La “stele di Levico” alla Provincia

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La “stele di Levico” alla Provincia
La “stele di Levico” alla Provincia
L’importante ritrovamento archeologico
di una stele funeraria di tipo patavino
Misura 50 centimetri per 80, pesa
80 chilogrammi, risale ad un periodo che oscilla tra il III e il IV secolo
avanti Cristo, ed è in pietra arenaria in stato di buona conservazione.
È la stele di tipo patavino ritrovata casualmente qualche mese fa in
un terreno in località Quaere di Levico e che – se verranno confermati i primi rilievi – potrebbero segnare una tappa assai importante dal
punto di vista archeologico e storico per il Trentino. La stele è stata consegnata alla Sovrintendenza
per i beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, diretta
da Gianni Ciurletti. La stele di tipo funerario è tipica del territorio
padovano (finora ne sono state ritrovare quindici) e risale alla II età
del ferro. Il motivo figurato che la
decora rappresenta il viaggio verso l’oltretomba di un defunto a bordo di un carro da parata trainato da
una coppia di cavalli guidati dall’auriga. Sui bordi una scritta rituale in caratteri verosimilmente venetici. È stata ritrovata casualmente in un terreno di proprietà della
famiglia Dallago – che l’assessore
Cogo e il sindaco Stefenelli hanno ringraziato pubblicamente – in
località Quaere di Levico. “Questo
ritrovamento casuale – dice il sindaco di Levico Terme, Stefenelli –
conferma l’ottima collaborazione
tra il Comune e la Provincia. Una
volta che la famiglia ci ha informati
di questo ritrovamento ancora una
volta, come era già successo per il
sarcofago romano, l’intesa con gli
uffici provinciali deputati alla tutela, conservazione e valorizzazione
del patrimonio archeologico ha trovato conferma. È chiaro che in questo caso, una volta studiata, pulita e
il Trentino
L’assessore Margherita Cogo con il sindaco di Levico Carlo Stefenelli
sistemata, la stele non potrà trovare spazio a Levico: penso sia naturalmente destinata ai nuovi spazi
espositivi archeologici che la Provincia ha deciso di realizzare a
Trento. Mi auguro però che a Levico possiamo almeno disporre di una
copia di una stele che, dalle prime
indicazioni, potrebbe rivestire un
significato ed una importanza notevolissimi”. Dal canto suo l’assessore Margherita Cogo, nell’esprimere la soddisfazione per questo ritrovamento che va ad arricchire il pa-
trimonio archeologico trentino, ha
confermato che “la politica di valorizzazione dei beni culturali cerca
di esprimersi fin dove possibile laddove i beni stessi sono stati ritrovati. Ma d’altra parte è chiaro che
spazi espositivi non possono essere realizzati ovunque: ecco quindi
che questa stele è destinata appunto a trovare la sua naturale e degna
collocazione proprio in quegli spazi
espositivi che tra non molto contiamo di andare a realizzare.”
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