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Coordinamento Nazionale
FLP BAC
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Segreteria Nazionale
ELEZIONI RSU 2015
LETTERA APERTA AI LAVORATORI
CONDIVISA DAI CANDIDATI FLPBAC
Carissimi colleghe/i,
prima di decidere se candidarmi alle prossime elezioni delle RSU, ho riflettuto a lungo se
possa ancora attribuirsi all’azione sindacale una reale funzione di tutela e di aggregazione,
dopo gli attacchi da parte dei Governi che si sono di recente succeduti (a qualunque
schieramento politico facessero riferimento) e gli errori commessi dalle stesse forze
sindacali.
Sforzandomi di compiere un’analisi che fosse più obiettiva possibile, non ho potuto
ignorare alcuni recenti fenomeni di tipo socio-economico che stanno logorando il tessuto
sociale del nostro Paese. Mi riferisco, in particolare, all’approvazione delle norme
finalizzate a colpire i lavoratori del settore pubblico e di quello privato; ai tentativi, in
buona parte riusciti, di cancellare lo Statuto dei lavoratori, naturale completamento della
nostra Costituzione e frutto di immani sforzi per l’emancipazione e la dignità dei lavoratori;
pezzo dopo pezzo, esso cade sotto lo sguardo indifferente della componente storicosociale-politica nota un tempo con il nome di “sinistra”, attualmente incapace di difendere
le grandi conquiste di allora e di tutelare “valori senza tempo”; mi riferisco, ancora, alle
difficoltà di chi è alla ricerca di lavoro in un contesto nel quale esso non rappresenta più
un diritto ma un “gentile omaggio” elargito dai potenti di turno. E anche quando arriva, la
sua precarietà e le retribuzioni da fame raramente ne fanno mezzo per una dignitosa
esistenza, mentre più spesso inducono alla disperazione e all’impossibilità di concedersi
anche i più piccoli ed essenziali progetti. E’ sotto gli occhi di tutti che si tratta di un
processo di impoverimento economico ma anche, e soprattutto, culturale. Pochi “Ricchi e
Potenti” depredano e umiliano il nostro Paese, rendendo davvero abissale la distanza fra
se stessi e la massa dei cittadini. Mi sono chiesto se tutto questo debba essere accettato
come inevitabile deriva di un sistema perverso che, secondo la teoria dell’”eterno ritorno”,
ci riconduce verso una condizione di tipo neo-feudale o se, piuttosto, non richieda
l’impegno e lo sforzo di ciascuno per restituire la dovuta dignità ai lavoratori e alle
istituzioni. Ho deciso, perciò, pur tenendo conto della stanchezza, della pigrizia e della
rassegnazione di molti, di presentarmi alle prossime elezioni della RSU e ho scelto di farlo
proponendo il mio nome nella lista della FLPBAC.
Credo abbia un suo peso spiegare il perché. Sento dire spesso che le istituzioni sono ormai
tutte “uguali”, che hanno subito un processo di appiattimento e che oggi è praticamente
impossibile riuscire ad incontrare qualcuno che incarni ancora i valori e le tradizioni di
rappresentatività che furono un tempo elementi fondanti del Sindacato. Non posso non
riconoscere come vero questo dato per tutte quelle organizzazioni collettive che erano in
grado una volta di confrontarsi attraverso una fattiva dialettica, progettando futuro e
lottando per il cambiamento ma che, una volta varcata la soglia dei palazzi del potere, si
sono chiuse in se stesse, hanno cancellato dal proprio vocabolario le parole
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“partecipazione”, “democrazia”, “tutela dei diritti per i lavoratori, le donne e per gli
individui più fragili ed esposti” e, soprattutto, hanno degradato e svuotato il significato del
termine idealità equiparandone il valore a quello di banale e ridicola ingenuità. Il che, è
evidente, rappresenta il più ignobile dei tradimenti nei confronti dei padri “fondatori”, i
quali avevano affidato il senso delle loro lotte proprio al principio dell’aspirazione ad un
futuro migliore per tutti e non solo per pochi privilegiati. Se questo è un incontestabile
dato di fatto,
sento, tuttavia, di dover controbattere che esiste nella nostra
Amministrazione una forza sindacale, giovane, volutamente estranea ai circuiti opachi
della politica e delle strategie di spartizione, un target comune ai “poteri forti”. Senza
smentite e con costante determinazione, la FLP si è confermata fino ad oggi come un
autentico outsider, conquistando in breve tempo grande peso e autorevolezza ai tavoli
negoziali e, soprattutto, un largo consenso da parte dei lavoratori. Ha costruito e
rafforzato nel tempo la propria azione su un forte senso della concretezza e ha
manifestato, attraverso trattative rigorose ma prive di pregiudizi, il fermo intento di
tutelare e accrescere i diritti e il benessere dei lavoratori.
Attraverso le liste della FLP saranno candidati ed eletti dai lavoratori quei colleghi ai quali
spetterà il compito di farsi portavoce nei singoli Uffici delle problematiche individuali e
collettive dei propri colleghi.
Tutti noi sappiamo che la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria), un organismo
presente in tutti i luoghi lavoro, pubblici e privati, svolge, con le opportune tutele, il
compito di rappresentare le esigenze e la volontà “locale” dei lavoratori, anche se non
iscritti o simpatizzanti per alcun sindacato. La RSU è la testa di ponte più avanzata in un
luogo ristretto dove “si fa lavoro”, dove si vivono e si “sentono” i problemi reali, la
quotidianità fatta di organizzazione e disorganizzazione, integrazione e isolamento e anche
di sentimenti come l’orgoglio, la dignità o, viceversa, la frustrazione e l’insoddisfazione che
accompagnano molti di quanti, per scelta o per circostanze fortuite, si trovano ad essere
“servitori dello Stato”.
La RSU interviene sulle questioni e le vertenze di un territorio dalle dimensioni ridotte,
tutelando lavoratori che sono anche colleghi, talvolta amici, con i quali condivide la
medesima realtà professionale e lavorativa. Proprio per questo il suo esistere è importante
e non può essere né fondato né sostenuto sulla base di schieramenti politicizzati, ideologie
precostituite o pregiudizi di qualsiasi natura.
A ciò si aggiunga che il credito della RSU si misura anche attraverso le tensioni ideali delle
sigle sindacali che le presentano e le sostengono e, nondimeno, attraverso le iniziative e
gli interventi che queste stesse intraprendono a livello territoriale e nazionale. Nel bagaglio
di onestà intellettuale, di coraggio (di esporsi e di esprimersi), di esperienza umana, di
capacità di ascolto e di trasparenza di ogni RSU si rispecchia il patrimonio, più o meno
ricco, dell’Organizzazione di riferimento, la quale, a sua volta, accresce il proprio valore
grazie all’empatia e alla passione civile di cui sono capaci quanti decidono di prendere su
di sé l’onere di un compito così impegnativo.
Se credi che io o gli altri colleghi che si sono candidati sotto il simbolo della FLP abbiamo,
almeno un po’, di queste qualità, ti chiedo -senza alcun timore di essere frainteso- di dare
il tuo voto alla nostra lista e assegnare la preferenza ad uno di noi (non importa se a Tizio
o a Caio, poiché non siamo in concorrenza tra noi). Ma non devi darci il tuo voto perché ti
siamo amici, o perché ci reputi simpatici, e neppure perché promettiamo di aiutarti ad
avere un ufficio più degno di te. Il tuo voto, se questa sarà la tua scelta, dovrà scaturire
dalla decisione di condividere con noi l’idea di rivendicare la nostra dignità di lavoratori al
servizio dello Stato e che spegnersi lentamente non è l’inevitabile fine cui siamo destinati.
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Il tuo voto sarà per noi un atto di fiducia del quale cercheremo di essere pienamente
degni.
Il sostegno alle forze di innovazione, che mostrano con i fatti la volontà di combattere
degenerazione e iniquità di un sistema di regole mantenuto per garantire gli interessi di
alcuni gruppi di pressione, è il solo modo che abbiamo per tutelare i nostri diritti, avere la
possibilità di proporre progetti e favorire cambiamenti. Senza diritti, progetti, cambiamenti,
lasceremmo la strada aperta alle incursioni degli eserciti di “affaristi” che hanno già pronti
“straordinari” piani di speculazione per il nostro settore. Del resto non è una novità per
nessuno che si siano già tenute prove di collaudo per lo smantellamento del nostro
patrimonio culturale, quell’immenso e prezioso lascito al quale abbiamo dedicato anni di
impegno e fatiche perché ne fosse garantita l’integrità e la trasmissione alle future
generazioni.
Il nostro futuro lavorativo attraverserà, purtroppo, nei prossimi mesi una fase molto
delicata (contratti bloccati, rinvio dei limiti pensionabili, applicazione “brutale” della Legge
Brunetta con conseguente rischio di licenziabilità, valutazione discrezionale delle
performance alle quali saranno agganciati incentivi e progressioni economiche e ancora,
purtroppo, i possibili tagli del salario accessorio, la mobilità ecc. ecc.). Ma noi ci saremo e,
se vorrai, lotteremo insieme in nome di obiettivi legittimi e comuni.
Nessun uomo è un’isola scriveva John Donne, teologo, filosofo e poeta inglese del ‘600.
Condividiamo le sue parole, oggi più che mai. Insieme si può realizzare, seppure con
fatica, quello che da soli ci è impossibile fare, rammentando che, nel nostro caso, questa
esperienza condivisa dura almeno tre anni (tanto è la durata del mandato della RSU) e
non il breve tempo delle promesse necessarie soltanto ad essere eletti.
I Candidati FLP BAC