A colloquio con il Premio Nobel Acquisizioni di CRIF in Turchia

Transcript

A colloquio con il Premio Nobel Acquisizioni di CRIF in Turchia
Pubblicazione di CRIF / inverno 2013
A colloquio con il Premio Nobel
Daniel McFadden
La ripresa è dietro l’angolo (?)
Acquisizioni di CRIF in Turchia
CRIF apre una sede in Indonesia
e vince il tender per la gestione
del primo credit bureau del Tagikistan
Migliorare le performance
di portafoglio
coniugando approccio industriale
e relazionale: l’esperienza di Fiditalia
L’esperienza di BPO Cloud Sourcing
di Banca Popolare di Milano
Compliance nell’antiriciclaggio:
Invest Banca sceglie CRIF
Mettere in atto azioni tempestive
sui dealer auto:
Sviluppo ‘tridimensionale’ del business:
raggiungere i giusti prospect
nell’esperienza di Artigianfidi Vicenza
CRIF4HR: la conoscenza ventennale
di CRIF dell’industry bancaria
al servizio delle Risorse Umane
Rinegoziazione dei canoni di affitto:
il nuovo servizio CRIF RES
La riorganizzazione del recupero crediti
stragiudiziale:
l’esperienza di UBI Banca
con il supporto di CRIF COL
L’evoluzione del recupero crediti
nell’esperienza e nelle azioni di BNL
I sistemi CRIF di Loan Origination
valutati ‘best-in-class’ nell’analisi
di CEB TowerGroup
Stress test e sistema bancario:
le analisi e la soluzione MUST di CRIF
Flashnews
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB - Bologna - n. 33, 2013
Toyota Kreditbank sceglie
il monitoraggio full di CRIF
Pubblicazione di CRIF
A COLLOQUIO CON IL PREMIO NOBEL DANIEL MCFADDEN
La XII edizione dei Nobels Colloquia organizzata a Venezia ha consentito
di raccogliere un’interessante riflessione da parte di Daniel McFadden.
Professore alla University of Southern California nonché alla celebre università
californiana di Berkeley, Daniel McFadden è stato insignito nel 2000 del
Premio Nobel per l’Economia per lo sviluppo di metodi e teorie utilizzate per
analizzare come i consumatori e le famiglie scelgono da modelli a scelta
discreta.
Nello specifico, l’intervento del Professor McFadden si è concentrato
sull’analisi del quadro congiunturale e dei fattori che, in una fase in cui
cominciano a registrarsi i primi timidi segnali di incoraggiamento, potrebbero
sostenere o, al contrario, compromettere la ripresa economica. In particolare,
il Premio Nobel ha sottolineato come siano ancora molte le incognite in grado
di condizionare, positivamente o negativamente, l’evoluzione della crisi.
Ma l’attenzione, in una economia sempre più interdipendente, non è stata
posta solo sugli USA, che al momento non sono in recessione ma non
sembrano avere la forza per fungere da locomotiva e trascinare la ripresa a
livello globale soprattutto a causa dell’appesantimento del rapporto deficit/PIL.
Piuttosto, grande attenzione è stata posta sulla Cina, anche se nel corso del
2012 ha rallentato i propri ritmi di crescita: secondo il Professor McFadden
il gigante asiatico ha tutte le carte in regola per tornare a marciare a ritmo
sostenuto nei prossimi anni anche se dovrà fare i conti con i livelli di consumo
interno ancora inadeguati e con il forte sbilanciamento verso le esportazioni
che caratterizza la sua economia, specie quando queste siano indirizzate
verso Paesi in difficoltà o a bassa crescita. Per far fronte al rischio di un
significativo innalzamento dei livelli di inflazione il Governo e la Banca Centrale
cinesi potrebbero orientarsi verso un incremento dei tassi di interesse mentre
decisamente più improbabile, anche se forse sarebbe opportuna, è una
rivalutazione del renminbi.
La situazione in Europa, invece, appare ancora delicata, condizionata
dall’elevato rapporto tra debito pubblico e PIL e dalla sostenibilità di alcuni
Paesi. D’altro canto, le politiche di austerità adottate in questi mesi hanno
prodotto alcuni innegabili benefici ma anche molti problemi, in primis
deprimendo la crescita.
Per superare questa difficile fase il Professore riterrebbe invece indispensabile
utilizzare tutte le leve in grado di stimolare la ripresa per ridurre il peso
del debito sul PIL. Purtroppo molti dei motori fondamentali della crescita
sembrano ancora funzionare poco e la Banca Centrale Europea non ha saputo
o potuto fare scelte abbastanza coraggiose, ad esempio adottando politiche
monetarie più aggressive.
L’eccesso di austerità e l’innalzamento della pressione fiscale sono rimedi
estremamente pericolosi se non ben dosati, che potrebbero alimentare
ulteriormente un circolo vizioso con il risultato di allungare ulteriormente i tempi
della ripresa. Senza considerare i rischi derivanti da uno scenario di ulteriore
peggioramento del quadro congiunturale complessivo che non può essere
escluso a priori. Per quanto riguarda specificatamente l’Italia, per il vincitore
del Nobel è indubbio che la ripresa prima o poi arriverà ma probabilmente
non si consoliderà prima del 2014. Piuttosto si tratta di capire quale prezzo
l’economia italiana avrà dovuto sostenere in questi anni e quanto questa
politica di austerità avrà pesato sulle imprese e sulle famiglie. D’altro canto
negli ultimi anni, anche prima della crisi e quando altri Paesi marciavano a ritmi
ben più sostenuti, in Italia la crescita è stata decisamente modesta. Inoltre, i
prodotti italiani hanno perso competitività sul mercato globale soprattutto a
causa di un problema di produttività, inteso come costo del lavoro per unità
prodotta. Questo fa temere che l’economia italiana possa continuare a soffrire
ancora a lungo prima di tornare ai livelli pre-crisi, a meno che non consolidi un
percorso di riforme in grado di determinare un nuovo equilibrio sostenibile.
Le politiche di austerità e l’incremento della pressione fiscale, però, rischiano
di ingenerare pericolosi effetti recessivi in quanto le aspettative e la fiducia
di famiglie e imprese sono fattori fondamentali per alimentare il circuito dei
consumi e degli investimenti. Alla luce di questo scenario, più efficace sarebbe
il taglio della spesa pubblica, intervenendo con grande determinazione sugli
sprechi e sulle spese improduttive ed evitando accuratamente, invece, di
toccare gli investimenti, fondamentali per stimolare e sostenere la ripresa.
A cura di Maurizio Liuti, Responsabile Relazioni Esterne di CRIF e Direttore
di Sintesi.
NOBELS COLLOQUIA: LA RIPRESA È DIETRO L’ANGOLO (?)
La tavola rotonda tenutasi all’interno dei Nobels Colloquia 2012, dal titolo
“La ripresa è dietro l’angolo”, ha visto la partecipazione, oltre che del Premio
Nobel Daniel McFadden, anche di Pier Carlo Padoan, Vice Segretario Generale
dell’OCSE, di Alberto Alesina, Professore di Economia politica all’Università
di Harvard e all’IGIER Bocconi, e di Carlo Carraro, Rettore dell’Università
Ca’ Foscari di Venezia.
A dire il vero, forse il titolo avrebbe dovuto contenere anche un punto
interrogativo in quanto dal dibattito è emerso con evidenza un grande numero
di variabili che potrebbero incidere negativamente sulla ripresa, a maggior
ragione nei Paesi in cui lo scenario complessivo è ancora fragile. A questo
riguardo, Pier Carlo Padoan non ha mancato di sottolineare come l’OCSE
abbia recentemente pubblicato previsioni peggiorative rispetto a quelle fatte la
scorsa estate in quanto i rischi di ricaduta sono ancora molto forti malgrado i
primi segnali di miglioramento registrati sui mercati. In particolare, tra gli aspetti
che potrebbero migliorare in modo sostanziale il quadro generale, ci sono la
sostenibilità di lungo termine del debito dei Paesi più esposti (Stati Uniti inclusi)
e le riforme strutturali che alcuni Governi finalmente stanno cominciando
ad avviare.
Secondo le previsioni dell’OCSE, per l’Eurozona la ripresa sarà lenta e non
uniforme, con livelli di disoccupazione in costante crescita in molti Paesi.
Sarebbe quindi necessario un processo di aggiustamento, in termini di
“deleveraging”, attuato dai Governi esattamente come è stato fatto saggiamente
dalle famiglie. D’altro canto, oggi c’è un problema permanente di indebitamento
per cui la ricetta più efficace per uscire dalla crisi è proprio nella crescita che,
però, non sarà spontanea ma andrà adeguatamente stimolata evitando che
possa essere condizionata negativamente dal grado di fiducia di mercati,
famiglie e imprese che potrebbero frenare consumi e investimenti o produrre un
ulteriore shock finanziario, con una conseguente depressione duratura.
Per evitare questo scenario secondo Padoan bisognerà lavorare sulla
percezione di sostenibilità dei Paesi oggi in maggiore difficoltà, dimostrando
capacità di implementare, con determinazione e senza indugi, meccanismi
di reazione efficaci per far fronte all’emergenza e attuando riforme strutturali
significative. Ma la crescita, per quanto sostenuta, da sola non sarà comunque
sufficiente e servirà, piuttosto, una crescita sostenibile, in grado di produrre
benessere, stabilità e ridurre le diseguaglianze. Per questo, secondo
l’economista dell’OCSE, sarebbe però indispensabile migliorare ulteriormente
il sistema di governo della zona Euro, con un maggior coordinamento politico
2
e un approccio di medio-lungo termine. Pur confermando che la crisi non è
ancora superata e che sul futuro immediato permangono molte incognite,
nel suo intervento Alberto Alesina non ha mancato di sottolineare come le
previsioni catastrofiste alla Roubini (almeno per ora) non si siano verificate e che
si può essere cautamente ottimisti.
In Italia la situazione è ancora delicata, con scarse possibilità di ripresa nel
corso del 2013, ma se solo si pensa allo scenario di qualche mese addietro
bisogna riconoscere che sono stati fatti importanti passi in avanti. Il problema è
che, da quando è entrato in vigore l’Euro, l’Italia aveva fatto ben poco e anche
nei momenti in cui ci sarebbero state le condizioni congiunturali favorevoli
non era stata varata nessuna di quelle riforme strutturali che sarebbero state
indispensabili per eliminare quei fattori di fragilità che caratterizzano il sistema
Paese. Cosa fatta invece dalla Germania che, pur avendo problemi inferiori ai
nostri, ha saputo fare scelte coraggiose che ora le consentono di uscire dalla
crisi decisamente rafforzata.
Per quanto riguarda il problema del debito pubblico, il professor Alesina
ha sottolineato l’importanza di una efficace spending review unitamente al
proseguimento di una politica di riforme strutturali e a un aggiustamento fiscale.
Questo in quanto gli interventi di razionalizzazione della spesa pubblica, se ben
congegnati, non producono effetti recessivi mentre l’aumento della pressione
fiscale incide negativamente sulla fiducia di famiglie e imprese. Per altro, Paesi
come l’Italia (ma non solo) hanno già una tassazione molto elevata per cui
ulteriori incrementi risulterebbero insostenibili e finirebbero con il deprimere
ancora di più consumi e investimenti. Il fatto è che nei mesi scorsi il Governo
Italiano del Professor Monti ha dovuto trovare una soluzione in tempi strettissimi
e ha scelto di agire sulla leva fiscale in quanto gli interventi di revisione della
spesa pubblica avrebbero richiesto tempi medio-lunghi per produrre
risultati concreti.
Ad ogni modo, secondo Alesina la fase peggiore della crisi è oggi
probabilmente superata ma ciò non deve assolutamente bloccare quel
percorso di riforme strutturali indispensabili per ridurre il debito pubblico e
risanare i conti perché ogni tentennamento potrebbe indurre nervosismo sui
mercati e alimentare nuovi attacchi speculativi, vanificando gli sforzi prodotti in
questo ultimo anno.
A cura di Maurizio Liuti, Responsabile Relazioni Esterne di CRIF e Direttore
di Sintesi
inverno 2013
TURCHIA: CRIF ACQUISISCE DUN & BRADSTREET TURKEY, FINAR E KOMPASS TURKEY
La recente acquisizione in Turchia rafforza ulteriormente il posizionamento
di CRIF come leader di mercato nel settore delle informazioni creditizie e
commerciali e delle soluzioni per la gestione del rischio. Nello specifico, il
gruppo societario acquisito da CRIF, in costante e rapida crescita, fornisce
servizi alla business community turca grazie al più completo database
disponibile sul mercato locale, con informazioni su circa 1,2 milioni di imprese
- sostanzialmente l’intero universo delle aziende in attività - e consentendo
anche l’accesso al Dun & Bradstreet Worldwide Network.
Fondata a Istanbul nel 1989, Finar è l’indiscusso leader nella fornitura di
business information in Turchia. In particolare, collaborando con le più
importanti banche del Paese ha sviluppato un software dedicato agli istituti
finanziari di piccole e grandi dimensioni. Inoltre, con un’esperienza ventennale,
Finar offre servizi di consulenza che supportano i processi decisionali nel
credito e per la gestione del rischio.
Questa acquisizione rientra nella strategia globale di CRIF, caratterizzata da
crescenti investimenti nel corso degli anni, ed è in linea con l’obiettivo di offrire
anche al mercato turco un significativo valore aggiunto grazie alla propria
offerta integrata. Le soluzioni offerte da CRIF e dalle società del gruppo a
livello internazionale, infatti, permetteranno di rispondere in modo ancora più
efficace ai bisogni crescenti del mercato in termini di servizi avanzati e grande
flessibilità tecnologica.
Inoltre, i sistemi di supporto decisionale e i software di CRIF, uniti alle soluzioni
per la gestione del rischio e dei dati messe a disposizione da Dun & Bradstreet
Turkey, Finar e Kompass Turkey, permetteranno ai clienti operanti sul mercato
di ottimizzare i loro attuali processi di business, con maggiore innovazione
ed efficienza, oltre a rafforzare le relazioni e le opportunità di business con
imprese europee e di altre aree.
“La Turchia è un Paese caratterizzato da ritmi di crescita sostenuti e da un
grande potenziale. Per questa ragione è un mercato che stavamo seguendo
con grande attenzione da molto tempo, cercando la giusta opportunità
per potervi entrare” - spiega Carlo Gherardi, Presidente e Amministratore
Delegato di CRIF. “Inoltre, l’integrazione tra le soluzioni di CRIF e quelle di
Dun & Bradstreet Turkey, Finar e Kompass Turkey rappresenta un ulteriore
passo in avanti nell’espansione di CRIF a livello globale, anche perché ci
accomuna l’impegno verso l’innovazione e il servizio ai clienti. In particolare,
costruendo sinergie tra le società riteniamo di poter fornire soluzioni avanzate
per la valutazione del rischio e il supporto alle decisioni, consentendo ai nostri
rispettivi clienti di incrementare la loro redditività”.
La Turchia è un Paese con oltre 75 milioni di abitanti, un tessuto economico
dinamico e in rapida evoluzione e una localizzazione geografica assolutamente
strategica, quale ideale ponte tra Europa e Medio Oriente. Dopo alcuni
anni caratterizzati da ritmi di crescita prossimi alla doppia cifra, nel 2012 la
dinamica del prodotto interno lordo ha conosciuto un rallentamento ma le
prospettive per i prossimi anni rimangono decisamente positive.
Inoltre, negli ultimi anni si sono fortemente intensificati gli investimenti e
gli scambi con l’estero e questo ha determinato una crescente richiesta di
strumenti evoluti da parte delle imprese, sia quelle locali sia quelle di altri Paesi
operanti in Turchia, per rendere più efficiente ed efficace la gestione delle
relazioni commerciali, in primis contenendo i rischi di credito e commerciali.
“Alla luce di questo scenario siamo fiduciosi che le nostre soluzioni potranno
contribuire a sostenere lo sviluppo e le attività delle imprese in Turchia, sia
quelle locali sia quelle internazionali operanti nel Paese, favorendo anche
le attività di import-export grazie a una migliore conoscenza dei propri
partner commerciali” - aggiunge Gherardi. “Del resto, poter disporre di
strumenti evoluti, e al contempo di facile utilizzo, per gestire al meglio il
proprio portafoglio clienti e fornitori rappresenta un fondamentale fattore di
competitività per le imprese, ancor di più alla luce delle perduranti incertezze
derivanti dallo scenario congiunturale internazionale. Infatti, conoscere
in maniera approfondita le imprese con le quali si fanno affari e adottare
un’efficace politica di risk management, prevenendo e limitando i rischi
commerciali, favorisce la crescita di profittabilità e di ricavi. In linea con la
mission che ci contraddistingue in ogni Paese in cui CRIF opera, saremo
a fianco delle imprese attive sul mercato locale per aiutarle a individuare
tempestivamente e interpretare i segnali che provengono dalla propria
clientela, i cambiamenti e le criticità potenziali e, al contempo, per consentire
loro di cogliere nuove opportunità di sviluppo e di acquisizione di nuovi clienti”.
CRIF APRE UNA SEDE A GIACARTA, INDONESIA, E VINCE IL TENDER
PER LA GESTIONE DEL PRIMO CREDIT BUREAU DEL TAGIKISTAN
Dopo Cina, Vietnam, India e Bangladesh CRIF accresce la sua presenza
in Asia aprendo un ufficio di rappresentanza in uno dei Paesi di maggior
interesse nell’intera area del Sud-Est asiatico, l’Indonesia. Con una
popolazione di circa 250 milioni di abitanti, l’Indonesia è il quarto Paese più
popoloso della Terra e si caratterizza per una struttura economica
dalle grandi potenzialità.
Il sistema creditizio locale si sta velocemente avviando su un percorso di
modernizzazione, guardando con interesse a esperienze e soluzioni in grado di
supportare uno sviluppo organico.
“Con l’apertura di questo ufficio, CRIF si pone l’obiettivo di supportare
banche, istituti finanziari e assicurazioni locali con un’ampia gamma di servizi
affidabili in grado di ottimizzare la gestione del rischio di credito e del business
attraverso processi decisionali più consapevoli” - ha affermato Enrico Lodi,
Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF. “Inoltre, questa iniziativa
conferma la nostra determinazione nel rafforzare la presenza in Asia, mettendo
a disposizione degli operatori locali un’esperienza consolidata a livello
internazionale nella gestione di sistemi di informazione creditizie, di business
information e di supporto decisionale”.
L’esperienza internazionale e la conoscenza del mercato asiatico hanno
portato CRIF a vincere anche il tender indetto dal Credit Information Bureau
of Tajikistan (CIBT) per lo sviluppo e la gestione del primo credit bureau
del Paese. CRIF ha acquistato il 49% delle azioni di CIBT, organizzazione
costituita da banche locali, istituzioni di microfinanza e da AMFOT,
un’associazione che raccoglie le società di microfinanza locale, con l’obiettivo
di diventare il principale credit bureau della regione e dare supporto allo
sviluppo dell’economia locale. Sulla base della normativa vigente in Tagikistan,
il sistema sviluppato da CRIF - che ha già ottenuto la licenza a operare raccoglierà informazioni creditizie sia positive sia negative relative a privati e
imprese, contribuite da banche e istituzioni di microfinanza locali.
“Il credit bureau che ci accingiamo a sviluppare giocherà un ruolo centrale
nella gestione del rischio di credito e nel promuovere, all’interno del sistema
finanziario del Tagikistan, una cultura del credito più matura.
3
Del resto, come è stato rilevato in molti altri Paesi l’evoluzione del settore
finanziario è strettamente collegato alla disponibilità di efficienti ed efficaci
sistemi informativi che permettono di migliorare la gestione del rischio di
credito e, di conseguenza, di dare concreto supporto ai bisogni finanziari di
imprese e privati contenendo i livelli di sovraindebitamento” - conclude Lodi.
Pubblicazione di CRIF
MIGLIORARE LE PERFORMANCE DI PORTAFOGLIO
CONIUGANDO APPROCCIO INDUSTRIALE E RELAZIONALE: L’ESPERIENZA DI FIDITALIA
Azienda di credito: Fiditalia, Gruppo Société
Générale
Esigenze: migliorare le performance del
portafoglio crediti coniugando approccio
industriale e customer-centric.
Soluzioni: progetto di ridisegno complessivo
dell’intera catena del valore del recupero ed
evoluzione verso un’organizzazione target-driven.
Risultati: riduzione del tasso di provisioning
del -20% e dei costi variabili del -11%.
Parte del Gruppo Société Générale, Fiditalia è
presente da trent’anni sul mercato italiano del
credito al consumo, operando come società
multi-prodotto e multi-canale. Fiditalia ha erogato
finanziamenti per oltre 1 miliardo di euro nel 2011,
conta oltre 1,5 milioni di clienti attivi e più di 14.000
punti vendita convenzionati.
Le esigenze di Fiditalia
“A fine 2010/inizio 2011 avevamo un contesto
interno caratterizzato da un costo del rischio in
aumento, nonostante un maggior rigore in fase di
accettazione, da una molteplicità di agenzie esterne
di recupero, con difficoltà di instaurare rapporti di
partnership, carenze di benchmarking e presidio,
e una già prevista riorganizzazione dell’area, con
il passaggio da tre a un solo sito di gestione del
recupero e con scelte sul make or buy” - spiega
Kaim Houssenbay, Chief Operation Officer
di Fiditalia. “L’analisi di benchmarking che CRIF
ci ha realizzato aveva inoltre evidenziato minori
performance rispetto ai competitor, in particolare nei
prestiti personali e auto, sulle durate medio-lunghe
e sulle rate di basso importo. Avevamo quindi
la necessità di rimetterci sulla giusta strada,
in particolare nel recupero, e di mettere
rapidamente in atto un piano di azioni che
contribuissero al miglioramento degli economics”.
di governance degli Outsourcer (target su nuovi KPI e gare, monitoraggio quotidiano) e in una nuova
Dashboard direzionale e operativa. Durante la fase di ridisegno abbiamo individuato alcune variabili di
segmentazioni, quali ad esempio quelle basate sul profilo di rischio del debitore misurato grazie ai dati di
EURISC - il SIC di CRIF - che usiamo nel processo di recupero integrandoli con quelli interni”.
“Siamo andati nella direzione di un approccio industriale sostenuto anche da un nuovo approccio al
cliente. Ciò ha significato tener conto della situazione reddituale del cliente variata in funzione della crisi
globale e superare un atteggiamento passivo. Adattandoci alle nuove esigenze del contesto, abbiamo
riattivato una comunicazione più vicina al cliente per ricordargli gli impegni presi, avere al contempo
maggiore reattività sui problemi contingenti e proattività nella ricerca di soluzioni a problemi strutturali, come
ad esempio situazioni di perdita del lavoro o di sovraindebitamento. In termini di azioni concrete, abbiamo
introdotto la pre-collection, con dei reminder pre-scadenza per la clientela potenzialmente rischiosa, e delle
proposte outbound di rifinanziamento verso clienti a recupero ‘sostenibili’. Il tutto avendo come aspettativa
la riduzione dei ritardi di pagamento e dei relativi costi di early collection e di risolvere ove possibile i
problemi di sostenibilità del cliente, aumentando il tasso di regolarizzazione”.
Il ridisegno dei processi ha visto una fase di assessment globale per identificare le aree di miglioramento e
l’identificazione di interventi quick win, molto utili anche internamente in termini motivazionali. In parallelo è
stato implementato un piano di azioni più a lungo termine, con il roll-out di processi target e una misurazione
dei risultati basata su metodologie empiriche champion-challenger, mirata al fine-tuning di processi e
strategie e al monitoraggio continuo di performance e costi.
“Per l’ottimizzazione delle strategie è necessario un approccio analitico e dobbiamo sempre tenere in
considerazione che l’attività di recupero ha alcune specificità” - continua Houssenbay. “Anticipare le azioni
di collection può risultare favorevole sia in termini di efficacia che di efficienza ma le azioni disponibili
devono essere indirizzate sui corretti segmenti. E per identificare le azioni adeguate è stata necessaria una
segmentazione chiara e ottimale”.
Gli obiettivi e i risultati economici ottenuti
I risultati del progetto di re-engineering sono stati considerevoli. Il grafico sotto sintetizza le performance
secondo i diversi KPI delle varie fasi (pre-early-mid-collection) del processo di precontenzioso.
Progetto Fiditalia con CRIF: highlights del processo di precontenzioso
Fase
Pre
delinquency
Introduzione Pre-Collection con
azioni differenziate in funzione di:
t Rischiosità (Es. recidivi)
t Valore (Es. esposizione)
Early
Collection
Ridisegno processi in termini di:
t Timing (anticipo differenziato)
t Tipo azioni (mix phone VS home)
t Logistica affidi (“just in time”)
Mid
Collection
Ridisegno processi mediante:
t Quick Win “X” (processi RID)
t Nuovi iter rifinanziamenti
La soluzione CRIF scelta da Fiditalia
“Il progetto di consulenza fatto con CRIF mirato al
ridisegno delle operation” - continua Houssenbay “ha riguardato e analizzato l’intero ambiente di
recupero: dalla struttura organizzativa, ai processi di
monitoraggio, alla selezione e gestione dei fornitori.
Siamo intervenuti su ogni aspetto, senza trascurare
nessuna delle fasi e sequenze della catena del valore
del recupero, generando un valore economico per
Fiditalia tramite una sostanziale riduzione del costo
di rischio”.
Gli obiettivi e i risultati attesi da Fiditalia dal progetto
con CRIF sono stati: allineare le performance alle
best practice della casa madre, evolvere l’“Azienda
Recupero” verso un’organizzazione target-driven e
adottare un modello di gestione scalabile.
A fronte dell’aumento di volumi in ingresso a
recupero, del numero elevato di outsourcer e della
percezione di scarsa efficacia delle azioni, Fiditalia
ha quindi mirato a un approccio industriale, non
standardizzato ma fondato sulla segmentazione.
“Gli elementi chiave del progetto sono stati:
r ottenere risultati contenendo i costi;
r instaurare partnership con outsourcer gestiti con
trasparenza e benchmarking competitivo;
r l’allineamento tra obiettivi direzionali e operativi.
Queste linee guida si sono tradotte in concrete
azioni, in particolare nel ridisegno dei processi
chiave di early collection (timing differenziato,
tipo differenziato di azioni), in un nuovo modello
4
Alcune azioni
KPI
Risultato
% Late Payer
-9%
Provvigioni/incassi
-5%
Roll Rate to Default
-23%
Provvigioni/incassi
-15%
Roll Rate to DBT
-12%
% Regolarizzazioni
+8%
“Oggi abbiamo cambiato completamente la struttura, che è più dinamica, e siamo un’organizzazione
target-driven. I risultati economici del progetto sono stati importanti: abbiamo ottenuto la riduzione
del tasso di provisioning del -20% e dei costi variabili del -11%, con un elevato ROI” - aggiunge
Houssenbay.
Perché la scelta di CRIF? “Abbiamo scelto CRIF perché ha messo a disposizione un team versatile, capace
di confrontarsi con il top management e poi di lavorare con le strutture operative per raggiungere risultati
sfidanti. Le persone di CRIF sono riuscite a fungere da ‘catalizzatore’ e a fluidificare le relazioni tra le aree
organizzative, in particolare dal primo livello al più alto ma anche orizzontalmente. Oltre ad ottenere risultati
di breve sono state costruite le basi per migliorare anche nel medio-lungo termine, costruendo un modello
scalabile nel tempo a seconda dei volumi. Inoltre, aspetto non meno rilevante, possiamo dire di aver fatto
un importante salto di qualità in termini di cultura del credito e delle performance grazie al progetto
concluso brillantemente con il team di consulenza di CRIF e con i dati esterni - provenienti dal SIC di
CRIF - che abbiamo usato nei processi di segmentazione del portafoglio” - conclude il COO di Fiditalia.
Per maggiori informazioni: [email protected]
inverno 2013
L’ESPERIENZA DI BPO CLOUD SOURCING DI BANCA POPOLARE DI MILANO:
quando la centralizzazione del processo di mutui si sposa con l’esternalizzazione
Risultati: controllo sulla qualità del credito che
minimizza il rischio operativo durante ogni fase
della pratica mutuo ottimizzando i costi interni.
Banca Popolare di Milano (BPM), fondata a Milano
nel 1865, è una delle principali banche popolari
italiane con focus delle proprie attività sulla clientela
retail, sulle piccole e medie imprese e sui prodotti di
risparmio gestito. Il Gruppo è composto da quattro
reti bancarie integrate (Banca Popolare di Milano,
Banca Popolare di Mantova, Banca di Legnano e
Cassa di Risparmio di Alessandria) e da società
prodotto specializzate. BPM persegue lo sviluppo
delle proprie strutture distributive attraverso un
approccio multicanale: la rete delle filiali, i promotori
finanziari, la banca telefonica (Risponde BPM) e la
banca online (BPM Banking).
L’esigenza: costruire una nuova
macchina gestionale
“La Banca Popolare di Milano presenta sul territorio
nazionale ben 769 sportelli, si tratta quindi di una
realtà molto articolata che rende sfidante la verifica
dei processi più complessi, nella fattispecie quello
di erogazione dei mutui ipotecari privati poiché,
oltre a essere particolarmente strutturato, presenta
un quadro normativo rigido dettato dalle linee
guida della Banca d’Italia e da Basilea II” - spiega
Alessandra Cova, Responsabile Centro Mutui di
Banca Popolare di Milano.
“Da tempo stavamo progettando, all’interno
dell’Istituto, la centralizzazione dell’attività dei
mutui ipotecari privati (MIP) per garantire la qualità
e l’integrità della pratica stessa, standardizzando
il processo di istruttoria e di gestione della
documentazione prodotta. Vi era il bisogno di
ridurre il peso delle attività amministrative sulle filiali
per concentrare le risorse su aspetti prettamente
commerciali, quali il rapporto con il cliente.
Da qui l’esigenza di definire un centro specialistico
accentrato che permettesse di assorbire picchi
di lavoro garantendone la continuità operativa di
business. In sintesi, l’obiettivo” - continua Cova “era quello di razionalizzare e standardizzare il
processo di istruttoria ed erogazione mutui per
sollevare la nostra rete commerciale dalle attività di
processing, tenendo conto di vincoli quali l’impiego
delle operation di personale BPM, sistemi informativi
della banca stessa e obiettivi di efficienza”.
Il progetto
Da un contesto così complesso “si è deciso di
costruire un’unità organizzativa centralizzata,
il Centro Mutui, a cui affluiscono le richieste
procacciate dal canale diretto delle filiali, ossia la
rete commerciale, che si può quindi concentrare
sulla gestione del contatto con il cliente, sulla
consulenza, raccolta documentazione ed
erogazione” - spiega Cova - “mentre l’attività del
Centro Mutui rimane di tipo operativo-amministrativo
occupandosi delle fasi di istruttoria, analisi Tecnico
Legale, stipula e post-stipula in merito ai controlli
documentali. Per costruire questa nuova struttura
5
Business Continuity
operativa
Cloud Sourcing
Banca
Infrastruttura
tecnologica
condivisa
Consulenza
operativa
Funzione
Centrale N
Soluzioni: i servizi di Credit Origination in
modalità Cloud Sourcing di CRIF BPO per
garantire consulenza, business continuity
operativa e condivisione delle attività.
CRIF BPO mette a disposizione una soluzione di Credit Origination in modalità Cloud Sourcing che consente
di attivare nuovi modelli flessibili di business. Il servizio comprende consulenza organizzativa/operativa
per lo sviluppo di back office specializzati, l’accesso a una piattaforma software dedicata e la garanzia
della business continuity. Inoltre, CRIF BPO assicura la presenza di figure professionali esperte, continui
investimenti tecnologici, la formazione specifica e la costante ricerca orientata al miglioramento di efficienza
del processo ed efficacia delle azioni. “Dopo una fase di assessment iniziale, CRIF BPO ci ha fornito
supporto operativo e messo a disposizione delle nostre strutture interne personale altamente qualificato.
In questo modo gli operatori del Centro Mutui sono stati fin da subito in grado di gestire l’intero processo
delle pratiche di mutuo tramite l’applicativo CRIF Origination Mutui”.
L’applicativo di CRIF BPO integra inoltre l’archivio documentale, per rendere disponibili le informazioni e i
documenti legati alle pratiche, e il Portale Servizi CRIF per la richiesta delle perizie immobiliari sui beni a
garanzia del mutuo, con evidenti vantaggi in termini di efficienza del processo.
“La consulenza dei professionisti di CRIF BPO e la condivisione dell’infrastruttura tecnologica permettono,
da un lato, una reale business continuity operativa, con supporto da remoto e condivisione delle attività
grazie a un sistema di work-flow con cui comunicare tra di noi e con le filiali sul territorio. Dall’altro,
otteniamo un monitoraggio costante sull’avanzamento della pratica e sulla completezza documentale.
Il sistema di work-flow ci permette anche l’archiviazione elettronica dei documenti, lavorando
completamente in modalità paperless. Alle filiali” - continua Cova - “rimangono in carico le attività
strategiche di consulenza al cliente e raccolta della documentazione, la sottoscrizione della domanda da
inviare al Centro Mutui, le verifiche sugli esiti dei controlli antifrode, anagrafici e reddituali e dell’esito della
delibera, il supporto al Centro Mutui su notaio per RNP, la sottoscrizione della proposta di mutuo e infine
l’esecuzione della transazione di erogazione”.
Funzione
Centrale B
Esigenze: razionalizzare e standardizzare il
processo di istruttoria ed erogazione mutui
ipotecari privati per sollevare la rete commerciale
dalle attività di processing.
ci siamo avvalsi della collaborazione di CRIF BPO che ci ha accompagnato per l’intero processo di
ristrutturazione, garantendo la formazione necessaria per definire una nuova mentalità e per gestire picchi di
lavoro, sia in termini di over-flow sia nel caso di indisponibilità della struttura”.
Funzione
Centrale A
Azienda di credito: Banca Popolare di Milano
Rete
I benefici dell’azione
La nuova struttura ha portato considerevoli benefici alla Banca Popolare di Milano che Mario Milani, Staff
Direzione Commerciale, commenta come segue: “Il particolare contesto di mercato, insieme a regole
sempre più stringenti sui requisiti di capitale richiesti alle banche per poter sviluppare gli impieghi, porta a
un’analisi della redditività che minimizzi il rapporto degli impieghi sul margine operativo dato alle agenzie,
compresi i costi di rischio. Infatti, queste grandezze si governano principalmente con azioni che rientrano
sotto la definizione generica di controllo della qualità del credito. Per i mutui mantenere l’operazione
‘eligible’ significa avere un RWA del 35% contro un 75% di una pratica ‘non eligible’. Quando ci addentriamo
ad analizzare i nostri stock, soprattutto a livello documentale, notiamo che penalizzano pesantemente i nostri
bilanci. Grazie a CRIF, che ci ha seguito durante questa ristrutturazione, passiamo attraverso una pre-analisi
della documentazione che ci permette di mandare avanti solo quelle pratiche con set documentale
sufficiente. Di conseguenza, il controllo della qualità del credito significa controllo della qualità della pratica.
La soluzione di Cloud Sourcing di CRIF BPO ci ha permesso di ottimizzare i costi interni concentrando le
professionalità di analisi e, al contempo, di accrescere le nostre conoscenze grazie al lavoro svolto a stretto
contatto con gli specialisti di CRIF.
Va anche ricordato che i problemi di liquidità portano a operazioni di cartolarizzazione e ‘coverizzazione’
dei mutui, operazioni i cui contratti prevedono solitamente l’analisi dei sottostanti che garantiscono i bond
emessi. Le agenzie di Rating sono molto attente ai miglioramenti di processo per un costante monitoraggio
del valore delle garanzie e per la corretta conservazione dei fascicoli. Quindi, avere un controllo costante
del valore delle garanzie permette alle società di rating di poter attribuire solvibilità del sottostante, rispetto
a situazioni in cui la documentazione risulti incompleta. Anche in quest’ottica il processo e l’apporto di
CRIF BPO è fondamentale” - conclude Milani.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Pubblicazione di CRIF
COMPLIANCE NELL’ANTIRICICLAGGIO: INVEST BANCA SCEGLIE CRIF
Azienda di credito: Invest Banca
Esigenze: verificare in maniera sistematica la
coerenza e l’attendibilità dei dati raccolti prima
dell’apertura di rapporti di servizio e individuare il
Titolare Effettivo.
Soluzioni: IDea - IDentity Effective Analysis e
CRIF Report Impresa.
Risultati: rafforzamento e standardizzazione dei
processi di controllo antiriciclaggio, in assoluta
compliance alle normative in vigore e a beneficio
della tutela del cliente.
Invest Banca è una banca specializzata nella
prestazione di servizi di investimento rivolti a
clientela istituzionale e clientela privata.
Si contraddistingue per l’elevata specializzazione
nel risparmio gestito, nell’intermediazione, nel private
banking e nel corporate finance. Con il tempo
si è affermata anche nell’outsourcing dei servizi
d’investimento, con particolare riguardo agli aspetti
amministrativi, organizzativi e informatici.
Il contesto e le esigenze
“I servizi prestati alla clientela Retail” - spiega
Ofelia Nunzi, Responsabile Antiriciclaggio di
Invest Banca - “quali la gestione portafogli, la
negoziazione/raccolta ordini, il trading online, l’home
banking e i servizi bancari vengono distribuiti nella
maggior parte dei casi tramite canali indiretti quali le
SIM e le loro reti di promotori finanziari, mentre solo
una parte esigua delle vendite dei prodotti avviene
tramite contatto diretto con il cliente, ossia allo
sportello della filiale. Per quanto riguarda i promotori
delle società collocatrici i controlli sulla clientela
avvengono tramite l’identificazione fisica, la raccolta
dei dati e la verifica della documentazione di identità
per il profilo antiriciclaggio. La documentazione
per il rapporto in apertura (conti correnti, dossier
titoli, gestioni, credito, servizi accessori) viene poi
trasmessa all’Ufficio Clientela Retail di Invest Banca
per il controllo di primo livello (adeguata verifica,
completezza pratica, presenza dati e documenti)
che deve essere eseguito nell’arco delle 48 ore.
In un modello di servizio caratterizzato da un
rapporto con il cliente indiretto tramite promotori e
fortemente incentrato sui servizi online, abbiamo la
necessità di attivare controlli preventivi atti a stanare
tentativi di frodi e truffe. In quest’ottica prima di
aprire un rapporto, e in particolare di attivare i servizi
online, contattiamo telefonicamente il cliente.
In questo modo, oltre ad accertare il numero
telefonico controlliamo anche l’effettiva volontà del
cliente a utilizzare l’operatività online, e verifichiamo
il suo indirizzo di residenza.
Le chiavi di accesso ai servizi (utente, password e
pin) sono infatti inviate esclusivamente all’indirizzo di
residenza dell’intestatario richiedente solo dopo le
opportune verifiche. In questo flusso è ovviamente
molto importante che queste informazioni vengano
controllate”.
“Vista l’impostazione generale del nostro business”
- continua Nunzi - “Invest Banca si trovava a dover
risolvere una serie di problemi pratici e concreti
per l’apertura di rapporto e/o per l’attivazione dei
servizi online di banking in termini di controllo
della veridicità e attendibilità delle informazioni
6
fornite, nello specifico: verifica sull’attendibilità dei
documenti esibiti e dei recapiti forniti, ricerca delle
informazioni relative alle persone giuridiche e verifica
del Titolare Effettivo per le imprese per scongiurare il
rischio di truffe e ‘scatole cinesi’”.
Il progetto e le soluzioni scelte
“Per ognuna di queste esigenze abbiamo trovato
una valida soluzione grazie agli strumenti CRIF.
Per quanto riguarda l’attendibilità dei documenti
forniti (documento rubato o smarrito, documento
falso o inesistente, segnalazione di casi di frode,
ecc.) e dei recapiti (telefono, indirizzo, ecc.) abbiamo
scelto IDea - IDentity Effective Analysis. È utopia
pensare di individuare alterazioni o manomissioni
dei documenti a ‘occhio nudo’ senza poter
consultare un vero e proprio sistema antifrode
e antiriciclaggio come quello garantito dalla
soluzione CRIF.
Inoltre, dalle ultime decisioni dell’Arbitro Bancario
Finanziario emerge l’importanza che la banca
dimostri di aver attuato tutti i possibili presidi per
evitare truffe da parte di terzi al cliente, attraverso
l’utilizzo di servizi informatici nella gestione dei
rapporti a distanza e della corrispondenza.
Grazie all’utilizzo di database informativi completi
e sofisticati e al know-how in tema antifrode e
antiriciclaggio messi a disposizione da CRIF
possiamo dire concretamente ‘noi lo abbiamo
fatto, siamo compliant con quanto richiesto dalle
indicazioni normative’, cioè abbiamo messo in piedi i
presidi richiesti” - afferma Ofelia Nunzi.
IDea è la soluzione CRIF che supporta
l’adeguata verifica della clientela, sia privati
che imprese, in linea con quanto richiesto dalla
Direttiva 2006/70/CE. Integrandosi nei processi
di istruttoria e di acquisizione/monitoraggio della
clientela, la soluzione CRIF effettua verifiche sul
vasto patrimonio informativo del Gruppo CRIF
fornendo un report, “attestato di controllo”,
contenente gli esiti dei controlli e dei riscontri
effettuati. Nel caso della clientela impresa la
soluzione CRIF oltre all’adeguata verifica dei
dati del cliente fornisce un valido supporto per
l’individuazione automatica e oggettiva del
Titolare Effettivo, grazie alla schematizzazione ad
albero dei legami societari e all’indicazione delle
quote di proprietà.
“L’utilizzo della soluzione IDea” - aggiunge Nunzi “ci aiuta a contrastare le ‘scatole cinesi’ e a
rispettare la normativa antiriciclaggio: le risultanze
dei controlli sui titolari effettivi effettuati attraverso
la soluzione CRIF vengono infatti confrontate
con quanto dichiarato dai clienti. Le dichiarazioni
scorrette vengono valutate a fini di segnalazione
S.O.S. e l’attestato di controllo insieme allo schema
ad albero della composizione societaria vengono
archiviati nel ‘faldone’ del rapporto per la funzione di
compliance”.
In sinergia con la soluzione IDea, Invest Banca
utilizza anche CRIF Report Impresa, un report che
fornisce in tempo reale informazioni integrate che
consentono di ricostruire la situazione economica,
finanziaria e societaria di qualsiasi impresa italiana.
“Per la ricerca di informazioni sulle persone
giuridiche utilizziamo i Report Impresa di CRIF,
tramite i quali otteniamo la visione completa e
aggiornata sui dati camerali: dettaglio sui soci,
rappresentanti legali, direttori, amministratori,
struttura giuridica dell’impresa e assetto
proprietario. Con le ultime indicazioni di Bankit
sull’adeguata verifica sarà necessario fare
approfondimenti sulla situazione economica del
cliente. Di conseguenza, le soluzioni di ricerca dati
già utilizzate con CRIF per il merito creditizio nei
contratti di finanziamento potranno essere estese a
tutti i rapporti”.
I benefici
“Mettendo a sistema le soluzioni CRIF per la verifica
dei documenti raccolti e per l’individuazione del
Titolare Effettivo abbiamo ottenuto strumenti
integrati e compliant alle normative in materia
antifrode e antiriciclaggio senza dover rivolgerci
a più fornitori. Grazie a CRIF abbiamo la
sicurezza dell’attendibilità delle fonti informative,
la garanzia dell’expertise di un team come
CRIF Fraud Prevention Solutions ben consolidata
sul mercato e il beneficio dell’archiviazione
elettronica dei report delle verifiche all’interno dei
nostri sistemi. Report che possiamo poi utilizzare
per ulteriori fini di controllo e monitoraggio (credito,
antiriciclaggio ecc.). Infine, nei confronti delle
Autorità di vigilanza diamo prova di aver utilizzato
tutte le possibili cautele sia per il rispetto della
normativa antiriciclaggio sia per la tutela del cliente.
In sintesi, grazie all’utilizzo della soluzione CRIF
il controllo, che era empirico e manuale, ora è
stato rafforzato e standardizzato. Siamo molto
soddisfatti e per questo in futuro la collaborazione
con CRIF sarà ancora più intensa” - conclude Nunzi.
NOVITÀ ANTIRICICLAGGIO
d.lgs 231/07:
in arrivo il provvedimento di attuazione
di Banca d’Italia - occorre adeguarsi
Quali sono gli obblighi di adeguata verifica per la
clientela ordinaria?
Come valutare l’adeguata verifica nell’ambito delle
strutture di gruppo?
Come effettuare una corretta profilazione del
rischio di riciclaggio in fase iniziale?
Come attivare un controllo costante nel corso del
controllo continuativo?
Quali sono le novità e gli aspetti di maggior rilievo
nell’identificazione del Titolare Effettivo?
Come conoscere i casi in cui è necessario
assumere misure rafforzate di adeguata verifica?
La soluzione IDea di CRIF risponde già a queste
esigenze. Scopri la versione online per la verifica
iniziale e quella per il monitoraggio continuativo.
LE PRINCIPALI NOVITÀ ANTIRICICLAGGIO
Dal documento in consultazione di Banca
d’Italia sul provvedimento recante disposizioni
attuative in materia di adeguata verifica della
clientela, ai sensi dell’art. 7, comma 2, del
decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231.
Per maggiori informazioni: [email protected]
inverno 2013
METTERE IN ATTO AZIONI TEMPESTIVE SUI DEALER AUTO:
TOYOTA KREDITBANK SCEGLIE IL MONITORAGGIO FULL DI CRIF
tempestivo il portafoglio dealer, composto da circa
270 entità legali di cui il 90% società di capitali.
Azienda di credito: Toyota Kreditbank
Esigenze: migliorare la qualità e monitorare la
rete di concessionarie tramite l’aggiornamento
costante sulle variazioni intervenute a carico sia
dell’azienda dealer che dei suoi esponenti e/o
soci.
Soluzioni: Full Monitor di Operational Risk
Advisor e consulenza e supporto del team
dedicato di CRIF.
Risultati: monitoraggio full dei dealer per
azioni mirate, basate su dati tempestivi e trigger
personalizzati.
Il processo con il supporto di CRIF prevede:
r la verifica e il monitoraggio del Gruppo a cui il
dealer appartiene;
r la conoscenza del comportamento dei dealer,
esponenti, soci, imprese collegate/controllate/
holding (ad esempio, verifiche su informazioni
pregiudizievoli e protesti);
r le verifiche su variazioni della denominazione
legale, della forma giuridica o della compagine
societaria, cessione di quote societarie, variazione
del rappresentante legale, ecc.
La soluzione CRIF scelta
A fianco di Toyota Financial Services, specializzata
nel credito al consumo strumentale all’acquisto
degli autoveicoli da parte dei clienti finali,
Toyota Kreditbank GmbH opera in Italia offrendo
piani finanziari dedicati alla rete ufficiale delle
concessionarie della Toyota Motor Italia e di altri
distributori del Gruppo Toyota Corporation.
Le esigenze di Toyota Kreditbank
Per rispondere a queste esigenze Toyota
Kreditbank ha scelto di avvalersi della soluzione
CRIF Full Monitor di Operational Risk Advisor,
che permette di verificare online o ricevere via
email alert tempestivi sulla variazione del profilo di
rischio commerciale e creditizio di clienti e/o dealer,
fornendo una verifica costante delle variazioni
intervenute sia a carico dell’azienda sia a carico dei
suoi esponenti e/o soci.
“A causa delle perdite nei volumi di vendite delle
auto e della difficoltà di accesso al credito, le
concessionarie e le imprese si trovano oggi in crisi
di liquidità” - illustra Giuseppe Interlandi, Chief
Risk Officer di Toyota Kreditbank. “Per questo il
nostro obiettivo era migliorare la qualità e monitorare
la nostra rete di concessionarie, società collegate,
soci e imprese per conoscere il comportamento
dei dealer con i loro fornitori e clienti. È molto
importante venire a conoscenza di eventi quali
variazioni all’interno della compagine societaria
della concessionaria, cessione di quote o operazioni
del legale rappresentante, eventuali protesti e
pregiudizievoli; quindi avere preventivamente
qualsiasi ‘warning signal’ anche da fonti esterne
affidabili oltre che dal nostro Field, per noi è di vitale
importanza” - prosegue Interlandi.
L’esigenza di Toyota Kreditbank alla base del
progetto era dunque monitorare in modo agevole e
“Il vantaggio principale della soluzione Full Monitor”
- spiega Interlandi - “è che basta semplicemente un
click sul portale di CRIF (www.servizicrif.com) per
mettere in monitoraggio tutte le anagrafiche, oltre
all’impresa dealer anche i legali rappresentanti e
soci e altre imprese collegate ai soci. Sulla base
degli oltre 100 eventi monitorati all’interno del
servizio, a seconda della tipologia e gravità delle
segnalazioni ricevute” - continua - “diamo indicazioni
alle risorse interne e avviamo una serie di azioni
tempestive sui concessionari quali, ad esempio, la
condivisione interna (all’interno dei risk meeting che
facciamo periodicamente) su azioni raccomandate,
la visita al dealer per verifiche, l’incarico al personale
commerciale di approfondimenti ad hoc con
relazione al Risk Department, la revisione della
posizione del dealer o azioni per la mitigazione
del rischio”.
I risultati ottenuti
Full Monitor analizza l’impresa e la concessionaria
per quanto riguarda qualsiasi variazione nella visura
camerale, nell’elenco dei soci o nei bilanci; monitora
il legale rappresentante, analizza eventuali protesti e
informazioni pregiudizievoli sui soci o altre imprese
legate ai soci, analizza le partecipazioni e il Registro
imprese, così come le variazioni delle informazioni
creditizie sul SIC di EURISC per i clienti/dealer affidati.
Toyota Kreditbank, tenuta a valutare la concessionaria
almeno una volta l’anno sulla base del bilancio
depositato, con il supporto di Full Monitor ha ottenuto:
r una valutazione “full” dei dealer, con la possibilità
di rivedere gli affidamenti in essere in caso di
segnalazioni su protesti o pregiudizievoli;
r il costante aggiornamento delle anagrafiche,
per rispondere alle esigenze di reporting e di
segnalazioni;
r un’analisi tempestiva in caso di variazioni rilevanti
su composizione societaria del dealer/società
controllate/collegate/holding e relativa solvibilità.
“Grazie alla soluzione di CRIF” - aggiunge Interlandi
“negli ultimi 3 mesi abbiamo ricevuto 300 trigger
e abbiamo riscontrato che l’alert più ricorrente
riguarda variazioni nel Registro imprese, come
ad esempio l’ingresso di nuovi esponenti/soci,
che riguarda circa il 30% delle segnalazioni finora
ricevute, o il cambiamento di sede legale o l’apertura
di nuove unità locali: in questo caso Full Monitor
tiene monitorati efficacemente i protesti sulla nuova
e sulla vecchia sede, oltre che sulle unità locali”.
“Siamo molto soddisfatti della scelta della
soluzione CRIF, per la completezza delle
informazioni fornite grazie al ricco patrimonio
informativo del gruppo CRIF-CRIBIS D&B,
l’affidabilità dei dati, la possibilità di
personalizzazione e la scelta dei trigger, oltre che
per la consulenza e il supporto costante del team
dedicato di CRIF che risponde ad ogni nostra
esigenza di approfondimento” - conclude Interlandi.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Dal monitoraggio all’azione sui dealer: la soluzione Full Monitor di Operational Risk Advisor di CRIF scelta da Toyota
ISTAT
Visure da
Registro
Impresa
Dati
socio-demografici
Soci e
partecipazioni
Indicatori di
benchmark
geo-settoriale
Indicatori
statistici
di rischio
commerciale
Benchmark di
settore
Protesti
Procedure
in corso
FULL MONITOR
CRIF
Rating
CRM Clienti
7
Bilanci ottici
Titolare
Effettivo
Notizie di
stampa
Certificazioni
Pregiudizievoli
Bilanci
integrali
Gruppi
aziendali
Indicatori di
rischiosità
Dati
catastali
Atti ottici
Bilanci
riclassificati
Cariche
in altre
imprese
Algoritmi
proprietari
Cassa
integrazione
RAE/SAE
AZIONI
SUL
DEALER
TUTTE LE VARIAZIONI
SUI DEALER
DIRETTAMENTE
NELLA TUA EMAIL
Pubblicazione di CRIF
SVILUPPO ‘TRIDIMENSIONALE’ DEL BUSINESS: RAGGIUNGERE I GIUSTI PROSPECT
NELL’ESPERIENZA DI ARTIGIANFIDI VICENZA
Azienda di credito: Artigianfidi Vicenza
Esigenze: sviluppo del business e della relazione
con le imprese garantite.
Soluzioni: Liste Imprese 3D di CRIF e report
CRIF Zenith.
Risultati: prospecting efficace con liste di
imprese coerenti con le politiche di portafoglio
e di composizione del rischio, coerenza tra
informazioni qualitative e le proposte di prodotto
e di consulenza del Confidi, elevata soddisfazione
della rete sul territorio e miglioramento del
contatto con le imprese. Il 30% delle aziende
contattate si è trasformato in business.
Nato nel 1978 su iniziativa della Confartigianato
di Vicenza per favorire l’accesso al credito e lo
sviluppo delle imprese artigiane del territorio della
provincia di Vicenza, Artigianfidi Vicenza conta oggi
16.500 imprese associate e più di 7.000 operazioni
deliberate all’anno per oltre 260 milioni di euro
di garanzie.
Lo scorso giugno, Artigianfidi Vicenza ha siglato
con APIveneto Fidi il primo contratto di rete tra due
Confidi 107 per rafforzare la propria strategia di
sviluppo geo-settoriale.
Gli obiettivi del progetto
“Nell’attuale scenario del mercato imprese” - spiega
Luciano Sassetto, Direttore Artigianfidi Vicenza “la dinamicità dell’offerta del prodotto garanzia, ma
soprattutto della formula competitiva, ossia della
capacità di generare reddito di un Confidi con una
buona base patrimoniale, è diventata uno degli
elementi chiave per lo sviluppo stesso dei Confidi,
con l’esigenza primaria di aumentare il volume
d’affari in una logica di composizione del rischio
di portafoglio. Come obiettivi primari del progetto
avevamo quindi quelli di:
t aumentare il business attraverso l’ampliamento
del territorio operativo e l’acquisizione di nuovi
associati nelle province limitrofe;
t individuare le imprese con il maggiore appeal
finanziario e meno rischiose tra le imprese di
categoria;
t ‘risvegliare’ i soci ‘dormienti’ con proposte
ad hoc di consulenza creditizia;
t massimizzare l’efficacia delle campagne
commerciali e portare in attivo il bilancio
costi/benefici con il lancio del nuovo marchio
Artigianfidi”.
“Le parole d’ordine alla base del progetto con CRIF
sono state ‘conoscenza’ e ‘sviluppo’” - continua
Sassetto. La prima parola chiave, ‘conoscenza’, si
è tradotta concretamente nell’analisi del mercato di
Artigianfidi Vicenza rispetto ai principali competitor
di riferimento e nell’individuazione del potenziale
target in funzione delle politiche di rischio e di
composizione del portafoglio garanzie del Confidi,
con l’obiettivo dell’apertura di nuove agenzie
nelle province di Verona e Padova. ‘Sviluppo’ ha
significato l’adozione di strumenti di supporto
all’operatività per la selezione dei target di campagne
e iniziative di promozione e per il supporto alla
gestione della relazione diretta con l’impresa
prospect e associata.
Le soluzioni scelte
Artigianfidi Vicenza si è focalizzato su tre target
di imprese: le imprese garantite, con l’obiettivo
di originare nuove garanzie e di rinnovare quelle
già rilasciate, le imprese “dormienti” su cui fare
8
cross-up-selling di prodotti e servizi e imprese “fully prospect” da acquisire. Per lo sviluppo delle azioni
mirate su questi tre segmenti differenti di imprese lo strumento principe è stato Liste Imprese 3D di CRIF
e l’adozione di modelli per micro-zona territoriale che hanno consentito di priorizzare e profilare i target in
base a dinamicità e rischio. Nella selezione del target di imprese alcuni dei criteri di segmentazione utilizzati
da Artigianfidi Vicenza sono stati territoriali (i Comuni della provincia di Verona) ed economici (il numero
di addetti meno di 10), il fatturato (inferiore a 2 milioni di euro), la ragione giuridica (società di persone e di
capitali) e il settore (Edilizia, Produzione, Trasporto merci e persone).
La soluzione CRIF ha così permesso di individuare circa 6.000 imprese, che poi sono state qualificate in
base a molteplici dimensioni di analisi e indicatori statistici frutto del know-how specialistico e del ricco
patrimonio informativo del Gruppo CRIF.
Nello specifico sono state qualificate le seguenti dimensioni:
t profilo dell’azienda e degli esponenti (Ragione sociale, REA, Ateco2007, SIC code, Forma giuridica,
Appartenenza a un gruppo aziendale, Titolare effettivo, Localizzazione geografica standard e
particolareggiata, Geo-referenziazione, Indicatori di bilancio riclassificato elaborati da
CRIF Decision Solutions, ecc.);
t rischiosità B2B, ovvero come l’impresa sta rispettando i tempi di pagamento con i propri fornitori (misurata
attraverso il CRIBIS D&B Paydex);
t rischiosità settoriale in determinate zone geografiche (grazie a CRIF Industry Risk) e marketing,
con indicatori di dinamicità e propensione all’acquisto e utilizzo di prodotti finanziari
(elaborati da Data4Value, società del Gruppo CRIF specializzata nei servizi di marketing).
La soluzione Liste Imprese 3D di CRIF contiene, inoltre, un set di strumenti per l’individuazione di liste originali:
t imprese compliant con la normativa 662, per le quali è già stata verificata l’esistenza delle condizioni
necessarie per avviare un’istruttoria per un finanziamento con copertura del Fondo di Garanzia;
t liste imprese “Green”, che hanno successo nel campo della Green Economy e superano la crisi attraverso
idee innovative;
t liste imprese gestite da Nuovi italiani (imprenditori stranieri).
Liste Imprese 3D di CRIF offre servizi di contatto diretto con le imprese prospect (emailing e telefonate
outbound-inbound) per una gestione completa, chiavi in mano, del processo di individuazione, profilazione e
gestione delle imprese individuate e il supporto nella progettazione e realizzazione di campagne.
“L’insieme delle dimensioni di analisi e la completezza delle banche dati informative alla base della soluzione
CRIF ci hanno permesso di selezionare molto dettagliatamente liste di imprese prospect, fornendo
uno screening sull’eventuale presenza o meno di pregiudizievoli e protesti sia in capo al titolare o in capo
agli esponenti aziendali, riassumendo in indicatori sintetici la salute economica e la rischiosità dell’impresa
stessa” - aggiunge Sassetto.
Per migliorare la fase di contatto e di relazione con l’impresa, Artigianfidi ha poi messo a disposizione dei
gestori business e degli analisti del credito CRIF Zenith, il report di ultima generazione che capitalizza
le esperienze e le competenze di analisi d’impresa della CRIF Credit Rating Agency. “I report CRIF
Zenith sono molto precisi e individuano l’impresa sia in termini di indicatori di bilancio ma anche di punti
di forza e di debolezza, definendo i benchmark dell’impresa rispetto al suo mercato di riferimento. Questi
report sono di facile leggibilità e contengono informazioni molto dettagliate, ma anche informazioni di sintesi
che si rivelano di forte utilità per chi poi contatta le imprese” - continua Sassetto.
I risultati ottenuti
“I benefici riscontrati dall’utilizzo delle Liste Imprese 3D di CRIF sono stati considerevoli” - spiega Sassetto.
“In fase iniziale, ci hanno messo a disposizione liste di aziende con indicatori omogenei, completi
e coerenti con le nostre politiche di portafoglio e di composizione del rischio. In fase di sviluppo e
contatto, la massima utilità delle Liste Imprese 3D è stata la coerenza tra informazioni qualitative fornite e le
nostre proposte mirate di prodotto e di consulenza. In fase di gestione, infine, abbiamo ottenuto un’elevata
soddisfazione della nostra rete sul territorio che ora ha a disposizione uno strumento a supporto completo
e di sintesi con informazioni di qualità consolidata. Per quanto riguarda i risultati complessivi ottenuti, il
30% delle aziende contattate si è
trasformato in business”.
“L’esperienza di lavoro in partnership
La soluzione scelta da Artigianfidi Vicenza:
con CRIF è stata molto positiva.
Liste Imprese 3D
L’elemento chiave di successo è
stata la qualità e la coerenza delle
informazioni, a riprova del valore
dell’esperienza e della competenza di
RISCHIOSITÀ
SETTORIALE
CRIF in tema di credito alle imprese.
Infatti, le informazioni sulle imprese
forniteci da CRIF hanno avuto un
notevole riscontro pratico e di verifica
sul campo: semplificando le attività
dei gestori e degli analisti che in
questo modo hanno potuto lavorare
in modo più agevole ed efficiente.
In sintesi, grazie a Liste Imprese 3D
DINAMICITÀ
possiamo quindi dire che lo sviluppo
CREDITIZIA
del nostro business è diventato
tridimensionale” - conclude
Sassetto.
Per maggiori informazioni:
[email protected]
RISCHIO B2B
inverno 2013
CRIF4HR: LA CONOSCENZA VENTENNALE DI CRIF DELL’INDUSTRY BANCARIA
AL SERVIZIO DELLE RISORSE UMANE
Ancor più quando i budget sono ridotti per la situazione di crisi economica e
l’incertezza dei mercati, è fondamentale per ogni organizzazione il successo
di ogni assunzione e la formazione qualificata del personale. I fattori di
eccellenza che contraddistinguono da sempre CRIF nel mercato del credito
e del risk management, quali l’unicità e la completezza del patrimonio
informativo, il know-how nella gestione dei dati, il rigore nel disegno e
nell’implementazione di processi strutturati e la conoscenza delle principali
tematiche bancarie, sono ora a disposizione anche del management delle
Risorse Umane.
La suite di soluzioni CRIF4HR è stata studiata ad hoc da CRIF per
supportare i Responsabili HR nella selezione e assunzione dei candidati
e per rispondere alle esigenze di una formazione mirata alla crescita
professionale del capitale umano della propria organizzazione.
Per le verifiche in fase di pre-assunzione (pre-employment screening),
attività consolidata in molti Paesi esteri, in particolare quelli anglosassoni,
CRIF4HR mette a disposizione Background Check, una soluzione unica in
Italia attraverso la quale il datore di lavoro ha la certezza che il potenziale
dipendente possieda le qualifiche, le esperienze lavorative e i percorsi
professionali dichiarati nei curriculum vitae. Le competenze di CRIF
permettono inoltre efficaci controlli anti-frode sui documenti d’identità e sul
permesso di soggiorno al fine di accertare l’effettiva identità del candidato.
Nel caso di figure che prevedono responsabilità di budget o gestione diretta
di denaro possono essere svolte anche verifiche sui precedenti penali e il
credit check, nel pieno rispetto della legge sulla privacy e delle normative
vigenti sul trattamento dei dati personali.
Tra chi ha già scelto Background Check di CRIF vi è Randstad, gruppo
internazionale specializzato nella ricerca e selezione del personale.
Marco Ceresa, Managing Director di Randstad Italia, ha così commentato
i benefici dell’utilizzo del servizio: “È diventato fondamentale per chi assume
procedere a verifiche pre-assunzionali. In questo contesto Randstad sfrutta
il servizio Background Check per verificare non solo l’attendibilità del CV ma
anche per procedere, se necessario o se richiesto, al controllo dei protesti e dei
pregiudizievoli, delle cariche societarie, del web analysis, dell’identity check e alla
verifica dei precedenti penali”.
Parte integrante della suite CRIF4HR, CRIF Academy è la Business School
di CRIF che nel 2012 ha formato in aula oltre 1000 professionisti del credito
sulle tematiche chiave del banking (credito, rischio creditizio e di frode,
antiriciclaggio e compliance, marketing), con corsi fondati sulle più moderne
strategie d’apprendimento e su una didattica compatta e interattiva in
grado di soddisfare le esigenze di partecipanti con diversi livelli d’esperienza.
I corsi CRIF Academy sono tenuti da un corpo docenti con standard
curriculari di elevata qualità e una reale esperienza d’aula, provenienti
dall’ambito istituzionale, professionale e accademico.
In particolare, i primi corsi del 2013 vedranno la presenza degli esperti Cespi
- Centro Studi di Politica Internazionale - sul tema dell’inclusione finanziaria
degli immigrati, gli specialisti di SOSE - Soluzioni per il Sistema Economico -
per la valutazione approfondita delle piccole e medie imprese e quelli di
CRIBIS D&B per le business information.
La qualità dell’offerta formativa di CRIF Academy è evidenziata anche
dalla certificazione UNI EN ISO 9001:2008 - EA 37 per i processi formativi.
Formazione certificata significa poter beneficiare di concreti vantaggi,
quali la garanzia di standard curriculari di elevata qualità, l’affidabilità nel
tempo grazie alla misurazione continuativa della soddisfazione del cliente
e la possibilità di finanziare attraverso i Fondi Paritetici Interprofessionali
la formazione destinata ai propri dipendenti. I corsi di formazione di CRIF
Academy, infatti, possono rientrare nei piani finanziati dai Fondi FONDIR,
FBA, FONCOOP e FORTE. Da quest’anno CRIF Academy propone anche
corsi in modalità Collaborative-Learning.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Corsi CRIF Academy 2013: prenota il tuo posto in aula
23 gennaio - Difesa e Contropiede, gestione della clientela affidata: dal
presidio del rischio all’incremento del business
30 gennaio - Analisi di scenario e stress test: utilizzo gestionale delle
metriche IRB in stress test
20 febbraio - Il recupero crediti stragiudiziale e giudiziale: ottimizzare i
processi di collection con risorse interne ed esterne
26 marzo - Migrant Banking: quali sono i bisogni finanziari degli immigrati,
come valutarli e gestirli per una perfetta inclusione finanziaria
(In collaborazione con Cespi)
16 aprile - La valutazione della microimpresa: rischio commerciale e
creditizio e analisi settoriali (In collaborazione con SOSE)
17 aprile - 1-100-1000 facce delle imprese. Giovanile, femminile, senile,
di proprietari nati fuori dal confine: individuazione e analisi e delle loro
peculiarità (In collaborazione con CRIBIS D&B)
29 maggio - La valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni
creditizie nell’attuale contesto normativo
26 giugno - Nome in codice 231/07: dalla normativa antiriciclaggio in
evoluzione agli strumenti per essere compliant
10 luglio - Credit Market Outlook 2013: l’evoluzione del mercato del credito
alle famiglie e imprese tra rischi e opportunità
25 settembre - Let it score! Cos’è lo scoring e come utilizzarlo in modo
profittevole nei processi di credito e marketing
23 ottobre - Scripta Manent, il falso documentale e gli strumenti antifrode
27 novembre - Il marketing alla N. Le n dimensioni del marketing bancario
Sono previste riduzioni per le iscrizioni pervenute almeno 30 giorni prima
della data del corso e dal secondo partecipante dello stesso istituto.
Per maggiori informazioni: [email protected]
RINEGOZIAZIONE DEI CANONI DI AFFITTO:
il nuovo servizio CRIF RES per gli istituti di credito
Il mercato immobiliare, dopo un lungo ciclo di espansione che ha toccato il
picco tra il 2006 e il 2007, è ora in una fase di forte contrazione del numero di
compravendite. Tipicamente, alla riduzione del numero di transazioni è seguito
un ridimensionamento dei prezzi di vendita e dei canoni di locazione, seppur
con andamenti differenti nei vari segmenti di mercato. A fronte di un mercato
immobiliare che offre condizioni migliori rispetto al recente passato per azioni
di saving, molti istituti di credito mirano a ridefinire la propria presenza con
l’obiettivo di allineare i canoni di affitto alle migliori condizioni di mercato e limitare
al minimo i casi di relocation delle proprie filiali.
Per raggiungere risultati significativi sono necessarie però sia competenze
specifiche di negoziazione sia informazioni sui singoli segmenti di mercato utili
a concentrare gli sforzi dove la banca non gode delle migliori condizioni.
In quest’ottica CRIF RES, la divisione del Gruppo CRIF specializzata
nell’erogazione di servizi e soluzioni in ambito Real Estate, mette a disposizione
degli istituti e delle loro filiali il servizio “Rinegoziazione Affitti”, per la gestione
in outsourcing del processo di rinegoziazione dell’affitto dei locali
della banca.
Coniugando le competenze sviluppate nel mercato Real Estate con l’esperienza
dei propri negoziatori specializzati, oltre a una consolidata struttura di
Back Office, CRIF RES consente all’istituto di delegare l’intero processo di
rinegoziazione affitti: dalla raccolta e analisi dei dati riguardanti il contratto di
locazione attuale, alla stima e determinazione del corretto canone di mercato,
9
fino all’eventuale supporto operativo per le attività di Back Office successive.
In particolare, CRIF RES si occupa dell’analisi dell’immobile al fine di rilevarne
le caratteristiche quantitative e qualitative e determinarne il giusto segmento di
mercato avvalendosi di un network di valutatori professionisti, indipendenti
e con certificazione accreditata ISO 17024, una metodologia di stima
coerente con i principi adottati a livello internazionale e la disponibilità
di un database di valori immobiliari comparabili unico sul mercato.
Lo step successivo prevede lo svolgimento di una ricerca di mercato per
identificare gli immobili che ricadono nello stesso segmento di mercato e
l’elaborazione di una strategia negoziale specifica per ogni immobile
in funzione della propensione al rischio/apertura negoziale del proprietario.
CRIF RES si avvale in tale fase di specialisti della rinegoziazione immobiliare
(RES Sourcing Specialist) che, grazie alle proprie competenze e profonda
esperienza sul campo, sono in grado di condurre efficaci azioni negoziali.
Una volta conclusa positivamente la trattativa, CRIF RES può fornire anche
supporto operativo per le attività di Back Office, tra cui l’archiviazione
cartacea dei singoli lotti di contratti e il supporto telefonico (entro il primo
mese dall’inizio delle trattative), volto a promuovere l’effettiva sottoscrizione
delle nuove condizioni contrattuali tra l’istituto e il proprietario della relativa
unità immobiliare.
Per informazioni: [email protected]
Pubblicazione di CRIF
LA RIORGANIZZAZIONE DEL RECUPERO CREDITI STRAGIUDIZIALE:
L’ESPERIENZA DI UBI BANCA CON IL SUPPORTO DI CRIF COL
Azienda di credito: UBI Banca
Esigenze: ridisegno e riorganizzazione
complessiva dei processi di recupero crediti.
Soluzioni: supporto e consulenza specialistica di
CRIF COL.
Risultati: definizione e implementazione di
processi specialistici, nell’ambito di un governo
complessivo della collection, con risultati attesi in
tutti i comparti in termini di maggiore redditività in
linea con gli obiettivi definiti nel piano industriale.
Quarto per capitalizzazione in borsa, UBI Banca
è uno dei principali gruppi bancari in Italia, con
oltre 1.800 sportelli di cui circa 900 in Lombardia.
Il Gruppo ha un modello federale, con gestione
accentrata dei costi e decentrata dei ricavi sulle
banche rete e sulle società prodotto e principali
controllate.
Le esigenze e gli obiettivi
“Miravamo a supportare la realizzazione degli
obiettivi del piano industriale” - spiega Corrado
Dovero, Responsabile Contenzioso di
UBI Banca - “e mettere a fattor comune la positiva
esperienza di Banca 24-7, specie nell’attività
integrata interna/esterna tramite società
di recupero”.
Infatti, Banca 24-7, incorporata poi in UBI Banca,
aveva già adottato un approccio differenziato alla
credit collection a seconda del livello di insoluto
(Insolvenze fino a tre rate, Insolvenze da 3 a 7 rate
e Sofferenze) con significativi risultati in termini di
rientro in bonis con utilizzo di Società di Recupero
Esterno domiciliare su doppia fascia, contenimento
dei flussi a sofferenza, aumento del 40% in due anni
delle performance di recupero sulle sofferenze e
sensibile contenimento del costo del credito.
UBI banca aveva come principali esigenze:
r la gestione proattiva dell’anomalo;
– l’assistenza puntuale e adeguata ai clienti in
difficoltà momentanea per un pronto rientro
in bonis;
– l’intervento tempestivo per la clientela a rischio
elevato per il contenimento di future perdite.
r il contenimento degli stock del default in ottica di
Basilea 3;
r il contenimento del costo del credito;
r il monitoraggio puntuale dei costi di gestione
dell’anomalo/default;
r il consolidamento del recupero crediti come area di
business.
La soluzione: unica governance con processi
specialistici
Rispetto a quanto già fatto da Banca 24/7, UBI Banca
ha avviato un progetto di ridisegno della collection
più ampio, con quattro principali settori di intervento:
gestione del bonis, gestione dell’incaglio, gestione
delle sofferenze e supporto e monitoraggio.
Con un unico governo, sono stati quindi configurati e
implementati processi specialistici e azioni mirate.
Per quanto riguarda la gestione del bonis,
UBI Banca ha previsto:
r la revisione delle logiche di monitoraggio per
prevenire i fenomeni di anomalia;
r l’evoluzione della reportistica relativa al
monitoraggio, con particolare riferimento alle
posizioni in bonis con anomalie;
r l’adozione strutturata di iniziative per la prevenzione
e la regolarizzazione (es. nuove modalità per
prorogare le rate, rimodulazione, CQS);
r la gestione coordinata dell’attività di sollecito
telefonico in forma accentrata, con modalità
integrate tra attività del polo di risorse interne
e un pool di società di Phone Collection esterna.
Per la gestione dell’incaglio, la riorganizzazione del
processo ha riguardato:
r la definizione di regole di clusterizzazione per
categorie omogenee e relative strategie di gestione;
r il coinvolgimento diretto delle Strutture di
Coordinamento Territoriale della rete per un
maggiore presidio su Past due e Incagli;
r la definizione di specifici obiettivi di
regolarizzazione, rinegoziazione, ristrutturazione e
riclassificazione delle posizioni;
r la gestione accentrata e integrata delle posizioni
Incaglio a rischio elevato con utilizzo di Società di
Recupero esterne.
Il settore di intervento relativo alla gestione delle
sofferenze ha visto:
r la revisione delle modalità di gestione delle
sofferenze con segmentazione delle pratiche in
cluster specifici per fascia d’importo;
r la creazione di strutture gestionali per cluster di
segmentazione;
r l’assegnazione di obiettivi alle strutture e
l’ottimizzazione dei processi;
r la definizione e l’implementazione di un processo
strutturato e automatizzato per la gestione delle
sofferenze di piccolo importo sia privati che
imprese, attraverso l’utilizzo esteso e dinamico
di Società di Recupero Esterno domiciliare e
cessioni periodiche in caso di mancato recupero;
r il rafforzamento delle partnership con le società
di recupero leader per la ricerca e attuazione di
processi integrati stragiudiziale-giudiziale;
r la strutturazione ed efficientamento delle attività
di recupero legale e delle relative fasi.
L’ultimo ambito di riorganizzazione è stato relativo al
supporto e monitoraggio, con:
r l’ammodernamento degli applicativi in uso
finalizzato a consolidare la gestione del credito
anomalo/default in un’unica piattaforma integrata;
r la riorganizzazione completa della reportistica
sia gestionale che direzionale per consolidare in
unico database le informazioni necessarie alla
gestione quotidiana per le strutture operative e
al monitoraggio e governo da parte degli organi
dirigenti.
I benefici e i risultati
“Da questo progetto sviluppato insieme a CRIF COL
ci aspettiamo risultati attesi per tutti i comparti. In
primo luogo, la razionalizzazione e ottimizzazione
dei costi di recupero crediti e la piena soddisfazione
per le nuove risorse inserite e per quelle riqualificate.
Nello specifico siamo sicuri di ottenere significativi
benefici sia nel caso di situazioni di Bonis, Past Due e
Incaglio - in termini di minori flussi a default, maggiori
regolarizzazioni in Bonis, crescita significativa dei
clienti ricondotti a operatività regolare e minori
flussi a Sofferenza - sia in caso di posizioni già in
Sofferenza - in termini di crescita di volumi recuperati
e contenimento del costo del credito”. Anche grazie
al supporto di CRIF COL, “la riorganizzazione del
recupero crediti diventa il volano per il recupero
di redditività degli Istituti di credito” - conclude
Dovero.
Per maggiori informazioni: [email protected]
10
inverno 2013
L’EVOLUZIONE DEL RECUPERO CREDITI NELL’ESPERIENZA E NELLE AZIONI DI BNL
In occasione del CRIF Finance Meeting, Eugenio Minucci, Direttore Recupero
Crediti di BNL, ha condiviso con i partecipanti le azioni, il metodo e le soluzioni
implementate dall’istituto nell’area collection alla luce dell’evoluzione dello
scenario di crisi economico-finanziario e del credito.
Approfondiamo con lui l’esperienza e l’approccio di BNL.
In che modo l’attività di recupero crediti di un gruppo bancario
internazionale, come BNL Gruppo BNP Paribas, è stata influenzata dal
contesto attuale, segnato dalla crisi finanziaria?
“Appartenere a un gruppo internazionale ci dà, purtroppo, una percezione
ancora più chiara dell’impatto della crisi finanziaria nel nostro Paese rispetto
ai dati europei e mondiali. I principali indicatori economici - PIL, tasso di
disoccupazione, ecc. - mostrano che la crisi che stiamo affrontando è duratura
e dai contorni incerti. Questi dati, tradotti nel mondo del recupero crediti
significano minori fatturati, aziende in difficoltà, maggiori fallimenti, più clienti
debitori e più situazioni deteriorate da gestire. Lo scenario della collection è poi
ulteriormente aggravato dall’andamento del mercato immobiliare che incide
sulla possibilità di vendita dei cespiti posti a garanzia dei crediti e sull’esito delle
espropriazioni immobiliari, sia come valore di realizzo che come tempistiche.
Inoltre è aumentato il numero di aste medie e diminuita drasticamente la
percentuale di recupero ottenuta dalle esecuzioni, quindi dalla vendita giudiziale”.
Come è cambiata la vostra gestione del recupero e quali sono i modelli
che seguite?
“Potremmo segnare una linea di demarcazione nella nostra gestione delle
attività di recupero a partire dal 2008, cioè da quando ci siamo resi conto che
le prospettive di un recupero facile si stavano via via inclinando. Prima di questo
momento l’organizzazione di una collection efficace ed efficiente era incentrata
sul recupero telefonico e sull’esazione domiciliare.
Oggi il modello di recupero crediti in BNL gestisce le pratiche solo dopo
gli incagli revocati, la lettera di revoca e la messa in mora, gestiamo quindi
le sofferenze, cioè la parte più deteriorata del portafoglio. Il contesto nel
quale operiamo riguarda un totale di crediti pari a circa 8,5 miliardi, gestiti
attraverso circa 170 risorse attive in 8 location diverse. Il nostro modello di
recupero si basa su metodologie tipiche del business marketing operativo
incentrate sulla segmentazione. Segmentiamo i clienti, l’asset, i partner e il
portafoglio. Con la segmentazione individuiamo i target e all’interno dei target
creiamo le priorità, a partire dalle quali si definiscono le azioni a supporto”.
Quali sono state le azioni e i risultati raggiunti in termini di efficienza
ed efficacia?
“Attraverso la metodologia della segmentazione abbiamo revisionato il modello
operativo che ci ha permesso di arrivare a una specializzazione e riduzione
delle risorse e dei costi complessivi con un incremento del livello di efficienza.
In termini di efficacia abbiamo rivisto i modelli di outsourcing stragiudiziale,
passando a una partnership con le società ‘outsourcing’ legali o affidatarie dei
servizi, come CRIF COL. La partnership ha favorito la focalizzazione sui recuperi
e la variabilizzazione dei compensi e degli affidamenti in base ai risultati.
11
Inoltre l’attivazione giudiziale massiva dell’intero portafoglio e l’adozione del
modello ‘doppio binario’ hanno portato al mantenimento delle percentuali
di successo stragiudiziale nelle prime fasi processuali. Oggi siamo in grado,
dopo aver attivato circa il 90% di tutto il portafoglio, di governare in maniera di
contatto stragiudiziale ogni step processuale. Si parla di contatto in quanto il
60% circa dei nostri recuperi deriva ancora dall’attività stragiudiziale. Si utilizzano
tre canali diversi per raggiungere un contatto per ogni step di procedura.
Per quanto riguarda il mondo dei collateral, abbiamo creato un modello
operativo che ci permette di governare tutte le azioni a supporto.
Nello scenario della crisi finanziaria, l’approccio di BNL è stato guidato
dall’adattamento al mutato contesto che si è tradotto in flessibilità nella
fase stragiudiziale e dialogo con le procedure. Le azioni intraprese hanno
avuto risultati in termini di tenuta sull’attività transattiva, un miglior presidio e
accelerazione, ottenimento di mandati a vendere per evitare il pignoramento e
conseguente svalutazione del bene”.
Come sta evolvendo il mondo del recupero e quali sono i possibili
scenari futuri?
“La recente normativa, che da un lato incoraggia i consumatori ad acquisire
una maggiore consapevolezza della propria situazione finanziaria e dall’altro
prevede il contemperamento degli interessi finalizzati a favorire la continuazione
aziendale e salvaguardare gli interessi dei creditori, sembra favorire il debitore.
La legge di gennaio 2012 sulla composizione della crisi da Sovraindebitamento
ha avuto l’effetto di generare da parte nostra la necessità di conoscere meglio
i prestatari, perché in caso di crisi da sovraindebitamento probabilmente
vedremmo stracciati i nostri debiti.
Il contesto di crisi in cui operiamo ci spinge inoltre a valutare possibili scenari
evolutivi che richiedono azioni di accelerazione, ne è un esempio l’evoluzione del
Social Housing.
Lo scenario attuale del Social Housing vede impiegate una SGR che gestisce
un fondo immobiliare, la Cassa Depositi e Prestiti che acquista quote del fondo,
il fondo che colloca il bene sul mercato e i beneficiari (tipicamente giovani,
studenti e precari) che ne usufruiscono. L’evoluzione del Social Housing nel
recupero crediti di BNL prevede uno scenario futuro nel quale banca, debitori
e investitori istituzionali acquistano quote del fondo. Un ente di gestione del
fondo si occupa di mettere a reddito il bene con conseguente alienazione dello
stesso. Questo scenario potrebbe risolvere il problema di chi si appropria di un
immobile con valore svilito.
Uno scenario da tenere in considerazione è anche quello dell’edilizia. Le banche
possono entrare negli asset di costruzione e vendita di immobili, avendo come
equity il credito. In partnership con l’impresa costruttrice o il general contractor,
la banca sviluppa un business plan con l’obiettivo di vendita del bene. Questo
scenario evolutivo potrebbe diventare un’operazione a ciclo chiuso.
Vorrei concludere sottolineando come in un contesto complicato quale quello
attuale è necessario superare la logica delle contrapposizioni, coinvolgendo i
clienti debitori per trovare insieme la soluzione migliore. Occorre trasformare il
creditore in un partner in chiave di asset management”.
Per maggiori informazioni: [email protected]
inverno 2013
Pubblicazione di CRIF
I SISTEMI CRIF DI LOAN ORIGINATION RICONOSCIUTI COME SOLUZIONI “BEST-IN-CLASS”
nell’analisi di CEB TowerGroup sulle tecnologie per i servizi finanziari
CRIF è stata valutata fornitore “best-in-class”
in tutte e quattro le categorie previste dal
research report “Loan Origination Systems”
elaborato da CEB TowerGroup.
CRIF Credit Framework, commercializzata in Nord
America con il brand “CRIF Synergy”, è stata infatti
valutata “best-in-class” nelle categorie Sales &
Application, Loan Decisioning, Loan processing ed
Enterprise support. Sviluppata sulle esigenze dei
clienti, nello specifico la soluzione sviluppata da
CRIF consente agli operatori di settore di rispondere
più tempestivamente, efficientare i costi, prendere
decisioni più accurate e di essere compliant.
Nel report di CEB TowerGroup, pubblicato lo scorso
mese di ottobre, si legge che: “Da un punto di vista
funzionale, CRIF Credit Framework offre una delle
più ampie gamme di funzionalità e capacità tra tutte
le soluzioni valutate a livello globale e segnalate in
questo report”.
“Dall’Asia, all’Europa, al Medio Oriente e all’Africa
fino al Nord America e all’America Latina, le aziende
di credito affrontano oggi diverse sfide economiche
ma condividendo gli obiettivi di gestire in modo
intelligente il rischio di credito e di ottimizzare i
processi influenzati dal continuo cambiamento
dei requisiti normativi. Guardando ai sistemi di
loan origination come a un fattore di vantaggio
competitivo, i lenders stanno incrementando i loro
investimenti e la propria considerazione verso queste
tecnologie” - commenta Craig Focardi, Senior
Research Director di CEB TowerGroup. “I fornitori
che mettono a disposizione sistemi di loan origination
modulari, flessibili e adattabili alle specifiche
esigenze locali permetteranno alle istituzioni
finanziarie in ognuno di questi mercati di rispondere
in modo strategico alle loro sfide di business”.
“Siamo molto orgogliosi di essere stati inclusi in
questa valutazione ed è una grande soddisfazione
essere riconosciuti dagli analisti di CEB TowerGroup
come i migliori della categoria nel fornire questo
genere di soluzioni” - commenta Carlo Gherardi,
Amministratore Delegato di CRIF.
“Questo riconoscimento rappresenta una ulteriore
conferma dell’innovazione di CRIF nello sviluppo di
un sistema unico di loan origination che può essere
implementato in singole componenti o come sistema
end-to-end, e che ci consente di supportare meglio
i nostri clienti e di sostenere il loro successo in un
contesto di mercato in evoluzione”.
CRIF Credit Framework è una suite di soluzioni
tecnologiche per la gestione del credito e dei
processi decisionali, che operano in modo
integrato per offrire alle istituzioni finanziarie di tutto
il mondo una piattaforma di Customer Origination e
Customer Management altamente personalizzabile
e in grado di garantire loro controllo, flessibilità e
time to market.
STRESS TEST E SISTEMA BANCARIO: LE ANALISI E LA SOLUZIONE MUST DI CRIF
presentate all’Oxford Economics’ Briefing
Eventi
Flashnews
All’ultima edizione italiana degli Oxford Economics’
Briefing Marco Salemi, Direttore Ricerca e Sviluppo
di CRIF Decision Solutions, è intervenuto sul tema
“Tendenze e rischi del settore bancario italiano”.
L’Oxford Economics’ Briefing ha avuto come focus il
rischio e il relativo impatto sulla profittabilità derivanti
dall’incertezza del contesto macroeconomico e dal
rallentamento della crescita economica globale.
Nel suo speech Marco Salemi ha evidenziato le
tendenze del sistema bancario e creditizio nazionale
in termini di redditività, patrimonializzazione e attività
di raccolta degli istituti oltre che di andamento di
impieghi e qualità del credito a famiglie e imprese.
Salemi ha inoltre presentato un’analisi di scenario
sui bilanci dei principali gruppi bancari italiani,
differenziando i crediti verso clientela sia per
controparte che per forma tecnica. Attraverso
lo Stress Testing, la simulazione ha mostrato
l’impatto dello scenario sul “Bilancio di Sistema”,
evidenziando le dinamiche di impieghi, funding,
rischio, P&L, RWA e capitalizzazione sia a livello
firm-wide sia a livello portfolio-specific.
L’analisi ha inoltre approfondito il contributo
specifico di ciascun portafoglio sui Key Performance
Indicators degli istituti di credito. Basilea 3 e
l’incertezza dei mercati richiedono la verifica sempre
più frequente della profittabilità e della solidità degli
istituti di credito rispetto all’evoluzione del ciclo
economico.
Come evidenziato anche nel corso dedicato
organizzato da CRIF Academy, lo Stress Testing
sta sostituendo i tradizionali strumenti di planning
e di reporting in quanto unico strumento capace di
misurare la rilevanza e l’impatto di scenari alternativi
in modo completo e comprensibile. Per far fronte
a queste esigenze CRIF Decision Solutions ha
sviluppato MUST, una soluzione dedicata che
agevola i processi di decisioning e di pianificazione
strategica, allineando la gestione del rischio agli
obiettivi di performance e ai requisiti regolamentari,
con l’obiettivo di valutare gli impatti di uno scenario
macroeconomico di crisi a livello di portafoglio e a
livello firm-wide. Strumento user friendly e senza
alcun impatto IT, MUST assicura piena autonomia
in termini di input macro/micro, consentendo di
personalizzare scenari, dati e modelling in funzione
delle proprie esigenze.
La soluzione integra le misure di rischio già adottate
dall’istituto all’interno di un approccio mirato e
completo di stress testing, mettendo a disposizione
funzionalità di benchmarking, business planning e
risk reporting trasparenti.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Nel Regno Unito CRIF potenzia il portale dei servizi alle assicurazioni con strumenti antifrode
di verifica dei veicoli e dell’identità personale
CRIF Decision Solutions Ltd, società del Gruppo CRIF che
opera sul mercato britannico, ha potenziato la suite di servizi
per il mercato assicurativo del Regno Unito attraverso l’accesso
in tempo reale a un unico portale informativo (UK Data Hub)
arricchito di dati utili alla verifica dei veicoli e dell’identità
personale oltre a strumenti antiriciclaggio.
Questo prestigioso risultato è stato possibile grazie all’accordo
di CRIF con due dei principali provider di informazioni
del Regno Unito: HPI, relativamente alle informazioni
sull’identificazione dei veicoli, e Tracesmart, relativamente al
controllo sull’identità personale e le soluzioni di profilazione.
Nello specifico, UK Data Hub permetterà ad assicuratori,
broker, organizzazioni finanziarie e avvocati di conoscere meglio
i propri clienti, e quindi di prevenire le frodi. Come mostrano
recenti indagini svolte sul mercato inglese, infatti, le frodi relative
alle assicurazioni auto e agli infortuni personali, sia nella fase di
richiesta della polizza sia di richiesta di risarcimento danni, sono
cresciute sensibilmente anche nel 2012. Grazie alla flessibilità
dell’accesso A2A e via web, il portale permette agli utenti di
velocizzare i processi decisionali durante l’intero ciclo di vita
del cliente, dalla fase di richiesta, alle fasi di sottoscrizione
dell’assicurazione al momento dell’acquisto e di richiesta
di risarcimento danni. Inoltre, UK Data Hub di CRIF mette a
disposizione un’ampia gamma di dati grazie all’accesso ai
database di informazioni assicurative (CUE Motor, PI e Home)
oltre alle fonti provenienti da HPI e Tracesmart. Gli utenti
hanno così accesso a 40 milioni di informazioni e 27 milioni di
indirizzi collegati, incluse la data di nascita e il registro di morte
e il passaporto. Inoltre, in meno di due secondi e in un unico
report, sono rese disponibili informazioni di dettaglio sui veicoli
e sui procedimenti in corso (incluse le sentenze della Corte di
Giustizia e informazioni su eventuale bancarotta).
Darren Greenyer, Finance and Insurance Director di HPI, ha
così commentato la nuova partnership: “HPI è impegnato da
anni nel combattere le frodi in ambito assicurativo fornendo
dati per la corretta identificazione dei veicoli. Siamo quindi felici
di essere partner di CRIF e di poter mettere a disposizione le
nostre informazioni oltre ad altre fonti di dati in un unico portale,
che sicuramente aiuterà a migliorare i processi di identificazione
delle frodi”.
HPI è da più di 70 anni la principale fonte di informazioni sui
veicoli per il settore automobilistico nel Regno Unito, fornendo
informazioni dettagliate e aggiornate su marca, modello, data
di immatricolazione, cilindrata del motore e livello di emissioni
di CO2, anno di fabbricazione, colore, numero di intestatari,
data dell’ultimo passaggio di proprietà dei veicoli e molto altro
ancora.
“Alla luce del forte incremento nelle frodi d’identità nel
Regno Unito, il nostro UK Data Hub rappresenta un
indispensabile strumento di supporto nella prevenzione e nella
gestione delle frodi” - commenta Sara Costantini, Direttore di
CRIF Decision Solutions Ltd. “La facilità e la velocità con cui
le informazioni sono oggi disponibili avrà un impatto positivo
sul business dei nostri clienti e sulle loro decisioni operative,
consentendo loro di proteggere i clienti onesti dagli effetti
economici e negativi delle frodi”.
CRIBIS D&B in collaborazione con IL Sole24ORE presenta
BtoB MARKETING FORUM – Quando il cliente è l’impresa:
dalle esperienze alle strategie del futuro nei mercati B2B
Milano, sede Gruppo 24ORE, Sala Collina, 16 aprile 2013
CRIBIS D&B in collaborazione con IL Sole24ORE presenta lo
Studio Pagamenti 2013
Milano, sede Gruppo 24ORE, Sala Collina, 8 maggio 2013
12
sintesi
Pubblicazione di CRIF
inverno 2013
Registrazione del Tribunale
di Bologna N. 7538 del
21/04/2005
CRIF
Via M. Fantin, 1-3
40131 Bologna
Tel. 051 4176111
Fax 051 4176010
www.crif.com
[email protected]
Direttore Responsabile
Maurizio Liuti
Coordinatore Redazionale
Francesco Bonetti
Stampa
Tipografia Negri, Bologna
Stampato su carta riciclata
certificata FSC.
Se non desidera più ricevere in
futuro la pubblicazione Sintesi,
Le chiediamo di inviare una
comunicazione a CRIF S.p.A.,
via M. Fantin 1-3, 40131 Bologna
o una email all’indirizzo
[email protected]