del 28 Giugno

Transcript

del 28 Giugno
Del 09 Giugno 2015
Estratto da pag.22/23
Del 09 Giugno 2015
Estratto da pag.22/23
Pizzini e soffiate, i rapporti pericolosi di Buzzi col capogruppo in Regione e il deputato Pd
CARLO BONINI MARIA ELENA VINCENZIROMA .Nelle informative dei carabinieri del Ros depositate
ieri dalla Procura di Roma, il vento di “Mafia Capitale” sul Pd si fa tormenta. Sorpresi, ascoltati e fotografati
durante operazioni di pedinamento degli indagati, il deputato Umberto Marroni, suo padre Angiolo, figura
storica della sinistra romana e attuale garante dei detenuti del Lazio e il capogruppo alla regione Marco
Vincenzi finiscono nella «comunicazione di reato» datata 22 dicembre 2014. Tutti e tre rispondo docili alle
sollecitazioni di Salvatore Buzzi. In un caso, per incrementare l’importo dei fondi regionali destinati ai
Municipi dove Buzzi sa di poter fare asso piglia tutto negli affidamenti (Vincenzi). In un altro, perché
mediatori del cartello che consente alle cooperative “29 Giugno” e “Auxilium” di vincere la gara da 10 milioni
di euro per il Cara di Castel Nuovo di Porto (Angiolo Marroni). Nell’ultimo, per soffiare un’informazione che
metta al riparo Buzzi e i suoi dalle intercettazioni telefoniche (Umberto Marroni).Non basta. La “mucca dalle
mammelle d’oro” va in soccorso del Pd romano, in crisi di liquidità per il pagamento degli stipendi dei suoi
dipendenti. Nel settembre del 2014, Carlo Cotticelli, tesoriere del partito a Roma, bussa alla porta di Buzzi. Gli
servono «6-7mila euro». «Ti rilascio fattura come Pd Roma». E ancora la chiacchiera di Buzzi e dei suoi
travolge anche l’ex prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. «E’ un corrotto – dicono - Ha preso un milione da
Cerroni». Manlio Cerroni, il re delle discariche. Il “signore di Malagrotta”.I fatti, dunque.
“OCCHIO AI TELEFONI”E’ il 6 maggio del 2014. Alle 13.10, l’obiettivo di una videocamera del Ros fissa
l’immagine di Umberto Marroni, deputato e in quel momento componente della commissione giustizia della
Camera, incorniciata tra le meringhe e gli zuccotti alle fragole e frutti di bosco della vetrina della pasticceria
“Andreotti”, in via Ostiense. L’uomo aspetta Salvatore Buzzi, con cui si accomoda a un tavolino all’aperto. I
due parlano fitto per una ventina di minuti. Quindi si separano. Buzzi si attacca al telefono e chiama il
segretario dell’allora assessore alla casa, Daniele Ozzimo. «E’ una roba de dieci minuti. Ho parlato con
Umberto. Devo di’ una cosa, ok?». Quindi raggiunge Ozzimo negli uffici di via dei Cerchi. I due (fotografati)
parlano in strada. Quindi, Buzzi telefona nuovamente a Marroni per informarlo di aver «parlato con Daniele».
Di cosa? L’arcano si scioglie quello stesso giorno, perché Buzzi ha urgenza di socializzare con i suoi
l’informazione che ha raccolto da Umberto Marroni. Alle 17.24, una cimice negli uffici della “29 giugno” in
via Pomona registra la conversazione tra Buzzi, Claudio Bolla, Michele Nacamulli, Alessandra Garrone ed
Emanuela Bugitti.Buzzi : «Allora.. prima cosa importante che riguarda Eriches… C’è un’inchiesta della Digos
su di noi..»Bolla : «Aaah, e la madonna..»© Buzzi : «Il ministero degli Interni sì, è quello.. ».
Nacam ulli : «Quindi era…».Buzzi : «Perché oggi ho visto Marroni. Vabbè, m’ha fatto preoccupare.. dice “Ho
visto Daniele.. Daniele m’ha detto: “C’è ‘na cosa... la Digos..”. Allora è semplice ce so’ arrivato.. La...Pina.
L’inchiesta è sulla Pina che è intercettata. La Pina dice in royal rilevandos (fonetico) che noi su Fabulous
prendiamo i soldi dai..Nacam ulli : «Per quella cosa...».Buzzi : «È questa l’inchiesta in corso...però facciamo
in modo.. evitiamo.. qualunque contatto co’ sta signora.. L’unico che c’ha contatti co sta signora… è Sandro
(Coltellacci ndr.). A Sandro glie devi di’ che se vole lavora’ co noi non dobbiamo avere nessun rapporto co sta
signora.. se c’è un’inchiesta Digos su di noi quindi state attenti ai vostri telefoni, eh!».
Annota il Ros: «La “Pina” cui viene fatto riferimento è Maria Giuseppa Vitale, indagata dalla Procura della
Repubblica di Roma in un procedimento nell’ambito del quale sono stati documentati diversi contatti telefonici
con Sandro Coltellaci. L’indagine, svolta dalla Digos, aveva condotto nel marzo 2014 alla richiesta di
sequestro preventivo di immobili».La consuetudine di Buzzi con la famiglia Marroni è del resto documentata
nelle foto scattate dal Ros nei giorni in cui Angiolo fa da mediatore per la chiusura del cartello che consentirà
alla “29 giugno” e alla “Auxilium” di vincere l’appalto da 10 milioni di euro per il Cara di Castel Nuovo di
Porto. Una gara bandita dall’allora prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, su cui Carlo Guarany, uno degli
uomini di Buzzi si abbandona a questa confidenza. «Pecoraro è corrotto! Ha preso un milione di euro da
Cerroni. E Cerroni lo tiene per le palle. Lui stava nella cordata con la Polverini per i napoletani che oltre al...
capito? E l’ha presi. Ha preso i soldi da un amico dell’avvocato, gli ha dato... ma lo tira fuori perché lo tiene
per i coglioni».