Nazionale Prandelli fino al 2016

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Nazionale Prandelli fino al 2016
SPORT
GIORNALE DI BRESCIA MARTEDÌ 25 MARZO 2014
Basket Lnp Gold
Verona-Brescia
domenica 6 aprile
VERONA In un primo tempo era stato inserito in calendario per sabato 5
aprile, in anticipo come spesso capita alla Tezenis per non sovrapporsi alle partite di calcio, ma il derby Verona-Brescia del campionato di basket
LnpGold si giocheràdomenica 6 aprile.
Ancora da stabilire l’orario: probabili
le 18, ma non è da escludere un posticipo alle 20.30.
In quel week end è in programma infatti anche l’attesissimo derby di calcio tra Chievo ed Hellas Verona, anticipato a sabato 5 aprile con inizio alle
18 perché domenica 6 a Verona inizia
pure Vinitaly.
Ma siccometutto non si potevaantici-
Nazionale Prandelli fino al 2016
Il tecnico orceano resterà ct degli azzurri anche dopo il Mondiale brasiliano
Con il presidente della Federcalcio Abete l’accordo, la firma è una formalità
SERIE A
Da oggi a giovedì
l’undicesima
giornata di ritorno
■ Si comincia con
Roma-Torino questa sera,
si chiude con
Inter-Udinese giovedì; nel
mezzo, domani sera
(20.45), Atalanta-Livorno,
Cagliari-Verona,
Catania-Napoli,
Chievo-Bologna,
Fiorentina-Milan,
Genoa-Lazio, Juve-Parma
e Sassuolo-Sampdoria. È
il turno infrasettimanale
dell’undicesima giornata
di ritorno della serie A,
che ha nel match del
«Franchi» il confronto più
interessante, con la
lanciatissimo Fiorentina
che ospita i rossoneri di
Seedorf, rinfrancati un
po’ dal pari ottenuto
domenica all’Olimpico
contro la Lazio. Promette
di essere interessante
anche la partita fra
l’irraggiungibile capolista
ed il Parma, che cercherà
di essere la prima
squadra, in questa
stagione, a portare via un
punto dallo «Stadium».
ROMA Cesare Prandelli allenatore
della nazionale anche oltre il Mondiale. Per altri due anni. Il ct azzurro
e Giancarlo Abete hanno raggiunto
un accordo di massima, e sono a un
passo dal rinnovo del contratto che
confermerà l’attuale ct alla guida della Nazionale fino agli Europei del
2016.
«Per me è un grandissimo orgoglio
che la Federcalcio mi abbia proposto
un rinnovo biennale a prescindere
da tutto», il primo commento di Prandelli, che a fronte di questa proposta
di Abete ha detto sì. «Ho dato la mia
massima disponibilità. Il progetto?
Dobbiamo entrare nei dettagli. Diciamo che il progetto comincia ora», la
chiosa del ct.
Manca il nero su bianco, insomma.
Ma il sì reciproco non è solo una dichiarazione di intenti. Nei giorni
scorsi, il presidente della Figc Abete
(oggi in viaggio per il Kazakistan dove prenderà parte fino a venerdì ai lavori dell’Esecutivo e del Congresso
Uefa) e Prandelli si sono incontrati e
hanno raggiunto un accordo che verrà perfezionato nelle prossime settimane. Abete ha condiviso la scelta
del rinnovo con il presidente del
Club Italia Albertini e con il Direttore
generale Valentini e illustrerà termini e portata del contratto al Consiglio
federale.
Un contratto biennale, per reciproca
volontà delle parti: da un lato, garantirà il lavoro di Prandelli fino agli Europei del 2016 a prescindere dal risul-
Cesare Prandelli sarà ct della Nazionale fino agli Europei del 2016
tato dei prossimi Campionati del
Mondo; dall’altro, resterà in vigore fino alla scadenza del mandato presidenziale di Giancarlo Abete.
Con la Federazione e con il Club Italia, Prandelli concorderà il programma tecnico della Nazionale, con
l’obiettivo di armonizzare al meglio
il calendario di gare ufficiali e amichevoli e più in generale la preparazione della squadra, attraverso una
sempre più stretta collaborazione
con la Lega di serie A e la Lega di serie
B.
SCHERMA
Margherita Granbassi all’addio: lacrime, ma nessun rimpianto
ROMA A Torino ha pianto di
gioia per il primo oro ai Mondiali
2006, a Torino ha pianto di
dolore tre giorni fa per
l’infortunio che l’ha costretta al
ritiro. Margherita Granbassi, una
delle più grandi atlete italiane di
sempre, racconta con serenità
del suo addio alle gare. «Domani
mi ricovero al Rizzoli di Bologna
per la settima operazione al
ginocchio - dice -. Non so che
cosa farò in futuro, prima devo
rimettermi in salute. Sono molto
dispiaciuta del ritiro, ma non ho
rimpianti, ho fatto ciò che
volevo, ho vinto tanto» aggiunge
la trentaquattrenne triestina che
oggi vive a Roma. Con la
Granbassi fuori dalla pedana la
scherma azzurra perde una delle
sue più brillanti interpreti,
un’atleta diventata anche
personaggio televisivo, per la sua
bellezza unita a una forte
personalità.
La fiorettista triestina in carriera
ha vinto tre Titoli mondiali
(2004, 2006, 2009), due Europei
(2001, 2006), due bronzi olimpici
(2008), una marea di medaglie in
Coppa del mondo. La vittoria più
bella? «L’oro di Torino ai
Mondiali nel 2006. Fu la mia
consacrazione mondiale.
Indimenticabile». La sconfitta
più cocente? «Ai Giochi di Atene
fui decima, eliminata da una
francese, l’unica che non ho mai
battuto. Persi un’occasione». Il
dolore più grande in carriera?
«Non fu per una sconfitta, ma
per una vittoria. Quella contro
Giovanna Trillini a Pechino 2008
per la medaglia di bronzo:
Giovanna era il mio idolo da
quando ero ragazzina, l’adoravo.
Fu un dolore batterla».
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pare, ecco che Tezenis-Centrale si
giocherà di domenica. Ora tocca alle
due società mettersi d’accordo
sull’orario d’inizio.
Intanto il Basket Brescia sta mettendo a punto la festa del 12 e 13 aprile
per la rievocazione di Billy-Cidneo
del 1982, in concomitanza con la gara
Centrale del Latte-Pms Torino. c. t.
Liga Dopo il «clasico»
entusiasmo alle stelle
Fausto Rossi: «Qui
è tutta un’altra cosa»
MADRID Quella tra Real Madrid e Barcellona è una sfida che si rinnova da quasi 112 anni, ma il «Clasico» andato in scena domenica 23 marzo 2014 resterà ben
fisso nella memoria. Il 4-3 finale a favore
dei catalani non solo ha riaperto la corsa
al successo nella Liga, ma ha anche evidenziato che il divario tecnico tra Spagna ed Italia a livello di nazionali nasce
dal campionato. Sul divario fra i due
mondi ha qualcosa da dire, e da una posizione priviliegata, l’ex rondinella Fausto
Rossi, accasato al Valladolid, che giusto
15 giorni fa con un gol ha regalato alla
sua squadra il successo proprio sul
Barça.
«Il calcio in tv lo guardo tutto, e un divertimento così per la serie A non lo ricordo:
mentre seguivo Real-Barca, dall’Italia i
miei ex compagni mi chiamavano, "che
partita"... E io rispondevo: "E la Spagna"».
Qualche giorno dopo aver giocato - e perso - la finale dell’Europeo Under 21 contro la Nazionale giallorossa, il centrocampista ha scelto di lasciare il campionato italiano per la Liga. Ora forse qualcuno dei suoi ex compagni lo invidia.
«Qui il calcio è divertimento, gioia: si intende come spettacolo. E non dico solo
per gli stadi e quei bambini che ti aspettano fuori dagli spogliatoi - racconta -. L’ultimo Juve-Inter finito 4-3, con tante emozioni, credo risalga agli anni ’80».
Rossi, in prestito dalla Juve al club spagnolo con diritto di riscatto, non rinnega
le sue origini («ogni calcio ha i suoi pregi», dice). Ma vista da dentro, la differenza tra Liga e serie A appare ancora più
macroscopica. «C’è un divario tecnico,
ma non è incolmabile. Ci sono campioni, e quello degli investimenti è certo un
problema. Ma il vero salto - spiega Rossi
- lo fai con la mentalità. E l’allenamento.
Qui ci si prepara tutta la settimana a un
calcio d’altro tipo, di altro ritmo. E quando il pallone lo hai tra i piedi, ti riposi e lo
fai circolare. Ma appena perdi palla, scatta l’allarme: in 3 o 4 vanno subito a far
pressione, perché il pallone va ripreso».
Tutto bello. Però anche il calcio spagnolo si va forse italianizzando: «La commissione arbitrale che si occupa delle designazioni della Liga ha denunciato presso la Rfef, la federazione spagnola, i calciatori del Real Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos, per le loro dichiarazioni fatte
dopo la partita persa ieri contro il Barca.
I due avevano duramente criticato l’operato dell’arbitro e tra rigori dati e ricevuti
le polemiche sono state al calor bianco.
Ciclismo Dopo la Sanremo bresciani alla riscossa
Colbrelli cerca soddisfazione al Nord, Ponzi alla Coppi e Bartali. Ferrari ottavo in Spagna
Roberto Ferrari, ieri ottavo al Giro di Catalogna
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■ La Sanremo si è conclusa
conun vincitore a sorpresa e tanti applausi e complimenti ai bresciani Sonny Colbrelli (Bardiani
Csf) che ha peccato d’esperienza nel finale, e Matteo Bono
(Lampre Merida) protagonista
di una delle fughe più lunghe
mai effettuate alla Classicissima, ben 260 chilometri da poco
dopo la partenza fino ai piedi
della Cipressa.
Il tutto sotto un tempo che dire
inclemente è dir poco.
Maltempo che è costato caro a
Simone Ponzi, in un ottimo periodo di forma ma sofferente
quando piove e tira vento.
Ora i bresciani potranno cercare riscatto nei traguardi a loro riservati già questa settimana che
si presenta ricca di appuntamenti. In Spagna è iniziato ieri il Giro
di Catalogna, prova a tappe del
World Tour che ha visto nella prima tappa l’ottavo posto del bresciano Roberto Ferrari.
Il trentenne velocista di Villanuova, dopo un buon inizio di
stagione con piazzamenti in Au-
stralia, ha avuto un momento di
flessione per il quale non è stato
selezionato per Tirreno Adriatico e Sanremo. Allenatosi a casa
è ritornato alla carica per cercare la vittoria che ormai gli manca da quasi due anni.
Per la cronaca la prima tappa è
stata vinta dallo spinter sloveno
Mezgec della Giant Shimano.
I bresciani invece usciti dalla
Sanremo con le ossa bagnate
cercheranno presto riscossa altrove. Colbrelli, appurata la sua
predilezione per climi freddi, sa-
rà la punta di diamante del suo
team al nord, nella Tre Giorni di
La Panne e altre corse minori fra
Belgio e Francia.
Bono e Ponzi invece saranno alla Coppi e Bartali con obiettivi
differenti: il primo al solito al servizio della squadra, il secondo
ha invece nel mirino una tappa
per continuare a mantenere la
leadership dell’Europe Tour, la
classifica che contraddistingue
il circuito continentale riservato
alle formazioni Professional.
Paolo Venturini