Alcolismo - Cittadinanzattiva Pavia
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Alcolismo - Cittadinanzattiva Pavia
L’ ALCOLISMO Alcolismo o Etilismo: L’ alcolismo è la condizione in cui un individuo ingerisce volontariamente una quantità eccessiva di alcol etilico. Esso può comparire in forma acuta o in forma cronica. Nella sua forma acuta, l'alcolismo si manifesta con uno stato di ubriachezza; nella sua forma cronica, si può trasformare progressivamente in una vera e propria forma di tossicomania e può essere causa di morte precoce. L'alcolismo è spesso dovuto a una combinazione di fattori di natura diversa, di tipo psicologico, sociale e sembra che influisca inoltre una predisposizione ereditaria. La categoria di individui che più viene colpita dall'alcolismo è quella degli adulti di sesso maschile; in tempi recenti, comunque, il fenomeno si sta diffondendo anche tra i giovani e le donne ed esso risulta in aumento in quasi tutte le regioni degli Stati Uniti, dell'Europa, dei paesi dell'ex-Unione Sovietica e di quelli in via di sviluppo. Metabolismo dell'alcool: L'alcool bevuto viene assorbito dall'organismo in minima parte già quando è nella bocca, ed in maggioranza nello stomaco e nell'intestino. La velocità di assorbimento dipende da vari fattori, tra cui la quantità di sostanza bevuta, la concentrazione di alcool nella bevanda o la presenza o meno di cibi nell'apparato digerente. Dallo stomaco, l'alcool passa nel fegato dove è presente una particolare proteina, l'enzima alcool deidrogenasi, che trasforma l'alcol in altri prodotti utilizzabili dall'organismo, quali i lipidi, gli zuccheri, l'acqua e l'anidride carbonica. La quantità in eccesso che il fegato non riesce a smaltire passa direttamente nel sangue ed è eliminata attraverso i polmoni (l'odore di alcool di chi ha bevuto troppo) o con l'urina. Il processo di trasformazione dell'alcool è però molto lento: il fegato impiega circa 2 ore per trasformare l'alcool presente in un normale bicchiere di vino da 150 ml. Non tutte le persone hanno la stessa capacità di assorbire e metabolizzare l'alcool: in linea generale, la proteina alcool deidrogenasi delle donne lavora più lentamente rispetto a quella degli uomini. È da dire che alcune persone ereditano nel loro patrimonio genetico una maggiore velocità rispetto ad altre. Inoltre, fattori quali il peso o la quantità di acqua presente nell'organismo influenzano la velocità di trasformazione dell'alcol. I DANNI PROVOCATI DALL’ ALCOOL L' intossicazione da alcool L'alcol è una sostanza tossica che avvelena se presente in quantità eccessive. Ci sono due diversi tipi di intossicazione: quella acuta, che compare poco tempo dopo aver bevuto grandi quantità di bevande e che dura per il tempo in cui l'alcool non è smaltito, e quella cronica dell'alcolizzato. L'intossicazione acuta è caratterizzata da un senso di eccitazione e di allegria esagerata, accompagnata però da un senso di confusione mentale, di lentezza nel controllare le sensazioni, poca prontezza nel rispondere agli stimoli esterni, di incertezze nell'equilibrio e nel movimento. A questo, può seguire un periodo di depressione e di sonnolenza. In un'intossicazione più grave non si riescono più ad articolare le parole, si ha nausea e vomito, non si riesce a camminare. L'intossicazione cronica è invece tipica di un abuso prolungato di alcool e può portare a gravi patologie. Danni dell'abuso da alcool: L'alcool provoca danni sulla capacità di funzionamento del fegato, riduce la capacità dei polmoni di filtrare e bloccare le sostanze estranee inalate con il respiro, altera il numero delle pulsazioni del cuore e la vasodilatazione delle vene e delle arterie. È stato ampiamente dimostrato anche l'effetto dannoso dell'alcool sul feto: ritardi nella crescita, malformazioni congenite e riduzione del peso del bambino appena nato (sindrome fetale alcolica) Invecchiamento e alcool: Sono state condotte alcune ricerche per determinare l’effetto di sostanze alcoliche assunte da persone di età superiore ai 65 anni. Tali ricerche hanno segnalato innanzi tutto la diminuita tolleranza di un anziano rispetto ad un giovane alla stessa quantità di alcool ingerito. Ciò avviene non tanto perché l'anziano non è più capace di metabolizzare l'alcool ingerito, quanto per un fenomeno di disidratazione globale, per cui la stessa percentuale di alcool viene diluita in un volume inferiore di liquidi corporei. Ciò significa che una persona anziana può presentare dei problemi: sebbene beva la stessa quantità di alcol di quando era giovane può potenziane gli effetti collaterali. Particolarmente pericolosa per un anziano è l’assunzione di alcool e insieme ad alcuni farmaci come antidepressivi e stimolanti del sono, che nella maggior parte dei casi sono misture particolarmente tossiche ed a volte mortali. PRINCIPALI PATOLOGIE LEGATE USO ED ABUSO DI ALCOOL ALL’ Gastrite: La gastrite è un processo infiammatorio che avviene a carico dello stomaco. E'causato da un’ ipersecrezione gastrica conseguenza dell'assunzione di bevande dall'alto quantitativo alcolico. L'etanolo è infatti una sostanza in grado di liberare l’ istamina, una molecola capace di legarsi ai recettori interni allo stomaco atti a ricevere stimoli e a produrre una risposta biologica nell’organo. Tale risposta consiste in una retrodiffusione di idrogenioni,che attaccano la mucosa che riveste il sacco gastrico e il dotto intestinale, innescando così un processo che promuove degli stravasi emorragici, che si estendono anche agli organi adiacenti, infiammandoli. Sintomatologicamente si presenta come una patologia che da inappetenza, rigurgito, nausea (anche lontano dai pasti), e bruciore epigastrico. Coma Epatico: E'la sindrome neuropsichiatrica conseguente a epatopatia. Il quadro clinico si presenta quanto mai vario. Si possono infatti verificare: Ø Flapping tremor, osservabile in diverse encefalopatie e riscontrabile soprattutto al livallo degli arti superiori. Ø Possibili, ma rare, crisi epilettiche. Ø Disturbi della coscienza, i quali vanno dalla confusione al coma. Ø Tipico odore dell’ alito, il foetor haepaticus. I principali fattori scatenanti del coma epatico sono, oltre all’ assunzione di alcolici, emorragie digestive; e spesso l’ utilizzo di alcuni barbiturici ed alcuni medicinali. Questo tipo di patologia è spesso un evento recidivo, oppure l’ aggravamento di una già esistente. In linea generale le terapie sono spesso dirette a ridurre l’ assunzione di sostanze dannose per l’ organismo, mediante farmaci di diversa natura. Pancreatite Alcolica: E' una patologia che si realizza con un’ infiammazione del pancreas a differenti livelli di pericolosità e in alcuni casi può essere mortale. Durante il decorso della malattia il pancreas va incontro a un processo di infiammazione. Possono verificarsi degli attacchi febbrili mai elevati con temperatura corporea inferiore ai 39° C . Nei pazienti in cui esiste una compromissione dell'albero biliare può verificarsi l'ittero (colorazione anomala, tendente al giallastro della pelle). Nelle fasi più avanzate possono presentarsi i sintomi dello shock ipovolemico (eccessiva perdita di sangue), il quale si manifesta con: tachicardia, cute algida (fredda), insufficienza renale, polso debole e frequente. Nelle forme più gravi si hanno macchie lungo la parete addominale in zona paraombellicale. Cirrosi Alcolica: E’ una patologia che riduce la quantità di sangue che giunge al fegato e che aumenta le difficoltà metaboliche degli epatociti.Esiste sicuramente un rapporto proporzionale fra la dose di alcool assunta e il rischio di trasformazione cirrogena del fegato, però esiste anche una responsabilità individuale, per cui devono essere considerati fattori aggiuntivi nello sviluppo della malattia: si è più volte sottolineato l'importanza della malnutrizione che si associa all'uso di alcool. Questo infatti induce una lesione gastrica(gastrite alcolica) ed intestinale: la maldigestione, il malassorbimento e la carenza di fattori proteici ne sono la conseguenza. L'epatite alcolica è un evento grave, che spesso si correla con lo sviluppo ulteriore di una cirrosi. Più della metà dei soggetti affetti da epatite alcolica hanno sviluppato successivamente una cirrosi, anche se hanno smesso di bere. E' indubbio che l'epatite alcolica, che rappresenta la lesione pre-cirrogena più importante, ha dei livelli di gravità differenti ma esistono anche delle forme di passaggio fra questa e la steatosi: probabilmente le forme più lievi sono forse suscettibili di regressione, le forme più gravi di evoluzione. Delirium Tremens: E' una sindrome psicotica che compare frequentemente come complicazione dell'alcolismo cronico. Sembra favorito dalla sospensione totale o parziale dell'assunzione di alcool anche se sono stati considerati altri fattori legati a tale sostanza: il danno tossico sul sistema nervoso centrale, la riduzione della funzione disintossicante del fegato (come epatico), le alterazioni del sonno con interferenza di uno stato onirico nella veglia, e il tipo di bevanda solitamente assunta dal soggetto (tenendo conto del tasso alcolico presente in tale bevanda). Alcuni sintomi premonitori sono le turbe dell'umore, l'ansia, l'irrequietezza i tremori l'anoressia il vomito l'insonnia e gli incubi notturni ripetuti. Il quadro clinico vero e proprio insorge improvvisamente ed è caratterizzato da: angoscia, alterazioni della coscienza con stato psicologico di confusione onirica disturbi della memoria e della parola allucinazioni visive e uditive, deliri o anche solo frasi deliranti a te ma persecutorio o minaccioso, peculiare è il delirio professionale con comportamenti che emulano l'attività lavorativa. Tra i disturbi somatici si riscontrano: tremori, sudorazione, febbre, disidratazione e ipotensione. Possibili complicanze sono le crisi epilettiche il collasso e la broncopolmonite. Tali disturbi si risolvono in genere in pochi giorni. Il trattamento prevede il ricovero ospedaliero la cauta somministrazione di sedativi, il controllo cardiovascolare e respiratorio e il monitoraggio dell'equilibrio idrosalino; utile può essere l'integrazione vitaminica. ALCOLISMO TRA I GIOVANI Nella nostra cultura vi è ormai un totale e assodato consenso sociale relativo al consumo di bevande alcoliche. Tant’è che l’”iniziazione” al bere avviene spesso in ambito familiare, con un consumo di alcol che potremmo definire “alimentare”. Dopo questa iniziale esperienza il consumo di vino, e soprattutto di birra, diventa abituale e i genitori accettano tale abitudine a condizione che rimanga contenuta e sotto il loro “controllo”. Col passare del tempo però tale controllo viene esercitato sempre meno, gli adolescenti tendono a sfuggire alle regole imposte dai genitori nella ricerca di un’identità propria che si delinea all’interno del gruppo. E’ qui che si sperimentano le bevande “alternative” e i comportamenti trasgressivi come l’abuso. Lo scopo del bere non consiste nel cercare il gusto della bevanda, ma è la ricerca quello stato di euforia e benessere che può dare o a quella disinibizione che risulta funzionale all’interno di un gruppo di adolescenti. In altri termini, non è tanto importante la qualità di ciò che si beve, ma che la gradazione e i quantitativi siano tali da avere un effetto “potente” . Si può quindi comprendere perchè l’alcol sia considerato da alcuni un valido “sostituto” delle droghe: è una sostanza che può provocare uno stato di profonda alterazione psicofisica ed allo stesso tempo è una sostanza legale e socialmente accettata. Oggi come oggi, potremmo parlare di due modelli del bere: un modello tradizionale legato al vino e alla cultura dello stare insieme e un modello moderno legato al consumo per lo più di birra e superalcolici e alla necessità di affrontare difficoltà personali (timidezza, paura, imbarazzo…). Tipologie di consumo tra i giovani • • • Alcolismo come modalità di integrazione nel mondo degli adulti; in questa forma che prelude ad un’alcoldipendenza, l’influenza delle famiglie e del gruppo di pari è fondamentale. Alcolismo come auto-medicazione: messo di fronte alla crisi adolescenziale o ad uno stato più patologico . il giovane ricerca nell’alcol un effetto farmacologico. Questo alcolismo comporta una degradazione rapida e a volte assume il valore di un equivalente suicidario Alcolismo tossicomaniacale: sebbene per molto tempo non considerato tale, l’alcol acquisisce ai nostri giorni il valore di una droga. Il tossicomane può alternare l’alcol ad altre sostanze o può sostituire questi con l’alcol in un periodo di carenza. STATISTICHE E PREVENZIONE Secondo i dati del monitoraggio Istat relativi al 2000, il consumo di alcol è notevolmente aumentato tra le giovani generazioni. È possibile stimare in 300mila maschi e oltre 160mila femmine di età compresa tra i 14 e i 17 anni, il numero dei giovani maggiormente a rischio, in quanto bevitori delle bevande a più alta gradazione. L’aumento del numero di coloro che abusano, per quanto difficile da stabilire con precisione, è testimoniato dall’elevata frequenza di problemi alcol-correlati. Il fenomeno, inoltre, risulta sempre più sganciato dal modello caratterizzato da consumi moderati e strettamente legati ai pasti e orientato invece verso un modello di consumo di bere per ubriacarsi, di “ponte” o “droga d’accesso” verso l’uso di altre sostanze illegali. Nell’immaginario collettivo dei giovani, per di più, l’alcol non viene percepito come un fattore di rischio, tutt’altro: il bere viene associato a momenti di gioia e di benessere. Secondo i dati raccolti dall’OMS, infatti, l’alcol è la prima causa di morte tra i giovani uomini europei: un decesso su quattro, tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni, è dovuto al consumo di alcol per un totale di 55mila morti l'anno a causa di incidenti automobilistici, avvelenamento, suicidio indotto dal bisogno di liberarsi dall'alcolismo, omicidi legati allo stesso fenomeno. Per quanto riguarda l’Italia, la situazione non è meno tragica: su 170mila incidenti stradali che si verificano annualmente sulle nostre strade, 50mila sono attribuibili all’elevato tasso di alcol presente nell’organismo, mentre circa la metà delle 6mila morti causate da tali incidenti riguardano individui giovani. Sono gli alcolici, infine, nel nostro Paese, la principale causa di cirrosi epatica. Prevenzione attraverso la legislazione : In vista del copioso aumento degli incidenti mortali causati dall’ abuso di alcool negli ultimi anni, lo Stato Italiano ha cercato di prendere provvedimenti per ridurre la percentuale di tali incidenti. Con l’art. 186 il limite consentito del tasso alcolico del sangue è stato esteso a 0.5 g/l. Con tale decreto legge, il guidatore può essere sottoposto ad esami di accertamento ( etilometro). In caso di superamento del tasso alcolico è prevista una sanzione amministrativa pari ad un minimo di 258 euro e una sottrazione di 10 punti dalla patente di guida. Campagne di prevenzione da parte delle organizzazioni : Alcune organizzazioni come l’ OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) e NIH (National Institute of Healt), oltre ai vari governi nazionali ed associazioni no-profit, prevedono una serie di campagne di prevenzione per sensibilizzare la popolazione sull’ uso e l’abuso di sostanze alcoliche. Tali campagne vanno dalle semplici pubblicità progresso a vere e proprie lezioni sui danni che l’alcool può provocare alle persone, sia in termini di salute, sia come incidenti. Un grande contributo viene dato da quelle associazioni che si propongono di aiutare quei soggetti colpiti da dipendenza alcolica. Semplici regole e suggerimenti : Un suggerimento per l’individuo è quello di informarsi sugli effetti che ogni sostanza assunta può provocare e soprattutto informarsi per evitare quei luoghi comuni causati dalla disinformazione. Prendere coscienza e informarsi delle possibili conseguenze è il metodo più rapido e semplice per evitare complicazioni ed incidenti. Sapendo che gli ambienti in cui si viene prima a contatto con l’alcool sono soprattutto quello domestico e quello delle scuole medie inferiori, è necessario un maggiore controllo da parte di genitori ed insegnanti, preferibilmente supportati da una serie di precauzioni diverse: ad esempio, incontri con esperti (medici, psicologi e rappresentanti delle forze dell’ordine), visione di filmati e distribuzione di materiale informativo in modo tale che la prevenzione agisca per tempo.