eco 2007 16.indd

Transcript

eco 2007 16.indd
supplemento di www.orvietosi.it diretto da Alessandro Maria Li Donni
[email protected]
www.economiaemercato.it
Economia&Mercato
Spoleto Credito & Servizi scarl
settimanale indipendente di economia, finanza, politica in formato elettronico
anno IV numero 16
27 ottobre 2007
Le famiglie non riescono più a pagare
il mutuo per la casa
Adusbef contro le banche colpevoli di aver aumentato gli interessi troppo
velocemente. L’Abi non ci sta. Economia&Mercato vi presenta una guida
ragionata per conoscere i mutui dalla a alla z
a pag 2-4
Arriva in Senato la Finanziaria
dei sospiri
Mastella “al voto in primavera”
Prodi, “non getto la spugna”
a pag 5
Il grande
“gioco
dell’oca” del
protocollo sul
welfare
a pag 6
La Ue pronta a
promuovere e
finanziare
l’Alta Velocità
italiana
a pag 10
SoloCasa in collaborazione con
con www.quotidianocasa.it
Fi l R o u g e
Vladimir mostra i
muscoli agli USA mai
così deboli
C’era una volta la cortina di ferro. C’erano i missili strategici.
Oggi lo scenario è cambiato, Non esiste più il
Patto di Varsavia, è rimasta solo la Nato, simbolo
della vittoria dell’occidente sul comunismo. Ma
dopo le difficoltà molteplici la Russia torna a
prendersi la rivincita. Vladimir Putin ora ha deciso di tornare protagonista della politica planetaria.
Da una parte che Washington che da sempre persegue la sua politica di controllo, dall’altra c’è la
Cina che ha approfittato del campo libero lasciato
da Mosca per inserirsi negli scambi con l’Iran, la
Siria, l’Africa. Ora la Russia è cambiata e torna a
guardare fuori dagli striminziti confini nazionali.
Putin ha annunciato una nuova era nucleare, una
notizia paurosa ma che arriva quando Washington è impegnata su troppi fronti esteri e con un
indebitamento pubblico così alto da far temere
qualche contraccolpo. E allora Mosca punta in
alto forte della sua arma di scambio formidabile,
il gas, il petrolio e altre materia prime in quantità, ma anche dei soldi, tanti, accumulati in questi
anni da privati senza moltissimi scrupoli e messi
sotto tutela dal Cremlino. Insomma una superpotenza è tornata protagonista.
Economia&Mercato
pagina 2 - Copertina
27 ottobre 2007
ADUSBEF METTE SOTTO ACCUSA LE BANCHE COLPEVOLI DI AVER SPINTO TROPPO SUI MUTUI A TASSO VARIABILE NEL 2004
Il caro-mutuo schiaccia le famiglie
Sono molteplici i segnali di difficoltà. Si va dalla durata media dei mutui che in questi ultimi anni ha abbondantemente superato i 22 anni fino alla forte crescita dei pignoramenti e
della esecuzioni immobiliari che quest’anno dovrebbero salire del 19%
Il Pignoramento
Il pignoramento è l’azione,
avviata dal creditore, con cui
viene aperto l’iter giudiziario
per l’espropriazione forzata del
bene. Quest’azione viene proposta da creditori che vengono
definiti tecnicamente “procedenti”.
L’Ipoteca
Glossario
L’Adusbef ha lanciato l’allarme mutui. Secondo l’associazione, infatti,
sempre più famiglie hanno difficoltà
nell’onorare gli impegni assunti con
gli istituti di credito e ne è testimonianza la forte crescita delle esecuzioni immobiliari. Secondo l’Adusbef quest’anno la percentuale di
pignoramenti ed esecuzioni immobiliari dovrebbe salire del 19%. A
mettere in difficoltà è in particolare
l’aumento degli interessi sui mutui a
tasso variabile che hanno provocato
un caro-rata pesante.
Un altro segnale di difficoltà è dato
dalla durata media di un mutuo. Secondo i dati dell’Osservatorio del
mercato immobiliare dell’Agenzia
del Territorio la durata media tende
ad allungarsi; nel 2004 era di 18,4
anni mentre nel 2006 ha abbondantemente superato i 20 attestandosi a
22,2 anni.
E’ stata immediata la reazione dell’Abi che ritiene quelle di Adusbef
cifre completamente ignote, “che non
hanno alcuna relazione con i tassi di
interesse sui mutui”. Abi ha ricordato che in una sua recente indagine
presso un campione rappresentativo
di istituti di credito, le rate impagate
risultato pari all’1% del totale erogato per il credito immobiliare. Ben
diversa è la stima di Adusbef che invece parla di procedure immobiliari
o pignoramenti che sarebbero pari al
3,5% del totale dei mutui, quindi a
circa 120.000 su 3,5 milioni del totale, “perché la maggior parte di essi
è stato erogato a tasso variabile e risente del rialzo dei tassi della Bce,
quando negli anni 2003-2004 i tassi
di interesse erano arrivati ai minimi
storici e tutti gli indicatori stimavano
un loro aumento”.
La situazione risulta particolarmente
critica nelle grandi città. A Milano le
azioni di recupero coattivo dei beni
immobili dovrebbero salire del 22%,
di un punto percentuale in meno a
Roma.
Bisogna ricordare che in Italia il
47,8% degli acquisti di immobili è fi-
La procedura non è priva di rischi
per chi intende acquisire il bene.
Infatti nella procedura avviata dai
“procedenti” si può inserire qualsiasi creditore che abbia i titoli per
farlo e verrà definito “intervenuto”. Ciò rende impossibile stabilire all’origine l’importo necessario
a liberare il bene dalle pretese dei
creditori.
Per questo motivo all’atto di erogazione di un mutuo viene accesa
un’ipoteca considerata una delle forme più efficaci di garanzia
per il greditore. Quest’ultimo
ha infatti un diritto di prelazione
sul bene. L’ipoteca si costituisce
mediante iscrizione in pubblici
registri.
L’ipoteca può essere iscritta, in
genere solo sui beni immobili e
fino all’escussione di questa il
bene rimane in godimento del
proprietario.
L’ipoteca è un diritto accessorio che ha estinzione automatica
dopo 20 anni dalla costituzione o
per cessazione del debito. In caso
di vendita anticipata del bene occorre chiedere alla banca l’assenso alla cancellazione.
La garanzia ipotecaria garantisce
il creditore il diritto di esproprio
e la soddisfazione con preferenza
sul prezzo ricavato.
L’ipoteca pone il creditore al riparo dal concorso di altri creditori
non garantiti o meno garantiti.
nanziato
con il mutuo
ipotecario.
L’Adusbef,
punta
il
dito contro
le banche
che, stando
all’associazione di
difesa dei
consumatori, hanno
ELIO LANNUTTI spinto l’acPRESIDENTE DI ADUSBEF
celeratore
sui mutui a
tasso variabile quando i tassi erano ai minimi
storici nel 2004.
Dai dati dell’indagine, infatti, circa
il 91% dei mutui accesi in tale periodo è a tasso variabile anche perché,
sempre secondo Adusbef, molti istituti di credito “hanno costretto milioni di consumatori, ad accendere
mutui a tasso variabile quando, specie nel 2004, i tassi di interesse erano ai minimi storici e non si doveva
consigliare o imporre (molte banche
non erogavano proprio i tassi fissi)
agli utenti bancari, di essere gravati
di pesanti prestiti di lungo periodo
(30-40 anni) a costi apparentemente
più bassi che però, con il rincaro del
costo del denaro, solo due anni dopo
diventavano sempre più insostenibili”.
Ma ad essere in difficoltà non sono
solo le famiglie italiane visto che
secondo l’ultimo bollettino ufficiale
della Bce, nel terzo trimestre le richieste di finanziamenti per l’acquisto di una casa sono scese del 15%,
percentuale che si va ad aggiungere
alla flessione del trimestre precedente. La stretta è dovuta sia alle crescenti difficoltà per l’aumento dei
tassi medi d’interesse, sia alle crescenti garanzia richieste dagli istituti
di credito dopo la recente crisi dei
cosiddetti mutui subprime.
Cesare Manca
Economia&Mercato
pagina 3 - Copertina
Ecco cosa serve per ottenere un mutuo per l’acquisto della propria casa.
Economia&Mercato non ha voluto
differenziare tra acquisto di prima
casa o di successive anche perché le
condizioni per ottenere i soldi dalle
banche sono le medesime.
Trovato l’immobile d’interesse il nostro acquirente inizierà a chiedere i
preventivi per il mutuo.
1. Per ottenere un preventivo si deve
chiedere e compilare in banca un
questionario denominato “domanda
di mutuo” all’interno del quale si dovranno indicare le seguenti informazioni: i dati anagrafici del richiedente
o dei richiedenti il finanziamento; la
residenza; l’attuale abitazione: se in
affitto, in proprietà o se presso terzi;
la composizione del nucleo familiare e persone a carico; l’occupazione
attuale: se dipendente o lavoratore
autonomo e la relativa anzianità di
servizio; il settore lavorativo/produttivo; se lavoratore dipendente:
l’indicazione del datore di lavoro; la
qualifica; il reddito netto mensile; il
reddito netto annuale; la descrizione
dell’unità immobiliare e delle sue
pertinenze; il valore della costruzione; una dichiarazione di non avere
debiti o di averne; in questo caso occorre precisare l’importo e l’identità
27 ottobre 2007
Dalla richiesta
all’erogazione, tutto
quello che serve per
ottenere un mutuo
La crisi da rata si fa sentire, i mutui sono pesanti ma il credito fondiario rimane lo
strumento finanziario più utilizzato in assoluto per l’acquisto della casa, in particolare della prima casa. Economia&Mercato ha deciso di fare un viaggio attraverso
il mutuo, dall’idea fino all’erogazione per presentare ai suoi lettori una guida
completa del mutuo
dei creditori.
2. Parere preliminare di fattibilità
Compilato il questionario la banca
potrà esprimere un primo parere di
fattibilità e sulle somma richiesta.
La fattibilità dell’operazione dipende dalle seguenti concause: il reddito netto del richiedente e del nucleo
familiare desunto dalla dichiarazione
dei redditi; il valore dell’immobile
oggetto del finanziamento; la presenza di garanzie supplementari prestate
I Tassi soglia
Categoria
Aperture di credito
in conto corrente
classi d’importo
tassi medi
tassi soglia
fino a 5.000
oltre 5.000
13,10
9,95
19,650
14,925
fino a 5.000
oltre 5.000
7,43
6,63
11,145
9,945
10,31
15,465
fino a 5.000
oltre 5.000
15,85
10,32
23,775
15,480
Credito per l’acquisto
rateale e credito revolving fino a 1.500
fino a 5.000
oltre 5.000
16,26
16,99
10,66
24,390
25,485
15,990
6,06
5,71
9,090
8,565
Anticipi, sconti e altri
finanz. alle imprese
effettuati dalle banche
Crediti personali e altri
finanz. alle famiglie
effettuati dalle banche
Prestiti contro cessione
del V dello stipendio
Mutui con garanzia
reale
a tasso fisso
a tasso variabile
da terzi (fideiussione, pegno).
esaminati questi dati la banca potrà
esprimere un “parere di fattibilità” che fa partire la fase successiva
consistente nella richiesta della documentazione. Uno dei principali
elementi utilizzati dalla banca per
determinare l’importo del mutuo è il
rapporto “rata/reddito” che non dovrà
superare il 30-35 % del reddito netto
mensile complessivo dei richiedenti.
3. La documentazione
A seconda del profilo di lavoratore
l’istituto bancario richiederà:
Per i lavoratori dipendenti: dichiarazione del datore di lavoro dell’anzianità di servizio del dipendente;
originale dell’ultimo cedolino dello
stipendio e copia del modello CUD
(in alternativa copia del mod. 730 o
“Unico”).
Per i lavoratori autonomi o liberi professionisti: copie del modello
“Unico” (ex. Modello 740); estratto
della Camera di Commercio Industria e Artigianato (C.C.I.AA.); se
professionista, attestato di iscrizione
all’Albo professionale cui appartiene.
Per tutte le categorie verranno anche
richiesti: certificato di nascita; certificato di stato civile oppure estratto
dell’atto di matrimonio completo
di tutte le annotazioni; l’estratto di
matrimonio deve contenere tutte le
eventuali convenzioni patrimoniali
stipulate fra i coniugi; nell’ipotesi
di persone divorziate o separate legalmente bisogna presentare copia
della sentenza del tribunale; copia
della “promessa di vendita” o “com-
Economia&Mercato
promesso”; planimetria, con l’indicazione delle proprietà confinanti
sia dell’immobile sia delle eventuali
pertinenze (cantina, solaio, box); copia del certificato di abitabilità; copia
dell’ultimo atto di acquisto dell’immobile; se l’immobile è pervenuto
per successione occorre presentare
il mod. 240 o il mod. 4 dell’ufficio
successioni.
4. La delibera
Con i documenti richiesti la banca effettuerà ulteriori accertamenti,
quali l’acquisizione della “dichiarazione notarile preliminare” sul bene
offerto in garanzia, nonché della “relazione tecnico-estimativa” redatta
da un tecnico di sua fiducia. Passato
“l’esame” la banca è in grado di deliberare il finanziamento.
Fatta la delibera l’istituto comunicherà al cliente il via libera e fisserà
la data di stipula dell’atto pubblico di
finanziamento.
5. Il limite di finanziamento
In genere il mutuo va a finanziare
l’80% del valore di mercato dell’immobile oggetto di ipoteca. I mutui al
100% sono più cari e le banche chiedono maggiori garanzie. tali ulteriori garanzie possono essere comunque
richieste dalla banca anche per mutui
fino all’80% del valore della casa.
6. Mutuo e Ipoteca
La stipula con atto pubblico avviene da un notaio con la presenza
della Banca e del richiedente. L’oggetto dell’atto è il trasferimento di
una somma di denaro della banca
al cliente, con l’assunzione da parte
di quest’ultimo dell’obbligo di restituire alla banca altrettanto denaro. A
tutela della somma erogata di solito
viene costituita un’ipoteca a favore
della banca sulla unità immobiliare
oggetto del finanziamento. L’ipoteca
è la garanzia principe della banca ed
è iscritta nei Pubblici Registri Immobiliari. Di solito viene richiesta
l’iscrizione di ipoteca di primo grado per un valore che va dal 150% al
300% dell’erogato. Così vengono
coperti il capitale erogato, gli interessi nella misura concordata, gli
eventuali interessi di mora per ritardi o mancato pagamento delle rate, i
premi assicurativi, gli oneri erariali,
i tributi, le spesa, gli oneri notarili,
professionali, le spese giudiziali che
la banca dovesse sostenere per il recupero di quanto dovuto.
pagina 4 - Copertina
27 ottobre 2007
Il vocabolario del
mutuo: tipi, tassi,
ipoteche e fisco
IL MUTUO
E’ un finanziamento concesso per acquistare immobiliari in genere. La concessione è data da banche, istituti di
credito e società finanziarie. Le quote di
rimborso (rate) sono fisse quando comprendono ammortamenti del capitale e
interessi predeterminati; S’intendono
variabili quando i due ammortamenti
non sono a cifra prestabilita. Di solito
la durata del mutuo è compresa tra 5 e
20. In alcuni casi si può arrivare a 25 o
30. Ultimamente le banche presentano
prodotti fino a 40 ma con costi più alti
e garanzie accessorie. Normalmente,
il mutuo copre fino all’80% del valore
dell’immobile; si arriva al 100% con
condizioni più onerose. I mutui possono essere di vario tipo:
Contratto
a tasso fisso: rata del mutuo non varia;
Contratto a tasso variabile: quando la
rata del mutuo a seconda dei tassi del
mercato monetario e finanziario. Su tali
parametri viene applicato (non sempre)
uno sprea per aumentare il rendimento; Contratto misto: è un mix tra tasso
variabile e fisso che viene applicato in
tempi determinati e successivi; Contratto con tasso d’ingresso: è un mutuo che
per i primi tempi prevede l’applicazione di un tasso ridotto alla scadenza del
quale si torna all’applicazione del tasso
fisso o variabile corrente al momento
del cambio.
IL TASSO
E’ la misura percentuale sulla quale
vengono calcolati gli interessi maturati
sul capitale in un tempo predeterminato
dalla cadenza della rata. L’interesse può
essere semplice o composto. Nel primo
caso l’interesse non è fruttifero nei periodi successivi ed è un tipo di calcolo
utilizzato per operazioni di breve periodo. E’ invece composto, quando
alla fine di ogni periodo, si accumula al
capitale, cioè si capitalizza diventando
a sua volta fruttifero. E’ questa la fattispecie utilizzata per i mutui.
L’AMMORTAMENTO
E’ la modalità di rimborso del mutuo.
Anche qui abbiamo divers emodalità.
Il più diffuso piano è quelle detto “alla
francese” che prevede per ogni rata una
quota capitale ed una interessi. Quest’ultima decresce con l’andare del tempo. Poi ci sono i piani a rate crescenti,
con importi sempre più alti; ad ammortamento libero, che prevede il rimborso
della quota interessi in via continuativa
mentre il capitale viene rimborsato entro scadenze predeterminate; a rata fissa
e durata variabile, la cifra da rimborsare
non cambia ma, a seconda dell’andamento dei tassi, si allcungano o si accorciano i tempi di rimborso totali.
LE RATE
Possono essere mensili, trimestrali, semestrali. E’ vitale pagare per tempo perchè il ritardato pagamento fa scattare gli
interessi di mora. Attenzione, la banca
può richiedere la risoluzione del contratto quando si sia effettuato un ritardato pagamento per sette volte anche non
consecutive. Tecnicamente il ritardato
pagamento scatta quando il saldo avviene tra il trentesimo e il centottantesimo
giorno dalla scadenza effettiva.
IL FISCO
n sostituzione delle varie imposte, l’atto
è soggetto all’imposta sostitutiva nella
misura dello 0,25% in caso di acquisto
prima casa, mentre negli altri casi l’imposta è del 2%. Sul fronte delle agevolazioni c’è da segnalare la possibilità di
detrarre gli interessi passivi sul mutuopèrima casa dalla dichiarazione dei redditi per un importo massimo di 3.615,20
euro ma solo alle seguenti condizioni:
l’unità immobiliare è stata adibita ad
abitazione principale entro dodici mesi
dall’acquisto; l’acquisto è avvenuto nei
dodici mesi antecedenti o successivi alla
data di stipulazione del mutuo; nel caso
di acquisto d’immobile locato, sia stato
notificato al locatario, entro tre mesi dall’acquisto, atto d’intimazione di licenza
o di sfratto per finita locazione e che entro un anno dal rilascio dell’immobile
da parte del locatore, l’immobile stesso
sia adibito ad abitazione principale. Alcune detrazioni sono previste anche per
le spese di ristrutturazione.
Economia&Mercato
pagina 5 - Politica
27 ottobre 2007
I GRUPPI DI MAGGIORANZA HANNO PRESENTATO PIÙ CAMBIAMENTI DELL’OPPOSIZIONE. DURE POLEMICHE
La Finanziaria è tutta un emendamento
La Finanziaria sta per approdare in Parlamento e già è scoppiata la bagarre. I
gruppi di maggioranza ed opposizione
avevano annunciato la presentazione di
una certa quantità di emendamenti ma
in Senato hanno sfiorato quota 1800.
Troppi, lo ha detto anche il presidente Franco Marini. Ma la questione è
un’altra. In sede di discussione parlamentare la sinistra radicale vorrebbe
introdurre alcune modifiche essenziali,
la Cdl fa il suo lavoro di opposizione e
la maggioranza è risicatissima. Una
situazione tremendamente complicata
se si aggiunge a questo quadro già a
tinte fosche l’invito forte di Giorgio
Napolitano a non utilizzare lo strumento della fiducia per la Finanziaria.
C’è poi la questione degli organismi internazionali fortemente delusi dall’Italia sia per quanto riguarda il debito che
per la questione del welfare. Insomma per Romano Prodi non sembrano prospettarsi tempi tranquilli anche
perché in Senato, bisogna ricordarlo,
è fondamentale l’apporto dei senatori
a vita e le novità ultime provocate dal
terremoto welfare potrebbero anche
rendere insufficiente il voto di questi.
Lamberto Dini e il suo sparuto gruppo di senatori potrebbe anche mettere
in seria difficoltà l’esecutivo a Palazzo
Madama.
Il malumore, poi, è accentuato dal fatto che gli emendamenti presentati dalla maggioranza sono più numerosi di
ROMANO PRODI - PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
quelli della Cdl. Un fatto non usuale,
secondo l’opposizione che per bocca di Renato Schifani (capogruppo
di FI) ironizza, “la maggioranza si fa
opposizione da se”. Rincara la dose
il leghista Roberto Calderoli che addirittura parla di “idi di marzo in avvicinamento per il governo Prodi”. E
non è finita. Clemente Mastella ha
rilasciato una dichiarazione durissima,
da oppositore chiedendosi se non sia
meglio per il Paese andare a votare già
nella prossima primavera. Il capo dell’opposizione, Silvio Berlusconi, che
fino ad ora era stato abbastanza parco nei giudizi, si è detto certo che “il
governo cadrà sulla finanziaria. Sono
tantissimi al Senato ad essere a piè di
lista, certi che non saranno più rieletti”.
Romano Prodi ha deciso di mantenere
un basso profilo ma dopo le ultime sti-
lettate dell’opposizione ha preso posizione anche se a distanza. “Non getto
la spugna, è proprio tutto inventato”.
Ma intanto gli emendamenti ci sono e
non riguardano punti marginali. C’è
l’emendamento per il nuovo riccometro, ad esempio, ma anche uno bipartisan per limitare l’utilizzo di prodotti
derivati da parte degli Enti Locali.
Il governo punta a diminuire il corpo
degli emendamenti cercando da una
parte di recepirne alcuni presentando
maxi-emendamenti, dall’altra convincendo alcuni senatori a ritirare quelli
presentati. Un’operazione difficilissima vista l’altissima tensione che regna
ormai continuamente tra gli alleati di
governo.
Cesare Manca
IL GOVERNATORE DI BANKITALIA COORDINERÀ IL GRUPPO DI LAVORO CHE DOVRÀ PRESENTARE UN PROGETTO COMPLETO AL PROSSIMO SUMMIT DI APRILE
Il piano anti crisi di Draghi approvato dal G7
Successo per Mario Draghi al G7 che
si è visto approvare il programma di
lavoro per curare le debolezze dei
mercati finanziari. Il programma prevede linee d’azione precise e inizierà
ad essere operativo a gennaio prossimo quando il gruppo di lavoro coordinato da Draghi inizierà a stilare le
sue raccomandazioni da presentare al
prossimo G7 di aprile 2008. Intanto è
stato approvato il quadro che prevede
alcune linee guida. La prima riguarda
la gestione del rischio e della liquidità
da parte delle banche, tenendo conto anche delle entità fuori bilancio,
come sono ad esempio i “conduit”, e
delle linee di credito erogate a queste
entità esterne.
La seconda prenderà in esame le
modalità di stress testing delle banche, cioè le simulazioni di reazione
di fronte a una crisi finanziaria. La
terza riguarda le modalità di valutazione dei prodotti finanziari strutturati, segnalando chiaramente che per
la stima del rischio occorre maggiore
trasparenza.
La quarta linea di approfondimento consigliata è invece incentrata sul
lavoro e le modalità operative delle
agenzie di rating internazionali. E’
questa l’ammissione implicita da parte dei leader dei sette grandi, che le
fiducia nei confronti di questi soggetti
privati è fortemente ridotta. Le agenzie sono valutatori unici e insindacabili del merito di credito e le recenti
crisi hanno messo in discussione la
correttezza di queste agenzie.
Economia&Mercato
pagina 6 - Governo
27 ottobre 2007
NUOVO PASSO INDIETRO DEL GOVERNO CHE TORNA ALL’ACCORDO DEL 23 LUGLIO DOPO LE FORTI CRITICHE DI SINDACATI E CONFINDUSTRIA
Il welfare sembra un gioco dell’oca
Il protocollo sul welfare non ha
pace. Questa volta sembra che sia
stato raggiunto un accordo definitivo
fra le parti con i sindacati e Confindustria che si ritengono soddisfatti
del nuovo documento. In pratica
l’esecutivo è tornato sui suoi passi con qualche piccola correzione.
Ora l’ultima e definitiva parola spetta al parlamento. Là sarà battaglia
durissima soprattutto con la sinistra
radicale che non ha mai accettato la
riforma. I ministri Ferrero e Bianchi
si sono astenuti.
Il governo, però, non vuole apparire remissivo e così si è affrettato a
smentire ogni voce di marcia indietro. “Non c’è nessuna marcia indietro - si spiega - la trascrizione di un
protocollo tecnico-sindacale in un
protocollo giuridico-politico può
aver aspetti tecnici o particolari che
vanno definiti. Ma questo non vuol
dire cambiare l’impianto del protocollo del 23 luglio, fermo restando
quel che il governo ha sempre detto
a proposito del potere delle Camere,
e fermo restando l’obiettivo di un
varo entro il 31 dicembre”.
L’UFFICIALITÀ - Guglielmo Epifani,
Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, hanno comunicato ufficialmente
le decisioni del presidente del Consiglio, Romano Prodi. Il segretario della Cisl, Bonanni, ha annunciato che
“Prodi ha detto che è intenzionato a
mantenere integralmente l’accordo
del 23 luglio”. Ancora più esplicito è stato Guglielmo Epifani che ha
aggiunto l’ulteriore disponibilità a
rivedere eventuali punti critici.
La conferma da parte del governo è
arrivata per bocca del ministro del
Lavoro Cesare Damiano, che ha
confermato il licenziamento integrale del testo già approvato e firmato
da tutte le parti sociali lo scorso 23
luglio. Angeletti ha sottolineato che
“Prodi si è assunto l’impegno di farlo
approvare entro l’anno”. Infatti è il
tempo, ormai, a stringere. Il prossimo 31 dicembre o c’è una nuova legge oppure entra in vigore dal primo
gennaio del 2008 la riforma firmata
da Roberto Maroni. Proprio questo
vogliono evitare sindacati e sinistra
riformista di governo, mentre l’ala
radicale punta
bene le intenzioa ulteriori camni ed era pronto,
biamenti ducome scritto di serante il dibattiguito, a dare batto parlamentare
taglia dura.
che potrebbero
RAFFAELE BONANanche mettere
NI – Come detto
in crisi lo stesl’immagine
otso
esecutivo
timista di Prodi
e ritardare in
non era condivisa
maniera letale dagli altri attori del protocollo del
l’approvazione.
23 luglio. Anzi uno dei più arrabCESARE DAMIANO - Molto chiaro è biati era proprio il segretario della
stato il ministro. “Abbiamo avviato Cisl Bonanni che prima del famoso
una fase prevista di verifica tecnica incontro dichiarava, “il governo asdel testo del protocollo con le par- suma integralmente l’impegno preso
ti che lo hanno sottoscritto. Stiamo con il protocollo. Nessuna modifica
facendo una messa a punto relativa né in negativo né in positivo può
al protocollo nel disegno di legge e essere assunta, perché rompe l’equiabbiamo confermato alle parti socia- librio che si è raggiunto. E questo
li la nostra intenzione di applicare annulla di fatto l’accordo stesso”. Il
interamente il testo del 23 luglio ri- segretario generale della Cisl ritenespettandone spirito e contenuti”.
va cambiamenti non marginali quelli
L’INCONTRO - L’incontro della scor- approvati dal Consiglio dei Ministri.
sa settimana è servito a ricucire l’en- “Ci sono - ha spiegato - anche problenesimo strappo sul welfare. L’in- mi previdenziali molto importanti: la
contro, definito informale, è servito rimozione del divieto di cumulo, per
a fare il punto con il sindacato dopo esempio, tra reddito di pensione e di
le modifiche del lavoro, sui lavori usuranti, le copercdm.
Erano ture contributive per i precari. Non
presenti anche capisco questo raptus irresistibile
il ministro del - ha aggiunto - che ha fatto fare al
Lavoro, Cesare governo una gaffe davvero notevoDamiano, e il le”. Raffaele Bonanni è poi passato
sottosegretario a minacciare il ritorno di un autunno
alla presidenza caldo: Alla fine il nuovo accordo ha
del consiglio,
fatto ritornare
Enrico Letta.
la pace tra Cisl
ROMANO PRODI
e governo.
- “Rimango ottiCONFINDUSTRIA
mista, non vedo
- A criticare i
grandi problemi.
cambiamenti
Ci sono aspetdi
settembre
ti minori da chiarire, ma fatto 999
ci si era messa
si può fare 1000. I punti di approanche Confinfondimento sono veramente pochi, e
dustria che non
derivano dalla traduzione dell’accoraveva accettato
do in proposta di legge”. Anche sui
di buon grado
contratti a termine, e sul loro rinno- l’esclusione dei partecipanti e firvo passati 36 mesi, “possiamo trova- matari del protocollo. “Come Conre, anzi abbiamo già trovato una via findustria - aveva dichiarato Marco
d’uscita. Dobbiamo discutere nella Tronchetti Provera, vicepresidenlettera della proposta di legge, non te dell’associazione - abbiamo già
nel protocollo”. Il premier aveva espresso la speranza che si possa torcercato, con queste parole, di stem- nare a un punto di equilibrio. Oggi ci
perare la tensione prima dell’incon- si trova di fronte a ulteriori forzature
tro ma il sindacato non aveva preso e le variazioni non sono marginali”.
Economia&Mercato
pagina 7 - Estero
27 ottobre 2007
RODRIGO DE RATO DENUNCIA IL RALLENTAMENTO DELL’OPERA DI RISANAMENTO DEI CONTI PUBBLICI IN ITALIA
Il Fmi è più ottimista di Prodi su crescita
e deficit/Pil. Bocciatura sul tesoretto
Il Fondo Monetario Internazionale ritiene che la crisi internazionale sia meno
grave del previsto. Per l’Italia si segnala,
invece, un rallentamento dell’economia
e deficit pubblico ben sotto i limiti imposti da Maastricht. Quest’anno il rapporto deficit/Pil dovrebbe chiudere al 2,1%
mentre nel 2008 ci dovrebbe essere una
piccola risalita fino al 2,3%.
Queste le uniche buone notizie visto che,
sempre il Fmi ritiene improbabile che
venga centrato l’obiettivo del pareggio di
bilancio concordato con la Ue, perchè il
governo “ha ridimensionato l’entità del
risanamento finanziario per il 2007-2008
malgrado un significativo aumento delle
entrate al di là degli obiettivi prefissati”.
Anche l’organismo internazionale dunque si pone tra la fitta schiera di critici sull’utilizzo dell’extra-gettito ai quali Prodi
aveva risposto “non voglio mettere in
ginocchio l’Italia”! Fmi è stato, comunque, più ottimista del governo per quanto
riguarda il rapporto deficit/Pil, visto che
a settembre nell’aggiornamento del Dpef
l’esecutivo aveva posto quota 2,4% per il
2007 e 2,2% per il 2008.
Rimane la forte critica di Rodrigo de
Rato, direttore del Fondo Monetario
Internazionale sull’utilizzo delle entrate
fiscali aggiuntive. Secondo Rato l’Italia
ha scelto una linea morbida non intervenendo a fondo sulla spesa pubblica
quindi “il miglioramento dei conti pubblici c’è stato non grazie a una restrizione
fiscale e a una riduzione delle spese, ma
grazie a un maggior gettito fiscale”. Ancora più chiaramente Charles Collins,
vicedirettore del dipartimento ricerche
dell’Fmi ha dichiarato durante una conferenza, “sarebbe molto importante il
consolidamento fiscale: i progressi sono
talmente deludenti per il prossimo anno
perchè la gran parte dell’extragettito
(il‘”tesoretto”, ndr) è stato speso, mentre noi vorremmo vedere un aumento
del consolidamento fiscale”. Collins ha
spiegato così anche il taglio dello 0,4%
delle previsioni di crescita per l’Italia nel
2008. “La priorità - ha aggiunto Collins
- è ridurre il deficit e il debito, cioè due
voci che sono legate, perchè se si abbassa
una si abbassa pure l’altra”.
In generale, comunque, il Fmi ritiene che
la crisi dei subprime Usa, espolosa in tutta
la sua gravità in pinea estate, abbia avuto
ed avrà effetti sulla crescita dell’economia mondiale, come dimostrano i ritocchi verso il basso dei tassi di sviluppo,
ma non così marcati come si poteva credere fino a qualche settimana fa. L’Italia
non fa eccezione, I tassi di crescita sono
stati ritoccati verso il basso di uno e quattro decimi di punto rispettivamente per
il 2007 e il 2008; un taglio esattamente
uguale a quello effettuato per Eurolandia.
Rimane il gap, Il resto d’Europa cresce a
livelli superiori, con una media del 2,5%
nel 2007 e del 2,1% nel 2008 e l’Italia risulta la pecora nera dei Paesi più avanzati come Germania (2,4% e 2%), Francia
(1,9% e 2%) e Spagna (3,7% e 2,7%).
A livello globale il Fondo monetario taglia di quasi mezzo punto le sue previsioni per la crescita economica del 200.
Il taglio più consistente riguarda gli Stati
Uniti, prima economia globale, con un
abbassamento delle stime dello 0,9%. La
revisione al ribasso è comunque generale anche se la stima del Pil globale segna
per il 2008 un aumento del 4,8%, a fronte del 5,2% stimato lo scorso luglio. E’
un livello ritenuto ancora “solido” e sostenuto dagli economisti di Washington,
che viene toccato grazie al sostegno di
fondamentali vigorosi e della tenuta delle
crescita delle economie emergenti.
Quest’anno dovrebbe chiudersi con
un’espansione mondiale del 5,2% con
Cina, India e Russia, da sole, che nel
2006 hanno assicurato circa la metà della
crescita del Pil mondiale. Molto penalizzati dai subprime gli Usa con una stima di
crescita 2008 all’1,9%, inferiore a quella
di Eurolandia, che con il +2,1% è di sei
decimi più bassa rispetto alle previsioni
di luglio.
Lucia Rende
Da novembre Economia&Mercato torna
on-line su:
www.economiaemercato.it
Economia&Mercato
pagina 8 - rubrica
Panorama
finanziario
ERG accordo da 104
milioni con Nordex per
44 aerogeneratori
Auto Fiat supera il
mercato e tocca quota
7% in Europa
Erg ha firmato con Nordex un contratto di fornitura per 44 aerogeneratori per il parco eolico Fossa del
Lupo, in provincia di Catanzaro che
avrà una potenza di 110 megawatt. Il
valore del contratto è di 104 milioni
e i lavori inizieranno a ottobre 2008
per entrare in attività entro il 2009.
Settembre amaro per i costruttori auto
in Europa Ue25+Efta). Le immatricolazioni sono calate dell’1,5% annuo a
1,42 milioni di unità. In controtendenza
il gruppo Fiat, in progresso del 4,2% a
99.150 unità con quota di mercato salita
al 7% dal 6,6% del settembre 2006.
Tengono bene le marche tedesche Bmw
(+3,7%) e Daimler (cioè Mercedes,
+5,7%), mentre cede il leader Volkswagen -6,8%). Tonfo di Renault che perde l’11,3%. Quasi piatta Ford, mentre
Toyota segna pesanetemente il passo
con un -7,2%.
Tra i principali mercati continentali, da
segnalare i tonfi di Germania (-11%) e
Spagna (-7,7%). Impressionante la crescita di Lituania (+39,6%), Bulgaria
(+26,9%), Polonia (+19,6%) e Romania
(+19,5%).
Benetton In Sintonia
si ricercano soci
al 49%
“Per Sintonia guardiamo, in una prospettiva di lungo termine, a soci di
tre aree: Medio Oriente, Asia ed Est,
soci con cui fare business”. E’ il pensiero di Gilberto Benetton, presidente della holding, precisando che la
famiglia Benetton rimarrà “al 51%,
mentre il 49% è a disposizione”.
Occupa questo spazio
prima che arrivino
gli altri
Economia&Mercato
ti ha riservato
splendide offerte
Scrivi a:
[email protected]
Chiama: 0763-216055
27 ottobre 2007
Saipem Shopping in
Norvegia con Frigstad
Discoverer Invest
Saipem ha rilevato per circa 115 milioni di euro il 50,02% dell’azienda e
farà un’offerta per il resto del capitale
della società quotata a Oslo. L’investimento complessivo, tenendo conto
anche degli investimenti necessari per
completare il D90, è previsto di circa
520 milioni di euro.
Unipol Pronta a
trattare per fusione
con la PopMilano
Unipol ha comunicato ai vertici Bpm
“l’interesse ad avviare un dialogo per
un progetto industriale di bancassicurazione in una strategia di sviluppo e
di creazione di valore per gli azionisti”
a condizione “di un impegno reciproco di trattative in esclusiva”.
Impregilo Contratto da 230 milioni per
una diga in Brasile
Impregilo, come leader con una quota
del 50% di un consorzio formato insieme alla brasiliana OAS, ha firmato
con il Consorcio Estreito Energia, ente
privato concessionario dell’agenzia
nazionale brasiliana per l’energia elettrica, un contratto per la realizzazione
delle opere civili dell’impianto idroelettrico di Estreito sul fiume Tocantins,
tra gli Stati di Tocantins e Maranhao
in Brasile. Il valore complessivo è di
circa 230 milioni di euro. Il progetto
prevede la costruzione di una diga in
calcestruzzo lunga circa 540 metri e
di una centrale idroelettrica da 1.087
MW. La fine dei lavori è prevista per
il 2010. Con questa nuova acquisizione Impregilo conferma la leadership
mondiale nel settore: il gruppo è impegnato nella realizzazione delle dighe di Karahnjukar (Islanda), Guaigui
(Repubblica Domenicana), Tocoma
(Venezuela) e Mazar (Ecuador).
Cosa succederà
a novembre?
ECONOMIA&MERCATO
ECONOMIA&MERCATO
raddoppia e diventa più bello?
sarà a pagamento?
si occuperà anche di spettacolo?
diventerà mensile?
...diventa...?
abbiamo un’idea fantastica.
Aiutaci a farla diventare realtà.
Dacci i tuoi consigli scrivendo a
[email protected]
pagina 10 - rubrica
Spoleto Credito & Servizi
Economia&Mercato
Economia&Mercato
27 ottobre 2007
La rubrica del mondo dei trasporti
In... Movimento
Per inviare comunicati scrivi a [email protected]
La Ue sta per
promuovere
le linee ferroviarie
di frontiera
Bruxelles ha deciso le opere da finanziare per implementare le infrastrutture viarie italiane. Una gelata per chi
si attendeva buone notizie per il terzo
valico della Milano-Genova, buone,
invece, per l’Alta Velocità. Sono tutte
comprese nel piano di finanziamento
europeo le opere dell’Alta Velocità,
Torino-Lione, tunnel del Brennero e
Trieste-Divaca. Secondo le indiscrezioni, visto che l’ufficialità si avrà solo
a metà novembre, il finanziamento per
le opere ferroviarie dovrebbe essere di
780 milioni di euro contro la richiesta
da 1,8 miliardi. La quota più grossa andrebbe al Brennero che è in stato molto avanzato di progettazione. La quota
più consistente andrebbe al Brennero,
che ha uno stato di progettazione più
avanzato.
Gelata sul terzo valico dell’alta velocità della Milano-Genova. Non verranno erogati i finanziamenti richiesti.
Circa 250 milioni di euro andranno per
la Torino-Lione contro i 725 richiesti,
mentre 30 saranno destinati alla Trieste-Divaca rispetto ai 94 richiesti.
Ovviamente c’è ancora una speranza
per il terzo valico lombardo-ligure vi-
sto che sono ancora a lavoro le commissioni tecniche dell’Unione Europea
che poi daranno la loro proposta definitiva al Commissario ai trasporti Jacques Barrot, il quale dovrà presentare
il progetto alla Commissione per la decisione definitiva da inviare per il voto
al Consiglio dei ministri. Per l’opera
erano stati richiesti circa 160 milioni
di euro. Queste indiscrezioni, però,
non piacciono a Barrot che già molto
recentemente aveva gelato lo stesso
Prodi che durante ua conferenza aveva
annunciato l’avventuo finanziamento della Torino-Lione. Barrot smentì
ogni decisione e ripartizione ricordando come tutto verrà ufficializzato solo
il 13 novembre.
In molti, comunque, credevano in
una bocciatura, certamente l’attende
il presidente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo, Paolo
Costa, “c’è la possibilità- dice Costa
- che il contributo per le tratte italiane possa arrivare da 800 milioni fino
a un miliardo, ma certamente risulterà
molto difficile finanziare la MilanoGenova, che viene considerata dalla
commissione come una tratta interna,
JACQUES BARROT - COMMISSARIO UE AI
TRASPORTI
non trasnfrontaliera. Si potrebbe forse
recuperare un contributo modesto con
il finanziamento del sistema Ertms”.
Quest’ultimo è il sistema tecnologico
di controllo automatico della marcia
del treno che le Ferrovie italiane stanno installando, prime in Europa, sulla
rete Av e fonte di finanziamento da
parte della Ue.
Gli ulteriori duecento milionifondi c.
.
Paola Banfi
Economia&Mercato
Solo Casa
rubrica a cura del sito www.quotidianocasa.it
Gli italiani si scoprono attenti al corretto
utilizzo dell’energia elettrica
E’ stato presentato uno studio condotto dal Gestore dei Servizi Elettrici in
collaborazione con le Associazioni
dei Consumatori (Cittadinanzattiva,
Movimento Consumatori/Movimento Difesa del Cittadino, Federconsumatori) sui comportamenti degli
italiani nei confronti delle fonti rinnovabili.
Più della metà degli intervistati dichiara di attribuire molta importanza
alla questione dell’energia mentre
solo il 12% si dichiara disinteressato.
Ionoltre, il 41% ritiene, secondo lo
studio presentato dal GSE, che sia
molto importante ridurre i consumi
energetici.
Più di tre intervistati su quattro dichiarano di adottare misure di risparmio energetico, con una diffusione maggiore dei comportamenti
di risparmio fra le donne, le persone
adulte (35-54 anni), coloro che dispongono di un più elevato titolo di
studio (l’81% dei laureati e il 77%
dei diplomati) e di un maggior reddito disponibile.
Quali sono i comportamenti di risparmio più diffusi? Sicuramente quelli
più facilmente applicabili in un con-
testo
casalingo
e secondo
il buon
senso:
più del
70% degli intervistati pone attenzione a spegnere le luci durante le
assenze e usa lampade a basso consumo.
Sei intervistati su dieci utilizzano
elettrodomestici a basso consumo,
solo nelle fasce orarie serali e quando serve. Considerando le azioni di
politica energetica indicate come
priorità nazionale dai consumatori
italiani si nota come coloro i quali
adottano comportamenti per ridurre
il consumo d’energia individuano
principalmente obiettivi di lungo periodo e di interesse collettivo, quali
la riduzione della dipendenza dalle
importazioni di petrolio e gas (otto
su dieci intervistati), la riduzione del
consumo di energia (79%) e il contenimento del riscaldamento globale
(76%).
Per quanto riguarda il livello informativo, i consumatori si dimostrano
abbastanza informati sulla tematica
energetica. Più di 8 intervistati su 10
hanno sentito parlare, fra le fonti rinnovabili, dell’energia solare termica,
di quella eolica e dell’idroelettrica.
La percentuale scende sotto il 70%
per il solare fotovoltaico, i biocarburanti e il geotermico.
Relativamente alla disponibilità all’investimento nelle fonti alternative,
i consumatori manifestano un differente apprezzamento rispetto alle
varie fonti energetiche: più dell’80%
si dichiara favorevole alle energie
rinnovabili quali il solare, l’eolico e
l’idroelettrico. La percentuale scende al 30% per le fonti tradizionali
quali petrolio, nucleare e carbone.
Quali sono i principali ostacoli all’investimento nelle fonti rinnovabili?
I consumatori si esprimono chiaramente affermando che il costo
eccessivo rappresenta il principale
disincentivo a investire (per quasi
il 60% degli intervistati), seguito da
una insufficiente informazione tecnica sull’effettiva efficacia energetica
(il 25%), ma anche da un’eccessiva
complessità burocratica per ottenere
incentivi.
Spoleto Credito & Servizi
pagina 12 - rubrica
Economia&Mercato
Economia&Mercato
27 ottobre 2007
Aziende&Mercati
Per inviare comunicati scrivi a [email protected]
CONFINDUSTRIA CASERTA CERCA UNA SOLUZIONE PER RILANCIARE LA MOZZARELLA DI BUFALA E L’INTERO SETTORE CASEARIO
Alla ricerca di un compromesso sul latte
Le problematiche di stringente attualità che attanagliano il mondo delle
imprese associate alla Sezione Lattiero-casearia sono state al centro
dell’assemblea che si è svolta, presso la sede di Confindustria Caserta,
presieduta da Giuseppe Mandara.
In particolare, è stata analizzata la
crisi che ha colpito in questi ultimi
mesi il prodotto tipico d’eccellenza
della provincia di Caserta, la mozzarella di bufala, che deve essere sostenuto con azioni mirate ad un’ulteriore espansione della domanda.
Al riguardo, l’assemblea ha chiesto
un imediato e decisivo sforzo risolutore a tutte le istituzioni pubbliche al
fine di rimuovere quegli ostacoli che
hanno determinato, da alcuni anni a
questa parte, il progressivo e grave
calo di immagine della regione e dei
suoi prodotti d’eccellenza, sui mercati sia nazionali che internazionali.
All’attenzione dell’assemblea è stata
sottoposta, inoltre, anche la vertenza
relativa alla trattativa del prezzo del
latte di bufala, che inevitabilmente risente del cattivo andamento del
mercato del prodotto finito, e dunque delle inevitabili e conseguenti
tensioni tra i diversi operatori della
filiera.
In proposito, anzi, ha demandato ad
un’apposita commissione la trattati-
va per la definizione del prezzo del
“latte di qualità”.
Infine, l’assemblea ha auspicato
un’accelerazione della definizione
della piattaforma di investimenti da
inquadrare in un contratto di programma del settore da sottoporre, in
tempi brevi, all’approvazione della
Regione Campania.
A conclusione dei lavori l’assemblea
degli imprenditori della sezione, all’unanimità, ha confermato fiducia
piena e incondizionata al presidente
Giuseppe Mandara, cui ha affidato il
compito di elaborare un pacchetto di
iniziative finalizzate al rilancio del
settore.
I NOMI RISPETTANO LA PARITETICITÀ TRA I NUOVI SOCI, ENEL E ACCIONA
Ecco tutti i nomi della nuova Endesa targata Enel
Enel ha reso
noto che il
consiglio di
amministrazione di Endesa, la società oggetto
di Opa con
gli iberici di
ANDREA BRENTAN
Acciona, ha
- CONSIGLIERE E VICE
provveduto
PRESIDENTE DEL CDA DI
a nominare
ENDESA
alcuni nuovi
membri
del consiglio
stesso, al fine di adeguare la propria
composizione all’assetto proprietario
derivante dall’esito positivo dell’offerta pubblica di acquisto lanciata da
Enel ed Acciona sul 100% del capitale
sociale di Endesa.
Il consiglio di amministrazione
di
Endesa risulta pertanto
composto
come segue:
Jose Manuel Entrecanales, nominato
Consigliere e Presidente Esecutivo;
RAFAEL MIRANDA
Andrea Brentan
ROBREDO - AM(Responsabile
MINISTRATORE
Business
DeveDELEGATO ENDESA
lopment ed M&A
della
Divisione
Internazionale di
Enel), nominato Consigliere e Vice
Presidente del consiglio;
Rafael Miranda Robredo, confermato
nella carica di Amministratore Delegato;
Carmen Becerril Martínez, Luigi
JOSE MARIA ENTRECANALES - PRESIDENTE DEL CDA DI ENDESA
Ferraris (Direttore Amministrazione
Pianificazione e Controllo di Enel),
Claudio Machetti (Direttore Finanza
di Enel), Valentín Montoya Moya e
Esteban Morrás Andrés nominati Consiglieri di amministrazione;
Fernando D’Ornellas Silva e Francisco de Borja Prado Eulate, confermati
Consiglieri di amministrazione.
Spoleto Credito & Servizi
pagina 13 - rubrica
Economia&Mercato
Economia&Mercato
27 ottobre 2007
La rubrica dell’elettronica
I n ...Te c h
Per inviare comunicati scrivi a [email protected]
VIA LIBERA DEL GOVERNO. CON QUESTA TECNOLOGIA SI DOVREBBE SUPERARE IL DIGITAL DIVIDE IN ITALIA
WiMax, parte la gara per il futuro
Dopo tanti rinvii e
problemi parte ufficialmente la gara per
la nuova rete Wi-Max
che dovrebbe definitivamente chiudere
l’era del digital-divide in Italia. Ne è
convinto il ministro
Paolo gentiloni che ha
dichiarato, “grazie al
Wi-Max avremo più
banda larga e ridurremo, così, il divario digitale ancora esistente
in molte Regioni italiane”. Le frequense che verranno messe all’asta sono quelle della
banda 3.4-3.6 Ghz (banda 3.5 Ghz).
La tecnologia uscata dal Wi-Max
consente di offrire all’utente finale
l’accesso a larga banda tramite onde
radio fra una singola stazione base
posta in posizione fissa e determinata e un numero di stazioni utente
collegate alla prima. In tal modo si
può portarre il collegamento a larga
banda laddove quello via internet è
difficile da portare, come ad esempio zone montane o a scarsa densità
abitativa.
Fino ad oggi il Wi-Max, che utilizza
la banda 3.5 Ghz, non era utilizzabile in Italia perchè occupato dalle
forze armate, ora granzie all’accordo
tra il dicastero delle Comunicazioni
e quello della Difesa la banda è stata
liberata e resa accessibile, dunque,
all’utilizzo civile. Così il Wi-Max
permetterà connessioni ad alta velocità sulla rete fino a 74 Mbit/s, in un
raggio di circa 50 chilometri dal singolo punto di propagazione, rispetto
e 60 milioni di euro”, ha spiegato
il ministro. La gara sarà effettuata
tramite rilancia e l’agigudicatario
dovrà garantire una copertura territoriale significativa con precedenza
per aree a digital divide.
“Leopard” è il nuovo
incredibile felino di
casa Apple
alle poche decine di metri della tecnologia WiFi.
Il Ministero delle Comunicazioni ha
previsto il rilascio di tre diritti d’uso
(licenze) complessivi delle frequenze disponibili nella banda 3.4-3.6
Ghz, ciascuno di ampiezza pari a 2 x
21 Mhz. Di queste tre, due licenze
verranno assegnate per macro-aree,
quindi il totale sarà di 14 mentre l’ultima licenza sarà a base regionale.
“In tal modo - ha spiegato Gentiloni
durante la presentazione - potranno
partecipare alla gara anche imprese
di dimensioni territoriali”.
Ogni licenza avrà una durata di 15
anni, sarà rinnovabile ma non potrà
essere ceduta a terzi senza autorizzazione preventiva da parte del ministero. Complessivamente il prezzo a
base d’asta delle trentacinque licenze è di 45 milioni di euro, “un prezzo comparabile con gli altri europei,
Francia e Germania, specialmente,
dove l’assegnazione di licenze WiMax ha portato nelle casse dei Paesi,
rispettivamente, 100 milioni di euro
Arriva un “felino” tutto nuovo per Apple. Si chiama Leopard e sarà in commercio dal 26 ottobre. E’ già possibile
fare un preordine sul sito apple al costo di 129 euro o di 199 per il family
pack da 5 licenze. Leopard è la sesta
versione del sistema operativo Unix di
Apple ed ha parecchie novità rispetto
a MacOs X “Tiger”. Molte di queste
non sono visibili all’utente ma hanno reso più veloce il sistema e Steve
Jobs ritiene che questa nuova versione
“rappresenta il migliore aggiornamento che abbiamo mai rilasciato”. Sono
quattro gli elementi più innovativi di
Leopard, sottoposto negli ultimi nove
mesi ad un intenso lavoro di test dalla comunità di sviluppatori e anhe da
molti curiosi. Questi sono relativi ad
un miglioramento della interfaccia
grafica e delle modalità d’uso. Le altre
migliorie sono relative a tecnologie di
base del sistema operativo, che stanno
nascoste sotto il “cofano” del Mac.