Istituto Scolastico Comprensivo di Comunanza

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Istituto Scolastico Comprensivo di Comunanza
Istituto Scolastico
Comprensivo di Comunanza
Anno scolastico 2006/2007
CLASSI IIA e IIB
AZZURRO CIELO
…Come nel quadro di
Kandinsky, punti, linee e
macchie prendono vita!!!
AD PARNASSUM
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Paul Klee
C’era una volta una bella casa, era in una magnifica posizione.
In una giornata di sole, passò
di lì una regina che vide quella stupenda abitazione e decise di comprarla.
Era la regina Parnasia, signora della montagna.
Ogni sera Parnasia si godeva il bellissimo panorama del sole, rosso come una palla di fuoco, che tramontava
proprio dietro la montagna di fronte alla casa.
Tre uomini, però, precedentemente licenziati dalla signora, decisero di vendicarsi, demolendo la casa da lei
così amata. In sua assenza arrivarono con ruspe e trattori e iniziarono a mettere in atto il loro piano.
La regina nel frattempo passeggiava sulla sua montagna e osservava i suoi possedimenti. Ad un certo punto
vide un riflesso strano nel sole e avvertì un pericolo, così tornò di corsa verso la sua villa…
Quando si accorse di quello che stava succedendo, chiamò in aiuto la Polizia che arrestò immediatamente i
tre malviventi.
Parnasia, poi, convocò un’ impresa di muratori per farsi ristrutturare la casa, che fu ricostruita più bella di
prima.
AD PARNASSUM
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Paul Klee
Una volpe, dal bellissimo pelo rosso, viveva in un bosco. Si chiamava Albertina ed era molto buona.
Una sera cercava un posto dove nascondersi , per sfuggire a dei cacciatori
che volevano ucciderla.
Per fortuna passò di lì un gatto , di nome Marameo, il quale abitava in una
cuccetta,vicino ad una bellissima casa e la invitò a rifugiarsi da lui.
Albertina accettò molto volentieri l’invito.
Trascorse la notte al riparo e al mattino, al sorgere del sole, salutò il
gatto ringraziandolo per l’ospitalità e se ne tornò nella sua tana.
IL PORTO DI COLLIOURE
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di André Derain
C’era una volta un pescatore di nome Maurizio. Era alto, con gli occhi
azzurri e i capelli marroni. Di solito indossava un maglione di lana colorata, un paio di jeans e gli stivali di gomma.
Viveva in una casa vicino al mare, molto grande e molto bella.
Un giorno, mentre stava pescando, un pesce sega gli bucò la barca, che si riempì di acqua e affondò insieme al
pescatore
Sul fondo marino c’era un pesce pagliaccio, il quale riportò a riva l’uomo, che per ringraziarlo gli regalò …un
costume tutto colorato.
.
IL PORTO DI COLLIOURE
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di André Derain
Il porto di Collioure ospitava tante barche a vela che portavano i turisti a largo per le loro escursioni nelle
isole vicine.
Il paese intorno al porto aveva case colorate con tinte calde: arancioni e rosse, persino il marciapiedi era
tutto giallo.
Un giorno al porto non erano rimaste che tre barche: due marroni e una rossa; arrivarono dei turisti per una
gita in un’ isola e, su quelle tre, si misero in mare. Purtroppo vicino all’isola c’era in agguato uno squalo che, per
non far tornare le persone a casa, spezzò la catena delle ancore facendo andare le barche alla deriva.
Fortunatamente passò di lì un peschereccio che si accorse del pericolo e portò in salvo i turisti e le barche a
vela e mise in fuga lo squalo che da allora non si fece più vedere da quelle parti.
LA NOTTE STELLATA
ImmaginiAmo una storia entrando nel quadro di Vincent Van Gogh
C’era una volta un piccolo paesino che veniva chiamato Paese delle Stelle perché ogni notte veniva illuminato
da tantissime stelle brillanti e da una luna splendente.
Nel paesino vivevano solo centocinquanta persone che potevano godere di: un giardino, un parco giochi, una
chiesetta con un bel campanile e tante, tante casette.
Ogni sera tutta la gente si riuniva in una piazzetta per aspettare che nel cielo apparisse la luna, grande e
luminosa e le stelle, splendenti come scintille di fuoco. Sembrava che quel cielo, acceso di luci come riflessi
nel mare, proteggesse tutti gli abitanti del paese.
Una brutta notte, però, un terribile vento spazzò via dal cielo la luna e le stelle per portarsele via con sé,
facendo piombare il paese nel buio più profondo.
La gente era disperata e pianse per giorni interi finché il vento, impietosito, non decise di riportare indietro
tutte le stelle e anche la luna.
Da allora il vento, quando vuole godersi lo spettacolo di una magnifica notte stellata, soffia sul Paese delle
Stelle e fa dondolare dolcemente gli astri sopra le teste soddisfatte degli abitanti.
LA NOTTE STELLATA
Immaginiamo una storia entrando nel quadro di Vincent Van Gogh
C’era una volta un grande albero magico,che aveva una bellissima chioma. Era anche molto alto. Abitava in un
prato pieno di fiori.
Un giorno vennero dei cittadini, che decisero di tagliarlo, però un bambino non voleva, allora gli disse di usare
i suoi poteri magici per trasformare queste persone in tante “belle stelle”.
L’albero ascoltò i consigli del bambino e fece la magia.
Le stelle, però, andarono in un pianeta dove vivevano gli alieni, che le trasformarono di nuovo in cittadini ed
esse in cambio diedero loro una ricompensa.
L’albero e il bambino ora si sentivano tranquilli, ma all’improvviso tornarono ancora i cittadini , che volevano
tagliare l’albero, ma questo si difese usando di nuovo la sua magia e questa volta gli uomini si impaurirono
tanto che non tornarono mai più. Allora l’albero e il bambino vissero per sempre felici.
SENZA TITOLO
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Keith Haring
C’era una volta un egiziano.Era molto alto, avevai capelli neri e gli occhi marroni.
Viveva vicino ad una discoteca e tutte le sere andava a ballare.
Un giorno si storse una caviglia e non poté più ballare, anche se questa era la sua passione più grande.
Un giorno di colpo, la sua caviglia guarì, grazie ad un miracolo di Dio.
Da quel giorno l’egizio andò sempre a ballare.
SENZA TITOLO
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Keith Haring
C’era una volta un uomo preso in giro da tutti, era molto vergognoso, ma soprattutto si vergognava del suo
nome, Quattrobraccia, e non lo pronunciava mai.
Quest’uomo aveva dei segni neri dappertutto sul suo corpo e persino la sua casa ne era piena. Non aveva né
madre né padre e si sentiva solo al mondo.
Viveva in una città, chiamata Città dei Disegni, lì c’era molto movimento e la gente non smetteva mai di andare
in giro per comprare roba da mangiare e da indossare.
In quella città c’erano anche tre scuole, oltre ai tanti, tanti negozi e due bar.
Un brutto giorno a Quattrobraccia, mentre saliva le scale della sua scuola con gli altri bambini, successe un
piccolo incidente: gli scesero i pantaloni e tutti iniziarono a prenderlo in giro.
Lui si sentì malissimo, voleva scomparire e non farsi più vedere in quel posto per la gran vergogna. Però un
bambino buono lo sentì piangere e lo consolò, promettendogli di rimanere per sempre suo amico.
Infatti da allora il bambino non abbandonò mai Quattrobraccia che così capì che non c’erano solo persone
cattive.
SEGNI NERI
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Paul Klee
C’era una volta un serpente che si chiamava Gabriel.
Aveva un carattere coraggioso e salvava dai pericoli la sua padrona che lo aveva addomesticato.
Gli occhi di Gabriel erano azzurri come il cielo e anche molto grandi; aveva l’addome tutto giallo, il corpo verde
con strisce marroni.
Abitava in una villa con un grandissimo prato. La sua padrona che si chiamava Marina, catturava criceti e li
dava in pasto al suo serpente (era una piccola biscia).
Un brutto giorno estivo Gabriel e Marina stavano facendo una passeggiata, ma all’ improvviso si ritrovarono
sprofondati in una buca che era piena di sabbie mobili.
Fortunatamente videro un elicottero proprio sopra di loro, che lanciò una scala di corda; si arrampicarono così
fin dentro l’elicottero, ma purtroppo si accorsero che i soldati che stavano a bordo, in realtà volevano rapire
quel serpente speciale per usarlo in guerra.
Così Gabriel e la sua padrona afferrarono un paracadute, quindi si buttarono cadendo in un fosso ed
esclamarono:
- Chi ha spento la luce? (erano sotto il paracadute).
Alzarono il paracadute ed uscirono recandosi verso casa, ma anche i soldati li seguirono. Però Marina prese
una pistola da un cassetto allontanando per sempre i militari.
Da allora Marina non permise più a nessuno di fare del male al suo serpente.
SEGNI NERI
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Paul Klee
C’era una volta un uccello, che aveva deposto le uova sopra la gronda
di una casa.
Dopo qualche tempo nacquero cinque bellissimi uccellini.
Un giorno la mamma uccello andò a cercare del cibo e un gatto, che
era in agguato, fece cadere il nido.
Stava per mangiare tutti i piccoli,quando passò di lì un cane, che lo
vide e lo mandò via.
Mamma uccello lo ringraziò moltissimo e da quel giorno, nacque una bella
amicizia tra i due animali.
BARCHE A VELA IN LIEVE DONDOLIO
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Paul Klee
C’erano una volta due pescatori di nome Lorenzo e Gianluca. Avevano i capelli biondi, gli occhi azzurri, la
corporatura robusta e la statura normale.
Abitavano in una casa vicino al mare.
Un giorno, mentre andavano in crociera, la loro imbarcazione si scontrò con delle barche e stava per rompersi.
Fortunatamente arrivò un elicottero, che la prese su insieme con i pescatori e portò tutti nell’acqua pulita.
Infine i pescatori poterono continuare il loro viaggio senza più scontrarsi con altre barche.
BARCHE A VELA IN LIEVE DONDOLIO
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Paul Klee
C’era una volta una barchetta viola che si chiamava Onda. Era arrivata da poco nel Mare del Nord e si trovava
un po’ spaesata, nessuno voleva esserle amico, appunto perché lei era nuova di quel posto.
Nel Mare del Nord ogni anno si organizzava una gara tra le barche e, chi avesse cavalcato l’onda più grande,
sarebbe diventata, per un anno, capo del Mare del Nord.
Onda voleva partecipare, ma quando andò ad iscriversi, tutti la presero in giro e lei piangendo scappò via.
Si sentiva sola in quel mare pieno di barche pronte a deriderla, però volle farsi coraggio e tornò ad iscriversi.
Arrivò il giorno della gara, molte barche provarono a passare le onde alte, ma nessuna ci riusciva.
Arrivò il turno di Onda che, con un grande salto, si buttò nell’ onda gigantesca. Tutti pensarono che non ce
l’avrebbe fatta, ma lei, invece ci riuscì trionfando, così diventò il capo del Mare del Nord.
In pochi istanti fu circondata da amici di ogni colore.
FIGURE CAPOVOLTE
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Joan Mirò.
C’era una volta un uomo con la faccia da manubrio che, siccome si vergognava del suo aspetto, indossava
sempre una maschera.
Un giorno arrivò nella città delle due lune e decise di stabilirsi lì.
Nessuno sapeva chi fosse e perciò nessuno osava avvicinarlo.
Una sera, però, una signorina elegante, stanca di starsene sempre sola nella sua grande e nobile casa, lontana
dalla gente comune, uscì nel parco a fare una passeggiata e incontrò l’uomo mascherato.
I loro occhi si incrociarono e lessero gli uni la solitudine negli occhi dell’altra.
Si innamorarono e decisero di sposarsi e da quel giorno vissero felici e contenti.
FIGURE CAPOVOLTE
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Joan Mirò
C’ erano una volta due extraterrestri:Extralex, il più grande e Exmattia, il più veloce.
Extralex aveva degli occhi a onde, tre capelli d’oro, una testa rotonda ed una coda lunghissima.
Exmattia, invece,aveva uno scudo per ripararsi, una testa piccola,un’antenna per ascoltare, una lama per
andare veloce, una zampa per dare i calci, un corpo rotondo ed una lama per controllare la velocità.
Abitavano in un sole superinfuocato che solo loro potevano entrarci.
Una strega voleva sfidare Extralex, ma lui non aveva mai combattuto e dovette pensare, poi scoprì che aveva
un nuovo potere: quello di diventare invisibile e, mentre la strega era impegnata con il suo cane,
l’extraterrestre diede tante botte alla strega, la quale se ne andò e così Extralex poté tornare a casa sano e
salvo.
IL VOLO DELLA LIBELLULA DAVANTI AL SOLE
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Joan Mirò
C’era una volta una libellula di nome Libera. Aveva ali trasparenti come l’acqua e occhi di un celeste profondo,
il suo naso era come il braccio di un’aspirapolvere, molto lungo e nero e indossava sempre abiti neri.
Abitava in un albero pieno di rami in cui Libera aveva sistemato: cucina, salotto, bagno, sala elettronica e pista
di atterraggio per i suoi amici elicotteri.
Durante una bella giornata di sole, uscì a fare un bel volo nel cielo azzurro e arrivò nei pressi di una grotta.
Entrò, ma quella non era che la casa di una perfida strega che, appena vide l’intrusa, la trasformò in un
pettirosso e la chiuse in una gabbietta. L’incantesimo si sarebbe spezzato solo se Libera fosse stata raggiunta
dalla luce del sole, purtroppo però in quella grotta regnava il buio.
Intanto gli elicotteri amici della libellula la stavano cercando. Giunti nelle vicinanze della caverna, decisero di
entrarvi perché attratti dal canto del pettirosso. Appena lo videro così triste, decisero di liberarlo e questo,
uscito da quel posto buio, riprese le sue sembianze naturali.
IL VOLO DELLA LIBELLULA DAVANTI AL SOLE
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Joan Mirò
C’era una volta un pettirosso di nome Joan. Era bello, aveva delle ali
minuscole ed era piccolino.
Abitava in un piccolo castello, dentro un alberello.
Un giorno, anzi un bruttissimo giorno, arrivò una folata di vento, che
stava per spazzare via il pettirosso, quando arrivò un altro “ pettirossone”
il quale gli diede un castello in miniatura che, quando era rosa, significava
che fuori c’era il sole e quando era blu voleva dire che fuori soffiava il
vento o cadeva la pioggia.
Il pettirosso ringraziò con tanto affetto il “pettirossone”.
Infine il pettirosso, quando vedeva che il castello era rosa, andava a
giocare fuori e quando era blu, giocava al coperto.
DONNA DAVANTI AL SOLE
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Joan Mirò
C’era una volta un mostro di nome Simone. Il suo corpo era tutto nero e sul viso aveva un solo occhio di colore
giallo.
Abitava in mezzo alla luna e al sole. Possedeva dei poteri strani.
Un brutto giorno la luna e il sole si unirono e formarono un pianeta fortissimo, ma una palla
rossa, che rimbalzava sopra i due pianeti, li separò, facendoli tornare ciascuno al proprio posto.
Il mostro Simone poté, in questo modo, riavere la propria casa.
Da quel giorno lui e la palla diventarono amici e vissero felici.
DONNA DAVANTI AL SOLE
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Joan Mirò
C’era una volta una donna di nome Solaria. Era molto alta, con le braccia attaccate al collo e indossava un lungo
vestito tutto nero con delle scarpe ad uncino. Nel suo viso c’era un solo grande occhio e i suoi capelli
eranoneri, spessi e arrotolati.
Abitava in un piccolo pianetino molto vicino al sole e viveva in un appartamento costruito all’interno di un
profondo cratere.
Ogni giorno si abbronzava sempre di più e questo era la fonte della sua energia per vivere.
Un giorno arrivarono degli alieni Asterischi che rubarono il sole.
Solaria non aveva più la forza neanche per uscire di casa e invecchiava ogni istante di più.
Ma Solaria trovò nella sua soffitta una potentissima bacchetta magica appartenuta alla sua bisnonna
Universa. Con la bacchetta lei fece comparire un sole ancora più caldo e splendente, un sole enorme che non
poteva più essere portato via da nessuno.
AZZURRO CIELO
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Wassily Kandinski
C’era una volta un militare che aveva perso moltissime guerre.
Un giorno questa persona fu colpita su una mano, ma la mano restò in vita, mentre il resto del corpo morì.
Questa mano da allora si volle chiamare Adams e andò a vivere in un castello. Teneva sempre sul polso un
cappello perché quello era il suo punto debole e un po’ più sotto si era fatta inserire un ferro su cui era
agganciata una pistola laser.
Per viaggiare più veloce si comprò un’astronave e pagò una guardia del corpo.
Un giorno stava andando con la sua navicella e incontrò una tartaruga spaziale, così la caricò sul suo mezzo, ma
non sapeva che questa gli avrebbe procurato molti guai.
Andarono nel castello, ma, da lì a poco, arrivò una navicella cattiva che si chiamava Testa di Papera.
Successivamente la tartaruga si recò nella stanza di Adams dove ruppe tutto e poi nella Testa di Papera dove
iniziò a tirare i missili.
La guardia del corpo, però, aveva uno spino sul naso e glielo tirò, poi lanciò anche una palla matta che rimbalzò
sulla faccia della Papera.
La mano, con la sua pistola laser, colpì l’astronave che crollò schiacciando la tartaruga.
Da allora Adams visse per sempre felice e contenta.
AZZURRO CIELO
ImmaginiAMO una storia entrando nel quadro di Wassily
Kandisky
C’era una volta una medusa di nome Benjamina. Aveva una cicatrice sulla
fronte,i suoi occhi erano azzurri e aveva della branchie molto grandi.
Abitava in una barca affondata. Una notte, mentre la medusa stava
dormendo , arrivarono nella barca tanti animali strani, tutti colorati e di
forma diversa. Tra questi c’era anche un’anguilla, che aveva un aspetto
particolare e portava una coda lunga. Questa rubò tutti i gioielli della
medusa.
La mattina seguente, mentre lei stava uscendo , per andare a lavorare non
trovò più i suoi gioielli e si mise a piangere disperata.
Un suo collega la vide e le disse: “ Oggi arriverà mio fratello che è un