biografia

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biografia
Laura Bassi
Bologna, 31 ottobre 1711 – Bologna, 20 febbraio 1778
A M B I T O D I R I C E RC A
Fisica
PREMI E RICONOSCIMENTI
Seconda donna laureata al mondo e la prima ad ottenere una
cattedra universitaria. Socia onoraria dell’Accademia delle Scienze di
Bologna. Nominata da Benedetto XIV Accademica Benedettina. Un
cratere sul pianeta Venere prende il suo nome.
BIOGRAFIA
Laura Bassi (Bologna, 31 ottobre 1711 – Bologna, 20 febbraio 1778) è stata una fisica italiana. Nata in
una famiglia molto colta e dotata di un talento prodigioso, fu sostenuta e incoraggiata negli studi. Fu la
seconda donna a conseguire una laurea, dopo la filosofa Elena Cornaro Piscopia, e la prima ad ottenere
una cattedra universitaria.
Nonostante i riconoscimenti ricevuti, per i quali le fu accordato uno stipendio per l’insegnamento, poteva
tenere lezioni pubbliche solo con il permesso dei superiori e in occasioni speciali, come ad esempio le visite
di principi e alti prelati.
Dal 1749 allestì nella propria abitazione, con l’aiuto del marito Giuseppe Veratti, una scuola privata di
fisica sperimentale, i cui corsi erano improntati al metodo newtoniano, quando questo in Italia era ancora
poco conosciuto, e di cui Laura Bassi fu grande sostenitrice.
Si applicò all’uso medico dell’elettricità e i suoi interessi scientifici spaziarono dalla meccanica razionale
all’idrometria, all’elettrologia, alla chimica pneumatica. Le lezioni erano frequentate da studenti
universitari e da scienziati italiani e stranieri con i quali Laura Bassi stabilì relazioni e scambi epistolari. Fra
questi i fisici Ruggero Boscovich e Alessandro volta. Fu suo allievo, nonché nipote, Lazzaro Spallanzani.
Di Laura Bassi sono giunte fino a noi solo quattro memorie presentate all’Accademia delle Scienze di
Bologna, nelle quali tratta questioni di idrometria, di meccanica e di fisica pneumatica.
Nel 1766 venne conferito alla scienziata il posto di professore di fisica sperimentale all’Istituto delle
Scienze, avendo come assistente il marito, che la sostituì alla morte, nel 1778.
BIBLIOGRAFIA
Luisa Cifarelli, Raffaella Simili, 2012, Laura Bassi : emblema e primato nella scienza del Settecento
Faralli, C., Laura Bassi e i diritti delle donne; Robotti, N., La fisica in casa Bassi-Veratti; Fregonese, L.,
Laura Bassi : emblema e primato nella scienza del Settecento : un percorso di lettura, In: Quaderni di storia
della fisica, n. 18 (2013)
Caroline Lucretia Herschel
Hannover, 16 marzo 1750 – Hannover, 9 gennaio 1848
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Astronomia
PREMI E RICONOSCIMENTI
Membro onorario della Royal Astronomical Society (primo
membro donna)
Medaglia d’oro della Royal Astronomical Society nel
1828
Membro della Royal Irish Academy nel 1838
Medaglia d'Oro delle Scienze conferita dal re di Prussia,
suo Paese natale, nel 1846
Le sono stati dedicati un cratere sulla Luna, C. Herschel, e
l'asteroide 281 Lucretia.
BIOGRAFIA
Caroline Lucretia Herschel (Hannover, 16 marzo 1750 – Hannover, 9 gennaio 1848) fu un'astronoma
britannica di origine tedesca.
Fu una delle prime donne a dare un importante contributo scientifico all'astronomia, lavorò a lungo con
il più famoso fratello, William Herschel. Fu, probabilmente, la prima donna a scoprire una cometa.
Caroline nacque ad Hannover, ma a ventun anni raggiunse William a Bath, in Inghilterra. Intraprese la
carriera professionista di cantante lirica e cominciò a seguire con sempre maggiore passione i lavori
astronomici del fratello, assistendolo nella creazione di telescopi e nell’osservazione del cielo.
Su suggerimento di William, nel 1782 Caroline iniziò ad effettuare osservazioni autonome. Tra il 1783
e il 1787 individuò una serie di oggetti astronomici: in particolare, scoprì in modo del tutto
indipendente la galassia M110 (NGC 205), la seconda compagna della galassia di Andromeda.
Tra il 1786 e il 1797 scoprì inoltre 7 comete, per 5 delle quali ebbe la priorità indiscussa.
Nel 1787, il re Giorgio II le riconobbe un salario annuale di 50£ come assistente del fratello;
Caroline fu quindi la prima donna ad essere remunerata per la sua attività scientifica.
Nel 1797 si dedicò a rivedere il catalogo stellare pubblicato in origine da John Flamsteed,
correggendolo in base alle osservazioni di William: il catalogo rivisto fu pubblicato dalla Royal
Society nel 1798, con un’aggiunta di 560 stelle e una lista di errata.
Caroline rientrò ad Hannover nel 1822, dopo la morte del fratello, ma continuò ad occuparsi di
astronomia, curando un catalogo delle nebulose scoperte da William. Quest’opera le valse la
medaglia d’oro della Royal Astronomical Society nel 1828.
BIBLIOGRAFIA
Michael Hoskin, 2011, Discoverers of the universe : William and Caroline Herschel.
Collocazione in biblioteca: 520.92241 HOSM.DIS /2011, oppure disponibile in e-book EBSCO
Marie-Anne Pierrette Paulze
MontBrison, 20 gennaio 1758 – Parigi, 10 febbraio 1836
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Chimica, Belle arti (pittura e illustrazione),
Lingue straniere
PREMI E
RICONOSCIMENTI
La sua traduzione del saggio del chimico
irlandese Richard Kirwan
“Strength of Acids and the Proportion of
Ingredients in Neutral Salts “
fu pubblicata negli Annales de Chimie
BIOGRAFIA
Marie-Anne Pierrette Paulze (MontBrison, 20 gennaio 1758 – Parigi, 10 febbraio 1836) fu la moglie e
collaboratrice del chimico Antoine Lavoisier.
Figlia del Fermier général (direttore dell’ufficio delle imposte) Jacques Aléxis Paulze, fu allevata in
convento. Già durante l’infanzia dimostrò un grande interesse per il disegno e le scienze. All’età di 13
anni sposò Antoine-Laurent de Lavoisier (1743-1794).
Nel 1774 Antoine pubblicò Opuscules physiques et chimiques: in seguito alle polemiche innescate
dall’opera, Marie chiese al marito di darle lezioni di chimica. Progredì così velocemente da poterlo
affiancare negli esperimenti, con un ruolo che andava ben al di là di quello di una semplice assistente.
La coppia lavorava insieme dalle 6 alle 9 e dalle 19 alle 21. La scrittura di Marie appare di
frequente nei registri di laboratorio.
Marie contribuì alle ricerche del marito anche prendendo lezioni di lingue (latino, inglese, italiano), e
traducendo per lui le opere di altri chimici contemporanei.
La traduzione di Marie dell’opera di Kirwan “Essay on Phlogiston and the Constitution of Acids”
permise ad Antoine ed ai suoi collaboratori di confutarla, pubblicando il “Traité élémentaire de
chimie” nel 1789. Le incisioni su rame che illustrano il Traité sono anch’esse opera di Marie, che
aveva studiato disegno presso il pittore Jacques-Louis David.
La traduzione di un’altra opera di Kirwan, “Strength of Acids and the Proportion of Ingredients in
Neutral Salts”, fu pubblicata negli Annales de Chimie.
Antoine e il padre di Marie furono arrestati durante la Rivoluzione francese, e giustiziati nel maggio 1794,
la stessa Marie fu arrestata ingiustamente nel giugno 1794, e liberata il 17 agosto. Dopo la liberazione,
fece pubblicare l’opera postuma del marito “Mémoires de chimie”.
BIBLIOGRAFIA
Antoine Laurent Lavoisier , 1965, Elements of Chemistry (traduzione in inglese dell’opera di Lavoisiser,
contiene le tavole realizzate dalla moglie) Collocazione in biblioteca: 540 LAVA.ELE /1965
Opere originali disponibili gratuitamente in francese su Gallica
Sophie Germain
Parigi, 1 aprile 1776 – Parigi, 27 giugno 1831
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Matematica
PREMI E RICONOSCIMENTI
Prima donna ammessa alle sedute dell’Institut de France
Un cratere del pianeta Venere è stato nominato in suo
onore
Oggi portano il suo nome una scuola e una strada di
Parigi
Certi numeri primi sono detti numeri primi di Sophie
Germain
BIOGRAFIA
Marie-Sophie Germain (Parigi, 1 aprile 1776 – Parigi, 27 giugno 1831) fu una matematica francese. È
nota per il suo lavoro nel campo della teoria dei numeri, ma diede anche un importante contributo
alla teoria dell'elasticità.
Il suo amore per la materia nacque nel 1789, quando rimase affascinata dalla storia della morte di
Archimede in un libro sulla storia della matematica. Dapprima fortemente osteggiata, poi
incoraggiata dal padre, si iscrisse nel 1794 all'École Polytechnique, facendosi passare per AntoineAugust Le Blanc, uno studente che si era ritirato. Quando il famoso matematico e docente Lagrange
volle incontrare lo studente, diventato all’improvviso così brillante, Sophie fu costretta a rivelare la sua
vera identità.
Con il sostegno di Lagrange, Sophie si dedicò alla teoria dei numeri e lavorò a lungo sull'ultimo
teorema di Fermat. Nel corso di queste ricerche arrivò ad individuare un particolare tipo di numero
primo (numero primo di Sophie Germain), ed iniziò una corrispondenza scientifica con Carl Friedrich
Gauss. La corrispondenza durò dal 1804 al 1808.
Nel 1809 l'Accademia delle Scienze indisse un concorso per trovare una spiegazione matematica agli
esperimenti del fisico Ernst Chladni sulle vibrazioni delle superfici elastiche. Sophie riuscì a
conquistare il premio nel 1815, al terzo tentativo.
Nel 1830 l'università di Göttingen, su suggerimento di Gauss, decise di assegnarle una laurea honoris
causa. Purtroppo, prima che l'Università potesse consegnarle l'onorificenza, Sophie Germain morì di
tumore al seno dopo due anni di malattia.
BIBLIOGRAFIA
Laura Toti Rigatelli, 2007, Sophie Germain : una matematica dimenticata
Collocazione in biblioteca 510.92 RIGL.SOP /2007
Louis L. Bucciarelli and Nancy Dworsky, 1980, Sophie Germain : an essay in the history of the theory of
elasticity
Collocazione in biblioteca 531.38209 BUCL.SOP /1980
Opere originali disponibili gratuitamente in francese su Gallica.
Sofja (Sonja) Kovalevskaja
Mosca, 15 gennaio 1850 – Parigi, 10 febbraio 1891
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Matematica
PREMI E RICONOSCIMENTI
Prix Bordin dell’Académie Française des Sciences per le
sue ricerche sulla rotazione di un corpo rigido attorno ad
un punto fisso, 1888.
Nominata professore ordinario all’Università di Stoccolma,
prima donna ad ottenere tale incarico fuori dall’Italia,
1889.
BIOGRAFIA
Sofja (Sonja) Korvin-Krukowskaja (Mosca, 15 gennaio 1850 – Parigi, 10 febbraio 1891) fin da
piccola mostrò grandi doti matematiche e ricevette un’ottima istruzione dai genitori. In Russia alle ragazze
era preclusa l’istruzione universitaria, perciò Sonja decise di trasferirsi all’estero. Non potendo espatriare
senza il consenso dei genitori fu costretta a contrarre un matrimonio di convenienza con uno studente di
legge, Vladimir Kovalevskj.
Dal 1869 frequentò corsi nelle università di Heidelberg e Berlino, interrompendo gli studi soltanto nella
primavera del 1871 per partecipare alla lotta rivoluzionaria della “Comune di Parigi”.
Tra il 1873 e il 1874 scrisse tre trattati di matematica che furono successivamente pubblicati e il più
importante, La teoria delle equazioni differenziali parziali, è oggi considerato il primo risultato di rilievo
nella teoria generale di tali equazioni contenendo il famoso teorema di Cauchy-Kovalevskij.
Al suo ritorno in patria, non riuscendo a ottenere un impiego adeguato al suo titolo di studio, si ritirò
dalla vita scientifica, divenendo un’attivista del movimento femminista e lavorando come critica
teatrale e cronista scientifica.
Nel 1884 si trasferì a Stoccolma, nella cui università le era stata offerta una cattedra quinquennale
ed entrò a far parte della redazione di Acta matematica, rivista internazionale fondata nel 1882,
pubblicando sia suoi lavori sia traduzioni di saggi di matematici russi.
Negli stessi anni riprese gli studi relativi al problema della rotazione di un corpo rigido attorno ad un
punto fisso che nel 1888 le valsero il Prix Bordin, l’equivalente ottocentesco del premio Nobel. Nel 1889
divenne professore ordinario all’Università di Stoccolma.
Negli anni successivi tentò, senza successo, di ottenere incarichi del medesimo livello a Parigi o in
patria e di conseguenza decise di rivolgere i suoi interessi verso la letteratura. Morì di polmonite a
Parigi all’età di 41 anni.
BIBLIOGRAFIA
Roger Cook, 1984, The mathematics of Sonya Kovalevskaya; Collocazione: 515.09 COOR.MAT/1984
Linda Kenn, 1987, The legacy of Sonya Kovalevskaya; Collocazione: 510 KEEL.LEG/1987
Mileva Marič Einstein
Titel, 19 dicembre 1875 – Zurigo, 4 agosto 1948
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Matematica, fisica
PREMI E RICONOSCIMENTI
Un busto la ricorda all’Università di Novi Sad
LA SIGNORA EINSTEIN
BIOGRAFIA
Mileva Marič (Titel, 19 dicembre 1875 – Zurigo, 4 agosto 1948) , compagna di studi e prima moglie di
Albert Einstein, è stata una scienziata mancata.
Di lei non si annoverano contributi scientifici e, per quanto ipotizzate, non esistono prove certe del suo
apporto al lavoro del marito negli anni in cui nacquero le opere fondamentali dello scienziato sulla teoria
della relatività.
Era noto che Albert Einstein avesse delle difficoltà con la matematica. Egli stesso disse nel 1903: “Ho
bisogno di mia moglie. Lei risolve tutti i miei problemi matematici”.
Mileva Marič conobbe Albert Einstein al Politecnico di Zurigo dove frequentavano i corsi di matematica e
fisica. Mileva era di origine serba, ma nell’Impero austroungarico alle donne era negato l’accesso alle
università. I genitori di Einstein non accettavano il legame del figlio con una donna non ebrea e quando
Mileva rimase incinta, dovette partorire di nascosto e affidare la figlia a una balia che ne fece poi
perdere le tracce. Fu tale il dispiacere che Mileva non riuscì a portare a termine i suoi studi.
Mileva e Albert si sposarono nel 1903 e nacquero altri due figli, Hans Albert ed Eduard, che si ammalò di
schizofrenia e del quale Mileva si occupò da sola per il resto della sua vita avendo Albert Einstein ormai
intrapreso un’impegnativa carriera scientifica. Il ricavato del Premio Nobel per la fisica vinto nel 1921
Albert Einstein lo diede tutto a Mileva e da allora si disinteressò di lei e dei figli.
Al di là dell’ipotesi sostenuta da alcuni studiosi del contributo dato dalla Marič allo sviluppo della teoria
della relatività, la sua figura resta emblematica della condizione delle donne dotate di talento scientifico
in un’epoca che negava loro autonomia e ruolo sociale al di fuori delle mura domestiche.
BIBLIOGRAFIA
Desanka Trbuhovic-Gjuric, 1983, Im Schatten Albert Einsteins : das tragische Leben der Mileva Einstein-Maric;
Sara Sesti, Liliana Moro, 2010, Scienziate nel tempo : 70 biografie;
Lise Meitner
Vienna, 7 novembre 1878 – Cambridge, 27 ottobre 1968
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Fisica
PREMI E RICONOSCIMENTI
Prima donna ad ottenere la cattedra di fisica presso
un’università tedesca.
Nonostante le tre nomine la scienziata non fu mai
premiata con il Nobel, conferito per la scoperta della
fissione nucleare a Otto Hahn nel 1944.
BIOGRAFIA
Lise Meitner (Vienna, 7 novembre 1878 – Cambridge, 27 ottobre 1968) nacque da una famiglia
dell’alta borghesia liberale di origine ebrea e fu la seconda donna a conseguire la laurea in fisica presso
l’Università di Vienna nel 1905.
Nei due anni successivi lavorò presso l’Istituto di fisica teorica e intraprese ricerche nel campo della
radioattività. Nel 1907 si trasferì a Berlino per specializzarsi con Max Planck e cominciò a collaborare con
il chimico Otto Hahn con il quale pubblicò una serie di studi sulle proprietà degli elementi radioattivi.
Nel 1918 i due scienziati scoprirono il proattinio, un raro elemento radioattivo e, in seguito, la Meitner
individuò il torio. Nel 1926 ottenne la cattedra di fisica nucleare presso l’Università di Vienna ma nel
1933, a causa delle sue origini ebraiche, i nazisti le tolsero l’autorizzazione all’insegnamento.
Nel 1934, in collaborazione di Hahn, si mise in concorrenza con i gruppi di Fermi e di Iréne Joliot-Curie
per l’identificazione degli elementi transuranici. Nel 1938, con l’entrata in vigore delle leggi razziali, andò
in esilio a Stoccolma abbondonando la ricerca fino al momento in cui fu coinvolta da Hahn negli
esperimenti sul bombardamento dell’uranio e la conseguente produzione del bario. La scienziata, con
l’aiuto del nipote fisico Otto Frisch, interpretò i risultati in modo innovativo scoprendo la fissione nucleare e
calcolando le masse di energia che si sprigionavano durante il processo.
Nel 1943 rifiutò di prendere parte al progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica.
Nel 1944, a seguito della scoperta della fissione nucleare, Otto Hahn vinse il premio Nobel per la chimica,
invece la Meitner, nonostante fosse stata più volte proposta per il riconoscimento, non venne mai premiata.
Fino alla sua morte, avvenuta nel 1968, si impegnò per un utilizzo pacifico dell’energia nucleare.
Nel 1992 le fu dedicato l’elemento 109 della tavola periodica degli elementi, il “meitnerium”.
BIBLIOGRAFIA
Ruth Lewin Sime , 1997, Lise Meitner: a life in physics;
Collocazione in biblioteca: 530.092 MEIL.LIS /1997 oppure disponibile in e-book EBSCO
Hedy Lamarr
Vienna, 9 novembre 1914 – Florida, 19 gennaio 2000
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Fisica
PREMI E RICONOSCIMENTI
L’Electronic Frontier Foundation (Eff) conferisce alla
Lamarr e a George Antheil il Pioneer Award
per l’invenzione del frequency hopping spread spectrum,
1997.
BIOGRAFIA
Nata a Vienna nel 1913, Hedwig Eva Maria Kiesler – in arte Hedy Lamarr- fu una delle attrici più
affascinanti degli anni ’40. Nel 1938 si trasferisce a Hollywood ma non riuscirà a sfondare nel cinema e
abbandonerà il mondo dello spettacolo nel 1958.
Hedy possedeva, oltre alla sfolgorante bellezza, anche una mente brillante. Durante il suo matrimonio con
Fritz Mandl (1933-1937), un industriale che possedeva le più grandi fabbriche di munizioni austriache,
ebbe l’occasione di entrare in contatto con le problematiche relative alla ricerca di nuovi sistemi di difesa.
Allo scoppiare della seconda guerra mondiale l’attrice, di origini ebraiche, divenne una convinta
oppositrice del regime nazista e, desiderosa di offrire un personale contributo alle forze alleate, ebbe
un’intuizione geniale, il salto di frequenza (frequency hopping spread spectrum). Questo sistema,
basandosi su un cambio continuo delle frequenze radio, consentiva di guidare via radio i siluri contro i
sommergibili evitando le intercettazioni nemiche.
Nel 1940 la Lamarr e il musicista d’avanguardia George Antheil realizzarono lo strumento per il “salto di
frequenza”, il Secret Communication System, lo brevettarono nel 1942 e lo proposero alla Marina
Militare statunitense. Il sistema però non venne preso in considerazione in quanto ritenuto non utilizzabile.
Solo nel 1962, a diritti già scaduti, la loro invenzione trovò un impiego militare durante la Crisi dei Missili
di Cuba, aiutando a garantire la comunicazione fra le navi coinvolte nel blocco navale.
L’attrice, realizzando una rudimentale forma di spread spectrum, contribuì a porre le basi della tecnologia
rivoluzionaria che oggi trova applicazione nella telefonia cellulare e nelle reti wireless.
BIBLIOGRAFIA
Edoardo Segantini, 2001, Hedy Lamarr, La donna gatto. Le sette vite di una diva scienziata.
Rosalind Franklin
Londra, 25 luglio 1920 – Londra, 16 aprile 1958
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Biofisica, biochimica, cristallografia a raggi X
PREMI E RICONOSCIMENTI
Riconoscimento postumo negato per il premio Nobel per la Medicina. Una
università statunitense porta il suo nome
BIOGRAFIA
Rosalind Franklin è stata una chimica e fisica britannica. Ha dato un contributo fondamentale a una delle
scoperte più importanti del ventesimo secolo: la struttura molecolare del DNA.
Laureata all’Università di Cambridge in chimica fisica, Rosalind Franklin si era specializzata negli anni
successivi alla seconda guerra mondiale nella tecnica della diffrazione ai raggi X, un metodo utilizzato
anche per analizzare molecole di grandi dimensioni.
Nel 1951 fu invitata per le sue competenze ad unirsi all’équipe che al King’s College di Londra aveva
avviato le ricerche sul DNA, alle quali contribuì mettendo a punto un dispositivo per scattare fotografie ad
alta definizione di singoli filamenti dell’acido desossiribonucleico.
A quell’epoca l’importanza del DNA dal punto di vista genetico era largamente riconosciuta, ma restava
ignota la sua forma a livello molecolare. Le fotografie ai raggi X di Franklin, e fra queste la celebre
Foto 51, insieme alle ipotesi alle quali era giunta, posero le basi per l’elaborazione del modello a doppia
elica del DNA, che si deve ufficialmente a Francis Crick e a David Watson.
I due scienziati che, insieme a Maurice Wilkins, ottennero nel 1962 il Nobel per la Medicina per questa
scoperta, non riconobbero il contributo fondamentale di Rosalind Franklin, la quale del resto non avrebbe
potuto reclamarlo essendo morta ormai da quattro anni. Ci volle molto tempo, e le ammissioni dello stesso
Watson, per cominciare a sollevare il velo del silenzio.
Negli ultimi anni della sua vita Rosalind Franklin si dedicò allo studio dei virus, in particolare di ceppi
responsabili della poliomielite e delle malattie di alcune piante, migliorando la conoscenza della loro
struttura molecolare.
BIBLIOGRAFIA
Brenda Maddox, 2004, Rosalind Franklin : la donna che scoprì la struttura del DNA
Collocazione: 572.8092 MAD.ROS/2004 (Università dell’Insubria)
Lynn Margulis
Chicago, 5 marzo 1938 – Amherst, 22 novembre 2011
A M B I T O D I R I C E RC A
Biologia, biochimica, ecologia
PREMI E RICONOSCIMENTI
Membro della National Academy of Sciences
(Evolutionary biology), 1983.
Vincitrice del William Procter Prize for Scientific
Achievement, 1999
Riceve la National Medal of Science dal Presidente
William J. Clinton, 1999
Nel 2008 ha ricevuto la Darwin-Wallace Medal,
finora elargito ogni 50 anni, dalla Linnean Society
of London.
BIOGRAFIA
Lynn Margulis, nata Lynn Alexander è stata una biologa americana, nonché docente presso il
Dipartimento di scienze della terra della University of Massachussetts ad Amherst. È nota soprattutto
per la sua teoria sull'origine degli organuli eucarioti, ora generalmente accettata come spiegazione
alla formazione dei mitocondri.
Prima figlia di una famiglia con quattro sorelle, a 14 anni iniziò a frequentare i corsi dell’università
della sua città per gli studenti delle superiori. All’università di Chicago incontrò e poi sposò Carl
Sagan, futuro astronomo. Dopo il diploma Lynn seguì anche un master in zoologia e genetica all’Univ.
Del Winsconsin dove studiò con Hans Ris, un biologo che cercava di risolvere i problemi lasciati aperti
dalla teoria dell’ereditarietà. In questo periodo prende forma in Lynn la sua visione teorica sulla
simbiosi, che viene rafforzata dalla scoperta di Ris e Plant della presenza del DNA anche al di fuori
del nucleo di una cellula e che Lynn svilupperà anche durante il suo dottorato in genetica a Berkley a
partire dal 1965. Secondo la sua teoria tutte le cellule con nucleo si sono evolute da cellule batteriche
senza nucleo, di conseguenza la distinzione principale tra i viventi deve essere considerata tra
organismi formati da cellule con nucleo o senza nucleo e non tra vegetali e animali, distinzione
estremamente difficile nel microcosmo. La sua proposta venne considerata assurda e ridicolizzata da
molti, ma la scienziata, convinta dell’esattezza della sua visione continuò a proporla con tenacia ed
ora è accettata all’interno del mondo accademico, che considera la teoria della endosimbiosi come
una delle grandi scoperte del XX secolo.
Nel 1970 Lynn divenne professore associato di biologia all’Università di Boston, dal 1977 al 1980
diresse il comitato dell’Accademia Nazionale delle Scienze che si occupa di biologia planetaria e di
chimica dell’evoluzione, collaborando con la NASA. Nel 1983 venne eletta membro della National
Academy of Science.
Le sue pubblicazioni principali sono The Origin of Eucariotic Cells (1970) Symbiosis in Cell Evolution
(1981); Early Life (1982); Symbiotic Planet: A New Look at Evolution (1998).
BIBLIOGRAFIA
Margulis, L., Sagan, D., 1986 Microcosmos; four billion years of microbial evolution.
Margulis, L., Sagan, D., 1997 Slanted Truths: Essays on Gaia, Symbiosis, and Evolution
Margulis, L. 2009. Genome acquisition in horizontal gene transfer: symbiogenesis and macromolecular
sequence analysis. Methods in molecular biology (Clifton, N.J.), 532, pp. 181-191.