scheda15 - Comune di Teglio

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scheda15 - Comune di Teglio
CODICE ID SITO/RITROVAMENTO:
STELE PREISTORICHE
SCAVO ARCHEOLOGICO
15
DATI AMMINISTRATIVI
Provincia:
Comune:
Frazione:
Località:
Sondrio
Teglio
Caven
Caven
Localizzazione:
Il sito di Caven si trova sul terrazzo dell’omonima località. Al pianoro si accede tramite il
sentiero archeologico attualmente segnalato che risale dalla provinciale che collega Tresenda a Teglio. Il ritrovamento avviene nella parte più interna del terrazzo, verso
Nord/Est, vicino a dove si trova la mulattiera per Somasassa.
Particelle Catastali: 329, 330, 332, 333. Foglio 78.
Posizionamento:
Georeferenziato
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI
CTR: 1:10.000
Foglio: d3a2
Quota:
590.00 m slm
Coordinate:
X: 583229.25
Y: 5112821.84
Sistema di Coordinate:
Piane WGS 84, fuso 32
DATI AMBIENTALI
Morfologia:
Terrazzo di versante
Geologia:
Filladi e micasisti filladici “filladi
quarzifere”
Uso del suolo:
Coltivato
Tipo di vegetazione/colture:
Vigneto
Carta Geologica:
Carta Geologica della Regione
Lombardia 1:250.000
DATI ARCHEOLOGICI
Tipologia del rinvenimento:
Tre Stele preistoriche e scavo archeologico
Giacitura:
Stato attuale/Luogo di conservazione:
Secondaria
Non in situ. Conservate all’Antiquarium tellinum di Palazzo Besta, Teglio
Descrizione:
Tre stele integre vengono rinvenute alla profondità di circa 1,20 m in occasione dello
scasso per l’impianto di una nuova vigna da parte dei mezzadri fratelli Antonioli in un
terreno di proprietà della famiglia Morelli Rajna.
La prima stele, Caven 1 (1,20x1,00 m circa), e la seconda, Caven 2 (1,20x1,00 m circa),
vengono interpretate come di carattere maschile, e presentano un vasto repertorio figurativo: dischi solari, pugnali con foderi, figure animali e coppie di asce ed alabarde; nel
caso della stele Caven 2 è presente anche una figura umana. La terza stele, Caven 3
(0,80x0,50 m), rappresenta la così detta Dea Madre, una figura femminile simbolica costituita da un motivo superiore a disco affiancato da due cerchi minori e associato ad un
collare (?) con a fianco due pendagli a occhiali. Tutte e tre le stele sono di granodiorite
tonalitica, un tipo di roccia non presente in situ, ma residuo di un deposito morenico
glaciale.
Tra il 1998 e il 2003 sono state effettuate delle campagne di scavo archeologico da parte
della Soprintendenza Archeologica della Lombardia volte ad analizzare l’area di rinvenimento delle tre stele. Gli scavi hanno confermato la presenza di fasi di occupazione
dell’area durante l’Età del Rame, contestuali alle tre stele e di fasi più tarde relative
all’Età del Ferro.
Datazione:
Caven 1: Eneolitico-fine della prima età del Bronzo (2.200-1.500 a.C.)
Caven 2: Eneolitico-Tarda età del Bronzo (2.200-1.000 a.C.)
Caven 3: inizio dell’età del Bronzo (1.800-1.600 a.C.)
Data di rinvenimento:
Le stele vengono rinvenute nel Febbraio 1940 e gli scavi archeologici vengono condotti
nel 1998, nel 2001, nel 2002 e nel 2003.
Modalità di rinvenimento:
Casuale, in occasione dello scasso per l’impianto di una nuova vigna da parte dei mezzadri fratelli Antonioli. Gli scavi archeologici vengono programmati da parte della Soprintendenza Archeologica della Lombardia.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO
Alto Rischio
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA/CARTOGRAFICA
Veduta panoramica attuale del sito di Caven ad oggi.
Stele Caven 1
Stele Caven 2
Stele Caven 3
Rilievi (da CASINI S., FOSSATI A., SIMONELLI M. G. 2004b, p. 209, fig. 9).
OSSERVAZIONI
In seguito allo scavo archeologico del 15 novembre 1941, condotto dalla Soprintendenza
Archeologica della Lombardia, sono venute alla luce anche altre due lastre (2,00x3,00 m
circa) inornate, lasciate poi in situ. Tra il 1998 e il 2001 vengono condotti dei nuovi saggi
esplorativi volti all’individuazione dell’esatta collocazione originaria delle stele; è evidenziata l’esistenza di un terrazzamento con una struttura, un tumulo o una piattaforma, con un perimetro circolare di pietre infisse verticalmente nel terreno e una pietra
adagiata sopra come segnacolo; è probabile che i monoliti incisi si impostassero su questo piano e fossero allineati. Questo complesso è stato interpretato come un’area sacra
cerimoniale, analoga a quelle della Valcamonica.
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