1 La linking word `that` tende ad essere generalmente omessa.

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1 La linking word `that` tende ad essere generalmente omessa.
REPORTED SPEECH
La struttura del reported speech ha un’ampia valenza comunicativa in quanto può essere usata indifferentemente sia nella
comunicazione scritta che in quella orale; al riguardo della comunicazione scritta, tuttavia, la struttura del reported speech trova
maggiore applicazione in una situazione di registro linguistico informale, laddove il registro linguistico semi-formale o formale
privilegia la creazione di una costruzione passiva, generalmente con la forma della personal passive form.
Dal punto di vista della costruzione sintattica la struttura del reported speech si caratterizza per alcune variazioni che interessano
sia la reporting clause (es. They said) che la reported clause (we are leaving for Spain).
They said: “We are leaving for Spain tomorrow
La reporting clause può essere caratterizzata dalla presenza di verbi neutri o verbi specifici. I verbi neutri più comuni sono i verbi
‘say’ e ‘tell’ per riportare affermazioni, il verbo ’ask’ per riportare domande. Quando la costruzione del reported speech prevede la
presenza di uno di questi verbi nella reporting clause, la costruzione della reported clause prevede il cambiamento del tempo
verbale utilizzato nella costruzione del direct speech, un cambiamento che generalmente avviene attraverso una traslazione
temporale di natura antecedente; in altre parole, un tempo present diventerà past, e un tempo past diventerà past perfect e così
via. Altra parte del discorso della reported clause che è soggetta a cambiamento nel passaggio da direct a reported speech è
l’eventuale espressione temporale che, allo stesso modo del tempo verbale, sarà caratterizzata da una traslazione di natura
antecedente, come ad esempio il passaggio da ‘today’ a ‘that day’ o da ‘yesterday’ a ‘the previous day’. Altre parti del discorso
soggetto a cambiamento possono essere i pronomi personale, soggetto o complemento, aggettivi o pronomi possessivi,
dimostrativi. Riportiamo di seguito alcune frasi con trasformazione da discorso diretto a discorso indiretto e messa in evidenza dei
cambiamenti che avvengono all’interno della reported clause:
They said: “We are leaving for Spain tomorrow morning.”
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They said (that) they were leaving for Spain the following day
John said: “He won’t come with us tonight.”
John said he wouldn’t come with them that night
Alcune riflessioni da fare sulla reporting clause riguardano la presenza in questa parte della frase di un complemento retto dal
verbo dire. In altre parole la presenza di una struttura quale ‘They said to me ……. , comporta un cambiamento del reporting verb,
che nel caso specifico dovrà necessariamente essere il verbo ‘tell’, come si evince chiaramente dall’esempio che segue:
Tom said to me: “I can’t accept the job I was offered.”
Tom told me he couldn’t accept the job he had been offered.
Le medesime regole di traslazione dei tempi verbali e di cambiamento delle parti del discorso nella reported clause si applicano
anche nel caso in cui si riporta una domanda, utilizzando il reporting verb neutro ‘ask’. In questo caso l’unica variazione è costituita
dalla necessità di indicare la ‘linking word’ tra la reporting e la reported clause che nel caso del reported statement può essere
generalmente omessa. Nel caso di una reported question, invece, la linking word sarà costituita dalla parole ‘if’ nel caso di yes/no
questions, e dalla WH-question word, nel caso di domande aperte. Ecco due esempi al riguardo:
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George asked: “Did you have breakfast this morning?”
George asked if I had had breakfast that morning.
“Who was waiting for you at the station this morning”, Diane asked.
Diane asked who had been waiting for me at the station that morning.
La linking word ‘that’ tende ad essere generalmente omessa.
La reporting clause può anche non subire traslazioni temporali, quando ricorrono alcune condizioni. Le più correnti sono le
seguenti:
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•
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reporting clause con un verbo al present
reported clause che riporta una verità assoluta o uno stato permanente
reported clause introdotta da una struttura temporale
Esempi al riguardo possono essere i seguenti:
Tom has said: “Last night I went to a wine bar with some friends of mine”
Tom has said that last night he went to a wine bar with some friends of him.
Tom said: “I work as a waiter in a de luxe restaurant downtown Manchester”
Tom said he works as a waiter in a de luxe restaurant ……………….. .”
Tom said: When we arrived, the children were sleeping”
Tom said that when they arrived the children were sleeping.
Nel primo caso si può notare che la presenza del verbo present nella reporting clause impedisce la traslazione temporale del verbo
e, di conseguenza, anche dell’espressione di tempo, mentre ovviamente restano soggette a cambiamento le altre parti del discorso.
Nel secondo caso il permanent state espresso nella reported clause impedisce la traslazione temporale del verbo, e lo stesso
sarebbe se fosse riportata una law of nature. E’ comunque interessante osservare che i concetti di permanent state e law of nature
espressi in una reported clause subiscono la traslazione del tempo verbale allorquando si evinca che l’affermazione riportata sia
palesemente falsa, o supposta tale da che la riporta. Si noti l’esempio seguente:
Ian said: “The sun revolves round the earth.” (which is not true)
Ian said that the sun revolved round the earth.
Ultima riflessione al riguardo delle frasi temporali, ovvero introdotte da una locuzione temporale (when, while, by the time etc.) le
quali impediscono la traslazione temporale del past simple o past continuous che ricorre in queste frasi. In verità, a proposito di
questi due tempi va detto che il past simple in reported speech si modifica sempre, tranne quando è in una frase temporale (vedi
esempio) oppure completa una frase temporale (es. Tom said that while he was working someone knocked at the door). Tuttavia,
in questo secondo caso, il past simple potrebbe anche cambiare in past perfect. Il past continuous, al contrario, tende a restare
invariato anche se in frase non temporale (es. yesterday at 5 I was driving to Manchester >>> She said that yesterday at 5 she was
driving to Manchester). Dalla frase si evidenzia anche che l’espressione di tempo resta invariata.
Si ricorda, in ultimo, che la traslazione temporale non è possibile con i tempi del past perfect (simple e continuous).
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PASSIVE FORMS
Si possono distinguere tre diverse forme passive:
basic passive
personal passive
causative
Prima di affrontare nel dettaglio le tre tipologie di forme passive previste dalla grammatica inglese, è opportuno fare una riflessione
sulle condizioni di utilizzo pratico delle forme passive. Siccome ogni forma passiva ha una forma attiva equivalente, è opportuno
chiarire a monte il perché dell’opportunità di utilizzare le forme passive. E’ bene allora dire subito che le forme passive hanno una
precisa applicazione nell’ambito della comunicazione, in particolar modo nel linguaggio scritto, e nello specifico nel linguaggio
scritto di registro linguistico semi-formale, e nel linguaggio scritto di natura giornalistica (press language).
L’utilizzo delle forme passive nelle due forme di linguaggio citate si spiega con le caratteristiche specifiche del linguaggio
semiformale e del linguaggio giornalistico, caratteristiche che si prestano, per motivi diversi, ad un impiego efficace delle forma
passive. In particolare, il linguaggio semiformale (e ancor più quello formale) tende ad evitare una eccessiva personalizzazione del
testo, ovvero limitare l’impiego di pronomi personali; ecco che allora le forme passive si prestano in modo efficace a sostenere
questa caratteristica del registro linguistico semi-formale, in quanto operano generalmente una eliminazione dei pronomi
personali. Per quel che concerne il linguaggio giornalistico (press language), esso ha per sua natura la necessità di utilizzare un
soggetto forte, definito, in quanto tale tecnica linguistica produce di gran lunga un maggiore impatto sul lettore o ascoltatore. La
forma passiva, ancora una volta, permette di sostenere in modo efficace questa necessità del press language, in quanto tende ad
sostituire il soggetto indefinito, e quindi debole, con un soggetto forte, quindi ben definito.
In conclusione, diremo quindi che la pratica delle forme passive ha una importante valenza comunicativa, ma è necessario che gli
studenti capiscano fin da subito le sue applicazione nella comunicazione, in modo da evitare di cimentarsi in un lavoro
apparentemente arido e senza concrete e visibili finalità nella comunicazione.
BASIC PASSIVE FORM
La forma passiva di base (basic passive) è quella che prevede la classica inversione tra soggetto ed oggetto della frase, in modo che
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l’oggetto diventi il soggetto forte e definito tipico delle forma passive e il soggetto un agente , che in svariati casi, come vedremo
tra poco, può essere anche omesso dalla frase. Prima di passare al vaglio qualche frase esemplificativa, appare chiaro che la basic
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passive form può essere applicata solo in presenza di una frase caratterizzata dalla presenza di un verbo transitivo.
Studiamo l’esempio seguente.
sub verb
object
We feed the animals
The animals are fed
at 12 o’clock
by us at 12 o’clock
E’ facile osservare alcuni aspetti tipici della basic passive form:
l’oggetto della forma attiva diventa un soggetto forte e definito della forma passive
il soggetto debole diventa agente della frase passiva, e nel caso specifico scompare del tutto
la forma verbale utilizza il participio del verbo principale, mentre il tempo della frase viene dettato dall’ausiliare essere, il
quale prenderà la forma verbale del verbo principale della frase attiva (nel caso specifico il verbo della frase attiva è alla forma
del present simple, parimenti l’ausiliare to be della forma passiva sarà coniugato con la forma del present simple.
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La trasformazione eseguita nella frase esempio è applicabile a tutte le forma verbali . Qui di seguito ne riportiamo alcuni esempi:
They are painting the garage --------- The garage is being painted
We should book a table for dinner --- A table should be booked for dinner
In tutte le frasi modello il soggetto debole della forma attiva è stato omesso dalla forma passiva. Ciò è sempre possibile quando il
soggetto è per definizione un soggetto debole, come nel caso dei pronomi personale, oppure di soggetti indefiniti come people.
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L’agente è generalmente introdotto dalla preposizione by, ma in alcuni casi che saranno considerati all’occorrenza,
può essere anche introdotto dalla preposizione with. La presenza della preposizione by è molto peculiare alla basic
passive form; prova ne è il fatto che essa appare sempre nelle frasi interrogative introdotte da WH-questions (es. Who
was the telephone invented by?
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Vedremo tuttavia in seguito che anche in presenza di alcuni verbi transitivi la basic passive form non è applicabile.
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Non è possibile fare forme passive con i seguenti tempi verbali: present perfect continuous, past perfect contunuous,
future perfect continuous.
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someone etc. Il soggetto della forma attiva può essere omesso, e generalmente si tende ad ometterlo, quando esso è per
definizione un agente ovvio (obvious agent), ovvero, un agente naturalmente deputato a compiere l’azione espressa dal verbo ed in
qualche modo subita (anche se il termine non è proprio corretto) dal soggetto della frase passiva. Esempi di obvious agents
possono essere i seguenti.
The car is being repaired (by the mechanic)
The tap has been fitted (by the plumber)
In alcune frasi in cui è possibile l’applicazione della basic passive form ci si può trovare di fronte a costruzione che includono un
doppio complemento. In tal caso la basic passive form può prevedere due trasformazioni, una con il complemento diretto in
funzione di soggetto, l’altra con il complemento indiretto. La seconda costruzione, complemento indiretto in funzione di soggetto)
è quella largamente più usata nella comunicazione, anche per via della sua maggiore speech fluidity. Esempi al riguardo possono
essere i seguenti:
He gave me a box of lovely chocolates
I was given a box of lovely chocolates (forma più usata)
A box of lovely chocolates was given to me (forma meno usata)5
E’ opportuno notare che nella seconda frase passiva proposta, quella meno usata, il complemento indiretto regge la preposizione
to, che come si può osservare , non appare nella forma attiva. Questa caratteristica non è isolata, e non è riferita solo al caso in cui
è prevista la presenza di complementi indiretti; essa infatti riflette una regola molto rigorosa delle basic passive forms, regola che
trova ampia applicazione nel caso di verbi che reggono l’infinito senza il to (bare infinitive) nella forma attiva, nel qual caso, il to
ricompare nella forma passiva. Esempi al riguardo sono i seguenti:
Someone saw a men enter the shop
A man was seen to enter the shop
Le ultime indicazioni da dare a riguardo della applicazione della basic passive form riguarda la presenza di alcuni verbi che
modificano lessicalmente nel passaggio dalla forma attiva a quella passiva e dalla presenza di verbi che, per quanto transitivi, non
applicano la forma passive. esempi di verbi che si modificano dal punto di lessicale sono i seguenti:
The teacher let the boys have a little rest
The boys were allowed to have a little rest (by their teacher)
Per quanto concerne invece I verbi transitivi che non applicano la basic passive form, si tratta perlopiù di verbi che esprimono
sentimenti, come i verbi like, hate, enjoy etc.
PERSONAL PASSIVE FORM
La struttura definita personal passive form richiede alcune condizioni necessarie per poter essere applicata. In primo luogo, è
necessario che la struttura di riferimento preveda la presenza di una reporting clause ed una reported clause, ovvero la tipica
costruzione del discorso indiretto. La seconda condizione è data dalla opportunità di modificare la costruzione del discorso indiretto
in personal passive form, opportunità che, come detto in avvio di questo capitolo sulle forme passive, viene determinata a seconda
del tipo di registro linguistico che si prevede di utilizzare. Quindi, in presenza di un registro linguistico semi-formale o di press
language, la personal passive form risulta una struttura più efficace per esprimere lo stesso concetto insito nella costruzione del
reported speech. In altre parole, non ci sarebbe alcun motivo per applicare una personal passive form al posto di una costruzione in
discorso indiretto se non ricorressero le condizioni linguistiche che rendono opportuna, e in qualche caso necessaria, una tale
modifica.
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Il concetto di speech fluidity appena accennato si può evincere chiaramente dalle due frasi passive proposte: la
seconda, che è quella meno usata, è leggermente più lunga, e quindi contravviene una famosa legge che regola
l’evolversi della materia linguistica, ovvero la legge dell’economia dei mutamenti fonetici proposta dal linguista
Martinet, secondo la cui teoria nella lingua, a parità di messaggio, si affermano le forme più sintetiche.
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Una volta chiarite queste condizioni di applicabilità, passiamo ad esaminare la logica che permette la costruzione della personal
passive form. Diamo subito un esempio di frase in reported speesch form, che per i motivi sovraesposti riteniamo opportuno o
necessario, trasformare in personal passive form.
They say (that) the murderer is already in jail now.
La frase riportata in reported speech viene richiesta in un contesto lingustico di press language. Il primo elemento per cui la forma
passiva è generalmente efficace nel press language è, come già detto al riguardo della basic passive form, la presenza di un
seoggetto forte, definito. Nella frase suindicata, il soggetto forte è la parole the murderer, che diventa appunto il soggetto della
frase. A questo punto si attiva di consequenza una costruzione passiva sul reporting verb (say) in quanto the murderer è il
soggetto che riceve o subisce l’azione espressa dal verbo. La costruzione che ci ritroviamo nella reported clause della personal
passive form è di conseguenza la seguente:
The murderer is said
A questo punto bisogna costruire la reporting clause della personal passive form. La logica che caratterizza questa clause fin qui
costruita (reporting clause) rende impossibile la continuazione della frase attraverso la reiterazione del soggetto, in quanto the
murderer non può essere contemporaneamente il soggetto della reporting e della reported clause, pur essendone in sostanza il
soggetto di entrambe. Ma se applicassimo questa costruzione verrebbe una frase strutturalmente poco organica (the murderer is
said that he is already in jail). Tuttavia, la costruzione grammaticale che permette di mantenere inalterato il soggetto, senza
doverlo necessariamente esprimerlo esiste in grammatica; si tratta dell’infinito, che in inglese però si può esprimere in tre forme
diverse: bare infinitive (go), full infinitve (to go). La scelta tra quale delle due forme di infinitive proposte dalla grammatica inglese
debba essere considerata nel caso della personal passive form è obbligata: le forme passive, lo abbiamo già visto nella basic passive
form, sono sempre seguite dal full infinitive (to go); ragion per cui, nella costruzione in oggetto la reporting clause inizierà con il to
dell’infinito. Avremo pertanto il seguente segmento in costruzione:
The murderer is said to
A questo punto siamo in condizione di esprimere il contenuto della reporting clause attraverso l’impiego dell’infinito del verbo be,
che compare nella frase in questione. Prima di attivare il completamento di questa costruzione è necessario porsi un ultimo
quesito, che concerne la relazione di temporalità tra la reporting e la reported clause. In altre parole, in che modo possiamo
rendere la temporalità delle due clauses,
nel caso in cui esiste una coincidenza di tempi tra reporting e reported clause
nel caso in cui il concetto espresso dalla reported clause antecede la reporting clause
Riportiamo due esempi che servano a chiarire il caso:
They say the murderer is already in jail
They say the murderer has left the police station
Come si può notare dalle due frasi modello nella prima c’è corrispondenza temporale tra le due clauses, mentre nella seconda
l’azione espressa dalla reported clause antecede l’azione espressa dalla reporting clause. La grammatica inglese, in questo come in
molti altri casi che prevedono una simile logica, ricorre all’utilizzo delle forme di simple infintive (to be) per esprimere la
coincidenza temporale tra le due clauses, mentre ricorre al perfect simple infinitive (to have been), quando l’azione espressa dalla
reported clause antecede l’azione espressa dalla reporting clause. Avremo quindi le seguenti trasformazioni:
The murderer is said to be already in jail
The murderer is said to have left the police station
A questo punto la costruzione della personal passive form è visibile nella sua logica. Bisogna tuttavia, ancora aggiungere alcune
osservazioni. La prima riguarda i casi in cui la relazione di temporalità tra le due clauses prevede che la reporting clause sia
antecedente alla reported clause, come nel caso dei due esempi che seguono:
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People think Mr Been will leave the country
People thought Mr Been would leave the country
In realtà, la costruzione della personal passive form in casi del genere applica il concetto di coincidenza temporale delle delle azioni
espresse dalle due clauses; pertanto, la reported clause in ambedue le frasi modello, sarà espressa dal simple infinitive.
Mr Been is thought to leave the country
Mr Been was thought to leave the country
La seconda osservazione riguarda invece le possibili applicazioni che si possono avere nella reported clause, ovvero le varie forme
di infinito possibili. In realtà, le due forme del simple infinitive e del perfect simple infinitive sono sufficienti a garantire una
corretta applicazione della struttura della personal passive form. Tuttavia, non bisogna dimenticare che le strutture grammaticali
possono comunicare dei messaggi che devono essere interpretati precisamente; in altre parole, se le due costruzioni di personal
passive form ci permettono di esprimere dei concetti in modo chiaro, corretto e linguisticamente adeguato, è pur vero che ci si può
trovare di fronte ad un testo da decodificare, nel quale appunto tali concetti vengono espressi attraverso strutture parzialmente
diverse da quelle sin qui trattate. Donde, la necessità di conoscerle, per quanto potrebbe essere non necessario applicarle. Le due
strutture alternative a quelle proposte, propongono una variante nella reported clause, per la quale in presenza di verbi di azione,
di natura progressiva; ci si può imbattere in costruzioni che utilizzano le strutture del infinitive continuous o del perfect infinitive
continuous. In altre parole, ci possiamo imbattere in costruzioni quali le seguenti:
John is said to be working abroad ----(They say John is working abroad)
John is said to have been working abroad ---- (They say John has worked abroad)
Sono costruzioni molto tipiche della grammatica inglese, che ritroveremo anche in altre strutture. data la loro valenza e peculiarità.
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si suggerisce di utilizzarle laddove ne ricorrano le condizioni, ovvero in presenza di verbi di azioni di natura progressiva .
CAUSATIVE FORM
Come tutte le forme passive anche la causative form trova la sua principale applicazione nella ‘press langugage’, ovvero linguaggio
giornalistico; pertanto è una costruzione da utilizzare principalmente in forma scritta. La causative form è una forma passiva che si
costruisce in modo atipico e richiede la presenza di determinate caratteristiche nella frase. La costruzione della causative form è la
seguente:
SOGG + HAVE + OBJECT + DONE + (BY AGENT)
ad esempio:
I had a cake made by Mary
I have had my hair cut (by the hairdresser)
We are having our house painted
I had my car stolen
Dagli esempi proposti si può notare quanto segue:
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Per eventuali chiarimenti sul concetto di azione progressiva si veda il libro I TEMPI DELLA GRAMMATICA
INGLESE, nella sezione relativa alle applicazioni del present perfect simple e continuous.
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•
•
l’ausiliare ‘have’, detta il tempo dell’azione, ed assume la forma verbale di riferimento (svolge, ovvero, la stessa funzione
che svolge l’ausiliare ‘be’ nella forma passive di base). L’ausiliare ‘have’ viene spesso sostituito dalla forma verbale ‘get’
nei contesti linguistici di registro informale (ad esempio, I got it made by Mary)
il soggetto della frase è sempre un soggetto persona che riceve o subisce l’azione. In generale si usa la causative form
quando il soggetto passivo della frase si giova o beneficia dell’azione espressa dal verbo e quindi svolta dall’agente. Infatti
nelle frasi di comuni trasformazioni si parte sempre da frasi del tipo seguente:
I paid Mary to make me a cake
I arranged for a lawyer to follow my case
I paid some people to carry my bags
Tuttavia la causative form può trovare applicazione anche nei casi in cui il soggetto passivo subisce un danno dalla azione
prodotta dall’agente come nel caso dell’ultimo esempio proposto (I had my car stolen)
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l’agente si omette quando è ovvio (lo stesso che avviene per la basic passive form)
In sostanza, la causative form e la basic passive form sono spesso applicabili in un medesimo contesto linguistico, e risultano
pertanto essere due costruzioni diverse per esprimere lo stesso concetto. Gli esempi proposti possono essere tutti trasformati in
basic passive forms: Si vedano gli esempi:
I was made a cake by Mary ---- A cake was made for me by Mary (less accurate)
My hair has been cut (by a hair dresser) ---- (not so common in use)
Our house is being painted
My car was stolen
Come si può notare dalle riflessioni annotate a margine, la forma causative risulta in alcuni casi più comune della forma passiva
basic per aspetti che concernono la sintassi o più semplicemente il modo in cui il susseguirsi delle parole viene percepito dai
parlanti. Tuttavia non sempre questa sovrapposizione tra le due forme è praticabile. In esempi come i seguenti la forma causative
non potrebbe essere applicata:
Mary has written an interesting book --- An interesting book has been written by Mary
We took lovely picture of the lake – Lovely pictures of the lake were taken
They sent us to the staffroom – We were sent to the staffroom.
Le frasi suddette non trovano applicabilità con la forma causative perchè non in possesso di alcune caratteristiche fondamentali che
rendono possibile tale forma. Nelle prime due, ad esempio, non esiste un soggetto persona che riceve o subisce l’azione, mentre
nella terza frase proposta ad esempio, pur in presenza di un soggetto persona passivo, appare chiaro che esso ne si giova (riceve)
ne subisce (è in qualche modo penalizzato) dall’azione espressa dal verbo e svolta dall’agente.
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CONDITIONALS
Con il termine conditionals si ritiene possibile raggruppare tutte quelle strutture complesse della lingua inglese che in qualche
modo esprimono concetti attinenti alla sfera delle situazioni ipotetiche. Tali strutture possono essere così elencate:
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0 Type conditional
1st type conditional
2nd type conditional
3rd type conditional
wish patterns
rather patterns
others
Tutte le strutture conditional implicano la presenza di una ‘if-clause’ che introduce la condizione rispetto alla quale si subordina
l’azione espressa nella frase principale del periodo ipotetico.
Il cosiddetto ‘0 Type conditional’ esprime una condizione ipotetica nella quale l’azione espressa nella frase principale (main clause)
accadrà con certezza assoluta nel caso si verifichi la condizione espressa dalla if-clause. Tale situazione investe di solito contesti
linguistici in cui si esprimono verità scientifiche o leggi di natura, come negli esempi a seguire:
-
If you mix red and yellow, you get orange
If you heat water, it boils
La struttura del ‘0 Type conditional’ prevede l’utilizzo del present simple, sia nella if-clause che nella main clause.
La struttura del ‘1st type conditional’ esprime una condizione ipotetica nella quale l’azione espressa nella if-clause è realisticamente
pensabile che possa accadere. Posta tale condizione, l’azione espressa dalla main clause si verificherà di certo nel caso in cui la
condizione posta dovesse avverarsi. Esempi di 1st Type conditionals possono essere i seguenti:
-
If I get home early, I’ll start the project.
You won’t have any accident if you drive carefully.
If it stops raining soon, we’ll have a walk in the park.
La struttura del 1st Type conditional prevede generalmente, ma non esclusivamente, l’impiego del present simple nella if-clause e
del future simple nella main clause7.
Sia il 1st Type conditional che lo 0 Type conditional si caratterizzano per il fatto che entrambi si riferiscono a costrutti ipotetici in cui
l’azione espressa dalla main clause si verifica di certo se si avvera la condizione posta nella if-clause; tuttavia, alla evidente
differenza di forma si accompagna anche una altrettanto evidente differenza concettuale; ovvero, il verificarsi dell’azione espressa
nella main clause del 1st Type conditional dipende dalla volontà di un soggetto persona, laddove il verificasi dell’azione espressa
nella main clause del 0 Type conditional è indipendente dal soggetto della frase, ed avverrà sempre e comunque.
La struttura del ‘2nd type conditional’ esprime una condizione ipotetica rispetto al tempo presente nella quale l’azione espressa
nella if-clause è realisticamente poco probabile che possa accadere. Si parla in questo caso di ‘unreal present’, per indicare una
situazione che, in base a valutazioni che possono essere sia soggettive che oggettive, è poco probabile che possa accadere o è
addirittura impossibile che accada. Esempi di 2nd Type conditionals possono essere i seguenti:
-
If I weren’t so tired, I would go out tonight.
If I lost my wallet, I would be in total panic.
If I found a kitten in the street, I would keep it.
La struttura del 2nd Type conditional prevede generalmente l’impiego del past simple con funzione di congiuntivo nella if-clause e
della costruzione would + simple infinitive nella main clause.
La struttura del 3rd Type conditional si usa per riportare un condizione ipotetica rispetto al passato in cui l’azione espressa nella ifclause non è di fatto avvenuta e, rispetto alla quale, lo speaker esprime una sorta di rammarico per una condizione che, si fosse
verificata, avrebbe prodotto conseguenze positive. Si parla in questo caso anche di ‘unreal past’ . Esempi di 3rd Type conditional
possono essere i seguenti:
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If you had been careful, you wouldn’t have blown up the lab.
If he had called in time, we wouldn’t have gone out uselessly.
If he had passed the test, he would have got that job.
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E’ possibile prevedere numerose varianti nella main clause, come ad esempio l’impiego della forma dell’imperativo e
dei modali di possibilità (si veda il capitolo sui modali)
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La struttura del 3rd type conditional prevede l’impiego del past perfect con funzione di congiuntivo passato nella if-clause e della
costruzione would + perfect infinitive nella main clause.
INVERSIONS WITH TYPE CONDITIONALS
st
nd
rd
Le tre strutture di condizionale presentate (1 - 2 – 3 ) presentano in qualche caso la possibilità di dar luogo a delle interessanti
inversioni sintattiche, che nella lingua vengono spesso impiegato con valore enfatico. La conseguenza linguistica maggiormente
evidente in questo tipologia di trasformazioni riguarda la eliminazione della locuzione ‘if’, che è il marchio distintivo del periodo
ipotetico. Le principali inversioni possibili sono le seguenti:
-
If you need any help, just let me know
Should you need any help, just let me know.
If you buy that car, I’ll ask you to lend it fort my wedding.
Should you buy that car, I’ll ask you to lend it fort my wedding.
-
If I were you, I’d tell her the truth
Were I you, I’d tell her the truth
-
If I had been more accurate, I wouldn’t have made such silly mistakes.
Had I been more accurate, I wouldn’t have made such silly mistakes.
In realtà si può notare dale frasi proposte che la prima inversione riguarda una costruzione di 1st type conditional, la seconda una
nd
rd
costruzione di 2 type conditional e la terza una costruzione di 3 type conditional. L’invesione sulla if-clause del 1st e 3rd type
conditional può essere effettuata con tutte le forme verbali, posto che abbia un senso logico porre in enfasi l’azione espressa dalla
if-clause; viceversa, l’inversione che riguarda la costruzione del 2nd type conditional può essere effettuata solo in presenza del
verbo essere, e specificamente quando si esprime la funzione di ‘advice’ con la struttura ‘if I were you..’.
(to complete with wish and rather clauses)
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MODALS
FUNCTIONS TO BE EXPRESSED WITH MODALS
POSSIBILITY
•
could
•
may
•
might
ABSENCE OF NECESSITY (PAST)
•
needn’t
•
didn’t need
ABILITY
•
can
•
could
•
be able to
ASSUMPTION
•
must
•
can’t
ADVICE
•
•
•
•
could
should
ought to
must
OBLIGATION
•
must
•
have to
PROHIBITION
•
mustn’t
•
can’t
PERMISSION
•
can I ?
•
may I ?
REQUEST
•
can you ?
•
could you ?
OFFER
•
shall I ?
SUGGESTIONS
•
Shall we?
I modali sono delle formazioni verbali atte ad esprimere determinate funzioni comunicative. Essi presentano alcune caratteristiche
che li differenziano dai normali verbi; ad esempio, i verbi modali sono sempre seguiti dal cosiddetto bare infinitive infinito senza il
‘to’), con la sola eccezione della forma ‘ought to’, non ricorrono ad ausiliari per la formazione di frasi negative o interrogative.
Caratteristica molto importante è la immutabilità della loro forma, sia che la funzione espressa dal verbo modale si riferisca al
tempo presente/futuro, sia che essa si riferisca al passato. A tal proposito, si chiarisce subito che una forma modale esprime una
funzione comunicative riferita al tempo presente o futuro reggendo un simple infinitive oppure un infinitive progressive, come
negli esempi riportati:
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•
•
He must go
He must be going
La forma modale esprime, invece, una funzione comunicativa riferita al passato reggendo generalmente un perfect infinitive simple
oppure molto più raramente un perfect infinitive continuous. Esempi al riguardo sono i seguenti:
•
•
He must have gone
He can’t have been waiting.
Analizzando le varie funzioni comunicative esprimibili attraverso l’uso delle forme verbali modali, si può operare una prima
distinzione:e, da un lato, le forme di modali che all’interno di una medesima funzione comunicativa, modificano il concetto
espresso a seconda della forma utilizzata; dall’altro, le forme modali che, all’interno della medesima funzione comunicativa sono
strutturalmente intercambiabili, senza che il concetto espresso sia nella sostanza alterato. Una serie di esempi servirà a meglio
chiarire questa dicotomia.
Trattando le forme di modali che all’interno della medesima funzione comunicativa modificano il concetto espresso, vi ritroviamo i
modali che esprimono le seguenti funzioni:
-
absence of necessity (past)
obligation
assumption
Le forme modali che esprimono la funzione di ‘absence of necessity’ riferita al passato vengono utilizzate a seconda l’azione non
necessaria, sia o meno stata eseguita; in altre parole, laddove si comunica una azione passata non necessaria, ma comunque
avvenuta, si utilizzano generalmente i semi modali ‘don’t need/have to’, mentre in presenza di una azione passata non necessaria,
ma comunque avvenuta, si utilizza la forma modale ‘needn’t’ ovviamente seguita da in perfect infinitive. Esempi al riguardo
possono essere i seguenti:
•
•
He didn’t need to go (it means the action has not happened)
He needn’t have gone (it means the action has happened)
Il modale ‘need’ regge una costruzione alquanto insolita quando è riferito ad un verbo che esprime una azione passive. In fatti, in
una tale costruzione con il modale ‘need’ il verbo che segue viene espresso nella forma gerundiva o ing-form. Esempi al riguardo
sono i segienti:
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The road need repairing
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The house needn’t redecorating
Perfettamente alternativo al modale ‘need’ è il verbo ‘need’ semi-modale, che si comporta come un verbo normale e, pertanto,
quando è seguito da una forma passiva esprime il verbo dell’azione di riferimento con l’infinito del verbo ‘be’, ovvero l’ausiliare
della forma passiva seguita da participio. Ad esempio:
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The road needs to be repaired
The house doesn’t need to be repaired
Nelle frasi in cui il concetto di ‘necessity’ viene reso al passato, si ricorre al solo uso del semimodale in caso di costruzione che regge
una forma passive. Ad esempio:
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The road didn’t need to be repaired
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The house didn’t need to be redecorated.
Le forme modali che esprimono la funzione di ‘obligation’ possono essere differenziate nel loro utilizzo a seconda che il concetto di
‘obligation’ si configure come ‘internal’ oppure ‘external’. Tale differenza si può cogliere se si assume che il concetto di ‘external
obligation’ nasce da una condizione esterna al soggetto parlante, rispetto al quale essa opera in forma di vincolo o regolamento a
cui attenersi. La forma modale che esprime tale funzione comunicativa è have to, generalmente in forma affermativa. Nei casi in cui
si ravvisi la presenza di un concetto di ‘obligation’ non determinato da condizioni del tutto esterne al soggetto parlante, bensì
percepite dallo stesso come ‘internal obligation’, si utilizzerà la forma must, anch’essa generalmente in forma affermativa. Esempi
al riguardo possono essere i seguenti:
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I have to wear seatbelts while driving
I must keep in touch with that man
Le forme modali che esprimono la funzione comunicativa della ‘assumption’ comunicano due concetti diametralmente opposti. In
un caso si esprime una supposizione (assumption) verso una situazione della quale si è assolutamente certi del fatto che sia
avvenuta o che stia avvenendo; nell’altro caso si esprime una supposizione verso una situazione della quale si è assolutamente certi
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del fatto che non sia avvenuta o che non stia avvenendo. In altre parole, la supposizione può esprimere una ’near certainty’ oppure
una ‘near impossibility’; nel primo caso, si ricorre alla forma modale ‘must’, nel secondo si ricorre alla forma modale ‘can’t. Esempi
al riguardo possono essere i i seguenti:
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He must be at home now
He can’t be at home now.
Le forma modali che esprimono ‘probability’ e ‘advice’, non esprimono diversità all’interno della loro funzione comunicativa di
appartenenza, bensì una sfumatura di minore o maggiore intensità nel grado di probabilità o nella urgenza del advice’. Le forma
modali che esprimono il concetto di ‘probability’, sono caratterizzata da una crescente probabilità che l’azione avvenga a seconda
che si passi dall’uso di ‘can’ a ‘could’ a ‘may’ o ‘might’: se il modale ‘can’ esprimo una probabilità molto alta che l’azione possa
avvenire, il modale ‘might’ che si trova all’altra estremità di questa scala di valori, esprimerà una probabilità molto bassa. Ad
esempio:
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He can come tonight (very much possibile)
He could come tonight (there is a chance)
He may come tonight (quite unlikely)
He might come tonight (very unlikely)
Le forme modali che esprimono la funzione comunicativa del ‘advice’ sono caratterizzate da un grado crescente di urgenza a
second ache si passi dall’uso di ‘could’ a ‘should’ da ‘ought to’ a ‘must’. Il modale ‘could’ comunica l’idea di un ‘mild advice’, un
consiglio molto blando, laddove il modale ‘must’ comunica l’idea di un qualcosa che si suggerisce come assolutamente urgente da
fare. Esempi al riguardo posono essere i seguenti:
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He could study more (not a bad idea if he does, but no problem if he doesn’t)
He should study more (what he does is not enough, but there is no urgency)
He ought to study more (it is quite urgent to do it)
He must study more (it is absolutely urgent to do it)
Le diverse forme di modali che esprimono rispettivamente le funzioni di ‘permission’, prohibition’, e ‘request’, si differenziano solo
per il diverso registro linguistico adottato. Le forme ‘May I?’ per esprimere ‘permission’, e ‘could you?’ per esprimere ‘request’,
appartengono ad un registro linguistico formale, mentre le forma ‘Can I?’ e ‘Can you?’ appartengono ad un registro linguistico
perlopiù informale. Le forme modali usate per esprimere il concetto di ‘prohibition’ possono essere connesse ad un problema di
registro linguistico, nel senso che la forma ’you mustn’t’, esprime una proibizione con toni molto più severi, più vicina quindi ad un
registro linguistico informale, mentre la forma ‘You can’t’ esprime un tono del concetto di ‘prohibition’ più ‘soft’, e pertanto più
vicino ad un registro linguistico formale.
Il modale ‘would’ costituisce un caso interessante in quanto si presta ad una varietà di funzioni comunicative molto diverse tra di
loro. Esso trova corrispondenza in alcune di queste funzioni con il modale ‘will’, con differenze che possono riguardare il registro
linguistico, oppure il tempo dell’azione (presene o passato).
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Il modale ‘would’ viene usato per esprimere la funzione di ‘polite request’, ed in questo caso esso esprime lo stesso
concetto del modale ‘will’ con un lieve variante nel grado di formalità del registro linguistico. Ad esempio:
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Will you please close the door? (polite request)
Would you please close the door? (very polite request)
Una seconda applicazione del modale ‘would’, anche in questo caso in corrispondenza con il modale ‘will’, si ritrova per esprimere
la funzione di ‘refusal’. In questo caso, l’uso del ‘will’ proietta il concetto di ‘refusal’ al presente7futuro, laddove l’uso del modale
‘would’ situa il concetto di ‘refusal’ al passato. In realtà, sarebbe più corretto parlare del modale ‘wouldn’t’, in quanto esprimendo
il concetto di ‘refusal’ esso si utlilizza generalmente in forma negative, e quindi ‘wouldn’t (won’t). Si vedano al riguardo gli esempi
seguenti:
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She just won’t listen
We kept talking to her, but she just wouldn’t listen.
Il modale ‘would’ può anche esprimere il concetto di ‘impossibility’, ovvero quando si è impossibilitati a fare qualcosa, nonostante
ci sia la volontà di farlo. Anche in questo caso il modale ‘would’ esprime un concetto che ha come riferimento il tempo passato. Si
vedano gli esempi seguenti:
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However hard she tried, she wouldn’t succeed (1)
She would have done the dishes, but she was very busy. (2)
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Il modale ‘would’ in frasi di questo tipo esprime meglio rispetto al ‘could’ la impossibiltà di fare qualcosa che in realtà si voleva fare.
Il motivo per cui le frasi rette dal modale ‘would’ per esprimere il concetto di ‘impossibility’ hanno due tempi diversi, pur
riferendosi entrambe al passato (wouldn’t succed – would have done), si spiega con il loro diverso costrutto sintattico. La frase (1)
esprime una condizione di ‘future in the past’ che si rende appunto con la costruzione ‘would + simple infinitive’, laddove la frase
(2) non è altro che un 3rd type conditional, che si esprime invece con la costruzione ‘would + perfect infinitive’.
Ultima funzione comunicativa che si può esprimere con il modale ‘would’, riguarda azioni abituali nel passato. In questo caso esso si
pone come alternativa alla struttura ‘used to’. Ad esempio:
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When I was young I would go to the gym every day
………………………….I used to go to the gym ………..
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