SICUREZZA E PREVENZIONE 1. AMBIENTE

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SICUREZZA E PREVENZIONE 1. AMBIENTE
SICUREZZA E PREVENZIONE
1. AMBIENTE. Adeguatezza di strutture, attrezzature e
spazi
Rimozione delle cause di possibile incidente/ uso di
adeguate misure di sicurezza
PROTEZIONE
2. COMPORTAMENTO. Capacità del bambino di
riconoscere, evitare, gestire i rischi
Acquisizione di abilità, competenze, regole,
comportamenti
ADDESTRAMENTO
OBIETTIVO 1: Adeguatezza di strutture, attrezzature e
spazi
Trasmettere ai genitori la capacità di intervenire
sull’ambiente in maniera concreta per prevenire le
possibili cause di incidente
il questionario iniziale aumenta la consapevolezza del
problema e stimola la riflessione
la restituzione dei risultati e la presentazione delle
attività svolte dai bambini offrono suggerimenti concreti
per la modifica dei comportamenti volti alla prevenzione
degli incidenti domestici e di gioco
OBIETTIVO 2: Capacità del bambino di riconoscere,
evitare, gestire i rischi
Presa di coscienza da parte dei bambini del loro mondo
(casa, scuola, gioco) e di come inserirsi e relazionarsi
positivamente con esso.
Il bambino ha la possibilità di esplorare se stesso, la realtà,
di riorganizzarla e di acquisire maggiori competenze e
conoscenze
AZIONE DI PREVENZIONE CENTRATA
SULL’ASSUNZIONE DA PARTE DEL BAMBINO DI CORRETTI
COMPORTAMENTI PERSONALI E SOCIALI ALLA SCOPERTA
DELL’AMBIENTE IN CUI VIVE
OBIETTIVO 2: Capacità del bambino di riconoscere,
evitare, gestire i rischi
IDENTITA’ PERSONALE: autostima, sicurezza
interiore, capacità a relazionarsi serenamente con
l’ambiente e le novità consapevole delle proprie capacità
AUTONOMIA: capacità di gestire da solo le situazioni
nuove e impreviste attraverso l’elaborazione di
esperienze e l’introiezione di regole
COMPETENZE: conoscere e saper usare le proprie
conoscenze per intervenire sulla realtà
OBIETTIVO 2: Capacità del bambino di
riconoscere, evitare, gestire i rischi
Sviluppo delle capacità di ordine:
Percettivo
Motorio
Intellettivo
Psicodinamico
Analisi del reale (osservazione di oggetti,
strutture, ambienti)
Abilità motorie e coordinazione (equilibrio,
velocità, prontezza)
Riconoscere situazioni sicure e a rischio;
comprendere rapporti causa-effetto;
conoscenza delle regole
Riconoscere le diverse abilità e gli stati mentali
altrui; interiorizzare le regole e usarle
nell’interazione con l’ambiente fisico e sociale;
rispetto per persone, cose, animali
IL GIOCO
Il gioco riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo
intellettivo: esso, infatti, stimola la memoria, l'attenzione,
la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi
percettivi, capacità di confronto, relazioni ecc.
Consente di:
Fare o essere tutto ciò che nella realtà non è possibile (far finta di)
Conoscere il mondo
Controllare le situazioni e padroneggiare i conflitti
Scaricare paure e frustrazioni
IL GIOCO
Attraverso il gioco il bambino incomincia a comprendere
come funzionano le cose: che cosa si può o non si può
fare con determinati oggetti, si rende conto dell'esistenza
di leggi del caso e della probabilità e di regole di
comportamento che vanno rispettate. L'esperienza del
gioco insegna al bambino ad essere perseverante e ad
avere fiducia nelle proprie capacità; è un processo
attraverso il quale diventa consapevole del proprio mondo
interiore e di quello esteriore, incominciando ad accettare
le legittime esigenze di queste sue due realtà.
STADIO SENSOMOTORIO (0-2 anni)
Il bambino esplora e comprende il mondo circostante
prevalentemente attraverso esperienze sensoriali e
motorie.
Concetto di permanenza dell’oggetto
Capacità di formare rappresentazioni mentali
Distinzione sé-ambiente esterno
giochi d’esercizio che consentono di muoversi, pestare, gettare,
cercare, nascondersi…
STADIO SENSOMOTORIO (0-2 anni)
giochi d’esercizio: il bambino, attraverso l'afferrare, il
dondolare, il portare alla bocca gli oggetti, l'aprire e
chiudere le mani o gli occhi, impara a controllare i
movimenti e a coordinare i gesti. Il piacere che deriva da
questi giochi, spinge il bambino a ripeterli più volte.
STADIO PREOPERATORIO (2-7 anni)
Per conoscere la realtà il bambino incomincia ad
utilizzare il pensiero simbolico, che si esprime
attraverso il linguaggio. Il pensiero simbolico è ancora
prevalentemente a carattere egocentrico perché il
bambino considera ancora ciò che lo circonda e le sue
emozioni da un unico punto di vista, il suo.
Pensiero egocentrico
Concetto di permanenza dell’oggetto
Manca la capacità di decentramento
giochi simbolici
giochi di costruzione
STADIO PREOPERATORIO (2-7 anni)
giochi simbolici: si collocano nella fase detta
"rappresentativa", in cui il bambino acquisisce la
capacità di rappresentare tramite gesti o oggetti una
situazione non attuale. Si sviluppa la capacità di
immaginazione e di imitazione, per cui il bambino
riproduce e immagina persone e avvenimenti, quindi
assimila e ripropone la realtà in forma simbolica
adattandola alle proprie esigenze emotive.Il simbolismo
che emerge da queste attività permette di riprodurre
esperienze viste ma non ancora direttamente
sperimentate.
Attraverso questo processo di trasformazione, basato sul
far finta, il bambino delinea delle situazioni, delle scene,
da un punto esclusivamente egocentrico: un cucchiaio
può diventare un telefono, la bambola una figlia e così
via. Ciò che è importante sottolineare, però, è che il
bambino è consapevole di fingere, di mettere in scena
una realtà immaginata: è il suo modo, naturale e
spontaneo, di "possedere" le regole del mondo.
Nei giochi simbolici assume una notevole importanza il
linguaggio: con una parola ogni oggetto può essere
trasformato in qualcosa di diverso, più bello, più utile e
si sviluppa, inoltre, un primo livello di dialogo, seppure
unilaterale, con i giocattoli, che vengono coinvolti negli
stati d'animo del momento.
STADIO PREOPERATORIO (2-7 anni)
giochi di costruzione: smontare un meccanismo,
rimontarlo, ricostruire, sostituire i pezzi sono tutte
operazioni che fanno conoscere, confrontare, risolvere
problemi…
STADIO OPERATORIO - CONCRETO (7-12 anni)
Il bambino comprende e utilizza il pensiero logico, ma è
ancora legato ad esempi concreti per comprendere ciò
che lo circonda, non ha ancora la capacità di astrazione.
Acquisizione del concetto di conservazione e della capacità di decentramento
Non ragiona in modo astratto
Non sa saggiare sistematicamente un’ipotesi
giochi di gruppo e di regole che promuovono lo
sviluppo sociale
STADIO OPERATORIO - CONCRETO (7-12 anni)
giochi di gruppo e di regole; li troviamo nella fase detta
"sociale", in cui il bambino comincia a vivere il rapporto
con gli altri.
Il bambino, sperimentando la vita di gruppo, si trova di
fronte a determinate "regole" che è tenuto a rispettare. Lo
spirito di competizione o di cooperazione che derivano
dalle relazioni interpersonali, soprattutto in ambienti
quali la scuola, la palestra ecc., portano il bambino a
preferire giochi che rispecchiano tale realtà, in cui, cioè,
le regole vengono viste non più come imposizioni da
accettare, seppur malvolentieri, ma come mezzi necessari
per il buon andamento del gioco stesso.
La comparsa delle regole determinano la fine del
gioco infantile propriamente detto e inaugurano una
fase di crescita, altamente educativa, in cui viene
stimolato l'autocontrollo del bambino, la sua capacità
di concentrazione, di memoria ecc.