Ellen Johnson Sirleaf

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Ellen Johnson Sirleaf
Ellen Johnson Sirleaf
Ellen Johnson Sirleaf (Monrovia, 29 ottobre 1938) è una
politica ed economista liberiana ed è l'attuale presidente
della Liberia.
La sua vittoria elettorale fu annunciata formalmente dalla
commissione liberiana per le elezioni il 23 novembre
2005 in seguito alle elezioni del 2005. È la prima donna
nera nel mondo presidente di uno stato e anche la prima
donna eletta come capo di stato in Africa. Il suo
vicepresidente è Joseph Boakai. Spesso, viene chiamata con l'appellativo di "Signora di ferro".
Biografia
Tre dei nonni di Johnson-Sirleaf erano indigeni liberiani; il quarto era un tedesco che sposò una
donna del mercato rurale. Il nonno fu costretto a lasciare il paese quando la Liberia — per lealtà
verso gli Stati Uniti — dichiarò guerra alla Germania nel 1917.
Johnson-Sirleaf si diplomò al College of West Africa (Monrovia), una scuola superiore della Chiesa
Metodista Unita. Conseguì il Bachelor of Business Administration in contabilità al Madison
Business College a Madison, nel Wisconsin nel 1964, un diploma in economia presso l'Università
del Colorado nel 1970, ed il Master of Public Administration presso l'Università di Harvard nel
1971.
Tornata in Liberia dopo il periodo ad Harvard, Johnson-Sirleaf
divenne Assistant Minister delle Finanze sotto l'amministrazione di
William Tolbert. Nel 1980, Tolbert fu rovesciato e ucciso dal sergente
dell'esercito Samuel Doe, il quale pose fine a decenni di relativa
stabilità. Doe rappresentava il gruppo etnico dei Krahn e fu il primo
presidente liberiano non discendente della élite rappresentata dalla
comunità degli ex-schiavi americani. Nel decennio che seguì, Doe
permise ai Krahn di dominare la vita pubblica.
Dopo il rovesciamento di Tolbert, Johnson-Sirleaf andò in esilio a
Nairobi, in Kenya, dove lavorò per la Citibank. Tornò per partecipare alle elezioni del Senato della
Liberia nel 1985, ma quando accusò pubblicamente il regime militare di Doe (People's Redemption
Council) fu condannata a dieci anni di prigione. Rilasciata dopo poco tempo, si trasferì a
Washington (USA). Tornò in Liberia nel 1997 nel ruolo di economista, lavorando per la Banca
Mondiale e per la Citibank in Africa.
Dopo aver inizialmente supportato la sanguinosa ribellione di Charles Taylor contro il presidente
Doe del 1990, si oppose a Taylor, e corse contro di lui alle elezioni presidenziali del 1997.
Raggiunse solo il 10% dei voti, contro il 75% di Taylor. Questi la accusò di tradimento. JohnsonSirleaf fece una campagna per la rimozione di Taylor dalle sue funzioni, giocando un ruolo attivo
nel governo di transizione, mentre il paese si preparava per le elezioni presidenziali del 2005. Con
la partenza di Taylor, tornò ad occupare il ruolo di leader del Partito dell'Unità.
Presidenza
Nel primo turno delle elezioni del 2005, giunse seconda con 175.520 voti, arrivando così al
ballottaggio dell'8 novembre contro l'ex-calciatore George Weah. L'11 novembre, la Commissione
Elettorale Nazionale della Liberia dichiarò Johnson-Sirleaf
presidente eletto della Liberia. Il 23 novembre, confermò la sua
decisione sostenendo che Johnson-Sirleaf aveva vinto con un
margine pari quasi al 20% dei voti. Osservatori indipendenti,
internazionali, regionali e nazionali, dichiararono che il voto era
libero, corretto e trasparente. L'insediamento ebbe luogo il 16
gennaio 2006; tra i partecipanti stranieri alla cerimonia vi furono
Condoleezza Rice e Laura Bush.
Il 15 marzo 2006, la presidentessa Johnson-Sirleaf si rivolse alle
camere riunite del Congresso degli Stati Uniti, chiedendo il
supporto americano per aiutare il suo paese a “divenire un faro
splendente, un esempio per l'Africa e per il mondo di cosa può
ottenere l'amore per la libertà.”
Nel governo della Liberia rimangono tuttavia molti seguaci dell'ex presidente Taylor. Edwin
Snowe, attuale presidente del Parlamento liberiano (terza carica di governo), è il genero di Taylor e
aveva una posizione importante nel suo governo. La moglie separata di Taylor, Jewel Howard
Taylor, è nel parlamento, così come Prince Johnson, autore della raccapricciante tortura e
dell'uccisione del presidente Samuel Doe (che, tra l'altro, sono racchiuse in un filmato di ampia
distribuzione). Ciò nonostante, il 17 marzo 2006, la presidentessa Johnson-Sirleaf ha sottoposto alla
Nigeria una richiesta ufficiale di estradizione per Taylor.
Johnson-Sirleaf è madre di quattro figli (due vivono negli USA e due in Liberia) e ha sei nipoti,
alcuni dei quali vivono ad Atlanta.
Da Wikipedia