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SCRITTI DI NICHIREN DAISHONIN
VOLUME 4
LETTERA A NIIKE
Come siamo fortunati noi che siamo nati nell'ultimo giorno della Legge al tempo di
kosen-rufu. Che pena mi fanno coloro i quali, pur essendo nati in questo periodo, non
possono credere nel Sutra del Loto!
Nessuno può sfuggire all'impermanenza una volta nato come essere umano, quindi
perché non praticare per la vita futura? Osservando attentamente ciò che accade, vedo
che tutti, sebbene professino fede nel Sutra del Loto e ne abbraccino i rotoli, agiscono
contro lo spirito del Sutra e perciò non possono evitare i cattivi sentieri. Per fare un
esempio, noi abbiamo cinque organi principali1: se uno di questi si danneggia, provoca
una malattia che danneggia tutti gli altri e alla fine moriamo. Il Gran Maestro Dengyo
affermò: «Pur lodando il Sutra del Loto, ne distrugge lo spirito»2. Voleva dire che,
anche se uno abbraccia, legge e loda il Sutra del Loto, se ne tradisce lo spirito, uccide
Shakyamuni e tutti i Budda dell'universo.
La somma dei nostri errori terreni e del nostro cattivo karma può essere grande
come il monte Sumera ma, una volta
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1. Cinque organi interni principali: polmoni, cuore, milza, fegato e reni.
2. Hokke shuku.
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che prendiamo fede in questo Sutra, tutte le colpe svaniranno come brina e rugiada al
sole del Sutra del Loto. Tuttavia, se commettiamo una o due delle quattordici offese
stabilite in questo Sutra, sarà quasi impossibile espiare questa colpa. Uccidere un solo
Budda è una colpa più grave che uccidere tutte le creature dell'universo e tradire Io
spirito del Sutra equivale a uccidere tutti i Budda delle dieci direzioni. Chi infrange
queste regole è un calunniatore della Legge.
L'Inferno è una terribile dimora di fuoco, l'Avidità é la miserabile condizione di
chi morendo di fame divora i propri figli. La Collera è conflitto e l'Animalità è ferirsi o
uccidersi l'uno con l'altro. L'Inferno del loto rosso (guren jigoku) è così chiamato
perché il suo freddo intenso costringe a piegarsi in due finché la schiena si spezza e la
carne sanguinante emerge come un flore di loto color cremisi. Ancora peggiore è il
Grande inferno del loto rosso. Se si cade in tali luoghi terribili, un trono o un titolo di
generale non valgono nulla: tormentati dai guardiani dell'inferno non si è diversi da
una scimmia ammaestrata che deve obbedire al suo padrone. In tale condizione,
potranno ancora aver senso la fama e la fortuna, l'arroganza e l'ostinazione?
Fermati e rifletti! Chi fa offerte al prete che conosce il Sutra del Loto, anche una
sola volta, con straordinaria sincerità, non si perderà nei cattivi sentieri e i meriti di
dieci, venti offerte, di cinque, dieci anni o di un'intera vita di offerte sono incalcolabili
anche per la saggezza di un Budda. Il Budda ha insegnato che il merito di una sola
offerta al devoto di questo Sutra è centomila miliardi di volte superiore al merito di
offrire innumerevoli tesori a Shakyamuni per otto miliardi di coni. Abbracciando
questo Sutra, traboccherai di felicità e verserai lacrime di gioia. Sembra impossibile
ripagare il debito di gratitudine verso Shakyamuni, ma con le frequenti offerte che fai
a me, isolato fra queste montagne, potrai ripagare il debito di gratitudine al Sutra del
Loto e al Budda Shakyamuni.
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Sforzati più che mai nella fede e non cedere alla negligenza. All'inizio tutti
sembrano credere sinceramente quando abbracciano il Sutra del Loto, ma col passare
del tempo tendono a diventare meno devoti, non rispettano e non servono più il prete
e nutrono arrogantemente opinioni distorte. Questo è terribile, veramente terribile!
Sii diligente più che mai nello sviluppare la tua fede dai primo all'ultimo
istante, altrimenti avrai dei rimpianti. Per esempio, il viaggio da Kamakura a Kyoto
dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo,
come puoi ammirare la luna sopra la capitale? Qualunque cosa accada, rimani vicino
al prete che conosce il cuore del Sutra del Loto, continua più che mai a imparare le
verità del Buddismo e prosegui il viaggio della fede.
Come passano rapidamente i giorni! Non sappiamo quanto poco ci resta da
vivere. Gli amici con i quali ammiriamo la fioritura dei ciliegi una mattina di
primavera, sono spazzati via insieme ai fiori dal vento dell'impermanenza, lasciando di
sé nient'altro che i loro nomi. Benché i fiori siano scomparsi, la prossima primavera
sbocceranno ancora, ma quando rinasceranno quelle persone? I compagni con i quali
componiamo poesie in onore della luna nelle sere d'autunno scompaiono insieme alla
luna dietro le nubi dell'impermanenza. Solo le loro mute immagini rimangono nei
nostri cuori. La luna è tramontata dietro le montagne a occidente e nel prossimo
autunno noi comporremo per lei altre poesie. Ma dove sono ora i nostri compagni
scomparsi? Persino quando la Tigre dell'impermanenza ci ruggisce all'orecchio, noi
non la sentiamo. Quanti giorni ancora sono rimasti alla pecora destinata al macello?
Sulle Montagne Nevose vive un uccello chiamato Kankucho che la notte si
lamenta, torturato dal freddo pungente, e decide che la mattina seguente si costruirà il
nido. Ma quando si fa giorno, se ne dimentica e dorme riscaldato dai tiepidi
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raggi del sole del mattino. Così, senza costruirsi il nido, continua a lamentarsi
vanamente per tutta la vita. Lo stesso è vero per le persone. Quando cadono
nell'inferno e soffocano tra le sue fiamme, desiderano rinascere come esseri umani e
giurano di rinunciare a tutto per servire i Tre Tesori e ottenere l'illuminazione nella
prossima vita. Ma, nelle rare occasioni in cui capita loro di rinascere sotto forma
umana, i venti della fama e della fortuna soffiano violenti e la lampada della pratica
buddista si spegne facilmente. Senza scrupolo essi sperperano le loro ricchezze per
cose inutili, ma lesinano anche la più piccola offerta al Budda, alla Legge e al Prete.
Questa è una cosa molto seria, poiché sono soggiogati dai messaggeri dell'inferno.
Come dice il proverbio, «Il male vince di gran lunga sul bene».
Inoltre, poiché questo è un paese in cui si offende il Sutra del Loto, le divinità
protettrici private del gusto della Legge, abbandonano i loro santuari e ascendono al
cielo. Al loro posto nei santuari entrano i demoni che guidano moltitudini di fedeli.
Quando il Budda ebbe terminato il suo insegnamento, ritornò nella "Terra della eterna
pura luce" (Jakkodo), i templi e i santuari vennero abbandonati e divennero dimore dei
demoni. Questi edifici si ergono l'uno accanto all'altro, a spese dello stato, mentre la
popolazione si lamenta. Queste non sono parole mie, si trovano nei sutra, imparale
molto bene.
Nessun Budda e nessuna divinità accetterebbe le offerte di chi offende la Legge,
tanto meno dobbiamo accettarle noi esseri umani. La divinità del santuario di Kasuga3
proclamò attraverso un oracolo che non avrebbe mai accettato nulla da persone
impure di cuore, anche se avesse dovuto divorare le fiamme del rame incandescente;
piuttosto che metter piede nelle loro case, si sarebbe seduto sul rame arroventato,
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3. La divinità del santuario di Kasuga: la divinità ancestrale del clan Fujiwara, custodita nel
santuario di Nara.
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sarebbe entrato in una misera capanna col tetto di paglia e l'ingresso pieno d'erbacce.
Dichiarò che non avrebbe mai visitato una casa di infedeli, anche se avessero appeso
festoni sacri per mille giorni, ma che sarebbe andato in una casa di gente che ha fede,
anche se in lutto ed evitata da tutti. Lamentandosi che questo è un paese dove si
offende la Legge, gli dèi l'hanno abbandonato e sono saliti al cielo. Gli "impuri di
cuore" sono quelli che rifiutano di abbracciare il Sutra del Loto, come è scritto nel
quinto volume del Sutra. Se gli dèi stessi considerano le offerte dei calunniatori come
"fiamme di rame incandescente", come potremmo consumarle noi comuni mortali?
Può un figlio accettare regali offerti da chi ha ucciso i suoi genitori? Persino i santi e i
saggi non possono evitare l'inferno d'incessante sofferenza [se accettano offerte da chi
offende la Legge]. Non devi neanche frequentare queste persone, perché facendolo
condividi la loro colpa. Questo è ciò che devi temere più di tutto.
Shakyamuni è il padre, il sovrano e il maestro di tutti i Budda, di tutti gli dèi,
dell'intera assemblea di esseri umani e celesti e di tutti gli esseri senzienti. Quale
divinità sarebbe felice se Shakyamuni fosse ucciso? Oggi tutta la gente del nostro
paese è nemica di Shakyamuni, ma più dei laici, uomini o donne, i peggiori nemici del
Budda sono i preti dalle idee distorte. Ci sono due tipi di intelligenza, quella vera e
quella perversa. Anche se una persona è intelligente, se ha idee perverse, non devi
darle ascolto. Non devi seguire un prete solo perché è venerabile o d'alto rango. Ma se
una persona, per quanto umile sia, comprende lo spirito del Sutra del Loto, onorala e
servila come fosse un Budda vivente. Questo è affermato nel Sutra.
Per questo motivo il Gran Maestro Dengyo disse che i laici, uomini o donne, che
credono in questo Sutra, anche se mancano di comprensione e non osservano i
precetti, dovrebbero sedere più in alto dei preti Hinayana che osservano
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strettamente i duecentocinquanta precetti. I preti di questo Sutra Mahayana perciò
dovrebbero sedere ancora più in alto. Ryokan del tempio Gokuraku-ji è considerato un
Budda vivente, ma gli uomini e le donne che credono nel Sutra del Loto dovrebbero
sedere più in alto di lui. È straordinario come questo Ryokan, che osserva i
duecentocinquanta precetti, si infurii pieno di sdegno ogni volta che vede o sente
parlare di Nichiren. Il saggio, a quanto pare, è posseduto da un demone. È come una
persona calma di natura che, quando si ubriaca, rivela un lato negativo del suo
carattere e causa guai agli altri.
Il Budda disse che chi faceva offerte a Mahakashyapa, Shariputra,
Maudgalyayana e Subhuti prima che udissero il Sutra del Loto sarebbe caduto nei tre
cattivi sentieri. Disse che questi quattro grandi discepoli erano più vili di cani randagi
e di sciacalli. Essi si attenevano ai duecentocinquanta precetti in modo adamantino e
la loro osservanza dei tremila precetti4 era perfetta come la luna di settembre, eppure,
finché non abbracciarono il Sutra del Loto, erano ancora cani randagi. Paragonati a
loro, quanto peggiori sono i preti di oggi!
I monaci dei templi Kencho-ji ed Engaku-ji hanno infranto il codice di
comportamento tanto da assomigliare a una montagna franata. La loro condotta
licenziosa è simile a quella delle scimmie. È inutile, completamente inutile cercare la
salvezza nella prossima vita facendo offerte a tali preti. Non c'è alcun dubbio che le
divinità protettrici abbiano abbandonato questo paese.
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4. Tremila precetti: i duecentocinquanta precetti menzionati sopra sono norme di disciplina
monastica per i preti Hinayana. C'erano duecentocinquanta precetti per ognuna delle quattro azioni
cardinali di camminare, stare in piedi, stare seduti e giacere, per un totale di mille precetti. C'erano poi
mille precetti per ognuno dei tre gruppi di persone, divise secondo il livello della loro fede. In tutto erano
tremila.
5. I templi di Kencho-ji ed Engaku-ji: due dei cinque maggiori templi zen di Kamakura, fondati
rispettivamente dal reggente Hojo Tokiyori nel 1252 e dal reggente Hojo Tokimune nel 1278.
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In passato, gli dèi, i bodhisattva e gli shomon giurarono all'unisono davanti a
Shakyamuni che, se fosse esistito un paese ostile al Sutra del Loto, essi si sarebbero
tramutati in brina e grandine estiva per portare carestia al paese o in pestilenza per
distruggere i raccolti; avrebbero causato siccità e inondazioni per devastare i campi e
le risaie; si sarebbero tramutati in tifoni per sterminare la popolazione; si sarebbero
trasformati in demoni per tormentarla. Così giurarono tutti. Anche il bodhisattva
Hachiman era presente a quell'assemblea. Non teme di rompere il giuramento fatto sul
Picco dell'Aquila? Se rompe il giuramento, sarà sicuramente condannato all'inferno
d'incessante sofferenza. È terribile, veramente terribile!
Fino a ora, l'inviato del Budda non era apparso in questo mondo per diffondere
il Sutra del Loto e i governanti non erano ostili perché riverivano tutti i sutra allo
stesso modo. Ma ora che io sto diffondendo il Sutra del Loto come inviato del Budda
tutti, dal governante al più umile suddito, sono diventati calunniatori della Legge.
Finora Hachiman ha cercato di evitare che la gente di questo paese diventasse ostile al
Sutra del Loto, essendo riluttante ad abbandonarla, come a malincuore si abbandona
l'unico figlio, ma ora per paura di rompere il giuramento fatto al Picco dell'Aquila, ha
distrutto il proprio santuario ed è salito in cielo. Ciò nonostante, se ci fosse un devoto
del Sutra del Loto pronto a dare la vita per esso, egli lo proteggerebbe. Ma dopo che
Hachiman e Tensho Daijin sono saliti in cielo, come potevano le altre divinità
rimanere nei propri santuari? Anche se non avessero voluto andarsene, come
avrebbero potuto rimanere un giorno di più dopo che io le ho accusate di non tenere
fede alla loro promessa? Per esempio, una persona può essere ladra ma, finché
nessuno lo sa, può vivere ovunque desideri. Se però viene denunciata come ladra da
uno che la conosce, è costretta a fuggire immediatamente. Allo stesso modo, essendo
state da me denunciate, hanno dovuto abbandonare i loro santuari. Contrariamente
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a quanto si crede, questo paese è diventato la dimora dei demoni. Che peccato!
Molti hanno diffuso i vari insegnamenti del Budda, ma finora nessuno, neanche
T'ien-t'ai e Dengyo, ha insegnato il più importante di tutti. Così doveva essere, perché
questo è l'insegnamento che deve essere propagato nei primi cinquecento anni
dell'ultimo giorno della Legge con l'avvento del bodhisattva Jogyo.
A qualunque costo, mantieni sempre la tua fede in questo Sutra. All'ultimo
istante della vita, sarai accolto da mille Budda che ti condurranno subito alla Pura
Terra del Picco dell'Aquila dove potrai godere la vera felicità della Legge. Se la tua fede
si indebolisce e non ottieni la Buddità in questa esistenza, non rimproverare me.
Saresti come un malato che rifiuta di prendere la buona medicina prescritta e prende
invece del veleno. Se la malattia non guarisce, non pensa che la colpa sia sua, ma
biasima il medico. Fede in questo Sutra significa che otterrai sicuramente la Buddità se
rimarrai fedele al Sutra del Loto nella sua interezza, aderendo esattamente al testo
senza idee personali o interpretazioni arbitrarie di altri.
Ottenere la Buddità non è niente di straordinario. Se reciti
Nam-myoho-renge-kyo con tutto il tuo cuore sarai naturalmente dotato dei trentadue
aspetti e delle ottanta doti del Budda6. Shakyamuni affermò: «All'inizio giurai di
rendere tutti uguali a me, senza alcuna differenza tra noi»7. Dunque non è difficile
diventare un Budda come Shakyamuni. L'uovo di un uccello all'inizio non è che acqua,
ma da quest'acqua, senza l'intervento di nessuno, si sviluppano un becco, gli occhi e
tutto il resto e infine un uccello che vola nel cielo. Anche noi,
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6. Ottanta doti del Budda: attributi del Budda descritti negli insegnamenti provvisori. Queste qualità
inusuali ispiravano reverenza nella gente suscitando il desiderio di seguirlo e di raggiungere
l'illuminazione. Essi indicavano la saggezza del Budda, la sua abilità, la compassione, ecc.
7. Sutra del Loto, cap. 2.
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benché abbiamo un corpo vile chiuso nel guscio dell'ignoranza, covati dalla
recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, sviluppiamo il becco dei trentadue aspetti del
Budda e le piume delle sue ottanta doti e possiamo volare nel cielo della assoluta
realtà. Il sutra del Nirvana afferma: «Tutti gli uomini sono rinchiusi nel guscio
dell'ignoranza senza il becco della saggezza. Il Budda ritorna in questo mondo e, come
l'uccello madre, rompe il guscio dell'ignoranza, affinché tutti gli uomini, come gli
uccellini, possano lasciare il nido e librarsi nel cielo dell'illuminazione».
Con "conoscenza senza fede" si intendono coloro che capiscono
l'insegnamento, ma mancano di fede: costoro non potranno ottenere l'illuminazione.
Le persone di «fede senza conoscenza», benché manchino di comprensione, hanno
fede e otterranno l'illuminazione. Queste non sono parole mie, lo spiega il Sutra nel
secondo volume: «Con la fede e non con l'intelligenza si può entrare»8. Questo vuol
dire che persino Shariputra, insuperato per la sua intelligenza, potè ottenere la
Buddità solo credendo fermamente nel Sutra; la sola saggezza non lo portò
all'illuminazione. E, se persino Shariputra non potè ottenere la Buddità con la propria
saggezza, noi uomini comuni con la nostra ignoranza come possiamo sognarci di
conseguire l'illuminazione se non abbiamo fede?
Il Sutra dice che la gente dell'ultimo giorno della Legge, pur avendo una
conoscenza superficiale del Buddismo, sarà arrogante, non rispetterà i preti, trascurerà
la Legge e cadrà quindi nei cattivi sentieri. Chi comprende il Buddismo, lo dimostra
rispettando il Prete, venerando la Legge e facendo offerte al Budda. Il Budda non è fra
noi ora, quindi .devi rispettare la persona dalla saggezza illuminata e avrai immensi
benefici. Chi desidera la felicità nella prossima vita, deve rinunciare alla fama e alla
fortuna e rispettare il prete
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8. Ibidem cap. 3.
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che insegna il Sutra del Loto come un Budda vivente, per quanto umile possa essere.
Queste sono precisamente le parole del Sutra.
Oggi la setta Zen vìola i "cinque grandi principi di umanità"9- benevolenza,
rettitudine, decoro, saggezza e fede. Onorare i saggi e i virtuosi, rispettare gli anziani e
proteggere i giovani sono leggi comuni del codice buddista e della società. Ma i preti di
questa setta, ieri e oggi, sono sempre stati degli zotici villani che non sanno nemmeno
distinguere il bianco dal nero. Indossando la loro veste sontuosa, sono così
presuntuosi da disprezzare i preti istruiti e virtuosi delle sette Tendai e Shingon, non
hanno il senso del decoro e pensano di essere superiori agli altri. Per la loro insolenza
sono peggio degli animali. Riguardo a ciò, il Gran Maestro Dengyo scrisse che la lontra
(prima di mangiarlo] fa un'offerta votiva del pesce catturato10, il corvo delle foreste
porta il cibo ai genitori e ai nonni, la colomba ha cura di appollaiarsi tre rami più in
basso di suo padre, l'oca selvatica non rompe la formazione di volo, e l'agnello
s'inginocchia per bere il latte della madre. Egli si chiede: se umili animali si
comportano con tale decoro, come possono gli esseri umani non riconoscere le regole
dell'etichetta? È naturale che i preti della setta Zen siano confusi riguardo al Buddismo
se ignorano queste regole di condotta. Essi agiscono come demoni.
Cerca di comprendere bene quello che ti ho insegnato qui e pratica senza
negligenza tutti gli insegnamenti degli otto volumi e ventotto capitoli del Sutra del
Loto. Quando desideri vedermi, prega rivolto verso il sole e in quel momento la mia
immagine vi sarà riflessa. Fatti leggere questa lettera dal prete che è il mio messaggero.
Fidati di lui come di un prete dalla saggezza illuminata e ponigli qualunque domanda
tu possa
===
9. I cinque ... umanità: codice confuciano di principi etici.
10. I cinesi credevano che quando una lontra non mangia una parte del pesce catturato, in realtà
sta facendo un'offerta votiva.
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avere sul Buddismo. Se non fai domande e non risolvi i tuoi dubbi, non puoi
disperdere le oscure nuvole dell'illusione, così come non potresti percorrere mille
miglia senza gambe. Fatti leggere questa lettera più e più volte e poni qualunque
domanda desideri.
Aspettando di incontrarti ancora, concludo qui.
Rispettosamente,
Nichiren
Niike Gosho
Gosho Zenshu, pag. 1439
Scritto nel febbraio 1280, a 59 anni, da Minobu
Destinato a Niike Saemon no jo
\
CENNI STORICI - Nichiren Daishonin scrisse questo Gosho a Minobu nel febbraio
1280. Aveva allora 59 anni. Niike Saemon no-jo, a cui la lettera è indirizzata, era un
samurai del regime di Kamakura. Veniva chiamato così perché viveva in un luogo
chiamato Niike nella zona di Iwata della provincia Totomi. Era stato convertito
insieme alla moglie da Nikko Shonin. Non si sa molto di lui, ma sembra che fosse un
seguace devoto e che abbia conservato una salda fede anche nei momenti delle
peggiori persecuzioni.
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