Le proprietà enologiche dei tannini

Transcript

Le proprietà enologiche dei tannini
~
, COADIUVANTI
MOLTO
TECNICA
DIFFUSI
NEGLI
ULTIMI
ENOLOGIA
ANNI
Le proprietà enologiche
dei tannini
-----
---
Oltre alla capacità di far precipitare
le proteine del mosto e del vino,
funzione per la quale i tannini
sono impiegati in enologia
da molti anni, sono emerse
ulteriori proprietà enologiche
attribuibili a questi composti
I
di
•
Giacomo Citron
tore Agrario n. 13/2006, pago 51) ci
si è soffermati sulla composizione
ne sulle
una precedente
classi dei tannini
nota (L'Informautilizzabili
durante tutte le fasi di vinificazione.
Si è visto che l'origine botanica del
vegetale dal quale vengono estratti, la
parte dell'essenza
utilizzata e il tipo
di solvente impiegato nell'estrazione
condizionano
la composizione chimica del prodotto finale, che presenta, oltre a molecole definibili come tannini
veri e propri, il gruppo dei non tannini
(sostanze fenoliche, polisaccaridi,
minerali, ecc.).
In tal senso acqua ed etanolo sono i solventi preferibili per l'estrazione dei tannini da utilizzare in enologia; l'uso di altri solventi potrebbe aumentare la quota
di non tannini nell'estratto o provocare l'estrazione di molecole poco solubili
nel vino (figura 1) con ripercussioni sulla
qualità del prodotto.
In quest'ottica la definizione di «tannini» riservata ai prodotti posti in commercio appare limitante, più corretto sarebbe
parlare di estratti vegetali.
Verranno utilizzati per comodità, nell'articolo, entrambi i termini.
Due sono le classi fondamentali alle quali ricondurre i tannini per enologia: quella degli idrolizzabili (gallici ed ellagici) e
quella dei condensati o proantocianidici.
I primi derivano per lo più da quercia e castagno, i secondi soprattutto da
I
quebracho
naccioli).
l \
~.
r
oppure dall'uva (buccia e vi-
Funzioni enologiche
dei tannini
Oltre alla capacità di far precipitare le
proteine del mezzo, funzione per la quale i tannini sono impiegati in enologia da
molti anni, ulteriori sono le proprietà enologiche attribuibili a questi composti:
• azione antiossigeno e antiossidasica;
• chelazione dei metalli;
• azione antiradicalica;
.• cattura dei composti solforati;
• azione antiproteina;
• stabilizzazione cromatica;
• ruolo aromatico;
• aumento della struttura dei vini.
Azione antiossigeno
e antiossidasica
Sul piano generale sono definibili co-
L'addizione di tannini
al vino può essere fatta
anche mediante compresse
effervescenti. Tale pratica
risulta molto comoda;
ad esempio nel caso in cui
il vino sia in barrique o
in botti, l'effervescenza
sviluppata daUa compressa
assicura una buona
dissoluzione del tannino
me antiossidanti
tutte quelle sostanze
che sono in grado di inibire o rallentare
le reazioni di ossidazione.
Tutta la classe dei composti polifenolici manifesta, sostanzialmente,
attività
antiossidante.
In particolare il gruppo
dei tannini idrolizzabili dimostra maggiore propensione a catturare l'ossigeno
rispetto ai tannini condensati grazie a un
numero più elevato di gruppi OH presenti negli anelli aromatici. Questa azione appare dunque sinergica con l'attività dell'anidride solforosa, dimostrando
però, rispetto a quest'ultima, una maggiore velocità di reazione nei confronti
dell'ossigeno. In base alla velocità di assorbimento dell'ossigeno abbiamo il seguente ordine: tannini ellagici > tannini
gallici > tannini condensati.
È noto il fatto che l'aggiunta di tannini
nel vino provoca un più rapido consumo
di ossigeno disciolto; esperienze condotte
in Francia hanno dimostrato che in un vino addizionato di ellagitannini e saturato
successivamente con ossigeno, il normale
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• Clnformatore
Agrario
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, Infusionecon H20
11 Materia prima i!TRUCIOLATURA! calda,
L (scarti lavorazione,
correzione
barriques o botti) 1\
con acidi
r---
t
/
TECNICA
ENOLOGIA
Filtrazione
liquido surnatante
(tenore tannini
30-35%; pH = 3-4,5)
.'
Prodotto polverulento finale
posto in commercio
Tenore finale tannino ;,65%
Concentrazione
sotto vuoto a circa 50°C
FIGURA 1 - Diagramma di produzione
ellagici partendo da legno di quercia
di un estratto a base di tannini
-
In questo caso il solvente utilizzato è l'acqua calda, con basso contenuto in sali, specie
calcio e magnesio, che potrebbero
reagire con i tannini estratti. La materia prima è quasi
sempre costituita da legno scartato nella produzione
di botti. La concentrazione
finale
sotto vuoto permette l'evaporazione
di acqua dal liquido di processo a temperature
relativamente
basse, contenendo
così l'ossidazione
della parte aromatica dell'estratto.
catalizzano il trasferimento di ossigeno
sui polifenoli (polifenolossidasi).
Il risultato dell'azione delle polifenolossidasi è il precoce imbrunimento
dei
mosti e il deterioramento
della componente aromatica.
L'azione dell'ossigeno sulla matrice fenolica dei mosti porta alla formazione di .
chinoni, che impartiscono una colorazione scura al mezzo.
Il più pericoloso di questo pool di enzimi è senza dubbio la laccasi, presente
in grandi quantità nei mosti che hanno subito attacchi fungini di Botritys.
In questo caso i tannini di galla sono i
più attivi nell'inibizione dell'enzima. Aggiunti direttamente alle uve in pigiatura
a un dosaggio variabile dai 5 ai 15 g/q,
in base all'entità dell'attacco parassitario (misurabile attraverso la stima delle
. unità laccasi), agiscono sia sottraendo
ossigeno disponibile per l'enzima, sia sostituendosi al substrato ideale di attacco
innalzamento del potenziale redox osser- bile precipita, sottraendo al mezzo il mevabile dopo l'addizione del gas veniva in tallo complessato.
parte limitato.
Da qui la raccomandazione
pratica di dell'enzima (tabella 1), evitando i probleInoltre il contenuto in S021ibera di un non sciogliere i tannini, prima dell'agmi sopra esposti.
vino già imbottigliato rimane nel tempo
giunta al vino, in recipienti metallici.
Sembra, invece, poco probabile un'azioI tannini idrolizpiù alto in presenza
ne diretta del tannino nei confronti della
di tannini aggiunti.
zabili sequestrano in proteina enzimatica, per la protezione di
Lo scudo antiossiGli svariati formulati tannici
maniera maggiore ri- cui gode quest'ultima da parte dei poligeno così esercitato
saccaridi del mosto.
disponibili sul mercato offrono
spetto ai condensati;
ha effetti positivi nel
molteplici vantaggi nelle diverse
ciò è sempre dovuto a
L'apporto di tannini maggiori di 20caso dei vini bianchi,
fasi di elaborazione del vino
un maggior numero
25 g/q di mosto pone problemi per l'indi ossidrili nella moprolungando la shelf
terferenza gustativa nel prodotto finale,
life e proteggendo il
va inoltre ricordato che anche i formulalecola, che possono
patrimonio aromatico, nei vini rossi im- interagire con il metallo in questione.
ti estratti dal castagno sono consigliabili
pedendo violente ossidazioni a carico
L'azione antiossidasica si esplica nei nel caso di vendemmie poco sane.
degli antociani che condurrebbero
alla confronti dei complessi enzimatici che
perdita di materia colorante.
Azione antiradicalica
L'acquisto di ossigeno con conseguente
perdita di idrogeno comporta lo spostaI radicali liberi sono costituiti da atomi,
mento di elettroni nelle molecole fenolimolecole o frammenti molecolari estreAbbattimento
unità
laccasi
che interessate; ciò permette di definire
mamente instabili a causa di un elettrone
83
17
40
34
38
66
5634
14
O
Dose
i tannini sostanze elettro attive; da qui
spaiato nella loro conformazione esterna;
(%)
O
O
50
Tipo12,5
di25
tannino
O (g/hL)
la loro possibilità di regolare il potenpertanto sono capaci di dare origine, nelziale ossidoriduttivo
del vino, una volla loro ricerca di stabilità, a numerose reata aggiunti.
zioni a catena di tipo ossidativo, contriGallico
È inoltre nota la capacità dei tannini
buendo alla precoce perdita di freschezza
ellagici di produrre, ossidandosi a chidei vini. In generale l'attività dei radicali
noni, perossido d'idrogeno, che rappreliberi è conosciuta per essere dannosa ansenta un importante
intermedio nella
che a livello di cellule umane, innescanformazione di etanale; questa reazione
I Condensato
do fenomeni di citotossicità e degeneraassume rilevanza nella maturazione dei
zione tissutale. Tutti i composti di natuvini rossi per la stabilizzazione del colore
ra fenolica sono conosciuti come efficaci
rosso, come si è già scritto (L'Informatore
catturatori di radicali liberi (Uchida et
Miscela condensato+
Agrario n. 36/2005).
al., 1988; Ariga e Hamano, 1990), intergallico
Una protezione dalle ossidazioni di tirompendo le reazioni innescate; questa
po indiretto, esercitata soprattutto dai
attività viene denominata antiradicalica
tannini gallici, avviene per l'effetto che(*) Unità laccasi: esprime la quantità di enzima capace
(radical- scaven gers).
di ossidare una nanomole di siringaldazina
per minuto.
lante (sequestrante) sui metalli, cioè la
Da qui !'importanza anche in campo
complessazione alcuni cationi metallici
medico e farmaceutico che viene attribuiUn esperimento
recentemente
condotto
(rame, ferro e molibdeno) notoriamente
ta ai tannini: numerose ricerche hanno già
ha ribadito la maggiore
efficacia
catalizzatori di reazioni di ossidazione.
da tempo dimostrato le loro implicazioni
rispetto
agli altri dei tannini gallici
nei confronti
della laccasi.
Il,chelato formato si, divenuto insolu«salutistiche», come protettori vascolari.
Il'
-----.:
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I:Informatore Agrario. 4/2007
/
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ENOLOGIA
TECNICA
Nei vini, inoltre, l'attività ariQuesta caratteristica assume
O'
tiradicalica esercitata dai tanrisvolti anche sul piano sensonini risulta essere nettamente
LOO' + (OH), ET(OH)y--.
LOOH + (OH), ET(OH)y=1, riale; il fenomeno dell'astringenza (allappante) è dovuto alsuperiore a quella dell'anidride Perossi-radicale
Ellagitannini
Idroperossido
Fonossil-radicale
le interazioni dei tannini trasolforosa e dell'acido ascorbico,
0altro composto impiegato per la
mite legami a idroge'no con le
protezione dall'ossigeno di vini
proteine della saliva, riducen'02-+ (OH),ET-(OH)y
(OH)'-1 ET(OH)Y:1+ O2
e mosti, specienellevinificaziodo la capacità lubrificante di
ni «in riduzione» (conpoca prequest'ultima.
Anione
Ellagitannini
/
Semi-chi~one Ossigeno
?
intermedio
Anche la sensazione amara
senza di ossigeno)per esaltare il superossido
patrimonio aromatico varietale
potrebbe essere riconducibiFIGURA2 - Azione antiossidante di ellagitannini
di certi vitigni.
le ai tannini, in particolare ai
nei confronti di radicali (Puech et aL, 1999a)
Esperimenti condotti per
complessi dotati di maggiore
saggiare l'attività di contrasto
lipofilia, che corrispondono
L'attività antiradicalica dei tannini è superiore a quella
nei confronti del radicale sudell'anidride solforosa e dell'acido ascorbico.
soprattutto a strutture monoperossido, uno dei più reattivi
mere od oligomere.
nei vini, capace a sua volta di originare dopo una serie di reazioni chimiche che
Nel vino le proteine presenti possono
anche altre forme radicaliche tipo peros- portano alla formazione di idroperossidi derivare dai tessuti dell'acino, da microrsidi o radicali ossidrile, hanno evidenzia- e radicali liberi che disattivano i gruppi ganismi, oppure essere di provenienza
-SH dissociandoli: S + W.
to risultati sovrapponibili tra i tannini
esogena quando si effettuano le chiariDa precisare che questo tipo di inter- fiche con albumina o gelatine.
gallici e alcuni tannini condensati.
I formulati a base di tannini condenIn particolare la procianidina dimera vento non riduce il contenuto in tioli in
tempi
brevi,
ma
sostituisce
un
trattasati,
meglio se provenienti da vinaccioli
B2 (condensato) è capace, a dosaggi attorno ai 100 mg/L, di abbattere per il 50% mento con puro ossigeno dai risultati che possiedono maggiore reattività per
immediati, ma con il rischio collaterale effetto del loro minor grado di polimerizl'attività dell'anione superossido.
Questa proprietà dei tannini si ma- di ossidazione dei composti aromatici o zazione, manifestano una maggiore reattività verso le proteine rispetto a estratti
nifesta con maggiore evidenza nei vi- del colore.
ni bianchi; si ritiene che i vini rossi di
di altra origine botanica.
In laboratorio, infatti, i tannini proanAzione antiproteina
particolare struttura e ricchezza fenolica
tocianidici posti a reagire con delle proposseggano già all'origine una sufficiente
attività di contrasto.
L'impiego storico del tannino in eno- teine in soluzioni modello dimostrano
L'azione antiradicalica verrebbe au- logia è dovuto a questa proprietà, la ca- chiaramente la loro superiorità sia in termentata quando i tannini si combinano pacità cioè di formare con le molecole mini di maggior precipitato prodotto, sia
con altre specie fenoliche o non feno- proteiche dei complessi che in seguito in termini di percentuale di diminuzione
liche o metalli, costituendo dei sistemi precipitano.
del contenuto proteico.
più reattivi, o con una conformazione
sterica più efficace all'abbattimento dei
radicali (figura 2).
u _ ~
/
/
f-~TI~I
Cattura dei composti
solforati
I tioli o mercaptani sono dei composti
caratterizzati dal gruppo funzionale SH,
normalmente classificati tra i composti solforati volatili leggeri con punto di
ebollizione <90°C. Si possono formare
in seguito a scarsi tenori di ossigeno, durante la conservazione dei vini su fecce
o in contenitori poco permeabili all'ossigeno che favoriscono nel tempo l'instaurarsi di valori redox bassi.
A causa della concentrazione di queste
molecole, i vini assumono odori di «ridotto», in gergo, fino a progredire verso
odori fortemente sgradevoli.
In questo caso l'aggiunta di tannino del
tipo idrolizzabile, in concomitanza con
un leggero arieggiamento del vino, riduce
fortemente la quantità di tioli;esperimenti
condotti hanno registrato una diminuzione di etantiolo prossima all'80% nel giro
di 60 giorni. Talediminuzione avverrebbe
Doghe stagionate pronte per la produzione
di queste doghe che si estrae il tannino
di botti: è dagli scarti della lavorazione
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TECNICA
ENOLOGIA
In questo ambito sarebbe di notevole
Le proteine di taglia più piccola o con
interesse, per le cantine in possesso di struttura compatta del tipo globulare sono
idonee apparecchiature, la misura della poco interessate dall'effetto dei tannini.
carica elettrica superficiale (CES) espresIn via pratica i tannini possono costisa in milliequivalenti per ùnità di peso. tuire un buon sinergizzante della benTale misura, effettuabile tramite strea- tonite, andando ad agire sulle molecole
ming current detector, appare interessante proteiche dotate di maggiore stabilità,
anche per altri tipi di coadiuvanti utiliz- interessate dall'azione deproteinizzante
zati, che presentano carica elettrica a pH della bentonite solo marginalmente.
del vino, tipo bentoniti, silici, gelatine.
Ciò assumerebbe particolare rilevanUna più alta carica elettrica corri- za alla luce degli effetti sottrattivi che la
bentonite esercita
sponde a una maganche su altri comgiore efficacia chiarificante dei tannini
La differente natura dei formulati
posti interessanti
nei confronti delle
del..vino come arodIsponibili influisce sul loro
prezzo
finale,
che
può
variare
mI,
precursorI aroproteine; va inoltre sottolineato comatici, sostanze coda meno di 10 euro/kg sino
loranti.
me differenti lotti di
300 euro/kg
a superare
uno stesso formula•
è pensabile Non
tuttavia
ottenere
to commerciale possono presentare valori di CESnon eguali, una forte riduzione del contenuto prociò suggerisce come esista una possibile teico con l'addizione di tannino, pena il
variabilità degli estratti commerciali.
raggiungimento di dosaggi tali da proSvariati sono i meccanismi coinvolti vocare forti interferenze sul piano gunella formazione dei complessi tanni- stativo; dunque, in caso di rischi di inno-proteina: legami idrogeno tra grup- stabilità proteica, il trattamento con la
pi COOH e radicali OH, interazioni
bentonite rimane a tutt'oggi il rimedio
idrofobiche o elettrostatiche. Inoltre migliore.
sia la massa molecolare della proteina
In effetti, in cantina quasi mai si effetche il suo contenuto in prolina, influi- tuano aggiunte di tannino con il preciso
scono sulla reazione finale: più grandi scopo dell'eliminazione di proteine in
sono questi due fattori, maggiore è la eccesso, o solamente nel caso di eccessipossibilità d'aggancio con la moleco- vi dosaggi di chiarificanti proteici come
la tannica.
gelatine o albumine.
/
.,
i
Stabilizzazione cromatica
OH
HO
Probietinidina
OH
HO
Procianidina
FIGURA 3 - Confronto a livello
strutturale tra una procianidina
e la probietinidina contenuta
nell'estratto di quebracho, molto
simili tra loro
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I:Informatore Agrario. 4/2007
Come ormai espresso da diverse fonti, l'addizione di tannini soprattutto in
vinificazione favorisce la stabilizzazione
cromatica dei vini rossi.
Il processo di stabilizzazione del colore è abbastanza complesso e ha cinetiche lente che probabilmente continuano
per tutta la vita del vino, anche durante la permanenza in bottiglia. Conduce alla formazione di associazioni molecolari stabili tra tannini e antociani
con partecipazione dell'etanale, quindi
non suscettibili di ulteriori ossidazioni
o precipitazioni. Sono i tannini di natura proantocianidica che intervengo1;10 direttamente
e preferibilmente in
questi complessi, legandosi con le antocianidine.
I tannini idrolizzabili, invece, danno
un contributo di tipo indiretto stimolando, una volta ossidati, la formazione
di etanale.
In un vino i tannini di tipo proantocianidinico derivano da bucce e vinaccioli e vengono rilasciati durante la macerazione; un'aggiunta però di tannini
I
~n·esemPio.di
In
commercIo
confezione di tannino
esogeni risulta utile per costituire il substrato che nel tempo possa complessarsi
con gli antociani.
Solitamente vengono utilizzati gli
estratti ottenuti da quebracho, che contengono probietinidina in forma condensata, la cui struttura è tranquillamente
sovrapponibile a quella delle catechine
derivanti dall'uva.
L'addizione in fase di vinificazione di
norma viene fatta all'inizio, quando gli
antociani cominciano a fuoriuscire dalle cellule della buccia (fase acquosa della
macerazione) al momento del caricamento del pigiato in vasca; successivamente
è consigliabile una seconda aggiunta a
ridosso della svinatura.
Per questo scopo, i formulati migliori sono quelli composti per la maggior
parte da una miscela di tannino proantocianidico e, una piccola quota di tannino idrolizzabile, che fungerebbe soprattutto da antiossidante, proteggendo
gli antociani da una precoce ossidazione.
Siritiene, inoltre, che l'aggiunta di tannino proantocianidico sin dalle prime fasi di vinificazione favorisca il complesso
~
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TECNICA
fenomeno della copigmentazione. Verrebbe cioè bloccata temporaneamente
la componente antocianica mediante legami deboli, in seguito i pigmenti rossi
verrebbero rilasciati gradualmente verso
complessi più stabili.
Molto interessanti appaiono ricerche
recenti che evidenziano come la precoce aggiunta al pigiato di tannino già in
fase di caricamento della vasca farebbe reagire quest'ultimo con parte delle
proteine che fuoriescono in fase acquosa dalla buccia inducendo una loro precipitazione.
Ciò impedirebbe che a reagire con le
proteine siano i tannini più nobili della buccia, che diffondono sia in fase acquosa sia in fase alcolica nel prosieguo
della macerazione; questa quota tannica
rimarrebbe così disponibile per la stabilizzazione degli antociani.
Le dosi di utilizzo in questo caso variano dai 25 ai 50 g/hL.
Di norma i formulati a base di quebracho non interferiscono a livello gustativo, la scelta ricade quasi sempre su
questo tipo di formulato anche per motivi economici: un estratto di quebracho
può costare attorno ai 15-20 euro/kg,
per contro gli estratti derivanti dall'uva
(buccia + vinacciolo ) possono superare
i 200 euro/kg.
Ruolo aromatico
Gli estratti provenienti dal legno di
quercia possiedono una certa quantità di sostanze aromatiche; tra queste
l'aldeide vanilica, la classe dei lattoni e
l'eugenolo sono già presenti nel legno di
partenza. In alcuni casi l'estrazione viene fatta partendo da frammenti tostati:
da qui la formazione di ulteriori composti che possono incidere gradevolmente
a livello aromatico, con uno spettro di
sensazioni abbastanza ampio che comprende le note di tostatura, spezie, vaniglia, tabacco, liquirizia, ecc.
In particolare se il legno di provenienza appartiene alla Quercus alba il contributo sensoriale al vino addizionato con
tale tannino sarà notevole.
Per questo scopo è bene fare l'aggiunta ben prima dell'imbottigliamento in modo da poter valutare la risposta aromatica dell'estratto dopo un po'
di tempo.
L'interazione del tannino con il vino
aggiunto è sempre estremamente complessa in quanto coinvolge le numerose
molecole che possono complessarsi con
il formulato esogeno che verrà immesso nel vino (polisaccaridi, polifenoli,
l'eventuale gomma arabica aggiunta)
e può essere influenzata da interventi tecnologici come, ad esempio, la filtrazione.
Ciò spiegaperché vi sia differenza nella
risposta sensoriale dello stesso tannino
tra il vino e una soluzione idroalcolica;
comunque, ciò che si è percepito annusando direttamente il formulato prima
dell'incorporazione al vino non sempre
si ritrova nel vino finito.
Proprio per questo è difficileconsigliare dei dosaggi precisi per questo scopo,
che dipenderanno dal tipo di formulato,
se il vino è bianco o rosso, dal momento
dell'addizione, dall'affinamento o meno
in legno, ecc.
I
Da qui il consiglio, per chi lo può fare,
di procedere con delle prove su piccole
quantità prima dell'addizione finale in
serbatoio.
Aumento della struttura
dei vini
Come scritto nella prima nota dedicata ai tannini ( L'Informatore Agrario n.
13/2006, pago 51), i formulati commerciali contengono anche altre sostanze oltre ai tannini, come polisaccaridi o vari
composti di natura fenolica.
Questo pool di sostanze aggiunte al vino permette di aumentarne l'estratto finale, migliorando il corpo della bevanda.
In tal senso gli estratti di galla e vinaccioli sembrano essere i meno dotati in tenore polisaccaridico secondo riscontro
analitico (attorno ai lOmg per g d'estratto); estratti di altra origine possono contenere anche 100mg di vari polisaccaridi
per grammo di formulato.
L'addizioneassume notevoleimportanza
ovviamente per vini non particolarmente
dotati sul piano dellastruttura, oppure per
vini provenienti da vendemmie non ottimali rispetto alla maturità fenolicae quindi dove non si sia potuto sfruttare appieno
il potenziale fenolico delle uve.
Anche in questo caso si parla di posologie orientative che si aggirano tra i
10-30g/hL, compatibilmente con l'interferenza organolettica che il superamento
di certi dosaggi può provocare nel vino.
In linea generale gli estratti provenienti
da buccia d'uva sarebbero i più appropriati per questo scopo, soprattutto per il fatto
che la natura dei tannini apportati è identica a quella che già si trova nel vino.
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Conclusioni
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I formulati tannici presenti sulla scena commerciale sono svariati e, come si
è visto, molteplici sono i vantaggi che
possono apportare nelle diverse fasi di
elaborazione del vino.
L'addizione di tali coadiuvanti si è fortemente diffusa tra i produttori di vino
negli ultimi anni. Alcuni di questi prodotti derivano da miscelazioni di estratti
che differiscono per provenienza botanica, aumentandone lo spettro di azione.
La differente natura del formulato influisce sul prezzo finale che può variare
da cifre inferiori ai lO euro sino a superare i 300 euro/kg nel caso, ad esempio,
di prodotti derivanti dalla quercia .•
GiacomoCitron
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Nei formulati ecommerciali
oltre aiche
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composti fenolici,
contribuiscono
aumentare altre
l'estratto
finalecome
del vino
[email protected]
4/2007 • rInformatore Agrario
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