origine dell`urabon
Transcript
origine dell`urabon
Scritti di Nichiren Daishonin volume 6 ORIGINE DELL'URABON Ho ricevuto il to1 di riso bianco, candido come la neve, il contenitore di bambù di olio così denso da sembrare sakè ben invecchiato e l'offerta di un kan2 di monete che ti sei preso il disturbo di mandarmi tramite il tuo messaggero come offerte per la cerimonia dell'Urabon3. Il contenuto della tua lettera mi ha profondamente commosso. L'origine della cerimonia Urabon risale al tempo in cui il Venerabile Maudgalyayana salvò la madre Shodai-nyo, caduta nel mondo di Avidità per un periodo di cinquecento vite4 a causa della sua cupidigia e avarizia. Egli non riuscì però a farle raggiungere la Buddità perché egli stesso non era ancora === 1. 7o: un to equivale a circa 18 litri. 2. Kan unità monetaria consistente in mille monete legate insieme. 3. Urabon: (sanscrito ullambana), Festa delle lanterne o Festa dei morti, nella quale si fanno offerte di cibo e bevande per placare la fame degli spiriti dei defunti. In Giappone usualmente si tiene il 15 luglio. 4. Secondo il Sutra Urabon, Maudgalyayana con i suoi mistici poteri vide la madre defunta che stava soffrendo nello stato di Avidità e cercò di portarle sollievo, ma inutilmente. Si rivolse allora a Shakyamuni che gli disse di offrire ai monaci per il bene della madre cento varietà di cibi il quindicesimo giorno del settimo mese (lunare), l'ultimo giorno dei tre mesi di ritiro dei monaci nella stagione delle piogge. Maudgalyayana fece come il Budda aveva consigliato e la madre fu salvata dalla sua agonia. 101 un devoto del Sutra del Loto e quindi non poteva neppure aiutare la madre a divenire un Budda. Quando nell'assemblea durata otto anni sul Picco dell'Aquila5, abbracciò il Sutra del Loto e recitò Nam-myoho-renge-kyo, divenne il Budda chiamato Tamalapattra (Fragranza del legno di sandalo)6 e, in quel momento, anche sua madre divenne un Budda. Mi hai fatto anche una domanda sulle offerte di cibo agli spiriti famelici. Nel terzo volume del Sutra del Loto si legge: «È come se qualcuno proveniente da un paese colpito da carestia si trovasse improvvisamente a un grande e regale banchetto»7. Questo brano significa che i quattro grandi Shomon8, persone dalla capacità intermedia, non avevano neanche udito parlare della finissima delicatezza del burro raffinato9. Solo quando venne esposto il Sutra del Loto, gustarono per la prima volta a loro piacimento il burro raffinato, mettendo rapidamente fine alla lunga e insoddisfatta fame dei loro cuori. Perciò, quando fai offerte di cibo agli spiriti famelici, leggi questo brano del Sutra del Loto e recita Nam-myoho-renge- kyo per il loro riposo. Gli spiriti famelici sono generalmente catalogali in trentasei categorie10. Una di queste, quella degli spiriti famelici a forma di calderone, non ha né occhi né bocca. La ragione di ciò sta nel fatto che in vita aggredivano e rapinavano con il === 5. L'assemblea durata otto anni: l'assemblea sul Picco dell'Aquila nella quale fu predicato il Sutra del Loto. 6. Il capitolo Juki (sesto) predice the Maudgalyayana sarebbe diventato un Budda con questo nome. 7. Sutra del Loto, cap.6. 8. Quattro grandi Shomon: Maudgalyayana, Mahakashyapa. Katyayana e Subhuti. 9. Burro raffinato: chiamato ghee, l'ultimo dei cinque sapori (latte, panna, latte cagliato, burro e burro raffinato), metafora di cui si serve T'ien-t'ai per classificare gli insegnamenti del Budda. Ghee, corrisponde al Sutra del Loto, il sutra supremo. 10. Sono elencati nel Sutra Shobonenjo. 102 favore delle tenebre. Gli spiriti famelici mangiatori di vomito si nutrono del cibo vomitato da altri. La causa del loro stato è la stessa di quella degli spiriti famelici a forma di calderone, con in più quella di aver rubato il cibo altrui. Gli spiriti famelici consumati dalla sete bevono l'acqua offerta per pietà filiale ai genitori morti. Gli spiriti famelici "proprietari di beni "11 sono così avidi da tentare di estrarre acqua anche dagli zoccoli dei cavalli. In vita erano avari delle loro proprietà e nascondevano il cibo. Gli spiriti famelici "privi di ogni proprietà" sono spiriti che fin dalla nascita non hanno mai neanche sentito parlare di cibo e bevande. Gli "spiriti famelici che divorano la Legge" rinunciano al mondo per propagare il Buddismo solo perché pensano che predicando la Legge saranno rispettati. Cercando fama e fortuna mondane, spendono tutta la vita cercando di superare gli altri in ogni cosa. Non aiutano nessuno e non tentano nemmeno di salvare i propri genitori. Tali persone sono chiamate "spiriti famelici che divorano la Legge" (o che usano la Legge per soddisfare i propri desideri). Quando osserviamo i preti dei nostri giorni vediamo che alcuni di essi ricevono segretamente offerte fatte solo a loro. Il Sutra del Nirvana li chiama preti dal cuore di cane. Nel futuro diventeranno demoni dalla testa di bue12. Altri ricevono le offerte apertamente, ma, essendo avidi, non le dividono con gli altri. Nel futuro diventeranno demoni dalla testa di cavallo. Vi sono anche i laici che invece di pregare per i loro genitori che soffrono grandi tormenti nei mondi di Inferno, Avidità e Animalità, si preoccupano di essere nutriti e vestiti sontuosamente, === 11. Spiriti affamati che possiedono delle proprietà, ma sono avari e ne desiderano sempre di più. 12. I demoni dalla testa di bue e quelli dalla testa di cavallo, fungono da carcerieri del terzo inferno caldo, "inferno dello schiacciamento", dove i dannati vengono continuamente schiacciati fra due montagne. 103 di avere molti buoi, cavalli e servitori e di godersi la vita il più possibile. Quanta invidia e risentimento devono provare i loro genitori! Anche fra i preti, sono rari quelli che conducono cerimonie per i genitori e i maestri nell'anniversario della loro morte. Certamente le divinità del sole e della luna in cielo e quelle della terra devono essere infuriate e indignate per la loro mancanza di pietà filiale. Benché abbiano forma umana, sono simili ad animali: dovrebbero essere chiamati bestie con testa di uomo. Io, Nichiren, sono convinto che sradicando gli ostacoli karmici [descritti prima], in futuro giungerò alla Pura Terra del Picco dell'Aquila. Perciò, sebbene varie e grandi persecuzioni cadano su di me come pioggia o s'innalzino come nuvole, dato che le incontro per amore del Sutra del Loto, le mie sofferenze non le percepisco come sofferenze. Coloro che diventano discepoli e seguaci di Nichiren, in particolare la scomparsa Myoho13 il cui anniversario ricorre il 12 di questo mese, sono devoti del Sutra del Loto e seguaci di Nichiren. E come è possibile che una seguace di Nichiren sia caduta nel mondo di Avidità? Sicuramente ella è alla presenza di Shakyamuni, di Taho e di tutti i Budda delle dieci direzioni, i quali si rallegreranno con lei e, toccandole il capo, la loderanno unanimi: «Oh, questa è la madre di Shijo Kingo!» E lei, dal canto suo, starà raccontando al Budda Shakyamuni quanto sia meraviglioso suo figlio. Il Sutra del Loto dice: «Se nel mondo futuro ci sarà un uomo o una donna di fede devota che ascoltando il capitolo Devadatta del Sutra del Loto crederà rispettosamente in esso con cuore puro e non nutrirà dubbi, non cadrà nel mondo di Inferno, non diventerà uno spirito affamato o un animale, ma nascerà alla presenza di tutti i Budda delle dieci direzioni e in ogni rinascita ascolterà sempre questo sutra. E se rinascerà nel === 13. Myoho, o Myoho Ama, la madre di Shijo Kingo. 104 mondo degli uomini o degli dèi, godrà di una grande felicità. Se si troverà alla presenza dei Budda, rinascerà per metamorfosi14 da un fiore di loto»15. Nota la frase «donna di fede devota». Se non si riferisce alla defunta Myoho, a chi altri può riferirsi? Il sutra afferma anche: «È difficile mantenere la fede in questo sutra. Chi lo abbraccia anche per un breve periodo di tempo riempirà di gioia me [Shakyamuni] e tutti gli altri Budda.»16 Le lodi di Nichiren non valgono molto, ma il sutra afferma che ella sarà «lodata da tutti i Budda». Come è incoraggiante! Come è rassicurante! Approfondisci la tua fede ancora di più. Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo. Rispettosamente, Nichiren 12 luglio === 14. Rinascono per metamorfosi: una della quattro forme di nascita: 1) nascita dall'utero, come i mammiferi; 2) nascita dall'uovo, come uccelli e pesci; 3) nascita da vapore umido, come si pensava si generassero i vermi e 4) nascita per metamorfosi, come è il caso degli dèi e degli esseri dell'inferno che, al termine di una vita, immediatamente si ritrovano nel mondo divino o infernale a seconda del loro karma, senza l'intervento di genitori o altri intermediari. Qui la frase può essere interpretata come il raggiungimento della Buddità, mediante la manifestazione della propria natura di Budda. 15. Sutra del Loto, cap. 12. 16. Ibid., cap. 11. 105 Shijo Kingo Dono Gosho / Urabon yurai Gosho Gosho Zenshu, pag. 1111 Scritto nel 1271 a 50 anni, da Matsubagayatsu Destinato a Shijo Kingo CENNI STORICI - Questo Gosho è la risposta a Shijo Kingo che aveva mandato varie offerte a Nichiren Daishonin per il servizio commemorativo da tenersi per la madre morta il 12 luglio di qualche anno prima. 106