Dalla Congiura delle polveri ad Anonymous. Guy Fawkes

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Dalla Congiura delle polveri ad Anonymous. Guy Fawkes
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Dalla Congiura delle polveri
ad
ANONYMOUS
Guy Fawkes
Maschera e volto
dell’antiglobalizzazione
A LAIN C HARBONNIER – C ORITO
Per la storia, il cattolico Guy Fawkes è il protagonista di un tentativo
colossale di contestazione nell’Inghilterra del 1605: se non fosse stato
fermato in tempo sarebbe probabilmente cambiato il corso degli eventi.
Nonostante le ricerche e gli approfondimenti – che ancora proseguono
– c’è il dubbio che Fawkes e i protagonisti della Congiura delle polveri
siano stati abilmente manipolati per giustificare la conseguente
repressione anticattolica. Ai nostri giorni, la Maschera di Fawkes è
assurta a ‘firma’ di contestatori di piazza e di hacker nella rete, di ladri
di file e di devastatori di siti. Essa, tuttavia, compare anche quale
strumento trasversale di rivendicazioni politico-sociali.
Guy
Fawkes è uno dei protagonisti della vicenda, nota come Congiura delle polveri,
che ha avuto luogo in Inghilterra agli inizi del XVII secolo. La regina Elisabetta
Tudor muore nel 1603 e sul trono le succede Giacomo I Stuart. L’Inghilterra è
un Paese protestante e i cattolici che, dopo un lungo periodo di repressione
religiosa iniziata con Enrico VIII, hanno sperato in una politica e in una legislazione penale più tollerante − confidando nell’antipatia del re contro il puritanesimo e nella religione cristiana materna – rimangono delusi. Infatti,
vengono reintrodotte le multe per il rifiuto di obbedienza alla Chiesa anglicana
e, nel corso della Conferenza dei vescovi di Hampton Court del 1604, sono condannate entrambe le religioni e banditi i preti: la minoranza religiosa è sospettata, oppressa, vessata e ritenuta poco fedele alla monarchia.
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In tale clima di tensione, che vede affermarsi l’opposizione parlamentare – composta
dalla nobiltà di campagna (Gentry) e dalla borghesia (City) – un gruppo di gentiluomini
cattolici s’imbarca in un progetto ardito: riempire di polvere da sparo (ben 36 barili) una
cantina situata proprio sotto il Palazzo del Parlamento, a Westminster, e farlo saltare in
aria. L’idea sarebbe di uccidere in un colpo solo il re, i suoi ministri, tutti i lord e i deputati, azzerando l’intera classe politica e, quindi, il governo del Paese.
La congiura viene ideata nel maggio 1604 da Robert Catesby e da un gruppo di coetanei
aristocratici che, in un primo momento, rimangono scioccati dal proposito: il Paese non
avrebbe più né storia né memoria, la Nazione diventerebbe una tabula rasa sulla quale
costruire un mondo tutto nuovo.
C’è qualcosa di particolare nella dimensione psicologica che accomuna i congiurati,
come se il loro cattolicesimo fosse un segno distintivo di opposizione, oltre che fede
religiosa. I giovani appartengono a una fitta rete familiare, con dimore maestose che
evocano un doloroso ricordo di potere e privilegi. Sono tutti trentenni, diventati adulti
intorno agli anni 90 del XVI secolo, la classica generazione fin de siècle che non ha ereditato la pazienza dei genitori – capaci di aspettare nell’attesa di tempi migliori – che
vuole fare qualcosa, che vuole tutto e subito.
Del nucleo ispiratore fanno parte, oltre a Catesby, Thomas e Robert Wintour, John Wright
e Thomas Percy, personaggi già avvezzi alla pratica complottista. Spicca la figura di Thomas Wintour – che verrà definito il più pericoloso terrorista mai arrestato sul suolo inglese – un soldato esperto in diplomazia segreta, che diviene perno su cui costruire la
squadra ideale per la realizzazione della congiura. Anche Thomas Percy ha una forte personalità: aggressivo, brusco, determinato e intelligente, possiede tutte le caratteristiche
del leader e gli altri compagni guardano a lui come al cattolico più acceso del gruppo.
Le enormi spese da sostenere per la pianificazione dell’attentato comportano il coinvolgimento di altri elementi. Viene reclutato Guy Fawkes che, sebbene non appartenga
al gruppo familiare, mostra qualità adatte per concorrere al successo dell’iniziativa ed
è assolutamente leale. Assume un ruolo fondamentale quando Thomas Percy, nell’estate
del 1605, viene nominato guardia del Corpo reale e ottiene un appartamento adiacente
alla sede del Parlamento. Guy Fawkes riceve l’incarico di servitore di Percy con il nome
di John Johnson e, con esso, le chiavi della casa. Egli è presente a Westminster, presumibilmente come servitore, già alla fine di dicembre del 1604, quando il re ospita un
proprio matrimonio sontuoso. In quell’occasione Fawkes potrebbe, pistola in pugno,
uccidere il sovrano ma, tra gli obiettivi del complotto, evidentemente non è contemplata
l’idea dell’omicidio casuale, ovvero – come ricorda Robert Gascoyne-Cecil, 7° Marchese
di Salisbury – «poiché all’epoca, in occasione di matrimoni importanti, si sospendevano
le ostilità, si può comprenderne la mancata azione. Un’ultima ipotesi: Fawkes, ammesso
che in quel periodo si sentisse ostile, forse si considerava solo un mercenario, un capitano delle Fiandre che non aveva ancora ricevuto lezioni di buone maniere ed era presente solo per squisita ironia della sorte».
Probabilmente Fawkes resiste alla tentazione di uccidere Giacomo I in
quanto la questione va oltre la semplice uccisione del sovrano, perché
l’obiettivo finale è più alto, ovvero cancellare l’intera classe politica e
distruggere i simboli che rappresentano il potere dello Stato.
La preparazione del complotto prosegue e quando Thomas Percy stipula il contratto d’affitto di una cantina, piena di materiali di ogni tipo,
ubicata sotto il Parlamento, i congiurati cominciano a riempirla di polvere da sparo facendole acquisire un’aria sporca e disordinata, apparentemente innocua. Accumulare l’esplosivo, d’altra parte, non è
difficile poiché fa parte delle dotazione di tutti i soldati e quel luogo,
in breve, diviene la ‘cantina di Guy Fawkes’.
Le spese per la realizzazione del progetto continuano a moltiplicarsi e
i congiurati sono costretti a coinvolgere altri personaggi: Robert Keyes,
Ambrose Rookwood, Everad Digby e Thomas Bates nonché il cognato
di Thomas Wintour, John Grant, il fratello di Wright, Christopher, e Francis Tresham, un cospiratore dell’Essex, erede di una considerevole ricchezza dopo la morte del padre. Quest’ultimo, sebbene membro del
gruppo dei cospiratori, dopo il giuramento di segretezza si sente compromesso e fa il possibile per comprare i congiurati, per tentare di salvare il re e il Paese. Le remore di Tresham non sono condivise dagli
altri compagni, che ritengono eccessive le sue preoccupazioni.
Interessante è la conclusione della lettera che Thomas Wintour scrive
al cognato nel momento in cui si accinge a reclutarlo. Prima della
firma, inserisce delle iniziali che significano: «Addio! Di Vostra Signoria
osservantissimo», una formula di cortesia dell’epoca, ma in italiano.
Egli scrive così, come spesso anche Guy Fawkes nei documenti si firma
Guido Fawkes, perché per lui, un papista, l’Italia rappresenta quasi una
seconda patria dalla quale si aspetta protezione e consiglio. Tale considerazione sembra essere sottolineata anche dal post scriptum in cui
è riportato: «Bring me my ragion di Stato», a indicare il volume di Giovanni Botero intitolato proprio Della ragion di Stato, nel quale il gesuita
piemontese espone le proprie tesi nel tentativo di conciliare la morale
cattolica con il principio machiavellico secondo cui l’interesse dello
Stato è superiore a qualsiasi cosa. Lo Stato deve essere confessionale
e la ragion di Stato comprende, al suo interno, la garanzia dell’ortodossia religiosa, la cui cura spetta alla Chiesa. Wintour ha trovato in
tale volume le proprie idee e la giustificazione di tutto ciò che si appresta a fare e, per questo, lo porta sempre con sé.
A dieci giorni dalla data fissata per la messa in atto del complotto gli
animi sono fiduciosi ma, all’improvviso, cambia tutto: qualcuno ha tra-
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dito. Il 26 ottobre viene recapitata da uno sconosciuto mascherato una missiva anonima e sgrammaticata a lord Monteagle, ancora conservata nei National Archives di
Richmond Upon Thames (collocazione: SP 14/216/2). Il testo esorta:
Mio signore, per l’amore che porto ad alcuni dei vostri amici, mi sta a cuore la vostra salvezza. Pertanto vi avverto, se vi è cara la vita, di escogitare una scusa per evitare di presentarvi a questo Parlamento; perché Dio e gli uomini si sono accordati per unire la malvagità
di questi tempi. E non prendete alla leggera questo avvertimento, ma ritiratevi nella vostra
campagna dove aspettare l’evento in tutta sicurezza. Perché, anche se non ci sarà nessun
segno di sommossa, pure vi dico che riceveranno un colpo terribile in questo Parlamento;
e tuttavia non vedranno chi li colpisce. Questo consiglio non va biasimato perché può farvi
solo del bene e nessun male; perché il pericolo passerà non appena brucerete questa lettera.
E spero che Dio, alla cui protezione vi raccomando, vi conceda la grazia di farne buon uso1.
Mentre Monteagle porta a conoscenza della lettera lord Salisbury, che ne informa immediatamente il sovrano, un domestico cattolico di Monteagle partecipa a Catesby
l’accaduto, proponendogli di desistere dall’impresa e di abbandonare il Paese.
A fronte della delicata situazione i congiurati ne avrebbero minimizzato la portata, ritenendo che governi e autorità ricevessero quotidianamente avvertimenti dal tenore
apocalittico. Comunque ne discutono animatamente. Catesby, che intende procedere
e Wintour, che vorrebbe il consenso di Percy, affrontano Tresham, sospettato di essere
la spia per la contrarietà in più circostanze manifestata ma, alla fine, decidono di andare avanti. Fawkes trascorre tutta la giornata del 4 novembre nello scantinato sotterraneo mentre le autorità sono in massima allerta. Il controllo di una prima squadra
militare non rileva nulla di significativo ma una seconda squadra, inviata subito dopo
la mezzanotte, intravede un bagliore e un uomo avvolto in un mantello; prontamente
arrestato viene portato in una stanza della reggia per l’interrogatorio condotto da Giacomo in persona. Fawkes afferma che il suo nome è John Johnson e si dichiara al servizio di Thomas Percy. Sostiene con veemenza le proprie intenzioni di uccidere un re
eretico, la regina, i principi e di voler far saltare in aria tutti gli scozzesi. Non chiede
misericordia e sostiene che un contagio letale esige un disperato rimedio. Nel corso
dell’interrogatorio emerge prepotente la testardaggine di Fawkes ma anche il sentimento antiscozzese che alimenta la congiura e la determinazione di soccombere combattendo. Egli è l’unico cospiratore arrestato e vuole offrire ai complici la possibilità
di mettere in atto almeno una parte del piano, che prevede di dirigersi verso ovest e il
Galles, dove cattolici inquieti dovrebbero andare ad accrescere le loro file e insorgere.
In realtà, la popolazione inzia ad accendere falò e a festeggiare la salvezza del sovrano.
I cospiratori si recano dapprima a Warwick Castle, dove riescono ad assicurarsi alcuni
cavalli, poi a Holbeach House, dove della polvere da sparo messa ad asciugare prende
fuoco e uccide molti compagni.
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La drammatica e beffarda deflagrazione appare come un segno della disapprovazione divina. Da coraggiosi decidono che se Dio li ha abbandonati
allora moriranno tutti insieme, condividendo lo stesso destino. Una squadra di duecento soldati armati dello sceriffo del Worcestershire assedia e
dà fuoco alla casa, colpisce uno a uno i congiurati, li spoglia e li depreda,
ne uccide alcuni, tra cui Catesby, Percy e i due Wright, e ne arresta altri.
Robert Wintour è fuggitivo per due mesi, lunghi ed estenuanti, fino a
quando, tradito, viene arrestato e imprigionato nella Torre di Londra.
Prende avvio una fase alla ricerca di circoli occulti, di processi e di punizioni efferate. Tutte le energie dello Stato e di Giacomo vengono impiegate
per indagare sul tradimento. Le indiscrezioni di informatori arrivano in abbondanza, tuttavia senza rinvenire alcuna regia occulta.
Per cercare di carpire il nome del ‘burattinaio’ dell’intera questione, lord
Salisbury gioca un’ultima carta: vengono messi degli ascoltatori nella cella
vicina a quella di Robert, il più distaccato dei congiurati. Quello che origliano sono solo discorsi d’immagini oniriche e di visioni di martirio; nessun riferimento all’esistenza o all’identità del Protettore, ovvero l’uomo
che dovrebbe governare il Paese dopo la congiura.
Thomas Bates, il 4 dicembre, chiama in causa tali padre Tesimond e padre
Garnett, cosicché la congiura si trasforma nel ‘complotto dei gesuiti’. Il 15
gennaio 1606 si decide che il materiale raccolto sia sufficiente per procedere contro i ‘preti’ che, si sostiene, hanno partecipato al complotto; si
tratta di padre John Gerard che ha celebrato la messa che ha sancito il giuramento del piano segreto tra i primi cinque congiurati; di padre Osvald
Tesimond, che ha raccolto la confessione di Catesby e del suo superiore,
padre Henry Garnett. Vengono considerati i primi colpevoli della congiura,
rei di aver tramato nell’ombra, anche se, in realtà, l’intento dei religiosi è
stato di cercare di sventare il progetto. Solo la fuga consente di evitarne
l’arresto (padre Garnett viene successivamente arrestato e giustiziato il 3
maggio 1606).
Il 6 novembre il re firma una lettera in cui scrive che per quel ‘temerario’
di John Johnson si possono impiegare «... per prime le torture più blande
et sic per gradus ad ima tenditur» poiché, anche se contrarie alla common
law, costituiscono comunque una risorsa utilizzabile in casi estremamente
gravi come il tradimento.
Il 27 gennaio inizia il processo contro i cospiratori superstiti: Thomas e
Robert Wintour, John Grant, Ambrose Rookwood, Everard Digby, Robert
Keyes, Thomas Bates e Francis Treshman (che muore durante la prigionia
a causa della stranguria, un’infiammazione delle vie urinarie), che vengono
giudicati colpevoli e condannati a morte.
1. FRASER 1999, p. 197
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La pena capitale (secondo l’espressione hanged, drawn and quartered) viene comminata
agli otto imputati perché: «sono individui che irretirono, corruppero e abusarono
perniciosamente: gesuiti! Una congiura che è stata concepita per la distruzione della
struttura stessa della Nazione: il più grande tradimento mai pianificato sarà punito
dalla ‘legge delle polveri’ e poi dalla dannazione dell’Inferno. Le parti intime verranno
amputate e bruciate davanti a tutti perché siete stati concepiti indegnamente e a vostra volta siete indegni di lasciare una vostra genìa dopo di voi e la testa, che ha pensato e ordito il misfatto, vi verrà tagliata». Vengono messi a morte in due gruppi
distinti il 30 e il 31 gennaio 1606, senza che alcuno rinneghi la propria fede per la
quale ha sacrificato prima la libertà e poi la vita stessa.
Della leggenda di Fawkes s’è affievolita la memoria sino a quando, nel 1897, compare
il volume Il complotto della polvere da sparo e i congiurati del gesuita John Gerard, nel quale si
sostiene la tesi che i complottisti, tutti ferventi cattolici, siano stati vittime di una
manipolazione organizzata da Robert Cecil, conte di Salisbury, per giustificare la massiccia operazione di pulizia religiosa che segue la temeraria iniziativa.
Nella prima metà degli anni 80 del secolo scorso, il semioblìo è rotto dal romanzo
grafico dei britannici Alan Moore e David Lloyd, nel quale il protagonista di V per Vendetta è una figura stilizzata che combatte, nell’Inghilterra del futuro, contro un potere
tirannico e tenta di distruggere il regime progettando un attentato al Parlamento inglese con un treno carico di esplosivo. Per i suoi contenuti sovversivi e romantici, il
fumetto fa presa presso il pubblico giovane o rimasto tale, diviene un cult, amplificato dal film V per Vendetta di James McTeigue che nel 2005 ne lancia definitivamente
l’immagine in tutto il mondo. Il protagonista indossa una maschera – divenuta
un’icona della cultura popolare – con volto bianco, sorriso beffardo, guance rosse,
baffi all’insù, sottile pizzetto, tutto completato da un cappellone seicentesco. A Tokio,
nel 2006, centinaia di persone assistono alla prima della pellicola con il volto coperto
dalla maschera.
Tutt’oggi, in Inghilterra si celebra la data del 5 novembre: la serata è conosciuta come
la Notte di Guy Fawkes, o anche la Notte dei falò poiché vengono accesi dei fuochi
su cui si bruciano dei fantocci che raffigurano proprio il congiurato più famoso.
Dunque, se nel Seicento Guy Fawkes incarnava l’ideale lealista cattolico, secondo i
princìpi propugnati dal Concilio controriformista tridentino, ai nostri giorni ha cominciato a essere considerato come una tipologia di eroe solitario che combatte
contro il potere costituito; addirittura, nei momenti in cui la fiducia nei confronti
della classe politica è stata al minimo, è capitato di sentire brindare: «a Guy Fawkes,
l’ultimo uomo che è entrato in Parlamento con intenzioni oneste!»2.
La maschera è divenuta simbolo di protesta da quando, nei primi anni del 2000, gli
appartenenti a un gruppo che si definisce Anonymous, e ha già firmato decine di intrusioni hacker, scende in guerra con il Progetto Chanology contro la Chiesa di Scientology, lanciando una serie di attacchi DoS (Denial of Service).
2. SHARPE 2005.
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Il 10 febbraio 2008, in 93 città di tutto il mondo, manifestano in silenzio,
tra le altre, centinaia di persone mascherate da Guy Fawkes. Il simbolo della
protesta globale e di ribellione del terzo millennio è lanciato, la maschera
utilizzata da Anonymous diventa l’emblema dell’antiglobalismo: «Noi
siamo Anonymous. Noi siamo legione. Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo. Aspettateci!». Compare in ogni manifestazione, in ogni angolo del mondo, perfino nelle rivolte della Primavera araba o in piazza
Tahrir, fra i dimostranti che in Piemonte attaccano la polizia che difende i
cantieri dell’Alta Velocità, oppure a Roma, durante i cortei per la casa, per
il lavoro, per ogni altra rivendicazione. È la rappresentazione visiva e immediata di gruppi come Anonymous, Indignados, Occupy Wall Street ovvero dei contestatori di Anti-Counterfeiting Trade Agreement (Acta),
l’accordo commerciale plurilaterale che detta norme per contrastare la contraffazione e la pirateria informatica al fine di tutelare copyright, brevetti e
altre forme di privativa su beni, servizi e attività legati alla rete. I contestatori con la maschera pensano di vivere in una realtà distorta e reagiscono
con incursioni in rete come pure con la violenza di piazza.
Merita considerare un particolare di non piccolo conto, uno di quei ghiribizzi della storia nei quali la realtà supera la fantasia: ogni qualvolta un
contestatore acquista una maschera di Fawkes contribuisce ad accrescere
la ricchezza della multinazionale Time Warner, la grande azienda di comunicazione proprietaria dei diritti della maschera (anche se, da qualche anno,
pare che membri di Anonymous ordinino le maschere direttamente in Asia).
Se la liberazione, più di quattro secoli fa, dai ‘diavoli’ nel sotterraneo, ha
aiutato a forgiare la nuova identità protestante della Nazione, questo frammento storico fatto di fede e fanatismo, lealtà e persecuzione, spionaggio
e tradimento ci raggiunge in un nuovo secolo oscurato dal terrore: è allora
tempo di riscoprire e ricordare la tragedia del più grande attentato terroristico dell’Inghilterra poiché, se non sono stati rivelati tutti i segreti, sicuramente sono ancora molte le lezioni da imparare
G
BIBLIOGRAFIA
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