Il Resto del Carlino Chiude l`ambulatorio di San Giorgio Ma
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Il Resto del Carlino Chiude l`ambulatorio di San Giorgio Ma
05 febbraio 2014 Il Resto del Carlino Chiude l’ambulatorio di San Giorgio A FERRARA guai a toccare il Dipartimento di Medicina riabilitativa San Giorgio. Per tutti semplicemente «il San Giorgio», fiore all’occhiello della sanità non solo cittadina, ma regionale e nazionale, se è vero che da tutta Italia sono tantissime le richieste di ricovero in questo ospedale sono stati seguiti, tra gli altri, dopo un ictus cerebrale, i registi Michelangelo Antonioni (che il direttore Nino Basaglia curò poi per 20 anni diventandone amico) e Federico Fellini, il politico Nino Andreatta e, in tempi più recenti, il cantautore Gianni Bella. A consigliare ai famigliari del cantante di rivolgersi a Basaglia e alla sua équipe fu l’amico Mogol: suggerimento condiviso da Morandi che in visita al San Giorgio allo stesso Gianni Bella esclamò: «Questa è una struttura davvero unica in Italia». Tutto questo per dare un’idea (qualora ce ne fosse bisogno) di cosa stiamo parlando in termini di fama del Dipartimento. Così, se già in tanti hanno storto il naso alla notizia di un possibile trasferimento del San Giorgio a Cona, figuriamoci come può essere accolta l’idea di una chiusura, anche se solo di uno dei Servizi del Dipartimento stesso. A LANCIARE l’allarme, con una telefonata al Carlino, è stata una paziente del Modulo dipartimentale per attività ambulatoriale. «Già da un po’ sta girando la voce che il reparto dove sono seguita dal 2005 verrà chiuso, che i terapisti verranno ‘distribuiti’ qua e là a Cona e che con loro se ne andranno anche i macchinari» riferisce preoccupata, per non dire angosciata, Sabrina Poltronieri, ferrarese di 45 anni, su una sedia a rotelle (temporaneamente) per colpa di una brutta caduta che quasi dieci anni fa le ha compromesso seriamente un ginocchio. «Dal giorno dell’infortunio — racconta — ho subito tre interventi e mi sono dovuta sottoporre ad altrettanti cicli di riabilitazione come è appunto quello che tuttora sto facendo, in modalità day hospital, al San Giorgio, nella palestra per menomazioni ostearticolari acute». Il sospetto che quella della chiusura possa non essere solo una voce, aggiunge Poltronieri, «si è insinuato quando ho cominciato a vedere che alcuni terapisti sono stati trasferiti e non più sostituiti. Inoltre, una macchina che serve per il mio tipo di riabilitazione si è rotta ed è ferma da mesi. Insomma, si comincia a percepire che qualcosa sta cambiando». Dal timore che tutto possa finire, lo sfogo: «Il pensiero che un servizio come questo possa venire a mancare a me, ma anche ad altri nelle mie condizioni o addirittura messi peggio, mi getta nello sconforto anche perché alternative altrettando valide nel pubblico non esistono e l’unica soluzione resterebbe andare a pagamento». Ma Basaglia rassicura: «Solo costretti a ridurre l’atività» Non resta che chiederlo al direttore del Dipartimento: professor Basaglia dobbiamo dire addio al Servizio ambulatoriale? «No, non è previsto alcun tipo di chiusura, anche se devo ammettere che le voci possono essere nate dal fatto che negli ultimi tempi l’attività è stata molto ridotta». A cosa è dovuto? «Innazitutto va detto che l’attività ambulatoriale viene fatta al San Giorgio su commissione dell’Azienda Usl. Tutto quindi dipende dagli accordi di quest’ultima - titolare, per così dire, del ‘portafoglio’ - con l’Azienda ospedaliera. Ciò premesso, nei mesi scorsi alcuni medici sono andati via e non sono ancora stati sostituiti, così come dei circa venti fisioterapisti che erano impegnati nel Servizio ambulatoriale ne sono rimasti dodici: alcuni di loro sono stati trasferiti a Cona e altri sono stati spostati, sempre all’interno della nostra struttura, sulle degenze». Prima o poi le sostituzioni arriveranno? «Il mio auspicio è che il personale venga rentegrato e in tal senso c’è anche l’impegno del direttore generale Rinaldi a ripristinare un po’ la situazione precedente, o almeno a ricreare qualcosa che si avvicini a come era prima. La richiesta di presa in carico riabilitazioni con modalità ambulatoriali è veramente alta. Del resto anche per la degenza abbiamo domande superiori alle disponibilità. Le due Aziende dovranno fare un’analisi del bisogno e speriamo che vengano predisposte le risorse necessarie». C’è poi chi lamenta di macchinari rotti, fermi da mesi. «Sì, è la macchina isocinetica che purtroppo non è riparabile e della quale ho chiesto la sostituzione. Non averne la disponibilità sta creando notevoli problemi. Spero che arrivi. Anche a tal proposito c’è l’impegno di Rinaldi». Il San Giorgio a Cona. Come andrà a finire? «Gli accordi prevedono il trasferimento nel 2016, ma per andare a Cona servono dotazioni di spazio veramente notevoli. C’era anche stata l’idea del sindaco di spostare il Dipartimento nell’ex Sant’Anna, dove erano le Nuove Cliniche. Attualmente possiamo contare su una superficie di 12mila metri quadrati. Pur pensando di ridurre, per continuare a fare bene la nostra attività non possiamo andare sotto gli 8-9mila». Check up endocrinologico per bambini e adolescenti UN progetto finalizzato a diffondere una cultura della prevenzione. L’ospedale privato accreditato Quisisana di Ferrara ha attivato un servizio di check up endocrinologico per bambini e adolescenti. L’iniziativa intende arrivare a un precoce riconoscimento dei segni e dei sintomi tipici di alcune malattie endocrine, in modo da stabilire un efficace intervento diagnostico e terapeutico. «Contattando la nostra struttura – spiega Giorgio Piacentini, presidente di Quisisana – i genitori degli adolescenti possono avere una visita per i loro ragazzi, con il professore Vincenzo de Sanctis, coordinatore del progetto. La visita si concluderà con una relazione e, a quel punto, se i genitori vorranno potranno avere aperti i servizi». Il check up, il cui costo complessivo è di 100 euro, si occupa del controllo della crescita staturo-ponderale e della maturazione puberale, del precoce riconoscimento delle patologie endocrine ‘emergenti’ come la pubertà anticipata o le disfunzioni tiroidee, della valutazione dei disturbi nutrizionali e metabolici, e di quelle patologie che possono comportare un disagio psicologico nei ragazzi, o comprometterne la potenziale capacità riproduttiva. «In Italia – ha osservato Vincenzo de Sanctis, medico pediatra ed endocrinologo – c’è una sorveglianza del bambino che si ferma al dodicesimo anno di età. In questo senso, la prevenzione risulta fondamentale per una diagnosi precoce». Il check up comprende una visita medica preliminare, dedicata alla raccolta della storia clinica e all’esame obiettivo, la visione degli esami diagnostici, le raccomandazioni conclusive e di follow up. Per ricevere informazioni sul servizio, si può inviare una e-mail a [email protected]. CARO CARLINO, ho letto lo scambio di opinioni con Manrico Mezzogori, il cui impegno verso i propri cittadini resta encomiabile, sulla questione dell’ospedale di Comacchio, ma devo convenire con Bendin che il problema ha radici ben più lontane del febbraio 2012. Le decisioni assunte nel corso degli ultimi anni sono frutto di una programmazione sanitaria operata da chi ci governa almeno dagli ultimi 15 anni. Chi ha sempre militato nel centrodestra, ricorda bene le tante battaglie sostenute a favore del Sant’Anna e del San Camillo ‘sacrificati’ alla logica dell’accentramento su Cona e Valleoppio. La concentrazione dell’utenza su Ferrara (130mila abitanti, con alta percentuale di anziani, su 390mila circa della provincia) e su Comacchio (che nel periodo balneare moltiplica la propria popolazione nei sette lidi) ci è sempre apparsa logica ed evidente motivazione per consigliare la ristrutturazione ed eventuale potenziamento delle vecchie strutture ospedaliere cittadine. Purtroppo, gli elettori hanno continuato a premiare chi aveva già dichiarato scelte diverse. Oggi, con i mille disagi patiti dai cittadini e i costi sanitari nella realizzazione e nella gestione dei nuovi poli ospedalieri, i fatti ci stanno dando ragione. Ma al di là della mia personale stima e solidarietà a Mezzogori e al Comitato del San Camillo, purtroppo, non saprei come sarebbe possibile ora tornare indietro. In tempi brevi l’unica soluzione che potrei immaginare è quella di trovare acquirenti privati per l’ospedale San Camillo... anche se non in convenzione. Mauro Malaguti, consigliere regionale FdI Come ho già scritto - e lo ribadisco - la lettera del signor Nordi toccava il tema della pianificazione sanitaria che decise dove costruire gli ospedali. Le battaglie di Consulta e Comitato, affinché sia aperto un confronto con le istituzioni sul San Camillo, sono giuste e legittime. Reparti accorpati a Valle Oppio LA PIANIFICAZIONE sanitaria ferrarese torna ad ‘occuparsi’ dell’ospedale del Delta, già privato della pediatria h24 e della sala di emodinamica, per tracciare un destino, a breve, di polo unico di medicina. Tra meno di un mese, infatti, si concretizzerà l’accorpamento del reparto di cardiologia con quello di medicina e l’Unità coronarica con la rianimazione saranno realtà. L’inizio dei lavori è previsto per il primo marzo e dal primo luglio è invece in programma l’avvio della guardia dipartimentale di medicina interna. INSOMMA sull’altare della pianificazione — o sarebbe meglio dire a favore del nuovo Sant’Anna — verrà immolata la cardiologia di Valle Oppio, destinata così a scomparire sparire per sempre. E non se la passa granché bene neppure il reparto di ostetriciaginecologia, dove si registra un calo delle nascite, dovuto anche, secondo le testimonianze degli utenti e la denuncia del Comitato di cittadini, al fatto che, con l’escamotage della mancanza di pediatria, molte partorienti vengono dirottate all’ospedale di Cona. DEL RESTO da tempo molti ferraresi si rivolgono a strutture sanitarie fuori provincia, in particolare in Romagna e fuori regione, in Veneto, con un aumento esponenziale della cosiddetta mobilità passiva. E per protesta, contro le scelte che seguono, secondo gli organizzatori, «le logiche del profitto», sabato organizzano una nuova manifestazione popolare. Anche la Fials ha garantito la propria partecipazione, lamentando la mancanza di un confronto sindacale coi vertici Ausl, le cui strategie costituiscono, secondo il sindacato, «solo esche per rompere l’imprevisto asse Delta-Comacchio, venutosi a creare a seguito delle scelte politiche sanitarie provinciali che penalizzano l’ospedale del Delta e i paesi limitrofi». La Nuova Ferrara Donna morì dopo il ricovero A giudizio medico di famiglia E’ accusato della morte di una sua paziente: unico medico rimasto (altri 5 gli indagati in un primo momento e poi prosciolti) per la morte di Maria Roncati, una donna di 64 anni, deceduta il 1 aprile 2011 dopo un intervento chirurgico d'urgenza eseguito nel vecchio ospedale Sant'Anna. Si è aperto ieri il processo a carico di Massimo Bevilacqua che della signora Roncati era il medico di famiglia. Il processo è stato poi rinviato al 30 maggio prossimo. Per l’accusa, sostenuta da diverse perizie medico-legali, la donna venne curata per un sospetto virus, mentre venne sottovalutata la sua disidratazione. Dopo 4 giorni di dolori in uno stato di debilitazione totale, la famiglia (assistita dall’avvocato Antonio Boldrini) decise di portare la donna al Pronto Soccorso dove, purtroppo nell'arco di poche ore, dopo una operazione d'urgenza alla colecisti, morì. E’ stata la superperizia voluta in indagini preliminari ad indicare il fatto che il medico curante sottovalutò la patologia della donna ritardandone le cure. Tutto iniziò con forti malori e dolori all'addome, che la signora Roncati ebbe per diversi giorni. La perizia medico legale superpartes eseguita dai periti Francesco Ferrari e Gerolamo Tonini di Brescia ha indicato le responsabilità del medico curante. Che rigetta le accuse: «Venne fatto tutto ciò che si doveva fare - ha spiegato l'avvocato Andrea Toschi - e non si potevano prevedere le complicanze emerse in seguito. Ora al processo chiariremo l’estraneità del dottore». Polo di Cona, lavori sulle fermate del bus Dopo lo sprofondamento di una delle due fermate del bus dell’ospedale di Cona, a causa del quale il capolinea del 6 è stato spostato, sono stati finanziati i lavori per il consolidamento del fondo carrabile delle fermate. L’intervento, deciso dalla giunta comunale, sarà cofinanziato al 50% da Comune e azienda ospedaliera. Obiettivo dei lavori è in particolare quello di permettere al sottofondo della piattaforma stradale di meglio sopportare il transito dei mezzi pesanti. Per una delle due fermate è inoltre previsto l'allestimento di una pensilina di attesa bus simile a quelle presenti nel territorio comunale. A occuparsi della progettazione esecutiva e della direzione lavori saranno i tecnici comunali. La spesa complessivamente prevista ammonta a 49.700 euro. Assistenza anziani. Tra gli altri atti decisi dalla giunta, il proseguimento dei progetti 'Giuseppina' e 'Muoversi' con l'impegno dell'amministrazione comunale, assieme alle organizzazioni del terzo settore, a facilitare gli spostamenti dei cittadini ultrasettantacinquenni in difficoltà e delle persone con disabilità. Coordinatrice delle azioni, in base a una nuova convenzione valida fino al termine del 2015, sarà ancora la Cooperativa sociale Integrazione lavoro. Le attività rivolte alla fascia degli over 75 puntano in particolare a supportare i cittadini che non riescono a usufruire dei mezzi pubblici o dell'aiuto privato e che richiedono assistenza per recarsi a visite mediche, centri di socializzazione e luoghi di culto o per effettuare la spesa. Mentre per i cittadini disabili le possibilità di accompagnamento hanno come mete privilegiate i luoghi di lavoro, studio o cura. Per usufruire dei servizi del progetto Giuseppina per gli ultrasettantacinquenni è sufficiente telefonare al numero verde gratuito 800 072110. Per le persone con disabilità che desiderano invece usufruire del servizio di accompagnamento fornito dal progetto ‘Muoversi’ si deve contattare il numero 0532903994 o scrivere a [email protected]. Veicoli elettrici. Restano confermate per tutto il 2014 - altro provvedimento della giunta - le agevolazione riconosciute dall'amministrazione comunale ai possessori di veicoli elettrici. Ancora valide saranno, in particolare per i veicoli elettrici, sia la possibilità di accesso alla Ztl senza limitazioni di orario sia la sosta gratuita nei parcheggi a pagamento (esclusi quelli con sistemi di ingresso e uscita a pagamento automatico). Risparmio energetico. Anche quest'anno, infine, Ferrara spegne le luci per incentivare il risparmio energetico. Il prossimo venerdì 14 febbraio il Comune aderirà all’iniziativa 'M'illumino di meno', promossa per il decimo anno consecutivo dalla trasmissione radiofonica di Radio2 'Caterpillar'. Il Comune testimonierà il proprio supporto alla manifestazione con lo spegnimento, dalle 18 alle 19,30, dell'illuminazione pubblica delle Mura (ad eccezione di via Bacchelli) e di piazza XXIV Maggio (illuminazione artistica dell'acquedotto monumentale), oltre che con lo spegnimento dell'illuminazione di alcune opere esposte nei propri musei 30 minuti prima della chiusura. Il Comune entra inoltre a far parte di 'Sprecozero.net', la Rete nazionale degli enti territoriali contro lo spreco. L'adesione, che prevede una quota associativa di 250 euro per il 2014, dovrà ottenere anche il via libera del Consiglio comunale. Check up per bimbi e adolescenti Riconoscere prima che sia troppo tardi l'insorgere dei sintomi di malattie gravi è l'obiettivo di un nuovo servizio offerto dalla Quisisana, l'ospedale privato accreditato di viale Cavour. Si tratta di un check up endocrinologico personalizzato per bambini e adolescenti, un progetto coordinato dal dottor Vincenzo De Sanctis. "L'Organizzazione mondiale della sanità - spiega il pediatra, già primario al S. Anna - dice che lo stato di salute della bambino si valuta dalla sua crescita: se la pubertà inizia precocemente, va controllato. Trovare dei segni di alterazione, per esempio se la tiroide è ingrossata, è una spia molto importante per i genitori». Il programma si compone di una visita preliminare, dedicata alla raccolta della storia clinica e all'effettuazione di una serie di esami, e successivamente all'analisi dei risultati che porta a raccomandazioni conclusive. Il costo è di cento euro, «che copre appena le spese - sostiene Giorgio Piacentini, presidente della Quisisana -. La prevenzione è davvero fondamentale, una parola magica che a differenza del passato rende possibile la guarigione di diverse malattie. Noi offriamo questo servizio sanitario di qualità, sempre nell'ottica di una collaborazione con le strutture pubbliche». Per andare incontro alle esigenze specifiche dei giovani e lavorative dei genitori, sarà possibile effettuare il check up anche al tardo pomeriggio e al sabato, mentre lo si può prenotare direttamente presso lo sportello di accettazione di viale Cavour 128, telefonando al numero 0532/207622, oppure sul web da www.quisisanafe.com. Il nodo sanità «Da marzo servizi garantiti» Anche il tema della sanità ha avuto spazio nel corso dell’incontro che la giunta comunale ha avuto con i cittadini di Gavello (nella foto uno scorcio della sala). Ad affrontare il tema è stata proprio la presidente della consulta, Tisbe Ferrari, anche alla luce della presentazione, nei giorni scorsi, dei progetti bondenesi per la sanità. «Si è perso molto tempo - ha evidenziato Tisbe Ferrari - il Comune doveva fare le proprie proposte, non attendere quelle dell'Ausl». La giunta «ha agito da attore di mediazione con l'azienda sanitaria - dice il sindaco - da marzo saranno garantiti molti servizi per il transitorio, per arrivare poi all'inaugurazione della nuova struttura, per la quale ci sono 11,5 milioni di investimento». In piazza per difendere gli ospedali COMACCHIO Anche per il secondo appuntamento in piazza con la manifestazione promossa per sabato alle ore 15.30, in difesa del presidio ospedaliero unico (ospedali San Camillo e del Delta), tutte le forze politiche del territorio aderiscono in modo compatto. Dopo il raduno davanti al duomo, il corteo procederà lungo le vie Mazzini, Foce, Spina, Trepponti, Marconi, vicolo Passerina, via Garibaldi sino a piazza Folegatti, dove si terrà un comizio. Si ritroveranno a fianco i sostenitori della Consulta Popolare per il San Camillo e del Comitato di salvaguardia dell’ospedale del Delta, oltre a Cittadinanza Attiva e alla Fials che con comunicato ha già annunciato la propria adesione, lamentando il prolungato silenzio dei vertici dell’Asl alle richieste sindacali. Secondo Mirella Boschetti, segretaria provinciale della Fials i pseudo tentativi di “riappacificazione verso la comunità comacchiese con l’ambulanza rientrata al punto di primo soccorso di Comacchio o il cambio della guardia alla guida del Distretto”, sarebbero “solo esche, nel tentativo di rompere l’imprevisto asse Delta-Comacchio, venutosi a creare a seguito delle scelte politiche sanitarie provinciali, che penalizzano l’ospedale del Delta e i paesi limitrofi, con l’intento, stante l’imminenza delle elezioni, di recuperare consensi dopo l’imperdonabile errore tattico di chiusura improvvisa del pronto soccorso di Comacchio, dell’interruzione di un pubblico servizio”. Ematologia, quando la sanità funziona LAGOSANTO Nella ridda di voci e non solo che vogliono un costante depauperamento dell'ospedale del Delta di Lagosanto, ieri, nel municipio laghese, si è tenuta una conferenza stampa che ha mostrato l'arricchimento di una specialistica ospedaliera ed ambulatoriale che fa del locale nosocomio, molto più di un'eccellenza territoriale. Si è parlato infatti della rete ematologica nella provincia di Ferrara e le prospettive dell'ospedale del Delta in merito a questa particolare specialità medico-clinica. All'incontro hanno presenziato il sindaco f.f. di Lagosanto Manuel Masiero, il direttore generale dell'Asl Ferrara, Paolo Saltari, il direttore sanitario Aosp universitaria di Ferrara, Andrea Gardini, il direttore dell'unità operativa di ematologia Aosp universitaria, Antonio Cuneo, il direttore del distretto sanitario sud-est Gianni Serra, il direttore sanitario dell'azienda Asl di Ferrara, Mauro Marabini, il direttore dell'unità operativa di Medicina dell'ospedale del Delta, Maria Luisa Grata, il responsabile del modulo di ematologia dell'ospedale del Delta, Renato Bigoni. «Con il modulo di Ematologia all'ospedale del Delta - ha detto Masiero - si incrementa la sua crescita, con un importante investimento, dando così chiaro esempio dell'alto livello qualitativo raggiunto con la collaborazione tra azienda sanitaria ed ospedale del Delta». Il direttore Saltari ha ricordato, parlando dell'attività di Ematologia che se non si lavora in rete con le risorse territoriali non esiste progettualità e che quel che sta succedendo all'ospedale del Delta, in questo settore, è la creazione, crescita ed offerta di un servizio di grande qualità. Il professor Gardini ha ricordato che si sta operando affinché i pazienti ematologici più gravi vengano curati all'ospedale di Cona, da non dimenticare che si tratta anche di un presidio ospedaliero universitario, mentre per quelli gli altri si è organizzata un'adeguata assistenza sul territorio, come al Delta. Il professor Cuneo ha sottolineato le azioni principali del servizio che viene fornito al paziente ematologico mentre la dottoressa Grata ha ricordato che il percorso di ematologia nel Basso Ferrarese era iniziato nel 2006. A tutt'oggi il modulo di Ematologia conta 360 visite e 60 biopsie su base annua, il 60% dei pazienti sono uomini e l'età media si aggira tra i 50 ed i 60 anni.