Newsletter Maggio 2010

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Newsletter Maggio 2010
Francesco Ferrante
intervista il Senatore
di Roberto Rapaglià
Il nucleare in Italia.
“Parlando di nucleare non posso non far riferimento a Chernobyl (è appena trascorso il 24° anno
dall'esplosione del reattore n.d.r.), come riferimento simbolico. Ci sono state migliaia di morti a
seguito di quell'incidente. Un incidente che ha lasciato un'intera area devastata e deserta. E il
reattore di Chernobyl, cosa sconosciuta a molti, è ancora in funzione. Il nucleo continua a
“bruciare” ed è coperto soltanto da un sarcofago di cemento che presenta numerose crepe e la sua
messa in sicurezza è fonte di preoccupazione a livello internazionale. Quest'introduzione serve per
far capire che il problema della sicurezza è a tutt'oggi irrisolto. La tecnologia che ci vuole propinare
il Governo Berlusconi, con l'ausilio dei suoi alleati francesi, è un'evoluzione della precedente, non
una nuova tecnologia in grado di poter far fronte a questi problemi e difficoltà. Non si
compierebbero passi in avanti notevoli. Altro problema irrisolto è quello delle scorie, e va
sottolineato che questo vale in tutto il mondo. Nessun Paese infatti ha risolto il problema di dove
poter depositare le scorie derivanti dal processo di produzione di energia da nucleare. Stati Uniti e
Germania stanno ancora cercando di ovviare a ciò, fallendo tutti gli esperimenti finora tentati. Si
entra così nella commedia dell'assurdo perché, a fronte di questi problemi, che non sono trascurabili
(sicurezza e smaltimento delle scorie), entra in gioco anche il fattore dell'economicità del nucleare.
Oggi il nucleare viene proposto, da questo Governo, per due motivi: il primo perchè l'Italia ha la
bolletta energetica più alta d'Europa, il secondo perchè l'Italia dipende dall'estero per la produzione
di energia elettrica. Il nucleare però non risolve questi due problemi. Prendendo per buono il
progetto del Governo, di arrivare al 25% di energia elettrica prodotta dal nucleare, quello che
ancora non viene posto sotto i riflettori è che l'energia elettrica è soltanto un quarto del totale (56%) dei consumi energetici del nostro Paese. Sulla questione economica gli studi del Massachusetts
Institute of Technology dimostrano come il costo dell'energia nucleare non sia inferiore a quello
tradizionale, anzi, le costruzioni di centrali sono molto onerose. L'avventura del nucleare è un
favore solo per chi costruirebbe queste centrali e non per il sistema”.
Sono affari dunque?
“Solo affari. Con il piccolo problema che, essendo investimenti pari a 25-30 miliardi di euro,
avrebbero bisogno del sostegno pubblico: o direttamente nel finanziamento dello stesso, o
indirettamente, stabilendo un prezzo fisso per l'energia elettrica in modo tale che chi produce
energia nucleare ha la sicurezza di poter avere un ritorno del proprio investimento”...continua…
Leggi il resto dell’intervista sul secondo numero di Ecoworknews!
- Post Fiera: Verona, maggio 2010
di Roberto Rapaglià
L’undicesima edizione di Solarexpo, la Mostra Convegno sull’energie rinnovabili, interamente
dedicata alla sostenibilità energetica e alla Green Economy, ha avuto luogo dal 5 al 7 Maggio presso
la Fiera di Verona. Come sempre, al suo interno, gli stand presenti sono stati la culla per la
presentazione di nuove tecnologie e nuovi sistemi innovativi, alcuni dei quali non ancora sul
mercato. Inoltre, nella tre giorni veronese, si sono tenuti corsi di formazione, convegni e seminari
interamente dedicati all’ambiente e alla sua complementarietà con la tecnologia.
Il Consorzio Ecowork, con la sua esperienza maturata nel corso degli anni, ha portato a Solarexpo
tutto il suo know-how mettendo in risalto i suoi lavori, le aziende consorziate ed il nuovo comparto
comunicazione, già avviato ed in continua evoluzione. Caposaldo di quest’ultimo è il trimestrale
EcoworkNews.
All’interno del nostro stand importante è stata la presenza di Enersol, vera e propria clinica del
fotovoltaico. L’azienda, società consortile che vede tra i soci fondatori anche il Consorzio Ecowork
e l’Università degli Studi di Urbino, svolge collaudi, test di verifica e di produzione dei pannelli,
oltre che degli impianti, e il loro monitoraggio di funzionamento nel tempo. Il tutto per assicurare
una perfetta manutenzione di un impianto nel corso della sua vita. Enersol non è stata però l’unica
società ad occuparsi di manutenzione. Insieme a lei la Pvtech Service ha presentato le sue creature.
Si tratta del PvClean® e del PvClean Thin Film®. Due prodotti del tutto innovativi e
rivoluzionari, non schiumogeni, che al loro interno presentano tre qualità: detergenti sgrassatori,
anticalcare ed antisalsedine. Inoltre la presenza di sequestranti impedisce la formazione del reticolo
di cristalli sia di carbonato di calcio, sia di cloruro di sodio che si depositano sui pannelli evitando
anche l’aggregazione di polveri e smog lasciando inalterata la brillantezza dei pannelli. Infine
permettono un incremento di energia annua di ben oltre il 5%. A differenza del PvClean®, il
PvClean Thin Film® è destinato esclusivamente ai moduli in film sottile. Restando nel tema ”cura
ed efficienza di un impianto” non si può non citare la PvNanotech con il suo trattamento con nanoparticelle che permette un recupero dell’energia perduta nel corso del tempo a causa della
sedimentazione dello sporco sui pannelli.
Tra le nostre consorziate è stata protagonista anche la Tecosolar s.r.l. con il nuovo “Profilo
Tecosolar”, adattabile alle serre fotovoltaiche. Un profilato tutto innovativo che permette il supporto
ed il fissaggio di qualsiasi tipo di copertura: da un tradizionale modulo fotovoltaico al pannello
vetro-vetro oppure a semplici lastre di vetro. Una delle caratteristiche principali del profilo è quella
di permettere l’ alternanza di questi pannelli a seconda della necessità della coltivazione desiderata,
il tutto con la comodità di un unico profilato di supporto idoneo ai differenti spessori dei suddetti
moduli.
La Fiera di Verona è stata l’occasione per presentare una nuova azienda partner, la SIET S.p.A.,
leader nei settori dell’impiantistica, dell’integrazione di sistemi e dei servizi per i mercati
Engineering e ICT. Con sede in Roma, la SIET S.p.A si è specializzata, in partnership con
Honeywell, nella realizzazione di Sistemi integrati di sicurezza per campi fotovoltaici. Insieme a
Siet S.p.A. ha fatto capolino anche la S.H.D.. Nata a Cuneo, opera nel campo della progettazione
elettronica hardware e software, nel settore automazione industriale, magazzini automatici,
telecomunicazioni, building automation e vending. Durante Solarexpo è stato presentato il Solar
Control System. Un sistema integrato che prevede il controllo, il rendimento, la diagnostica di un
impianto fotovoltaico con la funzione anche di sistema d’allarme per prevenire il furto dello stesso
o di un singolo pannello.
Non ultima, la neo consorziata Cerbone Alluminio ha esordito nel nostro stand in quel di Verona.
Sviluppata in Campania e nel Lazio, con le due sedi di Casoria e Supino, è produttrice di profilati in
alluminio, in acciaio e PVC. La sua esperienza nel settore l’ha portata ad avviare partnership con
alcune società leader internazionali aumentando le sue qualità, già ben note.
-Vi presentiamo le nostre nuove Aziende Consorziate:
Hagitron
La mission di
è di intervenire come System Integrator a 360°, con accounting
unico per i propri clienti, fornendo servizi ed impianti per la produzione di energia pulita chiavi in
mano ad Aziende ed Enti pubblici e privati.
Associare tutela ambientale, sicurezza e redditività in termini di risparmio energetico
immediato e ritorno dell’investimento
Diffondere la cultura del risparmio energetico e l’impiego di energia pulita e rinnovabile in
luogo di quella da fonti fossili
Garantire al mercato la grande opportunità di “NATURAL EQUITY”, ovvero creazione di
valore e ricchezza sostenibili
Di fatto essa consiste nella conversione dell’energia prodotta dalle convenzionali fonti rinnovabili
(terra, sole, vento ed acqua) in energia elettrica pulita con la conseguente riduzione di costi ed
emissioni di anidride carbonica in atmosfera, emissioni dannose e in vertiginoso incremento.
In tal modo si favorisce l’economia creando lavoro e ricchezza, generando elevate redditività con
un positivo impatto ambientale.
GMD ELECTRONICS fondata nel 1964 dal Dott. Fis. Luigi
Mariotti, come azienda specializzata nell’ideazione e nella costruzione di sistemi di
sicurezza.
Dal 1986 la società si dedica alla realizzazione del primo mini eolico.
In questi ultimi 25 anni la GMD ELECTRONICS si è concentrata nella costruzione,
progettazione e nella installazione di:

AEROGENERATORI INNOVATIVI– ECAP1000 – GENERATORI EOLICI INNOVATIVI - PER LA MASSIMA EFFICIENZA E
SICUREZZA OPERATIVA USO UNIVERSALE , IMPIANTI AD ISOLA ,IMPIANTI IN CONTO ENERGIA , IMPIANTI ELETTRICI
USO AGRICOLO CIVILE INDUSTRIALE .


GENERATORE NAUTICO EOLICO MARINER 15 USO NAUTICO CAMPER ROULOTTES



GENERATORE PER IMPIANTI AD ISOLA –ILLUMINAZIONE GIARDINI SERRE AGRICOLE VILLE ISOLATE. EOLICO
INNOVATIVO GEE303DC
REGOLATORI DI CARICA PER EOLICO,CONVERTITORI, INVERTER MPPT PER GENERATORI EOLICI E MODULI
FOTOVOLTAICI
INVERTER UPS STAND ALONE ECONOMIZZATORI ENERGIA TRIMONOFASE USO DOMESTICO AGRICOLO INDUSTRIALE

PANNELLI SOLARI , MODULI FREEWARM TERMOSOLARI ALTA EFFICIENZA DURATA ILLIMITATA
PANNELLI SOLARI A DOPPIA EROGAZIONE CONTEMPORANEA ELETTRICA E TERMICA .MOD BIWATT

PROTEZIONI CONTRO DANNI DA SCARICHE ATMOSFERICHE PER APPARATI ELETTRICI ELETTRONICI A A MASSIMA
SICUREZZA E STABILITA’
ASK S.r.l. ricerca e distribuisce i migliori
prodotti alle migliori condizioni per tutti gli specialisti del settore fotovoltaico alla continua ricerca
di soluzioni concrete, efficienti e rapide.
Shop Energia (S-ENERGIA) e’ il
negozio on-line di Ask S.r.l.
S-ENERGIA si rivolge ad operatori del settore fotovoltaico ed energia.
La vendita è riservata a rivenditori, installatori, professionisti del settore fotovoltaico.
Categorie di prodotti in vendita:
 CABLAGGI FOTOVOLTAICO
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INVERTER PER FOTOVOLTAICO
MODULI FOTOVOLTAICI
SISTEMI MONTAGGIO FOTOVOLTAICO
STRUMENTI DI TEST
UTENSILI PER FOTOVOLTAICO
STRUMENTI DI TEST E MISURA
Il progetto Cerbone Alluminio nasce nel 1975 quando il fondatore, Claudio Cerbone, allora un
giovane studente, è alle prime esperienze nel mondo della commercializzazione di alluminio e
accessori per serramenti in alluminio. Pochi anni e nel 1978 è già titolare della LA.MA, poi
succeduta dalla più nota CE.ALL. Anni di lavoro intenso, contraddistinti da passione e sacrificio,
determinano una crescita continua nel mercato campano e laziale. Agli inizi del 2007 il progetto
Cerbone Alluminio diventa realtà: nasce la “Cerbone Alluminio S.p.A.”, che si impone sul
mercato quale realtà sempre presente e dinamica.
Con le due sedi di Casoria (NA) e Supino (FR), in costante comunicazione tra loro, la società
garantisce una forte presenza in Campania e Lazio. Inoltre, nell’ottica del massimo servizio al
cliente che ha, da sempre, caratterizzato la “Mission” aziendale, la società ha ampliato negli anni la
sua gamma prodotti e, grazie al “Centro Servizi Cerbone s.r.l.” conta di soddisfare il cliente in
tutte le sue, sempre nuove, esigenze. Infatti, oltre alla commercializzazione di profilati in alluminio
e della vasta gamma di accessori Cerbone Alluminio S.p.A. si è estesa ai profilati in acciaio e PVC
instaurando partnerships con società leader nel mondo. Quanto ai servizi al cliente la società
effettua:
Taglio e piega lamiere
Centinatura di profili
Taglio a misura di pannelli e lastre di policarbonato
Preventivazione, progettazione e produzione c/terzi di prodotti semilavorati
Fresatura e calandratura pannelli compositi
non perdere!
2010: Prossime date, da
il 16 Giugno a Catania
Incontri tecnici “Energy Link” 2010
L’evento Energy Link, giunto alla sua terza edizione, è un seminario tecnico dove più
aziende della filiera del fotovoltaico e dell’energia trattano vari argomenti collegati al tema
scelto e che fa da fondo all’evento. Nel 2009 l’evento è stato proposto su 5 aree (Milano,
Roma, Verona, Palermo, Bologna) riscuotendo un grande successo di partecipazione (1200
iscritti, 700 partecipanti).
Il pubblico si compone principalmente di progettisti (68,45%), installatori (19,14%), clienti
finali, enti, grossisti, quadristi.
L’argomento scelto per il 2010: “Prospettive per il fotovoltaico e l’efficienza energetica”
Fotovoltaico ed efficienza energetica hanno vissuto una grande evoluzione in pochi anni.
Forte è stata l'attività industriale per proporre nuove soluzioni e i lavori dei comitati tecnici
per normalizzare un settore in rapida trasformazione e definire lo stato dell'arte.
L'attenzione ora è per la legislazione dopo il 2010 dove saranno riviste le politiche
incentivanti. Energy Link propone un aggiornamento sulla situazione legislativa attuale e
prospettiva, e un approfondimento su tutta la filiera del fotovoltaico dai criteri di
progettazione, alla scelta dei materiali fino ai collaudi sull'impianto con riferimento allo
stato dell'arte tecnologico e normativo.
CALENDARIO 2010
Catania: 16 Giugno
Modena: 22 Settembre
Trento: 29 Settembre
L’evento è patrocinato da enti e istituzioni autorevoli e promosso da riviste del settore e da una intensa
campagna di comunicazione che raggiunge un target di oltre 10.000 professionisti del settore.
-Green JOB:
verde"
Lo spazio dedicato al "lavoro
della Dott.ssa Nunzia Calò
“Questo mese voglio presentarvi i due cv vincenti per quanto riguarda le competenze trasversali di
adattamento, comunicazione, relazione, team working che risultano essere caratteristiche
fondamentali per profili professionali che si inseriscono nel nuovo mercato del lavoro, che richiede
molta flessibilità, e capacità di adattarsi alle esigenze delle Aziende in maniera tempestiva e
trasversale , richiedendo risorse multi-tasking!"
Scopri come deve essere strutturato un Cv vincente: nome allegato Cv ita Eleonora
Bove.pdf
Cv Macena N.pdf
-Dalla redazione di
:
I primi trent’anni di Legambiente: intervista al Presidente
Cogliati Dezza
Dal 1980 Legambiente è un’associazione operativa in Italia nell’ambito dell’ambientalismo
scientifico costruito sulla determinazione di fondare ogni iniziativa in difesa dell’ambiente su una
solida base di conoscenze, osservazioni, accurati riscontri. Nel corso dei suoi trent’ani di vita,
Legambiente ha sempre avuto una partecipazione attiva alla vita politica dello Stato, cercando di
informare e sensibilizzare, oltre alla classe dirigente, anche i cittadini sulle emergenze ambientali
delle quali in troppi tacciono. Di tutto il percorso intrapreso dall’Associazione del cigno verde, ci
sono alcune tappe fondamentali che meritano di essere ricordate: nel 1986 ha iniziato la sua prima
battaglia, quella contro il nucleare a pochi giorni di distanza dal disastro di Chernobyl; nel 1988 è
partito il Treno Verde per misurare l’inquinamento in città; il 1999 è stato l’anno che ha visto
l’abbattimento dell’”ecomostro”, ossia l’hotel Fuenti che si ergeva abusivamente sulle coste di
Vietri sul Mare, deturpando a livello sia visivo che ecologico l’ambiente circostante; infine, una
delle ultime manifestazioni organizzate da Legambiente è stata la Marcia per il clima, organizzata
nel 2008 a Milano. Questi sono solamente alcuni degli esempi della partecipazione passionale di
Legambiente alla vita sociale del nostro Paese; l’associazione continua incessantemente ad
elaborare scenari futuri e proporre strade percorribili verso la sostenibilità, coltivare territorio per
territorio grazie all’impegno di tanti attivisti volontari, i valori della solidarietà, della giustizia, della
pace. Per celebrare i trent’anni, sono previste numerosi appuntamenti: il 21 maggio vedrà infatti,
durante la mattina, il convegno “Participio futuro: da trent’anni per continuare a cambiare”.
L’appuntamento è a Roma dalle 9.00 alle 13.30 in Via del Puttarello 25, presso la Sala Alberto
Sordi. La sera, invece, ci si sposta al Caffè Letterario di Via Ostiense 95: dalle ore 18.00 musica dal
vivo, danze e cultura; dalle 19,30 sarà possibile degustare un aperitivo biologico in collaborazione
con AIAB. Nel corso della serata verranno presentati il libro e il documentario sui 30 Anni di
Legambiente. A capo dell’associazione dal 2007 si trova il Presidente Vittorio Cogliati Dezza,
professore di storia e filosofia, che in occasione del trentesimo anniversario di Legambiente ci ha
rilasciato questa intervista
Legambiente compie trent’anni. Come è cambiata la situazione ambientale in Italia e cosa ha
fatto
l’Associazione
durante
queste
tre
decadi?
Molte delle nostre campagne hanno contribuito a modificare il modo di guardare all’ambiente.
All’inizio, quando scendevamo in strada o in spiaggia a raccogliere rifiuti, per molti eravamo solo
un branco di bravi ragazzi un po’ pazzoidi. Oggi, chiunque riconosce il peso e la centralità della
questione rifiuti. E così è stato anche su altri fronti del nostro impegno, dallo smog, all’abusivismo
edilizio, alla qualità delle acque di balneazione, alla mobilità. Negli ultimi anni i nostri temi, anche
grazie a noi, sono diventati attuali per la maggioranza della popolazione, hanno molto a che fare con
l’interesse generale e stanno dando il segno alle grandi sfide della contemporaneità. La nostra forza
è ed è stata nel saper tenere i piedi nel territorio senza perdere di vista l’interesse generale.
Quello del nucleare è un problema che in questi ultimi tempi è tornato tra le priorità dello
Stato italiano; la vostra battaglia è iniziata nel 1986, subito dopo l’incidente di Chernobyl ed
ha portato al referendum. Quali ulteriori sviluppi ci sono stati in merito, sia positivi che
negativi?
Il nucleare che si riaffaccia oggi in Italia è lo stesso bocciato negli anni ‘80. Nessuno dei problemi
che presentava allora è stato risolto: non è vero che le centrali di terza generazione avanzata siano
sicure e non esiste un sito definitivo e sicuro di stoccaggio delle scorie radioattive. Il nucleare,
inoltre, ha costi altissimi, che i cittadini, contrariamente a quanto annunciato, si ritroveranno in
bolletta. Se si sceglierà di realizzare delle centrali nucleari è solo nell’interesse di grandi investitori
e delle aziende estere che posseggono il know-how per costruire le centrali. In 30 anni molte cose
sono cambiate, ma non l’attenzione prioritaria di Legambiente all’energia, perché un cambiamento
che sia ambientale, economico e sociale passa inevitabilmente per l’uscita dal petrolio e dalla
dipendenza dalle fonti più inquinanti e pericolose, nucleare compreso.
Una delle vostre attuali battaglie riguarda l’inserimento del reato ambientale nel codice
penale.
Come
sta
procedendo?
Legambiente reclama da anni una riforma organica del sistema di tutela penale dell’ambiente per
definire quali siano i reati ambientali che, per la loro pericolosità, meritano di essere inseriti nel
nostro codice penale. La magistratura e le forze dell’ordine svolgono un’opera meritoria, ma per
segnare successi decisivi servono contromisure immediate anche sul piano della volontà politica e
delle norme, a cominciare dal pieno inserimento dei reati ambientali nel codice penale. Chi oggi è
impegnato in prima linea su questo fronte si aspetta segnali precisi, ma nonostante la scadenza alla
fine del 2010 imposta dall’Unione Europea per questo inserimento, la discussione langue. A noi di
Legambiente spetta il compito di non far abbassare l’attenzione su questo tema.
Secondo Lei, la scomparsa dei Verdi dal Parlamento equivale ad un’incipiente inattività della
classe
politica
italiana
in
ambito
ambientalistico?
Certamente la classe politica italiana non ha storicamente espresso un’intelligente attenzione alle
questioni ambientali. Con importanti eccezioni il centro destra italiano è molto distante dalle
posizioni ambientali dei colleghi europei. Siamo l’unico parlamento che ha votato due mozioni
negazioniste dei cambiamenti climatici. Ciò non toglie che sia necessaria una seria riflessione sulla
difficoltà in cui oggi si trova l’ambientalismo politico italiano. Per i verdi credo che,
sostanzialmente, non abbiano saputo rinnovarsi mentre cambiavano le dinamiche economiche e
sociali nel nostro Paese, in Europa e nel resto del mondo. Hanno scelto la strada dello schieramento
aprioristico invece della trasversalità. In Francia, in Germania, invece, i partiti ecologisti sono stati
in grado di reinterpretarsi e di coniugare, senza preconcetti, i temi della tutela ambientale con le
ragioni dei cittadini.
Trent’anni sono quindi passati. Cosa c’è ora nel futuro di Legambiente?
Ci sono i giovani, le loro idee e la loro voglia di fare. Per questo abbiamo voluto dedicare a loro
questo nostro trentesimo compleanno, per ascoltare le loro ragioni sui grandi temi che ci
coinvolgono. E poi, francamente, ci piacerebbe che, prima dei prossimi cent’anni, la ragione storica
per cui siamo nati si esaurisse. Sarebbe la nostra vittoria più grande.
a cura di Roberta Pierini
leggilo anche su: http://www.ecotv.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2751:iprimi-trentanni-di-legambiente-intervista-al-presidente-cogliatidezza&catid=20:econews&Itemid=95
- E poi…dalla nostra redazione!
Rubrica “Altra Energia”, a cura di Daniele Iengo
“L'energia che utilizziamo quotidianamente per tutte le nostre attività è presente in natura sotto
molteplici forme, per usufruirne l'essere umano deve soltanto trasformarla.
La scoperta del fuoco (energia termica) e della ruota (energia meccanica) sono l'inizio di un lungo
viaggio che ci ha portato, nel corso dei millenni, a raggiungere uno sviluppo tecnologico che oggi
ci permette di sfruttare la luce del sole per utilizzare un pc o il bioetanolo prodotto dalla canna da
zucchero per far muovere un mezzo meccanico.
Le tecnologie che consentono oggi di produrre energia pulita sono in costante evoluzione e ciò che
era considerato "magia" fino a soltanto pochi decenni fa è oggi qualcosa di uso comune, basti
pensare a quante case hanno installato moduli fotovoltaici per produrre l'energia elettrica
necessaria ai consumi quotidiani o alle grandi pale eoliche in grado di produrre elettricità per
migliaia di persone.
Allo stesso modo quelle che sono oggi considerate invenzioni bizzarre potrebbero rappresentare il
futuro dell'industria energetica.
Questa rubrica nasce con lo scopo di cercare alternative alle fonti energetiche alternative. Per
trovare nuove soluzioni e applicazioni tecnologiche basta soltanto un pò di fantasia, come vedremo.
Ad esempio è in fase di sperimentazione in Giappone e Francia il marciapiede piezoelettrico, che
sfrutterà il camminare dei pedoni per generare la corrente necessaria all'accensione dei lampioni,
ed è il degno erede della pista da ballo della discoteca Club Watt (nota discoteca di Rotterdam),
che sfrutta la danza dei clienti per produrre energia.”
Sustainable Dance Club: Regenerative Energy guarda il video con un click!
http://www.youtube.com/watch?
v=ClIBN92wRF4&feature=PlayList&p=B23496F289015425&playnext_from=PL&playnext=1&in
dex=21
Case, paesaggi, agricoltura I saperi "green" dei nostri avi
Fonte: http://www.repubblica.it/ambiente/
Nasce l'Istituto per le conoscenze tradizionali (Itki): una banca dati della Terra,
fondata dall'Unesco, che classifica le antiche pratiche "salva-ambiente" in 700
grandi "famiglie".
Per risparmiare, nel presente, l'energia e limitare le emissioni nocive, ma anche
per non dimenticare le buone tecniche del passato
di GIULIA CERINO
I tetti verdi
RACCOGLIERE la pioggia in grandi cisterne, costruire tetti verdi per sostituire i condizionatori
d'aria o edificare abitazioni con pareti che non solo captano l'acqua ma la restituiscono. Depurata.
Oppure vivere in una casa ristrutturata con le malte tradizionali invece che con il cemento, per
dimezzare le emissioni di gas serra e la bolletta elettrica degli appartamenti moderni. L'edificio
diverrebbe coibentato e l'isolamento varrebbe almeno 5 gradi sia d'inverno che d'estate. Risultato,
un risparmio di oltre 2 tonnellate di anidride carbonica per ogni casa. E ancora. Coltivare le zone
aride utilizzando reti di gallerie orizzontali per l'irrigazione, come si faceva in Cina o nel Sahara o
nella Puglia di 6000 anni fa. Si eviterebbe lo spreco di 300 metri cubi di acqua per ettaro al giorno e
riusciremmo a tagliare anche 13 tonnellate di anidride carbonica all'anno sullo stesso ettaro di
campo. Basta poco per conseguire questi risultati. Nessuna tecnologia d'avanguardia quanto
piuttosto uno sguardo al passato: alle tecniche "green" usate dai nostri avi.
Tecniche tradizionali che risalgono alla preistoria possono oggi essere riproposte come pratiche
ottimali per la rigenerazione dei suoli, il risparmio idrico e la lotta alla desertificazione. Le storiche
"invenzioni" per risparmiare energia ed emissioni sono tantissime. Ma sono in pericolo. Rischiano
di essere dimenticate da governi, amministrazioni e cittadini. Ecco perché è necessario raccoglierle
e classificarle in un'unica banca dati. E' da questa convinzione che nasce l'Istituto per le conoscenze
tradizionali (Itki), una grande Banca della Terra che mette a disposizione di governi,
amministrazioni pubbliche e cittadini 700 grandi famiglie di tecniche "salva-ambiente"
sopravvissute allo scorrere del tempo. Un progetto dell'Unesco nato dalla partecipazione della
società Ipogea, del sindaco di Bagni a Ripoli dove sorgerà il Centro, della provincia di Firenze, e di
una folta delegazione di sindaci e amministratori dell'area e tanti altri. "E' sorto tutto dai sassi di
Matera, una città troglodita che ha avuto un grande successo - spiega Pietro Laureano, uno dei
consulenti dell'Unesco - da lì, dopo molti sopralluoghi ci siamo chiesti: 'Perché non dare vita a un
centro internazionale'? Ed ecco qui. Si tratta - conclude Laureano - di un patrimonio immateriale
trasmesso di generazione in generazione. Saperi del passato di grande utilità nel presente.
Riadattabili ai tempi moderni attraverso un uso innovativo del sapere". Per dare vita, già da
quest'anno, alla terza rivoluzione industriale della green economy. Ecco dunque alcune delle
tecniche tradizionali classificate per "tema e mestiere".
Agricoltura. I fossati drenanti vennero realizzati per la prima volta dalle popolazioni neolitiche.
Trincee a mezza luna che drenano l'acqua e fungono da abbeveratoi. Grazie al loro impiego, l'acqua
atmosferica nelle caverne o tramite muretti di pietre calcaree si condensa. Ecco uno dei modi
"tradizionali" per produrre acqua in condizioni di aridità. E ancora. Le gallerie drenanti, sistemi
basati sulla gravità, permettono di irrigare i terreni senza l'uso di energia. E nella Banca della Terra
è custodito anche qualche "segreto" antico contro la lotta all'erosione: l'inerbamento e la semina sul
duro. Lasciamo crescere l'erba sotto i frutteti e seminiamo grano sul terreno non arato. I nostri avi
insegnano: le frane diminuiranno e il terreno ne gioverà.
Architettura. Il tetto giardino a Tokyo è ormai legge. Sono 576 i grattacieli "verdi". Così come
anche a New York e in molte città del Nord Europa. Reminiscenza dei giardini pensili di Babilonia,
mantengono una situazione climatica ottimale nelle abitazioni e permettono il risparmio energetico
oltre a costituire spaziosi terrazzi pensili. Il risparmio elettrico è immediato. Mentre l'acqua piovana
assorbita dalle piante può essere riutilizzata per uso sanitario. Nel campo del riciclaggio dei rifiuti,
poi, la storia insegna che funzionano bene i mini composter collocabili nei giardini o in aree comuni
del quartiere, capaci di assorbire i rifiuti organici e fornire direttamente humus per la terra.
Paesaggio. Formaggi, affettati, olio e vino. La produzione tipica alimentare, le pratiche di
lavorazione e le capacità artigianali sono le basi su cui si fonda la tutela della qualità del paesaggio.
I sistemi di produzione antica sono possibili grazie al mantenimento delle tecniche tradizionali di
organizzazione dei suoli: come nel Vallese dove è ancora in uso il sistema di prese d'acqua dalle
sorgenti dei ruscelli e dai ghiacciai. O come nella Loira dove la tecnica tradizionale delle abitazioni
troglodite è mantenuta per preservare le terre dove si coltivano vini di qualità.
Sono tanti gli "strumenti" antichi per risparmiare energia e ridurre le emissioni nocive. Tanti e in
pericolo perché, spesso, governi, cittadini e amministrazioni locali dimenticano la loro esistenza.
Ecco allora che interviene la Banca della Terra. Per riaprire quel grande archivio di milioni di saperi
antichi ma attuali.
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Dott.ssa Valentina Cinagli
Responsabile Comunicazione & Marketing