fare le cose da fare quando volevo io e
non quando obbligato, come sempre, dagli altri o dal dovere. Per esempio? Una ricerca
meno affannata dei miei amati aforismi, che mi ha portato al solito trilemma
nell’impugnare la mia bic con altri 2 “bentornati” che ho deciso alla fine di regalarVi (anche
perché "se copi da uno solo è “plagio” se da tre è già “ricerca”; ed io sono un
ricercatore.) Un suggerimento di Proust che cercherò di fare mio nel futuro: “Il vero
viaggio non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi”. Un surreale
dialogo tra (l’autoironico) Totti(gol) ed un suo amico, al mare, per ricordarci due cibi,
simbolo delle vacanze: “Te piace er pesce surgelato?” “Io sur gelato preferisco a’ panna!”
All’inizio delle annate, nei clubs che si rispettano (niente facili ironie sul nostro) si fanno
programmi (e soprattutto proclami). Anche noi, anche noi. I tre obiettivi del Canova 20062007 sono quindi:
1. Trasformare il Canova in un Club classico, con tanto di statuto e regole sia per farlo
sopravvivere al suo trentennale Leader Massimo sia perché “anche sul trono, si consumano
i pantaloni” e dai miei oramai si vede attraverso e non è un bello spettacolo. Presto
chiederemo agli “Antichi” Soci di diventarne i Fondatori in quanto “L’antichità è
l’aristocrazia della storia” (come diceva Dumas padre). Miei aristocratici ed affettuosi
amici non temete per il mio futuro: l’importante è che io impari bene le regole del gioco,
che io stesso detterò, in modo da infrangerle in modo appropriato.
2. Cercare soci compatibili e soprattutto giovani di 40-50 anni (tutto è relativo!); se ne
conoscete anche di capaci a gestire, purché in grado di dare valore aggiunto, presentateli,
pur sapendo (con Francois de la Rochefoucauld) che “E’ più facile sembrar degni delle
cariche che non si hanno che di quelle che si ricoprono.”
3. Individuare una missione su cui impegnare il Club sempre nella cornice dei 3 valori su
cui è stato costruito, da circa 30 anni: Amicizia, Cultura e Solidarietà.
Per favore, datemi la Vostra opinione, i Vostri commenti ragionati sulle prime 3 che mi
sono venute in mente ovvero proponetene Voi nell’agorà virtuale che ci consente l’e-mail.
Io credo che il Canova Prossimo Venturo dovrebbe, sempre come centro di eccellenza,
occuparsi soprattutto di:
A) Roma mettendo in risalto ovunque ed in ogni modo possibile tutti gli aspetti positivi
della nostra amatissima città; e/o B) Anziani la categoria più emarginata in assoluto,
diventando un importante punto di riferimento cittadino; e/o C) Giovani, aiutandoli in
modo professionale, intelligente e continuativo ad inserirsi nel difficile (particolarmente
oggi) mondo del lavoro.
E’ il momento dei ringraziamenti per il Gala di Giugno, che partono da Teresa Poli Sandri e
Michela Capasso anche e soprattutto per la “scoperta” di quel posto magico che si è rivelato
“I Giardini dell’Insugherata”. Grazie a Cesare Romiti, Antonio Pedone e all’Ambasciatore
della Repubblica Popolare Cinese Jinyi Dong per aver integrato, con grande competenza e
senza saccenteria, le appassionanti e colte informazioni sulla stupefacente Cina e la sua
straordinaria trasformazione, così sapientemente illustrate da Federico Rampini, non a caso
vincitore del XIX Premio di Letteratura Economica e Finanziaria del Canova, con il libro
“Il Secolo Cinese”. A questo proposito, come sempre, il grazie del Club al Comitato ad hoc
che quest’anno era composto da: Antonella Ceschi, Pamela De Pasquale, Gianfranco
Fidone, Fiorella Gennari, Luigi Giovannelli, Nicola Granati, Cesare Imbriani, Paolo
Mascagna, Isabella Mastrofini, Fausto Polidori, Wilma Rotondo, Dino Tripepi e Bianca
Volterra.
Nella stessa serata sono venuti ad augurarci il loro “Buone vacanze artistico”:
- il sempre più bravo, sempre più verde (nel senso di evergreen), sempre più di casa Pippo
Nazionale (Baudo);
l’eclettico Pupo, all’anagrafe Enzo Ghinazzi, a spiegarci come si pianificano i rapporti
coniugali, a confermarci che la vita è tutto un gioco (talvolta d’azzardo) e a ricordarci che è
rimasto un grande cantante;
.- l’esilarante Pino Caruso specie nei duetti con il suo conterraneo Pippo da Militello in Val
di Catania, un artista di enorme livello, capace di recitare con mostruosa bravura, tra gli altri
pezzi, uno, poeticamente drammatico, da far venir “giù la sala” per gli applausi.
Prossima Serata. Dopo Roma e Napoli è la Sicilia l’elemento aggregante della Apertura
della nostra Annata. Un “continente” in mezzo al Mediterraneo. Un luogo continuo di
transito e spesso di arrivo per tutte le genti del Mare Nostrum (e non solo) che, non a caso,
vi hanno lasciato tracce chiarissime, (non solo) nella cultura. Tutta questa rigogliosa
diversità ha trovato il suo punto di sintesi ed equilibrio nella Sicilianità, non a caso citata
sempre dai media nel bene e (soprattutto) nel male. (Avete mai sentito alla RAI, alla TV o
letto sui giornali di qualcosa “fatto” da un veneto, da un umbro o da un lucano?) Di
siciliani che “fanno” qualcosa, sempre! La grandissima importanza data all’amicizia dai
Siciliani, a mio giudizio, è il frutto del tentativo di difesa, dalle tante invasioni subite ed è
sintetizzato dal detto “Meggiu n’amicu inta chiazza ca centumila lire ntà sacca” (Meglio
un amico in piazza che centomila lire in tasca). Ma anche onore, ospitalità e fatalismo sono
tratti distintivi degli autoctoni. Malgrado ciò, tutto si può dire dei siciliani tranne che siano
umili perché, come spiegava, con autoironia, un manager Trinacrese di grande successo:
“L’umiltà è come la mutanda; essenziale ma indecente se mostrata”.
“Affrettarsi lentamente” è il credo inconscio dei 6 milioni di Gattopardi nel loro habitat
naturale. Ma una volta fuori dal loro Eden, gli allogeni Siculi del Continente sono tutta
un’altra cosa come potrete renderVi conto dalla raccolta VIS: una piccola lista di Very
Important Sicilians, che riceverete per le Vostre meditazioni sul valore dei siciliani durante
la speciale serata.
Stiamo infatti preparando (con l’aiuto di molti di Voi) coordinati da Gabriella Gerace e
Laura Trezza (ponte non contestato tra Canova e I Vespri), una serata fra amici in onore
della Sicilia: anche se non ci sfugge che, a parlare di onore e di amici (degli amici) con la
Sicilia di mezzo, è un argomento ad altissimo rischio. Proveremo in un’ora e mezza, tutto
incluso, ad offrire dei cammei di storia, economia, cultura, arte … con siciliani di sangue
e/o d’amore. Non possiamo né vogliamo dirVi i nomi delle persone (e dei personaggi) che
si alterneranno sul “palcoscenico” del Parco dei Principi, ma, dalle conversazioni in corso,
possiamo confermarVi che saranno all’altezza della reputazione delle serate del Vostro
Club, che è, soprattutto, quella di far godere, a chi viene, un paio d’ore di vero piacere. Per
favore, non dimenticate però, che il motivo più importante della Serata di Apertura rimane
sempre quello di ringraziare il Padre Eterno che ci permette di ritrovarci insieme ed in
buona salute (per il fatto stesso di essere presenti e, malgrado la consuetudine, ciò non è né
ovvio, né scontato.) Prenotazioni per i non soci come da indicazioni in Almanacco.
Per la chiusura di questa Effemeride di apertura ho scelto Vern McLellan, visti i chiari di
luna (calante) che ci riscaldano ed illuminano: “Ho deciso di essere ottimista sul (mio)
futuro, se ce ne sarà uno!”
Sperando di averVi fatto sorridere, perché noi Canoviani siamo ottimisti (e fortunati) per
predisposizione genetica e non legata ai tempi, Vi abbraccia forte, forte (fino a soffocarVi ...
d’amore), il Vostro
Appendice 1: Gli aforismi
- La cosa più deliziosa non è non aver nulla da fare; è avere qualcosa da fare
e non farla
-"Se copi da uno solo è “plagio” se da tre è già “ricerca”
-“Il vero viaggio non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi”.
-“E’ più facile sembrar degni delle cariche che non si hanno che di quelle che si
ricoprono.”
-“Meggiu n’amicu inta chiazza ca centumila lire ntà sacca” (Meglio un amico in piazza
che centomila lire in tasca).
-“L’umiltà è come la mutanda; essenziale ma indecente se mostrata”.
-“Ho deciso di essere ottimista sul (mio) futuro, se ce ne sarà uno!”
Appendice 2: Gli speakers
Appendice 3: Il socio d'onore
Appendice 4: Gli artisti
appendice 5: I protagonisti
Canova club
Effemeride N° 2 / Anno XXIX
In questa vita nessuno
può mettere il punto;
esiste soltanto il punto e virgola.
Non possiamo illuderci,
dobbiamo lasciare il posto agli altri
(da “Gli esami non finiscono mai”
di Eduardo de Filippo)
Martedì 24 ottobre 2006
Ospite d’Onore: Bruno Vespa
Grand Hotel Parco dei Principi
Via G. Frescobaldi, 5
Cari amici,
purtroppo in Italia, in (troppo) pochi, sono capaci di vivere le semplici, un pò ovvie parole
del grande Eduardo. E così, una volta conquistata una poltrona, una sedia, (ma persino) uno
sgabello, nessuno molla più la sua fettina di potere, lo sposo maniacale della irresistibile
vanità che ci accompagna; neppure il ridicolo ci riesce. A mio modesto (si fa per dire)
parere, una delle cause più profonde della crisi economica e sociale che attanaglia da troppo
tempo il nostro Paese è la gerontologia imperante. E poiché il pesce (il nostro Paese)
maleodora dalla testa, è proprio nella leadership vecchia, non solo anagraficamente, ed
incapace di uscire dai propri pregiudizi, che io vedo una delle cause più sicure della
involuzione perdente del (fu già) Bel Paese.
Con le ovvie, dovute proporzioni, proprio questa diffusa mentalità nel nostro Paese rende
difficile capire a molti la necessità del cambiamento nel nostro Club.
Ma noi dobbiamo andare avanti nel nostro progetto Canova Prossimo Venturo con la
trasformazione del nostro Club da “Gruppo Amici di Stefano” in un’associazione di persone
brave, perbene e capaci di dare, ognuno, un valore aggiunto al Club nel raggiungere la
propria missione di occuparsi di Roma, dei Giovani e degli Anziani attraverso l’Amicizia,
la Solidarietà e la Cultura nel brodo primordiale dell’Economia, della Finanza e
dell’Impresa.
Ripetiamo quindi la nostra richiesta: cerchiamo nuovi Soci, di seconda giovinezza, capaci di
gestire/comandare. Suggeriamo anche di portare nel Club oltre se stessi, anche altri Soci
disposti ad ubbidire.
Nella nota (sicula) battuta “Tempesta nello Stretto, il Continente è isolato”, c’è molto del
carattere dei siciliani, e quindi per non toglierle le ali della lievità autoironica non tenterò di
spiegare questa introduzione al commento del Cenacolo d’Apertura. Abbiamo infatti
appena reso omaggio a quella che tutti i siciliani sono convinti sia l’ombelico del Mondo: la
Sicilia. Seguendo l’attuale moda sexy, abbiamo mostrato il suo bellissimo ombelico senza
pudore, anzi con orgoglio e vanità. Forse, proprio l’aspettativa di godersi un sicuro,
gradevole ombelico ha spinto lo sbarco non clandestino di molti extra Canoviani di
provenienza Trinacria, che ha fatto lievitare le presenze in sala a circa 350. Abbiamo
lasciato a 7 camei di raccontare in modo leggero e/o artistico 7 lati della sicilianità.
Abbiamo però fatto indossare a tutti, sull’abituale abito mentale che riguarda la Sicilia, un
soprabito più congeniale al Canova per una serata veramente unica, spassosa e colta.
Ringraziamo come sempre chi si è prestato al rischio del palcoscenico comprimendo in
alcuni casi il suo dono verbale in 5 minuti, e per fortuna senza dover mostrare ombelichi:
Francesco Carbonetti, Sergio D’Antoni, Gaetano Ingala-Vito Ubaldino, Teresa Mannino,
Enzo Samaritani, Adolfo Urso, il tutto tenuto insieme dalla grande spalla anche fisica del
“nostro” Pippo Baudo.
Ringraziamo anche gli altri siciliani speciali, che hanno offerto la loro presenza come forma
di riparazione alla coscienza ferita dal loro emigrare: Saro Alessi, Giuseppe Benanti, Baldo
Favara, Alessandro Finazzi Agrò, Giovanni Lanzara, Nino Lo Bianco, Mario Lupo, Salvo
Vitale.
Infine in rappresentanza delle migliaia di siculi che hanno primeggiato nelle loro attività, ne
troverete alcuni riepilogati (in un apposito allegato, per chi riceve questa lettera via email)
per permetterVi di compilare meglio i … Vostri prossimi cruciverba.
Questo non semplicissimo sforzo organizzativo è stato frutto del lavoro soprattutto di
Gabriella Gerace e Laura Trezza, anche sul palcoscenico e di Maria Federico, dietro le
quinte.
In chiusura di capitolo, una perla veramente inedita (e non diffondibile) sulla mafia, offerta
da un noto criminologo-filosofo-banchiere, siciliano di nascita, romano d’amore e
americano di cultura professionale. Secondo il Professor Steve Conditioner, Cosa Nostra
non produce del male per condizionamento genetico. Cosa Nostra ragiona solo in modo
efficiente, come insegnano nelle università americane, sulla produttività del tempo. La loro
costante domanda è sempre stata: qual’è l’attività che mi fa guadagnare di più nel tempo che
ci dedico? La risposta è stata via via: pizzu, protezione, prostituzione, estorsione, eroina,
cocaina, appalti, rifiuti … coerentemente i soci di questo antico sodalizio gestito da una
cupola (anche loro) con marcata connotazione gerontologica, e selezionati (anche loro) in
base al valore aggiunto apportato (pistola, lupara, cemento, dinamite...) si sono sempre
adoperati al raggiungimento di questo scopo filosofico-economico con grandissima
professionalità come hanno sempre riconosciuto gli studiosi e gli stessi detrattori.
A nessuno come al sottoscritt,o dopo aver ospitato in sequenza Bruno Vespa al prossimo
Cenacolo (e Pippo Baudo al precedente), può calzare meglio la celebre frase di Woody
Allen: “Ho un solo rimpianto nella vita: quella di non essere qualcun altro”. Nella sua
costante ricerca del meglio per i suoi amati soci ed apprezzati amici, il Canova non poteva
non ospitare uno dei personaggi più popolari (nel senso di noti, famosi) d’Italia (e nel
mondo sotto il copyright di Brown Wasp). Tutta Canovalandia avrà così l’opportunità di
toccare in carne, ossa (e pelle) uno dei personaggi più straordinari del nostro tempo, per
essersi inventato un “salotto buono”, credibile ed autorevole in cui far discutere tra loro i
protagonisti della politica, del costume, dell’economia italiana, e farli giudicare in diretta da
tutto il popolo nel progetto “digestione e circensis”. Geniale. Come tutte le persone in cima
(al successo) inevitabilmente prende talvolta in testa anche i fulmini scagliati dagli eventi e
soprattutto dall’invidia. Certamente un grandissimo ed equilibrato professionista, ma anche
e soprattutto una bella persona garbata e consapevole del potere enorme che gli deriva dal
consenso di ciò che fa e come lo fa; una persona che al prossimo Cenacolo riempirà la
nostra cultura di vari nuovi capitoli.
Per la serie, prevenire è meglio che curare: con personaggi come Bruno Vespa si è più
esposti al vento impetuoso e travolgente delle novità (giornalistiche) quotidiane e si corrono
i rischi oggettivi (soprattutto) dell’ultimo momento. Ne siamo consapevoli (lui per primo)
e per questo abbiamo in serbo la serata … (non di riserva, ma) anticipata peraltro già
programmata per novembre: “La Sfera di Cristallo del Canova: previsioni
macroeconomiche sull’Italia ed il mondo e previsioni micro sui nostri risparmi per il
prossimo anno” fatte dai tanti Canoviani superesperti che abbiamo il privilegio di avere
membri del nostro Club.
In conclusione, nella prossima serata potreste quindi trovarVi nel classico caso di
“serendipità”: andate per ascoltare Bruno Vespa e invece saprete tutto sui Vostri averi. Vi
tranquillizzo ricordandoVi che successe anche a Cristoforo Colombo alla ricerca della via
delle Indie e invece … Se, come è scritto oggi nei cieli, avremo il nostro “Porta a Porta” il
24 ottobre, allora la Sfera di Cristallo la consulteremo al Cenacolo del 27 novembre, sempre
al Parco dei Principi (save the date).
Come sempre, per i non soci, prenotazioni referenziate dai soci come da istruzioni in
Almanacco.
Per la chiusura chiamo a testimoniare il mio aforista preferito, ma soprattutto il mio vate di
riflessioni quotidiane per campare al meglio, che è anche un amico vero del nostro Club:
Roberto Gervaso: “Le illusioni aiutano a vivere finché si è giovani”. Se ciò è vero (come è
vero), allora è bene continuare a crearsi illusioni per restare giovani. Chi continuerà a
farsene senza timore delle conseguenze è il Vostro
Canova club
Effemeride N° 3 / Anno XXIX
I santi di legno scolpito
hanno certo fatto
più per il mondo
che quelli in carne ed ossa.
(Georg Christoph Lichtenberg)
Lunedì 27 novembre 2006
La Sfera di Cristallo del Canova:
Previsioni dei Canoviani su Economia e Mercati per il 2007
Grand Hotel Parco dei Principi - Via G. Frescobaldi 5 Roma
Cocktail dalle ore 18.30
Inizio ore 19.30
Cena a seguire
Save the date: Serata di Natale & Co con “Tombolata vivente” – Domenica 17 dicembre 2006
Cari amici,
ispirato dall’aver iniziato a scrivire questa Effemeride il 1 novembre, mi è ritornato in mente
questo aforisma (anche se titubante al ricordo degli ammonimenti di mio padre: “scherza
con i fanti e lascia stare i santi”) nel ricordare il nostro (davvero) straordinario (=fuori
dall’ordinario) ultimo Cenacolo con Bruno Vespa. Mi rendo conto che ci vuole il volo
pindarico della fede nell’uomo per vedere nel dottor Vespa un Santo, anche se di legno, ma
è fuori di dubbio che di miracoli ne ha fatti sicuramente più lui dei tanti santi mandati nel
Paradiso del Parlamento dai voti dei loro credenti e che sono poi andati in quell’Eden di
potere, piacere e vanità che è certamente “Porta a Porta”. Veramente grande e veramente
simpatico Bruno anche nel saper accettare, divertito, lui le domande adulatrici o
impertinenti che il nostro leader maximo, calatosi (anzi tempo di Halloween) nella maschera
di Bruno Vespa, ha fatto all’ospite Bruno Vespa, ripercorrendo insieme il suo curriculum
(dal natio Abruzzo all’Olimpo dei successi nazional-televisivi-letterari). Certo, non è
elegante compiacersi e vantarsi di ciò che si fa, e quindi io non lo faccio (?!) Però … però
fuori dalle battute, ci siamo proprio divertiti tanto, anche perché, lasciando come sempre al
caso gli eventi, avevo letto una ponderosa enciclopedia su come aver successo
nell’intervistare i potenti ovvero sull’arte della seduzione e ne avevo così carpito il vero
segreto: “Adulare il soggetto (o la soggetta) dove meno se l’aspetta”.
Forse ancora più sorprendente è stata l’analisi della Finanziaria fatta dal “Vespa giornalista”
per una platea “speciale e prestigiosa” come lui stesso ha definito quella del Canova (perché
evidentemente ha letto anche lui la mia stessa enciclopedia). Analisi razionale, critica e
tanto realistica nel raccontare la cronaca degli eventi della Finanziaria che mi ha costretto,
per non appannare l’aureola di club bipartisan del Canova, a chiamare sul palco un avvocato
difensore (rimasto volutamente e rigorosamente d’ufficio, malgrado la militanza nella
Margherita): l’Onorevole Pier Luigi Mantini. Alla fine di questa serata (sulla
comunicazione) abbiamo imparato che: a) bisogna accertarsi per tempo che la parola sia
meglio del silenzio, altrimenti, è meglio tacere; b) ovvero, potendoli vedere, quando gli
occhi non siano riempiti di megalomania, che non manchino argomenti per tacere; c)
ricordarsi sempre che la lingua, elemento principe della comunicazione, si trova in un luogo
bagnato e quindi è esposta a scivoloni (come è successo ad un amico della sala quando ha
proposto di dare “incentivi” a favore dei parlamentari perché smettano di dire c…avolate!)
A proposito di Finanziaria, Governo e Anno Nuovo che sta arrivando al galoppo,
permettetemi di raccontare ciò che ha saputo, sul futuro che ci aspetta, un mio amico, come
glielo ha riferito un suo caro estinto andato a trovarlo il 2 novembre: Saddam Hussein va da
Allah e gli chiede: “Come sarà l’Iraq tra 5 anni?” “Distrutta dalle bombe americane”,
risponde Allah. Saddam si accascia al suolo e piange. Bush va da God, e gli chiede “Come
sarà l’America tra 5 anni?” “Distrutta dalle arme chimiche irachene” risponde God. Bush si
accascia al suolo e piange. Prodi va dal Padre Eterno e gli chiede: “Come sarà l’Italia tra 5
anni?” Il Padre Eterno si accascia al suolo e piange.
Fuori dalle predizioni dell’SMS del Professor Santoro (grazie Enrico) è però vero che
stiamo entrando nell’epoca dell’anno in cui tutti si interrogano sul futuro. E così il Canova,
con tutto il biossido di silicio che si ritrova in casa, ovvero con i suoi famosi soci, si è
costruito una grande (previsti una dozzina di interventi) e preziosa Sfera di Cristallo che Vi
dirà tutto su economia e mercati (mobiliari, immobiliari, arte …) del prossimo anno. Tra i
tanti e competentissimi esperti che albergano nel (l’hotel) Canova, abbiamo chiesto di
condividere con noi la loro arte (nel senso letterale del termine) divinatoria ai seguenti
cartomanti (perchè dovranno leggere le loro carte per essere sicuri di restare tutti nei 5
minuti assegnati.). Gianluca Baldassarri, Paolo Balice, Andrea Bollino, Guido Colomba,
Massimo De Meo-Aldo Mazzocco, Riccardo Delli Santi, Giuseppe Gaffino, Cesare
Imbriani, Antonio Marzano, Luigi Paganetto, Riccardo Pironti, Vincenzo Pontolillo,
BeniaminoQuintieri & Co. (=tanti altri bravi).
Tre considerazioni a margine: 1. In Canovalandia abbiamo tante di quelle competenze
autoctone che potremmo organizzare 3 workshops Ambrosetti in contemporanea (questa
excusatio non petita dovrebbe tamponare le emorragie di critiche degli esclusi di questo
primo anno, che saranno gli inclusi del prossimo, visto che intendo dare dignità di ritualità
all’evento). 2. Ricordo a tutti quelli che trarranno ispirazione dalle nostre Sibille che le
palle di cristallo pur avendo lo stesso colore possono avere un diverso calore, cioè ci si può
scottare senza accorgersene. 3. Il tutto terminerà negli standards canoviani dei 90 minuti di
gioco, senza supplementari, come garantisce l’onore intonso della parola di Stefano.
Peraltro (tutti) dobbiamo fare in modo che questa serata sia ricordata come quella della
“palla di cristallo” e non come “una palla di serata”.
A corollario di questa serata, ogni persona che vorrà mostrare a sè e al mondo la sua
competenza in materia di economia e mercati, potrà riempire la TotoPEM (Previsioni
Economia e Mercati) Canova; la scheda preparata dal gruppo di tecnici coordinati da Carlo
Santini. Carlo, che in effetti sta organizzando il tutto, è stato scelto, non a caso, quale capro
espiatorio nel caso la serata sperimentale non Vi piacesse; altrimenti, potrete continuare a
tributare il Vostro plauso o esternare la Vostra riconoscenza come d’abitudine, a gloria del
trentennaledemocraticopresidenteavita. Un Comitato apposito (di super Canoviani) ci dirà
successivamente chi avrà fatto 13 e vinto l’apposito Premio Cassandra (pur sapendo, tutti,
che i premi non contano nulla quando non li prendiamo noi).
Per prepararVi meglio, sappiate che le 3 domande più imporanti inserite nel TotoPEM
riguardanti l’Italia sono: 1. Quanti disoccupati ci vogliono per mantere un pensionato? 2.
Quali sono le evidenze quantitative e qualitative del perché l’Italia è un paese povero pieno
di gente ricca? 3. Campare senza fatica attraverso i risparmi (possibilmente dei genitori) è
solo una voglia molto antica o si può riuscire, grazie finalmente alle palle (di cristallo) del
Canova?
Per favore, segnateVi sull’agenda dei Vostri impegni inderogabili (anche per non darVi alibi
di non averlo saputo per tempo), domenica 17 dicembre 2006, ore 20.00, Villa Cassia (Via
Cassa Antica 445), quando ci scambieremo gli auguri di fine anno e ripeteremo il
divertimento coinvolgente dello scorso anno con una “Tombolata vivente” fatta di quadri di
canzoni, poesie, storie, storielle, per ottenere i 90 numeri (anche di prestigio). Il Canova è
pronto a raccogliere non solo doni (vuotate pure le Vostre cantine, liberateVi
immediatamente di doni natalizi non riciclabili), ma anche di personaggi in cerca di
audience. Se siete capaci di recitare, cantare, raccontare una storia allegra … è il Vostro
momento. La “Corrida” del Canova Vi aspetta. Compenso speciale al giovane comico
della terza età che vorrà raccontare qualcosa di veramente esilarante (cioè la sua vita
sprecata dietro una scrivania).
A proposito di Natale e Solidarietà ripartono i miei messaggi subliminali alla spintaneità del
donare “Chi chiude l’orecchio al grido del povero, non avrà risposta quando chiamerà a sua
volta”. Poiché sono già sordo di mio e questa frase è sacra perché viene dalla Bibbia, non
commento oltre. Aggiungo solo che hanno orecchie sane e intonse, gli amici (diventati con
ciò sostenitori, riepilogati in Almanacco) che hanno già versato un totale di € 11.000.
Per salutarVi (in tanti), chiamo i cinesi, che vanno pure di moda, con un loro proverbio (già
bandiera degli studenti di tutto il mondo): “Ci vuole tutta una vita per capire che … non è
necessario capire tutto”. Spera tanto che non sia già passata tutta la sua vita, avendo già
capito (tutto ciò) il Vostro
Canova club
Effemeride N° 4 / Anno XXIX
“Quando dai un consiglio ricordati
che Socrate era un filosofo greco
che andava in giro a
distribuire buoni consigli:
lo hanno avvelenato.”
(Turiddu di Trinacria)
Domenica 17 dicembre 2006
Serata degli auguri di Natale e/o
Fine Anno e/o Felice Anno Nuovo
con Tombola Animata
Villa Cassia, Via Cassia Antica, 445 Roma
Cocktail, ore 19.30
Inizio Cena puntuale (è domenica sera, si può), ore 20.30
Tombola=show a seguire
Cari amici,
ho scelto questo consiglio di mio padre, per ricordare la nostra ultima serata sulla Sfera di
Cristallo del Canova Club, ovvero le previsioni del 2007 dei Canoviani: a) perché le
previsioni sono consigli indiretti; b) perché mi colpisce che a quei tempi si cercavano
consigli di filosofia e oggi di finanza; c) perché il mestiere di Consigliori evidentemente è,
da sempre, un mestiere a rischio. E anch’io lo sono perché con l’alibi della mia esperienza
(una mera sommatoria di anni) mi sono specializzato in consigli generici a destra e a manca,
a chi me li chiede e a chi li impongo, praticamente su tutto lo scibile umano e non (escluso
solo l’hi tech, ma non per molto).
Ancora una volta abbiamo fatto, in diretta e senza rete, un esperimento di serata nuova (e a
rischio). L’obiettivo era, come sempre, triplice: fare previsioni macroeconomiche e di
mercato utili per i nostri soci e amici, con una dozzina di esperti/consigliori pescati
facilmente nel nostro prezioso autarchico acquario, il tutto, possibilmente nei soliti canonici
90 minuti, ringraziamenti inclusi. Su questo specifico punto, lasciare la responsabilità di
dire (a mò di sunti Bignami) in 5 minuti il loro sapere economico finanziario a tutti i nostri
preziosi consulenti, mi è sembrato un eccesso di candore che neppure la vicinanza al Natale
poteva giustificare. Ho così preso in ostaggio, quale frutto di un’amicizia ultra
venticinquennale (con l’aiuto di Vittorio Baldini e Hugo Doyle) un economista esperto
anche di mercati, Carlo Santini, e gli ho affidato il compito più difficile: fare la domanda
giusta ad ogni esperto (perché , condizione necessaria ma non sufficiente, la risposta è
valida ed intelligente solo se la domanda lo è).
Dopo 99 minuti 99 non stop in religioso silenzio, oltre 230 amici hanno ringraziato,
applaudendo convinti, e non per buona educazione: Gianluca Baldassarri (Banca Monte dei
Paschi di Siena), Paolo Balice (UBS), Carlo Andrea Bollino (GSE), Guido Colomba
(Colomba Invest SIM), Giuseppe Gaffino (Studio Associato), Cesare Imbriani (Università
La Sapienza), Antonio Marzano (C.N.E.L.), Aldo Mazzocco (Beni Stabili), Luigi Paganetto
(Università Tor Vergata), Vincenzo Pontolillo (Banca Fideuram), Beniamino Quintieri
(Fondazione Manlio Masi), Stefano Scalera (Ministero dell’Economia e delle Finanze),
Gianluca Serra (JPMorgan).
Tre le conclusioni/riflessioni più significative: 1. il miglior profilo del consulente dei nostri
soldi: che non sia corruttibile, ovvero che sia un uomo tutto d’un prezzo; che sia generoso,
non solo nel ricevere (le laute commissioni irrinunciabili) ma anche nel dare (opinioni
azzeccate); che, consigliando, abbia la coscienza pulita (e non perché mai usata.). 2. Il
consiglio più ascoltato sugli investimenti immobiliari è stato quello di Mark Twain, oltre un
secolo fa: “Comprate terreni, non ne fabbricano più”. 3. Il culto della personalità su cui si
poggia questo Club, evidentemente drogato, ha raggiunto una nuova vetta difficilmente
raggiungibile dai peers (termine anglosassone per indicare clubs similari e per non
mischiare la seta con la lana): scegliere il nostro Leader Maximo a modello fisico del
cittadino medio italiano alle prese con la previsioni del prossimo anno: un modello da …
fumetti. Il, non a caso, celebre professor Beniamino Quintieri che per voce e presenza
scenica è una delle immagini simbolo del nostro Club, durante la sua esperienza di
Presidente ICE, si è specializzato in comunicazione (di vendita) di prodotti made in Italy.
Così, per comunicare le sue previsioni 2007, ha scelto per eroe, involontario e frastornato,
un cartoon baffuto alla Walt Disney con le sembianze del sottoscritto e le immancabili
nuvolette fatte di sigh, sob, gulp, grunt, uhmmmm, snort, grrr! Grazie Beniamino, per
avermi permesso di far ridere (con ritorno di simpatia) tutto un enorme salone senza dire
una sola parola.
C’è un Post Scriptum alla serata (molta gente scrive lettere come propedeutico ai P.S.. Sarà
anche questo il caso?): la Vostra Sfera di Cristallo da riempire. Si tratta di alcune domande
sull’economia e sui mercati che Vi invieremo a stretto giro di Effemeride-Almanacco, alle
quali potrete rispondere se volete rischiare di vincere ricchi premi materiali e ricchi premi al
Vostro orgoglio. Non importa come arriverete alle risposte: cioè se Vi farete aiutare ancora,
come a scuola, da mamma e papà; se farete una media ponderata delle previsioni che avete
interpretato al Cenacolo o che imperverseranno ovunque per i prossimi 2 mesi; se Ve le
inventerete di sana pianta (sapendo che hanno le stesse probabilità d’azzeccarci della
precedente ipotesi). L’importante è che ci facciate pervenire la Vostra Sfera per il 31
gennaio 2007; poi la depositeremo presso i nostri notai. Una Commissione di super-tecnici
(segreta per evitare facili e comprensibili corruzioni) a fine 2007 verificherà chi ci ha preso
di più, stabilirà la classifica e designerà i vincitori (anche quelli morali: sto pensando alle
benemerite casalinghe interessate a sapere dove vanno i risparmi di famiglia).
Per aprire il discorso sulla prossima serata di Natale ci vuole la (parola) chiave: Amore.
Amore verso i propri cari, verso il prossimo, verso chi soffre. E proprio questa magica
parola, in tutte le sue eccezioni, aleggerà per tutta la serata: “A differenza del male, il bene
crediamo sempre di meritarlo” come aforisce (voce del verbo aforire) (il mio “muso”
personale) Roberto Gervaso. Poiché siete anche fortunati per definizione, per il fatto stesso
che continuate a leggere questa Effemeride senza curarVi dei rischi da shock anafilattico
avete la possibilità di godere il piacere di pensare a chi è meno fortunato di noi con una
tombola animata. Dopo cena, a stomaco supersatollo (vedi menù allegato in Almanacco),
estrarremo i vari numeri da indovinare tra una canzone ed una poesia, un’imitazione ed un
gioco. Premi (quasi) per tutti, specie se Ve li porterete da casa. Ha detto Sacha Guitry che
se ne intendeva: “Tutti gli uomini sanno recitare tranne alcuni attori”. Ma noi, al nostro
spettacolo, porteremo anche veri attori insieme agli amici che scalpitano dalla tombolata
dello scorso anno per questa nostra “Corrida” che è originale nel suo DNA (perché essere
originali è un pregio; volerlo essere è un difetto). Ricordo che chi ha già versato la
Solidarietà riceverà cartelle gratuite in proporzione alla generosità offerta.
Oltre allo spettacolo, ai premi ed alla Tombola di Solidarietà, il motivo principale per
vederci è quello di ripetere un rito portafortuna che da tanti anni ci permette di credere che
partecipando alla Festa degli Auguri del Canova, l’anno che entra sarà quello nuovamente
perfetto per soddisfare le cinque S della mano della Fortuna: Salute, Soldi, Successo,
Solidarietà e … (ho dimenticato il quinto)
C’è anche un terzo motivo per esserci: la novità dello splendido luogo: Villa Cassia,
scovato da Gabriella Gerace e da Teresa Poli Sandri, coordinatrice della serata e la conferma
(per una garanzia di qualità e quantità) di ciò che mangeremo e berremo (con Michela
Capasso). Ricordo infine un dettaglio: la cena per i Soci è in larga parte in quota Cenacolo
mensile. Altre informazioni in Almanacco comprese le modalità di prenotazione per i non
Soci.
Se c’è un periodo nel quale dovrei essere più facilmente perdonato per la trasmissione
endovenosa del piacere della Solidarietà, è proprio questo Natalizio. Ed è la Solidarietà, la
prima delle attività a cui ho voluto mettere mano nel progetto Canova Prossimo Venturo
(CPV), che dovrebbe assicurare la sopravvivenza del nostro Club a noi stessi. Il glorioso,
ventennale Comitato della Solidarietà ha gemmato Canovalandia Onlus dove sono confluiti
alcuni dei componenti più attivi perché questo service possa essere diretto anche alle
aziende. A prestissimo per le notizie specifiche. Io continuo il mio affettuoso invito a Voi a
partecipare, aiutato da Jean Anovilh: “Tutti pensano che Dio sia dalla loro parte. I ricchi e i
potenti sanno che è così.” Ma i poveri ed i deboli sanno che il Padre Eterno può essere
accanto a loro anche attraverso i suoi Messaggeri del cuore come certamente sono i 41 amici
che hanno già versato €24.000, i cui nomi sono elencati in Almanacco perché siano emulati.
Grazie.
Per la chiusura di questa Effemeride dedicata massimamente a celebrare le “visioni” di
economisti ed esperti di mercato nell’accezione nobile, ovvero i maghi, oracoli indovini,
stregoni, fattucchiere, chiromanti, cartomanti, ecc., ecc., sfilati il 27 novembre u.s. al Parco
dei Principi, ho deciso di risollevarVi il morale se, come me, non avete mai azzeccato una
previsione economica o un rialzo di Borsa, di valuta o di tasso con una sentenza di un
premio oscar degli economisti, John Kenneth Galbraith: “Esistono due categorie di persone
che si pronunciano su quello che può succedere in futuro: quelli che non lo sanno e quelli
che non sanno di non saperlo.” Per il prossimissimo futuro sa che Vi sta salutando con
affetto il Vostro,
P.S. Ha detto Seneca, e lo “sentiamo” profondamente tutti noi che abbiamo avuto il
privilegio di conoscere ed amare un uomo particolarmente bravo e per bene come Mauro
Cicchiné che da qualche giorno non è più con noi: “I dolori lievi sono loquaci; i grandi
muti.” E noi restiamo muti e diciamo solo: Mauro, resterai per sempre nel Tuo Club con la
Tua intelligenza, con il Tuo fare, con la Tua onestà.
Canova club
Effemeride N° 5/ Anno XXIX
“Un chiacchierone è uno
che ti parla degli altri;
parla di se; un
conversatore
brillante è uno che ti parla
di Te.
(Lisa Kirk)
Grand Hotel Parco dei Principi
Giovedì 25 gennaio 2007
Per discutere di: “Ricette concrete contro il declino dell’Italia
dispensate dai migliori professori-economisti in circolazione
in occasione della premiazione del Professor Salvatore Rossi,
Capo dell’Ufficio Studi della Banca d’Italia, vincitore del XX
Premio di Letteratura Economica e Finanziaria del Canova Club
con il libro “La regina ed il cavallo. Quattro mosse contro il declino”
Cocktail dalle ore 18.30
Inizio conversazione, ore 19.30
(Cena a seguire)
Cari amici,
in un periodo come questo di orgie di auguri e consigli per l’anno che entra, mi sono
permesso il suggerimento pratico della Kirk per sentirsi meglio, da me peraltro sperimentato
con ottimi risultati. CercateVi, dunque, tra le persone che la vita Vi obbliga ad ascoltare
qualche logorroico buono e gentile, di quelli che possiate indurre a parlare di Voi,
possibilmente in presenza di terzi. Peraltro, alimentare questi massaggiatori della nostra
vanità, costa relativamente poco, basta amarli come ci ricorda Francois de la
Rochefoucauld: “Noi amiamo sempre quelli che ci ammirano (ma non sempre amiamo
quelli che ammiriamo).” Infilatomi negli auguri per l’anno nuovo, ci resto qualificando per
Voi, con 3 degli autori che da sempre più saccheggio, i 3 obiettivi più importanti dei miei
voti augurali: Salute, Sesso e Successo (in ordine meramente alfabetico): “La Salute è così
importante che sto male al pensiero di perderla” (Ivan della Mela). “Il Sesso non vuole
pensieri. E quanti ne risolve.” (Roberto Gervaso). “La strada del Successo è sempre in
costruzione” (Vern McLellan) ricordando però, a Stefano e a Voi, che senza Soldi (e
Solidarietà) è oggettivamente più dura godersi il tutto.
Se dal privato sposto i buoni propositi al nostro Club, Vi confermo che l’anno nuovo sarà
quello della svolta, che speriamo di saper prendere con la velocità giusta per evitare uscite
di percorso: l’implementazione del Canova Prossimo Venturo (CPV) con (ri)fondazione del
Club (atto costitutivo) e formalizzazione (statuto) e contestuale passaggio da Monarchia a
Repubblica Presidenziale con deleghe operative e direttive a chi vorrà prenderle. Poiché
come avrebbe potuto dire il nostro antesignano profeta dell’ovvio, il sommo Catalano, il
successo delle associazioni di persone lo fanno … le persone, il Canova ne cerca di 3
categorie, (ma tutte con la stessa qualificazione: essere capaci di dare valore aggiunto):
prestigio, quello che offrono le persone già affermate; futuro, quello che offrono i giovani in
gamba; service, (attività a titolo gratuito) quello che offrono le persone che sanno trovare il
tempo (e non parlo necessariamente solo dei pensionati, che spesso sono più ingolfati di
quando venivano pagati per lavorare). Se avete di questi amici, è il momento di presentarli
al Vostro Club. Alla prossima Effemeride allegherò una presentazione delle tante attività
del Club così che ognuno possa trovare la sua strada, (e se non la troverà … la costruiremo
insieme, magari con le sue stesse nuove idee).
Fuori dalle battute, è forse nella sua capacità di seguire coerentemente e costantemente il
suo scopo, che è stato quello di inventarsi tanti scopi, che può identificarsi il successo del
nostro Club. In questo contesto, il ruolo che io stesso mi sono ritagliato è stato quello di
tentare di rendere semplici le cose complicate (soprattutto quelle nuove) e complicare (e per
questa mia capacità mi hanno già assegnato una laurea ad honorem), con organigrammi e
funzioni da multinazionale del service quelle semplici. In verità tutto ciò, con il
grandissimo lavoro che ha comportato, è stato un modo chiaramente subdolo per non essere
fregato da me stesso. Poiché la conoscenza di sé è da sempre una fonte di preoccupazioni,
d’inquietudini e tormenti, io mi sono frequentato il meno possibile. Ho invece frequentato
soprattutto Voi, dopo aver scoperto l’incredibile capacità di creare, a costo zero, lettori
(innocenti, inconsapevoli e “spamminati”) dalla mia furia grafomaniacale attraverso le emails (che peraltro non “batto” neppure io). A mia parziale giustificazione, e per farmi
perdonare almeno un po’, Vi prego di ricordare che nessuno conduce l’orchestra senza dare
le spalle al pubblico.
Prima di chiudere l’argomento, spero sinceramente che presto possiate apprezzare il grande
lavoro di accordamento degli strumenti fatti dai tanti amici che compongono la nostra
grande orchestra multi generi: certamente sono già pronti gli amici della Solidarietà, con la
nuova arma di persuazione (o persecuzione? fisica) di Canovalandia Onlus, detta anche la
N.I.A. (Nueva Invencible Armada) al comando del Prode (con la e) Carlo Santini (nome
evidentemente propiziatorio per le funzioni da svolgere); prestissimo saranno pronti anche i
solisti (termine mai così appropriato) del Premio Letteratura Economica e Finanziaria.
Parlare di Solidarietà ci porta naturalmente a parlare dell’ultimo Cenacolo dell’anno, quello
del Natale e dello scambio degli Auguri. Più che un Cenacolo, una Serata atipica, non solo
mangiata e bevuta come si conviene ad una Cena di Natale, ma anche recitata (dalle storielle
amene alle poesie fino al monologo del Marcantonio di Shakespeare), ballata (tip tap)
suonata (2 al piano) e cantata (altri 2 stoici); il tutto per indovinare i numeri di una Tombola
thriller. Un thriller che diventa parossismo quando vengono messe all’asta le maglie della
Lazio e della Maggica autografate da Massimo Oddo e Francesco Totti: maglie offerte da
… Lazio Investimenti !! (dei nostri Paolo Lenzi e Roberta Pappatà). L’atmosfera speciale
del nostro Club, dove i sentimenti sono più importanti delle passioni (non solo sportive), è
stata vissuta anche dopo l’assegnazione di una delle 3 tombole, il cui vincitore ha
“comprato” ciò che ha vinto; non solo, ma anche secondo il valore dichiarato dal donatore
(e non il prezzo!) per offrire il ricavato in beneficenza.
Passiamo ai ringraziamenti per tutto ciò che hanno fatto succedere: Goffredo Maria Bruno,
un artista a tutto tondo dal Sistina (in questi giorni con Enrico Montesano) a Villa Cassia
(un luogo bello e suggestivo, e per questo già inserito nella Guida Canova ai Cenacoli
Itineranti), Claudia Bormioli (e la sua splendida voce) accompagnata dal piano di Gianluca
Fiorentini, sicuri “rising stars” in quanto affidati alla scuderia vincente del sostenitore
storico del nostro Club: il plurigeneroso Francesco Micocci; il nostro incontenibile, nel
senso letterale del termine quando afferra un microfono per cantare, Carlo Capria, il
“cantante” per antonomasia del Club ed i poeti Teresa Poli Sandri e Ernesto Ciorra, tutti
avvolti dalle note suggestive e professionali del Maestro Luis Tarantino. Coordinatrice di
tutta la Seratona la stessa “nostra” Teresa Poli Sandri.
Il mio ringraziamento più grande va però ai 140 amici che malgrado le tante feste, cenoni e
partita serale della Roma, hanno deciso di esserci pur sapendo che li aspettava il “piacere”
del costo della Solidarietà attraverso le cartelline della Tombola. A loro, alle aziende ed alle
persone che hanno offerto i tantissimi doni per i giochi e agli amici che hanno già donato
per la Solidarietà (come da lista allegata in Almanacco) il ringraziamento più sentito da
parte di tutto il Club, soprattutto dalla Onlus.
Durante il prossimo Cenacolo, il primo del 2007, speriamo di riuscire a dare segnali positivi
e di speranza a chi ci sarà. Parleremo in modo concreto e con un dibattito fatto di analisi e
proposte concrete delle terapie che sono disponibili al nostro Paese per farlo uscire dal
declino dove sembra essersi avviato ed avvitato da qualche anno. Lo spunto ce lo hanno
dato proprio i Canoviani che per la XX Edizione del Premio Letteratura Economica e
Finanziaria hanno votato in modo schiacciante (80% delle preferenze) per il libro di
Salvatore Rossi “La regina ed il cavallo. Quattro mosse contro il declino”. In Almanacco
troverete l’analisi critica del volume fatta dal Comitato di selezione del nostro Premio. Il
libro del Capo del Servizio Studi della Banca d’Italia esamina prima i quattro diversi
approcci di fare impresa in Italia per passare poi alle mosse vincenti necessarie a dare la
scossa per ripartire. Sarà un tripudio (o un accoramento?) di intelligenze tarate dalla
professione, perché inviteremo i tanti economisti di varia tendenza e colore che ruotano
intorno al Canova. Sarà una consapevole, moderna edizione dei giochi del Colosseo.
Cerchiamo le belve adatte perché scorra il sangue necessario alla catarsi del Paese.
Prenotazioni e regole relative per i non soci in allegato Almanacco.
Per questo periodo speciale dell’anno tre esortazioni in chiusura soprattutto per lo zoccolo
duro del Club, perché il più antico, che è anche il mio: da Giacomo Leopardi “Chi ha il
coraggio di ridere è il padrone del mondo, come chi ha il coraggio di morire”. Se
sorriderete rimestando/scaramantizzando sotto la cintola, avrete cominciato bene. Lo stesso
coraggio è il momento di adoperarlo per prendersi qualche piacere per tempo ovvero “non
bisogna aspettare di essere senza denti per mordere il frutto proibito”. Ricordarsi infine che
“ci sono 3 segnali per sapere se siamo già entrati in vecchiaia: la perdita di memoria, e …
ho dimenticato gli altri due”
Certamente però non dimentico che mi fa felice inviare a Voi ed ai Vostri cari un
affettuosissimo e sincero Buon Natale e Felice Anno Nuovo,
Canova club
Effemeride N° 6/ Anno XXIX
“Cultura
è quella cosa
che i più ricevono,
molti trasmettono
e pochi hanno.”
(Karl Kraus)
Giovedì (Grasso) 15 Febbraio 2007
Il Carnevale
Al Jackie ‘O
Via Boncompagni, 11
Cocktail ore 19.30 - Cena ore 20.30
Ballo a seguire
(Istruzioni per l’uso in Almanacco)
Cari amici,
neanche dietro pagamento in nero Vi aiuterò a collocare, nei 3 gruppi del trilemmato
aforisma dello scrittore boemo, gli amici-professori-economisti-e-similia intervenuti al
nostro ultimo Cenacolo per commentare il libro vincitore del (nostro) XX Premio di
Letteratura Economica e Finanziaria: “La regina ed il cavallo. Quattro mosse contro il
declino” del Direttore del Centro Studi della Banca d’Italia, Salvatore Rossi: Luigi
Paganetto, Beniamino Quintieri e Michele Bagella (tre Moschettieri dell’Università Tor
Vergata); Antonio Pedone e Cesare Imbriani (sapienti dell’Università La Sapienza); Mario
Sarcinelli (forever Banca d’Italia); Andrea Bollino (Università di Perugia); Beatrice
Rangoni Macchiavelli (SIOI); Fabrizio Ghisellini (Comune di Roma). Una grande serata di
cultura economica davanti a 220 amici competenti che hanno potuto apprezzare le pillole (o
i proiettili?) forzati a sparare a raffica dall’integerrima vestale della clessidra del Canova, il
nostro Leader Massimo, per restare nei tempi canonici del Club.
Poiché l’Effemeride è l’agorà dove paghiamo i services dei Soci con la moneta virtuale del
ringraziamento pubblico, permettetemi di dire grazie, anche a nome Vostro a chi,
selezionando e/o leggendo durante l’anno 35 libri, ha indicato a tutti i Soci le opere finaliste
da leggere e votare: l’apposito Comitato del Premio composto da Marcella Candia,
Antonella Ceschi, Pamela De Pasquale, Valentino Fedeli, Ugo Fidone, Fiorella Gennari,
Cesare Imbriani, Paolo Mascagna, Isabella Mastrofini, Fausto Polidori, Wilma Rotondo, Pio
Scala, Dino Tripepi, Bianca Volterra e coordinati da Nicola Granati e Luigi Giovannelli.
Tre riflessioni finali sul tutto: A. Obbligati dalle feroci imposizioni dell’inflessibile gestore
dei tempi, tutti hanno rispettato il precetto di Dionigi il Vecchio: “Fai in modo che il tuo
discorso sia migliore del tuo silenzio, o taci.” B. La parola ha comunicato il pensiero
(spesso coincidente) il tono, le emozioni (e qui le differenze sono state notevoli). C. C’è
stata da parte di tutti i panelists, una sostanziale convergenza sia nell’analisi del nostro
declino economico che nelle ricette per guarire dalla malattia prima che diventi irreversibile.
Inoltre, francamente, si poteva palpare nell’aria un sentimento di rabbia impotente nel
rendersi conto che tutti sanno che cosa dovrebbe essere fatto per salvare il nostro Paese
eppure si “sente” il ricatto politico che blocca le dure terapie necessarie. E poiché sembra
che nulla in Italia possa essere fatto senza speciali facilitazioni, la migliore “pillola”
suggerita al Governo è stata quella di dare speciali incentivi ad alcuni Ministri perché
smettano di sparare … schiocchezze (relata refero).
Fino ad oggi solo i dottori, gli economisti ed i metereologi venivano sempre pagati, che ci
azzeccassero o meno, nelle loro diagnosi e/o previsioni. C’è una nuova categoria che sarà
pagata con la citazione del Club a imperitura memoria (ma anche con ricchi premi materiali
a chi vincerà): i Soci che risponderanno ai quesiti de La Sfera di Cristallo del Canova
(nuovamente in Almanacco). CimentateVi, magari in gruppo e/o in cooperative, senza
paura. Potreste sempre averci preso, se Vi assiste il fattore “C” (“C” come Cultura
economica-finanziaria, ovviamente).
Ballando tra le Stelle. Come sanno bene i quattro amici golosi della vita che leggono queste
note, “Il piacere ama i mezzi, non il fine”. Per il prossimo Carnevale il Canova Vi offre
almeno 3 mezzi sperando che Vi conducano al fine agognato, per antonomasia, delle serate,
il letto: il Mangiare (e il bere); il Ballare; il Celarsi tra le Stelle. Sul mangiare, abbuffati dal
buffet, si gioca la reputazione il Jackie O’. Sul ballare, abbiamo scelto una scaletta di brani
che possa soddisfare tutte le esigenze e soprattutto le capacità di movenza della
maggioranza perché includerà molti brani da “mattonella” come venivano indicati un tempo
i balli che permettono un contatto fisico propedeutico a più ardite e successive emozioni. Il
celarsi è un esperimento che serve a bruciare in una sola mezz’ora la reputazione trentennale
del nostro Club. L’idea, non originale (perché scopiazzata dai Carnevali romani e
rinascimentali) è quella di cambiare per mezz’ora … le regole del gioco. Dalle 23.30 a
mezzanotte 1. tutti indosseranno una maschera (non un costume) che si saranno portata con
sé; 2. le donne, inviteranno gli uomini (ma non quelli di proprietà) a ballare, uomini che
non potranno rifiutare; 3. il possesso del partner scelto durerà solo un ballo. Vi ricordo
infine che il tema dominante delle scenografie saranno le stelle. RicordateVene per i Vostri
abbigliamenti, (ovvero, per una spilla, un ornamento, un fiocco, un diadema …) ma anche
per la maschera (ripeto, maschera non costume). Il risultato più bello e/o originale sarà
premiato.
In chiusura un paragrafo dedicato agli amici speciali del BMC, speciali perché, a torto o a
ragione, siete degli aggregatori naturali di persone speciali, per la speciale voglia di vivere
che hanno tutti coloro che amano il Ballo, la Musica , il Canto.
Per favore, portate, oltre a Voi stessi, amici con la stessa voglia di divertirsi con le note, per
costruire tutti insieme questo nuovo speciale Gruppo BMC del Canova (e peraltro con un
numero zero già al suo attivo grazie alla recente serata di successo organizzata da Danila
Basile.) Una sola cortesia: il Gruppo sarà per logica e necessità a numero “chiuso” e
limitato come pure la serata. Per favore, quindi non arrivate tardi con le Vostre
prenotazioni; potreste restare delusi e dispiaciuti perché non ci sarà più posto nel
“Paradiso” di piacere del corpo e dell’anima che vogliamo costruire con Voi, riscaldato dal
calore da “Inferno” (dove per tradizione la compagnia dovrebbe essere più divertente).
Chiudo ricordandoVi che si può morire a cent’anni senza aver vissuto neppure un giorno. Il
Vostro Club Vi offre di “vivere” almeno una sua serata. Per sapere come si fa, leggete le
istruzioni in Almanacco.
Solidarietà: Sono totalmente d’accordo con il “mio” rent-an-aphorism preferito, Roberto
Gervaso: “Il tempo vola; solo facendone buon uso possiamo volare con lui” e da qualche
tempo cerco di farne buon uso anche io occupandomi di più di Solidarietà; infatti credo che
per me e per i miei coetanei è arrivato il momento di dare, e non solo di avere, dalla vita. Ti
accorgi che sei arrivato a questa particolare età quando Ti succedono eventi non gestibili (e
che, ricordi, sono successi anche a Tuo padre nella stessa età). Per esempio, commuoversi
senza preavviso e senza possibilità di gestione del fenomeno. Sempre più spesso capita che,
ad un certo momento sgorga una lacrima per una nota musicale, per una scena di un film o
per qualche frase di un libro. L’effetto paradossale di questa tracimazione emozionale è che
non dispiace. Con questa premessa personalizzata, permettetemi di continuare citando un
“mio” (!) aforisma (cominciate a preoccuparVi: inizio a produrne di miei, per ora
ambientati nel mio “mondo”, e non più solo a prenderli in prestito): “Il più alto rendimento
dei Vostri soldi potrete ottenerlo solo investendo in Solidarietà perché Vi sarà reso al 100%
in Cielo!” Soprattutto se investirete nella Solidarietà del Vostro Club, per 3 buoni motivi:
1. Il Canova ha ora una Onlus, Canovalandia, ciò significa che oltre della Vostra Solidarietà
possiamo occuparci della Solidarietà delle Imprese cui Voi potrete darci accredito/accesso.
Fatelo, grazie. 2. Voi potrete essere sicuri che i Vostri soldi andranno, fino all’ultimo
centesimo, in Solidarietà attraverso il service di Vostri colleghi, amici fidatissimi e
prestigosi, (coordinati da Carlo Santini) oppure partecipare Voi stessi alla gestione. 3. Il
Canova investe non solo in attività di bisogno ma anche in “aree non protette” da
superficialità di decisioni, facendosi garante di strutture non competitive rispetto ad altre già
affermate. Come in economia e/o finanza, la globalizzazione sta facendo anche nella
Solidarietà dei danni involontari, ma sempre dei danni, specie nella destinazione dei fondi
dalle aziende. Infatti le aziende, specie quelle più grandi, ovvero le public companies,
quelle gestite da managers (e non da padroni) che devono rendere conto nelle scelte dei casi
di solidarietà da finanziare, tenderanno logicamente (ma non giustamente) ad investire su
nomi noti e prestigiosi e/o già all’avanguardia, specie in campo sanitario. E dove sono
questi centri di eccellenza? Al Nord. Così che i centri di eccellenza diventano sempre più
ricchi e più eccellenti ed il Centro-Sud non riuscirà mai a crearne o alimentarne uno solo
con conseguente ondate di migrazioni di bisognosi (e soldi al seguito) anche per la
Solidarietà. Scusate, ma fuori dalla retorica, anche la Solidarietà ha bisogno dei suoi
difensori, attenti e combattivi, per salvaguardare il territorio dei più deboli! E anche di ciò
si occuperà il Canova non solo come Solidarietà ma anche come Amor per Roma (e/o per il
Sud). Per sapere chi ha già fatto l’investimento in Solidarietà con il più alto ritorno atteso,
ed emularli con gioia, leggete l’elenco dei Sostenitori di questa attività nel prossimo
Almanacco.
Nel citare l’aforisma di chiusura ricordo che spesso nel passato non sempre ho saputo
rendermi conto per tempo, che ciò che stavo per fare, era paracadutismo involontario. Dice
infatti quel saggio di Arthur Bloch: “Se la prima volta non ti riesce, il paracadutismo non fa
per te.”
Spiaccicato al suolo da questa Effemeride che non si è aperta, Vi saluta con affetto il Vostro
Canova club
Effemeride N° 7/ Anno XXIX
“Non ho obiezioni
se la gente guarda
l’orologio mentre parlo
ma obietto energicamente
quando lo scuotono
per accertarsi
che non si sia fermato.”
(Lord Birkett)
Lunedì 26 marzo 2007
Ospite: Senatore Antonio Di Pietro
Ministro delle Infrastrutture
Cocktail dalle ore 18.30
Inizio conversazione ore 19.30
Cena a seguire
Grand Hotel Parco dei Principi
Via G. Frescobaldi, 5 - Roma
Cari amici,
nel mio trentennale tentativo di trasformare il mio sistematico affitto di aforismi, da plagio
(quando si copia da un solo autore) in ricerca (quando si copia da più autori), ho trovato e Vi
offro questo delicato adagio, al sapor di Albione, che avrei voluto comporre io, sui miei
discorsi e/o sui miei scritti, consapevole che non c’è niente che massaggi meglio la vanità
come l’autoironia. Spero quindi, almeno per questa Effemeride, di non metterVi nelle
condizioni di scuotere l’orologio, rendendola più breve e possibilmente comprensibile nei
suoi 3 capitoli principali, oltre alla rubrica fissa della Solidarietà.
Prossimo Cenacolo Non ho dubbi che molti amici verranno per conoscere da vicino questo
specialissimo self-made man, come chiamano a Montenero di Bisaccia in Molise quelli di
successo come lui che hanno fatto tutto e di più partendo da zero ed anche meno: lo
“speciale” Antonio Di Pietro. Speciale come può essere uno che è stato seminarista, perito
elettronico, operaio metalmeccanico ed in segheria, collaudatore di caldaie, laureato in
giurisprudenza, Segretario Comunale, commissario di Polizia, responsabile di Polizia
Giudiziaria, Magistrato, informatico, docente universitario, indagato, assolto, Ministro dei
Lavori Pubblici, Eurodeputato, Senatore, Ministro delle Infrastrutture, fondatore e
presidente del suo partito: l’Italia dei Valori, contestatore (dell’indulto) del Governo di cui
fa parte. Ma anche un uomo che da Magistrato diventa “l’uomo simbolo di Mani Pulite”, e
per questo da politico in tanti tentano di “tirarlo per la giacchetta” e molti altri per il suo
essere un politico così atipico, si chiedono che ci “azzecca” lui con quel mondo.
Non meno frastagliata è l’attività di cui deve occuparsi come Ministro.
Sarà
particolarmente interessante ascoltare il Ministro proprio sulle Infrastrutture, un ambiente
dove ci si sono spesso sporcate le mani (ovviamente, nel passato). Infrastrutture, per la cui
carenza in molti ritengono l’Italia abbia perso una tra le battaglie più importanti della guerra
economica senza confini che contrappone oggi i vari Paesi del mondo. Inoltre, ma non solo,
potremo parlare, se del caso, di TAV, Ponte sullo Stretto, ANAS, ecc., ecc., e con una vera
chicca in anteprima: i contratti di quartiere. Una serata che si annuncia particolarmente
“azzeccata” (con questo one-man-show, cui non si può restare indifferenti) e che servirà per
trovare le proprie risposte alla sua vera o verosimile veracità. Un uomo a cui potremo
finalmente offrire il nostro convinto “E’ il caso che fa l’eroe, ma è il valore di tutti i giorni
che fa il giusto”. E noi ammiriamo da sempre più il giusto che l’eroe. Ricordiamo ai non
soci di far uso delle indicazioni in Almanacco su come prenotare per se e/o amici interessati
alla serata.
Ultima serata: quella del Carnevale Canova. Se è vero come è vero che l’uomo può
sopportare il dolore da solo, ma bisogna essere (almeno) in due per provare piacere, pensate
quanto piacere abbiamo provato al Jackie O’ in 160 (anche perché non ne entravano di più).
Sarà perché la musica era quella giusta, sarà perché l’ambiente era contagioso, sarà perché
tutti gli ospiti dovevano avere il cromosoma BCM (Ballo, Canto e Musica), sarà quel che
sarà, fatto sta che ad un certo momento, tutti e 160 si sono messi a ballare. Mai visto uno
spettacolo simile di coinvolgimento collettivo, neppure nei balli tribali dei Masai. Tutti, ma
proprio tutti, si sono cimentati nel Give it to the heel, give it to the tip (ovvero nel Daje de
tacco, daje de punta).
Per la prima volta in oltre 30 anni di resoconti rigorosamente trionfanti permettetemi di
citare 3 aspetti che non sono necessariamente in armonia con le mirabilie della serata (cibo
eccellente, musica da sballo, gente belllissima, locale al top). 1. I soci non erano la grande
maggioranza dei presenti. C’erano infatti molti conoscenti tutti rigorosamente selezionati
secondo la definizione di Julian Tuwin: “Il conoscente è un tale che conosciamo abbastanza
bene per chiedergli un prestito, ma non così bene da concederglielo”
2. Tra costoro c’erano alcuni pericolosi cacciatori di amici, quelli che ascoltano a bocca
aperta qualunque tua sciocchezza senza essere mai sazi e sgranano gli occhi più di Alice nel
Paese delle meraviglie.
3. C’erano sensibilmente più donne che uomini ovvero più single femmine che single
maschi a conferma di una recente indagine svolta da alcune mie amiche: “Gli uomini si
dividono in tre categorie: gli sposati, gli omosessuali e gli omosessuali sposati.”
Conclusione: siamo alla ricerca di uomini singles che amino ballare. FateVi sentire per
continuare a provare per tutto l’anno il piacere del progetto BCM all’insegna del “non è
bene il vivere, ma vivere bene”.
Seguendo la nostra natura delatoria, voglio farVi conoscere il colpevole socio che ha
coordinato una serata così colpevolmente perfetta: Gabriella Gerace, con la complicità della
leader del progetto BMC, Danila Basile a conferma che il nostro è un Club soprattuto al
maschile, gestito (bene) soprattuto al femminile.
Canova Prossimo Venturo (CPV). Gabriella Gerace, Pippo Ibrido e Mario Ridola hanno
ultimato lo Statuto, il pietrone sul quale stiamo costruendo la nostra chiesa, e sarà quindi
presto distribuito tra i soci per gli eventuali ultimi commenti (ovvero, pura ricerca di
consenso). La filosofia dello statuto è che tutti i (tanti) soci coinvolti nelle varie attività
potranno lavorare in autonomia, senza le usuali attuali interferenze del Presidente, a meno
che quest’ultimo pensi stiano facendo qualcosa di sbagliato (ciò che avverrà nella maggior
parte dei casi). Non ho dubbi che non abbiate dubbi su chi sarà il primo Presidente del
CPV. Messa da parte l’autoironia che massaggia, possiamo dire che finalmente stiamo per
dare una casa sicura a tutti coloro che sanno dove vogliono arrivare ma non sanno da dove
partire. Stiamo così scegliendo in giro personaggi in cerca d’autore per selezionare la nostra
crescita. Scegliamo noi perché crescere per l’amore della crescita è l’ideologia della cellula
del cancro e non potrà mai essere nostra. Agli indecisi, oltre a tantissimi incentivi in denaro
e natura, ricordiamo Seneca: “Che giovano a quell’uomo ottant’anni passati senza far
niente? Costui non è vissuto ma si è attardato nella vita; non è morto tardi, ma ha
impiegato molto tempo per morire.”
Solidarietà. In attesa di scoprire ciò che i nostri speciali e generosi soci, sotto le insegne di
Canovalandia Onlus, ci stanno preparando, coperti dal loro aristocratico silenzio, io non
dismetto i ventennali panni plebei del Savonarola in salsa siculoromananglosassone e
continuo la mia opera pubblica di domandare il Vostro supporto annuale fidelizzato.
Permettetemi di insistere sulla Vostra fidelizzazione quali sostenitori della Solidarietà
Canova, la Vostra Solidarietà. Io credo che tutti noi, che possiamo, sentiamo il piaceredovere di tentare di fare del bene, ma vorremmo farlo personalmente per essere sicuri a chi
diamo i nostri soldi. Ma non abbiamo tempo per questo lavoro sul campo particolarmente
faticoso. Ecco l’utilizzo vero e pratico di Canovalandia Onlus che Vi dà certezza che ogni
singolo euro da Voi donato va diretto alle necessità (controllate prima) delle opere di bene,
soprattutto quelle a favore delle persone anziane in difficoltà. Per questa richiesta, questo
mese mi faccio aiutare da Francois de la Rochefoucauld: “Parecchi disprezzano il bene, ma
pochi sanno donarlo”. Non sono sicuro che disprezzino il bene, ma sono certissimo che
hanno già saputo donare il bene alla Solidarietà Canova di quest’anno i 100 (ma proprio 100
a contarli, oggi!) amici elencati in Almanacco, a mò di stimolatore dell’emulazione, per un
totale di circa €35,000. Versate e soprattutto fate versare alle aziende che conoscete
chiedendo eventuali lumi come fare in Almanacco.
E, a proposito di scaramanzie ed esorcismi su nostra sorella morte, per la chiusura Vi offro
un’aforisma noir di Ennio Flaiano che è anche un check-up sulla salute che potrete fare da
soli: “Quando la vanità si placa, l’uomo è pronto per morire, e comincio a pensarci”. Non
faccio per vantarmi, ma il mio test dice che sono in straordinaria salute che mi permette di
salutarVi con particolare euforia dettata dalla voglia di vivere bene e dalla Vostra amicizia,
Canova club
Effemeride N° 8/ Anno XXIX
“Non è economico
andare a letto presto
per risparmiare le
candele
se il risultato sono due
gemelli.”
(Proverbio cinese)
Mercoledì 18 aprile 2007
Ospiti: ACEA con il suo Amministratore Delegato Andrea Mangoni
(accompagnata da ENEA-Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e
l’Ambiente - con il suo Presidente Luigi Paganetto
e da Gestore Servizi Elettrici con il suo Presidente Andrea Bollino)
a parlare di acqua, luce ed energie rinnovabili ed incentivi.
Cocktail dalle ore 18.30
Inizio conversazione ore 19.30
Cena a seguire
Grand Hotel Parco dei Principi
Via G. Frescobaldi, 5 - Roma
Cari amici,
la moderna interpretazione di questo illuminato pensiero d’oriente fornisce la spiegazione
del calo della natalità in occidente. A Roma la colpa è quindi dell’ACEA che
evidentemente fornisce elettricità a troppo buon mercato così che nessuno va più a letto nei
tempi necessari ad esercitarsi nell’arte della procreazione. Con il prossimo Cenacolo
abbiamo l’opportunità di capire come tutto ciò sia potuto avvenire. Nell’ambito del
progetto “Amor per Roma” avremo infatti per ospite d’onore la più importante azienda
romana, l’ACEA, da cui dipende appunto la piacevolezza delle nostre ore notturne, ma
anche la fornitura dell’elemento più prezioso per la nostra vita: l’acqua; ieri risorsa quasi
illimitata in Italia, domani oggetto delle guerre di sopravvivenza nel mondo.
Mi rendo conto che tentare di dire cose serie dopo aver appena fatto scempio della mia
credibilità è oggettivamente impossibile. Eppure, è necessario per il nostro “Amor per
Roma” che io continui a cercare di fare assimilare un concetto importante ai miei amici
romani di nascita o d’amore. In un periodo di globalizzazione che nessuno più di me, come
investment banker, può capire ed apprezzare, è necessario rendersi conto che bisogna fare
attenzione nelle scelte di carattere micro economico-finanziario di tutti i giorni.
Io sostengo (ma il concetto può essere esteso a qualsiasi altra città ovvero, comunità minima
ed autosufficiente) che noi romani abbiamo il dovere/necessità di comprare “romano” –beni,
servizi e capitali- a parità di costi e qualità se vogliamo che la nostra città sia florida e sia in
grado di generare benessere per sè ed (eventualmente) per altre comunità e sia capace di
competere con quelle già floride. In concreto, se vogliamo lavoro e/o benessere per noi ed i
nostri figli, dobbiamo essere noi per primi a dare lavoro ai membri della nostra stessa
comunità comprando i loro beni e servizi e/o investendo i nostri quattrini in aziende della
nostra comunità; comprandole potremo anche gestirle attraverso management competente
che risponda a noi. Ricordate quante aziende c’erano a Roma a dare lavoro ai romani fino a
pochi anni fa? Molte banche commerciali, Telecom, INA, ENI, IMI, ecc.. Dove sono
andate? Dove le hanno portate i soldi di altre imprese che magari noi stessi romani abbiamo
alimentato. Sapete qual’è la città d’Italia con i maggiori patrimoni personali? Roma. Non
Vi pare che c’è qualcosa di stupido e perverso (o meglio di poco ragionato e poco gestito) in
tutto questo? Naturalmente, mi rendo conto che non è attraverso le Effemeridi che io possa
aprire il dibattito che queste mie affermazioni implicano. E quindi, per ora, enuncio per
seminare in Voi le giuste riflessioni per discuterne magari più in là. Ad ogni modo, questo
mio modo di vedere le cose io lo applico ovunque possibile e ciò spiega perché io sia un
sostenitore della Lazio Calcio come seconda squadra (di testa, perché il cuore resta di
proprietà esclusiva della Maggica); perché anche la Lazio è un’impresa di Roma che dà
lavoro ai romani. E qui mi fermo, aspettando le Vostre critiche.
Tutto questo sproloquio è servito per presentarVi la più importante impresa romana per
numero di dipendenti (circa 5500). Al prossimo Cenacolo sapremo tutto di questa Azienda
Comunale Elettricità ed Acque nata quasi cento anni fa (1909) distribuendo solo elettricità
(AEM) per poi occuparsi dal 1937 anche della distribuzione dell’acqua, per diventare
ACEA nel 1945. Parleremo del suo ingresso in Borsa, dei suoi accordi di generazioni,
trading e vendita di energia elettrica con la belga Electrabel, ma anche di
Termovalorizzazione (WTE). Dei suoi clienti (oltre 1.500.000), dei suoi punti luce
(158.000), delle sue lampade (176.000), dei “suoi” ponti (17) e delle “sue” fontane (37), dei
“suoi” punti artistici (10.500). Ma anche delle sue straordinarie crescite medie nel periodo
2003-2006, come ci informa giustamente con orgoglio la stessa società EBITDA (15%),
utile netto (50%), dividendi (45%). Ma anche dei circa 80km di cavi rubati (!) e dei
contatori digitali per tutti i clienti entro il 2009. Ma parlando di un argomento così
importante nella vita pratica di tutti i giorni, ed avendo il privilegio di avere tra i nostri soci i
massimi esperti, parleremo anche di distribuzione d’energia elettrica con il Presidente della
rete di distribuzione nazionale, il Professor Andrea Bollino, e di energia alternativa, quelle
rinnovabili del vento, del sole, delle biomasse e fotovoltaica con il Presidente dell’ENEA
(Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente), Professor Luigi Paganetto. Il
“nostro” Professore a 360° ci parlerà anche degli incentivi appena approvati dal Decreto
Bersani su queste energie alternative.
Dopo averVi alluvionato con il prossimo Cenacolo, cerco di contenermi con alcuni flash su
quello appena passato, con il Senatore Antonio Di Pietro (che per inciso ha creato una
indimenticabile serata).
1. I personaggi attraggono (nel bene e nel male) sempre tanta gente. Di Pietro ha però
s(tra)popolato con quasi 300(!!) presenze tra cui tanti presidenti, CEO, economisti da dover
raddoppiare il tavolo d’onore; 2. Di Pietro con la sua storia di self-made man, ha avuto un
suo autentico e genuino successo tra i Canoviani, cui è indubbiamente molto piaciuto questo
suo essere e/o voler essere. 3. E’ chiaro che, essendo la politica l’arte del possibile, non si
capisce che c’azzecchi questo giudice-poliziotto ma, forse, ciò spiega il suo successo in una
certa parte dell’elettorato che poco ha capito, per esempio, l’indulto contro cui, non a caso,
si è schierato il nostro uomo. Un uomo che, fosse stato per lui, avrebbe escogitato una
condanna all’ergastolo aggravata dal prolungamento artificiale della vita a quelli che aveva
sottomano. Sull’argomento abbiamo finalmente capito (con Stanislaw Lec) che quanto
prima si commette un crimine, tanto prima esso cadrà in prescrizione, e che ci sono in giro
molte persone con la coscienza assolutamente pulita, per non averla mai usata (con un
sincero rimpianto per i democristiani che almeno ogni tanto andavano a confessarsi). 4.
Talvolta nel nostro Paese, per pulire una cosa (il marcio) bisogna sporcarne un’altra
(garanzie calpestate). Ma essendo il nostro Paese cattolico per DNA, la confessione del
crimine porta ad una piccola espiazione, magari in comode rate prima e a un grande perdono
dopo che permette, a chi ha capito tutto degli italiani, di ricominciare a rubare la “res
publica” (cosa pubblica), certo che tanto non subirà né l’esilio né l’ostracismo che usava
quando l’Italia dei Valori non era un partito di pochi intimi, ma un modo di sentire comune.
5. E allora, domanderete Voi, con questa realtà e con questo pessimismo di fondo è difficile
credere ancora negli ideali. Sì, è vero, ma con un compenso adeguato, ci si può provare!
C’è un'opera molto speciale di Solidarietà che Canovalandia Onlus e quindi il Canova ha
deciso di sostenere: La Casa di Lorenzo. Lorenzo era, fino a pochi mesi fa, il figlio bravo
ed affettuoso che tutti i genitori vorrebbero avere. Lorenzo aveva speso molti dei suoi 30
anni ad amare (occupandosene attivamente) i ragazzi con la sindrome di Down. Il destino
ha deciso di chiamarlo anzitempo con un drammatico incidente. Il suo papà, Fausto
Polidori, un canoviano della prima ora, membro del Premio di Letteratura Economica
Finanziaria e del Comitato Solidarietà, ha deciso di donare alla comunità dei ragazzi con la
sindrome di Down l'appartamento del figlio.
Se volete aiutare anche Voi la Casa di Lorenzo, avete per farlo un modo nuovo (per noi) ed
antico (nel gesto): portare doni utili (non comprare: i soldi per comprare dovete versarli alla
Onlus, grazie) perché mancano ancora alcune cose, per far funzionare al meglio la Casa
scegliendole tra quelle elencate in Almanacco.
Per la chiusura continuo la mia battaglia contro chi ci fa perdere tempo; in questo caso
contro … me stesso (!) che costringe me a riempire carta e Voi (forse) a leggere.
“Fortunato è l’uomo il quale non avendo nulla (altro) da dire, si astiene dal dimostrare con
le parole l’evidenza del fatto”. (George Elliott)
Spero che anche Voi Vi sentiate fortunati che la chiudo qui, dopo averVi detto grazie per la
Vostra pazienza ad arrivare fino in fondo. Affettuosamente,
Canova club
Effemeride N° 9/ Anno XXIX
Giovedì 24 maggio 2007
Premiazione donne R.O.S.A.: donne di successo con
Risultati Ottenuti Senza Aiuti.
“… se vuoi che qualcosa venga Madrina della Serata: Ministro per il Commercio Internazionale
detto,
e per le Politiche Europee: On.le Emma Bonino
chiedilo ad un uomo;
e con la partecipazione di molte donne e uomini speciali.
se vuoi che qualcosa venga
Tempio di Adriano Piazza di Pietra, Roma
fatto
Cena obbligatoria. Precedenza assoluta ai soci e loro amici e
chiedilo ad una donna!”
successivamente ai sostenitori della Solidarietà fino ad
(Margaret Thatcher)
esaurimento dei posti limitati
Cocktail dalle ore 18.30
Inizio serata, ore 19.30
Cena a seguire
Cari amici,
è probabile che la Thatcher fosse in conflitto d’interessi nel dire ciò che ha detto, ma dà
completamente ragione alla Lady di ferro, l’esperienza del Canova Club, totalmente gestito
dalle (nostre) Ladies d’acciaio (perché non arrugginiscono mai).
L’ouverture (ma anche la gran parte della sinfonia) di questa Effemeride dedicata al gentile
sesso è d’obbligo per presentare il Cenacolo che il Canova da ormai 6 anni dedica alle
donne R.O.S.A. quelle “senza un patrimonio e/o una famiglia importante utilizzati per
ottenere il successo” come ha indicato Carlotta Gaudioso nell’ideare, organizzare e
coordinare questo Premio. La definitiva consacrazione della grande importanza del nostro
Premio è resa evidente dalla comparsa di due categorie di persone: a) i Raccomandanti,
quelli che vogliono raccomandare (particolare attenzione a ) qualche candidata e b) i Catoni,
quelli che non sono convinti che le candidate siano davvero R.O.S.A. e chiedono l’affaccio,
delle lenzuola macchiate, al balcone. Sopravvivremo ad entrambi.
Mai come quest’anno le finaliste esprimono quel mix di bravura, caparbietà e flessibilità che
le donne devono possedere per emergere come potete leggere dai curricula allegati.
Quello che dispiace notare è la necessità che abbiamo, ancora nel terzo millennio, di
accendere i riflettori per illuminare un aspetto che la storia stessa dell’umanità avrebbe
dovuto risolvere da tempo.
Ed invece, la donna ancora oggi deve dimostrare quanto vale, mentre l’uomo non ha mai
dovuto dimostrare la sua (pretesa) superiorità che è forse, ma non sempre, solo fisicamuscolare-ossea (e non certo per una, talvolta misera, appendice in più sventolata con
consapevole mistificazione). Se agli inizi del secolo scorso Karl Marx scriveva a
Kugelmann “Il progresso sociale si può misurare con esattezza dalla posizione sociale del
bel sesso”, dobbiamo ammettere che malgrado l’indubbio progresso economico, quello
sociale non è troppo lontano da quello dei tempi dell’autore de “Il Capitale”.
L’unica spiegazione accettabile a questo stato di cose almeno in Italia (perché, per esempio,
in Finlandia, la situazione sembra capovolta) è quella fornita da Samuel Johnson “La natura
ha dato alla donna un tale potere che la legge, giustamente, ha deciso di dargliene poco.” Se
non la pianto lì, finisce che scivolo presto anch’io nell’innato sciovinismo maschilista e
magari mi sfugge una battuta del tipo: “La ragione per la quale Dio ha fatto per ultimo la
donna sta nel fatto che non voleva suggerimenti mentre creava l’uomo.”
Dunque, torniamo al Premio R.O.S.A. per ricordare che le donne e solo le donne di
Canovalandia possono votare immediatamente per una delle 5 finaliste come da scheda
allegata.
Le 5 finaliste (su 33 in partenza e 9 in semifinale) sono (in ordine alfabetico): Maria Pia
Cosma (Ricercatrice), Laura Iris Ferro (Imprenditrice), Virginia Filippi (Direttore Generale
FIGC), Maria Amata Garito (Rettore Università a distanza)e Ada Gentile (Compositore e
Concertista). Tra queste c’è già la Vincitrice del Premio della Giuria quella composta: dal
Comitato d’Onore: Laura Biagiotti, Diana Bracco, Barbara Ensoli, Linda Lanzillotta,
Beatrice Marzano (Presidente), Marisa Pinto Olori del Poggio, Carla Rabitti Bedogni, Maria
Teresa Salvemini e Maria Rita Saulle; dal Comitato Pari Opportunità (gli unici maschi
ammessi a partecipare): Luigi Abete, Stefano Balsamo, Elio Catania, Paolo Cuccia, Vittorio
Grilli, Andrea Monorchio, Luigi Paganetto, Filippo Maria Pandolfi, Antonio Pedone, Mario
Sarcinelli, Chicco Testa e Umberto Vattani; dal Gruppo “già R.O.S.A.” (che comprende le
Vincitrici delle passate edizioni: Maria Cannata, Ida Collu, Maria Criscuolo, Barbara Ensoli
e Maria Grazia Roncarolo) e le canoviane che aiutano il Premio; dal Comitato Esecutivo:
Maria Teresa de Luca, Alessandra Oddi Baglioni, Nadia Tartaglia, oltre alle stesse Beatrice
Marzano e Carlotta Gaudioso. Questa straordinaria galleria di donne in gamba, sarà
completata da due fuori concorso: la responsabile dell’unità di crisi del Ministero degli
Esteri, Dottoressa Elisabetta Belloni, e dalla 25enne Tenente Pilota Emma Palombi (46°
Brigata Aerea) di ritorno dal Libano.
Se volete partecipare al nostro annuale momento dell’orgoglio femminile venite al Tempio
di Adriano, già teatro dell’ultima superba edizione. Attenzione alle regole d’ingaggio della
serata: la capienza è limitata; quindi scusateci questa volta, ma solo ai soci ed ai loro amici
possiamo garantire fin da ora la disponibilità; gli altri ad esaurimento posti.(Vedi
prenotazione in Almanacco).
I 200 amici che hanno avuto il piacere di assistere al nostro ultimo Cenacolo hanno potuto
rendersi conto che non esistono solo donne … R.O.S.A. ma anche uomini R.O.S.A. perché
(dopo il Di Pietro di Marzo) questo è sicuramente il caso di Andrea Mangoni,CEO di
ACEA. La presenza di Andrea ha significato soprattutto 3 cose: 1. che, come ha scritto il
nostro Roberto Gervaso, “la volontà, se non può tutto, può tutto il possibile” come dimostra
la sua vita professionale (tutta spesa in ACEA) e prima ancora quella culturale-formativa;
2. che, volendo, le Istituzioni (l’azionista Comune di Roma in questo caso) sanno puntare
sui giovani managers, avendo Andrea 40 anni quando, quattro anni fa, è diventato grande
capo di ACEA e nel “Regno Geriatrico” che è il nostro Paese, ciò sembra un miracolo; 3.
che, aver scelto di presentare ACEA nell’ambito del nostro progetto Amor per Roma, è stato
vincente perché ha permesso a così tanti opinion-makers di saperne di più su questo
autentico gioiello “romano” per gli ultimi 3 anni, la migliore utility europea in termini di
performance di Borsa. Come vedete, non ha poi tutti i torti l’amanuense di queste note
quando ripete che si deve/può investire nell’economia romana opportunamente
pubblicizzata/comunicata (e questa mia opinione è stata ripetuta chiaramente al mio bravo
amico Andrea). Prima di chiudere, il grazie del Club va esteso anche ai seguenti amici che
hanno apportato le loro pillole di conoscenza ed esperienza al successo della serata: Andrea
Bollino (Gestore Sistema Elettrico), Angelo Ferrari (Gaz de France), Stefano Alaimo
(Gestore Mercato Elettrico), Alessandro Gilotti (Q8 Petroleum) coordinati dal “nostrissimo”
Luigi Paganetto (ENEA). Il nostro grazie comprende anche quello di aver rispettato i tempi
imposti dalla nostra rappresentazione che ci permette di essere sempre puntuali nella
chiusura del tutto alle 22.45 ed alimentare così la nostra leggenda.
Due parole di bentornata alla SAM (Serata Amici Miei) firmata dalle 3 Ladies di Acciaio
del Canova: Sabina Ciuffa, Gabriella Gerace e Teresa Poli Sandri.e dal Lord di simpatia,
Pippo Ibrido. Martedì 8 maggio riprenderemo una consuetudine del Canova d’antan: quella
di vedersi tra Soci e parlarsi un po’ addosso per conoscersi meglio e magari approfondire
qualche amicizia. Raccontare qualcosa della propria vita professionale che possa essere
interessante o utile agli altri. Raccontare qualche storiella, qualche aneddoto per rallegrare
le ore invece di intristirsi con qualche stupido programma TV. Appuntamento alle ore 19
presso l’Hotel Donna Laura Palace, Lungotevere delle Armi 21. Prenotazioni alla
Segreteria Generale, Sabina Ciuffa (lun. –mer. –ven. dalle ore 10 alle ore 14 – tel.
0636003732 – fax 0636090329 – email [email protected]).
Solidarietà. Dice un proverbio curdo: “Fai il bene e poi gettalo nel mare. I pesci non sanno
chi l’ha gettato. Dio però lo sa.” … ma anche noi che infatti abbiamo elencato in
Almanacco i Sostenitori della nostra Solidarietà di quest’anno e che Vi preghiamo
vivamente di emulare.
La chiusura l’affido al più caustico della mia personale Aforistica Trimurti, Stanislaw J.
Lec: “Un consiglio agli scrittori: giunge il momento in cui bisogna smettere di scrivere.
Anche prima di cominciare.” Non essendo uno scrittore, ciò non mi riguarda, ma
volendoVi bene, penso sia meglio chiuderla qui, salutandoVi con affetto,
Canova club
Effemeride N° 10/ Anno XXIX
Mercoledì 20 Giugno 2007
Serata di Gala e di chiusura annata per salutarci prima delle vacanze,
In verità
per premiare il Canoviano d’Onore, per sorridere con i nostri artisti affettuosi,
non devi nulla per goderci un posto spettacolare, per gustare un menu speciale.
ad alcuno,
Attenzione a venire per tempo perché l’aspetto più … ricco e saporito sarà il
devi tutto a
cocktail!Cravatta nera gradita per permettere, a chi ce l’ha in soffitta, di
tutti.
indossarla almeno una volta all’anno (libertà d’iniziativa per distinguersi dai
(Kahlil Gibran) camerieri)
I Giardini dell’Insugherata Via dell’Acqua Traversa n° 143
Cocktail dalle ore 19.30
Cena alle ore 20.30
Cari Amici,
non so se sia l’età ma so di certo che una frase come quella del poeta libanese, qualche
anno fa, non l’avrei sentita vera e mia come la sento ora. In effetti, con l’ultima effemeride
della XXIX annata, sento la necessità di ringraziare quanti ho avuto vicino in tutti questi
anni. Ovviamente, ciò non è né un testamento né un epitaffio, anche se sto maturando, già
da qualche tempo, l’idea di organizzarmi un bel funerale al solito Grand Hotel Parco dei
Principi con tutti Voi intorno e alcuni con me sul palcoscenico per fare uno show alla
Dixieland, per vedere da vicino l’effetto che fa (vengo anch’io, no tu no! Implorava Enzo
Iannacci) Che cosa c’è? C’è che mi sono innamorato di te (poetava Luigi Tenco) mio caro
Amico che hai condiviso tanti bei momenti della mia vita e volevo ringraziarti anche per
quest’annata e dirti Arrivederci (alla Marino Barreto Jr.); e con 3 citazioni musicali ho
voluto mostrarVi anche il lato canoro, anche se datato, della mia cultura. Malgrado musica,
arte e poesia la verità è che siamo drammaticamente arrivati alla fine dell’annata;
drammaticamente perché questo è l’avverbio che meglio esprime la velocità che assume il
tempo alla nostra (mia e del nucleo storico del Club) età ed il senso di impotenza nel tentare
di gestirla. Tutto ciò a livello emotivo epidermico. Per fortuna, però, viene subito in
soccorso il razionale che ci ricorda che il presente è per noi pieno di vita e torniamo contenti
in pochi secondi. Se poi pensiamo che stiamo andando verso le vacanze, diventiamo felici
con il solo rammarico di dover sospendere le cene con gli amici alle serate del Canova.
Ma prima che ciò accada, abbiamo da salutarci bene bene come facciamo tutti gli anni con il
Gala di chiusura d’annata, quello del prossimo 20 giugno. La serata di quest’anno sarà più
intimista, più vicina alle persone che all’evento. Vi offriamo così lo stesso luogo
straordinario dello scorso anno: una incredibile oasi naturale, praticamente dentro Roma,
che vale da sola la motivazione di esserci. Seconda motivazione sarà quella del cibo (!)
Proprio così, il cibo che (purtroppo per Voi) non è tra le priorità nei Cenacoli del Club del
Vostro amanuense. Non (almeno) a fine annata quando si potrà dire grazie alla nostra
Michela Capasso ed il suo Grandi Feste cosicché oltre agli occhi, anche il palato avrà le sue
ore dedicate. FATE ATTENZIONE: visto il consenso dello scorso anno, ripeteremo un
menu dove gli antipasti peripatetici saranno i veri grandi protagonisti. Per favore, quindi,
arrivate per tempo a goderVi questa parte importante della festa. Il cibo che riceverete
successivamente, seduti a tavola, sarà complementare a ciò che avrete mangiato, in maniera
succulenta e camminante nell’incanto dei Giardini dell’Insugherata… Terzo elemento
d’interesse: la premiazione del Canoviano d’Onore 2007. Poiché io, godendo di
informazioni privilegiate, conosco bene l’indiziato, credo che sarà anche piacevolmente
istruttivo avere la competenza e l’autorevolezza del premiando disponibili per farci
ripercorrere i nostri ultimi 30 anni. In questo stesso spazio, dovete poi includere la parte
dedicata tradizionalmente ai nostri amici artisti finidicitori che verranno a riempire di risate
qualche momento della nostra magica serata, coordinata dalla “Vostra” Teresa Poli Sandri.
Ma l’elemento più importante per esserci è e deve restare quello dei saluti tra amici cari, per
darsi appuntamento a settembre; un rituale del Gala Canova, con brindisi specifico
incorporato, che è anche un famoso insostituibile talismano per essere sicuri di esserci … al
ritorno, come sanno bene tutti quelli che partecipano da sempre ad ogni fine annata.
Ha detto (secondo quanto è scritto in uno dei miei 120 libri di aforismi) Maometto, a
proposito della donna (non so se in senso fisico o coranico): “Non lasciarla mai andare
finché lei non sarà soddisfatta.” So di sicuro che il Canova ha lasciato andare a casa le sue
donne solo dopo averle ampiamente soddisfatte durante l’ultima trionfale serata in loro
onore, quella del Cenacolo del VI Premio R.O.S.A. Canova. Cari amici maschi, per quel
che abbiamo visto e sentito nella splendida cornice (come usano scrivere quelli che sanno
farlo), del Tempio di Adriano, lo tsunami R.O.S.A. sta per sommergerci in modo silenzioso
ma inesorabile. Durante i canonici 90 minuti delle rappresentazioni canoviane è infatti
andato in scena uno spettacolo di grande livello estetico e professionale: sono sfilate (nel
senso letterale del termine con leggiadria e seduzione naturale) un commando di donne
sicure senza alterigia, competenti senza supponenza, eleganti negli abiti e nei modi, da
lasciare tutti i 200 intervenuti a bocca aperta. Ma dove tutte queste donne hanno dato il loro
meglio, impartendo una grande lezione di chiarezza e competenza, è stato quando hanno
aperto bocca. Altro che stereotipi sulle donne che danno fiato alla bocca (e sono 3 in 3
righe!) Non c’e ne stata una, tra la dozzina di donne che hanno dato del tu al microfono, che
non abbia incantato la platea attenta ed ammirata, con ciò che ha detto, come l’ha detto e
rigorosamente nei tempi concordati. Erano tutte, ma tutte, preparatissime e conscie del loro
ruolo di ambasciatrici della nuova figura femminile che si sta imponendo nell’immaginario
collettivo: consapevole, competente e grintosa. Si sono alternati al microfono con cadenza
musical-militare perfettamente coordinati dalla ideatrice del Premio stesso, la radiologasenologa Carlotta Gaudioso: Beatrice Marzano e Laura Biagiotti in rappresentanza della
Giuria; il Presidente dell’ICE Umberto Vattani per dare un riconoscimento R.O.S.A. al
Ministro Elisabetta Belloni per le crisi che riesce a gestire dalla Farnesina con autorevolezza
e capacità; la bellissima dentro e fuori Maria Grazia Cucinotta per dire il nostro grazie ad
una giovanissima Tenente Pilota straordinariamente brava sia con gli aerei che con i
ragionamenti, Emma Palombi; Federico Imbert, responsabile della JPMorganChase (istituto
particolarmente benemerito perché ha alleviato, prima volta nella storia del Club, i dolori
finanziari che serate come queste, con tanti ospiti, comportano in un Club che si paga tutto
da solo. Ovvero, se ci fosse stato un Premio R.O.S.A. per i club, il Canova sarebbe stato un
sicuro vincitore), per premiare la compositrice e concertista Ada Gentile, Vincitrice del
Premio della Giuria (i vari Comitati, ovvero quelli che hanno fatto gli esami orali alle 9
semifinaliste delle 33 concorrenti iniziali per ridurle a 5 finaliste). Il Ministro Emma
Bonino, brava e simpatica donna R.O.S.A. nel DNA, ha infine consegnato la luccicante rosa
d’oro del VI Premio R.O.S.A. al Direttore Generale della Federazione Italiana Giuoco
Calcio, Virginia Filippi che ha vinto con il 25% dei voti a dimostrazione del grande
equilibrio dei valori in campo: non di calcio, che, invece, è il pane e companatico quotidiano
della bravissima manager, della mamma che sa quali sono le vere priorità nella vita, della
figlia grata e riconoscente per gli aiuti ricevuti dai suoi genitori in termini di valori ed
esempi da seguire.
(Bravissima Virginia, anche per le tue toccanti parole di
ringraziamento). E’ interessante che le donne di Canovalandia abbiano voluto dare un
Premio dalla forte connotazione etica ad una donna a capo di una struttura (F.I.G.C.) che sta
rimarginando, anche grazie a lei, le ferite di carattere etico ricevute. Ultima annotazione:
non c’è alcun dubbio che il cervello delle donne che abbiamo ammirato sia stato questa
volta molto più seducente delle altre due “c” a disposizione: cuore e carne pur
abbondantemente presenti sul palco. Vera seduzione quella del cervello che può durare nel
tempo e che rende più comprensibile e condivisibile una sentenza di Marcel Proust (che non
aveva certo nell’ironia il suo atout più acuto): “Lasciamo le belle donne agli uomini senza
fantasia”.
In chiusura del capitolo, permettetemi di rispondere con Jean Cocteau a quel paio di
irriducibili giudici e “giudichesse” che hanno voluto parlare di fortuna nel successo delle
nostre R.O.S.A. e della iniziativa della Carlotta giustamente Gaudiosa: “Certo che la
fortuna esiste. Sennò come potremmo spiegare il successo degli altri?”
Per l’usuale e necessario appello alla Solidarietà faccio ricorso a chi l’appello alla
Solidarietà lo deve fare per mestiere: la Bibbia. “Chi chiude l’orecchio al grido del povero,
non avrà risposta quando chiamerà a sua volta.” Quelli che hanno già ampiamente aperto le
orecchie, sperando di non dover necessariamente chiamare a loro volta, sono gli amici che
ho elencato in Almanacco da me mostrati, spesso contro (loro) voglia, perché siano emulati.
Per la chiusura dell’Effemeride di conclusione dell’annata, ritorno all’apertura e alla febbre
da “buonismo” vero con la quale, non mi vergogno ammettere, mi piacerebbe ammalarmi
definitivamente perché mi fa sentire veramente bene: “L’esperienza e la filosofia che non
generano l’indulgenza e la carità, sono due acquisti che non valgono quello che costano”
(Alexandre Dumas-figlio).
Spero ardentemente abbiate Voi un po’ d’indulgenza e carità per perdonarmi il tutto e
mantenermi la Vostra amicizia, almeno fino al prossimo settembre quando tornerà ad
imperversare il Vostro,
La cosa più deliziosa non è non aver nulla da fare; è avere qualcosa da fare e non farla