Lettera di un figlio a tutti i genitori del mondo

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Lettera di un figlio a tutti i genitori del mondo
Lettera di un figlio a tutti i genitori del mondo
di Beatrice Di Marco
Non darmi tutto ciò che ti chiedo.
Molte volte chiedo soltanto per sapere fino dove posso prendere.
Non gridare.
Ti rispetto solo quando lo fai e mi insegni a fare lo stesso.
Io non desidero farlo.
Non darmi sempre ordini.
Se invece di ordinare, a volte tu mi chiedessi di aiutarti,
io lo farei più in fretta e con piacere.
Adempi le promesse che fai, buone o cattive.
Se mi prometti un premio, dammelo, ma pure il castigo.
Non paragonarmi agli altri,
specialmente con mio fratello o mia sorella.
Se tu mi fai sentire migliore degli altri, qualcuno può soffrire,
e se mi fai sentire peggiore degli altri, sarò io a soffrire.
Non cambiare d’opinione così spesso su tutto ciò che devo o non devo fare.
Decidi e mantieni quella decisione.
Fai che io me la sbrighi da solo.
Se tu fai tutto per me io non potrò mai imparare.
Non dire mai bugie davanti a me, e non chiedermi di dirle per te,
anche se in questo modo io ti potrei togliere da un pasticcio,
mi fai sentire a disagio e mi fai perdere fiducia in te.
Quando faccio qualcosa di sbagliato, non insistere affinché ti dia spiegazioni
di perché l’ho fatto. A volte non lo so nemmeno io.
Quando ti sarai sbagliato in qualcosa, ammettilo e crescerà la mia opinione
nei tuoi confronti e così mi insegnerai ad ammettere i miei errori.
Trattami con la stessa gentilezza e cordialità con la quale tratti i tuoi amici.
Anche se siamo una famiglia non vuol dire che non potremmo essere amici.
Non mi dire di fare una cosa che tu non fai, imparerò sempre ciò che tu fai,
anche se tu non lo dici, ma non farò mai ciò che tu dici e non fai.
Insegnami ad amare e conoscere Dio. Anche a scuola mi vogliono insegnare,
ma non conta nulla se vedo che tu non conosci e ami Dio.
Quando ti voglio raccontare un mio problema, non dirmi: non ho tempo per stupidaggini
o questo non ha importanza. Cerca di comprendermi ed aiutarmi, e voglimi bene e dimmelo.
A me piace sentirti dire che mi vuoi bene anche se tu credi che è cosa ovvia
e non è necessario dirmelo.
Grazie a mia Madre e mio Padre
Figlia Mamma ed ora Nonna B.