Regalo di Natale - Biblioteca Classense
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Documenti disponibili presso il piano ammezzato della Biblioteca Classense Regalo di Natale Suggerimenti di lettura a cura della Biblioteca Classense Bibliografia aggiornata al 19/12/07 Storia della felicità : dall'antichità a oggi / Darrin M. McMahon. - Milano : Garzanti, 2007. - 594 p. : ill. ; 22 cm. ((Trad. di Alberto Cristofori. N.Inv.: 438073 Collocazione DEWEY 170 78 Gli esseri umani oggi ritengono che la felicità sia un diritto di natura. Il problema è che non è sempre stato così, e soprattutto l'idea di felicità non è sempre stata la stessa. Per gli antichi greci, la felicità coincideva con la virtù ed era un dono degli dei. Per i romani, implicava la ricchezza e il favore degli dei. Per i cristiani, era sinonimo di Dio e implicava la fine delle sofferenze terrene e la beatitudine eterna. Insomma, la felicità è sempre stata al vertice delle ambizioni umane: uno stato di perfezione a cui aspirare. Tuttavia è solo negli ultimi due secoli che gli uomini hanno iniziato a considerare la felicità un obbligo, un diritto, e non una delle tante possibilità dell'esistenza. Nel ricostruire la storia dell'idea di felicità, Darrin McMahon mette in luce la rivoluzione che si è prodotta nel Settecento, e che ha plasmato l'idea dell'uomo e delle sue aspettative terrene, ma ha avuto un forte impatto anche sulla politica. Utilizzando la genetica e la psicologia, passando dalla pubblicità e dal consumismo ai simboli sorridenti degli sms e allo "smiley", passando per il Prozac, il libro dimostra come questa forsennata ricerca della felicità possa anche provocare nuove infelicità. Al cuore delle cose / di A.C. Grayling ; traduzione di Isabella C. Blum. - Milano : Longanesi, [2007]. - 237 p. ; 21 cm. N.Inv.: 438076 Collocazione DEWEY 170 81 "Tutti desiderano un'esistenza soddisfacente e appagante, nella quale ci sia spazio per il piacere e il successo e che si guadagni il rispetto di coloro da cui vale la pena di essere rispettati. Una tal vita aggiunge valore sia all'esperienza di chi la vive, sia al mondo in cui quella persona si trova. Aggiungere valore alle cose comporta che si facciano buone scelte. Per fare buone scelte, occorre essere ben informati e saper riflettere..." Grayling, con la consueta capacità di rendere comprensibili temi filosofici complessi, presenta una serie di riflessioni filosofiche sull'etica quotidiana. Il volume raggruppa gli interventi in tre parti: sulla vita personale, sulla vita pubblica, sulle idee. Filosofia per disoccupati : la consolazione dei problemi del lavoro da Socrate a Schopenhauer / Jean- Louis Cianni ; traduzione di Laura Dapelli ; [prefazione di Guglielmo Epifani]. - Milano : Rizzoli, 2007. - 215 p. ; 19 cm. N.Inv.: 439433 Collocazione DEWEY 101 61 Che se ne fa un disoccupato della filosofia? Molto, come afferma il libro di Jean-Louis Cianni. Cianni sa di cosa parla: ha provato sulla sua pelle cosa significa perdere il lavoro (o non riuscire a trovarlo). Per non farsi travolgere, Cianni si è messo a rileggere la sua biblioteca di studente di filosofia. Grazie alle pagine dei filosofi, ha recuperato l'autostima, riconsiderato il suo rapporto con gli altri e ritrovato il mezzo per dirigere la sua coscienza. Infine, ha scritto questo libro per offrire a chi si trova senza lavoro la sua singolare terapia. 2 Broadway : New York, l'eta del jazz e la nascita di un mito / Jerome Charyn ; traduzione di Sebastiano Pezzani. - Milano : Il Saggiatore, stampa 2007. – 287 p., [8! p. di tav. : ill. ; 22 cm. N.Inv.: 438772 Collocazione DEWEY 974.71 02 New York, primo dopoguerra. I continui afflussi di immigrazione e il ritorno dei reduci hanno reso la città un labirinto di lingue, etnie e culture diverse, una bomba a orologeria. L'America bianca si difende dietro una barricata puritana che sfocia nel Proibizionismo. Per le strade, nei teatri e nei locali notturni si incrociano i personaggi più pittoreschi: trafficanti e vagabondi, pugili e ballerine, scrittori squattrinati, cantanti jazz e attori, gangster e miliardari. L'unicità di Broadway è nella sua tragedia intrinseca, quella di non abitare nella storia perché nata già come leggenda. La Grande strada riservò lo stesso destino ai suoi protagonisti, meteore splendenti bruciate da un eccesso di vita. Jerome Charyn, come un archeologo della modernità, scava nella mitologia della più assurda metropoli americana e la racconta attraverso le gesta dei suoi eroi. Damon Runyon, che nei suoi racconti falsificava Broadway nel momento stesso in cui le dava la gloria. Le Follies Girls, le sfrenate ballerine di fila nello spettacolo di Florenz Ziegfeld, la cui bellezza era la rovina loro e di chi le amava. I due Fitzgerald, Scott e Zelda, che incarnarono lo spirito dell'epoca, distrutti da ciò che li fece grandi. Babe Ruth, l'"orfano" di successo, il campione teppista a briglie sciolte nel mondo. Marion Davies e William Hearst, umiliati e resi immortali da Orson Welles. E ancora Mae West, Owney "l'Assassino" Madden, Al Capone. Il desiderio chiamato utopia / Fredric Jameson ; traduzione di Giancarlo Carlotti. - Milano : Feltrinelli, 2007. - 300 p. ; 22 cm. N.Inv.: 440484 DEWEY 813.087 02 Si è soliti squalificare come "utopica" ogni forma di progettualità non sufficientemente asservita alla forza di un principio di realtà tanto perentorio quanto sospetto. E se "utopia" fosse invece il nome di uno spazio di pensiero e di un margine di gioco che di volta in volta è stato necessario creare tra le maglie dei testi e dei sistemi di pensiero per consentirsi di progettare la realtà di nuovi principi? Dall'utopia filosofico-politica di Thomas More o Charles Fourier, a quella scientifico-tecnologica di Skinner o Stanislaw Lem, alle infinite creazioni fantastiche e fantascientifìche dell'Ottocento e del Novecento, il libro circoscrive i confini di un universo di scrittura che offre, allo stesso tempo, un modello di riflessione filosofica, un paradossale osservatorio antropologico, un laboratorio spesso inavvertito di elaborazione politica. Lo spazio "altro" dell'utopia obbedisce di volta in volta a differenti principi architettonici e ad altrettante strategie di senso. 3 Per essere felici ora : Aristotele, Buddha, Confucio / Lou Marinoff. - Casale Monferrato : Piemme, [2007!. - 542 p. : ill. ; 21 cm. ((Trad. di Evelyse de Luca Vannelli e Fabrizia Fossati. N.Inv.: 429935 Collocazione DEWEY 128 071 "Tre grandi filosofi dell'antichità, Aristotele, Buddha e Confucio, ci hanno insegnato come eliminare le sofferenze inutili, per guidare gli esseri umani verso la propria realizzazione personale e verso l'equilibrio sociale. Ognuno di loro ha compreso che l'estremismo è il principale ostacolo per il perseguimento della felicità, della salute e dell'armonia. Il metodo che ho chiamato ABC è la sintesi pratica di queste tre grandi filosofie. L'ABC sa che lo scopo principale dell'esistenza è quello di vivere bene il momento presente. Non si preoccupa della vita passata o di quella futura, ma si occupa dei paradisi e degli inferni che, in qualsiasi momento, creiamo per noi e per gli altri su questa terra. Dovete quindi prendere una decisione: se preferite le favole del "e vissero felici per sempre", mettete da parte questo libro e leggete le filastrocche di Mamma Oca. Se invece preferite vivere bene ora, cominciate a leggere...". Confessioni e anatemi / E. M. Cioran ; traduzione di Mario Bortolotto. - Milano : Adelphi, [2007]. - 133 p. ; 22 cm. N.Inv.: 438285 DEWEY 848.914 09 "In tutti i libri dove il Frammento è sovrano, verità e ubbie si susseguono da un capo all'altro. Ma come distinguerle, come sapere che cosa è convincimento e che cosa è capriccio? Un'affermazione, frutto del momento, ne precede o ne segue un'altra che, compagna di tutta una vita, si eleva alla dignità di ossessione. Spetta dunque al lettore discernere, perché non di rado l'autore esita a pronunciarsi. In "Confessioni e anatemi", sequela di perplessità, si troveranno interrogativi ma nessuna risposta. Del resto, quale risposta? Se ce ne fosse una la si conoscerebbe, con buona pace del devoto dello stupore". Queste le parole con cui lo stesso Cioran presentava, nel 1987, quello che sarebbe stato l'ultimo suo libro pubblicato in vita, una raccolta di aforismi. L'ultimo lettore / Ricardo Piglia ; traduzione di Alessandra Gianetti. - Milano : Feltrinelli, [2007]. - 171 p. ; 22 cm. N.Inv.: 439079 DEWEY 809 94 Al confine tra narrativa e saggistica, Ricardo Piglia propone un viaggio attraverso la bella letteratura, ricostruendo in modo originale una possibile storia della figura del lettore, il suo ruolo chiave nell'evoluzione della letteratura stessa. Le icone di quest'avventura sono molte: Borges con la pagina appiccicata ai debolissimi occhi, Joyce con la lente d'ingrandimento, il Che che legge su un albero nella selva, ma anche Amleto, Lévi-Strauss o poco noti scrittori argentini ottocenteschi dal cuore delle pampas. Ponendo la domanda "chi è il lettore?", Piglia pensa anzitutto a Borges, ultimo lettore per eccellenza, che ha perso la vista sui libri e ha continuato a leggere senza gli occhi. Piglia passa poi alla figura del lettore immaginario, attraverso il quale sviluppa una storia del genere poliziesco, partendo da Poe fino ad arrivare al thriller contemporaneo. Il gradino successivo è il ponte tra letteratura e politica, illustrato attraverso la vicenda di Che Guevara, "scrittore mancato", definito anche "scrittore on the road" in parallelo con la beat generation americana. 4 Geofilosofia del mare : tra oceano e Mediterraneo / Francesca Saffioti. - Reggio Emilia : Diabasis, 2007. - 249 p. ; 21 cm. N.Inv.: 438345 DEWEY 909.098 08 L'autrice prende in esame da un punto di vista storico e filosofico il mare, l'oceano e il loro ruolo strategico, politico, economico, geocolturale. La prospettiva adottata è tesa a stabilire una profonda implicazione fra pensiero e spazio, nel tentativo di individuare modi di abitare alternativi rispetto ai nonluoghi omologanti offerti dalla mondializzazione. La parte storica si muove dalla concezione greca a quella ebraica, dai nuovi orizzonti aperti con la scoperta del Nuovo Mondo al caso di Venezia, Signora del Mare, dalla lotta per la conquista dell'Oceano alla costituzione di un "Impero acquatico", fino ai contemporanei assetti geopolitici. La parte filosofica procede con un excursus dal viaggio di Ulissea Camuse Nietzsche, mentre quella politica prende in esame in particolare il ruolo dell'Europa. Le molte voci del Mediterraneo / Iain Chambers. - Milano : R. Cortina, 2007. - IX, 186 p. ; 23 cm. ((Trad. di Sara Marinelli. N.Inv.: 438314 DEWEY 909.098 07 Seguendo storie e culture finora negate e nascoste, per esempio quelle tracciate nei suoni della musica o quelle aperte dagli aromi delle cucine, emerge un Mediterraneo molto diverso da quello "classico", in cui l'Europa vede solo il riflesso di se stessa. Ascoltando i diversi linguaggi che compongono il Mediterraneo, di ieri e di oggi, diventa possibile seguire prospettive nuove, più ricche e aperte, in cui il Mediterraneo si profila come crocevia di civiltà e possibile luogo di incontro. In equilibrio fra taccuino di viaggio, critica letteraria e musicale, narrazione storica e saggio filosofico, questo saggio parla al lettore del fascino inatteso dello "spaesamento": il ritrovarsi senza coordinate in una dimensione al tempo stesso di transito e di transizione, dove abbandonarsi alle correnti per imparare a riconoscere un'altra possibile misura del mondo. Il mondo classico : storia epica di Grecia e di Roma / Robin Lane Fox ; traduzione di Davide Tarizzo. - Torino : Einaudi, [2007]. - XVI, 708 p., [22] c. di tav. : ill. ; 22 cm. N.Inv.: 438866 DEWEY 938 59 Robin Lane Fox insegna storia antica a Oxford ed è, oltre che uno studioso di fama, uno scrittore. Da questa fortunata combinazione è nato un libro di storia del mondo antico atipico, che possiede il rigore del saggio scientifico - ha meritato l'elogio di molti specialisti - e la piacevolezza di un racconto che la critica ha definito "incredibilmente spassoso" e "più epico di qualsiasi kolossal in costume". Perché quello che caratterizza questo affascinante percorso nel mondo dell'antichità classica da Omero ad Adriano, è proprio la capacità dell'autore di ridare vita alle grandi figure, come Socrate, Alessandro, Cicerone o Cesare, e di parlare, di volta in volta, della vita quotidiana dei cittadini, degli ultimi giorni di Pompei, dei giochi circensi, dell'idea che gli antichi avevano della libertà, della giustizia o del lusso, in pagine che sanno restituire l'incanto della miglior narrativa storica. 5 L'impostura politica nel Medioevo / Gilles Lecuppre. - Bari : Dedalo, [2007]. - 472 p. ; 22 cm. ((Trad. di Vito Carrassi. N.Inv.: 437888 DEWEY 940.17 05 Il Medioevo osservato nella prospettiva dell'impostura politica, giocata in particolare sull'identità di personaggi che si fingono re, principi e signori d'ogni sorta. Abbracciando un periodo di quasi cinquecento anni - dagli albori del XII alla fine del XV secolo -, l'opera esamina in tutte le sue sfaccettature un fenomeno caratteristico delle vicende politiche dell'Europa tardomedievale, spia emblematica di tutta una temperie sociale e culturale. Seguendo un percorso "cronologico", l'autore individua innanzi tutto i presupposti di una civiltà propensa all'insorgere dell'impostura, quindi ritrae i protagonisti della messinscena, infine delinea le diverse tappe lungo le quali si snoda un'impresa votata al fallimento, ma comunque in grado di sollevare questioni essenziali riguardo al processo in atto di fondazione dello Stato moderno. Pur tra le lacune, le reticenze e le falsificazioni dei testimoni - ma forse proprio in virtù di ciò - il discorso procede secondo un itinerario coerente in grado di offrire uno spaccato esemplare dei meccanismi che sottendono il dibattito politico, anche al di là dell'età medievale. Più in generale, dall'esteso ventaglio di episodi presi in considerazione, emerge un quadro molto complesso, uno scenario ricco di spunti di riflessione intorno a concetti di primario rilievo, quali la realtà e la finzione, la verità e la menzogna, la fede e l'illusione. Postmodernismo, ovvero La logica culturale del tardo capitalismo / Fredric Jameson ; prefazione dell'autore all'edizione italiana ; postfazione di Daniele Giglioli ; traduzione di Massimiliano Manganelli. - Roma : Fazi, 2007. - XI, 464 p., [4] c. di tav. : ill. ; 24 cm. N.Inv.: 438864 DEWEY 149.97 03 Probabilmente "postmoderno" è la categoria critica più utilizzata degli ultimi trent'anni. E questo di Jameson non è soltanto uno dei tanti saggi dedicati all'argomento, è il libro sul postmoderno: punto di riferimento (e bersaglio polemico) di chi si è voluto cimentare nell'insidioso campo della teoria critica dopo la caduta delle grandi ideologie. Forte della sua solida formazione marxista, l'autore si lancia nell'analisi di un fenomeno che a prima vista può sembrare strettamente culturale. Con un piglio enciclopedico - quasi stilando l'inventario di un'intera epoca - campiona e rifonde elementi della cultura di massa e di quella d'élite: "Velluto blu" di David Lynch e la casa di Frank Gehry, Philip Dick e la videoarte, MTV e il "Nouveau roman". Se ne evince che la cultura, intesa in senso allargato, abbia ormai invaso l'intero campo dell'esperienza umana. Ma, alle spalle di una simile concezione critica, resta sempre il piano politico-economico, quel tardo capitalismo che costituisce la chiave di volta dell'intero edificio teorico di Jameson. In questa direzione, egli prosegue ostinatamente alla ricerca di nuove vie per la sinistra, non rassegnato di fronte alla resa di molti dei suoi esponenti alla logica del mercato, ma convinto dell'applicabilità del pensiero marxista anche nel mondo di oggi. 6 Il libro dell'ignoranza : che cosa é verità e che cosa é semplicemente una panzana? : il libro-gioco che svela le nostre false conoscenze / John Lloyd e John Mitchinson ; traduzione di Alessandra Montrucchio. - Torino : Einaudi, [2007]. - X, 225 p. : ill. ; 21 cm. N.Inv.: 439791 DEWEY 001.96 01 Un libro-gioco che svela tutta la propria ignoranza in scienza, storia, geografia, cultura generale. Il volume getta nuova luce sul quesito che per secoli ha ossessionato scienziati, filosofi e l'uomo della strada: che cosa è verità e che cosa sono semplicemente sciocchezze? Puntellata dalle massime dei grandi pensatori della storia, è una lettura piacevole e utile, che appaga la nostra sete di conoscenza ma nello stesso tempo stimola ad interrogare e interrogarsi su altre questioni. Come in un processo di dipendenza positiva, in cui più si va avanti nella lettura maggiore è il desiderio di accumulare nuove risposte, questo è un libro che deve essere sperimentato. I filosofi e il male : storia della teodicea da Platone ad Auschwitz / Stefano Brogi. - Milano : F. Angeli, [2006]. - 285 p. ; 23 cm. N.Inv.: 439258 DEWEY 111.84 13 A partire da Platone il problema del male ha assunto la forma della teodicea, che tenta di dar conto razionalmente della presenza del male nel mondo di fronte all'esistenza di un dio provvidente o di un senso provvidenziale della vicenda dell'uomo e dell'universo. La teodicea, perfino dopo la crisi irreversibile che ha conosciuto nell'età moderna, continua a occupare un posto centrale nella scena filosofica, magari al prezzo di metamorfosi che la rendono difficilmente riconoscibile. Qualcosa di analogo è avvenuto del resto per l'antiteodicea, un tempo argomento principe di atei e miscredenti, che si è prestata a un diffuso recupero in chiave religiosa. Il volume cerca di documentare come operino ancora attivamente forme di teodicea coerenti con il modello tradizionale greco-cristiano, ma rende soprattutto evidente come l'edificio della teodicea appaia oggi una "grandiosa fortezza" devastata dal tempo e dalle incursioni nemiche. Pensare con l'errore : il bersaglio mobile della conoscenza / Brunella Antomarini. - Torino : Codice, [2007]. - XI, 105 p. ; 22 cm. N.Inv.: 437399 DEWEY 121.63 08 Può la conoscenza essere definita come un "gesto"? La filosofia la ha sempre analizzata come una struttura logica, eppure dietro quella struttura c'è un'azione che deve essere descritta nella sua concretezza e che avviene quando "crediamo" di conoscere. Si tratta di un gesto che parte con cautela e incertezza e poi, in un attimo, si realizza in una decisione, azzardata e impulsiva, che porta con sé la presenza costante dell'errore. Proprio l'errore, inteso come "categoria di pensiero", si trova al centro di questo breve testo. Brunella Antomarini individua una metafora che le permette di rappresentare un oggetto di indagine altrimenti astratto e sfuggente: conoscere, in fondo, è come prendere la mira e tirare, pensare lentamente e alla fine "cercare di indovinare". 7 Felicità: un'ipotesi : verità moderne e saggezza antica / Jonathan Haidt ; traduzione di Paola Bonini. - Torino : Codice, [2007!. - XIV, 304 p. ; 22 cm. N.Inv.: 429836 Collocazione DEWEY 152.42 02 Dieci grandi idee e una metafora ricorrente per accompagnare il lettore nella ricerca del bene più sospirato e sfuggente: la felicita. Jonathan Haidt ricerca le basi neurologiche, psicologiche e morali della soddisfazione esistenziale, interpretando l'antica saggezza alla luce delle più recenti scoperte in campo genetico e psichiatrico. Partendo da un presupposto: la nostra mente è paragonabile alla coppia formata da un elefante ostinato e dal suo guidatore, e la nostra felicità dipenderà dalla capacità di quest'ultimo di orientare la direzione dell'elefante. Ogni capitolo analizza le regole che guidano la nostra vita sociale, dall'amore alla reazione alle avversità, dalla reciprocità - che ci induce a mostrarci più generosi con chi ci dà l'impressione di fare qualcosa per noi - alla realizzazione professionale. Ma scienza e filosofia bastano a spiegare cosa dà senso alla nostra vita? Haidt identifica alcuni strumenti, uno antico e due più moderni (meditazione, psicoterapia cognitiva e antidepressivi) che possono aiutarci a star meglio. D'altronde, conclude Haidt, se gli interrogativi sul senso della vita in generale sono destinati a rimanere senza risposta, possiamo e dobbiamo cercare di dare un senso almeno alla nostra esistenza individuale e al nostro ruolo nella società. 8