Dipartimento Welfare, terzo settore, diritti - Partito Democratico

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Dipartimento Welfare, terzo settore, diritti - Partito Democratico
Dipartimento Welfare, Terzo Settore, Diritti
Dipartimento Welfare, terzo settore, diritti
“Un anno in Parlamento”
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Dipartimento Welfare, Terzo Settore, Diritti
SANITA' E POLITICHE SOCIALI
Cosa ha fatto il governo?
PATTO PER LA SALUTE
Il Patto per la Salute 2014/2016 è una intesa sottoscritta tra Stato, Regioni e Province Autonome il 10 luglio
2014. Rispetto al passato il documento considera la salute “non più come un fattore di costo, ma come un investimento economico e sociale. Il sistema salute deve rappresentare un motore di sviluppo all’interno delle politiche sociali del nostro Paese”, come si dice nella premessa. L’obiettivo quindi è quello di potenziare l’intero sistema di “governance” della sanità con strumenti forti, qualificando la sinergia e la cooperazione fra Ministero della
Salute, il Ministero dell'Economia e delle Finanze e le Regioni, per “assicurare la sostenibilità del Ssn, garantire
l’equità e l’universalità del sistema nonché dei Lea in modo appropriato e uniforme”. Dovranno quindi essere rivisti gli assetti organizzativi dei servizi sanitari regionali, individuando le dimensioni ottimali delle aziende al fine
di migliorare la qualità e l'efficienza nella gestione dei servizi stessi per razionalizzare e ridurre i costi, con particolare e prioritario riferimento all'acquisto di beni e servizi. Vengono monitorati il prezzo dei farmaci e dei dispositivi per offrire i migliori prodotti alla salute dei cittadini e, nello stesso tempo promuovere lo sviluppo del settore, senza rinunciare a rendere disponibili i farmaci innovativi. Per quanto riguarda gli ospedali viene adottato un
regolamento sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi. Altro elemento qualificante del Patto
riguarda la riqualificazione dell’assistenza territoriale ed è prevista anche una cabina di regia composta dai ministeri della Salute ed Economia e Regioni per il monitoraggio sull'attuazione del Patto nei tempi e nei modi conve nuti.
Il Patto per la sanità digitale
All’interno del Patto per la Salute c’è un capitolo molto importante relativo al Patto per la sanità digitale attualmente all’esame della Conferenza Stato - Regioni. L’innovazione tecnologica offre un contributo decisivo per
rendere più efficiente il sistema e ottimizzare le risorse investite. Ci sono soluzioni come l'e-health che possono
essere sviluppate per favorire la deospedalizzazione e il potenziamento dell'assistenza territoriale. Per i pazienti
cronici si punterà ai servizi di telesalute per la loro presa in carico con trasmissione a distanza di parametri clinici
interpretati e gestiti dai professionisti sanitari all'interno di un piano di assistenza individuale. In più il Patto prevede possibili ambiti di attivazione di iniziative di partenariato pubblico-privato "capaci di innescare un circuito
virtuoso di risorse economiche destinate a finanziare gli investimenti in questo settore".
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LEGGE DI STABILITÀ
Legge di stabilità
i fondi per il sociale
80 euro
Adozioni
internazionali
Amianto
La misura diventa stabile
Stanziamento a sostegno pari a 5 milioni di euro
Stanziamento di ulteriori 45 milioni di euro destinati alle vittime e alle
operazioni di bonifica
80 euro al mese per 3 anni per bambini nati o adottati entro il 31 dicembre
Bonus Bebè
2015 riservato a famiglie con tetto Isee pari a 25 mila euro annui. L'importo
mensile raddoppia (160 euro al mese) in caso di Isee sotto i 7 mila euro
Buoni pasto aziendali Aumenta da 5,29 a 7 euro l'importo dei ticket elettronici non sottoposti a
tassazione (da 1 luglio 2015)
Cure termali
Dal 1 gennaio 2016 non saranno più coperte dal SSN le cure termali che
prevedevano l'erogazione di prestazioni economiche accessorie da parte di
Inps e Inail
Ebola e malattie Stanziamento di tre milioni di euro nel 2015 e 1,5 milioni di euro negli anni
infettive
successivi destinati a sorveglianza e contrasto di malattie infettive
Fecondazione
Viene istituito il Registro nazionale dei donatori di cellule riproduttive con
eterologa
l'obiettivo di garantire la tracciabilità delle cellule riproduttive nel percorso
donatore – nato e nato – donatore e assicurare il conteggio dei nati da cellule
riproduttive di un singolo donatore.
Sla
Stanziamento pari a 400 milioni di euro (2015) e 250 milioni (2016) in favore
delle persone affette da sclerosi latelare amiotrofica
Social card
Dal 2015 lo stanziamento dedicato aumenta di 250 milioni di euro
Unione
nazionale Stanziamento di 6,5 milioni di euro
ciechi
Terzo settore
Stanziamento di 50 milioni per il 2015; 140 milioni per il 2016; 190 milioni a
partire dal 2017 (altri fondi sono previsti nella legge delega di riforma del
terzo settore)
Minori stranieri non Per il 2015 sono stati stanziati 12,5 milioni. La competenza passa dai comuni
accompagnati
al Ministero dell'interno
Sprar
187,5 milioni a decorrere dal 2015
Fondo nazionale non Il fondo è incrementato di euro 400 milioni a decorrere dall'anno 2015 e di
autosufficienza
250 milioni a decorrere dal 2016
Fondo nazionale per 300 milioni a decorrere dal 2015
le politiche sociali
Tratta e sfruttamento Stanziamento 8 milioni di euro per un programma unico di emersione,
esseri umani
assistenza, integrazione sociale, attuativo del Piano nazionale di azione
contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani
Ludopatie
A decorrere dall'anno 2015 vengono stanziati 50 milioni di euro
Fondo per il diritto al Vengono stanziati 20 milioni di euro l'anno a partire dal 2015
lavoro dei disabili
Screening neonatale
Passa da 5 a 10 milioni l'autorizzazione di spesa prevista per la diagnosi
precoce di patologie metaboliche ereditarie
Edilizia sociale
Vengono stanziati 130 milioni di euro per il periodo 2015 – 2018
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Centro
nazionale 15 milioni per il 2015; 10 per il 2016; 5 per il 2017;
Adroterapia
Si tratta di un centro di fisica che utilizza per la lotta contro i tumori le
oncologica
particelle pesanti o adroni, ma che è un centro di ricerca radiobiologica.
La legge di stabilità 2015 (legge 190/2014) ha recepito alcune delle misure contenute nell'Intesa sul nuovo Patto
per la salute 2014-2016.
Di particolare rilievo, gli stanziamenti previsti per il Fondo farmaci innovativi e per il contrasto alla ludopatia,
gran parte dei quali disposti però nell'ambito delle risorse già stanziate per il finanziamento del SSN.
La Legge di Stabilità 2015 ha inoltre disposto il potenziamento delle misure di sorveglianza e di contrasto delle
malattie infettive e diffusive nel territorio nazionale e il rafforzamento dei livelli di controllo e di profilassi inter nazionale ed ha autorizzato, anche in deroga alle norme vigenti, le richieste di aspettativa da parte di personale
medico o paramedico che intende prestare la propria opera nei Paesi del continente africano attualmente interes sati dal fenomeno del virus Ebola.
Il finanziamento del Fondo Sanitario per il biennio 2015-2016 è stato fissato nell’ultima Conferenza Stato Regioni del 3 luglio come segue:
• 109,715 miliardi di euro per il 2015;
•113,097 miliardi di euro per il 2016
Un bilancio che tiene conto della Legge di Stabilità che indica una riduzione della spesa sanitaria di 2,352 miliardi di euro sia per il 2015 che il 2016. Tuttavia questa diminuzione di risorse non comporterà tagli ai servizi sanitari ma c’è l’impegno delle Regioni a tagliare gli sprechi, i doppioni e di puntare all’efficentamento del sistema.
Conformemente a quanto richiesto dall'art. 12 del Patto per la salute 2014-2016 viene ridefinito il sistema di governo dei piani di rientro prevedendo, tra l'altro, l'incompatibilità tra il ruolo dei commissari ad acta con l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la Regione soggetta a commissariamento.
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REGOLAMENTO SULLA DEFINIZIONE DEGLI STANDARD QUALITATIVI, STRUTTURALI,
TECNOLOGICI E QUANTITATIVI RELATIVI ALL'ASSISTENZA OSPEDALIERA.
Nel marzo 2015, il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato il regolamento recante la definizione degli
standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera.
Il provvedimento, che costituisce attuazione del Patto per la Salute, avvia il processo di riassetto strutturale e di
qualificazione della rete assistenziale ospedaliera; esso consentirà ai cittadini di poter usufruire, nell'erogazione
delle prestazioni sanitarie, di livelli qualitativi appropriati e sicuri e produrrà, nel contempo, una significativa riduzione dei costi garantendo l'effettiva erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Per citare solo alcune delle misure contenute nel Regolamento, si evidenzia che dal 1° gennaio 2015 non possono
essere più accreditate nuove strutture con meno di 60 posti letto per acuti e dal 1° luglio 2015 non potranno essere sottoscritti contratti con strutture accreditate con meno di 40 posti letto per acuti, fatta eccezione per le
strutture monospecialistiche. Dal 1° gennaio 2017 non potranno essere sottoscritti contratti con le strutture accreditate con posti letto ricompresi tra 40 e 60 posti letto per acuti che non siano state interessate dalle aggregazioni previste dallo stesso Regolamento
AGGIORNAMENTO LEA
La revisione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) come previsto dal Patto per la Salute, ossia le prestazioni
che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire ai cittadini, rappresenta un pilastro su cui fondare tutte le inizia tive necessarie per garantire la tutela della salute a tutti i cittadini uniformemente sul territorio nazionale. Un
grande lavoro che sta impegnando Governo e Conferenza delle Regioni e che una volta ultimato rappresenterà
una vera e proprio cambiamento per quanto riguarda l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Basti pensare ai
nuovi dispositivi in grado di garantire l'autonomia dei soggetti disabili, ai nuovi ausili informatici di comunicazione, agli apparecchi acustici digitali per i minori e per le persone con deficit uditivo, tanto per fare alcuni esempi.
Ma anche l'inserimento nell'elenco delle malattie che danno diritto all'esenzione dal ticket di 110 nuove malattie
rare e di 6 nuove malattie croniche tra cui l'endometriosi, oltre all'obbligo di garantire la procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, e di diffondere l'utilizzo del parto indolore. Sono stati descritti, per la prima volta, i servizi domiciliari, ambulatoriali, residenziali e semiresidenziali per "minori con disturbi in ambito neuropsi chiatrico" (autismo). E' stata articolata l'assistenza e i trattamenti delle "persone con dipendenze patologiche, inclusa la dipendenza da gioco d'azzardo, o con comportamenti di abuso patologico di sostanze. Insomma, l'ag giornamento dei LEA, unitamente all'assistenza sanitaria territoriale, rappresenta la nostra grande scommessa per
un servizio sanitario pubblico sostenibile e universalista.
Aggiungere nomenclatore
REGISTRO DONATORI CELLULE RIPRODUTTIVE FECONDAZIONE ETEROLOGA
La norma istituisce il Registro nazionale dei donatori di cellule riproduttive a scopi di procreazione medicalmente
assistita di tipo eterologo. Il Registro ha la finalità di garantire la tracciabilità del percorso delle cellule riproduttive dal donatore al nato e viceversa, nonché il conteggio dei nati generati dalle cellule riproduttive di un medesimo donatore. Il Registro è istituito presso l'Istituto superiore di sanità, Centro nazionale trapianti, nell'ambito
del Sistema Informativo Trapianti (art.1, co.298).
FINANZIAMENTO SCREENING NEONATALE
Dal 2015 l'autorizzazione di spesa per lo screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie metaboliche
ereditarie, già fissata in 5 milioni di euro dalla legge di stabilità 2014 (L. 147/2013), è incrementato di ulteriori 5
milioni di euro annui. Pertanto, dal 2015, il livello di finanziamento del SSN è fissato annualmente nella cifra di
10 milioni di euro (Art. 1, co.167). In questa maniera si valorizza la prevenzione anche nel settore neonatale.
EMERGENZA MALATTIE INFETTIVE (EBOLA)
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Per potenziare le misure di sorveglianza e di contrasto delle malattie infettive e diffusive nel territorio nazionale e
rafforzare i livelli di controllo di profilassi internazionale, è stata autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per il
2015 e di 1,5 milioni di euro annui a decorrere dal 2016. La legge di stabilità 2015 ha anche autorizzato, in deroga alle norme vigenti, che il personale medico o paramedico possa usufruire di un periodo di aspettativa, per un
massimo di sei mesi, da utilizzare nei Paesi del continente africano attualmente interessati dal fenomeno del virus
Ebolale. Infine, per garantire l'avvio delle attività nell'unità per alto isolamento dell'Istituto nazionale per le malattie infettive «Lazzaro Spallanzani» di Roma, costituita per fare fronte a situazioni di emergenza biologica a livello nazionale e internazionale, è stato autorizzato un contributo straordinario di 2 milioni di euro per il 2015 e
di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017. Per ottenere il contributo, il piano di sviluppo dell'unità
di alto isolamento deve essere approvato dalla sezione ricerca del Comitato tecnico-sanitario del Ministero della
salute (art. 1, co.599-600).
INDENNIZZI PER EMOTRASFUSIONI E VACCINAZIONI
Attribuzione alle regioni e alle province autonome di un contributo per il pagamento da queste sostenuto - dal 1°
gennaio 2012 al 31 dicembre 201 4 - per la corresponsione degli indennizzi in favore dei soggetti danneggiati in
ambito sanitario (danni per vaccinazione, trasfusione o somministrazione di sangue o di suoi derivati, ovvero di
contagio da persone rientranti nelle suddette fattispecie) e per gli arretrati dell'indennità integrativa speciale dell'indennizzo che gli enti territoriali hanno erogato ai soggetti aventi diritto fino al 31 dicembre 2011.
Il comma 186 prevede che contributo previsto sia così articolato: 100 milioni di euro per il 2015;
200 milioni di Euro per il 2016;
289 milioni di Euro per il 2017;
146 milioni di euro per il 2018.
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ASSISTENZA SANITARIA TRANSFRONTALIERA
Le direttive 2011/24/UE sull'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza transfrontaliera e
2012/52/UE comportante misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro garantiscono ai cittadini europei il diritto di ricevere, a determinate condizioni, prestazioni sanitarie in un paese Ue diverso da quello di residenza, ottenendo per la prestazione ricevuta all'estero un rimborso
pari al costo che la prestazione sanitaria ha nel paese di origine. Il Governo italiano ha fatto proprie queste diret tive nel febbraio del 2014. Il provvedimento integra i vigenti regolamenti comunitari eliminando la necessità di
autorizzazione preventiva, al di fuori di casi eccezionali, e consente di poter richiedere assistenza sanitaria presso
altri Stati dell'Unione europea, con alcune limitate esclusioni (l'assistenza a lungo termine, nonché quella relativa
all'assegnazione e accesso agli organi ai fini dei trapianti e quella relativa ai programmi pubblici di vaccinazione
contro le malattie contagiose).
CHIUSURA OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI
Il 31 marzo 2015 è scaduto il termine per il definitivo superamento degli OPG e della conseguente entrata in
funzione delle strutture regionali, le Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS);
INDENNIZZO PER PERSONE AFFETTE DA SINDROME TALIDOMIDE
E' all'esame della XII Commissione il testo unificato di alcune proposte di legge (A.C. 263 ed abb.) finalizzato ad
estendere le categorie di soggetti beneficiari, per effetto di recenti disposizioni legislative, di indennizzo per i danni da sindrome da talidomide. Il testo unificato prevede che entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge il Mi nistro della salute apporti con proprio regolamento le necessarie modifiche al decreto ministeriale n. 163 del
2009, sopra ricordato, fatti salvi gli indennizzi già erogati e le procedura in corso, definisce la copertura finanziaria del provvedimento e la sua entrata in vigore. La XII Commissione ha concluso l'esame degli emendamenti
presentati al testo unificato: il provvedimento è attualmente all'esame delle commissioni competenti in sede consultiva.
Testo approvato alla Camera, ora all'esame del Senato.
LUDOPATIA
A decorrere dal 2015, nell'ambito delle risorse destinate al finanziamento del SSN, 50 milioni di euro vengono
destinati annualmente alla cura delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo, di cui una quota, pari
a un 1 milione per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, è destinata alla sperimentazione di software per monitorare il comportamento del giocatore e generare messaggi di allerta. Il Ministro della salute, con decreto, previa
intesa con la Conferenza Stato-regioni, dovrà adottare linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione,
cura e riabilitazione per le persone affette da gioco d'azzardo patologico (GAP). L'Osservatorio per valutare le
misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave è trasferito dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli al Ministero della salute (art. 1, co.133).
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CERTIFICATI MEDICI, SOPPRESSO L’ OBBLIGO PER CHI SVOLGE ATTIVITA’ LUDICO MOTORIA
Per quanto riguarda la semplificazione il Ministro della Salute ha adottato con proprio decreto le Linee guida di
indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica. Il 7 luglio sono state precisate da
parte del Ministero le linee guida emesse nel 2014. Il nuovo testo indica che solo nel caso che venga praticata
un'attività regolamentata sussiste l'obbligo di un certificato per attività sportiva non agonistica. Tutte le altre attività non regolamentate sono da considerarsi attività ludico motorie a carattere ricreativo, anche se organizzate
da società sportive affiliate, e quindi non necessitano di un certificato per attività sportiva non agonistica. Un risultato ottenuto grazie all'impegno del Pd che in commissione Affari Sociali alla Camera ha votato una risoluzione sull'argomento.
CENTRO NAZIONALE DI ADROTERAPIA ONCOLOGICA
Le norme autorizzano un contributo fino a un massimo di 15 milioni di euro per il 2015, di 10 milioni per il 2016
e di 5 milioni di euro per il 2017, al Centro nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO). Il contributo è finalizzato a consentire la prosecuzione delle attività di ricerca, assistenza e cura dei malati oncologici, ed è a valere sul
programma decennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del
patrimonio sanitario pubblico (interventi di edilizia sanitaria) (art. 1., co. 602-603).
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LA FARMACEUTICA
Viene abrogato il limite d'età per la titolarità della direzione delle farmacie private
FONDO PER LE REGIONI PER IL RIMBORSO DELL'ACQUISTO DEI MEDICINALI INNOVATIVI – EPATITE C
Fondo per il rimborso alle regioni per l'acquisto di medicinali innovativi (art. 1, co. 593- 598)
La norma è collegata alla recente immissione in commercio di farmaci innovativi destinati alla cura dell'Epatite
C. Le disposizioni istituiscono, presso il Ministero della salute, un fondo destinato a concorrere al rimborso delle
spese che i servizi sanitari regionali devono affrontare per l'acquisto di medicinali innovativi. Il fondo, finora isti tuito solo per gli anni 2015 e 2016, ha uno stanziamento pari a 500 milioni di euro per ciascuno degli anni del
biennio di riferimento.
Le risorse per il 2015 sono formate da:
a)un contributo statale, pari a 100 milioni di euro derivanti da una riduzione di pari importo del Fondo per inter venti strutturali di politica economica (FISPE);
b)400 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale nella componente destinata alla realizzazione di specifici obiettivi del Piano sanitario nazionale (PSN).
Le risorse per il 2016, pari a 500 milioni di euro, sono tutte a valere sul Fondo sanitario nazionale.
Il riparto fra le regioni del fondo avverrà in proporzione alla spesa sostenuta dalle regioni medesime per l'acquisto dei medicinali innovativi. Le modalità di riparto saranno individuate, previa Intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, con decreto interministeriale Salute-Economia.
Viene infine previsto che il Comitato per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza sia responsa bile, dal 2015, del monitoraggio degli effetti di contenimento della spesa sanitaria territoriale ed ospedaliera dovu ti alla diffusione dei medicinali innovativi
DECRETO PER VENDITA ON LINE FARMACI
Il Ministero della Salute emana il Decreto del Ministro alla Salute con il quale è definito il logo identificativo nazionale delle farmacie e degli esercizi commerciali ex Decreto legge del 4 luglio 2006 n. 223 che intenderanno ef fettuare la vendita online di medicinali, in Italia limitata ai farmaci senza obbligo di prescrizione.
Tale logo sarà conforme alle indicazioni definite dall'Unione Europea con Regolamento che entrerà in vigore il
1° luglio 2015 e avrà la funzione di garantire che il venditore online e' un soggetto autorizzato ai sensi della nor mativa vigente.
Successivamente sarà possibile mettere in piedi le procedure finalizzate alla vendita online dei soli medicinali senza obbligo di prescrizione (SOP) che comprendono i farmaci da banco, anche detti OTC, che sono medicinali da
automedicazione.
Successivamente sarà possibile mettere in piedi le procedure finalizzate alla vendita online dei soli medicinali senza obbligo di prescrizione (SOP) che comprendono i farmaci da banco, anche detti OTC, che sono medicinali da
automedicazione.
In particolare, l'autorizzazione per tale attività dovrà essere rilasciata dalla Regione o Provincia autonoma ovvero
dalle altre Autorità competenti, individuate dalla legislazione locale sulla base di una specifica richiesta contenente gli elementi identificativi della farmacia o esercizio commerciale e, ovviamente, l'indirizzo del sito web utilizza to per la vendita online.
Una volta ottenuta l'autorizzazione, l'interessato potrà rivolgersi al Ministero per ottenere l'assegnazione del logo
in questione attraverso la procedura che sarà presto disponibile sul portale del Ministero stesso.
Si ricorda che questa disciplina, che risponde alle disposizioni dettate a livello europeo, è finalizzata a tutelare la
salute dei cittadini nell'acquisto dei farmaci su internet che e', come noto, la più alta fonte di medicinali falsificati.
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RISORSE UMANE
NUOVE NORME PER LA SELEZIONE DEI DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDE SANITARIE
Grazie al lavoro dei parlamentari del PD è stato introdotto nel ddl Madia un articolo che porterà una vera e
propria rivoluzione per la sanità italiana.
Per diventare Direttore generale di una ASL si dovrà superare una selezione per titoli di studio, scientifici e di
carriera, dinanzi ad una commissione nazionale di esperti. I soggetti selezionati potranno poi iscriversi ad un
Albo tenuto presso il Ministero della salute, aggiornato con cadenza biennale.
Potrà essere nominato direttore generale soltanto chi, avendo superato la selezione, è iscritto in tale elenco. Se
poi il Direttore generale non raggiungerà gli obiettivi prefissati sia economico finanziari, sia con riferimento ai
Livelli essenziali di assistenza e al programma valutazione esiti, o incorrerà in fatti di mala gestio, decadrà automaticamente dall'incarico e il suo nominativo verrà cancellato dall'elenco nazionale. Non sarà pertanto più nominabile presso alcuna azienda sanitaria, fatto salvo il superamento di un nuovo concorso.
La sanità funziona dove ci sono bravi manager. Sono loro a rendere efficienti o meno le aziende sanitarie. E' per
questo si è voluto un Albo nazionale, con regole d'ingresso precise e trasparenti, dal quale potere valutare i migliori, dare alle Regioni la possibilità di scegliere tra chi ha un elevato profilo.
La rivoluzione riguarderà anche i direttori sanitari e amministrativi. Anch'essi per essere nominati dovranno avere superato una selezione ed essere iscritti in un apposito albo.
Finalmente i soggetti cui è demandata la gestione delle nostre aziende sanitarie e dei nostri ospedali verranno selezionati sulla base di criteri effettivamente meritocratici, senza alcuna interferenza della politica.
E' un'altra promessa mantenuta per una sanità migliore.
PRECARI DELLA SANITA’, IN GAZZETTA IL DECRETO DI STABILIZZAZIONE
Al via il decreto di stabilizzazione dei precari in sanità: un'altra promessa mantenuta, un segnale importante per
migliaia di lavoratori della sanità, sui quali il Servizio Sanitario Nazionale fa quotidianamente affidamento, un primo passo in avanti per ridare speranza e futuro a migliaia di infermieri, medici ed altri operatori sanitari.
CONTROFIRMATO DAL MINISTRO IL DECRETO SULLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE
Controfirmato mercoledì 04 febbraio il decreto di riordino delle Scuole di specializzazione di Medicina gi à firmato nei giorni antecedenti dal Ministro dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Il provvedimento diminuisce mediamente di un anno la durata dei percorsi di studio nelle scuole di specializzazione,
rendendo più aderente la normativa italiana a quella stabilita in ambito comunitario. Questo consentirà ai giovani
medici di fare prima il loro ingresso nel mondo del lavoro, rendendoli, al contempo, più competitivi all'interno
dei Paesi dell'Unione europea. Tale riduzione riguarda circa un terzo delle scuole di specializzazione sulle 55 restanti dopo il previsto accorpamento di 5 scuole e la soppressione di quelle di Medicina aeronautica e spaziale e
di Odontoiatria clinica generale.
Il Decreto prevede, tra l'altro, per la scuola di specializzazione in chirurgia generale e per quella in neurochirurgia
un percorso di studi della durata di 5 anni a fronte dei 6 anni fino ad oggi previsti. Il provvedimento valorizza an cora di più, rispetto al passato, l'obiettivo professionalizzante delle scuole di specializzazione; infatti prevede che
almeno il 70% della formazione dovrà essere dedicato allo svolgimento di attività pratiche e che le stesse potranno essere espletate non solo nelle università, ma anche nei presidi ospedalieri e nelle strutture territoriali del Ser vizio sanitario.
IN ARRIVO UNA NUOVA LEGGE SUL RISCHIO PROFESSIONALE IN SANITA’
L’assenza di un chiaro inquadramento legislativo in materia di responsabilità professionale dei medici e, più in
generale, degli operatori della sanità, alimenta una medicina difensiva che porta via dal sistema salute ingenti ri10
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sorse, valutate in oltre 10 miliardi di euro all’anno. Per questo motivo è in corso di discussione alla Camera un testo che possa dare, in un ottica di sistema, risposte chiare ed esaustive, sulle orme della legislazione europea di ri ferimento.
RIFORMA DELLE PROFESSIONI SANITARIE
E' attualmente in discussione al Senato un importante lavoro di riordino e adeguamento delle competenze delle
professioni sanitarie delle professioni sanitarie. Si tratta della legge 190/14, comma 566, articolo 1”. L’obiettivo è
quello di portare fino in fondo questo provvedimento la cui approvazione determinerebbe un fatto storico nel
nostro Paese.
SBLOCCO DEL TURN OVER PER FAVORIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE IN SANITA’
Dopo anni di tagli, blocco del turn over e aumento del precariato la Camera dei Deputati ha approvato con una
larga maggioranza il 17 giugno una mozione promossa dal Partito Democratico in cui si chiede al Governo di favorire il ricambio generazionale nella sanità e rivedere i vincoli imposti per la gestione del personale del SSN
perché i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sono il vero patrimonio del nostro sistema sanitario pubblico.
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SALUTE E AMBIENTE
BONIFICA DEI SITI DI INTERESSE NAZIONALE (SIN) CONTAMINATI DALL'AMIANTO CASALE MONFERRATO E BAGNOLI(ART.1, CO. 50 E 51 )
Viene previsto uno stanziamento complessivo di 135 milioni di euro nel triennio (45 milioni per ciascuno degli
anni 2015, 2016 e 2017) per proseguire le bonifiche dei siti di interesse nazionale (SIN) contaminati dall'amianto.
Una quota dello stanziamento, pari a 25 milioni annui, è destinata ai comuni di Casale Monferrato e Napoli – Bagnoli. Un decreto del Ministero dell'ambiente, da emanare entro il 15 febbraio 2015, dovrà individuare l'ammontare delle risorse da trasferire a ciascun beneficiario.
ESTENSIONE DELLE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI DEL FONDO VITTIME DELL'AMIANTO
Viene estesa la platea di lavoratori esposti all'amianto ai quali sono riconosciuti specifici benefici previdenziali ed
assistenziali. Più precisamente:
• si estendono (in via sperimentale per il triennio 2015-2017) le prestazioni assistenziali erogate dal Fondo
per le vittime dell'amianto (nel limite delle risorse disponibili nel Fondo stesso) ai malati di mesotelioma
che abbiano contratto la patologia, o, per esposizione familiare, ai lavoratori impiegati nella lavorazione
dell'amianto ovvero per comprovata esposizione ambientale;
•
in deroga alla normativa previdenziale vigente, si prevede l'applicazione della maggiorazione contributiva ai fini del conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico (nel corso del 2015
e senza la corresponsione di ratei arretrati), anche agli ex lavoratori, occupati in specifiche imprese (esercenti attività di scoibentazione e bonifica e con attività di lavoro cessata per chiusura, dismissione o fallimento e il cui sito sia interessato dal Piano di Bonifica da parte dell'Ente territoriale), che non abbiano
maturato i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente e che risultino malati con
patologia asbesto correlata.
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JOBS ACT
CONGEDO PER DONNE VITTIME DI VIOLENZA
Per la prima volta viene inserito un congedo di tre mesi per le donne lavoratrici vittime di violenza.
CON LEGGE CARLOTTA PIU’ DIRITTI AI MALATI GRAVI
Grazie ad una norma che sarà inserita nel Jobs Act, promossa dal Pd e che prende il nome da Carlotta Filardi la
giovane malata oncologica dalla quale tutto e’ partito, anche per i malati gravi del settore privato sarà prevista l’esenzione alla visita fiscale come già accade per i lavoratori del settore pubblico. L’articolo 25 dello schema di decreto legislativo prevede che vengano stabilite le cause di esenzione dalle visite fiscali anche per i lavoratori del
settore privato attraverso la modifica della normativa del 1983, che a sua volta rimanda a un decreto attuativo del
1986. Dopo l’approvazione dello schema di decreto attuativo verrà quindi modificato il decreto attuativo della
legge 638/83 che stabilisce orari e modalità di rispetto delle fasce di reperibilità.
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WELFARE, TERZO SETTORE, DIRITTI
TERZO SETTORE
Dopo un anno dalla presentazione delle linee guida, un ampio dibattito pubblico e un intenso lavoro parlamenta re, nei mesi scorsi la Camera ha approvato il disegno di legge delega di riforma del terzo settore, giunto ora all'e same del Senato.
Un provvedimento da tempo atteso dalle oltre trecentomila organizzazioni sociali attive nel paese con un milione
di lavoratori e 4 milioni e mezzo di volontari. È proprio la rilevanza assunta in Italia dal terzo settore a richiedere
un intervento organico sulla legislazione di riferimento, per superare la frammentazione delle norme, aggiornarle
e armonizzarle alla luce di nuove esigenze e vecchie lacune, tutelare identità e autonomia delle formazioni sociali,
incentivarne l'azione con idonei strumenti di sostegno.
Per la prima volta un testo di legge definisce il terzo settore elencandone natura, identità, finalità, campi di attività, nonché i principi che ne ispirano l'azione, tracciando così il perimetro che delimita e identifica questi enti
nel più ampio campo dei soggetti privati senza fine di lucro riconducibili al Libro I del Codice civile.
La delega interviene sulla disciplina del Codice Civile, semplificando l'accesso alla personalità giuridica, ribadendo l'autonomia statutaria degli enti e i loro obblighi in relazione alla responsabilità verso terzi. Prevede poi l'istituzione di un Codice del Terzo Settore che riunisca e coordini le normative specifiche relative al volontariato e al l'associazionismo di promozione sociale. La legge risponde al quesito se il terzo settore debba essere disciplinato
sulla base della natura degli enti oppure delle loro attività, disponendo che le nuove norme contengano criteri
vincolanti sia in merito alla forma costitutiva e al possesso dei requisiti da parte degli enti, sia riguardo alle attività
svolte, alla loro coerenza coi fini statutari e all'impatto sociale prodotto. Scelta coerente, che però richiederà nella
stesura dei decreti attuativi di differenziare e graduare vincoli e oneri burocratici tenendo conto della grande di versità fra gli enti, per dimensione economica e organizzativa, numero di aderenti, tipologia di attività. Uno specifico articolo è dedicato all'impresa sociale, con una definizione aggiornata, l'ampliamento dei settori di attività
e la possibilità di una parziale distribuzione degli utili, nell'intento di incentivare la crescita di esperienze a più
marcata vocazione imprenditoriale capaci di attrarre nel terzo settore anche investimenti del mondo profit, con
chiari vincoli a garanzia della preminente vocazione sociale e non lucrativa di queste imprese.
L'articolo 8 istituisce il servizio civile universale, andando a potenziare ed estendere a tutti i giovani fra i 18 e i 28
anni la positiva esperienza del servizio civile volontario previsto dalla legge 64 del 2001.
Infine, l'articolo 9 contiene la delega relativa al riordino delle agevolazioni fiscali, con la stabilizzazione dell'istituto del cinque per mille, la definizione della natura di ente non commerciale e l'armonizzazione delle diverse for me di fiscalità di vantaggio oggi previste. Importante la scelta di superare l'attuale frammentazione del sistema di
accreditamento prevedendo, come condizione necessaria per l'accesso a benefici fiscali o normative di favore, l'i scrizione a un unico registro nazionale del terzo settore presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, articolato per sezioni regionali e per settori corrispondenti a specifiche normative di specie o tipologie giuridiche. Significativa, tanto più alla luce delle degenerazioni portate alla luce da recenti fatti di cronaca, la particolare atten zione che la legge dedica alle funzioni di vigilanza e controllo affidate ad una apposita struttura del Ministero del
Lavoro e delle politiche sociali, ma anche con la previsione di forme di autocontrollo da parte delle organizzazio ni rappresentative degli enti.
È evidente infatti che la riforma sarà tanto più efficace se saprà investire sulla responsabilizzazione dei soggetti
sociali, nell'ambito di un rapporto leale e trasparente con le istituzioni. E se saprà valorizzare, insieme alle potenzialità economiche e occupazionali del terzo settore, la vocazione civica e solidaristica, la dimensione partecipativa e popolare che rappresenta il tratto più peculiare e il valore aggiunto dell'esperienza italiana di terzo settore.
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Dipartimento Welfare, Terzo Settore, Diritti
SERVIZIO CIVILE
Un impegno costante del Governo e dei parlamentari PD sta portando a compimento la riforma del Servizio
Civile Universale, iniziata poco più di un anno fa, ed ora approdata al Senato per l’approvazione definitiva.
La proposta di rilancio ed estensione del SCN infatti era stata presentata nel marzo 2014 in un incontro con
gli Enti del Servizio Civile Nazionale nella sede del PD ed accolta nelle “Linee guida per una Riforma del
Terzo Settore”, sulle quali il Governo ha successivamente avviato un’ampia fase di coinvolgimento dei molteplici enti del Terzo Settore, volontari e cittadini interessati.
L’SCU – collegato alla “difesa della Patria” (art. 52 della Costituzione) - è stato concepito per avere una durata di 8 mesi (eventualmente prorogabili di ulteriori 4 mesi), dei quali i primi 6 spesi nell'ambito di un pro getto specifico, più 2 mesi finali nei quali il giovane potrà essere accompagnato con un tutoraggio in una valutazione delle sue competenze verso il mondo del lavoro, o avrà la possibilità di una esperienza di scambio
con paesi europei partner dove esiste già un servizio civile volontario (come Francia e Germania), oppure di
uno scambio in altre regioni italiane. I fondi sono assicurati attraverso una compartecipazione degli enti di
servizio civile (attualmente enti pubblici e del Terzo settore), ma anche di realtà “profit”, che potranno partecipare al finanziamento dei progetti. Questa era la proposta originaria quasi interamente accolta dal governo.
Ed ecco che, se nel 2014 il numero di posti disponibili ammontava a sole 15.500 unità, dopo la presa in carico del tema da parte del Premier e dei parlamentari PD, nel solo 2015 sono stati assicurati più di 50.000 posti, un incremento del 322%. Un risultato incoraggiante ottenuto combinando il bando pre-esistente con
quello di Garanzia Giovani, il programma di derivazione europea finalizzato all’abbattimento della disoccupazione giovanile.
Grazie alle risorse già stanziate e in vista della prossima approvazione della riforma del Terzo Settore si sta
gradualmente raggiungendo l’obiettivo prefissato di 100.000 posti per tutti i giovani che vivono nella comunità italiana, cittadini o stranieri, attraverso uno stanziamento totale di circa 600 milioni che dovrebbe andare a regime dal 2017.
Il servizio civile, infatti, è strumento fondamentale di una politica integrata educativa ed al tempo stesso di
potenziamento di competenze che facilitano l'inserimento lavorativo. In particolare contribuisce a combattere
quelle che vengono definite le tre D: disoccupazione, disgregazione e distanza. Esso permette il riconoscimento di crediti formativi universitari, certificando le competenze acquisite e si pone come effettivo strumento di contrasto alla disoccupazione giovanile: il 10% dei partecipanti viene assunto dall’ente in cui ha
prestato servizio. In base al Rapporto 2009 dell’ASC (Arci Servizio Civile) per ogni euro di soldi pubblici
impiegati si ha un ritorno sull’investimento pari a 3,4 euro tra valore economico delle attività svolte, capitale umano e sociale, con effetti particolarmente evidenti nel settore dell’assistenza. L’SCU, inoltre, quale
strumento di educazione non formale e “ponte” verso il mondo del lavoro, potrà dare un contributo nell’invertire la tendenza che vede l’Italia come ultima nazione dell’area OCSE per occupazione giovanile.
In base al recente studio “OECD Skills Outlook 2015” nel nostro paese appena il 52,8% dei giovani tra i 25 e
i 29 anni è occupato, contro una media pari nell’area al 73,7%. In Italia aumentano in particolare i costi legati all’inoccupabilità dei giovani per mancanza di competenze, i cosiddetti «Neet», che non sono né inseriti in
un contesto lavorativo, né coinvolti in un percorso scolastico, né in uno di formazione.
Si sottolinea che fino allo scorso anno solo un ragazzo su mille nel nostro Paese aveva la possibilità di partecipare ad un’esperienza di crescita e di maturazione personale come questa, la quale combatte la disgregazione del nostro tessuto sociale e riduce concretamente la distanza tra giovani, enti e Istituzioni in armonia con il principio di sussidiarietà.
La recente sentenza della Corte Costituzionale che ha esteso il servizio civile ai cittadini stranieri residenti in
Italia non fa che confermare la linea di intervento portata avanti dalla legge delega sul Terzo Settore. Questa
prevede inoltre la possibilità per coloro che rispettano i requisiti necessari al riconoscimento dello status di
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richiedenti asilo – tra cui la residenza sul territorio nazionale da almeno 5 anni – di partecipare al SCU per
contribuire in prima persona alla cura e al servizio nei confronti del paese che li ospita.
Dopo un esame approfondito ma perfezionato in tempi rapidi alla Camera, la riforma è oggi in discussione al
Senato, con la speranza di concludere l’iter legislativo il prossimo settembre e di migliorare il testo sul tema
su tre punti fondamentali:
1. la centralità del principio di difesa non armata della Patria, nella sua moderna accezione di servizio in favore della propria comunità, a tutela del patrimonio umano, ambientale, culturale e artistico del nostro Paese;
2. la presenza di una governance nazionale chiara, che possa accompagnare ogni iniziativa, come
quella realizzata sull’attuale bando al fine di redistribuire i posti dalle regioni in eccedenza a quelle
dove vi è ancora spazio per realizzare i progetti, per assicurare il massimo delle opportunità ai giovani del nostro Paese;
3. l’estensione del servizio civile agli stranieri residenti da almeno 5 anni in Italia ed ai richiedenti asilo politico, così come auspicato nel progetto iniziale di riforma e per questo inserito negli ultimi due bandi, estensione che oggi ha ottenuto il prezioso avallo della Consulta.
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“DOPO DI NOI”
Con l'espressione "dopo di noi" ci si riferisce al periodo di vita delle persone con disabilità successivo alla scomparsa dei genitori/familiari e richiama il desiderio dei genitori di assicurare al proprio figlio tutta l’assistenza ed il
progetto di vita di cui necessita dopo la loro morte. Progetto costruito di norma nel periodo “ durante noi” insieme ai familiari, i servizi, terzo settore e l’amministratore di sostegno o tutore.
La proposta di legge, in attuazione degli articoli 3 e 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle
persone con disabilità ( volta a garantire il diritto di scegliere dove abitare, liberamente e con la stessa uguaglianza
delle altre persone) , è volta a favorire il benessere, l'inclusione e l'autonomia delle persone con disabilità grave
prive di sostegno familiare in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono più in grado di
sostenere le responsabilità della loro assistenza.
Sono previste diverse misure di assistenza, cura e protezione, congrue al progetto individuale della persona disabile - anche in sinergia con il mondo del terzo settore, delle regioni e degli enti locali - tra cui quelle di attivare
programmi di intervento volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione, di supporto alla domiciliarità in residenze o gruppi appartamento che riproducono le condizioni abitative e relazionali della casa familiare e che tengono conto anche delle migliori opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
Particolarità della legge, oltre la detraibilità delle spese sostenute per le polizze assicurative finalizzate alla tutela
delle persone con disabilità grave, è quella di facilitare attraverso agevolazioni tributarie le erogazioni di soggetti
privati e la costituzione di trust – affidamento - con il quale i genitori trasferiscono beni mobili o immobili ad
un soggetto di fiducia, il quale ne dispone esclusivamente per il mantenimento, le cure ed il sostegno della persona con disabilità grave, secondo le finalità indicate nell’atto istitutivo del trust dagli stessi genitori.
Viene istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare.
LEGGE 40
E' depositato in Senato un ddl a prima firma De Biase. Dopo le varie sentenze della Corte Costituzionale che
hanno dichiarato incostituzionale la legge 40 in varie parti, appare non più rinviabile un intervento normativo
che ridefinisca l’intera disciplina della fe-condazione medicalmente assistita coerente-mente alle diverse pronunce
giurisprudenziali e che riorganizzi l’intera materia secondo un impianto organico che ponga al centro la scelta
della coppia di diventare ge-nitori e di formare una famiglia che abbia anche dei figli, quale espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi, riconducibile agli articoli 2, 3 e 31 della Costituzione, poiché
concernente la sfera privata e familiare.
Una libertà che, come chiarisce espressamente la Corte costituzionale nella sentenza del 9 aprile 2014, n. 162,
non può certo esplicarsi senza limiti, ma il cui unico limite ammissibile non può che essere la tutela di altri interessi di rango costituzionale e mai la discrezionalità politica del legislatore.
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ORIGINI BIOLOGICHE
L'Assemblea della Camera ha approvato, giovedì 18 giugno 2015, un testo unificato di alcune proposte di legge,
finalizzato ad ampliare la possibilità del figlio adottato o non riconosciuto alla nascita di conoscere le proprie origini biologiche. In particolare, anche per dare seguito a una sentenza con cui la Corte costituzionale ha dichiarato
l'incostituzionalità della disciplina vigente, è prevista la possibilità di chiedere alla madre se intenda revocare la
volontà di anonimato, manifestata alla nascita del figlio.
Il progetto passa ora all'esame del Senato.
La discussione si è concentrata sul bilanciamento degli interessi in gioco: il diritto alla riservatezza della madre e
il diritto del figlio a conoscere la propria identità biologica. E' stato abolito il diritto alla riservatezza di cento anni
e estende anche al figlio non riconosciuto alla nascita da donna che abbia manifestato la volontà di rimanere anonima la possibilità, raggiunta la maggiore età, di chiedere al tribunale dei minorenni l'accesso alle informazioni
che riguardano la sua origine e l'identità dei propri genitori biologici.
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AUTISMO
Prima della pausa estiva è stato approvato al Senato in via definitiva la legge recante “Disposizioni in materia di
diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”.
Un testo per superare la disomogeneità regionale nelle risposte ai bisogni di persone interessate dai disturbi comportamentali e delle loro famiglie. La legge pone come punti cardine l’individuazione nelle azioni sul chi fa che
cosa. Le linee guida scientifiche aggiornate a cura dell'IIS, tendono ad omogeneizzare gli interventi regionali per
l'individuazione di centri di riferimento, al fine di migliorare l'organizzazione del percorso dalla diagnosi precoce,
la cura del bambino, dell'adolescente e dell'adulto, con le migliori pratiche, utilizzando strutture semiresidenziali e
residenziali pubbliche e private dedicate e specifiche per le diverse età. Due coordinamenti: uno interdisciplinare
e di collegamento tra i diversi ambiti sanitario, relazionale, scolastico e sociale, l'altro che accompagni la persona e
la sua famiglia nel passaggio bambino-adolescente-adulto. La formazione degli operatori sanitari e non, il sostegno alle famiglie nella gestione della quotidianità, una corretta informazione ed una comunicazione capillare volta favorire l'inclusione ed il superamento dell'isolamento e della solitudine. Il testo a proposito di formazione del
personale della scuola si intreccia armonicamente a quanto contenuto nel testo della Buona scuola. LEA specifici
e riorganizzazione virtuosa del sistema consentiranno un significativo passo in avanti pur senza la istituzione di
un fondo ad hoc. Il passaggio in XII Commissione su iniziativa del PD, arricchisce la legge di un articolo che au menta la cogenza al testo: intesa Stato-Regioni per l'aggiornamento triennale delle linee di indirizzo, il rispetto
dei LEA diventa obiettivo di valutazione per le Regioni da parte della Commissione di valutazione per l'attuazio ne dei LEA. Un ulteriore articolo pone l'attenzione alla promozione di progetti di ricerca. Il testo così integrato
torna al Senato: non una legge per una patologia specifica, ma un diverso modo di approcciare ad un ventaglio di
disturbi accomunati da una terna di sintomi: anomalie del linguaggio, comportamenti ripetitivi, disturbi della sfera
relazionale. Una spinta contro lo stigma e l'affermazione che ognuno e' persona prima che essere malato, che la
fragilità si sostiene sostenendo la famiglia; questi elementi sono i punti di forza di questo testo, per un vero cam biamento culturale.
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AGGIORNAMENTO LEGGE 68/99
Lo Schema di Decreto Semplificazione (176) rivede alcuni aspetti della legge 68/99, ossia le norme per il diritto
al lavoro dei disabili, e risponde a molti degli aspetti discussi in questi anni sul tema del rapporto disabili/lavoro,
contenendo al proprio interno numerose disposizioni condivise con il variegato mondo dell'associazionismo e
della rappresentanza, prevede importanti novità, in particolare in riferimento a:
· l’istituzione della Banca Dati del collocamento mirato, che consente di raccogliere e incrociare numerose
informazioni di flusso sul lavoro delle persone disabili;
·
la definizione di Linee Guida per il collocamento mirato, con la declinazione operativa di numerosi indi rizzi della Convenzione ONU;
·
la modifica del sistema degli incentivi, con una particolare attenzione alla loro durata prolungata nel tem po e a quelli rivolti ai lavoratori con disabilità psichica o intellettiva;
·
l’introduzione del finanziamento forfettario parziale di tutti quegli "accomodamenti ragionevoli", previsti
dalla Convenzione ONU, che consentano la valorizzazione del lavoro delle persone disabili senza comportare oneri sproporzionati alle imprese.
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UNIONI CIVILI
In data 26 marzo 2015, la Commissione Giustizia del Senato ha adottato il nuovo Testo base presentato dalla Relatrice, senatrice Cirinnà che unifica 11 diverse proposte di legge presentate da tutte le forze politiche. Il testo si
compone di due diversi Titoli, il primo disciplina le unioni civili tra persone dello stesso sesso, introducendo un
istituto originario, distinto dal matrimonio e fondato sull'articolo 2 della Costituzione, escludendo, conseguentemente, l'applicazione di aspetti più specificamente simbolici come le pubblicazioni. L'istituto riconosce, alla coppia oltre che una serie di diritti sociali richiesti dalla giurisprudenza comunitaria quali: assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, subentro nel contratto d'affitto, reversibilità della pensione, anche i doveri
previsti per le coppie coniugate. In materia di adozione è prevista la sola facoltà, già prevista per il coniuge, di
adottare il figlio del partner ai sensi della lettera b), comma 1, articolo 44 della legge 4 maggio 1983, n. 184, c.d.
adozione speciale.
Tale facoltà, nota con il nome di stepchild adoption, è consentita, oltre che in Paesi dove è possibile per le coppie
omosessuali ricorrere all'adozione congiunta, come Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Francia e da ultime l'Austria e l'Irlanda, anche in Paesi come Germania, Finlandia e Groenlandia che, pur precludendo l'accesso
per le coppie omosessuali all'istituto dell'adozione congiunta, consentono, comunque, nell'ottica della tutela prevalente del diritto del minore a godere di una stabilità affettiva, di ricorrere all'adozione del figlio da parte del
partner.
Il titolo II del testo unificato prevede, invece, che dalla convivenza di fatto tra due persone etero od omosessuali,
legate da rapporto affettivo, non vincolata da rapporti di parentela o adozione, non sposati o vincolati da un'unione civile, scaturiscano diritti, alcuni dei quali in proporzione alla durata della convivenza, in gran parte gi à riconosciuti dall'attuale giurisprudenza, con l'aggiunta della possibilità per la coppia di stipulare un contratto di
convivenza, con il solo fine di regolare le rapporti economici relativi alla loro vita in comune.
L'esame in materia di disciplina delle unioni civili e delle convivenze di fatto è iniziata nel luglio 2013 e nel corso
dell'esame sono stati già presentati due differenti Testi Unificati, rispettivamente il 24 giugno e il 2 luglio 2014.
Al testo sono stati presentati 4320 emendamenti1, divenuti 1693 a seguito delle dichiarazioni di inammissibilità e
improponibilità.
Gli emendamenti presentati erano così ripartiti: Forza Italia 829; Gal, 332; NCD 2778; sen Giovanardi 282; Autonomie 7; Misto 21; M5S 36; Lega 20; Pd 15.
Gli emendamenti sono stati già discussi ed attualmente sono in votazione in commissione Giustizia del Senato.
La Commissione Politiche dell'Unione Europea dopo aver ricordato la recente posizione espressa dal Parlamento
europeo nella Risoluzione del 12 marzo 2015 sulla relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo
nel 2013 e sulla politica dell’Unione europea in materia (2014/2216(INI)), in cui al punto 162 si "prende atto della legalizzazione del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in un numero
crescente di paesi nel mondo, attualmente diciassette" e si incoraggiano "le istituzioni e gli Stati membri dell ’UE a
contribuire ulteriormente alla riflessione sul riconoscimento del matrimonio o delle unioni civili tra persone dello
stesso sesso in quanto questione politica, sociale e di diritti umani e civili", ha concluso affermando come il testo
unificato in esame si inscriva, in questa ulteriore riflessione auspicata dal Parlamento europeo.
La Commissione Affari Costituzionali, esaminando il testo unificato adottato, ha sottolineato come la scelta compiuta appare compatibile con il quadro costituzionale, anche alla luce della più recente giurisprudenza di merito e
di legittimità e, soprattutto, in riferimento a importanti pronunce con le quali la Corte costituzionale ha affrontato il tema della tutela giuridica delle coppie omosessuali, riconoscendo, in particolare con la sentenza n. 138 del
2010, che all’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra persone dello stesso sesso, spetti il diritto
fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendo - nei tempi e nei modi stabiliti dalla leg ge – il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri. Il fondamento della tutela è rinvenibile, secondo
la Corte, nell’articolo 2 della Costituzione, in quanto anche l’unione tra persone dello stesso sesso presenta i caratteri propri di una formazione sociale, intesa come una forma di comunità, idonea a consentire e a favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione.
Nello stesso senso è orientata anche la giurisprudenza costituzionale successiva, con particolare riguardo alla
sentenza n. 170 del 2014, che ha ad oggetto il caso del cosiddetto "divorzio imposto", a seguito di procedimento
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Dipartimento Welfare, Terzo Settore, Diritti
di rettificazione legale di sesso, con la quale la Corte ha, quindi, ribadito l'invito al legislatore ad individuare una
forma alternativa, che consenta alla coppia di evitare il passaggio da uno stato di massima protezione giuridica,
quale il matrimonio, ad una condizione, su tale piano, di assoluta indeterminatezza. Tale compito - si legge nella
sentenza - il legislatore è chiamato ad assolvere con la massima sollecitudine, per superare la rilevata condizione
di illegittimità della disciplina in esame per il profilo dell’attuale deficit di tutela dei diritti dei soggetti in essa
coinvolti.
MOZIONE PD SULLE TRASCRIZIONI DEI MATRIMONI OMOSESSUALI CONTRATTI ALL'ESTERO
Lo scorso 10 giugno l'Aula di Montecitorio ha approvato la mozione del Pd relativa alla trascrizione dei matrimoni tra coppie dello stesso sesso celebrati all'estero. In particolare, la mozione impegna il governo "ad adottare le
misure necessarie per garantire un eguale trattamento delle medesime situazioni su tutto il territorio nazionale", al
fine di evitare la frammentarietà oggi presente dovuta all'iniziativa dei singoli comuni. La mozione impegna anche il governo "ad intervenire per favorire l'approvazione di una legge sulle unioni civili, con particolare riguardo
alla condizione delle persone dello stesso sesso". La mozione e' stata approvata con 204 voti favorevoli, 83 con trari e 98 astenuti.
Con la risoluzione il Pd ha impegnato formalmente il governo all'approvazione di una legge in grado di superare
le criticità oggi presenti per chi ha contratto matrimonio all'estero e arrivare ad una disciplina omogenea in materia di trascrizioni in tutto il territorio nazionale.
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WELFARE MINORILE
INTERCULTURA E INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI
"Disposizioni per l'integrazione scolastica degli alunni immigrati e per il sostegno dell'educazione interculturale"
(A.C. 2860 di Iori ed altri), presentata il 4 febbraio 2015, annunziata il 5 febbraio 2015, Assorbito dall'approvazione di una proposta di legge abbinata a “La buona scuola”.
LA CITTADINANZA AI MINORI STRANIERI
La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati sta affrontando la riforma del diritto di citta dinanza per i minori stranieri nati in Italia o entrati nel nostro Paese nei primi anni di vita. Le ipotesi all'esa me sono due: quella dello ius soli temperato, e cioè di una cittadinanza alla nascita da legare alla presenza legale dei genitori e alla residenza legale da almeno cinque anni di uno di essi sul territorio italiano e quella
dello ius culturae, ovvero legare la cittadinanza alla frequenza e/o conclusione di un ciclo scolastico. Le 23
proposte di legge all'esame, che saranno convogliate in un testo base nei prossimi giorni, mirano all'aggiornamento
complessivo
dell'attuale
legge
sulla
cittadinanza
91/1992.
PERSONALE DEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI
"Disciplina delle professioni di educatore e di pedagogista" ha lo scopo di qualificare il lavoro educativo e socioeducativo nei servizi per l’infanzia (A.C. 2656 Iori)
La proposta di legge intende disciplinare l'esercizio delle professioni di educatore e di pedagogista, al fine di garantire con omogeneità, in tutto il territorio nazionale, servizi e interventi educativi di qualità.
A tal fine, stabilisce, in particolare, che l'esercizio delle rispettive attività è consentito solo a chi è in possesso
delle relative qualifiche, attribuite all'esito del percorso di studi universitario specificamente indicato. (Camera
dei Deputati, Servizio studi, Dossier n° 322)
Si tratta di un'operazione necessaria per mettere in campo servizi e interventi educativi di qualit à e adeguati alle
esigenze dei minori e degli adolescenti nel nostro Paese
PROMOZIONE DELLA LETTURA NELL’INFANZIA E NELL’ADOLESCENZA
Norme per la promozione della lettura nell'infanzia e nell'adolescenza e istituzione della Giornata nazionale della
promozione della lettura e della Settimana nazionale del libro nelle scuole (A.C. 2267 Zampa)
In corso di esame nella VII commissione
BULLISMO E CYBERBULLISMO
Il Senato ha approvato il testo di legge "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo" (S. 1261 Ferrara ed altri)
Il testo è ora giunto alla Camera alle Commissioni congiunte II et XII, con i testi abbinati C. 1986 Campana, C.
2408 Iori, C. 2435 Brambilla e C. 2670 Iori.
FIGLI DI GENITORI DETENUTI
C.1/00510 Mozione sul diritto alla genitorialità dei figli di genitori detenuti
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Dipartimento Welfare, Terzo Settore, Diritti
La Mozione, impegna il Governo, ad adottare iniziative immediate, normative o di altra natura, affinch é quanto
contenuto nella «Carta dei figli dei genitori detenuti» del 21 marzo 2014 trovi concreta realizzazione e applicazione; a perseguire l'obiettivo del definitivo superamento del dramma dei bambini cresciuti in carcere tramite lo
strumento delle case famiglia protette, anche attraverso le risorse e le opportunità offerte dal privato sociale, assumendo iniziative per l'estensione del beneficio dell'esecuzione della custodia cautelare e della detenzione in casa
famiglia protetta, già previsto dalla legge 62 del 2011, alla madre di prole fino a dieci anni di età, con possibilità
per il giudice di estendere l'applicazione anche oltre i dieci anni; a realizzare, all'esterno degli istituti penitenziari,
case famiglia protette con struttura ed organizzazione idonee alle particolari esigenze psicofisiche dell'infanzia,
fornite di sistemi di controllo non visibili o percepibili del minorenne e dotate, in prevalenza, di personale in possesso di competenze pedagogiche ed educative per l'infanzia con specifico riferimento alle realtà detentive; ad assumere iniziative per consentire alla madre detenuta di essere presente nei momenti più importanti della vita dei
figli ed in caso di estremo bisogno degli stessi e in particolare, nel caso di ricovero di figlio minore di anni dieci,
garantire alla madre internata o detenuta, tramite un provvedimento adottato d'urgenza, la possibilità di accompagnare il bambino presso la struttura ospedaliera e soggiornarvi per tutto il periodo del ricovero.
ABUSO SESSUALE E VIOLENZA SUI MINORI
C.1/00427 Approvata all’unanimità
La Mozione impegna il Governo, ad assumere iniziative immediate, legislative o di altra natura, affinché i
principi sanciti nella convenzione del Consiglio d'Europa, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007 non vengano
disattesi, per contrastare il crescente fenomeno della violenza nei confronti dei minori, dell'abuso sessuale e
dell'adescamento tramite la rete Internet, in particolare attribuendo specifica rilevanza penale alla condotta di
violenza sessuale a distanza; a valutare la possibilità di potenziare gli strumenti investigativi in dotazione alle
Forze dell'ordine per il contrasto all'abuso sessuale in danno a minorenni; ad assumere ogni iniziativa di
competenza anche d'intesa con i comuni affinché potenzino le attività dei servizi sociali, in modo da favorire
una maggiore protezione e prevenzione dei bambini maltrattati, anche tenendo conto dei soggetti minorenni
stranieri non accompagnati, favorendone l'accesso attraverso i mediatori culturali; a dedicare particolare at tenzione all'attuazione dell'articolo 5 della suddetta convenzione in tema di reclutamento, formazione e sensibilizzazione delle persone che lavorano a contatto con i minori; a far sì, promuovendo – per quanto di com petenza – politiche formative mirate, che le persone regolarmente a contatto con soggetti minorenni, per lavoro o per altre ragioni, abbiano piena consapevolezza dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, riconoscano
gli indizi di abuso e adottino i protocolli di comportamento più moderni e più efficaci per prevenire e contra stare il fenomeno; ad assumere iniziative anche d'intesa con le regioni affinché adottino idonee misure per
l'istituzione e la pubblicizzazione di servizi di cura e di intervento per persone con interesse sessuale verso
soggetti minorenni, che intendano volontariamente sottoporvisi, anche utilizzando gli strumenti economici
che l'Unione europea mette a disposizione; a predisporre un sistema di raccolta dati e monitoraggio del fenomeno della violenza sui minori, dell'abuso sessuale e dell'adescamento tramite la rete Internet, in eventuale
connessione con i servizi sociali dei Comuni ed altre realtà associative che già operano in tale settore; a va lutare la possibilità di assumere iniziative per destinare alla polizia delle telecomunicazioni risorse sufficienti
per cancellare i tagli previsti dalla spending review; ad attivare una campagna informativa per sensibilizzare
l'opinione pubblica e incentivare l'emersione di un fenomeno di violenza domestica e di abusi non denunciati
che, nel nostro Paese, rimangono ancora in gran parte sommersi; a valutare la possibilità di provvedere ad un
coordinamento delle competenze istituzionali sull'infanzia e sull'adolescenza, attualmente eccessivamente
frammentate, al fine di consentire un'azione realmente efficace delle politiche sulla materia; ad assumere ini ziative per prevedere programmi di trattamento realmente efficaci per gli autori di reati sessuali, come po trebbero essere i centri per l'ascolto cui rivolgersi per manifestare i propri disturbi legati alla pedofilia, come
già avviene in altri Paesi europei.
EDUCAZIONE ALIMENTARE, MALNUTRIZIONE E DENUTRIZIONE
La Mozione impegna il Governo, ad affrontare le attività di educazione alimentare nella scuola mediante un approccio sistemico capace di attivare ampie sinergie che coinvolgano tutti i soggetti della vita sociale – le istituzioni socio sanitarie, gli enti locali, l'industria alimentare, il mondo agricolo, della distribuzione, della vendita e della
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Dipartimento Welfare, Terzo Settore, Diritti
comunicazione e, soprattutto, le famiglie – univocamente finalizzate alla promozione del benessere, come indispensabile elemento di crescita comune incentivando la consapevolezza dell'importanza del rapporto cibo-salute;
a promuovere, in tale contesto, una «cultura del benessere» che, da un lato, favorisca la prevenzione dell'insorgenza di patologie dell'età adulta, quali diabete, tumori e patologie cardiovascolari mediante la riduzione dei fattori di rischio connessi alla sedentarietà e ad una scorretta alimentazione e, dall'altro, si riappropri di uno degli
aspetti fondamentali della cultura secolare italiana dell'alimentazione quali il «piacere della tavola» e la convivialità, utilizzando concretamente il «valore aggiunto» in termini di salute, benessere e qualità della vita che offre
l'alimentazione di tipo mediterraneo; a promuovere, nell'ambito delle attività di educazione alimentare, la conoscenza del sistema agroalimentare attraverso la comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi e distributivi, in rapporto alle risorse alimentari, all'ambiente e alla società; ad informare ogni attività di educazione
alimentare, secondo un'immagine del cibo che ne identifichi: valore nutritivo; sicurezza; caratteristiche sensoriali;
rispetto dell'ambiente e delle risorse nella produzione, distribuzione e consumo; valutazione della sostenibilità
quale parametro connesso all'impatto che le produzioni agroalimentari hanno sull'ambiente e sull'organizzazione
sociale; rispetto dei fondamentali principi etici nella produzione e distribuzione (equità sociale, benessere animale
ed altro); gratificazione nell'acquisto e nel consumo; a mettere in atto, anche nelle scuole, tutte le azioni necessa rie per una piena attuazione del Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (Pinpas) mediante strumenti e soluzioni che favoriscano e facilitino la donazione delle eccedenze e dei prodotti non consumati attraverso la semplificazione, razionalizzazione e l'armonizzazione del quadro di riferimento normativo procedurale, fi scale e igienico-sanitario; a potenziare tutte le strategie pedagogiche possibili per prevenire i disturbi del comportamento alimentare, soprattutto potenziando l'educazione alla soggettività corporea che ancora sconta la mancata individuazione di strategie educative rispetto a ciò che significa crescere come soggetti corporei, nei percorsi
formativi scolastici e familiari; a favorire, fin dall'infanzia e dall'adolescenza, tramite la scuola e le altre agenzie
educative, ma soprattutto coinvolgendo i media, la consapevolezza del valore della propria specificità e unicità
esistenziale, incoraggiando il diventare soggetti-corpo, in quanto una delle dimensioni educative fondamentali è
quella di conservare la consapevolezza e la responsabilità del corpo che «siamo», iniziando dal nutrimento del
un corpo-persona.
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