abitazioni dunk vince

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abitazioni dunk vince
www.gazzetta.it
Lunedì 21 febbraio 2011 1 e
Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281
LA CRISI DOPO LA SCONFITTA DI MARASSI, LANCIO DI
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 115 - Numero 43
UOVA A TRIGORIA
ROMA, CHE FOLLIA!
E RANIERI SE NE VA
il commento
L’ONORE DELLE ARMI
di RUGGIERO PALOMBO
L’istituto delle dimissioni non è mai
andato di moda nel nostro Paese, e
tantomeno in questi tempi un po’
speciali. Fosse solo per questo, Claudio
Ranieri merita l’onore delle armi.
Sul 3-0 si fa rimontare da un super Genoa: 4-3
Il tecnico si dimette, la squadra verso Montella
3 CALAMAI, CECCHINI, DA RONCH DA PAGINA 16 A PAGINA 18
L’ARTICOLO A PAGINA 18 3
Claudio Ranieri, 59 anni ANSA
SERIE A VITTORIA IN CASA DEL CHIEVO (2-1)
MILAN
9 771120 506000
10 2 2 1>
3 DA PAGINA 2 A PAGINA 7
Juve, brutto k.o.
Fuori Buffon
Il Lecce
si scatena
3 BRAMARDO, CALVI, CECERE
E OLIVERO ALLE PAGINE 14-15
NAPOLI VOLA
Acuto di Zuniga
La festa continua
Cavani fallisce un
rigore e il Catania fa
soffrire, ma alla fine
arriva il successo e la
vetta resta a 3 punti
PEPATO
Il brasiliano
entra e segna
il gol da 3 punti
che tiene a
distanza le
rivali. Irregolare
l’1-0: Robinho
controlla con
il braccio
LO STOP -7 DALLA CHAMPIONS
3 DA PAGINA 8 A PAGINA 11
INTER IL CENTROCAMPISTA A GAZZATEO
Stankovic ci crede
«Il bello arriva ora...»
ARBITRI SENZA RETE
3 DALLA VITE E TAIDELLI A PAGINA 12
di ALBERTO CERRUTI
IL ROMPI PALLONE
A come arbitri, B come Banti, C
come Celi. Nel bene a favore di
Milan e Inter, o nel male a scapito di Chievo e Cagliari, i protagonisti che hanno condizionato la lotta al vertice sono loro. E per fortuna Gava
non commette gravi errori
nel successo del Napoli,
che batte il Catania e sogna
l’aggancio ai rossoneri nel
prossimo lunedì scudetto.
di Gene Gnocchi
Robinho parla del gol contestato:
«Nessuna prova tv.
Il canestro era regolare».
SERIE A
26 a GIORNATA
4
Hernanes spinge la Lazio
Udinese frenata dal Brescia
PARTITE
BOLOGNA PALERMO
L’ARTICOLO A PAGINA 24 3
MONDIALI DI SCI BENE NELLO SLALOM
IN ARRIVO NELLE EDICOLE
DOMANI SU EXTRATIME
STORIE E PERSONAGGI
DEL CALCIO MONDIALE
Moelgg bronzo
Italia da record
Impariamo
la storia coi
«Paleopaperi»
Giuseppe Rossi
e i suoi fratelli
3 MOLINARO, POLI E MERLO ALLE PAGINE 34 E 35
3 a e 1,99 più il prezzo del quotidiano
3 Inserto di 16 pagine
CLASSIFICA
55
1-0 MILAN
52
CHIEVO MILAN
1-2 NAPOLI
INTER
50
FIORENTINA SAMPDORIA 0-0
LAZIO
48
GENOA ROMA
4-3
UDINESE 44
INTER CAGLIARI
1-0 JUVENTUS 41
LAZIO BARI
1-0 PALERMO 40
39
LECCE JUVENTUS
2-0 ROMA*
CAGLIARI
35
NAPOLI CATANIA
1-0
GENOA
35
PARMA CESENA
2-2
UDINESE BRESCIA
FIORENTINA
BOLOGNA**
CHIEVO
SAMPDORIA
PARMA
LECCE
CATANIA
BRESCIA
CESENA
BARI
33
32
31
31
27
27
26
23
22
15
* Una partita in meno. ** Una partita in
0-0 meno e 3 punti di penalizzazione.
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 26a GIORNATA
LA MOVIOLA
di Francesco Ceniti
2
Banti è a 10 metri
dal brasiliano
ma non vede nulla
Luca Banti e Domenico Celi IPP-IMAGE
Una par condicio che Braschi
avrebbe voluto evitare. Due
errori gravi, infatti, hanno
condizionato le partite di Inter
e Milan, in lotta con il Napoli
nella volata scudetto. C’è poco
da aggiungere, lo stesso
designatore ieri si è molto
arrabbiato quando ha rivisto in
tv il gol del Milan, così come
non aveva digerito lo sbaglio
sulla rete decisiva dell’Inter
(arbitro Celi, assistente
Pugiotto). A «tradire» al
Bentegodi è stato Luca Banti,
arbitro internazionale che
aveva fatto molto bene nella
prima parte di stagione (ottimo,
ad esempio, in Inter Juve), ma
poi aveva accusato un calo di
forma. Al 25’ la svista sul gol di
Robinho è davvero
incomprensibile perché Banti è
nelle condizioni migliori per
giudicare. L’azione si sviluppa
sulla destra con il cross di
Cassano, poi torre di Ibra per il
brasiliano che spalle alla porta
controlla il pallone con un
braccio, prima di segnare.
L’arbitro è a 10 metri dal
rossonero, non impallato da
altri giocatori: eppure non si
accorge dell’irregolarità.
Nell’occasione non l’aiuta
l’assistente Di Fiore. Da
ricordare che non può esserci
un’ipotetica prova tv per il
gesto di Robinho (che tra l’altro
dopo il gol dice di aver fermato
il pallone col petto): solo nel
caso di una rete segnata
volontariamente di mano si può
squalificare il giocatore per
gesto antisportivo (ricordate
Gilardino?). Gli altri episodi: nel
finale di primo tempo Pellissier
reclama il rigore per una
presunta spinta di Nesta, ma
non c’è irregolarità. Corretti i
due gialli che portano
all’espulsione di Cesar: nel
primo tempo il difensore del
Chievo sgambetta Cassano,
nella ripresa tocco volontario
col braccio per fermare
un’azione d’attacco del Milan.
w
I NUMERI
867
le partite
giocate dal
Milan in serie A
sotto la
proprietà di
Berlusconi. Ieri
è arrivato il
successo 458
UNAALMAN
MILAN
100
Al 25’ del primo tempo Robinho
controlla la palla con un braccio e
poi batte Sorrentino PHOTOVIEWS
le vittorie
ottenute da
Allegri nella sua
carriera
professionistica,
quella di ieri è la
ventesima alla
guida del Milan
200
le presenze
collezionate in
serie A da
Alessandro
Nesta, il debutto
il 14 settembre
2002 nel 3-0
a Modena
Gol irregolare di Robinho
Poi Pato fa felice Berlusconi
Vittoria pesantissima a Verona sul campo già fatale a Inter (che torna
a -5) e Napoli (sempre a -3) nel giorno del 25o anniversario del patron
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
VERONA dPato si è già beccato la
strigliata quotidiana per egoismo (ieri era di turno Van Bommel) quando riceve palla da Gattuso, defilato a sinistra. Minuto
37’ della ripresa, risultato 1-1. Il
Papero converge, ondeggia un
abracadabra spalancando una caverna tra Morero e Frey, ci si infila e trova il tesoro: l’angolatissimo rasoterra del definitivo 2-1.
Una vittoria pesantissima, sul
campo già fatale a Inter e Napoli,
gli inseguitori più vicini; un suc-
cesso che santifica i 25 anni di
Berlusconi. E tutto grazie a Calimero, sprofondato nell’ennesima panchina. Egoista? Pelandrone? Antipatico a Ibra? Però intanto è a 10 gol in campionato, come Robinho che però ha giocato
700 minuti in più. Il Papero segna ogni 107 minuti, quasi un
gol a partita. Quanti possono
permettersi le dosi velocità,
tecnica e genio frullate da Pato nell’occasione del gol?
Panchina d’oro Oltre a Pato, il
Milan ha ritrovato Boateng che
nel finale ha fatto capire cosa
può restituire al centrocampo, reparto affannato da tempo: corsa,
Il brasiliano
Alexandre
Pato, 21 anni
NEWPRESS
potenza, penetrazione offensiva. Ecco, Verona ha lasciato questa sensazione: che nello
sprint-scudetto Allegri potrà diventare decisivo con le sue scelte
e la gestione degli scontenti. Per
esempio, Cassano, il migliore
una settimana fa con il Parma, ieri ha stentato e, se Pato è questo,
potranno toccare a lui un po’ di
panchine. Se Allegri azzeccherà le scelte e otterrà la disponibilità di tutti, recuperando
opzioni in infermeria, il turnover potrebbe diventare
l’arma letale del Diavolo che
intanto ha risposto alla vittoria dell’Inter quasi per le rime: vittoria sofferta, di misu-
ra, grazie a un gol irregolare
(braccio di Robinho).
Buon Chievo Il Chievo è arrivato
a 10’ da un punticino che non
avrebbe rubato. Ha sputato l’anima per raddrizzare la partita e
non si è fermato cercando di più,
con orgoglio ed eccesso di ingenuità: ha cinque uomini in attacco quando Pato sgomma in gol.
Decisiva l’assenza di Mandelli al
centro del fortino. Ma tanto equilibrio con tanta differenza di valori suona come elogio a Pioli e ai
suoi. Il centrocampo rossonero
pare più razionale di martedì: il
movimento di Robinho a ritroso
(che Seedorf non può più permet-
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CHIEVO
GIUDIZIO
1 2
MILAN
777
MARCATORI Robinho (M) al 25’ p.t.; Fernandes (C) al 16’, Pato (M) al 37’ s.t.
(4-3-1-2)
(4-3-1-2)
Sorrentino; Frey, Morero, Cesar,
Mantovani; Fernandes, Rigoni,
Constant (dal 25’ s.t. Jokic); Pulzetti
(dal 1’ s.t. Bogliacino); Pellissier,
Thereau (dal 36’ s.t. Moscardelli).
PANCHINA Squizzi, Andreolli, Guana,
Granoche.
ALLENATORE Pioli.
Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva,
Antonini (dal 1’ s.t. Oddo); Gattuso,
Van Bommel, Merkel (dal 28’ s.t.
Boateng); Robinho; Cassano (dal
20’ s.t. Pato), Ibrahimovic.
ESPULSI Cesar al 39’ s.t. per doppia
ammonizione (gioco scorretto e c.n.r.)
AMMONITI Morero e Rigoni per gioco
scorretto.
PANCHINA Amelia, Yepes, Flamini,
Seedorf.
ALLENATORE Allegri.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Pato per comportamento
non regolamentare.
R
Il Chievo urla
«Per le grandi
altre regole»
Il portiere Sorrentino: «Basta guardare
dove si è sporcato la maglia Robinho»
ARBITRO Banti di Livorno.
NOTE paganti 29.404, incasso di 543.062 euro; abbonati e quota non
comunicati. In fuorigioco 2-6. Angoli 5-6. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.
POSSESSO PALLA
DAL NOSTRO INVIATO
FABIANA DELLA VALLE
CONTRASTI VINTI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
CHIEVO 34,1%
MILAN 65,9%
TIRI IN PORTA
III
CHIEVO 3
CHIEVO 16
MILAN 16
VERONA dNon sarà la mano di
TIRI FUORI
IIIIII IIII
MILAN 6
CHIEVO 4
IIIIII
MILAN 6
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 0-1
SECONDO TEMPO
9’ Pellissier si libera in area e svirgola a lato.
c GOL! 25’ Cassano per Ibra, sponda per
Robinho che controlla con il braccio, si volta e
batte Sorrentino.
27’ Ibra da fuori area, Sorrentino in angolo.
44’ Sponda di Thereau, Pellissier sfiora
l’incrocio.
9’ Punizione di Ibra sui guanti di Sorrentino.
16’ Thereau per Costant che crossa:
Fernandes schiaccia di testa in rete.
c GOL! 37’ Pato converge da sinistra, passa
in mezzo a due e imbuca il primo palo.
46’ Pato per Robinho che non riesce a
dribblare Sorrentino.
c GOL!
INTER, MILAN E LA PAR CONDICIO ARBITRALE
w
I NUMERI
354
A sinistra il gol dell’Inter in fuorigioco, a destra Robinho controlla col braccio prima di segnare SKY-CANONIERO
tersi) e quello di Merkel in profondità (due volte nel primo quarto
d’ora il bambino si butta in area
su inviti di Ibra) accorciano la
squadra e la rendono più dinamica. Van Bommel è un saggio punto di riferimento e ha dimestichezza nella circolazione più dello stopper Thiago Silva. Nonostante questo, il Milan fatica a creare per la giornata grama di alcuni (Merkel, Cassano, Ibra così così...) e per i meriti del Chievo che
mette pressione. «Pressate alto»,
implora Pioli. Perché arretrare e
concedere a Ibra, Binho e Cassano la possibilità di giocarsela al
limite dell’area è un suicidio. Infatti il gol arriva da quei tre.
Einstein Lo segna Robinho al
25’, minuto scelto per celebrare
l’anniversario. Binho vuole strafare: cerca lo stop con la firma
d’oro di Berlusconi, ma la palla
gli casca sul braccio, non sul petto. Banti non guasta il regalo di
compleanno. Nella ripresa Bogliacino, entrato per uno spento
Pulzetti, aiuta la rincorsa del
Chievo, mentre il calo di Van
Bommel, la confusione di Merkel, l’abulia di Cassano e la testardaggine di Ibra che pretende palla per sfidare tutti, frenano il Milan. Il pareggio del bravo Fernandes (16’) casca logico.
L’Inter zompa a -3 e a questo
punto neppure Einstein riusci-
rebbe a dimostrare che non si
tratta di rimonta. E’ il brivido
che riaccende il Milan, con l’aiuto di Pato e Boateng. Il Papero
apre la grotta e trova il tesoro: 3
punti, 25 candeline. Per ora va
bene così. Ma riassumiamo: un
gol irregolare e un’invenzione
individuale. Ciò che Allegri deve ritrovare in fretta è la qualità
di un gioco di squadra che neppure a Verona ha toccato picchi
alti. Solo l’Inter ha due cannonieri in doppia cifra (Eto’o e Pazzini). Le altre al massimo uno. Il
Milan ne ha tre: Ibra, Pato, Robinho. Bello, ma contarci troppo, senza un gioco di gruppo, è
pericoloso.
i minuti
di imbattibilità
casalinga del
Chievo,
che aveva subito
l’ultima rete da
Quagliarella (Juve)
il 4 dicembre
9
le vittorie
di fila ottenute
dal Milan nei
confronti del
Chievo, uscito
indenne l’ultima
volta il 3-12-2005
(vittoria per 2-1)
Dio, però è un braccio malandrino che ha fatto e farà discutere parecchio. Almeno quanto il gol che sabato sera ha regalato tre punti all’Inter. Neanche 24 ore dopo il vantaggio in
fuorigioco di Ranocchia, ecco
la rete viziata dal fallo di mano di Robinho che dà un aiutino al Milan e getta altra benzina sul fuoco del campionato. E
riapre vecchi discorsi sulla sudditanza psicologica degli arbitri di fronte alle grandi.
Braccio malandrino L’episodio
incriminato è al 25’ del primo
tempo: palla di Cassano per
Ibra che serve Robinho, il brasiliano s’aggiusta il pallone
con il braccio sinistro, poi tira
e segna. I giocatori del Chievo
protestano, ma l’arbitro Banti
convalida il gol del brasiliano.
Attacco Chievo A fine partita il
Chievo ha accusato l’arbitro di
aver condizionato pesantemente la partita. Allenatore e
giocatori si sono lamentati in
maniera civile (com’è nello stile del club di Luca Campedelli), ma decisa dell’atteggiamento di Banti. La tesi gialloblù è la seguente: l’arbitro era
molto vicino all’azione, quindi
non può non aver visto l’irregolarità di Robinho. «Sono molto amareggiato perché meritavamo di uscire con una vittoria per quello che abbiamo
messo in campo — dice il tecnico Stefano Pioli, talmente furibondo da essere fermato dal
quarto uomo —. Abbiamo speso tanto per rimontare il gol
del Milan e un altro risultato
sarebbe stato più giusto. Sbagliare possiamo sbagliare tut-
ti, però l’arbitro aveva una visuale ottimale. Io dalla panchina ho visto benissimo che Robinho aveva stoppato la palla
con la mano, lui era vicino ed è
impossibile che non se ne sia
accorto». Concetto ribadito anche da Andrea Mantovani:
«Come si fa a non vedere un
fallo così? Banti non ci porta
bene, speriamo di non averlo
più...». Il portiere Stefano Sorrentino aggiunge: «L'arbitro
vede bene, Robinho è a tre metri, ma ha detto che non ha visto. Basta andare a vedere dove si è sporcato la maglia Robinho per accorgersi con che
cosa ha stoppato la palla. Le
grandi hanno un altro regolamento».
Chiude Sergio Pellissier: «Peccato che
questi episodi capitino sempre contro di noi.
Comunque se fossi stato io
ad aver preso la palla con la
mano l’avrei detto all’arbitro».
y
A MARZO
ALTRO
ERRORE
In marzo il Chievo
fu danneggiato a
San Siro ancora
contro il Milan
(che vinse 1-0):
annullato un gol
regolare a Yepes,
che adesso è
rossonero...
Nella foto,
Stefano
Sorrentino,
31 anni
Difesa Milan Il diretto interessato si è limitato a commentare
così il braccio malandrino: «Se
l’ho toccata con la mano? Diciamo che l’ho controllata bene», ha detto Robinho con un
sorrisetto nell’intervallo. Massimo Oddo invece preferisce
fare outing: «Dalla panchina
mi è sembrato mani, oggi siamo stati fortunati». Anche
Massimiliano Allegri ammette
l’irregolarità: «Difficilmente
valuto le partite in base agli
episodi. Poteva essere fallo di
mano, sarà stato fallo di mano, ma l’arbitro ha valutato così. I brasiliani hanno un modo
strano di stoppare la palla, a
Cesena era capitata la stessa
cosa a Pato. In ogni caso a fine
stagione gli episodi pro e contro si equivalgono».
(ha collaborato
Giancarlo Tavan)
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LIVERANI
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
SERIE A 26a GIORNATA
PAGELLE CHIEVO THEREAU RICAMA BENE
MILAN GATTUSO, CHE RISPOSTA
6
6,5
Imbriglia il
Milan, lo
rimonta, cade
mentre sogna
l’impresa. Vivo
R 6,5
L’ALLENATORE
h 6,5
IL MIGLIORE
Pioli
Fernandes
Con una difesa rattoppata, e
senza i Pato, tiene testa al
Milan capolista. Con Bogliacino
ottiene il cambio di passo.
Lo avremmo premiato
comunque, gol a parte, gran
lavoro nelle 2 fasi: pulizia nelle
chiusure, buona gamba.
Sfrutta i suoi
solisti. Soffre,
reagisce bene
dopo l’1-1.
E la spunta.
di LUIGI
GARLANDO
R 6,5
h7
Allegri
Pato
Non gli frutta la scommessa
Merkel, sbanca con Pato e
Boateng. Ora dovrà fare delle
scelte e ritrovare il gioco.
Il voto è tutto nella bellezza e
nell’importanza di un gol che può
far storia. Troppo talento, non può
stare in un piumino da panchinaro.
L’ALLENATORE
IL MIGLIORE
6
5,5
5
5,5
6
6
6
6
6
6,5
6
6,5
Sorrentino
Frey
Morero
Cesar
Mantovani
Rigoni
Abbiati
Abate
Nesta
Thiago Silva
Antonini
Gattuso
I gol non gli
sporcano
troppo la
coscienza.
Respinge due
volte
Ibrahimovic e
pare sicuro
nell’ordinaria
amministrazio
ne.
In generale
pare affidabile
e tosto. Poi
scopri quella
maldestra
respinta sul
primo gol e
vedi Pato dalle
sue parti sul
2 1 che decide
la sfida.
Prova a coprire
il buco lasciato
dallo
squalificato
esperto
Mandelli (e
dall’acciaccato
ex interista
Andreolli) con
scarsa fortuna.
Anello debole.
Parte bene,
sembra la
colonna di un
reparto
incrinato
dall’emergenza.
Contagiato,
perde
sicurezza e fa
la doccia in
anticipo: rosso.
Strappa la
promozione per
il solido
presidio di
fascia e per la
caparbietà con
cui cerca di
allungarsi ogni
tanto in attacco
sulla fascia
sinistra.
Si specchia a
lungo in Van
Bommel, ma
senza tremare.
Dà ordine alla
manovra dei
veronesi e la
sostiene con
tackle robusto.
Cala alla
distanza.
Troppo
sorpreso dalla
testata di
Fernandes? La
traiettoria pare
al di fuori delle
sue possibilità
d’intervento.
Poi solo
lavoretti.
Gli rosicchia
mezzo voto
l’assistenza
concessa a
Costant. Però
ci mette
sempre grinta
da pirata, sia
quando chiude,
sia quando
spinge.
Concede una
buona
occasione a
Pellissier nel
primo tempo,
un paio di altre
sbavature.
Sbriga il resto
con la
proverbiale
sicurezza.
Restituito al
reparto, lo
governa quasi
sempre da
padrone.
Qualche
cavalcata per
recente
deformazione
professionale
da mediano.
Un salvataggio
su Fernandes
la cosa più
preziosa del
suo primo
tempo,
compromesso
per metà
dall’infortunio
muscolare che
lo ferma.
Bella risposta
dopo le
polemiche della
Champions
League. Lotta
senza isterie,
soffre, passa la
palla a Pato per
il gol e ne sfiora
uno di suo.
5,5
5
6
6,5
5,5
6
6
5
6,5
5,5
6
6
Constant
Pulzetti
Pellissier
Thereau
Jokic
Bogliacino
Van Bommel
Merkel
Robinho
Cassano
Ibrahimovic
Oddo
Mezzo voto in
più per l’assist.
Sembra spesso
svampito come
Pippo di
Topolino:
sbaglia cose
facili. Non
conferma la
sua fresca
buona fama.
Zompetta per
un tempo con
mansioni da
trequartista
senza trovare
un senso al suo
pomeriggio.
Scende a bersi
un tè caldo e
non torna più
su.
Fallisce una
buona
occasione
(Nesta lo
strattona),
meno letale del
solito nelle
ripartenze. Ma,
al solito, fa
reparto da
solo.
Pennellone
atipico che
ricama nello
stretto. Lo
strappo che
innesca il
pareggio è lo
spot delle sue
potenzialità.
(Moscardelli
s.v.)
Entra sull’1 1
per sorreggere
la resistenza,
quando il Milan
organizza
l’assalto finale
e passa
definitivamente
in vantaggio.
Non si nota il
suo apporto.
Senza fare il
Maradona, l’ex
napoletano
crea qualcosa
di buono. Infatti
con lui il Chievo
spinge molto
meglio e trova il
gol del
pareggio.
Cala nella
ripresa quando
il Chievo alza la
voce fino a
pareggiare con
Fernandes.
Prezioso come
scoglio d’urto e
uomo d’ordine.
Averlo in
Europa...
Inizia con tanta
voglia, ma poi
va in
confusione di
errore in
errore, fino a
perdere
Fernandes che
fa 1 1. Brufoli
della crescita.
(Boateng 6,5)
Il gol è
irregolare e
schioda una
partita
rognosa: 10 gol
in campionato
(3 nelle ultime 2
giornate). E non
vedeva la
porta...
Si alterna con
Robinho nel
ruolo di
trequartista.
Pesca
Ibrahimovic che
assiste Binho.
Poi tante idee a
metà e gambe
sempre più
pesanti.
Assist (11˚ in
campionato) e
due tiri
pericolosi, ma
anche tante
azioni rallentate
per cocciute
sfide personali,
quasi sempre
perse.
Sbaglia qualche
appoggio, il gol
arriva dalla sua
parte, ma ha
più colpa
Merkel. Lo
salva l’alibi di
combattere
sulla fascia non
sua.
TERNA ARBITRALE: BANTI 4,5 Errore grave che incide sul risultato. Un’aggravante: era piazzato bene per vedere tutto. Di Fiore 6-Copelli 5,5.
taccuino
BENEFICENZA
BOLOGNA
Giovedì i piani
della Fondazione
Morandi: «Ora seguo
il mio Bologna»
d(m.j.l.) Lo straordinario momento
del Bologna di Malesani che al Dal
l’Ara viaggia a una media di oltre
due punti a partita, ha reso felice il
presidente onorario Gianni Moran
di: «Ho visto la partita col Palermo
prima del Festival: sono salito sul
palco contentissimo per il gol di Pa
poni. Al tempo stesso sono molto
soddisfatto della buona riuscita di
Sanremo. Ho dato il massimo. Cosa
farò da domani? Mi riposerò e conti
nuerò a seguire il Bologna». Oggi ri
sonanza per Moras e Meggiorini,
usciti per infortunio durante la gara
di sabato.
PALERMO
Balzaretti torna
Cassani forse
d(a.d'u.) Domani pomeriggio il Paler
mo riprenderà la preparazione a Boc
cadifalco (due giorni di riposo per i
rosanero dopo il k.o. col Bologna di
sabato). Il tecnico Delio Rossi ripro
porrà contro l'Udinese il modulo clas
sico 4 3 2 1 e potrà contare a sini
stra su Balzaretti (scontato il turno di
squalifica). Lo staff medico rosanero
cercherà di recuperare almeno uno
tra Darmian e Cassani (infortunati co
me Paolucci, Goian e Pinilla).
BRESCIA
Biglietti ridotti
per tre gare
dIn vista dello sprint salvezza, il
Brescia annuncia una promozione
per i tifosi per le prossime tre parti
te in casa: con Lecce, Inter e Bolo
gna. Tutti coloro che acquisteranno
fino a domenica 27 i biglietti per le
tre gare otterranno un prezzo cumu
lativo in determinati settori dello sta
dio: in Gradinata Bassa e Curva
Nord in tutto 35 euro (anziché 50),
in Tribuna Laterale 125 euro (anzi
ché 185).
(m.pas.) Una giornata dedicata
a «Fondazione Milan». Giovedì
all’Auditorium di Radio Italia di
Cologno Monzese saranno
presentati l’attività e i progetti
per il 2011. La novità consiste
in una suddivisione per aree:
Sport, Responsability, Health
e Education. Ogni settore avrà
progetti dedicati. Inoltre sarà
presentata la nuova veste del
sito (fondazionemilan.org),
confezionata sulla falsa riga
del sito societario. Proprio ieri
le maglie celebrative dei 25
anni di gestione Berlusconi
sono state donate a
Fondazione Milan. Andranno
all’asta per beneficenza.
Pallone rosa
Paloschi svetta
su Pato e Hernanes
Alberto Paloschi, autore di
una doppietta alla Roma,
ha vinto il Pallone rosa di
«GazzaTeo». Il giovane
attaccante del Genoa ha
battuto Pato e Hernanes.
E’ possibile rivedere lo
show con l’irresistibile Teo
Teocoli e tutti i gol di serie
A su Gazzetta.it per tutta
la settimana
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 26a GIORNATA
Un Papero
tutto muscoli
Gol, rabbia
e silenzio
CHE GUIZZO
Ecco, nel disegno di Rinaldi, il gol di Pato ieri a Verona. Il brasiliano fa passare il
pallone tra due giocatori del Chievo e tira di precisione: palo interno, rete
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASOTTO
5 R PRODUZIONE RISERVATA
VERONA dIn principio sparge-
va cuoricini con le mani, destinati a colei che poi è sparita
dalla sua vita in meno di un anno. Poi sono arrivate le pistolettate: simpatiche e assolutamente innocue. Ieri invece Pato ha esultato come gli capita
di rado: via la maglia e giù a
correre per il prato a torso nudo come un pazzo. Una festa
intensa e rabbiosa. Dedicata essenzialmente a se stesso e ai tifosi, che negli ultimi tempi
complicati lo hanno sempre sostenuto e a cui si è rivolto brandendo la maglietta bianca delle nozze d’argento fra Berlusconi e il Milan. Come dire: «Io
questa maglia la amo, nonostante stia diventando tutto
sempre più difficile».
Una festa svoltasi (forse soltanto un caso, o forse no) nei pressi della panchina del Chievo, e
non di quella rossonera. Sensazioni che a fine gara hanno trovato riscontro nel suo comportamento: invece di presentarsi
ai microfoni di Sky in qualità
di migliore in campo, è letteralmente scappato negli spogliatoi, inseguito vanamente dal
responsabile della comunicazione rossonero. E bocca cucita anche all’uscita dello stadio,
prima di infilarsi sul pullman
da solo coi suoi pensieri.
Alexandre Pato, 21 anni, esulta dopo il gol a Verona. Il Papero viaggia a un gol ogni 107 minuti in
campionato (che sale di pochissimo calcolando tutta la stagione: uno ogni 120’) ANSA-LIVERANI-ANDREOLI
Media aliena Per Pato, che è un
ragazzo timido ed educato, è
probabilmente l’apice del suo
modo di esternare il malumore. Ieri per lui è stata la sesta
panchina in campionato (settima stagionale), la terza conse-
Allegri: «Lotta a tre fino alla fine
Ma questa è una vittoria speciale»
DAL NOSTRO INVIATO
FABIANA DELLA VALLE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
VERONA dCento vittorie tra i
professionisti nella domenica
del 25˚ anniversario della gestione Berlusconi. L’avventura
panchinara di Massimiliano Al-
legri è iniziata sette anni e
mezzo fa: 20 agosto 2003 (si
vede che il 20 gli porta fortuna...), l’Aglianese di Allegri
battè la Carrarese 3-2. Dalla
Coppa Italia di C alla vetta della Serie A, dove il Milan dimora da 16 giornate: a Verona Allegri ha conquistato un successo fondamentale per lo scudetto, vincendo anche la sfida nella sfida con Pioli (a quota 99
vittorie) «Un successo speciale in una giornata speciale» ha
commentato il tecnico.
Il ringhio L’esultanza di Adriano Galliani dopo il 2-1 di Pato
vale più di tante parole: il Milan tiene Napoli e Inter a debita distanza («Ma entrambe lotteranno con noi fino alla fine»,
puntualizza Allegri) e allontana (pur fra le polemiche) un
inizio di settimana tribolato,
per colpa del Tottenham e di
Gattuso. L’urlo dell’amministratore delegato (in tribuna
con Barbara Berlusconi) è stato liberatorio, idem l’abbraccio tra Ringhio e Allegri: mentre tutti festeggiavano Pato,
Gattuso si è gettato tra le braccia dell’allenatore. «Ha passato una settimana difficile — dice Allegri —, è stato attaccato
L CLIC
FESTA IN TRIBUNA
BARBARA BERLUSCONI
APPLAUDE IL MILAN
DEL 25˚ ANNIVERSARIO
Barbara Berlusconi ieri al
Bentegodi. La figlia del
numero 1 rossonero ha
festeggiato i 25 anni di
presidenza... Berlusconi
con una vittoria che tiene
a distanza Napoli e Inter. Il
Milan quest’anno è ancora
in corsa per campionato,
Coppa Italia e Champions.
Il conto dell’era Berlusconi
è di 13 trofei in Italia e 13
nel mondo: in media più di
uno a stagione... FOTO GPA
Allegri, 43
anni LINGRIA
IL TECNICO DEL MILAN SUCCESSO NUMERO 100 TRA I PROFESSIONISTI
L’abbraccio con
Gattuso a fine gara
Antonini infortunato
si teme lo stiramento
cutiva considerando anche la
Champions. Un trattamento
che, per il momento, più che
farlo incavolare lo amareggia.
I numeri continuano a parlare
per lui. Sempre di più. La sua
media adesso è di un gol ogni
107 minuti in campionato
(che sale di pochissimo calcolando tutta la stagione: uno
ogni 120). Più semplicemente:
giustamente per l’episodio
con Jordan, però oggi era sereno ed è un esempio per tutti,
come uomo e come giocatore.
Quello che ha fatto martedì
non scalfisce la sua carriera».
Boateng sì, Antonini k.o. Nemmeno il Chievo è riuscito a scalfire il primato del Milan, nonostante un Ibra meno barracuda del solito, che allunga a cinque la striscia di partite senza
gol. «Zlatan anche se non ha
fatto una grande partita ci ha
messo intensità. La squadra si
è adattata subito alle condizioni del campo. Nel secondo tem-
10 reti in 16 partite. Quella di
ieri vale come la pentola d’oro
in fondo all’arcobaleno: una
fortuna, che rimbalza gli attacchi delle inseguitrici e fortifica
l’autostima del gruppo primo
di un trittico terribile composto da Napoli, Juve e Tottenham. Un gol in cui c’è tutto
Pato: palla raccattata lontano
dalla porta, accelerazione, inserimento, due finte a mandare a gambe all’aria gli avversari e tiro potente e preciso spiazzando il portiere. Tutto molto
facile (per lui) e pulito, tutto
molto bello.
Ibra spostati Poi quell’esultanza rabbiosa, in cui prima di essere sommerso dai compagni
non c’è stato spazio per nessuno. Tantomeno per Ibra, il cui
abbraccio è stato «rimandato»
dal Papero a qualche secondo
più tardi: «Scansati Zlatan,
fammi correre e urlare, perché
questo è il mio momento». Dice Allegri: «La sua rabbia per
me è un fattore positivo, significa che sta crescendo. Ha segnato un gol importante, ma
d’altra parte stiamo parlando
di un giocatore dalle qualità
sorprendenti. Quest’anno sta
giocando in modo un po’ diverso, è stato fuori molto per infortunio, si è trovato in una situazione non ottimale, ma con la
serenità che sta ritrovando riuscirà a riconquistarsi un posto
in squadra. Quando tengo fuori qualcuno io spero sempre mi
dimostri che ho sbagliato». Dai
compagni di squadra sale un
coro di complimenti per il Papero. A partire da Ibra: «Sono
contento perché ha fatto gol e
ha fatto bene. La squadra ha bisogno di tutti». E’ quello che intende dimostrare anche Pato.
po abbiamo iniziato bene, poi
ci siamo fermati ma dopo l’1-1
si è vista la vera forza del Milan. I cambi sono stati fondamentali: Boateng ha dato forza e Pato velocità alla partita». Fondamentale soprattutto sarà il recupero di Boateng, che ha
riassaggiato il campo dopo due mesi d’astinenza
(non giocava dal 18 dicembre): con lui il Milan
ha più dinamismo e più
soluzioni offensive e per
Allegri sarà un vantaggio averlo per il ritorno di
Champions. Rischio stop
per Antonini, sostituito nell’intervallo per un problema
alla coscia sinistra: si teme
uno stiramento. Con Bonera e
Zambrotta out, Allegri dovrà
sperimentare nuove soluzioni
sulla fascia sinistra. Magari vedremo Didac Vilà, l’unico acquisto di gennaio che non ha
ancora esordito.
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 26a GIORNATA - LA SFIDA
Dirige l’orchestra
il maestro Ibra
Assist numero 11
Lo svedese non brilla ma serve lo 0-1
Così vince il duello con Pellissier
OO
SERGIO PELLISSIER
31 anni
ATTACCANTE CHIEVO
ZLATAN IBRAHIMOVIC
29 anni
ATTACCANTE MILAN
TIRI IN PORTA
0 3
TIRI FUORI
2 1
SPONDE
2 5
ASSIST
0 1
FALLI COMMESSI
0 4
PALLONI TOCCATI
31 72
MANLIO GASPAROTTO
PIÙ FALLI COMMESSI
RIGONI&IBRA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d I numeri della sfida dicono
Ibra, seppur di poco, su Pellissier. Un po’ come la partita dice
Milan, seppur di poco (visto come è maturato il gol del momentaneo 1-0, decisivo) sul Chievo.
Il duello a distanza tra i simboli
delle squadre di Pioli e Allegri somiglia tanto alla partita giocata
al Bentegodi. Zlatan Ibrahimovic sembra molto meno in palla
del solito, e vien quasi da criticarlo per questo. Ma è (quasi) colpa
sua, perché ha abituato troppo
bene stampa e tifosi incidendo in
maniera esagerata in tanti successi del Milan in campionato (e
prima di ogni squadra nella quale ha giocato). Nonostante da
fuori sembri meno «dentro» la
partita resta il rossonero che tira
più in porta (3 conclusioni), quello che fa più sponde (5) oltre a
quello che commette più falli (4,
il doppio di Gattuso) e che si fa
pescare più spesso in fuorigioco
(4 volte). E dall’altra parte del
campo Sergio Pellissier fa la sua
con 2 conclusioni pericolose
(fuori, ma è comunque lui tra i
suoi quello che conclude più
spesso verso Abbiati) e qualche
palla recuperata (5) ma anche
lui non all’altezza del rendimento.
Assist Zlatan Ibrahimovic è decisivo per il Milan perché non è solo il cannoniere di Allegri: nonostante i 13 gol all’attivo in campionato (dietro risalgono Pato e
Robinho con 10 ciascuno) lo svedese è l’anima di ogni offensiva
rossonera, l’uomo che tiene palla, che sbilancia le difese e che
oltre alle conclusioni timbra spesso assist pesantissimi. Proprio come quello che ieri al Bentegodi
ha servito per il gol di Robinho
nel primo tempo, il passaggio decisivo numero 11 in questo campionato, il tocco che ne fa il principe della specialità in 26 giornate di Serie A (davanti a Cossu, fermo a 10).
Gioco Pellissier e Ibrahimovic, 95
minuti ciascuno anche ieri, finisce col vantaggio dello svedese
sopratutto per il numero di palloni toccati 72-31, cifre che raccontano una maggior partecipazione al gioco da parte del numero
11 rossonero. Ibra certamente
viene innescato e cercato dai
compagni quasi in ogni azione,
anche ieri, mentre invece Pellissier si è speso molto in corse e
tagli senza venir premiato dai
passaggi dei compagni, come in
occasione del gol dell’1-1, quando è scattato sul cross — pronto
a duellare con Oddo che lo copriva — venendone poi scavalcato.
4
Nel Milan ieri è stato Ibra il più
«cattivo» con 4 falli commessi e
sanzionati dall’arbitro. Dall’altra
parte del campo è stato Rigoni il
principe delle maniere forti.
Lottando in molte zone del campo
e impegnandosi in 5 contrasti
diretti (3 vinti) il centrocampista
(foto ANSA, su Robinho) ha
recuperato 12 palloni
PIÙ PASSAGGI POSITIVI
VAN BOMMEL
66
E’ stato il giocatore più produttivo della partita, almeno sul
piano dei palloni toccati (100) e dei passaggi utili serviti ai
compagni (66). Mark van Bommel (LAPRESSE) ha fatto pesare
esperienza e movimento al Bentegodi costruendo una diga
insieme a Rino Gattuso sulla linea mediana.
PIÙ PALLONI RECUPERATI
GATTUSO
13
Settimana difficile per il capitano
(ANDREOLI) del Milan, che dopo la
rissa in Champions ha risposto a
modo suo: tanti contrasti (ma 6
su 7 persi) tante intercettazioni
(5, miglior rossonero) e 13 palloni
recuperati, come Rigoni
PIÙ FALLI SUBITI
CASSANO
5
Sostituito dopo 66 minuti,
Antonio Cassano (PLP) ha fatto in
tempo a subire 5 falli al
Bentegodi, servendo comunque
4 cross e 5 sponde (migliore in
entrambe le specialità) in una
giornata però storta per lui, con
11 passaggi sbagliati (su 25
tentativi), 13 palloni persi e
nessuna conclusione
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 26a GIORNATA
Controsorpasso
Il Napoli soffre
ma torna secondo
Cavani fallisce dal dischetto in apertura di gara
Inter scavalcata grazie al primo gol di Zuniga
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLI dTanto per non smentire il leitmotiv di giornata, anche il Napoli, come Milan e Inter, vince facendo parecchia fatica. Ma il ciuccio ha qualche
alibi in più: la gara di coppa col
Villareal, l’assenza forzata di
lama Lavezzi, in tribuna a mangiarsi le unghie e coccolare il
figlio Tomas appena arrivato
dall’Argentina, e la giornata
no del re di Napoli, Edinson Cavani, che si vede poco in area e
sbaglia un rigore calciandolo
sul palo esterno. Per il record
di gol stagionali che appartiene a Vojak (22) non resta che
attendere. Poco male: secondo
posto confermato, come l’attesa per la madre di tutte le partite, lunedì sera col Milan. Que-
sto successo risicato col Catania conferma cose che già si
sanno: il Napoli è una bella
squadra, quando ci sono tutti e
stanno bene. Per lottare fino in
fondo per il titolo, qui devono
pregare San Gennaro di mantenere tutti in salute, e con la testa a posto, ché la panchina è
corta. L’entusiasmo non basterà davanti a impegni più difficili. Ma è già bellissimo essere lì.
Brividi Fatti i conti delle occasioni, la vittoria è meritata, ma
che brividi all’inizio e che fiato
corto alla fine. Nel giro di 10
minuti il Catania di Simeone,
che sceglie di stare in nove dietro la palla, rischia di fare male
due volte. La prima quando Ledesma in contropiede, al minuto 6, cade in area toccato da Sosa. L’azione è dubbia, Gava lascia correre. La secondo poco
dopo, quando Martinho piazza un corner sulla testa di Schelotto che prende il palo pieno.
In tutto il round il Catania non
si è più visto, ma anche il Napoli ha avuto soltanto due occasioni. La differenza è che una
l’ha sfruttata: dopo il rigore fallito da Cavani (giusto, Marchese trattiene Sosa), arriva il vantaggio da un fallo laterale invertito: palla a Cavani che tira
e sulla respinta della difesa
piomba Zuniga, in posizione
regolare, che non sbaglia.
Il Catania parte troppo
coperto, meglio
nella ripresa quando
sfrutta la vivacità
di Morimoto, Ricchiuti
e Maxi Lopez
Hamsik per due Che non sia stata una gran partita, lo avrete
capito. Ha avuto qualche sussulto nel secondo round, quando Hamsik ha subito aperto le
danze con un gran tiro da fuori
respinto da Andujar e quando
Simeone s’è deciso a tirar fuori
la cavalleria: Morimoto era già
entrato a fine primo tempo per
l’infortunio di Martinho, poi il
tecnico argentino ha speso Maxi Lopez, lasciato incomprensibilmente in panchina per un
Bergessio stile statua di marmo, e anche Ricchiuti. Gli spazi si sono fatti più larghi e i portieri qualche intervento in più
l’hanno fatto. Si è detto di
Hamsik: s’è preso sulle spalle
la squadra e ha giocato per
due, ma è chiaro che l’imprevedibilità di Lavezzi manca, eccome. Il Napoli ha ovviato con un
bel gioco sulle fasce, bravi Zuniga e Maggio, e la solita tosta
difesa (sette partite in casa senza prendere gol) che ha avuto
qualche difficoltà soltanto nel
finale, quando la sfida d’Europa s’è fatta sentire e il Catania
spingeva con tre punte e mezzo. Catania che non ha fatto
una grande impressione: ci ha
provato più con rabbia che con
giudizio e Lodi s’è fermato al
Lecce. Bergessio ha sprecato
una chance sulla torre di Morimoto, il più vivace, tirando
una mozzarella in bocca a De
Sanctis. E all’ultimo respiro
Maxi Lopez ha mandato al vento una zuccata da buona posizione. È finita con Santacroce
centravanti, perché acciaccato. È uno dei più in forma. Bisognerà pregare San Gennaro
per lui.
ZuniGo
10’
PRIMO TEMPO
Cavani
sciupa
una grossa
occasione,
calciando sul
palo un rigore,
dopo aver
spiazzato il
portiere Andujar
ANSA
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’esultanza dei giocatori del
Napoli dopo il gol realizzato da
Zuniga (al centro) FOTOCUOMO
LA MOVIOLA
di Francesco Ceniti
2
Rimessa invertita
e il Napoli segna
Sosa: ok il rigore
oooooool
25’
48’
PRIMO TEMPO
SECONDO TEMPO
Napoli in
vantaggio
con Zuniga,
lesto ad
avventarsi su un
pallone vagante
in area dopo una
respinta della
difesa su tiro
di Cavani EPA
L’ultima
occasione
della partita
la costruisce
il Catania, ma
Maxi Lopez di
testa non centra
la porta da
buona posizione
TANOPRESS
Gara tesa, non facile per Gava.
In avvio dubbi da rigore per
l’intervento di Sosa su
Ledesma, il contatto c’è anche
se forse il giocatore del Catania
lo cerca. Subito dopo, Sosa
trattenuto per il pantaloncino
da Marchese in modo ingenuo
sotto gli occhi dell’assistente
Ayroldi che «chiama» il rigore.
Al 16’ ammonito Yebda:
trattenuto Bergessio. Al 25’ il
gol del Napoli nasce da un fallo
laterale invertito: ultimo tocco
di Maggio. Non c’è, invece, il
fuorigioco di Zuniga sul tiro di
Cavani. Andujar protesta:
ammonito. Scintille tra Aronica
e Schelotto che dopo un
contrasto colpisce l’avversario
a terra con una ginocchiata
giudicata involontaria (giallo ad
Hamsik per proteste). Nella
ripresa ammonito Santacroce:
steso Gomez. Capitolo
trattenute non viste in area:
prima rischia Maggio su Spolli
(nell’azione lite De
Sanctis Bergessio: giallo
all’argentino); poi Silvestre su
Cavani. In entrambi i casi ci
poteva stare il rigore. Nel finale
Cavani fermato da Spolli: tackle
sul pallone, prima c’è fallo fuori
area col difensore che tiene
l’uruguaiano. Curiosità: 4’ di
recupero, ma Gava fischia la
fine 25 secondi prima.
NAPOLI
GIUDIZIO
1 0
R
CATANIA
77
MARCATORE Zuniga al 25’ p.t.
(3-4-2-1)
(4-2-3-1)
De Sanctis; Santacroce, Cannavaro,
Aronica; Maggio, Pazienza (dal 31’ s.t.
Gargano), Yedba, Zuniga (dal 35’ s.t.
Dossena); Sosa (dal 16’ s.t. Mascara),
Hamsik; Cavani.
PANCHINA Iezzo, Cribari, Ruiz,
Lucarelli. ALL. Mazzarri.
AMMONITI Yedba e Santacroce per
gioco scorretto; Hamsik per c.n.r.
Andujar; Potenza, Silvestre, Spolli,
Marchese; Lodi, Ledesma; Schelotto
(dal 19’ s.t. Maxi Lopez), Gomez (dal
27’ s.t. Ricchiuti), Martinho (dal 43’ p.t.
Morimoto); Bergessio.
PANCHINA Kosicki, Augustyn,
Alvarez, Carboni. ALL. Simeone.
AMMONITI Bergessio, Spolli per
gioco scorretto, Andujar per proteste.
ARBITRO Gava di Conegliano Veneto. NOTE spettatori paganti 35.602, per un
incasso di 660.990,00 euro; abbonati 11.820, per una quota di 264.526,00 euro.
Angoli 5-3. In fuorigioco 0-0. Recuperi: 2’ p.t.; 4’ s.t.
POSSESSO PALLA
NAPOLI 69%
PALLE RECUPERATE
CATANIA 31%
TIRI IN PORTA
IIIIIIIII
NAPOLI 9
NAPOLI 41
CATANIA 21
TIRI FUORI
IIII II
CATANIA 4
NAPOLI 2
IIIII
CATANIA 5
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO
SECONDO TEMPO
8’ Calcio d’angolo da destra di Martinho,
arriva Schelotto in corsa: palla sul palo.
10’ Sosa atterrato in area, è rigore. Sul
dischetto va Cavani, che calcia sul palo.
c GOL! 25’ Napoli in vantaggio con Zuniga,
che di piatto destro batte Andujar.
1’ Gran sinistro dalla distanza di Hamsik, bravo
Andujar a deviare in angolo.
43’ Bergessio calcia verso la porta, De
Sanctis blocca in due tempi con apprensione.
48’ Maxi Lopez colpisce di testa da buona
posizione, ma la palla va alta.
652’
2
IMBATTIBILITÀ CASALINGA
Continua la serie positiva del Napoli
in casa. I campani non prendono gol
al San Paolo da 652 minuto: l’ultima
rete subita da De Sanctis è datata
21 novembre 2010, ed è firmata
Meggiorini. In quell’occasione
il Napoli superò 4-1 il Bologna.
RIGORI SBAGLIATI
Con l’errore dagli undici metri di ieri
contro il Catania, Edinson Cavani
diventa anche il secondo giocatore
con un errore dal dischetto in
questa stagione del Napoli: il primo
errore fu di Hamsik a Udine. In
totale il Napoli ha calciato 5 rigori.
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 26a GIORNATA
w LE PAGELLE
«Lo sputo
di Lavezzi?
Paghi lui,
non il club»
I NUMERI
4
le vittorie
consecutive
del Napoli
in casa contro
il Catania, con i
siciliani che non
hanno mai
segnato un gol
Aurelio De Laurentiis, 61 anni, in tribuna. Sopra di lui Lavezzi, 25 ANSA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLI d L’attacco più deciso
contro Lavezzi arriva a poche
ore dall’inizio della partita col
Catania. La dura reprimenda è
di De Laurentiis che, dopo giorni di silenzio, ha deciso d’intervenire sulla squalifica di 3 giornate comminata al Pocho per
lo scambio di sputi col romanista Rosi, all’Olimpico. «Lavezzi ha sbagliato ed è l’unico responsabile di quanto accaduto. Il vero problema sono le regole, medioevali, che vengono
ancora applicate in ambito calcistico. Non esiste che una so-
cietà sia punita per gli errori di
un suo tesserato». Il presidente del Napoli sulla questione
ha le idee chiare e una proposta: «Sarebbe stato più giusto
far pagare a Lavezzi una multa
di 200mila euro e non punire
il club con la sua squalifica»,
ha detto il proprietario del Napoli che si è fatto promotore di
un’iniziativa che ha già proposto al presidente federale. «Ho
contattato Giancarlo Abete e
gli ho chiesto di organizzare
un tavolo per discutere le modalità per cambiare queste regole che ormai sono obsolete.
Se c’è da protestare lo farò solo dopo il 22 maggio».
MURO SANTACROCE
HAMSIK CREA TANTO
SPOLLI OK SU CAVANI
25
De Laurentiis: «Ha sbagliato
È stato un gesto maleducato
ma le regole sono obsolete»
MIMMO MALFITANO
di MI. MAL.
Scontro diretto È comprensibile lo sfogo di De Laurentiis, irritato dal comportamento del
suo giocatore che dopo aver
saltato la gara col Catania, resterà fuori anche nello scontro
diretto, contro il Milan, e la domenica successiva con il Brescia, al San Paolo. Un’assenza
importante, sottolineata anche da Mazzarri che considera
il Pocho uno degli inamovibili
nel suo Napoli. Il pensiero del
presidente è rivolto soprattutto all’impegno di lunedì prossimo. A San Siro avrebbe voluto
in campo la migliore formazione per provare a battere la capolista.
Gesto maleducato Ecco perché
De Laurentiis probabilmente
deciderà di multare il giocatore. «Rosi ha sbagliato a provocarlo, ma ha sbagliato anche
lui a reagire. Lo ha confessato
anche all’arbitro. E a quel punto la prova televisiva, il Giudice sportivo in primo grado e la
Figc in secondo, non hanno
più senso. Il problema è a monte. Lavezzi non doveva assolutamente reagire, il suo è stato
un gesto maleducato», ha concluso il presidente napoletano, che dopo la partita ha aggiunto: «A Milano lunedì potremmo essere protagonisti
anche senza Lavezzi»
i punti
raccolti dalla
squadra di
Mazzarri nelle
ultime 9 partite
casalinghe, solo la
Fiorentina è uscita
imbattuta (0-0)
1
anno
dall’ultima
vittoria esterna
del Catania: il 7
febbraio 2010
Maxi Lopez mise
k.o. la Lazio
all’Olimpico (0-1)
Marek Hamsik, 23 anni, esulta a fine gara FOTOAGENZIA
NAPOLI 6,5
DE SANCTIS 6 Garantisce sicurezza a tutto il reparto.
Non subisce gol al San Paolo da sette partite.
SANTACROCE 6,5 Una prestazione notevole,
insuperabile in velocità e negli anticipi.
CANNAVARO 6 Non deve impiegare molte energie
per avere ragione dell’inerme Bergessio.
ARONICA 6 Sicuro, quando c’è da sgombrare l’area
lo fa ad occhi chiusi.
MAGGIO 6,5 E’ in un momento di forma apprezzabile,
il padrone della fascia destra.
YEBDA 6 Non è un fulmine, ma garantisce sostanza
al centrocampo.
PAZIENZA 6 Riduce ai minimi termini l’iniziativa di Lodi.
GARGANO 6 Entra nel momento di maggiore
pressione dell’avversario e contribuisce al successo.
ZUNIGA 6,5 Il suo gol vale la conferma del secondo
posto e permette al Napoli di giocarsi il primato nella
sfida di San Siro. (Dossena s.v.)
SOSA 6 Più dinamico rispetto al solito, si procura il rigore.
MASCARA 6 Si dedica all’interdizione più che
all’attacco.
h
IL MIGLIORE
7 HAMSIK
Tira fuori quella personalità che gli serve per gestire l’azione.
Le situazioni più pericolose nascono dal suo destro.
CAVANI 5,5 La serata comincia male: sbaglia un
calcio di rigore. Nell’insieme non è mai stato
pericoloso ed ha concluso poco.
ALL. MAZZARRI 7 Vince anche con il turnover: ormai
il suo Napoli è una macchina quasi perfetta.
CATANIA 5,5
ANDUJAR 5,5 Non è convincente sul gol subito:
Zuniga lo sorprende sul suo palo. Discreto il riflesso
sul tiro di Hamsik.
POTENZA 5 Dalle sue parti si aggira Hamsik. E
l’avversario non è dei più comodi.
SILVESTRE 5,5 Se la cava alla meglio, ma non
sempre è preciso nelle chiusure.
SPOLLI 6 Regge bene il confronto con Cavani: se non
ha segnato il merito è anche suo.
MARCHESE 5 Trattiene Sosa e costringe l’arbitro a
fischiare il rigore.
LODI 5,5 Pazienza gli limita gli spazi e lui soffre.
LEDESMA 5,5 Tanta grinta, ma poca lucidità.
SCHELOTTO 5,5 Prende il palo con un colpo di testa:
tutto qui.
MAXI LOPEZ 5,5 E’ vivace, ma produce soltanto un
colpo di testa che finisce alto.
GOMEZ 5 Non è di sostegno alla fase offensiva anche
perché Aronica lo tiene lontano dall’area.
h
IL MIGLIORE
6 RICCHIUTI
Nella parte finale diventa protagonista mettendo in
apprensione la difesa avversaria.
MARTINHO 5,5 Dalle sue parti Maggio entra facile.
Poi, si infortuna.
MORIMOTO 6 Subentra e garantisce rapidità nelle
ripartenze.
BERGESSIO 5 Sarà stata l’emozione per l’esordio nel
campionato italiano, ma la sua è stata una
prestazione da dimenticare.
ALL. SIMEONE 5 Tiene in panchina Ricchiuti,
Morimoto e Maxi Lopez, i tre che hanno dato incisività
all’azione, subentrando.
TERNA ARBITRALE: GAVA 6 L’unico dubbio
resta il fallo di Sosa su Ledesma nell’area
napoletana. Iannello 6 - Ayroldi 6
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
SERIE A 26a GIORNATA
«E ora un arbitro all’altezza»
Mazzarri: «Col Milan voglio un direttore di gara che non guardi al blasone delle squadre»
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CARUSO
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NAPOLI dNotte da brividi e di
sorprese. Notte da secondo posto. Il thrilling del rigore sbagliato all’inizio arricchisce di
pathos la magia di una serata
comunque felice. Perché quando segna Zuniga il San Paolo
esplode con un fragore unico,
liberatorio. Come a scacciare
l’incubo di una possibile maledizione. Qui molti sono convinti che la squalifica inflitta a
Lavezzi venga dagli inferi e sia
stata decretata direttamente
da Belzebù. E che pure l’immenso Cavani, andando sul dischetto, sia rimasto vittima
del maleficio. Anche perché
Cavani il grande, l’uomo che
ha realizzato 20 gol, regalando ben 23 punti alla sua squadra, di rigori non ne aveva mai
sbagliato finora, benché questo era solo il terzo del campionato. E pure Zuniga del resto
non aveva mai segnato e questo forse è il segno che qui non
ci sono diavoli, semmai angeli. Anche perché: come scaturisce la rete partenopea? Ma da
un tiro del medesimo capocannoniere uruguaiano, naturalmente. Che rimpalla accidentalmente contro un difensore
del Catania e si impenna disegnando una parabola diaboli-
I SICILIANI
Simeone:
«Volevo farli
stancare»
DAL NOSTRO INVIATO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLI dSerata di effetti speciali per il Catania. Intanto vedere il suo vecchio capitano
con la maglia «sbagliata» non
può lasciare indifferenti, anche se inizialmente Mascara
va in panchina. Ma soprattutto quello che nessuno avrebbe
osato immaginare è l’esclusione di Maxi Lopez (entrato poi
nella ripresa, ma quando ormai era troppo tardi) non era
mai accaduto da quando è arrivato. In questo scenario da allucinazioni il Catania perde la
dodicesima partita del campionato, la quarta dell’era Simeone (su 6). Che poi spiega: «Ho
scelto questa formazione perché volevo una squadra più
chiusa all’inizio, per fare stancare il Napoli con uomini in
grado di dare una mano dietro, con altri rapidi sulle fasce
e Bergessio che non dava punti di riferimento. E solo dopo
averli fatti sfiancare inserire
giocatori freschi per compiere
il salto di qualità e tentare di
vincere. Purtroppo è arrivato
il gol e questo non ci voleva.
Ma i ragazzi hanno fatto la partita che dovevano fare, a mio
avviso di grande generosità,
peccato per il palo di Schelotto. E non dimentichiamo che
giocavamo in casa del Napoli,
seconda forza del campionato. E comunque non abbiamo
fatto gol ed è soprattutto questo il dato che mi preoccupa di
più».
f.c.
ca, pardon, celestiale, finita
proprio sul piede del colombiano, liberissimo di battere a rete. E alla fine torna il sorriso
pure a Lavezzi che abbraccia
felice il piccolo Thomas.
Stessa direzione Sulle assenze
eccellenti Zuniga chiosa: «Siamo una squadra unita, che giochi Lavezzi o Sosa è uguale,
perché andiamo tutti nella
stessa direzione. Ci aspetta
una settimana difficile, Villareal e poi Milan. Pensiamo una
gara alla volta, piano piano ar-
riveremo lontano». Mazzarri
respira e riparte: «Sono molto
contento di uscire vittorioso
da questa gara. Oggi era una
gara pericolosa perché il Catania era più fresco e con due risultati su tre dalla sua. L’unico
rammarico è che ci siamo un
po’ impauriti nel finale ma abbiamo dimostrato ancora una
volta di essere squadra e di saper soffrire. Posso contare su
24 giocatori e tutti sanno cosa
fare. Dopo il gol in fuorigioco
dell’Inter e quello viziato dal
mani del Milan, per la gara
Walter Mazzarri, 49 anni, 5 vittorie nelle ultime 6 in Serie A REUTERS
contro i rossoneri mi auguro
un arbitro che applichi il regolamento senza distinzioni a seconda del blasone delle squadre». E sul gol di Zuniga racconta: «Avevamo una scommessa, in caso di un suo gol sarei entrato in campo, invece è
venuto lui da me. E’ giovanissimo e in un anno e 4 mesi ha
fatto dei grandi progressi. È
un co-titolare come Yebda,
Santacroce, che ha giocato poco perchè reduce da un infortunio, e Aronica, che sta giocando ad altissimo livello.
Lavezzi out A proposito della
squalifica di Lavezzi: «Guardai Controcampo e vidi Brandi, Paparesta e Cesari il giorno
prima dire che la prova televisiva era inammissibile, di questo devo dargli atto. Ho letto
illazioni il giorno dopo, ma li
scagiono completamente».
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A VERSO LA CHAMPIONS
Stankovic
Dejan Stankovic, 32 anni,
con Ivan Cordoba AP
Un’altra
super
settimana
«Irregolare
il nostro gol?
Ne ho visto
un altro...»
Martedì
Champions
(andata ottavi):
CopenhagenChelsea;
LioneReal Madrid
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MILANO d«Perché, il gol del Milan era regolare?» Dejan
Stankovic interviene a GazzaTeo e il derby è sempre un
ping-pong. A due passi dal
Bayern e a cinque punti dal Milan, il Tuttocampista nerazzurro chiacchiera col web-show di
Gazzetta.it: non conferma sorridendo - che quello dell’Inter al Cagliari fosse in fuorigioco, però fa la battuta indirizzata al gol di Robinho. «La nostra
rete irregolare? Lo dite voi, ma
poi non è che quello del Milan
fosse così regolare... Comunque non credo alla sudditanza
psicologica: da sempre dico
che agli arbitri bisogna dare
meno pressione possibile».
Ora viene il bello Dejan ha visto
il match di Verona. «Bravo il
Milan a vincere su un campo
difficile, ma non è finita: ci crediamo fino alla fine. Siamo
stanchi? E’ normale, abbiamo
avuto un gennaio e un febbraio devastanti, ma è ora che viene il bello: torna la Champions, davanti a partite così la
stanchezza la dimentichi».
Passiamo noi Il Bayern provoca
insonnia. «Dalla finale di Madrid le due squadre sono un
po’ cambiate: ho letto che Van
Gaal reputa fondamentali i ritorni di Ribery e Robben; a noi
manca Milito, ma di certo vogliamo passare il turno».
Ranocchia stile Nesta Gli applausi di Deki vanno ad Andrea Ranocchia. «Fra i nuovi
acquisti la sorpresa è Ranocchia: a parte la novità-Nagatomo, gli altri li conoscevo già,
tipo Pazzini col quale ce le siamo date in passato di santa ragione... Di Andrea mi hanno
colpito la tranquillità, la forza
e la sicurezza rapportate alla
giovane età. Sarà il nuovo Nesta? Sì, si può dire». Con quello
al Cagliari, Ranocchia ha realizzato il suo primo gol in casa
fra i 6 realizzati fra A e B.
Albero di Natale? Detto di
Stankovic, ecco la tattica. Il
«4-2-Fantasia» è tornato, ma
col Bayern scordatevelo: non è
la gara, non è il momento, non
c’è Pazzini. Dopo averlo utilizzato nella seconda fase a Torino e dall’inizio contro il Cagliari, Leo lo abbandonerà sapendo di avere a disposizione solo
L CLIC
CI SIAMO FIDATI
DI RANOCCHIA: ECCO
PERCHE’ ABBIAMO
DATO IL GOL A LUI
In assenza di immagini tv
certe, abbiamo assegnato,
come anche il sito Inter, il
gol al Cagliari a Ranocchia
dopo la sua frase: «Sì, l’ho
toccata, anche se poco»
Massimo Moratti, 65 anni ANSA
x
HA DETTO
«Se è vero che
siamo stanchi?
E’ normale
esserlo,
gennaio e
febbraio sono
stati devastanti,
ma adesso
viene il bello e
davanti a
partite come
quelle contro il
Bayern Monaco
la stanchezza
non c’è, viene
dimenticata»
due attaccanti (Eto’o e Pandev) più due incursori qualitativi come Sneijder e Stankovic.
Ergo, niente 4-2-1-3 e doppia
possibilità: o l’olandese dietro
due punte o Sneijder stesso e
Deki dietro a Eto’o tenendo il
macedone come arma del dopo. Tradotto: albero di Natale
in casa Inter? Chissà.
Il Leone c’è Intanto Eto’o ha superato i problemi gastrointestinali. «Contro il Cagliari - dice il
Re Leone alla Rai - non stavo
bene, ma adesso va meglio:
contro il Bayern ci sarò. La finale di Madrid? E’ alle spalle,
adesso pensiamo a mercoledì». E Javier Zanetti: «La mente torna a Madrid, ma sono 2
gare diverse. Lo scudetto? Sarà una lotta difficilissima fino
alla fine e noi saremo sempre
lì: sabato abbiamo vinto una
partita fondamentale».
Lucio e Diego Torna anche Lucio che, assieme a Sneijder, ieri ha lavorato a parte come fase propedeutica al rientro: nessun allarme, oggi si alleneranno con gli altri. Insomma, un
po’ di Milan e un po’ di Bayern:
sogni sempre vivi. «Il Milan dice Cordoba a Sky - lo possiamo raggiungere eccome continuando così. Il Bayern? Cercano una rivincita ma noi saremo molto motivati». Ah, ieri è
tornato Milito dall’Argentina:
mercoledì sera sarà in tribuna,
sognando il ritorno in campo a
Monaco di Baviera 37 giorni
dopo il quinto infortunio.
BolognaRoma
QUI BAYERN
Gomez, colpo
alla caviglia
E’ in dubbio
(p.f.a.) «A Milano per vincere.
Siamo più forti rispetto alla
finale di maggio, abbiamo
ritrovato Robben e Ribery che
ci danno altra qualità davanti, il
senso di fiducia è cresciuto
enormemente grazie alla
vittoria sul campo del Mainz.
Siamo pronti per il successo,
tutto il resto sono
sciocchezze». Thomas Müller
racconta che l'ambiente del
Bayern non è per nulla
intimorito dalla trasferta a
Milano. Il Bayern, terzo a 13
dalla vetta, sabato ha stritolato
il Mainz, quinto, per 3 1, però
ha lasciato spazi invitanti dietro
che l'Inter potrebbe sfruttare
meglio. «Non è tutto oro quello
che luccica», ha detto Mario
Gomez. L’attaccante ha preso
un colpo alla caviglia ed è in
dubbio, mentre il portiere
titolare Kraft, cambiato con
Butt nell'intervallo per un
trauma cranico, dovrebbe
essere a disposizione
mercoledì: «Si è scordato per
un attimo di essere al mondo,
ora sembra migliorato. Non
credo che la sua presenza a
San Siro sia in pericolo», ha
detto ieri Louis van Gaal. «Ma
per Gomez bisogna aspettare».
Giovedì
Europa
League
(ritorno
sedicesimi):
VillarrealNAPOLI
(andata 0-0)
Decide Ranocchia
in fuorigioco
Due ammonizioni
Colpisce Paponi
Siciliani in 10 per
il rosso a Garcia
MARCATORE Ranocchia al 7’
p.t.
INTER (4-2-1-3) Julio Cesar
6,5; Maicon 6, Ranocchia 7,
Cordoba 6,5, Nagatomo 6; J.
Zanetti 6,5, T. Motta 5,5 (dal
28’ s.t. Cambiasso 6); Kharja 7
(dal 33’ s.t. Mariga sv); Eto'o 6
(dal 17’ s.t. Stankovic 6), Pazzini 6, Pandev 6.
PANCHINA Castellazzi, Materazzi, Coutinho, Obi.
ALLENATORE Leonardo 6.
CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi
6,5; Pisano 7, Canini 6, Astori
7, Agostini 6; Biondini 6,5, Conti 6, Lazzari 6; Cossu 6 (dal 24’
s.t. Nainggolan 6); Nenè 5,5,
Acquafresca 5 (dal 19’ s.t. Ragatzu 6,5). PANCHINA Pelizzoli, Ariaudo, Perico, Laner,
i i li
MARCATORE Paponi (B) al 45' s.t.
BOLOGNA (4-3-1-2) Viviano 6,5;
Moras 6 (dal 23' p.t. Esposito 6),
Portanova 6, Cherubin 6, Rubin 7;
Perez 6, Mudingayi 6, Della Rocca 6;
Ramirez 7 (dal 29' s.t.
Paponi 7); Meggiorini 6,5 (dal 20' s.t.
Gimenez 6), Di Vaio 5. ALL. Malesani 7.
PANCHINA Lupatelli, Morleo, Mutarelli,
Casarini.
PALERMO (3-4-2-1) Sirigu 6; Munoz
5, Bovo 5,5, Andelkovic 5; Nocerino
5,5, Migliaccio 6,Bacinovic 5,5, Garcia
5; Ilicic 5,5 (dal 30' s.t. Acquah sv),
Pastore 5; Hernandez 5,5.
ALLENATORE Rossi 5,5.
PANCHINA Benussi, Prestia, Kurtic,
Kasami, Ardizzone, Miccoli.
ESPULSO Garcia al 12’ s.t. per doppia
ammonizione.
AMMONITI Migliaccio e Bacinovic per
gioco scorretto, Bovo e Acquah cnr.
ARBITRO De Marco di Chiavari.
NOTE paganti 10.396, incasso di
83.370; abbonati 10.823, quota 151.444
Il ballo di Pisano e Ragatzu MESSINA
che ora vorrebbe partecipare
al Vendée Globe, il giro del
mondo a vela in solitario senza
scalo. Poi è tornato sull’Inter:
«Giocare una partita di questo
tipo e non raccogliere lascia
l’amaro in bocca. Comunque
c’è da crescere». L’attaccante
Nenè è più esplicito: «Il gol era
in netto fuorigioco». Il brasiliano ha fissato gli obiettivi: «Ho
fatto 8 gol, come lo scorso anno, ma 2 in Coppa Italia. Ora
devo migliorarmi, voglio arrivare sempre più in alto». Furibondo il presidente Massimo
Cellino: «Quel che è successo è
vergognoso. Tutti hanno visto
il fuorigioco. Guarda caso con
Inter, Roma e Juve paghiamo
sempre dazio».
(ha collaborato Mario Frongia)
LUCA TAIDELLI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Cellino: «Con l’Inter paghiamo»
RHO (Milano) dDifficile far festa
dopo la beffa e con tanta rabbia ancora in corpo, ma ieri
quasi tutta la squadra del Cagliari ha vistato lo stand della
Sardegna alla Bit. E per tanti
sardi è stata un’occasione per
posare coi giocatori. Particolarmente festeggiati i sardi Francesco Pisano (che continuando così, vede l’azzurro) e Daniele Ragatzu (pronto per l’Under 21) che hanno anche provato qualche passo di ballo sardo. Il tecnico Roberto Donadoni ha ascoltato con attenzione
il prossimo sogno di Andrea
Mura, il primo italiano a conquistare la Route du Rhum, e
«Per il Bayern c’è
rispetto fraterno»
Serie A
(recupero
22a giornata):
BOLOGNA-PALERMO 1-0
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Moratti a Die Welt:
INTERBayern;
MarsigliaManchester Utd
INTER-CAGLIARI 1-0
FRANCESCO VELLUZZI
«Ho rischiato
il collegio
per colpa
dell’Inter»
Champions
(andata ottavi):
CAGLIARI LA SQUADRA IN VISITA ALLA BIT, MA IL PRESIDENTE E’ FURIOSO
«Anche con Roma e
Juve sempre così».
Donadoni: «Ho
l’amaro in bocca»
L’INTERVISTA
Mercoledì
Dejan sul Milan a GazzaTeo
Inter, col Bayern forse 4-3-2-1
MATTEO DALLA VITE
y
MILANO d Massimo Moratti a
cuore aperto in un’intervista al
tedesco Die Welt. A cominciare
da alcuni aneddoti legati al padre Angelo («Alla sua morte ho
scoperto una lettera di un professore che gli suggeriva di
mandarmi in collegio perché
pensavo troppo all’Inter. Me
l’ha sempre nascosta») a Robi
Baggio («Anni fa al San Paolo
dissi a un bimbo interista che
avrei preso Baggio. Tornato a
casa lo vidi in tv che svelava tutto davanti a 300 microfoni. L’affare saltò e Robi arrivò più tardi») e a cosa significa essere il
presidente del club nerazzurro:
«Tante volte ho pensato di lasciare, ma poi mi dicevo che dovevo aspettare perché la verità
su quella situazione insopportabile sarebbe venuta a galla».
Atmosfera e stranieri Calciopoli
però non è l’unico aspetto negativo del calcio italiano. «In Germania e in altre realtà europee
sono migliori i terreni di gioco,
gli stadi e l’atmosfera in generale. Ecco perché tanti giocatori
stranieri non vengono da noi.
Venti squadre poi sono troppe,
così si rovina lo spettacolo». Il
cronista lo incalza sulla scarsità
di italiani in rosa. «Abbiamo
sempre avuto una connotazione internazionale. E con gli arrivi di Pazzini e Ranocchia lo siamo ancora di più».
Özil, Sneijder e Bayern Poi si va
sull’attualità. Ma non prima di
aver ricordato i giocatori tedeschi che hanno vestito il nerazzurro. «Da Rummenigge a Matthäus, Brehme e Klinsmann,
tutti hanno dato tanto all’Inter.
É strano che poi di tedeschi non
ne siano più arrivati. Ma stiamo
intensificando la ricerca...».
«Chi prenderei della nazionale
di Löw? Özil è bravissimo, ci
avevamo pensato, ma poi abbiamo preferito Sneijder. Una scelta felice, ma credo che anche al
Real siano soddisfatti». Solo a
fine intervista si arriva alla
Champions e alla sfida con il
Bayern Monaco. «Quando nel
2009 il Barcellona fece la tripletta pensai "a noi non potrà
mai succedere". Invece è successo grazie allo sforzo dei giocatori e a Mourinho. Un vero perfezionista. Ora ci attende il
Bayern, voglioso di rivincita dopo la finale persa a Madrid. Sarà un confronto molto duro.
Ma il rapporto tra le due società
è fraterno. Ho grande rispetto
per loro».
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A 26a GIORNATA
Ricaduta Juve
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
LECCE dTradimento Juve: ci si
attendeva lo scatto deciso verso la Champions, è rimasta al
palo. Il Lecce l’ha dominata dal
primo all’ultimo minuto con la
tattica delle provinciali: rinforzo numerico del centrocampo
(onde evitare il rifornimento a
Toni-Matri), una sola punta, Di
Michele, più due incursori
esterni, Mesbah e Grossmuller,
che hanno fatto sfracelli. Oltre
a grinta, cuore, gambe, qualità
sconosciute alla deprimente Juve di ieri. Nemmeno un ammonito, nemmeno un tiro in porta... Senza dubbio la peggiore
prestazione di una stagione
che ha già riservato numerose
delusioni. Questa, però, le supera tutte, qui poteva finire in
goleada, con una batosta storica. Sul 2-0 i contropiede leccesi hanno prodotto quattro nitide palle gol: una sventata da
Barzagli su Di Michele, una da
Storari su Grossmuller e due
fallite a porta vuota dallo stesso giocatore uruguaiano e infine da Chevanton.
Segnali Che la giornata fosse
storta, del resto, lo si era capito
subito. Nei primi 12’, il Lecce
aveva portato in piena area
Grossmuller e Mesbah, liberi di
colpire: tiro dell’uruguaiano
parato da Buffon, tiro dell’algerino spedito in curva dal disco
del rigore (errore clamoroso).
In mezzo alle due occasioni ecco Buffon uscire fuori area di
testa ad anticipare Di Michele
(8’), azione che si ripete al 12’.
E stavolta il portiere bianconero è costretto a usare le mani
per deviare il tiro dell’attaccante giallorosso: solo quando gli
si avvicina l’arbitro, Gigi comprende di avere i piedi fuori della sua area. Rosso inevitabile,
la Juve giocherà 77’ in dieci.
Scelta Qui Delneri deve decidere in pochi secondi fra due opzioni: 1) quella coraggiosa: togliere Sorensen e allestire la difesa a tre visto che il Lecce ha
una sola punta; 2) quella prudente: togliere Toni (che aveva
Buffon si fa espellere
Il Lecce domina
Champions a 7 punti
Decisivi il rosso al portiere e il cambio di Delneri
che toglie Krasic. I gol di Mesbah e Bertolacci
IL FILM
Mani fuori area,
cartellino rosso
e poi la disfatta
V
reclamato un rigore all’8’, ma
la trattenuta di Ferrario arriva
dopo quella dell’attaccante)
per un 4-4-1 suggerito dai manuali e dall’esperienza. A sorpresa, il tecnico sceglie una terza via e manda sotto la doccia
Krasic, uomo di corsa e combattimento, così confermando piena fiducia nella forza d’urto dei
due centravanti. Già, ma chi li
rifornisce? Avesse potuto contare sull’appoggio del televoto
espresso dai tifosi, magari Delneri avrebbe privilegiato l’opzione 1 o l’opzione 2, lasciando
in ogni caso il centrocampo a
quattro. Senza Krasic, il terzetto Melo-Aquilani-Marchisio, solo sporadicamente aiutato da
Chiellini, deve vedersela contro cinque avversari: troppi per
poter assicurare assistenza alle
12’ p.t.
Vives lancia Di Michele che sbuca davanti a Buffon, il
portiere respinge quando è già fuori area: rosso
inevitabile e la Juve resta in dieci FOTO SKY
punte. Per giunta i quattro difensori lasciati a guardia di Di
Michele e delle ali di De Canio
vanno incontro a un bagno di
sangue bianconero: statici, distratti, presi sul tempo lasciano
che i leccesi colpiscano da pochi metri.
Botte Così arriva la prima botta
inferta da Mesbah (un terzino!) che sbuca solo soletto in
mezzo all’area su suggerimento di Munari: così arriva il raddoppio, a inizio ripresa, con Di
Michele che salta tra Sorensen
e Barzagli e smista sul palo lontano per il facile tocco di Bertolacci, un ventenne rispolverato
per ovviare all’assenza di Olivera e Jeda. Mancano 42’ al termine, Delneri non è rassegnato e
manda dentro Iaquinta per So-
rensen dopo che nell’intervallo
aveva messo fuori Toni per dare spazio a Del Piero. Un pizzico di pressione in più arriva
quando Vives, tra i migliori, decide di aiutare il blasonato avversario prendendo due ammonizioni in 90 secondi. Ma la
pressione juventina non produce brividi sulla pelle dello spettatore Rosati, il portiere di casa, mentre in tribuna si annota
come Delneri abbia dato ascolto... al televoto (sostituti Toni
e Sorensen) solo a frittata già
fumante. Uno degli argomenti
di critica e rammarico, certo,
ma la squadra è parsa spenta in
partenza: più che giocar male,
non ha proprio giocato. E adesso la Champions dista sette lunghezze: serve un risveglio collettivo e duraturo.
TERZO 2-0 IN CASA DEL LECCE SUI BIANCONERI
Bertolacci, 20 anni, regista
l’eroe del nuovo capolavoro
LECCE Quando riesce l’impresa,
finisce sempre 2 0. E’ il risultato
«perfetto» per le vittorie del Lecce
al «Via del Mare» contro la Juve.
Qui i giallorossi avevano già battuto
due volte la Juve sempre con lo
stesso punteggio: il 9/4/’89 (gol di
Moriero e, su rigore, Pasculli) e il
26/9/ ’99 (reti di Lima e Conticchio).
Mesbah e Grossmuller
Andrea Bertolacci, 20 anni, fa
festa con Munari e Di Michele LEZZI
Squalificato De Canio, è stato il suo
«secondo» Roberto Rizzo,
LE PAGELLE
di NI.CE.
DI MICHELE DETERMINANTE NEGLI EPISODI. BONUCCI E CHIELLINI: GIORNATACCIA
LECCE 7
ROSATI s.v. Deve solo raccogliere
una sorta di retropassaggio di
Marchisio (40’).
DONATI 6,5 La grinta in persona.
Scattante, reattivo, determinato.
FABIANO 7 Primo tempo di scontri
fisici con i due centravanti, ne esce
spesso vincitore. Ripresa nel
fortino ma senza patemi.
FERRARIO 7 Recupera in extremis
su un tentativo di Matri ed è
l’intervento più difficile.
BRIVIO 6,5 Tira ben presto un
sospiro di sollievo quando Krasic
esce di scena. Libero è un bel
giocare, dà un assist a
Grossmuller.
h
7
IL MIGLIORE
VIVES
Regia eccellente. Gli togliamo
mezzo voto per l’espulsione che va
a cercarsi con due stupidi falli
consecutivi.
GROSSMULLER 6,5 Un cursore
abile negli inserimenti. Venisse
assistito anche dalla mira sarebbe
il migliore. Ma si divora due gol.
MUNARI 7 Entra da protagonista
nel primo gol, gestisce con
sapienza le diverse fasi del match
assicurando spinta e idee.
BERTOLACCI 7 Vent’anni appena
compiuti, ancora poche presenze,
naturalmente. Ma è lui che chiude
la sfida con guizzo da centravanti.
(Coppola s.v.).
JUVENTUS 4
impone per grinta, né per
tempismo. Assiste al naufragio.
MESBAH 7 Parte fallendo un gol già
fatto, poi però si scatena e mette a
ferro e fuoco l’area bianconera. Lui,
un difensore di fascia (Rispoli
s.v.).
BUFFON 6 In 12’ colleziona una
parata in tuffo, un’uscita di testa e
la deviazione, determinante, ma
fuori area: poteva fermarsi e
prendere il gol? Lì domina l’istinto.
CHIELLINI 4,5 Tranne un cross per
Aquilani non si impone in appoggio.
Sull’1 0 tiene in gioco Mesbah.
DI MICHELE 6,5 E’ lui che «espelle»
Buffon ed è sempre lui che fornisce
l’assist del raddoppio. Si arrende a
un muscolo mentre fila in porta.
STORARI 6 Una paio di salvataggi
su Mesbah e Grossmuller poi
regala l’assist a Chevanton
ciccando un rinvio di piede.
CHEVANTON 6,5 Rileva Di Michele
nei compiti di guastatore e sfiora
un gol spettacolare in sforbiciata
su rinvio sbagliato da Storari.
SORENSEN 4 Distratto o
stralunato, certo è che il Lecce
sfonda dalla sua parte.
ALL. RIZZO 7 Avendo De Canio in
tribuna il vice allenatore gestisce
con calma e oculatezza la partita,
lasciando l’assetto a una punta.
BARZAGLI 5,5 In una difesa che ha
fatto acqua mette 2 3 pezze per
evitare una catastrofe.
BONUCCI 4 Assente. Non si
KRASIC s.v. Sacrificato dopo 13’.
FELIPE MELO 4,5 Mancandogli la
luce di Aquilani, vaga nel buio.
Manca pure sul piano della lotta.
AQUILANI 4 Come Melo. In peggio
c’è una palla gol ciccata in piena
area (suggerimento di Chiellini).
h
IL MIGLIORE
6 MARCHISIO
Un suo sinistro debole e sbilenco è
l’unico tiro verso Rosati. Almeno
irreprensibile per corsa e volontà.
TERNA ARBITRALE: MAZZOLENI 6,5 La partita presenta qualche situazione non semplice, che viene risolta per il meglio anche grazie agli assistenti. Manganelli 7-Cariolato 6,5
TONI 4,5 Fa a spallate, subisce una
trattenuta sospetta ma al tirar delle
somme la produzione è a zero.
MATRI 5 Con una percussione
centrale procura angoscia al
Lecce. Si spegne in fretta.
DEL PIERO 6 Appena entrato si va
sullo 0 2. Eppure cerca il dialogo
rasoterra, protesta, incita i
compagni. Almeno è vivo.
IAQUINTA 5 Gli arriva un pallone
sporco e non riesce a deviarlo, nel
finale fallisce il tiro del 2 1.
ALL. DELNERI 4 Deve assumersi le
maggiori responsabilità per questo
passaggio a vuoto. E dire che
aveva appena parlato di rimonta da
terzo posto...
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
#
LECCE
JUVENTUS
2
0
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0
brutte figure contro Bari, Parma
e Lecce. A inizio stagione il progetto prevedeva il 4˚ posto e soprattutto un percorso di rinascita: la Champions può ancora essere conquistata (ma è dura), per il
salto di qualità invece bisognerà
aspettare ancora.
3’ s.t.
Punizione di Vives, stacco di Di Michele
che devia sul secondo palo dove
Bertolacci anticipa tutti LAPRESSE
MARCATORI Mesbah (L) al 32’ p.t.; Bertolacci (L) al 3’ s.t.
LECCE (4-1-4-1) Rosati; Donati, Fabiano, Ferrario, Brivio; Vives; Grossmuller, Munari, Bertolacci (dal 46’
s.t. Coppola), Mesbah (dal 41’ s.t. Rispoli); Di Michele (dall’8’ s.t. Chevanton). PANCHINA Benassi, Sini, Piatti,
Corvia ALLENATORE Rizzo (De Canio
squalificato).
JUVENTUS (4-4-2) Buffon; Sorensen (dal 14’ s.t. Iaquinta), Barzagli, Bonucci, Chiellini; Krasic (dal 13’ p.t. Storari), Melo, Aquilani, Marchisio; Toni
(dal 1’ s.t. Del Piero), Matri PANCHINA
Salihamidzic, Grygera, Traoré, Martinez. ALLENATORE Delneri.
ARBITRO Mazzoleni di Bergamo.
ESPULSI Buffon al 12’ p.t. per c.n.r.
(mani fuori area), Vives al 24’ s.t. per
doppia ammonizione (entrambe per
gioco scorretto).
AMMONITI Mesbah per c.n.r.
NOTE paganti 16.327, incasso di euro
535.516,00; abbonati 4.059, quota di euro
46.085,35. Tiri in porta 7-1. Tiri fuori 6-5.
Angoli 5-2. In fuorigioco 6-8. Recuperi 3’
p.t., 3’ s.t.
L’arbitro Paolo
Mazzoleni estrae il
cartellino rosso per
Gigi Buffon. La
decisione dell’arbitro è
quella giusta: il
portiere ha fermato Di
Michele lanciato verso
la rete, intervenendo
con le mani fuori area.
Nella foto DE
BENEDICTIS le proteste
dei bianconeri
salentino doc, a guidare la
squadra: «Vittoria importante per
la classifica e per il morale — dice
Rizzo, 49 anni, che da allenatore
del Lecce in A aveva conquistato il
successo contro il Milan, ancora
per 2 0 —. La squadra ha concesso
poco alla Juve. Già prima
dell’espulsione di Buffon, ha
costruito diverse occasioni per
segnare ed è riuscita a pressare
con intensità i portatori di palla
avversari. Uscito Krasic, abbiamo
tenuto in campo Mesbah, perché in
mezzo al campo creavamo densità,
sfruttando elementi con "gamba"
come l’algerino e Grossmuller.
Quel «vecchio» Bertolacci
Rizzo svela come era stata
preparata la sfida con i bianconeri.
«Dovevamo limitare le loro
incursioni esterne, per evitare
rifornimenti alle punte. Abbiamo
preferito subire frontalmente gli
attacchi avversari e i nostri
centrali difensivi sono stati
eccezionali, sempre in anticipo su
Toni e Matri e sugli altri attaccanti.
Nelle ripartenze, poggiavamo su Di
Michele. L’exploit di Bertolacci?
Andrea sa dettare i tempi delle
giocate, ha forza ed è sempre
pericoloso con inserimenti al tiro,
tanto che aveva sfiorato il gol già
con la Lazio: ha 20 anni ma ha
senso tattico e si muove come un
trentenne. Ma tutta la squadra ha
girato a meraviglia».
Giuseppe Calvi
y
L’ANNO
SCORSO
DA PAURA
Anche dopo la
vittoria con
l’Inter della
scorsa stagione
la Juventus
aveva perso, e
nelle 8 partite
seguenti c’erano
state 5
sconfitte.
05/12/09
Juventus-Inter
2-1
12/12/09
Bari-Juventus
3-1
20/12/09
Juve-Catania
1-2
06/01/10
Parma-Juve 1-2
10/01/10
Juve-Milan 0-3
17/01/10
Chievo-Juve 1-0
23/01/10
Juve-Roma 1-2
31/01/10
Juve-Lazio 1-1
06/02/10
Livorno-Juve 1-1
Marchisio nero
«Quarto posto?
No, non siamo
una grande»
Il centrocampista: «Siamo arrabbiati,
con le piccole non abbiamo la mentalità
giusta». Barzagli: «Blackout completo»
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
LECCE dIl problema della Juve è
che gioca contro se stessa. E a volte perde. La rincorsa al quarto posto è sempre più difficile, il mini-filotto di 3 vittorie consecutive
viene fallito ancora, il processo di
crescita si interrompe di continuo: ma tutto questo è decisamente secondario. L’argomento
principale è un altro: cos’è la Ju-
ve, oggi? «Una squadra arrabbiata: tantissimo arrabbiata», butta
lì Claudio Marchisio. Ma ovviamente non basta. La Juve è un
club che ha un obiettivo (il 4˚ posto) e rischia di non raggiungerlo
per colpe sue. E’ una formazione
capace di grandi fiammate e di
clamorose disfatte: dopo 7
mesi dall’inizio della stagione, questo è l’aspetto
più deludente. La Juve studia da grande, ma gioca come una provinciale: imprese contro Milan e Inter,
L’AMAREZZA DELL’ALLENATORE BIANCONERO
Delneri: «E pensare che poteva finire peggio»
LECCE dFortuna che c'è anche
Quando deve svoltare la Juve
va in testa coda, e si schianta.
Questa volta senza scuse, rosa
al completo, neppure un rigorino non concesso a cui appellarsi, zero tiri in porta, zero ammonizioni. C'è da meditare, lo aveva previsto Gigi Delneri: «La
partita con il Lecce è un bivio
importante, avremo le stesse
motivazioni che avevamo con
l'Inter». Parole al vento, disperse allo stadio di Via del Mare.
chi fa peggio. Una domenica iniziata in modo disastroso si conclude con una classifica meno
orribile del previsto. Su e giù:
due vittorie consecutive, un’altra sconfitta, sempre sull’altalena dall’inizio della stagione.
Macchia L’espulsione di Buffon
ha macchiato la tovaglia, ma
non ha inciso sul risultato. «Abbiamo sbagliato l'approccio:
con questa mentalità non si va
da nessuna parte, spero ci serva
da lezione» il ritornello dell'alle-
«Non si salva
nessuno: se non ci
diamo una scossa,
addio 4˚ posto»
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO BRAMARDO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Luigi Delneri, 60 anni IANUALE
natore. Il sacrificio di Krasic
non ha convinto: «Volevo un
centrocampo a tre con tre punte di ruolo, in fondo la squadra
in 10 ha giocato meglio che in
11. Milos sta attraversando un
momento opaco, fisicamente
non è al meglio, poteva forse
giocare Martinez. Ho fiducia
nel futuro perché peggio di così
non si può giocare. E non si è
salvato nessuno. Non ci sono
scusanti: la squadra è fatta di
giocatori maturi non è pensabile rimanere senza energie nervose, addossare le colpe alla gara contro l'Inter».
Immaturi «Ci sono stati altri
blackout, col Parma ad esempio. Ogni tanto si rompe qualco-
sa, forse bisognerebbe parlare
meno di obiettivi e pedalare. Se
doveva arrivare una batosta,
meglio adesso. Ci manca la
mentalità da grande squadra,
siamo immaturi, o si cambia
mentalità o il quarto posto diventa impossibile, se non torna
la Juve operaia, tutto cuore. A
Buffon non si può imputare
niente. Era uscito per prenderla di petto, è andato d'istinto.
Abbiamo sbagliato l'approccio,
dovevamo essere molto intensi, contro un Lecce molto veloce. Abbiamo praticato un calcio
sporco senza grandi idee, abbiamo meritato di perdere e c'è anche andata bene, il risultato finale poteva essere anche più
clamoroso».
Mentalità E quest’aspetto non
sfugge a Marchisio: «Il gruppo è
sempre unito, ma contro le piccole non scendiamo in campo compatti. Non abbiamo la mentalità
della grande squadra: dobbiamo
crescere». Però bisogna farlo in
fretta: «Delneri è molto arrabbiato, ma lo sappiamo da soli di aver
giocato malissimo. E al quarto posto adesso proprio non penso.
L’unica cosa che possiamo fare è
ricordare le bruttissime sensazioni che stiamo provando. Non abbiamo paura, la voglia non ci
manca: dobbiamo essere più cattivi. E se quando provi a reagire
gli altri vanno il doppio di te c’è
poco da fare». Testa scarica, gambe lente. Barzagli prova a spiegare: «Un black-out completo, poca
concentrazione, approccio sbagliato. Sapevamo come il Lecce ci
avrebbe attaccato, non lo abbiamo sottovalutato, però arrivavamo sempre secondi sulla palla».
E Martinez? L’alibi dell’espulsione di Buffon per fortuna non lo
accampa nessuno. Piuttosto si potrebbe ragionare sulla scelta di
Delneri che per la prima volta in
inferiorità numerica ha deciso di
sostituire un centrocampista: in
passato aveva tolto Quagliarella
(contro il Chievo, espulso Giandonato) e Del Piero (contro il Parma, espulso Melo). Ieri, invece, è
uscito Krasic. Con il senno del poi
è facile discutere di una decisione presa in venti secondi, però
l’impressione che non fosse la
scelta giusta è forte (si poteva rinunciare magari a Sorensen, se
non a una punta). E a proposito
di scelte, mentre Alessandro Del
Piero lascia Lecce con una botta
al quadricipite e non può che convenire che si tratti di una «grande
delusione», spunta una domanda: perché è stato comprato Jorge Martinez? Delneri lo ha voluto
(a un prezzo non esattamente
conveniente) e difeso, ma da un
paio di settimane è come se non
esistesse. Sia contro l’Inter sia a
Lecce gli è stato preferito uno
Iaquinta lontanissimo da una condizione accettabile. Dopo la gara
Martinez, volto scuro ed espressione triste, scuoteva la testa
chiacchierando con il connazionale Giacomazzi.
E’ un po’ il simbolo di
una Juve che cerca se
stessa, ma a volte
non sa dove trovarsi.
.it
PER I LETTORI LA JUVE
ARRIVERÀ SOLO
IN EUROPA LEAGUE
Gazzetta.it ha chiesto ai suoi
utenti, dopo il disastroso k.o.
della Juventus a Lecce,
«secondo voi come chiuderà
il campionato la squadra di
Delneri?».
Ebbene, non c’è tanta
fiducia, il quarto posto
sembra ormai andato. Per il
51.2% dei lettori, la Juve si
qualificherà per l’Europa
League. Secondo il 38.6%
addirittura rimarrà fuori
dall'Europa. E solo per il
10.1% «Si qualificherà per la
Champions League». Fino a
ieri sera avevano votato
8.102 lettori.
www.gazzetta.it
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
#
SERIE A 26a GIORNATA
IL FILM
Da 0-3 a 4-3
Pazza rincorsa
per i rossoblù
V
0-1
0-2
0-3
Mexes
N.Burdisso
Totti
La Roma
passa dopo
appena 6 minuti
grazie a un bel
colpo di testa
di Mexes: il
francese stacca
più in alto e
batte Eduardo
Ancora
di testa
arriva il bis
dei giallorossi
al 16’. E sempre
con un
difensore:
Burdisso devia
una punizione
di Totti ANSA
I giallorossi
dilagano
al 5’ s.t.:
Borriello serve
Totti che in area
si aggiusta
il pallone e
di sinistro infila
Eduardo per
il tris LAPRESSE
LIVERANI
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI
IMPRESA GENOA
FOLLIA ROMA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GENOVA dPer quasi un’ora si è
illuso di aver ritrovato la sua Roma. Bella, spietata. A tratti spettacolare. Poi, tutto gli è sbriciolato davanti agli occhi. Claudio
Ranieri non è più l’allenatore
della squadra giallorossa. Si è
dimesso dopo la rocambolesca
sconfitta contro il Genoa. Aveva capito che la sua era diventata una battaglia impossibile. E
che, come il calcio insegna, è
più semplice allontanare un tecnico che «esonerare» una decina di giocatori. Chissà cosa
stanno pensando, dall’altra parte dell’oceano, i nuovi padroni
della Roma. Prima le bombe
carta in ritiro, ora l’addio dell’allenatore al quale erano pronti a
rinnovare il contratto. Benvenuti nel calcio italiano. La Roma che incappa nell’ennesima
sconfitta (appena due punti nelle ultime cinque partite) si allontana a grandi passi dalla zona Champions. E dai tanti soldi
che questo torneo garantisce.
Roba da pazzi Alzi la mano chi
avrebbe scommesso un euro
sulla sconfitta dei giallorossi dopo sei minuti del secondo tempo. Va bene che è Carnevale. Il
momento più pazzo dell’anno.
Ma a quel punto la partita aveva un solo padrone, la Roma. Si
può descrivere in maniera diversa una squadra in vantaggio
per 3 a 0 e capace di costruire
palle gol a ogni offensiva? Dal
trionfo, al disastro. Il calcio regala di questi episodi incredibili. La squadra giallorossa di colpo stacca la spina. Stanchezza?
La voglia di risparmiare energie in vista del recupero di mercoledì contro il Bologna? L’incapacità di ragionare come gruppo? Errori tecnici? Certo, errori
tecnici. Ranieri sbaglia a sostituire Simplicio con Menez. La
Roma aveva bisogno di centrocampisti in grado di garantire
un minimo di copertura. E nel
momento in cui il Genoa diventa minaccioso sbaglia a inserire
RANIERI
VA VIA
La disperazione e la
rabbia di Francesco Totti,
34 anni, nascoste sotto
la maglia giallorossa ANSA
no degli ottavi di Champions
contro lo Shakhtar di Lucescu.
Blackout giallorosso
Ballardini da 0-3 a 4-3
In gol Mexes, Burdisso e Totti, che sciupa il 3-4
Doppiette Palacio-Paloschi e Marassi in delirio
Loria e a proporre un’inconsueta difesa a cinque. Un segno di
paura che ha reso ancor più coraggiosa la squadra di Ballardini. Ma sarebbe disonesto scaricare sulle spalle di Ranieri tutte
le responsabilità per questo passaggio dallo 0 a 3 al 4 a 3. Come
è possibile giustificare gli sbandamenti (e siamo benevoli) difensivi di uomini dell’esperien-
za di Mexes e Burdisso. E come
è possibile che Totti, a porta
vuota, sbagli la palla del nuovo
vantaggio (il possibile 3-4) toccando morbido sulle gambe di
Criscito? Che qualcosa si fosse
incrinato nel rapporto tra Ranieri e parte dello spogliatoio
era noto. Pensate, Pizarro, in
guerra con l’allenatore, ieri ha
scelto addirittura di non anda-
re in panchina nascondendosi
dietro un improvviso mal di
schiena. E Totti, Vucinic, Menez, lo stesso De Rossi, hanno
avuto tutti qualche problemino
con Ranieri. Ora il sor Claudio
esce di scena. A testa alta.
Scomparso il «grande colpevole» ora tocca allo spogliatoio rimettere in piedi la stagione. Cominciando dalla sfida di ritor-
Alberto Paloschi, 21 GETTY IMAGES
Miracolo Genoa Il Genoa meriterebbe più parole. E più elogi.
Ma l’uscita di scena di Ranieri si
prende buona parte della copertina. Pazienza. In cinque giorni
la squadra di Ballardini restituisce, comunque, colore a un
campionato per il momento grigio. Vittoria nel derby, trionfo
contro la Roma. Sei punti che
riaccendono sogni europei. In
questo rocambolesco finale di
partita il Genoa ritrova i gol (2)
e gli assist di Palacio. E rilancia
il talento di Paloschi entrato in
corso d’opera e autore di una
doppietta decisiva. Il calcio italiano ritrova il suo piccolo Inzaghi. Se il Genoa risolve il problema del gol può chiudere la stagione da protagonista. Grazie
anche alle scelte di Ballardini,
un tecnico che qualcuno aveva
bocciato troppo in fretta.
LE PAGELLE
di L.CAL.
PALACIO FA ANCHE ASSIST, LA DIFESA ROMANISTA È UN VERO DISASTRO
GENOA 7,5
EDUARDO 5,5 Regala un assist a
Borriello con una
presa saponetta. Insicuro nelle
uscite.
MESTO 6 Balbettante nel primo
tempo, decisamente meglio nella
ripresa.
DAINELLI 5,5 Si fa beffare da
Mexes nell’azione del primo gol
della Roma.
KALADZE 6 Ci mette grinta e
muscoli. «Elettrici» alcuni contatti
con Totti.
CRISCITO 7 Salva il risultato
respingendo sulla linea di porta la
conclusione a botta sicura di Totti.
Le sue incursioni sulla corsia di
sinistra spaccano la difesa
giallorossa.
RAFINHA 6,5 Confeziona cross in
quantità industriale. Mezzo voto in
meno per l’inutile fallo che, in pieno
recupero, gli costa l’espulsione.
KUCKA 6 E’ una forza della
natura. Ma deve imparare a
gestire così tanti watt di potenza.
MILANETTO 5,5 Una regia che
non convince. Esce zoppicando.
VELOSO 6 Entra subito nel cuore
della gara.
ROSSI 6 Le solite volate sulla
fascia sinistra. Perde, però,
lucidità nella fase conclusiva.
h
IL MIGLIORE
7,5 PALOSCHI
Un po’ Rossi, un po’ Inzaghi. Due
palle buone, due reti. Un vero killer.
FLORO FLORES 6 Si mangia un
paio di reti. Conquista la
sufficienza per l’assist che
confeziona a Paloschi.
MORETTI 6 Dimostra saggezza
tattica.
PALACIO 7,5 Gol e assist. Quanto
è mancato al Genoa questo
talento. Può essere l’uomo in più
per un finale di stagione all’assalto
della zona Europa.
All. BALLARDINI 7,5 Azzecca tutti i
cambi. E’ stato il dodicesimo giocatore.
ROMA 4
JULIO SERGIO 6 Compie due
miracoli che evitano alla Roma una
sconfitta tennistica. Non
impeccabile sui due gol di Palacio.
CASTELLINI 4 Dalla sua parte gli
esterni del Genoa trovano sempre
la porta spalancata.
MEXES 5 Parte a cento all’ora: un
gol di testa e un paio di recuperi
da fuoriclasse. Poi, si addormenta.
N.BURDISSO 5 Vedi Mexes.
RIISE 4,5 Dov’è finito il guerriero
che viene dal nord? Non attacca e
non difende. Stanco o
demotivato?
SIMPLICIO 5 Trotterella senza mai
lasciare il segno. Poi, chiede la
sostituzione per un dolorino. Così
assicurano i giallorossi, altrimenti
sarebbe un gesto incomprensibile.
MENEZ 6 Regala una palla d’oro a
Totti. Un colpo che vale da solo la
sufficienza.
calcio a 30 mila persone. Poi
sbaglia il gol che potrebbe
cambiare la storia della partita e
forse la stagione giallorossa. Un
errore grave che condiziona la
pagella.
BRIGHI 6 Parte da punta bassa
del rombo e finisce da
trequartista. Una partita onesta.
BORRIELLO 5,5 Sbaglia una rete
elementare ciccando il pallone a
porta vuota. Poi, lavora come un
matto per aiutare il centrocampo.
GRECO 5 Scompare quando il
Genoa si lancia all’assalto.
(Perrotta s.v.)
LORIA 4 E’ sempre fuori posizione
quando gli attaccanti del Genoa
vanno a segno.
TADDEI 5,5 Non arriva mai al tiro.
h
IL MIGLIORE
6 TOTTI
Per un’ora regala una lezione di
All. RANIERI 5 Sbaglia un paio di
cambi. E sbaglia soprattutto a non
ribellarsi all’atteggiamento passivo
della sua squadra. Ma dimostra
dignità dando le dimissioni.
TERNA ARBITRALE: ORSATO 6 Un fallo di mano di Totti poteva far scattare il 2˚ giallo. Il collaboratore Petrella lo induce all’errore nel finale di primo tempo segnalando un fuorigioco inesistente di Totti. Tonolini 6; Petrella 5
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
#
1-3
2-3
3-3
4-3
Palacio
Paloschi
Palacio
Paloschi
Pronta
la risposta
del Genoa al 7’
s.t.: Floro Flores
restituisce
il pallone
a Palacio
che segna
con il destro
Ancora
in evidenza
Floro Flores
nel bis genoano
al 23’: Paloschi
ne approfitta
e riesce a
battere Julio
Sergio in uscita
Grazie
a un colpo
di testa al 29’,
Palacio riesce
a scavalcare
Julio Sergio
che sfiora,
ma non devia
il pallone
Rimontona
del Genoa
al 41’ s.t.:
Criscito dà
il via all’azione,
Palacio
perfeziona
e Paloschi
appoggia il 4-3
FOTOPRESS
FOTOPRESS
FOTOPRESS
TANOPRESS
4
3
GENOA
ROMA
GIUDIZIO 7777
PRIMO TEMPO 0-2
MARCATORI Mexes (R) al 6’, N.Burdisso (R) al 16’ p.t.; Totti (R) al 5’, Palacio
(G) al 7’, Paloschi (G) al 23’, Palacio (G)
al 29’, Paloschi (G) al 41’ s.t.
GENOA (4-4-2) Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito; Rafinha,
Kucka, Milanetto (dal 16’ s.t. Veloso),
Rossi (dal 19’ s.t. Paloschi); Floro Flores (dal 36’ s.t. Moretti), Palacio. PANCHINA Scarpi, Boselli, Antonelli,
Jankovic. ALLENATORE Ballardini.
ROMA (4-3-1-2) Julio Sergio; Castellini, Mexes, N.Burdisso, Riise; Simplicio (dal 19’ s.t. Menez), Brighi, Greco;
Perrotta (dal 10’ p.t. Taddei); Totti,
Borriello (dal 27’ s.t. Loria). PANCHINA
Lobont, Juan, G.Burdisso, Pettinari.
ALLENATORE Ranieri.
ARBITRO Orsato di Schio.
ESPULSI Rafinha (G) al 46’ s.t. per doppia ammonizione.
AMMONITI Mexes (R), Taddei (R), Greco (R) e Dainelli (G) per gioco scorretto; Totti (R) per c.n.r.
NOTE paganti 2.822, incasso di
64.333,00 euro; abbonati 19.358,
quota di 258.839,00 euro. Tiri in porta 8-6. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 3-0.
Angoli 6-5. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.
Ecco la resa
«Devo dare
un segnale
Mi dimetto»
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GENOVA dLa cerimonia degli
presa, quando Paloschi segna il
gol del 4-3 e completa così la
rimonta perfetta del Genoa. É
l’ottava subita nella stagione
dalla Roma (12˚ ko) e Claudio
Ranieri all’improvviso capisce
che la sua storia d’amore giallo-
schio la sua sicurezza.
Decisioni chirurgiche Perciò ai
giocatori mormora solo un paio di frasi: «Così non si può più
andare avanti, vi ringrazio».
Gian Paolo Montali lo prega di
congelare la sua decisione e,
dopo aver sentito al telefono la
presidente Sensi (che ordina alla squadra il silenzio stampa),
il dirigente spiega: «Ci prendiamo del tempo per riflettere,
non dobbiamo prendere decisioni di pancia. Occorre intervenire in modo chirurgico. Vogliamo pensare ai problemi non alle colpe. Sul piano dei risultati
siamo indifendibili, ma stavolta la squadra era entrata in
campo con l’atteggiamento giusto».
L’addio di Ranieri: «Così non si
va avanti. Ma grazie a tutti...»
addii si consuma al 41’ della ri-
rossa si è conclusa lì, nel più paradossale dei modi. Roma è la
sua città e l’allenatore la conosce troppo bene per non sapere
che, per uno come lui che vuole restarvi a vivere, resistere e
basta metterebbe persino a ri-
Valori Troppo poco per placare
una piazza che, già dal ventre
di Marassi, si sa in ebollizione.
Dopo il malinconico volo verso
Fiumicino, infatti, Ranieri rompe gli argini e prima delle 21
rilascia il suo testamento giallorosso. «Sono e resto un uomo
di campo e dopo una partita come quella di Genova ritengo
sia giusto dare un segnale. Lo
t
Nuovo Jeep Patriot. È ora di prendere la cattiva strada.
®
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sport e il calcio hanno dei valori che per me e per chi ci mette
lavoro e passione sono la vita.
Al fischio finale dopo una partita vibrante sono andato negli
spogliatoi per ringraziare la
squadra per la prestazione e ho
deciso di rassegnare le dimissioni. Fino ad oggi ho pensato
al bene della Roma, della società e della squadra. Anche stavolta siamo entrati in campo
con la voglia di lottare e vincere per tutti quelli che amano la
maglia e la città. Ogni minuto
della mia giornata è per la Roma. Ho sempre detto che per
me una sconfitta faceva più male, ma vedere i miei ragazzi lottare fino alla fine e perdere mi
scuote nel profondo. Ringrazio
tutti. Insieme, nonostante le
difficoltà, abbiamo fatto un
grande lavoro l’anno scorso e
quest’anno». Un punto nelle ultime 5 partite, la virtuale eliminazione in Champions contro
lo Shakhtar e soprattutto la lontananza dalle prime 4 posizioni, però, gli sono state fatali. Alle 22 esce dal centro sportivo di
Trigoria sulla sua Smart. La
trentina di tifosi che contestano non lo riconoscono.
Jeep® è un marchio Chrysler Group LLC
je ep pa tr io t.i
Ranieri,
59 anni
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 26a GIORNATA
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GENOVA dIl bentornato è sulla
stessa lunghezza d’onda dei saluti di sabato: contestazione.
La Roma che torna a Trigoria
dalla disastrosa trasferta di
Marassi è accolta da una trentina di tifosi, che hanno tirato
sassi, uova e bottiglie verso il
pullman giallorosso. «Mercenari, vergogna, tirate fuori le
palle», i cori che accompagnano la squadra al vertice con la
dirigenza.
Aeroplanino Paradossalmente,
proprio una manciata di minuti dopo l’arrivo della prima
squadra, a presentarsi ai cancelli tocca al pullman dei Giovanissimi (1996) di Vincenzo
Montella, reduci da Prato, dove hanno centrato la 26ª vittoria in altrettante partite. I tifosi fuori riconoscono l’Aeroplanino e subito partono i cori
che hanno accompagnato i
suoi gol in giallorosso. Tanti:
102 in 251 partite. La gente,
insomma, lo incorona già come traghettatore in attesa di
un futuro Usa, ma i giochi non
sono ancora del tutto chiusi
perché Rosella Sensi - colta in
contropiede (e anche piuttosto seccata) - dal comunicato
di Ranieri, decide di esprimersi così: «Prendo atto delle dichiarazioni dell’allenatore.
Questa sera (ieri, ndr) non faremo nulla. Ci riserviamo di
decidere dopo la riunione di
domattina, alla quale parteciperanno anche i dirigenti e i
giocatori».
UniCredit al bivio Vincenzo
Montella, quindi, è in «pole position», anche se un nome alternativo c’è ed è quello di Alberto De Rossi, ovvero l’allenatore della Primavera nonché il
papà di Daniele. Quasi un paradosso, se si pensa che proprio all’inizio di questa stagione la dirigenza voleva «promuoverlo» per affidare la squadra a Stramaccioni. Ma al mo-
A chi la Roma?
Montella traghettatore
oppure papà De Rossi
E’ una corsa a due per sostituire Ranieri: l’ex attaccante
è in pole, l’alternativa è l’attuale tecnico della Primavera
I DUE FAVORITI
L’Aeroplanino
e il papà di Daniele
Vincenzo Montella, conosciuto
come l’Aeroplanino per il suo
modo di esultare quando
giocava, è favorito per la
successione di Ranieri: l’ex
attaccante si è ritirato un anno
fa e con i giallorossi ha giocato
dal 1999 al 2007 e nella
stagione 2008 09. Oggi, a 36
anni, allena i Giovanissimi della
Roma. In corsa per la
panchina della prima squadra,
anche Alberto De Rossi (nella
foto sotto), papà di Daniele e
allenatore della Primavera.
mento il primo nome è quello
di Montella. La scelta, comunque, in ogni caso non sarà agevole, visto che già ieri è stato
necessario avviare una sorta
di triangolazione fra l’attuale
dirigenza, il proprietario effettivo (cioè UniCredit) e la cordata Usa che sta trattando l’acquisto della società. Perciò, nonostante Paolo Fiorentino, vice amministratore delegato
della banca, solo giovedì avesse ribadito piena fiducia a Ranieri, la nuova situazione ha
fatto cambiare gli scenari, e dagli Stati Uniti è arrivata la benedizione.
«Il mio sogno» Il nome di Montella, comunque, è in pista da
giorni, tant’è che a qualche dirigente aveva detto: «Allenare
la Roma sarebbe il mio sogno». Avendo spalmato il suo
ultimo anno contratto da calciatore (1,5 milioni) in tre da
allenatore, l’Aeroplanino guadagna 500.000 euro a stagione. Per i conti, solo un vantaggio, visto che Claudio Ranieri
dovrebbe rinunciare a circa
750.000 euro da qui a giugno.
Per la classifica è tutto da vedere. La sfida è quella di fare di
Montella - da traghettatore - il
Leonardo giallorosso, ma il futuro è ancora tutto da scrivere. Meglio non distrarsi.
(ha collaborato Marco
Calabresi)
y il commento1
WEEKEND
DI
TENSIONE
SABATO
Contestazione a
Trigoria contro
squadra e
tecnico: 250
ultrà, scontri
con la polizia (e
lanci di bombe
carta) e 8 feriti.
Anche un tifoso
arrestato. I
giocatori
vengono
scortati fino
all’aereoporto
CONTESTAZIONE A TRIGORIA
1
2
3
IERI
La Roma va in
vantaggio 3-0,
poi il crollo e la
rimonta del
Genoa con le
doppiette di
Paloschi e
Palacio. E’
bufera per i
giallorossi:
un gruppo
di tifosi si
presenta a
Trigoria, la
polizia in
assetto di
guerra.
Contestazione
all’arrivo della
squadra: alle 22
Ranieri prende
la sua auto e
lascia il centro,
ormai da ex
allenatore della
Roma
I giocatori sbarcano in serata a Fiumicino (1), poi
in pullman a Trigoria (2), già assediata da polizia
e tifosi, che li contestano ancora (3) ANSA-TEDESCHI
GIOIA ROSSOBLU’ IL PRESIDENTE SU DI GIRI, PALOSCHI: «LA MIA DOPPIETTA? FANTASTICO DOPO UN ANNO E MEZZO DI SOFFERENZE»
Preziosi: «Genoa, lo racconto ai nipoti»
ALESSIO DA RONCH
vamo molli e contro squadre
forti come la Roma non puoi
permettertelo. Io, però, sapevo che potevamo reagire, sabato, alla rifinitura, li ho dovuti
fermare dopo solo 45 minuti,
perché stavano correndo troppo».
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GENOVA d«Questa la racconte-
rò ai nipoti quando avrò la barba bianca». Il presidente Enrico Preziosi si gode una delle
vittorie più belle del suo Genoa, mentre l’arbitro ha appena fischiato la fine dell’incontro, dando avvio a una sorta di
follia collettiva.
Balli e cori In tribuna c’è chi balla, chi canta, chi grida, persone insospettabili, persino giudici e avvocati, perdono il controllo. La gioia è incredibile. Il
clan della famiglia Preziosi fa
di più: mentre il presidente
scende negli spogliatoi, applaudito da chi lo incontra, loro si dispongono su due file all’ingresso del tunnel che porta
agli spogliatoi e, quando Preziosi vi entra si ritrova sommerso da un’ovazione.
Tifo super L’impresa porta la
firma di un Genoa particolarmente suo. Lui ha preso decisioni importanti, chiudendo
un ciclo ed avviandone un al-
Alberto Paloschi è nato a Chiari (Brescia) il 4 gennaio 1990 ANSA
Rinascita L'eroe del giorno è Alberto Paloschi. Lui ha capovolto la sfida: «Ma Floro Flores e
Palacio sono stati bravi a darmi l’assist. Oggi abbiamo fatto
quello che Ballardini ci aveva
chiesto prima del match: fare
una corsa in più per aiutare i
compagni. Questa doppietta è
una soddisfazione incredibile
dopo un anno e mezzo di sofferenza, spero sia la prima di
una serie».
tro, investendo. L’ultima settimana gli ha dato ragione e gli
ha permesso di esaltare nuovamente la tifoseria rossoblù.
«Lasciatemi dire una cosa —
sottolinea il tecnico Davide
Ballardini —, oggi il pubblico
mi ha dato sensazioni forti, mi
ha emozionato. Ho sentito solo incoraggiamenti e una spin-
Parla il capitano L’impresa compiuta è talmente straordinaria
da far parlare capitan silenzio
Marco Rossi, uno che non spreca le parole: «É stato fondamentale — ricorda — il gol dell’1 a 3. Il terzo gol era una mazzata, un momento difficilissimo, ma noi non ci siamo arresi».
ta eccezionale anche quando
eravamo sotto per 3 a 0. Non
lo dico per piaggeria, del resto
penso che nessuno possa offendersi, se dico che non esistono
altri tifosi così. Noi abbiamo
meritato tutto questo non arrendendoci mai. Abbiamo sbagliato solo l’approccio al primo quarto d’ora, quando era-
L CLIC
DA 0-3 AL SUCCESSO.
TRE PRECEDENTI IN A
E C’È DI MEZZO
IL GRANDE TORINO
Prima della strepitosa
gara di ieri pomeriggio,
altre tre volte in serie A
una squadra aveva vinto
rimontando da 0-3. Nel
1941-42, il Torino andò
sotto in casa contro il
Napoli. Ma poi si scatenò
con cinque reti: doppiette
di Menti II e Gabetto, gol di
Baldi. Ancora Torino, il
Grande Torino: nel
1947-48, Lazio avanti 3-0
in trasferta, reazione
violenta dei granata con
Castigliano due volte,
Gabetto e Valentino
Mazzola. Infine, nel
2000-2001, Bari che
scatta sul 3-0 in casa
contro il Perugia, che però
rimonta con Ahn, Robbiati
(doppietta) e Materazzi.
DI
RUGGIERO PALOMBO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ONORE
DELLE ARMI
L’istituto delle dimissioni non è
mai andato di moda nel nostro
Paese, e tantomeno in questi
tempi un po’ speciali. Fosse
solo per questo, Claudio
Ranieri merita l’onore delle
armi, anche se l’oggetto della
rinuncia è la semplice
panchina di una squadra e i
soldi in ballo sono 750 mila
euro netti, un patrimonio per la
gente comune, ma una
bazzecola per l’elite del calcio.
Ranieri ha detto «basta così»
un minuto dopo la fine del
pazzesco 4-3 di Genova, una
scarica di adrenalina lunga 90
minuti, 50 dei quali per
ritrovarsi dentro un’avventura
ancora tutta da vivere, 40, gli
ultimi, per ritrovarsi solo,
sconfitto, forse colpevole. Il
comunicato pieno di amore
verso la città di Roma e la
Roma è arrivato sui tavoli delle
redazioni diverse ore dopo solo
perché la società (e la banca
Unicredit che ne accompagna
le sorti) aveva deciso di
congelare la situazione.
Quattro sconfitte consecutive,
la stagione compromessa
ormai su tutti i fronti meno
quello assai secondario della
Coppa Italia, la necessità
antica ma sempre attuale di
trovare in qualche modo un
capro espiatorio, qualche
oggettiva responsabilità
diretta, tutto ha contribuito a
far sì che quelle dimissioni
siano state poi accettate. Oggi
Sensi & Fiorentino, la strana
coppia che dovrà portare la
Roma nelle braccia, si spera
assai robuste, di Thomas
DiBenedetto, prenderà una
decisione non facile: molto
lascia credere che il
traghettatore verso un futuro a
stelle e strisce possa essere
Vincenzo Montella,
l’Aeroplanino fattosi allenatore
della squadra Giovanissimi
della Roma, 21 partite, 21
vittorie nella stagione. Piccolo
miracolo riservato ai nati nel
’96, quando Totti aveva
vent’anni. Cosa che dice già
tutto sulle difficoltà cui
andrebbe incontro il giovane
successore di Ranieri, sempre
che la società, proprio per
questi motivi, non decida di
puntare su Alberto De Rossi,
l’allenatore della Primavera
che è anche il papà di Daniele.
Altro problema.
A Ranieri che lascia, resta lo
stesso rammarico che
accompagnò l’avventura sulla
panchina giallorossa di
Carletto Mazzone: romani e
romanisti doc che non sono
riusciti a essere profeti in
patria. Per Ranieri un dolore
accentuato dall’essere andato
molto vicino all’impresa l’anno
scorso.
Un addio pieno di dignità, il
suo. Che merita una riflessione
consolatoria: il 3-0 di Genova
che diventa 3-4 non consente a
quei farabutti che hanno
messo sabato a ferro e fuoco
Trigoria e ieri notte hanno
cercato invano il bis di mettere
il loro marchio di fabbrica
sulla rinascita della Roma.
Meglio gli americani, per
quello. Ranieri, nemico da
sempre d’ogni violenza, ne
converrà.
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A 26a GIORNATA
LAZIO
BARI
1
0
zupping
P
di VINCENZO CITO
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-0
[email protected]
MARCATORE Hernanes al 6’p.t.
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LAZIO (4-2-3-1) Berni; Lichtsteiner, Biava (Stendardo dal 28’s.t.), Dias, Radu; Ledesma, Matuzalem; Gonzalez (Brocchi dal
19’s.t.), Hernanes (Zarate dal 40’s.t.), Sculli;
Kozak. PANCHINA Berardi, Scaloni, Bresciano, Floccari. ALLENATORE Reja.
La gioia estetica
se togli la maglia
BARI (4-3-3) Gillet; A. Masiello, Glik, Rossi, Parisi (Ghezzal dal 28’s.t.); Almiron, Gazzi, Donati; Alvarez, Okaka (Rudolf dal
28’s.t.), Bentivoglio (Castillo dal 1’s.t.). PANCHINA Padelli, Raggi, Codrea, Romero. ALLENATORE Mutti.
Gli stranieri Rafinà e Ibramovic
Un cartellino rosso troppo generoso
Micaela Calcagno (Premium Calcio)
introduce il tema tecnico-tattico del posticipo
Napoli-Catania. «Sfogliatelle contro cannoli,
potrebbe essere una chiave della partita».
ARBITRO Pierpaoli di Firenze.
ESPULSI nessuno AMMONITI Rossi (B),
Matuzalem (L), Almiron (B), Donati (B) e
Ghezzal (B) gioco scorretto.
NOTE spettatori 10.637, abbonati 12.855, incasso e quote nc. Tiri in porta 10-1. Fuori
7-1. Fuorigioco 2-5. Angoli 6-1.
Recuperi: p.t. 0; S.t. 3’.
La festa dopo il settimo gol di Hernanes in campionato. Con la prodezza di ieri il Profeta ha fatto bis contro il Bari INSIDE
Lampo Hernanes
E’ Lazio non stop
Il brasiliano colpisce a freddo il Bari, che non ha
nessuna reazione. Reja così blinda il 4o posto
RUGGIERO PALOMBO
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ROMA dHernanes e Reja non ce
ne vogliano, ma il vero protagonista all’Olimpico è Davide Ballardini. Assai poco rimpianto
nell’universo degli allenatori
della Lazio, con l’esonero dopo
23 partite proprio un anno fa, il
tecnico del Genoa vive via etere un pomeriggio da protagonista, grazie alla rimontona del
suo Genoa sulla Roma. Due
boati sottolineano il 3-3 e poi il
4-3 dei rossoblù, risvegliando
una platea appennicatasi dopo
il gol-lampo di Hernanes che finirà col decidere il mediocre
match con l’ormai condannatissimo Bari di Bortolo Mutti, uno
che a Roma ha sempre perso
(10 volte, equamente divise tra
Lazio e Roma).
Champions Anche per merito di
Ballardini, il successo della Lazio profuma di Champions: dopo il Palermo, crolla la Roma,
cade la Juve, si ferma anche
l’Udinese, e il quarto posto degli uomini di Reja ne esce assai
consolidato. Il quinto risultato
utile consecutivo (11 punti)
giustifica una soddisfazione legittima, ma misurata: per lo
spettacolo, infatti, meglio ripassare più tardi. Massimo risultato col minimo sforzo, si
usa dire in queste situazioni: e
tuttavia, partite così bisogna
chiuderle in fretta e poi, soltanto poi, distrarsi. La Lazio comincia benissimo, sembra in grado
di archiviare rapidamente la
pratica dall’alto di un possesso
palla del 65%, ma poi si impigrisce, fino a rischiare l’1-1 nella ripresa. Calcolando che quello di Donati respinto coi piedi
da Berni (sostituto di Muslera
infortunatosi nel riscaldamento pre-gara) è l’unico tiro che il
Bari indirizza nello specchio
Massimo risultato
col minimo sforzo.
Zarate in campo
soltanto 5 minuti
della porta laziale, viene da
pensare che Reja avrebbe anche potuto osare qualcosa di
più. E, invece, stesso schema
vincente di Brescia e quasi stessi uomini (Berni e il terzino Radu per Scaloni le novità) per
un 4-2-3-1 esageratamente
prudente: solo cinque minuti
di partita per Zarate, sufficienti a mostrare che avrebbe meritato qualcosa di più, e nemmeno quelli per Floccari, ormai riserva di maciste Kozak.
Hernanes show Lui contro Gillet, i più bravi a confronto, il tema del match è stato questo.
Settimo gol in campionato per
il Profeta, che ha così battuto il
suo record brasiliano, isolandosi quale miglior marcatore della Lazio. Il colpo al volo col destro sul cross di Sculli è da cineteca, la perizia balistica con cui
inquadra quasi sempre l’altrui
porta una garanzia, peccato talvolta manchi un pizzico di forza. La Lazio, comunque, è soprattutto lui, anche se mostrano di funzionare i terzini laterali (con Radu il solito stantuffo
Lichtsteiner) e la coppia qualità Matuzalem-Ledesma davanti alla difesa. Per quel che riguarda i tre dietro Kozak, bisognerà fare la scelta giusta, una
puntata alla volta: il Gonzalez
goleador a Brescia col Bari si rivela l’uomo sbagliato.
Bari rassegnato La B è ormai entrata nella testa dei giocatori.
Lo si vede dal modo in cui approcciano la partita, da come
poi svolgono il compitino, dal
tempo infinito che Gazzi impiega a capirci qualcosa con Hernanes, dalla mancanza di reazione collettiva. Okaka, Bentivoglio, Alvarez e poi Castillo,
Ghezzal e Rudolf, Mutti manda in campo tutta la cosiddetta
artiglieria. Il risultato, credeteci, è imbarazzante.
MUSLERA K.O. NEL PREPARTITA
«Deve avere molta pazienza il Napoli in
questa partita. Ecco Pazienza!» (Maurizio
Compagnoni, Sky, Napoli-Catania).
Claudio Lotito, lamentando un clima
persecutorio di Sky nei confronti della Lazio:
«Il cane morde sempre lo straccione». Ilaria
D’Amico: «E chi è lo straccione?».
«Prova incolore di Constant» (Roberto Prini,
diretta gol, Sky).
«Dopo il gol Pato si è tolto la maglietta. Una
gioia estetica, quasi» (Stefano Mattei,
Stadio sprint, Rai Due).
Il k.o. di Muslera nel riscaldamento ANSA
Reja: «Champions?
Sarebbe miracolo»
Mutti: «Noi dimessi»
ROMA Hernanes logora chi non ce l’ha. Edy Reja ce
l’ha e la Lazio è lassù: «Quando gira lui, gira tutta la
squadra», dice il tecnico. Il Bari se n’è accorto. «È
una vittoria che vale tantissimo — ancora Reja —,
la squadra ha dimostrato carattere e maturità».
Neppure l’infortunio di Muslera nel riscaldamento
(distorsione alla caviglia, escluse fratture ma è in
dubbio per Cagliari) frena la corsa. Il quarto posto
oggi è blindato: «Magari fosse una fuga
Champions, ma è ancora troppo presto per dirlo»,
è la frenata di Reja. Ma il motore va alla grande: a
parte le 4 stagioni con Eriksson, mai nell’era dei
tre punti la Lazio aveva totalizzato 48 punti dopo
26 giornate. Reja sorride: «È un torneo anomalo.
Ci sono squadre più attrezzate di noi, ma se Roma
e Juventus zoppicano noi possiamo approfittarne.
Siamo tornati dopo un periodo difficile. La
qualificazione alla Champions sarebbe un mezzo
miracolo, ma ce la giocheremo fino in fondo».
Qui Bari Chi invece nell’atteggiamento sembra
aver già mollato è il Bari. Bortolo Mutti allarga le
braccia: «Come con il Genoa la scorsa settimana,
anche stavolta abbiamo regalato il primo tempo.
Siamo scesi in campo troppo timidi, quasi dimessi:
così non va. Poi nella ripresa le cose sono
migliorate». Come andare avanti? «La classifica è
pesantissima — chiude Mutti —. L’unica via è
provare a pensare partita dopo partita». Certo
che qui di miracolo ne servirebbe uno intero.
Davide Stoppini
C’era la sciabolata alta e quella bassa, poi
quella morbida. C’era la sciabolata e basta.
Qualche volta è apparsa la sciabolata
classica. Giovedì sera, in Europa League su
Retequattro Sandro Piccinini ha inaugurato
la sciabolata disperata. I chiarimenti
(speriamo) alla prossima telecronaca...
Bologna-Palermo, l’arbitro espelle Garcia. Il
commento di Antonio Monaco (Radiorai):
«Troppo generoso il rosso». Doveva
sparargli?
Daniele Paponi su Sky raggiante per aver
deciso Bologna-Palermo. «Era un po’ che
non segnavo. É il secondo gol
consecutivo».
«Il Genoa ha vinto il derby grazie alla
prodezza balistica di Rafinà» (Daniela
Comirato, Tg La7).
«Il peggiore in campo è stato Ibramovic»
(Aldo Biscardi, «Quelli che il calcio e...» Rai
Due).
«Marcello Piazzano: «Errore ininfluente di
Mastrangelo». Claudio Galli: «Ininfluente in
un periodo di influenza è decisamente una
bella cosa» (Champions League pallavolo,
Sportitalia).
Inghilterra-Italia di rugby era appena
cominciata. Vittorio Munari su Sky: «L’Italia
sta giocando molto bene questa lunghissima
fase. E soprattutto sta prendendo gli
avversari in faccia! Perfetti!» Antonio
Raimondi «Attenzione, trovato il varco,
Ashton! Meta dell’Inghilterra». Ce ne
faranno altre sette.
LE PAGELLE
di STEFANO CIERI
LEDESMA E MATUZALEM SORRIDONO INSIEME. GILLET FA GLI STRAORDINARI
LAZIO 6,5
BERNI 6,5 Una sola parata, ma da
tre punti su Donati.
LICHTSTEINER 6,5 Corre come
un matto. E non doveva giocare.
BIAVA 6 Attento ogni volta che
viene chiamato in causa.
RADU 6,5 Bravo anche nella fase
di spinta, non solo dietro.
LEDESMA 6,5 In tandem con
Matuzalem è più brillante. Prezioso
nel raccordo tra reparti.
MATUZALEM 6,5 Una luce che si
affievolisce solo un po’ nel finale.
STENDARDO 6 Venti minuti di
sostanza. Sfiora il gol.
GONZALEZ 5 Confusionario e
tatticamente disorientato: corre
troppo spesso a vuoto.
DIAS 6 Aiuta Berni dopo la
respinta su Donati.
BROCCHI 6 Grinta e intelligenza
per congelare l’1 0.
IL MIGLIORE
h 7,5 HERNANES
Sontuoso e decisivo. Sembra
tornato quello di inizio stagione.
Zarate s.v.
SCULLI 6 L’assist per Hernanes,
tanto lavoro e un gol mangiato.
KOZAK 6 Conclude poco, ma lotta
tanto. Anche troppo con Glik.
All. REJA 6 Bene le scelte iniziali,
ma Zarate serviva prima per
chiudere la gara.
BARI 5
h
IL MIGLIORE
7 GILLET
Nega il 2 0 a Hernanes, Sculli e
Zarate: merito suo se il Bari resta
in partita fino alla fine.
A.MASIELLO 6 Qualche rinvio
avventuroso, nel complesso tiene.
GLIK 6 Che botte con Kozak: le
prende e le dà.
ROSSI 6 A volte un po’ rude:
ALMIRON 5,5 Assente nel primo
tempo, un po’ meglio nel secondo.
ALVAREZ 5 Non si accende,
anche perché nessuno lo innesca.
OKAKA 5 L’aria di derby lo
inibisce piuttosto che esaltarlo.
RUDOLF 5 Entra nel finale, pochi
se ne accorgono.
BENTIVOGLIO 5 Gira al largo
invece di inventare qualcosa.
GAZZI 4,5 Mutti gli affida
Hernanes, se lo perde sempre.
CASTILLO 5 Dovrebbe dare più
peso all’attacco, non ci riesce.
DONATI 6 L’unico a salvarsi in
mezzo al campo. Non sfrutta la
palla del possibile 1 1.
All. MUTTI 5,5 Corregge bene la
squadra nella ripresa, le scelte
iniziali non convincono del tutto.
ammonito, sarà squalificato.
PARISI 6 Nella ripresa sale a
sostengo della manovra.
GHEZZAL 5 Si fa notare solo per
un brutto intervento su Radu.
TERNA ARBITRALE: PIERPAOLI 6,5 Partita priva di grandi asperità: la dirige con giudizio. Apprezzabile l’uso parsimonioso dei cartellini. Resta solo il dubbio su un contatto proibito tra Kozak e Glik. Nicoletti 6,5; Longo 6,5
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
SERIE A 26a GIORNATA
Il centrocampista dell’Udinese, Giampiero Pinzi, 29 anni, in volo a caccia del pallone nel match col Brescia GETTY
La delusione dell’attaccante viola Alberto Gilardino, 28 anni, dopo il pareggio interno con la Samp LIVERANI
L’Udinese
ha il fiatone
e va a vuoto
col Brescia
La Samp
alza il muro
Cilecca
Fiorentina
LE PAGELLE
di P. F. A.
QUANTI ERRORI
PER DENIS
BENE FILIPPINI
L’ONNIPRESENTE
UDINESE 6
8HANDANOVIC 6 Riposo: si deve
lanciare solo due volte.
BENATIA 6 Non ha disturbi
eccessivi nella sua zona.
ZAPATA 6 Spigolo su Caracciolo,
che lo gabba una volta di tacco.
6 Ci prova anche
Bergonzi dà un rigore ai friulani, DOMIZZI
Due soli tiri in porta per i viola
nell’altra area, non sempre lineare.
ISLA 6 Più profondo nel secondo
poi corregge l’errore: Di Natale tempo, un buon invito per Denis. contestati dai tifosi. Ai doriani
IL MIGLIORE
& C. a secco dopo 12 giornate h 6 PINZI
va bene il pari «scacciacrisi»
Per la ripresa grinta e slalom.
UDINESE
BRESCIA
0
0
GIUDIZIO 77
UDINESE (3-5-2) S. Handanovic; Benatia, Zapata, Domizzi; Isla, Pinzi, Inler (dal 31' s.t. Abdì), Asamoah, Armero; Denis (dal 24' s.t. Corradi), Di Natale. PANCHINA Belardi, Coda, Pasquale, Badu, Cuadrado. ALL. Guidolin
BRESCIA (3-5-1-1) Arcari; Zebina,
Bega, Zoboli; Zambelli, Koné, C. Zanetti, A.Filippini (dal 33' s.t. Vass), Berardi; Diamanti (dal 12' s. t. Eder), Caracciolo. PANCHINA Leali, Mareco, Accardi, Baiocco, Lanzafame ALL. Iachini
ARBITRO Bergonzi di Genova
ESPULSI nessuno AMMONITI Zebina
(B) Konè (B), Zanetti (B) , Bega (B), Pinzi (U) per gioco scorretto, Domizzi (B)
comportamento non regolamentare.
NOTE spettatori 4.092, incasso
28.935. Abbonati 11.122, quota non
comunicata. Tiri in porta 5 (1 palo)-4.
Tiri fuori 4-4. Fuorigioco 3-4.
Angoli 3-1. Recuperi 1' p.t., 5' s.t.
DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
UDINE dPerché non ci sono stati
gol? Risposta più cliccata: all’Udinese mancava Sanchez, come nell’unico altro pari interno
del 2011, ma Guidolin nega:
«No, lasciamo stare gli assenti.
Non possiamo vincere sempre
5-0, siamo uomini e non fenomeni». Risposta numero due,
per i cabalisti. È la legge dei
grandi numeri. Friulani sempre
in rete da 12 gare, bresciani
sempre infilati nelle 11 trasferte prima di questa. Lo 0-0 doveva ripresentarsi. Risposta numero tre, sottoscritta anche dagli allenatori. Udinese un po’
stanca e diversa (Denis non
può essere il vice Sanchez), Brescia molto attento a non sbaglia-
re dietro come contro la Lazio,
a bloccare fasce e inizio del gioco già oltre il centrocampo; difensori come Zambelli e Zoboli
abili a togliere dalla porta due
acuti di Di Natale; il colpaccio
ospite svanito per questione di
centimetri (Filippini). Ci sarebbe stata un’altra opzione per
evitare lo zero. Un rigore fischiato ai bianconeri da Bergonzi per una facciata di Bega. L’assistente Niccolai ha evitato all’arbitro la figuraccia e Bergonzi ha cambiato idea, scusandosi.
Bilancio La parola Champions è
vietata a Udine, però questa sarebbe stata una buona occasione per staccare ulteriormente
Juve e Palermo, battute. Invece
la Lazio prende altri due punti
di vantaggio. Il Brescia, al terzo
pari (il primo senza reti) nelle
ultime 12 trasferte avvelenate
da 9 sconfitte, esce peggio da
una giornata sul campo positiva. Il Lecce, che domenica passerà al Rigamonti, scongiura
un possibile aggancio portandosi a +4. Se è andata bene la protezione, con sacrifici visibili di
Konè, Filippini, Zanetti nel cuore del campo, è mancata la ripartenza, anche per la scarsa
connessione di Diamanti. Quando Iachini lo ha sostituito, il giocatore non ha taciuto il disappunto, al quale l’allenatore ha
risposto dopo con un «non me
ne frega niente» seguito da un
commento più colorito prima
di virare e sostenere che Diamanti è stato in panchina a incoraggiare gli altri. Nelle sei chance dell’Udinese (al nono risultato utile), anche un palo di Denis e una ciccata alta della stessa punta: lo cercavano nello
spazio, ma lui ha movimenti diversi da Sanchez. Scontato, come lo era lo 0-0, almeno per la
legge dei grandi numeri.
INLER 6 L’architetto dinamico
stavolta perde qualcosa. (Abdì s.v.)
ASAMOAH 6 Su nella prima manche.
Fa ammonire Zebina e Bega.
ARMERO 6 Fatica a proporre, di
solito è più padrone a sinistra.
DENIS 5,5 Due errori gravi e una
botta su Arcari.
CORRADI 6 Vince qualche duello
di testa, non basta ai suoi.
DI NATALE 6 Anche lui torna sulla
terra, ma se Zambelli non gli
togliesse l’urlo nel finale, sarebbe
ancora da celebrare.
All. GUIDOLIN 6 A posteriori,
Corradi sembra meglio di Denis.
BRESCIA 6
ARCARI 6 Prodigio su Denis,
uscita errata che quasi porta al
k.o.
ZEBINA 6 Guarda all’efficacia più
che allo stile.
BEGA 6 Discrete chiusure, rischia
grosso dopo l’ammonizione.
ZOBOLI 6,5 Un recupero su Di
Natale vale quasi come un gol.
h
IL MIGLIORE
7 ZAMBELLI
Qui debuttò in A nel 2004, da qui
riparte con i complimenti per aver
salvato il risultato all’84’.
KONE 6 Si alza spesso dalla linea
centrale per difendere. Sfiancato.
ZANETTI 6 Ritmo basso, ma esce
vincitore dai grovigli.
A. FILIPPINI 6,5 Onnipresente, ma
sbaglia un gol fatto (Vass s.v.).
BERARDI 6 Impedisce i triangoli a
Isla nel p.t. Meno deciso poi.
DIAMANTI 5,5 Non cambia passo
e a uomo su Inler dura poco.
EDER 6 Più utile di Diamanti.
CARACCIOLO 6 Manda in porta
Filippini, non gli arrivano servizi.
All. IACHINI 6,5 Prosciuga
l’Udinese alla fonte.
TERNA ARBITRALE: BERGONZI
5 Sbaglia quando dà il rigore
all’Udinese, manca un rosso a
Bega. Niccolai 7; Papi 6
FIORENTINA
SAMPDORIA
0
0
GIUDIZIO 7
FIORENTINA (4-3-1-2) Boruc; De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual;
Behrami, Donadel, Montolivo (dal 30'
s.t. Vargas); Marchionni (dal 13' s.t.
Ljajic); Mutu, Gilardino PANCHINA Neto, Comotto, Camporese, D'Agostino, Babacar ALLENATORE Mihajlovic
SAMPDORIA (3-5-1-1) Curci; Volta,
Gastaldello, Martinez; Mannini, Dessena, Palombo, Koman (dal 40' s.t.
Laczko), Ziegler; Guberti (dal 24' s.t.
Biabiany); Maccarone (dal 45' s.t. Zaza) PANCHINA Da Costa, Lucchini, Poli, Padalino ALLENATORE Di Carlo
ARBITRO Rizzoli di Bologna
ESPULSI nessuno AMMONITI Koman
(S), Volta (S) e Montolivo (F) per gioco
scorretto
NOTE paganti 5.646, incasso di
70.400,70 euro; abbonati 16.077, quota di 316.586 euro. Tiri in porta: 2-3.
Tiri fuori: 9-7. In fuorigioco: 3-3. Angoli: 10-6. Recuperi: p.t. 0', s.t. 4'
DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
FIRENZE d«Noia maledetta no-
ia/ non ho detto gioia ma noia». Basta la canzone di Franco
Califano per raccontare Fiorentina-Samp, una pizza di partita. È successo poco. Anzi, niente. La Samp si è difesa, la Fiorentina non è andata oltre attacchi arruffati e i tifosi viola
hanno fischiato. «Meritiamo di
più», cantava la Fiesole. Fiorentina e Samp non sono né carne
né pesce. Trotterellano verso
la salvezza, prigioniere delle rispettive mediocrità, intruppate a metà classifica. Grigio su
grigio, che tristezza.
Due tiri in porta La Fiorentina
ha tirato in porta due volte,
due innocue punturine di
Behrami e Gilardino. Sinisa
Mihajlovic è partito con uno
strano modulo, che in assenza
di Santana prevedeva Marchionni trequartista. Marchionni, di base un esterno alto, non
ha beccato palla. Poi ha cominciato ad allargarsi, ma è rimasto a metà del guado, non trovava l’accelerazione. Mihajlovic l’ha tolto e ha inserito Ljajic,
però il tran tran è rimasto tale,
con Mutu per giunta poco ispirato e imbottigliato. Andrea
Della Valle non l’ha presa bene: «Due punti persi. Quando
arriveremo a 40 punti, diremo
tante cose». Mihajlovic ha respinto la mini-contestazione:
«Dei fischi non ci deve fregare
nulla, però non li ho capiti e ci
siamo rimasti male». Cerci non
ha gradito la terza tribuna consecutiva: pare che se ne sia andato a casa prima del fischio
d’inizio.
Muraglione doriano Pur di portare a casa il pareggio-aspirina,
Mimmo Di Carlo ha abiurato al
dogma della difesa a quattro.
Samp col 3-5-1-1, «prefisso»
inedito. Un muraglione, il festival dei raddoppi di marcatura.
Pressing e contropiede. Due tiri importanti da fuori, di Dessena e Ziegler, disinnescati da Boruc. Un’occasione sciupata da
Gastaldello di testa, un’altra da
Biabiany su ripartenza «alta».
Alla Samp poteva riuscire il colpaccio, ma le facce doriane nel
post partita erano distese. Lo
0-0 come scampato pericolo, la
sconfitta avrebbe aperto una
crisi istituzionale. Doria a meno 9 dalla salvezza e Federico
Macheda in tribuna. Il presunto fenomeno è stato escluso dalla lista dei 18. Scelta tecnica di
Di Carlo («Kiko deve allenarsi
bene») e il messaggio sarà già
arrivato a sir Alex Ferguson.
LE PAGELLE
di S. V.
IL VERO GILA
ERA ASSENTE
VOLTA PERFETTO
IN DIFESA
FIORENTINA 5,5
BORUC 6,5 Lo cercano, risponde:
decisiva parata su Ziegler.
DE SILVESTRI 5,5 Poco preciso.
GAMBERINI 6 Con Natali, si
palleggia il povero Maccarone.
NATALI 6 Il Maccarone solitario
non gli crea fastidi.
PASQUAL 6 Due cross tagliati
bene gli valgono la sufficienza.
IL MIGLIORE
h 6,5 BEHRAMI
Gattopardesco: da sornione che
era in un attimo diventa esplosivo.
DONADEL 6 Pochi concetti, ma
abbastanza chiari.
MONTOLIVO 5,5 Comincia bene,
si spegne via via.
VARGAS 6 Dà un paio di scosse.
Meglio che niente.
MARCHIONNI 5 Fuori ruolo, fuori
dal gioco, fuori da tutto.
LJAJIC 5,5 Non lascia tracce.
MUTU 5 Inghiottito dall’imbuto
doriano.
GILARDINO 5 Tre occasioni: il
vero Gila un gol l’avrebbe fatto.
All. MIHAJLOVIC 5 È evidente la
povertà di gioco della Fiorentina.
SAMPDORIA 6
CURCI 6 Parate ordinarie.
IL MIGLIORE
h 6,5 VOLTA
Anticipa, salta, spazza.
GASTALDELLO 6 Mezzo punto in
meno per un gol buttato via.
MARTINEZ 6,5 Ha il passo giusto
per tagliare i fili a Mutu.
MANNINI 6 Maratoneta di fascia,
perde qualcosa al tiro.
DESSENA 6,5 Operaio in perenne
straordinario.
PALOMBO 6,5 Mostra a Montolivo
come si orchestra il centrocampo.
KOMAN 5,5 Incoccia in Behrami
(Laczko s.v.)
ZIEGLER 6 Va vicino al gol.
GUBERTI 5,5 Oberato di compiti.
BIABIANY 5,5 Mac gli offre un
pallone d’oro e lui se lo fuma.
MACCARONE 6 Solo contro tutti,
rifornimenti zero (Zaza s.v.)
All. DI CARLO 6 La partita
perfetta, dal suo punto di vista.
Difesa e contropiede.
TERNA ARBITRALE: RIZZOLI 6
In area tocco di Gila e mani
di Gastaldello: involontarietà
Bianchi 6; Vuoto 6
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
SERIE A 26a GIORNATA
Il Parma non sa vincere
Marino rischia grosso
Con il Cesena un pari inutile per entrambe le squadre. Contestato anche
Ficcadenti. Per la panchina gialloblù in ballo Zenga, Colomba e Cosmi
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PARMA dA chi giova questo pareggio? A nessuno, probabilmente. Di sicuro, prolunga
l’agonia, su un fronte e sull’altro. E rischia di fare saltare
un’altra panchina in Serie A:
quella di Marino, sempre più
sulla graticola, ma deciso ad
andare avanti («Dimettermi?
Solo i vigliacchi scappano o si
nascondono. Fin quando la società mi dirà di andare avanti
rimango e lotto. Il pari col Cesena ci sta stretto» così il tecnico a fine partita).
In ritiro Fra domani e mercoledì il Parma partirà per il ritiro
di Fiuggi, ma per sostituire il
tecnico sono in lizza (nell’ordine) Zenga, Colomba (entrambi, però, sotto contratto) e Cosmi. Oggi, forse, sapremo. I
gialloblù rimangono infatti
nel limbo, per colpa dei cinque
punti raccolti nelle ultime otto
gare, mentre il Cesena continua a navigare (non da ieri)
sull’orlo del precipizio.
Incapace per due volte, come gli è successo, di approfittare delle incertezze degli uomini di Marino.
La chiave Arrabbiati
tutti, alla fine, i tifosi.
Con una contestazione su
entrambi i fronti (fra i romagnoli, Ficcadenti è nel mirino). Difficile dargli torto. Perché, di questo passo, il rischio
è di andare giù a precipizio, e
di ritrovarsi in B senza neppure accorgersene. Uno scontento collettivo che nasce dalla
stessa impostazione della partita. Marino ha trasformato il
Parma in un 3-4-2-1, con
LE PAGELLE
di FI.GRI.
PALLADINO, 13 MINUTI
E UN GOL PESANTISSIMO
ROSINA PROTAGONISTA
PARMA 5,5
MIRANTE 4,5 L’errore sul primo gol è imperdonabile.
PACI 6 Qualche sbandamento, ma se la cava.
PALETTA 5,5 Quando il Cesena sale, là dietro soffre.
PALLADINO 6,5 Tredici minuti gli bastano per trovare
un gol pesantissimo.
LUCARELLI 5,5 Spesso impreciso e troppo falloso.
VALIANI 5,5 Impegna Antonioli. In affanno su Bogdani.
DZEMAILI 5 Un errore dopo l’altro.
CRESPO 6 E nove. Segna un rigore pesantissimo.
MORRONE 5 Molto nervoso, commette l’errore che il
Parma paga con il secondo vantaggio ospite.
MODESTO 5,5 Un bel diagonale nel primo tempo, in
difficoltà nella ripresa.
GOBBI 6 Si batte e sfrutta la freschezza atletica.
CANDREVA 6 Spinge molto, fallisce una buona
opportunità nel primo tempo.
IL MIGLIORE
h 6,5 GIOVINCO
Pericoloso su punizione, prezioso per i movimenti
della squadra.
AMAURI 6 Primo tempo inutile alla causa. Poi sfiora il
pari e si conquista il rigore.
All. MARINO 5,5 Un punticino. I problemi rimangono,
anche quelli di testa.
CESENA 5,5
Sopra: il
rigore dell’1-1
di Hernan
Crespo (9).
Sotto:
Pasquale
Marino, 48
anni ANSA
Amauri però per un tempo isolatissimo là davanti, la squadra troppo lunga, e la mossa
dunque non ha dato i frutti
sperati. E pure il Cesena (inesistente nella prima mezz’ora)
ha perso per lunghi tratti della
gara quel sacro fuoco che gli
aveva permesso sino a prima
del k.o. di San Siro di rimanere vivo. E sperare. Vittime,
forse, della loro stessa classifica, i romagnoli sono stati
però abili ad approfittare
di un peccato mortale di
Mirante, che si è fatto
scappare la prima conclusione a rete di tutta
la partita da parte degli
ospiti, firmata da Rosina, al primo centro nel
Cesena: tiro non irresistibile, ma è arrivato
comunque il gol per i
romagnoli, a secco da
270 minuti.
La reazione Serviva una scossa, e allora Marino ha buttato
nella mischia l’osannato Crespo, affiancandolo ad Amauri.
E lì qualcosa è cambiato. Perché l’ex juventino prima ha impegnato Antonioli (lesto a ribattere con il piede sinistro),
poi si è conquistato il rigore
(fallo di Felipe) realizzato proprio da Crespo.
Io non mollo Ristabilita la parità, sono venute fuori ancora
una volta le vecchie paure di
Giovinco e compagni: Morrone ha dato a Sammarco (servito da Ceccarelli) il pallone per
il raddoppio. Urla, fischi, strepiti e disperazione sugli spalti.
E quando sembrava finita, con
il Cesena che stava già assaporando una vittoria scaccia crisi, complice il blackout di Dellafiore, Palladino s’è fatto trovare al posto giusto al momento giusto.
PARMA
CESENA
2
2
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Rosina (C) al 31’ p.t., Crespo
(P) al 19’ su rigore, Sammarco (C) al 34’,
Palladino (P) al 44’ s.t.
PARMA (3-4-2-1) Mirante; Paci, Paletta
(dal ’36’ s.t. Palladino), Lucarelli; Valiani,
Dzemaili (dal ’1’ s.t. Crespo), Morrone, Modesto (dal ’31’ s.t. Gobbi); Candreva, Giovinco; Amauri. PANCHINA Pavarini, Zaccardo, Pisano, Galloppa. ALL. Marino.
CESENA (4-3-2-1) Antonioli; Ceccarelli, Von Bergen, Felipe, Lauro; Sammarco, Colucci, Caserta; Rosina (dal ’17’ s.t.
Giaccherini), Jimenez (dal ’42’ s.t. Dellafiore); Bogdani (dal ’32’ s.t. Budan). PANCHINA Calderoni, Benalouane, Appiah,
Malonga. ALL. Ficcadenti.
ARBITRO Tagliavento di Terni.
AMMONITI Paci (P), Colucci (C), Ceccarelli (C) e Felipe (C) per g.s.
NOTE paganti 3.421, incasso 33.601,40 euro; abb. 10.578, quota 99.225,30. Tiri in porta 7-4. Fuori 6-’3. Fuorigioco 5-1. Angoli
10-2. Rec. p.t. 1’, s.t. 4’.
ANTONIOLI 6,5 Gran riflesso sulla punizione di
Giovinco e sul colpo di testa di Amauri.
CECCARELLI 6 Veloce di testa e di gambe. Serve
l’assist a Sammarco per il due a uno.
VON BERGEN 5,5 Efficace negli anticipi, si disunisce
nella ripresa.
FELIPE 5 Attento fino al fallo da rigore su Amauri.
LAURO 6 Senza fronzoli. Quando serve, palla in tribuna.
SAMMARCO 6,5 Firma il gol che riaccende le
speranze dei romagnoli.
COLUCCI 6 Va a coprire dove il Cesena è in difficoltà.
CASERTA 6 Nel secondo tempo si rimbocca le
maniche e sfiora il raddoppio.
IL MIGLIORE
6,5 ROSINA
h
Un’ora da protagonista assoluto. Lotta, imposta,
ragiona. E segna.
GIACCHERINI 6 Dà velocità alla manovra e tiene alta
la squadra.
JIMENEZ 5,5 Troppo discontinuo. (Dellafiore s.v.)
BOGDANI 5,5 Primo tempo impalpabile, poi migliora.
BUDAN 5,5 Poco concreto nella fase cruciale.
All. FICCADENTI 5,5 Torna a casa con gli stessi
dubbi e le medesime paure. E non è un bel segnale.
TERNA ARBITRALE: TAGLIAVENTO 6 Rigore ok.
Manca un giallo a Colucci. Passeri lo tradisce sul
fuorigioco di Candreva (palo). Dobosz 6; Passeri 5,5
SERIE BWIN Il posticipo della 27a giornata (ore 20.45)
Sannino lancia il Varese
«Campionato da riaprire»
FILIPPO BRUSA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
VARESE d «È successo davve-
ro?». Prima del posticipo con il
Frosinone, Beppe Sannino si pone la domanda che riassume la
favola del Varese, pronto a scattare, nel giro di due anni e quattro mesi, dall’ultimo gradino
della Seconda divisione al quarto posto della serie B.
Assalto L’interrogativo del tecnico si riferisce ai risultati della
27ª giornata, caratterizzata dalla frenata del trio di testa: Atalanta (pari), Novara e Siena
(k.o.). Stasera i biancorossi, reduci dallo stop di Pescara, potrebbero riavvicinarsi alla vetta: «Il calcio – dice Sannino – è
bello perché nulla è mai scontato. Sabato è successo qualcosa
di strani (vedi il rigore per il Pescara, ndr) e negli occhi dei
miei ragazzi ho letto la voglia
di riaprire il campionato. Ci proveremo anche se con il Frosinone non sarà facile perché è una squadra caparbia e rinforzata a gennaio.
Ai miei ho chiesto di svegliarsi
ogni mattina con la convinzione di non avere in tasca i soldi
per la colazione e con l’imperativo di doverseli guadagnare
con tanto sudore. Come sosteneva Eduardo Galeano, si può
inseguire anche l’utopia, che è
come l’orizzonte: non si raggiunge mai ma, almeno, ci permette di continuare a camminare».
Beppe
Sannino,
53
LAPRESSE
VARESE
FROSINONE
VARESE (4-4-2)
81 ZAPPINO
31 PISANO
2 PESOLI
6 CAMISA
33 PUGLIESE
24 CONCAS
4 FRARA
3 DOS SANTOS
7 CARROZZA
21 EBAGUA
10 NETO PEREIRA
All. SANNINO
FROSINONE (4-3-3)
88 FRISON
2 DE MAIO
22 TERRANOVA
20 MINELLI
83 BIANCO
8 PESTRIN
12 BISO
11 CARIELLO
7 MASUCCI
86 BACLET
6 CESARETTI
All. CAMPILONGO
PANCHINA 27 Moreau,
64 Figliomeni, 84 Correa,
77 Tripoli, 23 Nadarevic,
9 Alemao, 18 Pinto
PANCHINA 14 Vaccarecci, 18 Ben Djemia, 19 Catacchini, 27 Beati, 24 Di Tacchio, 90 Stellone, 10 Zigoni
ARBITRO Baracani di Firenze
GUARDALINEE Meli-Costanzo
PREZZI da 10 a 45 euro
TV Sky Calcio 1 e Dahlia Sport
VARESE Squalificati Corti e Osuji, avanza a
centrocampo Dos Santos: Correa non è al
top, Zecchin ha la pubalgia, quindi a destra
gioca Concas. Squalificati Corti e Osuji. Diffidati Dos Santos, Ebagua, Osuji e Zappino.
FROSINONE Campilongo passa al 4-3-3: ballottaggio Biso-Beati. Squalificati Sansone.
Diffidati Catacchini, Minelli e Santoruvo.
TORINO
taccuino
Cairo annuncia
multa a Bianchi
LA SVOLTA
TORINO (f.t.) Rolando Bianchi
sarà multato per la polemica
con Lerda dopo il gol al
Pescara. Cairo non ha gradito:
«Ho visto le immagini e non mi
sono piaciute. Bianchi è un
giocatore del Toro, si alleni e
faccia il suo mestiere. Ci sta di
andare in trance agonistica,
ma quella non è una reazione
da capitano: rispetti compagni,
allenatore e tifosi». Ad
avvelenare la situazione le
parole del fratello (e agente) di
Bianchi, Riccardo: «Lerda ha
umiliato Rolando, non escludo
la separazione a giugno». Cairo
stigmatizza: «Dichiarazioni
fuori luogo, andare in panchina
non è un affronto. Bianchi ha
ancora due anni di contratto».
Crotone: oggi riparte Menichini
CROTONE dFallimento Corini. Il Crotone lo esonera e
richiama Menichini per rimettere in sesto la stagione. La
seconda sconfitta consecutiva costa la panchina a Cori
ni ma più che i k.o. sono fatali le sue scelte: in 10 gare ha
fatto solo 8 punti, da qui contestazione ed esonero. Oggi
Menichini (con Garzya) dirige il suo primo allenamento.
LA SITUAZIONE
Domani recupero Pescara-Empoli
dCosì dopo 27 giornate: Atalanta p. 52; Novara 51; Sie
na 49; Varese 43; Reggina 39; Livorno, Torino e Vicenza
38; Empoli* 36; Pescara* e Padova 35; Grosseto e Albi
noLeffe 34; Sassuolo, Piacenza e Modena 31; Crotone
30; Cittadella e Portogruaro 28; Ascoli e Triestina 27;
Frosinone 24. (*una in meno). Domani (ore 18.30) si recu
pera Pescara Empoli. Venerdì: Padova Piacenza (ore
19; 2 2), Livorno Ascoli (21; 5 1). Sabato (ore 15): Atalan
ta Sassuolo (2 0); Crotone Triestina (0 3); Empoli Citta
della (3 2); Frosinone Grosseto (0 2); Modena Siena
(0 2); Novara Varese (1 3); Pescara AlbinoLeffe (2 1);
Portogruaro Torino 1 2); Vicenza Reggina (2 3).
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
????????????
GAZZACAFFÈ
IL COMMENTO
Arbitri
senza rete
di ALBERTO CERRUTI
A come arbitri, B come Banti, C come Celi. Nel bene a favore di Milan e Inter o nel male a scapito di
Chievo e Cagliari, i protagonisti che hanno condizionano la lotta al vertice di questo fine settimana
sono loro. E per fortuna Gava non ha commesso
errori gravi nel successo del Napoli, che batte il
Catania e rimane secondo, a 3 punti dalla capolista a portata di aggancio nel prossimo lunedì-scudetto a San Siro.
Non ci piace parlare degli arbitri, gli unici costretti
a «giocare» contro due squadre, ma a tutto c’è un
limite e mai come stavolta il limite è stato superato, nell’interesse di due grandi club che stanno
lottando con il Napoli per lo scudetto. Premesso
che crediamo nella buona fede di Banti a Verona e
Celi a Milano, i gol convalidati ieri a Robinho e
sabato a Ranocchia sono il frutto di altrettanti evitabilissimi, perché evidentissimi, omaggi.
Il fuorigioco di Ranocchia che mette il piede sul
tiro di Kharja non era millimetrico e si poteva
vedere senza l’aiuto della moviola. Un errore dell’assistente Pugiotto d’accordo, ma con la complicità di Celi. «E’ chiaro che vogliono aiutare l’Inter», avevano pensato tutti i tifosi milanisti, nel
timore di un’altra «fatal» Verona, al di là del valore del Chievo che sul suo campo aveva già battuto Inter e Napoli. E invece, a smontare la teoria
del complotto, ecco l’involontario regalino per
celebrare i 25 anni della gestione Berlusconi.
Robinho si aggiusta il pallone con il braccio e poi
segna il gol che porta in vantaggio la capolista,
ristabilendo i 5 punti di vantaggio sull’Inter. Un
tocco così evidente, con l’arbitro in ottima posizione per vederlo, che ingigantisce la responsabilità di Banti e dà ragione a Platini perché con un
giudice di porta quel gol, come quello di Ranocchia, non sarebbe stato convalidato. «E’ chiaro
che vogliono far vincere lo scudetto al Milan»,
hanno malignato i tifosi nerazzurri, illusi dal pareggio di Fernandes ma gelati dal gol bellissimo,
e regolarissimo, di Pato.
Al di là dei gravi errori dei direttori di gara e dei
loro assistenti, che mai come stavolta invece di
assistere nel senso di aiutare assistono nel senso
di guardare, ci sono poi quelli non meno gravi
dei giocatori, dei tecnici e dei dirigenti che nei
raduni promettono di aiutare gli arbitri ma poi li
attaccano soltanto se li danneggiano e
non riconoscono mai di avere ricevuto
un involontario — e ripetiamo in buona fede — favore. Così Robinho nega
l’evidenza, esultando come se quell’auto-assist di braccio non ci fosse
mai stato. Così Allegri passa e chiude. Par condicio in campo negli errori delle terne arbitrali e par condicio fuori nei silenzi dei dirigenti
e nei dribbling degli ex giocatori in
panchina, visto che Leonardo aveva
detto di «non aver visto bene».
E allora applaudiamo la piacevole eccezione offerta da Donadoni,
raro e purtroppo inascoltato esempio di fair play con poche parole:
«Il fuorigioco non l’hanno fischiato
e quindi c’è poco da fare. Lo sapete,
non sono il tipo che fa polemiche».
A come arbitri, B come Banti, C come Celi e D come Donadoni. L’unico
raggio di luce in questo alfabeto di errori e polemiche. Sognando un Milan-Napoli di calcio vero senza veleni e
complotti.
«
Claudio Lotito,
53 anni,
presidente della
Lazio LIVERANI
w
AI MONDIALI
PARLANO I NUMERI / L’EXPLOIT DI UDINESE E NAPOLI
LE CIFRE
Chi comanda nel ritorno:
4 Milan e Inter? Macché...
le sconfitte di fila
della Roma:
Inter-Roma 5-3;
Roma-Napoli 0-2;
Roma-Shakhtar 2-3
(ottavi di
Champions);
Genoa-Roma 3-4.
10
i gol di Pato in
questo
campionato. Il
brasiliano del
Milan ha giocato
16 partite
andando a segno
ogni 107 minuti.
Milan e Inter hanno saldamente in mano le
sorti del campionato? Sembra di sì, ma è
una sensazione sbagliata. Lo dicono i numeri. Nel ritorno, comanda l’Udinese. Nonostante il pari di ieri col Brescia, i bianconeri
di Guidolin mettono tutti in fila: i 17 punti
sui 21 disponibili, si sommano alla migliore
differenza reti (+10). I friulani si esaltano
in trasferta, col contropiede: le tre vittorie
consecutive, con 9 gol all’attivo e 3 subiti,
parlano chiaro. Un gradino più sotto (16
punti) c’è il Napoli di Cavani e Hamsik. Il
segreto? Difesa super: soltanto 2 gol al passivo in 7 match, la migliore del campionato.
A questo punto è evidente che i rossoneri e i
nerazzurri vivono un po’ di rendita, grazie
ai punti conquistati nel girone d’andata.
Sappiamo che per lo squadrone di Leonar-
do non è proprio così: nell’ultimo mese e
mezzo ha recuperato e vinto due partite, slittate col Mondiale per club. Ma sul piano statistico il conto è questo. Nel ritorno Inter e
Milan hanno gli stessi punti: 15. Leo viaggia
più forte a San Siro, con 4 vittorie su 4; Allegri è più solido in trasferta, 8 punti e zero
sconfitte in 4 partite. La differenza reti è la
stessa (+9) con una notazione importante:
i nerazzurri hanno il migliore attacco (17
gol), i rossoneri una delle difese più solide
(3 gol al passivo). Nel plotone di testa resiste bene la Lazio, terza al giro di boa, quarta
in questa graduatoria. Guadagnano posizioni Cagliari e Fiorentina, scende il Palermo e
affonda la Roma: era quarta il 9 gennaio è
sest’ultima nel ritorno. Ranieri libera tutti.
ALESSANDRO DE CALÒ
Christof Innerhofer, 26 anni EPA
Sci azzurro,
che miracolo.
Siamo tornati
fortissimi?
SÌ Forse non un raccolto co-
7
dirittura non cambiarono nemmeno le posizioni: Inter, Roma,
Juve e Fiorentina nel 2008; Inter, Milan, Juve e Fiorentina
l’anno successivo.
E allora perché sperare nel miracolo? Solo perché ancora balla la partita con la Lazio. Quindi, potenzialmente i punti sono
4, con scontro diretto a favore,
in virtù del 2-1 bianconero nella gara d’andata. Controindicazioni? La partita di ritorno con
la Lazio si giocherà a Roma, e
fra la Juve e il quarto posto c’è
oggi anche l’Udinese. Senza dimenticare la Roma, che vincendo il recupero, a Bologna, supererebbe Buffon e compagni di
una lunghezza.
sì copioso, ben sei medaglie
(primato eguagliato), ma certamente l’Italia aveva le carte
in regola per essere protagonista. E’ vero che è arrivata a Garmisch senza vittorie stagionali
in Coppa del Mondo, ma tanti
quarti posti (ben otto) sono
stati frutto di circostanze sfortunate. C’erano stati terzi posti che potevano essere delle
vittorie. Un esempio per tutti,
la supercombinata di Wengen: Innerhofer che vince con
estrema facilità la discesa e
che si fracassa il braccio sinistro contro una staccionata
raggiungendo la casetta di partenza dello slalom. L’azzurro
si è poi classificato quarto, ma
col vantaggio che aveva era sicuramente da podio.
Atleti come Innerhofer, Fill e
Moelgg sono sempre potenziali vincitori delle loro gare. Il talento di Federica Brignone già
si conosceva, ma si è rivelato
nell’ultima gara premondiale
con il 2˚ posto nel gigante di
Zwiesel (Ger). I Mondiali non
hanno le stesse logiche del circuito ed è stata importantissima la vittoria nel secondo giorno di Innerhofer nel superG.
Questo successo ha galvanizzato la squadra, tutti sono scesi in pista con uno spirito più
positivo. Forse, pensandoci,
avremmo potuto raccogliere
qualcosa di più pensando ai
quarti posti di Denise Karbon
nel gigante e della squadra nel
gigante parallelo.
Parlando del futuro, abbiamo
una squadra in crescita con
un’età media più bassa rispetto ad altre nazioni. I prossimi
Mondiali saranno nel 2013 a
Schladming. Come ha detto il
d.t. Ravetto, considerando la
maturazione degli atleti e le piste più adatte alle nostre caratteristiche, lì potremmo raccogliere un bottino ancora superiore, proprio un anno prima
dell’Olimpiade di Sochi.
MIRKO GRAZIANO
PIERANGELO MOLINARO
le vittorie
consecutive in
casa dell’Inter,
che ha raggiunto
il Palermo. Il
record
stagionale è
della Roma: 8
A destra, Totò
Di Natale,
capitano
dell’Udinese,
nella sfida
col Brescia.
In basso,
Robinho: gol
contestato e
decisivo col
Chievo IPP/
INSIDEFOTO
L’«EVEREST» BIANCONERO
a
om
n
a
r
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r
ve
St
SIMEONE A CATANIA
STA RACCOGLIENDO
MENO PUNTI DEL
POVERO GIAMPAOLO
(l.bir.) Leonardo ha
rilanciato l’Inter,
Donadoni ha fatto
decollare il Cagliari. Non
c’è due senza tre?
Escluso, almeno nel caso
del Catania. Simeone,
scomodato dall’Argentina
per sostituire Giampaolo,
ha fatto peggio: 0,67 punti
a partita contro 1,10.
Questa Juve può risalire
in zona Champions?
NÌ Sette punti di distacco dal
quarto posto della Lazio dopo
26 giornate sono un Everest. Di
fatto, l’inseguimento della Juve
all’Europa che conta può oggi
considerarsi un’impresa ai limiti dell’impossibile. Lo dice la logica, lo dicono anche i precedenti. Nelle ultime tre stagioni
(quelle al «netto» di Calciopoli,
penalizzazioni comprese), solo
una volta le prime quattro della
26ª giornata non hanno poi tagliato insieme il traguardo
Champions. E’ successo l’anno
scorso, proprio con Delneri protagonista. Alla 26ª, la sua Samp
era infatti quinta a pari merito,
ma con soli due punti di ritardo
dal Palermo quarto. Nel
2007-2008 e nel 2008-2009 ad-
Ipse dixit... ... Cosa voleva dire
Nel dizionario di Lotito, tra il latino e Califano
Non ci stiamo a
essere trattati
sempre male. Il
cane morde
sempre
lo straccione
«Prima di tutto, io devo parlare
con gente che conosce il mio linguaggio, in termini tecnici, allora capisco. Noi stiamo affrontando in modo... diciamo così...
scientifico, nell’accezione semantica, un sistema. Lei istiga
e fa da terminale di alcuni interessi, lei diffonde notizie a isti-
gare situazioni destabilizzanti,
lei rappresenta un elemento di
istigazione. A Roma c’è il tiro al
piccione e io sono il piccione.
L’attacco mediatico è successo
perché la piazza di Roma è particolare e soffre il fatto che alcune persone rappresentino una
lazialità "cicero pro domo lo-
ro". Bisogna dare giudizi alla
fine, non nella fase endoprocedimentale. Io stabilisco un
indirizzo: il metodo è la sinestesia. Insomma, per dirla come Califano nella canzone La
vacanza di fine settimana:
aho, io me so’ rotto li cojoni».
ROBERTO PELUCCHI
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CLASSIFICA DELLA SERIE A
RISULTATI
BOLOGNA-PALERMO
Paponi (B)
1-0
CHIEVO-MILAN
Robinho (M), Fernandes (C), Pato (M)
1-2
FIORENTINA-SAMPDORIA
0-0
SQUADRE
GENOA-ROMA
4-3
Mexes (R), Burdisso (R), Totti (R), Palacio (G),
Paloschi (G), Palacio (G), Paloschi (G)
INTER-CAGLIARI
Ranocchia (I)
1-0
LAZIO-BARI
Hernanes (L)
1-0
LECCE-JUVENTUS
Mesbah (L), Bertolacci (L)
2-0
NAPOLI-CATANIA
Zuniga (N)
1-0
PARMA-CESENA
2-2
Rosina (C), Crespo (P) rigore, Sammarco (C),
Palladino (P)
UDINESE-BRESCIA
0-0
PROSSIMO TURNO
mercoledì 23 febbraio, ore 18.30 BOLOGNA-ROMA
(RECUPERO) (2-2) sabato 26 febbraio, 20.45 JUVENTUS-BOLOGNA (0-0) domenica 27 febbraio, ore 15
CATANIA-GENOA (ore 12.30) (0-1) BARI-FIORENTINA
(1-2) BRESCIA-LECCE (1-2) CAGLIARI-LAZIO (1-2)
CESENA-CHIEVO (1-2) PALERMO-UDINESE (1-2) ROMA-PARMA 0-0) SAMPDORIA-INTER (20.45) (1-1)
lunedì 28 febbraio, ore 20.45 MILAN-NAPOLI (2-1)
LA MOVIOLA
i
MARCATORI
PARTITE
PUNTI
IN CASA
RETI
FUORI
RIGORI
G. V. N. P. G. V. N. P. G. V. N. P. F. S. F. S. F. S.
MILAN
NAPOLI
INTER
LAZIO
UDINESE
JUVENTUS
PALERMO
ROMA
CAGLIARI
GENOA
FIORENTINA
BOLOGNA*
CHIEVO
SAMPDORIA
PARMA
LECCE
CATANIA
BRESCIA
CESENA
BARI
55
52
50
48
44
41
40
39
35
35
33
32
31
31
27
27
26
23
22
15
13
13
13
14
13
12
13
12
13
13
13
12
13
13
14
13
13
13
13
13
8
9
9
9
8
6
8
8
7
5
7
7
4
5
4
5
6
5
4
2
3
2
3
3
3
3
2
3
1
3
3
4
6
5
7
4
4
2
3
4
2
2
1
2
2
3
3
1
5
5
3
1
3
3
3
4
3
6
6
7
13
13
13
12
13
14
13
13
13
13
13
13
13
13
12
13
13
13
13
13
8
7
6
5
5
5
4
3
3
4
1
2
3
2
2
2
0
1
1
1
4
2
2
3
2
5
2
3
4
5
6
4
4
5
2
2
4
3
4
2
1
4
5
4
6
4
7
7
6
4
6
7
6
6
8
9
9
9
8
10
26
26
26
26
26
26
26
25
26
26
26
25
26
26
26
26
26
26
26
26
16
16
15
14
13
11
12
11
10
9
8
9
7
7
6
7
6
6
5
3
7
4
5
6
5
8
4
6
5
8
9
8
10
10
9
6
8
5
7
6
PUNTI
IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2009 2010 E
DIFFERENZA
RETI
TOTALE
3
6
6
6
8
7
10
8
11
9
9
8
9
9
11
13
12
15
14
17
27
24
32
22
21
24
25
21
23
16
16
14
12
14
13
18
15
13
9
7
10
8
15
12
11
19
14
10
13
18
11
8
10
8
10
18
13
15
15
18
19
17
15
11
21
17
19
17
9
8
12
13
16
9
12
10
7
7
10
7
10
14
14
10
19
13
22
26
15
7
17
25
19
19
26
28
21
18
21
22
46
41
47
33
42
41
44
38
32
24
28
27
28
23
25
28
22
20
19
14
20
22
29
22
30
32
36
36
28
25
28
33
29
27
36
46
33
33
36
40
T. R. T. R.
+26
+19
+18
+11
+12
+9
+8
+2
+4
-1
0
-6
-1
-4
-11
-18
-12
-13
-17
-26
3
5
6
2
3
3
1
5
2
2
4
2
2
5
3
4
3
4
2
6
2
3
5
2
2
2
0
4
1
2
3
0
1
5
3
1
3
4
1
3
1
2
2
4
5
3
6
5
3
1
2
2
2
1
8
3
3
3
4
7
0 54 (+1)
2 41 (+11)
1 58 (-8)
4 26 (+22)
1 27 (+17)
2 41 (=)
5 43 (-3)
5 51 (-12)
2 38 (-3)
1 38 (-3)
1 35 (-2)
1 31 (+1)
1 35 (-4)
1 40 (-9)
7 33 (-6)
2
in B
1 27 (-1)
2
in B
3
in B
5 32 (-17)
POSIZIONE
STAGIONE
2009 2010
ULTIME
QUATTRO
GARE
2
5
1
17
15
5
4
3
8
8
10
14
10
7
12
in B
15
in B
in B
13
NNVV
PVVV
VPVV
NNVV
NVVN
PVVP
VVPP
NPPP
VPVP
NNVV
NVPN
NVPV
VNPP
PVPN
PNPN
VPPV
NPVP
NVPN
NPPN
PPNP
U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE A parità di partite giocate la nostra classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale:
1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. * Bologna ha 3 punti di penalizzazione.
AL FRIULI L’ASSISTENTE CORREGGE BERGONZI: INESISTENTE IL BRACCIO DI BEGA
Buffon, il rosso è inevitabile
A Udine rigore «revocato»
Il portiere respinge con la mano fuori dall’area il tiro di Di Michele
FRANCESCO CENITI
ELISABETTA RUSSO
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dFine settimana in rosso per la
squadra di Braschi: pesano gli errori commessi nelle partite di Inter e Milan che vanificano le buone prestazioni sugli altri campi.
FIORENTINA-SAMP 0-0 Pochi episodi difficili per Rizzoli: a inizio
ripresa giusto considerare involontario un mani di Gastaldello
dopo uno stop errato di Gilardino (la distanza tra i due giocatori è minima).
GENOA-ROMA 4-3 Gara pazzesca, ma Orsato non fa errori grazie anche alla buona prova degli
assistenti: non c’è fuorigioco sul
terzo e quarto gol del Genoa. Ok
il rosso a Rafinha per due gialli.
La respinta con la faccia di Bega: rigore concesso e poi revocato SKY
LAZIO-BARI 1-0 La gara fila via liscia ma c’è un episodio che sfugge a Pierpaoli e i suoi assistenti:
contrasto tra Glik e Kozak, il laziale cade a terra e riceve un colpo; la sua risposta non si fa attendere e piazza un calcetto tra
gamba e parti intime dell’avversario. Gesto che poteva costare
anche il rosso se l’arbitro l’aves-
se visto, molto difficile invece
l’utilizzo della prova tv perché
non sembra condotta violenta.
LECCE-JUVE 2-0 Bene Mazzoleni. In avvio Toni reclama rigore,
ma lui e Ferrario si strattonano a
vicenda. Al 12’ la Juventus resta
in 10 per il giusto rosso a Buffon: Di Michele, in posizione regolare, prova ad anticipare il
portiere che tocca il pallone con
le mani fuori area. Regolare
l’1-0 del Lecce: Mesbah è tenuto
in gioco da Chiellini. Anche il
Lecce resta in 10: ingenuo Vives,
che in 2’ si prende 2 gialli (fallo
su Del Piero e Chiellini). Unico
neo la mancata ammonizione a
Chiellini che trattiene Munari.
PARMA-CESENA 2-2 Tagliavento
gestisce bene una sfida delicata.
Non fa altrettanto l’assistente
Passeri che ferma Candreva (colpisce il palo) per un fuorigioco
inesistente. Giusto il rigore assegnato al Parma: Felipe affossa
Amauri. Ok anche non intervenire nel finale quando Palladino
cade in area: non c’è fallo di Lauro, anzi siamo al limite della simulazione.
UDINESE-BRESCIA 0-0 Non benissimo Bergonzi. Nella ripresa
dà un rigore all’Udinese per il
presunto mani di Bega, per fortuna lo corregge l’assistente Niccolai: il difensore (che aveva le
braccia aderenti al corpo) prende la palla con viso e spalla. Nel
finale lo stesso Bega colpisce in
modo violento Asamoah utilizzando la spalla ma anche il gomito: ci stava il rosso diretto, arriva
solo il giallo.
(Chievo-Milan a pagina 3
Napoli-Catania a pagina 9)
20 RETI: Cavani (2) (Napoli)
18 RETI: Di Natale (2) (Udinese)
15 RETI: Eto'o (5) (Inter)
14 RETI: Di Vaio (Bologna); Matri (1) (11
reti con il Cagliari) (Juventus)
13 RETI: Ibrahimovic (2) (Milan)
10 RETI: Pazzini (2) (6 con la
Sampdoria) (Inter); Pato e Robinho
(Milan); Pastore (Palermo); Borriello (1)
(Roma)
9 RETI: Pellissier (1) (Chievo);
Quagliarella (Juventus); Crespo (3)
(Parma)
8 RETI: Gilardino (Fiorentina); Hamsik
(1) (Napoli); Ilicic (Palermo)
7 RETI: Hernanes (1) (Lazio); Miccoli
(Palermo); Vucinic (1) (Roma); Sanchez
(Udinese)
6 RETI: Caracciolo (3) (Brescia); Nené
(Cagliari); Maxi Lopez (1) (Catania);
Bogdani (Cesena); Floccari (Lazio)
5 RETI: Diamanti (1) (Brescia);
Moscardelli (Chievo); Cambiasso, Milito
e Stankovic (Inter); Krasic (Juventus);
Kozak (1) (Lazio); Di Michele (Lecce);
Cassano (2) (4 con la Sampdoria)
(Milan); Lavezzi (Napoli); Pinilla
(Palermo); Giovinco (Parma); Guberti
(Sampdoria)
4 RETI: Barreto (2) (Bari); Acquafresca
e Conti (Cagliari); Silvestre (Catania);
Jimenez (Cesena); Santana (Fiorentina);
Floro Flores (3 reti con l'Udinese) e
Palacio (1) (Genoa); Thiago Motta (Inter);
Del Piero (1), Iaquinta, Marchisio e Toni
(1) (3 reti col Genoa) (Juventus); Mauri e
Zarate (Lazio); Simplicio e Totti (2)
(Roma)
3 RETI: Britos e Gimenez (Bologna);
Eder (Brescia); Cesar (Chievo);
D'Agostino (1) e Ljajic (2) (Fiorentina);
Ranocchia (2 con il Genoa) (Inter); Pepe
(Juventus); Corvia, Jeda (1), Ofere e
Olivera (Lecce); Nocerino (Palermo);
Maccarone (2 con il Palermo) e Pozzi (1)
(Sampdoria); Denis (Udinese)
2 RETI: Okaka e Rudolf (1 rete con il
Genoa) (Bari); Paponi (Bologna);
Cordova (Brescia); Canini e Nainngolan
(Cagliari); Gomez, Lodi e Terlizzi
(Catania); Giaccherini e Parolo
(Cesena); Fernandes, Mandelli e
Thereau (Chievo); Destro, Mesto,
Milanetto, Paloschi e M. Rossi (Genoa);
Sneijder (Inter); Aquilani (Juventus);
Biava (Lazio); Giacomazzi e Piatti
(Lecce); Boateng e Inzaghi (Milan);
Cannavaro e Maggio (Napoli);
Bacinovic, Bovo e Migliaccio (Palermo);
Bojinov, Candreva, Palladino e
Zaccardo (Parma); N. Burdisso, Menez
e Perrotta (Roma); Armero, Benatia,
Domizzi e Zapata (Udinese)
1 RETE: 84 giocatori
1 AUTORETE: 18 giocatori (Pellegrino
2)
RETI: in questo turno 20 (1 rigore); in
totale 622 (47 rigori, 19 autoreti)
CORCORSI
CONCORSI N. 17 DEL 20/2/2011
TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE
2-X-1-1-X-X-1-1-2-2-2-X-1-1
QUOTE Ai 14 nessun vincitore; ai 13 (11)
12.889 €;Ai 12 (164) 864 €;Ai 9 (28) 5.844
€- TOTOGOL - COLONNA VINCENTE
3-7-9-5-1-10-13 QUOTE: Ai 7 e 6 nessun
vincitore; Ai 5 (4) 1.659 €;Ai 4 (105) 75 €
R
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MONDO SPAGNA
y
Se c’è Messi c’è tutto
Il Barça si rilancia
LIGA
Risultati e
classifica
24ª gior.
ValenciaSporting 0-0
Real MadridLevante 2-0
Real SaragozzaA.Madrid 0-1
OsasunaEspanyol 4-0
GetafeSantander 0-1
VillarrealMalaga 1-1
AlmeriaDeportivo 1-1
SivigliaHercules 1-0
BarcellonaAth.Bilbao 2-1
I catalani, dopo Gijon e Arsenal, soffrono anche con
l’Athletic. Ma nel finale l’argentino spinge il Real a -5
FILIPPO MARIA RICCI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARCELLONA (SPA) dLeo Messi, il
salvatore. Nel giorno della sua
partita numero 250 in blaugrana l'argentino segna una rete
che sarà ricordata a lungo. Non
perché è la numero 168 col
Barça, ma perché serve a piegare la resistenza di un inesauribile Athletic Bilbao e rilanciare
un Barcellona incartato, distratto, sfortunato e trascurato da
un arbitro in pessima serata.
Oggi
Real SociedadMaiorca
Record Nella sua gara numero
100 di Liga, Guardiola ottiene
la sua vittoria numero 79, con
14 pareggi: nessuno nella storia ha cominciato così, ma ciò
che conta per Pep è che il 2-1
sull'Athletic spezza la mini-crisi, pareggio a Gijon e sconfitta
con l'Arsenal, e rimanda il Real
Mourinho a -5 dopo una serata
di grande sofferenza.
I cambi Guardiola modifica il disegno tattico. Il posizionamento di Busquets in mezzo alla difesa permette alla squadra di
guadagnare un centrocampista
in fase d’impostazione, ma lascia ampi spazi al contropiede
dei baschi, considerando le difficoltà di Mascherano e la smisurata propensione offensiva
di Dani Alves. In attacco Messi
gioca alle spalle di Villa (centravanti) e Pedro, che va a sinistra
lasciando la fascia destra all'inesauribile Alves, subito decisivo.
Al 4’ Xavi lo pesca con un passaggio millimetrico in sospetta
posizione di fuorigioco: la bandierina resta giù, il brasiliano,
già 10 assist, va su e scarica al
volo in mezzo all'area dove accorre Villa che batte Iraizoz e arriva a 16 gol, come Ibrahimovic
in tutta la passata Liga. Gol stupendo, ma non decisivo: il
Barça tende a imboccare l'affollato imbuto centrale con i triangoli che finiscono con lo sbattere contro il ben posizionato
frangiflutti basco. I minuti passano, il Barça colpisce la traversa (Villa) ma è poco fluido e Pinto, sostituto dell’infortunato
Classifica
Fenomeno
Messi: 25˚ gol
in questa Liga,
168˚ con il
Barcellona in
250 partite.
Sempre
decisivo,
saluta il Camp
Nou. Leo
Messi compirà
24 anni il 24
giugno
REUTERS
Valdes, si deve grattare via la
ruggine con grandi interventi
su Susaeta e Llorente.
Sempre Leo All'inizio della ripresa Abidal offre a Busquets
un pallone della morte e il centrocampista prestato alla difesa
stende Llorente: rigore trasformato da Iraola. Il Barça sembra
in stato di choc, Pep chiede l'aiuto del pubblico, Messi lo vede e
decide di caricarsi i suoi sulle
spalle. Si lancia in uno slalom
maradoniano e il quarto uomo
saltato lo stende: rigore netto
che l'arbitro non vede. I minuti
passano, l’ansia cresce fino a
che non va in onda il replay del
primo gol: sventagliata di Xavi
per Alves, cross per Messi che
anticipa sul primo palo per segnare il suo 25˚ gol in questa
Liga, 41˚ stagionale. «Ci voleva
— dice Leo —. Non potevamo
perdere altri punti».
BARCELLONA
ATHLETIC BILBAO
2
1
Barcellona 65
Real Madrid 60
Valencia 48
Villarreal 46
Ath.Bilbao 38
Espanyol 37
Siviglia 34
A.Madrid 33
Getafe, Real
Sociedad,
Majorca 31
Santander 28
Deportivo 26
Osasuna,
Hercules 25
Sporting,
Levante 24
R.Saragozza 23
Almeria 21
Malaga 20
GIUDIZIO7777 PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Villa (B) 4' pt; Iraola (A) rig.
5', Messi (B) 33' st
BARCELLONA (4-3-1-2) Pinto 7,5; Dani Alves 7,5, Busquets 6, Piqué 6, Abidal 7; Xavi 7,5, Mascherano 5,5 (20' st
Maxwell 6,5), Iniesta 7,5; Messi 7,5; Villa 7,5 (38' Keita sv), Pedro 6 (47' st Afellay sv). PANCHINA Oier, Milito, Adriano,
Bojan. ALL Guardiola 7
ATHLETIC BILBAO (4-4-1-1) Iraizoz 7;
Iraola 7, Ekiza 6,5, Amorebieta 6,5,
Koikili 5; Susaeta 6,5 (38' st David
López sv), Gurpegi 7, Javi Martinez 7,
Gabilondo 6,5 (24' st Muniain 6); Iturraspe 5 (1' st Toquero 7); Llorente 7,5.
PANCHINA Raúl, Ustaritz, De Marcos,
Castillo. ALL Caparros 7
ARBITRO Ramirez Dominguez 4,5
NOTE amm. Koikili, Iraola, Gurpegi (A); Alves,
Busquets, Piqué (B). Spett. 83.533. Tiri porta
6-5, tiri fuori 7-0, angoli 11-1. Recuperi 1' e 3'
FRANCIA
Il Flamengo batte il Botafogo
Prima finale per Ronaldinho
Lione, niente Real per Lopez
Il Lilla cade a Montpellier
RIO DE JANEIRO Ronaldinho
giocherà domenica prossima la
sua prima finale con il Flamengo:
è la Coppa Guanabara, fase
iniziale del campionato di Rio,
contro il Boavista (provinciale
che ha eliminato in semifinale il
favorito Fluminense). Il Flamengo
ha superato ai rigori il Botafogo
(1 1 dopo 90’) in semifinale. Chi
vince la coppa Guanabara si
giocherà il titolo di Rio contro il
vincitore della seconda fase.
(a.g.-gdf) Il fatto: Lisandro
Lopez, punta del Lione, non
giocherà in Champions contro il
Real Madrid per infortunio. Su
come quest’ultimo sia capitato,
invece, le voci sono discordanti.
In Francia l’hanno ricostruito
così: il tecnico Puel voleva
preservarlo, e giovedì gli ha
annunciato che lo avrebbe tenuto
fuori in campionato con il Nancy
(gara vinta venerdì 4 0). Lopez
non l’avrebbe presa bene, e nel
calciare un pallone in preda alla
stizza si sarebbe procurato una
lesione al tendine del ginocchio.
Versione subito smentita dal
Lione. Il presidente Aulas in radio
ha detto: «Ma pensate davvero
che Lisandro sia così stupido?
Generoso Non è però
Ronaldinho ma il terzino Ronaldo
Angelim che di testa segna l’1 0
per il Flamengo al 14’ pt (su
d’angolo battuto da Thiago
Neves). Ronaldinho è generoso
COPPA D’INGHILTERRA CONTRO IL NOTTS COUNTY
Goleada ManCity
Balo in ospedale
MANCHESTER C.
NOTTS COUNTY
5
0
GIUDIZIO 777
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Vieira 37’ pt; Vieira 13’, Tevez 39’, Dzeko 41’, Richards 46’ st
MANCHESTER CITY (4-3-1-2) Hart
6; Richards 6,5, K.Touré 6,5, Lescott
6,5, Zabaleta 6; Y.Touré 5,5 (36’ st
Barry sv), Vieira 7, Kolarov 6,5; Silva
6 (41’ st Jo sv); Balotelli 5,5 (30’ st Tevez 7). PANCHINA Taylor, Kompany,
Boateng, Nimely. ALL Mancini 6,5
NOTTS COUNTY (4-4-2) Nelson 6,5;
Darby 6 (15’ st Thompson 5,5), Edwards 5,5 Pearce 5,5 (45’ st Chilvers sv),
Harley 6,5; Hawley 6,5, Ravenhill 5,5,
Bishop 6, Westcarr 6; Gow 6,5, Hughes 6 (34’ st Gobern sv). PANCHINA
Burch, Lee, Spicer, Smith. ALL Ince 6.
ARBITRO Jones 5,5
NOTE spettatori 27.276. Ammoniti Balotelli
(M) e Hawley (N). Tiri in porta 13-4. Tiri fuori
7-8. In fuorigioco 3-3. Angoli 12-5. Recuperi
pt 1’-st 4’
GIANCARLO GALAVOTTI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MANCHESTER (Ing) dResa dei con-
ti tra ex nerazzurri. Roberto
Mancini spazza via dalla FA
Cup Paul Ince grazie a Patrick
Vieira. Costretto al replay dall’1-1 del Notts County il 30 gennaio, il Manchester City dilaga
5-0 per la sfida agli ottavi con
l’Aston Villa il 2 marzo a Eastlands. All’indomani del risicato 1-0 del Manchester United ai
semipro del Crawley Town (93
gradini di scarto), anche l’Arsenal cade nella leggendaria trappola del più antico torneo di calcio del mondo: il Leyton Orient
(11˚ in 3ª serie) fa meglio del
Barcellona, costringendo i Gunners al replay all’Emirates (1-1
all’89’).
Tre atti Il Mancio opta per 4
cambi da Salonicco, con Balotelli per la prima volta titolare
dal 28 dicembre, più Dzeko.
Contro il County, 59 posti di
scarto, il City gioca in tre atti.
Al via gli ospiti scattano nel segno di Ince, un conto da regolare con il resto del mondo. Quelli del City si fanno mettere sotto. Atto secondo dal 21’: Hawley da 30 metri batte Hart ma
non il palo, e il sussulto sveglia
il City. Balotelli finalmente riceve la palla giusta, viene abbattuto da dietro in area da Darby e
ignorato dall’arbitro.
Balo story Da qual momento
riempie di petizioni il direttore
di gara, mentre i compagni pensano a giocare. Il County cede
su corner, al 37’: calcia Silva, incorna Vieira sul primo palo. Balotelli «festeggia» con un maldestro tackle su Darby sulla trequarti del City, l’arbitro per la
prima volta estrae il giallo. Nella panchina del City tutti hanno
la borsa dell’acqua calda. In
quella del County stringono i
denti. Vieira concede il bis, dal
corner di Kolarov, perfetto per
l’impatto.
Rabbia e ospedale Drammatico
il contemporaneo impatto della fronte di Balotelli con la testa
di Pearce. Attimi di paura, ma
entrambi si rialzano. Dentro Tevez, fuori Balotelli, che s’arrabbia e butta via lo scaldacollo nel
tunnel. I medici del City optano
per il trasporto in ospedale, ma
i controlli escludono danni alla
testa. Con Tevez cambia tutto.
Sprinta alla grande, lanciato da
Dzeko, per il 3-0, gol n. 50 in 74
presenze City. Ricambia per la
zuccata a bruciapelo di Dzeko.
Richards con un gran sinistro
firma il 5-0 al 91’.
taccuino
BRASILE COPPA GUANABARA
nel ruolo di trequartista: serve i
compagni invece di fare giocate
individuali. La musica cambia
però dopo l’intervallo: Abreu,
attaccante uruguaiano presente
all’ultimo Mondiale, firma l’1 1 al
3’. Ronaldinho impensierisce la
difesa avversaria e al 21’, dopo
una bella girata in area, sfiora il
palo. Subito rigori al 90’, senza
supplementari. Il Flamengo fa tre
centri (tutti); il Botafogo, solo
uno. Thiago Neves e Ronaldinho
non hanno nemmeno bisogno di
effettuare gli ultimi due tiri per il
Flamengo. «È bello essere
appena arrivato e andare subito
in una finale», ha detto l’ex
milanista.
Mauricio Cannone
Mario Balotelli, 20 anni, e Roberto Mancini, 46: l’Italia del City LAPRESSE
Ho chiesto in spogliatoio, questa
storia non è né realista né
credibile. Il ds Lacombe mi ha
smentito categoricamente la
ricostruzione dei media». Resta
l’infortunio del bomber, che però
dovrebbe tornare per il big match
con la capolista Lilla, che ieri è
caduta a Montpellier.
24a giornata, così ieri
Montpellier Lilla 1 0; Nizza Psg
0 3; Tolosa Rennes 1 2.
Classifica Lilla 45; Rennes 43;
Marsiglia 42; Lione, Psg 41;
Montpellier 37; St. Etienne 35;
Lorient, Brest 34; Tolosa 33;
Sochaux, Bordeaux 31;
Valenciennes 30; Caen, Nancy
28; Auxerre, Nizza 26; Monaco,
Lens 24; Arles 10.
OLANDA
GERMANIA
Il Psv allunga
Leverkusen ok
AMSTERDAMd (m.v.) Forse non
perfettamente scongelato dal fred
do siberiano, avendo giocato a 18
a Mosca in Europa League, il Twen
te fa 1 1 col Nimega e rimane stac
cato di due posizioni dal Psv (4 1 al
Breda). 24ª GIOR Ajax Venlo 1 0,
Den Haag Feyenoord 2 2, Twen
te Nimega 1 1, Vitesse Graaf
schap 2 0, Psv Breda 4 1. CLASS
(prime pos): Psv 53; Twente 51;
Ajax 48; Groningen 44.
d23ª GIOR Leverkusen Stoccar
PORTOGALLO
C’è Sporting-Benfica
d(m.m.d.s.) Il derby Sporting Ben
fica in programma stasera sarà de
cisivo per gli ospiti già a 11 dal Por
to capolista del campionato porto
ghese. CLASS (prime pos): Porto
56, Benfica 45, Sporting 33, Vito
ria Guimarães 32.
da 4 2, Borussia Mönch Schalke
2 1. CLASS (prime pos): Borussia
Do. 55; Leverkusen 45; Bayern 42;
Hannover 41; Mainz e Friburgo 37.
PRESIDENZA FIFA
Un anti-Blatter
ZURIGO dC’è un nuovo nome in
lizza per la presidenza della Fifa:
Grant Wahl, 37 anni, noto giornali
sta Usa, firma storica di Sports Illu
strated dal 1996. Dopo un’attenta
valutazione ha comunicato le sue
intenzioni: «Ho deciso di correre
per la presidenza della Fifa alle
prossime elezioni il 1˚ giugno». In
tanto Joao Havelange, ex numero 1
Fifa, ha detto: «Nel 2015 sarà il bra
siliano Teixeira il presidente Fifa.
Nel 2011 sarà rieletto Blatter».
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
PRIMA DIVISIONE GIRONE A LA 24a GIORNATA
il punto
di NICOLA BINDA
[email protected]
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L’elogio
di Torrente
e Auteri
Vincenzo Torrente è
stato un difensore
onesto, un po’ grezzo, di
sicuro affidamento, che
ha avuto maestri come
Bagnoli e Scoglio ed è
diventato, con il Genoa,
uno degli eroi di Anfield,
prima di iniziare nel
settore giovanile ad
allenare. Tano Auteri è
stato un attaccante di
manovra, non molto
prolifico, ma efficace,
salito dalla Sicilia a
Varese per seguire le
orme di Pietro Anastasi e
bravo ad assorbire le
lezioni del giovane
Fascetti, prima di
cominciare ad allenare
tra i dilettanti siciliani e
farsi le ossa in giro per il
Sud. Chissà se il Torrente
difensore in campo
avrebbe bloccato
l’Auteri attaccante, e
chissà quale strana
combinazione li ha
portati oggi ad essere i
W
tecnici di due squadre
eccezionali, che stanno
dominando i rispettivi
gironi. Se la Lega Pro
deve essere la palestra
per i giovani calciatori,
questi due allenatori si
candidano per avere una
possibilità anche in alto.
Le loro squadre
andranno in B e faranno
di tutto per tenerseli
stretti; loro giustamente
si guarderanno intorno,
sapendo che è sempre
meglio lasciare da
vincitori. Ma quei due
capolavori, ormai, sono
nella storia. Si chiamano
Gubbio e Nocerina.
GIRONE A
SQUADRE
GUBBIO (-1)
SORRENTO
ALESSANDRIA (-1)
BASSANO
SALERNITANA (-3)
SPAL (-1)
LUMEZZANE (-1)
RAVENNA
VERONA
REGGIANA
CREMONESE
SPEZIA (-2)
COMO (-1)
ALTO ADIGE
PERGOCREMA (-1)
PAVIA
MONZA
PAGANESE
PT
51
41
37
36
35
33
33
33
32
32
30
28
28
26
25
25
19
16
G
24
24
24
24
23
24
24
24
24
24
24
23
24
24
24
24
24
24
V
17
11
9
10
11
9
8
8
7
8
6
7
6
6
5
5
4
4
N
1
8
11
6
5
7
10
9
11
8
12
9
11
8
11
10
7
4
P
6
5
4
8
7
8
6
7
6
8
6
7
7
10
8
9
13
16
RF
36
42
26
21
30
29
27
24
28
29
25
27
22
22
20
21
23
11
RS
21
29
17
18
28
24
24
25
20
29
25
24
25
29
24
29
40
32
RISULTATI
ALESSANDRIA-ALTO ADIGE 0-0
BASSANO-PAVIA
0-0
COMO-SORRENTO
3-2
CREMONESE-VERONA
1-2
MONZA-GUBBIO
2-3
RAVENNA-PAGANESE
1-0
REGGIANA-LUMEZZANE
0-2
SPAL-PERGOCREMA
0-1
SPEZIA-SALERNITANA stasera
PROSSIMO TURNO
domenica 27 febbraio, ore 14.30
ALTO ADIGE-CREMONESE
(0-0)
GUBBIO-COMO
(1-0)
LUMEZZANE-BASSANO
(1-0)
PAGANESE-REGGIANA
(1-2)
PAVIA-MONZA
(0-2)
PERGOCREMA-SPEZIA
(1-1)
SALERNITANA-SPAL
(2-1)
SORRENTO-ALESSANDRIA
(3-3)
VERONA-RAVENNA
(1-0)
2-3
GUIDIZIO ++++
MARCATORI Galano (G) al 37’ p.t.;
Iacopino (M) al 1’, Ferrario (M) 3’,
Borghese (G) al 18’ e al 47’ s.t.
MONZA (4-3-1-2) Westerveld 5;
Tuia 6, Cudini 6,5, Fiuzzi 6,5,
Campinoti 6 (dal 15’ s.t. Barje 5,5);
Prato 6, Vignaroli 5 (dal 1’ s.t.
Campisi 6), Gambadori 6,5;
Iacopino 6,5; Ferrario 6, Masini
5,5 (dal 19’ s.t. Oualembo 5,5).
(Marcandalli, Djokovic, Chemali, S.
Seedorf). All. Verdelli 6.
GUBBIO (4-3-3) Lamanna 6;
Bartolucci 6, Borghese 6,5,
Briganti 6, Farina 6; Sandreani
5,5, Boisfer 6, Raggio Garibaldi
5,5 (dal 10’ s.t. Daud 6); Galano 6,5
(dal 1’ s.t. Bazzoffia 6), Gomez 6,
Donnarumma 5,5 (dal 25’ s.t.
Suciu 6). (Farabbi, Alcibiade,
Gaggiotti, Caracciolo). All.
Torrente 6,5.
ARBITRO Borriello di Mantova 5.
NOTE paganti 246, abbonati 427,
incasso di 3.882 euro. Espulso
Tuia al 12’ s.t.; ammoniti Vignaroli,
Gambadori, Sandreani, Boisfer,
Iacopino e Oualembo. Angoli 1-1.
ta fatica! Con un gol contestatissimo di Borghese nel
recupero, il Gubbio passa
anche a Monza e si porta a
+10 sul Sorrento: avanti
così e la promozione sarà
solo una formalità.
I gol La gara parte al rallentatore, gli unici brividi li
regala Westerveld che tenta un dribbling su Gomez
che non abbocca: per poco non lo beffa. La gara sale di tono, anche il Monza
ispirato da Iacopino e con
Gambadori che corre per
tre si fa vedere dalle parti
di Lamanna. Poi sale in
cattedra Galano che nel finale di tempo sblocca il
match con un tiro da 20
metri (leggermente deviato dalla difesa) «battezzato» fuori dal non impeccabile Westerveld. La ripresa parte col botto. Torrente lascia negli spogliatoi
Galano (infortunato) e il
Monza nei primi tre minuti fa due gol, prima grazie
a Iacopino che supera Lamanna su assist di Tuia e
poi con Ferrario che mette
dentro un cross di Gambadori. Il Monza ora è libero
delle sue paure, ma
l’espulsione (doppia ammonizione) di Tuia cambia la partita. Il Gubbio riprende coraggio e grazie a
Borghese ribalta la partita: prima il pareggio con
un bel diagonale e poi la
beffa nel finale. Gli umbri
spiccano il volo, il Monza
sprofonda ancora più giù.
Il Monza va sotto,
poi si porta sul
2-1, ma è battuto
dalla doppietta
(contestata) del
difensore umbro
SQUADRE
NOCERINA
BENEVENTO
ATLETICO ROMA
JUVE STABIA
TARANTO
SIRACUSA
FOGGIA (-2)
LUCCHESE
LANCIANO
ANDRIA
COSENZA (-3)
GELA
VIAREGGIO
TERNANA (-2)
FOLIGNO (-2)
PISA
BARLETTA
CAVESE (-7)
PT
55
43
40
38
35
35
34
34
32
28
26
26
26
26
25
23
23
19
G
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
V
16
12
12
11
9
10
11
9
7
7
6
7
6
7
7
4
5
6
N
7
7
4
5
8
5
3
7
11
7
11
5
8
7
6
11
8
8
P
1
5
8
8
7
9
10
8
6
10
7
12
10
10
11
9
11
10
CREMONESE-VERONA
1-2
GIUDIZIO +++
MARCATORI Stefani (C) su rigore al
44' p.t.; Russo (V) al 6', Le Noci (V)
al 13' s.t.
CREMONESE (4-4-2) Aldegani 5;
Vitofrancesco 5,5, Stefani 6,
Cremonesi 5,5, Rizzi 5,5; Scaglia
5,5, Bacher 5,5, Fietta 5 (dal 17'
s.t. Sambugaro 5,5), Nizzetto 6,5
(dal 33' s.t. Colacone s.v.); Coda
5,5, Joelson 5,5 (dal 23' s.t. Toledo
6,5). (Bianchi, Sales, Cattaneo,
Pradolin). All. Acori 5,5.
VERONA (4-3-3) Rafael 6; Abbate 6,
Maietta 5,5, Ceccarelli 6, Scaglia 6;
Esposito 6,5, Hallfredsson 7,
Russo 6,5 (dal 33' s.t. Martina Rini
s.v.); Le Noci 6,5, Ferrari 6,
Berrettoni 6,5 (dal 27' s.t. Paghera
6). (Caroppo, Vergini, Anderson,
Pichlmann, Tiboni). All. Mandorlini 7.
ARBITRO Viti di Campobasso 6,5.
NOTE paganti 1.854, abbonati 1.504,
incasso di 23.926 euro. Amm. Coda,
Nizzetto e Maietta. Angoli 3-2.
MONZA dAl gran galoppo
verso la Serie B, ma quan-
COMO-SORRENTO
3-2
ALESSANDRIA-ALTO ADIGE 0-0
BASSANO-PAVIA
0-0
REGGIANA-LUMEZZANE 0-2
RAVENNA-PAGANESE
Il Como non si ferma più
Brutta frenata del Sorrento
Alessandria, ottimo finale
Ma l’Alto Adige regge bene
Due pali di Ferretti e Baido
per un giusto pareggio
Reggiana k.o. e contestata
Lume, altro colpo esterno
Il Ravenna soffre ma passa
La Paganese si arrende
Caccavallo fulmina la Spal
Debutto-no per Remondina
MARCATORI autorete di Terra (S)
al 4’, De Giosa (S) al 29’ p.t.; Maah
(C) al 7’, Riva (C) al 27’, Bonvissuto
(S) al 32’ s.t.
COMO (4-4-2) Castelli 6; Semenzato 6, Conti 6,5, Magli 6, Franco 6,5;
Filippini 7, Filipe 6, Ardito 6,5 (dal
20’ s.t. Riva 7), Bardelloni 6; Maah 7,
Germinale 6 (dal 19’ s.t. Lacarra 6).
(Dossena, Maggioni, Morandi, Fautario, Villar). All. Garavaglia-Brevi
6,5.
SORRENTO (3-5-2) Mancinelli
5,5; Terra 5, Lo Monaco 6, De Giosa
6,5; Esposito 4, Togni 5,5, Nicodemo 5, Armellino 5,5 (dal 14’ s.t. Bonvissuto 6,5), Sabato 5,5 (dal 26’ s.t.
Manco 6); Carlini 5 (dal 44’ p.t. Vanin 5,5), Paulinho 5,5. (Casadei, Di
Nunzio, Angeli, Pignalosa). All. Simonelli 5,5.
ARBITRO Di Paolo di Avezzano 6.
NOTE paganti 570, abbonati 426, incasso di 9.009 euro. Espulsi Esposito al 41’ p.t. e il tecnico Brevi al 35’
s.t.; amm. Bardelloni. Angoli 7-3.
GIUDIZIO+++
ALESSANDRIA (4–2–3–1) Servili
7; Pucino 6, Romeo 6, Cammaroto
6, Bonomi 6; Segarelli 5,5, Camillucci 6; Bondi 5,5, Martini 5 (dal 18’ s.t.
Artico 5,5), Croce 5,5 (dal 33’ s.t.
Negrini s.v.); Scappini 5,5. (De Marco, Ghinassi, Menassi, Cuneaz,
Marchesetti). All. Sarri 6.
ALTO ADIGE (4–3–1–2) Zomer
6,5; Kiem 6, Franchini 6,5, Mirri 6,
Martin 6; Fink 6 (dal 40’ s.t. Burato
s.v.), Odibe 6,5, M. Romano 6,5;
Campo 5,5 (dal 18’ s.t. Nazari 6); El
Kaddouri 6,5, Marchi 5,5 (dal 22’
s.t. Sorrentino 6). (Mair, Fischnaller, Baccolo, Anastasi). All. Sebastiani 6,5.
ARBITRO Abbattista di Molfetta 6.
NOTE paganti 776, abbonati 422,
incasso non comunicato. Espulso
Campo (dalla panchina) al 40’ s.t.;
ammoniti Romeo, Bonomi, Odibe,
Mirri, Campo e Fink. Angoli 9-3.
GIUDIZIO+++
BASSANO (4-3-3) Grillo 6,5; Lorenzini 6, Pellizzer 6,5, Basso 6,5,
Ghosheh 6,5; Mateos 6,5, Niada
6,5 (dal 33' s.t. Veronese s.v.),
Beccia 6,5; Longobardi 6, La Grotteria 6 (dal 23' s.t. Baido 6), Rodriguez 6,5. (Rossi Chauvenet, Madiotto, Mattioli, Munarini, Zamuner). All. Jaconi 6.
PAVIA (4-4-2) Redaelli 6 (dal 31'
p.t. Guerci 6); Daffara 6, Preite
6,5, Blanchard 6,5, Visconti 6; Tarantino 6, Carotti 6,5, Guadalupi 6
(dal 12' s.t. Caidi 6), Tattini 6,5 (dal
41' s.t. Pellegrini s.v.); Ferretti 6,5,
Eusepi 6,5. (Meregalli, Rubis, Meza Coli, Veronese). All. Andrissi 6.
ARBITRO Ros di Pordenone 5,5.
NOTE spettatori 1.100 circa, incasso, paganti e abbonati nc. Ammoniti Pellizzer, Ghosheh, Guadalupi,
Tarantino e Carotti. Angoli 4-1.
GIUDIZIO++
MARCATORE P. Rossi al 14’ s.t.
RAVENNA (4-4-2) Gi. Rossi 6,5;
Carnesalini 6,5, Tagliani 6,5, Fasano 6, Sabato 6; Maggiolini 6, Guitto
6,5, Sciaccaluga 6, Rosso 6 (dal 37’
s.t. Gerbino Polo s.v.); Chianese 6
(dal 47’ s.t. D’Esposito s.v.), P. Rossi 6,5 (dal 24’ s.t. Grea 5,5). (Pellegrino, Rosini, Gardella, Lapadula).
All. L. Rossi 6,5.
PAGANESE (3-4-3) Ginestra 6,5;
Urbano 6, Fusco 5, Radi 6; Santarelli 6 (dal 19’ s.t. Macrì 5,5), Gatti
6,5, Videdomini 6, Imparato 6 (dal
39’ s.t. Di Pasquale s.v.); Tortori
5,5, Ferraro 5,5, Lepore 5,5. (Virgili, Cuomo, Sanna, Casisa, Liccardo). All. Capuano 6,5.
ARBITRO Castrignanò di Brindisi
6.
NOTE paganti 412, abbonati 564,
incasso di 8.977,30 euro. Espulso
Fusco al 49’ s.t.; ammoniti Carnesalini, P. Rossi, Sciaccaluga, Grea, Fusco e Urbano. Angoli 4-2.
GIUDIZIO+++
MARCATORE Caccavallo al 6' p.t.
SPAL (4-2-3-1) Ravaglia 5,5; Belleri 5,5, Zamboni 6,5, Bortel 5,5, Ghetti 6 (dal 30' s.t. Colomba s.v.); Coppola 5,5, Migliorini 5,5; Melara 5,5
(dal 12' s.t. Volpe 6), Locatelli 5,5
(dal 1' s.t. Smit 6), P. Rossi 6,5; Fofana 5. (Capecchi, G. Rossi, Bedin,
Corsi). All. Remondina 5,5.
PERGOCREMA (5-3-2) Russo 6;
Lolaico 6, Romeo 6,5, Panariello
6,5, Ricci 7, Canzian 6; Ghidotti 6,5,
Basile 6,5, A. Profeta 6; Caccavallo
7 (dal 34' s.t. Criaco s.v.), Marconi
6,5 (dal 25' s.t. Mammetti 5,5; dal
45' s.t. Scotto s.v.). (Ingrassia, L.
Profeta, Guerci, Simeoni). All. Maurizi 6,5.
ARBITRO Manganiello di Pinerolo
5.
NOTE paganti 528, abbonati 1.233,
incasso di 15.425 euro. Espulsi Fofana e il tecnico Remondina al 37'
s.t.; ammoniti Basile, Ghidotti e Volpe. Angoli 5-1.
GIUDIZIO++
COMO dSeconda vittoria di fila per
il Como, che esce dalla zona
playout mentre il Sorrento si allontana dalla vetta. Como in vantaggio
grazie un’autorete di Terra, che intercetta una palla messa in mezzo
da Filippini: palo e gol. Il pareggio arriva su punizione con De Giosa. Avvio di ripresa col raddoppio del Como: assist di Filippini per la testa di
Maah, che 20’ dopo darà la palla a
Riva per il 3-1. Il gol di Bonvissuto
non riapre la gara. E’ festa Como,
con Antonio Tesoro (ex Pro Patria)
che sarebbe pronto ad affiancare i
proprietari Di Bari-Rivetti.
ALESSANDRIA dL’Alessandria si
blocca contro un attento Alto Adige, che domina nel primo tempo:
Romano si vede deviare in angolo
dall’ex Servili una bordata, occasioni anche per El Kaddouri e Marchi,
mentre sul fronte grigio il solo tentativo è di Martini che, solo a centro area, spara alto. La ripresa invece vede un Alessandria trasformato che cerca in tutti i modi di
scardinare l’attenta difesa altoatesina: al 37’ sulla linea di porta ci pensa Mirri a liberare sul tiro di Scappini, ci prova Artico al 41’, ma il colpo
di testa è alto, quindi nel recupero
ancora Scappini si vede deviare
sulla linea da Nazari la palla della
possibile vittoria.
BASSANO (Vi) dSi ferma sul palo
la domenica di Bassano e Pavia.
Alla mezz'ora della ripresa una progressione di Ferretti viene stoppata dal palo esterno (tra le proteste
dei locali per una rimessa laterale
troppo avanzata), a 2’ dalla fine un
rinvio affrettato del portiere 18enne Guerci, subentrato all'infortunato Redaelli, finisce sui piedi di Baido, che da oltre 25 metri tenta di
infilare la porta vuota e centra il
montante. Sono i sussulti che hanno acceso il finale di gara. Il Bassano spezza la striscia di 5 successi
consecutivi, mentre il Pavia afferra un punto di platino in prospettiva salvezza. Ma il verdetto non fa
una piega.
MARCATORI Ferrari all’8’ p.t.; Volpato al 10’ s.t.
REGGIANA (4-3-1-2) Manfredini
6; D’Alessandro 4,5, Zini 5, Mei 5,
Lanna 4; Romizi 6 (dal 31’ p.t. Viapiana 4), Saverino 4,5, Maschio 4 (dal
15’ s.t. Esposito 4,5); Alessi 5 (dal
15’ s.t. Chinellato 4,5); Temelin 4,5,
Maritato 4. (Offredi, Adamo, Migliaccio, Guidetti). All. Mangone 4.
LUMEZZANE (4-4-2) Trini 6; Pisacane 6, Checcucci 6,5, Emerson
6,5, Bencivenga 6; Lauria 7 (dal 41’
s.t. Alberti s.v.), Calliari 7, Finazzi
6,5, Bradaschia 6 (dal 23’ s.t. Lo Iacono 6); Volpato 7, Ferrari 7 (dal 35’
s.t. Inglese s.v.). (Di Gennaro, Luciani, Zanardini, Dadson). All. Nicola 7.
ARBITRO Cafari Panico di Cassino 7.
NOTE paganti 984, abbonati 1.157,
incasso di 14.298 euro. Amm. Lanna, Pisacane e Finazzi. Angoli 6-5.
GIUDIZIO+++
RAVENNA dSoffre ma vince 1-0 il
Ravenna con un gol del redivivo Paolo Rossi, tornato titolare dopo
quasi un anno e l’operazione ai legamenti del ginocchio. E ora la squadra di Leo Rossi è a un passo dai
playoff. La prima occasione è per
la Paganese: al 24’ Tortori salta
due uomini in area, resiste ad un
fallo da rigore e da due passi calcia
a lato. Al 43’ Chianese chiama Ginestra alla grande parata. Nel secondo tempo il Ravenna è più aggressivo e al 14’ passa: Guitto per Chianese tra le linee per Rosso che pesca
in area Paolo Rossi, bravo ad insaccare sull’uscita del portiere.
FERRARA dGara decisa da una magistrale punizione di Caccavallo
che dopo 6' ha portato in vantaggio
il Pergocrema che si conferma
squadra da trasferta e accentua la
crisi della Spal (1 punto in 6 gare).
Amaro esordio sulla panchina ferrarese per Remondina, anche espulso a 10' dalla fine, per proteste, in
compagnia di Fofana, dopo un evidente tocco con un braccio di Ghidotti, giudicato involontario dall’arbitro, che aveva sorvolato nel primo tempo su una vistosa trattenuta di Basile a Zamboni. Per il resto
Spal che ha mantenuto l'iniziativa
ma pericolosa solo in mischia.
Lilliana Cavatorta
Nicola Pilotti
Vincenzo Pittureri
Ugo Bentivogli
Alessandro Sovrani
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO PIERELLI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
REGGIO EMILIA dIl Lumezzane demolisce una Reggiana inguardabile
e contestata dai tifosi. «Chiediamo
scusa a tutti, la nostra prestazione
è stata vergognosa» le parole di
Mangone al termine della peggior
partita della sua gestione. Il Lumezzane, invece, ribadisce la sua dirompenza esterna (sesta vittoria).
Dopo 8 minuti Ferrari vola in porta
su lancio di Lauria e batte Manfredini. La Reggiana non trova mai una
reazione e in pratica costruisce
una sola palla gol, al 33’, sventata
da Trini in uscita su Temelin. Il bis
lombardo, al 10’ della ripresa con
Volpato, scattato centralmente e
freddo nel battere Manfredini.
Ezio Fanticini
RS
19
24
22
25
23
23
44
24
24
23
27
31
30
31
32
33
31
26
RISULTATI
ANDRIA-NOCERINA
ATLETICO ROMA-LUCCHESE
COSENZA-BARLETTA
GELA-FOLIGNO
JUVE STABIA-LANCIANO
SIRACUSA-CAVESE
TARANTO-PISA
TERNANA-BENEVENTO
VIAREGGIO-FOGGIA
0-1
1-2
1-1
0-0
1-0
1-0
2-1
1-3
0-4
PROSSIMO TURNO
domenica 27 febbraio, ore 14.30
BARLETTA-SIRACUSA
(0-1)
BENEVENTO-COSENZA (28/2, 20.45) (2-1)
CAVESE-PISA
(0-1)
FOGGIA-GELA
(1-2)
FOLIGNO-TERNANA
(2-0)
LANCIANO-ANDRIA
(0-0)
LUCCHESE-TARANTO
(1-2)
NOCERINA-ATLETICO ROMA
(3-2)
VIAREGGIO-JUVE STABIA
(0-1)
Il Verona è partito:
assalto ai playoff
Cremonese a terra
Che tribuna Davanti agli
occhi del c.t. dell’Under
21 Ciro Ferrara (seduto a
pochi passi da Gigi Simoni) gli umbri danno una
nuova randellata alle speranze degli avversari. E lo
fanno con grande personalità, mantenendo la tranquillità dei forti anche
quando vanno sotto all’inizio del secondo tempo.
Ma la capolista non ha
avuto vita facile contro il
pericolante Monza (terza
sconfitta di fila, un punto
nelle ultime cinque partite) di Verdelli. I brianzoli
forse un punto lo meritavano, ma in questo periodo tutto gira storto. Anche
gli episodi. La rete del 3-2
di Borghese (che esultando provoca il pubblico lo-
cale: se lo poteva risparmiare) arriva nel recupero, ma probabilmente era
irregolare: il roccioso difensore umbro (che nel finale di gara fa l’attaccante
aggiunto) pare aggiustarsi la palla con la mano prima di sparare in rete. E
sembra accorgersene pure il guardalinee, propenso a far annullare la rete,
anche se poi ci ripensa.
RF
38
34
33
29
23
22
53
32
23
20
25
23
22
19
27
24
22
23
MARCATORI
14 RETI Insigne (3, Foggia).
13 RETI Ciofani (4, Atletico Roma); Sau (Foggia);
Marotta (Lucchese).
11 RETI Innocenti (1, Barletta; 9 con 1 rigore nel
Taranto).
10 RETI C. Ciano (2, Cavese); Negro (Nocerina).
9 RETI Castaldo (1, Nocerina); Carparelli (2,
Pisa); Tozzi Borsoi (4, Ternana).
MARCATORI
17 RETI Paulinho (6, Sorrento).
14 RETI Gomez (4, Gubbio).
12 RETI Cipriani (Spal).
10 RETI Ferrario (2, Monza).
8 RETI Ferrari (Lumezzane); Temelin (1,
Reggiana); Fava (Salernitana).
7 RETI Scappini (1, Alessandria); Marchi (Alto
Adige); Le Noci (Verona).
Il Gubbio è tutto Borghese
E il vantaggio sale a +10
MONZA-GUBBIO
GIRONE B
Martino Borghese, 23 anni,
difensore del Gubbio, ha
già segnato 6 reti LIVERANI
1
GIORGIO BARBIERI
I PAREGGI DEL GUBBIO
E’ IL MINIMO TRA I PRO
Il Gubbio, in 24 partite, ha
ottenuto un solo pareggio: 0-0
in casa alla 3ª con il Ravenna.
Tra i professionisti nessuno
ha pareggiato così poco.
CREMONA dLa rincorsa ai
SPAL-PERGOCREMA
1-0
playoff della Cremonese finisce probabilmente qui,
quella del Verona ha invece buone possibilità di riuscita. La squadra di Mandorlini sbanca lo Zini e ci
crede sempre di più. Successo meritato, grazie anche al coraggio dell'allenatore. Già al 5' Ceccarelli ha
preso un palo dopo la parata di Aldegani su colpo di
testa di Abbate. Replica
della Cremonese al 12', stavolta è la traversa a dire no
al colpo di testa di Coda.
I gol La partita vive su rapidi cambiamenti di fronte e
a passare in vantaggio è la
Cremonese al 44', su rigore di Stefani per fallo di
Maietta su Joelson. Nella
ripresa il Verona sale in
cattedra, trascinato da Hallfredsson, e in 7’ ribalta il
risultato. Al 6' l'islandese
batte una punizione, Le
Noci di testa mette in area
e trova Russo pronto al
tap-in. Al 13' Esposito batte una punizione dal limite per Le Noci, il cui destro
trova impreparato Aldegani. Nella Cremonese entra
Toledo, che cambia il volto alla squadra, ma non baste: il Verona resiste e va.
0-1
IL POSTICIPO
La Salernitana
visita lo Spezia
Delicata sfida tra uno Spe
zia contestato e una Salerni
tana destata dal cambio di
proprietà. Pane deve fare a
meno di Bianchi e Padoin
(squalificati), ma recupera
Comazzi e Marchini; dubbio
tra Herzan, Musto e Lollo.
Breda non ha D’Alterio per
squalifica e Murolo per in
fortunio; torna Montella do
po infortunio, escluso per
scelta tecnica Aurelio.
Così in campo (ore 20.45,
diretta su Rai Sport 1):
SPEZIA (4-4-2) Fiorillo;
Enow, Buscaroli, Fissore,
Pedrelli; Casoli, Buzzegoli,
Musto, Basso; Colombo,
Musetti. (Conti, Comazzi,
Marchini, Lollo, Herzan, Bol
drini, Cesarini). All. Pane.
SALERNITANA (3-4-3)
Caglioni; Altobello, Jeffer
son, Accursi; Balestri,
Carrus, Carcuro, Pippa;
Montalto, Fava, Ragusa. (Di
Stasio, Russo, Szatmari,
Franco, Montella, Fabinho,
Litteri). All. Breda.
ARBITRO De Benedictis di
Bari (Colella Mosca).
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PRIMA DIVISIONE GIRONE B LA 24a GIORNATA
Ternana generosa
Nocerina, ci pensa Negro
Il Benevento
ringrazia e vince
E’ una vittoria che vale la B
ANDRIA-NOCERINA
0-1
GIUDIZIO +++
MARCATORE Negro al 28’ s.t.
ANDRIA (4-4-2) Spadavecchia 6;
Pierotti 5,5 (dal 22’ s.t. Carretta
5,5), Fazio 5, Sibilano 6, Di Simone
6; Berretti 5 (dal 32’ s.t. Minesso
s.v.), Paolucci 6, Coletti 5,5,
Statella 5; Del Core 6, Cozzolino 6
(dal 17’ s.t. Anaclerio 6). (Palazzi,
Moro, Di Bari, Nicolao). All.
Papagni 5.
NOCERINA (3-4-3) Gori 6,5; Pomante
6, De Franco 6, Di Maio 6; Scalise
6,5, Bruno 6,5, De Liguori 7, Bolzan
6; Catania 5,5 (dal 46’ s.t.
Cavallaro s.v.), Castaldo 6,5 (dal
42’ s.t. Ripa s.v.), Negro 6 (dal 37’
s.t. Marsili s.v.). (Amabile, Servi,
Petrilli, Galizia). All. Cassia 6,5
(squalificato Auteri).
ARBITRO Irrati di Pistoia 5,5.
NOTE paganti 1.771, abbonati 1.848,
incasso di 27.037 euro. Ammoniti
Pomante, Sibilano, Negro, Coletti e
Di Simone. Angoli 4-4.
DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ANDRIA dI tifosi della Noce-
rina cantano «Torneremo
in serie B» e commettono
un clamoroso errore. DoJUVE STABIA-LANCIANO
vrebbero dire: «Siamo tornati in B». Già, perché
qualsiasi dichiarazione di
rimonta da parte delle inseguitrici assomiglia sempre più a una barzelletta.
L’ottava vittoria (sesta consecutiva) in trasferta, proprio nel giorno in cui non
si vede la Nocerina più bella, è il sigillo a un campionato trionfale. Ci mette
del suo anche l’Andria,
che sbaglia tattica e concede quasi tutto il campo
agli avversari, ma è evidente che la squadra di Auteri
è di categoria superiore.
La chiave Eppure, è una
Nocerina che stenta in
uno dei suoi punti di forza, le fasce. C’è una grande spinta di Scalise a destra, ma non appaiono al
meglio Catania e Negro.
Quest’ultimo si salva solo
grazie al gol, al 28’ della ripresa, propiziato da una
bella azione di Castaldo,
che si beve tutti in area e
1-0
Ad Andria arriva
la sesta vittoria di
fila in trasferta.
Troppo netta la
differenza con la
squadra di casa
gli dà una comodissima
palla. Lì dove i campani decidono la partita è nella zona centrale, dove De Liguori domina, ben spalleggiato da Bruno. Il resto è una
specie di reazione a catena che si conclude nell’area andriese, anche se
mancano gli spunti di fantasia.
Nocerina furba Infatti, le
occasioni arrivano su calci
piazzati. Bolzan colpisce
la traversa, su punizione,
al 17’, e ancora su punizione si sviluppa una mischia
in area al 23’, con Sibilano
che salva su Bruno, sulla liTARANTO-PISA
TERNANA-BENEVENTO
nea, e poi su Castaldo. Nella ripresa, colpo di testa di
Pomante al 16’, a lato, e
un contropiede di Negro,
respinta di Spadavecchia,
è il preludio al gol. Poi ancora azioni di contropiede, con Cavallaro che tira
fuori al 48’ e colpisce il palo al 49’.
Andria ingenuo Proprio nel
finale, c’è l’unica vera occasione per l’Andria, assist di
Anaclerio per Statella su
cui esce Gori e salva. Ma è
quasi un’azione casuale,
perché la costruzione del
gioco non c’è. Papagni,
quando vede che la Nocerina «copre» il campo, decide di adottare il 3-4-1-2,
ma ne viene fuori solo una
squadra «sparpagliata».
C’è un tiro di Coletti su punizione al 21’, Gori devia,
un gol annullato a Del Core all’8’ della ripresa per
fuorigioco, niente di più.
Una brutta giornata, ma la
salvezza resta a un passo.
2-1
1-3
GIUDIZIO +++
MARCATORI Evacuo (B) al 21',
Tavares (T) al 26' p.t.; Clemente
(B) al 12', Bueno (B) su rigore al 36'
s.t.
TERNANA (4-4-2) Visi 5,5;
Quondamatteo 5, Borghetti 5,
Fanucci 5,5, Imburgia 5; Nolè 5,5,
Cejas 5,5 (dal 12' s.t. D'Antoni 5,5),
Nitride 6, Piva 5 (dal 9' s.t. Vailatti
5,5); Tavares 6 (dal 23' s.t.
Sinigaglia 5), Tozzi Borsoi 6,5.
(Cunzi, Bizzarri, Arrigoni,
Alessandro). All. Giordano 5,5.
BENEVENTO (4-2-3-1) Paoloni 6;
Pedrelli 5,5 (dal 30' s.t. Formiconi
s.v.), Siniscalchi 6,5, Signorini 6,5,
Zito 6; Grauso 6,5, Pacciardi 6 (dal
23' s.t. Vacca 5,5); La Camera 6,5,
Clemente 7, Pintori 6,5; Evacuo 6
(dal 5' s.t. Bueno 6,5). (Corradino,
Cedrola, D'Anna, Mounard). All. Galderisi 6,5.
ARBITRO Coccia di San Benedetto
del Tronto 5.
NOTE spettatori 1.000 circa,
abbonati 1.003, paganti e incasso
non comunicati. Ammoniti Piva,
Borghetti, Pacciardi, Signorini, La
Camera, Nolè, Vailatti, D'Antoni e
Tozzi Borsoi. Angoli 3-6.
bene le occasioni che una
Ternana generosa gli concede. I rossoverdi sfiorano
il gol con Tozzi Borsoi al
13' (traversa), quindi subiscono il vantaggio ospite
generato da un pateracchio Quondamatteo-Visi
che concede ad Evacuo un
facile gol.
LE GARE DI SABATO
FOGGIA E LUCCHESE OK
Anticipi: il Foggia ha vinto 4-0
a Viareggio (gol Sau, Salamon,
Kolawole e Kone); la Lucchese
ha battuto 2-1 l’Atletico Roma
a Rieti (Ciofani per i locali, poi
Grassi su rigore e Marotta).
TERNI dVince il Benevento
con merito perché sfrutta
Pari La reazione è immediata e il pareggio arriva al
26' con Tavares che infila
Paoloni in uscita. A quel
punto la Ternana che sfiora il gol con Fanucci al 44'
e in apertura di ripresa
con Tozzi Borsoi. Ma il Benevento è implacabile e dopo un palo di Clemente
(fallo non rilevato su Imburgia) trova il vantaggio
con una splendida incornata dello stesso attaccante.
I cambi non modificano la
situazione, la Ternana va
in bambola, nel tentativo
di pareggiare si sbilancia e
Bueno chiude ottenendo e
trasformando un rigore.
SIRACUSA-CAVESE
COSENZA-BARLETTA
GELA-FOLIGNO
Maikol Negro, 22 anni,
festeggia così il decimo gol
con la Nocerina FASANO
2
1-0
MASSIMO LAURETI
1-1
0-0
Juve Stabia: prima il gol annullato, poi il rigore di Corona
Battuto un Lanciano che se la prende con la guardalinee
Il Taranto fa tutto nel primo tempo: in gol Chiaretti e Sy
Adesso Semplici rischia: il Pisa scivola sempre più giù
Capolavoro di Mancosu
Il Siracusa piega la Cavese
Tra Cosenza e Barletta
vince la paura di perdere
Il Gela non è concreto
Buon punto per il Foligno
MARCATORE Corona su rigore al
42' s.t.
JUVE STABIA (3-4-1-2) Colombi
6; Fabbro 6,5, Molinari 6,5, Scognamiglio 6,5; Di Cuonzo 6,5, Cazzola 6 (dal 29' s.t. Tarantino 5,5),
Danucci 6,5, Dianda 6; Mezavilla 6
(dal 21' s.t. Davì 6); Mbakogu 6,5,
Albadoro 6,5 (dal 21’ s.t. Corona
6,5). (Fumagalli, Maury, Raimondi,
Rizza). All. Braglia 6,5.
LANCIANO (4-3-3) Chiodini 7,5;
Colombaretti 5,5, Romito 6, Ferraro 5,5, Mammarella 6; De Cecco 6,
D'Aversa 6 (dal 28' s.t. Titone 5,5),
Sacilotto 5,5; Artistico 6 (dal 39'
s.t. Colussi s.v.), Di Gennaro 5,5,
Turchi 5,5 (dal 45' s.t. Zeytulaev
5,5). (Aridità, Antonioli, Tamasi,
Amenta). All. Camplone 5,5.
ARBITRO Del Giovane di Albano
Laziale 5,5.
NOTE paganti 877, abbonati 659,
incasso di 13.357 euro. Espulso
Ferraro al 41' s.t.; ammoniti Di Cecco, Sacilotto, D'Aversa, Dianda e
Chiodini. Angoli 9-1.
GIUDIZIO++++
MARCATORI Chiaretti (T) al 10’,
Sy (T) al 30’ p.t.; Guidone (P) al 18’
s.t.
TARANTO (3-4-1-2) Bremec 6;
Sosa 6,5, Coly 7, Colombini 6; Antonazzo 6, Di Deo 6, Giorgino 6,5, Garufo 6,5; Chiaretti 6,5 (dal 21’ s.t.
Pensalfini 6); Girardi 5,5 (dal 30’
s.t. Guazzo s.v.), Sy 6,5 (dal 35’ s.t.
Rantier s.v.). (Barasso, Prosperi,
Panarelli, Branzani). All. Dionigi
6,5.
PISA (4-3-1-2) Lanni 6; Gimmelli
6, Raimondi 5,5, Stendardo 6, Favasuli 6; De Oliveira 5 (dal 9’ s.t.
Mosciaro 6,5), Obodo 4,5 (dal 21’
s.t. Reccolani 6), Fanucchi 5; Ilari
5,5 (dal 32’ s.t. Ton s.v.); Guidone
6, Carparelli 5,5. (Pugliesi, Anselmi, Calori, Sereni). All. Semplici 5.
ARBITRO Adduci di Paola 6.
NOTE paganti 2.032, abbonati
1.322, incasso di 21.390,50 euro.
Espulsi il tecnico Semplici al 39’
s.t. e Fanucchi al 46’ s.t.; ammoniti
Fanucchi, Chiaretti, Carparelli, Sosa, Gimmelli e Giorgino. Angoli 4-2.
GIUDIZIO+++
MARCATORE Mancosu al 42’ s.t.
SIRACUSA (4-2-3-1) Baiocco 7
(dal 31’ s.t. Fornoni s.v.); Lucenti 7,
Pepe 7, Moi 7, Capocchiano 6; Spinelli 6, Giordano 7; Bufalino 6,5
(dall’11’ s.t. Koffi 6,5), Mancosu 7,5,
Corapi 6,5 (dal 25’ s.t. Torregrossa 6); Cosa 6,5. (Pasqualini, Di Silvestro, Giurdanella, Abate). All.
Ugolotti 7.
CAVESE (4-4-2) Pane 6,5; M. Ciano 6, Pagano 6, Cipriani 6,5, Sirignano 5,5; Piscitelli 6, Bacchiocchi 6 (dal 25’ s.t. Di Napoli 6), Alfano 5,5, Schetter 5,5 (dal 37’ s.t.
Bernardo s.v.); C. Ciano 7, Del Sorbo 6,5 (dal 32’ s.t. Turienzo 6). (Botticella, D’Orsi, Siano, Conti). All. Melotti 6.
ARBITRO Roca di Foggia 6.
NOTE paganti 821, abbonati 807,
incasso di 16.311 euro. Ammoniti
Bufalino, Capocchiano, Moi e Koffi. Angoli 2-2.
GIUDIZIO++++
MARCATORI Innocenti (B) al 13’,
Essabr (C) su rigore al 36’ s.t.
COSENZA (3-4-1-2) De Luca 6,5;
Thackray 6, Cotroneo 6, Fernandez 6,5; Matteini 6,5, Roselli 5,5, S.
Fiore 6 (dal 43’ s.t. Giacomini s.v.),
Aquilanti 5 (dal 27’ s.t. Evola 5,5); A.
Fiore 6; Degano 5 (dal 15’ s.t. Ungaro 5,5), Essabr 6. (Marino, Scarnato, Martucci, Viscardi). All. De Rosa 5,5.
BARLETTA (4-2-3-1) Gabrieli
6,5; Galeoto 6,5, Ischia 6, Lucioni
5,5, Bruno 6; Rajcic 6, Zappacosta
6,5 (dal 37’ s.t. Frezza s.v.); Simoncelli 6 (dal 27’ s.t. Agnelli 5,5), Rana
5,5, Bellomo 6; Innocenti 6,5 (dal
41’ s.t. Bellomo 5). (Tesoniero, Cerone, Lorusso, Maino). All. Cari 6.
ARBITRO Zivelli di Torre Annunziata 5.
NOTE paganti 1.258, abbonati 180,
incasso di 6.178 euro. Ammoniti
Rajcic, Simoncelli, Rana e Bellomo.
Angoli 6-11.
GIUDIZIO++
GELA (4-3-2-1) Nordi 6,5; Petrassi 6,5, Porcaro 6, Cossentino 6,5,
Aliperta 6; Piano 6 (dal 16’ s.t. D’Anna 6), Giardina 6, Zaminga 6; Carbonaro 5,5 (dal 28’ s.t. Bigazzi 6), Cunzi 5,5; Docente 5,5. (Maraglino, Italiano, Crivello, Scopelliti). All. Ammirata 6.
FOLIGNO (4-3-1-2) Rossini 6,5; Iacoponi 6, Cusaro 6, Giovannini 6,
Bassoli 5,5; Fedeli 6,5, Menchinella
5,5, Coresi 6,5 (dal 22’ s.t. Castellazzi 6); Sciaudone 6,5; Moro 5,5
(dall’11’ s.t. Luparini 5,5), La Mantia
5,5 (dal 38’ s.t. Tomassini s.v.).
(Zandrini, Gregori, Fiorucci, Papa).
All. Giunti 6.
ARBITRO Valente di Roma 5.
NOTE paganti 693, abbonati 205,
incasso di 6.527 euro. Ammoniti
Porcaro, Sciaudone, Giovannini e
Bassoli. Angoli 11-1.
GIUDIZIO++
CASTELLAMMARE DI STABIA (Na)
dUn rigore di Giorgio Corona (ottavo centro stagionale, è a due reti
dalle 150 reti in carriera) regala alla Juve Stabia il nono successo casalingo, settimo consecutivo. Nel
bene e nel male è la guardalinee Lucia Abruzzese, sistemata sotto la
tribuna, a decidere le sorti del match con due decisioni contestate
nel secondo tempo. Prima, al 2',
annulla una rete di Albadoro, in posizione apparsa regolare, su
cross dal fondo di Mbakogu. Poi,
al 40', attira l'attenzione dell'arbitro segnalando un contatto dubbio
Giorgio Corona (a destra), 36
anni, è salito a 8 reti IANUALE
in area tra Ferraro, poi espulso, e
Corona, che il direttore di gara aveva inizialmente ignorato. Una iniziativa che scatena le proteste della
panchina del Lanciano tanto che,
a fine gara, l’assistente è stata
scortata negli spogliatoi.
Occasioni La partita ha visto comunque la costante supremazia
territoriale dei padroni di casa che
si sono visti negare il meritato vantaggio da un super Chiodini in vena
di prodezze: nel finale del primo
tempo su Albadoro e nella ripresa
su colpo di testa di Scognamiglio e
su Mbakogu in contropiede. L'unico lampo del Lanciano è arrivato
in pieno recupero ma Zeytulaev,
ben servito da Di Gennaro, ha messo fuori.
Gianpaolo Esposito
TARANTO dNel primo tempo c’è
troppo Taranto e non c’è il Pisa: tutto si decide allora. Il resto, compresi i tentativi di Semplici (a rischio
esonero: Cuccureddu, Cevoli o Vavassori al suo posto?) di raddrizzare la gara, conta poco. Bastano,
per i rossoblù, due gol, una traversa e un palo in metà partita di dominio assoluto. Non c’è, infatti, traccia dei toscani per 45 minuti. Solo
Taranto: un fulmine di Giorgino al 7’
(traversa), una bellissima percussione centrale di Chiaretti (gol) e
un pallonetto furbo da venti metri
di Sy (gol) azionato da un lungo lan-
Ousmane Sy, 23 anni, primo
gol nel Taranto INGENITO
cio di Di Deo, un destro violento
dal limite di Garufo al 40’ (palo). In
mezzo tanto possesso palla, che il
Pisa non riesce nemmeno a sporcare, mostrando tutta la propria
demotivazione.
Rimedi Semplici cerca una soluzione cambiando più volte modulo,
ma solo nella ripresa, con l’ingresso di Mosciaro, il Pisa si rianima un
po’, anche perché il Taranto si rilassa. Ma il risultato non è mai in discussione, nemmeno quando Guidone, al 18’, segna in corsa su
cross proprio di Mosciaro. Dionigi,
per evitare rischi, rinforza il centrocampo passando a una linea a
cinque uomini e il Taranto, aggrappato ai playoff, non trema. Il Pisa
invece sì. E oggi forse cambia.
Fulvio Paglialunga
SIRACUSA dE’ ancora una volta il
piede destro di Marco Mancosu a
tenere il Siracusa a bordo del treno playoff. Da quasi trenta metri
l’ex Under 21 a tre minuti dalla fine
ha infilato l’incrocio dei pali. Una
vittoria tutto sommato meritata
quella conquistata dai siciliani che
devono però ringraziare il portierino Baiocco che, prima di uscire
per infortunio, ha fermato una
splendida punizione di Camillo Ciano. Siracusa a condurre le operazioni con la Cavese che ha cercato
di colpire in contropiede, ma la
giornata no di Schetter e Del Sorbo non ha aiutato Melotti, che ha
esordito con una sconfitta.
Massimo Leotta
COSENZA dLa paura di perdere la
fa da padrona: Cosenza e Barletta
fanno un punto a testa. Meglio i pugliesi che con Infantino sciupano
una clamorosa palla gol che avrebbe regalato la vittoria. I calabresi,
in cerca di serenità dopo la seconda penalizzazione e l’ennesimo ribaltone societario (oggi il nuovo
amministratore unico Funari illustrerà il suo progetto) recriminano
per un netto fallo di mani di Galeoto
su tiro di Aquilanti quando la partita era sullo 0-0. I gol: girata di Innocenti, solo in area, su punizione di
Bellomo; rigore di Essabr dopo uno
sgambetto di Lucioni a Matteini.
GELA (Cl) dScontro diretto tra due
squadre in difficoltà. Il Gela gioca
meglio e crea tre-quattro occasioni, ma non concretizza. Quando ci
riesce (con Cossentino al 28’ della
ripresa), l’arbitro annulla tra le proteste. Il Foligno solo nelle battute
iniziali mette paura al Gela, ma in
porta tira solo al 22’, con una punizione di Coresi che Nordi devia in
angolo. Poi gli umbri spariscono. I
siciliani ci provano con Docente al
37’: la palla va fuori di poco, ma forse c’era una deviazione con le mani
di un difensore non rilevata. Nella
ripresa, al 27’, palo di D’Anna, poi al
41’ Rossini in tuffo devia un bolide
di Bigazzi. Ultima chance per Cossentino (ottimo esordio) che manda a fil di palo su angolo di Cunzi.
Valter Leone
Rocco Cerro
IL TORNEO DI VIAREGGIO Oggi il via
Arriva Prandelli
per l’inaugurazione
GAETANO IMPARATO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dTorna da dove è partito. Il c.t. Cesare Prandelli
presenzierà, oggi pomeriggio, all’apertura della
Viareggio Cup. Nel 1993
vinse il torneo allenando
l’Atalanta con Morfeo e
Tacchinardi, battendo in
finale il Milan. Prandelli
assisterà a Juventus-Bruges che aprirà la 63ª edizione del torneo (ore 15
stadio dei Pini, diretta Rai
Sport 1). Inter-Apia, (a Pistoia) è l’altra diretta Rai.
Galà alla Capannina Nella
serata di Gala (ore 20.30
alla Capannina di Viareggio) saranno assegnati i
premi «Torquato Bresciani» (ad Andrea Agnelli,
presidente Juventus),
«Bruno Roghi» (ad Eugenio De Paoli direttore Raisport) e «Gaetano Scirea»
(a Giancarlo Antognoni).
Torneo nel torneo Nell’ambito della Viareggio Cup
si svolgerà dall’1 al 3 marzo anche il torneo per gli
Under 15, con 4 triangolari. La prima edizione se
l’aggiudicò la Roma allenata da Montella.
Casa Mazzarri Diversamente da quanto comunicato in precedenza, la partita Napoli-Kallon, anch’essa valida per la prima giornata del girone 12
si disputerà domani a San
Vincenzo, paese natio del
tecnico azzurro Walter
Mazzarri, in provincia di
Livorno. L’inizio è fissato
alle ore 20.
LA GUIDA
Così le gare della prima giornata
La Juventus debutta col Bruges
Si gioca anche in altre tre regioni
Prima giornata della Coppa
Carnevale-Viareggio Cup con le
prime 12 partite dei gironi
eliminatori che, oltre che in
Toscana, si giocano anche in
Liguria, nelle Marche e nel
Lazio. Subito in campo la
Juventus, vincitrice delle ultime
due edizioni. Questo il
programma e gli arbitri.
Cesare Prandelli, 53 anni AP
GIRONE 1 A Viareggio (ore 15)
Juventus-Bruges: Stefanini di
Prato. A Santa Croce sull’Arno
(ore 15) Varese-Liac New York:
Della Valle di Albenga.
GIRONE 2 A Cupra Marittima
(ore 15) Atalanta-Stella Rossa
Belgrado: Sacchi di Macerata. A
San Benedetto del Tronto (ore
15) Cesena-Sambenedettese:
Vesprini di Macerata.
GIRONE 3 A Tivoli (ore 15)
Torino-Anderlecht: Guccini di
Albano Laziale. A Tivoli (ore 18)
Lazio-Grasshopper: Melidoni di
Frattamaggiore.
GIRONE 4 A Pistoia (ore 17)
Inter-Apia Leichhardt: Giovani di
Grosseto. A Santa Maria a
Monte (ore 17)
Viareggio-Rappresentativa
Serie D: Ghersini di Genova.
GIRONE 5 A Quarrata (ore 15)
Empoli-Spartak Mosca: Tesi di
Pistoia. A Poggibonsi (ore 15)
Reggina-Poggibonsi: Lazzeri di
Arezzo.
GIRONE 6 A Suvereto (15)
Sampdoria-Dukla Praga:
Raspollini di Livorno. A Chiavari
(ore 15) Vicenza-Entella:
Piscopo di Imperia.
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
SECONDA DIVISIONE LA 20a GIORNATA
GIRONE A f (23a giornata) Alla Tritium basta il pareggio per restare da sola al comando: ben tre successi in trasferta
TRITIUM
0
PRO PATRIA
1
RODENGO
0
ENTELLA
1
CASALE
0
RENATE
1
MONTICHIARI
0
SAMBONIFACESE
0
SAVONA
0
CANAVESE
2
PRO VERCELLI
0
LECCO
1
FERALPI SALO’
0
VALENZANA
0
SACILESE
1
SANREMESE
1
GIUDIZIO++
TRITIUM (4-4-2) Pansera 7; Martinelli 6 (dall’8’ s.t. Fondrini 6), Teso
6,5, Dionisi 6,5, Riva 6; Chimenti
5,5 (dall’8’ s.t. E. Bortolotto 6), Vecchio 6,5, Di Ceglie 6, Floriano 5,5
(dal 27’ s.t. R. Bortolotto 6); Sinato
6, Lenzoni 6. (Sacchetto, Valtulini,
Malgrati, Corti). All Vecchi 6.
SAVONA (4-4-2) Nicastro 6; Candolini 7, Di Leo 6,5, Marconi 7, Mbida 6,5; Facchinetti 6,5, Capuano 7,
Garin 6,5, Mezgour 6,5 (dal 24’ s.t.
Bottiglieri 6,5); Tarallo 6,5 (dal 39’
s.t. Cattaneo s.v.), Tedesco 6 (dal
31’ s.t. Ingari 6). (Cicutti, Praino,
Briano, Buglio). All. Foschi 6,5.
ARBITRO Caso di Verona 6,5.
NOTE spettatori 700 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Teso, Di Leo, Tarallo e Candolini. Angoli 3-1. (p.r.)
GIUDIZIO++
MARCATORI Beretta (C) su rigore
al 37’ p.t.; Janvier (PP) all’11’, Curcio
(C) al 22’ s.t.
PRO PATRIA (4-3-1-2) Andreoletti 6,5; Marchetti 5,5, Nossa 6, Zanetti 6, Benedetti 6; Justino 6, Cristiano
5,5, Bruccini 6; Cortesi 5,5 (dal 34’
s.t. Polverini s.v.); Pacilli 5,5 (dal 21’
s.t. Aloe 5,5), Janvier 6 (dal 40’ s.t.
Nocciola s.v.). (Anania, Bertin, Rudi,
Artuso). All. Novelli 6.
CANAVESE (4-3-3) Pascarella 6;
Rozzio 6, Vettori 6, Sandrone 5,5
(dal 16’ s.t. Moretto 5,5), Mauri 6; Cristini 6, Temperino 6 (dal 36’ s.t. Borettaz s.v.), Gentile 5,5; Germano
5,5, Curcio 6 (dal 32’ s.t. Scutti 5,5),
Beretta 6. (Carnera, Chiappero, Porcu, Pareschi). All. Tonino 6 (Rossi
squalificato).
ARBITRO Saia di Palermo 5,5.
NOTE spettatori 1.100 circa, incasso di 4.984 euro. Amm. Rozzio, Cristiano, Sandrone, Gentile, Scutti,
Beretta e Justino. Angoli 10-2. (a.r.)
GIUDIZIO+++
RODENGO (4-1-4-1) Pedersoli 6;
Marchesini 6,5, Belotti 6,5, Cazzamalli 6,5, Cassaro 6,5; Meduri 6;
Prandini 5,5 (dal 43’ s.t. Colombo
s.v.), Demasi 6, El Kamch 6,5, Martinelli 5,5; Altobelli 6 (dal 23’ s.t.
Coppiardi 6). (Vino, Spagnoli, Bergamelli, Piras, Ligori). All. Piovani
6.
PRO VERCELLI (4-3-3) Valentini
6,5; Donida 6,5, Ranellucci 6,5, Labriola 6, Squillace 5,5; Marconi 6,
Mazzocco 5,5, Rosso 6; Bonomi 6
(dal 28’ s.t. Ghezzi 6), Di Piazza 5,
Santoni 6 (dal 35’ s.t. Disabato
s.v.). (Dan, Pigoni, Schettino, Corsino, Corradi). All. Braghin 6.
ARBITRO Intagliata di Siracusa
5,5.
NOTE spettatori 450 circa, incasso di quasi 2.000 euro. Espulso Di
Piazza al 10’ s.t.; ammoniti Belotti,
Di Piazza, Marconi, Labriola, Rosso, Coppiardi e Prandini. Angoli
11-5. (a.s.)
GIUDIZIO+++
MARCATORI Mattaboni (L) al 29’
p.t.; Lazzaro (E) all’11’ s.t.
ENTELLA (4-2-3-1) Paroni 6,5;
Del Brocco 6, Merlin 5,5, Scantamburlo 6,5, Rega 5; Russo 7, Favret
5,5 (dal 1’ s.t. Soragna 5,5); Ciarcià
5,5 (dal 28’ s.t. Masi 6), Vasoio 6,
Cargiolli 5,5; Lazzaro 6,5 (dal 39’
s.t. Marrazzo s.v.). (Mosca, Pondaco, Zaccanti, Hamlili). All. Bacci 6.
LECCO (4-4-2) Durandi 7; Petri 6,
Martinelli 6, Chiecchi 6, Moracci 6;
Tabbiani 6,5 (dal 39’ s.t. Cortese
s.v.), Ciasca 7, Ferraresi 6,5, Mattaboni 6; Fall 6,5, Carroccio 6. (Gadignani, Goisis, Galli, Zingari, Inzaghi, Pizzuti). All. Paciarotti 6 (Roselli squalificato).
ARBITRO Zeoli di Napoli 5,5.
NOTE spettatori 450 circa, incasso di 2.516 euro. Ammoniti Rega,
Russo e Carroccio. Angoli 2-1.
(i.v.)
GIUDIZIO+++
CASALE (4-4-2) Gomis 6; Catenacci 6,5, Vignati 6,5, Ciccomascolo 6,5, Naglieri 6; Garrone 6 (dal 48’
s.t. Vegnaduzzo s.v.), Mitra 6,5,
Iannini 6, Gatto 6 (dal 39’ s.t. Olivieri 6); Pavoletti 6,5, Zenga 6 (dall’8’
s.t. Uccello 6). (Fiory, Gavazzeni,
Perricone, Germani). All. Buglio
6,5.
FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani 6,5; Chiarini 6, Colicchio 6, Turato 6, Savoia s.v. (dal 17’ p.t. Zanola
6); Muwana 6, Sella 6,5, Cortellini
5,5; Mantovani 5,5 (dal 1’ s.t. Bracaletti 6), Graziani 6 (dal 22’ s.t. Meloni 6), Quarenghi 6. (Gargallo, Dragoni, Oretti, Ortolan). All. Rastelli 6.
ARBITRO Ceccarelli di Terni 5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso di quasi 1.500 euro. Ammoniti
Gatto, Sella, Zanola, Muwana e
Chiarini. Angoli 4-1. (g.m.)
GIUDIZIO+++
MARCATORE Mazzini al 13’ s.t.
RENATE (4-3-3) Campironi 6;
Adobati 6, Bergamini 6, Gianola 6,
Gavazzi 6; Cerea 6, Cavalli 6, Gualdi 6; Battaglino 6, Mazzini 7 (dal 38’
s.t. Umunegbu s.v.), Ravasi 5,5
(dal 30’ s.t. Moretti 6). (Amadori, Di
Maio, Pianetti, De Cesare, N. Ravasi). All. Adamo 6 (Boldini squalificato).
VALENZANA (4-4-2) Serena 6;
Benvenga 5, Allegrini 6, Drudi 6,
De Stefano 5,5 (dal 9’ s.t. Forino 6);
Arrigoni 6, Prandi 5,5 (dal 35’ s.t.
Bovi s.v.), Affatigato 6, Caponi 6;
Cisterni 5,5 (dal 18’ s.t. Ridolfi 6),
Corazza 5. (Frigerio, Valeriani, Palazzo, Uggeri). All. Rossi 6.
ARBITRO Strocchia di Nola 6.
NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Cisterni e Bergamini. Angoli 2-2.
(f.c.)
GIUDIZIO++
MARCATORE Dal Cin al 27’ s.t.
MONTICHIARI (4-4-2) Brignoli 6;
Verdi 5,5, Antoniacci 6,5, Zaffagnini 6,5, Filippini 5,5 (dal 31’ s.t. Guatta s.v.); Muchetti 6, Fusari 7, Selvatico 5,5, Di Quinzio 6 (dal 31’ s.t.
Bertazzoli s.v.); Dimas 6, Florian 6.
(Gambardella, Bettenzana, Bonometti, Filiciotto, Di Nardo). All. Ottoni 5,5.
SACILESE (4-4-2) Calligaro 7; Colombera 6, Di Berardino 6,5, Gritti
6,5, Fantin 6; Kabine 6,5, Dal Cin 7,
Segato 6, Gardin 6; Araboni 6,5,
Brotto 6 (dal 23’ s.t. Barbini 6).
(Mion, Franchetto, Grazzolo, Bigolin, Vecchiato, Roveredo). All. Costantini 6,5.
ARBITRO Vallesi di Ascoli 6.
NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Dimas, Florian, Calligaro, Colombera, Fantin e Segato. Angoli 9-4.
(n.s.)
GIUDIZIO++
MARCATORE Pippi al 2’ s.t.
SAMBONIFCESE (3-4-2-1) Milan 6,5; Dal Degan 6, Orfei 6, T. Rocchiccioli 5,5; I. Rocchicioli 5 (dal
26’ s.t. Rampini 6), Tecchio 5,5, Jorgihno 6, Ruggeri 5,5 (dal 26’ s.t. Fiorotto 5,5); Staiti 6, Pietribiasi 5,5;
Brighenti 6. (Bonato, Milani, Viskovic, Creati, Puntoriere). All. Valigi
5,5.
SANREMESE (4-4-2) Petruzzelli
6,5; Borin 6, Miale 6,5, Feliciello 6,
Gagliolo 6; Gomes 7 (dal 48’ s.t. Sifonetti s.v.), Salvi 6, Siciliano 6, Moronti 6; Pippi 6,5, Bosio 6,5 (dal 33’
s.t. Bifini s.v.). (Orlandi, Raguseo,
Gigli, Ubaldi, Chirieletti). All. Calabria 6,5.
ARBITRO Greco di Lecce 6,5.
NOTE spettatori 100 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Miale, Ruggeri, Gomes, Borin, Pippi e
Dal Degan. Angoli 4-6. (m.o.)
GIRONE B f Il Carpi va sotto e poi vince, allungando sulla Carrarese stoppata dal Chieti: la Giacomense ritorna terza
L’AQUILA
1
CARPI
2
GIUDIZIO+++
MARCATORI Potenza (LA) all’11’,
Giglio (C) al 26’, Cesca (C) al 29’ s.t.
L’AQUILA (4-4-2) Testa 6; Cutrupi 6, Ruggiero 6, Di Francia 5,5,
Prete 6; Stamilla 5 (dal 40’ s.t. Iadaresta s.v.), Carcione 5,5 (dal 35’
s.t. Giraldi s.v.), Onesti 6, W. Piccioni 5 (dal 33’ s.t. Falconieri s.v.); Galli 5,5, Potenza 6,5. (Modesti, Blaiotta, Ruscitti, Pietrella). All. Bitetto
5,5.
CARPI (4-4-2) Bastianoni 6; Laurini 6, Cioffi 6,5, Dascoli 6, Bigoni 6
(dal 36’ s.t. Caselli s.v.); Pasciuti 6,
Cenetti 5,5, Perini 6, Fabiano 6; Cesca 6,5, Giglio 6,5 (dal 41’ s.t. Poli
s.v.). (Mandrelli, Marietti, Guilouzi,
De Souza, Peron). All. Sottili 6,5.
ARBITRO Penno di Nichelino 5.
NOTE spettatori 1.200 circa, incasso di quasi 7.000 euro. Espulsi
Mandrelli (dalla panchina) al 45’
p.t. e Prete al 48’ s.t.; ammoniti Cenetti, Bigoni, Carcione, Di Francia,
Onesti e Cioffi. Angoli 3-4. (a.f.)
CARRARESE
1
CHIETI
1
VILLACIDRESE
0
GIACOMENSE
1
GIUDIZIO++
MARCATORE autorete di Cirina
al 42’ p.t.
VILLACIDRESE (4-3-3) Pomarè
6; Bregliano 5,5, Ciminà 5, Cirina 6,
Poli 5; Cotza 5 (dal 1’ s.t. Cappai 5),
Lanzillotta 6, Bianchi 5; Bombagi
5, Croce 5, Steri 5 (dal 17’ s.t. Cordeddu 6). (Floris, Loreti, Montemurro, Ravelli, S. Frasca). All. Nioi
5 (Mereu squalificato).
GIACOMENSE (4-1-4-1) Poluzzi
6; Ferrani 6, Amico 6, Minardi 6,5,
Cherubini 5; Vagnati 6,5; Bravo
6,5 (dal 28’ s.t. Ricci 6), Caciagli 6
(dal 43’ s.t. Del Colle s.v.), Valentini
6,5, Scaioli 7; Staffolani 6,5 (dal 36’
s.t. Paganelli s.v.). (Gasparri, Barbone, Tanaglia, Russo). All. Gadda
6,5.
ARBITRO Dei Giudici di Latina 5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Espulsi Cherubini al 4’ s.t. e Cappai al 23’ s.t.; ammoniti Cotza, Caciagli, Valentini e
Scaioli. Angoli 3-4. (c.b.)
GIUDIZIO++
MARCATORI Sabbatini (Ch) al
23’, Benassi (Ca) al 44’ s.t.
CARRARESE (4-2-3-1) Gazzoli
6; Mariotti 6,5, Benassi 7,5, Anzalone 7, Vannucci 6; Corrent 6, Redomi 6 (dal 38’ s.t. Donati s.v.); Vigiani
5,5 (dal 18’ s.t. Merini 6), Giovinco
6, Pera 5,5 (dal 29’ s.t. Orlandi 6,5);
Cori 6,5. (Vigorito, Duravia, Trocar, Gaeta). All. Monaco 6.
CHIETI (4-4-2) Bifulco 6; Bigoni
6,5, Mucciante 7, Pepe 7 (dal 35’
s.t. Serpico s.v.), Ferretti 6; Fiore
7, Vitone 7, Amadio 7, Sabbatini
7,5; Rosa 6 (dal 18’ s.t. Miani 6), Buttazzoni 6 (dal 42’ s.t. De Matteis
s.v.). (D’Ettorre, Cardinali, Esposito, Berardino). All. Vivarini 6,5.
ARBITRO La Penna di Roma 6.
NOTE spettatori 1.200 circa, incasso di 12.108 euro. Ammoniti Cori, Giovinco, Orlandi, Bigoni, Mucciante e Buttazzoni. Angoli 8-1.
(m.b.)
SAN MARINO
2
FANO
2
GIUDIZIO+++
MARCATORI Piccoli (F) al 4’, Ligi
(SM) al 9’, Gasparello (SM) al 43’ p.t.;
Schiavini (F) al 16’ s.t.
SAN MARINO (4-4-1-1) Vivan 6,5;
Sorbera 6,5, Fogacci 6,5, Ligi 7, De
Santis 6; Lepri 6 (dal 36’ s.t. Di Benedetto s.v.), Pigini 6, Amantini 6,5, Villanova 6 (dal 23’ s.t. Murano 6); Verachi 5,5 (dal 19’ s.t. Pelagatti 6); Gasparello 6,5. (Bicchiarelli, Del Grande, Gori, Vitaioli). All. Petrone 6.
FANO (4-3-1-2) Perucchini 6; Carboni 6,5, Del Duca 6,5, Cossu 6,5,
Amaranti 6; Urbinati 6,5, Schiavini
6,5 (dal 32’ s.t. Iazzetta s.v.), Capodaglio 6; Piccoli 7; Ferrari 6,5, Trimarco 6 (dal 24’ s.t. Leccese 6). (Beni, Santini, Raparo, Conti, Di Crescenzo). All. Zauli 6.
ARBITRO Soricaro di Barletta 5.
NOTE spettatori 500 circa, incasso
nc. Espulsi Sorbera al 16’ s.t. e Fogacci al 34’ s.t.; ammoniti Trimarco,
Ferrari, De Santis, Pigini, Capodaglio e Murano. Angoli 6-7. (g.b.)
PRATO
2
SANGIOVANNESE
1
GIUDIZIO+++
MARCATORI Silva Reis (P) al 4’
p.t.; Calderini (S) al 4’, Varricchio
(P) al 39’ s.t.
PRATO (4-4-2) Pazzagli 6; Sacenti 6, Lamma 6, Ferri 6, De Agostini
6; Gori 6 (dal 29’ s.t. Zagaglioni
s.v.), Corvesi 6, Morosini 6 (dal 17’
s.t. Pagliuca 6), Piantoni 5,5 (dal 17’
s.t. Schenetti 6); Silva Reis 7,5, Varricchio 6,5. (D Oria, Malomo, Varutti, Taugourdeau). All. Bellini 6.
SANGIOVANNESE (4-5-1) Scotti
5; Salvatori 5,5, Chiarini 5,5, Travaglini 5,5, Bettoni 5,5 (dal 1’ s.t. De
Angelis 6,5); Foglia 6 (dal 40’ s.t.
Scicchitano s.v.), Pencelli 5,5 (dal
12’ s.t. Ucchino 6), Bricca 5,5, Tabacco 6, Romanelli 6,5; Calderini
6,5. (Fantin, Sabatucci, Mannucci,
Di Franco). All. Fraschetti 6,5.
ARBITRO Spinelli di Terni 6,5.
NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Bettoni, Bricca, De Angelis, Tabacco e
Lamma. Angoli 6-2. (p.c.)
CELANO
3
POGGIBONSI
0
GIUDIZIO+++
MARCATORI Falomi al 24’, Bettini
al 35’ p.t.; Villa al 4’ s.t.
CELANO (4-3-3) Liverani 7; Castellan 6,5, Prizio 6, Ciolli 6,5 (dal
22’ s.t. Ficorilli 6), Bacchi 6; Barbetti 6, Marfia 6,5, Villa 7 (dal 31’ s.t.
Pacella s.v.); Gentili 6,5, Falomi 7,
Bettini 7 (dal 36’ s.t. Agate s.v.).
(Goletti, Olivieri, Visciglia, Federici). All. Modica 6,5.
POGGIBONSI (4-3-1-2) Nocchi
5,5; Serino 5, Dierna 5, Galeotti 5,
Nobili 5; Rovrena 5,5 (dal 10’ s.t. Zebi 6), Campolattano 5,5 (dal 25’ s.t.
Bigeschi s.v.), Scampini 6; Bischeri 5; Alteri 5,5, Dal Rio 6 (dal 12’ s.t.
Marasco 5,5). (Ferrauto, Salvatori, Romeo, Lamenza). All. Soda 5.
ARBITRO Albertini di Ascoli Piceno 5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso di 2.250 euro. Ammoniti Falomi,
Galeotti, Serino e Bischeri. Angoli
4-4. (g.a.)
CROCIATI NOCETO
3
GIULIANOVA
2
GIUDIZIO+++
MARCATORI Croce (G) al 45’ p.t.;
Polinesi (G) al 2’, Miftah (CN) al 30’
su rigore e al 37’, Guareschi (CN) al
42’ s.t.
CROCIATI NOCETO (4-1-4-1) Babbini 5; Tagliavini 6, Fabris 5,5, Addona 6, Delledonne 6; Sessi 5,5 (dal 17’
s.t. Guareschi 7,5); Berselli 5 (1’ s.t.
Pietranera 6), Vignali 6,5, Mora 6,5,
Konate 5,5 (24’ s.t. La Cagnina 6,5);
Miftah 7. (Miskiewicz, Paoletti, Ogliari, Lorenzini). All. Torresani 6,5.
GIULIANOVA (4-4-1-1) Merletti 5;
Sosi 5,5, Terrenzio 5,5, Zoppetti 6,
Testoni 6; Margarita 5,5 (20’ s.t. Palandrani 5), Della Penna 6 (36’ p.t.
Morga 6), Croce 5,5, Polinesi 6,5;
Suriano 6,5 (32’ s.t. Faragalli 5,5);
Perez 5,5. (Robertiello, Pirelli, D’Angelo, Torbidone). All. Di Meo 5,5.
ARBITRO Affinito di Frattamagg. 6.
NOTE spett. 150 circa, incasso 444
euro. Espulso Croce al 15’ s.t.; amm.
Terrenzio, Morga, Mora, Tagliavini e
Guareschi. Angoli 4-2. (m.b.)
BELLARIA
1
GAVORRANO
0
GIUDIZIO+++
MARCATORE Forte al 10’ p.t.
BELLARIA (4-4-2) Teodorani 6;
Giorgi 6,5, Bamonte 6,5, Severi
6,5, Petti 6,5; Forte 6,5 (dal 24’ s.t.
Giunchi 6), Briglia 6,5, Turchetta 6
(dal 33’ s.t. Morena s.v.), Buda 6,5;
Tabanelli 6 (dal 22’ s.t. De Cenco
5,5), Pfitscher 6,5. (Renna, Martinelli, Vicini, Moretti). All. Campedelli 6,5.
GAVORRANO (4-3-1-2) Rocco
5,5; Sgambato 6, Ibojo 5,5, Bettini
5,5, Nencioli 6; Ruscio 6, Galbiati
6, Manzo 5,5 (dal 6’ s.t. Lulli 6); Bertino 5,5 (dal 1’ s.t. Aperuta 5,5); Biggi 6,5 (dal 22’ s.t. Fioretti 6), Nocciolini 6. (Marroccella, G. Menichetti,
S. Menichetti, Fanelli). All. Magrini
6.
ARBITRO Marini di Roma 6,5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Bettini, Manzo, Severi, Biggi e Pfitscher. Angoli 2-2. (a.p.)
GIRONE C f Il Trapani vince una grande sfida contro il Latina e si porta a -3, colpi esterni da playoff per Avellino e Milazzo
TRAPANI
3
LATINA
2
GIUDIZIO++++
MARCATORI Madonia (T) al 5’, Perrone (T) al 35’, Mancosu (L) al 44’
p.t., Mancosu (L) al 25’, Pirrone (T)
al 42’ s.t.
TRAPANI (4-4-2) Castelli 6,5; Lo
Bue 6,5, Colletto 7 (dal 39’ s.t. Mastrolilli s.v.), Filippi 6,5, Daì 6,5; Barraco 7, Pirrone 7, Calabrese 7, Ficarotta 6,5 (dal 37’ s.t. Coco s.v.); Perrone 7, Madonia 7 (dal 20’ s.t. Gambino 6,5). (Dolenti, Priola, Domicolo, Cutaia). All. Boscaglia 7.
LATINNA (4-4-2) Martinuzzi 7; Gasperini 6, Farina 7, Cafiero 6,5, Toscano 6,5; Tortolano 7 (dal 37’ s.t.
Kone s.v.), Giannusa 7, Berardi 6,5
(dal 12’ s.t. Ricciardi 6), Merito 6,5;
Mancosu 7, Martinez 6,5 (dal 20’
s.t. Polani 6,5). (Gaudino, Erba, Mariniello, Zarineh). All. Sanderra 7.
ARBITRO Barbiero di Vicenza 6,5.
NOTE spettatori 5.000 circa, incasso di 21.220 euro. Espulso Daì al 49’
s.t.; ammoniti Filippi, Cafiero, Tortolano e Giannusa. Angoli 7-4. (f.c.)
NEAPOLIS
0
NORMANNA
0
GIUDIZIO+++
NEAPOLIS (4-4-2) Gragnaniello
6,5; Monticelli 6,5, Daleno 6, Bianchi 6, Mannone 6; Bonanno 6,5
(dal 28’ s.t. Siciliano s.v.), Marinucci Palermo 6,5, Somma 6 (dal 41’
s.t. Barone s.v.), Moxedano 6,5; Improta 6, Fontanella 6 (dal 7’ s.t. Longobardi 6). (Napoli, Fiore, Civita,
Foggia). All. D’Arrigo 6.
NORMANNA (3-4-1-2) Pettinari
6; Campanella 6, Mattera 6, Di Girolamo 6; Tovalieri 6 (dall’8’ s.t. Grieco 6), Arini 6, Zolfo 6,5, Gallo 7 (dal
34’ s.t. De Gol s.v.); Petagine 6,5;
Varriale 5,5 (dal 17’ s.t. Letizia 6),
Ercolano 6. (Polise, Massimo, Palumbo, Fontana). All. Ferazzoli 6.
ARBITRO Fiore di Barletta 6.
NOTE gara giocata a porte chiuse.
Ammoniti Gallo, Ercolano, Daleno,
Mannone e Arini. Angoli 3-9.
(g.ar.)
FONDI
1
MILAZZO
2
GIUDIZIO+++
MARCATORI Fiore (M) al 6’, Maccarone (M) al 19’, Gambuzza (F) al 21’
p.t.
FONDI (3-5-2) Cacchioli 6; Di Paola 6, Gambuzza 6,5, Sportillo 6; Valerio 6 (dal 25’ s.t. Crisci 5), Alleruzzo
6, Schiavon 6 (dal 23’ s.t. Marigliano
6), Vaccaro 6,5 (dal 35’ s.t. La Vecchia s.v.), D’Urso 6,5; Capogna 5,5,
Agostinelli 5,5. (Mezzacapo, Panella, Pirozzi, Marinucci). All. Trillini
5,5.
MILAZZO (4-2-3-1) Di Dio 7; Benci
6,5, Maccarone 6,5, Lanzolla 6, Suriano 6 (dal 35’ s.t. Orioles s.v.); Bucolo 6, Suarino 7; Proietti 6,5, Fiore
6 (dal 12’ s.t Campanella 6), Quintoni
6; Ricciardo 5,5 (dal 30’ s.t. Iannelli
6). (Taranto, Kouadio, Salmeri, Parachì, Iannelli). All Venuto 6,5.
ARBITRO Maresca di Napoli 6,5.
NOTE spett. 300 circa, incasso nc.
Espulsi Di Dio e Gambuzza al 47’ s.t;
amm. Quintoni, Valerio, Alleruzzo,
Proietti e Di Paola. Angoli 4-4. (v.a.)
GIRONE A
COPPA ITALIA
Mercoledì
la semifinale
Dopo la vittoria per 1 0 a
Carpi da parte della
Nocerina, mercoledi si
gioca l’andata della
seconda semifinale di
Coppa Italia: si tratta di
Juve Stabia Pisa (ore
20.45). Il ritorno delle
due partite si disputerà
mercoledì 16 marzo
(salvo variazioni). La
finale (andata e ritorno)
invece si giocherà
mercoledì 6 e 27 aprile.
SQUADRE
TRITIUM (-2)
PRO PATRIA (-4)
PRO VERCELLI
FERALPI SALO' (-2)
LECCO
SAVONA (-4)
RODENGO (-2)
RENATE
CANAVESE (-6)
SAMBONIFACESE
MONTICHIARI
ENTELLA (-1)
VALENZANA (-1)
SACILESE
CASALE
SANREMESE
MEZZOCORONA
PT
41
40
39
35
35
30
30
28
27
27
24
22
21
19
16
14
14
G
22
21
21
21
22
21
22
22
22
21
22
22
22
22
22
22
21
V
12
14
10
9
10
8
8
6
9
6
4
4
4
4
3
2
3
N
7
2
9
10
5
10
8
10
6
9
12
11
10
7
7
8
5
P
3
5
2
2
7
3
6
6
7
6
6
7
8
11
12
12
13
RF
34
40
25
22
23
26
17
22
25
30
15
22
16
16
13
14
13
RS
16
22
11
12
23
19
17
21
21
29
17
22
24
29
34
26
30
MARCATORI
16 RETI Ripa (4, Pro Patria; ora è nella Nocerina).
11 RETI Fabbro (2, Lecco).
9 RETI Pietribiasi (Sambonifacese); Tarallo (4, Savona).
8 RETI Cristini (Canavese); Bonomi (3, Pro Vercelli).
7 RETI Beretta (4, Canavese); Brighenti
(Sambonifacese); Sinato (Tritium).
ISOLA LIRI
0
AVELLINO
3
GIUDIZIO+++
MARCATORI G. De Angelis su rigore al 2’, Comini al 3’, Millesi al 32’
s.t.
ISOLA LIRI (4-2-3-1) Fiorini 6;
Martinelli 5, Mucciarelli 6, Paolacci
6, La Rocca 6 (dal 10’ s.t. Sperati
6); Lucchese 6,5, Costanzo 6 (dal
10’ s.t. Marziale 6); Vigna 6,5, Raffaello 6 (dal 14’ s.t. Caira 6), Conte 6;
Bianchini 6,5. (Ciocca, Ferrara, Falco, Graziani). All. Grossi 6,5.
AVELLINO (4-4-2) Marruocco
s.v.; Meola 6, Caso 6, Puleo 6,5,
Ricci 6,5; Rega 5 (dal 1’ s.t. Millesi
6,5), Maisto 7, Acoglanis 6,5, Comini 7; G. De Angelis 5,5 (dal 30’ s.t.
Panatteri 6,5), Vicentin 6,5 (dal 35’
s.t. Peluso 5). (Cascella, Nocerino,
Bruno, Scandurra). All. Vullo 6,5.
ARBITRO D’Iasio di Matera 5.
NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Lucchese, Martinelli, Rega, Caso e
Mucciarelli. Angoli 1-4. (g.p.)
RISULTATI
CASALE-FERALPI SALO'
ENTELLA-LECCO
MONTICHIARI-SACILESE
PRO PATRIA-CANAVESE
RENATE-VALENZANA
RODENGO-PRO VERCELLI
SAMBONIFACESE-SANREMESE
TRITIUM-SAVONA
ha riposato MEZZOCORONA
0-0
1-1
0-1
1-2
1-0
0-0
0-1
0-0
PROSSIMO TURNO
domenica 27 febbraio, ore 14.30
CANAVESE-CASALE
(1-0)
FERALPI SALO'-RENATE
(2-1)
LECCO-RODENGO
(1-0)
MEZZOCORONA-MONTICHIARI
(1-1)
PRO VERCELLI-TRITIUM
(0-1)
SACILESE-PRO PATRIA
(2-4)
SANREMESE-ENTELLA
(0-0)
SAVONA-SAMBONIFACESE
(1-1)
riposa VALENZANA
POMEZIA
1
CAMPOBASSO
2
GIUDIZIO+++
MARCATORI Balistrieri (C) al 2’
p.t.; Murati (C) al 34’, Marano (P) su
rigore al 38’ s.t.
POMEZIA (4-2-3-1) Scarzanella 6;
Lolli 6, De Martis 6,5, Conson 5,5,
Colantoni 6; Cesari 5, A. Costantini
6 (39’ s.t. Mastromattei s.v.); Morbidelli 6, Macciocca 4,5, Virdis 5 (1’
s.t. Marano 6,5); F. Costantini 5,5
(13’ s.t. Coppola 5,5). (Fiumanò, Martorelli, Piroli, Polito). All. Farris 5,5.
CAMPOBASSO (4-4-2) Ascani
7,5; Scudieri 6, Maglione 6,5, Di Fiordo 6, Agresta 6,5; Todino 6,5, Chiazzolino 6,5, Cammarota 6,5, Monti
6,5 (dal 1’ s.t Cacciaglia 6); Balistreri
7 (dal 4’ s.t. Visconti 6,5), Ibekwe 6
(dal 19’ s.t. Murati 7). (Marcato, Posillipo, Fazio, Minadeo). All. Cosco 7.
ARBITRO Taioli di Cesena 5,5.
NOTE spettatori 500 circa, incasso
non comunicato. Espulsi Cesari al
22’ s.t. e il tecnico Cosco al 45’ s.t.;
ammoniti Chiazzolino, Lolli, De Martis e Macciocca. Angoli 7-1. (g.l.g.)
GIRONE B
SQUADRE
CARPI
CARRARESE
GIACOMENSE
CHIETI
SAN MARINO
L'AQUILA
PRATO
POGGIBONSI
CELANO
BELLARIA
GAVORRANO
CROCIATI NOCETO
SANGIOVANNESE (-10)
FANO (-2)
GIULIANOVA
VILLACIDRESE (-10)
PT
46
41
32
31
30
29
28
28
23
22
21
21
17
16
14
8
G
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
V N P RF
14 4 2 31
11 8 1 34
7 11 2 23
8 7 5 25
7 9 4 26
9 2 9 16
7 7 6 22
8 4 8 17
6 5 9 20
4 10 6 14
5 6 9 19
4 9 7 23
8 3 9 19
3 9 8 16
3 5 12 15
5 3 12 20
RS
10
11
13
19
20
20
17
25
29
19
23
32
24
25
29
24
MARCATORI
12 RETI Gaeta (1, Carrarese).
10 RETI Falomi (2, Celano); Pietranera (3, Crociati Noceto).
9 RETI Cesca (6 nel San Marino) e Giglio (3, Carpi);
Gasparello (2, San Marino).
8 RETI Alteri (4, Poggibonsi).
7 RETI Cori e Merini (5 nella Sangiovannese; Carrarese);
Buttazzoni (Chieti); Ferrari (Fano).
MATERA
1
CATANZARO
0
GIUDIZIO++
MARCATORE Capolei al 10’ p.t.
MATERA (4-3-3) Musacco 6; Manetta 6, Villagatti 6,5, Calà 6, Di Fusco 6; Provenzano 6, Capolei 6,5
(dal 43’ s.t. Lo Sicco s.v.), Logrieco
6 (dal 9’ s.t. Spilabotte 6,5); Formuso 6, Giannone 6, Ancora 6,5 (dal
36’ s.t. Lorini s.v.). (Lorello, Malquori, Fedi, Stella). All. Cadregari 6.
CATANZARO (4-4-2) Scerbo 7;
Cavallaro 6,5, Ciano 6, Lauteri 6,
Gaglione 6; Carrozza 6,5 (dal 26’
s.t. Perri 6), Gigliotti 6,5, Catalano
6,5, Benincasa 6; Santaguida 6,
Martorano 6,5 (dal 30’ s.t. Liotti
s.v.). (Nania, Scigliano, Bronzi, Critelli). All. Aloi 6.
ARBITRO Losito di Pesaro 6.
NOTE spettatori 1.000 circa, incasso non comunicato. Ammonito
Calà. Angoli 4-5. (f.t.)
RISULTATI
BELLARIA-GAVORRANO
CARRARESE-CHIETI
CELANO-POGGIBONSI
CROCIATI NOCETO-GIULIANOVA
L'AQUILA-CARPI
PRATO-SANGIOVANNESE
SAN MARINO-FANO
VILLACIDRESE-GIACOMENSE
1-0
1-1
3-0
3-2
1-2
2-1
2-2
0-1
PROSSIMO TURNO
domenica 27 febbraio, ore 14.30
BELLARIA-PRATO
(0-0)
CHIETI-CELANO
(1-3)
FANO-CROCIATI NOCETO
(1-1)
GAVORRANO-CARRARESE
(1-3)
GIULIANOVA-SAN MARINO
(1-1)
L'AQUILA-VILLACIDRESE
(0-3)
POGGIBONSI-GIACOMENSE
(0-2)
SANGIOVANNESE-CARPI
(1-4)
VIGOR LAMEZIA
1
BRINDISI
1
GIUDIZIO+++
MARCATORI Maiorino (B) al 43’
p.t.; Mangiapane (VL) al 33’ s.t.
V. LAMEZIA (4-2-3-1) Forte 6,5;
Trovato 6, Sinicropi 7, Parisi 6, Caffarelli 5,5 (27’ s.t. Potestio 5,5); Giuffrida 5,5 (19’ s.t. Caridi 6), Mangiapane 6,5; Lattanzio 5,5 (24’ st Paonessa 5,5), Rondinelli 5, Scalese 6,5; De
Luca 5. (Quarta, Mercurio, Catalano, De Sensi). All. Costantino 6.
BRINDISI (4-4-2) Prisco 6,5; Mottola 6, Taurino 6, Fruci 5, Al. Tundo
6; D’Avanzo 6,5 (dal 46’ p.t. Piro 6),
Pollidori 6,5, Caravaglio 6, Matarazzo 6 (dal 28’ s.t. An. Tundo s.v.); Maiorino 7, Caggianelli 6,5 (35’ s.t. Scarcella s.v.). (Locatelli, Camposeo, Finocchiaro, Caputo). All. Rastelli 6.
ARBITRO Fabbrini di Livorno 6,5.
NOTE spettatori 500 circa, incasso
di quasi 1.900 euro. Espulsi Fruci al
44’ p.t. e Rondinelli al 34’ s.t.; ammoniti Rondinelli, Sinicropi, Maiorino,
Matarazzo, Pollidori, An. Tundo e
Scarcella. Angoli 6-4. (f.c.)
GIRONE C
SQUADRE
LATINA (-2)
TRAPANI (-1)
NORMANNA
MILAZZO
AVELLINO
NEAPOLIS
POMEZIA
MATERA
MELFI (-2)
VIGOR LAMEZIA
FONDI
BRINDISI (-1)
ISOLA LIRI
CAMPOBASSO
VIBONESE (-1)
CATANZARO (-5)
PT
41
38
34
34
32
32
32
31
26
26
24
22
20
19
12
-2
G
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
20
V N P RF RS
12 7 1 27 13
11 6 3 29 14
9 7 4 24 14
10 4 6 23 17
9 5 6 27 17
9 5 6 19 15
8 8 4 17 13
8 7 5 23 22
8 4 8 30 23
7 5 8 27 27
6 6 8 24 28
6 5 9 16 23
5 5 10 17 26
4 7 9 15 22
1 10 9 14 30
0 3 17 7 35
MARCATORI
10 RETI Guazzo (3, Melfi; ora è nel Taranto).
9 RETI Grieco (3, Normanna); Perrone (1, Trapani);
Mangiapane (5, Vigor Lamezia).
8 RETI Vicentin (4, Avellino); Tortolano (2, Latina);
Giannone (Matera); Longobardi (1, Neapolis); Madonia
(Trapani).
7 RETI Agostinelli (1, Fondi); Macciocca (1, Pomezia).
MELFI
2
VIBONESE
0
GIUDIZIO++
MARCATORI Scalzone al 35’ p.t.;
Vianello al 21’ s.t.
MELFI (4-4-2) Pozzato 6; Milella
6, Sicignano 6, Vanacore 6,5, Contessa 6; Russo 6 (dal 25’ s.t. El Harchi s.v.), Marino 6, Viola 6,5, Pellecchia 6 (dal 16’ s.t. Mangiacasale 6);
Scalzone 6,5 (dal 39’ s.t. Maiorano
s.v.), Vianello 6,5. (Della Luna, Guidi, Finelli, Maio). All. De Gennaro-Ciullo 6,5.
VIBONESE (4-4-2) Mengoni 6;
Stefanini 5,5 (dal 27’ s.t. Beccaria
s.v.), Donati 5,5, Geraldi 5,5, Mazzetto 6; Saturno 5,5 (dal 16’ s.t.
Scrugli 5,5), Ruggiero 5,5 (dal 33’
s.t. Paoli s.v.), Gatto 6, Dominici 6;
Pasca 5, Napoli 6. (Senatore, Condito, Petrucci, Amante). All. Tosi 6.
ARBITRO Verdenelli di Foligno 6.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Gatto, Contessa e Ruggiero. Angoli
3-5. (g.t.)
RISULTATI
FONDI-MILAZZO
ISOLA LIRI-AVELLINO
MATERA-CATANZARO
MELFI-VIBONESE
NEAPOLIS-NORMANNA
POMEZIA-CAMPOBASSO
TRAPANI-LATINA
VIGOR LAMEZIA-BRINDISI
1-2
0-3
1-0
2-0
0-0
1-2
3-2
1-1
PROSSIMO TURNO
domenica 27 febbraio, ore 14.30
AVELLINO-FONDI
(1-1)
BRINDISI-MATERA
(0-2)
CAMPOBASSO-ISOLA LIRI
(0-1)
LATINA-POMEZIA
(0-0)
MILAZZO-MELFI
(1-1)
NORMANNA-TRAPANI
(0-0)
VIBONESE-CATANZARO
(4-2)
VIGOR LAMEZIA-NEAPOLIS
(0-1)
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CICLISMO SCONTRO DIRETTO
«Cavendish
è il numero uno
Per adesso...»
Guardini (3˚) lancia la sfida al re delle volate,
che in Oman ha centrato la prima vittoria 2011
Mark Cavendish, 25 anni, batte il russo Denis Galimzyanov, 23, e Andrea Guardini (a sinistra), 21 BETTINI
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
[email protected]
MASCATE (Oman) dE se fosse soltanto il primo di una lunga serie di duelli? Andrea Guardini
non può che augurarselo: ieri,
nell’ultima tappa del Giro dell’Oman, il 21enne neopro’ veronese della Farnese-Neri ha
vissuto da protagonista il primo «testa a testa» allo sprint
con Mark Cavendish, il numero uno. Ha perso, nel giorno
del primo successo stagionale
di «Cannonball»: e tra i due si
è inserito Galimzyanov, uno
dei giovani russi della Katusha
seguiti da Cipollini. Ha perso,
ma Andrea Guardini è stato ad
altezza-Cavendish. Gli può bastare, per adesso.
Erede di Cipo? Oggi il veronese
rientra a casa, a Colognola ai
Colli: nel suo piccolo, una notizia, visto che ci mancava dall’Epifania e ancora un po’ siamo arrivati a Carnevale. Ritiro
a Sperlonga con la squadra, debutto-boom tra i grandi al
Tour de Langkawi in Malesia
(5 successi su 10 tappe),
l’exploit nell’ultima tappa del
Giro del Qatar (primo, su Chicchi) prima dello sprint di ieri:
prestissimo per immaginarlo
già come erede di Cipollini e
Petacchi, ma abbastanza per
confermare l’impressione di
un talento vero, dopo i 19 centri da dilettante nel 2010.
«I compagni hanno creduto in
me dal primo all’ultimo chilometro — spiega Guardini al
traguardo, dopo aver ricevuto
i complimenti di capitan Giovanni Visconti: il tricolore ha
chiuso terzo nella classifica finale, alle spalle di Gesink e
Boasson Hagen —. Nessuno
voleva prendersi responsabilità e loro hanno tirato tutto il
giorno per chiudere sulla fu-
su Gazzetta.it
ASCOLTA L’INTERVISTA AUDIO
CON ANDREA GUARDINI
ga. Purtroppo ai 500 metri
non sono riuscito a prendere
la ruota di Gatto, ero a tutta.
Ci fossi riuscito, avrei potuto
cominciare lo sprint un po’ prima e magari... Cavendish nelle prime tappe in Qatar era indietro, ma adesso è in crescendo. E’ sempre il numero uno,
per ora». Guardini staccherà
un po’, ma sarà al via del Giro
del Friuli. Poi Coppi & Bartali
(fine marzo) e Giro di Turchia
(fine aprile).
Cav al Giro Anche Cavendish è
rimasto colpito da Guardini:
«E’ giovane e forte», ha detto il
25enne britannico dell’Htc.
Caduto sia al Down Under che
al Giro del Qatar, «Cannonball» aveva aggiunto l’Oman
al programma per mettere nelle gambe altri giorni di corsa.
«Ma non avevo bisogno di questo successo per sapere che
ero in crescita. Non c’è paragone, come forma, rispetto all’inizio dell’anno scorso». Non
che in questi giorni sia sembrato sempre di ottimo umore (e
aveva perso da Bos la volata
della prima tappa), ma di sicuro ieri lo era: siccome qui ha
diviso la camera con Marco Pinotti, gli abbiamo chiesto se
fosse meglio il suo italiano o
l’inglese del bergamasco. «In
realtà, anche il suo inglese è
meglio del mio inglese...».
Cavendish ha deciso di partecipare al Giro d’Italia, e il
1˚marzo sarà a Londra per un
evento legato ai suoi programmi italiani, tutti in corse della
Gazzetta. L’avvicinamento al
primo vero show-down della
stagione, la Milano-Sanremo
del 19 marzo, passerà per Strade Bianche (5 marzo) e Tirreno-Adriatico (9-15), dove preparerà il tentativo di bis del
successo 2009 (al debutto):
«Mancano meno di quattro settimane. Non vedo l’ora».
a
SUCCESSO
DI MARTIN
ALGARVE
Contador chiude 4˚
«Sono soddisfatto»
Niente tris: al rientro dopo l’as
soluzione per il caso clenbute
rolo, Alberto Contador ha
chiuso 4˚ il Giro dell’Algarve
(Por). Nella crono finale (17 km),
lo spagnolo della Saxo, che era
2˚ a 6" da Cummings, ha chiuso
solo 15˚ a 45" da Tony Martin: il
tedesco dell’Htc ha vinto la
corsa portoghese con 32" su
Van Garderen, 39" su Westra e
41" su Contador. «Era il
debutto, sono soddisfatto: non
era facile dopo 205 giorni di
assenza» ha detto Alberto.
IN SARDEGNA
Nibali e Scarponi
domani al debutto
L’esordio di Vincenzo Nibali e
Michele Scarponi, i due italiani
di punta per il Giro. Poi
Cunego, Di Luca, Petacchi,
Garzelli, Ballan. Sono i nomi di
spicco del Giro di Sardegna,
che scatta domani ad Olbia e si
conclude sabato a Gesturi.
NOCENTINI All’Alto Var (Fra),
Rinaldo Nocentini (Ag2R), 2˚
sabato e 7˚ ieri nella tappa
vinta da Julien Antomarchi, ha
chiuso 3˚ in classifica a 28" dal
francese Voeckler (Europcar).
COPPA DEL MONDO SU PISTA A MANCHESTER IL VERONESE È TERZO NELL’OMNIUM. PAURA PER LA CADUTA DEL MALESE AWANG NELLA FINALE DEL KEIRIN
Viviani si avvicina
ai Giochi di Londra
dDalla strada alla pista: Elia Viviani, già vincitore quest’anno
a Donoratico e a Mumbai, ieri a
Manchester è salito sul podio
nell’ultima prova della Coppa
del Mondo. Il veronese si è piazzato 3˚ nell’Omnium, dietro al
neozelandese Shane Archbold
e al coreano Cho Hosung, che
l’ha preceduto di soli 5 punti.
Un risultato maturato grazie alla vittoria nella prova a elimina-
zione, al 3˚ posto nella corsa a
punti, al 4˚ nel km da fermo (in
1’04"106) e al 5˚ nel giro lanciato. Mentre il veronese della Liquigas ha pagato nell’inseguimento (14˚) e nello scratch
(9˚). Viviani fa un passo avanti
verso la qualificazione all’Olimpiade di Londra 2012, perché
l’Italia ora è 11a nel ranking europeo (si qualificano le prime
8). Dovrà andare a caccia di
punti ai Mondiali, agli Europei
e nella prossima Coppa del
Mondo.
Giovani donne Tra le donne ha
brillato Elena Cecchini, 6ª nello
scratch vinto dalla russa Anastasiya Chulkova. La non ancora
19enne friulana, bronzo iridato juniores 2010 e oro agli Europei, è stata alla pari delle regine
mondiali. Bene anche Stella Tomassini, 18 anni, la più giovane
in gara: un’altra su cui il c.t. Salvoldi sta costruendo il futuro.
La marchigiana (13ª) ha sfiorato la «finalina» del keirin: successo della cinese Shuang Guo,
solo 19ª Elisa Frisoni.
TRAFITTO DA UNA SCHEGGIA DI 20 CM
Attimi di paura a Manchester. Il malese Azizulhasni
Awang, caduto nella finale del keirin (che ha
chiuso, zoppicando, al 3˚ posto), è stato trafitto a
un polpaccio da una scheggia di legno della pista,
lunga 20 cm. Gli è stata rimossa all’ospedale AFP
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
FORMULA 1 PROVE AL MONTMELÒ
MOTO
Q
BAGNATO
Ha i tasselli fitti
per scaricare
150 litri/secondo
4 In Australia
SUPERBIKE ULTIMI TEST
PETROV
(RENAULT)
SECONDO
S
Nico Rosberg, 25 anni,
tedesco, seconda stagione
in Mercedes REUTERS
INTERMEDIA
La superfice
intagliata scarica
120 litri/secondo
I tempi di ieri al
Montmelò
(4.655 m)
1. Rosberg
(Ger-Mercedes)
1’23"168 (92 g.)
2. Petrov
(Rus-Renault)
1’23"463 (93)
3. Hamilton
(GB-McLaren)
1’23"858 (93)
4. Maldonado
(Ven-Williams)
1’24"815 (60)
5. Webber
(Aus-Red Bull)
1’24"995 (139)
Rosberg un lampo
ma la Red Bull è già
in forma mondiale
Nico velocissimo, Webber domina la simulazione di gara
Massa con la F150 studia come risparmiare le gomme
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO VICENTINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MONTMELÒ (Spagna) dNico Ro-
sberg e Mark Webber sono stati i protagonisti della terza
giornata di test. Il pilota della
Mercedes ha centrato la pole
virtuale (1’23"168), l’australiano della Red Bull ha dominato le simulazioni di GP fatte
anche da Sergio Perez (Sauber), Adrian Sutil (Force India) e Felipe Massa (Ferrari).
Ieri si è ripetuta la situazione
di venerdì: pista bagnata al
mattino, poi sempre più asciutta. Chi non lo aveva ancora fatto ha scoperto la scarsa aderenza delle intermedie Pirelli che
non perdona sui cordoli o sul-
le righe bianche. E Massa è
uscito due volte di pista.
Gioia Rosberg ha combattuto fino alla fine con Vitaly Petrov
(Renault) per il tempo veloce.
Già sabato Nico aveva girato
2" e mezzo meglio del compagno Schumacher, che oggi torna in pista.
Sono solo test, ma il tedesco
era raggiante: «Stiamo andando nella giusta direzione. Ora
l’affidabilità c’è: non s’è rotto
niente. E nel prossimo test,
ovunque si farà, con i nuovi
pezzi la macchina andrà ancora meglio». Ma Rosberg non
nascosto i problemi: «C’è il
kers, l’ala posteriore mobile, i
nuovi bottoni. Soprattutto nei
test, se sei concentrato per
esempio con l’ala posteriore e
BAHRAIN A RISCHIO
Ecclestone: «Deciderà
lo sceicco se correre il GP»
Slitta di qualche ora, probabilmente a domani, la
decisione sul GP del Bahrain, prova d’apertura
del Mondiale di F.1, previsto per il 13 marzo ma a
rischio per i recenti disordini. Lo ha detto Bernie
Ecclestone, che in una intervista alla Bbc lascia il
pallino nelle mani del Principe del Bahrain, lo
Sceicco Salman bin Hamad al Khalifa, capo
supremo delle forze armate. «Lo Sceicco
deciderà se è sicuro andare lì e gareggiare. Io
non ho idea di cosa stia succedendo, non sono lì
e non conosco la situazione attuale. Di sicuro non
andremo se non ci sono le condizioni di
sicurezza». Intanto il circuito del Montmelò si è
offerto di ospitare gli ultimi test per 4 giorni nella
prima settimana di marzo o nella successiva.
R
l’ingegnere ti grida via radio
"non dimenticare di usare il
kers", fai confusione».
Campioni Partito Vettel, ieri la
Red Bull si è dovuta «accontentare» del giro rapido nella simulazione con Webber: un eccellente 1’24"995 al primo giro dell’ultima parte con benzina per 24 giri. Ma c’è un giallo.
Visto che gli altri tempi hanno
sempre oscillato tra 1’29" e
1’33" è sorto il dubbio del taglio della chicane. Escluso però dai responsabili della pista.
«È andato tutto bene — ha detto l’australiano —: 139 giri
senza guasti. Unica lacuna,
per la pista bagnata al mattino
non ho provato la qualifica».
Commenta Lewis Hamilton,
3˚: «Pazzesco quello che ha
fatto. Noi non siamo mai andati oltre i 10 giri di fila».
Rossa Giornata da spiegare
per la Ferrari. Massa, che ha girato con la F150 in configurazione standard, si è dedicato
nel pomeriggio a un GP simulato. «Ho fatto tanti chilometri
in condizioni molto differenti.
È stato importante completare
la simulazione, fatta pensando a far durare le gomme il più
a lungo possibile». Per questo
Felipe non è sceso sotto il 10˚
crono, 1’26"508. Ma chi ha
sommato i tempi del brasiliano ha scoperto che il totale è
molto più vicino a Webber di
quanto non dica il tempo sul
giro singolo.
6. Trulli
(Ita-Lotus)
1’25"454 (48)
7. Perez
(Mex-Sauber)
1’25"557 (115)
8. Sutil
(Ger-F.India)
1’25"720 (102)
9. Buemi
(Svi-T.Rosso)
1’26"155 (31)
10. Massa
(Bra-Ferrari)
1’26"508 (123)
esame verità
per Biaggi&C.
PAOLO GOZZI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dProve di Mondiale per la Superbike oggi e domani a Phillip
Island, il tracciato australiano
che domenica (ore 2 e 5.30 del
mattino in Italia) ospita la prima sfida 2011. Sono collaudi
importantissimi per recuperare il tempo perso causa pioggia
e freddo nei test europei.
Si riparte con Biaggi da battere: il campione 2010 (10 successi in 26 gare) è stato imprendibile anche in inverno, ma la
concorrenza cresce.
La Ducati, senza squadra ufficiale, ha affidato la 1198 evo a
Checa nel Team Althea ma con
tecnici del reparto corse interno. Nel 2010 lo spagnolo, da
privato, era andato meglio degli ufficiali finendo 3˚ e sbancando l’apertura australiana.
Anche la Honda ha migliorato
la CBR-RR, puntando sullo spericolato Rea. La 2 giorni di test
svelerà il potenziale della corazzata Bmw (2 squadre, 4 piloti) rafforzata dal vice iridato
Haslam: da un mese è in Australia per 2 test segreti a Eastern Creek e Phillip Island. La
Bmw ha investito in Superbike
ben 70 milioni di euro, ma in 2
anni ha raccolto solo 2 podi.
Infine la Yamaha, che ieri ha
annunciato lo sponsor Monster, punta sull’ex MotoGP
Marco Melandri: è uno dei favoriti al titolo, ma parte ad handicap per il recente intervento
alla spalla destra.
11. Glock
(Ger-Virgin)
1’26"598 (97)
12. Mondini
(Svi-Hispania)
1’28"178 (39)
13. Ricciardo
(Aus-T.Rosso)
1’28"329 (42)
14. Karthikeyan
(Ind-Hispania)
1’30"722 (32)
Record
Barrichello
(BrawnGP)
1’18"926 (2009)
STARCROSS
Philippaerts
parte alla grande
(m.z.) La stagione parte alla
grande per l’Italia del cross
con la vittoria di David
Philippaerts nella MX1 a
Mantova. Il toscano della
Yamaha si è aggiudicato sotto
la pioggia tutte e tre le manche
dello Starcross lanciando la
sfida per il Mondiale a Toni
Cairoli. Sul podio l’estone
Tanel Leok, neo acquisto TM,
e il francese Anthony
Boissiere della Yamaha
Gariboldi. Vittoria di Gautier
Paulin (Yamaha) nella MX2.
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SCI MONDIALI
DI GARMISCH
l’analisi
di
GIANNI MERLO
1
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Un trionfo ma
il presidente
non esulta
Questi Mondiali passeranno alla
storia come i più ricchi di gioia
e di record, ma anche di
tensione. Abbiamo scoperto
con piacere che il ricambio
generazionale sta avvenendo
senza sconquassi, anzi tutte le
sei medaglie, un oro, due
argenti e tre bronzi, sono finiti
al collo di atleti che
garantiscono di potere essere
protagonisti all’Olimpiade di
Sochi del 2014. Per la prima
volta dai tempi di Tomba
abbiamo un mattatore,
Innerhofer, che con le sue tre
medaglie, una di ogni colore, ha
scritto una nuova pagina di
storia dello sci italiano. E’ il suo
sorriso contagioso la nuova
bandiera della squadra. Ha
rimesso la divisa da finanziere,
perché ora è il capitano di un
gruppo militare che ha portato a
casa quattro collane mondiali.
Anche questo un record.
Manfred Moelgg ha suggellato
con il bronzo, meritato in una
gara davvero difficile, tredici
giorni vibranti. Nel 1978 il
bilancio finale, in rosso, fu reso
solo meno amaro dall’argento
conquistato da Piero Gros nello
slalom dell’ultimo giorno. Si
inchinò ad Ingemar Stenmark,
l’uomo che veniva da un altro
pianeta. Il presidente di allora
Gattai aveva messo sulla
graticola Cotelli, il d.t., perché
erano divisi da un insanabile
contrasto politico oltre che
tecnico per la mancanza di
risultati. Questa volta invece il
presidente Morzenti ha creato
le premesse per uno scontro
frontale con il d.t. Ravetto, che
neanche gli ottimi risultati
hanno evitato, come tutti si
auguravano. Il dirigente in tv ha
ribadito che Ravetto verrà
giudicato dal Consiglio non solo
per i risultati ma anche per altri
fattori. Ci risulta difficile intuire
quali possano essere le ragioni
di un allontanamento, se non
sono di natura tecnica. Non
risulta che il tecnico sia una
persona maleducata o disonesto
nei rapporti umani. Si è
permesso di esprimere qualche
opinione critica, ma lo ha fatto
solo per difendere la squadra.
Ha la solidarietà di tutti.
y
Kostelic 8˚
Svizzera
a picco
SLALOM
MASCHILE
1. Jean Baptiste
Grange (Fra)
1’41"72 (51"30 +
50"42);
2. Jens
Byggmark
(Sve) a 43/100;
3. MANFRED
MOELGG
61/100 (51"52 +
50"81);
4. Matt (Aut)
82/100; 5.
Cousineau (Can)
87/100; 6.
Yuasa (Giap)
96/100; 7.
DEVILLE 1"06
(53"11 + 49"67);
8. Kostelic (Cro)
1"16; 9. Pranger
(Aut) 1"31; 10.
Myhrer (Sve)
1"50; 11. Baeck
(Sve) 1"77; 12.
Hargin (Sve)
1"87; 13.
Valencic (Slo)
1"91; 14.
Imboden (Mol)
2"06; 15.
Kasper (Usa)
2"11; 16. Trejbal
(Cec) 2"12; 17.
Pinturault (Fra)
2"19; 18. Dreier
(Aut) 2"30; 19.
Ligety (Usa)
2"45; 20. White
(Can) 2"70; 22.
GROSS 3"21
(54"33 +
50"60).
Rit. I m.:
Zurbriggen
(Svi), Janyk
(Can), Missillier
(Fra).
Rit. II m.:
RAZZOLI,
Herbst (Aut),
Neureuther
(Ger).
Sul sito potete rivivere tutte
le emozioni dei Mondiali con
video e fotogallery delle
giornate migliori per gli
azzurri. Guardate Moelgg,
ieri, dopo il bronzo e il d.t.
Claudio Ravetto fa il bilancio
della spedizione.
www.gazzetta.it
Innerhofer,
Brignone, Fill
Italia a segno
in tutte
le specialità
ORO
ARGENTO
ARGENTO
Christof INNERHOFER superG
Christof INNERHOFER combinata
Federica BRIGNONE gigante
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO
5 R PRODUZIONE RISERVATA
GARMICH P. (Germania) dFa effetto
pensare che con la sesta medaglia conquistata ieri da Manfred Moelgg, il bronzo nello slalom, siamo saliti a quota 6 pareggiando il miglior bilancio
dei Mondiali di sempre, quello
di Sestriere 1997. Quella era
l’Italia di Compagnoni, Tomba,
Kostner e Ghedina. Questa ha
forse meno personaggi, ma è
più omogenea e con una grande proiezione sul futuro. Sempre che non si tenti il suicidio
rivoluzionando i quadri tecnici.
Il sogno Manfred Moelgg ha
compiuto in chiusura un’impresa non da poco. Era favorito dal
numero 1 al via, ma aveva sulle
spalle uno zaino di dubbi dopo
3 anni difficili, successivi alla
conquista dell’argento mondiale ad Are e la coppetta di specialità. Non era facile nei suoi panni. Il finanziere di San Vigilio di
Marebbe in questa stagione di
Coppa aveva dato una sola vera
fiammata, a dicembre, nella 1ª
manche del gigante di Val d’Isere, concluso poi al 9˚ posto,
quindi il 4˚ nell’ultimo slalom a
Schladming, sempre badando
più a non sbagliare che a inseguire il sogno di una vittoria.
Un atteggiamento che ai Mondiali è perdente. La sua bravura
è stata nello sgomberare la
mente, nell’avere stima di se
stesso su un primo tracciato difficilissimo e contorto, con spazi
stretti e la possibilità di accelerare solo nel finale. L’azzurro è
stato il migliore nella parte centrale dove ha mostrato un gran
ritmo grazie alla sua agilità.
Peccato che non abbia trovato
il cambio di marcia nelle porte
finali, dove il francese Jean Baptiste Grange, il nuovo campione del mondo, gli ha rifilato
22/100. C’erano poche speranze per gli altri visto che la pista
si deteriorava in fretta. Razzoli,
al via col 12, fra le buche che si
erano già formate non ha trovato il ritmo e ha realizzato l’11˚
tempo, Deville, con il 16, il 15˚,
Gross (37) il 32˚.
Decisiva C’era la 2ª manche con
l’inversione delle partenze che
faceva sperare. Deville, 7˚ alla
fine, ci ha provato, ha stabilito
il 3˚ tempo ma non è riuscito a
scavalcare l’austriaco Matt.
Razzoli è partito a bomba, ma
E’ record di
Che riscatto
per Moelgg
Bronzo pesante
Cede solo al francese Grange e al rinato
Byggmark. Razzoli fuori, ottimo Deville: 7˚
Cristian
Deville, 30
anni
dopo 13" s’è trovato a terra
quando il suo scarpone ha toccato la neve. La botta l’ha piazzata lo svedese Byggmark, 6˚
dopo la prima tornata che è andato al comando. Toccava a Moelgg. Manfred è partito forte,
ma dove la pista curvava a destra e c’era una porta doppia ha
rischiato di uscire. «Ho perso almeno mezzo secondo in quel
punto», ha confessato. Meno
male che non s’è fatto prendere
dalla frenesia di recuperare su
una pista ridotta ad un campo
di patate. Ha tenuto ordine nella sua azione e si è piazzato alle
spalle dello svedese. Poi è toccato a Grange, che aveva 1"09 di
vantaggio su Byggmark. Lo ha
gestito salvando ancora
43/100 che valgono l’oro; 22˚
infine Gross che ha risalito 10
posizioni.
Le medaglie E’ un oro meritato
quello di Grange, 26 anni, savoiardo di St.Jean di Mourienne,
vincitore di 3 slalom quest’anno al ritorno da una stagione
persa per un grave infortunio al
ginocchio. Bronzo ad Are nel
2007, ai Mondiali di Val d’Isere
era uscito pagando psicologicamente anche la concorrenza interna di Lizeroux. Bella storia
anche quella di Byggmark, 25
anni di Tarnaby, lo stesso paesino oltre il circolo polare di Stenmark. Quattro anni fa entrò sulla scena con la forza di un tuono vincendo 2 slalom a Kitzbuehel, ma aveva uno stile troppo personale, con sci sempre velocissimi, ma braccia ovunque
e busto in torsione. Quando
strinsero gli spazi fra le porte si
trovò fuorigioco. Byggmark ora
è molto più composto e nella
stagione in cui ha iniziato partendo negli slalom di Coppa del
Mondo con il 60, è arrivato all’argento mondiale scalando posizioni in ogni gara. Complimenti anche per l’umiltà.
ALTRI AZZURRI PARLANO L’OLIMPIONICO USCITO NELLA SECONDA MANCHE E DEVILLE
.it
SUL NOSTRO SITO
VIDEO DI MOELGG E
BILANCIO DI RAVETTO
MEDAGLIE AZZURRE
P
La delusione di
Giuliano Razzoli,
26 anni,
campione
olimpico 2010 e
ieri uscito nella
2ª manche.
Dopo la prima
era undicesimo
REUTERS
Razzo: «Peccato, non ho
potuto aprire il turbo»
gni strani sulla linea di discesa,
che mi hanno impedito di trovare il ritmo. Ho fatto fatica, non
c’era lo spazio per aprire il turbo».
Anche Cristian è deluso: «Mi girano le
scatole, mi consolerò con due birre...»
Amarezza Gli occhi dell’azzurro sono bassi. «Un po’ di tristezza c’è, è una stagione per me
tutta in salita. Faccio i complimenti a Manfred. Moelgg è stato bravo ed ha raccolto quella
medaglia che tutta la squadra
meritava. Penso che in fondo in questa stagione abbiamo raccolto molto
meno rispetto al nostro valore. Adesso? Ci sono ancora gare di Coppa
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GARMISCH dNon è facile un anno dopo un titolo olimpico ritrovarsi con la faccia nella neve. «La rimonta si poteva anche
fare — dice Giuliano Razzoli
— ma è andata male. Ho toccato la neve con lo scarpone e gli
sci sono scivolati via. D’altra
parte ho un piedone così (il 47
- ndr) e nelle buche per cercare
velocità devi angolare. Ci ho
provato, ma ce l’ha fatta Byggmark. Peccato, perché nella seconda manche le buche erano
più rotonde rispetto alla prima, era più facile attaccare.
Nella prima discesa invece ho trovato se-
del Mondo, cercherò qualche
soddisfazione».
Deville Pure Cristian Deville,
settimo alla fine, non è contento di un piazzamento mondiale
che solo un anno fa lo avrebbe
portato in cielo. In fondo dopo
l’operazione al tendine rotuleo
del ginocchio è solo da quest’anno che ha potuto svolgere
una preparazione regolare.
«Sono deluso di me stesso — afferma — mi girano le scatole.
Sapevo di poter lottare per una
medaglia, era fattibile, invece
non ce l’ho fatta. E non è la prima volta. Berrò due birre per
consolarmi, poi tornerà tutto a
posto».
pa.m.
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
BRONZO
Manfred
MOELGG
slalom
BRONZO
BRONZO
Christof INNERHOFER discesa
Peter FILL combinata
TRA FELICITA’ E FUTURO A RISCHIO
Ravetto: «Contento
di esserci stato
Karbon da podio»
I successi merito anche del d.t. azzurro:
«Bello lo spirito in squadra. Da dimenticare
le polemiche: gli attori sono solo gli atleti»
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GARMISCH PARTENKIRCHER (Ger)
medaglie!
«Me la sono vista
brutta: ma ora sono
tornato grande»
Manfred: «Ho reagito dopo l’oro di Razzoli, volevo essere
ancora competitivo. Si è compagni fino a un certo punto»
DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI
Primo podio
in stagione
per Manfred
Moelgg: era
stato 4˚ a
Schladming AP
sto è il risultato più bello degli
ultimi due anni».
Come nel 2008, è stato un altro
duello con Grange?
«Sono molto contento, quando
gli sono stato così vicino nella
1ª manche, ho pensato di aver
fatto una grande gara. E’ bello
essere di nuovo vicino a lui,
vuol dire che sono tornato tra i
migliori».
Che differenza c’è tra questa
medaglia e quella di Are?
«Là fu inaspettata, avevo mal di
schiena e ero in dubbio se partire. Questa, visti gli allenamenti, era attesa da tutti: sapevo
quello che dovevo fare».
Non ha avuto il coraggio di vedere lo slalom di sua sorella Manuela, lei però era tra il pubblico a tifare.
«Dopo averla vista 2 anni fa in
Val d’Isere, quando usci a poche porte dall’oro, non ce la facevo. Lei ha fatto 2 grandi gare,
ora almeno abbiamo una medaglia».
Futuro Riconosciuti i meriti della Federazione, che ha risanato
i bilanci, Ravetto mette i paletti
per il futuro: un contratto di tre
anni, autonomia sul lavoro. Do-
Le ultime 3 medaglie erano andate al pettorale n. 1, come ha
reagito quando l’ha pescato?
in pista che fuori, contento per
il bronzo che raddoppia il suo
bottino di medaglie iridate dopo l’argento di Are 2007, Manfred Moelgg è di nuovo tra i migliori dello slalom. «Quando sono arrivato in fondo ed ero dietro a Byggmark non ero soddisfatto, perché vuoi sempre vedere il numero 1».
Secondo dopo la 1ª manche, è
un oro perso o un bronzo vinto?
«Un bronzo vinto alla grande,
una medaglia è sempre una medaglia e io ho provato a prenderla. Ma me la sono vista brutta, in alto ho rischiato di uscire.
Alla collezione mi manca solo
l’oro».
Quanto è stato difficile?
«Molto, perché già il pendio lo
è, in più con questa neve».
Ha guardato gli avversari scendere prima di lei?
«Solo Razzoli e Herbst, ma sono usciti tutti e due...».
Argento 4 anni fa, coppetta di
slalom nel 2008, possiamo dire
che è tornato?
«Non ero mai andato via, sono
sempre stato costante ma que-
«Mi spiace per gli infortuni di
Raich e Hirscher, con le loro assenze sono rientrato nel primissimo gruppo. Quando ho pescato l’uno ho pensato che dovevo
sfruttarlo. Ho dormito tranquillo prima della gara».
Da sinistra, Biggmark (Sve), Grange (Fra) e Moelgg ANSA
DOMANI PER CANNAVO’
Innerhofer e Tomba in Gazzetta
Prenotate allo 02/20400330
Domani alle 17, nella Sala Montanelli di Via
Solferino 26/a ricorderemo Candido Cannavò,
lo storico direttore della Gazzetta, in occasione
del secondo anniversario della sua morte. Con
noi ci saranno anche Christof Innerhofer,
l’azzurro che ha conquistato tre medaglie ai
Mondiali di Sci come non accadeva dai tempi di
Zeno Colò, e Alberto Tomba il campionissimo
dello sci che era molto legato a Cannavò. I
primi 50 lettori che chiameranno questo
numero 02 20400330 oggi dalle 9.30 alle 13.00
e dalle 14.00 alle 18.00 potranno essere con
noi.
L’oro olimpico di Razzoli l’ha stimolata?
«Sì, ho reagito, volevo tornare
a essere competitivo. Nello sci
si è compagni fino a un certo
punto, va bene che gli altri vincano le medaglie, ma la porti a
casa solo quando è tua».
Sei medaglie per l’Italia...
«Una squadra buona, ho trovato una buona atmosfera. Bravi
Innerhofer, Fill e Brignone, ma
volevo vincere qualcosa anch’io».
Claudio Ravetto, 51 anni, è
direttore tecnico dal 2007
Bilancio Rispetto a una Coppa
del Mondo finora senza vittorie
(ma con 8 podi e 8 quarti posti), lo slogan dei Mondiali è:
«Siamo cresciuti. Perché siamo
secondi nel medagliere ma la
squadra maschile è la prima».
Grazie alla spinta di Innerhofer: «Il suo oro ha galvanizzato
la squadra, ha dato una carica
emotiva a tutti. Ad eccezione
dei gigantisti, arrivati alla fine
di un ciclo, tutti si sono buttati
in pista con tutto quello che avevano». E per l’edizione di Schladming le attese sono maggiori:
«Perché le piste là sono più difficili e favorevoli a noi».
Slalom Tutta un’altra atmosfera
rispetto a Vancouver: «Là non
sono riuscito a guardare Razzoli — racconta Ravetto —, qui sono riuscito a vedere Moelgg.
Perché le vittorie danno sicurezza a tutto l’ambiente e quando
dai un consiglio lo dai per vincere. Anche lo slalom si meritava
una medaglia, perché come diceva Theolier, l’analisi della
sciata ci vedeva tra i più forti anche se in Coppa del Mondo non
avevamo raccolto molto. E’ per
questo che ci deve essere il d.t.
unico, e non dico che devo essere io, perché l’idea tecnica deve
circolare, deve esserci uniformità, esperienze che viaggiano velocemente». E sul capitolo Razzoli, uscito ieri nella seconda
manche, Ravetto non fa tragedie: «Non dico che l’avessi messo in preventivo, però ci sta.
L’oro olimpico di Razzo è arrivato un po’ di colpo, può succedere che la stagione dopo si faccia
un po’ fatica. Dovrà darsi una
regolata, bene il legame con famiglia e fan club, però deve allenarsi per confermarsi a quei livelli».
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GARMISCH P. (Ger) dPiù esplosivo
d«Sono contento di esserci stato». Il d.t. Claudio Ravetto si gode la sesta medaglia, record
eguagliato di Sestriere 1997, almeno una in ogni specialità:
«Io ne conto 6 e mezzo, mezza
è quella di Denise Karbon, che
l’avrebbe meritata. La cosa che
mi è piaciuta di più di questo
Mondiale è lo spirito: a Are
l’avevo invidiato alla Svizzera,
festeggiavano tutti insieme, uomini e donne. E i ragazzi sono
scesi in pista sempre per dare
tutto. Da dimenticare invece le
polemiche, perché gli attori
non dovrebbero essere i tecnici
ma gli atleti».
po le frizioni con il presidente
Morzenti, la mediazione del Coni sta riavvicinando le parti, anche se martedì quasi certamente arriverà la disdetta del contratto a tutti i tecnici, in attesa
di conoscere l’esatta disponibilità finanziaria della Federazione, legata ai contributi Coni. Il
timore è che, finita l’attenzione
per i risultati di questi Mondiali, si torni alle antiche divisioni
e quindi al cambio tecnico voluto da Morzenti (che ne attribuisce la responsabilità al consiglio, a cui tocca approvare il
contratto, che di prassi recepisce le scelte del presidente). Urge un lieto fine.
ma.po.
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BASKET LA 19a GIORNATA DI SERIE A
l’analisi
di
LUCA CHIABOTTI
1
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Sette in 2 punti
ma nessuna
come Caserta
Caserta che batte Siena apre
ufficialmente la corsa ai
playoff. Alle spalle delle
prime tre, ci sono 7 squadre
in due punti (e sono 11 in 4).
Di tutte, la Pepsi semifinalista
dell’anno scorso, è quella con
più talento, nonostante i
grandi alti e bassi accentuati
dalla fatica per arrivare
lontano in Eurocup.
Domenica ha una sfida con
Bologna forse decisiva per le
ambizioni di finire nei primi
4 posti, suo obbiettivo
naturale. Dipende anche da
cosa accadrà ad Avellino,
grande squadra in campo ma
sull’orlo del dissesto
finanziario. A un passo dal
dissesto psichico era Milano
nel supplementare di Brindisi:
ha vinto, ha giocato male ma
ha ripreso il cammino. E’
davanti a un’altra serie di
partite casalinghe (3 sulle
prossime 4, per un totale di 7
nelle prime 11 gare della
gestione Peterson). Un solo
viaggio nei prossimi 37
giorni, quindi tempo per
lavorare, sistemarsi e dirci
cosa vuol fare da grande. Un
lusso che Siena non ha: per la
prima volta contro l’ottima
Caserta ha dato l’impressione
di volersi preservare un po’
per lo scontro decisivo di
Eurolega con l’Efes. Strano
per la Mps, ma ha fatto bene.
Grande Caserta
Di Bella firma
il k.o. di Siena
La Mps al 2o stop stagionale cede nel 3o quarto
Sacripanti: «Notevole contributo da tutti»
LUCIO BERNARDO
CASERTA
SIENA
89
84
(16-25, 45-51, 73-65)
PEPSI CASERTA: Di Bella 16 (2/5,
2/3), Bowers 12 (5/6, 0/2), Ere 12 (3/4,
1/5), Garri 9 (2/4, 1/2), Jones 16 (0/1,
4/4); Koszarek 11 (0/1, 2/2), Williams
10 (4/8), Colussi 3 (1/2, 0/1). N.e.:
Martin, Marzaioli, Porfido, Cefarelli. All. Sacripanti.
MONTEPASCHI SIENA: Zisis 7 (2/6,
1/2), Rakovic 10 (4/4), Ress 1 (0/2), Jaric 8 (2/4, 1/1) Moss 16 (4/6, 2/3); Lavrinovic 10 (2/4, 1/2), Michelori 4
(1/2), Kaukenas 18 (6/8, 1/1), Aradori 5 (1/2, 1/2), Carraretto 5 (1/4, 0/1).
N.e.: Spina, Barbucci. All.Pianigiani
ARBITRI: Paternicò, Pozzana e Bettini
NOTE T.l.: Cas 25/33, Sie 17/24.
Rimb.: Cas 29 (Jones 7), Sie 22
(Moss 4). Ass.: Cas 11 (Di Bella,
Bowers 3), Sie 9 (Jaric, Moss 3).
Progr.: 5’ 7-5, 15’ 31-39, 25’ 56-60,
35’ 81-75. Tec. a Sacripanti 9’12”
(16-22); fallo antisp. a Moss 26’17”
(59-62); Usc. 5 falli: Garri, 31’26”
(76-67). Spett. 4445 inc.37.058 euro.
5 R PRODUZIONE RISERVATA
CASERTA dLa Pepsi infligge la
seconda sconfitta della stagione italiana alla Montepaschi
Siena giunta a Caserta priva di
Stonerook, fermo per un trauma contusivo alla coscia destra, rimasto in Toscana a curarsi. «Stavolta abbiamo avuto
molto da tutti, quintetto,e panchina e anche dal nostro pubblico — dice il coach di Caserta
Pino Sacripanti – ma devo ricordare anche le assenze di Siena.
La svolta è stata nella ripresa,
quando abbiamo migliorato la
difesa sul loro uno contro uno
e sui pick and roll. In attacco,
siamo andati bene. Ora dobbiamo subito resettarci, per pensare al Galatasaray che affronteremo martedì in Turchia, la sfida decisiva per il passaggio del
turno di Eurocup».
Difficile «Sapevamo che sarebbe stato difficile sia per valore
VITTORIA LOTTOMATICA VITUCCI: «SIAMO AL PUNTO DI NON RITORNO»
Smith ne fa 22 in 8’
Avellino a pezzi
Roma batte l’Air senza lunghi e stipendi
Domani l’ultimatum per la società in crisi
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
(47-54), prima che s’illumini
Smith.
ROMAdLa vittoria di Roma prima della gara aveva subito un
bel taglio, sulle lavagne dei
bookmakers. Perché s’era sparsa la voce che Avellino, già senza Troutman e Johnson, sarebbe scesa in campo pure priva di
Spinelli (problemi alla schiena) e Dean (dolore a una caviglia, addirittura in borghese).
Ma l’incredibile Air (seppur
sconfitta, ma in gara fino all'ultimo) ha dimostrato ancora
una volta come cuore e orgoglio possono supplire a rotazioni all’osso e situazioni economiche disperate. Ci si aspetta,
quindi, una gara a senso unico,
e all’inizio del secondo quarto
sul 29-18 sembrerebbe così. Però Roma è molle, fa di tutto per
far rientrare gli irpini che nonostante l’uscita per infortunio
(caviglia, non rientrerà più) al
16' di Szewczyk piazzano un
9-0, andando addirittura al riposo lungo sul +1 (35-36) grazie a una tripla di Lauwers. Tutti fanno uno sforzo triplo, Green sbaglia tanto (1/11 da tre,
ma 10 assist), Vitucci è costretto a usare la zona. Pensate che
Casoli (fino a ieri solo 8' in campo) è rimasto sul parquet per
32'. Fatto sta che una tripla di
Cortese vale al 31' il +7
Smith L’americano comincia
l’ultimo quarto con 0 punti, ma
in 8’ ne mette 22 (!) con 5 triple. Con un gioco da 4 punti e
un'altra tripla la guardia ribalta il match per il 58-54 al 34’.
L'Air non molla neppure stavolta, una tripla di Cortese la riporta avanti (58-60) prima dello
sprint finale della Lottomatica
che con altre tre triple di fila
del solito Smith chiude il pomeriggio. E sempre una tripla, ma
di Dasic sulla sirena, annulla il
-7 dell’andata. «Abbiamo sofferto molto ma sono contento e
ho recuperato pure Traore», dirà il tecnico romano Sasa Filipovski. Dall’altra parte, i sorrisi sono mesti. La partita vera
l’Air la giocherà nelle prossime
48 ore: se non ci saranno interventi reali (leggi il pagamento
degli stipendi ai giocatori) la
squadra andrà avanti con gli juniores, già a partire dalla sfida
di sabato contro Montegranaro. «Stavolta siamo a un punto
di non ritorno — spiega il tecnico irpino Frank Vitucci — spiace ma ora tenere tutti ad Avellino sarà dura. Noi più di questo
non possiamo fare, chi deve intervenire intervenga, sarebbe
un peccato finire male questa
stupenda stagione».
MARIO CANFORA
ROMA
AVELLINO
di Caserta che per il momento
che passiamo noi — la replica
di coach Pianigiani della Montepaschi —: per vincere dovevamo fare scelte meno frenetiche nel terzo quarto e 33 tiri liberi tirati dalla Pepsi sono il segno che siamo arrivati in ritardo sulle situazioni. Abbiamo
fatto una buona partita, ma
quando Caserta ha preso il controllo non abbiamo avuto
l’energia per recuperare e le assenze hanno complicato le nostre rotazioni: spesso abbiamo
dovuto usare Lavrinovic o anche Carraretto da ala forte».
Terzo quarto Caserta stavolta
consegna all’album dei ricordi
un terzo quarto da favola, chiuso sul 73-65 con un parziale di
28-14 che si è rivelato decisivo
e che ha avuto come protagonista tutto il team casertano, che
aveva sofferto nei primi due
quarti la squadra di Siena. Il
match si apre con un 5-0 ospite, con Moss che fa volare Ere è
il prologo della battaglia che si
giocherà in difesa durante il
match. Caserta è avanti (13-7
al 6’), poi Jaric lascia a Kaukenas e ad un parziale senese di
0-9 ed allungato fino al 16-25 a
fine quarto, grazie al tecnico fischiato a Sacripanti per le protestre sui falli subiti dai suoi e
non fischiati dagli arbitri. Nel
secondo quarto la Pepsi manda
in campo Williams, il lungo si
fa rispettare 25-27 al 12’ ma
Siena allunga fino al +10,
27-37 con una tripla di Aradori
al 14’. Sacripanti abbassa il
quintetto e la mossa lo ripaga
Ere, Bowers e Colussi consentono un recupero 41-45 al 18’.
Sorpasso Nel terzo quarto c’è il
recupero della Pepsi che pur vedendo salire il numero dei falli
commessi dalle pedine da quintetto, tiene in difesa e prima
sorpassa 63-62 con Bowers al
27’ poi consolida dalla lunetta
quanto costruisce 73-64 con Di
Bella al 30’. Nell’ultimo quarto
Siena tenta il colpo di reni prima con Kaukenas 78-73 al 34’
e poi con Moss, ma è un tripla
di Di Bella 85-77 al 37’ a chiudere il match, anche se la squadra fresca di vittoria coppa Italia non molla fino all’errore finale di Zizis. Pianigiani si ferma a lungo a parlare con gli arbitri: «Ho soltanto parlato con
loro del diverso metro arbitrale tra Eurolega e serie A».
LIGHTS
GUARDA AGLI HIGNHATA DI
OR
GI
19
DELLA
DELLA
SERIE A SUL SITO
TA
GAZZET
Fabio Di Bella, 32
anni, ha segnato 7
punti nell’ultimo
quarto contro Siena
CIAM-CAST
Gazzetta.it
BOLOGNA LA SQUADRA DI LARDO ESCE DA UN MOMENTO DIFFICILE
80
70
(26-18, 35-36; 47-51)
LOTTOMATICA ROMA: Washington 2
(1/3), Djedovic 7 (3/4, 0/2), Datome 13
(2/7, 3/8), Dasic 15 (3/8, 2/4), Crosariol (0/1); Traore 10 (5/10), Smith 22
(1/1, 5/9), Gordic 9 (3/4, 1/3), Gigli 2
(1/1). N.e.: Carrano, Tonolli, Di Pasquale. All.: Filipovski.
AIR AVELLINO: Green 15 (2/6, 1/11), Infanti 7 (1/2, 1/1), Lauwers 16 (2/5, 4/7),
Thomas 17 (5/11, 1/4), Szewczyk 5
(1/1, 1/3); Cortese 5 (1/2, 1/4), Casoli
5 (2/5). N.e.: Barbaro, Spinelli, Iannicelli, Bokolishvili. All.: Vitucci.
ARBITRI: Cerebuch, Quacci, Biggi.
NOTE - T.l.: Rom 9/14, Ave 15/19.
Rimb.: Rom 48 (Dasic 12), Ave 32
(Casoli 7). Ass.: Rom 14 (Gordic 5),
Ave 32 (Green 10). Progr.: 5' 13-7,
15' 20-21, 25' 40-41, 35' 58-60.
Usc. 5 falli: Lauwers 39’50"
(74-68). Spettatori 4665.
DONNE
Parma passa
in casa Geas
La 18ª giornata di A 1: Sesto
San Giovanni Parma 44 48
(Zanoni 12; Antibe 11);
Pozzuoli Venezia 54 65
(Gonzalez 11; Jokik 20);
Schio Napoli 89 45 (Masciadri
19; Micovic 16); Priolo Lucca
56 51 (Pascalau 14; Willis 14);
Taranto Umbertide rinviata.
Sabato: Faenza Comense
75 69. Classifica: Schio 30;
Sesto San Giovanni,
Umbertide 24; Taranto 22;
Faenza 20; Venezia 18;
Comense 16; Lucca, Priolo,
Parma 14; Napoli 8; Pozzuoli 4.
La Virtus salvata
dall’ex Collins
Pesaro ha la palla del successo col play
che cerca il contatto: né tiro, né fallo
[FIRMA1]ANDREA TOSI
[/FIRMA1]5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BOLOGNA dPer la seconda volta
in questo campionato, Andre
Collins non riesce ad infliggere
alla Virtus la legge dell’ex. Il
play sbolognato in estate da Sabatini a Pesaro ha il possesso
decisivo, l’ultimo di una partita
sempre in equilibrio, per regalare alla Scavolini il successo in
volata e mandare in crisi la
squadra di casa. Sul lungo palleggio per mangiare i secondi,
Collins si chiama addosso la difesa di Winston e, quando il cronometro lo costringe a prendere il tiro, cerca il contatto con
l’avversario per indurre gli arbitri ad un fischio favorevole.
Winston accenna ad un salto e
Collins si butta in avanti, entrambi si toccano e la palla rimane lì, senza tiro e senza fischio. La terna non interviene,
così il potenziale trepunti della
vittoria diventa la 23a palla persa di Pesaro, quella decisiva.
Bile Bologna respira, vincendo
col fiatone mentre Pesaro gestisce il travaso di bile con molto
fair play: «Sono orgoglioso di
come ha giocato la mia squadra davanti ad una cornice fantastica di pubblico — dice il presidente Del Moro —, abbiamo
perso per nostri errori». «I commenti sugli arbitri non si fanno
in sala stampa — gli fa eco coach Dalmonte —. Avessimo gestito meglio alcune palle perse
probabilmente non saremmo
arrivati all’ultima azione sotto
di uno». Mentre dall’altra parte
Lardo si gode cinque uomini in
doppia cifra, la Virtus riprende
la sua marcia verso il traguardo minimo stagionale, ovvero i
playoff, dopo il flop in coppa
Italia che ha generato tensioni
con qualche giocatore, in primis Homan, scattato forte con
10 punti nel primo quarto.
Attacchi All’inizio sono gli attacchi a dominare con l’uso prolifico del trepunti (5/9 Bologna, addirittura 8/12 Pesaro)
ma nella ripresa salgono le difese e qui gli ospiti pagano il vuoto di Aleksandrov, surrogato
dal debuttante Melli con una
prova sufficiente. Nell’ultimo
quarto un 7-0 tutto di Hackett
annulla l’allungo di Poeta sul
59-51. L’arrivo però è in volata
grazie a due triple di Flamini
che lanciano la Scavo al sorpasso (69-70), Koponen riporta
avanti la V nera prima dell’azione da moviola di Collins. Così
Lardo non vede le streghe: «Abbiamo giocato una buona partita, in difesa e nel gioco interno,
stiamo crescendo».
Petteri Koponen, 22 anni CAST
BOLOGNA
PESARO
71
70
(24-21, 41-41; 57-51)
CANADIAN SOLAR BOLOGNA: Koponen 15 (2/5, 3/3), Rivers 11 (2/6, 2/5),
Winston 11 (4/8, 0/1), Amoroso 4 (2/3,
0/2), Homan 12 (6/13); Poeta 4 (1/3,
0/1), Sanikidze 12 (3/4, 1/2), Martinoni (0/2), Gailius 2 (1/1, 0/1). N.e.: Bottioni, Bastone, Marchi. All.: Lardo.
SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: Collins 11 (1/3, 3/6), Diaz 11 (3/7, 1/4), Almond 10 (2/6, 2/4), Aleksandrov (0/1,
0/1), Cusin 8 (4/4); Hackett 15 (4/5,
2/4), Lydeka 6 (3/4, 0/1), Flamini 6
(2/3 da tre), Melli 3 (0/1, 1/3). N.e.:
Traini, Bartolucci. All.: Dalmonte.
ARBITRI: Sahin, Seghetti, Ramilli.
NOTE T.l.: Bol 11/21, Pes 3/6. Rimb.:
Bol 29 (Homan 6), Pes 38 (Lydeka
12). Ass.: Bol 17 (Rivers 5), Pes 12
(Collins 6). Progr.: 5’ 12-11, 15’
33-32, 25’ 49-45, 35’ 65-58. Usc.
5f: Cusin 32’58" (59-58). Spett.
8212.
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA 19ª GIORNATA
RISULTATI
BRINDISI-MILANO
74-76
CASERTA-SIENA
89-84
TERAMO-CANTÙ
69-96
ROMA-AVELLINO
80-70
BOLOGNA-PESARO
71-70
MONTEGRANARO-CREMONA 67-89
BIELLA-SASSARI
74-94
VARESE-TREVISO
74-68
CLASSIFICA
SQUADRE
SIENA
PT G
34 19
V
17
P
2
CANTÙ
28 19
14
5
MILANO
28 19
14
5
BOLOGNA
20 19
10
9
AVELLINO
20 19 10
9
MONTEGRANARO 18 19
9
10
PESARO
18 19
9
10
ROMA
18 19
9
10
SASSARI
18 19
9
10
CASERTA
18 19
9
10
BIELLA
16 19
8
11
VARESE
16 19
8
11
TREVISO
16 19
8
11
CREMONA
16 19
8
11
TERAMO
10 19
10 19
5
5
14
14
BRINDISI
Le prime 8 ai playoff, l’ultima in LegaDue.
PROSSIMO TURNO
Domenica 27 febbraio, ore 18.15
AVELLINO-MONTEGRANARO (26/2)
BOLOGNA-CASERTA (11.45)
SIENA-CANTÙ
TREVISO-ROMA
PESARO-TERAMO
BRINDISI-VARESE
CREMONA-BIELLA
MILANO-SASSARI
R
Milano
a Brindisi
Vittoria
senza gloria
«Orgoglioso, non soddisfatto»
dice Peterson dopo l’overtime
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO ORIANI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BRINDISI dSporchi, maledetti e
subito. Sono i due punti con cui
Milano torna da Brindisi. Nulla
più. Perché c’è voluto un supplementare per battere l’ultima in
classifica, che ha tirato due volte per vincere (con Dixon) e in
attacco non si sono visti passi in
avanti rispetto alle 3 sconfitte
in fila, compresa il quarto di
Coppa Italia. «Non sono né felice né soddisfatto — dice Peterson — ma è un successo di squadra e abbiamo sputato sangue
in difesa, questo mi rende orgoglioso».
Brutta L’Olimpia passa pur tirando con il 22% da tre (5/23)
e prendendo 10 rimbalzi in meno (48-38) e con un ultimo
quarto da 4/17 e 5 perse, nel
quale ha sprecato il +12
(48-60) arrivato con il canestro
di Jaaber in avvio di periodo.
«Ci hanno battuto sulle palle vaganti nel finale — prosegue il
Coach — e questo mi dà fastidio». C’è comunque qualche nota semipositiva, oltre alla vittoria. Si è visto finalmente un Pecherov incisivo, 11 punti nel 3˚
quarto, quelli che hanno dato
all’AJ il primo serio vantaggio,
e una difesa solidissima che,
con il pressing, ha spesso costretto Brindisi a lunghissimi
blackout (4 punti segnati tra il
10’ e il 15’ e tra il 25’ e il 30’).
E un Greer freddissimo che ha
realizzato tutti gli 8 punti milanesi nell’overtime. «Sono contento d’aver visto Pecherov in
crescita — conclude Peterson
— gli sto sempre addosso, ma
tutto il contributo della panchina è stato fondamentale (44
punti contro i 4 prodotti da
Lynn Greer, 31 anni, è stato decisivo nel supplementare LAPRESSE
quella pugliese, ndr.)».
Rotazioni E infatti la differenza
l’hanno fatta proprio le rotazioni, con Bechi costretto a ricorrere a Maresca (disastroso) e persino Gallea, per i problemi di
falli di Toure (solo 6’ giocati nel
primo tempo) e con l’ex Taylor,
meno grasso rispetto a quello
milanese della scorsa stagione,
ma sempre apatico (4 perse, -2
di valutazione in 17’). Ci hanno
pensato Roberson, Diawara e
Dixon (50 punti in 3) a tenere a
galla l’Enel, capace di risalire
con un 8-0 sino al 58-60 a
-4’53" e di agguantare l’AJ con
una tripla di Roberson a 40" dalla fine. Lo 0/2 dalla lunetta di
uno spento Hawkins regalava
poi a Brindisi la palla della vittoria, ma il tiro in sospensione di
Dixon dalla lunetta a -4" si fermava sul ferro, come la tripla
della disperazione di Jaaber.
BRINDISI
MILANO
74
76
(d.t.s. 20-18, 30-35;
48-58, 68-68)
ENEL BRINDISI: Dixon 16 (3/8, 2/7),
Roberson 20 (1/3, 5/9), Diawara 18
(4/8, 1/4), Toure 12 (2/3, 2/6), Infante
4 (2/4); Maresca (0/1, 0/2), Taylor 4
(2/4, 0/2), Giovacchini (0/3 da 3),
Gallea. N.e.: Vorzillo. All.: Bechi.
AJ MILANO: Jaaber 9 (4/7, 0/5),
Hawkins 9 (3/6, 1/4), Maciulis 7 (2/6,
1/3), Mancinelli 7 (2/6, 0/3), Petravicius (0/2); Pecherov 16 (3/6, 2/6),
Mordente 2 (1/1), Rocca 7 (3/5), Greer 19 (4/6, 1/2). N.e.: Resca, Colnago, Eze. All.: Peterson.
ARBITRI: Taurino, Mattioli, Martolini.
NOTE - T.l.: Enel 16/22, AJ 17/21.
Rimb.: Enel 48 (Dixon 9), AJ 38 (Rocca 8). Ass.: Enel 7 (Dixon 4), AJ 8
(Greer 3). Progr.: 5’ 8-5, 15’ 24-22,
25’ 44-43, 35’ 55-60. Usc. 5f.:
Taylor 38’15" (65-66), Toure 38’43"
(65-66). Spett. 3500.
LE ALTRE PARTITE MAZZARINO 26 PUNTI (8/11 DA 3)
Cantù dilaga da tre, Cremona e Sassari dominano fuori casa
TERAMO
CANTÙ
69
96
(21-22, 42-42; 58-63)
BANCA TERCAS TERAMO: Zoroski
20 (3/5, 3/8), Diener 14 (7/8, 0/2), De
La Fuente 2 (1/3, 0/1), Davis 3 (0/4,
1/4), Fletcher 16 (4/13); Boscagin 10
(2/5, 1/2), Young 1 (0/2), Rullo 3 (1/2), Polonara (0/1). N.e.: Ricci, Lulli, Martelli. All.:
Ramagli.
BENNET CANTÙ: Green 5 (1/3, 0/2),
Mazzarino 26 (1/4, 8/11), Micov 8 (4/6,
0/2), Leunen 12 (3/5, 2/5), Ortner 12
(4/7); Markoishvili 16 (5/9, 2/3), Marconato (0/1), Diviach (0/1), Tabu 17 (1/1, 4/4), Maspero, Abass. N.e.: Mian. All.: Trinchieri.
ARBITRI: Sabetta, Lo Guzzo, Lanzarini.
NOTE - T.l. Ter 18/30, Can 10/12. Rimb.:
Ter 36 (Fletcher 7), Can 35 (Leunen 10).
Ass.: Ter 7 (Diener 5), Can 16 (Micov 5).
Progr.: 5' 7-14, 15'31-33, 25' 53-50, 35'
64-82. Usc. 5 falli: Micov 39'57" (68-96).
Spett.: 2902.
TERAMO - Cantù non si ferma più. La trasferta di Teramo presentava insidie non
da poco, e in effetti la partita è stata combattuta per 30 minuti. Ma alla lunga, la
continuità del gioco canturino e le difficili
condizioni fisiche con cui Teramo è arrivata in fondo hanno segnato la gara. Dopo 4
minuti gli ospiti hanno un vantaggio in doppia cifra e l’intero quintetto a segno, ma
Teramo si riporta sotto con l’aggressività
difensiva e i canestri del duo Fletcher-Zoroski. L’equilibrio è totale per tre quarti,
poi le percentuali di Mazzarino e compagni s’impennano: le triple in serie subite
all’inizio della frazione conclusiva non fanno più rialzare la Banca Tercas, i cui problemi sono lucidamente riconosciuti da
Ramagli: «Una volta finite le energie fisiche, abbiamo dimostrato di essere fragili
anche a livello mentale». Trinchieri si tiene stretti i due punti e il secondo posto:
«Dopo un primo tempo approssimativo,
abbiamo registrato la difesa creando il
solco, che il tiro da tre ha dilatato».
Paolo Cianci
MONTEGRANARO
CREMONA
67
89
(22-24, 33-46; 54-66)
FABI SHOES MONTEGRANARO:
A.Cinciarini 9 (2/2, 1/3), Cavaliero 18
(2/ 4, 4/9), Ray 7 (2/3, 1/3), Ivanov 6
(3/8, 0/2), Ford 17 (7/12); Jones 5 (2/4,
0/1), Canavesi (0/2), Antonutti 5 (1/1, 0/1).
N.e. Ongenaet, Maestranzi, Lupetti, Fenati. All.: Pillastrini
VANOLI BRAGA CREMONA: Rowland
14 (2/5, 3/4), Foster 16 (5/7, 2/3), Milic
6 (3/8), Drozdov 14 (3/4, 2/4), Sekulic
6 (3/6); Perkovic 6 (2/3, 0/2), Formenti 6
(0/2, 2/3), D’Ercole 13 (2/2, 3/5), D.Cinciarini 8 (1/2, 2/3), Antonelli (0/1), Conti (0/1),
Zacchetti (0/1). All.: Mahoric
ARBITRI: Lamonica, Duranti, Pinto.
NOTE – T.l: Mon 11/18, Cre 5/6. Rimb.:
Mont 30 (Ford 13), Cre 36 (Sekulic 8).
Ass.: Mont 8 (Ray 3, Cavaliero 3), Cre 9
(Perkovic 3). Progr.: 5' 13-13, 15' 28-33,
25' 42-57, 35' 61-80. Spett.: 2900 per
9000 euro.
BIELLA
P.S.GIORGIO (FM) - È una Cremona superlativa quella che impartisce a Montegranaro una vera, quanto dura, lezione.
Velocità, intensità, precisione dai 6.75
(56%), sono le armi con cui ha ottenuto la
seconda vittoria consecutiva in campionato. «Abbiamo giocato con energia contro un'ottima squadra — commenta
Mahoric — È la dimostrazione che il lavoro paga sempre. L’arrivo di Cinciarini ci
sarà utile». Amaro Pillastrini: «Tutto nasce dal nostro approccio. Né in attacco
né in difesa siamo stati feroci come Cremona. Eppure siamo riusciti a rientrare a
-6, ma poi ci siamo sfaldati nuovamente». Il break nasce sull’asse D’Ercole-Cinciarini a cui si aggiunge la zona press che
confonde la Fabi (solo 11 punti nel quarto). Nella ripresa Cavaliero prova a dare
la scossa e ricuce fino a -6 (51-57 al 27'),
ma con tre triple consecutive la Vanoli
torna sul +15 e nell’ultimo periodo dilaga.
SASSARI
Aaron Pettinari
74
94
(15-26, 31-45; 48-75)
ANGELICO BIELLA: Sosa 19 (5/10,
2/2), Slaughter (0/1, 0/2), Viggiano 4
(2/5, 0/4), Salyers 14 (3/6, 2/5), Suton
4 (2/5); Chessa 3 (1/3), Soragna 14 (4/5,
1/4), Jurak 9 (2/3, 0/1), Moraschini 7 (2/4,
0/1). N.e.: Rombaldoni, Cuccarolo, Lombardi. All.: Cancellieri
SASSARI: Diener 9 (3/4, 0/1), Devecchi 5 (1/2, 1/2), White 25 (5/6, 4/5), Plisnic 10 (2/4, 2/6), Hunter 14 (6/10);
Tsaldaris 17 (3/3 da 3), Vanuzzo 10 (1/3,
2/4), Pinton 2 (0/1), B. Sacchetti 2 (1/1,
0/1), Cittadini (0/1). All. R. Sacchetti
ARBITRI: Cicoria, Giansanti, Weidmann
NOTE - T.l.: Bie 16/22, Sas 20/26. Rimb.:
Bie 28 (Salyers, Jurak 5), Sas 36 (Plisnic
12). Ass.: Bie 16 (Sosa 4), Sas 22 (Diener
12). Usc.5 f.: Chessa 38' (74-89) . Progr.:
5' 8-13, 15' 24-32, 25' 32-59, 35' 64-82.
Spett. 4117, incasso 47.169 euro.
BIELLA — Nell’anno del 150˚ dell’Unità
d’Italia la Dinamo rende onore al Regno di
Sardegna che diede la corona ai Savoia e
conquista Biella senza dover combattere, di fronte a un avversario in rottura
prolungata, considerata la brutta figura alle finali di Coppa Italia. Perfino il paziente pubblico biellese ha fischiato la
squadra durante la partita, per diversi
tratti dominata da Sassari che ha giocato con determinazione uno scontro salvezza che la vede incassare il 2-0 nello
scontro diretto e una differenza canestri molto preziosa in caso di classifiche
avulse finali. L'Angelico ha provato ad alzare la testa solo nel secondo quarto, ricucendo dal 13-26 fino all'illusorio 31-37,
per poi crollare fino a un 32-64 a metà
del terzo quarto, nel quale Biella ha segnato con Salyers il primo canestro su
azione dopo 6’ di tentativi a vuoto. Immarcabile White nei momenti decisivi, sempre più oggetto misterioso Slaughter, giovane guardia col morale a terra.
Gabriele Pinna
LEGADUE f La 21ª giornata: Venezia dominata a Jesi, Pistoia con Forte (32 punti) affossa Reggio, Veroli vola con Jackson (36)
LA SITUAZIONE
81
CASALPUSTERLENGO 67
Final Four
da sabato
UDINE
(26-20, 43-39; 61-56)
SNAIDERO UDINE: Mathis 21
(8/12, 1/2), Harrison 23 (7/9,
0/6), Dordei 8 (0/4, 2/4), Lee
15 (6/10), Truccolo 3 (0/3, 1/4);
Pascolo (0/1), Bossi (0/1 da 3), Rinaldi 6 (1/9, 0/2), Prandin 5 (1/5,
1/2). All.: Garelli.
ASSIGECO BPL CASALPUSTERLENGO: Boykin 18 (6/8,
1/3), Bertolazzi 5 (1/4, 1/4), Cerella 3 (0/3, 1/4), Ezugwu 9
(4/12), Marigney 19 (6/9, 1/6);
Venuto 2 (1/2), Simoncelli 6 (2/3
da tre), Verri 3 (1/1 da 3), Chiumenti 2 (1/2), Banti (0/1). All.: Sacco.
ARBITRI: Pasetto, Ciaglia, Conti.
NOTE – T.l.: Udi 20/22, Cas 8/10.
Rimb.: U 45 (Lee 12), C 42 (Boykin
11). Ass.: U 7 (Mathis, Lee 2), C 11
(Bertolazzi, Marigney 5). Progr.:
5’ 7-9, 15’ 37-29, 25’ 53-48, 35’
72-60. Spett. 2000. (m.b.)
RIMINI
VERONA
79
70
(15-18, 35-38; 57-51)
IMMOBILIARE SPIGA RIMINI:
Tomassini 5 (1/1, 1/1), Roderick 16 (7/8, 0/3), Vukcevic 23
(7/13, 2/6), Filloy 17 (3/8, 2/8),
Lollis 4 (1/4); Piazza 9 (4/5, 0/2),
Gurini (0/1), Foiera 5 (0/1). N.e.:
Metreveli, Gasparin. All.: Caja.
TEZENIS VERONA: Porta 13
(6/8, 0/1), Jurevicus 18 (3/7,
3/5), Trepagnier 11 (2/4, 1/4),
Bellina 3 (0/2, 1/2), Renzi 8
(2/3); Mariani (0/1), Waleskowski 7 (2/4, 1/1), Gueye 10
(1/2, 2/4). N.e.: Campiello, Corsini. All.: Marcelletti.
ARBITRI: Masi, Castelluccio,
Mazzoni.
NOTE – T.l.: Rim 18/21, Ver 14/15.
Rimb.: Rim 33 (Filloy 14), Ver 26
(Renzi 6). Ass.: Rim 8 (Piazza 6),
Ver 9 (Porta 5). Progr.: 5' 6-6,
15' 28-31, 25' 46-43, 35' 68-55.
Uscito per 5falli: Lollis. (a.c.)
JESI
VENEZIA
88
61
(26-11, 47-27; 61-44)
FILENI JESI: Maggioli 15 (7/9,
0/1), Pecile 13 (3/7, 2/3), Migliori 18 (1/3, 3/5), Tusek 11 (2/5,
1/3), Elder 15 (4/9, 2/4); Rossi 1
(0/1, 0/3), Pirani (0/1 da tre), Nocedal 10 (1/2, 2/3), Pergolini, Santiangeli 5 (1/1 da tre). All.: Cioppi.
UMANA VENEZIA: Clark 17
(4/6, 3/8), Allegretti (0/2, 0/1),
Slay 6 (2/4, 0/1), Di Giuliomaria 6 (3/8, 0/1), Young 7 (3/7,
0/4); Causin 3 (1/1, 0/1), Meini 3
(1/3, 0/2), Maestrello 11 (4/4, 1/6),
Ceron 3 (0/1, 1/2), Bryan 5 (2/3).
All.: Mazzon.
ARBITRI: Materdomini, Moretti,
Giovanrosa.
NOTE - T.l.: Jes 19/25, Ven 6/10.
Rimb.: Jes 43 (Maggioli 13), Ven
31 (Slay e Di Giuliomaria 4). Ass.:
Jes 10 (Pecile 4), Ven 4 (4 con 1).
Progr.: 5’ 12-2, 15’ 36-14, 25’
58-38, 35’ 69-52. Spett.: 3590.
(f.ch.)
PISTOIA
REGGIO EMILIA
84
67
(14-20, 40-28; 61-39)
TUSCANY PISTOIA: Filloy 2
(0/3, 0/2), Porzingis 9 (3/6,
1/5), Toppo 6 (2/6), Forte 32
(8/10, 4/5), Varnado 15
((6/13); Berti 5 (1/2, 1/3), Fucka
15 (7/7), Petrucci (0/1), Campanaro (0/1 da 3), Saccaggi (0/1 da 3).
All. Moretti.
TRENKWALDER REGGIO EMILIA: Robinson 17 (6/12, 0/2),
Valenti 22 (8/14, 2/3), Slanina
13 (2/2, 3/5), Chiacig 6 (2/5),
Smith 5 (1/3, 1/4); Frassineti
(0/2 da 3), Frosini 4 (2/2), Salvi
(0/2 da 3). All. Fratres.
ARBITRI: Di Francesco, Di Gianbattista, Morelli.
NOTE - T.l.: Pis 12/15, Reg 7/15.
Rimb.: Pis 37 (Toppo 10), Reg 25
(Valenti 9). Ass.: Pis 17 (Forte 4),
Reg 16 (Robinson 8). Progr: 5’
7-11, 15’ 27-22, 25’ 48-32, 35’
72-49. Usc. 5f: Robinson 39’01’’
(82-67). Spett. 2800. (e.c.).
FERRARA
SAN SEVERO
80
61
(11-19, 36-24; 60-41)
NATURHOUSE FERRARA:
Boyette 15 (3/4, 1/4), Hoover
5 (1/3, 1/4), Ndoja 19 (2/5, 4/8),
Mazzola 11 (4/11, 1/3), Kotti 9
(4/9); Farabello 3 (0/1, 1/3), Brandani, Cournooh 18 (5/6, 2/5), Seravalli, Gamal. All.: Martelossi.
MAZZEO SAN SEVERO: Childress 9 (2/3, 1/2), Stefanov 8
(4/8, 0/1), Zanelli 13 (3/8, 2/2),
Ianes 10 (5/5), Dickens 14
(3/8, 2/5); Chiarello (0/1), Ferri
4 (1/3), Ferrero (0/1), Cutolo 3
(1/2, 0/2). All.: Bartocci.
ARBITRI: Caroti, Bartoli, Cappello.
NOTE - T.l.: Fer 12/18, San 8/15.
Rimb.: Fer 36 (Kotti 13), San 37
(Dickens 13). Ass.: Fer 14 (Farabello 5), San 7 (Stefanov 2). Usc.
5 f.: Ianes 38'02" (75-56). Progr.: 5' 5-11, 15' 20-19, 25' 45-33,
35' 72-50. Spett. 1935 per
13.190. (m.c.)
IMOLA
BARCELLONA
79
90
(24-24, 37-38; 52-59)
AGET IMOLA: Moreno 2 (1/3,
0/4), Whiting 23 (2/5, 3/7),
Amici 6 (0/3, 2/4), Ringstrom
10 (3/6 da tre), Ebi 17 (6/11,
0/2); Ferrara 8 (1/2, 2/5), Bruttini 4 (2/5), Masoni 9 (2/2, 0/3),
Scagliarini (0/1). All.: Lasi.
SIGMA BARCELLONA: Bucci
10 (3/3, 1/2), Crispin 20 (1/3,
4/6), Hicks 14 (5/12, 0/1),
Ghiacci 17 (3/7, 2/3), Achara
3 (1/3); Mocavero 14 (5/6), Cardinali 7 (2/5, 1/2), Da Ros 5 (1/2
da 3), Sorrentino, All.: Pancotto.
ARBITRI: Ursi, Beneduce, Quarta.
NOTE - T.l.: Imo 21/27, Bar
23729. Rimb.: Imo 30 (Ringstrom 9), Bar 40 (Hicks 8). Ass.:
Imo 11 (Whiting 6), Bar 13 (Crispin 4). Progr.: 5' 8-12, 15'
31-32, 25' 42-50, 35' 67-72.
Usc.5f.: Mocavero, Ghiacci,
Whiting. Spett. 2.30 (p.b.)
FORLÌ
VEROLI
88
98
(18-18, 41-43; 61-70)
MARCOPOLOSHOP.IT FORLÌ: Goldwire 19 (4/11, 2/4),
Nardi 14 (6/9, 0/4), Ranuzzi
10 (3/5, 0/1), Gordon 28 (9/17),
Poletti 4 (2/8); Toppert 4 (2/4,
0/2), Borsato 2 (1/1, 0/2), Campani 7 (2/3, 1/1). All.: Vucinic.
PRIMA VEROLI: Penn 16 (2/4,
2/5), Jackson 36 (8/11, 4/4),
Rosselli 10 (3/5), Brkic 20
(7/11, 1/3), Gatto 8 (3/4, 0/2);
Binetti (0/1), Iannone, Kavaliauskas 8 (3/6, 0/1), Rossetti (0/2).
All.: Cavina.
ARBITRI: Provini, Perretti e
Scrima.
NOTE - T.l.: For 21/31, Ver
25/30. Rimb.: For 42 (Goldwire
9), Ver 27 (Rossetti 7). Ass.: For
18 (Goldwire 8), Ver 16 (Rosselli
5). Progr.: 5' 9-16, 15' 28-30, 25'
53-60, 35' 71-84. Usc. 5f: Gatto
33' (65-77), Kavaliauskas 38'
45" (80-93). Spett. 2500. (e.p.)
Classifica: Venezia
32; Udine, Casale 30;
Barcellona 27 ( 1);
Rimini, Scafati 26;
Veroli 24; Imola, Jesi,
Pistoia 20; Ferrara
18; Verona,
Casalpusterlengo 16;
Reggio 12; San
Severo 10; Forlì 8.
Venerdì: Casale
Scafati 67 60.
Prossimo weekend
Final Four a Novara:
sabato Venezia
Veroli; Casale Imola.
Finali domenica.
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
fLo spettacolare sabato dell’All Star Weekend
BASKET NBA
ha visto anche la vittoria di Jones nel tiro da 3
LO SHOW DI LOS ANGELES: C’E’ ANCHE BRYANT CHE LASCIA LE SUE IMPRONTE A HOLLYWOOD
1
2
5
3
4
6
7
1 Blake Griffin, 21 anni, schiaccia dopo aver sorvolato un’auto: dal tettuccio sbuca Baron Davis. 2 Un’altra schiacciata di Griffin: ai 3.05 del canestro ci arriva col gomito. 3 Ma le schiacciate più creative
sono state quelle di JaVale McGee, 23 anni, 2.13 dei Washington Wizards. In questa schiaccia contemporaneamente in due canestri 4 Sempre JaVale McGee all’opera: schiacciata con tre palloni 5 Ancora
la schiacciata di Griffin, stavolta vista dall’alto 6 James Jones, 30, degli Heat vincitore della gara da 3 punti 7 Kobe Bryant lascia l’impronta delle sue mani nella Walk of Fame di Hollywood AP/REUTERS
Gli uomini volanti
Griffin schiaccia
saltando sopra
una macchina
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
LOS ANGELES (Usa) dInterrogate
Blake Griffin sul quarto di secolo di storia delle schiacciate, lo
troverete preparatissimo. Ha
trascorso interi pomeriggi della
sua infanzia con suo fratello
Taylor a rivedere i video delle
più belle acrobazie. Così quando lo hanno invitato a partecipare alla 26ª edizione dello
Slam Dunk ha subito appurato
se ci fossero limitazioni regolamentari: l’idea originale l’aveva in testa da anni. «Ho chiesto
se avessi potuto saltare sopra
una macchina», spiega dopo
aver battuto JaVale McGee. Infatti, per il suo ultimo tentativo, ha scelto il colpo di teatro:
sul parquet sono entrati una
Kia Optima, sponsor della Nba
(a molti sono venuti dubbi su
un verdetto già preparato), e
un coro gospel che ha intonato
«I can fly», posso volare. E Griffin è volato, oltre l’auto, raccogliendo l’assist del compagno
Baron Davis, che gli ha consegnato il pallone dal tettuccio.
Effetto Di fronte a una tale coreografia, a McGee, centro degli
Washington Wizards al terzo
anno di Nba (9.1 punti, 7.5 rimbalzi), è rimasta solo la consolazione di aver centrato almeno
tre colpi a effetto fra i più complicati e originali mai visti. Non
è ancora famoso (sua mamma
Pamela ha giocato nella Wn-
ba), ma ha sfruttato al meglio
l’occasione. Si è guadagnato il
secondo posto prima schiacciando due palloni contemporaneamente in due canestri diversi, poi mettendone dentro addirittura tre nella stessa azione,
quindi eseguendo un movimento in rovesciata di una difficoltà
pazzesca. Amaro diceva: «Per
vincere, minimo avrei dovuto
portare dentro un aeroplano».
Nella gara dei tre punti, si è imposto a sorpresa James Jones
cecchino dei Miami Heat. Un
comprimario, che raramente tira da dentro l’arco, ha messo in
riga due specialisti come Paul
Pierce (campione uscente) e
Ray Allen (appena diventato
leader assoluto delle triple).
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R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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euro 3,50 sulla Gazzetta dello Sport;
euro 5,60 sulle due testate.
n. 23: euro 4,90 sul Corriere della Sera;
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
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R
PALLAVOLO SERIE A-1: 20a GIORNATA
Venti d’Europa
per super Trento
Un ottimo Sala e lo scatenato Sokolov inchiodano Roma
E’ la 20a vittoria di fila: «La testa è alle finali di Champions»
NICOLA BALDO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TRENTO dDa una parte il pensie-
ro è altrove, a Bolzano, a fine
marzo, alle finali di Champions
League. Stoytchev non pensa
ad altro, si gode una vittoria ed
un record ma non fino in fondo.
Dall’altra parte della rete una
Roma con troppi cerotti fa quel
che può, cerca di piazzare il colpaccio e per un po' lo spettro
del tie-break aleggia nel PalaTrento. Ad allontanarlo ci pensa un'Itas Diatec che pur senza
girare a mille riesce a fare
en-plein: 20 vittorie in 20 partite di campionato. Mai nessuno
così in epoca di Rally point system e limite dei 19 successi della Philips Modena stagione
1989/1990 battuto. Davanti, a
livello assoluto, solo il limite di
25 successi di fila della Messaggero Ravenna, annata
1990/1991. «Certo questi record fanno piacere - commenta
Radostin Stoytchev - ma in questo momento il nostro pensiero
è solo per la final four di Champions League. Siamo ancora
lontani dal livello di gioco che
serve per un evento del genere.
Spero sia un calo fisiologico,
stiamo lavorando pesante per
la final four di Bolzano ed i giocatori sono carichi di pesi».
Super Sokolov In attesa dell’Europa l’Italia è terra di conquista. Eppure non è stato affatto
scontato dopo il primo set, nel
quale Roma batte bene e sbaglia poco riuscendo a spuntarla
con un colpo di reni nel finale
(solo Macerata quest’anno aveva conquistato un parziale al Palatrento). La reazione di Trento
passa attraverso una battuta
che toglie sempre le castagne
dal fuoco (12 ace), con un pro-
3
1
TRENTO
ROMA
(23-25, 25-16, 25-16, 25-23)
ITAS DIATEC TRENTINO: Raphael 1, Juantorena 11, Birarelli 6,
Stokr 8, Kaziyski 15, Sala 14; Bari (L), Colaci (L), Sokolov 13, Bratoev. N.e. Leonardi, Zygadlo, Riad.
All. Stoytchev.
M.ROMA VOLLEY: Zaytsev 11,
Lebl 6, Bencz 17, Tomatis 8, Yosifov 10, Paolucci 2; Cesarini (L),
Corsini 1, Uriarte 2. Ne: Saraceni.
All. Giani
ARBITRI: Gnani e Ippoliti
NOTE - Spettatori 3.375, incasso 28.957.
Durata set: 26’, 21’, 23’, 26’; tot 96’. Itas: battute sbagliate 15, vincenti 12, muri 6, 2ª linea
11, errori 21; M.Roma: b.s. 20, v. 6, m. 5, s.l.
3, e. 30. Trofeo Gazzetta: 6 Sala, 5 Sokolov, 4 Bencz, 3 Yosifov, 2 Raphael, 1 Paolucci.
20ª giornata
MACERATA-LATINA
3-1
TRENTO-ROMA
3-1
CUNEO-VIBO
3-2
TREVISO-VERONA
3-0
PIACENZA-SAN GIUSTINO
3-0
MONZA-CASTELLANA
0-3
TRABALZA
tagonista che non ti aspetti. Andrea Sala piazza tre ace di fila
ed in attacco è infermabile
(82%), quando poi Sokolov rileva Stokr allora la Diatec dilaga.
Il baby bulgaro in un set e mezzo stampa qualcosa come il
91% in attacco, dall'altra parte
della rete non bastano le buone
prestazioni di Bencz e Yosifov.
Una squadra che ci prova nonostante assenze e problemi, che
Giani ridisegna mandando in
campo Paolucci in regia e Tomatis in posto-4 con Zaytsev.
«Peccato non aver sfruttato le
occasioni - commenta Zaytsev adesso che Castellana ha incas-
sato un simile filotto di risultati
dobbiamo cominciare a guardarci le spalle e pensare prima
di tutto alla salvezza». Trento,
invece, ha altri pensieri. Alla fine Andrea Sala di ace vincenti
ne metterà a segno ben 5, parecchi per uno che non è uno specialista. «Forse abbiamo iniziato il match un po’ frenati - dice
il centrale di Gallarate, mvp del
match - al servizio sto lavorando tanto e questa prova mi fa
felice. Ma tutti noi ci stiamo allenando con forza perché sappiamo di avere fra un mese un
appuntamento per noi molto
importante».
SQUADRE PT G
TRENTO
58 20
CUNEO
47 20
MACERATA 44 20
TREVISO
39 20
MODENA
32 20
MONZA
31 20
VERONA
29 20
SAN GIUSTINO 26 20
PIACENZA 25 20
ROMA
24 20
VIBO
24 20
LATINA
20 20
CASTELLANA 15 20
FORLI’
6 20
3
TREVISO
3
PIACENZA
3
MACERATA
3
2
VERONA
0
SAN GIUSTINO
0
LATINA
1
(25-17, 23-25, 26-28, 25-18, 20-18)
(25-23, 25-23, 25-21)
(25-15, 25-23, 27-25)
(25-23, 20-25, 25-18, 25-22)
BRE LANNUTTI CUNEO: Wijsmans 22, Fortunato 7, V.Nikolov 30, Parodi 12, Mastrangelo 15, Carletti 5; Henno (L), Montagna (L), Peda, Patriarca, Galic. N.e. Mulatero.
All. Giuliani.
SISLEY TREVISO: Boninfante 1, Maruotti
9, Bjelica 6, Fei 16, Kovar 13, De Togni 8;
Farina (L ), Horstink 1, Marcelinho. N.e. Papi,
Szabo, Bontje, Vanin. All. Piazza.
COPRA MORPHO PIACENZA: Gonzalez 3,
Ruiz 12, Holt 5, Popp 14, Zlatanov 16, Tencati 7; Marra (L), Nilsson, Perazzolo. N.e. Piano, Massari, Boschi. All. Lorenzetti RPA SAN
GIUSTINO: Cester 3, Steuerwald, Nikic 2,
Finazzi 3, Dias 17, Schwarz 8; Giovi (L), Maric 6, Zhukouski 1, Van den Dries 2, Braga.
N.e. Bartoletti, Lo Bianco. All. Zanini
ARBITRI: Pessolano e Balboni
NOTE - Spettatori 3.000, incasso 25.000.
Durata set: 23’, 33’, 34’; tot. 90’. Copra: b.s.
13, v. 3, m. 6, s.l. 4, e. 22. Rpa: b.s. e 9, v. 1, m.
2, s.l. 8, e. 20. Trofeo Gazzetta: 6 Ruiz, 5
Zlatanov, 4 Dias, 3 Gonzalez, 2 Popp, 1 Marra
LUBE MACERATA: Martino 9, Vadeleux 2,
Omrcen 25, Savani 14, Podrascanin 8,
Vermiglio 4; Paparoni (L), Marchiani, Van
Walle, Conte, Stankovic 10. N.e. Cacchiarelli
(L), Lampariello. All. Berruto.
TREVISO Fei torna a piena disposizione e la
Sisley riprende a vincere (11 successi nelle
ultime 13 gare) dopo il k.o. di Monza dettato
anche dal terremoto scatenatosi sotto i piedi
trevigiani poche ore prima di quel match. E la
reazione del pubblico del Palaverde, alla prima dopo l’annuncio di Benetton, ha smosso
gli animi: la curva ha esposto uno striscione
«noi con voi per continuare la storia..», altri
invece hanno replicato con un meno elegante «Benetton ci hai deluso, Ragazzi siamo
con voi», tabellone peraltro subito rimosso
dopo i primi scambi di partita. Una gara vinta
con l'attacco, sospinto dalla coppia Fei-Kovar (29 punti in due), mentre De Togni che ha
sostituito Bontje febbricitante, ha saputo
con il muro (3) e le battute salto flot a creare i
gap nel secondo e terzo set. Per gli scaligeri
guidati da un gran Meoni, l'ultimo a mollare è
stato Lasko. Primo e secondo set equilibrati
e punto a punto, nel terzo i troppi errori veronesi (ben 10) hanno velocizzato la pratica.
Gianni Scarpace
Emanuele Spironello
PIACENZA Dopo quasi tre mesi Piacenza
conquista due successi consecutivi (l’ultima
doppietta risaliva al 28 novembre) e ferma la
serie di San Giustino, reduce da due vittorie.
Le statistiche vedono i biancorossi superiori
a muro e in attacco, con Lorenzetti che ripropone la formula senza opposto di ruolo (Nilsson è in panchina) e con il trio di schiacciatori
Popp-Ruiz-Zlatanov capace di mettere a terra palloni importanti. Dopo un primo set senza storia, chiuso 25-15, la partita inizia davvero. Zanini toglie Nikic e inserisce Maric, tutte
e due le squadre hanno le occasioni per allungare, le sfruttano meglio gli ospiti che si portano 23-20. Poi Holt si presenta al servizio e
Maric crolla: ace subìto, attacco out e muro
di Tencati, prima che un’altra schiacciata fuori di Cester consegni il 2-0 al Copra Morpho.
Nel terzo set Piacenza allunga nel finale, spreca due match point nonostante le invenzioni
di Gonzalez, viene raggiunta sul 25 pari ma
Tencati chiude a muro.
Matteo Marchetti
SVSP
60 8
53 24
53 29
47 32
43 39
37 37
36 42
33 37
35 44
34 48
31 45
33 48
28 51
18 57
Marco Falaschi, 23 anni, regista di Castellana TARANTINI
Gran Castellana
passa a Monza
CARLO GOBBI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MONZA dTemeva molto questo match, Luca Mon-
ti, tecnico dei brianzoli. Monza per tradizione affronta gli incontri «facili» priva del giusto spirito.
E così paga. E' successo ieri, dove il sempre ospitale PalaIper ha assistito a una vera lezione di
pallavolo degli ospiti pugliesi. Partiti avanti in
ogni set, anche di 5 punti, guidati da un bravissimo Falaschi, che ha davvero fatto giocare tutti,
insidiosi al servizio, efficaci in attacco (Milushev
58% su 26 palle), hanno impresso alla partita un
ritmo incalzante. Monza non ha retto. Travolta
nei primi due set, dove solo Exiga ha opposto
resistenza, ha dato l'impressione di rientrare in
gara nel terzo. Quando Monti a suon di urla ha
svegliato i suoi orsi in letargo. Ma solo sprazzi di
gioco, con una ricezione sottomessa, un attacco
marcato dal muro avversario (3 Milushev, 4 Rak
micidiale nei pallonetti, tre per terra), tanta difficoltà nel muro-difesa. Non c’è mai stata partita
quindi. Falaschi è stato protagonista sull’8-14
del 2˚ set di un recupero straordinario, quando
ha saltato i cartelloni pubblicitari rimandando la
palla in gioco. Non importa se poi l’azione sia
stata chiusa dal muro di Rooney. Dimostra con
quale spirito Castellana ha affrontato l’incontro:
quinta vittoria dell'era Gulinelli, prima da tre
punti. Che ora porta i pugliesi a sole 5 lunghezze
da Latina. E domenica in casa, sfida con Piacenza. Per Castellana, da quanto si è visto qui, è arrivato il vento giusto. Farà in tempo?
MONZA-CASTELLANA
0-3
(17-25, 16-25, 19-25)
ACQUA PARADISO MONZA BRIANZA: Travica 1, Rauwerdink
7, Buti 7, Gavotto 8, Rooney 9, Forni 3; Exiga (L), Pesenti,
Shumov 3, Krumins, Molteni 1, Cetrullo 3. N.e. Zito (L). All. Monti.
BCC-NEP CASTELLANA: Falaschi 2, Rodriguez 10, Cozzi 8,
Milushev 18, Dvoranen 9, Rak 12; Cicola (L), Patriarca, Torre,
Gallotta, Guerra, Guglielmi, Pagano (L). All. Gulinelli.
ARBITRI: Caltabiano e La Micela.
NOTE - Spettatori 1.761, incasso 2.288. Durata set: 25’, 24’, 27’;
tot. 76’. Paradiso: b.s. 8, v. 3, m. 8, s.l. 6, e. 16; Bcc-Nep: b.s. 6,
v. 3, m. 9, s.l. 9, e. 9. Trofeo Gazzetta: 6 Falaschi, 5 Milushev,
4 Rak, 3 Exiga, 2 Rodriguez, 1 Cozzi.
taccuino
VIBO VALENTIA
CUNEO Giuliani sperimenta per due set (Henno in ricezione con l’84% di positive e Montagna che difende), la sua squadra fa come il
gatto con il topo lasciando scappare Vibo gara per poi riprenderlo battendolo al tie break.
Ieri sera al Palabrabanca gli spettatori hanno
visto un po’ tutto, compreso un ruzzolone di
Di Pinto all’avvio del set decisivo per la troppa
foga. La Tonno Callipo è brava a non mollare
mai anche senza Simenonov infortunato (Baroti al 45%), Cuneo è capace di riprendersi
con Volkov in tribuna (caviglia) e Grbic sempre a riposo. Carletti ha giocato una partita
positiva, ma è Vlado Nikolov a segnare una
partita dai numeri notevoli: 28 attacchi a terra su 44 e 2 ace. Mastrangelo e Wijsmans decisivi per Cuneo, Rivera (per metà gara) e
Nikolay Nikolov per Vibo. Nel tie break tre match point per Vibo e due per Cuneo, ma decidono gli ace: 6-2 per Cuneo, di cui letali i 2 di
Peda entrato proprio per quella missione.
P
0
4
6
7
7
10
11
11
12
13
13
14
14
18
Domenica 27/2
MACERATA MODENA (martedì 2/3)
LATINA TRENTO
FORLI’ VIBO
ROMA CUNEO (sabato)
SAN GIUSTINO TREVISO (martedì 2/3)
CASTELLANA PIACENZA
VERONA MONZA
CUNEO
MARMI LANZA VERONA: Lotman 8, Brunner 7, Lasko 16, Cala Gerardo 11, Pajenk
6, Meoni; Smerilli (L ), Kosmina, Zingel 2, Latelli. N.e. Mazzi. All. B. Bagnoli.
ARBITRI: Satanassi e Bartolini.
NOTE - Spettatori 2.100, incasso 7.000. Durata set: 27’, 25’, 25’; tot. 77’. Sisley: b.s. 11, v.
5, m. 5, s.l. 11, e. 17. Marmi Lanza: Verona:
b.s. 14, b.v. 2, m. 6, s.l. 8, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6 Fei, 5 De Togni, 4 Kovar, 3 Meoni, 2
Lasko, 1 Bjelica.
V
20
16
14
13
13
10
9
9
8
7
7
6
6
2
PROSSIMO TURNO
LE ALTRE GARE f VIBO FA TREMARE CUNEO, TREVISO VINCE IL DERBY
CALLIPO VIBO V.: N. Nikolov 11, Baroti 17,
Anderson 21, Barone 11, Coscione 1, Rivera 19; Fanuli (L), Ferraro, Suljagic. N. e. Feroleto, Kindgard. All. Di Pinto.
ARBITRI: Boris e Padoan.
NOTE - Spettatori 3.616, incasso 17.236. Durata set: 26’, 30’, 31’,23’, 23’; tot. 73’. Bre: b.s.
19, v. 8, m. 6, s.l. 20, e. 27. Vibo: b.s. 13, v. 5,
m. 11, s.l. 17, e. 27. Trofeo Gazzetta: 6 V.
Nikolov, 5 Mastrangelo, 4 Baroti, 3 Wijsmans,
2 Carletti, 1 Henno.
3-1
MODENA-FORLI’
CLASSIFICA
Un attacco di
Tsvetan
Sokolov,
bulgaro, 21
anni, secondo
opposto di
Trento: ieri in
2 set ha
messo a terra
13 punti
QUINTO SUCCESSO CON GULINELLI
ANDREOLI LATINA: Vujevic 9, Spairani 6,
Starovic 13, Kovacevic 15, Kohut 6, Sottile 6; Pieri (L), Gitto 1, Cortina. N.e. Popelka,
Nonne, Labardi. All. Medei.
ARBITRI: Saltalippi e Pasquali.
NOTE - Spettatori 1.673, incasso 5.924. Durata set: 27’, 24’, 24’, 25’; tot. 100’. Lube: b.s. 23,
v. 10, m. 10, s.l. 11, e. 32. Andreoli: b.s. 16, v. 3,
m. 4, s.l. 6, e. 19. Ammonito Vujevic nel terzo
set. Trofeo Gazzetta: 6 Stankovic, 5 Omrcen, 4 Podrascanin, 3 Martino, 2 Savani, 1 Sottile.
MACERATA I tre punti e il completo recupero
di Martino tornano a far sorridere la Lube.
Ma, come ha detto anche Berruto «Giocare
bene è un’altra cosa». Macerata spinge Latina sempre più giù in classifica ma ieri gli ha
dato tanto aiuto: quasi un set e mezzo di errori regalati ai laziali che non sono stati, però,
abili ad approfittarne. Nel Macerata ancora
alti e bassi: con Martino dall’inizio alla fine
(«Ma non sono ancora al top») e Vadeleaux in
sostituzione di Stankovic, influenzato, ma poi
gettato nella mischia nell'inguardabile secondo set dei marchigiani, e capace di diventare
l’ago della bilancia con un sontuoso 83% in
attacco e 4 muri. E' stato proprio il nazionale
serbo, col compagno Podrascanin (80% e 3
muri) e al solito Omrcen a spingere la Lube al
di sopra dei suoi attuali limiti. «Abbiamo giocato con poca personalità -ha concluso un deluso Vujevic-. Adesso si fa dura per noi».
Mauro Giustozzi
SERIE A-2 UOMINI
Padova: nona di fila
Ma Ravenna c’è
(f.c.) La capolista Padova (Uchikov
26, Rosso 19) passa (in rimonta) a
Frosinone col Sora e centra la no
na vittoria consecutiva. Ravenna ri
sponde vincendo (con 21 punti di
Moro, dei quali 5 al servizio) a Geno
va e restando a 6 dai veneti. A pro
posito di battute vincenti, da segna
lare le 7 di Cazzaniga in Segrate Pe
rugia. Così la 23˚: NGM Santa Cro
ce Eurogroup Gela 3 0 (25 22,
25 19, 25 22); Geotec Isernia Pi
neto 3 1 (19 25, 25 21, 25 19,
25 21); Globo Sora Phyto Perfor
mance Padova 1 3 (29 27, 16 25,
22 25, 23 25); Carige Genova
Marcegaglia Ravenna 1 3 (25 21,
22 25, 21 25, 23 25); Edilesse Reg
gio Emilia Gherardi Città di Castel
lo 3 2 (25 21, 25 19, 23 25, 21 25,
15 11); Energy Resources Loreto
Canadiens Mantova 3 1 (25 20,
21 25, 25 20, 33 31); Club Italia Ro
ma CheBanca! Milano 0 3 (20 25,
26 28, 20 25); Segrate Sir Safety
Perugia 3 0 (25 17, 25 17, 25 17).
Classifica: Padova 62; Ravenna
56; Santa Croce 43; Città di Castel
lo 41; Genova 40; Sora, Segrate 39;
Milano 38; Reggio Emilia 37; Loreto
35; Gela, Isernia 29; Mantova 23;
Perugia 21; Pineto 15; Club Italia 5.
A-2 DONNE
Parma: 18ª vittoria
consecutiva
(m.l.) Parma timbra il 18˚ successo
su 18 gare. Così la 18a giornata:
Cedat 85 San Vito Chieri 3 2
(22 25, 25 21, 25 17, 20 25,
16 14); Verona Dahlia Tv Busnago
3 1 (22 25, 25 23, 25 19, 25 23);
Lavoro.Doc Pontecagnano Cari
parma Parma 0 3 (21 25, 21 25,
17 25); Icos Crema RDM Pomezia
1 3 (25 21, 21 25, 21 25, 21 25); In
fotel Forl Biancoforno Santa Cro
ce 3 1 (12 25, 27 25, 25 19,
25 23). Sabato: Giaveno Sovera
to 3 1; Loreto Matera 1 3.
Classifica: Parma 53; Chieri 42;
Pomezia 34; Pontecagnano 33; Lo
reto 30; Matera 27; Crema 26; San
Vito 25; Giaveno 22; Busnago 21;
Santa Croce 20; Verona 18; Sove
rato 17; Forlì 10.
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ATLETICA TRICOLORI INDOOR
y
TRIPLO
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ANCONA dHop, step, jump: so-
no i balzi del salto triplo. Quando riescono alla perfezione
uno dietro l’altro, la cantilena
diventa poesia. Come ieri. Dai
campionati francesi indoor a
quelli italiani, da Aubiere ad
Ancona. Nel primo caso con
una prestazione da primato del
mondo, un pazzesco 17.91 fir-
Il fenomeno delle
banlieue è a 7 cm
dal suo personale
assoluto
mato Teddy Tamgho. Nel secondo con due risultati — i migliori di giornata — che, in casa azzurra, in vista degli imminenti Europei, fanno ben sperare: 17.00 di Fabrizio Schembri
(Fabrizio Donato assente),
14.33 di Simona La Mantia.
Fenomeno L’acuto vero porta la
firma del 21enne transalpino.
L’impresa arriva al quarto tentativo, dopo due nulli e un
17.35 di assestamento (poi anche un 17.58 e un 17.08). Va a
ritoccare di un centimetro
quanto l’uomo delle banlieue
parigine già aveva saputo fare
vincendo i Mondiali in sala di
Doha 2010. Il suo personale assoluto, dello scorso giugno a
New York, resta solo sette centimetri più su, il leggendario e
per ora inarrivabile record di
Jonathan Edwards fisso a
18.29. Che il prodigioso ragazzo fosse in forma lo si sapeva:
in un mese e tre gare era cresciuto da 17.49, a 17.59 e
17.64. Poi, otto giorni fa, il personale nel lungo a 8.01. Segno
che la scelta di fine stagione
scorsa di affidarsi alle cure tecniche del grande cubano Ivan
Pedroso — nel lungo un titolo
olimpico, quattro iridati e tanto altro — è stata azzeccata. Raduni in Spagna e in Francia e
una storia che non smette di
promettere. Non male per uno
che, dotato di mezzi straordinari (è 1.84 per 67 kg), l’atletica
ha letteralmente tolto dalla
strada. Gli inizi a 13 anni, quando sullo spelacchiato campo di
Aulnay-sous-Bois, periferia
nordest di Parigi, centro delle
rivolte dell’autunno 2005, prese a saltare per emulare la sorella. Il resto è roba di ieri. «Senza
lo sport e l’aiuto dei miei primi
allenatori — ricorda spesso —
avrei fatto una brutta fine».
Tra due weekend, di fronte al
Sorpresa Tumi
nei 60 uomini
Riecco Levorato
E’ la 13ª
prestazione
all-time
Tamgho
17.91 record
Tre salti
sul mondo
Il francese si migliora di 1 cm ad
Aubiere. Ai tricolori di Ancona,
La Mantia (14.33) e Schembri (17)
si esaltano in chiave Europei
RISULTATI SECONDA GIORNATA
Teddy Tamgho, 21 anni, ha stabilito il personale nel lungo a 8.01
pubblico della sua città, potrà
regalare altre meraviglie.
Simona La Mantia, 27 anni, argento
europeo nel 2010 COLOMBO
Fabrizio Schembri, gareggia per i
Carabinieri, 30 anni COLOMBO
Coppia tricolore Ci proveranno
anche Schembri e La Mantia,
ora all’ottavo e al sesto posto
della lista continentale 2011. Il
comasco (anche un 16.94, un
16.90 e un 16.88), in una gara
che ripropone Greco (16.65),
cresce di sette centimetri rispetto a inizio stagione, ma non si
accontenta: «Ero qui per vincere — ammette — con o senza
Donato». Il laziale, dopo l’8.03
nel lungo di sabato e un fastidio al polpaccio sinistro, ha rinunciato per precauzione.
«Per le medaglie di Parigi il discorso sarà difficile — ammette il Carabiniere — ma perché
non provarci?». Tamgho è di
un altro pianeta, gli altri sono
umani. Come nel caso della
concorrenza della La Mantia.
La palermitana infila una serie
di gran continuità (14.15,
14.12, 14.30, nullo, 14.31,
14.33), eguaglia la propria miglior misura dell’anno, ma è infelice. «Sono la sorella della Simona che ha vinto l’argento europeo — spiega quasi in lacrime — sono migliorata, so quel
che valgo, ho sciupato un’occasione». Più veloce che in passato, deve «spezzarsi» di meno
dopo l’hop. E la cantilena diventerà poesia.
18.29
J. Edwards (Gb)
1995
18.09
K. Harrison
(Usa) 1996
18.01
Edwards 1998
18.00
Edwards 1995
17.99
Edwards 1998
17.98
Edwards 1995
17.98
T. Tamgho (Fra)
2010
17.97
W. Banks (Usa)
1985
17.93
Harrison 1990
17.92
K. Markov (Bul)
1987
17.92
Beckford (Giam)
1995
17.92
Edwards 2001
17.91i
Tamgho 2011
Il vicentino vince in 6"71,
Manuela conquista il settimo
tricolore a sette anni dall’ultimo
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ANCONA dLa seconda giornata degli Assoluti indoor offre sorprese nei 60. La novità si chiama
Michael Tumi, 21enne vicentino da 10"44 sui
100, compagno di allenamenti del quattrocentista Matteo Galvan sotto la guida di Umberto Pegoraro. Sette giorni dopo il titolo promesse, sulla
stessa pista conquista quello assoluto migliorando il personale di 4/100, fino a 6"71, e sbaraglia
la quotata concorrenza. Di Gregorio, 6"68 in batteria, pasticcia in partenza ed è beffato. Donati e
Riparelli sono poco più dietro, Cerutti si ferma a
6"79 e Collio in batteria per problemi alla schiena. Anche la Levorato piace di più al 1˚ turno: fa
7"36, poi in finale si perde (7"44), ma centra il 7˚
tricolore indoor 7 anni dopo l’ultimo. Entrambi
gli scudetti vanno alla Cariri Rieti. Tra giovedì e
venerdì sarà annunciata la squadra per Parigi: ai
13 più uno (Chiara Rosa) col minimo, si dovrebbero aggiungere Meucci, Gibilisco (ma forse anche Piantella e Stecchi), qualche giovane e, se lo
vorrà, la Weissteiner. Silvia torna in pista dopo
17 mesi e, influenzata, chiude i 3000 in 9’22"39
(ma 3’03" l’ultimo 1000). Domenica, sarà ai Societari di cross sul percorso del Campaccio.
Cronologia
indoor
a.b.
Uomini. 60: 1. Tumi 6"71; 2. Di Gregorio 6"72 (b. 6"68); 3. Donati 6"73; 4. Riparelli 6"75 (b. 6"73); 5. Tomasicchio 6"79 (b.
6"78); 6. Cerutti 6"79. Batt.: Collio 6"75. 800: 1. Benedetti
1’52"19; 2. Rifesser 1’52"48; 3. Sciandra 1’53"62. 3000: 1.
Gariboldi 8’08"68; 2. Floriani 8’08"70; 3. El Mazoury 8’08"98.
Alto: 1. N. Ciotti 2.25; 2. Campioli 2.23; 3. Fassinotti 2.23; 4.
Lemmi 2.21; 5. G. Ciotti 2.18; 6. Tamberi 2.18. Triplo: 1. Schembri 17.00; 2. Greco 16.65; 3. M. Boni 16.23; 4. Sardano 15.88; 5.
Buscella 15.72. Peso: 1. Di Maggio 18.41; 2. Dal Soglio 17.82; 3.
Ricci 17.78. 4x200: 1. Aeronautica (Berdini, Moscatelli, Manenti, Torrieri) 1’27"61; 2. Avis Macerata 1’29"47; 3. Cariri Rieti
1’29"69.
Donne. 60: 1. Levorato 7"44 (b. 7"36); 2. Salvagno 7"48; 3.
Draisci 7"48; 4. Paoletta 7"50 (b. 7"48); 5. Tomasini 7"59; 6.
Bongiorni 7"63 (b. 7"61). 800: 1. Artuso 2’11"54; 2. Monachino
2’12"25; 3. Canali 2’12"58. 3000: 1. Weissteiner 9’22"39; 2.
Bonessi 9’24"09; 3. Berlanda 9’28"29. Asta: 1. Giordano Bruno 4.30; 2. Benecchi 4.25; 3. Cargnelli 4.10; 4. Bruni 4.00; 5.
Sterpetti 4.00; 6. Romano 4.00. Triplo: 1. La Mantia 14.33; 2.
Cucchi 13.48; 3. D’Elicio 13.46; 4. De Santis 13.04; 5. Pacchetti
13.03. 4x200: 1. Camelot Milano (Maffioletti, Sirtoli, Fugazza,
D’Angelo) 1’38"50; 2. Audacia Roma 1’39"05; 3. Atl. Fermo
1’41"01.
17.50
C. Simpkins
(Usa) 1986
17.54
M. Bruziks
(Urss)
17.67
O. Protsenko
(Urss) 1987
17.76
M. Conley (Usa)
1987
17.77
L. Voloshin
(Rus) 1994
17.83
A. Urrutia
(Cuba) 1997
17.83
C. Olsson (Sve)
2004
17.90
T. Tamgho (Fra)
2010
17.91
T. Tamgho (Fra)
2011
ALTRA EUROPA (si.g.) A Mosca, record mondiale della
4x800 donne della squadra di Mosca con 8’06"24 (prec.
8'12"41; Mosca, 2010): Bulanova 2’01"8, Martynova 2’03"1, Kofanova 2’00"4, Balakshina 2’00"9. Ad Atene, m.p.m. 2011 nel
lungo di Louis Tsatoumas con 8.21. Ad Arnstadt (Ger). Uomini.
Alto: Ukhov (Rus) 2.34. A Potsdam (Ger). Uomini. Asta: Mohr
5.86; Mazuryk (Ucr) 5.86. A Bucarest (Rom).
Ad Aubiere (Fra). Uomini. 60: Lemaitre 6"58. Asta: Lavillenie
5.85; Mesnil 5.80.
RUGBY Celtic League
Aironi, un tempo non basta
Arriva la sconfitta numero 14
ALESSANDRO SORAGNA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
VIADANA (Mn) dNell’ultima par-
tita del 15˚ turno di Celtic League, il predominio territoriale
palesato degli Aironi nel primo tempo contro il Newport
Dragons, non porta quei punti
che avrebbero incanalato il
match sui binari auspicati a
Viadana. I padroni di casa, poco cinici ed imprecisi al piede
(1 su 4 complessivo dalla piazzola), cedono malamente di
fronte ai gallesi in uno Zaffanella inzuppato e reso pesante
dalle abbondanti piogge. La
superiorità della mischia ordinata e della maul non basta. I
Dragons si dimostrano più lucidi, capitalizzando al meglio le
occasioni concesse, mentre la
squadra di Phillips, nella seconda frazione di gioco, si spegne con il passare dei minuti.
Luce spenta Al rientro dagli
spogliatoi gli ospiti cambiano
marcia, portando grande pressione e mettendo in difficoltà
gli Aironi che avevano illuso i
propri tifosi con un piazzato di
Tebaldi proprio in apertura di
ripresa, piazzato che aveva
portato il punteggio sul 3-6.
Poi però buio pesto, con l’apertura Tovey, già decisivo nem
match d’andata, a salire in cattedra ispirando due mete fotocopia che mettono in ghiaccio
il match con altrettanti calci
nei ventidue neroargento, a
premiare le corse prima di Riley e poi di Drew, quest’ultima
addirittura in inferiorità numerica per un giallo rifilato a
Coombs.
Al termine i Miclàs, il gruppo
dei tifosi organizzati locale,
espone uno striscione con la
scritta: «Rugby Viadana orgoglio e passione. Aironi?». La
franchigia, sempre più in fon-
do alla classifica, nel torneo resta a secco di vittorie.
LA CLASSIFICA
SQUADRE
AIRONI-DRAGONS
3-18
MARCATORI: p.t. 23’ e 29’ c.p. Tovey;
s.t. 1’ c.p. Tebaldi, 18’ m.
Riley tr. Tovey, 28’ m. Drew.
AIRONI: Laharrague; Robertson, San
Martin (29’ s.t. Pavan), Pizarro (18’ s.t.
Pratichetti), Toniolatti; Marshall, Tebaldi
(20’ s.t. Travagli); Williams, Krause,
Erasmus (18’ s.t. Cattina); Bortolami
(cap.), Furno; Staibano (29’ s.t.
Redolfini), Santamaria (12’ s.t. D’Apice),
Al. De Marchi (18’ s.t. An. De Marchi).
All. Phillips.
DRAGONS: Thomas (18’ s.t. Hughes);
Harries, Riley, Leach, Brew; Tovey (34’
s.t. M. Jones), W. Evans (37’ s.t. Petri);
Bearman, L. Evans, Coombs (34’ s.t.
Ellis); Sidoli (29’ s.t. Morgan), Charteris
(cap.); Way (26’ s.t. Castle), Burns (21’
s.t. S. Jones), Price (37’ s.t. Gustafson).
All. Edwards.
ARBITRO: Paterson (Scozia).
NOTE: p.t. 0-6. Spettatori: 2000. Gialli:
25’ s.t. Coombs. Calci: Tebaldi 1 su 3 (3
punti), Marshall 0 su 1 (0 punti); Tovey 3
su 4 (8 punti), drop 0 su 1. Uomo match:
Tovey. Punti: Aironi 0; Dragons 4.
PT
PARTITE
V
N
P
F
S
Munster
54 12
0
3 341 230
Blues
45 10
0
4 321 225
Ospreys
44
9
0
6 386 286
Leinster
43
9
1
5 298 239
Scarlets
42
8
1
6 356 323
Ulster
38
8
1
5 285 272
Dragons
31
7
0
6 251 257
TREVISO
28
7
0
7 242 310
Edimburgo
28
6
0
9 296 329
Connacht
26
4
1
9 260 272
Warriors
21
5
4
0
0
0
10 270 341
14 147 369
Aironi
Quattro punti a vittoria, due a pareggio,
zero a sconfitta; uno di bonus a chi segna
almeno quattro mete, uno a chi perde con
sette o meno punti di scarto. Prime
quattro alle semifinali.
NAZIONALE
Ieri raduno a Roma
Sabato c’è il Galles
Si è radunata ieri sera alla
Borghesiana di Roma la
Nazionale per il match di
sabato contro il Galles al
Flaminio, terza giornata del Sei
Nazioni. Tutti i ventisei atleti
convocati dal c.t. Nick Mallett
si sono presentati al centro
sportivo e da oggi inizieranno
gli allenamenti. Stamattina
avanti e trequarti si
alterneranno tra campo e
palestra, mentre nel
pomeriggio tutta la squadra
lavorerà sul campo. Il Galles ha
perso in casa con l’Inghilterra e
poi vinto in Scozia.
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
R
#
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
SCI DI FONDO: SPRINT DI COPPA A DRAMMEN
IPPICA: MAHARAJAH PUNTUALE A PARIGI
La Follis beffata
al fotofinish: 4a
San Siro: Merckx
uno sprint lungo
Vjalbe. Out in semifinale Magda Genuin, cui sono mancati solo gli ultimi metri per agguantare la finale. Niente finale al maschile pur avendo
portato in semifinale Loris
Frasnelli (8˚) e Renato Pasini (11˚), che ha rotto il bastoncino quand’era lanciato.
Federico Pellegrino, invece,
il bastoncino lo aveva rotto
alla partenza dei quarti, da
cui è uscito Fulvio Scola, non
ripescato per 3 decimi. HanArianna Follis, 33, iridata sprint no vinto lo svedese Emil Joensson, che ha recuperato da
DRAMMEN (Nor) L’ultima un infortunio, e Kikkan Randi Coppa del Mondo di fondo dall, che viene dall’Alaska.
Sprint tl Drammen. Uomini: 1. Joeprima dei Mondiali nel temnsson (Sve); 2. Harvey (Can); 3. P.
pio norvegese di Holmenkol- Northug (Nor); 4. Hellner (Sve); 5.
len (da mercoledì) è una se- Jylhae (Fin); 6. M.Larsson; 8. Fraquenza di rimpianti a comin- snelli; 11.R.Pasini; 15. Scola; 17. Pelleciare dal quarto posto al foto- grino; 23. Hofer. Coppa del Mondo
finish per Arianna Follis, iri- (25/31): 1. Cologna (Svi) 1247; 2. Nordata in carica, beffata dal ci- thug (Nor) 894; 3. Rickardsson (Sve)
gno svedese Charlotte Kalla. 781. Coppa sprint (9/11): 1. JoensLa valdostana ha inciampato son (Sve) 430; 2. Hattestad (Nor)
durante la finale smontando- 344; 5. Scola 209; 6. Pasini 177.
si un po’ e perdendo quel rit- Donne: 1. Randall (Usa); 2. Falla
mo che una finale così serra- (Nor); 3. Kalla (Sve) ff; 4. Follis; 5. Bjota imponeva. L’unica consola- ergen (Nor); 6. Ingemarsdotter
zione per Arianna è l’aver (Sve); 7. brun Lea (Nor), 8. Genuin;
preceduto la norvegese Ma- 26. Vuerich; 51. Brocard. CdM: 1.
rit Bjoergen, che ha mancato Kowalczyk (Pol) 1659; 2. Bjoergen
così la 45ª vittoria in Coppa (Nor) 1067; 3. Follis 1025; 4. Longa
che le avrebbe consentito di 928. C.sprint: 1. Randall (Usa) 391;
eguagliare la russa Elena 2. Follis 383; 3. Majdic (Slo) 370.
Sprint lungo a San Siro tra
Merckx Ok che aveva sfondato ai 400 finali su Lemon Ice
e Moses Rob in rimonta (era
in scia a Lemon). Sul palo un
muso per Merckx, e poker di
Pietro Gubellini che nell’Encat 1990 vinse con Gainsford
il primo GP della carriera. Gli
altri due colpi nel 2004 (Cirdan) e nel 2005 (Derrick di
Jesolo). In difficoltà l’atteso
Mack Grace Sm, per Merckx
Ok (da Pine Chip) terzo GP
dopo Criterium Veneto 2008
e Trinacria 2010. La corsa
delle stelle a Le Pape con
l’amazzone Irina Pockar
Tutto come previsto a Parigi,
dove lo svedese Maharajah
(figlio del nostro Viking Kro-
BOB A DUE: MONDIALI A KOENIGSSEE
TENNIS: SCHIAVONE E PENNETTA IN QATAR
MOLMENTI QUINTO Daniele Molmenti
chiude 5˚ agli Australian Open di slalom
che si sono conclusi a Penrith. L’iridato azzurra in carica incappa in un tocco di palina e conseguenti due secondi di penalità
che lo allontanano dalla prima posizione.
Successo del britannico Walsh.
DISABILI
Merckx Ok (primo piano) respinge allo sprint Moses Rob GRASSO
nos) prende presto in mano
il Prix de Paris e approda al
meritato grande successo nel
meeting dopo i secondi di
Amerique e France dietro
Ready Cash, ieri assente e impossibilitato alla tripletta nello stesso anno: l’unica della
storia di Bellino II nel 1976.
PR. ENCAT m 2100: 1 Merckx Ok (P.
Gubellini) 1. 13. 7; 2 moses Rob; 3 Mineiro As; 4 Mind Wise As; Tot.: 3,68;
3,01, 2,10, 2,17 (46,95) Trio: 527,66.
PRIX DE PARIS m 4125: 1 Maharajah (Kihlstrom) 1.15.7; 2 Oyonnaix;
3 Quillon du Chatelet; 4 Quaker Jet;
Tot. in Italia: 1,56; 1,25, 1,55, 2,47
(3,45) Trio: 56,69.
DETTORI 6˚ Solo 6˚ Frankie con
Saphir Bere nel GP di St Moritz sulla
neve vinto da Winterwind (Bocksai).
Soderling-Wozniacki super
Oggi partono Dubai e Doha
KOENIGSSEE (Ger) Guidare
bene non basta: per vincere a Koenigssee serve un motore potente, che Italia 1 in questo momento non ha. Ai Mondiali Simone
Bertazzo e Matteo Torchio sono
sesti nel due, con quattro discese fotocopia: stessi tempi di spinta, lenti di almeno un decimo rispetto ai medagliati, stessa condotta di gara, con i ritardi che si
accorciano nella parte bassa della pista. «Con queste partenze,
non si poteva far meglio — spiega il 28enne carabiniere —. Patisco Koenigssee perché qui la
spinta è fondamentale». Titolo
al russo Zubkov, mentre la Germania celebra un doppio argento con Florschuetz e Machata. I
Mondiali proseguono: da giove-
Nono successo in carriera, terzo in 2 mesi (2˚ in due settimane) del n. 4 del mondo Robin
Soderling (Sve) che, a Marsiglia (Fra, 576.000 e, indoor),
batte in finale Cilic (Cro, n.
28) 6-7 (8) 6-3 6-3. A Dubai
(Eau, 2.050.000. $, cemento),
Caroline Wozniacki (Dan, n.
2) batte Kuznetsova (Rus, 23)
6-1 6-3 e festeggia il ritorno al
n. 1 del mondo (a spese di Kim
Clijsters) con il titolo n. 13.
A Dubai (1.619.000 $), rientrano, il n. 2 del mondo, Federer, e il 3, Djokovic (campione
uscente), protagonisti della semifinale degli Australian
Open; in tabellone anche Seppi. Uomini in gara pure ad Acapulco (Mex, 955.000$, terra),
s.b.
Bob a 2 (risultato finale): 1. Russia 1 (Zubkov-Voevoda) 3’20"72 ; 2. Germania 3 e Germania 1 a 0"18; 4. Svi 1 a 0"28; 5. Ger 2 a 0"55;
6. Usa 1 e ITALIA 1 (Bertazzo-Torchio) a 0"79.
PALLAVOLO
PAVIA
PESARO
0
3
(20-25, 19-25, 20-25)
RISO SCOTTI PAVIA: Frigo 5, Kanoh 4, Cvetanovic 10, Bal 8, Corna 4,
Uceda 5; Poma (L), Brown
12, Spinato. Ne: Fronza, Mastrilli (L), Biccheri. All. Milano
SCAVOLINI PESARO: Saccomani 6, Manzano 7,
Flier 16, S.Usic 17, Guiggi
9, Ferretti 3; De Gennaro
(L), N.e. Usic, Hooker, Pasucci, Gasimova. All. Tofoli
ARBITRI: Marchello e Rapisarda
NOTE - Durata set: 23’, 22’,
25’; tot . 70'. Scotti: b.s. 7, v.
4, m. ,7 s.l. 12, e. 17. Scavolini: b.s. 5, v. 4, m. 2, s.l. 0, e.
11. Trofeo Gazzetta: 6
Flier, 5 Usic Senna, 4 Ferretti, 3 Manzano, 2 Guiggi, 1
Brown.
PAVIA (m.sco. ) La Scavolini espugna Pavia senza Hooker, tenuta a riposo per un
problema al ginocchio in vista della sfida di Coppa di
mercoledì a Zurigo.
URBINO
VILLA CORTESE
3
(19-25, 25-13, 24-26,
24-26)
PIACENZA
NOVARA
0
3
(20-25, 16-25, 20-25)
CHATEAU D'AX URBINO:
Petruskaite 20, Garzaro
6, Renatinha 10, Di Iulio
18, Wilson 10, Dalia 3; Leonardi (L), Moldovan , Jaline,
Roani Lapi . All. Salvagni.
REBECCHI PIACENZA: Dall’Ora 1, Brussa 10, Tirozzi
7, Nicolini 9, Dall’Igna 1, Beier 6; Mazzocchi (L), Scarabelli, Catena, Kajalina 1, Tanturli. N.e. Carini. All. Chiappafreddo
MC CARNAGHI VILLA CORTESE: Jontes 9, Berg , Negrini 8, Anzanello 12, Hodge 14, Cruz 19; Cardullo
(L), Rondon 0, Bosetti 2, Kovacova, Calloni 2. N.e. Lanzini, Aguero. All. Abbondanza
ARBITRI: Braico e Piersanti
NOTE -Spettatori 2200. Durata set: 25’, 21’, 29’, 29’; tot.
104’. Chateau d'Ax: b.s. 9 v.
1 , m. 5 , s.l. 5 e. 11. Mc Carnaghi: b.s. 10. v.1, m. 9, s.l. 6
err 12. Trofeo Gazzetta: 6
Petruskaite 5 Wilson 4 Cruz
3 Garzaro 2Berg 1 Leonardi
ASYSTEL NOVARA: Paolini
5, Bechis 2, Barcellini 9,
Veljkovic 7, Barun 19, Horvat 11; Sansonna (L), Folie,
Lombardo. N.e. Nesovic, Camera e Zardo. All. Camardese
ARBITRI: Zucca e Goitre
NOTE - Spettatori 1300, incasso 8000. Durata set: 25’,
23’, 27’; tot. 75’. Rebecchi:
b.s. 8, v. 0, m. 9, s.l. 1, e. 21.
Asystel: b.s. 11, v. 4, m. 9, s.l.
5, e. 18. Trofeo Gazzetta: 6
Barun, 5 Horvat, 4 Sansonna, 3 Bechis, 2 Nicolini, 1 Barcellini
URBINO (m.n.f.) La buona distribuzione di Berg e la lucidità nei momenti importanti
permettono a Villa di intascare tre punti importanti.
PIACENZA (m.mar) Dura meno di un set Piacenza- Novara. Una serie al servizio della
Horvat consegna il 1˚ alle piemontesi, poi sole in campo.
BUSTO
CASTELLANA
3
2
(19-25, 25-23,
25-15, 22-25, 15-7)
YAMAMAY BUSTO A.: Serena, Havelkova 16, Campanari 12, Havlickova 23,
Marcon 1, Crisanti 8; Carocci (L). Valeriano, Kim 2,
Meijners 19. N.e: Spirito,
Bauer. All. Parisi.
con Starace e Fognini, e
Delray Beach (Usa, 442.500
$, cemento). Caviglia permettendo, la Pennetta gioca con
Schiavone e Vinci a Doha
(Qat, 721.000 $, cemento);
donne anche ad Acapulco
(Mex, 220.000 $, terra), con
Venus Williams c’è Oprandi.
FLORENS CASTELLANA:
Okaka 10, Menghi 11, Ravetta 19, Moy 17, Ritschelova 7, Caracuta 1; Sirressi (L); Galeotti, Minervini.
N.e. Moretti. All. Radogna.
ARBITRI: Gelati, Simbari
NOTE - Spett. 3136, incasso 7585. D.s. 24’, 30’, 24’,
30’, 14’; tot 122’. Yamamay:
b.s. 7, v. 5, m. 17, s.l. 5, e. 29.
Florens: b.s. 8, v. 3, m.
10, s.l. 3, e. 23. Trofeo Gazzetta: 6 Meijners, 5 Moy, 4
Kim, 3 Havlickova, 2 Menghi, 1 Campanari.
BUSTO ARSIZIO (m.b.l.)
Vince, senza convincere del
tutto, la Yamamay con la Florens: decisivi gli innesti di
Kim e Meijners,
(c.ar.) L’Italia è campione d'Europa di ice
sledge hockey, l'hockey su ghiaccio su slittino. All’Europeo di Solleftea (Sve), gli azzurri hanno sconfitto in finale la R.Ceca
2-0.
GHIACCIO
Valcepina 2ª con record
DRESDA (Ger) Martina Valcepina, 18enne
valtellinese, nella sesta e ultima tappa della Coppa del Mondo di short track, dopo il
3˚ posto di sabato nel primo 500, è 2ª dietro la canadese St-Gelais, miglior risultato
della carriera con record italiano: 43"225.
Il precedente (43"763; Sofia, 8/2/09) era di
Arianna Fontana, nell’occasione 4ª. La Valcepina chiude 5ª la Coppa di specialità davanti alla compagna. Nella finale B della
staffetta maschile, clamoroso record del
mondo della Gran Bretagna: 6’37"877
(prec. 6’38"486; Sud Corea). Uomini. 500
(II): 1. Cho (Usa); 2. Liang Wenhao (Cina); 3.
Fauconnet (Fra); 9. Rodigari; 20. Reggiani.
1000: 1. Song Weilong (Cina); 2. Bastille
(Can); 3. Noh Jinkyu (S.Cor); 28. Dotti; 33.
Compagnoni; 35. Viscardi. Staffetta: 1.
Germania; 2. Sud Corea; 3. Canada; 9. Italia. Donne. 500 (II): 1 St-Gelais; 2. Valcepina; 3. Liu Qiuhong (Cina); 4. Fontana. 1000:
1. Yang Shin-Young (S.Cor); 2. Sakai
(Giap); 3. Drolet (Can); 23. Peretti; 25. Maffei; 26. Viviani. Staffetta: 1. Usa; 2. Sud Corea; 3. Canada; 6. Italia.
Ando-Asada, che coppia
TAIPEI (Tai) Concluso il Quattro Continenti
di figura: le giapponesi Miki Ando e Mao
Asada, in vista dei Mondiali di Tokyo, si
confermano in gran condizione. Bene anche la statunitense Mirai Nagasu che in
Giappone non ci sarà avendo fallito i
Trials. Donne. Finale: 1. (1.1.) Ando (Giap)
201.34; 2. (2.2.) Asada (Giap) 196.30; 3.
(4.3.) Nagasu (Usa) 189.46; 4. (3.4.) Flatt
(Usa) 180.31; 5. (5.5.) Czisny (Usa) 168.81;
6. (7.6.) Phaneuf (Can) 163.14.
COURMAYEUR (Ao) Al Mont Blanc Trophy
di figura, successo di Samuel Contesti
con record italiano nel corto (81.74) e nel
totale (233.34). Nella danza buon ritorno
di Anna Cappellini-Luca Lanotte. Uomini.
Finale: 1. (1.1.) Contesti 233.34; 2. (2.2.)
Shultheiss (Sve) 185.83; 3. (3.3.) Parkinson 169.47. Donne. Finale: 1. (2.1.) Marrocco (Fra) 144.47; 2. (1.2.) Helgesson (Sve)
140.57; 3. (6.3.) Rodeghiero 123.97; 5.
(4.4.) Bressanutti 118.13. Danza. Finale: 1.
(1.1.) Cappellini-Lanotte 162.35; 2. (2.2.)
Khokhlova-Andreev (Rus) 144.27; 3. (3.3.)
Guignard-Fabbri 132.63.
PISTA LUNGA Conclusa la tappa di Coppa del Mondo in pista lunga di Salt Lake
City. Uomini. 10.000. I: 1. De Jong (Ola)
12’53"17; 2. Seung-Hoon Lee (S.Cor)
12’57"27; 3. De Vries (Ola) 13’01"83. II: 16.
Stefani 13’43"63. Donne. 1500. I: 1. Leenstra (Ola) 1’53"38; 2. Wüst (Ola) 1’53"75; 3.
Nesbitt (Can) 1’54"16. II: 1. Pechstein (Ger)
1’55"38.
GOLF
RISULTATI
PAVIA-PESARO
0-3
URBINO-VILLA C.
1-3
BERGAMO-CONEGLIANO 3-1
PERUGIA-MODENA
0-3
BUSTO-CASTELLANA 3-2
PIACENZA-NOVARA 0-2
CLASSIFICA
SQUADRE
PESARO
BERGAMO
NOVARA
VILLA C.
CONEGLIANO
BUSTO
URBINO
PIACENZA
CASTELLANA
MODENA
PERUGIA
PAVIA
Azzurri d’oro agli Europei
Contesti è da primato
A-1 DONNE: PESARO FACILE A PAVIA SI RIPRENDE LA TESTA
1
MONDIALI (r.g. A Stoccarda (Ger), Felix
Sturm (Ger. 35-2-1) mantiene la cintura supercampione Wba medi mettendo ko 7,
Ronald Hearns (Usa 26-2) figlio del grande
Thomas. A Las Vegas, Nonito Donaire (Fil.
26-1) scalza Fernando Montiel (Mex
44-3-2) finito ko 2, per i gallo Wbc e Wbo.
CANOA
Bertazzo resta sesto
Oro alla Russia di Zubkov
dì skeleton, sabato e domenica
bob a 4 con Italia 1: se Romanini
ce la fa, sarà il 4˚ uomo dietro
Bertazzo, Torchio e Costa.
BOXE
MASSIMI LEGGERI (r.g.) Al Bocciodromo
Comunale di S. Angelo in Vado (Pesaro-Urbino) i massimi leggeri Mirko Larghetti (11)
e Damian Bruzzese (2) battono i lituani Remigius Ziaubys (13-32-3) e Igorys Burucha (4-8-1) ai punti. A Szekesfehervar
(Ung), Giuseppe Lauri (51-7) cosfidante europeo superleggeri, mette ko al primo
round, il debuttante locale Gabor Nagy.
PT
27
24
23
22
22
22
21
15
15
13
8
4
V
8
8
7
8
8
7
8
6
5
4
2
1
P
4
4
5
4
4
5
4
6
7
8
10
11
SV SP
30 14
29 18
27 18
27 21
25 22
25 19
27 20
21 25
21 28
19 26
12 31
13 34
PROSSIMO TURNO
Domenica 27
PROSSIMO TURNO
VILLA-PIACENZA
NOVARA-URBINO
CONEGLIANO-PAVIA
MODENA-BERGAMO
CASTELLANA-PERUGIA (26/2)
PESARO-BUSTO
IN RUSSIA
Santilli è
secondo
(a.a.) Successo a
fatica dell’Odint
sovo di Roberto
Santilli 3 2 (25 22,
23 25, 25 17,
20 25, 16 14) al
Belgorod che
riagguanta la 2ª
posizione dopo 18
giornate del
campionato russo.
Nel femminile resta
imbattuta la Dinamo
Mosca di Carolina
Costagrande (17):
13ª vittoria a Novy
Urengoy 0 3 (19 25,
23 25, 22 25).
Christchurch: Sergas 2ª
addio sogno primo titolo
A Christchurch (N.Zel, 200.000 $, prima
moneta 30.000), dopo 3 giri in testa, Giulia
Sergas perde all’ultimo il sogno del primo
titolo Ladies European Tour: con 279 colpi
(64 69 70 76), alla pari con Joh (Usa), si
arrende a Kristie Smith (Aus) con 276 (71
64 73 68); 7. Diana Luna 284 (71 70 67 76).
TRIS TSENG A Pattaya (Tha, 1.450.000
$), 3˚ successo in 3 tornei stagionali della
22enne di Taiwan, Yani Tseng, neo n. 1 del
mondo, con 273 (66 71 70 66) davanti a
Wie (Usa, 69 68 71 70) 278.
HOCKEY GHIACCIO
RISSA A CANAZEI (m.l.) Ad Alba di Canazei al 13'57" del terzo periodo una megarissa ha visto coinvolti 12 giocatori: penalità
partita per Intranuovo (Asiago) e Sullivan
(Fassa). Gara-2 dei quarti (su 7). Risultati:
Alleghe-Valpusteria 2-3 (0-0, 0-3, 2-0) serie 0-2; Valpellice-Renon 4-3 t.s. (0-1, 3-1,
0-1; 1-0) serie 1-1; Pontebba-Bolzano 1-2
(1-1, 0-1, 0-0) serie 0-2; Fassa-Asiago 2-5
(1-3, 1-1, 0-1) serie 0-2.
MILANO PERDE (m.l.) L'Appiano porta il
Milano Rossoblu a gara-5 (mercoledì all'
Agorà). Ieri supplementare fatale in tra-
sferta per la squadra di Da Rin che conduce la serie dei quarti 3-1 (su 7). Gara-4:
Appiano-Milano 4-3 (1-1, 2-1, 0-1; 1-0).
IPPICA
OGGI ROMA TRIS (ore 19, inizio 15.25) A
Tordivalle in 20 sui 2040 m. Indichiamo Novità Ok (10), Naruto Sco (14), Ninive Valm
(18), Nembo du Lac (6), Nelena (9), North
Bound (20).
PALERMO 2ª TRIS (1ª corsa, ore 14) In 20
sul miglio, scegliamo Image Gams (10),
Morgana Op (19), Mino di Jesolo (13), Ian
d’Asolo (4), Lietass (17), Land Rodi (6).
ANCHE Gal.: Napoli (15.15). Tr.: Treviso
(15.10), Taranto (15.20).
JUDO
BIANCHESSI 5˚ Con il 5˚ posto di Paolo
Bianchessi (+100) nel GP di Dusseldorf, e i
terzi di Elio Verde (60) e Giulia Quintavalle
(57), l’Italia ha concluso bene GP di Dusseldorf.
NUOTO
TORRES E BOUSQUET (al.f.) A Columbia
(Usa, 50 m), Fred Bousquet nuota la migliore prestazione stagionale dei 50 sl
(22"07), meglio del suo connazionale Bernard. Dara Torres non brilla nei 50 sl
(26"13, batt. 25"90) ma ottiene il lasciapassare per i trials olimpici. Uomini: 50 sl Bousquet (Fra) 22"07 (1˚ t. 2011), Burnett (Gbr)
22"74; 400 sl/400 mx Mellouli (Tun)
3'46"64 (1˚ t. 2011)/4'13"38; 100 do Grevers 54"29, Thoman 54"33; 200 ra Tateishi (Giap) 2'14"24, Gangloff 2'16"42;
200 fa Pereira (Bra) 1'59"21. Donne: 50 sl
Hardy 25"15, Weir 25"33, 6. Torres 26"13;
400 sl Sutton 4'09"09; 200 ra Soni
2'23"27 (1˚ t. 2011); 200 fa Hersey 2'11"39.
ORSI DORSISTA (al.f.) Marco Orsi, oltre a
vincere i 100 sl a Forlì (25 m) in 47"75, si
impone nei 50 dorso davanti a Di Tora. Uomini: 100 sl Orsi 47"75, Scozzoli 50"35;
400-1500 sl Paltrinieri ('94)
3'50"98-14'57"11; 50 do Orsi 25"40, Di Tora 25"50 (100 do 53"84); 200 fa/200 mx
Scozzoli 1'57"84/2'00"15. Donne: 800 sl Grimaldi 8'42"92; 100 do Polieri ('94) 1'00"19.
SCHERMA
Coppa: fiorettisti primi
Dopo la vittoria di Andrea Cassarà nella
prova individuale, l'Italia vince anche la
prova a squadre di Coppa del Mondo di
fioretto maschile, a La Coruna (Spa). L'Italia di Stefano Cerioni (Baldini, Cassarà,
Aspromonte e Avola) ha battuto in finale
45-39 la Francia.
Sciabola ok, Montano ko
L'Italia vince la prova a squadre del Trofeo Porsche a Padova, valido come prova
di Coppa del Mondo. La squadra azzurra
(Tarantino, Occhiuzzi, Samele) ha vinto
l'assalto finale contro la Germania 45-41.
Aldo Montano si è procurato una distorsione alla caviglia destra durante la semifinale con la Bielorussia.
SPORT INVERNALI
Staffetta slittino: Italia 2ª
La stagione dello slittino si è chiusa a Sigulda (Let) con la 7ª vittoria su 9 gare della
tedesca Tatjana Huefner, che precede di
13 millesimi la russa Ivanova. Gasparini
17ª. Nel recupero della staffetta mondiale,
dopo i problemi tecnici di Cesana, Zoeggeler e Oberstolz-Gruber trascinano l’Italia
all’argento: oro alla Russia, Germania 3ª.
In tribuna il presidente del Cio Jacques
Rogge: «Il format mi è sembrato interessante e senza problemi tecnici, ma non
posso fare un pronostico sulla sua inclusione a Sochi: occorre analizzare la logistica». L’inserimento nel programma olimpico della staffetta, e di altre 6 gare — compreso il salto femminile — sarà deciso ad
aprile.
Donne: 1. Huefner (Ger) 1’24"679
(42"405/2˚+42"274/1˚); 2. Ivanova (Rus) a
0"013 (42"354/1˚+42"338/2˚); 3. Wischnewski (Ger) a 0"508 (5˚+3˚); 17. GASPARINI a 1"610 (18˚+15˚). Coppa (9 su 9): 1. Huefner (Ger) 845; 2. Geisenberger (Ger) 680;
11. Gasparini 295. Staffetta: 1. Russia
2’15"660 (Ivanova 43"915; Demtschenko
45"668; Yuzhakov-Makhnutin 46"077); 2.
ITALIA 2’16"417 (Gasparini 44"736; Zoeggeler 45"633; Oberstolz-Gruber 46"048); 3.
Germania 2’16"626 (Huefner 43"764; Eichhorn 45"969; Eggert-Benecken
46"893).
TENNIS
RODDICK LA SPUNTA A Memphis (Usa,
1.100.000 $, cemento indoor), Andy Roddick (Usa, n. 8 del mondo) ha battuto in finale Milos Raonic (Can, n.59) 7-6(7) 6-7(11)
7-5. Alla 1ª finale (220.000 $), la rivelazione Rebecca Marino (Can) si ritira per guai
agli addominali sul 6-2 per Magdalena Rybarikova (Slk).
ALMAGRO BIS A Buenos Aires (Arg,
475.000 $, terra) Nicolas Almagro (Spa,
n.13 del mondo) ha vinto il secondo titolo
in due settimane battendo l’argentino
Juan Ignacio Chela 6-3 3-6 6-4.
TERRAIOLE Finale a Bogotà (Col,
220.000 $): Domínguez (Spa) b. Johansson (Fra) 2-6 6-3 6-2.
VELA
EXTREME (r.ra.) A Muscat (Oman) dopo la
prima giornata dell’Extreme Sailing Series
(6 le prove), The Wave Muscat, Rothschild, Artemis e Alinghi guidano la classifica a
pari punti. Non brillanti i risultati degli equipaggi italiani: Luna Rossa è 7˚, Niceforyou
9˚.
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
#
ALTRI MONDI
della Bce Jean-Claude Trichet ha parlato
fIldeipresidente
rischi per l’economia: «Le proteste in Africa possono
causare problemi. Sarebbe stupido aumentare i salari»
s NOTIZIE TASCABILI
IL FATTO DEL GIORNO
5 DOMANDE 5 RISPOSTE
NUOVI
SBARCHI
IN SICILIA LO SCANDALO DEL TRIVULZIO SI ALLARGA
Ma il mondo
cosa può fare
per la crisi
in Libia?
La rivolta contro Gheddafi ha già portato
all’uccisione di almeno 285 persone.
Molti Paesi hanno intimato di farla finita
con i massacri, e il leader minaccia:
«Non collaboreremo più sugli immigrati»
GIORGIO DELL’ARTI
[email protected]
Ieri il sito del Corriere della Sera
ha scritto: «La Libia del colonnello Gheddafi fronteggia una contestazione senza precedenti».
Non saremmo capaci di dir meglio. I morti sono a questo punto
285 e si sono verificati scontri durissimi anche nella capitale Tripoli. A Bengasi, invece, i militari
si sono uniti alla rivolta. Su un
blog dell’emittente araba Al Jazeera l’ambasciatore libico in Cina, Hussein Sadiq al Musrati, ieri dichiarava che Gheddafi potrebbe essere già partito. Alcune
voci lo davano in Venezuela. Ma
Saif al Islam, figlio del leader,
parlando a tarda notte in tv negava: «Muammar Gheddafi sta
guidando la lotta a Tripoli e vinceremo». Nel suo discorso smentiva che vi siano stati centinaia di
morti negli scontri. Ammettendo però che la Libia, per la sua
struttura tribale e per il petrolio,
potrebbe sprofondare nella guerra civile. Sempre il sito del Corriere ieri ha messo in Rete un video, ripreso con un cellulare, in
cui un cecchino catturato dagli
insorti di Bengasi ammette che
l’ordine di sparare è degli «ufficiali».
1In che senso «un cecchino»?
Fra le tante atrocità che si stanno commettendo laggiù, c’è anche questa: Gheddafi ha dato
ordine di sistemare cecchini alle finestre delle case, esortando
a sparare sulla folla. Sabato sono stati presi di mira i familiari
e gli amici di un morto che stavano portando al cimitero. Come ho detto già ieri, il leader libico ha importato miliziani di
altri Paesi, in modo da evitare
momenti di possibile solidarietà tra i manifestanti e le forze
dell’ordine. Nella confusione
delle notizie che arrivano da
quel Paese (Internet è chiuso, i
giornalisti non sono ammessi),
c’è anche la storia di soldati libici che si sono rifiutati di uccidere la loro gente e hanno solidarizzato con gli insorti. Sarebbe
successo ancora ieri sera a Bengasi. È possibile che i morti siano anche più dei 285 dichiarati
finora dalle agenzie internazionali. Il dottor Nabil al-Saaiti, in
un collegamento telefonico
con la tv del Qatar, ha detto che
nel suo ospedale «il numero dei
morti è tale che non riusciamo
a metterli tutti nella camera
mortuaria per identificarli».
Milano, non solo affitti scontati
Oggi la lista delle case svendute
S
In alto, un edificio incendiato durante le manifestazioni anti-Gheddafi
ad Al-Bayda, nella Libia orientale. Sotto, le proteste a Bengasi AP/REUTERS
per la fabbricazione di armi chimiche e, da ultimo, l’avvio di
un progetto per la costruzione
di un ordigno nucleare». Contro i manifestanti di Bengasi sono stati adoperati razzi Rpg.
3
Che cosa sono i razzi Rpg?
Rpg è una sigla inglese che significa «Rocket Propelled Grenade». Una specie di bazooka,
che viene di solito adoperato
contro i carri armati. Lei capisce quale effetto spaventoso deve avere sulla folla, e sta forse
in questa implacabile crudeltà
la ragione della rivolta delle
truppe. Gheddafi non ha nessuna intenzione di cedere e non
ha nessuna paura di scandalizzare il mondo con la sua ferocia. Se fosse necessario, non esiterebbe a fare un milione di
morti in un Paese che ha sei milioni di abitanti e che, con i ricavi del petrolio, potrebbe garantire ai suoi abitanti ben più dei
pochi dollari al giorno con cui
campano.
re d’Ungheria (il presidente di
turno dell’Unione europea è il
primo ministro ungherese Viktor Urbàn) e gli hanno detto:
«Se continuate a incitare i manifestanti alle proteste nel nostro
Paese, interromperemo la nostra cooperazione sul fronte immigrazione». Significa che
Gheddafi è pronto ad aprire i
cancelli dei campi di concentramento e a far partire verso l’Europa, cioè sostanzialmente verso l’Italia, decine di migliaia di
disperati. La Ashton, ministro
degli Esteri della Ue, non s’è fatta spaventare e ha ribadito, subito dopo: «L’Unione europea
chiede che le violenze contro i
manifestanti cessino». Maroni
è invece molto preoccupato e il
ministero dell’Interno monitora la situazione minuto per minuto. Ieri a Lampedusa sono arrivati due barconi, ma provenivano dalla Tunisia. Frattini
sconsiglia di partire per la Libia, dove peraltro ci sono centinaia di nostri connazionali, soprattutto dipendenti dell’Eni.
2
5
Che speranze hanno gli insorti? 4
Ma questo potere di Gheddafi
Non molte, anche se un po’ più Il resto del mondo può fare qual- non potrebbe sgretolarsi?
dell’altro giorno, se è vero che
anche Tripoli comincia a ribellarsi. Ma Gheddafi in questi 40
anni s’è rimpinzato di armi. Ecco l’elenco fornito ieri da Sergio Romano: «carri armati, cannoni, caccia, velivoli da trasporto e ricognizione, corvette, fregate, missili, un programma
JEAN-CLAUDE TRICHET
PRESIDENTE BCE
cosa?
Ci sono state dichiarazioni di
vari capi politici che hanno intimato a Gheddafi di farla finita
con i massacri (un gruppo che
non comprende nessun governante italiano). La risposta è
stata questa: le autorità libiche
hanno convocato l’ambasciato-
In Egitto i militari a un certo
punto hanno mollato Mubarak,
e l’esercito si è schierato con la
piazza Tahrir. Nel corso degli
anni, generali troppo indipendenti o che rischiavano di diventare troppo famosi e oscurare la
luce di Gheddafi sono stati destituiti o allontanati.
Lampedusa
L’allarme
del sindaco
Riprendono gli
sbarchi a
Lampedusa:
ieri mattina
sono arrivati 13
tunisini, poi in
serata è stato
fatto entrare nel
porto un
barcone
avvistato a 30
miglia a sud
dell’isola dalla
Guardia Costiera. A bordo
una quarantina di uomini
trasportati nel
centro di accoglienza che
ospita ora 1173
persone.
Preoccupato
il sindaco,
Bernardino De
Rubeis (nella
foto): «Bisogna
accelerare
i trasferimenti
verso altri
centri»
La vicenda delle case di Milano affittate a prezzi
di favore a personaggi noti potrebbe estendersi
a quelle vendute dal Pio Albergo Trivulzio a
prezzi low cost. La lista di quest’ultime oggi sarà
infatti resa nota. Intanto, mentre i vertici dell’istituto rischiano il commissariamento, ci sarebbe
una seconda lista di 100 case non resa pubblica.
LE ELEZIONI NELLA CITTÀ TEDESCA
Batosta per la Cdu della Merkel:
ad Amburgo la sinistra è al 50%
Batosta elettorale ad Amburgo per la cancelliera
tedesca Angela Merkel. Il suo partito, la Cdu, ha
perso il Land, conquistato dopo 10 anni dall’Spd,
i socialdemocratici, con il 50% dei voti. Se gli
exit poll venissero confermati, la Cdu dovrà cedere Amburgo, dove governava con i Verdi. Il 2011
sarà un anno chiave per la politica tedesca.
ANCORA TENSIONI A TEHERAN
Iran, arrestata la figlia
dell’ex presidente
Continuano le proteste in Iran (nella foto
Reuters), con scontri tra manifestanti anti-Ahmadinejad e agenti in almeno quattro zone
di Teheran: la polizia ha lanciato lacrimogeni
sulla folla e, per l’emittente americana Abc, ci
sarebbe anche un morto. Nella capitale è stata arrestata Faezeh Hashemi, la figlia dell’ex
presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, mentre «scandiva slogan provocatori» in una manifestazione contro il regime. La donna è stata, comunque, rilasciata dopo qualche ora.
INCENDIO SCOPPIATO NELL’INFERMERIA
Estonia, orfanotrofio in fiamme
Muoiono dieci bambini disabili
Dieci bambini sono morti nell’incendio di un orfanotrofio in legno per disabili a Haapsalu, costa ovest dell’Estonia. Le fiamme sono scoppiate nell’infermeria dell’istituto, per cause ancora
da accertare. Al momento dell’incendio erano
nell’orfanotrofio 31 bambini e 9 adulti (di cui
uno ferito). Oggi giornata di lutto nazionale.
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI
«In 1/2 ora» ieri su Rai Tre: il programma della
fNiente
Annunziata sarebbe dovuto andare in diretta da Radio
R
LUCIA ANNUNZIATA
CONDUTTRICE «IN 1/2 ORA»
Padania, ma il direttore Salvini ha deciso di dare forfeit
Napolitano su Ruby
«Giusto processo»
ALLA CAMERA
Finiani in fuga
Se ne va anche
Barbareschi
s TUTTA SALUTE
LA CLOSE
DIVENTA
LA BOYLE
di MABEL BOCCHI
Il presidente: «Ho fiducia nello stato di diritto,
Berlusconi non tema: ha i mezzi per difendersi»
FILIPPO CONTICELLO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dDi certo c’è un rinvio a giudizio e una prima udienza il 6
aprile a Milano. Il processo Ruby a Silvio Berlusconi dovrebbe svolgersi «normalmente»
per quella data e lo vuole anche il presidente della Repubblica. Alla vigilia del suo viaggio in Germania, Napolitano
ha scelto il giornale tedesco
Welt am sonntag per commentare la vicenda. Parole misurate e richiamo costante alla Costituzione: «Il premier ha le sue
ragioni e buoni mezzi giuridici
per difendersi contro le accuse
gravi che lui respinge — ha detto nell’intervista —. Confido
nel nostro stato di diritto, le nostre leggi garantiscono che il
processo si svolgerà e concluderà secondo giustizia». Inevitabile qualche parola sulla tenuta
del governo e sulla temperatura politica bollente: «L’esecutivo regge finché dispone della
maggioranza in Parlamento.
Da noi ci sono troppi personalismi e si scelgono toni clamorosi, eccessivi, estremisti e ciò degenera in una vera e propria
guerriglia politica». In tempi di
nuovo patriottismo, ecco la battuta di Napolitano sulle celebrazioni per il 150˚ dell’Unità:
«Saranno una buona occasione
per renderci conto di quello
che abbiamo realizzato per
questa nostra nazione».
S
Il premier Silvio Berlusconi col capo dello Stato, Giorgio Napolitano ANSA
Ruby Mentre arrivava l’invito
del Quirinale a presentarsi ai
giudici, il premier ha fatto risentire la sua voce con un classico del weekend, il messaggio ai
Promotori della Libertà: «Al di
là dei danni dei magistrati di
Milano, lavoro alla soluzione
dei tanti problemi» ha detto
Berlusconi. Poi il nuovo affondo sulla giustizia: «Introdurremo una norma sulle intercettazioni che ponga fine agli abusi
e scoraggi la pratica di fornirle
ai giornali, per questo negli al-
tri Paesi si va in galera». Intanto, le indagini dei pm sul caso
Ruby continuano: a fine settimana dovrebbero essere chiuse quelle su Nicole Minetti,
Emilio Fede, Lele Mora e altre
tre persone. Lei, la 18enne marocchina e ragazza chiave dell’inchiesta, pare comunque
piuttosto attiva nel mondo dello spettacolo. Un’agenzia di Milano l’ha proposta come madrina del carnevale di Fano nelle
Marche, ma l’amministrazione
comunale (Pdl) ha detto no.
È un’emorragia senza fine.
Dopo Giuseppe Menardi,
Roberto Rosso e Luca Bellotti,
ha deciso di lasciare Futuro
e Libertà anche Luca
Barbareschi (nella foto Ansa),
che alla Camera passa al
Gruppo misto. «Ho atteso
tanto, sperando in uno scatto
di orgoglio — dice l’attore — per
condizionare all’interno del
centrodestra una nuova fase di
governo. Il mio disagio è di
coscienza, come quello di molti
in Fli. Fini? Gli ho dato passione
e lealtà per vent’anni, mi ha
deluso. I trasformisti, prima o
poi, si liberano dei compagni di
viaggio». Barbareschi era stato
avvicinato dal Pdl per tornare
nella maggioranza. «Impossi
bile, se lo fa usciamo in 50», ha
detto il coordinatore del Pdl e
ministro della Difesa Ignazio
La Russa. «Spiace vedere
tanta acredine contro di me —
la replica di Barbareschi —.
La Russa invece che a me
dovrebbe pensare di più al
bene dell’Italia». Per Italo
Bocchino, vicepresidente di
Fli, «le scelte dei singoli non
scalfiscono il nostro progetto,
che incontrerà inevitabilmente
i favori dell’elettorato».
Andrea Pugliese
SANREMO 2011 E MORANDI CONDUTTORE CHIUDE CON 12,1 MILIONI DI TELESPETTATORI
Vecchioni: «La musica è cambiata»
Il re del Festival: «Ho rischiato tanto, ma ho aperto una nuova strada per i cantautori»
DAL NOSTRO INVIATO
CARLO ANGIONI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SANREMO (Im) d«Anche io ho fat-
to il mio Triplete». All’una e
mezzo del mattino, con il trofeo di Sanremo vicino vicino,
Roberto Vecchioni ha usato
la parola più amata dagli interisti — da nove mesi a questa
parte — per raccontare le sue
emozioni. Ha vinto il Festival,
a 38 anni dalla prima e unica
partecipazione, ha vinto il premio della critica Mia Martini e
ha vinto anche il premio assegnato dalle radio. Una vera
sbornia: «E certamente lo rifarei — ha spiegato il 67enne
cantautore-professore —, tutto quello che è successo in questi giorni mi è piaciuto, si è respirata davvero una bella aria.
Credo che sia cambiato qualcosa nella musica italiana, e sono
contento di avere in qualche
modo dato un contribuito. Ringrazio Morandi: un italiano
sincero, onesto, che ha sofferto e gioito nella sua carriera».
Popolare Primo grazie a
225.714 televoti (il 48,34 per
cento delle preferenze; Emma
e i Modà si sono fermati al
39,88%, Al Bano all’11,77%),
Vecchioni ha parlato di giovani, di donne, di cultura, di Ita-
lia, di politica. E ha ovviamente parlato anche di Chiamami
ancora amore, la sua canzone,
applauditissima fin dalla prima serata del Sanremo di Gianni Morandi, l’uomo decisivo
per il suo ritorno in gara: «È un
brano studiato, non nato per
caso: c’è il colto che si mischia
IL MESSAGGIO SUL SITO
La «sua» Inter:
«Tante grazie
per il 6˚ titolo»
Prima del trionfo, Vecchioni
aveva detto: «Baratterei la mia
vittoria con un nuovo scudetto
dell’Inter». Ieri, il prof milane
se, che ha cantato con giacca
a impatto zero e scarpe non
inquinanti firmate Pirelli PZero,
è stato omaggiato dalla sua
squadra del cuore: «A Roberto
i complimenti e l’abbraccio del
presidente Massimo Moratti,
della società, di Leonardo,
del capitano Javier Zanetti
insieme con tutta la squadra.
Caro Professore della musica
d’autore, per una volta abbia
mo fatto noi il tifo per te. E
ancora una volta abbiamo vinto
insieme: grazie per il 6˚ titolo!».
con il popolare, e il testo è volutamente sgrammaticato per essere più vicino al nostro modo
di parlare. Il "chiamami ancora
amore, chiamami sempre amore" del ritornello è nostro, è tipico della tradizione musicale
italiana». Un mix che, come ha
raccontato lo stesso Morandi,
è stata l’arma vincente: «Una
canzone forte riesce a mettere
d’accordo tutti — ha detto ieri
il cantante-conduttore, che ha
chiuso il suo Festival con 12,1
milioni di telespettatori medi e
il 78% di share al momento
della proclamazione di Vecchioni — : con Roberto è
stato anche sfatato il tabù del televoto. Non è vero, infatti, che favorisce
soltanto certi cantanti».
Avanti Nella notte della festa, Vecchioni ha ricordato
anche Tenco e qualche collega che snobba Sanremo: «Avevo tanto da rischiare ma sono
comunque venuto all’Ariston
— ha detto il vincitore —, e nei
giorni del Festival ho pensato
tanto a Tenco, anche se credo
di non poterlo comunque riscattare. Dico una cosa, però.
Adesso forse torneranno altri
cantanti "impegnati", adesso
forse si aprirà una nuova breccia. Tutti, però, saranno sempre secondi. Dopo di me».
Il film sulla
cantante
scozzese
Sarà Glenn
Close (nella
foto in alto),
secondo il
quotidiano
inglese «Sun»,
la protagonista
del film che
racconta la vita
di Susan
Boyle (in
basso). La
celebre attrice
americana, 69
anni, vestirà
i panni della
bruttina dalla
grande voce
diventata star
grazie a un
talent show
inglese, ma
pare che la
Boyle, 43 anni,
avrebbe
preferito la
meno nota
attrice
televisiva
scozzese Elaine
C. Smith
Se vi tolgono le tonsille
occhio a non ingrassare
Togliere le tonsille farebbe ingrassare. Lo rileva l’American Academy of Otorinolaryngology
dopo avere esaminato 795 giovani sotto i 18
anni, tutti sottoposti all’asportazione di tonsille o adenoidi. Nel 75% dei casi è stato evidenziato un aumento dell’indice di massa corporea tra il 5,5% e l’ 8,2%. E, come spiegano gli
studiosi, sono diversi i meccanismi per cui la
tonsillectomia può favorire l’aumento di peso.
Tra i principali, la disfagia conseguente alle tonsilliti frequenti, che provoca difficoltà nel deglutire e le abbuffate di cibo (effetto ricompensa) che spesso scattano dopo l’intervento.
Un inibitore dello stress
e l’alopecia è sconfitta
Alcune scoperte nascono per caso. È quanto accaduto al dottor Million dell’Università della California mentre cercava, con test su cavie, di risolvere problemi digestivi. Durante la sperimentazione, i topi geneticamente modificati per produrre grandi quantità di corticotropina (Crf),
un ormone dello stress, avevano perso il pelo. In
pratica, soffrivano di alopecia. L’esperto, incuriosito, ha provato ad iniettare un inibitore del
Crf, l’astressina-B: in tre mesi gli animali hanno riacquistato la pelliccia. «Negli individui calvi e nei topi — precisa Million — i follicoli piliferi sono in fase di riposo. L’inibitore li risveglia».
Troppe calorie causano
diabete e sclerosi multipla
L’eccesso calorico contribuisce allo sviluppo di
malattie infiammatorie croniche e autoimmunitarie, come la sclerosi multipla o il diabete giovanile, a causa della cronica stimolazione di
mTOR, il meccanismo responsabile del controllo
dei livelli energetici intracellulari che, viceversa,
per funzionare bene dovrebbe subire delle continue oscillazioni. Tant’è che in presenza di sovrappeso e obesità la sua attivazione coincide con
una riduzione dei linfociti T. La ricerca pubblicata su Immunity è stata condotta dal laboratorio
di Immunologia dell’Ieos-Cnr di Napoli in collaborazione con le università di Los Angeles e Yale.
L’ASTRONAUTA ITALIANO IN ORBITA
Nespoli a dieta stretta:
«Quanta voglia di pizza»
Roberto Vecchioni, 67 anni, con
il trofeo del Sanremo 2011 ANSA
Oramai dallo spazio fa di tutto: aderisce alle
campagne di risparmio energetico, tiene lezioni
di astronomia per gli studenti delle Superiori,
manda messaggi e fotografie. Paolo Nespoli,
l’astronauta dell’Esa, in orbita da metà dicembre
per una missione di sei mesi, ci tiene aggiornati
anche sulle sue improvvise voglie di cibo:
«Qualcuno potrebbe mandarmi su una pizza?
Una semplice margherita andrebbe benissimo»,
ha scherzato ieri su Twitter dalla stazione
spaziale (Iss). Nespoli, infatti, è nel pieno di un
esperimento che prevede una dieta povera di
sale. «Test, test e ancora test. Ma non ho scelta:
devo mangiare pollo reidratato e ananas.
Che si deve fare per la scienza...». Oltre agli
esperimenti che sta conducendo per la missione,
l’astronauta milanese di 53 anni è sottoposto
anche ad un lavoro molto intenso in attesa
dell’arrivo sulla stazione orbitale, previsto per
giovedì, della navetta automatica Kepler.
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LETTERE
dite la vostra
Sport Italians
INDIRIZZO Via Solferino, 28 20121 Milano. Fax 02.62.82.79.17.
Altre lettere su www.corriere.it/solferino/severgnini. Email [email protected]
A cura di Beppe Severgnini
Allegri
non mi convince
Ok, Gattuso
ha sbagliato
Ma i giornali
inglesi sono
pure peggio
Gent.mo Bsev, sono siciliano
e interista da 50 anni. Una
delle persone che stimo
meno nel Milan è il mio
quasi conterraneo Ringhio
Gattuso (nella foto ANSA
mentre aggredisce Jordan).
Tuttavia, scorrendo i titoli
delle testate britanniche, in
passato da lei elogiate,
risalta che al nostro viene
affibbiato l'epiteto di
«mafioso». Noto, con
profonda delusione, che il
razzismo è imperante e
diffuso. Se sbaglia Cordoba
lo si insulta chiamandolo
amico di Escobar e del suo
cartello? Gli scatti d'ira dei
giapponesi, rari in ogni caso,
vengono etichettati con
riferimenti alla loro malavita
(yacuza)? Non è
pressapochismo:
l'atteggiamento degli inglesi
sconfina nel razzismo. Non le
pare peggiore delle uscite del
poco simpatico Ringhio?
intrusioni del suo
mega-presidente, ovviamente;
non sugli aiutini alla squadra
(ieri a Verona un altro,
evidente come quello offerto
all'Inter). Ma ricordo quando
disse, con onestà, che gli
Azzurri non avrebbero vinto i
Mondiali 2006 in Germania se
non ci fosse stato Calciopoli.
Lo scandalo aveva cementato
il gruppo, costringendolo a
battersi per la propria
reputazione e quella del calcio
italiano. Ovvio: la sera di
Tottenham-Milan, il buon Rino
G. ha sbroccato (nella foto
Ansa in un faccia a faccia con
Jordan). In una carriera da
combattente, può succedere.
E' stata una serata strana e
dura, che potrebbe segnare il
prematuro addio del Milan alla
Champions, dopo le
trionfalistiche dichiarazioni di
Ibra, che già parlava di
tripletta. Gattuso mi è
Giusto Marri
Io invece stimo Gattuso, caro
Marri: gli ho sentito dire
spesso cose di buon senso,
alcune delle quali richiedevano
un certo coraggio. Non sulle
IL TEMPO
sembrato sopra le righe per
tutti i 90'. Chissà, forse
sentiva troppo la partita.
Chiamarlo mafioso è grave e
offensivo: verso di lui e verso
tutti noi italiani. Purtroppo i
media inglesi ogni tanto ci
cascano. I giornali di qualità
stanno imparando dai tabloid,
e non viceversa. Prendiamo la
vicenda Ruby. Senza nulla
togliere alle responsabilità del
nostro Capo, questa storia ha
scatenato gli istinti peggiori. Al
«Daily Telegraph», per
esempio, non sembrava vero
poter mettere in pagina
smandrappate seminude, una
dopo l'altra. Tornando a
Gattuso. Gli stereotipi
purtroppo esistono, su
qualunque popolo e dovunque.
L'unico modo per combatterli
è comportarsi bene e
smentirli. Diciamo che Ringhio
Gattuso, quella sera, non ha
contribuito alla causa italiana.
Alla fine di Milan-Tottenham
c'è stata grande delusione per
una partita che il Milan non meritava di perdere, ma che non
giustifica la situazione di grande tensione, sfociata in una rissa a fine match. Una scena per
niente in «stile Milan». Proprio
quest'anno che i rossoneri sono
vicini allo scudetto, non mi riconosco più in questo Milan. A
partire dall'allenatore: abituati
a personalità come Ancelotti,
grande giocatore, tecnico e uomo, Leonardo, bandiera del Milan prima come giocatore, poi
come dirigente e anche come allenatore (se non avesse avuto
assurde e ingiustificate pressioni «dall'alto»), sembra davvero
poco all'altezza Allegri: quello
che gli imputo è di avere scarsa
personalità. Un allenatore che
definisce la rissa post-partita
«una scaramuccia» mi fa pensare.
Benedetta De Paola
Cara Benedetta, il Milan è ancora
primo in classifica. Finché c'è
Ibra c'è speranza. Se poi uscisse
dalla Champions, sarebbe ancora più concentrato sul campionato. E' chiaro che una generazione
sta chiudendo una bella carriera
(Nesta, Pirlo, Gattuso, Seedorf).
Altri ottimi giocatori sono arrivati (Pato, Ibra, Robinho, lo stesso
Cassano). Allegri riuscirà a fonderli in una grande squadra? La
scommessa è questa. Prendiamo l'Inter. Oggi è soprattutto un
gruppo, e lo è stato negli ultimi
cinque anni. Non lo era prima,
chissà se lo sarà in futuro. E' que-
sta miscela misteriosa che trasforma le squadre in macchine
da vittorie. E la passione dei tifosi, che devono imparare a sostenere comunque i propri giocatori
— che in fondo sono uomini, anzi
ragazzi. Le squadre che preferisco dopo l'Inter — la Fiorentina e
il Genoa - godono di questo appoggio. Ero al Franchi e ho visto
applausi dopo la sconfitta interna con l'Inter; ieri, a Marassi, i tifosi rossoblù cantavano anche
sullo 0-3. Che poi — e forse non è
un caso — è diventato 4-3.
Ciao
Fenomeno
Caro Beppe, vorrei ti unissi a
me per dire Ciao! al Fenomeno
che si ritira dal calcio. Un Fenomeno triste, ultimamente. Diciamocelo: dopo Milano (sponda nerazzurra) non si è più visto il vero Ronaldo. Un attaccante straordinario, uno dei
più forti di tutti i tempi. Ha vinto meno di quanto si meritava,
ma ha guadagnato più di quanto ha dato. Forse sono l'ultimo
degli sciocchi romantici, ma
penso: Caro Ronie, Coniglio
Mannaro che te ne sei scappato
da Milano per fare il «Gordo» a
Madrid. Come disse Materazzi
a Josè, «... nessuno ti amerà tanto quanto gli interisti...»; men
che meno i Blancos (aggiungo
io). Di te, adorato dentone dallo scatto fulminante, ricorderemo i gol, le prodezze e le lacrime. Lacrime per il tuo ginocchio che «salta» contro la Lazio,
lacrime per il 5 maggio (Caporetto nerazzurra), lacrime per
il tuo addio al calcio. Adesso
che il tuo fisico ti abbandona,
che non riesci più a fare una
Oggi
Domani
Il Sole oggi
In Europa
Milano
2
Aosta
1 10
Temporali
Oslo
Trento
Nuvoloso
Pioggia
9
Trieste
Milano
5
Venezia
5 10
4
Torino
2
Stoccolma
Mosca
8
9
Genova
Londra
4
Berlino
7
Firenze
6 11
Perugia
6
4
Madrid
ROMA
VENTI:
7 12
Deboli
Lisbona
17.59
Sorge
Tramonta
6.58
17.51
Milano
Roma
Sorge
Tramonta
7.14
18.00
Sorge
Tramonta
6.57
17.52
Ultimo
quarto
Atene
24 Febbraio
Nuova
Primo
quarto
4 Marzo
12 Marzo
Piena
19 Marzo
5
Dopodomani
Campobasso
2
Bari
4
8 12
Napoli
Moderati
Istanbul
Roma
2
7.16
La luna
7
9
L’Aquila
Nebbia
Tramonta
Parigi
Ancona
9 16
Roma
Sorge
Il Sole domani
8
Bologna
Neve
Potenza
7 13
3
7
Forti
Molto forti
Vero: per una volta, l'appellativo
«Fenomeno» non è eccessivo.
Ronaldo possedeva un talento fenomenale. Era anche un ragazzo
affettuoso, mi dicono colleghi
che l'hanno conosciuto bene e
ne sono diventati amici (per quanto si possa esserlo tra giornalisti
e calciatori). Non ha dimostrato
riconoscenza verso l'Inter, gli interisti e Moratti, che l'hanno sostenuto nel momento più buio,
consentendogli di riprendersi e
arrivare al titolo mondiale 2002.
E non ha capito che, con l'andar
degli anni, uno stile di vita gaudente non è compatibile con la
carriera di un campione. Ma è noto: la combinazione di piedi, cuore e testa è rara nel calcio. Ora
che lascia, comunque, è giusto
tributare al Coniglio Mannaro (©
Bsev) l'omaggio dovuto ai fuoriclasse (categoria AAA, quella di
Messi, Cristiano Ronaldo, Eto'o,
Ibra, forse Kakà). A proposito:
quest'ultimo ha dedicato al connazionale un video che raccoglie
le più belle azioni di una carriera
(http://bit.ly/eGmtJt ). Mi ha riportato la sensazione fisica che provavamo noi interisti guardandolo giocare: un lievissima, meravigliosa apnea, mentre lui volava
tra le difese avversarie.
www.meteo.it
Sole
Coperto
Matteo Zambelli
a cura del Centro Epson Meteo
LEGENDA
Rovesci
azione come la «pensi», forse ti
accorgi che avevi uno straordinario dono. Il dono di dribblare
2-3 avversari, tirare in porta e
far esplodere la gioia in milioni
di affezionati. Un dono che non
aveva prezzo. Ti restano i tuoi
tanti, guadagnati milioni di euro. Hai perso i tuoi tanti, guadagnati milioni di fans. Ciao Ronie. Abbi cura di te e ricordati
che a Milano, nonostante tutto,
non ti dimenticheremo.
Cagliari
Catanzaro
8 14
Le temperature
ieri in Italia
Alghero
Ancona
Aosta
Bari
Bologna
Cagliari
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Reggio Calabria
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MARI:
Reggio Calabria
Palermo
Calmi
10 16
12 15
Catania
Mossi
10 19
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LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
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(Gb, 2007) Jane Austen è in età
da marito. Appassionata di letteratura, sogna nozze d’amore...
(Gb, 2010) La caccia alle armi di
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9.30
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11.00
13.00
14.00
16.10
17.00
17.50
18.45
7.00
9.05
9.30
10.00
11.05
12.00
13.30
14.10
16.10
16.50
17.10
18.50
20.00
21.10
19.35
20.30
21.05
23.25
23.40
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MATTINO CINQUE
FORUM
TG5
SOAP
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Reality
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FRATELLO
1.00 TG5 - NOTTE
1.30 METEO 5 NOTTE
2.35 UOMINI E DONNE
7.00
8.10
10.00
12.25
13.40
14.35
8.00
9.10
11.10
12.00
12.45
13.10
14.00
15.05
16.00
17.40
18.10
20.10
20.35
21.05
8.00
8.40
10.05
11.00
13.00
13.40
14.45
16.15
16.55
18.50
15.05
15.40
16.40
18.30
19.30
20.30
21.10
23.00
0.45
2.40
3.30
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CARTONI ANIMATI
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CARTONI ANIMATI
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POKER1MANIA
STUDIO APERTO
RETE 4
7.55
10.15
11.30
12.00
12.50
13.50
15.10
16.15
16.40
18.55
19.35
20.30
21.10
23.20
23.25
1.10
2.40
3.05
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PIANETA MARE
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PREMIUM CINEMA
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PREMIUM CINEMA
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PREMIUM CINEMA
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PREMIUM CINEMA
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CHE VOLEVA
INGANNARE IL
DIAVOLO
JOI
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MYA
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PREMIUM CINEMA
CALCIO
14.45 JUVENTUS-BRUGGE
Torneo di Viareggio
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17.00 INTER-APIA
Torneo di Viareggio
Rai Sport 1
20.30 SPEZIA-SALERNITANA
Lega Pro, Prima Divisione
Rai Sport 1
DI ANTONIO CAPITANI
20.00 CHICAGO
BLACKHAKWS ST. LOUIS BLUES
NHL
Espn America
01.30 WASHINGTON
CAPITALS PITTSBURGH
PENGUINS
NHL
Espn America
20.45 VARESE-FROSINONE
Serie B
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21.00 WEST HAM-BURNLEY
FA Cup
Sky Sport 1, SuperCalcio, Sky
Calcio 2
TENNIS
15.30 WTA DOHA
Dal Qatar
Eurosport 2 e SuperTennis
BASKET
14.00 ALL STAR GAME
OROSCOPO
LE PAGELLE
HOCKEY
NBA
Sky Sport 2
SKY SPORT 1
06.30 CALCIO:
LECCE - JUVENTUS
Serie A.
07.30 CALCIO:
CHIEVO - MILAN
Serie A.
08.00 CALCIO: FIORENTINA SAMPDORIA
Serie A.
10.30 CALCIO: GENOA ROMA
Serie A.
11.00 CALCIO: NAPOLI CATANIA
17.00 RUGBY:
ITALIA - IRLANDA
Serie A.
13.30 CALCIO:
INTER - CAGLIARI
Serie A.
Sei Nazioni.
18.00 BASKET:
CIMBERIO VARESE BENETTON TREVISO
Serie A.
SKY SPORT 2
06.00 RUGBY:
GALLES INGHILTERRA
01.30 BASKET:
MONTEPASCHI
SIENA - BENETTON
TREVISO
Serie A.
10.00 RUGBY:
FRANCIA - SCOZIA
Sei Nazioni.
11.00 BASKET:
BRINDISI ARMANI JEANS
MILANO
SKY SPORT 3
EUROSPORT
09.30 SCI DI FONDO:
COPPA DEL MONDO
Coppa del mondo Sprint.
Da Drammen, Norvegia.
10.00 SCI ALPINO:
MONDIALI
Slalom maschile, 2ª manche.
Da Garmisch Partenkirchen,
Germania.
09.00 RUGBY:
IRLANDA - FRANCIA
Torneo Sei Nazioni.
10.00 GOLF: OMEGA DUBAI
DESERT CLASSIC
PGA European Tour.
14.00 CALCIO:
MANCHESTER CITY NOTTS COUNTY
Serie A.
7.30
9.55
10.50
11.25
12.30
13.30
13.55
15.55
18.00
19.00
20.00
20.30
21.10
23.55
0.05
0.10
2.15
12.30 SALTO CON GLI SCI:
COPPA DEL MONDO
Da Vikersund, Norvegia.
13.30 SCI ALPINO:
MONDIALI
FA Cup.
Slalom femminile, 2ª manche.
Da Garmisch Partenkirchen,
Germania.
Radio 105
TG LA7
(AH)IPIROSO
LIFE
L'ISPETTORE TIBBS
DUE SOUTH
TG LA7
MAJOR LEAGUE
LA RIVINCITA
ATLANTIDE
MACGYVER
JAG
TG LA7
OTTO E MEZZO
L'INFEDELE
Film
TG LA7
MOVIE FLASH
NYPD BLUE
ACHTUNG! BANDITI!
(ITA
Il Centocinquista
Chi partecipa questa settimana al gioco di 105 può vincere
Anything can happen, il nuovo
album dei Flabby (nella foto)
Radio Monte Carlo
Teo in tempo reale
Alle 11, su Rmc, in compagnia di Teo Teocoli (nella foto), tutti i commenti sul ricco
fine settimana dello sport
14.15 SCI ALPINO:
MONDIALI
Slalom maschile, 2ª manche.
Da Garmisch Partenkirchen,
Germania.
NHL.
Coppa Italia.
Sei Nazioni.
08.00 BASKET:
PEPSI CASERTA MONTEPASCHI
SIENA
16.30 HOCKEY GHIACCIO:
MINNESOTA WILD VANCOUVER
CANUCKS
LA 7
15.00 SCI DI FONDO:
COPPA DEL MONDO
Coppa del mondo Sprint.
Da Drammen, Norvegia.
15.30 SNOOKER
Welsh Open. Da Newport,
Norvegia.
00.15 SALTO CON GLI SCI:
COPPA DEL MONDO
Da Vikersund, Norvegia.
RAI SPORT 1
Virgin Radio
Revolver
Alle 14, con Ringo, in palio i
biglietti per il concerto dei
My Chemical Romance (nella foto), il 7 marzo a Milano
09.15 SPORT INVERNALI:
SCI
Slittino.
12.15 CALCIO:
JUVENTUS - INTER
Serie a.
23/9 - 22/10
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Bilancia 8
Ariete 5,5
Toro 6
Gemelli 7,5
Cancro 5,5
Leone 7
IL MIGLIORE
Luna nel vostro
segno. Causa di
esplosioni superbe di
creatività. L’amore
vi rigenera, il lavoro
accresce la vostra
autostima, la
fornicazione pure…
La settimana inizia
faticosamente. Sia
perché siete stanchi,
sia perché certa gente
vi pompa gli zebedei
a trenta atmosfere.
Controllatevi.
Lunedì un po’ noioso,
forse, nel lavoro come
altrove. Un
trattamento di
benessere potrebbe
però giovarvi. L’attività
suina è uno strazio.
La Luna esalta la
vostra creatività e
porta sollievi economici
e soddisfazioni nel
lavoro. Oltre che tanta
espansività
sudombelicale: uau.
Luna poco adatta a far
partire le iniziative e
per dare il meglio di
voi nel lavoro, nello
sport, in amore.
Non insfighitevi,
domani migliora.
Potete viaggiare,
incontrare gente,
muovervi bene con
questa Luna briosa.
Ma non chiedete
troppo al fisico. Né al
suino che c’è in voi.
24/8 - 22/9
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 6
ZLATAN
IBRAHIMOVIC
Scorpione 6
Sagittario 7+
Capricorno 5,5
Acquario 7,5
Pesci 6-
Venere accresce il
vostro fascino, ma
Mercurio vi rende
compagni piacevoli
come una colica
biliare: non rompete.
E niente azzardi.
L’attaccante del
Milan e della Svezia
è nato a Malmoe il 3
ottobre 1981. Ha
giocato con Malmoe,
Ajax, Juventus, Inter
e Barcellona
State su, please. E fate
la tara a promesse,
notizie e problemi in
casa. In amor, però,
c’è chi vi saggia,
v’assaggia e vi mangia
suinamente…
Lo stress vi pervade,
ma i successi
arrivano, magari
grazie anche ad amici,
sponsor, collaboratori.
Il neurone stenta un
po’, l’ormone no.
Potreste rompere
l’anima alla popolazione
dell'intera nazione.
Che ricambierà
cordialmente. Meglio
non dare il «la».
Forma fisica sfigatina.
Luna ottima per
viaggiare e prendere
contatti, di lavoro o
d’altro genere, con
persone lontane.
L’ormone scoppietta
e vi fa rendere bene.
La Luna porta spese.
E pensieri cupi. Che, a
propria volta, possono
calamitare la sfiga.
State su e illuminatevi
d’immenso.
Anche suinamente.
R
LUNEDÌ 21 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT