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supplemento di www.orvietosi.it diretto da Alessandro Maria Li Donni [email protected] www.economiaemercato.it Economia&Mercato Spoleto Credito & Servizi scarl settimanale indipendente di economia, finanza, politica in formato elettronico anno IV numero 16 27 ottobre 2007 Le famiglie non riescono più a pagare il mutuo per la casa Adusbef contro le banche colpevoli di aver aumentato gli interessi troppo velocemente. L’Abi non ci sta. Economia&Mercato vi presenta una guida ragionata per conoscere i mutui dalla a alla z a pag 2-4 Arriva in Senato la Finanziaria dei sospiri Mastella “al voto in primavera” Prodi, “non getto la spugna” a pag 5 Il grande “gioco dell’oca” del protocollo sul welfare a pag 6 La Ue pronta a promuovere e finanziare l’Alta Velocità italiana a pag 10 SoloCasa in collaborazione con con www.quotidianocasa.it Fi l R o u g e Vladimir mostra i muscoli agli USA mai così deboli C’era una volta la cortina di ferro. C’erano i missili strategici. Oggi lo scenario è cambiato, Non esiste più il Patto di Varsavia, è rimasta solo la Nato, simbolo della vittoria dell’occidente sul comunismo. Ma dopo le difficoltà molteplici la Russia torna a prendersi la rivincita. Vladimir Putin ora ha deciso di tornare protagonista della politica planetaria. Da una parte che Washington che da sempre persegue la sua politica di controllo, dall’altra c’è la Cina che ha approfittato del campo libero lasciato da Mosca per inserirsi negli scambi con l’Iran, la Siria, l’Africa. Ora la Russia è cambiata e torna a guardare fuori dagli striminziti confini nazionali. Putin ha annunciato una nuova era nucleare, una notizia paurosa ma che arriva quando Washington è impegnata su troppi fronti esteri e con un indebitamento pubblico così alto da far temere qualche contraccolpo. E allora Mosca punta in alto forte della sua arma di scambio formidabile, il gas, il petrolio e altre materia prime in quantità, ma anche dei soldi, tanti, accumulati in questi anni da privati senza moltissimi scrupoli e messi sotto tutela dal Cremlino. Insomma una superpotenza è tornata protagonista. Economia&Mercato pagina 2 - Copertina 27 ottobre 2007 ADUSBEF METTE SOTTO ACCUSA LE BANCHE COLPEVOLI DI AVER SPINTO TROPPO SUI MUTUI A TASSO VARIABILE NEL 2004 Il caro-mutuo schiaccia le famiglie Sono molteplici i segnali di difficoltà. Si va dalla durata media dei mutui che in questi ultimi anni ha abbondantemente superato i 22 anni fino alla forte crescita dei pignoramenti e della esecuzioni immobiliari che quest’anno dovrebbero salire del 19% Il Pignoramento Il pignoramento è l’azione, avviata dal creditore, con cui viene aperto l’iter giudiziario per l’espropriazione forzata del bene. Quest’azione viene proposta da creditori che vengono definiti tecnicamente “procedenti”. L’Ipoteca Glossario L’Adusbef ha lanciato l’allarme mutui. Secondo l’associazione, infatti, sempre più famiglie hanno difficoltà nell’onorare gli impegni assunti con gli istituti di credito e ne è testimonianza la forte crescita delle esecuzioni immobiliari. Secondo l’Adusbef quest’anno la percentuale di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari dovrebbe salire del 19%. A mettere in difficoltà è in particolare l’aumento degli interessi sui mutui a tasso variabile che hanno provocato un caro-rata pesante. Un altro segnale di difficoltà è dato dalla durata media di un mutuo. Secondo i dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio la durata media tende ad allungarsi; nel 2004 era di 18,4 anni mentre nel 2006 ha abbondantemente superato i 20 attestandosi a 22,2 anni. E’ stata immediata la reazione dell’Abi che ritiene quelle di Adusbef cifre completamente ignote, “che non hanno alcuna relazione con i tassi di interesse sui mutui”. Abi ha ricordato che in una sua recente indagine presso un campione rappresentativo di istituti di credito, le rate impagate risultato pari all’1% del totale erogato per il credito immobiliare. Ben diversa è la stima di Adusbef che invece parla di procedure immobiliari o pignoramenti che sarebbero pari al 3,5% del totale dei mutui, quindi a circa 120.000 su 3,5 milioni del totale, “perché la maggior parte di essi è stato erogato a tasso variabile e risente del rialzo dei tassi della Bce, quando negli anni 2003-2004 i tassi di interesse erano arrivati ai minimi storici e tutti gli indicatori stimavano un loro aumento”. La situazione risulta particolarmente critica nelle grandi città. A Milano le azioni di recupero coattivo dei beni immobili dovrebbero salire del 22%, di un punto percentuale in meno a Roma. Bisogna ricordare che in Italia il 47,8% degli acquisti di immobili è fi- La procedura non è priva di rischi per chi intende acquisire il bene. Infatti nella procedura avviata dai “procedenti” si può inserire qualsiasi creditore che abbia i titoli per farlo e verrà definito “intervenuto”. Ciò rende impossibile stabilire all’origine l’importo necessario a liberare il bene dalle pretese dei creditori. Per questo motivo all’atto di erogazione di un mutuo viene accesa un’ipoteca considerata una delle forme più efficaci di garanzia per il greditore. Quest’ultimo ha infatti un diritto di prelazione sul bene. L’ipoteca si costituisce mediante iscrizione in pubblici registri. L’ipoteca può essere iscritta, in genere solo sui beni immobili e fino all’escussione di questa il bene rimane in godimento del proprietario. L’ipoteca è un diritto accessorio che ha estinzione automatica dopo 20 anni dalla costituzione o per cessazione del debito. In caso di vendita anticipata del bene occorre chiedere alla banca l’assenso alla cancellazione. La garanzia ipotecaria garantisce il creditore il diritto di esproprio e la soddisfazione con preferenza sul prezzo ricavato. L’ipoteca pone il creditore al riparo dal concorso di altri creditori non garantiti o meno garantiti. nanziato con il mutuo ipotecario. L’Adusbef, punta il dito contro le banche che, stando all’associazione di difesa dei consumatori, hanno ELIO LANNUTTI spinto l’acPRESIDENTE DI ADUSBEF celeratore sui mutui a tasso variabile quando i tassi erano ai minimi storici nel 2004. Dai dati dell’indagine, infatti, circa il 91% dei mutui accesi in tale periodo è a tasso variabile anche perché, sempre secondo Adusbef, molti istituti di credito “hanno costretto milioni di consumatori, ad accendere mutui a tasso variabile quando, specie nel 2004, i tassi di interesse erano ai minimi storici e non si doveva consigliare o imporre (molte banche non erogavano proprio i tassi fissi) agli utenti bancari, di essere gravati di pesanti prestiti di lungo periodo (30-40 anni) a costi apparentemente più bassi che però, con il rincaro del costo del denaro, solo due anni dopo diventavano sempre più insostenibili”. Ma ad essere in difficoltà non sono solo le famiglie italiane visto che secondo l’ultimo bollettino ufficiale della Bce, nel terzo trimestre le richieste di finanziamenti per l’acquisto di una casa sono scese del 15%, percentuale che si va ad aggiungere alla flessione del trimestre precedente. La stretta è dovuta sia alle crescenti difficoltà per l’aumento dei tassi medi d’interesse, sia alle crescenti garanzia richieste dagli istituti di credito dopo la recente crisi dei cosiddetti mutui subprime. Cesare Manca Economia&Mercato pagina 3 - Copertina Ecco cosa serve per ottenere un mutuo per l’acquisto della propria casa. Economia&Mercato non ha voluto differenziare tra acquisto di prima casa o di successive anche perché le condizioni per ottenere i soldi dalle banche sono le medesime. Trovato l’immobile d’interesse il nostro acquirente inizierà a chiedere i preventivi per il mutuo. 1. Per ottenere un preventivo si deve chiedere e compilare in banca un questionario denominato “domanda di mutuo” all’interno del quale si dovranno indicare le seguenti informazioni: i dati anagrafici del richiedente o dei richiedenti il finanziamento; la residenza; l’attuale abitazione: se in affitto, in proprietà o se presso terzi; la composizione del nucleo familiare e persone a carico; l’occupazione attuale: se dipendente o lavoratore autonomo e la relativa anzianità di servizio; il settore lavorativo/produttivo; se lavoratore dipendente: l’indicazione del datore di lavoro; la qualifica; il reddito netto mensile; il reddito netto annuale; la descrizione dell’unità immobiliare e delle sue pertinenze; il valore della costruzione; una dichiarazione di non avere debiti o di averne; in questo caso occorre precisare l’importo e l’identità 27 ottobre 2007 Dalla richiesta all’erogazione, tutto quello che serve per ottenere un mutuo La crisi da rata si fa sentire, i mutui sono pesanti ma il credito fondiario rimane lo strumento finanziario più utilizzato in assoluto per l’acquisto della casa, in particolare della prima casa. Economia&Mercato ha deciso di fare un viaggio attraverso il mutuo, dall’idea fino all’erogazione per presentare ai suoi lettori una guida completa del mutuo dei creditori. 2. Parere preliminare di fattibilità Compilato il questionario la banca potrà esprimere un primo parere di fattibilità e sulle somma richiesta. La fattibilità dell’operazione dipende dalle seguenti concause: il reddito netto del richiedente e del nucleo familiare desunto dalla dichiarazione dei redditi; il valore dell’immobile oggetto del finanziamento; la presenza di garanzie supplementari prestate I Tassi soglia Categoria Aperture di credito in conto corrente classi d’importo tassi medi tassi soglia fino a 5.000 oltre 5.000 13,10 9,95 19,650 14,925 fino a 5.000 oltre 5.000 7,43 6,63 11,145 9,945 10,31 15,465 fino a 5.000 oltre 5.000 15,85 10,32 23,775 15,480 Credito per l’acquisto rateale e credito revolving fino a 1.500 fino a 5.000 oltre 5.000 16,26 16,99 10,66 24,390 25,485 15,990 6,06 5,71 9,090 8,565 Anticipi, sconti e altri finanz. alle imprese effettuati dalle banche Crediti personali e altri finanz. alle famiglie effettuati dalle banche Prestiti contro cessione del V dello stipendio Mutui con garanzia reale a tasso fisso a tasso variabile da terzi (fideiussione, pegno). esaminati questi dati la banca potrà esprimere un “parere di fattibilità” che fa partire la fase successiva consistente nella richiesta della documentazione. Uno dei principali elementi utilizzati dalla banca per determinare l’importo del mutuo è il rapporto “rata/reddito” che non dovrà superare il 30-35 % del reddito netto mensile complessivo dei richiedenti. 3. La documentazione A seconda del profilo di lavoratore l’istituto bancario richiederà: Per i lavoratori dipendenti: dichiarazione del datore di lavoro dell’anzianità di servizio del dipendente; originale dell’ultimo cedolino dello stipendio e copia del modello CUD (in alternativa copia del mod. 730 o “Unico”). Per i lavoratori autonomi o liberi professionisti: copie del modello “Unico” (ex. Modello 740); estratto della Camera di Commercio Industria e Artigianato (C.C.I.AA.); se professionista, attestato di iscrizione all’Albo professionale cui appartiene. Per tutte le categorie verranno anche richiesti: certificato di nascita; certificato di stato civile oppure estratto dell’atto di matrimonio completo di tutte le annotazioni; l’estratto di matrimonio deve contenere tutte le eventuali convenzioni patrimoniali stipulate fra i coniugi; nell’ipotesi di persone divorziate o separate legalmente bisogna presentare copia della sentenza del tribunale; copia della “promessa di vendita” o “com- Economia&Mercato promesso”; planimetria, con l’indicazione delle proprietà confinanti sia dell’immobile sia delle eventuali pertinenze (cantina, solaio, box); copia del certificato di abitabilità; copia dell’ultimo atto di acquisto dell’immobile; se l’immobile è pervenuto per successione occorre presentare il mod. 240 o il mod. 4 dell’ufficio successioni. 4. La delibera Con i documenti richiesti la banca effettuerà ulteriori accertamenti, quali l’acquisizione della “dichiarazione notarile preliminare” sul bene offerto in garanzia, nonché della “relazione tecnico-estimativa” redatta da un tecnico di sua fiducia. Passato “l’esame” la banca è in grado di deliberare il finanziamento. Fatta la delibera l’istituto comunicherà al cliente il via libera e fisserà la data di stipula dell’atto pubblico di finanziamento. 5. Il limite di finanziamento In genere il mutuo va a finanziare l’80% del valore di mercato dell’immobile oggetto di ipoteca. I mutui al 100% sono più cari e le banche chiedono maggiori garanzie. tali ulteriori garanzie possono essere comunque richieste dalla banca anche per mutui fino all’80% del valore della casa. 6. Mutuo e Ipoteca La stipula con atto pubblico avviene da un notaio con la presenza della Banca e del richiedente. L’oggetto dell’atto è il trasferimento di una somma di denaro della banca al cliente, con l’assunzione da parte di quest’ultimo dell’obbligo di restituire alla banca altrettanto denaro. A tutela della somma erogata di solito viene costituita un’ipoteca a favore della banca sulla unità immobiliare oggetto del finanziamento. L’ipoteca è la garanzia principe della banca ed è iscritta nei Pubblici Registri Immobiliari. Di solito viene richiesta l’iscrizione di ipoteca di primo grado per un valore che va dal 150% al 300% dell’erogato. Così vengono coperti il capitale erogato, gli interessi nella misura concordata, gli eventuali interessi di mora per ritardi o mancato pagamento delle rate, i premi assicurativi, gli oneri erariali, i tributi, le spesa, gli oneri notarili, professionali, le spese giudiziali che la banca dovesse sostenere per il recupero di quanto dovuto. pagina 4 - Copertina 27 ottobre 2007 Il vocabolario del mutuo: tipi, tassi, ipoteche e fisco IL MUTUO E’ un finanziamento concesso per acquistare immobiliari in genere. La concessione è data da banche, istituti di credito e società finanziarie. Le quote di rimborso (rate) sono fisse quando comprendono ammortamenti del capitale e interessi predeterminati; S’intendono variabili quando i due ammortamenti non sono a cifra prestabilita. Di solito la durata del mutuo è compresa tra 5 e 20. In alcuni casi si può arrivare a 25 o 30. Ultimamente le banche presentano prodotti fino a 40 ma con costi più alti e garanzie accessorie. Normalmente, il mutuo copre fino all’80% del valore dell’immobile; si arriva al 100% con condizioni più onerose. I mutui possono essere di vario tipo: Contratto a tasso fisso: rata del mutuo non varia; Contratto a tasso variabile: quando la rata del mutuo a seconda dei tassi del mercato monetario e finanziario. Su tali parametri viene applicato (non sempre) uno sprea per aumentare il rendimento; Contratto misto: è un mix tra tasso variabile e fisso che viene applicato in tempi determinati e successivi; Contratto con tasso d’ingresso: è un mutuo che per i primi tempi prevede l’applicazione di un tasso ridotto alla scadenza del quale si torna all’applicazione del tasso fisso o variabile corrente al momento del cambio. IL TASSO E’ la misura percentuale sulla quale vengono calcolati gli interessi maturati sul capitale in un tempo predeterminato dalla cadenza della rata. L’interesse può essere semplice o composto. Nel primo caso l’interesse non è fruttifero nei periodi successivi ed è un tipo di calcolo utilizzato per operazioni di breve periodo. E’ invece composto, quando alla fine di ogni periodo, si accumula al capitale, cioè si capitalizza diventando a sua volta fruttifero. E’ questa la fattispecie utilizzata per i mutui. L’AMMORTAMENTO E’ la modalità di rimborso del mutuo. Anche qui abbiamo divers emodalità. Il più diffuso piano è quelle detto “alla francese” che prevede per ogni rata una quota capitale ed una interessi. Quest’ultima decresce con l’andare del tempo. Poi ci sono i piani a rate crescenti, con importi sempre più alti; ad ammortamento libero, che prevede il rimborso della quota interessi in via continuativa mentre il capitale viene rimborsato entro scadenze predeterminate; a rata fissa e durata variabile, la cifra da rimborsare non cambia ma, a seconda dell’andamento dei tassi, si allcungano o si accorciano i tempi di rimborso totali. LE RATE Possono essere mensili, trimestrali, semestrali. E’ vitale pagare per tempo perchè il ritardato pagamento fa scattare gli interessi di mora. Attenzione, la banca può richiedere la risoluzione del contratto quando si sia effettuato un ritardato pagamento per sette volte anche non consecutive. Tecnicamente il ritardato pagamento scatta quando il saldo avviene tra il trentesimo e il centottantesimo giorno dalla scadenza effettiva. IL FISCO n sostituzione delle varie imposte, l’atto è soggetto all’imposta sostitutiva nella misura dello 0,25% in caso di acquisto prima casa, mentre negli altri casi l’imposta è del 2%. Sul fronte delle agevolazioni c’è da segnalare la possibilità di detrarre gli interessi passivi sul mutuopèrima casa dalla dichiarazione dei redditi per un importo massimo di 3.615,20 euro ma solo alle seguenti condizioni: l’unità immobiliare è stata adibita ad abitazione principale entro dodici mesi dall’acquisto; l’acquisto è avvenuto nei dodici mesi antecedenti o successivi alla data di stipulazione del mutuo; nel caso di acquisto d’immobile locato, sia stato notificato al locatario, entro tre mesi dall’acquisto, atto d’intimazione di licenza o di sfratto per finita locazione e che entro un anno dal rilascio dell’immobile da parte del locatore, l’immobile stesso sia adibito ad abitazione principale. Alcune detrazioni sono previste anche per le spese di ristrutturazione. Economia&Mercato pagina 5 - Politica 27 ottobre 2007 I GRUPPI DI MAGGIORANZA HANNO PRESENTATO PIÙ CAMBIAMENTI DELL’OPPOSIZIONE. DURE POLEMICHE La Finanziaria è tutta un emendamento La Finanziaria sta per approdare in Parlamento e già è scoppiata la bagarre. I gruppi di maggioranza ed opposizione avevano annunciato la presentazione di una certa quantità di emendamenti ma in Senato hanno sfiorato quota 1800. Troppi, lo ha detto anche il presidente Franco Marini. Ma la questione è un’altra. In sede di discussione parlamentare la sinistra radicale vorrebbe introdurre alcune modifiche essenziali, la Cdl fa il suo lavoro di opposizione e la maggioranza è risicatissima. Una situazione tremendamente complicata se si aggiunge a questo quadro già a tinte fosche l’invito forte di Giorgio Napolitano a non utilizzare lo strumento della fiducia per la Finanziaria. C’è poi la questione degli organismi internazionali fortemente delusi dall’Italia sia per quanto riguarda il debito che per la questione del welfare. Insomma per Romano Prodi non sembrano prospettarsi tempi tranquilli anche perché in Senato, bisogna ricordarlo, è fondamentale l’apporto dei senatori a vita e le novità ultime provocate dal terremoto welfare potrebbero anche rendere insufficiente il voto di questi. Lamberto Dini e il suo sparuto gruppo di senatori potrebbe anche mettere in seria difficoltà l’esecutivo a Palazzo Madama. Il malumore, poi, è accentuato dal fatto che gli emendamenti presentati dalla maggioranza sono più numerosi di ROMANO PRODI - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO quelli della Cdl. Un fatto non usuale, secondo l’opposizione che per bocca di Renato Schifani (capogruppo di FI) ironizza, “la maggioranza si fa opposizione da se”. Rincara la dose il leghista Roberto Calderoli che addirittura parla di “idi di marzo in avvicinamento per il governo Prodi”. E non è finita. Clemente Mastella ha rilasciato una dichiarazione durissima, da oppositore chiedendosi se non sia meglio per il Paese andare a votare già nella prossima primavera. Il capo dell’opposizione, Silvio Berlusconi, che fino ad ora era stato abbastanza parco nei giudizi, si è detto certo che “il governo cadrà sulla finanziaria. Sono tantissimi al Senato ad essere a piè di lista, certi che non saranno più rieletti”. Romano Prodi ha deciso di mantenere un basso profilo ma dopo le ultime sti- lettate dell’opposizione ha preso posizione anche se a distanza. “Non getto la spugna, è proprio tutto inventato”. Ma intanto gli emendamenti ci sono e non riguardano punti marginali. C’è l’emendamento per il nuovo riccometro, ad esempio, ma anche uno bipartisan per limitare l’utilizzo di prodotti derivati da parte degli Enti Locali. Il governo punta a diminuire il corpo degli emendamenti cercando da una parte di recepirne alcuni presentando maxi-emendamenti, dall’altra convincendo alcuni senatori a ritirare quelli presentati. Un’operazione difficilissima vista l’altissima tensione che regna ormai continuamente tra gli alleati di governo. Cesare Manca IL GOVERNATORE DI BANKITALIA COORDINERÀ IL GRUPPO DI LAVORO CHE DOVRÀ PRESENTARE UN PROGETTO COMPLETO AL PROSSIMO SUMMIT DI APRILE Il piano anti crisi di Draghi approvato dal G7 Successo per Mario Draghi al G7 che si è visto approvare il programma di lavoro per curare le debolezze dei mercati finanziari. Il programma prevede linee d’azione precise e inizierà ad essere operativo a gennaio prossimo quando il gruppo di lavoro coordinato da Draghi inizierà a stilare le sue raccomandazioni da presentare al prossimo G7 di aprile 2008. Intanto è stato approvato il quadro che prevede alcune linee guida. La prima riguarda la gestione del rischio e della liquidità da parte delle banche, tenendo conto anche delle entità fuori bilancio, come sono ad esempio i “conduit”, e delle linee di credito erogate a queste entità esterne. La seconda prenderà in esame le modalità di stress testing delle banche, cioè le simulazioni di reazione di fronte a una crisi finanziaria. La terza riguarda le modalità di valutazione dei prodotti finanziari strutturati, segnalando chiaramente che per la stima del rischio occorre maggiore trasparenza. La quarta linea di approfondimento consigliata è invece incentrata sul lavoro e le modalità operative delle agenzie di rating internazionali. E’ questa l’ammissione implicita da parte dei leader dei sette grandi, che le fiducia nei confronti di questi soggetti privati è fortemente ridotta. Le agenzie sono valutatori unici e insindacabili del merito di credito e le recenti crisi hanno messo in discussione la correttezza di queste agenzie. Economia&Mercato pagina 6 - Governo 27 ottobre 2007 NUOVO PASSO INDIETRO DEL GOVERNO CHE TORNA ALL’ACCORDO DEL 23 LUGLIO DOPO LE FORTI CRITICHE DI SINDACATI E CONFINDUSTRIA Il welfare sembra un gioco dell’oca Il protocollo sul welfare non ha pace. Questa volta sembra che sia stato raggiunto un accordo definitivo fra le parti con i sindacati e Confindustria che si ritengono soddisfatti del nuovo documento. In pratica l’esecutivo è tornato sui suoi passi con qualche piccola correzione. Ora l’ultima e definitiva parola spetta al parlamento. Là sarà battaglia durissima soprattutto con la sinistra radicale che non ha mai accettato la riforma. I ministri Ferrero e Bianchi si sono astenuti. Il governo, però, non vuole apparire remissivo e così si è affrettato a smentire ogni voce di marcia indietro. “Non c’è nessuna marcia indietro - si spiega - la trascrizione di un protocollo tecnico-sindacale in un protocollo giuridico-politico può aver aspetti tecnici o particolari che vanno definiti. Ma questo non vuol dire cambiare l’impianto del protocollo del 23 luglio, fermo restando quel che il governo ha sempre detto a proposito del potere delle Camere, e fermo restando l’obiettivo di un varo entro il 31 dicembre”. L’UFFICIALITÀ - Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, hanno comunicato ufficialmente le decisioni del presidente del Consiglio, Romano Prodi. Il segretario della Cisl, Bonanni, ha annunciato che “Prodi ha detto che è intenzionato a mantenere integralmente l’accordo del 23 luglio”. Ancora più esplicito è stato Guglielmo Epifani che ha aggiunto l’ulteriore disponibilità a rivedere eventuali punti critici. La conferma da parte del governo è arrivata per bocca del ministro del Lavoro Cesare Damiano, che ha confermato il licenziamento integrale del testo già approvato e firmato da tutte le parti sociali lo scorso 23 luglio. Angeletti ha sottolineato che “Prodi si è assunto l’impegno di farlo approvare entro l’anno”. Infatti è il tempo, ormai, a stringere. Il prossimo 31 dicembre o c’è una nuova legge oppure entra in vigore dal primo gennaio del 2008 la riforma firmata da Roberto Maroni. Proprio questo vogliono evitare sindacati e sinistra riformista di governo, mentre l’ala radicale punta bene le intenzioa ulteriori camni ed era pronto, biamenti ducome scritto di serante il dibattiguito, a dare batto parlamentare taglia dura. che potrebbero RAFFAELE BONANanche mettere NI – Come detto in crisi lo stesl’immagine otso esecutivo timista di Prodi e ritardare in non era condivisa maniera letale dagli altri attori del protocollo del l’approvazione. 23 luglio. Anzi uno dei più arrabCESARE DAMIANO - Molto chiaro è biati era proprio il segretario della stato il ministro. “Abbiamo avviato Cisl Bonanni che prima del famoso una fase prevista di verifica tecnica incontro dichiarava, “il governo asdel testo del protocollo con le par- suma integralmente l’impegno preso ti che lo hanno sottoscritto. Stiamo con il protocollo. Nessuna modifica facendo una messa a punto relativa né in negativo né in positivo può al protocollo nel disegno di legge e essere assunta, perché rompe l’equiabbiamo confermato alle parti socia- librio che si è raggiunto. E questo li la nostra intenzione di applicare annulla di fatto l’accordo stesso”. Il interamente il testo del 23 luglio ri- segretario generale della Cisl ritenespettandone spirito e contenuti”. va cambiamenti non marginali quelli L’INCONTRO - L’incontro della scor- approvati dal Consiglio dei Ministri. sa settimana è servito a ricucire l’en- “Ci sono - ha spiegato - anche problenesimo strappo sul welfare. L’in- mi previdenziali molto importanti: la contro, definito informale, è servito rimozione del divieto di cumulo, per a fare il punto con il sindacato dopo esempio, tra reddito di pensione e di le modifiche del lavoro, sui lavori usuranti, le copercdm. Erano ture contributive per i precari. Non presenti anche capisco questo raptus irresistibile il ministro del - ha aggiunto - che ha fatto fare al Lavoro, Cesare governo una gaffe davvero notevoDamiano, e il le”. Raffaele Bonanni è poi passato sottosegretario a minacciare il ritorno di un autunno alla presidenza caldo: Alla fine il nuovo accordo ha del consiglio, fatto ritornare Enrico Letta. la pace tra Cisl ROMANO PRODI e governo. - “Rimango ottiCONFINDUSTRIA mista, non vedo - A criticare i grandi problemi. cambiamenti Ci sono aspetdi settembre ti minori da chiarire, ma fatto 999 ci si era messa si può fare 1000. I punti di approanche Confinfondimento sono veramente pochi, e dustria che non derivano dalla traduzione dell’accoraveva accettato do in proposta di legge”. Anche sui di buon grado contratti a termine, e sul loro rinno- l’esclusione dei partecipanti e firvo passati 36 mesi, “possiamo trova- matari del protocollo. “Come Conre, anzi abbiamo già trovato una via findustria - aveva dichiarato Marco d’uscita. Dobbiamo discutere nella Tronchetti Provera, vicepresidenlettera della proposta di legge, non te dell’associazione - abbiamo già nel protocollo”. Il premier aveva espresso la speranza che si possa torcercato, con queste parole, di stem- nare a un punto di equilibrio. Oggi ci perare la tensione prima dell’incon- si trova di fronte a ulteriori forzature tro ma il sindacato non aveva preso e le variazioni non sono marginali”. Economia&Mercato pagina 7 - Estero 27 ottobre 2007 RODRIGO DE RATO DENUNCIA IL RALLENTAMENTO DELL’OPERA DI RISANAMENTO DEI CONTI PUBBLICI IN ITALIA Il Fmi è più ottimista di Prodi su crescita e deficit/Pil. Bocciatura sul tesoretto Il Fondo Monetario Internazionale ritiene che la crisi internazionale sia meno grave del previsto. Per l’Italia si segnala, invece, un rallentamento dell’economia e deficit pubblico ben sotto i limiti imposti da Maastricht. Quest’anno il rapporto deficit/Pil dovrebbe chiudere al 2,1% mentre nel 2008 ci dovrebbe essere una piccola risalita fino al 2,3%. Queste le uniche buone notizie visto che, sempre il Fmi ritiene improbabile che venga centrato l’obiettivo del pareggio di bilancio concordato con la Ue, perchè il governo “ha ridimensionato l’entità del risanamento finanziario per il 2007-2008 malgrado un significativo aumento delle entrate al di là degli obiettivi prefissati”. Anche l’organismo internazionale dunque si pone tra la fitta schiera di critici sull’utilizzo dell’extra-gettito ai quali Prodi aveva risposto “non voglio mettere in ginocchio l’Italia”! Fmi è stato, comunque, più ottimista del governo per quanto riguarda il rapporto deficit/Pil, visto che a settembre nell’aggiornamento del Dpef l’esecutivo aveva posto quota 2,4% per il 2007 e 2,2% per il 2008. Rimane la forte critica di Rodrigo de Rato, direttore del Fondo Monetario Internazionale sull’utilizzo delle entrate fiscali aggiuntive. Secondo Rato l’Italia ha scelto una linea morbida non intervenendo a fondo sulla spesa pubblica quindi “il miglioramento dei conti pubblici c’è stato non grazie a una restrizione fiscale e a una riduzione delle spese, ma grazie a un maggior gettito fiscale”. Ancora più chiaramente Charles Collins, vicedirettore del dipartimento ricerche dell’Fmi ha dichiarato durante una conferenza, “sarebbe molto importante il consolidamento fiscale: i progressi sono talmente deludenti per il prossimo anno perchè la gran parte dell’extragettito (il‘”tesoretto”, ndr) è stato speso, mentre noi vorremmo vedere un aumento del consolidamento fiscale”. Collins ha spiegato così anche il taglio dello 0,4% delle previsioni di crescita per l’Italia nel 2008. “La priorità - ha aggiunto Collins - è ridurre il deficit e il debito, cioè due voci che sono legate, perchè se si abbassa una si abbassa pure l’altra”. In generale, comunque, il Fmi ritiene che la crisi dei subprime Usa, espolosa in tutta la sua gravità in pinea estate, abbia avuto ed avrà effetti sulla crescita dell’economia mondiale, come dimostrano i ritocchi verso il basso dei tassi di sviluppo, ma non così marcati come si poteva credere fino a qualche settimana fa. L’Italia non fa eccezione, I tassi di crescita sono stati ritoccati verso il basso di uno e quattro decimi di punto rispettivamente per il 2007 e il 2008; un taglio esattamente uguale a quello effettuato per Eurolandia. Rimane il gap, Il resto d’Europa cresce a livelli superiori, con una media del 2,5% nel 2007 e del 2,1% nel 2008 e l’Italia risulta la pecora nera dei Paesi più avanzati come Germania (2,4% e 2%), Francia (1,9% e 2%) e Spagna (3,7% e 2,7%). A livello globale il Fondo monetario taglia di quasi mezzo punto le sue previsioni per la crescita economica del 200. Il taglio più consistente riguarda gli Stati Uniti, prima economia globale, con un abbassamento delle stime dello 0,9%. La revisione al ribasso è comunque generale anche se la stima del Pil globale segna per il 2008 un aumento del 4,8%, a fronte del 5,2% stimato lo scorso luglio. E’ un livello ritenuto ancora “solido” e sostenuto dagli economisti di Washington, che viene toccato grazie al sostegno di fondamentali vigorosi e della tenuta delle crescita delle economie emergenti. Quest’anno dovrebbe chiudersi con un’espansione mondiale del 5,2% con Cina, India e Russia, da sole, che nel 2006 hanno assicurato circa la metà della crescita del Pil mondiale. Molto penalizzati dai subprime gli Usa con una stima di crescita 2008 all’1,9%, inferiore a quella di Eurolandia, che con il +2,1% è di sei decimi più bassa rispetto alle previsioni di luglio. Lucia Rende Da novembre Economia&Mercato torna on-line su: www.economiaemercato.it Economia&Mercato pagina 8 - rubrica Panorama finanziario ERG accordo da 104 milioni con Nordex per 44 aerogeneratori Auto Fiat supera il mercato e tocca quota 7% in Europa Erg ha firmato con Nordex un contratto di fornitura per 44 aerogeneratori per il parco eolico Fossa del Lupo, in provincia di Catanzaro che avrà una potenza di 110 megawatt. Il valore del contratto è di 104 milioni e i lavori inizieranno a ottobre 2008 per entrare in attività entro il 2009. Settembre amaro per i costruttori auto in Europa Ue25+Efta). Le immatricolazioni sono calate dell’1,5% annuo a 1,42 milioni di unità. In controtendenza il gruppo Fiat, in progresso del 4,2% a 99.150 unità con quota di mercato salita al 7% dal 6,6% del settembre 2006. Tengono bene le marche tedesche Bmw (+3,7%) e Daimler (cioè Mercedes, +5,7%), mentre cede il leader Volkswagen -6,8%). Tonfo di Renault che perde l’11,3%. Quasi piatta Ford, mentre Toyota segna pesanetemente il passo con un -7,2%. Tra i principali mercati continentali, da segnalare i tonfi di Germania (-11%) e Spagna (-7,7%). Impressionante la crescita di Lituania (+39,6%), Bulgaria (+26,9%), Polonia (+19,6%) e Romania (+19,5%). Benetton In Sintonia si ricercano soci al 49% “Per Sintonia guardiamo, in una prospettiva di lungo termine, a soci di tre aree: Medio Oriente, Asia ed Est, soci con cui fare business”. E’ il pensiero di Gilberto Benetton, presidente della holding, precisando che la famiglia Benetton rimarrà “al 51%, mentre il 49% è a disposizione”. Occupa questo spazio prima che arrivino gli altri Economia&Mercato ti ha riservato splendide offerte Scrivi a: [email protected] Chiama: 0763-216055 27 ottobre 2007 Saipem Shopping in Norvegia con Frigstad Discoverer Invest Saipem ha rilevato per circa 115 milioni di euro il 50,02% dell’azienda e farà un’offerta per il resto del capitale della società quotata a Oslo. L’investimento complessivo, tenendo conto anche degli investimenti necessari per completare il D90, è previsto di circa 520 milioni di euro. Unipol Pronta a trattare per fusione con la PopMilano Unipol ha comunicato ai vertici Bpm “l’interesse ad avviare un dialogo per un progetto industriale di bancassicurazione in una strategia di sviluppo e di creazione di valore per gli azionisti” a condizione “di un impegno reciproco di trattative in esclusiva”. Impregilo Contratto da 230 milioni per una diga in Brasile Impregilo, come leader con una quota del 50% di un consorzio formato insieme alla brasiliana OAS, ha firmato con il Consorcio Estreito Energia, ente privato concessionario dell’agenzia nazionale brasiliana per l’energia elettrica, un contratto per la realizzazione delle opere civili dell’impianto idroelettrico di Estreito sul fiume Tocantins, tra gli Stati di Tocantins e Maranhao in Brasile. Il valore complessivo è di circa 230 milioni di euro. Il progetto prevede la costruzione di una diga in calcestruzzo lunga circa 540 metri e di una centrale idroelettrica da 1.087 MW. La fine dei lavori è prevista per il 2010. Con questa nuova acquisizione Impregilo conferma la leadership mondiale nel settore: il gruppo è impegnato nella realizzazione delle dighe di Karahnjukar (Islanda), Guaigui (Repubblica Domenicana), Tocoma (Venezuela) e Mazar (Ecuador). Cosa succederà a novembre? ECONOMIA&MERCATO ECONOMIA&MERCATO raddoppia e diventa più bello? sarà a pagamento? si occuperà anche di spettacolo? diventerà mensile? ...diventa...? abbiamo un’idea fantastica. Aiutaci a farla diventare realtà. Dacci i tuoi consigli scrivendo a [email protected] pagina 10 - rubrica Spoleto Credito & Servizi Economia&Mercato Economia&Mercato 27 ottobre 2007 La rubrica del mondo dei trasporti In... Movimento Per inviare comunicati scrivi a [email protected] La Ue sta per promuovere le linee ferroviarie di frontiera Bruxelles ha deciso le opere da finanziare per implementare le infrastrutture viarie italiane. Una gelata per chi si attendeva buone notizie per il terzo valico della Milano-Genova, buone, invece, per l’Alta Velocità. Sono tutte comprese nel piano di finanziamento europeo le opere dell’Alta Velocità, Torino-Lione, tunnel del Brennero e Trieste-Divaca. Secondo le indiscrezioni, visto che l’ufficialità si avrà solo a metà novembre, il finanziamento per le opere ferroviarie dovrebbe essere di 780 milioni di euro contro la richiesta da 1,8 miliardi. La quota più grossa andrebbe al Brennero che è in stato molto avanzato di progettazione. La quota più consistente andrebbe al Brennero, che ha uno stato di progettazione più avanzato. Gelata sul terzo valico dell’alta velocità della Milano-Genova. Non verranno erogati i finanziamenti richiesti. Circa 250 milioni di euro andranno per la Torino-Lione contro i 725 richiesti, mentre 30 saranno destinati alla Trieste-Divaca rispetto ai 94 richiesti. Ovviamente c’è ancora una speranza per il terzo valico lombardo-ligure vi- sto che sono ancora a lavoro le commissioni tecniche dell’Unione Europea che poi daranno la loro proposta definitiva al Commissario ai trasporti Jacques Barrot, il quale dovrà presentare il progetto alla Commissione per la decisione definitiva da inviare per il voto al Consiglio dei ministri. Per l’opera erano stati richiesti circa 160 milioni di euro. Queste indiscrezioni, però, non piacciono a Barrot che già molto recentemente aveva gelato lo stesso Prodi che durante ua conferenza aveva annunciato l’avventuo finanziamento della Torino-Lione. Barrot smentì ogni decisione e ripartizione ricordando come tutto verrà ufficializzato solo il 13 novembre. In molti, comunque, credevano in una bocciatura, certamente l’attende il presidente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo, Paolo Costa, “c’è la possibilità- dice Costa - che il contributo per le tratte italiane possa arrivare da 800 milioni fino a un miliardo, ma certamente risulterà molto difficile finanziare la MilanoGenova, che viene considerata dalla commissione come una tratta interna, JACQUES BARROT - COMMISSARIO UE AI TRASPORTI non trasnfrontaliera. Si potrebbe forse recuperare un contributo modesto con il finanziamento del sistema Ertms”. Quest’ultimo è il sistema tecnologico di controllo automatico della marcia del treno che le Ferrovie italiane stanno installando, prime in Europa, sulla rete Av e fonte di finanziamento da parte della Ue. Gli ulteriori duecento milionifondi c. . Paola Banfi Economia&Mercato Solo Casa rubrica a cura del sito www.quotidianocasa.it Gli italiani si scoprono attenti al corretto utilizzo dell’energia elettrica E’ stato presentato uno studio condotto dal Gestore dei Servizi Elettrici in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori (Cittadinanzattiva, Movimento Consumatori/Movimento Difesa del Cittadino, Federconsumatori) sui comportamenti degli italiani nei confronti delle fonti rinnovabili. Più della metà degli intervistati dichiara di attribuire molta importanza alla questione dell’energia mentre solo il 12% si dichiara disinteressato. Ionoltre, il 41% ritiene, secondo lo studio presentato dal GSE, che sia molto importante ridurre i consumi energetici. Più di tre intervistati su quattro dichiarano di adottare misure di risparmio energetico, con una diffusione maggiore dei comportamenti di risparmio fra le donne, le persone adulte (35-54 anni), coloro che dispongono di un più elevato titolo di studio (l’81% dei laureati e il 77% dei diplomati) e di un maggior reddito disponibile. Quali sono i comportamenti di risparmio più diffusi? Sicuramente quelli più facilmente applicabili in un con- testo casalingo e secondo il buon senso: più del 70% degli intervistati pone attenzione a spegnere le luci durante le assenze e usa lampade a basso consumo. Sei intervistati su dieci utilizzano elettrodomestici a basso consumo, solo nelle fasce orarie serali e quando serve. Considerando le azioni di politica energetica indicate come priorità nazionale dai consumatori italiani si nota come coloro i quali adottano comportamenti per ridurre il consumo d’energia individuano principalmente obiettivi di lungo periodo e di interesse collettivo, quali la riduzione della dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas (otto su dieci intervistati), la riduzione del consumo di energia (79%) e il contenimento del riscaldamento globale (76%). Per quanto riguarda il livello informativo, i consumatori si dimostrano abbastanza informati sulla tematica energetica. Più di 8 intervistati su 10 hanno sentito parlare, fra le fonti rinnovabili, dell’energia solare termica, di quella eolica e dell’idroelettrica. La percentuale scende sotto il 70% per il solare fotovoltaico, i biocarburanti e il geotermico. Relativamente alla disponibilità all’investimento nelle fonti alternative, i consumatori manifestano un differente apprezzamento rispetto alle varie fonti energetiche: più dell’80% si dichiara favorevole alle energie rinnovabili quali il solare, l’eolico e l’idroelettrico. La percentuale scende al 30% per le fonti tradizionali quali petrolio, nucleare e carbone. Quali sono i principali ostacoli all’investimento nelle fonti rinnovabili? I consumatori si esprimono chiaramente affermando che il costo eccessivo rappresenta il principale disincentivo a investire (per quasi il 60% degli intervistati), seguito da una insufficiente informazione tecnica sull’effettiva efficacia energetica (il 25%), ma anche da un’eccessiva complessità burocratica per ottenere incentivi. Spoleto Credito & Servizi pagina 12 - rubrica Economia&Mercato Economia&Mercato 27 ottobre 2007 Aziende&Mercati Per inviare comunicati scrivi a [email protected] CONFINDUSTRIA CASERTA CERCA UNA SOLUZIONE PER RILANCIARE LA MOZZARELLA DI BUFALA E L’INTERO SETTORE CASEARIO Alla ricerca di un compromesso sul latte Le problematiche di stringente attualità che attanagliano il mondo delle imprese associate alla Sezione Lattiero-casearia sono state al centro dell’assemblea che si è svolta, presso la sede di Confindustria Caserta, presieduta da Giuseppe Mandara. In particolare, è stata analizzata la crisi che ha colpito in questi ultimi mesi il prodotto tipico d’eccellenza della provincia di Caserta, la mozzarella di bufala, che deve essere sostenuto con azioni mirate ad un’ulteriore espansione della domanda. Al riguardo, l’assemblea ha chiesto un imediato e decisivo sforzo risolutore a tutte le istituzioni pubbliche al fine di rimuovere quegli ostacoli che hanno determinato, da alcuni anni a questa parte, il progressivo e grave calo di immagine della regione e dei suoi prodotti d’eccellenza, sui mercati sia nazionali che internazionali. All’attenzione dell’assemblea è stata sottoposta, inoltre, anche la vertenza relativa alla trattativa del prezzo del latte di bufala, che inevitabilmente risente del cattivo andamento del mercato del prodotto finito, e dunque delle inevitabili e conseguenti tensioni tra i diversi operatori della filiera. In proposito, anzi, ha demandato ad un’apposita commissione la trattati- va per la definizione del prezzo del “latte di qualità”. Infine, l’assemblea ha auspicato un’accelerazione della definizione della piattaforma di investimenti da inquadrare in un contratto di programma del settore da sottoporre, in tempi brevi, all’approvazione della Regione Campania. A conclusione dei lavori l’assemblea degli imprenditori della sezione, all’unanimità, ha confermato fiducia piena e incondizionata al presidente Giuseppe Mandara, cui ha affidato il compito di elaborare un pacchetto di iniziative finalizzate al rilancio del settore. I NOMI RISPETTANO LA PARITETICITÀ TRA I NUOVI SOCI, ENEL E ACCIONA Ecco tutti i nomi della nuova Endesa targata Enel Enel ha reso noto che il consiglio di amministrazione di Endesa, la società oggetto di Opa con gli iberici di ANDREA BRENTAN Acciona, ha - CONSIGLIERE E VICE provveduto PRESIDENTE DEL CDA DI a nominare ENDESA alcuni nuovi membri del consiglio stesso, al fine di adeguare la propria composizione all’assetto proprietario derivante dall’esito positivo dell’offerta pubblica di acquisto lanciata da Enel ed Acciona sul 100% del capitale sociale di Endesa. Il consiglio di amministrazione di Endesa risulta pertanto composto come segue: Jose Manuel Entrecanales, nominato Consigliere e Presidente Esecutivo; RAFAEL MIRANDA Andrea Brentan ROBREDO - AM(Responsabile MINISTRATORE Business DeveDELEGATO ENDESA lopment ed M&A della Divisione Internazionale di Enel), nominato Consigliere e Vice Presidente del consiglio; Rafael Miranda Robredo, confermato nella carica di Amministratore Delegato; Carmen Becerril Martínez, Luigi JOSE MARIA ENTRECANALES - PRESIDENTE DEL CDA DI ENDESA Ferraris (Direttore Amministrazione Pianificazione e Controllo di Enel), Claudio Machetti (Direttore Finanza di Enel), Valentín Montoya Moya e Esteban Morrás Andrés nominati Consiglieri di amministrazione; Fernando D’Ornellas Silva e Francisco de Borja Prado Eulate, confermati Consiglieri di amministrazione. Spoleto Credito & Servizi pagina 13 - rubrica Economia&Mercato Economia&Mercato 27 ottobre 2007 La rubrica dell’elettronica I n ...Te c h Per inviare comunicati scrivi a [email protected] VIA LIBERA DEL GOVERNO. CON QUESTA TECNOLOGIA SI DOVREBBE SUPERARE IL DIGITAL DIVIDE IN ITALIA WiMax, parte la gara per il futuro Dopo tanti rinvii e problemi parte ufficialmente la gara per la nuova rete Wi-Max che dovrebbe definitivamente chiudere l’era del digital-divide in Italia. Ne è convinto il ministro Paolo gentiloni che ha dichiarato, “grazie al Wi-Max avremo più banda larga e ridurremo, così, il divario digitale ancora esistente in molte Regioni italiane”. Le frequense che verranno messe all’asta sono quelle della banda 3.4-3.6 Ghz (banda 3.5 Ghz). La tecnologia uscata dal Wi-Max consente di offrire all’utente finale l’accesso a larga banda tramite onde radio fra una singola stazione base posta in posizione fissa e determinata e un numero di stazioni utente collegate alla prima. In tal modo si può portarre il collegamento a larga banda laddove quello via internet è difficile da portare, come ad esempio zone montane o a scarsa densità abitativa. Fino ad oggi il Wi-Max, che utilizza la banda 3.5 Ghz, non era utilizzabile in Italia perchè occupato dalle forze armate, ora granzie all’accordo tra il dicastero delle Comunicazioni e quello della Difesa la banda è stata liberata e resa accessibile, dunque, all’utilizzo civile. Così il Wi-Max permetterà connessioni ad alta velocità sulla rete fino a 74 Mbit/s, in un raggio di circa 50 chilometri dal singolo punto di propagazione, rispetto e 60 milioni di euro”, ha spiegato il ministro. La gara sarà effettuata tramite rilancia e l’agigudicatario dovrà garantire una copertura territoriale significativa con precedenza per aree a digital divide. “Leopard” è il nuovo incredibile felino di casa Apple alle poche decine di metri della tecnologia WiFi. Il Ministero delle Comunicazioni ha previsto il rilascio di tre diritti d’uso (licenze) complessivi delle frequenze disponibili nella banda 3.4-3.6 Ghz, ciascuno di ampiezza pari a 2 x 21 Mhz. Di queste tre, due licenze verranno assegnate per macro-aree, quindi il totale sarà di 14 mentre l’ultima licenza sarà a base regionale. “In tal modo - ha spiegato Gentiloni durante la presentazione - potranno partecipare alla gara anche imprese di dimensioni territoriali”. Ogni licenza avrà una durata di 15 anni, sarà rinnovabile ma non potrà essere ceduta a terzi senza autorizzazione preventiva da parte del ministero. Complessivamente il prezzo a base d’asta delle trentacinque licenze è di 45 milioni di euro, “un prezzo comparabile con gli altri europei, Francia e Germania, specialmente, dove l’assegnazione di licenze WiMax ha portato nelle casse dei Paesi, rispettivamente, 100 milioni di euro Arriva un “felino” tutto nuovo per Apple. Si chiama Leopard e sarà in commercio dal 26 ottobre. E’ già possibile fare un preordine sul sito apple al costo di 129 euro o di 199 per il family pack da 5 licenze. Leopard è la sesta versione del sistema operativo Unix di Apple ed ha parecchie novità rispetto a MacOs X “Tiger”. Molte di queste non sono visibili all’utente ma hanno reso più veloce il sistema e Steve Jobs ritiene che questa nuova versione “rappresenta il migliore aggiornamento che abbiamo mai rilasciato”. Sono quattro gli elementi più innovativi di Leopard, sottoposto negli ultimi nove mesi ad un intenso lavoro di test dalla comunità di sviluppatori e anhe da molti curiosi. Questi sono relativi ad un miglioramento della interfaccia grafica e delle modalità d’uso. Le altre migliorie sono relative a tecnologie di base del sistema operativo, che stanno nascoste sotto il “cofano” del Mac.