N. 38 - 2014 - Gruppo Botanico Milanese
Transcript
N. 38 - 2014 - Gruppo Botanico Milanese
PAGINE BOTANICHE PERIODICO DEL GRUPPO BOTANICO MILANESE N. 38 - 2014 PAGINE BOTANICHEE PERIODICO DEL GRUPPO BOTANICO MILANESE Direttore responsabile: Gabriele Galasso Comitato di redazione: Enrico Banfi, Gabriele Galasso, Riccardo Mazza, Roberto Ferranti, Benedetto Prinetti Coordinamento editoriale: Sandro Perego, Giorgio Ceffali Coordinamento tecnico: Lorenzo Achilli Direzione e redazione: c/o Museo Civico di Storia Naturale di Milano C.so Venezia, 55 - 20121 Milano C.C.P. n. 36070209 intestato al Gruppo Botanico Milanese Registrazione Tribunale di Milano: N. 124 del 3-3-1984 Distribuzione gratuita ai soci Stampa: Aessegi srl - via Andrea Costa, 8 - 20131 Milano Finito di stampare: Febbraio 2015 Sito internet: www.gruppobotanicomilanese.it Il Gruppo si riunisce ogni lunedì sera dalle 21.00 alle 23.00 presso il Museo di Storia Naturale di Milano, ingresso gratuito PAGINE BOTANICHE 2014 PERIODICO DEL GRUPPO BOTANICO MILANESE N N. 38 SOMMARIO Le piante tossiche sono soltanto velenose per l'uomo? Franca Davanzo, Chiara Falciola & Maria Laura Colombo Pag. 3 Notulae ad plantas advenas Longobardiae spectantes: 5 (263-310) Gabriele Galasso & Enrico Banfi 17 Settimana botanica G.B.M. Dobbiaco. 21-27 giugno 2014 Alberto Sessi 49 XLII Mostra Micologica Milanese 5-6 ottobre 2013 Alberto Sessi & Benedetto Prinetti 57 Il G.B.M. ricorda Luigi Cagnolaro Giogio Bardelli, Giorgio Chiozzi, Michela Podestà & Stefano Scali 63 Alberto Sessi 65 Silene elisabethae Jan 2 PAG. BOT. 2014, 38: 3-16 LE PIANTE TOSSICHE SONO SOLTANTO VELENOSE PER L’UOMO? Franca Davanzo*, Chiara Falciola* & Maria Laura Colombo** RIASSUNTO – Tutto il regno vegetale, in particolare le angiosperme, produce una vasta gamma di principi attivi che permettono alla pianta di sopravvivere nell’ambiente circostante. Tali composti chimici, presenti a centinaia in ogni vegetale, svolgono il ruolo di molecolesegnale che permettono alla pianta che li produce di interagire con le altre vicine, con gli animali predatori e anche con gli animali che, al contrario, sono attratti da queste sostanze (ad es. gli insetti impollinatori). Alcuni di questi composti sono particolarmente tossici per i mammiferi, uomo compreso, mentre i medesimi composti possono non esserlo per gli insetti, dotati di altre vie metaboliche. La presenza di piante tossiche in natura va sicuramente studiata e l’uomo deve essere a conoscenza della presenza di piante potenzialmente tossiche. Tuttavia le piante tossiche, cioè capaci di produrre molecole in grado di indurre nell’uomo effetti avversi, diventano una fonte insostituibile di farmaci, anche salvavita, naturalmente da assumersi sotto stretto controllo medico. Deve quindi essere chiaro a tutti che ogni essere vivente (piante comprese) contiene al suo interno centinaia e centinaia di composti chimici, che necessariamente devono essere valutati anche per i loro potenziali effetti avversi. Si descrivono alcuni tra i casi più ricorrenti di intossicazione da ingestione di parti di piante tossiche avvenuti in Italia nel periodo 2010-2012: aconito, colchico, euforbia, fico, mandragora, veratro. I casi solitamente si verificano per errore durante la raccolta di piante spontanee e sono supportati dalla radicata e falsa credenza che le piante, per qualche oscuro motivo, “non conterrebbero sostanze chimiche” e quindi sarebbero di per sé innocue. * Centro Antiveleni di Milano, A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda, piazza Ospedale Maggiore 3, 20162 Milano (MI); [email protected]; [email protected] ** Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, Università degli Studi di Torino, via P. Giuria 9, 10125 Torino (TO); [email protected] 3 ABSTRACT – ARE TOXIC PLANTS ONLY POISONOUS FOR HUMANS? The Plant Kingdom and all the flowering plants in particular, produce a wide range of active ingredients, which allow the plant to survive in the environment. These chemical compounds are hundreds in each plant and they play the role of signaling molecules that allow the plant that produces them to interact with other nearby plants, with predatory animals and also with the animals that are attracted to the contrary, by these chemical compounds (e.g. pollinating insects). Some of these compounds are particularly toxic to mammals, including man, while the same compounds may not be so for the insects, with other metabolic pathways. The presence of toxic plants in nature definitely should be investigated and the person must be aware of the presence of potentially toxic plants. However, the toxic plants, capable of producing molecules that can give adverse effects to humans, become an irreplaceable source of life-saving drugs also, of course, if taken under direct medical supervision. On the one hand it must be clear to everyone that all living things (including plants) contains within it hundreds and hundreds of chemical compounds, which necessarily must also be evaluated for their potential adverse effects. We describe some of the most recurrent cases of poisoning from ingestion of pieces of toxic plants occurred in Italy in the period 20102012: Monk’s-hood, Meadow Saffron, Spurge, Fig, Mandrake, Falsehelleborine. The cases usually occur for confusion in the collection of wild plants, supported by the false belief that plants, for some reason, “do not contain chemicals”, and then they would in itself harmless. INTRODUZIONE Le intossicazioni causate da specie vegetali sono un fenomeno troppo spesso ignorato e sottostimato. L’opinione ormai diffusa che tutto ciò che è naturale sia effettivamente utilizzabile per mantenersi in buona salute (MOWRY et al., 2013) non tiene conto che molte delle sostanze farmacologicamente attive e mortali provengono proprio dal regno vegetale e sono il frutto di una attenta selezione naturale, che nel tempo ha agito sulle piante al fine di rendere inoffensivi o allontanare eventuali aggressori (PICHERSKY & GANG, 2000). Il Centro Antiveleni (CAV) di Milano gestisce ogni anno circa 1.000 nuovi casi di esposizione e/o intossicazione con vegetali, appartenenti sia a specie esotiche, ma presenti nelle nostre case, sia a piante selvatiche, autoctone nel nostro Paese (COLOMBO et al., 2010). MATERIALI E METODI Nel periodo 1 gennaio 2010 - 31 dicembre 2012 il CAV di Milano ha gestito 2.719 richieste di consulenza provenienti dalle varie regioni italiane, con il coinvolgimento di 2.903 pazienti (157 richieste hanno riguardato casi multipli, cioè hanno coinvolto contemporaneamente più soggetti). Questa casistica non comprende le intossicazioni da miceti. 4 PAGINE BOTANICHE 2014 RISULTATI E DISCUSSIONE Dal 2010 al 2012 la maggior parte delle consulenze è stata richiesta dal privato cittadino (n = 1.844; 67,82%), il 32,07% (n = 872), invece, proveniva dagli ospedali; solo in 3 casi (0,11%) la provenienza non è nota. Nel 70,9% (n = 1.928) la fascia di età maggiormente coinvolta è quella pediatrica (0-14 anni); nel 93,60% (n = 2.545) le circostanze di esposizione sono accidentali, nel 4,04% (n = 110) sono volontarie, mentre nel 2,35% (n = 64) non se ne conosce la causa. Una quota pari a circa l’86,17% (n = 2.343) delle esposizione si verifica in ambiente domestico o nelle sue pertinenze (orto, giardino, cortile, garage, balcone), in percentuale minore in ambienti pubblici (scuole, case di cura e luoghi di lavoro). Il 34,17% dei pazienti era sintomatico al momento della richiesta di consulenza e la sintomatologia presentata interessava l’apparato gastroenterico, cardiocircolatorio, oculare, neuromuscolare e il sistema nervoso centrale. La gravità dell’intossicazione deriva sia dalla natura della tossina ingerita sia dalla dose assunta; l’esito dell’evento è condizionato dalla tempestività con cui si interviene e dall’efficacia della terapia messa immediatamente in atto. L’elevato numero delle esposizioni, seppure asintomatiche, deve invitare alla prudenza, considerando che la popolazione maggiormente coinvolta è costituita dai bambini di età inferiore ai 5 anni. L’assenza di sintomi è legata molto spesso alla precocità di trattamento messo in atto su consiglio dei medici del CAV: infatti la breve latenza che si verifica in caso di intervento tempestivo consente di approntare un’efficace prevenzione dell’assorbimento delle eventuali sostanze tossiche presenti nelle piante, fatto questo che risulta efficace nella maggior parte dei casi. Un fattore che depone a sfavore e che semmai favorisce il verificarsi dei casi di intossicazione, è l’assenza quasi totale, nella maggior parte della popolazione umana e degli animali da compagnia, dell’abitudine al contatto e alla consuetudine con il regno vegetale. Tutto ciò ha provocato una carenza di conoscenze delle piante selvatiche commestibili e, di conseguenza, di quelle pericolose, causando ogni anno svariate intossicazioni che possono anche porre in serio pericolo la vita degli esposti. Un altro punto da chiarire è che non esistono antidoti nei confronti delle sostanze tossiche contenute nelle piante: in caso di intossicazione il medico può attuare una terapia sintomatica, che affronta appunto i sintomi, non la causa della intossicazione. Unica eccezione può essere considerato il trattamento posto in atto nel caso di pazienti intossicatisi mangiando foglie di digitale (Digitalis spp., Fig. 1) in quanto confuse con quelle della borragine (Borago officinalis L., Fig. 2). In quest’ultimo caso vengono somministrati farmaci specifici opportunamente preparati in laboratorio: si tratta di anticorpi anti-digossina (il principio attivo presente nella digitale), che in modo specifico sanno “catturare” le molecole di digossina e renderle “innocue” per l’individuo. 5 Fig. 1: Digitalis purpurea: pianta prima della fioritura (plant before flowering). (Foto/ Photo Sandro Perego). Fig. 2: Borago officinalis: pianta all’inizio della fioritura (plant at the beginning of flowering). (Foto/Photo Sandro Perego). 6 PAGINE BOTANICHE 2014 gerito delle foglie di aconito raccolte dal figlio come “radicchio” (Lactuca alpina L. ≡ Cicerbita alpina (L.) Wallr., Fig. 4) e poi conservate in barattoli sott’olio. L’uomo ha presentato una sintomatologia più marcata, probabilmente per averne ingerito una quantità maggiore: tachicardia, ipotensione, parestesie, oltre a vomito e diarrea. Il secondo caso ha coinvolto due pazienti di nazionalità cinese, che avevano messo a macerare la radice di aconito in alcool per poi ingerire circa 150 cm3 di preparato per trattare una sintomatologia dolorosa a carico delle articolazioni, come suggerito dalla loro medicina tradizionale. Hanno presentando parestesie agli arti e bigemini- Vengono ora fornite alcune brevi informazioni sulle entità vegetali che si presentano costantemente nella casistica del CAV di Milano e rappresentano un serio rischio per la salute e la vita di coloro che inconsapevolmente vi si espongono. La nomenclatura utilizzata segue BANFI et al. (2012). Aconitum spp. Le esposizioni ad aconito (Aconitum spp., Fig. 3) hanno coinvolto 6 pazienti, 4 maschi e 2 donne, tutti soggetti adulti di età compresa tra i 41 e i 74 anni. Di particolare interesse sono stati due casi risalenti al 2010. Il primo riguarda una coppia di coniugi che ha in- Fig. 3: Aconitum napellus: germoglio (sprout). (Foto/Photo Sandro Perego). 7 Fig. 4: Lactuca alpina: germoglio (sprout). (Foto/Photo Sandro Perego). smo sporadico. La procedura della macerazione delle radici in alcool, messa in atto dai due pazienti cinesi, di per sé non è concettualmente errata. Infatti le sostanze tossiche presenti nell’aconito, cioè aconitina e altri alcaloidi diterpenici, di per sé sono molecole labili, che si idrolizzano facilmente, soprattutto al variare dell’acidità del solvente, perdendo così parte della loro tossicità (BISSET, 1981). Tuttavia è chiaramente sconsigliabile cercare di preparare dei medicamenti “fai da te” utilizzando piante potenzialmente mortali e per le quali non sia noto alcun antidoto. stati in totale 8, di cui 2 possono essere definiti multipli in quanto hanno interessato più soggetti contemporaneamente. Uno di questi ultimi è avvenuto mese di marzo 2011: durante una scampagnata in provincia di Bari, 4 adulti hanno raccolto e poi consumato alcuni bulbi di colchico confuso col lampascione (Muscari comosum (L.) Mill. ≡ Leopoldia comosa (L.) Parl., Fig. 6). La sintomatologia comparsa ha interessato l’apparato gastroenterico (numerosi episodi di vomito) e si è risolta in breve tempo e in modo positivo dopo la decontaminazione con carbone attivato in polvere. Il secondo caso ha coinvolto, nel mese di novembre dell’anno 2012, una famiglia di Desio composta da padre e figlio di 17 anni; la madre non Colchicum spp. I casi di ingestione di colchico (Colchicum spp., Fig. 5) per i quali è pervenuta la richiesta di consulenza sono 8 PAGINE BOTANICHE 2014 Fig. 5: Colchicum autumnale: germoglio in fiore (flowering sprout). (Foto/Photo Sandro Perego). Fig. 6: Muscari comosum: bulbo (bulb). (Foto/Photo Sandro Perego). 9 le quali avviene il contatto e possono provocare, soprattutto nei bambini molto piccoli, danni gravi con rischio per la vita (edema della glottide con conseguente insufficienza respiratoria). La terapia è solo sintomatica e di supporto alle funzioni vitali. Particolarmente indicativo è stato un caso di esposizione a Euphorbia lathyris L. (Fig. 7). L’episodio ha coinvolto un bimbo di 2 anni che stava giocando con il fratellino in cortile; i due bimbi sono stati attratti dal vegetale e il fratello maggiore, dopo averne spezzato un ramoscello, ha spalmato alcune goccioline di latice fuoriuscite dal ramo sulle guance del fratellino. Queste si sono immediatamente arrossate e l’irritazione, simile a ustione, molto dolorosa, è durata circa 2 giorni. Relativamente a E. lathyris si dice che, piantata negli orti e nei giardini, tenga lontane le talpe. Probabilmente questa reputazione deriva dall’uso di introdurre rami spezzati nelle gallerie sotterranee scavate dalle talpe: l’odore sgradevole del latice irriterebbe gli animali, tenendoli così lontani dagli orti coltivati. E. lathyris è espressamente venduta dai florovivaisti proprio per rispondere a questo scopo (cfr. <http://www.localharvest. org/mole-plant-seed-C6395>, ultima consultazione il 9 ottobre 2014). ha mangiato il piatto contaminato soltanto per un caso fortuito. Il padre ha preparato un risotto utilizzando degli stami di colchico, raccolti 2 mesi prima e poi fatti essiccare; la confusione è avvenuta con lo zafferano (Crocus sativus L.). Padre e figlio hanno presentato una sintomatologia piuttosto marcata e tardiva (dopo 18 e 24 ore rispettivamente) a carico dell’apparato gastrointestinale, caratterizzata da nausea e numerosi episodi di diarrea; la donna, invece, avendone assaggiato soltanto una cucchiaiata scarsa, è risultata completamente asintomatica. I due pazienti sono stati ricoverati per una settimana in medicina d’urgenza, dove sono stati sottoposti a controlli seriati della funzionalità renale ed epatica, che ha manifestato alterazioni regredite nell’arco di una settimana, mantenendoli in infusione di liquidi. Si è verificato anche un’alterazione dei parametri emocromocitometrici e della coagulazione, rientrati con la sola terapia sintomatica. Euphorbia spp. I casi di esposizione a piante appartenenti al genere Euphorbia sono numerosi soprattutto nel periodo invernale: generalmente coinvolgono bambini che, attratti dal colore rosso della stella di Natale (Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch), vengono a contatto con il latice, ricco di aghi microscopici di ossalato di calcio (comunemente detti rafidi), latice presente in tutte le piante di questo genere. Questi aghi provocano la comparsa di edema e dolore alle mucose del cavo orale e della gola o alla cute con Ficus carica Le esposizioni a parti dell’albero del fico (Ficus carica L.) sono state 15 e hanno coinvolto 9 maschi, 5 femmine e un cucciolo di cane di appena 1 anno. La via di esposizione che provoca sintomi significativi è quella cutanea, con 10 PAGINE BOTANICHE 2014 Fig. 7: Euphorbia lathyris: pianta con frutti (plant with fruits). (Foto/Photo Sandro Perego). manifestazioni di fotosensibilità per la pelle dovute alla presenza nel latice di questa pianta di alcune sostanze chimiche che causano la comparsa di lesioni. Il caso più grave si è verificato in una donna di 55 anni la quale, a seguito di uso improprio di fico a scopo abbronzante (la paziente ne aveva preparato un infuso con alcune foglie, poi utilizzato sulla cute prima di esporsi al sole), ha presentato ustioni di 2° grado e 2° grado profondo sull’87% della superficie corporea. Il quadro clinico risultante è stato molto grave a causa dell’elevata percentuale corporea esposta, che ha reso necessario il ricovero per un lungo periodo in un centro ustioni. Si è avuta la guarigione delle ustioni di 2° grado e un miglioramento di quelle di 2° grado profondo. L’utilizzo di parti di fico per meglio acquisire l’abbronzatura è una tecnica tramandata per via orale, scritta e suggerita da alcune persone prive di buon senso e che non si documentano consultando fonti sicure, certe che “il naturale è bello e non fa male”. Le foglie sono irritanti per contatto o sfregamento con la pelle e, in soggetti predisposti, la reazione di sensibilizzazione è aumentata dal calore e dalla esposizione ai raggi ultravioletti. Il latice, presente in tutta la pianta, contiene furocumarine, bergaptene e psoralene, cumarine tutte capaci di provocare gravi reazioni di fotosensibilizzazione (JOSEPH & RAJ, 2011). Anche il latice che sgorga dai tagli delle parti verdi, dai frutti immaturi e dai giovani rametti 11 tensione) e il sistema nervoso centrale (atassia, confusione, agitazione, allucinazioni, convulsioni), oltre a manifestazioni oculari come pupilla dilatata (midriasi) e diminuzione dell’acuità visiva. Generalmente le foglie della mandragora sono state raccolte e consumate al posto della borragine (Borago officinalis, Fig. 2), nonostante si distinguano da queste ultime per la mancanza dei caratteristici peli pungenti (pelosità fitta, omogenea e pungente nella borragine); in un solo caso le foglie della pianta sono state confuse con le erbette selvatiche (Beta spp.). In tutti i casi la terapia seguita è stata di tipo sintomatico e la sintomatologia si è risolta nell’arco di alcune ore o di pochi giorni nei casi più gravi (per i quali si è resa necessaria la somministrazione di sedativi, benzodia- contiene sostanze in grado di ustionare e irritare la pelle. Mandragora autumnalis I casi di esposizione a mandragora (Mandragora autumnalis Bertol., Fig. 8) sono numerosi ogni anno e interessano le regioni dell’Italia meridionale, in modo particolare la Sicilia dove la pianta cresce molto diffusamente. Il numero complessivo dei pazienti coinvolti è stato 42: 24 femmine e 17 maschi; in un solo caso non è noto il sesso del paziente. La sintomatologia presentata, seppur con diversa gravità, corrisponde alla sindrome identificata in tossicologia col nome “sindrome anticolinergica”. I segni e i sintomi manifestati hanno coinvolto principalmente l’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, iper- Fig. 8: Mandragora autumnalis: foglie (leaves). (Foto/Photo Sandro Perego). 12 PAGINE BOTANICHE 2014 causa della giornata estremamente calda. I bambini, che hanno soltanto assaggiato e immediatamente sputato la foglia a causa del sapore estremamente amaro e sgradevole, hanno manifestato una lieve alterazione del ritmo cardiaco; le due donne (madre e nonna dei bambini), che si sono rifiutate di masticare le foglie, non hanno presentato sintomi; invece i due uomini (padre e nonno), che hanno masticato e ingerito una quantità abbondante di foglie, hanno presentato una grave sintomatologia caratterizzata da ipotensione (80 mmHg di massima per diverse ore) e bradicardia (41-44 battiti al minuto), nausea seguita da numerosi episodi zepine, e fisostigmina per calmare la grave agitazione psicomotoria). Veratrum spp. Nel periodo considerato, l’intossicazione da veratro (Veratrum spp., Fig. 9) ha coinvolto 10 pazienti, 7 maschi e 3 femmine. La maggior parte dei soggetti esposti è costituita da persone adulte di età compresa tra 38 e 66 anni, oltre a due bambini rispettivamente di 2 e 8 anni; in soli 2 casi non si conosce l’età del paziente. La richiesta di consulenza è giunta dall’ospedale (medici del Pronto Soccorso) per il 70% dei soggetti, in 3 casi proveniva da fuori ospedale (privati cittadini). La pianta, raccolta e utilizzata, è stata confusa con la genziana (Gentiana sp. sect. Gentiana); l’errore viene indotto dalla non corretta identificazione delle foglie o delle radici, a seconda della parte che si desidera raccogliere. I sintomi presentati hanno coinvolto l’apparato cardiocircolatorio (con abbassamento della pressione arteriosa -ipotensione- e rallentamento del battito cardiaco -bradicardia-), gastroenterico (nausea, vomito) e oculare (lacrimazione). Di particolare rilevanza è la richiesta di consulenza pervenuta nel mese di aprile 2011 da parte di Regione Lombardia: durante una passeggiata sul Monte Denervo, nei pressi di Tignale (BS), una famiglia composta da marito, moglie, nonni e 2 bimbi di 8 e 2 anni ha raccolto e succhiato delle foglie di Veratrum lobelianum Bernh. (Fig. 9), confondendolo con genziana, allo scopo di dissetarsi a Fig. 9: Veratrum lobelianum: parte inferiore della pianta (lower part of the plant). (Foto/Photo Sandro Perego). 13 di vomito, lacrimazione degli occhi. I soggetti più gravi sono stati ricoverati in unità di cure intensive per tre giorni e, dopo la decontaminazione mediante la somministrazione di carbone attivato in polvere nelle prime 24 ore e la terapia di supporto cardiocircolatoria, sono stati trasferiti in un reparto medicina e quindi dimessi. Il riconoscimento della pianta responsabile dell’intossicazione è stato effettuato inizialmente mediante l’invio delle foto dei vegetali, in seguito con l’invio dei campioni freschi direttamente all’esperto botanico, come da procedura. Relativamente alle esposizioni al veratro, nei mesi primaverili (come in quest’ultimo caso) esse si verificano poiché le persone coinvolte erano alla ricerca di giovani foglie di genziana per utilizzarne il succo amaro come dissetante; nei mesi tardo-estivi o autunnali, invece, i pazienti esposti cercavano le radici di genziana (soprattutto Gentiana lutea L., Fig. 10) per aromatizzare grappa e liquori vari. Quindi le esposizioni e/o intossicazioni da veratro possono verificarsi in stagioni diverse dell’anno, a seconda della parte della pianta che le persone vorrebbero raccogliere. Fig. 10: Gentiana lutea: pianta in fiore (plant with flowers). (Foto/Photo Sandro Perego). 14 PAGINE BOTANICHE 2014 CONCLUSIONI In conclusione, le piante tossiche possono essere anche utili all’uomo oppure no? Le piante tossiche, ovviamente, non devono essere ingerite e consumate senza riflettere e senza alcuna motivazione. Anche le apparentemente innocue carote, se ingerite in quantità smodata possono dare effetti avversi. Tuttavia, soprattutto le piante tossiche sono molto utili all’uomo, principalmente dal punto di vista farmacologico. Infatti, è bene sottolineare che una pianta tossica contiene principi attivi chimici altamente velenosi, che tuttavia possono essere proficuamente utilizzati per preparare farmaci, talvolta anche salvavita. Ricordiamo, ad esempio, la pianta del tasso (Taxus baccata L., Taxus brevifolia Nutt. e altre specie del genere Taxus), che i florovivaisti comunemente chiamano “albero della morte” talmente è nota a tutti la sua elevata tossicità. Eppure, dagli inizi degli anni ’90 del secolo scorso da parti diverse dell’albero del tasso si ricava e si usa in terapia un principio attivo altamente tossico, il tassolo, indispensabile nel trattamento di alcune forme tumorali che colpiscono l’utero e le ovaie. Gli esempi che si potrebbero fare sono davvero molteplici: tra questi la Digitalis lanata Ehrh., la D. purpurea e altre specie simili, impiegate nella terapia dell’insufficienza cardiaca; alcune specie della famiglia delle Solanaceae, utilizzate nella preparazione del farmaco Buscopan; Papaver somniferum L., conosciuto come papavero da oppio, dal quale si ricavano morfina, papaverina, codeina, tebaina e molti altri composti che rientrano nella formulazione di farmaci acquistabili solo con ricetta medica; e gli esempi potrebbero continuare ancora. Quindi soltanto la nostra conoscenza, il desiderio e la curiosità di sapere e di essere informati ci permettono di evitare seri guai per la nostra salute e per quella dei giovani, verso i quali abbiamo il compito di trasmettere il nostro sapere. È come dire che l’unico rimedio è studiare. Ringraziamenti Per la raccolta dei dati clinici si ringraziano: Francesca Assisi, Maurizio Bissoli, Rossana Borghini, Tiziana Della Puppa, Valeria Dimasi, Marcello Ferruzzi, Paola Angela Moro, Ilaria Rebutti, Angelo Roberto Travaglia, Paolo Severgnini, Joannhe Georgatos, Fabrizio Maria Sesana, Antonella Pirina e Giovanni Milanesi, del Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano. Per il materiale iconografico si ringrazia Sandro Perego, del Gruppo Botanico Milanese. BIBLIOGRAFIA BANFI E., COLOMBO M. L., DAVANZO F., FALCIOLA C., GALASSO G., MARTINO E. & PEREGO S., 2012 - Le piante velenose della flora italiana nell’esperienza del Centro Antiveleni di Milano. Natura, Milano, 102 (1): 1-184. 15 B ISSET N. G., 1981 - Arrow poisons in China. part ii. aconitum–botany, chemistry, and pharmacology. J. Ethnopharmacol., Lausanne, 4 (3): 247-336. COLOMBO M. L., ASSISI F., DELLA PUPPA T., MORO P., SESANA F. M., BISSOLI M., BORGHINI R., PEREGO S., GALASSO G., BANFI E. & DAVANZO F., 2010 Exposures and Intoxications after herb-induced poisoning: A retrospective hospital-based study. J. Pharm. Sci. & Res., 2 (2): 123-136. JOSEPH B. & RAJ S. J., 2011 - Pharmacognostic and phytochemical properties of Ficus carica Linn. –An overview. Int. J. Pharm Tech Res., 3 (1): 8-12. M OWRY J. B., S PYKER D. A., C ANTILENA L. R., B AILEY J. E. & F ORD M., 2013 - 2012 Annual Report of the American Association of Poison Control Centers’ National Poison Data System (NPDS): 30th Annual Report. Clin. Toxicol., Philadelphia, 51 (10): 949-1229. PICHERSKY E. & GANG D. R., 2000 - Genetics and biochemistry of secondary metabolites in plants: an evolutionary perspective. Trends in Plant Science, Oxford, 5 (10): 439-445. 16 PAG. BOT. 2014, 38: 17-48 NOTULAE AD PLANTAS ADVENAS LONGOBARDIAE SPECTANTES: 5 (263-310) Gabriele Galasso* & Enrico Banfi* Notula 263 Eugenio Zanotti, Enrico Banfi* & Gabriele Galasso* diretto di E. frumentacea Link, cereale domesticato in India e diffuso, specialmente nel passato, nelle aree a clima tropicale e subtropicale per la produzione di farina alimentare, birra e foraggio (MICHAEL, 2003). E. colona è ormai presente in quasi tutte le regioni italiane, comportandosi da sinantropica occasionale dei luoghi umidi, con frequenza massima al centro-sud e nelle isole. In Lombardia la specie è stata segnalata da TABACCHI et al. (2006) per le risaie del milanese e qui considerata naturalizzata da BANFI & GALASSO (2010), come casuale da ARDENGHI (2012) in provincia di Pavia. Via G. Galilei 10, 25034 Orzinuovi (BS); [email protected] * Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected]; gabriele.galasso@ comune.milano.it 263. Echinochloa colona (L.) Link (Poaceae) (≡ Panicum colonum L.) + (NAT) BS: Orzinuovi (BS), sponda sinistra del Fiume Oglio tra Cascina della Lunga e Casella Corradini (UTM ED50: 32T 0569405.5031266), 74 m s.l.m., no exp., greto, 19 Sep 2013, E. Zanotti (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per la provincia di Brescia. Pianta a distribuzione pantropicale, di origine paleotropica, attualmente diffusa nelle zone temperato-calde del globo, inclusa l’area mediterranea; YABUNO (1966), HILU (1994) e YAMAGUCHI et al. (2005) hanno dimostrato che questa specie è il progenitore BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N. M. G., 2012 - Notulae 51-94. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 2 (29-140). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 35 (2011): 58-78. BANFI E. & GALASSO G. (eds.), 2010 La flora esotica lombarda. Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. * Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano; [email protected]; [email protected] 17 HILU K. W., 1994 - Evidence from RAPD markers in the evolution of Echinochloa millets (Poaceae). Pl. Syst. Evol., Wien, 189 (3-4): 247257. MICHAEL P. W., 2003 - 25.07 .07 Echinochloa P. Beauv. In: Flora of North America North of Mexico. Flora of North America Editorial Committee (ed.). Oxford University Press, New York, Oxford, 25 (Magnoliophyta: Commelinidae (in part): Poaceae, part 2): 390-403. TABACCHI M., MANTEGAZZA R. & FERRERO S., 2006 - Morphological traits and molecular markers for classification of Echinochloa species from Italian rice fields. Weed Sci., Urbana, 54 (6): 1086-1093. YABUNO T., 1966 - Biosistematic study of the genus Echinochloa. Jap. Journ. Bot., Tokyo, 19 (2): 277-323. YAMAGUCHI H., UTANO A., YASUDA K., YANO A. & SOEJIMA A., 2005 - A molecular phylogeny of wild and cultivated Echinochloa in East Asia inferred from non-coding region sequences of trnT-L-F. Weed Biol. Manag., Carlton South, 5 (4): 210-218. (MSNM). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Lecco. In un bosco umido è presente un arbusto di corniolo sericeo, residuo di coltivazione, vicino al quale vi sono alcune plantule nate spontaneamente. 265. Lonicera tatarica L. (Caprifoliaceae) (Fig. 1) + (CAS) LOM (LC): Montevecchia (LC), via delle Sorgenti (UTM ED50: 32T 0529831.5060891), 281 m s.l.m., no exp., margine, 17 Apr 2014, M. Villa (MSNM). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Lecco. In questa località il caprifoglio dei Tartari è presente con due piante, una in forma arbustiva al margine della strada, l’altra come alberello all’interno della fascia boscata. 266. Physalis peruviana L. (Solanaceae) + (CAS) LC: Lomagna (LC), loc. Tricudai, a E di via Giotto nell’alveo del torrente Molgoretta in secca (UTM ED50: 32T 0528665.5057937), 234 m s.l.m., no exp., bosco, 1 Oct 2013, M. Villa (MSNM). - Neofita casuale nuova per la provincia di Lecco. Una sola pianta cresciuta su ghiaia fine, spesso inondata. Nelle vicinanze vi sono alcune piante di Amaranthus sp., Lipandra polysperma (L.) S.Fuentes, Uotila & Borsch (≡ Chenopodium p. L.), Persicaria dubia (Stein.) Fourr., Solanum lycopersicum L. e S. nigrum L. Un’altra pianta Notulae 264-266 Milena Villa Via Lauro 4, 23888 Rovagnate (LC); milena. [email protected] 264. Cornus sericea L. (Cornaceae) + (CAS) LOM (LC): Olgiate Molgora (LC), loc. Olcellera (tra via Mondonico e via Olcellera) (UTM ED50: 32T 0531250.5065040), 299 m s.l.m., E, bosco umido, 8 Mai 2014, M. Villa 18 PAGINE BOTANICHE 2014 Fig. 1: Lonicera tatarica. (Foto/Photos Milena Villa). 19 è stata osservata a poche centinaia di metri di distanza, nell’alveo del torrente Lavandaia. *Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected]; gabriele.galasso@ comune.milano.it Notula 267 Marco Merli 268. Nicotiana sylvestris Speg. & S.Comes (Solanaceae) (Fig. 2) Via dei Caputèi 7, fraz. Scelmo, 38070 Stenico (TN); [email protected] + (CAS) LOM (BS): Manerba del Garda (BS), Porto Dusano, via G. Carducci, tornante prima del porto, scarpata sopra la curva appena sopra il muro di contenimento in calcestruzzo (UTM ED50: 32T 0622592.5045047), 90 m s.l.m., SW, boscaglia spontanea, con rifiuti solidi e Robinia pseudoacacia, Celtis autralis, Sambucus nigra, Trachycarpus fortunei, Ulmus minor, Rubus sp., Hedera helix, Passiflora caerulea e Phytolacca americana, esemplare unico, alto ca. 1.5 m, prosperoso, 6 Nov 2013, G. Ceffali (MSNM). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Brescia. Il tabacco silvestre è una pianta erbacea perenne originaria dell’Argentina (Catamarca, Jujuy, La Rioja, Salta, Tucumán: COCUCCI & HUNZIKER, 2005), bienne o annuale nelle aree temperate, dove è presente come fiore da giardino. In Italia sembra poco coltivata, ma è in grado di sfuggire via seme, determinando avventiziati più o meno effimeri. 267. Actinidia deliciosa (A.Chev.) C.F.Liang & A.R.Ferguson (Actinidiaceae) (≡ Actnidia latifolia (Gardner & Champ.) Merr. var. deliciosa A.Chev.) + (CAS) BS: Gardone Riviera (BS), a S di via dei Colli, lungo un ruscello nelle immediate vicinanze del parcheggio del Museo del Divino-Infante (UTM ED50: 32T 0622380.5053665), 100 m s.l.m., E, sponda ombrosa di ruscello, 1 Dec 2013, M. Merli (MSNM). - Neofita casuale nuova per la provincia di Brescia. La zona del rinvenimento è molto ombrosa e fresca, con abbondanza di Asplenium scolopedrium L. subsp. scolopedrium, ambiente che ha sicuramente favorito la nascita del kiwi, verosimilmente coltivato in qualche giardino della zona. Lungo il ruscello troviamo anche alcuni individui di Ligustrum lucidum W.T.Aiton e Prunus laurocerasus L., mentre nei dintorni è comunissima la presenza di Trachycarpus fortunei (Hook.) H.Wendl. BIBLIOGRAFIA COCUCCI A. A. & HUNZIKER A. T., 2005 - 256. Solanaceae. Subtribu VIIa. Nicotianinae, parte A. 1. Nicotiana L. In: Flora Fanerogámica Argentina. ProFlora Conicet, Cordoba, 89: 1-15. Notula 268 Giorgio Ceffali, Enrico Banfi* & Gabriele Galasso* Via Anguissola 23, 20146 Milano (MI). 20 PAGINE BOTANICHE 2014 Fig. 2: Nicotiana sylvestris. (Foto/Photo Giorgio Ceffali). 21 Notulae 269-272 Nicola M. G. Ardenghi (UTM ED50: 32T 0499024.5013075), 72 m s.l.m., no exp., sponda fluviale, substrato sabbioso, 27 Iun 2013, N. Ardenghi (MSNM, APP). - Neofita: cambiamento di status, da casuale a naturalizzato, per la provincia di Milano. Circa una trentina di esemplari sono stati rinvenuti a Motta Visconti, lungo la sponda orientale del Fiume Ticino, sia sulle sabbie che tra le pietre ingabbiate utilizzate per la messa in sicurezza spondale. È altamente probabile che gli esemplari osservati, dotati di rizomi sotterranei particolarmente sviluppati, siano presenti da diversi anni, elemento che consente di modificare lo status d’invasività da casuale a naturalizzato, analogamente a quanto osservato più a sud lungo il tratto pavese del fiume (SOLDANO, 1980; osservazioni personali dell’autore). Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Pavia, via S. Epifanio 14, 27100 Pavia (PV); sahfen@ hotmail.com 269. Bidens connatus Muhl. ex Willd. (Asteraceae) + (NAT) LOM (PV): Pavia (PV), viale Lungo Ticino Sforza, all’incirca davanti al bar “Imbarcadero Barbieri”, sponda sinistra del Fiume Ticino (UTM ED50: 32T 0512252.5003016), 65 m s.l.m., S, sponda fluviale, substrato sabbioso, con Xanthium italicum, Persicaria lapathifolia, Digitaria sanguinalis, Panicum dichotomiflorum, Eragrostis pectinacea, Amaranthus powellii e A. hybridus (Polygono-Xanthietum italici), 17 Sep 2013, N. Ardenghi (MSNM, APP); ibidem, 14 Oct 2013, N. Ardenghi (MSNM, APP). - Neofita naturalizzata nuova per la Lombardia e per le province di Pavia e Cremona. Prima del presente ritrovamento, la forbicina connata era già stata osservata in Lombardia da Paolo Marenzi a Stagno Lombardo (CR), nell’ottobre del 2012 (http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic. php?f=40&t=42783, ultima consultazione il 29 giugno 2014). 271. Opuntia humifusa (Raf.) Raf. (Cactaceae) (≡ Cactus humifusus Raf.) + (CAS) PV: Cava Manara (PV), via G. Marconi, ferrovia a S della stazione FS di San Martino Siccomario-Cava Manara (UTM ED50: 32T 0509038.4998901), 66 m s.l.m., no exp., massicciata ferroviaria, con Cynodon dactylon, Elytrigia repens e Convolvulus arvensis, 29 Aug 2014, N. Ardenghi (MSNM). - Neofita casuale nuova per la provincia di Pavia. Un singolo esemplare fruttificante è stato rinvenuto sulla massicciata ferroviaria presso la stazione FS di San Martino Siccomario-Cava Manara. La pianta è costituita da numerosi ar- 270. Cyperus eragrostis Lam. (Cyperaceae) + (NAT) MI: Motta Visconti (MI), sponda sinistra del Fiume Ticino, Bosco Maina, centro parco “Geraci” 22 PAGINE BOTANICHE 2014 ticoli e potrebbe essere presente nel sito da svariati anni, favorita dalle condizioni particolarmente termofile dell’ambiente di crescita. Ulteriori osservazioni negli anni futuri potranno stabilirne l’eventuale naturalizzazione. ARDENGHI N., ARRIGONI P., ASSINI S., BANFI E., BONA I., BONALI F., BRUSA G., CATTANEO G., CEFFALI G., COLATORE A., FEDERICI G., FENAROLI F., FERRANTI R., FRATTINI S., GALASSO G., GARIBOLDI L., GIORDANA F., GRUPPO BOTANICO MILANESE, GRUPPO FLORA ALPINA BERGAMASCA, GRUPPO BRESCIANO DI RICERCA FLORISTICA, GUIGGI A., KLEIH M., MARTINI F., MAURI S., PAROLO G., PERICO M., PROSSER F., ROVELLI P., SARTORI F., TRUZZI A., VILLA M. & ZANOTTI E., 2010 - Dati su presenza e distribuzione provinciale. In: La flora esotica lombarda. Banfi E. & Galasso G. (eds.). Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. ARDENGHI N. M. G., GALASSO G., BANFI E., ZOCCOLA A., FOGGI B. & LASTRUCCI L., 2014 - A taxonomic survey of the genus Vitis L. (Vitaceae) in Italy, with special reference to Elba Island (Tuscan Archipelago). Phytotaxa, 166 (3): 163-198. BONALI F. & GALASSO G., 2012 Notula 47. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 2 (29140). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 35 (2011): 55-56. SOLDANO A., 1980 - Naturalizzazione nel pavese di Amaranthus bouchonii Thell. e di altre sette esotiche nuove per la Lombardia. Considerazioni distributive su altre specie già note. Atti Ist. Bot. Univ. Lab. Critt. Pavia, Pavia, s. 6, 13 (1978-1979): 137-143. 272. Vitis ×instabilis Ardenghi, Galasso, Banfi & Lastrucci (Vitaceae) (= Vitis riparia Michx. × Vitis rupestris Scheele) + (NAT) CR: Rivolta d’Adda (CR), ca. 100 m s.l.m., bordo bosco, 19 Apr 1982, R. Cavani, V. Terzo & R. Zucchetti (PAV sub V. vinifera). - Neofita naturalizzata: nuovi dati sul periodo di introduzione in Lombardia e in Italia. Notospecie già nota per la provincia di Cremona (BONALI & GALASSO, 2012). Il campione qui citato venne inizialmente revisionato come V. riparia da ARDENGHI (2012), ma le lamine arrotondato-cordate, dotate di seno basale a U allargata e prive di evidenti ciuffi di peli all’ascella delle nervature sulla pagina inferiore consentono invece di identificare correttamente l’exsiccatum come l’ibrido V. ×instabilis (ARDENGHI et al., 2014). Il reperto anticipa di 28 anni la prima segnalazione in Italia e in Lombardia, fatta da ARDENGHI et al. (2010). BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N. M. G., 2012 - Notulae 51-94. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 2 (29-140). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 35 (2011): 58-78. Notula 273 Gabriele Galasso Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected] 23 273. Poncirus trifoliata (L.) Raf. (Rutaceae) (≡ Citrus trifoliata L.) s.l.m., no exp., nata spontaneamente sotto un cespuglieto d’impianto, 9 Mar 2014, G. Ceffali (MSNM); ibidem, 25 Apr 2014, G. Galasso (MSNM). - Neofita casuale nuova per la provincia di Milano. Specie sinora conosciuta solo per le province di Varese e Mantova (ARDENGHI et al., 2010). Nella stazione qui segnalata è presente con un esemplare nato da seme. + (CAS) MI: Milano (MI), Trenno, canale scolmatore di nordovest (sponda ds.), lungo la recinzione di Boscoincittà (UTM ED50: 32T 0507521.5036921 ± 10m), 126 m s.l.m., no exp., nata spontaneamente sotto un cespuglieto d’impianto, 24 Apr 2014, G. Galasso (MSNM). Neofita casuale nuova per la provincia di Milano. Specie segnalata recentemente per la Lombardia nel mantovano (TRUZZI, 2014). Nella stazione qui indicata è presente con un piccolo esemplare nato da seme. BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N., ARRIGONI P., ASSINI S., BANFI E., BONA I., BONALI F., BRUSA G., CATTANEO G., CEFFALI G., COLATORE A., FEDERICI G., FENAROLI F., FERRANTI R., FRATTINI S., GALASSO G., GARIBOLDI L., GIORDANA F., GRUPPO BOTANICO MILANESE, GRUPPO FLORA ALPINA BERGAMASCA, GRUPPO BRESCIANO DI RICERCA FLORISTICA, GUIGGI A., KLEIH M., MARTINI F., MAURI S., PAROLO G., PERICO M., PROSSER F., ROVELLI P., SARTORI F., TRUZZI A., VILLA M. & ZANOTTI E., 2010 - Dati su presenza e distribuzione provinciale. In: La flora esotica lombarda. Banfi E. & Galasso G. (eds.). Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. BIBLIOGRAFIA TRUZZI A., 2014 - Notulae 213-222. In: Notulae ad plantas advenas Longobardiae spectantes: 4 (209-262). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 37 (2013): 43-46. Notula 274 Giorgio Ceffali & Gabriele Galasso* Via Anguissola 23, 20146 Milano (MI). *Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected] Notula 275 Enrico Banfi & Gabriele Galasso 274. Danaë racemosa (L.) Moench (Ruscaceae) (Fig. 3) (≡ Ruscus racemosus L.) Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected]; gabriele.galasso@ comune.milano.it + (CAS) MI: Milano (MI), Trenno, lungo la recinzione di Boscoincittà, presso il canale scolmatore di nordovest (sponda ds.) (UTM ED50: 32T 0507456.5037182 ± 5 m), 130 m 275. Narcissus ‘Tête-à-tête’ (Amaryllidaceae) (= Narcissus cyclamineus DC. × Narcissus tazetta L.) 24 PAGINE BOTANICHE 2014 Fig. 3: Danaë racemosa. (Foto/Photo Giorgio Ceffali). 25 + (CAS) LOM (MI): Milano (MI), via Canelli (UTM ED50: 32T 0519852.5037548 ± 5m), 117 m s.l.m., no exp., margine erboso, 2 Mar 2014, E. Banfi (MSNM). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Milano. Il narciso tête-à-tête è un ibrido triploide di origine complessa (WU et al., 2011), formatosi a seguito dell’incrocio Narcissus ‘Cyclataz’ (= N. cyclamineus DC. × N. tazetta L. ‘Soleil d’Or’) × N. cyclamineus DC. e stabilizzato per via vegetativa con discreta autonomia propagativa. Questa cultivar costituisce attualmente uno degli articoli di maggior attenzione fra le bulbose da aiuola, da vaso e da giardino. Il reperto in oggetto consiste di pochi individui cresciuti in un prato marginale a lato della strada che delimita a ovest il parcheggio del cimitero di Lambrate; tale presenza può essere in qualche modo correlata con l’immediata adiacenza di un garden center. 276. Vitis ×instabilis Ardenghi, Galasso, Banfi & Lastrucci (Vitaceae) (= Vitis riparia Michx. × Vitis rupestris Scheele) + (NAT) LC: Perego (LC), località Galbusera Nera (a monte di via Galbusera Nera) (UTM ED50: 32T 0528981.5063795), 381 m s.l.m., S, incolto erboso al margine del sentiero, 28 Mai 2014, M. Villa & P. Arrigoni (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per la provincia di Lecco. Per i caratteri distintivi di questo ibrido, osservato anche nella limitrofa località Galbusera Bianca in comune di Rovagnate, si rimanda ad ARDENGHI et al. (2014). BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N. M. G., GALASSO G., BANFI E., ZOCCOLA A., FOGGI B. & LASTRUCCI L., 2014 - A taxonomic survey of the genus Vitis L. (Vitaceae) in Italy, with special reference to Elba Island (Tuscan Archipelago). Phytotaxa, 166 (3): 163-198. BIBLIOGRAFIA WU H., RAMANNA M. A., ARENS P. & TUYL J. M. VAN, 2011 - Genome constitution of Narcissus variety ‘Tête-àtête’, analysed trough GISH and NBS profiling. Euphytica, Dordrecht, 181 (2): 285-292. Notula 277 Luca Gariboldi Via Ghisolfa 3, 20017 Rho (MI); info@ lucagariboldi.it 277. Pterocarya fraxinifolia (Lam.) Spach (Juglandaceae) (≡ Juglans fraxinifolia Lam. ≡ Pterocarya fraxinifolia (Lam.) K.Koch, isonym) Notula 276 Milena Villa & Pierfranco Arrigoni* Via Lauro 4, 23888 Rovagnate (LC); milena. [email protected] *Via Concordia 8, 23068 Valmadrera (LC); [email protected] + (NAT) LOM (MI): Cesate (MI), via per Senago, al margine della strada, entro i confini del Parco delle Groane 26 PAGINE BOTANICHE 2014 (UTM ED50: 32T 0507060.5048605), 194 m s.l.m., no exp., boschetto, 4 Mai 2014, L. Gariboldi (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per la Lombardia e per la provincia di Milano. Nella stazione qui indicata il noce della Cina è evidentemente naturalizzato in quanto forma un boschetto chiuso, con individui adulti alti circa 10-15 m e rinnovazione soprattutto al margine dello stesso. (≡ Brodiaea laxa (Benth.) S.Watson ≡ Hookera laxa (Benth.) Kuntze ≡ Milla laxa (Benth.) A.C.Baker ≡ Seubertia laxa (Benth.) Kunth ≡ Tulophos laxa (Benth.) Raf. = Triteleia candida Greene ≡ Brodiaea candida (Greene) Baker ≡ Brodiaea laxa (Benth.) S.Watson var. candida (Greene) Jeps.) + (CAS) LOM (MI): Limbiate (MI), Mombello, Brughiera di Mombello, entro i confini del Parco delle Groane (UTM ED50: 32T 0509136.5051509), 209 m s.l.m., no exp., robinieto, 16 Iun 2014, L. Frezzini & L. Gariboldi (MSNM). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Milano. La triteleia comune è una geofita bulbosa originaria di America nordoc- Notula 278 Luca Frezzini & Luca Gariboldi* Via Giusti 13, 22066 Mariano Comense (CO) *Via Ghisolfa 3, 20017 Rho (MI); info@ lucagariboldi.it 278. Triteleia laxa Benth. (Themidaceae = Asparagaceae subfam. Brodiaeoideae) (Fig. 4) Fig. 4: Triteleia laxa. (Foto/Photo Luca Gariboldi). 27 cidentale e Messico settentrionale, dove vive in foreste aperte, boschi misti di conifere o boschi pedemontani e praterie su suolo argilloso, da 0 a 1.500 m s.l.m (CHRIS PIRES, 2002). La pianta è stata introdotta in Italia a scopo ornamentale, come altre specie e cultivar di Triteleia a fiori colorati, ed è molto apprezzata per le aiuole, il giardino o come fiore reciso. La specie, determinata usando le chiavi dicotomiche di BEIDLEMAN & KOZLOFF (1994) e di CHRIS PIRES (2002), è stata rinvenuta in un robinieto vicino a una pista ciclopedonale che lo attraversa, in un gruppetto sparso di pochi (4-6) individui emergenti tra le foglie di Potentilla reptans L. e Parthenucissus quinquefolia (L.) Planch. *Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Pavia, via S. Epifanio 14, 27100 Pavia (PV); sahfen@ hotmail.com 279. Heracleum mantegazzianum Sommier & Levier (Apiaceae) + (NAT) SO: Valdidentro (SO), Pian del Vino, greto del torrente Viola Bormina (UTM ED50: 32T 0601065.5148701), 1.320 m s.l.m., no exp., greto ciottoloso, 19 Iul 2014, S. Pedrini (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per la provincia di Sondrio. Benché la prima testimonianza di Heracleum mantegazzianum sul territorio nazionale sia stata documentata nella vicina località Bagni Nuovi di Bormio (SO) (fotografia di esemplari coltivati risalente all’agosto 1899: CELESTI-GRAPOW et al., 2009), la specie non risultava ancora nota allo stato spontaneo per la provincia di Sondrio (ARDENGHI et al., 2010). Il popolamento copre una superficie di circa 15-20 m2 ed è costituito da circa una ventina di esemplari, di cui una decina fruttificanti; gli individui più sviluppati superano i 3 m di altezza. H. mantegazzianum non risulta coltivato nelle vicinanze; il sito di crescita si trova a ridosso di un parcheggio molto frequentato da turisti (tra cui svizzeri e tedeschi), il cui transito potrebbe aver promosso l’introduzione accidentale dei frutti (ad esempio attraverso i pneumatici degli autoveicoli, vettore già preso in considerazione da PYŠEK et al., 2007). Non si esclude, tuttavia, che BIBLIOGRAFIA BEIDLEMAN L. H. & KOZLOFF E. N., 1994 - Plants of the San Francisco Bay Region: Mendocino to Monterey. University of California Press, Berkeley, Los Angeles. CHRIS PIRES J., 2002 - 69. Triteleia Douglas ex Lindley. In: Flora of North America North of Mexico. Flora of North America Editorial Committee (ed.). Oxford University Press, New York, Oxford, 26 (Magnoliophyta: Liliidae: Liliales and Orchidales): 338-346. Notula 279 Simone Pedrini & Nicola M. G. Ardenghi* Flora Conservation srl società agicola, via A. Brambilla 34, 27100 Pavia (PV); simone. [email protected] 28 PAGINE BOTANICHE 2014 i mericarpi, in grado di galleggiare per almeno tre giorni (PYŠEK et al., 2007), possano essere giunti attraverso l’acqua del torrente. La popolazione è da tenere sotto controllo in quanto la panace di Mantegazza può causare serie fitofotodermatiti caratterizzate da arrossamenti, rash e lesioni papulovescicolari e talvolta necrotiche, anche persistenti (GALASSO et al., 2010). L’identificazione della specie (piuttosto simile ad altre entità native dell’Asia sud-occidentale e introdotte in Europa nord-orientale) è stata permessa dalla consultazione di NIELSEN et al. (2005), PYŠEK et al. (2007) e FRÖBERG (2010). and Sea Protection, Nature Protection Directorate, Roma: 1-32 + CDROM. FRÖBERG L., 2010 - 37. Heracleum L. In: Flora Nordica. Jonsell B. & Karlsson T. (esd.). The Swedish Museum of Natural History, Stockholm, 6 (Thymelaeaceae to Apiaceae): 224-234. GALASSO G., BANFI E., CASSETTI F., COLOMBO M. L., PEREGO S., MARTINO M. & DAVANZO F., 2010 - Segnalazione della diffusione della pianta infestante Heracleum mantegazzianum, responsabile di gravi fotodermatiti. In: 34a mostra del fungo e della natura. AaVv. Associazione Micologica Bresadola, Gruppo di Villa d’Ogna, Villa d’Ogna (BG). NIELSEN, C., RAVN H. P., NENTWIG W. & WADE M. (eds.), 2005 - The Giant Hogweed Best Practice Manual. Guidelines for the management and control of an invasive weed in Europe. Forest & Landscape Denmark, Hoersholm. PYŠEK P., COCK M. J. W., NENTWIG W. & RAVN H. P. (eds.), 2007 - Ecology and Management of Giant Hogweed (Heracleum mantegazzianum). CABI, Oxfordshire. BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N., ARRIGONI P., ASSINI S., BANFI E., BONA I., BONALI F., BRUSA G., CATTANEO G., CEFFALI G., COLATORE A., FEDERICI G., FENAROLI F., FERRANTI R., FRATTINI S., GALASSO G., GARIBOLDI L., GIORDANA F., GRUPPO BOTANICO MILANESE, GRUPPO FLORA ALPINA BERGAMASCA, GRUPPO BRESCIANO DI RICERCA FLORISTICA, GUIGGI A., KLEIH M., MARTINI F., MAURI S., PAROLO G., PERICO M., PROSSER F., ROVELLI P., SARTORI F., TRUZZI A., VILLA M. & ZANOTTI E., 2010 - Dati su presenza e distribuzione provinciale. In: La flora esotica lombarda. Banfi E. & Galasso G. (eds.). Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. CELESTI-GRAPOW L., PRETTO F., BRUNDU G., CARLI E. & BLASI C. (eds.), 2009 - A thematic contribution to the National Biodiversity Strategy. Plant invasion in Italy, an overview. Ministry for the Environment Land Notula 280 Nicola M. G. Ardenghi & Sara Mossini Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Pavia, via S. Epifanio 14, 27100 Pavia (PV); sahfen@ hotmail.com; [email protected] 280. Erigeron bonariensis L. (Asteraceae) (≡ Conyza bonariensis (L.) Cronq.) 29 + (CAS) LO: Sant’Angelo Lodigiano (LO), via San Martino, parcheggio a lato della pizzeria “L’Oro di Napoli” (UTM ED50: 32T 0532563.5009610), 72 m s.l.m., no exp., crepe nell’asfalto a lato della strada, con Erigeron canadensis e Chamaesyce prostrata, 16 Aug 2014, N. Ardenghi & S. Mossini (MSNM). - Neofita casuale nuova la provincia di Lodi. Nella stazione sopra indicata è stato rinvenuto un singolo esemplare, presumibilmente veicolato dalle autovetture transitanti nel parcheggio. mentale e anticamente presente allo stato spontaneo nel lecchese (GALLO & ARRIGONI, 2014), la sua presenza sulla sommità di un muro di cinta a Pavia è da imputare alla disseminazione di individui presumibilmente coltivati sui balconi adiacenti. La presente segnalazione conferma ulteriormente le capacità di diffusione autonoma di questa specie ipotizzate da GALLO & ARRIGONI (2014). BIBLIOGRAFIA GALLO L. & ARRIGONI P., 2014 - Notula 242. In: Notulae ad plantas advenas Longobardiae spectantes: 4 (209262). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 37 (2013): 58-60. Notula 281 Fabrizio Bonali & Nicola M. G. Ardenghi* Via Miglioli 7, 26028 Sesto ed Uniti (CR); [email protected] *Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Pavia, via S. Epifanio 14, 27100 Pavia (PV); sahfen@ hotmail.com Notula 282 Simone Orsenigo Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Pavia, via S. Epifanio 14, 27100 Pavia (PV); simone. [email protected] 281. Hylotelephium spectabile (Boreau) H.Ohba (Crassulaceae) (≡ Sedum spectabile Boreau) 282. Phedimus spurius (M.Bieb.) ‘t Hart (Crassulaceae) (≡ Sedum spurium M.Bieb.) + (CAS) PV: Pavia (PV), vicolo San Nicolò del Verzaro, lato E (UTM ED50: 32T 0512652.5003527), 82 m, no exp., fessure tra i coppi sopra un muro di cinta, 19 Dec 2013, F. Bonali (MSNM, fotografia); ibidem, 20 Dec 2013, N. Ardenghi (MSNM, fotografia). - Neofita casuale nuova per la provincia di Pavia. Il reperto qui citato è rappresentato da un’immagine digitale, in quanto gli esemplari osservati risultano materialmente irraggiungibili. Neofita comunemente coltivata a scopo orna- + (CAS) SO: Valdidentro (SO), fraz. Premadio, via Cancano, su scarpata al margine della strada verso Pedenosso, poco prima dell’incrocio per i Laghi di Cancano (UTM ED50: 32T 0602926.5148840), 1.340 m s.l.m., S, scarpata stradale, 27 Aug 2014, S. Orsenigo (MSNM). - Neofita casuale nuova per la provincia di Sondrio. Si segnala per la prima volta in provincia di Sondrio la presenza di Phedimus spurius, neofita casuale già 30 PAGINE BOTANICHE 2014 indicata per le province di Bergamo, Brescia e Lecco (ARDENGHI et al., 2010). Un solo individuo in fioritura, a fiori rosa, è stato osservato lungo una scarpata stradale, nei pressi di alcuni contenitori per rifiuti, dove è giunto probabilmente attraverso scarti vegetali. illeg. ≡ Eupatorium rugosum Houtt. ≡ Eupatorium urticifolium Reichard, nom. illeg. ≡ Eupatorium ageratoides L.f., nom. illeg. ≡ Ageratina ageratoides Spach, nom. illeg. ≡ Kyrstenia altissima (L.) Greene) BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N., ARRIGONI P., ASSINI S., BANFI E., BONA I., BONALI F., BRUSA G., CATTANEO G., CEFFALI G., COLATORE A., FEDERICI G., FENAROLI F., FERRANTI R., FRATTINI S., GALASSO G., GARIBOLDI L., GIORDANA F., GRUPPO BOTANICO MILANESE, GRUPPO FLORA ALPINA BERGAMASCA, GRUPPO BRESCIANO DI RICERCA FLORISTICA, GUIGGI A., KLEIH M., MARTINI F., MAURI S., PAROLO G., PERICO M., PROSSER F., ROVELLI P., SARTORI F., TRUZZI A., VILLA M. & ZANOTTI E., 2010 - Dati su presenza e distribuzione provinciale. In: La flora esotica lombarda. Banfi E. & Galasso G. (eds.). Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. Notula 283 Pierfranco Arrigoni, Enrico Banfi* & Gabriele Galasso* Via Concordia 8, 23068 Valmadrera (LC); [email protected] *Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected]; gabriele.galasso@ comune.milano.it 283. Ageratina altissima (L.) R.M.King & H.Rob. (Asteraceae) (Fig. 5) (≡ Ageratum altissimum L. ≡ Eupatorium altissimum (L.) L., non L., nom. Fig. 5: Ageratina altissima. (Foto/Photos Pierfranco Arrigoni). 31 + (CAS) PV: Pavia (PV), via Monte Fiascone (UTM ED50: 32T 0513626.5002938), 71 m s.l.m., no exp., margine stradale ombroso con microdiscarica abusiva di laterizi, con Celtis australis, Ailanthus altissima (juv.), Sambucus nigra (juv.), Acalypha virginica, Parthenocissus quinquefolia, Myrrhoides nodosa, Chelidonium majus, 10 Sep 2014, N. Ardenghi & P. Cauzzi (MSNM). - Neofita casuale nuova per la provincia di Pavia. La popolazione qui segnalata è presente da almeno un anno. L’introduzione è quasi certamente dovuta allo scarto di materiale vegetale. + (NAT) LOM (CO): Civenna (CO), poco a N della Madonna del Ghisallo, strada per l’Alpe del Piano Rancio, sulla sinistra, poco dentro il bosco (CFCE 0021-4-1-3: Vassena)(UTM ED50: 32T 0520708.5086154), ca. 805 m s.l.m., NE, bosco aperto, numerose piante, 10 Sep 2013, P. Arrigoni (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Como. L’ageratina altissima è un’entità nordamericana diffusa nella metà sudorientale degli Stati Uniti, che presenta una discreta variabilità riguardante soprattutto la larghezza delle foglie e l’altezza della pianta, rispettivamente crescente e decrescente senza soluzione di continuità dagli stati orientali a quelli occidentali (NESOM, 2006). La popolazione lombarda corrisponde alla var. altissima (NESOM, 2006). Notula 285 Nicola M. G. Ardenghi & Daniele Paganelli Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Pavia, via S. Epifanio 14, 27100 Pavia (PV); sahfen@ hotmail.com; [email protected] BIBLIOGRAFIA NESOM G. L., 2006 - 418. Ageratina Spach. In: Flora of North America North of Mexico. Flora of North America Editorial Committee (ed.). Oxford University Press, New York, Oxford, 21 (Magnoliophyta: Asteridae (in part): Asteraceae, part 3): 547-553. 285. Musa basjoo Siebold & Zucc. ex Iinuma (Musaceae) (Fig. 6) + (CAS) LOM (PV): Torre d’Isola (PV), a S di Casa Brughiera, località detta “Turbina”, canale laterale del Ticino (UTM ED50: 32T 0506221.5006122), 69 m s.l.m., no exp., sponda di canale in vecchio robinieto, substrato sabbioso, con Phyllostachys aurea, Rubus sect. Corylifolii, Brachypodium sylvaticum, Carex acutiformis, Hedera helix, Urtica dioica, Potentilla indica, 31 Oct 2014, D. Paganelli & N. Ardenghi (MSNM). Neofita casuale nuova per la Lombardia e per la provincia di Pavia. Notula 284 Nicola M. G. Ardenghi & Paolo Cauzzi Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Pavia, via S. Epifanio 14, 27100 Pavia (PV); sahfen@ hotmail.com; [email protected] 284. Hedera algeriensis Hibberd (Araliaceae) 32 PAGINE BOTANICHE 2014 diante scarti di materiale vegetale, nella fattispecie rizomi, come testimoniato anche dalla presenza nei dintorni di Phyllostachys aurea Carrière ex Rivière & C.Rivière. Musa basjoo, nota volgarmente come banano cinese (benché nativa di Giappone e Corea: WU & KRESS, 2000), risulta già segnalata come casuale sul territorio nazionale a Ortona (Abruzzo), in ambiente affine a quello della stazione qui segnalata (OLIVIERI, 2014). Due esemplari, per un totale di undici pseudofusti alti fino a circa 3 m, sono stati rinvenuti lungo le sponde acclivi di un canale immissario del Ticino in sponda sinistra, lontano da centri abitati. La specie non di rado è coltivata a scopo ornamentale in tutta la Pianura Padana (PIGNATTI, 1982) in quanto resiste a temperature comprese tra 0°C e 5°C (Hardiness zone 5; ARGENT, 1984). In questa località è stata probabilmente introdotta me- Fig. 6: Musa basjoo. (Foto/Photo Nicola Ardenghi). 33 BIBLIOGRAFIA ARGENT G., 1984 - 2. Musa Linnaeus. In: The European garden flora. A manual for the identification of plants cultivated in Europe, both out-ofdoors and under glass. Walters S. M., Brady A., Brickell C. D., Cullen J., Green P. S., Lewis J., Mattews V. A., Webb D. A., Yeo P. F. & Alexander J. C. M. (eds.). Cambridge University Press, Cambridge, London, New York, New Rochelle, Melbourne, Sidney, 2 (Monocotyledons (Part II: Juncaceae to Orchidaceae)): 118-119. OLIVIERI N., 2014 - Notula: 233. In: Notulae alla checklist della flora vascolare italiana: 18 (2071-2100). Notulae alla flora esotica d’Italia: 11 (227-244). Barberis G., Nepi C., Peccenini S. & Peruzzi L. (eds.). Inform. Bot. Ital., Firenze, 46 (2): in stampa. PIGNATTI S., 1982 - Flora d’Italia. Edagricole, Bologna, 3. WU D. & KRESS W. J., 2000 Musaceae. In: Flora of China. Wu Z. Y. & Raven P. H. (eds.). Science Press, Beijing, and Missouri Botanical Garden Press, St. Louis, 24 (Flagellariaceae through Marantaceae): 297-318. 0580004.4998434), 42 m s.l.m., no exp., tra il marciapiede e il muro, un solo esemplare, 9 Oct 2010, F. Bonali (MSNM). - Neofita casuale nuova per la provincia di Cremona. Da una revisione dell’erbario personale è derivato questo campione con frutti di piccole dimensioni, che era stato raccolto in una via all’interno della cinta muraria di Cremona. In Lombardia la specie è stata segnalata per la prima volta da FRATTINI (1993) per Milano e, successivamente, nelle province di Lecco e Milano (ARDENGHI et al., 2010). 287. Gamochaeta pensylvanica (Willd.) Cabrera (Asteraceae) (≡ Gnaphalium pensylvanicum Willd.) + (CAS) LO: Maccastorna (LO), Cascina Dossi (UTM ED50: 32T 0566644.4999666), 44 m s.l.m., no exp., campo con stoppie di mais, 18 Oct 2014, F. Bonali (MSNM, Herb. F. Bonali). - Neofita casuale nuova per la provincia di Lodi. Specie americana segnalata per la prima volta in Italia e Lombardia a Pavia nel 1980 (ARDENGHI, 2013), quindi in seguito da SOLDANO (2000) per Campania, Toscana e ancora per la città di Pavia, da ARDENGHI et al. (2010) per la provincia di Milano e, ultimamente, da MENEGUZZO et al. (2014) per la provincia di Varese. In un campo con stoppie di mais è stato osservato un singolo esemplare molto vigoroso, dal quale sono stati prelevati alcuni frammenti per gli erbari. Per il momento lo status viene considerato casuale. Notulae 286-289 Fabrizio Bonali Via Miglioli 7, 26028 Sesto ed Uniti (CR); [email protected] 286. Capsicum annuum L. (Solanaceae) (= Capsicum frutescens L.) + (CAS) CR: Cremona (CR), via Bissolati (UTM ED50: 32T 34 PAGINE BOTANICHE 2014 BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N. M. G., 2013 - Notulae 143-161. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 3 (141208). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 36 (2012): 19-27. ARDENGHI N. M. G., 2014 - Notulae 226-235. In: Notulae ad plantas advenas Longobardiae spectantes: 4 (209262). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 37 (2013): 50-55. ARDENGHI N., ARRIGONI P., ASSINI S., BANFI E., BONA I., BONALI F., BRUSA G., CATTANEO G., CEFFALI G., COLATORE A., FEDERICI G., FENAROLI F., FERRANTI R., FRATTINI S., GALASSO G., GARIBOLDI L., GIORDANA F., GRUPPO BOTANICO MILANESE, GRUPPO FLORA ALPINA BERGAMASCA, GRUPPO BRESCIANO DI RICERCA FLORISTICA, GUIGGI A., KLEIH M., MARTINI F., MAURI S., PAROLO G., PERICO M., PROSSER F., ROVELLI P., SARTORI F., TRUZZI A., VILLA M. & ZANOTTI E., 2010 - Dati su presenza e distribuzione provinciale. In: La flora esotica lombarda. Banfi E. & Galasso G. eds.). Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. FRATTINI S., 1993 - Contributo alla conoscenza della flora della città di Milano. Pianura, Sc. St. Amb. Pad., Suppl. Prov. Nuova, Cremona, 4: 83-127. MENEGUZZO E., KLEIH M., BANFI E. & GALASSO G., 2014 - Notula 210. In: Notulae ad plantas advenas as Longobardiae spectantes: 4 (209-262). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 37 (2013): 40. SOLDANO A., 2000 - Dati su specie esotiche della flora italiana nuove o rare. Nat. Bresc., Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia, Brescia, 32: 69-75. 288. Origanum majorana L. (Lamiaceae) + (CAS) CR: Isola Dovarese (CR), loc. Le Caselle, alla base dell’argine maestro del Fiume Oglio (UTM ED50: 32T 0603616.5003887), 34 m s.l.m., no exp., scarpata erbosa, 20 Iul 2002, F. Bonali (MSNM, Herb. F. Bonali). - Archeofita casuale nuova per la provincia di Cremona. Da una revisione dell’erbario personale è risultato questo esemplare, raccolto alla base dell’argine maestro del Fiume Oglio in riva sinistra, nei pressi di una cascina, dalla quale potrebbe derivare. Specie di origine asiatica, coltivata come pianta aromatica, è presente in Lombardia nelle province di Lecco e Sondrio (ARDENGHI et al., 2010). 289. Sedum palmeri S.Watson (Crassulaceae) + (CAS) MN: Mantova (MN), via G. Finzi (UTM ED50: 0640830.5002615), 20 m s.l.m., no exp., tra le grate che coprono le bocche di lupo, una decina di individui, 15 Mai 2013, F Bonali (MSNM). Neofita casuale nuova per la provincia di Mantova. Specie abbondantemente coltivata nelle vie circostanti, da cui deriverebbero gli esemplari oggetto della presente segnalazione. La specie viene indicata, sempre come casuale, nelle province di Como, Cremona, Lecco, Milano, Monza e Brianza (ARDENGHI et al., 2010) e Pavia (ARDENGHI, 2014). 35 Notula 290 Fabrizio Bonali, Paolo Marenzi*, Enrico Banfi** & Gabriele Galasso** resa in qualità di foraggera e di biomassa per la produzione di energia pulita e a ciò si ricollega anche la sua recente comparsa nel contesto agricolo mantovano e cremonese (dove è stata osservata coltivata). La disarticolazione delle spighette mature, che garantisce al selvatico autonomia di dispersione, si mantiene anche nelle forme domestiche, implementando possibili fughe della pianta in coltura. Al momento, tuttavia, sono stati osservati solo individui più o meno dispersi a lato della coltura nel mantovano; non è possibile prevedere se nei prossimi anni sarà rimasta qualche traccia di spontaneità della specie. Via Miglioli 7, 26028 Sesto ed Uniti (CR); [email protected] *Via Sebenico 19, 26040 Bonemerse (CR); [email protected] **Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected]; gabriele. [email protected] 290. Cenchrus purpureus (Schumach.) Morrone (Poaceae) (≡ Pennisetum purpureum Schumach.) + (CAS) MN: Bagnolo San Vito (MN), SS413 presso l’incrocio con via Molinara (UTM ED50: 32T 0651237.4993912), 14 m s.l.m., no exp., piccolo incolto a margine della strada, 28 Oct 2014, F. Bonali & P. Marenzi (MSNM, Herb. F. Bonali); Bagnolo San Vito (MN), loc. Gazzo (UTM ED50: 32T 0647791.4993496), 17 m s.l.m., no exp., nato da seme in campo arato, 9 Nov 2014, F. Bonali & P. Marenzi (MSNM). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Mantova. Il miglio da foraggio è una specie nativa dell’Africa tropicale occidentale, che vive nei siti ripariali, nei fondivalle e al margine delle foreste, su suoli preferenzialmente ricchi, tra 0 e 2.500 m di quota (CLAYTON & RENVOIZE, 1982). È pure largamente coltivata come foraggera sia in patria sia in altre aree tropicali e temperate del mondo e, attraverso la domesticazione, sono state selezionate cultivar ornamentali da giardino (WIPFF, 2003). Attualmente ne viene testata la BIBLIOGRAFIA CLAYTON W. D. & RENVOIZE S. A., 1982 - Gramineae (Part 3). In: Flora of Tropical East Africa. Polhill R. M. (ed.). Royal Botanic Gardens, Kew. WIPFF J. K., 2003 - 25.15 .15 Pennisetum Rich. In: Flora of North America North of Mexico. Flora of North America Editorial Committee (ed.). Oxford University Press, New York, Oxford, 25 (Magnoliophyta: Commelinidae (in part): Poaceae, part 2): 515-529. Notula 291 Claudio Berselli, Fabrizio Bonali*, Enrico Banfi** & Gabriele Galasso** Via Corte Madama 49, 26012 Castelleone (CR); [email protected] *Via Miglioli 7, 26028 Sesto ed Uniti (CR); [email protected] **Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected]; gabriele. [email protected] 36 PAGINE BOTANICHE 2014 291. Eleusine africana Kenn.-O’Byrne (Poaceae) (≡ Eleusine coracana (L.) Asch. & Graebn. subsp. africana (Kenn.O’Byrne) Hilu & de Wet ≡ Eleusine indica (L.) Gaertn. subsp. africana (Kenn.-O’Byrne) S.M.Phillips) MEHRA K. L., 1963 - Differentiation of the cultivated and wild Eleusine species. Phyton, Rev. Internat. Bot. Experim., Vicente Lopez, 20: 189198. Notulae 292-294 Fabrizio Bonali & Paolo Marenzi* Via Miglioli 7, 26028 Sesto ed Uniti (CR); [email protected] *Via Sebenico 19, 26040 Bonemerse (CR); [email protected] + (CAS) LOM (CR): Castelleone (CR), a S di Cascina Lamme, lungo via Lamme (UTM ED50: 32T 0560773.5014381), 57 m s.l.m., no exp., margine di campo di mais, 7 Sep 2014, C. Berselli (MSNM). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Cremona. La gramigna africana è una specie originaria del continente africano, attualmente pantropicale e in espansione verso le aree temperate del pianeta. HILU & JOHNSON (1997), riallacciandosi a una precedente ipotesi di MEHRA (1963), hanno dimostrato che da questa entità selvatica fu domesticata in Africa E. coracana (L.) Asch. & Graebn. (miglio indiano, Finger Millet), cereale di crescente importanza alimentare, attualmente diffuso soprattutto in Africa e Asia tropicali. Si è altresì dimostrato che E. indica (L.) Gaertn. rappresenta una discendenza a sé, senza rapporti, se non remoti, con quella di E. africana e che pertanto entrambe le entità vanno considerate specie a pieno titolo. 292. Ambrosia trifida L. (Asteraceae) + (NAT) CR: Torricella del Pizzo (CR), sinistra idrografica del Fiume Po, a S di Bosco Bodini e a W di Bosco di Neva (UTM ED50: 32T 0603619.4982811), 30 m s.l.m., no exp., incolto sabbioso, 7 Oct 2014, F. Bonali & P. Marenzi (MSNM, Herb. F. Bonali). - Neofita naturalizzata nuova per la provincia di Cremona. Sono stati osservati cinque esemplari vistosi in frutto lungo la prosecuzione del “pennello” del Po e un altro esemplare sui bordi di una lanca prospiciente. La specie risulta segnalata in passato per il pavese (VIOLA, 1953), dove è naturalizzata (ARDENGHI, 2010), e casuale nel bresciano (ZANOTTI, 1988); ultimamente, con più frequenza, lungo l’asta del Po nelle province emiliane confinanti (<http:// www.actaplanturum.org/>, ultima consultazione il 25 novembre 2014: S. Montanari nel 2012 a Torricella di Sissa (PR); D. Saiani nel 2011 a Guastalla (RE); V. Morelli nel 2011 a Gualtieri (RE) e nel 2012 a Boretto (RE)), nel mantovano (TRUZZI, 2014) BIBLIOGRAFIA HILU K. W. & JOHNSON J. L., 1997 Systematics of Eleusine Gaertn. (Poaceae: Chloridoideae): Chloroplast DNA and Total Evidence. Ann. Missouri Bot. Gard., St. Louis, 84 (4): 841-847. 37 e nel bergamasco (FEDERICI, 2013b; GALASSO, 2015). & P. Marenzi (MSNM, Herb. F. Bonali). - Neofita naturalizzata nuova per la provincia di Mantova. I pochi esemplari di questa specie sono stati individuati lungo il sentiero che corre lungo la sponda sinistra del Po, 200 m a monte del vecchio imbarcadero, in incolti su suolo sabbioso. La specie, di origine sudamericana, appare invasiva in provincia di Varese e sporadicamente naturalizzata nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Milano, Pavia (ARDENGHI et al., 2010) e Sondrio (ARDENGHI & PAROLO, 2011; GALASSO, 2012). Risulta segnalata per la prima volta in Lombardia da BANFI & GALASSO (2005) e MACCHI (2005). 293. Reynoutria bohemica Chrtek & Chrtková (pro hybr.) (Polygonaceae) + (NAT) MN: Viadana (MN), sinistra idrografica del Fiume Po, poco a monte del vecchio ponte (UTM ED50: 32T 0620706.4975061), 27 m s.l.m., no exp., incolto, 28 Oct 2014, F. Bonali & P. Marenzi (MSNM, Herb. F. Bonali). - Neofita naturalizzata nuova per la provincia di Mantova. Gli esemplari, molto vistosi, superano i 2 m di altezza e formano un raggruppamento fitto su di una superficie di circa 20 m2 tra gli incolti su suolo sabbioso presenti nei pressi della prima scarpata fluviale poco distante dal corso del Po, 400 m a monte del vecchio imbarcadero. La specie, segnalata per la prima volta in Lombardia da GARIBOLDI et al. (2007) e PADULA et al. (2008), è considerata invasiva per le province di Monza e Brianza, Milano, Pavia, Varese (ARDENGHI et al., 2010); in seguito è stata osservata naturalizzata nelle province di Cremona (BONALI, 2012), Sondrio (ARDENGHI & PAROLO, 2011; GALASSO, 2012), Como (GALASSO & BANFI, 2013) e Bergamo (FEDERICI, 2013a). BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N. M. G., 2010 - Notulae 8-21. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 1 (1-28). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 34: 22-30. ARDENGHI N., ARRIGONI P., ASSINI S., BANFI E., BONA I., BONALI F., BRUSA G., CATTANEO G., CEFFALI G., COLATORE A., FEDERICI G., FENAROLI F., FERRANTI R., FRATTINI S., GALASSO G., GARIBOLDI L., GIORDANA F., GRUPPO BOTANICO MILANESE, GRUPPO FLORA ALPINA BERGAMASCA, GRUPPO BRESCIANO DI RICERCA FLORISTICA, GUIGGI A., KLEIH M., MARTINI F., MAURI S., PAROLO G., PERICO M., PROSSER F., ROVELLI P., SARTORI F., TRUZZI A., VILLA M. & ZANOTTI E., 2010 - Dati su presenza e distribuzione provinciale. In: La flora esotica lombarda. Banfi E. & Galasso G. (eds.). Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. 294. Solanum chenopodioides Lam. (Solanaceae) + (NAT) MN: Viadana (MN), sinistra idrografica del Fiume Po, presso il vecchio ponte (UTM ED50: 32T 0620997.4975050), 22 m s.l.m., no exp., incolto, 28 Oct 2014, F. Bonali 38 PAGINE BOTANICHE 2014 ARDENGHI N. M. G. & PAROLO G., 2011 - Primo contributo alla flora esotica della provincia di Sondrio (Lombardia, Italia). Nat. Valtellin., Morbegno, 21 (2010): 49-81. BANFI E. & GALASSO G., 2005 Lombardia. In: An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Conti F., Abbate G., Alessandrini A. & Blasi C. (eds.). Palombi Editori, Roma: 33-185, 237-242. BONALI F., 2012 - Notulae 42-46. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 2 (29-140). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 35 (2011): 52-55. FEDERICI G., 2013a - Notulae 193194. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 3 (141-208). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 36 (2012): 50-51. FEDERICI G., 2013b - 70. Artemisia trifida L. [sic!] (Compositae). In: Segnalazioni floristiche: XII contributo. Perico G. (ed.). Not. Flor. Gr. Fl. Alp. Berg., Bergamo, 44: 19. GALASSO G., 2012 - Notulae redazionali 102-140. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 2 (29-140). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 35 (2011): 83-93. GALASSO G., 2015 - Notulae redazionali 296-310. In: Notulae ad plantas advenas Longobardiae spectantes: 5 (263-310). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 38 (2014): 40-48. GALASSO G. & BANFI E., 2013 - Notulae 169-172. In: Notulae ad plantas advenas longobardiae spectantes: 3 (141-208). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 36 (2012): 32-34. GARIBOLDI L., BANFI E. & GALASSO G., 2007 - Primo contributo alla conoscenza della flora del Parco regionale delle Groane (Lombardia, NW di Milano). Pianura, Sc. St. Amb. Pad., Cremona, 21: 65-135. MACCHI P., 2005 - La flora della provincia di Varese. Provincia di Varese, Varese. PADULA M., LASTRUCCI L., FIORINI G., GALASSO G., ZOCCOLA A. & QUILGHINI G., 2008 - Prime segnalazioni di Reynoutria × bohemica Chrtek & Chrtková (Polygonaceae) per l’Italia e analisi della distribuzione del genere Reynoutria Houtt. Atti Soc. it. Sci. nat. Museo civ. Stor. nat. Milano, Milano, 149 (1): 77-108. TRUZZI A., 2014 - Notulae 213-222. In: Notulae ad plantas advenas Longobardiae spectantes: 4 (209-262). Galasso G. & Banfi E. (eds.). Pag. Bot., Milano, 37 (2013): 43-46. VIOLA S., 1953 - Nuove stazioni di piante rare medicinali o avventizie. N. Giorn. Bot. Ital., Firenze, n.s., 59 (1952, 2-4): 503-505. ZANOTTI E., 1988 - Segnalazioni floristiche per la pianura bresciana. Nat. Bresc., Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia, Brescia, 24 (1987): 91-97. Notula 295 Andrea Truzzi Via Concetto Marchesi 21, 46029 Suzzara (MN); [email protected] 295. Setaria pycnocoma (Steud.) Henrard ex Nakai (Poaceae) (≡ Panicum pycnocomum Steud.) 39 + (NAT) MN: Casalromano (MN), fraz. Fontanella Grazioli, parcheggio all’incrocio tra via Roma e la SP3 (UTM ED50: 32T 0604462.5005827), 40 m s.l.m., no exp., tra rottami edili e terreno di riporto in suolo incolto ai lati di un parcheggio, 2 Nov 2014, A. Truzzi (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per la provincia di Mantova. Prima stazione finora osservata in provincia di Mantova, già segnalata, tra l’altro, come invasiva nelle limitritrofe province di Brescia e Cremona (BANFI & GALASSO, 2010), è stata rinvenuta in pochi esemplari ai confini tra la provincia di Mantova e le altre due suddette province. tivo limitrofo, circa 50 piante, 21 Aug 2013, G. Federici (BER). - Neofita casuale nuova per la provincia di Bergamo. Specie segnalata da FEDERICI (2013). 297. Bromopsis riparia (Rehmann) Holub (Poaceae) (Fig. 7) (≡ Bromus riparius Rehmann ≡ Zerna riparia (Rehmann) Nevski) + (NAT) LOM (MI): Milano (MI) ferrovia tra le stazioni di Milano Romolo e Milano Porta Romana, sottopasso di via Fedro (UTM ED50: 32T 0514595.5032478), 116 m s.l.m., S, terrapieno ferroviario non seminato, con Schedonorus arundinaceus e Ga- BIBLIOGRAFIA BANFI E. & GALASSO G. (eds.), 2010 La flora esotica lombarda. Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. Notulae redazionali 296-310 Gabriele Galasso Sezione di Botanica, Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano (MI); [email protected] Vengono qui riportate alcune segnalazioni apparse su altre riviste o alcune rettifiche di carattere redazionale. 296. Ambrosia trifida L. (Asteraceae) + (CAS) BG: Seriate (BG), via Nullo (CFCE 0324-1: Orio al Serio)(UTM ED50: 32T 0556445.5058475), 237 m s.l.m., no exp., bordo strada e col- Fig. 7: Bromopsis riparia. (Foto/Photo Simone Orsenigo). 40 PAGINE BOTANICHE 2014 lium aparine, 15 Mai 2013, N. Ardenghi & S. Orsenigo (MSNM); ibidem, terrapieno ferroviario non seminato, 12 Sep 2013, N. Ardenghi & S. Orsenigo (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Milano. Bromopsis riparia (forasacco ripaiolo) è stata segnalata da ARDENGHI & ORSENIGO (2014b). & MOSSINI (2014), che la riportano anche per la Toscana a Firenze. Essa non è una semplice variante asiatica di C. flexuosa With. e merita il rango specifico (LIHOVÁ et al., 2006), per il quale il nome prioritario è quello qui riportato. 298. Cardamine hamiltonii G.Don (Brassicaceae) (≡ Cardamine debilis D.Don, nom. illeg. ≡ Cardamine flexuosa With. subsp. debilis O.E.Schulz) – LOM (BS). - Neofita esclusa dalla flora dell’Italia, della Lombardia e della provincia di Brescia. – LOM (MN). - Neofita esclusa dalla flora dell’Italia, della Lombardia e della provincia di Mantova. – LOM (PV). - Neofita esclusa dalla flora dell’Italia, della Lombardia e della provincia di Pavia. – LOM (VA). - Neofita esclusa dalla flora dell’Italia, della Lombardia e della provincia di Varese. Come evidenziato da ARDENGHI & GALASSO (2014), questa specie è stata indicata per errore in tutta l’area europeo-medirrranea, inclusa l’Italia, la Lombardia e le province di Brescia, Mantova, Pavia e Varese. Le segnalazioni per il pavese (BOZZI, 1888; PIGNATTI, 1957; PAVAN ARCIDIACO et al., 1990) sono per la maggior parte da attribuire alla congenere C. communis L. Un campione del mantovano, raccolto al Bosco Fontana e conservato in FI (erbario di Firenze), è parimenti da attribuire a C. communis, mentre l’indicazione per il bresciano (BANFI & GALASSO, 2010) deriva da Commelina communis e Tradescantia virginiana L. Infine, la segnalazione per il varesotto (BANFI & GALASSO, 2010) è 299. Commelina virginica L. (Commelinaceae) + (NAT) LOM (MI): Milano (MI), piazza San Babila (UTM ED50: 0515501.5034980), 132 m s.l.m., no exp., aiuola pubblica, con Veronica persica, Euphorbia peplus e Stellaria sp., 14 Dec 2013, N. Ardenghi & S. Mossini (MSNM); Milano (MI), via G. Marconi, all’incrocio con via Dogana (UTM ED50: 0514937.5034608), 131 m s.l.m., no exp., marciapiede, 14 Dec 2013, N. Ardenghi & S. Mossini (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per la Lombardia e per la provincia di Milano. + (NAT) LOM (PV): Pavia (PV), piazzale della Stazione (UTM ED50: 0511452.5004081), 75 m s.l.m., no exp., aiuola pubblica, con rose coltivate, Hydrocotyle sibthorpioides, Stellaria sp. e Poa annua, 11 Dec 2013, N. Ardenghi (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per la Lombardia e per la provincia di Pavia. Cardamine hamiltonii (billeri di Hamilton) è stata segnalata da ARDENGHI 41 analisi filogenetica delle Delphinieae (JABBOUR & RENNER, 2011a, 2011b, 2012) ha mostrato che per mantenere l’autonomia di Aconitum occorre separare Staphisagria (basale a tutta la tribù) dal genere Delphinium. Inoltre, diversamente dagli autori sopra citati, che includono Consolida in Delphinium, qui si perefrisce mantenere l’autonomia di Consolida dividendo Delphinium in due generi: Delphinium s.s., comprendente le specie annuali, e Delphinastrum, comprendente quelle perenni. Infine, anche se vi è una certa differenza nelle sequenze nucleotidiche dei due esemplari utilizzati (JABBOUR & RENNER, 2011a), Consolida hispanica non appare distinguibile da C. orientalis (MOLERO & BLANCHÉ, 1984). stata un refuso per Tradescantia virginiana. 300. Consolida orientalis (J.Gay) Schrödinger (Ranunculaceae) (≡ Delphinium orientale J.Gay = Delphinium hispanicum Willk. ex Costa ≡ Consolida hispanica (Willk. ex Costa) Schrödinger ≡ Consolida hispanica (Willk. ex Costa) Greuter & Burdet, isonym ≡ Consolida orientalis (J.Gay) Schrödinger subsp. hispanica (Willk. ex Costa) Schrödinger ≡ Consolida orientalis (J.Gay) Schrödinger subsp. hispanica (Willk. ex Costa) P.W.Ball & Heywood, isonym ≡ Consolida orientalis (J.Gay) Schrödinger subsp. hispanica (Willk. ex Costa) M.Laínz, isonym ≡ Consolida orientalis (J.Gay) Schrödinger var. hispanica (Willk. ex Costa) Losa & Rivas Goday ≡ Delphinium orientale J.Gay var. hispanicum (Willk. ex Costa) Huth) 301. Cyperus esculentus L. (Cyperaceae) + (INV) LO: Agro Lodigiano (LO), territorio Lodigiano propriamente detto (MORANDINI, 1863). - Amaurogena invasiva: nuovi dati sul periodo di introduzione. Sinora si pensava che Cyperus esculentus fosse stato trovato per la prima volta in Lombardia da Soldano nel 1978 (SOLDANO, 1980). In realtà, come evidenziato da ARDENGHI (2013a), era già stato segnalato da MORANDINI (1863). + (CAS) LOM (PV): Bressana Bottarone (PV), Cascina Perpetua (UTM ED50: 32T 0510.4990), 66 m s.l.m., no exp., incolto parzialmente umido (ex campo di frumento), suolo argilloso, con Alopecurus myosuroides, Papaver rhoeas, Ranunculus arvensis, Kickxia spuria, Euphorbia falcata, Lysimachia arvensis e L. foemina (Caucalidion lappulae), 29 Mai 2013, N. Ardenghi & P. Cauzzi (FI, Herb. N. Ardenghi). - Neofita casuale nuova per la Lombardia e per la provincia di Pavia. Consolida orientalis (speronella orientale) è stata segnalata da ARDENGHI & CAUZZI (2014). Una recente 302. Cyperus odoratus L. (Cyperaceae) (≡ Diclidium odoratum (L.) Schrad. ex Nees ≡ Papyrus odorata (L.) Kunth [V.1816] ≡ Papyrus odorata 42 PAGINE BOTANICHE 2014 - Neofita naturalizzata nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Pavia. Cyperus odoratus (zigolo odoroso) è stato segnalato da VERLOOVE (2014); è presente anche in Emilia-Romagna e la sua prima raccolta documentata in Italia e in Lomardia risale al 1958. (L.) Willd. [1816], isonym ≡ Pycreus odoratus (L.) Hayek ≡ Torulinium odoratum (L.) S.S.Hooper) + (NAT) LOM (CR): Casalmaggiore (CR), rives du Pô, 30 m d.n.m., no exp., greto, 10 Sep 1958, R. Barbezat (BR sub C. glomeratus); Casalmaggiore (CR), river Po, west of railway bridge, ca. 25 m a.s.l., no exp., river bank, known at leat since 1958 from this locality, 14 Sep 2014, F. Verloove 11029 (BR); Martignana di Po (CR), river Po, damp track alongside the river, ca. 25 m a.s.l., no exp., damp track alongside the river, 14 Sep 2014, F. Verloove 11027 (BR). - Neofita naturalizzata nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Cremona. + (NAT) LOM (LO): San Rocco al Porto (LO), river Po close to SS9 (UTM ED50: 32T 0555.4990), ca. 45 m a.s.l., no exp., muddy river bank, 13 Sep 2014, F. Verloove 11014 (BR). - Neofita naturalizzata nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Lodi. + (NAT) LOM (MN): Felonica (MN), fraz. Quatrelle, river Po, ca. 8 m a.s.l., no exp., sandy river bank, 16 Sep 2014, F. Verloove 11042 (BR). - Neofita naturalizzata nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Mantova. + (NAT) LOM (PV): Arena Po (PV), 1 Km E dal ponte sul Po (SP199), destra idrografica del fiume Po, ZPS “Po da Albaredo Arnaboldi ad Arena Po” (UTM ED50: 32T 0528255.4994169), 50 m s.l.m., no exp., sponda su suolo sabbioso-limoso, vegetazione pioniera rada, 19 Sep 2009, N. Ardenghi (Herb. N. Ardenghi sub C. strigosus). 303. Cyperus rigens J.Pesl & C.Presl (Cyperaceae) (≡ Mariscus rigens (J.Presl & C.Presl) C.B.Clarke ≡ Mariscus rigens (J.Presl & C.Presl) T.Koyama, isonym) + (CAS) LOM (VA): Sesto Calende (VA), lungo il Ticino, ca. 200 m s.l.m., no exp., greto, 14 Aug 1951, s.coll. (PAV sub C. glomeratus). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Varese. SOLDANO (1980) segnalava Cyperus rigens presso Palestro (PV); successivamente lo stesso autore (SOLDANO, 2000), in base alla revisione del materiale, rettificava la determinazione in C. congestus. Il vero C. rigens (zigolo rigido) è stato recentemente individuato da VERLOOVE (2014) per la Lomabrdia in base a questa vecchia raccolta nel varesotto. 304. Cyperus strigosus L. (Cyperaceae) + (NAT) LO: San Rocco al Porto (LO), river Po close to SS9 (UTM ED50: 32T 0555.4990), ca. 45 m a.s.l., no exp., muddy river bank, 13 Sep 2014, F. Verloove 11012 (BR). - Neofita: cambiamento di status, da 43 casuale a naturalizzato, per la provincia di Lodi. + (NAT) MI: presso Besate (MI), sul Ticino, ca. 78 m s.l.m., no exp., greto, 8 Oct 1967, F. Ghisotti & D. Ghisotti (MSNM). - Neofita naturalizzata nuova per la provincia di Milano. + (CAS) VA: Brinzio (VA), ca. 500 m s.l.m., Aug 1979, W. Peracchio (MSNM). - Neofita casuale nuova per la provincia di Varese. Specie segnalata da VERLOOVE (2014). Lungo i fiumi Ticino e Po può essere ritenuta naturalizzata, mentre nel varesotto per il momento la consideriamo, prudenzialmente, casuale. + (CAS) LOM (PV): Castana (PV), SP45, Casa Cavagna (UTM ED50: 32T 0521.4987), 214 m s.l.m., ciglio stradale, con Cynodon dactylon, 6 Aug 2012, N. Ardenghi (FI, Herb. N. Ardenghi). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Pavia. Gaillardia ×grandiflora (gaillardia) è stata segnalata da ARDENGHI (2013b). 307. Juglans nigra L. (Juglandaceae) + (NAT) LO: Agro Lodigiano (LO), sponte exit in sylvis (MORANDINI, 1863). - Neofita naturalizzata: nuovi dati sul periodo di introduzione. Sinora si pensava che Juglans nigra fosse stato segnalato per la prima volta allo stato spontaneo in Lombardia da GIORDANA (1995). In realtà, come evidenziato da ARDENGHI (2013a), era già stato segnalato da MORANDINI (1863). 305. Datura wrightii Regel (Solanaceae) (– Datura inoxia auct., non Mill.) + (CAS) BG: Gorle (BG), campi al termine di via ai Campi Bassi (UTM ED50: 32T 0556286.5061437), 258 m s.l.m., no exp., campi, un’unica pianta in fiore, 9 Oct 2013, G. Federici & G. Perico (Herb. G. Perico). - Neofita casuale nuova per la provincia di Bergamo. Specie segnalata da MANGILI et al. (2013b), che l’hanno osservata anche a Urgnano (BG), greto del Fiume Serio all’altezza di Basella (CFCE 0324-3: Zanica) (UTM ED50: 32T 0557894.5051553), 180 m s.l.m., no exp., greto, un’unica pianta non in fiore, 28 Sep 2013, L. Mangili. 308. Kolkwitzia amabilis Graebn. (Linnaeaceae ≡ Caprifoliaceae subfam. Linnaeoideae) (≡ Linnaea amabilis (Graebn.) Christenh. = Kolkwitzia amabilis Graebn. var. calicina Pamp. = Kolkwitzia amabilis Graebn. var. tomentosa Pamp.) + (CAS) LOM (VA): Lonate Pozzolo (VA), brughiera a S di Malpensa (ex zona militare), tra via Molinelli (SP14dir) e via De Amicis (UTM ED50: 32T 0478.5049), 210 m s.l.m., no exp., margine di boscaglia con Prunus serotina, Sambucus nigra, Acer negundo, Parthenocissus quin- 306. Gaillardia ×grandiflora Van Houtte (Asteraceae) (= Gaillardia aristata Pursh × Gaillardia pulchella Foug.) 44 PAGINE BOTANICHE 2014 - Neofita naturalizzata nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Milano. Lycopus lucidus (erba-sega lucida) è stata segnalata da ARDENGHI et al. (2014). L’entità naturalizzata in Lombardia corrisponde alla var. hirtus Regel (= Lycopus lucidus Turcz. ex Benth. var. formosanus Hayata ≡ Lycopus formosanus (Hayata) Sasaka). quefolia, Rubus sect. Corylifolii, 24 Mai 2013, N. Ardenghi & S. Orsenigo (FI, Herb. N. Ardenghi). - Neofita casuale nuova per l’Italia, per la Lombardia e per la provincia di Varese. Kolkwitzia amabilis (kolkwitzia) è stata segnalata da ARDENGHI & ORSENIGO (2014a). Qui non si condivide l’ampia circoscrizione del genere Linnaea proposta da CHRISTENHUSZ (2013), che includerebbe, tra gli altri, Abelia e Kolkwitzia: in base agli alberi filogenetici costruiti con le sequenze nucleotidiche (LANDREIN et al., 2012) i vari generi possono essere mantenuti grazie alla creazione di un solo genere in più, Diabelia (LANDREIN, 2010), analogamente alla trattazione di “Flora of China” (YANG & LANDREIN, 2011). 310. Sesamum indicum L. (Pedaliaceae) (= Sesamum orientale L.) + (CAS) BG: Cavernago (BG), greto del Fiume Serio all’altezza di Malpaga (CFCE 0324-3: Zanica)(UTM ED50: 32T 0558047.5051873), 180 m s.l.m., no exp., greto, 4 piante, 27 Sep 2013, G. Federici (BER). - Archeofita casuale nuova per la provincia di Bergamo. Specie segnalata da MANGILI et al. (2013a), che l’hanno osservata anche a Urgnano (BG), greto del Fiume Serio all’altezza della Basella (CFCE 0324-3: Zanica)(UTM ED50: 32T 0557914.5051924), 180 m s.l.m., no exp., greto, 22 Sep 2013, L. Mangili; Villa di Serio (BG), greto del Fiume Serio (CFCE 0324-3: Zanica)(UTM ED50: 32T 0556665.5063530), 180 m s.l.m., no exp., greto, 3 piante, 27 Sep 2013, G. Perico. 309. Lycopus lucidus Turcz. ex Benth. (Lamiaceae) (Fig. 8) + (NAT) LOM (MI): Milano (MI), ex-scalo ferroviario di Milano Porta Romana (UTM ED50: 32T 0516484.5032699), 112 m s.l.m., no exp., binari in disuso, assieme ad Arabidopsis thaliana, Daucus carota, Papaver rhoeas, popolamento pressoché monospecifico, 3 Mai 2013, N. Ardenghi & S. Orsenigo (MSNM); ibidem, binari in disuso, 1 Iul 2013, N. Ardenghi & S. Orsenigo (MSNM). 45 Fig. 8: Lycopus lucidus. (Foto/Photos Nicola Ardenghi). BIBLIOGRAFIA ARDENGHI N. M. G., 2013a - Filippo Morandini (1826-1903), botanico e patriota risorgimentale: inedite osservazioni floristiche per il Pavese, il Lodigiano e il Colle San Colombano. Pianura, Sc. St. Amb. Pad., Cremona, 30: 3-50. ARDENGHI N. M. G., 2013b - Notula: 189. In: Notulae alla checkli- st della flora vascolare italiana: 16 (2000-2023). Notulae alla flora esotica d’Italia: 9 (185-201). Barberis G., Nepi C., Peccenini S. & Peruzzi L. (eds.). Inform. Bot. Ital., Firenze, 45 (2): 309. ARDENGHI N. M. G. & CAUZZI P., 2014 - Notulae: 207-208. In: Notulae alla checklist della flora vascolare italiana: 17 (2027-2070). Notulae alla 46 PAGINE BOTANICHE 2014 flora esotica d’Italia: 10 (202-226). Barberis G., Nepi C., Peccenini S. & Peruzzi L. (eds.). Inform. Bot. Ital., Firenze, 46 (1): 84. ARDENGHI N. M. G. & GALASSO G., 2014 - Commelina virginica (Commelinaceae), a “phantom” alien in the Euro-Mediterranean area. Willdenowia, Berlin, 44 (3): 423-429. ARDENGHI N. M. G. & MOSSINI S., 2014 - Cardamine flexuosa subsp. debilis O. E. Schulz. In: Euro+Med-Checklist Notulae, 3. Notulae ad floram euro-mediterraneam pertinentes No. 32. Raab-Straube E. von & Raus T. (eds.). Willdenowia, Berlin, 44 (2): 292. ARDENGHI N. M. G. & ORSENIGO S., 2014a - Notula: 209. In: Notulae alla checklist della flora vascolare italiana: 17 (2027-2070). Notulae alla flora esotica d’Italia: 10 (202-226). Barberis G., Nepi C., Peccenini S. & Peruzzi L. (eds.). Inform. Bot. Ital., Firenze, 46 (1): 84. ARDENGHI N. M. G. & ORSENIGO S., 2014b - Bromopsis riparia (Rehmann) Holub subsp. riparia. In: Euro+MedChecklist Notulae, 3. Notulae ad floram euro-mediterraneam pertinentes No. 32. Raab-Straube E. von & Raus T. (eds.). Willdenowia, Berlin, 44 (2): 295-296. ARDENGHI N. M. G., TRENTIN M., TRIVELLINI G. & ORSENIGO S., 2014 Lycopus lucidus Turcz. ex Benth. var. hirtus Regel (Lamiaceae) in Italy: a new naturalized alien species for the European flora. Acta Bot. Gallica, Paris, 161 (2): 183-188. BANFI E. & GALASSO G. (eds.), 2010 La flora esotica lombarda. Museo di Storia Naturale di Milano, Milano. BOZZI L., 1888 - Sopra alcune piante americane naturalizzate nei dintorni di Pavia. Atti Soc. it. Sci. nat., Milano, 31: 281-288. CHRISTENHUSZ M. J. M., 2013 Twins are not alone: a recircumscription of Linnaea (Caprifoliaceae). Phytotaxa, 125 (1): 25-32. FEDERICI G., 2013 - 70. Artemisia trifida L. [sic!] (Compositae). In: Segnalazioni floristiche: XII contributo. Perico G. (ed.). Not. Flor. Gr. Fl. Alp. Berg., Bergamo, 44: 19. GIORDANA F., 1995 - Contributo al censimento della flora cremasca. Pianura, Sc. St. Amb. Pad., Suppl. Prov. Nuova. Monogr., Cremona, 1: 3-98. JABBOUR F. & RENNER S. S., 2011a Consolida and Aconitella are an annual clade of Delphinium (Ranunculaceae) that diversified in the Mediterranean basin and the Irano-Turanian region. Taxon, Utrecht, 60 (4): 1029-1040. JABBOUR F. & RENNER S. S., 2011b Resurrection of the genus Staphisagria J. Hill, sister to all the other Delphinieae (Ranunculaceae). PhtoKeys, 7: 21-26. JABBOUR F. & RENNER S. S., 2012 A phylogeny of Delphinieae (Ranunculaceae) shows that Aconitum is nested within Delphinium and that Late Miocene transitions to long life cycles in the Himalayas and Southwest China coincide with bursts in diversification. Mol. Phylogenet. Evol., San Diego, 62 (3): 928-942. LANDREIN S., 2010 - Diabelia, a new genus of tribe Linnaeeae subtribe Linnaeinae (Caprifoliaceae). Phytotaxa, 3: 34-38. 47 LANDREIN S., PRENNER G., CHASE M. W. & CLARKSON J. J., 2012 - Abelia and relatives: phylogenetics of Linnaeeae (Dipsacales-Caprifoliaceae s.l.) and a new interpretation of their inflorescence morphology. Bot. Journ. Linn. Soc., London, 169 (4): 692-713. LIHOVÁ J., MARHOLD K., KUDOH H. & KOCH M. A., 2006 - Worldwide phylogeny and biogeography of Cardamine flexuosa (Brassicaceae) and its relatives. Amer. Journ. Botany, Ithaca, 93 (8): 1206-1221. MANGILI L., FEDERICI G. & PERICO G., 2013a - 67. Sesamum indicum L. (Pedaliaceae). In: Segnalazioni floristiche: XII contributo. Perico G. (ed.). Not. Flor. Gr. Fl. Alp. Berg., Bergamo, 44: 18. MANGILI L., FEDERICI G. & PERICO G., 2013b - 68. Datura wrightii Regel (Solanaceae). In: Segnalazioni floristiche: XII contributo. Perico G. (ed.). Not. Flor. Gr. Fl. Alp. Berg., Bergamo, 44: 18-19. MOLERO J. & BLANCHÉ C., 1984 - A propósito de los géneros Aconitum L. y Consolida (DC.) S. F. Gray en la Península Ibérica. Anales Jard. Bot. Madrid, Madrid, 41 (1): 211-218. MORANDINI F., 1863 - Saggio botanico agrario dell’agro lodigiano, ecc. ecc. (continuazione). Prospetto delle specie vegetabili fanerogame e crittogame vascolari che spontaneamente crescono nel territorio lodigiano. Ann. Agric. Cantoni, Milano, 3 (5): 125-137. PAVAN ARCIDIACO L., VALCUVIA PASSADORE M. & VITTADINI ZORZOLI M., 1990 - La flora del centro storico di Pavia. Atti Ist. Bot. Univ. Lab. Critt. Pavia, Pavia, s. 7, 9: 7-26. PIGNATTI S., 1957 - La vegetazione messicola delle colture di Frumento, Segale e Avena nella provincia di Pavia. Atti Ist. Bot. Univ. Lab. Critt. Pavia, Pavia, s. 5, 12 (3-4): 243-319. SOLDANO A., 1980 - Naturalizzazione nel pavese di Amaranthus bouchonii Thell. e di altre sette esotiche nuove per la Lombardia. Considerazioni distributive su altre specie già note. Atti Ist. Bot. Univ. Lab. Critt. Pavia, Pavia, s. 6, 13 (1978-1979): 137-143. SOLDANO A., 2000 - Dati su specie esotiche della flora italiana nuove o rare. Nat. Bresc., Ann. Mus. Civ. Sc. Nat. Brescia, Brescia, 32: 69-75. VERLOOVE F., 2014 - A conspectus of Cyperus s.l. (Cyperaceae) in Europe (incl. Azores, Madeira and Canary Islands), with emphasis on nonnative naturalized species. Webbia, Firenze, 69 (2): 179-223. YANG Q. & LANDREIN S., 2011 - Linnaeaceae Linnaeus. In: Flora of China. Wu Z. Y., Raven P. H. & Hong D. Y. (eds.). Science Press, Beijing, and Missouri Botanical Garden Press, St. Louis, 19 (Cucurbitaceae through Valerianaceae, with Annonaceae and Berberidaceae): 642-648. 48 PAG. BOT. 2014, 38: 49-56 SETTIMANA BOTANICA G.B.M. DOBBIACO. 21-27 GIUGNO 2014 Alberto Sessi Il raduno di quest’anno cade nel quarantesimo anno dalla fondazione del Gruppo Botanico Milanese ed è per me una grande soddisfazione averlo organizzato per la decima volta con l’amico Domenico Paolucci, che ha curato diligentemente le incombenze amministrative. Come spesso accade, le iscrizioni si esauriscono in breve tempo ed è stato gioco forza contenere il numero dei partecipanti in una sessantina, tanti quanti i posti disponibili nell’albergo. La sistemazione logistica presso l’Hotel Union è stata giudicata soddisfacente, credo all’unanimità, analogamente ai precedenti soggiorni nello stesso albergo negli anni 2005 e 2006. C. froelichiana subsp. dinarica auct.), Geum rivale, Knautia arvensis, Lathyrus pratensis subsp. pratensis, Pinguicula vulgaris subsp. vulgaris, Potentilla erecta, Silene dioica, Symphytum officinale subsp. officinale (a fiori celesti), Veronica aphylla subsp. aphylla, V. urticifolia. Arrivati alle rive del lago troviamo un esteso popolamento di Caltha palustris ed Equisetum palustre, un esemplare di Dactylorhiza majalis (= Orchis latifolia p.p., nom. rej.), poi varie altre piante fra cui: Anemonoides trifolia subsp. brevidentata (≡ Anemone t. subsp. b.), Berberis vulgaris, Chamaemespilus alpina (= Mespilus chamaemespilus), Dactylorhiza fuchsii (≡ Orchis maculata subsp. f.), Gymnocarpium robertianum, Maianthemum bifolium, Moneses uniflora, Platanthera bifolia; inoltre bellissimi esemplari di Cypripedium calceolus. 21 giugno Lago di Dobbiaco Dopo pranzo escursione al Lago di Dobbiaco, a circa 2 km dall’albergo. Il sentiero presenta subito una varietà di fiori interessanti fra cui: Argentina anserina subsp. anserina (≡ Potentilla a.)*, Bistorta vivipara (≡ Polygonum v.), Campanula patula subsp. patula, Clematis alpina, Crepis slovenica (– 22 giugno Lago di Braies, Prato Piazza, Rifugio Vallandro, Monte Specie Giornata di bel tempo. Prima tappa al Lago di Braies, che ci accoglie con la * La nomenclatura delle specie spontanee segue la Checklist della flora italiana (e successivi aggiornamenti); tra parentesi è riportato il sinonimo secondo la Flora d’Italia di Pignatti. 49 verso il Rifugio Vallandro, indi molti proseguono fino alla vetta del Monte Specie. Da questo straordinario punto panoramico le vedute sono spettacolari, abbracciando un orizzonte immenso, dai Baranci al Popera, alle Tre Cime di Lavaredo (Fig. 1): si ammirano nitidamente i Cadini, il Cristallo, la Croda Rossa e tante altre vette famose. Fra i ritrovamenti botanici: Arabis alpina, Draba aizoides subsp. aizoides, Gentiana verna subsp. verna, Globularia cordifolia, Oxytropis jacquinii, Pedicularis elongata subsp. elongata, Polygala alpestris, Pulsatilla vernalis, Ranunculus hybridus, Sesleriella sphaerocephala (≡ Sesleria s.), Soldanella alpina subsp. alpina, S. minima subsp. minima, Veronica aphylla subsp. aphylla, V. bellidioides. sua atmosfera incantata. Colori bellissimi e cielo azzurro; percorriamo il giro del lago in senso orario. Numerose le piante incontrate: Anemonoides trifolia subsp. brevidentata (≡ Anemone t. subsp. b.), Aquilegia atrata, Fragaria moschata, Lonicera alpigena subsp. alpigena, Melampyrum sylvaticum subsp. sylvaticum, Ophrys insectifera, Paederota bonarota, Papaver alpinum subsp. rhaeticum (≡ P. rhaeticum), Thesium alpinum, Valeriana montana, V. saxatilis; di nuovo Crepis slovenica (– C. froelichiana subsp. dinarica auct.). Successivamente si prosegue in auto per Prato Piazza. Poiché dalle ore 10 il transito delle automobili non è ammesso in salita, una provvidenziale navetta ci porta comodamente in quota. Ora la comitiva, a gruppi sparsi, si dirige Fig. 1 - Tre Cime di Lavaredo, panorama. (Foto/Photo Alberto Sessi). 50 PAGINE BOTANICHE 2014 23 giugno Valle Campo di Dentro, Rifugio Tre Scarperi, Lago di Landro Le previsioni del tempo non favorevoli ci inducono a un’uscita di mezza giornata nella vicina Valle Campo di Dentro. Durante la mattinata il tempo volge al bello cosicché, lasciate le auto al parcheggio, si percorre con una navetta un buon pezzo di salita. A piedi proseguiamo lungo il bel sentiero che attraversa un bosco di Picea abies (≡ Picea excelsa), Larix decidua e Pinus mugo. Dopo una buona mezz’ora di cammino si perviene all’ampio pianoro sul quale incombe il poderoso Monte Mattina. Al margine del pascolo è ubicato il Rifugio Tre Scarperi, dove molti dei nostri si fermano per godersi questo ameno luogo davanti a un buon caffè. Altri soci, invece, continuano l’escursione rilevando alcune piante: Clematis alpina, Cypripedium calceolus, Daphne cneorum, Homogyne alpina, Pyrola rotundifolia subsp. rotundifolia, Tragopogon orientalis. (≡ T. pratensis subsp. o.). Nel pomeriggio ci si sposta al Lago di Landro, percorrendo la ciclabile che lo costeggia in direzione di Cortina d’Ampezzo. L’orizzonte cortinese mostra una nuvolaglia foriera di temporale; ciò nonostante continuiamo nella nostra escursione per la raccolta di piante comuni, in vista dell’esposizione floristica serale, ideata dal nostro solerte tesoriere Paolucci. Una nutrita schiera di neofiti collabora alla raccolta e molti si mostrano stupiti di tanta dovizia di specie. L’esposizione, corredata di cartellini appositamente stampati, molto apprezzata dai soci, sarà oggetto di segnalazione su una rete locale. Dopo cena, Rosario Lollo presenta e commenta una rassegna di foto scattate durante le escursioni, alla quale seguono immagini delle precedenti settimane botaniche a Dobbiaco, da cui emergono molte piante viste in questi giorni. 24 giugno Val Risena, Bagni di Valgrande Incuranti delle poco favorevoli previsioni meteorologiche, si decide di partire senza indugio per i Bagni di Valgrande in Val Risena. Superato il Passo di Monte Croce di Comelico, la strada divalla decisamente con numerosi tornanti. Frattanto, il tempo, da variabile tende a schiarire. Parcheggiate le auto al Rifuglio Lunelli, dove si giunge mediante una stradina asfaltata, la comitiva si dirige verso il Rifugio Berti. Superato il ponticello sul torrente alimentato da una spettacolare cascata, la valle appare ricchissima di fiori, mentre alla base dei torrioni dolomitici del Gruppo Popera i ghiaioni mostrano un’abbondante quanto insolita coltre nevosa. I fotografi si sbizzarriscono davanti alle copiose fioriture di Horminum pyrenaicum, Primula farinosa, Rhodothamnus chamaecistus, Thalictrum aquilegifolium subsp. aquilegifolium. Poi, protetta da un roccione calcareo, Heliosperma pusillum (– Silene quadridentata auct.); a seguire: Anemonoides trifolia subsp. brevidentata (≡ Anemone t. subsp. b.), Arabis bellidifolia subsp. stellulata (≡ A. pumila subsp. s.), Daphne striata, Kernera 51 sette impavidi, preferiscono continuare l’escursione risalendo il bel sentiero che porta al Rifugio Comici. Analogamente a ciò che avevamo già visto il giorno precedente, essendo il percorso situato sul versante settentrionale, presto incontriamo estese lingue di neve che possiamo superare grazie alla traccia scavata dal custode del rifugio. Cessa la pioggia e ne siamo ben contenti. Ora la salita si fa ripida e i tornanti si susseguono uno dopo l’altro. Volgendoci indietro per prendere fiato, a valle appare un panorama idilliaco, a monte ci sovrasta l’ardita cuspide della Lista e sulla destra spicca la famosa Croda dei Toni, con la sua inconfondibile parete strapiombante. Lungo la salita incontriamo: Gentiana clusii, G. verna subsp. verna, Lycopodium annotinum subsp. annotinum, Petasites hybridus subsp. hybridus, Pulsatilla alpina subsp. austriaca (Fig. 2), Ranunculus hybridus, Silene acaulis, Soldanella alpina subsp. alpina, Valeriana elongata. Giunti al rifugio Comici, dopo aver superato quasi ottocento metri di dislivello ci aspetta un piatto fumante di canederli e un’ottima fetta di strudel, che consumiamo in allegra compagnia. Al rientro in albergo ci aspetta una nuotata ristoratrice in piscina. saxatilis subsp. saxatilis, Moehringia ciliata, Polysticum lonchitis, Primula auricula, Soldanella minima subsp. minima, Tephroseris longifolia subsp. gaudinii (≡ Senecio g.). Verso mezzogiorno le schiarite si fanno più ampie cosicché, a sprazzi, si riesce a scorgere il Passo della Sentinella. La nostra socia Jordi ci ragguaglia sugli aspetti geologici della zona richiamando l’attenzione degli astanti, in particolare, sull’origine delle strapiombanti pareti rocciose, formatesi nel mare milioni di anni fa, poi fatte emergere da fenomeni orogenetici e successivamente modellate dai ghiacciai e dagli agenti atmosferici. Sulla via del ritorno, a bordo strada troviamo Lathyrus ochrus e la minuscola Corallorhiza trifida. 25 giugno Valle Fiscalina Solitamente a metà settimana è prevista una giornata di riposo o da dedicare alla visita delle località di grande richiamo turistico. Non paghi della fatica del giorno precedente e incuranti delle incerte previsioni del tempo, quasi tutti i partecipanti si incamminano per la vicina Valle Fiscalina. Una pioggerellina ci accompagna per un certo tratto; non ci si fa caso, anzi ci si diverte a individuare i vari fiori comuni che spuntano copiosi lungo la stradina che conduce a un ristorante: Geranium sylvaticum, Geum montanum, Phyteuma orbiculare, Rhinanthus alectorolophus subsp. alectorolophus. La maggior parte dei soci preferisce non allontanarsi dal ricovero, altri, in vero una sparuta pattuglia di 26 giugno Monte Elmo Oggi le previsioni sono ottime, cosicché si parte per il Monte Elmo. Raggiunto Sesto di Pusteria, sulla terrazza antistante la funivia, la comitiva, pressoché al completo, viene richiamata dal trillo del fischietto e 52 PAGINE BOTANICHE 2014 Fig. 2 - Pulsatilla alpina subsp. austriaca. (Foto/Photo Alberto Sessi). inquadrata “militarmente” per facilitare l’appello e l’acquisto dei biglietti scontati. Con un salto di circa settecento metri, in pochi minuti siamo tutti a duemila metri di quota! Comincia una facile salita, prima al Ristoro Gallo Cedrone, poi verso il confine italo-austriaco, valicato il quale perveniamo al Rifugio Sillaner (2.447 m). Il panorama che si staglia di fronte a noi è tra i più suggestivi: si possono distinguere tutte le Dolomiti di Sesto, dalla Croda Rossa alla Croda dei Toni, ai Tre Scarperi, ai Baranci; in lontananza la sagoma delle inconfondibili Tre Cime di Lavaredo (Fig. 1), che quest’anno non abbiamo potuto raggiungere a causa del forte innevamento. I fiori ci accompagnano per tutto il percorso: Atocion rupestre (≡ Silene r.), Caloscordum victorialis (≡ Allium v.), Gentiana acaulis (= G. kochiana), Gymnadenia conopsea, Hypochaeris uniflora, Pedicularis elongata subsp. elongata, P. tuberosa, P. verticillata, Platanthera bifolia, 53 Fig. 3 - Primula glutinosa. (Foto/Photo Alberto Sessi). quello della pedogenesi, essendo risaputo che moltissime piante allignano in maniera selettiva su terreni acidi, altre, di contro, sono calcifile e altre ancora dimostrano una certa indifferenza alla natura del suolo. Pseudorchis albida, Pulsatilla alpina subsp. austriaca (Fig. 2), Sibbaldia procumbens. Copiosissime Primula glutinosa (Fig. 3) e P. minima e, nelle stazioni già individuate nelle precedenti escursioni del Gruppo Botanico Milanese: Achillea moschata subsp. moschata, Androsace obtusifolia, Cherleria sedoides (≡ Minuartia s.), Huperzia selago subsp. selago, Pulsatilla alpina subsp. apiifolia, Ranunculus glacialis (Fig. 4), Saxifraga bryoides, S. exarata subsp. moschata, (≡ S. moschata). Prima di cena la nostra geologa Jordi Orso, nell’accogliente sala congressi dell’hotel tiene una interessante conferenza sulla travagliata storia geologica delle Dolomiti e dei monti circostanti. È per tutti noi molto stimolante associare lo studio delle piante a 27 giugno Anterselva Benché le previsioni meteorologiche non siano incoraggianti, si decide di partire comunque per Anterselva. Ormai abbiamo capito che la fortuna spesso aiuta gli audaci; infatti ci aspetta una giornata memorabile sotto tutti gli aspetti. Cominciamo con un percorso intorno al Lago di Anterselva. Ambiente di straordinaria bellezza paesaggistica e ricco di flora: Alnus incana, Athyrium filix-femina, Cirsium heterophyllum 54 PAGINE BOTANICHE 2014 Fig. 4 - Ranunculus glacialis. (Foto/Photo Alberto Sessi). 55 a scavare, con minuscole cazzuole, un appezzamento transennato. Ci informano di aver trovato reperti di un accampamento di cacciatori del Neolitico, risalenti a circa 9.000 anni fa. Dopo un’ora di cammino arriviamo a un cucuzzolo, dominio della Kalmia procumbens (≡ Loiseleuria p.), dove consumiamo la colazione. Un panorama incantevole si staglia da ogni parte. Avvistiamo un paio di camosci, che presto fuggono dai nostri sguardi indiscreti. Quanto agli aspetti floristici, si rilevano alcuni imponenti cirmoli (Pinus cembra) che troneggiano sull’immensa distesa di Rhododendron ferrugineum; nelle zone pascolive incontriamo il fungo delle deiezioni bovine Panaeolus fimiputris (Bull.) Quél. (= Anellaria semiovata (Sowerby) A.Pearson & Dennis). Alquanto interessante il ritrovamento di Gentiana bavarica, riconoscibile per l’assenza di rosetta fogliare basale; presenza costante dei ruscelletti montani è Micranthes engleri (= Saxifraga stellaris subsp. alpigena), assieme a Eriophorum scheuchzeri, Pinguicula vulgaris subsp. vulgaris e Saxifraga aizoides. La giornata e la settimana botanica si concludono con una cena di gala, assai gradita da tutti i partecipanti. (– C. helenioides auct.), Dactylorhiza fuchsii (≡ Orchis maculata subsp. f.), Gymnocarpium robertianum, Phegopteris connectilis (= P. polypodioides), Ranunculus aconitifolius, R. platanifolius, Streptopus amplexifolius, Veronica fruticans, V. officinalis. Riprese le auto si procede verso il Passo Stalle. La strada è stretta ma bene asfaltata; la circolazione è facilitata dal senso unico alternato, regolato da un semaforo. Giunti al passo, parte della comitiva si dirige oltre la frontiera divallando fino all’incantevole lago alpino Obersee, dove la nostra Velia va “a colpo sicuro” e ritrova Dianthus glacialis subsp. glacialis nello stesso luogo di rinvenimento di qualche anno fa. Altri soci optano, invece, per risalire il versante del monte Regel: imboccato il piacevole sentiero n. 7 camminiamo su rocce metamorfiche, molto più antiche di quelle dolomitiche. Rileviamo i segni delle immani pressioni e temperature subite da queste rocce nel sottosuolo a seguito di fenomeni di subduzione. Successivamente l’orogenesi le riportò in superficie, evidenziandone le corrugazioni e l’aspetto scistoso, a tratti scolpito dall’azione dei ghiacciai. Su un pianoro erboso incontriamo una decina di archeologi intenti 56 PAG. BOT. 2014, 38: 57-62 XLII MOSTRA MICOLOGICA MILANESE 5-6 OTTOBRE 2013 Alberto Sessi & Benedetto Prinetti Allestita nella prestigiosa Aula Magna del Museo di Storia Naturale di Milano, la Mostra Micologica, che rappresenta uno dei momenti cruciali dell’attività micologica del Gruppo Botanico Milanese, si è svolta con pieno successo, grazie all’abnegazione di molti soci e simpatizzanti che hanno fatto a gara sia nella raccolta del materiale fresco sia nell’allestimento dei tavoli e dei pannelli espositori. A tutti esprimiamo un sentito ringraziamento a nome dell’associazione. I giorni che hanno preceduto la mostra sono stati siccitosi, cosicché si temeva di mettere in vetrina una ridotta quantità di specie. Alla fine, l’encomiabile impegno dei raccoglitori ha consentito la determinazione di ben 225 specie, contro le 317 dell’anno precedente. Il confronto mette in evidenza quanto siano decisive le condizioni di crescita fungina, che nel 2012 furono appunto del tutto eccezionali. Tuttavia, al di là dei numeri delle specie presentate, ciò che maggiormente interessa segnalare è il ritrovamento di specie non comuni, che solo saltuariamente gli appassionati micofili incontrano. A questo riguardo basta scorrere gli elenchi dei funghi presentati nelle mostre degli anni passati per rendersi conto che molte specie ricorrono con persistenza, altre invece si presentano in modo del tutto casuale. All’esposizione non sono mancate le specie tossiche, poste in evidenza e commentate ai visitatori da parte dei nostri esperti. In questo modo il gruppo realizza uno dei suoi scopi statutari, ovvero la prevenzione degli avvelenamenti da funghi attraverso una corretta opera di divulgazione. Il rigore scientifico delle determinazioni è stato assicurato dal socio onorario, nonché coordinatore della mostra, dr. Riccardo Mazza, che da anni fornisce il suo prezioso contributo alla buona riuscita della manifestazione. Encomiabile l’apporto di Stefano Vianello, che con la sua collezione fotografica ha contribuito ad arricchire la mostra rappresentando artisticamente i funghi, colti nel loro ambiente naturale ed evidenziandone sapientemente i caratteri peculiari per il riconoscimento. Segue l’elenco delle specie esposte*. * La nomenclatura è quella in uso alle mostre dell'Associazione Micologica Bresadola. 57 var. amethysteus Quél. Cantharellus cibarius (Fr. : Fr.) Fr. var. cibarius Cantharellus friesii Quél. Cantharellus ianthinoxanthus (Maire) Kühner Cantharellus melanoxeros Desm. Cantharellus tubaeformis Fr. : Fr. Chalciporus piperatus (Bull. : Fr.) Bataillle Chroogomphus rutilans (Schaeff. : Fr.) Mill. Clavaria delphustruncatus (Quél.) Donk Climacocystis borealis (Fr. : Fr.) Kotl. & Pouzar Clitocybe clavipes (Pers. : Fr.) P.Kumm. Clitocybe nebularis (Batsch. : Fr.) P.Kumm. Clitocybe odora (Bull. : Fr.) P.Kumm. Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) P.Kumm. Collybia acervata (Fr. : Fr.) P.Kumm. Collybia butyracea (Bull. : Fr.) P.Kumm. var. asema (Fr. : Fr.) Quél. Collybia butyracea (Bull. : Fr.) P.Kumm. var. butyracea Collybia confluens (Pers. : Fr.) P.Kumm. Collybia fusipes (Bull. : Fr.) P.Kumm. Coprinus comatus (O.F.Müll. : Fr.) Pers. Cortinarius azureovelatus P.D.Orton Cortinarius balteatocumatilis Rob.Henry ex P.D.Orton Cortinarius balteatus (Fr.) Fr. Cortinarius brunneus (Pers. : Fr.) Fr. Cortinarius camphoratus (Fr. : Fr.) Fr. Albatrellus subrubescens (Murrill) Pouzar Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers. Amanita citrina (Schaeff.) Pers. Amanita crocea (Quél.) Singer var. subnudipes Romagn. Amanita franchetii (Boud.) Fayod Amanita muscaria (L. : Fr.) Pers. var. aureola Kalchbr. Amanita muscaria (L. : Fr.) Pers. var. formosa (Gonn. & Rabenh.) Sacc. Amanita muscaria (L. : Fr.) Pers. var. muscaria Amanita pantherina (DC. : Fr.) Krombh. Amanita phalloides (Vaill. ex Fr. : Fr.) Link Amanita porphyria (Alb. & Schwin. : Fr.) Mlady Amanita rubescens Pers. : Fr. Armillaria mellea (Vahl : Fr.) P.Kumm. Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Jülich Boletinus cavipes (Opat.) Kalchbr. f. aureus (Rolland) Singer Boletus edulis Bull. : Fr. Boletus erythropus Pers. : Fr. Boletus fechtneri Velen. Boletus luridus Schaeff. : Fr. Boletus luteocupreus Bertéa & Estadès Boletus permagnificus Pöder Boletus pseudoregius H.Huber ex Estadès Boletus queletii Schulzer var. lateritius (Bres. & Schulzer) E.-J.Gilbert Boletus queletii Schulzer var. queletii Boletus radicans Pers. : Fr. Bovista plumbea Pers. : Pers. Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr. Cantharellus cibarius (Fr. : Fr.) Fr. 58 PAGINE BOTANICHE 2014 Geastrum fimbriatum Fr. : Fr. Geastrum rufescens Pers. Gomphidius maculatus (Scop.) Fr. Gyrodon lividus (Bull. : Fr.) P.Karst. Gyroporus castaneus (Bull. : Fr.) Quél. Hydnum repandum L. : Fr. Hydnum rufescens Pers. : Fr. Hygrocybe coccinea (Schaeff. : Fr.) P.Kumm. Hygrocybe conica (Schaeff. : Fr.) P.Kumm. Hygrocybe glutinipes (J.E.Lange) R.Haller Hygrocybe reidii Kühner Hygrophoropsis aurantiaca (Wulfen : Fr.) Maire Hygrophorus agathosmus (Fr.) Fr. Hygrophorus discoideus (Pers. : Fr.) Fr. Hygrophorus discoxanthus (Fr.) Rea Hygrophorus eburneus (Bull. : Fr.) Fr. Hygrophorus penarius Fr. Hygrophorus persoonii Arnolds Hypholoma capnoides (Fr. : Fr.) P.Kumm. Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) P.Kumm. Inocybe haemacta (Berk. & Cooke) Sacc. Laccaria affinis (Singer) Bon Laccaria amethystina (Huds.) Cooke Laccaria bicolor (Maire) P.D.Orton Lactarius azonites (Bull.) Fr. Lactarius blennius (Fr. : Fr.) Fr. f. virdis (Schrad.) Quél. Lactarius chrysorrheus Fr. Lactarius cimicarius (Batsch) Gillet Lactarius controversus Pers. : Fr. Lactarius deliciosus (L. : Fr.) Gray Lactarius deterrimus Gröger Cortinarius cinnabarinus Fr. Cortinarius elegantissimus Rob.Henry Cortinarius herpeticus Fr. Cortinarius hinnuleus Fr. Cortinarius infractus (Pers. : Fr.) Fr. Cortinarius largus Fr. Cortinarius melanotus Kalchbr. Cortinarius nemorensis (Fr.) J.E.Lange Cortinarius orellanus Fr. Cortinarius praestans (Cordier) Gillet Cortinarius purpurascens (Fr.) Fr. Cortinarius rufoolivaceus (Pers. : Fr.) Fr. Cortinarius triumphans Fr. Cortinarius trivialis J.E.Lange Cortinarius violaceus (L. : Fr.) Gray Cotylidia pannosa (Sowerby) D.A.Reid Cratarellus cornucopioides (L.) Pers. Cystoderma amianthinum (Scop.) Fayod Cystoderma superbum Huijsman Cystoderma terreyi (Berk. & Br.) Harmaja Daedaleopsis confragosa (Bolt. : Fr.) Schroeter var. confragosa Daedaleopsis confragosa (Bolt. : Fr.) Schroeter var. tricolor (Pers. : Fr.) Bondarcev Entoloma nidorosum (Fr.) Quél. Entoloma sinuatum (Bull. : Fr.) P.Kumm. Fistulina hepatica (Schaeff. : Fr.) Fr. Fomitopsis pinicola (Sw. : Fr.) P.Karst. Ganoderma adspersum (Schulz.) Donk Ganoderma lipsiense (Batsch) Atk. Ganoderma lucidum (Leyss. : Fr.) P.Karst. 59 Lyophyllum connatum (Schumach. : Fr.) Singer Lyophyllum recaste (Fr. : Fr.) Singer Macrolepiota konradii (Huijsmann ex P.D.Orton) M.M.Moser Macrolepiota mastoidea (Fr. : Fr.) Singer Macrolepiota richenii (Velen.) Bellù & Lanzoni Marasmius oreades (Bolt. : Fr.) Fr. Megacollybia platyphylla (Pers. : Fr.) Kotl. & Pouzar Merulius tremellosus Schrader : Fr. Mycena epipterygia (Scop. : Fr.) Gray Mycena galericulata (Scop. : Fr.) Gray Omphalotus olearius (DC. : Fr.) Singer Onnia tomentosa (Fr. : Fr.) P.Karst. Oudemansiella longipes (Bull. ex Kumm.) M.M.Moser Paxillus involutus (Batsch) Fr. Paxillus rubicundulus P.D.Orton Phallus impudicus L. : Pers. Pholiota alnicola (Fr. : Fr.) Singer Piptoporus betulinus (Bull. : Fr.) P.Karst. Porphyrellus porphyrosporus (Fr.) E.-J.Gilbert Pseudohydnum gelatinosum (Scop. : Fr.) P.Karst. Pycnoporus cinnabarinus (Jacq. : Fr.) P.Karst. Ramaria botrytis (Pers. : Fr.) Ricken Ramaria formosa (Pers. : Fr.) Quél. Ramaria stricta (Pers. : Fr.) Quél. Russula aeruginea Lindblad ex Fr. Russula atropurpurea (Krombh.) Britzelm. Russula aurea Pers. Russula chloroides (Krombh.) Bres. Lactarius evosmus Kühner & Romagn. Lactarius fuliginosus (Fr. : Fr.) Fr. Lactarius mitissimus (Fr. : Fr.) Fr. Lactarius picinus Fr. Lactarius porninsis Rolland Lactarius pyrogalus (Bull. : Fr.) Fr. Lactarius quietus (Fr. : Fr.) Fr. Lactarius rubrocinctus Fr. Lactarius rufus (Scop. : Fr.) Fr. Lactarius salmonicolor R.Heim & Leclair Lactarius sanguifluus (Paulet) Fr. Lactarius scrobiculatus (Scop. : Fr.) Fr. Lactarius torminosus (Schaeff. : Fr.) Pers. Lactarius trivialis (Fr. : Fr.) Fr. Lactarius turpis (Weinm.) Fr. Lactarius uvidus (Fr. : Fr.) Fr. Lactarius vellereus (Fr. : Fr.) Fr. Lactarius zonarius Kühner & Romagn. var. scrobipes (Kühner & Romagn.) Bon Leccinum aurantiacum (Bull.) Gray Leccinum duriusculum (Schulzer ex Fr.) Singer Leccinum quercinum (Pilát) E.E.Green & Watling Leccinum scabrum (Bull. : Fr.) Gray Lentinus lepideus (Fr. : Fr.) Fr. Lepiota ventriosospora D.A.Reid Lepista caespitosa (Bres.) Singer Lepista glaucocana (Bres.) Singer Lepista nuda (Bull. : Fr.) Cooke Leucocortinarius bulbiger (Alb. & Schwein. : Fr.) Singer Leucopaxillus tricolor (Peck) Kühner Lycoperdon perlatum Pers. : Pers. Lycoperdon piriforme Schaeff. : Pers. 60 PAGINE BOTANICHE 2014 Tricholoma album (Schaeff. : Fr.) P.Kumm. Tricholoma cingulatum (Almf. : Fr.) Jacobasch Tricholoma columbetta (Fr. : Fr.) P.Kumm. Tricholoma imbricatum (Fr. : Fr.) P.Kumm. var. fusipes (Kosina) Bon Tricholoma lascivum (Fr. : Fr.) Gillet Tricholoma orirubens Quél. Tricholoma portentosum (Fr. : Fr.) Quél. Tricholoma saponaceum (Fr. : Fr.) P.Kumm. Tricholoma sciodes (Pers.) C.Martin Tricholoma sejunctum (Sowerby : Fr.) Quél. Tricholoma sulphurescens Bres. Tricholoma terreum (Schaeff. : Fr.) P.Kumm. Tricholoma ustale (Fr. : Fr.) P.Kumm. Tricholoma ustaloides Romagn. Tricholoma vaccinum (Schaeff. : Fr.) P.Kumm. Tricholomopsis rutilans (Schaeff. : Fr.) Singer Xerocomus armeniacus (Quél.) Quél. Xerocomus badius (Fr. : Fr.) E.-J. Gilbert Xerocomus chrysenteron (Bull.) Quél. Xerocomus ferrugineus (Schaeff.) Bon Xerocomus leonis (D.A.Reid) Bon Xerocomus pruinatus (Fr.) Quél. Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr. var. cyanoxantha Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr. var. peltereaui Maire Russula emetica (Schaeff. : Fr.) Pers. Russula fellea (Fr. : Fr.) Fr. Russula foetens Pers. : Fr. Russula heterophylla (Fr.) Fr. Russula integra (L.) Fr. Russula laurocerasi Melzer Russula lepida (Fr. : Fr.) Fr. Russula mustelina Fr. Russula nigricans Fr. Russula ochroleuca Pers. Russula parazurea Jul.Schäff. Russula pectinatoides Peck Russula queletii Fr. Russula sanguinea (Bull.) Fr. Russula vesca Fr. Russula viscida Kudrna Russula xerampelina (Schaeff.) Fr. Sarcodon imbricatus (L. : Fr.) P.Karst. Scleroderma bovista Fr. Scleroderma citrinum Pers. : Pers. Stropharia aeruginosa (Curtis : Fr.) Quél. Suillus bovinus (L. : Fr.) Roussel Suillus collinitus (Fr.) Kuntze Suillus granulatus (L. : Fr.) Roussel Suillus grevillei (Klotzch : Fr.) Singer Suillus luteus (L. : Fr.) Roussel Suillus viscidus (L.) Roussel Trametes gibbosa (Pers. : Fr.) Fr. Trametes hirsuta (Wulf. : Fr.) Pilát Tricholoma acerbum (Bull. : Fr.) Quél. 61 La mostra è stata arricchita anche da una sezione botanica, curata dal dr. Gabriele Galasso e da Giorgio Ceffali e costituita da campioni freschi di 66 specie, raccolte tutte nel comune di Milano al Boscoincittà (tranne Abies alba, Juniperus communis e Picea abies): Abies alba Mill. Acer campestre L. Acer negundo L. Acer platanoides L. Acer pseudoplatanus L. Ailanthus altissima (Mill.) Swingle Alnus glutinosa (L.) Gaertn. Bidens frondosus L. Carpinus betulus L. Celtis australis L. subsp. australis Centaurea nigrescens Willd. subsp. nigrescens Clematis vitalba L. Cornus sanguinea L. s.l. Corylus avellana L. Crataegus monogyna Jacq. Crataegus submollis Sarg. Cymbalaria muralis G.Gaertn., B.Mey. & Scherb. subsp. muralis Diospyros lotus L. Erigeron canadensis L. Euonymus europaeus L. Eupatorium cannabinum L. subsp. cannabinum Fraxinus excelsior L. subsp. excelsior Fraxinus oxycarpa Willd. Hedera helix L. Heteranthera reniformis Ruiz & Pav. Humulus lupulus L. Hypericum tetrapterum Fr. Hypochaeris radicata L. Juglans regia L. Juncus effusus L. subsp. effusus Juniperus communis L. Lamium album L. subsp. album Laurus nobilis L. Lonicera japonica Thunb. Lycopus europaeus L. Morus alba L. Oryza sativa L. Persicaria dubia (Stein.) Fourr. Persicaria hydropiper (L.) Delarbre Phyllostachys sp. cfr. viridiglaucescens (Carrière) Rivière & C.Rivière Phytolacca americana L. Picea abies (L.) H.Karst. Populus canescens (Aiton) Sm. Potentilla indica (Andrews) Th.Wolf Prunus cerasifera Ehrh. Prunus laurocerasus L. Quercus cerris L. Quercus ×leana Nutt. (= Q. imbricaria Michx. × Q. velutina Lam.) Quercus petraea (Matt.) Liebl. subsp. petraea Quercus robur L. subsp. robur Quercus rubra L. Robinia pseudoacacia L. Rubus corylifolius Sm. aggr. Rubus ulmifolius Schott Salix alba L. Sambucus nigra L. Sicyos angulatus L. Silene pratensis (Rafn) Godr. Silene vulgaris (Moench) Garcke subsp. vulgaris Solanum nigrum L. Symphyotrichum lanceolatum (Willd.) G.L.Nesom Taxus baccata L. Tilia americana L. Tilia cordata L. Ulmus minor Mill. subsp. minor Verbena officinalis L. 62 PAG. BOT. 2014, 38: 63-65 © Guido Alberto Rossi - Tips Images/Museo di Storia Naturale di Milano IL G.B.M. RICORDA LUIGI CAGNOLARO (Genova, 20 gennaio 1934 Monza, 26 luglio 2014) Giogio Bardelli, Giorgio Chiozzi, Michela Podestà & Stefano Scali Il dott. Luigi Cagnolaro, conservatore (1962-1996), vice-direttore (19711996) e infine direttore del Museo di Storia Naturale di Milano (19962001), si è spento nella sua casa di 63 progetto nazionale di recupero dei cetacei spiaggiati lungo le coste italiane, che ha portato a un incremento senza precedenti delle collezioni di studio non solo del nostro museo ma di molti altri in tutta Italia. Prima di lasciarci e fino a pochi giorni prima della morte, Luigi seguiva con apprensione la pubblicazione di quelle che considerava il coronamento di una vita di studi: la grande monografia della “Fauna d’Italia” dedicata ai cetacei e la monografia dedicata alle raccolte cetologiche dei musei italiani, che è uscita a fine 2014 sulle pagine di Museologia Scientifica, la rivista dell’Associazione Nazionale dei Musei Scientifici (ANMS). Cagnolaro è stato e continua a essere il volano delle trasformazioni in atto al Museo di Storia Naturale di Milano nel campo delle esposizioni. Infatti, più di ogni altra cosa egli teneva alla realizzazione del più grande apparato espositivo italiano modulato sull’utilizzo di diorami, un progetto di educazione ambientale da lui iniziato e portato avanti, spesso tra mille difficoltà, fin dagli anni ’60, quando venne aperta al pubblico la sala di erpetologia, con il diorama dell’anaconda (1965) e successivamente con la sala dei Parchi Nazionali Italiani (1972). Il suo impegno in questo senso cessò, solo formalmente, nel 2001, anno del suo pensionamento. A questo proposito non possiamo dimenticare il suo vivo ed entusiastico impegno nell’ambito della conservazione della natura attraverso iniziative pubbliche e interventi per la sensibilizzazione e la crescita della cultura naturalistica, Monza nella notte tra il 25 e il 26 luglio scorsi, circondato dall’affetto delle figlie e assistito dalle cure dei sanitari. Di recente colpito da un aggravamento delle sue condizioni di salute e duramente provato dalla morte della moglie Margherita avvenuta solo pochi mesi prima, Luigi ha saputo fronteggiare le asperità dei suoi ultimi anni di vita con grande forza, indomita volontà e ferrea speranza, inaspettate in un uomo dall’aspetto così fragile e gentile. Luigi, fin nel profondo del suo essere, era un naturalista, un acuto conoscitore della zoologia dei vertebrati, un museologo di grande competenza e l’autore di innumerevoli pubblicazioni scientifiche e divulgative, molte delle quali hanno contribuito a fare la storia delle scienze naturali italiane e ancora la faranno negli anni a venire. A lui si devono la forza ispiratrice di numerose iniziative scientifiche pionieristiche nel campo dello studio dei mammiferi e la capacità di catalizzare, con l’entusiasmo che gli era proprio, intere generazioni di giovani ricercatori, alcuni dei quali ora validi docenti e scienziati di calibro internazionale. Cagnolaro è giustamente considerato il “padre” della cetologia moderna italiana: sua fu l’idea della creazione di un Centro Studi Cetacei nato in seno alla Società Italiana di Scienze Naturali, consesso di cui fu socio fin dal suo ingresso al Museo di Storia Naturale di Milano e poi Presidente (1984-1994). Sin dalla fine degli anni ‘60 del secolo scorso si dedicò allo studio osteologico dei cetacei e nel 1985 fu animatore e ispiratore del 64 PAGINE BOTANICHE 2014 specialmente tra i giovani, con pubblicazioni, seminari e convegni. Al di là dell’indubbio valore degli aspetti pubblici di Luigi Cagnolaro, vogliamo anche ricordare con grandissimo affetto l’amico che ci ha lasciato, la sua sensibilità, la sua gentilezza e la sua sempre viva e attenta partecipazione alle nostre vicende personali e a quelle della complessa e non sempre facile vita del nostro istituto. Questo unire competenza e umanità è stato il suo più grande pregio. Per questo possiamo dire: Luigi, sarai per sempre tra noi come uno di noi. Alberto Sessi della mostra micologica, la cui prima edizione risale al 1972, ovvero prima ancora che il Gruppo Botanico fosse costituito e autorizzato a stabilire presso il Museo la propria sede legale. Proprio in occasione delle mostre micologiche si sviluppava la massima collaborazione fra il dott. Cagnolaro e il Gruppo Botanico: al museo il compito della logistica, ai soci del gruppo l’incombenza di procurare il materiale fungino e gli esperti per la determinazione dei reperti. La vigilia dell’evento era sempre vissuta con apprensione, essendo i funghi soggetti all’andamento stagionale, cosicché volendo tutti fare bella figura, ciascuno doveva impegnarsi al massimo delle proprie capacità. Ricordo che all’inaugurazione di molte edizioni della Mostra il dott. Cagnolaro teneva il discorso di apertura. Dalle sue misurate parole emergeva la sincera soddisfazione di aver dato fiducia a persone che, in maniera del tutto volontaria, contribuivano alla divulgazione scientifica, come del resto lui amava praticare nelle discipline dove fu maestro insigne. Quale presidente del Gruppo Botanico Milanese sono lieto di ricordare i rapporti personali, cordiali e proficui, coltivati per almeno cinque lustri con l’amico Luigi Cagnolaro, anni nei quali sono stato testimone della sua brillante carriera, culminata nella carica di Direttore del Museo. Rammento che il Gruppo Botanico Milanese fu fondato nel 1975, esso fu accolto nel Museo con entusiasmo dal direttore pro tempore, prof. Cesare Conci, e appunto dal dott. Luigi Cagnolaro, all’epoca intraprendente conservatore che mostrò subito grande interesse riguardo alle nostre iniziative, tese alla divulgazione scientifica. Fu condivisa l’idea di sviluppare nell’ambito museale un programma articolato fra conferenze, esame di reperti fungini e floristici con cadenza settimanale, realizzato dai massimi esperti residenti nella nostra città, ma anche con la partecipazione di conferenzieri esterni ingaggiati dal Gruppo Botanico. Ultima, ma non meno apprezzata, fu l’annuale organizzazione 65 NORME PER GLI AUTORI Pagine Botaniche sono un periodico fondato nel 1983 da parte del Gruppo Botanico Milanese, che pubblica articoli inerenti la botanica, la micologia e le scienze naturali in genere. I lavori devono riferirsi a ricerche originali inedite; sono previste una sezione relativa alle attività sociali ed eventuali rubriche tematiche. La Redazione si riserva il diritto di accettare o meno i manoscritti a essa pervenuti per la pubblicazione, dopo averli sottoposti al parere del Comitato di Redazione e/o di Revisori di volta in volta indicati dallo stesso. I manoscritti non conformi alle norme di presentazione di seguito indicate non saranno presi in considerazione. Norme di presentazione dei manoscritti - I lavori, comprensivi delle figure eventualmente allegate, devono essere inviati alla Redazione del Gruppo Botanico Milanese c/o Museo di Storia Naturale di Milano, corso Venezia 55, 20121 Milano, su CD-ROM etichettato e copia cartacea. Il testo (possibilmente a righe distanziate) deve essere redatto in lingua italiana (preferibilmente) o anche inglese, preceduto da un riassunto/abstract in entrambe le lingue, che comprenda la traduzione del titolo. Il nome e il cognome dell’Autore/i devono essere indicati per esteso e precedere il titolo, che deve essere breve ed essenziale. L’indirizzo dell’Autore/i (eventualmente completo di e-mail) va riportato in nota al piede della prima pagina. Il testo dovrebbe essere preferibilmente suddiviso in: Introduzione, Materiali e metodi, Risultati, Discussione e Bibliografia. Se necessario si possono apporre note a piè di pagina, limitandone tuttavia l’uso al minimo indispensabile. Le eventuali tabelle e figure (disegni, immagini fotografiche ecc.) devono essere numerate progressivamente, complete di didascalia (bilingue) e del nome dell’Autore/i. Si tenga sempre conto della necessaria riduzione che si dovrà apportare in fase di stampa. La bibliografia va riportata in fondo al testo secondo l’ordine alfabetico e cronologico degli autori e secondo i seguenti esempi: HANSON C. G. & MASON J. L., 1985 - Bird seed aliens in Britain. Watsonia, London, 15 (3): 237-252. PIGNATTI S., 1982 - Flora d’Italia. Edagricole, Bologna, 2. BRUNDU G., SATTA V. & VENDITTI T., 1998 - Eclipta prostrata (L.) L. as a new weed of rice fields in Sardinia (Italy). In: Plant Invasions: Ecological Mechanisms and Human Responses. Starfinger U., Edwards K., Kowarik I. & Williamson M. (eds.). Backhuys Publishers, Leiden: 137-141. KERGUÉLEN M., 1999 - Index synonymique de la Flore de France. <http://www2.dijon.inra.fr/ flore-france/> (ultima consultazione il 28 marzo 2008). Nel testo le citazioni bibliografiche devono essere poste tra parentesi, indicando il cognome dell’autore in maiuscoletto e l’anno di pubblicazione, separati da una virgola: es. (BANFI & FRATTINI, 1980). Se le citazione dell’autore fa parte di un discorso va posto fra parentesi solo l’anno: es. “… anche BANFI & FRATTINI (1980) affermano che …”. Se gli autori sono numerosi si cita il primo autore seguito da “et al.”: es. (GALASSO et al., 2010). I nomi scientifici di rango specifico, generico e delle loro suddivisioni vanno scritti in corsivo, lasciando in tondo la successiva abbreviazione dell’autore (che deve essere secondo lo standard di ipni: http://www.ipni.org). Bozze e stampa - Prima dell’accettazione, agli autori verrà inviato il testo con eventuali indicazioni di errori, suggerimenti o integrazioni consigliate dal redattore/revisore. In questa fase è ancora possibile inserire modifiche e novità, purché non notevoli. Prima della stampa gli autori riceveranno una bozza impaginata, sulla quale non potranno fare ulteriori aggiunte ma soltanto verificare la presenza di eventuali errori grammaticali. La stampa dei lavori è gratuita e gratuitamente verranno forniti agli autori 1 copia cartacea della rivista e il file in formato PDF; se l’autore ne desidera un numero maggiore, queste ultime saranno a suo carico. Indirizzi di posta elettronica Gruppo Botanico Milanese: [email protected] Direttore responsabile: [email protected] Sito internet: http://www.gruppobotanicomilanese.it/ N. 38 - 2014 ISSN 1722-5477