Concerto – testimonianza
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Concerto – testimonianza
Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza Concerto - testimonianza Musica e bellezza come strumenti di cittadinanza e partecipazione, Maestro Alessandro Cappella Una premessa. L’esperienza che segue è un’esperienza vissuta insieme a tanti negli anni, e che quella sera abbiamo raccontato a più voci: un’esperienza profondamente collettiva. Nella lettura non sentirete le voci di Thérèse Henderson, di Paolo Vergari, di Claudia, Giulia, Margherita, Sara. Soprattutto non ascolterete la musica straordinaria che nel testo è solo annunciata, e non vedrete le immagini toccanti di Simone Lisciani che del racconto sono state (musica e immagini) parte integrante. Quella sera la musica, le immagini, l'esperienza artistica vissuta in sala, hanno dato peso, profondità, intelligenza a queste parole. Immaginate una città tutta avvolta da un profumo delicato che fa socchiudere gli occhi; avvolta tutta come da una sciarpa calda che rassicura. Immaginatela al tramonto inondata di quella luce dolce che ne esalta la bellezza. E ascoltatela nel silenzio profondo della notte. Soprattutto immaginate la gente di questa città che in quel profumo, in quel calore, in quella luce, in quella profondità vive: gli anziani; i bambini; le mamme; i medici; i poveri; tutti… Ecco: l’arte, di una città, potrebbe essere quel profumo, quel calore, quella luce, quelle profondità. Il sottofondo…l’atmosfera… M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza F. SCHUBERT Sinfonia n 8 D759 “Incompiuta” pf 4mani (trascr. C. Deis) Allegro Moderato Pf Giulia Aureli – Alessandro Cappella Una domanda curiosa. Quando Schubert scriveva, in quanti erano?... Certamente lo immaginiamo curvo nel buio della sua stanza, magari davanti a un pianoforte a vergare note alla luce di una candela. Ma è facile immaginare con lui i suoi amici cari con i quali sempre ha condiviso la sua arte; e magari il committente che esprime delle esigenze precise; si può immaginare l’organico strumentale per il quale scriverà: quello, e non più grande e non più piccolo; le persone che suoneranno, ben conosciute, con i loro talenti, con i loro limiti; in quella stanzetta possiamo ancora immaginare i suoi Maestri, e Beethoven che venerava come il più grande, e tutti i compositori che hanno condotto la musica fino a Schubert e che sempre “risuonano” in lui; e ancora, possiamo immaginare in quella stanza, la gente di Schubert, i destinatari primi del suo lavoro, quelli che chiamiamo ascoltatori; e chi altri ancora?… e la cultura di un popolo, le tradizioni, l’acustica delle sale, i suoni delle città; ... E allora, quando Schubert scriveva, in quanti erano?... Fossacesia, musicisti a servizio della città Alcuni anni fa con un gruppetto di 13 musicisti ci siamo trasferiti per 10 giorni a Fossacesia, una piccola cittadina dell’Abruzzo. Avevamo a cuore due obiettivi: metterci insieme a riflettere su “musica e città”; e mettere la nostra arte concretamente a servizio della città e delle sue esigenze. Ne sono scaturiti i primi germogli di quella che pensiamo possa essere una metodologia nuova di lavoro tra musicisti; nuove modalità di espressione della musica; M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza nuove idee sulla funzione che la musica può avere per la vita della città. E le realizzazioni concrete di quei giorni avevano già in piccolo queste caratteristiche. Già da mesi prima avevamo cominciato a instaurare rapporti concreti con le persone, con le associazioni, con le istituzioni, inserendoci nella programmazione culturale, religiosa e turistica della città. I 7 concerti tenuti in vari luoghi: nella meravigliosa Abbazia del posto come sulla strada di una frazione dimenticata; il lavoro con il coro e l’animazione della messa solenne per la festa patronale; l’incontro con le scuole; ci hanno fatto entrare dentro la città suscitando una corrente di simpatia, esperienze musicali dense, rapporti profondi con tanti che tutt’ora permangono. E ci siamo resi conto di quanto la musica abbia fatto da collante fra le varie realtà della città lasciando dietro di se il profumo tipico della bellezza. E ALLORA?... Quando Schubert scriveva, in quanti erano?... Nella penna Schubert ci sono tutti: il compositore raccoglie nel suo intimo quelle esigenze, le “esigenze” di ciascuno, e in un lavorio tutto interiore fa sbocciare un’opera d’arte che proprio per questi vari passaggi avrà il timbro dell’universalità: un’opera in cui ognuno può riconoscersi parte. In quell’opera d’arte c’è la città. Di più: in quell’opera d’arte c’è ciascuno di noi…e tutte le città! J. BRAHMS Sinfonia n 2 op. 73 pf 4mani (trascr. J. Brahms) IV Mov. Allegro con spirito Pf Margherita Pallotta – Alessandro Cappella Ascoli Piceno, Settimana Mondo Unito Per la Settimana Mondo Unito ci era nata l’idea di aprire un locale del tipo caffè-concerto. Avevamo obiettivi ambiziosi: volevamo uno spazio per invitare gli amici, volevamo serate M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza artistiche, volevamo impegnarci per il sociale. Non avevamo niente in mano, ma la città aveva tutto! si trattava solo di…chiedere. Le istituzioni ci hanno spianato la strada per i locali e i permessi vari. Per la parte artistica è venuto spontaneo coinvolgere quelli che in città fanno arte: musicisti, complessi, attori, scuole di danza, ecc. Poi abbiamo contattato cinque associazioni che operano nel sociale e abbiamo chiesto loro di presentarsi come volevano e far conoscere a tutti il loro lavoro. Quello che è venuto fuori da queste cinque serate è stato lo stupore nel vedere il bene, il positivo che vive dentro la città. L’opera di centinaia di persone che operano per la fraternità dal loro angolo di mondo. L’arte in questo caso, umilmente, ne è diventata la “vetrina”, lo spazio, il riflettore, la luce. Ascoli Piceno, Coro e Laboratorio liturgico A volte, un po’ scherzando un po’ no, ci siamo detti: “se fossi un sindaco per il bene della città investirei nei cori!”. Sì, perché il nostro coro (come di solito tutti i cori) è fatto dalle persone più varie: dall’ingegnere, dalla maestra, dall’operaio, dalla pediatra, dagli studenti, dagli impiegati, dal militare, dal musicista, dalle casalinghe, dal sindacalista, ecc. un bozzetto di città insomma. Il nome che dall’inizio ci siamo dati voleva essere già il nostro programma: “Voci della città”. Condividevamo la gioia di cantare e di farlo al meglio, volevamo metterci con semplicità a disposizione della città e abbiamo iniziato a cantare nelle occasioni e nei luoghi più vari. In questo cammino a un certo punto abbiamo chiesto aiuto al Gen Verde per fare un laboratorio di musica per la liturgia da offrire ai cori della Diocesi: per tre giorni ci siamo trovati con 160 coristi e musicisti a formare un unico grande coro per un’esperienza forte che ancora oggi sentiamo viva e attuale. Poi, “l’unico grande coro” si è sciolto per ricomporsi nei tanti piccoli cori che sono tornati nelle proprie parrocchie e nei propri paesi. Ma qual è l’esperienza rimasta? Qual è il contributo di un coro alla città? Abbiamo vissuto nel concreto che una vera esperienza musicale è una vera esperienza di M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza comunità: si impara a impegnarsi, a relazionarsi, ad ascoltarsi, a spronarsi, a valorizzarsi…per costruire un’unica musica, un unico canto. Poi si ritorna alla vita di tutti i giorni e l'ingegnere, la maestra, l'operaio, si ritrovano per le vie della città, o dal panettiere, o nell’ufficio, o alle poste…e non ci si guarda più allo stesso modo: quell’esperienza ha cambiato profondamente la qualità delle relazioni fra noi, delle relazioni fra cittadini, immettendo profumo, calore, luce, profondità… Ascoli Piceno, La stanza delle meraviglie Per gli appuntamenti de la stanza delle meraviglie avevamo deciso coscientemente che non si sarebbe fatta nessuna pubblicità anonima: gli invitati sarebbero stati esclusivamente gli amici, gli amici degli amici, gli amici degli amici degli amici e così via… Tutto era importante per creare le condizioni perché la musica si realizzasse: la disposizione della sala, le luci, le immagini, le parole…e non solo lo studio e l’esecuzione dei pezzi in programma. Ogni cosa doveva contribuire a che tutti fossero protagonisti di quella musica per far cadere quei muri invisibili ma rigidi che si frappongono fra ascoltatori, interpreti e compositori. Nel cuore della città, questi momenti meravigliosi sono stati prima di tutto occasioni nelle quali la musica ha tessuto relazioni profonde fra persone. Il concerto è un luogo d’incontro, un “evento” semplice e un piccolo miracolo di relazioni: c’è Brahms con la sua storia e con tutta la sua gente c’è l’interprete con la sua storia e con lui tutta la sua gente c’è ogni ascoltatore con la propria storia e con la propria gente; c’è la natura stessa negli strumenti musicali chiamati a far cantare alla materia “la lingua degli angeli”, e con gli strumenti i loro costruttori; L’incontro è tutto dentro la musica, nell’atmosfera della sua bellezza, nell’eccesso dei M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza suoi doni. È una vera comunità che si trova nel momento musicale, una comunità originale che in qualche modo supera i confini dello spazio e del tempo. E ciò che ne scaturisce, e frutto di tutte queste relazioni è una comunione, anche questa un po’ originale, nella quale alla fine ciò che rimane non è la musica che per sua natura si perde nell’aria, ma…una comunione. E in quella esperienza, in quelle profondità ci si ritrova “uguali”, fratelli, Uno. R. WAGNER “Spinnerlied” pf 4mani (trascr. L. Roques) Pf Claudia Pomponi – Alessandro Cappella Teramo, Il paese Musicale Il paese musicale è il titolo che abbiamo dato a un progetto in una scuola elementare. Volevamo che i bambini, quanti più bambini possibile incontrassero la musica e ne facessero esperienza. Volevamo che potessero crescere con Mozart, Bach, Schumann, con tutti i più grandi musicisti e con le loro opere nella più semplice confidenza. Volevamo che come “mini-musicisti” abitassero e vivessero la loro città, Teramo. Il percorso si svolgeva durante i tre ultimi anni della scuola elementare con lezioni in orario curriculare e con laboratori strumentali e di musica d’insieme. Negli anni la città ha risuonato dell’Inno del Paese Musicale; centinaia e centinaia di bambini hanno fatto una vera esperienza musicale; moltissimi hanno iniziato a studiare uno strumento; in tanti hanno continuato e concluso gli studi musicali… Ma la cosa più grande è che la musica ha coltivato la loro vita interiore, il mondo delle loro emozioni. La musica è diventata per loro uno spazio nuovo e ricchissimo in cui crescere, uno specchio in cui conoscersi: ogni melodia una scoperta! Abbiamo sperimentato la forza formativa che la musica, l’arte può avere per un bambino! E siamo certi che quelle pagine e M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza pagine di Bellezza, di vitalità, di avventure interiori forti, accompagneranno il bambino e poi il giovane, l’uomo maturo e l’anziano in ogni angolo della vita rigenerando sempre la straordinaria capacità di stupirsi di fronte a ogni cosa! Teramo, La classe di pianoforte Siamo alcuni studenti di una classe di pianoforte, l’amore e l’impegno per la musica ci ha legati profondamente fra noi e ci ha fatto sentire la responsabilità per la nostra scuola in un momento particolarmente difficile dove concretamente si rischiava la chiusura. Abbiamo lottato e non ci siamo risparmiati: abbiamo iniziato con un’autoconvocazione permanente occupando praticamente l’auditorium della scuola, abbiamo riempito la città di musica; abbiamo coinvolto persone, associazioni, istituzioni, media. Abbiamo fatto concerti, interviste, manifestazioni… PERCHE’? Solo noi possiamo capire cosa fa la musica in un giovane: un ragazzo che imbraccia un violino non imbraccerà mai un mitra! E non perché ha le braccia occupate… Solo noi possiamo capire cosa potrebbe fare la musica in una città! Per tutto questo, e non solo per una scuola (che pure ora va avanti), abbiamo sentito di doverci rimboccare le maniche senza più aspettare che qualcuno “capisca” e continuare a lottare, forse con pochi mezzi, ma con la forza della volontà, della fantasia, della generosità, della bellezza, … Nell’ultimo anno abbiamo scelto di portare la nostra musica dove la musica non arriva e, in collaborazione con associazioni locali, abbiamo cominciato con alcuni paesi della montagna dove mai si fanno concerti. E ancora abbiamo scelto i luoghi “brutti” della città, la dove sembra sparita ogni traccia di poesia! Fra questi il più brutto era senz’altro il Mercato coperto che per l’occasione però si è trasformato in una originale sala da concerto che la musica ha fatto rivivere: comodamente seduti su cassette di frutta intorno a due pianoforti la Bellezza ha sorpreso tutti. Ed è certo: per chi c’era quel luogo ora non è più lo M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza stesso! M. MUSSORSKIJ Poema Sinfonico “Una notte sul monte calvo” pf 4 mani (trascr. N. Artsybuschev) Pf Sara De Sanctis – Alessandro Cappella Abbiamo raccontato flash di vita, esperienze forti e vere. Esperienze che hanno segnato persone e comunità. E siamo qui a testimoniarlo. Sono però esperienze che a un certo punto si indeboliscono e spesso si spengono, PERCHE’??? Esperienze legate alla passione di singoli, di gruppi. Legate alla generosità e alle pazzie di sacrifici e di notti insonni di alcuni. Esperienze “a tempo”, esperienze che non riescono a trovare posto nella vita ordinaria delle città. Esperienze rese possibili magari dallo slancio illuminato di un Direttore Didattico, come a Teramo; o dalla disponibilità di un assessore o da altro. Ma sempre, o quasi, sono casi fortuiti: l’arte non trova questi spazi nella vita ordinaria delle città, nella vita ordinaria della gente. È un ornamento di cui si può fare tranquillamente a meno… Gli artisti, e non ci riferiamo ai pochi famosi ma alle centinaia di “operai” dell’arte che vivono nelle nostre città, li si lascia soli, li si lascia a spendere il meglio delle loro energie a cercare di sopravvivere. Del resto, in epoca di crisi chi ha il coraggio di investire sugli artisti? domanda che va insieme a un’altra domanda “sorella”: chi ha il coraggio di investire nei giovani? Chi può capire senza banalizzare il senso profondo delle troppo e troppo ripetute parole di Dostoevskij: “La Bellezza salverà il mondo”? E come si può credere all’arte senza averne fatto una vera esperienza? E che capacità di ascolto, umiltà, lungimiranza è richiesta a chi senza aver fatto una vera esperienza artistica è chiamato a…decidere sull’arte? M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i Sabato, 2 aprile 2016 Evento: Città in arte Reti di luci per abitare il pianeta Laboratorio internazionale di cittadinanza È una denuncia questa, a un mondo perso dietro la superficialità dello schermo televisivo e delle sue pubblicità! Eppure basterebbe guardarsi intorno per vedere che l’arte è ciò che di più bello rimane della storia delle donne e degli uomini di tutti i tempi; è ciò che continua a interrogare e ad alimentare lo spirito di ogni persona. Basterebbe poco per accorgersi che l’arte è radicata in ogni tempo ma specialmente nel futuro. Sì, l’arte, nelle nostre città, potrebbe veramente essere il profumo, il calore, la luce, la profondità. E non sarebbe così difficile, il mondo è pieno di arte, i grandi artisti di sempre hanno lasciato un patrimonio immenso di opere che come “angeli visibili” potrebbero contribuire a cambiarlo questo mondo: insegnandoci a “sentire”, a “vedere”, a “pensare”… Ma anche a noi artisti è richiesto un passo: è quello di riconoscerci cittadini in quanto artisti e artisti in quanto cittadini; è quello di prenderci la responsabilità delle nostre città; è quello di lavorare e mettere noi stessi e l’arte a servizio della gente e del bene comune. E questo vogliamo fare! Alessandro Cappella M o v i m e n t o d e i F o c o l a r i