quesito nota di credito e reverse charge

QUESITO NOTA DI CREDITO E REVERSE CHARGE
ATTENZIONE: la risposta ai quesiti è stata formulata attenendosi alle leggi vigenti all' epoca della richiesta.
Pertanto si consiglia di verificare se da detta data sono state emanate delle norme o delle disposizioni
ministeriali che hanno modificato il trattamento tributario dell' oggetto del quesito.
Le risposte ai quesiti non costituiscono in alcun caso servizi di consulenza coperti da riserva professionale; le risposte
vengono formulate con diligenza e facendo ricorso alla normativa in essere al momento del quesito. La responsabilità di
conformarsi alle indicazioni fornite è interamente lasciata all' utente che in nessun caso potrà rivalersi nei confronti dell'
estensore.
Servizio Quesiti
Area:QF
26 giugno 2008
IL QUESITO
"Con la presente si richiede una consulenza in materia di reverse charge in edilizia, in quanto la
scrivente è un'impresa edile. Abbiamo ricevuto una fattura con data 30.4.2008 alla quale
erroneamente è stata applicata l'IVA. La presente fattura è stata da noi regolarmente registrata. In
riferimento alla sopraindicata fattura è stata poi emessa una nota di variazione con data 17.6.2008
per effettuare la dovuta correzione per quanto riguarda l'IVA. Nel rivedere la Vs. circolare n. 62 del
14.9.2007 (area: TAX & LAW) in tale ipotesi si parla di emettere una nota di credito. Gradirei
sapere, quindi, il giusto comportamento da seguire, cioè ricevere una nota credito che va a
stornare totalmente la fattura errata e poi ricevere nuovamente una fattura con l'applicazione del
reverse charge."
LA RISPOSTA
Il meccanismo dell’ inversione contabile trasferisce dal cedente al cessionario gli obblighi connessi
all'assolvimento dell'IVA, in deroga alla disposizione normativa contenuta nel comma 1, art. 17,
DPR 633/1972.
Quindi l'emissione della fattura da parte del cedente-prestatore del servizio deve avvenire senza
applicazione dell'IVA, ma con l'indicazione "Fattura emessa senza addebito IVA ai sensi dell’art.
17, comma 6, DPR 633/1972".
Il cessionario, a sua volta, è tenuto ad integrare la fattura con indicazione dell'aliquota e della
relativa imposta e ad annotare il documento contestualmente su entrambi i registri IVA.
In relazione alla mancata applicazione del reverse charge, l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che
”(…) nel caso in cui il subappaltatore abbia emesso erroneamente con IVA una fattura relativa ad
una prestazione che avrebbe dovuto essere assoggettata ad imposta dal committente secondo il
meccanismo del reverse charge, sia possibile correggere l'errore emettendo una nota di accredito
entro il termine di un anno dall'effettuazione dell'operazione, ai sensi dell'art. 26, comma 3, DPR
633/1972, che obbliga il committente alle conseguenti variazioni.”
Le note di accredito o di variazione in diminuzione possono essere:
ƒ
ƒ
totali se provvedono a stornare l’intera fattura con conseguente emissione di una nuova
fattura corretta;
parziali se variano in diminuzione il solo importo dell’imponibile e/o dell’IVA addebitata.
Ciò premesso, nel caso rappresentato sarebbe senz’altro stato preferibile lo storno completo del
primo documento e l’emissione di una nuova fattura sia al fine delle integrazioni che della duplice
registrazione prevista a carico dei cessionari. Con la procedura adottata dal fornitore,
operativamente più difficoltosa, le integrazioni dovranno essere riportate su un allegato che
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TEL. 0546 62 10 78 FAX 0546 62 58 69
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI RAVENNA N. 1262 DEL 06/09/2005 - DIRETTORE RESPONSABILE DOTT. GIOVANNI TORRICELLI
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costituirà parte integrante della fattura e della nota di accredito ricevute e che dovrà essere
utilizzato per la registrazione nel registro IVA acquisti.
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