Intervento Prof. G. Colavita

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Intervento Prof. G. Colavita
Università del Molise
Giampaolo Colavita
Brucellosi: una zoonosi alimentare e
professionale anacronistica?
1887, David Bruce isola Micrococcus
melitensis dalla milza di soldati inglesi
deceduti
•1905, Zammit dimostra il ruolo della
capra come reservoir
Infezione cosmopolita;
• zoonosi
• circa
• si
alimentare e professionale;
500.00 casi ufficiali/anno,
stima che siano almeno 10-15 volte
tanto, soprattutto nei Paesi in cui la
brucellosi è endemica;
Gravi danni:
•patrimonio zootecnico;
• deprezzamento prodotti;
• attività agrituristiche;
• zoonosi
• spese sanitarie
Aree ad alto rischio:
• Bacino del Mediterraneo (Portogallo, Spagna,
Sud della Francia, Italia, Grecia, Turchia,)
• Messico, Centro e Sud America
• Europa dell’Est
• Asia
• Africa
• Caraibi
In Europa max colpiti i Paesi del Mediterraneo:
Grecia, Spagna, Italia, Portogallo;
negli altri Paesi per lo più si
tratta di casi “importati”;
Patogenicità per l’uomo
Species
Biovar/
Serovar
Patogeno
Umano
Ospite Naturale
B. abortus
1-6, 9
bovini
si
B. melitensis
1-3
capre, pecora
si
B. suis
1, 3
suino
si
2
lepri
si
4
renna, caribou
si
5
roditori
si
B. canis
B. ovis
cani, altri canidi
si
pecora
no
B. neotomae
Ratto del deserto
no
B. pinnipedialis
Mammiferi marini
si
B. inopinata
Uomo?
si
In ordine di patogenicità per l’uomo :
B. melitensis, B. abortus, B. suis , B. canis;
malattia professionale: allevatori, veterinari,
addetti ai macelli, per contatto con: feti, lochiazioni,
sangue, urine, secrezioni vaginali, max placente,
visceri;
• trasmissione
per via aerogena in ambienti confinati
(allevamenti, macelli) via areosol;
Infezione umana
Il germe può penetrare attraverso lesioni della
cute per contatto con animali infetti.
A rischio:
Allevatori
Addetti alla macellazione:
Addetti alla lavorazione delle carni
veterinari
Brucellosi inserita nella Classe II di notifica
della malattie infettive secondo il SIMI
A rischio anche donne gravide:
aborto entro i primi 2 mesi nel
43% dei casi, o morte intrauterina
entro i 3 mesi nel 2% dei casi.
Ovviamente più la terapia è tempestiva, più si
riduce il rischio di aborto spontaneo
sospetta trasmissione da madre a
figlio: donna di 24 anni, titolo di
1:640 per B. melitensis isolata
dall’emocoltura, ma non dal latte
materno;
1 mese prima aveva consumato latte crudo e
formaggio fresco; anche il bambino di 3 mesi titolo
anticorpale di 1:640 per B. melitensis, isolata anche
dal sangue;
molto probabile che il neonato si sia infettato con
il latte materno.
• la
trasmissione interumana è estremamente rara,
ma possibile;
• sporadicamente
è stata segnalata la trasmissione
sessuale ;
• rarissima
la trasmissione per trapianto di tessuti
o trasfusione di sangue;
Brucella spp. inserita nella lista B degli agenti
usati a scopo di terrorismo-
Incubazione:2-4 settimane fino a qualche mese.
subclinica si individua solo con i test
sierologici, max in individui a rischio (veterinari,
allevatori..).
• Infezione
• Forma
acuta e subacuta: febbre, brividi,
sudorazione maleodorante, artromialgie, astenia,
anoressia, dolori articolari e lombari, perdita di
peso.
• Epatosplenomegalia
nel 20-30% dei casi,
linfoadenopatia nel 10-20%. anemia, leucopenia e
trombocitopenia.
Febbre maltese, Febbre mediterranea
Febbre “ondulante” nelle
persone non trattate per
lungo tempo),
• forma
localizzata e/o complicata: interessamento di
uno specifico organo (ossa, SNC, cuore, polmoni,
milza, testicoli, fegato, colecisti, rene, prostata,
cute, occhi).
cronica: >1 anno con ascessi a localizzazione
ossea, epatica o splenica.
• forma
• 20%
dei pazienti con brucellosi cronica: astenia
persistente, malessere e depressione, che solo
raramente sono associati ad evidenza clinica,
microbiologica e sierologica di infezione attiva
• forma papulare da ipersensibilizzazione.
Diagnosi
• la
diagnosi di malattia nell’uomo può risultare poco
agevole soprattutto quando mancano i segni clinici
classici, la malattia può essere confusa con altre
forme morbose;
• nelle
aree in cui la Brucellosi non è endemica
spesso la diagnosi è tardiva, proprio perché il
sospetto non è immediato
Brucellosi
• malattia
dura giorni
giorni,, mesi
mesi,, anni
• recidiva
nel 5% dei casi trattati
• mortalità
< 2% nei casi non
non--trattati
trattati,,
solitamente causata da endocardite da B.
melitensis
Una vittima illustre?
Pare che Napoleone Bonaparte soffrisse di una
malattia che gli dava febbre ad intervalli
negli anni ’30,
il chirurgo inglese Lord Moynihan fece diagnosi di
brucellosi sulla base dell’esame istologico di un
tratto di intestino crasso dell’imperatore,
conservato presso il Royal College of Surgeons di
Londra;
l’ipotesi è sicuramente suggestiva, ma poco
verosimile visto che è poco probabile fare diagnosi
di brucellosi mediante un esame istologico.
Epidemiologia brucellosi umana
Nel 1985, insieme a Grecia e Spagna, l’Italia era
il Paese in cui si registravano il maggior numero
di casi di brucellosi;
nei decenni passati diversi sono stati gli episodi
epidemici verificatesi in diverse parti d’Italia.
Nel 1983 il Molise era la regione
d’Italia con il maggior numero di
casi di brucellosi umana in rapporto
al numero degli abitanti:
26,5/100.000
elevato rischio per gli addetti alla macellazione,
specialmente durante le operazioni di toelettatura
delle carcasse di animali sieropositivi.
organi genitali, mammella e i relativi linfonodi
devono essere manipolati con ganci, ed evitato il
loro sezionamento.
In Sicilia, nel 1995, si sono verificati 5 casi di
brucellosi: 4 operatori ed un veterinario che
lavoravano in un macello ovi-caprino nel sud
dell’isola.
fasi a rischio: consegna degli animali, trasporto al
macello, dissanguamento, scuoiamento,
asportazione della mammella, rimozione e
manipolazione dei visceri addominali, esame post
mortem, operazioni di lavaggio e sanificazione
degli impianti
Secondo uno studio effettuato dall’Istituto IZS
dell’Abruzzo e del Molise, il rischio di malattia
occupazionale potrebbe essere maggiormente
atteso nel periodo pasquale, quando si ha un picco
nella macellazione degli agnelli.
Ghinzelli (2000): indagine sierologia su lavoratori
dei macelli della provincia di Mantova. Primo
controllo sierologico negativo,
Dopo 7 mesi, in un macello 3 casi clinici di
brucellosi,
ripetendo il test, sono stati rilevati 5 nuovi casi di
infezione,
tutti i soggetti risultati positivi svolgevano
mansioni ad elevato rischio quale la manipolazione
di visceri, uteri e mammelle, organi target per la
brucella.
2010: nel North Carolina, su 156 lavoratori di un
impianto di lavorazione di carni suine, 30 (19%)
sono risultati affetti da infezione brucellare .
Questo dimostra che la brucellosi suina, se pur
più rara, rappresenta comunque un rischio
sanitario per gli operatori dei macelli.
Classificazione degli agenti biologici in base al
rischio professionale (art. 268 D.lgs. 81/2008)
Gruppo 1
- Probabilità molto bassa di causare malattia nell’uomo
Gruppo 2
- Malattia nell’uomo e rischio per i lavoratori: scarsa possibilità di
propagazione; disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche (es:
Leptospira spp., Salmonella Enteritidis, Clostridium tetani, etc.)
Gruppo 3
- Malattia grave nell’uomo e serio rischio per i lavoratori; possibilità
di propagazione; disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche
:
Brucella melitensis, Brucella abortus, Brucella suis,
Coxiella burnetii, Mycobacterium bovis)
Gruppo 4 - Malattia grave nell’uomo e serio rischio per i lavoratori; elevato rischio
di propagazione; non disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche (es:
Virus di Ebola, Virus della febbre emorragica, etc.)
Zoonosi alimentare
nei primi del 1900, soldati inglesi di stanza a Malta
affetti da brucellosi: fonte del contagio era il latte
delle capre locali, circa 20.000 capi gran parte dei
quali infetti;
trattando termicamente il latte, l’incidenza della
malattia calò del 90%;
• la mammella è l’organo più frequentemente
colonizzato;
• bovine infette eliminano il germe
nel colostro o nel latte, in maniera
intermittente per diversi mesi,
• nel colostro e nel latte Ring Test, ELISA; Test
della Fluorescenza polarizzata; PCR Real time, ecc,
• È segnalato l’isolamento di Brucella dal latte di
bovine sieronegative
Zoonosi alimentare
Alimenti a rischio: max latte crudo e formaggi a
latte crudo con stagionatura <3 mesi, o
ricontaminati dopo trattamento termico;
la bollitura domestica riduce, ma non azzera il
rischio;
meno rilevante il rischio da consumo di prodotti
carnei crudi o poco cotti;
2012 Grecia: 4 focolai con 11
ospedalizzati, consumo di
latte crudo;
Francia: 1 focolaio con 2
ospedalizzati, consumo di
formaggio fresco al latte crudo
Latte crudo e formaggi freschi al latte crudo
sono fattori di rischio soprattutto per i turisti
2002-2003 Germania: 31 casi di brucellosi umana,
gran parte persone infettatesi in estate durante
visite in zone infette, soprattutto per consumo di
latte e formaggi crudi;
La Brucellosi è una seria minaccia per il turismo
rurale
• midollo osseo o carne di carcasse infette:
Brucella può rimanere vitale per oltre 1 mese e
più a lungo nelle carni congelate;
• vegetali
crudi contaminati da urine, feci e
materiale fecale di animali infetti,
• riserve
d’acqua, cisterne e pozzi contaminati da
escreti di animali infetti;
nelle regioni artiche la malattia viene contratta
per consumo di carne cruda
Negli USA nel 2010, n. 115 casi di Brucellosi
2012
2012
2008/2012
2012