Luglio Agosto - Azienda per i Servizi Sanitari n. 6

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Luglio Agosto - Azienda per i Servizi Sanitari n. 6
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Quale strategia per i prossimi anni?
2
In questi ultimi anni la nostra Azienda ha elaborato in campo sanitario
e socio sanitario diversi interventi
validi ed efficaci, alcuni dei quali ancora in fase di completamento. La
verifica dell’attuazione della pianificazione pregressa, effettuata dalla
Direzione Centrale regionale in occasione della stesura del PSSR 20102012, ha evidenziato la seguente
situazione:
- carenza di posti letto per post-acuti
(30 attivi su 115-120);
- carenza di posti letto per hospice
(10 attivi su 22);
- carenza di posti letto per RSA (159
attivi su 185-226);
- mancato raggiungimento del livello
minimo di personale previsto ogni
10.000 abitanti per il dipartimento
delle dipendenze (0,70 unità invece
di 1,4);
- mancato raggiungimento del livello
minimo di personale previsto ogni
10.000 abitanti per il servizio infermieristico domiciliare (2,98 unità invece di 3,5/4,5).
Questi dati costituiscono una base
informativa preziosa sulla quale sviluppare le nostre azioni future. Nel
triennio a venire l’Azienda dovrà
procedere ad allineare i propri servizi agli standard sopra citati. Ritenere di esaurire così la propria azione,
però, sarebbe un errore. Alcuni temi
già all’attenzione della Direzione, se
adeguatamente supportati, potranno
dare i loro frutti a vantaggio della popolazione che siamo tenuti a servire.
Mi riferisco in particolare alla prevenzione delle patologie a maggiore dif-
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l’editoriale di luglio/agosto
Giuseppe Tonutti
fusione per le quali sono prevedibili
importanti complicazioni che incidono
in maniera determinante sulla durata e sulla qualità della vita di chi ne
viene colpito. Oltre che sugli screening per le patologie oncologiche, è
importante investire in prevenzione,
intervenendo sull’educazione sanitaria per un corretto stile di vita, anche in alcuni ambiti specifici quali
ad esempio:
- il rischio cardiovascolare;
- l’obesità;
- le dipendenze, ivi comprese quelle
legate all’alcol e al fumo di tabacco.
Esistono poi diverse patologie per le
quali è necessario gestire la cronicità
a livello territoriale, con l’obiettivo di
allungare la durata della vita, consentire una buona qualità della stessa e
prevenire le complicanze invalidanti
ed i ricoveri ospedalieri. Ad esempio
si possono citare:
- lo scompenso cardiaco;
- il diabete;
- le malattie tumorali;
- le malattie reumatiche e osteoarticolari;
- l’insufficienza respiratoria;
- le malattie neurologiche;
- le malattie psichiatriche;
- l’AIDS.
Lavorare su questi settori richiede
un diverso approccio sia da parte del
Dipartimento di Prevenzione, sempre
più teso a prevenire i fenomeni, piuttosto che a rilevarli una volta accaduti
e sanzionarli, sia da parte dei Distretti, per i quali è necessario potenziare l’autonomia gestionale attraverso
il riconoscimento di responsabilità
precise in campo medico, infermieristico ed amministrativo, sia, infine,
da parte dei Dipartimenti di Salute
Mentale e delle Dipendenze, sempre
più orientati ad un’azione preventiva
e di reinserimento sociale dei propri
assistiti. Muovendoci in un contesto
economico e finanziario difficile, che
durerà con ogni probabilità per tutto il triennio 2010-2012, per riuscire
a realizzare quanto si è proposta, la
Direzione dovrà operare in modo importante sull’efficienza, al fine di recuperare risorse da reinvestire nelle
professionalità necessarie a potenziare o attivare i servizi in linea con gli
standard previsti dalla programmazione regionale. Sarà quindi determinante dare il massimo risalto alla responsabilizzazione sul corretto utilizzo delle risorse affidate, soprattutto di
quelle umane, ma non solo. Per non
perdere di vista la qualità, inoltre, la
Direzione non potrà limitarsi a razionalizzare (spero mai a razionare), ma
dovrà anche investire, e non solo per
attivare servizi o implementare prestazioni, ma soprattutto per mettere il
proprio personale (dipendente e convenzionato) nelle migliori condizioni
operative possibili, ben sapendo che
questo è il presupposto irrinunciabile
per fornire servizi di qualità. Ne consegue che Politiche del personale,
Formazione, Informatizzazione, Comunicazione, Sicurezza ed Ambienti
di lavoro costituiranno l’asse portante
della strategia interna di questa Direzione; ma di questo ne parleremo nei
prossimi numeri.
Accreditamento all’eccellenza,
il punto in vista delle prossime
e definitive verifiche JCI
Paolo Andrian
Si sta concludendo il piano di preparazione all’ultima verifica di Joint Commission International per l’accreditamento all’eccellenza degli ospedali di
Spilimbergo e San Vito al Tagliamento,
prevista rispettivamente nei giorni del
2-3 e 4-5 agosto. Questi ultimi mesi
sono stati orientati ad attuare tutti i
possibili piani di miglioramento per recuperare le non conformità rilevate in
aprile e quindi ad aumentare ancora
la sicurezza e la qualità delle cure. In
particolare, per ogni criticità rilevata, si
sono cercate le azioni utili per rispondere ad ognuno dei circa 40 punti indicati nel verbale della prima visita e che
saranno oggetto della prossima verifica
mirata. Tutti i piani di miglioramento e
la documentazione relativa dovrebbero
ovviamente concludersi entro la fine di
luglio. La grande mole di lavoro richiesto, l’impegno e i risultati raggiunti sono
sicuramente notevoli ed evidenti. Ad
esemplificare il processo complessivo
di miglioramento, per il controllo delle
infezioni sono state elaborate o perfezionate procedure relative all’utilizzo
degli spazi, elaborati protocolli per la
pulizia e disinfezione degli articoli non
critici, per il trasporto e stoccaggio
della biancheria pulita, per il controllo
del rischio di infezioni durante i lavori
di demolizione e ristrutturazione. Tutte
le procedure sono pubblicate sul sito
intranet aziendale sotto la voce Accreditamento J.C.I.. A fronte della produzione di politiche e procedure capaci
di ridurre i rischi in ambito sanitario, è
stato dato avvio alla rilevazione ed informatizzazione sistematica dei dati
utili al monitoraggio della qualità con
produzione di report che includono ormai quasi tutte le strutture e che possono indirizzare le azioni migliorative.
Ad esempio, sono ora disponibili i primi
due report collegati all’applicazione della checklist operatoria, che dimostrano
un ottimo livello di adesione in tutte le
sale operatorie dei due presidi: nell’ultima rilevazione in particolare, con
percentuali di aderenza alla procedura
costantemente oltre il 90%, si è evidenziata l’opportunità di un passaggio a livelli di sicurezza ancora maggiori con
l’adozione del “Manuale per la sicurezza in sala operatoria: Raccomandazioni e Checklist” del Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali
(2009). Altre rilevazioni sono disponibili
per il consenso informato, per le complicanze anestesiologiche postoperatorie, e sono attualmente in fase di elaborazione i report sulla qualità percepita
da parte degli utenti e sul benessere
organizzativo finalizzata alla rilevazione del rischio stress-correlato ai sensi
dell’art. 28 del D.lgs.81/2008. Attività di
miglioramento operativo sono invece
riconducibili alla verifica condotta sul
campo dai gruppi attivi nei due presidi
sulla corretta gestione della documentazione sanitaria. Durante tale attività
si è cercato di rilevare e segnalare alle
figure professionali di riferimento quelle
criticità che possono trovare immediata
soluzione migliorando i processi in atto
(pianificazione della continuità delle
cure, aderenza al format della lettera
di dimissione). L’organizzazione si è
dunque avviata sulla strada del miglioramento e della qualità, ma il processo
richiede ancora supporto, comunanza
di obiettivi e condivisione, considerando che il miglioramento non è un fine,
ma un “modus operandi” di grande valore etico e professionale. Ovviamente
è speranza di chi scrive che tutto questo venga riconosciuto nella prossima
visita e che si giunga quindi a buon fine
del percorso, avendo chiaro che tutto
quanto è stato fatto ha una logica di
servizio all’utenza e che è già divenuto patrimonio comune degli operatori
dell’ASS6.
Distretto Est, inaugurati
i murales per l’Hospice
Antonio Loperfido
Il 25 giugno si è svolta la festa d’inaugurazione dei murales per l’Hospice “Il gabbiano” a cui hanno partecipato vari rappresentanti politici e amministratori sanitari
locali e numerosi rappresentanti di associazioni, di familiari di persone un tempo
ricoverate in Hospice, volontari dell’Hospice e cittadini di ogni età. I murales sono
stati promossi dall’Associazione “Amici
dell’Hospice il gabbiano”, e coordinati dal
Servizio Politiche Giovanili del Comune di
San Vito al Tagliamento. I murales sono
stati pensati per rendere più accogliente
e meno ospedaliero l’accesso alla struttura. Solitamente, il vissuto di chi entra in
Hospice è quello di sentirsi come in una
casa. Sentirsi a proprio agio e accolti senza riserve è il filo conduttore che lega le
varie iniziative che vengono organizzate
intorno e dentro la realtà dell’Hospice. Si
sarebbe potuto conferire l’incarico di far
eseguire l’opera a mani esperte, invece
è stata favorita l’idea di trovarsi in molti
a dipingere per fare qualcosa di bello per
chi si reca in Hospice. L’Hospice appartiene alla comunità, fa qualcosa per essa
e la comunità fa qualcosa per l’Hospice.
Al progetto, iniziato nel mese di marzo e
completato a maggio, hanno partecipato
una novantina di persone appartenenti a
numerose associazioni e servizi del territorio sanvitese. È stato scelto un soggetto
molto semplice per permettere a ogni partecipante di sentirsi libero di esprimere ciò
che pensava il proprio cuore. Lo sfondo è
dato da un enorme cielo su cui prevalgono i colori caldi ed infuocati del “tramonto”,
ma con delle sfumature chiare e tenui soprattutto a ricordare “l’alba”; alla base dei
murales vi è il fiume Tagliamento. Si stagliano su questo sfondo delle porzioni di
muro denominate “cartoline”, raffiguranti
la gioia di vivere e delle vedute di San Vito
che ricordano il luogo in cui è collocato
l’Hospice. Ancora cartoline che parlano
della famiglia, del piacere di stare insieme, dell’amore, della natura, delle vacanze, delle stagioni della vita, dei desideri e
dei sogni, dei ricordi.
3
Distretto Est,
presto un Centro Alzheimer
a Morsano al Tagliamento
Silvana Corona
Erika Garbo
Giorgio Simon
4
Ormai tutti sanno che la malattia di
Alzheimer è una patologia frequente
e molto difficile per le persone che ne
sono affette e per i loro famigliari. La
perdita della memoria e della capacità di relazionarsi con gli altri toccano
due delle caratteristiche più importanti
dello stesso essere uomini e donne. In
questi ultimi anni è aumentata progressivamente la consapevolezza per la comunità e i servizi dell’importanza della
malattia. Si sono, infatti, moltiplicate
le iniziative di sensibilizzazione, sono
nate importanti associazioni di volontariato e si sono avviati servizi. Purtroppo la medicina
ha ancora una
volta tentato di
spostare l’attenzione più sulla
diagnosi e sulle
terapie farmacologiche che sulla
qualità del vivere
della persona e
dei suoi famigliari. Va detto però
che in molti servizi si è sviluppata un’ottima cultura che ha, sommariamente, tre obiettivi per i malati di Alzheimer: mantenere
i diritti, mantenere la dignità e aiutare
le famiglie. Per far questo è necessario
sviluppare una rete di servizi articolata, flessibile e molto attenta ai bisogni.
In questa rete si colloca sicuramente il
nuovo Centro diurno della “Fondazione
Moro” di Morsano al Tagliamento la cui
prima pietra è stata collocata il giorno
3 luglio 2010, alla presenza di molte
autorità. La Casa di Riposo di Morsano
ha già una lunga tradizione di qualità
dell’assistenza; ha, infatti, partecipato
alcuni anni fa alla prima sperimentazione di accreditamento all’eccellenza or-
Qualità percepita,
i risultati dell’indagine
sulle persone dimesse
dall’ospedale
ganizzata dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Ha inoltre sempre avuto,
tra i propri ospiti, un gruppo di persone
con disturbi del comportamento. Il Centro diurno amplia e sviluppa il progetto
di integrare strettamente la struttura
con la comunità. La finalità del Centro
è infatti di poter fornire supporto e aiuto
alle persone e alle loro famiglie con attività diurne che aiutano il mantenimento delle attività cognitive senza togliere
completamente il malato dal proprio
contesto. All’interno del Centro sono
già previste anche attività sperimentali
con gli animali (pet-therapy) in collaborazione con Università ed enti di
ricerca. La nuova
iniziativa va ad
arricchire l’offerta già presente nel territorio
del Distretto Est
che comprende
anche il Centro
diurno di S. Giovanni di Casarsa
che svolge già
un’eccellente attività sociale e
riabilitativa. Il progetto è un ulteriore
tassello nel Distretto Est per la costruzione di un modello di distretto/ambito
socio sanitario “diffuso”. Un distretto
che svolga appieno la propria funzione,
infatti, deve svolgere le proprie attività
nella comunità e con la comunità. Dove
per comunità si intendono ovviamente
gli Enti locali ed anche tutti gli enti pubblici e privati, le associazioni di volontariato e i cittadini stessi. È dall’insieme di
queste risorse, e non dall’edificazione
di cittadelle della salute piccole o grandi, che nasce il distretto e si sviluppano
le cure primarie.
Nell’intento di affinare il sistema per lo
studio e lo sviluppo della qualità dal punto di vista del cittadino utente, alla fine del
mese di marzo, è stata avviata, secondo gli
standard di accreditamento JCI, un’indagine sulle persone ricoverate negli ospedali
della nostra Azienda. In particolare, sulla
base dei risultati della recente esperienza realizzata dalle Aziende Sanitarie della
Regione Veneto con la collaborazione del
Picker Institute Europe, (ente di riferimento
per il programma di rilevazione dell’esperienza e della soddisfazione dei pazienti
del Servizio Sanitario Nazionale inglese),
è stato inviato, a mezzo posta, un questionario a un campione di 950 persone, di età
superiore ai 17 anni. Ai destinatari è stato
chiesto di esprimersi su diversi aspetti della loro esperienza,
quali l’ammisGiudizio complessivo s
sione, la qualità
dell’assistenza,
la gestione del
dolore, la comuScad
nicazione con
2%
i medici e gli
Discreta 5%
infermieri, le informazioni riceBuona 31%
vute, i farmaci, il
coinvolgimento
nell’assistenza,
il cibo, la pulizia
e la dimissione.
Sono pervenute 472 buste
p r e a ff r a n c a t e
contenenti questionari compilati e validi
per l’analisi, corrispondente ad un tasso di
adesione pari 49,4%. Si tratta di un risultato molto incoraggiante in quanto è simile al
tasso di risposta registrato nelle più recenti
indagini realizzate secondo la stessa metodologia ed è, in ogni caso, superiore a
quella registrata in indagini con questionario postale realizzate in Italia, che non va al
di là del 25-30%. Il campione di rispondenti
è composto per il 53% da persone di sesso
femminile e il 94% è di nazionalità italiana; il 75% dei ricoverati è rappresentato da
persone con più di 50 anni. Con riguardo
alla scolarizzazione: il 40% elementari, il
26 e 21% medie inferiori e superiori, l’8%
laurea. Il primo importante punto di forza
è rappresentato dal giudizio complessivo
che gli utenti esprimono rispetto alla loro
esperienza di ricovero ospedaliero: il 93%
dei rispondenti valuta l’assistenza ricevuta
eccellente, molto buona o buona, solamente il 2% esprime un giudizio chiaramente
negativo. Il giudizio complessivo appare
strettamente collegato alla fiducia e professionalità riconosciute a medici e infermieri, espressa rispettivamente dall’86% e
dal 75%. Solo il 3% dichiara di non aver
avuto nessuna fiducia. Il riconoscimento
della professionalità degli operatori sanitari è ulteriormente confermato dal giudizio
molto positivo che viene dato sulla collaborazione tra medici e infermieri: il 91% dei
pazienti la giudica eccellente, molto buona
o buona contro solo un 3% che la giudica
scadente. Le persone, nel ripercorrere le
diverse tappe della loro esperiensull'assistenza ricevuta
za di ricovero
hanno evidenziato i seguenti
principali punti
dente
Eccellente
di forza: il rispet%
to della privacy
20%
e della dignità
della persona, il
rumore (il 75%
dichiara di non
essere mai staMolto buona
to disturbato dal
rumore), la puli43%
zia delle stanze
e dei bagni; la
comprensibilità
delle risposte da parte di medici e infermieri, la gestione del dolore; la consegna di informazioni scritte per il post dimissione. Le
più importanti aree di miglioramento che
emergono dalle risposte al questionario
sono: l’informazione al Pronto Soccorso,
sui risultati dell’intervento, sugli effetti indesiderati dei farmaci, su chi contattare dopo
la dimissione in caso di dubbi o preoccupazioni, su come presentare un reclamo;
la qualità dei pasti; l’igiene delle mani; il
coinvolgimento dei pazienti nelle decisioni
relative al trattamento e alla dimissione; la
possibilità di parlare delle proprie paure e
preoccupazioni; il ritardo nella dimissione.
Per maggiori approfondimenti si rinvia al
report pubblicato in intranet, sezione Comunicazione/URP.
Promozione della salute,
avviato il percorso formativo
con l’Istituto Superiore di Sanità
Virginio Beacco
Silvia Masci
Programmare per promuovere salute.
tradotto all’interno di un modello di pro-
La diagnosi sociale, la progettazione
gettazione degli interventi, quale quello
e la valutazione. La direzione sanitaria
proposto da Green e Kreuter (modello
con la regia del Servizio di promozione
“Precede Proceed”, 1999), nell’ambito
e educazione alla salute ha avviato du-
della promozione della salute. I forma-
rante il 2009 un percorso formativo sul
tori hanno così sviluppato gli aspetti
tema “Programmare per promuovere la
centrali del modello, con particolare
salute” realizzato dall’Istituto Superiore
attenzione alle fasi iniziali di diagnosi
di Sanità che si è concluso a maggio di
sociale, di progettazione e di valutazio-
quest’anno.Il corso, articolato in quattro
ne. La metodologia di formazione si è
incontri, ha permesso la partecipazione
basata sui principi dell’apprendimento
di ventidue operatori rappresentanti dei
per problemi (Pbl, Problem Based Le-
distretti, dei dipartimenti, dei medici di
arning) fornendo gli elementi chiave per
medicina generale, dei pediatri di libe-
la progettazione nel campo della pro-
ra scelta, del servizio infermieristico,
mozione della salute secondo un orien-
dell’ospedale di San Vito per confron-
tamento applicativo. Attraverso lavori in
tarsi sulle nuove dimensioni del con-
piccoli gruppi, confronti di esperienze,
cetto di salute e sulle sue implicazioni.
i partecipanti hanno potuto identificare
L’Istituto ha fornito un inquadramento
alcuni dei principali strumenti operativi
generale sugli aspetti teorici e meto-
della progettazione e contestualizzarli
dologici utili per la progettazione nel
nel campo della promozione di stili di
campo della promozione della salute.
vita salutari e delle condizioni sociali
Sono stati presi in riferimento alcuni
idonee per l’infanzia e l’adolescenza.
paradigmi scientifici e quadri culturali
Le ultime due giornate si sono focaliz-
che influenzano i modelli di salute. In
zate sulle fasi finali del suddetto mo-
particolare, la Carta di Ottawa (Oms,
dello di progettazione, che riguarda-
1976), che si focalizza sui determinan-
vano in particolare la valutazione del
ti di salute, le disuguaglianze di salu-
processo, dell’impatto e del risultato e
te, le politiche per la promozione della
che si ricollegavano direttamente alle
salute, la trasformazione tecnologica
fasi analizzate nella prima parte del
e urbana della società e l’empower-
percorso formativo, grazie alla circola-
ment, questioni rilanciate nella Carta
rità del modello che stimola l’operato-
di Bangkok (Oms, 2005) alla luce delle
re a riflettere fin dai momenti di avvio
trasformazioni caratteristiche del mon-
dell’intervento sulle finalità da persegui-
do globalizzato. L’ulteriore riferimento
re, ricercando in maniera sistematica e
teorico è stato quello dell’approccio
metodologica il senso e l’orizzonte del
salutogenico (Antonovsky, 1979), che
suo agire. L’intero percorso formativo e
si sviluppa in modo interconnesso con
il modello educativo-ecologico “Prece-
la strategia di promozione della qualità
de Proceed” potrà consultare in intra-
della vita (Oms, 2002). Il corso ha fatto
net l’area del Servizio di promozione
proprio questo quadro teorico e lo ha
della salute.
5
Trasparenza,
pubblicato il nuovo regolamento
sui procedimenti amministrativi
Monica Pitzalis
Antonella Pegolo
Antonella D’Arenzo
6
Disabilità, ad agosto la
proiezione di “Pesci
Che Parlano Cinese”
È stato approvato il “Regolamento sui
la prova dell’avvenuta comunicazio-
procedimenti amministrativi” secondo
ne all’interno del fascicolo istruttorio.
quanto previsto dalla Legge 7 agosto
Nota importante: Se il procedimento
1990, n. 241 e successive modifiche
concerne un provvedimento limitativo
e integrazioni. I procedimenti ammini-
della sfera giuridica del privato cittadi-
strativi aziendali riportati nell’Elenco
no, esso va notificato nel rispetto delle
allegato al regolamento indicano tra
regole del codice di procedura civile,
l’altro i termini massimi in cui si dovran-
quindi a mezzo messo comunale o via
no concludere. Per i procedimenti non
posta (raccomandata a/r). e) Il Respon-
riportati nell’elenco il termine standard
sabile del procedimento può sospende-
(salvo norme specifiche) è di trenta
re il procedimento per una sola volta e
giorni (a decorrere dal 4.07.2010), così
per un periodo non superiore a trenta
come disposto dalla legge 18.06.2009
giorni, per acquisire informazioni o cer-
n. 69 che ha modificato la L.241/90
tificati utili all’istruttoria. f) Motivi ostati-
(prima era di 90 giorni). Ecco in sintesi
vi: Nei procedimenti ad istanza di parte
le principali disposizioni contenute nel
il responsabile del procedimento comu-
regolamento: a) A ciascuna struttura or-
nica con tempestività a chi ha presen-
ganizzativa è preposto un Responsabi-
tato l’istanza i motivi che ostacolano
le il quale provvede ad assegnare a sé
l’accoglimento della domanda, prima
o ad altro dipendente, la responsabilità
di adottare il provvedimento negativo.
dell’istruttoria nonché di promuovere
Entro 10 giorni dal ricevimento di tale
l’adozione del provvedimento finale. In
comunicazione l’istante ha diritto di
mancanza di indicazione specifica,
presentare per iscritto osservazioni con
l’assegnatario resta il dirigente d’uf-
eventuale documentazione allegata. g)
ficio. b) Il procedimento ad iniziativa
Ricorsi: Decorsi inutilmente i termini
di parte prende avvio dalla data in cui
per la conclusione del procedimento,
l’Amministrazione riceve la domanda,
l’interessato può esperire ricorso av-
la dichiarazione o l’istanza; l’avvio per
verso il silenzio dell’Amministrazione al
i procedimenti d’ufficio decorre dalla
T.A.R. La novità introdotta dalla leg-
data dell’atto propulsivo o da quando si
ge 69/2009 è che le pubbliche ammi-
sia manifestato l’obbligo o l’intenzione
nistrazioni inadempienti sono tenute
a procedere. c) Il provvedimento che
al risarcimento del danno ingiusto
viene adottato al termine dell’iter for-
cagionato dall’inosservanza dolosa
mativo deve necessariamente essere
o colposa del termine di conclusio-
motivato, salvi i casi in cui si tratti di atti
ne dei procedimenti. Il diritto al ri-
normativi o comunque di atti a contenu-
sarcimento del danno si prescrive in
to generale. d) Comunicazione: L’avvio
cinque anni. Il Regolamento è pubbli-
del procedimento amministrativo deve
cato sul sito Internet www.ass6.sanita.
essere comunicato a tutti i soggetti in-
fvg.it ed è consultabile sul sito Intranet
teressati. La comunicazione può esse-
aziendale alla voce “Affari Generali e
re effettuata anche per via telematica
legali”: Regolamento sui procedimenti
o tramite fax ed è necessario fornire
amministrativi.
Nella primavera del 2007 Monica Pitzalis, operatore socio assistenziale della
Cooperativa Sociale di Solidarietà Familiare e Antonella Pegolo, operatore
socio assistenziale dell’ASS6, hanno
presentato al Coordinamento Sociosanitario un progetto che aveva lo scopo
di dare voce a coloro restano per certi
versi occultati offrendo loro uno spazio dignitoso per esprimere la propria
espressività autentica. Questa iniziativa è nata con l’intento di far conoscere, attraverso l’uso dell’immagine,
persone che autonomamente avrebbero delle difficoltà ad esprimere le loro
tendenze, i loro desideri e fantasie e
la loro capacità di divertire con le loro
sensibilità sottili.
Dopo due anni di lavoro. nel maggio
2009 il mediometraggio dal titolo “Pesci Che Parlano Cinese” (realizzato con
materiali e attrezzature proprie) è stato
reso pubblico e presentato in occasione della manifestazione “Altri Sipari”,
l’evento organizzato dall’ASS6, che ha
visto coinvolte, in azioni artistiche ed
espressive, varie realtà che operano
nell’ambito della disabilità. Il mediometraggio ora è stato presentato a “Filmmakers”, festival di cortometraggi e
cinema indipendente, che si svolge tra
luglio e agosto nella cornice del Chiostro di San Francesco a Pordenone.
La proiezione è prevista martedì 17
agosto 2010, alle ore 21, con ingresso gratuito. Il mediometraggio “Pesci
Che Parlano Cinese” andrà in onda,
purtroppo, in forma ridotta in quanto per partecipare al concorso il film è
stato notevolmente tagliato e rimontato. Dal film intero che proponeva 10
episodi ne sono stati estratti 4 racconti: si susseguono quindi sullo schermo
come i sogni, le fantasie, i desideri e
realtà occupano spazio nella vita della
persona disabile.
Biblioteca:
vetrina delle
novità
a cura della
Biblioteca Scientifica
[email protected]
Benvenuto al nuovo Direttore
Amministrativo
Volontariato, il progetto “Nonni
Ri-denti”
Il 19 luglio ha preso servizio il nuovo
Direttore Amministrativo Dott. Massimo
Romano. L’incarico è stato conferito
con decreto del Direttore Generale
n° 306 del 30.06.2010. Benvenuto e
buon lavoro.
L’Associazione Tempo Scambio
è un vero e
proprio istituto di credito, dove
si deposita
la propria
disponibilità a scambiare prestazioni
con gli altri aderenti, usando il tempo
come unità di misura dei baratti. Tutte le prestazioni sono a titolo gratuito.
Il Progetto “Nonni Ri-denti” costituisce
l’ultima dimostrazione concreta dei sentimenti che animano i volontari di Tempo
Scambio, che ha sede presso la Casa
del Volontariato Socio Sanitario in Via
De Paoli 19, a Pordenone. Dal 2009 è,
infatti, operativo presso la Casa di Riposo comunale un ambulatorio dentistico
rivolto agli ospiti, nato dalla collaborazione tra volontariato ed istituzioni, che
recentemente ha registrato il 150° paziente visitato e curato: questo ha comportato 320 prestazioni in ambulatorio
in 32 giorni, il tutto totalmente gratuito.
Le attrezzature ed i materiali sono stati
reperiti gratuitamente grazie alla generosità di fornitori e operatori del settore.
Ad oltre un anno dalla partenza, il progetto “Nonni Ri-denti”, è stato rinnovato presso “Casa Serena” a Pordenone
ed i protagonisti della firma della nuova
convenzione sono: Laura Pittau - Presidente Associazione Italiana Odontoiatri,
Eligio Grizzo - Presidente Associazione
“Tempo Scambio”, Stefano Franzin - Direttore Casa Serena e Lucio Bomben
- Direttore Distretto Urbano dell’ASS6.
Un ottimo esempio di come i volontari
con efficienza ed altruismo hanno potuto offrire un vero aiuto a tanti anziani,
ricoverati nella casa di riposo, nell’alleviare i disturbi legati ad un’ importante
funzione vitale come la masticazione.
La rilevanza dell’opera è data, infatti, dalla possibilità di effettuare visite e
trattamenti odontoiatrici di base, fornire screening e attività di prevenzione e
dimostra come, se esiste una collaborazione con le istituzioni, un progetto
come questo, pilota in regione, possa
dare i suoi frutti e possa diventare continuativo nel tempo.
Auguri al Dott. Ferruccio Giaccherini
Sto sentendo il concerto che Keith Jarrett ha tenuto a Parigi il 26 novembre
2008; chissà perché proprio su queste note mi metto a scrivere il saluto
a Ferruccio; forse perché è un grande
esperto di jazz e di musica in generale (appassionato perfino dei Sigur Ros,
notissimo gruppo islandese!!!), forse
perché la parte n.VII di questo concerto mette nostalgia, forse perché i ricordi
(di lavoro e non) continuano a passare
davanti: le discussioni sull’etica protestante, sul principio di responsabilità,
ma anche sui piccoli pezzi di vita quotidiana, la famiglia, la salute…Mi dimenticavo di dire che Ferruccio è il Direttore
“storico” del Servizio di Neuropsichiatria
Infantile, che ha resistito alle tempeste
dei cambiamenti direzionali ed organizzativi, ma ci sono cose più importanti
nella vita…
“Still crazy after these years”.
Lucio Bomben
Saluti al Dott. Daniele Ciresola
Il 15 luglio il dr. Daniele Ciresola, medico competente, ha concluso la sua
attività alle dipendenze dell’ASS6 per
prendere servizio, con lo stesso ruolo,
presso l’Istituto Oncologico Veneto, con
sede a Padova. Al dr. Ciresola vanno
i ringraziamenti per la proficua attività
svolta e per la competenza professionale esercitata nel delicato incarico. I
colleghi esprimono i più fervidi auguri
per una nuova attività lavorativa ricca di
soddisfazioni professionali.
Giovanni Tasca
Associazione “Tempo Scambio”
La qualità dell’attesa nell’adozione internazionale. Significati,
percorsi, servizi. Istituto degli
Innocenti 2010
Con questo volume prosegue il percorso di documentazione delle attività
formative che la Commissione per le
adozioni internazionali promuove fin dal
2000, anno della sua nascita.Il percorso qui documentato riguarda il periodo
dell’attesa nell’adozione internazionale:
nei suoi possibili significati, nell’individuazione dei percorsi di sostegno ed
elaborazione, nella prefigurazione di
proposte da parte dei servizi.
7
Marco Castelletto
Redazione
Silvana Corona, Antonella D’Arenzo,
Anna Maria Falcetta, Alessandro Gislon,
Nevio Iacuzzi, Ornella Miot,
Luciana Pignat, Sandro Santarossa,
Sergio Saracchini, Paola Segato,
Carmela Zuccarelli
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Direttore responsabile
Segreteria
Ornella Miot, Luciana Pignat
Tel. 0434-369917
Fax 0434-522650
e-mail: [email protected]
[email protected]
Impaginazione e Grafica
Sergio Saracchini
Stampa
Tipografia Sartor
Pordenone
Reg. Trib. di Pordenone
n. 515 del 28 Luglio 2004
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Michele Berardi
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A questo numero
hanno collaborato:
Paolo Andrian Servizio Qualità e Performance
Virginio Beacco Responsabile Servizio Promozione ed Educazione alla Salute
Lucio Bomben Direttore Distretto Urbano
Silvana Corona Responsabile Ufficio per le Relazioni con il Pubblico
Antonella D’Arenzo Ufficio Affari Generali e Legali
Erika Garbo Ufficio per le Relazioni con il Pubblico
Antonio Loperfido Dipartimento di Salute Mentale
Silvia Masci Servizio Promozione ed Educazione alla Salute
Antonella Pegolo Coordinamento Sociosanitario
Monica Pitzalis Cooperativa Sociale F.A.I.
Giorgio Simon Distretto Est
Giovanni Tasca Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione
Giuseppe Tonutti Direttore Generale
Associazione “Tempo Scambio”